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ANNO 1944

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Papa Pio XII
(1939-58)

Maggio
Roma, pochi giorni dopo la liberazione della città, viene pubblicato un opuscolo dal titolo Il comunismo e i cattolici; non è un opuscolo di propaganda, come altri che vedono la luce in questo periodo, bensì la voce meditata di un movimento che da tempo impensierisce la Chiesa, tanto che il papa ne parla con preoccupazione e con accenti di rimprovero nel suo annuale discorso ai parroci romani, e il maestro dei Sacri palazzi, p. Mariano Cordovani gli dedica con lo stesso tono un articolo su «L'Osservatore romano».
Alla direzione del movimento dei cattolici comunisti c'è un gruppo di giovani incensurabili per fede e condotta; il loro esponente principale, Franco Rodano, è addirittura membro della congregazione mariana della Scaletta, diretta dai gesuiti.
Politicamente l'opuscolo – ca 150 pagine scritte da Fedele D'Amico – non dice granché di nuovo, limitandosi a rivendicare ai cattolici italiani il diritto di organizzarsi liberamente in una pluralità di partiti e affermando la liceità d'un movimento politico che, respingendo la filosofia materialistica e atea del marxismo, ne condividi però le conclusioni sociali ed economiche.
Senonché Pio XI nega la possibilità di questa distinzione, condannando in blocco il comunismo sotto ogni punto di vista e cioè non soltanto nelle premesse ideologiche, ma anche nelle pratiche conclusioni.
I giovani cattolici comunisti che non ignorano questo precedente s'attendono una reazione proprio su questo punto.
Quando li raggiunge l'ingiunzione di presentarsi dinanzi all'assessore mons. A. Ottaviani nel palazzo dell'Inquisizione, credono quindi di sapere già quello che sarà loro notificato. Invece, di tutto l'opuscolo, non viene loro rinfacciata che la tesi contenuta nella premessa, e cioè la distinzione, che essi ritengono pacifica, tra fede e politica, e conseguentemente la libertà dei cattolici di contraddire la dottrina sociale della Chiesa.
Per il Sant'Uffizio è proprio questo il punto più grave, l'affermazione più pericolosa ed eretica.
Franco Rodano, Fedele D'Amico e gli altri leader del movimento tentano di resistere, di discutere, di documentare l'ortodossia della loro posizione: invano.
mons. A. Ottaviani è inflessibile.
Per evitare che la suprema Congregazione emetta in forma ufficiale e solenne una condanna teologica contro il movimento, i cattolici comunisti decidono di mettere la Santa Sede di fronte a un fatto compiuto…
Settembre
i cattolici comunisti trasformano il loro movimento in un vero e proprio partito politico, con il nome di "Partito della sinistra cattolica", credendo così di portare la lotta su un terreno per loro più favorevole: se infatti è possibile che il Sant'Uffizio condanni come erroneo o addirittura eretico un movimento prevalentemente culturale, è invece impossibile – così pensano – che lo stesso tipo di condanna venga pronunciato contro un partito politico, che si muove su un terreno del tutto estraneo alla sfera spirituale riservata alla Chiesa.
L'illusione è di breve durata.
Non c'è infatti alcuna speranza che le massime gerarchie ecclesiastiche consentano l'esistenza d'un partito d'ispirazione cristiana che, coincidendo con i fini concreti del Partito comunista, ne sia obiettivamente un prezioso alleato.
«segue 1945»



Cardinali

Ordine dei vescovi
- Gennario Granito Pignatelli di Belmonte (1851 - nov 1911 - † feb 1948)
- Enrico Gasparri (1871 - dic 1925 - † mag 1946)
- Francesco Marchetti Selvaggiani (1871 - giu 1930 - † gen 1951)

Ordine dei preti
- William O'Connel (1860 - nov 1911 - † apr 1944)
- Alessio Ascalesi (1872 - dic 1916 - † mag 1952)
- Adolf Bertram (1859 - dic 1916 - † lug 1945)
- M. von Faulhaber (1869 - mar 1921 - † giu 1952)
- Dionisio Dougherty (1865 - mar 1921 - † mag 1951)
- Giovanni Battista Nasalli Rocca di Corneliano (1903 - mag 1923 - † mar 1952)
- Alessandro Verde (1865 - dic 1925 - † mar 1958)
- Ernesto (Giuseppe) van Roey (1874 - giu 1927 - † ago 1961)
- August Hlond (venerabile) (1881 - giu 1927 - † ott 1948)
- Pietro Segura y Saenz (1880 - dic 1927 - † apr 1957)
- Giorgio Szeredji (1884 - dic 1927 - † mar 1945)
- Alfredo Ildefonso Schuster (1880 - lug 1929 - † ago 1954) (beatificato mag 1996)
- Emanuele Goncalves Cerejeira (1888 - dic 1929 - † ago 1977)
- Luigi Lavitrano (1874 - dic 1929 - † ago 1950)
- Giuseppe Mac Rory (1861 - dic 1929 - † ott 1945)
- Carlo Raffaello Rossi (venerabile) (1876 - giu 1930 - † set 1948)
- Achille Liénart (1884 - giu 1930 - † feb 1973)
- Pietro Fumasoni Biondi (1872 - mar 1933 - † lug 1960)
- Federico Tedeschini (1873 - mar 1933 - † nov 1959)
- Maurilio Fossati (1876 - mar 1933 - † mar 1965)
- Carlo Salotti (1870 - mar 1933 - † ott 1947)
- Rodrigo Villeneuve (1883 - mar 1933 - † gen 1947)
- Elia Dalla Costa (venerabile) (1872 - mar 1933 - † dic 1961)
- Teodoro Innitzer (1875 - mar 1933 - † ott 1955)
- Ignace Gabriel Tappouni (1879 - dic 1935 - † gen 1968)
- Enrico Sibilia (1861 - dic 1935 - † ago 1948)
- Francesco Marmaggi (1876 - dic 1935 - † nov 1949)
- Luigi Maglione (1877 - dic 1935 - † ago 1944)
- Emmanuel-Célestin Suhart (1874 - dic 1935 - † mag 1949)
- Giacomo Copello (1880 - dic 1935 - † feb 1967)
- Pietro Boetto (1871 - dic 1935 - † gen 1946)
- Eugenio Tisserant (1884 - giu 1936 - † feb 1972)
- Adeodato Piazza (1884 - dic 1937 - † nov 1957)
- Giuseppe Pizzardo (1877 - dic 1937 - † ago 1970)
- Pierre Gerlier (1880 - dic 1937 - † gen 1965)

Ordine dei diaconi
- Camillo Caccia Dominioni (1877 - dic 1935 - † nov 1946)
- Nicola Canali (1874 - dic 1935 - † ago 1961)
- Domenico Jorio (1867 - dic 1935 - † ott 1954)
- Massimo Massimi (1877 - dic 1935 - † mar 1954)
- Giovanni Mercati (1866 - giu 1936 - † ago 1957)

 

Diplomatici accreditati presso la S. Sede
(1943-44)
Argentina Jorge Max Rhode
23.XI.43
Belgio Adrien Nieuwehuys
14.IX.38
Bolivia Bailòn Mercado
4.V.42
Brasile Pompeu Pinto
1.IV.39
Cile Luigi Cruz Ocampo
30.XII.39
Cina Cheou-Kang-Siè
25.II.43
Colombia Ernesto Gaviria
29.III.41
Cuba Michele Fugueroa y Miranda
6.II.40
Equatore A. Borrero Bustamante
27.VI.41
Finlandia Harri Holma
26.VI.43
Francia Léon Bérard
9.XII.40
Germania barone E.H von Weizsäcker
5.VII.43
Giappone Ken Harada
9.V.42
Gran Bretagna sir Francis D'Arcy Godolphin Osborne
27.II.36
Irlanda Thomas G. Kiernan
10.X.41
Italia nob. F. Babuscio Rizzo
-
Jugoslavia Mirosevic Sorgo
31.III.37
Lituania S. Girdvainis
18.X.39
Sovrano Ordine di Malta conte Stanislao Pecci
30.III.41
Perù D. Arias Schreiber
17.VII.41
Polonia Casimiro Papée
24.VII.39
Portogallo Antonio F. Carneiro
20.X.40
Romania Basilio Grigorcea
27.X.43
San Marino Filippo dei marchesi Serlupi Crescenzi
21.I.39
Slovacchia Carlo Sidor
7.VII.39
Spagna D. de la Barcenas
17.XII.42
Stati Uniti H.H. Tittmann
12.II.40
Ungheria barone Gabriele Apor
19.I.39
Uruguay G. Alberto Rey Alvarez
27.VI.39
Venezuela G.M. Casas Briceño
5.VII.42
L'art. 12 del Trattato Lateranense garantisce alla S. Sede "il diritto di legazione attivo e passivo, secondo le regole del diritto iternazionale". Quindi si garantisce immunità ai rappreseentanti diplomatici presso la S. Sede, la libera corrispondenza…
Anche la Legge delle Guarentigie del 1871 riconosce ai diplomatici questi diritti.
Tuttavia nel 1915 durante la prima guerra mondiale, i rappresentanti della Germania, della Baviera e dell'Austria-Ungheria accreditati presso il Vaticano trasferirono la loro residenza nel territorio neutrale della Svizzera.
È da tener presente che fin dal congresso di Vienna del 1815, le varie nazioni decisero di riconoscere al rappresentante della S. Sede il ruolo di decano del Corpo diplomatico di ogni Paese. Questo non solo come riconoscimento d'onore, ma anche per sottolineare il ruolo di "mediatore" al di sopra delle parti proprio dello Stato pontificio. Un ruolo dunque non soltanto religioso.
Per tale motivo gli Stati Uniti d'America, che all'inizio del conflitto mondiale non avevano rapporti diplomatici con il Vaticano, ricorsero poi alla creazione di un "rappresentante personale del Presidente"; ogni altra soluzione sarebbe stata incostituzionale.
Carlo Gasbarri, Quando il Vaticano confinava con il Terzo Reich (Padova 1984)


– Flores D'Arcais, Paolo (Cervignano del Friuli, Udine 1944) filosofo italiano, direttore di «Micromega»; collabora con «El Pais», con il «Frankfurter Allgemeine Zeitung» e con la «Gazeta Wyborcza» ;
Oltre il PCI. Per un partito libertario e riformista (1990)
La rimozione permanente. Il futuro della sinistra e la critica del comunismo (1991)
Etica senza fede (1992)
Il disincanto tradito (1994)
Hannah Arendt. Esistenza e libertà (1995)
Il populismo da Craxi a Berlusconi (1996)
L'individuo libertario. Percorsi di filosofia morale e politica nell'orizzonte del finito (1999)
Il sovrano e il dissidente ovvero la democrazia presa sul serio (2004).

– Cacciari, Massimo (Venezia 1944) filosofo e politico italiano;
1967, si laurea in filosofia a Padova;
Dopo l'autunno caldo ristrutturazione e analisi di classe (1973)
Metropolis (1973)
Piano economico e composizione di classe (1975)
Krisis. Saggio sulla crisi del pensiero negativo da Nietzsche a Wittgenstein (1976)
1976-83, deputato del PCI;
Pensiero negativo e razionalizzazione (1977)
Dialettica e critica del politico (1978)
Walter Rathenau e il suo tempo (1979)
Dallo Steinhof (1980, saggio sulla letteratura viennese del primo '900)
1985, ordinario di filosofia estetica;
Icone della legge (1985)
L'angelo necessario (1986 e 1992)
Le forme del fare (1987)
Dell'inizio (1990)
1993-2000, sindaco di Venezia nelle liste del PDS;
Geofilosofia dell'Europa (1994)
Adolf Loos e il suo angelo (1995)
Discorso sulla solidarietΰ (1995)
L'arcipelago (1997)
Arte, tragedia, tecnica (2000)
2001, deputato europeo e consigliere regionale;
Duemilauno. Politica e futuro (2001).

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Azione Cattolica
(italiana)

«segue da 1943»
- Commissione per l'alta direzione dell'AC (1940-46)
- Ass.te eccles.co gen.le:
. vescovo Gilla Vincenzo Gremigni, M.S.C. (1944-46)
[1 - FIUC (Federazione italiana uomini cattolici);
2 - UFCI (Unione femminile cattolica italiana);
3 - FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana);
4 - GIAC (Gioventù Italiana di Azione Cattolica)
Presidente: dott. L. Gedda (1934-46).
1944
Febbraio
7
, per ovviare alle difficoltà causate dall'impossibilità di riunione dei membri della Commissione cardinalizia e per provvedere temporaneamente «al continuo e immutato coordinamento delle singole attività di cui si compone l'Azione cattolica», Pio XII nomina direttore "ad interim" dell' "Ufficio centrale dell'Azione cattolica" il suo obiografo, p. Gilla Gremigni dei missionari del Sacro Cuore. Ma il provvedmento è quasi del tutto superfluo;
Marzo
, viene fondato il CSI (Centro Sportivo).
7, viene fondata l'ASCI (Associazione degli esploratori).
Giugno
4
, le truppe alleate entrano a Roma e mentre il card. Lavitrano può risalirvi da Palermo ed esservi confermato presidente della Commissione cardinalilzia, questa perde i contatti con tutte le regioni a nord della "Linea gotica".
Lassù, del resto, la situazione è ormai tale che tutte le remore frapposte alla parteciapazione alla Resistenza saltano una dietro l'altra.
Nel Centro e nel Sud invece il propagarsi delle ideologie politiche nel nuovo clima di libertà non manca di dare i suoi frutti anche tra i membri dell'AC; naturalmente la polarizzazione più efficace viene esercitata dalla dottrina più originale e intransigente, più dogmatica e ascetica, più mistica e concreta: il comunismo.
Lo stesso mese vengono fondate le ACLI che raggruppano i lavoratori.
Novembre
5
. viene fondato il CIF (Centro italiano femminile).
28, viene fondato l'ICAS (Istituto cattolico di attività sociale).
Lo stesso anno viene fondata la FARI (Federazione delle associazioni ricreative).
Il primo campo specifico su cui la S. Sede non tarda ad invitare l'AC a misurarsi è quello «dell'affermazione e della difesa dei supremi postulati cristiani» nelle Costituzioni, che si incominciano ad elaborare nei vari paesi dopo il conflitto.
«segue 1945»

Poa
(Pontifica opera d'assistenza per l'Italia)

1944
Aprile
14
, questo istituto d'assistenza viene riconosciuto da Pio XII sotto il nome di "Pontificia commissione di assistenza ai profughi";
anche per questo istituto esiste una Commissione cardinalizia deputata a presiederla e controllarla; tale commissione, sin dalla sua costituzione, è quella stessa che presiede allo Stato della Città del Vaticano, composta da due soli membri del Sacro Collegio:
. card. N. Canali, presidente;
. card. G. Pizzardo.
È impersonata da mons. F. Baldelli, già creatore nel 1926 dell'ONARMO.
Tra i più vicini a mons. F. Baldelli sono:
. p. Ricci, gesuita, suo segretario;
. p. Faller,
. p. Carlo Eger.
A primavera inoltrata, quando il lavoro è ben organizzato, Roma viene divisa in venti zone (o sottocomitati regionali); i contatti quotidiani raggiungono anche un milione di persone.
Al centro lavorano, tra gli altri:
. dott. Della Valle,
. dott. Fugazza,
. comm. Manzia,
. sig.na Delmati.
Fuori Roma l'assistenza viene appoggiata a:
- sede della Breda, sulla via Casilina,
- Torre Gaia,
- Cesano,
- Castelli (dove opera mons. Carrol Abbing e p. Bitetti, che provvedono anche a inviare gente in Umbria),
- Lanuvio,
- Velletri,
- ecc.
Per i trasporti viene impegnata, finché può operare, la stazione ferroviaria del Vaticano, dove arrivano due treni al giorno.
In seguito si stabilisce un collegamento con Civitavecchia dove arrivano i soccorsi via mare.
Gli itinerari delle autocolonne inviate soprattutto dall'Ucefap (Ufficio distribuzione cereali, farine e pasta), tra febbraio e maggio, si rivolgono specialmente in Umbria, Marche e Toscana.
Dopo la liberazione il traffico si dirigerà prevalentemente verso sud.
Lo stesso anno, la sezione austriaca, Assistenza Austriaca viene posta sotto il controllo di A. Hudal, direttore spirituale della comunità tedesca in Italia nonché rettore della chiesa di Santa Maria dell'Anima in via della Pace, 20 a Roma;
«segue gennaio 1945»

 

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