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ANNO 1944
LUGLIO
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Papa Pio XII
(1939-58)

- segretario di Stato: card. L. Maglione
(1939 mar-ago 1944);
- responsabile dell'Entità: card. P. Fumasoni Biondi.

FUCI
(Federazione universitaria cattolica italiana)

«segue da 1943»
1943, nata e sviluppatasi come associazione d'élite, inquadrata nell' "Opera dei congressi",
al suo interno si formano numerosi esponenti cattolici della classe dirigente italiana;
guardata a vista dal regime fascista, si deve occupare solo di religione;
1942-44, presidente Giulio Andreotti;
«segue 1945»

Sinistra democristiana

1944
Luglio
Napoli, in occasione del Convegno della Dc, esce l'opuscolo:
La Democrazia cristiana e il momento politico - Contributo di un gruppo di democratici cristiani alla chiarificazione del partito,
è sottoscritto da ben 38 firme, tra cui:
. Giuseppe Caronia,
. Annibale Gilardoni,
. Alberto Canaletti-Gaudenti,
. Luigi Corazzin,
. Giuseppe Foschini,
. Quinto Tosatti,
tutti membri della direzione generale provvisoria della Dc, e di:
. Domenico Ravaioli, capo della nuova corrente;
il documento pone praticamente sotto accusa di deviazionismo i membri dirigenti del partito.
[Secondo i firmatari, la tendenza dei notabili a «svincolarsi dalla tradizione democristiana» era già evidente nello scritto clandestino sulla «tradizione del partito» – opera di A. De Gasperi - nel quale si è sproporzionatamente esaltato G. Toniolo, quasi trascurato don L. Sturzo e del tutto ignorato G. Donati.
Si ripete, insomma, a loro parere, quello ch'era già avvenuto durante la fase di costituzione del Ppi, quando i giovani, ancora legati dal servizio militare e comunque inesperti, «non riuscirono ad esprimere questi loro sentimenti [sete d'umanità e giustizia ed il bisogno d'uno sfogo critico contro la classe dirigente, liberale e conservatrice]; e la politica conservatrice e di corridoio ebbe anche allora momenti d'euforia». Ma solo fino al Congresso di Bologna del Ppi (1919).
Poi si ebbe il Congresso di Torino Ppi (1923), dopo il quale la personalità di G. Donati si estrinsecò in iniziative – «Il Popolo d'Italia», "campagna Matteotti", denuncia del gen. De Bono – che portarono il Ppi all'avanguardia della democrazia italiana.
Continuano i firmatari:
«La svalutazione implicita dell'apporto del Partito popolare alla campagna Matteotti è in linea retta con gli opuscoli del periodo clandestino e col carattere reticente e indeciso del giornale». Per avere il senso di disorientamento di cui soffre la Dc, basta ricordare, secondo loro, le ultime "direttive" di don L. Sturzo:
1) chiarificazione dei partiti e dei loro rapporti, mediante l'eliminazione del maggior numero possibile di equivoci;
2) autonomia politica rispetto al Vaticano;
3) indipendenza rispetto agli Alleati;
4) collaborazione col Psi e col Pci;
5) concezione repubblicana dello stato futuro.
Ce n'è forse una che è stata posta in atto dai dirigenti?
Infine, i 38 firmatari perseguono e concludono con un commento programmatico dei cinque punti sturziani, sorvolando però tacitamente sul secondo.
Si rivolgono quindi alle correnti affini dei cristiano-sociali e dei cattolici comunisti, invitandole ad unirsi allo sforzo di trasformare la Dc in un potente partito progressista, «sfogando liberamente nella famiglia comune i loro motivi polemici».
L'esito politico del "contributo" in sede di convegno non è certo lusinghiero:
. Quinto Tosatti e
. Alberto Canaletti-Gaudenti,
due ex cristiano-sociali, non vengono rieletti nella direzione del partito; non solo, nella designazione delle nuove cariche la Dc fa un'ulteriore virata a destra.
Sulla base invece l'effetto è senz'altro positivo: vengono richieste e rapidamente esaurite parecchie ristampe dell'opuscolo, ma soprattutto si moltiplicano le adesioni alla "frazione".]
«segue gen 1945»

II GUERRA MONDIALE





1944
Luglio
Austria
(Ostmark - "Marca Orientale" del Terzo Reich)
"Anschluss" [annessione]: l'Austria è stata unita alla Germania.
[Ufficialmente dal 21 Marzo 1938 (sancito dal plebiscito successivo del 10 Aprile).]
1944
Luglio

-


GERMANIA
1944
Luglio
Partito unico: NSDAP (Nationalsozialistische deutsche Arbeiterpartei – Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori).
- Führer e Cancelliere del Reich
Adolf Hitler
(1934 agosto-aprile 1945)
[In lui sono unificati i poteri di capo dell'esecutivo e di comandante delle forze armate tedesche.]
- Segretario della Cancelleria
H.H. Lammers
(1933 gen-1943)
Propaganda
Joseph Paul Goebbels
(1933 mar-apr 1945)
Interno
Heinrich Himmler
(1943 ago-apr 1945)
Affari Esteri
Joachim von Ribbentrop
(1938 feb-apr 1945)
Armamenti e Munizioni
Albert Speer
(1942 feb-apr 1945)
OKW
(Oberkommando der Wehrmacht - Comando supremo delle forze armate germaniche)
Wilhelm Keitel
(1938 feb-mag 1945)
[Capo ma senza alcun potere esecutivo, facente funzione anche di ministro della difesa]
Aviazione
Hermann Göring
(1933 gen-apr 1945)
Giustizia
O.G. Thierack
(1942 ago - apr 1945)
Economia
Wirtschaftsbeauftragter
Walther Funk
(1938 feb - apr 1945)
Finanze
conte J.L. Schwerin von Krosigk
(1933 gen-apr 1945)
Alimentazione
e Agricoltura
Herbert Backe
(1942 mag-apr 1945)
Lavoro
Franz Seldte
(1933 gen-apr 1945)
Trasporti
Julius Dorpmüller
(1937-apr 1945)
- sottosegretario responsabile per le ferrovie
Albert Ganzenmüller
(1942- apr 1945)
Dal 14 luglio 1933 ufficialmente tutti i partiti sono aboliti.

1944
Nazismo

Luglio
20
, Operazione Valchiria: Rastenburg, fallisce il colpo di stato tentato contro A. Hitler;
[Il col. C. von Stauffenberg, grande invalido di guerra (in Africa lo scoppio di una mina inglese gli era costato la perdita del braccio destro, di due dita della mano sinistra e dell'occhio sinistro), in qualità di capo di S.M. del gen. F. Fromm comandante dell'esercito territoriale, specialista dell'inquadramento, partecipa alla conferenza quotidiana del Führer per sottoporgli un rapporto su richiesta del feldmaresciallo W. Keitel;
sono presenti anche il gen. Heusinger, il Capo dell'Ufficio Operativo, e lo stenografo ufficiale Berger;
C. von Stauffenberg fa parte in realtà di un gruppo di congiurati che annovera numerosi generali e ufficiali superiori i quali, rendendosi conto che il Führer conduce la Germania alla rovina, hanno deciso di sopprimerlo;
arrivato al quartier generale, pone la borsa che ha portato con sé (contenente una bomba a scoppio ritardato) contro uno dei piedi della pesante tavola di quercia a qualche centimetro di distanza da A. Hitler.
Per pura coincidenza un generale sposta la borsa dall'altra parte del tavolo.
ore 12:42, dopo che il colonnello ha abbandonato la sala, avviene l'esplosione; pochi minuti dopo, C. von Stauffenberg si dirige verso l'aeroporto di Rastenburg dove lo attende un bombardiere Heinkel 111 per trasportarlo a Berlino.
20 luglio 1944
Partecipanti alla riunione al quartier generale
[Wolfsschanze (Tana del Lupo), Prussia orientale]
Nome
Grado
Funzione
Effetti della bomba
. Adolf Hitler
Führer und Reichskanzle
comandante supremo delle forze armate tedesche
1935-45
Leggermente ferito
. Heinrich Berger
-
stenografo
entrambe le gambe spazzate via dall'esplosione
(† 20 luglio 1944)
. Heinz Buchholz
-
stenografo
Ferito
. Otto Günsche
SS- Sturmbannführer
[maggiore SS]
aiutante e guardia del corpo di A. Hitler
1933-45
Leggermente ferito
. Heinrich Borgmann
Oberstleutnant
[tenente colonnello]
aiutante di A. Hitler
1932-45
Gravemente ferito
. Walter Scherff
Generalmajor
[maggiore generale]
commissario del Führer per la scrittura della storia militare
Gravemente ferito
. Hermann Fegelein
Gruppenführer und Generalleutnant der Waffen-SS
rappresentante delle SS
1925-45
Ferito
. Franz von Sonnleithner
diplomatico
delegato ufficiale del ministro degli Esteri del Reich J. von Ribbentrop
Ferito
. Nicolaus von Below
Oberst Luftwaffe
[colonnello della Luftwaffe]
aiutante di A. Hitler
1929-45
Ferito
. Karl-Heinrich Bodenschatz
General der Flieger
[generale di un ramo della Luftwaffe]
aiutante di H. Göring
1910-45
Gravemente ferito
. K-J. von Puttkamer
Konteradmiral
[Ammiraglio]
aiutante navale di A. Hitler
1917-45
Ferito
. Hans-Erich Voss
Konteradmiral
[Ammiraglio]
ufficiale di collegamento
Leggermente ferito
. Heinz Assmann
Kapitän zur See
[capitano di mare]
Ufficiale di S.M.
Ferito
. Wilhelm Keitel
Generalfeldmarschall
[feldmaresciallo]
capo dell'OKW
1901-45
Leggermente ferito
. Ernst John von Freyend
Major
[maggiore]
aiutante di W. Keitel
Ferito
. Alfred Jodl
Generaloberst
[colonnello generale]
capo di S.M. dell'OKW
1910-45
Leggermente ferito
. Herbert Büchs
Major
[maggiore]
aiutante di A. Jodl
Ferito
. Walter Warlimont
General der Artillerie
[generale di artiglieria]
capo di S.M.
vice comandante dell'OKW
1914-45
Leggermente ferito
. Walther Buhle
General der Infanterie
[generale di fanteria]
capo di S.M. Esercito dell'OKW
1914-44
Ferito
. Heinz Waizenegger
Oberstleutnant
[tenente colonnello]
ufficiale di S.M.
Ferito
. Adolf Heusinger
Generalleutnant
[tenente generale]
capo di S.M. OKH
1915-45
1955-64
Leggermente ferito
. Heinz Brandt
Oberst
[colonnello]
aiutante di campo di A. Heusinger
1925-44
amputazione di netto di una gamba e perdita di un occhio
(† 21 luglio 1944)
. Rudolf Schmundt
General der Infanterie
[generale di fanteria]
capo dell'Ufficio del personale dell'esercito
1914-44
gravemente ferito,
(† per complicazioni il 1° ottobre 1944)
. Günther Korten
Generalleutnant
[tenente generale]
capo di S.M. dell'OKL
1914-44
(successore di Jeschonnek viene sostituito dal gen. Werner Kreipe)
trafitto all'addome da una grossa scheggia di legno del tavolo
(† 22 luglio 1944)
. Claus von Stauffenberg
Oberst
[colonnello]
capo di S.M. dell'esercito di Berlino (milizia popolare)
Attentatore
Nome
Grado
Funzione
Effetti della bomba
Legenda:
- OKW (Oberkommando der Wehrmacht - Alto comando delle Forze Armate).
[Ad esso spetta principalmente la direzione strategica della guerra, con l'incarico di trasformare le indicazioni di A. Hitler in ordini e direttive militari per i comandi delle tre armi ad esso formalmente sottoposte:
- OKH (Oberkommando des Heeres - Alto comando dell'Esercito).
- OKM (Oberkommando der Marine - Alto comando della Marina)
- OKL (Oberkommando der Luftwaffe - Alto comando dell'Aviazione).
Nonostante i desideri di A. Hitler e di altri ufficiali, l'OKW non riesce ad affermarsi come un vero e proprio S.M. Generale: il suo organico è sempre molto limitato, mentre la responsabilità di pianificazione operativa rimane per lo più in capo all'OKH.
Nella realtà, specialmente nella prima fase della seconda guerra mondiale, i tre comandi, soprattutto quelli di aeronautica e marina, continuarono a godere di un'ampia autonomia operativa.]
- SS (Schutzstaffel- Squadre di protezione).


Attenzione: Uno Stato Maggiore (S.M.) in ambito militare indica, in generale, un organismo incaricato di assistere e consigliare un dirigente.
Nell'ambiente militare italiano indica un organismo posto alle dirette dipendenze del comandante di un reparto o del responsabile di un organismo con vari compiti.

Contrariamente a quanto si pensa, al vertice dello S.M. non c’è il Capo di S.M. (figura che, invece, si trova al vertice dell’intera organizzazione della propria Forza Armata) ma il Sottocapo di S.M., con il grado di generale di Corpo d’Armata o gradi corrispondenti (discorso a parte meritano Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza).

 


Nessuno dei partecipanti alla riunione è comunque rimasto illeso.
Immediatamente avvertito, H. Himmler, che si trova con il suo S.M. nella sua villa di Birkenwald sulla riva del lago Maursee, accorre a Rastenburg. Egli deva anche accogliere, insieme con A. Hitler, B. Mussolini che arriva da Roma.
Appena il Führer lo vede, inferocito e con il solo scopo di liquidare tutti coloro che, direttamente o indirettamente hanno avuto a che fare con l'attentato, lo nomina immediatamente "comandante in capo dell'Esercito territoriale" in sostituzione del gen. F. Fromm che non ha saputo scoprire il complotto e che, inoltre, è stato per qualche ora prigioniero dei congiurati a Berlino.
A. Hitler, rivolgendosi al popolo tedesco, dichiara che il tentativo di eliminarlo non è stato che l'opera di «una sparuta cricca di ufficiali ambiziosi e irresponsabili», contro i quali agirà «come noi nazionalsocialisti siamo abituati a fare»: «Voglio che siano impiccati, appesi come bestiame a ganci da macello».
A «sbrigare in fretta la faccenda» delega il sanguinario presidente del Volksgerichtshof (Tribunale del popolo), R. Freisler.
[Anche se il bilancio definitivo delle vittime dell'ira del Führer non sarà mai conosciuto con esattezza, si calcola che siano state mandate a morte almeno 4.000 persone: molti di più gli inviati ai campi di concentramento.]
[Il Führer ordina che la congiura (dovuta, tra l'altro, anche a ufficiali della vecchia aristocrazia e alta borghesia cattoliche) sia annegata nel sangue. Ciò dimostra come il lealismo per la maggioranza dei quadri della Chiesa protestante si sia spinto sino alla fine.
Il nunzio apostolico presso il Reich, Cesare Orsenigo, tenuto forse completamente all'oscuro dai congiurati sui preparativi dell'attentato, accetta per buona, come tutte le cancellerie europee, la versione dei fatti divulgata da A. Hitler.
Ma già negli anni 1942-43 il Vaticano non era totalmente all'oscuro riguardo al tentativo di rovesciare il Führer. La Santa Sede disponeva anche di altri canali d'informazione per mezzo dei quali lo stesso Pio XII si teneva in contatto con la resistenza tedesca. E non solo attraverso le notizie segrete portate dall'avv. Josef Müller, cattolico praticante, l'uomo di collegamento tra i servizi segreti tedeschi dell'Abwehr e il Vaticano.
Prima di partire per Berlino e dare ordine di arrestare i traditori, H. Himmler ripassa per Birkenwald e distrugge un certo numero di documenti. Non si sa mai…
A Berlino egli si reca da J.P. Goebbels il solo capo nazista che si trova nella capitale al momento dell'attentato.
In seguito H. Himmler ordina al fedele Otto Skorzeny di andare alla Bendlestrasse – quartier generale dell'esercito territoriale – a vedere come stanno le cose.
Qui il gen. F. Fromm presiede una corte marziale che condanna, senza interruzione, tutti gli ufficiali che riconoscono di aver partecipato al complotto.
H. Himmler dà ordine di sospendere le esecuzioni e si fa portare da J.P. Goebbels i congiurati che non sono ancora comparsi davanti al gen. F. Fromm.
Anche il gen. F. Fromm compare davanti a H. Himmler, dal quale apprende che A. Hitler lo ha designato come suo successore;
La sera stessa C. von Stauffenberg e gli altri militari congiurati vengono fucilati.
Un'ora e mezzo dopo che si è consumato l'attentato, B. Mussolini, arriva col suo seguito al Quartier Generale tedesco, alla Wolfschanze (Tana del Lupo].
Lo stesso giorno, a Parigi, K.H. von K.H. von Stülpnagel fa arrestare tutte le SS e il loro gen. Oberg e s'impadronisce delle stazioni radio; continuando da solo, dopo il fallimento del putsch, si scontra con G.H. von Kluge il quale all'ultimo momento ha un cedimento, disperato alla notizia che A. Hitler è riuscito a sfuggire al nuovo attentato;
[Dopo un tentativo di suicidio, K.H. von K.H. von Stülpnagel sarà fucilato il 30 agosto successivo.]
21, mentre H. Himmler assume ufficialmente la sua carica, E. Kaltenbrunner riceve l'ordine di proseguire con gli interrogatori;
La stampa internazionale…:
- «New York Times»: l'attentato a A. Hitler fa pensare più «all'atmosfera di un cupo mondo criminale che a ciò che ci si aspetterebbe da un normale corpo di ufficiali di uno Stato civile»;
- «Herald Tribune»: «Agli americani non dispiacerà che la bomba abbia risparmiato A. Hitler e che ora egli si liberi personalmente dei suoi generali. D'altronde gli americani non hanno nulla da spartire con gli aristocratici, in particolare con quelli che onorano i colpi di pugnale»;


Peenemünde, dopo l'attentato, H. Himmler riesce a far nominare il suo uomo di fiducia, gen. delle SS Kammler, capo del programma V2.

[a.f.: Si scatena un massacro contro l'Offizierskorps, l'aristocrazia e i conservatori del vecchio regime.
I tre capi della cospirazione sono:
. C.F. Goerdeler,
. J. Popitz,
. U. von Hassel.
Settemila tedeschi finiscono dietro le sbarre; di questi 4980 vengono fucilati, impiccati o torturati a morte.
Ironicamente, alcuni dei capi del complotto sopravvivono per settimane, se non addirittura per mesi, mentre gli innocenti vengono massacrati. Questo va attribuito:
- in parte al fatto che C.F. Goerdeler è riuscito a sfuggire agli inseguitori per ventitré giorni,
- in parte alla speranza di H. Himmler di poter sfruttare i contatti che i membri del complotto hanno in Svizzera e di usarli come merce di scambio con le potenze occidentali,
- in parte all'incapacità dello stesso H. Himmler.
(Nonostante il terrore che incute, la Gestapo non ha nessuna abilità nel campo del controspionaggio. Gli archivi che si trovano nel suntuoso quartier generale di H. Himmler, sulla Prinz-Albrecht-Strasse di Berlino contengono i nomi di due milioni di tedeschi "sospetti", ma ben pochi dossier sono stati analizzati efficientemente. I membri del complotto hanno assoldato addirittura gli archivisti dello stesso Reichsführer. Uno di loro ha avvertito C.F. Goerdeler del suo imminente arresto, tre giorni prima che scoppiasse la bomba nel rifugio di A. Hitler.)
C.F. Goerdeler si dà alla macchia. A. Hitler mette sulla sua testa una taglia di un milione di marchi, e la faccia del "traditore" appare sulle prime pagine di tutti i giornali del Reich.
Malgrado questo, però, C.F. Goerdeler riesce a sottrarsi alla cattura, fino al 12 agosto…
Da: William Manchester, I cannoni dei Krupp, Arnoldo Mondadori Editore 1969]
Coinvolti direttamente nell'attentato
[giustiziati o suicidati luglio 1944]
Nome
Età
Grado
Funzione
Note
Foto
Condanna a morte
. Claus von Stauffenberg
36
Oberst
[colonnello]
capo di S.M. dell'esercito di Berlino (milizia popolare)
 
21 luglio 1944, fucilato
. Ludwig Beck
64
Generaloberst
[colonnello generale]
ex capo di S.M. OKH (Oberkommando des Heeres - Comando supremo dell'Esercito)
generale d'armata
[in congedo dal 1938]
capo provvisorio dello Stato o nuovo capo di S.M.
nel futuro governo
 
21 luglio 1944, suicida
. Friedrich Olbricht
55
generale di fanteria
intendente generale dell'esercito territoriale.
 
21 luglio 1944, fucilato
. Henning von Tresckow
43
Generalmajor
[maggiore generale]
capo di S.M. Heeresgruppe Mitte (gruppo d'armate di centro) sul fronte orientale
 
21 luglio 1944, suicida
. Werner von Haeften
35
Oberleutnant
[tenente]
 
21 luglio 1944, fucilato
. Albrecht Mertz von Quirnheim
39
Oberst[
[colonnello]
capo di S.M. OKH (Oberkommando des Heeres - Comando supremo dell'Esercito) del gen. Friedrich Olbricht.
[dal 1943]
 
21 luglio 1944, fucilato
. Eduard Wagner
50
General der Artillerie
ha messo a disposizione l'aereo con cui C. von Stauffenberg è giunto e ripartito da Rastenburg
 
23 luglio 1944, suicida
 

 

______________________________

[Uno dei tanti… segue da ott 1943»
Scarseggia ora anche la carta per la corrispondenza.
Gli I.M.I. (Internati militari italiani) non possono rivendicare per sé i diritti derivanti dalla convenzione di Ginevra per i prigionieri di guerra; sono pressoché sottratti al controllo della Croce Rossa Internazionale e restano alla mercé dell’arbitrio dei tedeschi. Berlino, classificando i militari italiani non come prigionieri di guerra bensì facendoli passare per internati militari, si riserva piena libertà di decidere se autorizzare o meno le attività assistenziali delle organizzazioni internazionali.

Spesso giungono al campo di concentramento delegazioni per convincere gli italiani a collaborare con il regime fascista e nazista in cambio della libertà: la scelta è tra una vita di stenti nei lager o il lavoro coatto e un “posto” da soldato regolare del terzo Reich o della Repubblica Sociale Italiana (in questo caso vi è la possibilità di ritornare subito in patria). Ma quelli che accettano, i cosiddetti “optanti” sono una minoranza. Durante una di queste visite nel lager, un fascista italiano ci insulta gravemente dicendoci «Voi badogliani siete la feccia dell’Italia».
I motivi del rifiuto a qualsiasi forma di collaborazione con il regime fascista e nazista sono diversi:
- volontà di mantenere fede al giuramento prestato al Re,
- rispetto per se stessi, suscitato in modo particolare dal trattamento ricevuto dai tedeschi,
- dichiarato antifascismo.
In particolare negli animi degli internati militari italiani cova il rancore silenzioso e cupo verso quelli che ritengono responsabili della loro miseria, ossia il “fascismo e i tedeschi” accompagnato dalla generale convinzione che la guerra finirà presto con la vittoria degli alleati, rafforzata dalle notizie travolgenti che giungono dai vari fronti di guerra e dalla visione delle città della Germania distrutte, nelle quali i prigionieri vengono spesso impiegati per rimuovere le macerie.
Nonostante tutto la massa dei soldati italiani disarmati ha la forza di resistere alle offerte e alle pressioni. Fin dai primi giorni da questa forza si sviluppa “una resistenza cosciente che pare essere motivata soprattutto politicamente ed eticamente da sentimenti antifascisti.
Fin dall’inizio il trattamento riservato agli I.M.I. oscilla tra propositi di rappresaglia e di sfruttamento.
In seno alla dirigenza nazista i propositi di vendetta, di cui si fa portavoce lo stesso A. Hitler, si scontrano con posizioni più pragmatiche che alla fine inducono il Führer ad accogliere le proposte avanzate da Sauckel (dal 1942 plenipotenziario generale per la mobilitazione del lavoro) e A. Speer (ministro per gli armamenti) affinché gli internati vengano trasformati in “lavoratori civili”.

Il 20 luglio 1944 (giorno del fallito attentato contro di lui), A. Hitler decide di acconsentire al cambiamento di status.
[Arnaldo Pellizzoni - Lissone 25 aprile 1995 – http://www.anpi-lissone.over-blog.com/article-35390833.html]

 



1944
Luglio
Governo polacco
in esilio a Londra
Presidente
Wladyslaw Raczkiewicz
(1939 30 set - 6 giu 1947)
Primo ministro
Stanislaw Mikolajczyk
(1943 14 lug - 24 nov 1944)
 
-
1944
Luglio
Governatorato di Polonia
(dal 1° settembre 1939)
Presidente del Consiglio nazionale del popolo di Lublino
B. Bierut
(1944 lug - ?)
Primo ministro
Edward Osóbka-Morawski
(1944 22 lug - 5 feb 1947)

1944
Luglio

Lublino, tornato l'anno precedente dall'URSS per condurre la lotta contro i tedeschi, B. Bierut diventa ora presidente del Consiglio nazionale del popolo della città;
22, Chelm, la I Armata dell'esercito polacco entra in città e qui viene subito costituito il Comitato Politico di Liberazione Nazionale, che assume il potere in nome del Consiglio Nazionale;
viene ripudiata la Costituzione del 1935 come «fascista e illegale»;
[Trasferito pochi giorno dopo a Lublino, passerà alla storia col nome di Comitato di Lublino.]
nel manifesto del Comitato Politico di Liberazione Nazionale si afferma solennemente il "diritto alla libertà religiosa";
25, Treblinka I, il campo viene liberato dai sovietici;

 




1944
Luglio
Governo cecoslovacco
in esilio a Londra
Capo del governo
E. Beneš
(1939 - 1945)
Ministro degli Esteri
Jan Masaryk
(1939 - 1945)
1944
Luglio
- dal 15 marzo 1939 le truppe naziste
hanno occupato la Boemia e la Moravia
-
1944
Luglio

-


1944
Luglio
SLOVACCHIA
Presidente del governo regionale
mons. J. Tiso
(1938 - 1945)
[governo orientato in senso fascista]
Ministro degli Interni
Mach
(1940 - 1945)
Ministro degli Esteri
Tuka
(1940 - 1945)
[il presidente è premuto nella sua opera di governo dall'ala destra (rappresentata dai suoi ministri) la quale forma una sorta di gruppo paramilitare modellato sull'esempio delle SS tedesche: le "Guardie di Hlinka"; il governo ha dichiarato guerra all'Unione Sovietica a fianco dei nazisti]
-

1944
Luglio

con il proseguire dell'estate le deportazioni degli ebrei dalla Slovacchia riprendono e anche le famiglie dotate di esenzioni sono ormai in pericolo;
intanto che il fronte russo si avvicina alla Slovacchia e supera il confine orientale polacco, i partigiani slovacchi – ebrei e gentili, comunisti e non comunisti – continuano la loro guerra clandestina contro il regime di mons. J. Tiso;

 


Dal 10 settembre 1943 la Germania costituisce queste due zone dove particolari disposizioni di ispirazione tedesca in materia economica, sociale, amministrativa, scolastica e giudiziaria ne regolano la vita. In esse le autorità germaniche:
- estromettono quelle fasciste,
- impediscono la coscrizione a favore delle formazioni militari della Repubblica Sociale Italiana,
- trasformano la stessa Guardia Nazionale Repubblicana in Milizia per la difesa territoriale, ponendola sullo stesso piano dei reparti collaborazionisti sloveni e croati («ustascia», «belogardisti», «pavlogardisti», ecc.) che non poche volte le sono preferiti.
1944
Luglio

Alpen Vorland
[Zona di operazioni delle Prealpi]
Comprende il Trentino-Alto Adige e la provincia di Belluno, poste sotto il controllo del Gauleiter del Tirolo, Franz Hofer con il titolo di "Supremo Commissario".
1944
Luglio


1944
Luglio

Adriatisches Kuestenland
[Zona di Operazione Litorale Adriatico]
Comprende le provincie di Udine, Gorizia, Trieste, Pola e Fiume, unitamente a quella slovena di Lubiana, poste sotto il controllo del Gauleiter della Carinzia e della Carniola F. Rainer con il titolo di "Alto Commissario".
FRIULI-VENEZIA GIULIA
1944
Luglio
2, emerge il dramma dei carabinieri rimasti in servizio nel Litorale Adriatico, a Trieste, a Fiume, a Pola (667 quelli in servizio nell'Istria).
4, Trieste, il comando della polizia tedesca del Litorale Adriatico è furente perché il comandante del Gruppo carabinieri di Pola, il capitano F.C., è passato volontariamente ai banditi insieme a una cinquantina di militari del nucleo Sanvincenti;
per rappresaglia ordina il disarmo dei carabinieri ancora rimasti in servizio nella provincia: quelli del gruppo di Pola e dei gruppi provvisori di Pisano e Capodistria. Tutti i militari che "interpellati sul posto" non accetteranno di essere incorporati nelle SS o nella MDT dovranno essere fermati e poi condotti a Trieste.

6, viene compiuto il disarmo dei carabinieri; 228 uomini, "fra cui due ufficiali subalterni" (forse coloro che non hanno voluto aderire né alle SS né alla MDT) vengono fatti salire su una nave, condotti sotto scorta tedesca a Trieste e rinchiusi in due carceri.
Qualche giorno dopo invece, i carabinieri raccolti a Trieste vengono condotti alla stazione ferroviaria, fatti salire su carri piombati e portati a Tarvisio e, di qui, in Germania.
15-20, carabinieri di Trieste: dei 1.500 uomini in forza, si procede al fermo di ca 500 elementi compresa anche una parte di quelli fatti affluire dal Gruppo di Fiume; 171 aderiscono alle SS e alla MDT, il rimanente viene trattenuto in caserma e due giorni dopo inviato in Germania.

19, nonostante gli accordi di Milano tra il CLNAI e il POOF (Fronte di liberazione nazionale per il litorale sloveno) la realtà è ben diversa: le tensioni fra italiani e sloveni hanno sedimentazioni troppo antiche perchè possano essere superate con un accordo diplomatico.
In effetti, nella pratica quotidiana i partigiani italiani lamentano discriminazioni e maltrattamenti.

Lo stesso giorno a Pielungo (frazione di Vito d'Asio dove ha sede il comando della "Osoppo"), un rastrellamento tedesco finisce con la liberazione di prigionieri tedeschi.

27, Trieste, una buona parte dei carabinieri sbandati che sono ancora latitanti, riesce a farsi assumere dalla polizia economica, che nella zona del Litorale Adriatico ha rapporti di diretta dipendenza dal comando superiore delle SS.
La polizia economica ha arruolato finora circa 300 carabinieri e sottufficiali.

31, Trieste, Risiera di San Sabba, arrivati da Padova il giorno 17, gli ebrei imprigionati a Villa Venier a Vo' Euganeo (Pd), vengono spediti ad Aushwitz-Birkenau, nell'Alta Slesia.
[Per quanto riguarda la persecuzione antiebraica la provincia di Padova ruota attorno a questa Adriatisches Kuestenland.]s

L'afflusso dei patrioti durante l'estate ha portato all'ingrandimento delle brigate e i garibaldini hanno organizzato le unità che operano nella zona orientale della Venezia Giulia nella div.ne "Garibaldi-Natisone": analoghi afflussi hanno portato le "Osoppo" a trasformarsi in una div.ne strutturata su cinque brigate.
Nel settore est le sollecitazioni del magg. Vincen Hedley (capo della missione inglese "Tucker", nella zona del Collio) portano alla creazione di un Comando militare unico, costituito da:
. Mario Fantini (comandante), "Garibaldi",
. Francesco De Gregori* [Bolla] (vicecomandante), "Osoppo",
. Giovanni Padoan [Vanni] (commissario), "Garibaldi",
. Alfredo Berzanti [Paolo] (vicecommissario),"Osoppo",
con il vincolo delle unanimità nelle decisioni.
[*zio del cantautore]

SLOVENIA
- dal 1918 è entrata a far parte del regno con un proprio governo locale;
- dal 1941 l'invasione nazista ha portato alla divisione del paese:
. la parte settentrionale è stata annessa al Reich tedesco,
. la parte meridionale all'Italia che l'ha eretta in provincia con capitale Lubiana; è sorto tuttavia anche il movimento di resistenza sloveno, comprendente tra le sue file comunisti, cristiano socialisti e molti progressisti;
- il 26 novembre 1942 Tito (Josip Broz) ha convocato a Bihac la prima assemblea dell'AVNOJ (Consiglio antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia);
-
dal 4 dicembre 1943, il mar.llo Tito (Josip Broz) ha costituito il primo governo libero.

1944, giugno, la VDV (Vojska državne varnosti - Unità (militari) di sicurezza dello Stato), e lo Obvešcevalni oddelek (Reparto informazioni) dell’Odsek za notranje zadeve Predsedstva SNOS (Dicastero per gli affari interni della Presidenza dello SNOS), danno vita alla Ozna slovena.
Capo della Provincia
Leon Rupnik
(1943 9 set - 5 mag 1945)
1944
Luglio
In Carnia le giunte comunali non possono riunirsi senza la presenza di un commissario politico delle formazioni partigiane comuniste. Vi è anche una Giunta di governo esarchica con sede ad Ampezzo e con sfera d'azione estesa ai bacini del Tagliamento e del Degano sin presso Tolmezzo. Più temuto il commissario Gracco.
Alla fine del mese le autorità tedesche decretano il blocco della Carnia e, per vendetta di uno scontro avvenuto a Nojaris, eseguono una prima sanguinosa battuta sulle malghe presso Paluzza. Seguono scontri e rastrellamenti.


ISTRIA
1944
Luglio

-

Fiume
1944
Luglio

15-20,
- carabinieri di Fiume: un centinaio aderisce alle SS e alla MDT, una buona parte preferisce l'internamento e altri si rendono irreperiili;

 




1944
Luglio

- dal 1918: unificazione di serbi, croati, sloveni, macedoni, montenegrini; regno privo del litorale dalmata (rimasto all'Italia in seguito al trattato di pace) e della Carinzia (rimasta all'Austria);
- dal 1921 monarchia parlamentare ereditaria;
- dal 1929 è sospesa la costituzione del 1921.

Petar II Karagjorgjevic
Albero genealogico

( Belgrado 6 settembre 1923 – Denver, USA 3 novembre 1970)
figlio di Alessandro I e della p.ssa Maria di Romania;
1934 9 ott-29 nov 1945, re di Jugoslavia;
- dal 6 aprile 1941 è in esilio a Londra con il suo governo, con a capo il gen. D. Simovic; il più forte appoggio del governo in esilio si è creato attorno a un gruppo di ufficiali dell'ex esercito jugoslavo con a capo il col. D. Mihajlovic;
- alla fine del 1942, a causa della guerra nel Mediterraneo alla quale è direttamente interessata la Gran Bretagna avverte il governo jugoslavo a Londra sul ruolo del suo movimento in patria e chiede al col. D. Mihajlovic di smettere le azioni contro i partigiani e di cominciare con le azioni contro gli occupanti.
- da giugno 1942 gli alleati fanno mancare il loro appoggio ai cetnici del gen. D. Mihajlovic;
- costretto da giugno 1944 ad accettare in un primo momento l'accordo fra I. Subasic e Tito (Josip Broz) [una sorta di compromesso tra la monarchia e i comunisti del movimento di liberazione] assume in seguito un atteggiamento nettamente intransigente;

SERBIA
- 1941, fine aprile, la Serbia occupata – vale a dire la Serbia nei vecchi confini del 1912 - viene affidata all’amministrazione del locale Comando militare tedesco, mentre le popolazioni serbe dei restanti territori ex jugoslavi si ritrovano divise all’interno di sei differenti regimi politici e amministrativi, dove diventano minoranze nazionali esposte al rischio di subire la pulizia etnica attuata dalle nuove maggioranze nazionali, come nel caso dei serbi della Croazia, della Bosnia e del Kosovo.
Capo del governo
gen. Milan Nedic
(1941 29 ago - 4 ott 1944)

1944
Luglio
7
, a Londra viene formato un nuovo gabinetto jugoslavo, sotto la guida dell’ex bano (governatore) di Croazia Ivan Subašic;
si tratta del primo premier non serbo dai tempi dello sloveno Korošec (1928-29) e il primo croato in tutta la storia del Regno;
il gen. D. Mihajlovic perde così l'appoggio che fino ad ora gli è stato garantito dai predecessori serbi (Jovanovic, Trifunovic e Puric);
conseguenza diretta dell'avvicendamento è la rimozione del gen. D. Mihajlovic dal dicastero della Guerra;


lo stesso mese, Tito (Josip Broz) spedisce i capi dell' "Ozna serba" (Jefto Sasic, Slobodan Penezic [Krecn], Pavle Pekic) a Bari col compito di coordinare le loro azioni con i capi militari.
In attesa dell’attacco dell'Armata Rossa, il gruppo si porta in Serbia meridionale. Man mano che un territorio viene liberato dall’Armata Rossa che lo consegna ai partigiani i capi dell’"Ozna serba" iniziano a costruire la loro rete segreta.
L’unità organizzativa base si insedia nei comandi dei capoluoghi. Il grosso della rete ovviamente è segreta, impegnata nella raccolta informazioni «su tutti e su tutto».
[Jefto Sasic, capo del controspionaggio militare (terza sezione Ozna) e successivamente del KOS, lascierà una memoria scritta sul periodo dell’istituzione dell’Ozna che si troverà al Vojni arhiv, Beograd.]

 

nelle operazioni per la liberazione della Serbia sono impegnate oltre 6 Div.ni del NOV (Esercito popolare di liberazione), più vari altri reparti partigiani esistenti, e dalla Bosnia e dal Montenegro sono inviate altre 11 Div.ni del NOV.
Intanto nella «Nova Jugoslavija», n. 7 (giu-lug), esce un articolo su La questione delle frontiere fra l'Italia e la Jugoslavia; un articolo del ministro degli Esteri Smodlaka domanda la frontiera dell'Isonzo per la Jugoslavia:
- tutta la Venezia Giulia, per diritto di nazionalità;
- Fiume, per motivi economici;
- Trieste, perché, pur essendo italiana, sotto ogni altro punto di vista appartiene alla parte jugoslava dell'Adriatico [sic]; Tito appoggia il suo ministro.

BOSNIA

1944
Luglio

i cetnici del gen. D. Mihajlovic, che prima operavano d'intesa con i comunisti di Tito (Josip Broz), ora per avversare quest'ultimi finiscono per collaborare prima con gli italiani e poi con i tedeschi operando in una ristretta zona della Serbia;

MACEDONIA
1943
Luglio

dal 1941 la parte jugoslava [dopo la seconda guerra balcanica (1913) il paese era stato diviso tra Serbia e Grecia, a danno della Bulgaria cui era stata riservata una parte minima del territorio] è stata divisa tra Albania, Bulgaria e Serbia ma nello stesso tempo si sono organizzati i primi gruppi partigiani, divisi in correnti filojugoslave e filobulgare;


1944
Luglio
REGNO di CROAZIA
[NDH (Nezavisna Drzava Hrvatska - Stato Indipendente di Croazia)]
Tomislav
Albero genealogico

Aimone di Savoia-Aosta [Boby] (Torino 9.3.1900 -Buenos Aires 29.1.1948)
secondogenito di Emanuele Filiberto di Savoia (2° duca d'Aosta) e di Helene d’Orléans;
1904-48, duca di Spoleto;
- 1939, sposa Irene p.ssa di Grecia e Danimarca;
1941-43, re di Croazia;
[1940, designato da re Vittorio Emanuele III luogotenente della corona nel nuovo regno croato, preferisce rimanere in Italia;
lascia poi l’Italia all’avvento della repubblica]
1942-48, 4° duca d’Aosta;
[dal 4 marzo 1942]
1944
Luglio

Ante Pavelic
(1941 10 apr-8 mag 1945)
-
CROAZIA
dal 1941 gli ustaša hanno ottenuto la costituzione di uno stato croato indipendente, in realtà vassallo dei nazifascisti, sotto Aimone di Savoia-Aosta [Tomislav] lasciando però il potere effettivo nelle mani di Ante Pavelic;
il popolo croato tuttavia non ha accettato l'occupazione e si è schierato in maggioranza con i partigiani organizzati dal Partito comunista jugoslavo;
la lotta è accanita fino alla fine della guerra;

1944
Luglio

-



1944
Luglio
Governatorato del Montenegro
[da ottobre 1941, il Montenegro occupato è diventato protettorato italiano.]
-
1944
Luglio

dopo un periodo di smarrimento, le forze partigiane riprendono a combattere non solo contro i fascisti, ma anche contro i cetnici del gen. D. Mihajlovic e più tardi contro i tedeschi;
le brigate Garibaldi, incorporate nell'esercito jugoslavo, continuano a combattere in condizioni pietose;


1944
Luglio
REPUBBLICA di ALBANIA
[da settembre 1943]
Presidente
-

1944
Luglio
dopo l'armistizio dell'Italia (8 set 1943) e l'occupazione tedesca, anche reparti italiani aderiscono al movimento di liberazione nazionale guidato da Enver Hoxha;



1944
Luglio
REGNO di GRECIA
(1935 - 1947)
Giorgio II
Albero genealogico
(Tatoi, Atene 1890 - Atene 1947)
primogenito di Costantino I re di Grecia e di Sofia di Hohenzollern;
1922-24, 1935-47, re di Grecia;


dall'Aprile 1941 il re ha lasciato ancora la Grecia ed è riparato dapprima a Creta e poi al Cairo e a Londra, dove ha formato un governo in esilio;


Dittatura militare
[filofascista]
-

1944
seconda guerra mondiale (1939-45):
Luglio

all'interno del paese la resistenza antifascista si sta organizzando intorno all'ELAS (Esercito di liberazione nazionale) a maggioranza comunista, cui i filomonarchici contrappongono la formazione minore dell'EAM;



1944
Luglio
REPUBBLICA di TURCHIA
(novembre 1923)
[dal 1925 la shari'a (vecchia legge religiosa islamica) è stata sostituita dai moderni codici, modellati su quelli europei.]
Presidente
della Repubblica
Ismet Inönü
(1938 - 1950)
Primo ministro
?
(1938 - ?)
-
Partito repubblicano del popolo
[partito unico]
1944
Luglio

seconda guerra mondiale (1939-45): la Turchia sposta un po' per volta le proprie simpatie verso gli alleati;




1944
Luglio
U.R.S.S.

(Unione delle repubbliche sovietiche: Russia, Ucraina, Bielorussia e Transcaucasia)
Segretario generale del PCUS
Stalin
(1922 apr - 1953)
[Il PCUS (Partito comunista dell'Unione Sovietica), partito unico, ha un ruolo dirigente.] - dal 21 giugno 1941 è sotto l'attacco tedesco -

Solo nel giugno 1941, dopo l'attacco di A. Hitler all'Unione sovietica, è iniziato il dialogo tra Chiesa ortodossa e Stato.

NKVD
(Narodnyi Komissariat Vnutrennic Del)
[Commissariato del popolo per gli affari interni]
Presidente
L.P. Berija
(1938 dic - gen 1946)
vice-presidente
Mekhlis
(1938 dic - gen 1946)
[Dal 3 febbraio 1941, l'NKVD (ex polizia politica sovietica), è stato sdoppiato e al suo fianco opera ora l'NKGB»
NKGB
(Narodnyi Komissariat Gosudarstvennoi Bezopasnosti)
[Commissariato del popolo per la sicurezza dello stato]
Commissario politico
V.N. Merkulov
(1941 feb - ?)
[con funzioni specifiche di polizia politica]
RUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Mosca)
Patriarca di Mosca
Sergej
1943 set - set 1944)

1944
Luglio
-

Repubblica della Ceceno-Inguscezia
(repubblica autonoma all'interno della Repubblica Russa)

1944
Luglio
1944, repubblica autonoma creata nel 1936 all'interno della Repubblica Russa, viene ora disciolta;
[sarà ricostituita nel 1957.]

BIELORUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(Beloruskaja SSR - capitale: Minsk)
presidente della repubblica
-
1944
Luglio
-
UCRAINA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Kijev)
presidente della repubblica
-
1944
Luglio
-
TRANSCAUCASIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
Azerbaigian
(Repubblica federativa - capitale: Baku)
presidente della repubblica
-
1944
Luglio
-
- Nagorno-Karabah (provincia autonoma)
- Nahicevan (repubblica autonoma)
Repubblica Socialista Georgiana
(Repubblica federativa - capitale: Tbilisi)
presidente della repubblica
Noé Jordania
(1918 - ?)

1944
Luglio
-

- Adzaristan (repubblica autonoma)
- Abhasia (repubblica autonoma)
- Ossezia Meridionale (provincia autonoma)
Repubblica autonoma di Armenia
(Repubblica socialista - capitale: Jerevan)
presidente della repubblica
-

1944
Luglio
-



1944
Luglio
REPUBBLICA POPOLARE d'UNGHERIA
(dal 16 novembre 1918)
Dopo il "patto di Monaco l'Ungheria ha ottenuto i distretti meridionali della Slovacchia e della Rutenia.
Dal 1938 ha sempre più peso il partito di estrema destra delle "croci frecciate" diretto da F. Szálasi che ha rivendicato le frontiere storiche anteriori al 1918 ed è vicino alla Germania hitleriana.
Il paese è retto da governi più o meno apertamente reazionari.

Reggente

Miklós Horthy von Nagybánya
(1920 mar - ott 1944)
[dal 1937 ha istituito di fatto una autocrazia conservatrice.]
Primo ministro
Döme Sztojay
(19 mar - 24 ago)
Ministro degli Esteri
-
Ministro degli Interni
Andor Jaross
(1944 mar - ?)

1944
seconda guerra mondiale (1941-45): alleata con le potenze dell'Asse, è entrata nel conflitto.
Luglio
-





1944
Luglio
REGNO di ROMANIA
Michele I
Albero genealogico
(Sinaia, Valacchia 1921 - ?)
figlio del principe ereditario Carlo e di Elena di Grecia;
1927-30, re di Romania;
dal 1930 è ridiventato principe ereditario;
1940-47, re di Romania;


Conducator
Jon Antonescu
(1940 4 set - 23 ago 1944)

1944
Gennaio
seconda guerra mondiale (1939-45):



1944
Luglio
REGNO di BULGARIA

Simeon II

Albero genealogico
(16.06.1937 - ?)
secondogenito di Boris III di Sassonia-Coburgo-Saalfeld-Koháry e di Giovanna di Savoia (1907-2000);
1943-45, zar dei bulgari;
[sotto un consiglio di reggenti]
Primo ministro
Bogdan Filov
(? - ?)

1944
Gennaio
seconda guerra mondiale (1939-45):





 

1944
Luglio
STATO FRANCESE
-
[detto]
Regime di Vichy

(dal 10 Luglio 1940)
[nella zona della Francia non occupata]
Capo di Stato

mar.llo Ph. Pétain
(1940 11 lug - 19 ago 1944)

[Legge costituzionale del 1940]
Presidente del Senato
Jules Jeanneney
(1932 3 giu - 10 lug 1942)
Presidente della Camera
Presidente dell'Assemblea nazionale
(Senato+Camera)
Capo del Governo
P. Laval
V
(1942 18 apr - 19 ago 1944)
Interni
Affari Esteri
Informazione
Colonie
Jules Brévié
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
Guerra
Eugène Bridoux
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
Marina
Gabriel Auphan
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
Aviazione
Jean-François Jannekeyn
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
Finanze ed Economia nazionale
Pierre Cathala
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
Agricoltura
Jacques Le Roy Ladurie
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
Produzione industriale
Jean Bichelonne
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
Approvigionamento
Max Bonnafous
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
Lavoro
Hubert Lagardelle
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
Educazione nazionale
Abel Bonnard
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
Giustizia
Maurice Gabolde
(1943 26 mar - 20 ago 1944)
Famiglia e Sanità
Raymond Grasset
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
Comunicazioni
Robert Gibrat
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
Ministro di Stato
Lucien Romier
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
 
– collaborazionismo –

1944
Luglio
-

lo stesso mese, l'ambasciatore tedesco a Parigi, O. Abetz, suggerisce a P. Laval che G. Mandel, Léon Blum e P. Reynaud vengano giustiziati dal "governo di Vichy" come rappresaglia per l'assassinio di Philippe Henriot, ministro della Propaganda, da parte del Comitato di Algeri, i maquisards comunisti della Resistenza;

4, G. Mandel viene così restituito a Parigi, presumibilmente come ostaggio; mentre viene trasferito da una prigione all'altra, viene catturato dalla Milice, la forza paramilitare del "governo di Vichy";

7, G. Mandel viene portato dalla Milice nella foresta di Fontainebleau e qui giustiziato;

 

lo stesso mese, Jacques Lemaigre-Dubreuil, ricco produttore di oli vegetali, cerca di stabilire un contatto tra P. Laval e Washington, tramite l'ambasciatore di Vichy a Madrid, François Piétri;
[Jacques Lemaigre-Dubreuil, come Jules Sauerwein, un giornalista francese in contatto con i servizi segreti tedeschi a Lisbona, pensa che gli Stati Uniti potrebbero trovare accettabile una pace di compromesso, dato che i russi sembrano pronti a dilagare in Europa.]

14, J. von Ribbentrop scopre queste manovre e ordina ai funzionari tedeschi di rompere i rapporti con questi uomini;

 

-

[Tra il 1940 e il 1944, la produzione di "veicoli Berliet" diminuisce:
- 6.416 nel 1940,
- 3.098 nel 1941,
- 2.378 nel 1942,
- 1.528 nel 1943,
- 996 nel 1944.

Dal 1° ottobre 1940 al 31 luglio 1944, l'industria francese ha consegnato 116.917 veicoli alle autorità tedesche e 20.771 al settore civile francese:
-
Renault: 32.877 veicoli o 28,11% all'esercito tedesco, 1.697 o 8,17% al settore civile;
- Citroën: 32.248 veicoli o 27,58% all'esercito tedesco, 2.052 o 9,87% al settore civile;
- Peugeot: 22.658 veicoli o 19,37% all'esercito tedesco, 3.309 o 15,43% al settore civile;
- Ford: 10.620 veicoli o 9,08% all'esercito tedesco, 2.405 o 11,57% al settore civile;
- Berliet: 2.389 veicoli o 2,04% all'esercito tedesco, 6.548 o 31,52% al settore civile 46 .]

 

 

FRANCIA LIBERA
[Comitato Nazionale Francese]
Commissario
Emmanuel d'Astier de la Vigerie
(1943 9 nov - 10 set 1944)
Ministro degli Esteri
René Massigli
(1943 5 feb - 10 set 1944)
Commissario alle Finanze [del Comitato Francese di Liberazione Nazionale fino al 3 giu 1944]
Pierre Mendés France
(1943 9 nov - 4 set 1944)
Commissario alla Giustizia
[a Londra]
François de Menthon
(1943 4 set - 20 ago 1944)

1944
Luglio

Missione Alsos, i primi ricognitori inviati dal comandante Calvert, capo dei servizi informazione Alsos, fanno la loro comparsa al di sopra di Hechingen, ma le prime missioni risultano infruttuose;
«segue agosto 1944»

 

Fonti:
. Francois-Georges Dreyfus, Histoire de Vichy (Paris 1990, Perrin);
. R.O. Paxton, Vichy (Milano 1999, Il Saggiatore);



1944
Luglio
REGNO dei PAESI BASSI

Guglielmina

Albero genealogico

(l'Aia 1880 - castello di Het Loo, presso Apeldoorn 1962)
figlia di Guglielmo III re d'Olanda e della sua seconda moglie Emma di Waldeck-Pyrmont;
1890-1948, regina dei Paesi Bassi;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi, e la regina e i suoi ministri si sono trasferiti in Inghilterra.
Con la conquista dell'Indonesia da parte dei giapponesi l'impero coliniale è stato annientato.]

Gauleiter
A.A. Mussert
(1942 - 1945)

1944
Luglio
II guerra mondiale:



1944
Luglio
REGNO del BELGIO

Leopoldo III

Albero genealogico

(1901 - ?)
figlio di Alberto I e di Elisabetta di Baviera;
1934-51, re dei belgi;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi e il re è deportato in Germania; dal novembre 1941 l'unità paramilitare di L. Degrelle, "Legion Wallonie" che ha giurato fedeltà ad A. Hitler, svolge la sua attività contro i partigiani.]


1944
Luglio
II guerra mondiale:

Sui muri delle piccole città belghe si vedono spesso affissi sui muri manifesti di questo tipo:
«Alcuni criminali vigliacchi al soldo di Londra e di Mosca, la mattina del 2 luglio 1944 hanno ucciso il Feldkommandant di Mol.
A tutt'oggi gli assassini non sono ancora stati arrestati. Come rappresaglia ho ordinato l'esecuzione di cinquanta ostaggi, a cominciare dal …
Se i colpevoli saranno ancora latitanti per la mezzanotte del 25 luglio 1944, saranno giustiziati altri cinquanta ostaggi
».




1944
Luglio
Granducato di Lussemburgo

Charlotte di Nassau-Weilburg

Albero genealogico

(1896 - ?)
figlia di Guglielmo IV e di Maria Anna di Portogallo;
1919-64, duchessa di Nassau;
1919-64, granduchessa di Lussemburgo;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi, e la sovrana e i ministri si sono rifugiati presso gli Alleati.]


1944
Luglio
II guerra mondiale:
avviato l'arruolamento dei giovani lussemburghesi nell'esercito tedesco, si sviluppa un forte movimento di resistenza;





1944
Luglio
Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio VI
Albero genealogico

(York Cottage, Sandringham, Norfolk 14.12.1895 - Sandringham House, Norfolk 6.2.1952)
secondogenito di Giorgio V e della p.ssa Vittoria Maria von Teck;
1936-52, re di Gran Bretagna e Irlanda, imperatore delle Indie;

Primo ministro,
Primo lord del Tesoro
[Prime Minister, First Lord of the Treasury]
W. Churchill
conservatore
governo di coalizione
(1940 10 mag - 26 lug 1945)
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
sir John Anderson
(1943 24 set - 26 lug 1945)
Segretari di Stato
Affari Esteri e Commonwealth
A.R. Eden
(1940 dic - lug 1945)
Dominions
-
Guerra
Produzione aeronautica
R.S. Cripps
(1942 - 1945)
Affari Interni
Informazioni
-
Lavoro
Ernest Bevin
(1940 - 1945)
Giustizia
Colonie
Commercio
Sanità
GRAN BRETAGNA

1944
Luglio
17
, vagliati i vari punti di vista, si fissano le linee del War Cabinet, che prepara una bozza della dichiarazione che la Gran Bretagna dovrà illustrare agli americani nella conferenza sul petrolio:
«Noi non chiediamo vantaggi commerciali per la Gran Bretagna. Ciò che vogliamo, a vantaggio di una nazione che è stata devastata dalla guerra, è la sicurezza. Sia dal punto di vista militare che economico: Desideriamo con forza poter promuovere uno sviluppo razionale dell'industria perolifera. E siamo sicuri che tale obiettivo sarà raggiunto in maniera soddisfacente per tutti».
Subito dopo però aggiunge:
«Tuttavia, il tema della sicurezza – ossia della nostra sopravvivenza come nazione – non può passare in secondo piano. Al contrario, dev'essere la questione numero uno. La guerra ha insegnato al nostro popolo che il petrolio è essenziale alle operazioni belliche. È il più importante dell'acciaio. Se non possedessimo risorse petrolifere permanenti, verrebbe meno tutta la nostra capacità di difenderci. Senza il petrolio, la Gran Bretagna morirebbe. Senza il petrolio, la Gran Bretagna non sarebbe più in grado di partecipare alla salvaguardia della pace mondiale. [Perciò] i rifornimenti petroliferi devono adattarsi alle nostre esigenze in tema di sicurezza in terra, mare e cielo».
Ed ecco che emerge l'orizzonte imperiale cui si ispira la politica britannica (e che F.D. Roosevelt vorrebbe evidentemente ridimensionare):
«Tali urgenze non si limitano alla difesa delle Isole britanniche e alle vie di comunicazione marittime che a esse conducono. Noi desideriamo difendere, parimenti, anche i domini e le colonie di Sua Maestà.
Nel corso di questa guerra abbiamo affrontato una distruzione totale. E poco è mancato che fossimo sconfitti. Non dimenticheremo mai l'esperienza del 1940. Ecco perché il tema della sicurezza militare è diventato un assunto popolare, ben al di là di ogni considerazione di tipo commerciale. Nel menzionare la sicurezza economica, ci preoccupiamo soltanto del nostro diritto alla vita. Le nostre infrastrutture economiche, così come esistevano prima della guerra, sono stat distrutte. Abbiamo sofferto una rivoluzione economica totale e improvvisa, come mai era accaduto nella nostra storia
».

 

IRLANDA
Irlanda del Nord
1944
Luglio

-
Eire

1944
Luglio

, -



1944
Luglio
REGNO di DANIMARCA
Cristiano X
Albero genealogico

(Charlottenlund 1870 - Copenaghen 1947)
figlio di Federico VIII e di Luisa di Svezia;
1912-47, re di Danimarca;
continua a favorire l'evoluzione democratica del paese;
1919-44, re d'Islanda;
[rimane re dell'isola (fino alla proclamazione della repubblica nel 1944) anche se, staccatasi dalla Danimarca, si è costituita in stato sovrano.]

1944
Luglio

dal 1915 il paese ha una nuova costituzione che istituisce, fra l'altro, il nuovo sistema bicamerale ed estende il diritto di voto alle donne;

 

 

1944
Luglio
Repubblica d'Islanda
[dal 17 giugno 1944]
Presidente
-
Primo ministro
-
 

1944
Luglio



1944
Luglio
REGNO DI NORVEGIA
[dal 1905]
Haakon VII
Albero genealogico

principe Carlo (? - ?)
figlio di Federico VIII re di Danimarca e di Luisa di Svezia;
1905-57
, re di Norvegia;

Presidente dei ministri
V. Quisling
(1943 feb - mag 1945)
Reichskommissar
Josef Terboven
(1943 feb - mag 1945)
1944
Luglio
-


1944
Luglio
REGNO di SVEZIA
Gustavo V
Albero genealogico

(Stoccolma, castello di Drottningholm 16 giugno 1858 – Stoccolma, 29 ottobre 1950)
figlio di Oscar II e di Sofia di Nassau;
1907-50, re di Svezia;
osserva correttamente le regole del sistema parlamentare;

1944
Luglio

-


1944
Luglio
FINLANDIA
[Repubblica parlamentare]
1944
Luglio
-




1944
Luglio
REPUBLICA PORTÚGUESA
[Estado Novo]
Presidente
del consiglio
Antonio de Oliveira Salazar
(1932-68)
[unico detentore del potere reale]
unico partito legalmente funzionante: Unione nazionale
1944
Luglio
legato al regime di F. Franco Bahamonde [el Caudillo] con il cosiddetto "patto iberico", nonostante le sue simpatie per le potenze dell'asse tiene il paese fuori dalla II guerra mondiale;



1944
Luglio
SPAGNA
Presidente
del Consiglio
F. Franco Bahamonde
[el Caudillo]
(1938 30 gen - 9 giu 1973)
Ministro de la Gubernación
(ex Ordine Pubblico e Interno)
-
Ministro degli Esteri
-
(? - ?)
Ministro del Lavoro
José Antonio Giròn de Velasco
(1941 gen - gen 1957)
1944
Luglio

-
don Juan
Albero genealogico

(1913 - ?)
terzogenito di Alfonso XIII di Borbone e di Vittoria Eugenia di Battenberg;
conte di Barcellona
dal 1931 pretendente al trono di Spagna;

1944
Luglio
-






RSI (Repubblica Sociale Italiana)
[dal 1° dicembre 1943]
o Repubblica di Salò
[avendo come sede Salò, sul lago di Garda]
Presidente
del Consiglio
[Consiglio dei Ministri: Bogliaco, Villa Bettini]
B. Mussolini
(1943 23 set - 25 apr 1945)
[Risiede con la famiglia a Gargnano, Villa Feltrinelli;
ufficio e segreteria particolare: Gargnano, villa delle Orsoline]

Sottosegretario alla presidenza F.M. Barracu
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Segretario particolare Giovanni Dolfin
Interno
[Maderno]
avv. G. Buffarini Guidi
(1943 23 set - 21 feb 1945)
Sottosegretario Paolo Zerbino
(1944 7 mag - 22 feb 1945)
Capo della Polizia Tullio Tamburini
Prefetto di Milano Mario Bassi
Difesa
[fra Desenzano e Salò (villa Omodei) e a Cremona]
mar.llo R. Graziani
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Forze armate
-
Capo di gabinetto di Rodolfo Graziani Vittorio Magno Bocca
Capo della segreteria militare del Ministero
Rosario Sorrentino
Esercito
-
Sottosegretari Umberto Giglio
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Carlo Emanuele Basile
(1944 25 giu - 25 apr 1945)
Segretario generale Emilio Canevari
Capo di stato maggiore gen. Archimede Mischi
cte dei carabinieri
Aeronautica
-
Sottosegretario Arrigo Tessari
(1944 7 mar - 26 lug 1944)
[ad interim]
Manlio Molfese
(1944 26 lug - 26 nov 1944)
[ad interim]
Marina
[Vicenza, Palazzo Thiene, fino al 14 mag 1944]
-
Sottosegretario amm. Giuseppe Sparzani
(1944 15 feb - 21 feb 1945)
Responsabile del CCIV Comando militare regionale (Trieste) generale di corpo d'armata
Giovanni Esposito
Responsabile del CCX Comando militare regionale (Alessandria) generale di corpo d'armata
Luigi Jallà
Responsabile del CC Comando militare regionale (Roma) generale
Federico Macrì
Capo di stato maggiore del CCI Comando militare regionale (Firenze) maggiore
Giuseppe Magini
Responsabile del XXIX Comando militare provinciale (Treviso) colonnello
Giorgio Milazzo
Responsabile del CCVI Comando militare regionale (Torino) e poi capo della polizia della RSI generale di divisione
Renzo Montagna
Affari Esteri
[Salò]
-
Sottosegretario Serafino Mazzolini
(1943 23 set - 23 feb 1945)
Economia Corporativa
[Verona]
Angelo Tarchi
(1944 1° gen - 25 apr 1945)
Finanze
scambi e valute
[?]
prof. D. Pellegrini-Giampietro
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Sottosegretario Carlo Fabrizi
(1943 23 set - 25 apr 1945)
[del. Prezzi]
Agricoltura e Foreste
[Treviso poi S. Pellegrino]
dr. Edoardo Moroni
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Lavori pubblici
[Venezia]
Ruggero Romano
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Giustizia
[Cremona poi Brescia]
Piero Pisenti
(1943 5 nov - 25 apr 1945)
Cultura popolare
(Minculpop!)
[Salò, Villa Omodei]
dr. Fernando Mezzasoma
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Sottosegretario Alfredo Cucco
(1944 29 feb - 25 apr 1945)
Comunicazioni
Augusto Liverani
(1943 6 ott - 25 apr 1945)
Educazione nazionale
[Padova]
prof. Carlo Alberto Biggini
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Lavoro
Giuseppe Spinelli
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Attività Statali
Renato Ricci
(1943 23 set - 25 apr 1945)

Commissariato nazionale del lavoro della RSI

Ernesto Marchiandi
(1943 23 set - 25 apr 1945)
[responsabile, sindacalista fascista]
-

 

Pfr (Partito fascista repubblicano)
[Partito unico, di struttura simile al Pnf (Partito nazionale fascista)]

- Segretario: A. Pavolini (1943 set - 25 apr 1945);
- vice-segretario: Giuseppe Pizzirani (1943 set - ?);
- comandante generale della GNR (Guardia Nazionale Repubblicana): R. Ricci (1943 5 nov - 25 apr 1945)

Brigate Nere
(braccio armato del Pfr) - Segretario del Pfr: A. Pavolini.
- Addetto al segretario: magg. Puccio Pucci.
- Capo di S.M.: col. Eduardo Facdouelle.

n.

Sede
nome
com.te
note
I
Torino
"Ather Capelli"
Giuseppe Solaro
Ather Capelli, condirettore della «Gazzetta del popolo» (Torino) durante la RSI.
II
Alessandria
"Attilio Prato"
Carlo Valassina
Attilio Prato, segretario del Pfr di Sezzadio (Alessandria).
III
Aosta
"Emilio Picot"
ing. Giuseppe Berio
IV
Asti
"Luigi Viale"
Umberto Sacchero
V
VI
Novara
"Augusto Cristina"
Stefano Dongo
Augusto Cristina, mutilato fascista.
VII
Vercelli
"Bruno Ponzecchi"
Gaspare Bertozzi
Bruno Ponzecchi, segretario del Pfr di Ponzone Trivero (Vercelli).
VIII
Milano
"Aldo Resega"
Vincenzo Costa
Aldo Resega, commissario federale del Pfr di Milano.
Nato dal Reggimento federale "Carroccio" costituito all'inizio di giugno dal commissario federale Vincenzo Costa "per la difesa delle vite e delle case dei fascisti" dagli attacchi dei GAP milanesi.
Secondo il comandante Vincenzo Costa gli squadristi sono 1.500 divisi in due battaglioni, uno in città e uno in provincia. Le 11 sedi rionali di Milano e le dieci sedi capo-zona della provincia sono diventate "comandi di compagnia".
IX
Bergamo
"Giuseppe Cortesi"
Angelo Berizzi
X
XI
XII
Cremona
"Augusto Felisari"
? Cerchiari
XIII
Mantova
"Marcello Turchetti"
Stefano Motta
XIV
Pavia
"Alberto Alfieri"
Dante Cattaneo
Alberto Alfieri, colonnello dell'aeronautica, comandante del "Battaglione di Sicurezza" fascista della provincia di Pavia.
Il capo di stato maggiore è il tenente colonnello Arturo Bianchi, già squadrista.
XV
XVI
Varese
"Dante Gervasini"
Renzo Migliorini
XVII
Venezia
"Bartolomeo Az[z]ara"
Pio Leoni
Si verifica un serio contrasto fra il commissario federale Pio Leoni e il fiduciario del partito, Gay, degenerato in aspra discussione con vie di fatto.
XVIII
XIX
Rovigo
"Romolo Gori"
Anteo Zamboni
XX
Treviso
"Francesco Cappellini"
Romano Munari
XXI
Verona
"Stefano Rizzardi"
Luigi Sioli
XXII
XXIII
Bologna
"Eugenio Facchini"
Pietro Torri
Eugenio Facchini, commissario federale del Pfr di Bologna.
XXIV
Ferrara
"Igino Ghisellini"
Arnaldo Rosi
Igino Ghisellini, commissario federale del Pfr di Ferrara.
XXV
XXVI

XXVII
XXVIII
Piacenza
"Pippo Astorri"
Alberto Graziani
XXIX
Ravenna
ing. Pietro Montanari
XXX
Reggio Emilia
"Umberto Rosi"
Armando Wender
XXXI
Genova
"Silvio Parodi"
Livio Faloppa
Silvio Parodi, generale della GNR, commissario prefettizio al comune di Genova durante la RSI.
XXXII
Imperia
"Antonio Padoan"
Mario Massina
Antonio Padoan, sacerdote, appartenente al movimento fascista "Crociata italica" che, con decine di migliaia di tesserati, ha il suo settimanale omonimo «Crociata Italica» che raggiunge 150 mila copie ed è stampato da don Tullio Calcagno, già parroco di Terni.
[Quest'ultimo, essendo appoggiato da R. Farinacci la cui lotta contro il Vaticano e contro il clero nemico del fascismo e del nazismo dà sovente in eccessi sgraditi ai cattolici, viene prima sospeso a divinis e più tardi scomunicato.]
Altro giornale favorevole alla R.S.I. è «L'Italia cattolica» stampato a Milano. 
XXXIII
La Spezia
"Tullio Bertoni"
Luigi Bertozzi
XXXIV
Savona
"Giovanni Briatore"
Mario D'Agostino
Giovanni Briatore, ispettore federale del Pfr di Savona.
Cappellano delle Brigate Nere: padre Eusebio [Eugenio Zappaterreni], dell'Ordine dei francescani minori conventuali di San Francesco.


1944


Nei mesi di Giugno-Luglio entrano in lotta anche i contadini per sottrarre il grano agli ammassi obbligatori.

Sulla «The Quartely Review» il rev. dott. Scott Lidgett scrive: «Il conte Sforza è un italiano delizioso e abile, il Duce perverso e repellente come è, rimane un genio».

Luglio
, s'inizia la costituzione ufficiale del corpo ausiliario delle squadre d'azione di Camicie Nere;

Firenze, lo stesso giorno esce listato a lutto l'ultimo numero di «Repubblica».
Resta la «Nazione», ogni giorno più agnostica ora che la resa dei conti si avvicina.


A. De Gasperi, eletto segretario della Dc, aderisce ai "Comitati di liberazione nazionale" collaborando alla lotta armata della resistenza nell'Italia centrosettentrionale.

Alta Valle del Ceno (Parma), zona libera ai primi di luglio, è presidiata dalla 12ª, 31ª e 32ª Brigata Garibaldi.

Marche, i partigiani della "Capuzzi" liberano Camerino;

3, Siena, il Corpo di di spedizione francese, entrato il giorno 18 giugno nella provincia di Siena dal confine meridionale, prende la città senza quasi colpo ferire.
Trattasi di un raggruppamento di tabor, composto da 7 mila soldati marocchini (detti "goumiers") con un corpo ufficiali di 645 francesi, guidato dal gen. Augustin Guillaume.
Come in altri posti, molti casi di stupri e anche di omicidi, compiuti dai su citati marocchini, avvengono anche in numerose località di Siena: Colle Val d'Elsa, Monteriggioni, Casole d'Elsa, San Quirico d'Orcia, Poggibonsi, Abbadia San Salvatore, Montalcino, Casciano di Murlo, Monteroni d'Arbia, Buonconvento, Castel del Piano.

Firenze, all'inizio del mese, come ordinato da A. Pavolini (arrivato da Milano già a metà giugno) per sottrarre le famiglie dei fascisti più esposti alle vendette dei vincitori, le autorità istituzionali e politiche più importanti lasciano la città.
. Giotto Dainelli, podestà;
. Raffaele Manganiello, capo della provincia,
. Gino Meschiari, federale repubblicano (poi sostituito da Fortunato Polvani).

Ai primi di luglio la Brigata Matteotti del cap. Antonio Guriolo [Toni], spostatasi da Marzabotto verso la Toscana, svolge, in collegamento con la Brigata socialista "Bruno Buozzi", una serie di ardite operazioni contro i presidi tedeschi della zona, culminante nei combattimenti di Orsigna (15 luglio) e del lago Scaffaiolo.

Dopo che il Comando americano e il presidente Roosevelt hanno insistentemente chiesto, ottenendolo, il richiamo di parte delle truppe poste agli ordini del gen. Alexander sul fronte italiano, 97.000 uomini ricevono l'ordine di lasciare l'Italia; il gen. Alexander vede assottigliarsi i suoi effettivi a soli 153.000 uomini, troppo pochi per condurre a termine i suoi piani operativi.


5, Marche, sul versante adriatico la Brigata Ancona, con una serie di combattimenti di retroguardia, contribuisce alla liberazione di Osimo, mentre la Brigata Spartaco opera per la liberazione di Camerino.

7, Merlara (Padova), un gruppo di partigiani assalta la caserma dei carabinieri; nella sparatoria resta ucciso Paride Cervato di Castelbaldo: è il primo partigiano a cadere e da lui prende il nome (brigata "Paride") il 3° battaglione garibaldino, che sarà la più importante formazione partigiana della Bassa padovana.
[Quattro giorni dopo un sabotaggio provoca l'interruzione della linea feroroviaria tra Este e Ospedaletto e negli stessi giorni nella zona di Montagnana la mietitura del grano è in mano ai ribelli.]
La caccia all'uomo, sia eseguita dai tedeschi che dai ribelli, ha esiti cruenti.

Firenze-Arezzo, i garibaldini formano la div.ne Garibaldi "Arno", la migliore unità toscana simile alle grandi formazioni del Nord, guidata da Aligi Barducci [Potente].
Vi confluiscono le brigate "Caiani" (monte Giovi), "Arno" (monte Morello), "Lanciotto Ballerini" (Pratomagno), "Sinigaglia" (Casentino). Milleseicento combattenti.
Le div.ni Garibaldi "Arno" e "Spartaco Lavagnini", contando sulla superiorità numerica, si provano alcune volte ad assorbire in un fronte garibaldino l'intera Resistenza toscana; ma urtano contro la volontà autonoma dei giellisti; donde un rapporto fatto, insieme, di dispetto e di stima.
Le brigate "Rosselli" dei giellisti, milleduecento uomini, operano:
- 1ª e 2ª sul monte Giovi,
- 3ª nella zona Roveta-Montespertoli,
- 4ª all'Impruneta.
[Si uniranno in div.ne a Firenze liberata.]
[Gli azionisti considerano giellista anche la brigata di Manrico Ducceschi [Pippo] che sta sulle montagne di Pistoia; ma sebbene questi abbia stretti legami con i dirigenti azionisti e si dichiari iscritto al partito, la formazione resta autonoma.]
[Garibaldini, autonomi e giellisti compongono le formazioni dell'alto Viareggino e della Garfagnana destinate a lunga e aspra resistenza.
GARFAGNANA, si sta formando l'unica div.ne Garibaldi non comunista, comandata dal magg. inglese Anthony Oldham; ne diventerà commissario politico l'ancora giellista Roberto Battaglia.
I democristiani hanno le loro bande verso Arezzo, i militari tengono formazioni attesiste sull'Amiata e a Chiusi; le bande di Livorno e di Pisa non arriveranno mai a una vera e propria possibilità operativa.]


8, il comandante del Btg "Barbarigo" (X Mas) e ora comandante del 1° Reggimento della X Mas, Umberto Bardelli, salito ad Ozegna (To), cade con nove dei suoi uomini in uno scontro con i partigiani;
quelli della X Mas replicano con un rastrellamento di due giorni al quale partecipano J.V. Borghese e A. Pavolini.
Da questo momento, in Piemonte come in Veneto, i marò si adeguano presto alla "guerra senza prigionieri".


RASTRELLAMENTI: il mese si apre con un rastrellamento della Valsesia dove sono le bande di Vincenzo Moscatelli [Cino], che in giugno hanno occupato Serravalle Sesia, Borgosesia, Romagnano Sesia, nonché Lanzo, Giaverno e Avigliana: l'azione costringe i partigiani ad abbandonare le valli, a disperdersi e in pochi a ritirarsi in montagna.

12
-13, Fossoli (Modena), nella notte vengono raccolti e fucilati 63 prigionieri politici rinchiusi nel campo di concentramento: fra loro è Poldo Gasparotto, uno dei primi a dare inizio alla lotta di liberazione.
Molte vittime costano le rappresaglie a S. Pietro di Bagno e in altre località del Casentino; subiscono rappresaglie anche le val Susa e val Chisone dove i partigiani si disperdono dopo aver perso due valorosi capi: Andrea Paglieri e Pietro Bollino; alcuni passano in Francia dove sono disarmati e rinchiusi nei campi di concentramento dai "maquis" francesi, erroneamente considerati amici o alleati;
[Il 30 maggio, tra C.L.N. e il capo dell'R.2 dei movimenti uniti, si era infatti concluso un accordo che dichiarava che tra i due popoli francese e italiano non c'era alcuna ragione di risentimento e di urto per il recente passato…]
Firenze, due gappisti attaccano di loro iniziativa un reparto fascista e vengono feriti, catturati. Uno, seviziato, parla.

13, Firenze, i fascisti passano di casa in casa, anche in quella di Elio Chianesi, finito, mentre tenta la fuga in via dei Pilastri.

14, Arcevia (Ancona), tredici civili (cse sei donne: "Le ricamatrici di Arcevia") vengono seviziati e poi assassinati a raffiche di fucile mitragliatore dai partigiani:
. Maria Teresa Podestà ved. Anselmi [Chiavari (Genova) 6 gen 1881), possidente];
. Annita Poiani [Arcevia 27 set 1891, ricamatrice];
. Teresa Togni [Matera 31 ago 1893, sarta];
. Bianca Poiani [Arcevia 26 feb 1899, ricamatrice];
. Ada Moriconi [Genga (Ancona) 3 mag 1909, casalinga];
. Nunzia D'Oca [Palermo 15 dic 1919, casalinga];
. Pietro Paggi [Castelleone di Suasa (Ancona) 17 dic 1867, pensionato];
. Nazzareno Pandolfi [Genga (Ancona) 1° giu 1871, commerciante];
. Giuseppe D'Oca [Palermo 23 lug 1880, pensionato];
. Mario Santini [Fossombrone (Pesaro) 13 mag 1883, dottore in agraria, amm.re di società];
. Carlo Speranzini [Vico del Gargano (Foggia) 18 gen 1889, generale della riserva];
. Federico Romei [Napoli 5 apr 1894, ingegnere]
. Giovambattista Ielapi [Filadelfia (Catanzaro) 20 mar 1915, ex carabiniere].
[Le verità sull'eccidio di Madonna de Monti di Acervia, Ultima Crociata 1989 - Giampaolo Pansa,I vinti non dimenticano, Rizzoli 2010]

Marche, lo stesso giorno i partigiani della "Capuzzi" entrano in Ancona;

Verso la metà di luglio, Franco Anselmi [Marco], capo partigiano dell'Appennino ligure-alessandrino, e il commissario politico Eliseo Cavecchia incontrano un dirigente militare del Pci: A. Ukmar [Miro] il guerrigliero internazionale legato al Partito comunista sovietico.
Con i suoi ottanta uomini Franco Anselmi [Marco] forma il Battaglione Garibaldi "Casalini", inquadrato nella Cichero. Entra così in contatto con il comandante della div.ne Aldo Gastaldi [Bisagno], 23enne genovese, cattolico, perito industriale, salito pure lui alla macchia nell'autunno 1943.




15, B. Mussolini, sollecitato da R. von Rahn a visitare le Div.ni italiane nei campi di addestramento, parte per la Germania.

[Le quattro divisioni dispongono inizialmente di ca 58 mila uomini, in seguito destinati a crescere:
- al primo blocco, ca 13 mila uomini, appartengono i militari catturati dai tedeschi nei giorni dell'armistizio; deportati in Germania "hanno aderito" alla Rsi accettando di ritornare a combattere;
- al secondo blocco appartengono ca 45 mila uomini provenienti dall'Italia, in parte volontari, fascisti militanti, ma nella grandissima maggioranza si tratta di giovani precettati con le due chiamate alle armi. Tutti ragazzi dai 19 ai 22 anni.]

Orsigna (Appennino tosco-emiliano), combattimento.

Firenze, viene arrestato Bruno Fanciullacci; per sfuggire alle torture si lancia da una finestra al secondo piano.
[Morirà il 17 all'ospedale.]
Lo stesso giorno la div.ne "Arno" inizia la marcia di avvicinamento alla città.

16, B. Mussolini, accompagnato dal mar.llo R. Graziani , visita il campo della div.ne Monterosa, di alpini; passa in rassegna i tre reggimenti, consegna il vessillo divisionale e parla prima ai soldati e poi agli ufficiali.

Boccon (Padova), lo stesso giorno (16) un brigatista nero uccide il 30enne Orlandino Calaon.

Firenze, la div.ne "Arno" è già impegnata in aspri combattimenti con le retroguardie tedesche.

17 LUGLIO 1944

Heuberg (Baviera occidentale), B. Mussolini visita il campo della div.ne Italia, di bersaglieri.

Padova, i ca 50 ebrei internati a Vo' Vecchio, giungono a Padova sotto scorta tedesca: le donne vengono rinchiuse nel carcere dei Paolotti di via Belzoni, gli uomini nella casa di pena di Piazza Castello. A tutti viene promesso l'immediato rilascio, basta che dicano il loro prossimo luogo di destinazione (presso parenti o amici)… e, ovviamente, il numero anziché diminuire aumenta.
Due giorni dopo (19) vengono caricati sui camion con destinazione Trieste, Risiera di San Sabba (campo di concentramento riadattato a febbraio-marzo e dotato di un forno crematorio).
Il giorno 20, i familiari delle ebree estensi Emma Ascoli ved. Zevi [66enne] e Anna Zevi [30enne] si presentano al carcere Paolotti di Padova, ma ottengono soltanto una generica, deludente informazione: «non sono più qui, sono state trasferite».
Il giorno 31, 45 ebrei di Padova più altri, stipati come sardine in tre carrozze sigillate (convoglio 33T), sono deportati ad Auschwitz-Birkenau dove arrivano nella notte del 3/4 agosto; dopo una prima selezione, rimangono in vita 17 persone di cui alla fine sopravvivranno e torneranno in Italia soltanto sei persone, tutte donne: Ofelia e Giorgina Canarutto,
Esther Hammer Sabbadini
(34enne) e la figlia Silvia (14enne) (entrate a Vo' Vecchio nel dicembre 1943), Giulia Belleli e Bruna Namias (l'ultima a entrare a Vo' Vecchio, il 17 mag 1944; vi rimarrà due mesi)
Con l'irruzione dei tedeschi e la deportazione degli ebrei il campo di concentramento di Vo' esaurisce le proprie funzioni e Villa Venier passa sotto il comando tedesco che rapidamente vi insedia un distaccamento della TODT (struttura ausiliaria della Wehrmacht) per le opere militari di fortificazione lungo i canali della zona.
[Francesco Selmin, Da Este ad Auschwitz, Cooperativa Giordano Bruno Editrice, Este 1988.
Italo Baratella, Este 1943 - L'arresto delle Zevi, Cleup 2008.]

Il Comando del CVL si rivolge al maresciallo Tito dicendosi «lieto di rinsaldare i rapporti con il valoroso esercito jugoslavo» ed esprimendo la propria ammirazione al maresciallo che «alla testa del popolo jugoslavo ha additato ai popoli la via della liberazione».

Firenze, piazza Tasso, viene catturata una squadra di gappisti;
[Dopo le torture a villa Triste, quindici saranno fucilati la notte del 21, alle Cascine.]

Marche, la "Pesaro", dopo aver reso intransitabile la strada per Città di Castello, si lascia convincere dagli inglesi a passare le linee; le hanno promesso di rifornirla di armi e viveri, invece la disarmano.

18 LUGLIO 1944

B. Mussolini visita il campo della div.ne San Marco (già visitata in precedenza), fanteria di Marina.

Milano, esce il settimanale «Brigata Nera Aldo Resega», nuovo organo della federazione fascista milanese.

19 LUGLIO 1944

Attività diplomatica: Milano, il CLNAI e il POOF (Fronte di liberazione nazionale per il litorale sloveno) si incontrano per la seconda volta (la prima il 10 giugno): Anton Vratusa [Urban] e Francesco Stoka [Rado] vi rappresentano il Fronte sloveno.
L'accordo definitivo, che testimonia delle difficoltà incontrate nei colloqui, dopo una affermazione generica dei fini comuni nella lotta contro fascismo e nazismo, sottolinea come «nociva e inopportuna al momento attuale ogni discussione sulla delimitazione definitiva e sulla futura appartenenza statale delle zone di nazionalità mista».
Fra gli accordi accessori è quello di un organo di stampa bilingue da diffondersi a Trieste e di un prestito di 3 milioni (la metà di quanto dispongono le sue finanze) del CLNAI ai combattenti jugoslavi.
Lo stesso giorno il CLNAI sollecita il CLN centrale di Roma a intervenire per la liberazione dei soldati jugoslavi ancora trattenuti nell'Italia meridionale e nelle isole.

Sennelager, B. Mussolini, accompagnato dal mar.llo R. Graziani , visita il campo della div.ne Littorio, granatieri [18 mila uomini].

Ravenna, viene costituita la 38ª Brigata GAP "Mario Gordini" e comprende cinque distaccamenti della forza complessiva di circa seicento uomini.
[Salvaste l'Italia, non morirete mai. Documentario a cura dell'ANPI di Ravenna; Ravenna 1951;
G. Nozzoli, Quelli di Bulow, Ed. Riuniti, Roma 1957.]

20 LUGLIO 1944

B. Mussolini, col suo seguito, si reca al Quartier Generale tedesco e arriva alla Wolfschanze (Tana del Lupo]: un'ora e mezzo dopo che è stato consumato l'attentato contro A. Hitler.

Lo stesso giorno la div.ne Monterosa inizia il suo rientro in Italia.
[Qualche giorno dopo partirà anche la div.ne San Marco, 14 mila uomini, tra cui una Legione di Camicie Nere (fuggita dalla Grecia l'8 settembre) e 1800 volontari provenienti dalla X Mas del principe Borghese.]

21 LUGLIO 1944

Milano, alla casa del fascio A. Pavolini tiene a rapporto i comandanti della Lombardia e del Piemonte.

Lo stesso giorno, a fianco dei due corpi separati della Polizia e della Guardia Repubblicana, vengono aggiunte le Brigate Nere. Si ha pertanto la proliferazione di polizie separate, vere e proprie bande al servizio dei tedeschi.

22 LUGLIO 1944

Rivoltella, al suo rientro in Italia, B. Mussolini trova un primo scaglione della div.ne Monterosa che i tedeschi si sono affrettati a far partire.

Cigliè, il s.ten. Alfo Romano, pilota della 3ª squadriglia del 1° Gruppo, catturato dai partigiani il 15 luglio mentre si recava in licenza, viene ucciso per essersi rifiutato di aderire alla banda partigiana.

23 LUGLIO 1944

Padova, Bresega di Ponso, i tedeschi uccidono Leocrino Lorenzin che durante una retata di giovani aveva posto resistenza ai rastrellatori ferendone gravemente uno.
Montagnana, in serata, allo scopo di catturare lavoratori da inviare in Germania, ha luogo una retata di ampie proporzioni.
Una ventina di brigatisti neri e una decina di tedeschi raggiungono il Cinema Impero gremito di spettatori (assistono al film La tragedia del Titanic). Bloccate le uscite e fatti uscire donne e ragazzi, selezionano una sessantina di persone e, in attesa di deportarele in Germania, le traducono nel Collegio Vescovile di Este, l'antico convento di S. Francesco utilizzato come sede del comando tedesco e luogo di detenzione di renitenti e ribelli.

25 LUGLIO 1944

Padova, Montagnana, in serata alcuni partigiani rapiscono il dott. Giuseppe Pisanò, comandante di zona delle Bande Nere e lo nascondono a Castelbaldo. La risposta è immedista: i fascisti prendono in ostaggio una ventina di antifascisti del paese, mentre i tedeschi fanno stampare e diffondere un proclama.
Se non sarà restituito alla Casa del Fascio entro le ore 18:00 del giorno 26, inizierà la fucilazione degli ostaggi nella piazza di Montagnana. Il manifesto porta la firma del cap. Lembke nominato da poco Comandante di sicurezza Zona sud.


25, B. Mussolini autorizza A. Pavolini ad annunciare la nascita delle Brigate Nere. Quest'ultimo annuncia che i primi ventimila squadristi sono già saldamente inquadrati nelle Brigate Nere… un po' diversa la situazione reale.
Venezia, lo stesso giorno, i gapisti devastano con bombe la sede dell'azienda cinematografica LUCE nell' "Albergo Bonvecchiati".
25-29, combattimento di Monte Carotto (Abruzzo).

Nonostante le splendide prove dei partigiani abruzzesi, che sono stati inseriti nello schieramento dell'VIII Armata, non poche sono le formazioni che, attratte verso le linee alleate dalla speranza o dall'esplicita promessa di un rifornimento e di un miglior equipaggiamento e armamento, sono invece sciolte e disarmate, molte volte contro il parere dei Comandi operativi che hanno avuto modo di apprezzarene le alte capacità militari.
A Siena si arriva a non riconoscere le funzioni del CLN ed a minacciare ripetutamente l'arresto dei suoi membri.
I Comandi alleati, infatti, malgrado il prezioso contributo delle formazioni partigiane, nei loro confronti tengono un contegno improntato ai più gretti criteri di diffidenza politica e sufficienza militare, misurati sul metro della reale o presunta colorazione politica delle formazioni stesse.

26 LUGLIO 1944


Padova
, Montagnana, otto militi fascisti, partiti da Montagnana su una camionetta, prendono in ostaggio i parroci di Casale di Scodosia, Masi e Castelbadlo. Di ritorno da quest'ultimo paese la camionetta viene intercettata al ponte degl Arzarini dai partigianni e attaccata a colpi di mitra. Un partigiano rimane ucciso, due militi sono gravemente feriti, di cui uno mortalmente, cinque sono fatti prigionieri, mentre don Miotto riesce a rifugiarsi indenne in una fattoria della zona.
Poco dopo, Castelbaldo è investito da un rastrellamento a tenaglia con i fascisti (guidati da Nello Allegro) che muovono da Merlara e i tedeschi (guidati dal cap. Lembke) da Masi. Quest'ultimo, prima dal campanile e poi dall'argine, impartisce ordini di strage e di morte.
Le suppliche con le quali padre Biondi, il cappellano della Brigata "Muti" tenta di frenare l'ira tedesca, servono solo a far rinviare di 24 ore la scadenza dell'ultimatum per la fucilazione degli ostaggi di Montagnana. Per Castelbaldo invece non c'è indulgenza alcuna.
[Un calcolo accurato dei caduti non sarà mai fatto.
In verità, il dato di 27 morti dichiarato dalla GNR – 13 morti, alcuni feriti e 14 prigionieri fucilati sul posto – non è del tutto attendibile così come non sono credibili le ricostruzioni fornite dalle relazioni delle formazioni partigiane.
I dati certi sui caduti sono i seguenti:
- 2 militi della GNR;
- 11 abitanti di Castelbaldo,
. Nerino Cavalletto [24enne]
. Pietro Cavalletto [50enne],
. Gino Dacome [24enne],
. Mario Franceschi [16enne],
. Lino Gianesella [23enne],
. Adelina Panziera [22enne],
. Norina Panziera [18enne],
. Severino Salandin [22enne],
. Alcide Segantin [22enne],
. Diego Terrin [21enne],
. Florindo Romani [21enne], di Rovigo,
. Ottavio Stona [26enne], di Megliadino S. Fidenzio] (forse),
- 3 abitanti di Badia Polesine,
Nessun tedesco compare tra i morti e i feriti.]


Venezia
, per rispondere alla rappresaglia fascista, susseguenti i fatti del giorno prima, i gapisti fanno saltare Ca' Giustiniani, sede del 617° Comando Provinciale della GNR, causando una ventina di morti; fra i morti (8 fascisti di cui 3 ausiliarie e 12 civili) anche
donne e anziani che stavano ritirando sussidi, travolti dalle macerie;
per rappresaglia dodici comunisti (tra cui alcuni gapisti) e un azionista sono fucilati sulle rovine del palazzo.
Aosta, la giovane levatrice di alcuni comuni della zona, prelevata da una formazione partigiana, sotto imputazione di essere spia del questore, viene violentata e quindi uccisa dopo altre sevizie indicibili.
La Spezia, il segretario federale Augusto Bertozzi, destinato ad assumere il comando di una delle neonate Brigate nere [la 33ª intitolata a "Tullio Bertoni"] non fa in tempo ad assumerne il comando perché muore in un incidente stradale nei pressi di Genova; viene sostituito da Giobatta Parodi, anch'egli, come il suo predecessore, lontano dal fascista sanguinario.

Marche, lo stesso giorno i partigiani della "Lugli" sostengono e respingono in campo aperto una colonna tedesca.

Lo stesso giorno salta il gen. Luigi Tessari, sottosegretario all'Aeronautica, sostituito da Manlio Molfese.
[Annoterà il medico Zachariae: «Il comando tedesco della Luftwaffe… dichiarò di non potere fare a meno di quest'uomo (Tessari) e prese pretesto da questo fatto per arrestare e disarmare i membri dell'aviazione italiana.]


27 LUGLIO 1944

Padova
, Montagnana, stranamente, dopo la riconsegna del dott. Giuseppe Pisanò anche gli ostaggi di Montagnana e molti dei rastrellati di Castelbaldo vengono rilasciati.
Nel pomeriggio arrivano in paese soldati tedeschi di stanza a Legnago e alcuni fascisti che ammassano sulla piazza altri cinquanta ostaggi che minacciano di fucilare per la mancata liberazione dei militi catturati dai partigiani nello scontro al ponte degli Arzarini. Si accontentano poi di sei ostaggi da inviare in Germania.
La tensione non sfocia in un'altra tragedia solo perché il cap. Lembke impone ai tedeschi di Legnago di abbandonare il paese senza attuare ritorsioni.
Le dimensioni della strage sono tali da produrre conseguenze politiche e militari di rilievo. La responsabilità viene fatta ricadere su chi esercita il comando militare delle bande del montagnanese. Accusato di non aver valutato tutte le implicazioni del sequestro del dottor Giuseppe Pisanò e di inadeguate capacità militari, Giorgio Daissè viene destituito. Di tale provvedimento approfittano democristiani e azioniati: i primi allargando la loro zona di influenza dall'estense ad una parte del montagnanese, i secondi ottenendo che il posto di Giorgio Daissè sia affidato a Vittorio Breda (P. d'Azione). Decisione che i comunisti stentano ad accettare.
[Francesco Selmin, La Resistenza tra Adige e Colli Euganei, Cierre Edizioni, marzo 2005.]

28 LUGLIO 1944

Livorno, la città è in mano agli americani: arriva un'ultima (dopo quelle subite dagli americani) incursione aerea tedesca sulla città.

Firenze, le avanguardie partigiane snidano a prezzo di gravi perdite i nuclei di paracadutisti tedeschi rimasti a sud della città.
Lo stesso giorno il Comando tedesco «in previsione di attacchi nemici ai ponti» ordina lo sgombero delle case prospicienti l'Arno. Centocinquantamila persone devono sloggiare, Alcune migliaia, fra cui gli ammalati dell'ospedale San Giovanni di Dio, trovano ospizio a palazzo Pitti.
L'ordine di sgombero ha sconvolto i preparativi insurrezionali.


29 LUGLIO 1944


29 (o 26?), La Bbc inglese trasmette un appello del gen. Harold Alexander che dà istruzioni ai partigiani:
«…Diamo la massima importanza a tutte le bande di patrioti e alle organizzazioni cittadine sotto vostro controllo alt Si preparinio per sforzo violento e sostenuto contro le vie di comunicazione e autocolonne tedesche alt ».

A questo punto, vista l'importanza strategica della zona libera di Montefiorino (che il CLNAI non ha forse ben còlto o forse non intende considerare) il Comando tedesco, preoccupato, fra l'altro, delle perdite quotidianamente subite dalle autocolonne per poter transitare sulle strade dell'Abetone e del Cerretto, propone un vero e proprio patto di non aggressione, promettendo in cambio la «completa passività» delle sue truppe, il «rilascio in massa di tutti gli ostaggi» e la «sospensione dei rastrellamenti».
La proposta viene respinta dal CLNAI e i tedeschi predispongono un imponente spiegamento di forze per la riconquista della zona.

Moncalieri, viene ucciso Vittorio De Filippi della 1° B.N. Capelli.

30 LUGLIO 1944

A. Hitler emana l'ordine di fucilare senza processo non soltanto gli autori ma anche i sospetti di sabotaggio.
Lo stesso giorno gli inglesi sferrano una violenta offensiva su una linea da Urbino all'Adriatico che si restringe presto a un arco di circa 10 km fra il Titano e Riccione, contro il quale si avventano da sei a sette Div.ni con circa 1200 carri armati e 800 cannoni [sembra si debba ripetere l'epopea di Cassino!]. Il combattimento durerà ancora 400 ore.

Montefiorino, all'alba due Div.ni tedesche rinforzate con due battaglioni fascisti e appoggiate da numerosi carri armati, autoblinde, batterie pesanti campali da 150 mm. e lanciafiamme entrano nella zona. Contro questo schieramento di mezzi e di uomini stanno circa 8.000 partigiani, montanari della zona o giovani accorsi dalla pianura, poco addestrati, con un armamento eterogeneo di fucili, moschetti e armi automatiche portatili modestamente dotati di munizioni, e una decina di mortai sprovvisti dei congegni di puntamento.
I paracadutisti, che potrebbero rafforzare notevolmente lo schieramento partigiano, non sono più lanciati avendo il Comando alleato sospeso l'operazione.
La difesa partigiana si protrarrà fino al 2 agosto.


Firenze, anche A. Pavolini decide di rendere molto costoso l'ingresso degli alleati a Firenze. Dietro suo ordine, il federale repubblicano di Firenze, Fortunato Polvani, cura la struttura dei franchi tiratori o cecchini.
[40enne, nato a Cortona (Arezzo), è in carica da pochi giorni. A battaglia conclusa si trasferirà nell'Italia del Nord. Qui pubblicherà un giornale «Porta romana» che uscirà per pochi numeri. A guerra finita espatrierà in Argentina. Molto tempo dopo rientrerà in Italia e morirà a Genova nel 1994 a 90 anni.]
I tedeschi vogliono trasferire il patrimonio archivistico dell'Istituto Geografico Militare in Germania. In seguito all'opposizine dei dirigenti dell'istituto ottengono che venga spostato a Dobbiaco in Alto Adige.
[Enrico Nistri, La Firenze della ricostruzione (1944-1957), Ibiskos Editrice Risolo, Empoli 2008;
Gigi Salvagnini, Franchi tiratori. Cronaca di una pubertà, Firenze 1986, 30 copie riservate agli amici;
Gigi Salvagnini, Dagli al fascista!, Tipografia il Bandino di Bagno a Ripoli dic 2005, pubblicato a cura dell'autore.]

La div.ne "Arno" è schierata da monte Morello al Giovi a Fonte Santa.

Zona libera: luglio-agosto, la vasta zona montagnosa fra Genova e Piacenza e l'Oltrepò pavese, è liberata e presidiata dai garibaldini della 3ª div.ne Liguria, del Piacentino e dell'Oltrepò e dai partigiani della div.ne GL che vi organizzano la trasmissione di un radio giornale e la pubblicazione di tre giornali, «Il Garibaldino», «Il Partigiano volontario della libertà», destinati ai combattenti delle formazioni, e «Il Grido del popolo» per la popolazione civile.

Zona libera: Torriglia, in luglio, nel periodo della sua maggiore espansione, dallo Scrivia al Velva essa tocca, con Bobbio e con Varzi, la via Emilia nel tratto in cui questa attraversa le terre dell'Oltrepò pavese. Brigate liguri della Cichero, lombarde ed emiliane delle GL e delle Matteotti concorrono con una serie di combattimenti, alla sua formazione e i tedeschi, ridotti alla sottile fascia del solo litorale tirrenico, dovranno impiegare non meno di 40.000 uomini, ivi comprese le Div.ni fasciste, per eliminarla.

RASTRELLAMENTI: le "div.ni" delle Langhe vengono liquidate e ridotte a poche centinaia di uomini, ristretti nei boschi di Montezemolo e nelle montagne vicine.



[Renato Carli Ballola, La Resistenza armata, 1943-1945, Edizione del Gallo SpA, già Edizioni Avanti! Milano 1965.]

 







Regno d'Italia
1944
Luglio
- entrata in guerra a fianco della Germania il 10 Giugno 1940, ha firmato l'armistizio l'8 settembre 1943 -
Vittorio Emanuele III
Albero genealogico

(Napoli 1869-Alessandria d'Egitto 1947)
figlio di Umberto I e di Margherita di Savoia;
1878-1900, principe di Piemonte;
1900-46, re d'Italia;
dal 1922, è esautorato da qualsiasi esercizio del potere dalla dittatura fascista;
1936-43, imperatore d'Etiopia;
1939-43, re d'Albania;
1940-45, II guerra mondiale;
dall'8 settembre 1943 ha abbandonato Roma con il governo e si è rifugiato a Brindisi rifiutando il consiglio, ormai unanime, di abdicare;
il 5 giugno 1944, subito dopo la liberazione di Roma, su pressione dei partiti antifascisti del CLN e su consiglio delle potenze alleate nomina lugotenente generale del regno il figlio Umberto, lasciandogli tutti i poteri rappresentativi della monarchia;

Umberto di Savoia
Albero genealogico

(Racconigi 1904-Ginevra 1983)
unico figlio maschio e terzogenito di Vittorio Emanuele III e di Elena di Montenegro;
1930, sposa la principessa Maria José, figlia del re Alberto I del Belgio, dalla quale avrà quattro figli;
1936, generale di corpo d'armata;
1938, generale d'armata;
1940-45, II guerra mondiale:
all'atto di dichiarazione di guerra alla Francia (10 giugno 1940) ha assunto il comando del gruppo di armate dell'ovest;
dopo la resa dell'Italia agli alleati (8 settembre 1943) gli anglo-americani non gli hanno consentito di assumere il comando del CIL (Corpo Italiano di Liberazione) che combatte contro i tedeschi;
il 5 giugno 1944, subito dopo la liberazione di Roma, gli è stata affidata dal padre la luogotenenza del regno;

1946, re d'Italia (Umberto II);

 

  Periodo costituzionale transitorio
(1943 3 ago - 1° gen 1948)
Presidente del Senato Paolo Thaon di Revel
(1943 6 ago 1943 - 20 lug 1944)
Pietro Tomasi della Torretta
(1944 20 lug - 25 giu 1946)
   
Presidente del Consiglio I. Bonomi (PDL)
(1944 18 giu - 12 dic 1944)
II
[ex compagno di lista di Farinacci]
Sottosegretari
alla Presidenza
Sergio Fenaltea (P. d'Az.)
(18 giu - 21 giu 1945)
Giuseppe Spataro (Dc)
(18 giu - 12 dic)
[del. Stampa e informazione]
Interno
I. Bonomi (PDL)
(18 giu - 12 dic)
Sottosegretari Emilio Canevari (Psiup)
(18 giu - 12 dic)
Affari Esteri
  I. Bonomi (PDL)
(20 lug - 12 dic)
[ad interim]
Sottosegretari Giovanni Visconti Venosta (Indip.)
(18 giu - 12 dic)
Renato Morelli (Pli)
(1944 18 giu - 13 lug 1946)
[per gli Italiani all'estero]
Africa Italiana
  I. Bonomi (PDL)
(1944 20 lug - 21 giu 1945)
[ad interim]
Guerra
A. Casati (Pli)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
[ex ministro di Mussolini anche dopo l'assassinio di Matteotti]
Sottosegretari Mario Palermo (Pci)
(1944 22 apr - 12 dic 1944)
Battista Oxilia (militare)
(3 lug - 12 dic)
Marina
amm. R. De Courten
(1943 27 lug - 14 lug 1946)
Sottosegretari Luigi Ramirez (P. d'Az.)
(28 dic - 12 dic)
Angelo Corsi (Psiup)
(20 lug - 12 dic)
[del. Marina mercantile]
Aeronautica
Pietro Piacentini (militare)
(18 giu - 12 dic)
Sottosegretari Carlo Scialoja (PDL)
(18 giu - 12 dic)
Tesoro
Marcello Soleri (Pli)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
Sottosegretari Antonio Manes (D. del L. PDl)
(18 giu - 12 dic)
Finanze
Stefano Siglienti (P. d'Az.)
(18 giu - 12 dic)
Sottosegretari Antonio Pesenti (Pci)
(22 apr - 12 dic)
Agricoltura e foreste
Fausto Gullo (Pci)
(1944 22 apr - 13 lug 1946)
[proprietario di parecchie terre]
Sottosegretari Gino Bergami (Tecnico-Pli)
(22 apr - 12 dic)
Industria, Commercio e Lavoro

Giovanni Gronchi (Dc)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)

Sottosegretari Guido Molinelli (Pci)
(18 giu - 12 dic)
[del. Industria e Commercio]
Mariano Costa (Psi)
(18 giu - 12 dic)
[del. Lavoro]
Lavori Pubblici
Pietro Mancini (Psiup)
(18 giu - 12 dic)
Sottosegretari Giuseppe Bruno (P. d'Az.)
(18 giu - 12 dic)
Grazia e Giustizia
U. Tupini (Dc)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
Sottosegretari Carlo Bassano (D. del L. o PDL)
(18 giu - 12 dic)
Comunicazioni
Francesco Cerabona (Dem. del L. - PDL)
(22 apr - 12 dic)
Sottosegretari Angelo Raffaele Jervolino (Dc)
(18 giu - 12 dic)
[del. Ferrovie]
ing.prof. Mario Fano
(1943 16 nov - 12 dic 1944)
[del. Poste e Telegrafi]
Pubblica Istruzione
Guido De Ruggiero (P. d'Az.)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
Sottosegretari Bernardo Mattarella (Dc)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
Ministri senza portafoglio
B. Croce (Pli)
(12 giu - 15 lug)
Nicolò Carandini (Pli)
(27 lug - 12 dic)
Alto commissario per le sanzioni contro il fascismo
conte Carlo Sforza
(P. d'Az.-Indip.)
toscano
(1944 22 apr - 12 dic 1944)
 
Giuseppe Saragat (Psiup)
(1944 18 giu - 12 dic 1944)
 
P. Togliatti [Ercoli]
(1944 22 apr - 12 dic 1944)
 
Alberto Cianca (PdA)
(1944 18 giu - 12 dic 1944)
 
B. Meucci Ruini (PDL)
(1944 18 giu - 12 dic 1944)
 
Alcide De Gasperi (Dc)
(18 giu - 12 dic)

* Dopo l'8 settembre 1943 le Forze Armate Regie hanno cessato di esistere come forze libere nazionali essendosi arrese tutte senza condizioni per l'atto di resa firmato dal mar.llo P. Badoglio il 29 settembre a Malta.
I ministri delle forze armate successivi - scelti dagli anglo-americani - dopo la costituzione del ministero Bonomi non giurano fedeltà al re.

-

1944
Luglio
15, al "governo di Salerno" viene concesso di rientrare a Roma dove, regnando ancora l'A.M.G., è ospite fino al 15 agosto del commissario regionale col. Charles Poletti;
B. Croce dà le dimissioni per motivi di età e di lavoro a cui deve accudire;
viene mandato in Sicilia Aldisio come Alto Commissario, nominato presidente del Senato, che si annulla, l'ambasciatotore della Torretta e presidente della Camera, che non esiste, V.E. Orlando;
23, Napoli, mentre Vittorio Emanuele III si e trasferito, isolato da tutti, a Posillipo nella villa Rosebery, arriva il re d'Inghilterra Giorgio VI; gli inglesi, considerando il re italiano loro nemico, lo obbligano a sgomberare su due piedi, a uscire dalla città e ritornare a Ravello (Salerno).

27, Roma, con decreto legislativo luogotenenziale 27 luglio 1944, n. 159, il "governo Bonomi" avvia la "discriminazione e la punizione dei delitti fascisti;
- art. 2, istituisce l'Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo, per procedere al giudizio, e l'Alto commissariato con il compito di istruttoria e di accusa nel dibattimento;
- art. 3, colpisce coloro che:
- hanno organizzato le squadre fasciste che hanno compiuto atti di violenza o di devastazione;
- hanno promosso l'insurrezione del 28 ottobre 1922;
- hanno promosso o diretto il colpo di stato del 3 gennaio 1925;
- hanno in seguito contribuito con atti rilevanti a mantenre in vigore il regime fascista;
- art. 5, persegue chiunque dopo l'8 settembre 1943 abbia commesso o commetta delitti contro la fedeltà e la difesa militare dello Stato […]
L'Alta corte di giustizia è presieduta dal consigliere di Cassazione Lorenzo Maroni e composta da altri 8 membri nominati dal governo "fra alti magistrati e altre personalità di rettitudine intemerata".
L'Alto Commissariato, presieduto dal conte Carlo Sforza, si riaprtisce in 4 sezioni dirette da un commissario:
1ª - punizione dei delitti fascisti (Mario Berlinguer, azionista);
2ª - epurazione (Mauro Scoccimarro, comunista);
3ª - avocazione dei profitti di regime (Mario Cingolani, democristiano);
4ª - liquidazione dei beni fascisti (Felice Stangoni, demolaburista).
Contro le sentenze, le ordinanze e gli altri provvedimenti dell'Alta corte di giustizia non è ammesso alcun mezzo di impuignazione.

31, la guerra intanto si è allontanata da Roma e gli alleati cominciano a stringere il nodo intorno a Firenze.

Il feldmar.llo A. Kesselring arresta l'impeto degli inseguitori:
- una seconda volta sulla linea Radicofani e Chiusi, quindi sul lago Trasimeno, specie a Castiglione da un parte e a Cecina (a occidente) dall'altra.

 
SICILIA
1944
Luglio

in un rapporto dell'OSS (Office of Strategic Services) sulla situazione nell'isola si afferma che «la questione del separatismo è ancora molto viva in Sicilia. In apparenza, i britannici (che all'inizio appoggiavano il movimento) adottano ora una politica più cauta, con l'obiettivo di non irritare gli americani. Tuttavia i separatisti continuano a cercare il sostegno britannico».



Partito comunista italiano
(Pci)

1944
Luglio
Marsiglia, alla fine del mese, inviato dal Pci, S. Schiapparelli [Willy] si appresta a far rientro clandestinamente in Italia; suo compagno di viaggio è [Mario] un garibaldino di Spagna: sono gli ultimi due a servirsi della "strada del partito" Roquébillère-Vernante.
In Francia la guerra per "bande" si svolge su scala nazionale più ridotta che in Itala mentre per contro si è formata ed agisce a pieno ritmo L'armèe des ombres (L'Armata delle ombre) e cioè una vasta organizzazione sotterranea che si ramifica capillarmente in tutto la Francia e la cui iniziativa è volta in prevalenza al sabotaggio, alla diversione e agli attentati contro gli occupanti e i collaborazionisti.
Questa forma di lotta trova forma intensiva anche in Italia ad opera dei "Gap" (Gruppi d'Azione Patriottica) la cui organzizazione si avvale del contributo fondamentale di Ilio Barontini [Dario] che appunto in Francia ha vissuto le sue più recenti esperienze di cospiratore e di combattente, dopo aver lottato contro il fascismo sotto ogni latitudine in Spagna, in Etiopia e persino in Cina.
EMILIA ROMAGNA
Sino a questo momento esiste un solo "Triumvirato Insurrezionale" con sede a Bologna, di cui fanno parte in un primo tempo:
. Giuseppe Alberganti [Cristallo],
. Ilio Barontini [Dario],
. Renato Giacchetti;
[Successivamente, fino alla Liberazione, ne fanno parte:
. Ilio Barontini [Dario],
. Dozza ,
. Alfeo Corassori.


[Stefano Schiapparelli, Ricordi di un fuoruscito, Edizioni del Calendario, Milano 1971; con prefazione di Giorgio Amendola.]

 

Intelligence e repressione politica in Italia

1944
Luglio

«segue da Giugno 1944»

2, allo stadio di San Siro, alla fine dell'incontro Milan-Juventus. i nazifascisti fanno agli uomini tra i 18 e 28 anni un rigoroso controllo dei documenti d'identità.
Trecento giovani sono portati via a bordo di autocarri militari e avviati in Germania.
[Questo è l'ultimo episodio; le razzie e gli arruolamenti forzati avranno fine però il 12 novembre 1944 con gli “accordi di Bellagio”.]



Lo stesso mese, giunge in Italia il Dr. Otto Begus, un altro degli uomini di Otto Skorzeny, il quale ad Atene ha creato un’organizzazione di spionaggio e sabotaggio post-occupazionale, ed ha per compito la realizzazione di una simile rete: l’organizzazione "Zypresse" (la Z sta per Zerstörung, distruzione).
Si tratta, insieme a "Einheit Ida", di una delle maggiori reti stay
behind
impiantate dai servizi segreti tedeschi in Italia e tra le più temute dai servizi alleati. Tra i suoi progetti è la costituzione di nuclei di sabotatori i quali, fingendosi comunisti, hanno il compito di organizzare disordini e azioni di sabotaggio nell’Italia liberata. Andreas [Bandy] Zoliomy, il campione di pallanuoto, è il capo di uno di questi gruppi.
[Lo stesso anno Andreas [Bandy] Zoliomy risiede a Milano, in Via Porta Nuova 16, dove il suo gruppo ha sede. Il gruppo è composto di 26 persone, tra le quali un ex combattente di Spagna.
La documentazione non è molto chiara su questo aspetto, ma sembra che gli uomini che ne fanno parte siano in buona fede e non si rendano conto di essere una emanazione del servizio segreto tedesco. A questo proposito è illuminante la seguente frase di G. Zimmer che sostiene di voler tenere il numero dei membri limitato perché lo scopo del servizio segreto tedesco non è quello di "aumentare il numero dei comunisti", ma quello di "avere un alibi per giocare un ruolo nel partito comunista di domani”. ]
Un’operazione effimera, come molte del SD , dal momento che agli inizi di gennaio del 1945 G. Zimmer scoprirà che Andreas [Bandy] Zoliomy intrattiene a sua insaputa contatti con le formazioni partigiane e cesserà ogni collaborazione con l’ungherese.
Il caso di Andreas [Bandy] Zoliomy e dei suoi agenti provocatori ci conduce direttamente ad un importante aspetto dell’attività antipartigiana e anticomunista svolta dal SD in Italia che attiene ad un tema solo parzialmente noto alla storiografia ed alla memorialistica sul periodo: i rapporti intercorsi a vari livelli tra forze della Resistenza e nazisti e la loro natura.
Queste relazioni presentano una natura molteplice e complessa e non possono essere analizzate a fondo in questa sede. Mi limiterò perciò a fornire alcuni dati così come essi emergono dai documenti e alcune ipotesi interpretative, riservandomi di ritornare sul tema in un più ampio studio della repressione antipartigiana tedesca in Italia.
Bisogna innanzitutto premettere che la repressione delle formazioni partigiane è un compito centrale, al quale SiPo (Sicherheitspolizei - Polizia di sicurezza) e SD sono chiamate a partecipare già a poche settimane dall’inizio dell’occupazione. La loro partecipazione ai rastrellamenti non è quasi mai in forze, ma per mezzo di nuclei specializzati che, a fianco delle forze che eseguono le operazioni, interrogano i partigiani prigionieri, ne decidono il destino e consigliano i comandanti militari sulle sanzioni da comminare e sull’applicazione delle misure di rappresaglia. Questa netta suddivisione di compiti, da un lato le truppe combattenti, dall’altro i “consiglieri politici”, ha grande importanza nell’economia dell’attività repressiva. La loro presenza nei rastrellamenti è capillare e le loro azioni spesso sanguinose. Ecco alcuni esempi senza nessuna pretesa di completezza: un nucleo della SiPo opera in Istria e in Venezia Giulia già a partire dalla fine di settembre 1943 accanto alle truppe della divisione SS Leibstandarte, poi della 44. e 162. di fanteria. Il cap. SS Dr. Karl Patig che lo dirige accompagna con i suoi uomini le unità in rastrellamento e provvede alla raccolta delle informazioni necessarie alle truppe per poter operare. Ma in alcuni casi essi intervengono direttamente nelle azioni, come il 18 novembre 1943 a Postumia, dove catturano con le loro mani numerosi funzionari del partito comunista jugoslavo, oppure presso Gorizia, dove il 10 dicembre 1943 gli uomini di Karl Patig catturano nove partigiani e ne uccidono 18. Le azioni antipartigiane alle quali gli uomini della SiPo prendono parte in una forma o
nell’altra sono innumerevoli. Ovunque lasciano tracce del loro operato. Uomini del comando di Milano partecipano al rastrellamento di Monte San Martino a metà novembre 1943, membri del comando di Bologna alle azioni presso Marzabotto a fine maggio e nel giugno 1944. Otto Alberti, capo della SiPo a Firenze e Parma, conduce per alcune settimane un nucleo nell’Appennino tosco-romagnolo. In singoli casi sono anche impiegati speciali distaccamenti mobili, come il Sonderkommando Andorfer, guidato dall'Obersturmfuhrer delle Waffen-SS Herbert Andorfer, che è in azione quasi ovunque nell’Italia occupata e, dalla tarda estate del 1944, di stanza a Rovereto e Feltre.
È in azione in Italia anche una squadra di sciatori sportivi reclutati nel 1942 per l’impiego nel Caucaso ed inseriti nell’Einsatzkommando 10a a Krasnodar.
Nella primavera 1944, dopo aver partecipato all’attività del comando nel Caucaso (sostanzialmente stragi di ebrei), poi in Bielorussia e in Croazia (grandi operazioni antipartigiane), la squadra viene trasferita in Italia, denominata Bandenjagdkommando (nucleo caccia ai banditi) e messa a disposizione di Wilhelm Harster che ne divide i membri tra vari comandi impegnati in azioni antipartigiane, come quello di Torino e Genova.
Nell’estate del 1944 alcuni suoi uomini sono distaccati presso i comandi SiPo di Cuneo, Asti e Biella.
L’attività di sostegno della "lotta alle bande" è ben documentata nel caso del comando genovese.
Nel novembre 1943 uomini della SiPo e della 334. Infanterie-Division conducono una azione in comune nelle montagne a nord di Voltri, dove distruggono vari “punti di appoggio” delle bande e catturano due prigionieri portati "dai militi del nucleo SD nel carcere di Marassi”.
Nell’aprile del 1944 gli uomini di F.S. Engel prendono parte al grande rastrellamento di Monte Tobbio, nel corso del quale sono uccisi 145 partigiani – in gran parte fucilati dopo la cattura.
La SiPo contribuisce all’azione con un gruppo tattico
composto da uomini del comandi di Genova e, forse, Torino, del "Sonderkommando Andorfer" e del "Bandenjagdkommando des BdS Italien". L’attività di questo reparto sarà messa in luce nei procedimenti penali di Torino ed Amburgo.
Dagli accertamenti svolti risulta che F.S. Engel il giorno prima dell’azione raduna il suo personale maschile e distribuisce i compiti dei vari nuclei. In sostanza si tratta di interrogare i prigionieri catturati e decidere la loro sorte. Chi è identificato come partigiano viene immediatamente passato per le armi su ordine del sottufficiale SS che esegue l’interrogatorio.
Un secondo gruppo di prigionieri viene trasferito al carcere di Genova per ulteriori accertamenti da parte della SiPo. Molti di loro saranno tra i fucilati del Turchino il 19 maggio, la rappresaglia per la quale sarà condannato F.S. Engel. Chi invece tra i prigionieri risulta meno compromesso, è destinato alla deportazione in Germania, dove molti moriranno nei campi di concentramento.
Anche per il periodo successivo la partecipazione della SiPo di Genova alla repressione antipartigiana in Liguria è costante.
Nell’agosto 1944 una unità di marina conduce una azione di rastrellamento nell’area di Scoffera, il villaggio "sulla cui piazza
sono stati uccisi tre tedeschi dalle bande [...], viene dato alle fiamme per rappresaglia su ordine del comando SS di Genova che ha il comando dell’operazione".
A fine agosto, quando le forze tedesche intraprendono una offensiva per liberare le strade attraverso l’Appennino, F.S. Engel
sostiene in un colloquio con i rappresentanti della Wehrmacht di disporre di "un gruppo tattico di 650 uomini composto da unità tedesche e italiane" e ancora nell’autunno i suoi uomini continuano a partecipare ai rastrellamenti.
La polizia di sicurezza è responsabile di un alto numero di atti criminosi, rappresaglie e dell’eliminazione fisica di prigionieri politici e razziali. I casi più noti sono quelli delle Fosse
Ardeatine, del Passo del Turchino a Genova, l’eccidio della Storta presso Roma, il massacro di prigionieri presso Fossoli, le stragi di Roasio e Gattinara, di Piazzale Loreto, di Bolzano e via dicendo. Singolare è il complesso di stragi perpetrate da distaccamenti della SiPo in Emilia ed in Romagna tra la tarda estate del 1944 e la primavera successiva che ha per teatro l’aeroporto di Forlì, dove furono massacrati numerosi ebrei, il “Caffè del Doro” presso
Ferrara, il calanco di Sabbiuno e le “fosse” di Rastignano e di San Ruffillo presso Bologna in cui finiscono dozzine di prigionieri politici prelevati dal carcere del capoluogo emiliano e
segretamente uccisi da quelli che possiamo ritenere dei veri e propri “squadroni della morte”.
Tra questi si trovano uomini che in Italia hanno già preso parte a più di un massacro.
Alcuni di essi, singolarmente, provengono dal comando della SiPo di Roma. È il caso ad esempio di Gustav Pustowka, un sottufficiale SS di 33 anni, le cui tracce si ritrovano
nelle stragi delle Fosse Ardeatine, della Storta, dell’aeroporto di Forlì e di Caffè del Doro.
Un’idea del potere discrezionale che la SiPo ritiene di avere nei confronti degli italiani lo dimostra il seguente esempio che riguarda un crimine progettato, ma mai eseguito: a
fine dicembre 1943, presso il comando della 14° Armata vicino a Verona, l’ufficiale Ic(Ufficio informazioni) discute con il tenente SS Horst Bemman, responsabile della sezione "Avversari politici e Resistenza" presso il comando centrale di Verona, il problema
dello sgombero delle case di pena dell’Elba e di Pianosa, nelle quali si trovano rispettivamente "900 detenuti, dei quali 450 per omicidio e rapina" e "1200 detenuti tubercolotici“, la cui presenza nelle isole è ritenuta una minaccia per l’alimentazione della
popolazione locale. La Wehrmacht vorrebbe che essi siano trasferiti in terraferma.
Dopo essersi consultato con Wilhelm Harster, Horst Bemman propone alcuni giorni più tardi, seguendo una prassi attuata nei territori dell’Est su base regolare, di "liquidare i detenuti sul posto". Questo potrebbe diventare il più sanguinoso singolo massacro nazista nell’Europa occidentale, se eseguito, ma alla proposta, fortunatamente, non viene dato corso, forse perché essa semplicemente non è accettata dai comandi della Wehrmacht.
Nel corso dei mesi successivi, la marina tedesca trasferisce i detenuti sulla terraferma, dove in gran parte sono effettivamente
trasferiti in Germania, ma i rimanenti, sono assassinati il 16 settembre 1944 dalla Divisione SS Reichsführer-SS presso Massa.
[Mi sembra significativo in questo contesto rilevare che un elevato numero di procedimenti penali giacenti presso le Procure Militari italiane e i tre principali processi per crimini di guerra finora celebrati (Priebke, Saevecke, F.S. Engel) riguardi proprio l’attività criminosa dei membri di questo organo di polizia nazista.]
Osservando l’insieme delle attività repressive messe in atto da SiPo e SD in Italia, possiamo notare che esse non sempre sono sanguinose e che, anzi, in molti casi sono utilizzati metodi di lotta molto sottili e insidiosi.
Il lavoro di intelligence è tra questi.
Dopo l’occupazione, il SD ed i suoi agenti italiani avviano con grande impegno la raccolta di informazioni all’interno del movimento di Liberazione che va costituendosi. Secondo un documento inglese, sembra che sia stato allestito un cosiddetto
“servizio di criptopropaganda e informazioni sui partigiani”, al quale è affidato il compito di diffondere notizie false e tendenziose tra le formazioni della resistenza a scopo di
disorientamento. La documentazione originale che riguarda questo complesso di attività è fortemente lacunosa, ma sufficiente a dare una idea abbastanza chiara della flessibilità e del pragmatismo che questa organizzazione sa dimostrare nei suoi rapporti con i movimenti avversi ed anche, al contempo, della sua capacità di penetrazione all’interno delle organizzazioni della Resistenza e dell’antifascismo. Un fascicolo, uno delle centinaia che devono essere esistiti durante l’occupazione, sarà conservato presso il Bundesarchiv e contiene dozzine di segnalazioni e notizie relative alle formazioni partigiane raccolte da vari informatori tra la fine di ottobre e la fine di dicembre del 1944.
Responsabile di questo lavoro è un centro di raccolta di informazioni che, appartenente in origine probabilmente all’Abwehr militare, è passato nel 1944 sotto il controllo del SD. La
sua sede è a Milano, Galleria del Corso 2, e il suo campo di indagine, sebbene limitato all’Italia nord-occidentale, assai ampio. Infatti, oltre alle informazioni di carattere militare sui
partigiani, le formazioni della RSI e la situazione oltre le linee del fronte nel settore occidentale della “Linea Gotica”, il centro monitora le relazioni commerciali tra l'Italia e la Svizzera ed anche i movimenti delle persone nell’Italia del nord.
[Le informazioni vengono trasmesse al comando SD di Monaco (Kommando des Meldegebiets München) tramite un centro denominato Meldekopf Zeno, situato prima a Ortisei, poi a Merano, e guidato dal sottotenente Josef von Ach. Da Milano parte una rete di stazioni radio dislocate in parte sulla costa ligure (due a San Remo, una ad Alassio, una mobile a Moglia, due a Genova, una mobile a Chiavari), a Reggio Emilia, Torino, Serravalle, Como e Limbiate.]
I dati contenuti nelle schede riguardano soprattutto l’armamento, la dislocazione, la forza e il morale delle bande partigiane, e queste notizie, per quanto sia possibile verificarle, sono assai precise e
accurate.
Alcuni singoli documenti emergono dalla massa di informative: tra di essi una relazione sul viaggio intrapreso da rappresentanti del Comando Militare regionale del Piemonte per raggiungere il governo del Sud. Le notizie fornite sono ampie e circostanziate e
riguardano vari aspetti della missione che possono essere di interesse per i servizi tedeschi: la sua composizione, l’itinerario seguito per passare il fronte e naturalmente il contenuto dei
colloqui avuti a Roma con i funzionari del "governo Bonomi".
È a mio parere fuori di dubbio che l’origine delle indiscrezioni sia proprio una fonte interna al CMRP. Probabilmente si tratta di un caso simile a quello incontrato sfogliando gli appunti di G. Zimmer, dove si fa riferimento ad un certo Franco Carenzi, doppio agente con contatti all’interno del CLNAI.
G. Zimmer riporta anche un ulteriore tentativo di penetrazione ad alto livello del movimento di Liberazione da parte del SD . Innanzitutto va premesso che il senso preciso del brano scritto
da G. Zimmer è oscuro e che anche gli agenti americani che lo studiano hanno grandi difficoltà per interpretarlo correttamente (in effetti la traduzione è assai incerta). In esso si parla di “accordi” presi con un agente denominato "Otto", allo scopo di instaurare una collaborazione tra G. Zimmer ed un non meglio specificato “Comitato”, ma che dal contesto generale del documento dovrebbe trattarsi di un CLN, forse del CLNAI. L’obiettivo di questi contatti è di instaurare con le forze moderate “cooperazione nel campo delle attività anticomuniste”.
L’OSS, indagando nel dopoguerra, sospetterà che l’agente “Otto” sia in realtà “un noto comandante partigiano del Piacentino” il quale, secondo quanto emerso dai suoi accertamenti, sarebbe stato ospitato da G. Zimmer a Milano per alcuni giorni nell’ottobre-novembre 1944.
Andreas [Bandy] Zoliomy, interrogato sul caso, sosterrà che si tratta di Fausto Cossu, il comandante delle formazioni GL del Piacentino, poi passato all’area autonoma poco prima della Liberazione. Per quanto riguarda le “attività anti-comuniste” fomentate dal SD e il suo progetto di spezzare il fronte resistenziale, gli sforzi intrapresi sono evidentemente infruttuosi. Dagli appunti di G. Zimmer risulta che i membri moderati del “Comitato” non
accettano di abbandonare i comunisti, ritenendo questo un “tradimento della causa comune”. Tuttavia i contatti non sono interrotti e, con l’arresto di Ferruccio Parri a gennaio, si aprirà una nuova dimensione.
Verso la fine di febbraio 1945 è previsto un incontro tra G. Zimmer, “Otto” ed un membro del “Comitato” al quale è stato garantito un salvacondotto.
Dal tenore degli appunti di G. Zimmer sembra di capire che “Otto” abbia proposto la consegna ai tedeschi di Agostino Casati, [Rainoldi], presentato ai tedeschi come "il capo dei comunisti dell’Italia del Nord” e “oppositore di Togliatti”, proponendo in cambio “il rilascio di un membro del comitato” che, molto probabilmente, è Ferruccio Parri.
Anche in un secondo aspetto, strettamente legato a quanto finora esposto, la presenza dei servizi SD e della SiPo è significativa. Voglio dire le trattative e le tregue intavolate tra l’estate e l’inverno del 1944 tra comandi tedeschi e formazioni partigiane, tra le quali la più nota sarà quella stipulata in Valcamonica.
[Mimmo Franzinelli, Un dramma partigiano. Fiamme Verdi, garibaldini e tedeschi in Alta Val Camonica: la zona franca e il "Caso Menici“.
Le trattative sono aperte con il comando militare di truppe alpine e con un battaglione di polizia tedesca, ma ben presto subentra un giovane ufficiale baltico del SD , Ilmar Kaasik, che le conduce fino alla loro tragica fine.]
Un esame di alcuni dei casi meglio documentati dimostra che queste operazioni, pur nella varietà delle situazioni in cui esse si svolgono e degli attori coinvolti, hanno un elemento in comune
di grande rilievo e che rimanda a quanto detto poco innanzi a proposito dei tentativi di penetrazione: il fatto che tali contatti riguardino esclusivamente le formazioni partigiane considerate moderate e quelle più nazionaliste.
Bisogna considerare che i servizi tedeschi non sono nuovi a tentativi di questo genere, i quali, in fasi della guerra più favorevoli alle sorti della Germania, non sono stati affatto privi di successo, come dimostrano i fatti di Grecia, o i rapporti con Mihailovic in Jugoslavia e con il movimento nazionalista ucraino, per fare solo qualche esempio.
In Italia, per quanto si saprà, sono protagoniste di queste
ingarbugliate vicende soprattutto le formazioni Autonome, come i Gruppi controllati da [Mauri] nelle Langhe, le Brigate “Julia” dei fratelli Beretta, le formazioni a sfondo cattolico, come le “Fiamme Verdi” in provincia di Brescia, o quelle più "anomale" dello schieramento di Giustizia e Libertà (e politicamente più vicine a quelle Autonome) come i GL del Piacentino e dell’Oltrepò Pavese e la IV. Divisione “Stellina”.
Una costante di questi temporanei accordi è che essi sono stipulati sempre in funzione esplicitamente anticomunista. Questo vale per il primo caso conosciuto, il passaggio dell’oscura formazione del "capitano Davide" ai tedeschi nell’Astigiano, alla fine dell’inverno 1944. Anche questo sulla base di trattative tra il "capitano Davide" ed un inviato della Sicherheitspolizei - Polizia di sicurezza di Torino, il tenente SS Otto Grieser di Bolzano, poi, alla vigilia della Liberazione, “esperto” di repressione antipartigiana presso il comando SS di Genova.
Il secondo caso è più eclatante: quando nei primi giorni di agosto 1944 [Mauri] viene catturato nelle Langhe, immediatamente giunge dal comando di Verona un inviato di Wilhelm Harster, il cap. Adolf Wiessner, anch’egli un esperto in materia, il quale non per caso in precedenza ha operato a Kiew contro il movimento
partigiano nazionalista ucraino e che probabilmente è stato tra gli artefici della politica di “assorbimento” attuata dai servizi tedeschi nei loro confronti.
Il cap. Adolf Wiessner elabora un piano semplicissimo il cui contenuto lo possiamo ricavare da una serie di appunti vergati a mano su di un registro del comando generale SS di Karl Wolff che recita: "Il capobanda Mauri [è stato] arrestato [e si trova presso il comando] SD di Cuneo. Wiesner [sic] attualmente a Cuneo per le trattative […] Mauri ritorna [presso le sue formazioni partigiane]. Accordo: niente attacchi contro la Wm [ovvero la Wehrmacht]; informazioni sui gruppi comunisti; rastrellamento e
presidio delle aree comuniste; prima i comunisti e poi Mauri
". [Con quali intenzioni il comandante autonomo, il cui anticomunismo è ben noto, abbia effettivamente condotto
queste trattative è una domanda alla quale, in mancanza dei documenti del comandante partigiano, non possiamo rispondere. E nemmeno siamo in grado di dire se egli abbia intuito la parte del piano tedesco riassunta nell’espressione "prima i comunisti e poi Mauri”.
Probabilmente, da comandante abile e astuto quale egli era, lo fece. Appare tuttavia evidente che la versione ufficiale fornita da da [Mauri], fuga rocambolesca dalle mani naziste durante il
trasferimento a Torino, sia da considerare una chiara falsificazione.
Dobbiamo infine anche considerare il fatto che, al di là di come egli intendesse regolarsi al suo rientro presso le sue formazioni, la presenza di una missione inglese, giunta proprio durante la sua breve assenza, non poté non influire sulla sua decisione di continuare la lotta nel movimento di Liberazione.]
Un altro esempio di tentativi da parte tedesca di giungere ad accordi con formazioni partigiane non comuniste che sono coronati da successo è quello delle trattative intavolate
con la formazione “Julia” dei fratelli Beretta.
Alla realizzazione dell’accordo contribuisce in maniera notevole il comandante delle SS genovesi, Engel. Le trattative iniziano a luglio, nel corso di un forte rastrellamento dell’Appennino, e sono portate a termine nell’agosto 1944. L’accordo tra tedeschi e partigiani prevede nientemeno che la sospensione degli
attacchi contro le truppe tedesche in tutto il territorio controllato dai Beretta(la valle del Taro con tutti gli affluenti, l’area del Passo del Bocco fino a Varese Ligure e il Passo di Centocroci), la sospensione degli atti di sabotaggio alle vie di comunicazione, l’impegno da parte dei Beretta di reprimere ogni influenza comunista e impedire l’ingresso alle formazioni partigiane garibaldine e l’impegno di rimanere neutrale nel caso di uno sbarco alleato.
I tedeschi dal canto loro si impegnano a non attaccare la brigata partigiana e ad impedire gli attacchi da parte delle forze della RSI.
Che gli accordi con Beretta abbiano non soltanto l’avvallo degli alti comandi tedeschi, ma che siano tutt’altro che effimeri, lo fa ritenere un passaggio in una lettera privata scritta dal Capo di S.M. del comando generale delle Waffen-SS Werner Grothmann all’ufficiale addetto alle operazioni della Divisione SSReichsführer-SS”, Ekkehard Albert, datata 13 settembre 1944, nella quale il ten.col. SS scrive: "Per quanto riguarda il capobanda Beretta anche voi dovete attenervi agli accordi presi. Queste sono questioni di ‘alta politica’ che io stesso ho difficoltà a comprendere".
E non si tratta di un episodio isolato.

 

Oltre all’azione poco brillante e senza grandi risultati portata avanti dai servizi tedeschi, un’altra tegola si abbatte in seno allo spionaggio germanico: il coinvolgimento del capo dell’Abwehr, l’amm. Wilhelm Canaris, nel fallito attentato ad Hitler del 20 luglio 1944. Una delle conseguenze è l’immediato scioglimento del servizio informativo della Wehrmacht e l’assorbimento dei suoi uomini e delle sue funzioni da parte del SD.
[Un cambiamento che però, a quanto sembra, non è così immediato in Italia dove le due organizzazioni continuano ad operare separatamente e senza cambiamenti nella linea di comando, almeno fino al gennaio 1945.]

 

 

[Agostino Casati (Rho, 1897-?), ferroviere comunista. Partecipò alla guerra di Spagna come comandante di battaglione e poi di brigata. Arrestato in Francia e consegnato al governo italiano, fu condannato al confino. I servizi segreti americani lo ritenevano un collaboratore dell’OVRA o del SIM. Prese parte alla lotta partigiana. Alla Liberazione, diresse l'insurrezione a Rho.]

[Andreas [Bandy] Zoliomy (Budapest, 14 giugno 1913 – Tossa de Mar, Spagna 5 luglio 1992) allenatore di pallanuoto ungherese, vincitore di una medaglia d'oro all'Olimpiade di Roma 1960.]


«segue Agosto 1944»


[Carlo Gentile, Intelligence e repressione politica. Appunti per la storia del servizio di informazioni SD in Italia 1940-1945]




OVEST
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1944
Luglio

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DOMINION OF CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).
Nel 1841, con l'Act of Union sono stati nominati due primi ministri ma Canada Est e Canada Ovest continuano ad andare ognuna per la sua strada. Il sistema dura ben 25 anni (1842-67).
Nel 1867, 1° luglio, nasce ufficialmente la confederazione: Dominion of Canada.]
Dal 1931, nonostante lo «statuto di Westminster», in pratica il Foreing Office britannico continua a rappresentare il Dominion in quasi tutte le nazioni del mondo e formalmente i canadesi continuano ad essere cittadini britannici, fino all'approvazione della legge sulla cittadinanza nel 1946.
Governatore generale
Alexander A.F.W.A.C.G. Athlone
conte di Athlone
(1940 - 1946)
Primo ministro
W.L. Mackenzie King
(1935 23 ott - 15 nov 1948)
[liberale]

1944
Luglio

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QUÉBEC
Primo ministro
J.-A. Godbout
(1939 nov - ago 1944)
[liberale]
Sindaco di Montréal
Camillien Houde
(1928 - 1954)
[liberale di destra]
Vescovo di Montréal
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1944
Luglio

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ONTARIO
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Luglio

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NEW BRUNSWICK
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NOVA SCOTIA
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MANITOBA [dal 1870]
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BRITISH COLUMBIA [dal 1858]
[nel 1866 ha incorporato l'Isola di Vancouver e dal 1871 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
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1944
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ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
[Dal 1873 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
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1944
Luglio

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TERRITORIO DELLO YUKON [creato nel 1898]
   
1944
Luglio

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ALBERTA [creata nel 1905]
   
1944
Luglio

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SASKATCHEWAN [creata nel 1905]
   
1944
Luglio

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[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 

TERRANOVA
- 1867-1934, rimane Dominion autonomo.
- 1934, torna allo status di colonia dipendendo intieramente dalla Gran Bretagna sul piano politico ed economico.
Governatore
(1934 - 1949)
[governo commissariato]

1944
Luglio

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UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
F.D. Roosevelt [32°]
(1933 4 mar - 12 apr 1945)
[Pd]
Vicepresidente
H.A. Walface
(? - ott 1944)
Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
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Ministro del Tesoro
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Ministro della Guerra
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Presidente della Corte Suprema
H.F. Stone
(1941 3 lug - 22 apr 1946)

1944
Luglio

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[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




FBI
(Federal Bureau of Investigation)
- Direttore: John Edgar Hoover (1924-72)

1944
Luglio

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[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
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1944
Luglio

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[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
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1944
Luglio

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[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
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1944
Luglio

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[04] - [04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nell'Unione nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.
Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870.]
Governatore
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1944
Luglio

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[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
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1944
Luglio

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[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
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1944
Luglio

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[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
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1944
Luglio

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[08] - [01] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
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1944
Luglio

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[09] NEW HAMPSHIRE [dal21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
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1944
Luglio

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[10] - [08] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788]- cap. Richmond
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
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1944
Luglio

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[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
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1944
Luglio

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[12] - [09] NORTH CAROLINA [dal 21 novembre 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
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1944
Luglio

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[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
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1944
Luglio

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[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
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1944
Luglio

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[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
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1944
Luglio

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[16] - [10] TENNESSEE [dal 1° giugno 1796] - cap. Nashville
[Riammesso all'Unione dall'aprile 1866.]
Governatore
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1944
Luglio

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[17] OHIO [dal 1° marzo 1803] - cap. Columbus
Governatore
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1944
Luglio

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[18] - [05] LOUISIANA [dal 30 aprile 1812] - cap. Baton Rouge
- 1819, Trattato Adams-Onís: stabilisce il confine con il MESSICO spagnolo: va dal fiume Sabine, nel TEXAS orientale, fino al 42° parallelo (futuro confine settentrionale della CALIFORNIA) e da quel punto, verso ovest, fino al Pacifico.
Governatore
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1944
Luglio

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[19] INDIANA [dal 11 dicembre 1816] - cap. Indianapolis
Governatore
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1944
Luglio

-

[20] - [06] MISSISSIPPI [dal 10 dicembre 1817] cap. Jackson
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[21] ILLINOIS [dal 3 dicembre 1818] - cap. Springfield
-
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[22] ALABAMA [dal 14 dicembre 1819] - cap. Montgomery
[Dal 18 ottobre 1867 sotto la sovranità degli Stati Uniti.]
Governatore
-

1944
Luglio

-

[23] MAINE [dal 15 marzo 1820] - cap. Augusta
-
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[24] MISSOURI [dal 10 agosto 1821] - cap. Jefferson City
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[25] - [11] ARKANSAS [dal 15 giugno 1836] - cap. Little Rock
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[26] MICHIGAN [dal 26 gennaio 1837] - cap. Lansing
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[27] - [03] FLORIDA [dal 3 marzo 1845] - cap. Tallahassee
Tra il 1810 al 1813 gli Stati Uniti hanno inglobato la maggior parte della Florida occidentale, la scia costiera che corre da New Orleans a Mobile, ma una buona parte della colonia, unitamente a tutta la Florida orientale, cioè la penisola, resta ancora sotto il dominio spagnolo.
Nel 1819, con il Trattato Adams-Onís è stata completamente ceduta agli Stati Uniti dalla Spagna.
Nel 1868 è rientrata a far parte dell'Unione.]
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[28] - [07] TEXAS [dal 29 dicembre 1845] - cap. Austin
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[29] IOWA [dal 28 dicembre 1846] - cap. Des Moines
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[30] WISCONSIN [dal 29 maggio 1848] - cap. Madison
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[31] CALIFORNIA [dal 9 settembre 1850] - cap. Sacramento
Governatore
-

1944
Luglio

-

[32] MINNESOTA [dall'11 maggio 1858] cap. Saint Paul
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[33] OREGON [dal 14 febbraio 1859] - cap. Salem
- 1845, alla fine dell'anno i 5000 coloni americani dell'Oregon organizzano un governo provvisorio e chiedono la fine del regime di occupazione comune e l'esclusiva giurisdizione americana.
- 1848, diventa territorio autonomo.
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[34] KANSAS [dal 28 gennaio 1861] - cap. Topeka
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[35] WEST VIRGINIA [dal 19 giugno 1863] - cap. Charleston
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[36] NEVADA [dal 31 ottobre 1864] - cap. Carson City
[Il 2 marzo 1861 il suo territorio era stato separato da quello dell'UTAH.]
Governatore
-

1944
Luglio

-

[37] NEBRASKA [dal 1° marzo 1867] - cap. Lincoln
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[38] COLORADO [dal 1° agosto 1876] - cap. Denver
[Territorio autonomo dal 28 febbraio 1861.]
Governatore
-

1944
Luglio

-

[39] NORTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Bismarck
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[40] SOUTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Pierre
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[41] MONTANA [dall'8 novembre 1889] - cap. Helena
[cap.li: fino al 1865 Bannack, fino al 1875 Virginia City.]
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[42] WASHINGTON [dall'11 novembre 1889] - cap. Olympia
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[43] IDAHO [dal 3 luglio 1890] - cap. Boise
[Territorio autonomo dal 24 marzo 1863 con cap. Boise.
Inizialmente, fino al 7 dicembre 1864, la capitale era Lexinton.]
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[44] WYOMING [dal 10 luglio 1890] - cap. Cheyenne
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[45] UTAH [dal 4 gennaio 1896] - cap. Salt Lake City
[Territoro annesso nel 1850.
Dal 2 marzo 1861 si è staccato il Territorio del NEVADA.]
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[-] Territorio delle HAWAII [dal 7 luglio 1898] - cap. Honolulu
 
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[46] OKLAHOMA [dal 16 novembre 1907] - cap. Oklahoma City
[Territorio autonomo dal 2 maggio 1890.
Con l'annessione di questo nuovo stato gli indiani sono stati espropriati del loro territorio di riserva "permanente". ]
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[47] NEW MEXICO [dal 6 gennaio 1912] - cap. Santa Fe
[Territorio autonomo dal 1846.]
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[-] Territorio dell'ALASKA [dal 1912] - cap. Juneau
[1867, 9 aprile, il senato ratifica l'atto d'acquisto del territorio dalla Russia per 7,2 Mni di dollari;
18 ottobre [Alaska day], avviene il passaggio di sovranità;
1884, diviene un distretto dell'Oregon;
1898, viene scoperto l'oro: questo fatto provoca una vera e propria invasione di cercatori d'oro; altro oro viene poi scoperto nel vicino Klondike, territorio canadese, e l'Alaska è utilizzata come base di partenza per i cercatori.]
Governatore
-
-

1944
Luglio

-

[48] ARIZONA [dal 14 febbraio 1912] - cap. Phoenix
[Territorio autonomo dal 1863, ma fino al 1886 non ci fu pace con gli Indiani.]
Governatore
-
-

1944
Luglio

-


a

 

 


1944
Luglio
GRANDI ANTILLE
- Presidente della repubblica
[mentre dal 1903 gli Stati Uniti hanno una loro base militare a Guantánamo, dal 1934 hanno rinunciato al diritto formale d'intervento stabilito dall'emendamento Platt»
1944
Luglio

sale ora alla presidenza R. Grau San Martin;
Haiti
-
?
(? - ?)
1944
Luglio

-
- Presidente della repubblica
?
(? - ?)
1944
Luglio

-
- Governatore
?
(?-?)
[colonia britannica dal 1866]
1944
Luglio

-


1944
Luglio
Estados Unidos Mexicanos
(Stati Uniti del Messico)
[repubblica federale]
- Presidente della repubblica federale
Manuel Avila Camacho
(1940 - 1946)
[Partido de la revolución mexicana]

1944
Luglio

il paese, anche se solo nominalmente, è impegnato nel secondo conflitto mondiale a fianco degli alleati;



1944
Luglio
Repubblica dell'America centrale
(1921)
- Presidente
-
1944
Luglio

-



1944
Luglio
- Capo del governo
-
gen. Jorge Ubico
(1931 - 1944)
(formalmente indipendente dal 1847)
1944
Luglio

-


1944
Luglio
- Presidente
gen. Maximiliano Hernández Martínez
(1931 - ?)
1944
Luglio

nella seconda guerra mondiale il paese si mantiene rigorosamente neutrale;

1944
Luglio
Honduras
- Dittatore
T. Carias Andino
(1932 - 1949)
1944
Luglio

-


1944
Luglio
- Presidente
gen. Anastasio Somoza Debayle
(1937 - 1956)
[dal 1937 le forze guerrigliere si oppongono alla dittatura della famiglia Somoza]
1944
Luglio

-

1944
Luglio
- Presidente della repubblica
?
(? - ?)
[liberale]
1944
Luglio

ritorna ora il regime liberale;

1944
Luglio
República de Panamá
(indipendente dal 1903)
- Presidente della repubblica
?
(1903 - ?)
1944
Luglio

-






1944
Luglio
- Presidente
-
[presidenze di E. Olaya Herrera, di A. López Pumarejo e di altri]
1944
Luglio

ripristinato il regime di separazione fra stato e chiesa, i presidenti liberali tentano, con alterno successo, di avviare il paese verso un regime di democrazia rappresentativa, mentre in politica estera essi si allineano sempre più con gli Stati Uniti (la cui influenza nella vita economica del paese si va sempre più estendendo).

1944
Luglio

- Presidente della repubblica

?
(1936 - ?)
[dal 1903 fino al 1938 decine di migliaia di oppositori vengono incarcerati o esiliati.]
1944
Luglio

Una graduale trasformazione del regime militare condotta tra la fine degli anni Trenta e l'inizio degli anni Quaranta da due generali di origine andina (E.L. Contreras, poi, dal 1941, I. Medina Angarita) consentono un certo sviluppo del movimento sindacale e dell'opposizione non marxista, schierando il Venezuela accanto gli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale.



1944
Luglio
República del Ecuador

- Presidente della repubblica

J.M. Velasco Ibarra
(1944 - ?)II
[velasquismo]
[sarà deposto anche questa volta prima della scadenza del mandato]
1944
Luglio

il protocollo di Rio de Janeiro non ha delimitato con precisione la linea di confine, nella zona della cordigliera del Cóndor;
dalla conferenza di Rio de Janeiro il paese dipende sempre più dagli Stati Uniti che hanno ottenuto anche la cessione di basi militari;




1944
Luglio

- Presidente della repubblica

O.R. Benavides
(? - 1939)
(Repubblica indipendente dal 1827)
1944
Luglio

la crisi economica del 1929-31 ha causato la restaurazione militare e la messa fuori legge del partito radicalpopulista
APRA (Alianza Popular Revolucionaria Americana), fondato da V.R. Haya de la Torre;


1944
Luglio

- Presidente della repubblica

?
(?-?)
1944
Luglio

un nuovo blocco di forze della sinistra, raggruppando accanto alla piccola borghesia radicale strati di operai e di contadini, ha dato vita nel 1941 al MNR (Movimento nazionalista rivoluzionario) sotto la guida di V. Paz Estenssoro.

1944
Luglio

- Presidente della repubblica

J.A. Ríos Morales
(1941 - 1946)
[Frente Popular]
- Ministro della sanità
-
1944
Luglio

il presidente attua una politica di riforme sociali ed economiche che consentono una ripresa dello sviluppo a vantaggio specialmente dei ceti medi;

1944
Luglio
dal 1816 divise nelle tre colonie:
Guyana Britannica [dal 1928 ha un proprio governo rappresentativo]

- Governatore

?
(? - ?)
1944
Luglio

-
Suriname (olandese)

- Governatore

?
(? - ?)
1944
Luglio

-
Guyane Française
[già sede di una colonia penitenziaria e poi, dal 1852,
di un bagno penale (fino al 1945)]

- Governatore

?
(? - ?)
1944
Luglio

-


1944
Luglio

- Dittatore

Getulio Dornelles Vargas
(1937 - ott 1945)
[dal 1937 vige il cosiddetto Estado Nôvo, ispirato al modello corporativo-fascista portoghese]
1944
Luglio

rivolta contadina di Caldeirão (1936-38);



1944
Luglio

- Dittatore

gen. H. Morinigo
(1940 - 1948)
1944
Luglio

il generale H. Morinigo abolisce le riforme appoggiandosi ai ceti conservatori e favorendo così l'industrializzazione e l'espansione economica;


1944
Luglio

- Presidente della repubblica

gen. E.J. Farrell
(1944 mar - giu 1946)
1944
Luglio

Buenos Aires,

 



Patagonia
1944
Luglio

-

1944
Luglio
- capo militare
A. Baldomir
(1938 - 1943)
1944
Luglio

Montevideo, seconda guerra mondiale: il paese è entrato in guerra a fianco degli Stati Uniti d'America;



1944
Luglio
CINA
-
Repubblica Cinese

presidente della repubblica

Chiang Kai-shek
(1935 dic - gen 1949)

[i giapponesi hanno già occupato la Manciuria, Jehoi (provincia nordorientale della Cina), Chahar e Sui-yüan;
guerra cino-giapponese (1937-45): col pretesto della situazione bellica, Chiang Kai-shek riDuce al silenzio ogni forma di opposizione interna; il Kuomintang (KMT), di cui è ora diventato presidente, nel giro di un ventennio si è trasformato da forza progressista in baluardo della conservazione.]
1944
Luglio

-
Repubblica sovietica cinese
degli operai e dei contadini

(Repubblica di Kiangsi - Cina meridionale)
presidente del PCC (Partito comunista cinese)
Mao Tse-tung
(1935 - 1949)
1944
Luglio

-

a


1944
Luglio
DAE HAN
(Corea)
[lo stato coreano ha cessato di esistere come entità autonoma nel 1910 essendo stato annesso dal Giappone;
la dominazione di Tokyo è improntata a uno spietato regime poliziesco;
è attivo comunque un movimento di resistenza nazionale che dal 1931 organizza la guerriglia antigiapponese;
la conferenza interalleata del Cairo ha deciso nel 1943 di restaurare l'indipendenza e l'integrità territoriale della penisola all'indomani del conflitto;]
1944
Luglio

-

a


1944
Luglio
Vietminh
Viet Nam Doc Lap Dong Minh
(Lega per l'indipendenza del Vietnam)
II Guerra Mondiale (1941-45)
1944
Luglio

-

a





1944
Luglio
(periodo Showa: 1926-45)
Giappone

Hirohito

(Tokyo 1901-1989)
figlio di Yoshihito;
1921-26, reggente;
1926-45, imperatore del Giappone;



1944
Luglio

II Guerra Mondiale (1941-45): dopo aver subito gravi perdite da parte degli Stati Uniti il paese ha esaurito anche ogni risorsa militare: il capo del governo, generale Tojo Hideki, si dimette;

a





1944
Luglio
[colonia spagnola dal 1900, con capitale Villa Cisneros già protettorato dal 1884, le è stata annessa militarmente nel 1934 la regione di Saguia el Hamra]
-
-
1944
Luglio

-


1944
Luglio
MAROCCO
[dal 1912 il paese è un protettorato della Francia che ha riconosciuto alla Spagna una zona di sua spettanza (Rif, Ifni, Tarfaya);
con la convenzione di Parigi la città di Tangeri è stata internazionalizzata con un proprio statuto autonomo.]
mentre il paese continua ad opporre una strenua resistenza alla "pacificazione", egli si avvicina decisamente a quei movimenti che reclamano una maggiore autonomia del Marocco, non nascondendo le sue simpatie per l'Istiqlal o Partito dell'indipendenza attorno a cui si riunisce gran parte delle forze autonomistiche; dal canto suo la Francia ha creato una residenza militare che lascia insoddisfatta ogni istanza autonomista;
Maometto V
-

(Fez 1909 - Rabat 1961)
figlio di Mulay Yusuf;
1927-57, sultano del Marocco;
[alla morte del padre]

1957-61, re del Marocco;

1944
Luglio

seconda guerra mondiale (1940-45)
-

1944
Luglio
Algeria
-
-
1944
Luglio

1944, mentre ad Algeri nel 1942 si è costituito il primo governo provvisorio della Francia libera e l'anno successivo F. 'Abbas ha fondato l'Unione democratica del manifesto algerino, ora il Comitato francese di liberazione nazionale di Ch. de Gaulle, con la mobilitazione di migliaia di algerini nella lotta antifascista, coagula intorno alla causa dell'indipendenza larghi strati della borghesia araba moderata;
ancor prima della fine del conflitto mondiale le autorità francesi si impegnano a garantire alcune concessioni alla comunità musulmana;

1944
Luglio
TUNISIA
[protettorato francese dal 1883, anche se il bey conserva formalmente le sue prerogative]
il Neo-Destur (presidente: H. Bourghiba, in carcere 1934-36 e 1938-42) dal 1934 ha come obiettivo la fine del protettorato;
1944
Luglio

-

1944
Luglio
LIBIA
[nome romano riesumato durante il conflitto per indicare le due regioni della Tripolitania e della Cirenaica]
- da fine gennaio 1943 tutta la Libia è in mano agli inglesi -
1944
Luglio

seconda guerra mondiale (1940-45)
-
Muhammad Idris al-Mahdi al-Sanusi
-

(Giarabub 1890 - Il Cairo 1983)
1917-22, capo della confraternita dei Senussi;
1923-48, è costretto all'esilio;


1948, emiro di Cirenaica;
1950-69, re di Libia(Idris I);



1944
Luglio
Faruk  
(Il Cairo 1920 - Roma 1965)
figlio di re Fu'ad I;
1936-52, re d'Egitto;
con a fianco il primo ministro Nahhas Pascià, vecchio leader wafdista insediato dagli inglesi, dal 1942 è è costretto ad appoggiare apertamente gli Alleati;

1951-52, re d'Egitto e del Sudan;
1944
Luglio

-


1944
Luglio
Sudan
[dalla convenzione del 18 gennaio 1899, il paese è stato costituito in "condominio" anglo-egiziano, di fatto in possedimento britannico;
dal 1924 la White Flag League fondata da Ali Abd al-Latif (condannato a tre anni in carcere lo stesso anno) ha abbandonato il programma unitario della Valle del Nilo e adottato una nuova strategia orientata verso l'obiettivo di una nazione sudanese autonoma.]
-
?
(?-?)
1944
Luglio

-


1944
Luglio
Guinea-Bissau
[colonia autonoma portoghese dal 1879, i suoi confini (rettilinei e artificiosi di evidente origine coloniale) con l'Africa Occidentale Francese sono stati regolati nel 1896.]
-
?
(?-?)
1944
Luglio

-


1944
Luglio
Africa Occidentale Francese
(AOF – 1895-1958)

[possedimenti retti, dal 1895, da un governatore generale, dipendente dal ministero delle colonie, in forma accentuatamente centralizzata]

- Governatore generale
?
(? -?)
Senegal [sotto controllo francese dal 1817, sottomesso e pacificato dal 1865.] cap. Dakar.
1944
Luglio

-
Mauritania [protettorato francese dal 1904, il territorio vi è stato annesso dal 1920 ma le autorità coloniali non verranno mai completamente a capo dello spirito d'indipendenza mauro]
1944
Luglio

-
Sudan francese [ex Senegal-Niger dal 1904, nel 1921 è tornato al suo nome originario.]
1944
Luglio

-
Alto Volta [1932-47, la colonia è soppressa e smembrata tra Costa d'Avorio, Sudan Francese e Niger]
1944
Luglio

-
Niger [completamente colonizzato dal 1920] cap. Zinder.
1944
Luglio

-
Guinea Francese [protettorato francese dal 1889, è sorta la città di Conakry nel 1890; colonia francese dal 1891;
con l'acquisizione dell'isola di Los nel 1904 ha assunto il suo assetto territoriale definitivo.]
1944
Luglio

-
Costa d'Avorio [colonia francese dal 1893.]
1944
Luglio

-
Dahomey [annesso dal 1899 ma, completamente, dal 1916]
1944
Luglio

-
Nel gennaio 1943, truppe francesi "libere" hanno rioccupato tutte le colonie francesi nell'Africa occidentale e nel Madagascar.

1944
Luglio
Sierra Leone
[colonia inglese dal 1808.]
- Governatore
?
(?-?)
1944
Luglio

-

1944
Luglio
[ex Monrovia, è una repubblica indipendente dal 1847, con una costituzione modellata su quella statunitense ma con il predominio dell'elemento nero-americano su quello autoctono;
nel 1857 al paese si è unita l'ex colonia formatasi a capo delle Palme nel 1833.]
-
-
1944
Luglio

-


1944
Luglio
Costa d'Oro
[colonia della corona britannica dal 1874; nel 1922 si è ingrandita con l'annessione dell'ex Togo tedesco, la parte occidentale (Togoland) del territorio;]
- Governatore
-
1944
Luglio

-

1944
Luglio
Togo
[sotto mandato francese dalla fine della prima guerra mondiale, dal 1922 il territorio comprende solo la parte orientale dell'ex Togo tedesco e mantiene una distinta fisionomia giuridica.]
?
(?-?)
1944
Luglio

-


1944
Luglio
comprende i due ex protettorati britannici;
all'unità amministrativa della federazione non corrisponde tuttavia una reale integrazione etnico-culturale del paese;
Nigeria settentrionale [territori haussa, riuniti dal 1900]
-
-
1944
Luglio

-

Nigeria Meridionale [territori degli Oil Rivers (dal 1849), di Lagos (dal 1861) e Benin (dal 1897), riuniti dal 1906]
-
-
1944
Luglio

all'unità amministrativa della federazione non corrisponde tuttavia una reale integrazione etnico-culturale del paese;
vari elementi di divisione si portano avanti dal 1922;
in opposizione al regime coloniale, Nnamdi Azikiwe e Wallace Johnson organizzano il National Council of Nigeria and the Cameroons (Consiglio Nazionale della Nigeria e del Camerun);





1944
Luglio
Camerun
[dal 1920 l'ex protettorato franco-britannico è diviso in due mandati coloniali previsti dal trattato di Versailles]
Njoya
-
(? - ?) c
1883-1933, re dei bantu;

Mandato (1) [alla Gran Bretagna, la porzione nordorientale, circa un quinto del paese]
1944
Luglio

-
Mandato (2) [alla Francia, il resto (ha recuperato anche i territori ceduti nel 1911)]
1944
Luglio

dal 27 agosto 1940 ha aderito alla Francia libera;

1944
Luglio
Africa Equatoriale Francese
(1910-1958)
1910, la Francia crea questa nuova unità amministrativa che, pur mantenendo a Brazzaville la sede del governatore generale, è divisa in quattro ripartizioni:
Medio Congo [ex Congo Francese»
-
1944
Luglio

André Matsua, fondatore nel 1925 della Société amicale des originaires de l'Afrique Equatoriale Française e finora sopravvissuta nella clandestinità, si trova ora arruolato nell'esercito francese;
nuovamente arrestato sotto l'imputazione di "intelligenza col nemico" è ricondotto a Brazaville. Qui tutti gli esponenti del movimeno amicale, divenuti fautori sempre più decisi delle rivendicazioni autonomiste delle popolazioni Bakongo, sono condannati a morte e fucilati.

Gabon [già assorbito dal Congo Francese nel 1888 e ora separato]
-
1944
Luglio

-
Ubangi Sciari (Oubangui-Chari) [ex Impero Centrafricano, diventato colonia francese dal 1905]
-
1944
Luglio

-
Ciad [pur annesso dalla Francia, la resistenza all'interno continuerà fino al 1917]
-
1944
Luglio

Durante la seconda guerra mondiale la colonia aderisce alla Francia libera.
Brazzaville, si tiene la conferenza che progetta l'istituzione dell'Union Française.



1944
Luglio
Congo Belga
[colonia dello stato belga dal 1908]
(capitale: Lépoldville)
[il territorio dello Zaire, già sede (ancor prima dell'arrivo dei portoghesi) di importanti regni autoctoni quali quello del Congo, di Kuba, Luba, Lunda:
- nel 1880 è stato posto sotto il controllo dell'Associazione internazionale per il Congo, promossa da Leopoldo II re del Belgio;
- 1885-1908, sotto la sovranità (esercitata a titolo personale) di Leopoldo II re del Belgio.]
Governatore
-
1944
Luglio

Nel periodo tra le due guerre vengono estese le piantagioni ed avviato lo sfruttamento delle ricchissime risorse minerarie, senza che ciò comporti alcun miglioramento del livello di vita delle popolazioni indigene e delle condizioni igienico-sanitarie.
Katanga [regione sudorientale, annessa militarmente dai belgi nel 1891 sotto l'egida della Compagnie du Katanga istituita da re Leopoldo II.]
1944
Luglio

nella zona dell'attuale Jadotville, la Union Minière:
- nel 1917, a Likasi, ha aperto un'altra grande miniera di rame (dopo quella iniziale a Elisabethville);
- nel 1921, a Panda, ha installato un concentratore di minerale;
- nel 1928, a Shituru, ha inaugurato un nuovo complesso industriale, di gran lunga il maggiore del Congo e fra i più imponenti dell'intera Africa.
ll complesso industriale [intitolato a Jean Jadot] forma una delle capitali mondiali del rame.
Ruanda-Urundi [dal 1919 sotto amministrazione belga, nel 1925 è stato annesso alla colonia.]
1944
Luglio

-







1944
Luglio
-
ETIOPIA
[Abissinia: con il termine si intende indicare la regione etiopica (comprendente il Tigré, lo Scioà, l'Amara e il Goggiam) che si estende a Nord del fiume Auasc e dello spartiacque tra l'Omo e l'Abbai]
-

(Harar 1891 - † 1975)
Tafari Makonnen, figlio del principe Makonnen e nipote di Menelik II;
1930-75, imperatore di Etiopia;
negus neghesti
(re dei re);
1944
Luglio

da maggio 1941 è rientrato insieme alle truppe inglesi ad Addis Abeba;

ERITREA
1944
Luglio

dopo lo sfaldamento coloniale italiano, dal 1941 segue le sorti dell'Etiopia;
[Abissinia: con il termine si intende indicare la regione etiopica (comprendente il Tigré, lo Scioà, l'Amara e il Goggiam) che si estende a Nord del fiume Auasc e dello spartiacque tra l'Omo e l'Abbai]




1944
Luglio
SOMALIA
1944
Luglio

L'integrazione amministrativa da parte degli inglesi dei due territori ex Somalia Britannica ed ex Somalia Italiana, favorisce l'aggregazione delle forze nazionaliste nel partito Somali Youth League (Lega dei Giovani Somali) avviando il movimento indipendentista;
Somalia Francese [colonia francese dal 1896]
il porto di Gibuti (1888) è collegato per ferrovia alla capitale etiopica Addis Abeba (1897-1917);
[situata in territorio dancalo e non propriamente somalo]
1944
Luglio

-

1944
Luglio
Africa Orientale Britannica
(IBEAImperial British East Africa)
Uganda [protettorato britannico dal 1894]
-
-
1944
Luglio

formalmente diviso in quattro regni federati, è uno dei possedimenti più prosperi della Gran Bretagna in Africa;

Kenya [nome ufficiale solo dal 1920]
-
-
1944
Luglio

sono appena arrivate in Kenia la II e la V brigata sudafricana e il gen. Cunningham comincia a costituire la 1ª div.ne sudafricana (gen. Brink);



1944
Luglio
Africa Orientale Tedesca
(Deutsch-Ost-Afrika)
Ruanda-Urundi
-
-
1944
Luglio

[dal 1919 il Burundi con il contiguo regno del Ruanda sono sotto l'amministrazione belga [Mandato B].
il territorio viene annesso al Congo Belga;
Tanganica [dalla fine del primo conflitto mondiale (novembre 1918) il territorio è attribuito dalla Società delle Nazioni in mandato [Mandato B] alla Gran Bretagna che concede una relativa autonomia interna.]
-
-
1944
Luglio

-

1944
Luglio
Zanzibar
[protettorato (assieme all'isola di Pemba) dal 1890 e colonia dal 1913 della corona britannica]
-
-
1944
Luglio

-


1944
Luglio
Angola
- Governatore
?
(? - ?)

1944
Luglio

-


1944
Luglio
Rhodesia
1944
Luglio

ribattezzato Rhodesia dal 1895 in onore di Cecil J. Rhodes;
dal 1890 la British South Africa Chartered Co., società fondata da Cecil J. Rhodes, ha ottenuto da re LoBenguella la concessione esclusiva di sfruttamento venticinquennale del territorio del protettorato sui maTabele;
Rhodesia del Nord-Ovest [protettorato dal 1899, dal 1914, è uno dei più poveri possedimenti britannici]
-
-
1944
Luglio

passata ora sotto il controllo statale, mantiene lo status di protettorato, dipendendo dal Foreign Office e restando in gran parte sotto il controllo della Compagnia ; [vedi 1948»

Rhodesia del Sud [protettorato dal 1911]
-
-
1944
Luglio

passata sotto il controllo statale nel 1923, si è rifiutata d'integrarsi nell'Unione Sudafricana divenendo colonia autonoma della corona e godendo così di maggiore libertà amministrativa; a forte immigrazione bianca, adotta una legislazione razziale analoga a quella sudafricana (apartheid) sancendo la completa esclusione dell'elemento indigeno dalla vita politica del paese;
[la situazione rimarrà così fino al secondo dopoguerra: vedi 1953]


1944
Luglio
[l'ex territorio Malawi, protettorato britannico dal 1891, che aveva assunto formalmente il nome British Central Africa
nel 1893, ha assunto questo nuovo nome nel 1907]
-
-
1944
Luglio

sin dall'inizio del secolo fermenti antibritannici sono già sorti e ora si diffondono a causa dell'indiscriminata diffusione delle piantagioni coloniali a scapito delle colture alimentari per il fabbisogno della popolazione (in costante aumento);
rimasto latente tra le due guerre mondiali, il movimento nazionalista nero riprende vigore con la fondazione del NAC (Nyasaland African Congress);


1944
Luglio
Mozambico
[già nel 1891 il Portogallo completava la conquista delle regioni interne ma solo nel 1915 è riuscito a pacificarle;
nel 1923 ha integrato il triangolo di Kionga, già possedimento tedesco sino alla fine della prima guerra mondiale.]
-
?
(? - ?)
1944
Luglio

-


1944
Luglio
Madagascar
(Imérina)
[annesso alla Francia dal 1896]
- Governatore
Cayla
(? - ?)
1944
Luglio

il paese è annesso alla Francia dal 1896 mentre il VVS di J. Ralaimongo lotta per l'indipendenza;




1944
Luglio
Unione Sudafricana
[dominion britannico a struttura federativa dal 1910 ma indipendente sul piano internazionale (statuto di Westminster, 1931)]
- Primo ministro
J.C. Smuts
(1939 - 1948)
[Partito afrikaner (unionista)]
dal 1912 si è costituito il SANNC (South African Native National Congress) – dal 1925 mutato in ANC (African National Congress) – formazione politica nera;
dal 1913 è in vigore il Native Land Act che consente al primo ministro di coinvolgere l'elemento boero nella prima guerra mondiale a fianco dell'Inghilterra;
dal 1914 è abolita l'imposta discriminatoria nei confronti degli indiani del Natal;
dal 1918 si è annessa con una serie di decisioni unilaterali l'ex colonia tedesca dell'Africa del Sud-Ovest, ricevuta invece in amministr azione fiduciaria dalla Lega delle Nazioni; nel tentativo di diminuire il costo del lavoro nell'industria mineraria colpita da recessione in conseguenza del declino del gold standard, il primo ministro fa ricorso alla manodopera africana semispecializzata;
mentre dal 1925 l'afrikaans ha rimpiazzato l'olandese come seconda lingua ufficiale dell'Unione, sono in vigore: Native Land Act (dal 1913) e Colour Bar Act (dal 1926);
dal 1934 il Partito afrikaner (unionista) di J.C. Smuts e il Nationalist Party (nazionalista) di J.B.M. Hertzog si sono fusi nell'United Party favorendo così l'aggregazione in partito politico della destra ultrarazzista e apertamente filonazista di D.F. Malan (Purified Nationalist Party) a cui nel 1936 Hertzog e Smuts hanno dovuto concedere il Representation of Natives Act che sospende i diritti politici della comunità nera;
grazie alla posizione favorevole all'ingresso del paese nel congflitto a fianco degli alleati (80 voti contro 67)

1944
Luglio

Johannesburg, anche l'esecutivo della Convenzione Africana adotta un programma in dieci punti.
A Kholvad House, Johannesburg, il NEUM (Non-European Unity Movement) tenta di ottenere l'affiliazione del Congresso Indiano del Sudafrica, che rifiuta la non-collaborazione e «niente che non siano i pieni diritti democratici», riflettendo il punto di vista della classe dei commercianti indiani.
È pubblicato il primo numero del «Supplemento Teoretico» del «Workers Voice» (Voce dei Lavoratori), mensile a uscita irregolare, che sostiene una posizione ostile alla guerra e anti-imperialista.
«Workers Voice» è anti-staliniano ma non è legato alla Quarta Internazionale, che entra in crisi dopo la morte di Trotzkij. Appoggia, ma da una posizione critica, il NEUM.





1944
Luglio
Regno Arabo Saudita
[dal 27 set 1932]
'Abd al-'Aziz III o ibn Sa'ud
Albero genealogico
(Riyadh 1887-Taif 1953)
discendente della dinastia wahhabita dei Banu Sa'ud;
1891, la dinastia viene scalzata dalla capitale Riyadh a opera dei rivali Banu Rashid del Gebel Shammar;
1902-13, ristabilisce con una serie di campagne l'unità del Neged, intraprendendo dopo il crollo dell'impero ottomano l'unificazione della penisola arabica;
1915-18, prima guerra mondiale: pur avendo stipulato un accordo di alleanza con la Gran Bretagna (1915), si mantiene neutrale dedicandosi al consolidamento interno dello stato, da lui organizzato sulla base di colonie agricolo-militari di contadini soldati legati al sovrano da un patto ("fratelli fedeli");
1918, approfitta dei contrasti anglo-francesi nel Vicino Oriente per sviluppare una tempestiva politica di annessioni;
1919, si annette il Gebel Shammar;
1924, si annette la Mecca;
1925, si annette Gidda;
1926, re del Higiaz;
1927-32, re del Higiaz e del Neged;
[… e dipendenze];
riconosciuto al congresso musulmano universale della Mecca, ottiene anche il riconoscimento della Gran Bretagna (trattato di Gidda);
1932 (27 settembre) procede alla piena integrazione dei suoi possedimenti dando ad essi il nome di Regno Arabo Saudita;
1932-53, re dell'Arabia Saudita;

1944
Luglio

-


1944
Luglio
Emirato di Transgiordania
Abdullah o 'Abd Allah ibn al-Husayn 
(La Mecca 1882 - Gerusalemme 1951) secondogenito del re del Higiaz Husayn ibn 'Ali, della dinastia degli Hashimiti o Hashemiti;
1920, re dell'Iraq;
[designato dal Congresso panarabo di Damasco]
1921, deve cedere il trono iracheno al fratello maggiore Faysal, espulso dalla Siria dai francesi, ottenendo in cambio l'emirato autonomo di Transgiordania, sotto mandato britannico;
1921-46, emiro di Transgiordania [sotto mandato britannico];
1933, dopo la morte del fratello Faysal, ne riprende il progetto di creazione di una "grande Siria" (Transgiordania, Palestina, Libano e Siria) rinsaldando a tale scopo l'alleanza con la Gran Bretagna;

1946-51, re del Regno hashemita del Giordano;
1944
Luglio

seconda guerra mondiale (1939-1945): a fianco della Gran Bretagna contro la Germania;


1944
Luglio

[dal 1° febbraio 1944 i leader libanesi hanno dichiarato la fine del mandato francese.]

- Presidente
Bachara al-Khury
(1943 - 1952)
1944
Luglio

-



1944
Luglio
[dal 1922 la regione è stata attribuita in mandato dalla Società delle Nazioni alla Gran Bretagna, sulla base del piano di spartizione del levante convenuto da inglesi e francesi (accordo Sykes-Picot);
dal 1939 (libro bianco del maggio 1939) il governo inglese ha formulato la proposta, respinta dagli interessati, di istituire uno stato arabo palestinese indipendente, nell'arco di un decennio;
dal 1942 a New York l'Organizzazione sionistica mondiale pensa di dar vita a uno stato ebraico indipendente,
… ogni mediazione è improponibile; ]
 
1944
Luglio

-



1944
Luglio
Iraq
[dal 1930 l'Iraq è "formalmente" indipendente e dal 1932 fa parte della Società delle Nazioni;
rimane infatti ancora legato alla Gran Bretagna da un trattato 25le (1930-55)];
le truppe anglo-giordane presidiano il paese fino alla fine della seconda guerra mondiale;
stato belligerante contro l'Asse;]
Faysal II

(? - 1958)
figlio di Ghazi I
1939-58, re dell'Iraq;


1944
Luglio


Kurdistan (iracheno)
1944
Luglio

le multinazionali del petrolio e in particolare l'Iraq Petroleum Corporation (anglo-franco-olandese-americana) operano nei giacimenti della zona di Kirkuk;



1944
Luglio
Iran
[mentre dal 1928 sono state annullate tutte le concessioni di extraterritorialità, dal 1933 è stato rinegoziato l'accordo con la AIOC (Anglo-Iranian Oil Company) che continua a sfruttare (1909-51) gli ingenti giacimenti petroliferi.]
Muhammad Reza Pahlavi

(Teheran 1919 - Il Cairo 1980)
primogenito di Reza Khan Pahlavi imperatore (scià) dell'Iran, educato all'occidentale;
1941-79, scià dell'Iran;
sale al trono dopo l'abdicazione del padre;



1944
Luglio

seconda guerra mondiale (1941-45): solo in seguito alla firma di un trattato tripartito di alleanza nel 1942, cui è seguita immediatamente la dichiarazione di guerra alla Germania, egli ha ottenuto il riconoscimento della sovranità;




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Giornali e giornalisti
1944 - LUGLIO


[Torino]

direttore:
. Concetto Pettinato.

«La Repubblica Fascista»

direttore:
. Carlo Borsani.

«Vent'anni»
[settimanale fascista di Torino]

direttore:
. Guido Pallotta, vice-segretario nazionale dei GUF.

[periodico di Albenga]

direttore:
. ?,


[Torino]

condirettore:
. Ather Capelli.


[Genova]

direttore:
.


[Milano]

1943 set - apr 1945,
. direttore:
. Ermanno Amicucci.

«Il Giorno»

direttore:
. Italo Pietra.

«L'Arena»
[Verona]

direttore:
. Giuseppe Castelletti.


[Trieste]

direttore:
.


[Modena]

direttore:
.

«Il Resto del Carlino»
[Bologna]

direttore:
. Giorgio Pini, poi sottosegretario agli Interni.

«La Nazione»
[Firenze]

direttore:
. Mirko Giobbe.

«Rivoluzione»
[organo del GUF di Firenze]

direttore:
. Guido Giglioli.


[Roma]

direttore:
. I. Pietra,
. Bruno Spampanato;
è costretto a interrompere le pubblicazioni per l'appoggio dato al fascismo e alla Repubblica Sociale.

[Roma]

direttore:
. R. Manzini (1927-59).

[Roma]

Giugno
4
, cessa le pubblicazioni.
direttore:
.


[Edizione romana]

direttore:
.

«La Voce Repubblicana»
[clandestino]

direttore:
.
nell'ottobre 1943 ha ripreso clandestinamente le pubblicazioni;
Giugno
10
, riprende le pubblicazioni in modo regolare con una tiratura di 20.000 copie;

«Il Popolo»
(organo ufficiale della Dc)

direttore:
.
Luglio
dopo l'arrivo degli alleati a Roma riprende le pubblicazioni come organo ufficiale della "Democrazia cristiana" sotto la direzione di G. Gonella;
nei primi mesi, con un'area di diffusione limitata quasi esclusivamente alla capitale, ha una tiratura di 23.000 copie;

«Il Tempo»
[Roma]

Giugno
6
, inizia le sue pubblicazioni a Roma questo quotidiano per iniziativa di R. Angiolillo (condirettore L. Repaci) che riprende la testata di un giornale pubblicato nella capitale tra il 1917 e il 1922 da F. Naldi; dopo un'iniziale apertura di tipo socialdemocratico, nel giro di pochi mesi il foglio si sposta su posizioni moderate, guardando ad un pubblico di lettori del ceto medio del centro-sud: ciò determina l'uscita dal giornale di L. Repaci.

«L'Ora»
[organo ufficiale del FUA (Fronte unico anticomunista)]
[Roma]

Giugno
28
, Roma, Adriano Ribera, segretario del FUA (Fronte unico anticomunista) e Carlo Del Buffalo fondano questo settimanale politico indipendente di informazioni.


[mensile dell'Unione italiana per il Rinnovamento sociale]
[Roma (dal n. 4)]

direttore:
. P. Togliatti [Ercoli];
diretto e curato personalmente dal leader del Pci, mira a fornire ai militanti una guida ideologica.


(clandestino)

direttore:
.
Luglio
ritorna legale ed ha 4 edizioni con proprie redazioni e tipografie: a Roma, Milano, Torino e Genova;
nel quadro del partito "nuovo" concepito da P. Togliatti il giornale si afferma con caratteri suoi originali nel panorama della stampa italiana tentando la strada inedita di un quotidiano contemporaneamente di partito e di massa, di orientamento e di informazione;


[organo clandestino del Psiup]

. E. Colorni (1943 lug-1944);

 

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