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ANNO 1861

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Papa Pio IX
(1846-78)

segretario di Stato e responsabile del servizio di spionaggio papale: card. G. Antonelli;

1861
Febbraio
15
, Gaeta, accoglie sotto la sua protezione Francesco II di Borbone al quale sono ancora fedeli le guarnigioni della cittadella di Messina e di Civitella del Tronto, che ancora resistono ai militari piemontesi;
Marzo
18
, nell'allocuzione concistoriale, il papa interrompe i tentativi di trattativa avviati in precedenza dal conte di Cavour per una qualche forma di conciliazione. Nel suo discorso, egli, dopo aver rievocato i torti subiti dalla Chiesa per causa del Piemonte e del liberalismo, afferma di non poter accettare «che la cosa ingiustamente e violentemente rubata [ovvero il territorio appartenuto allo Stato Pontificio, possa] tranquillamente ed onestamente possedersi dall'iniquo aggressore».
Aprile
scoppia la guerra civile americana (1861-65) e l'Entità conta su Louis Binsse, console papale a New York, i cui rapporti come spia sono piuttosti curiosi e per niente interessanti; vertono ad es.:
- sullo spionaggio papale delle navi mercantili dirette in qualche porto dello Stato pontificio;
- su alcuni cittadini con cognome italiano che hanno chiesto il visto;
- ecc.;
(in pratica si tratta di informazioni lette sui giornali più che un vero lavoro di spia…)
l'agente Louis Binsse, venuto a sapere dalla moglie di un generale dell'Unione che A. Lincolnha invitato G. Garibaldi per istruire i suoi generali sulle tattiche di guerra, lo comunica all'Entità e al segretario di Stato G. Antonelli;
la notizia scatena presso la Santa Sede uno scandalo di grandezza tale che A. Lincoln è costretto a ritirare l'offerta e a presentare scuse formali al papa;
ciò nonostante, migliaia di volontari garibaldini che avevano fatto parte delle famose "camicie rosse" formano la "Garibaldi American Legion" che combatterà valorosamente diverse battaglie a fianco delle truppe dell'Unione;



In Russia viene abolita la servitù della gleba.





1861
Deutscher Bund*
(Confederazione Germanica)
1815 8 giugno - 23 agosto 1866
[Unione, con vincoli assai blandi,
di trentacinque stati sovrani.]
 
Impero d'Austria (escluse le regioni polacche o ungheresi
Francesco Giuseppe I (Vienna 1830-1916) (Vienna 1830-1916)
figlio dell'arciduca Francesco Carlo d'Absburgo-Lorena e di Sofia di Baviera;
1848-1916, imperatore d'Austria;
- Cancelliere e Ministro degli Esteri: J.B. von Rechberg (1859 set-?)
- Ministro degli Interni: Alexander von Bach [1813-1893] (1852-?);
dal 1852 è in atto il "sistema Bach";
1861
Febbraio
all'interno anche la proposta centralizzatrice, scontenta le nazionalità minori;
F.L. Rieger, leader dell'autonomismo boemo contro il centralismo di Vienna  e capo del partito dei "Vecchi cechi", viene eletto deputato al parlamento di Vienna e alla dieta di Boemia;
1867-1916, re d'Ungheria;
Albero genealogico
 
Regno di Prussia (escluse le terre polacche)

Federico Guglielmo IV (Berlino 1795-Sans-Souci, Potsdam 1861)
figlio di Federico Guglielmo III e di Luisa Augusta di Meclemburgo-Strelitz;
1840-61, re di Prussia;
1814-15, congresso di Vienna: la Prussia ha ottenuto cospicui ingrandimenti territoriali nelle regioni renane;
- Cancelliere e Ministro degli Esteri: - ;
1861
-

Albero genealogico
 
Guglielmo I (Berlino 1797-1888)
secondogenito di Federico Guglielmo III e di Luisa Augusta di Meclemburgo-Strelitz;
1814-15, partecipa giovanissimo alla guerra contro Napoleone e presta poi al lungo servizio nell'esercito prussiano;
1840, principe di Prussia ed erede presuntivo in quanto il fratello è senza discendenti;
1848, tradizionalista e autoritario si oppone tenacemente in nome dell'assolutismo alla rivoluzione tedesca;
1849, tornato in patria dopo un breve esilio nel Baden, schiaccia la rivoluzione e diventa subito governatore della Renania;
1858, a causa della malattia mentale del fratello, assume la reggenza ed attua subito i suoi programmi di rafforzamento militare estendendo la coscrizione obbligatoria e applicando la ferma di tre anni;
1861-88, re di Prussia;
1861
appena salito al trono già è sul punto di abdicare per i continui contrasti con la camera elettiva dalla quale non riesce a farsi approvare gli ingenti crediti militari;
1871-88,imperatore di Germania;

Albero genealogico
 
Regno di Baviera

Maximilian II Joseph (Monaco 1811-1864)
figlio del re Ludwig I e della p.ssa Therese von Sachsen-Altenburg;
1848-64, re di Baviera;
1861
di tendenze liberali, non avversa le esperienze costituzionali;
favorevole alla creazione di una confederazione di piccoli e medi stati tedeschi, che costituisca una terza forza di fronte ad Austria e Prussia, è però costretto dai sentimenti antriprussiani dei bavaresi all'alleanza con l'Austria.

 
Regno di Hannover
George V [il re cieco] (Berlin 1819-Paris 1878)
figlio di Ernst August I e di Friederike di Mecklenburg-Strelitz;
1851-66, re di Hannover;
1861
-
Albero genealogico
 
Regno di Sassonia
Johann I (Dresden 1801-Pillnitz 1873)
figlio del principe Maximilian e di Carolina di Parma, e fratello di Friedrich August II;
1854-73, re di Sassonia;
1861
-
Albero genealogico
 
Regno di Württemberg 
Wilhelm I (Lübben 1781 - Schloß Rosenstein 1864)
figlio del re Friedrich I e della duchessa Auguste von Braunschweig-Wolfenbüttel;
1803-1805, principe elettore di Württemberg;
1816-1864, re di Württemberg;
1861
-
Albero genealogico
 
In tutto 35 stati sovrani compresi i seguenti:
Elettorato
Elettorato di Assia-Kassel
Friedrich Wilhelm (Philippsruhe 1802 - Prague 1875)
figlio del pr. elettore Wilhelm II e della p.ssa Auguste von Preussen;
1847-66, principe elettore di Hessen;
1861
-
Albero genealogico
 
Granducati
Granducato di Assia
Ludwig III (Darmstadt 1806 - Seeheim 1877)
figlio del granduca Ludwig II e della p.ssa Wilhelmine di Baden;
1848-77, granduca di Hessen und bei Rhein;
1861
-
Albero genealogico
 
Granducato di Baden
Friedrich I (Karlsruhe 1826 - Mainau 1907)
figlio del granduca Leopold e della p.ssa Sophie di Svezia;
1856-1907, granduca di Baden;
1861
-
Albero genealogico
 
Granducato di Lussemburgo
Willelm III (Brussels 1817 - Het Loo 1890)
figlio del re Willelm II e della grand.ssa Anna di Russia;
1849-90, re dei Paesi Bassi e granduca di Lussemburgo;
1861
-
Albero genealogico
 
Granducato di Meclemburgo-Schwerin
Friedrich Franz II (Ludwigslust 1823 - Schwerin 1883)
figlio del granduca Paul Friedrich e della p.ssa Alexandrine di Prussia;
1842-83, granduca di Mecklenburg-Schwerin;
1861
-
Albero genealogico
 
Granducato di Meclemburgo-Strelitz
Friedrich Wilhelm (Neustrelitz 1819 - Neustrelitz 1904)
figlio del granduca Georg e della p.ssa Marie von Hessen-Kassel;
1860-1904, granduca di Mecklenburg-Strelitz;
1861
-
Albero genealogico
 
Granducato di Oldenburg
Peter II (Oldenburg 1827 - Rastede 1900)
figlio del granduca August e della p.ssa Ida von Anhalt-Bernburg-Schaumburg-Hoym;
1853-1900, granduca di Oldenburg;
1861
-
Albero genealogico
 
Granducato di Sassonia-Weimar-Eisenach

Karl Alexander (Weimar 24.6.1818 - Weimar 5.1.1901)
figlio del granduca Karl Friedrich e della grand.ssa Maria Pavlovna di Russia;
1853-1901, granduca di Sassonia-Weimar-Eisenach;
1861
-

Albero genealogico
 
Ducati
Ducato di Braunschweig
Wilhelm (Braunschweig 1806 - Schloss Sibyllenort 1884)
figlio del duca Friedrich Wilhelm e della p.ssa Marie von Baden;
1830-84, duca di Braunschweig;
1861
-
Albero genealogico
 
Ducato di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg
Karl (Gottorp 1813 - Luisenlund 1878)
figlio del duca Wilhelm e della langravina Luise von Hessen-Kassel;
1831-63, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg;
1861
-
Albero genealogico
 
Ducato di Lauenburg
Ducato di Limburgo
Ducato di Nassau
Adolf (castello di Biebrich in Wiesbaden 1817 - castello di Hohenburg vicino Lenggries 1905)
figlio del duca Wilhelm e della p.ssa Luise di Saxe-Altenburg;
1839-66, duca di Nassau;
1861
-
Albero genealogico
 
Ducato di Sassonia-Altenburg (dal 1826)
Ernst I (Hildburghausen 1826 - Altenburg 1908)
figlio del duca Georg e della d.ssa Maria von Mecklenburg-Schwerin;
1853-1908, duca di Sassonia-Altenburg;
1861
-
Albero genealogico
 
Ducato di Sassonia-Coburgo-Gotha

Ernst II (Coburgo 1818-castello di Reinhardsbrunn 1893)
figlio di Ernst I e della p.ssa Luisa di Sassonia-Coburgo-Altenburg;
1844-93, duca di Sassonia-Coburgo-Gotha;
nel 1846 ha concesso una costituzione liberale ed è un deciso sostenitore dell'unità germanica incentrata sulla Prussia;
1861
-

Albero genealogico
 
Ducato di Sassonia-Meiningen
Bernhard II (Meiningen 1800 - Meiningen 1882)
figlio del duca Georg I e della p.ssa Luise Eleonore zu Hohenlohe-Langenburg;
1803-66, duca di Sassonia-Meiningen;
1861
-
Albero genealogico
 
Principati
Principato di Assia-Homburg
Ferdinand (Homburg 1783 - Homburg 1866)
figlio del principe Friedrich V e della langravina Karoline von Hessen-Darmstadt;
1848-66, principe di Assia-Homburg;
1861
-
Albero genealogico
 
Principato di Liechtenstein
Johann II (Lednice (Eisgrub), Moravia 1840 - Feldsberg 1929)
figlio del principe Aloisio II e della c.ssa Franziska Kinsky von Wchinitz u.Tettau;
1858-1929, principe von und zu Liechtenstein;
1861
-
Albero genealogico
 
Principato di Lippe
Leopoldo III (Detmold 1821 - Detmold 1875)
figlio del principe Leopold II e della p.ssa Emilie von Schwarzburg-Sondershausen;
1851-75, principe di Lippe-Detmold;
1861
-
Albero genealogico
 
Principato di Reuss-Greiz
Heinrich XXII (Greiz 1846 - Greiz 1902)
figlio del principe Heinrich XX e della landgravine Karoline di Hesse-Homburg;
1859-1902, principe di Reuss-Greiz;
1861
-
Albero genealogico
 
Principato di Reuss-Schleiz
Heinrich LXVII (Schleiz 1789 - Gera 1867)
figlio del conte Heinrich XLII e della p.ssa Karoline Henriette zu Hohenlohe-Kirchberg;
1854-67, principe di Reuss-Schleiz;
1861
-
Albero genealogico
 
Principato Schaumburg-Lippe
Adolf I (Bückeburg 1817 - Bückeburg 1893)
figlio del principe Georg e della p.ssa Ida zu Waldeck u.Pyrmont;
1860-93, principe di Schaumburg-Lippe;
1861
-
Albero genealogico
 
Principato di Schwarzburg-Rudolstadt
Friedrich Günther I (Rudolstadt 1793 - Schloss Heidecksburg 1867)
figlio del principe Ludwig Friedrich II e della ldgvne Karoline di Hesse-Homburg;
1807-67, principe di Schwarzburg-Rudolstadt;
1861
-
Albero genealogico
 
Principato di Schwarzburg-Sondershausen
Günther Friedrich Karl II (Sondershausen 1801 - Sondershausen 1889)
figlio del principe Günther Friedrich Karl I e della p.ssa Karoline von Schwarzburg-Rudolstadt;
1835-80, principe di Schwarzburg-Sondershausen;
1861
-
Albero genealogico
 
Principato di Waldeck e Pyrmont
Georg Viktor (Arolsen 1831 - Mariánské Lázne (Marienbad), Bohemia 1893)
figlio del principe Georg Friedrich Heinrich e della p.ssa Emma von Anhalt-Bernburg-Schaumburg-Hoym;
1845-93, principe di Waldeck e Pyrmont;
1861
-
Albero genealogico
 
Città libere e anseatiche
Francoforte sul Meno
Brema
Amburgo
Lubecca
*Bund in tedesco significa tanto confederazione quanto federazione.
[Fino al 1847 ha costituito poco più di una cassa di risonanza, in Germania, della politica del cancelliere austriaco K.W. Lothar principe di Metternich-Winneburg.]
Dopo la sconfitta dell'Austria nella guerra del 1859, in Germania si alimentano le agitazioni per una genuina struttura federale.



 


1861
REGNO di POLONIA
(Regno del Congresso)
[capitale Varsavia]
 
 
1861
Febbraio
viene attuata una riforma amministrativa: la Galizia ottiene una larga autonomia divenendo la parte più libera del paese smembrato, rifugio per quanti, nelle zone soggette alla Prussia e alla Russia, non cessano di lottare per la rinascita della Polonia;
Agosto
Alessandro II soffoca nel sangue una rivolta;







1861
[Da marzo 1849, la nuova costituzione riconosce il regno di Croazia indipendente dall'Ungheria, una disposizione tuttavia di valore meramente simbolico.
Dal 1852 è in atto il "sistema Bach".]
1861
Aprile
15
, Zagabria, nel sabor, appena convocato, si formano tre correnti politiche che sulla "questione croata" assume un atteggiamento diverso:
- il "partito nazionale" (gruppo maggioritario), che si richiama alla tradizione quarantottesca, è dell'avviso che nei confronti della corona la Croazia sarebbe più forte se entrasse in un'unione formale con l'Ungheria a patto che questa sia disposta ad impostare su basi completamente nuove i rapporti reciproci e a rispettare l'unità territoriale delle terre croate (anche di Fiume, che gli ungheresi reclamano per sé);
- gli unionisti, sono favorevoli a un accordo con gli ungheresi senza alcuna condizione preventiva;
- Evgen Kvaternik (riapparso a Zagabria dopo tanto complottare) e Ante Starcevic sostengono l'opportunità di costituire uno stato croato soggetto direttamente agli Absburgo senza la mediazione della corona di santo Stefano.
Tutte queste appassionate e tutto sommato inutili discussioni – il governo viennese non è infatti per nulla disposto a favorire la federalizzazione dell'impero su basi nazionali, ma riconosce solo i diritti delle sue componenti storiche – sono accompagnate da una vivace polemica con la dieta dalmata di Zara. I croati, sostenuti in questo dagli ungheresi, chiedono infatti l'unione della Dalmazia alle loro terre.

DALMAZIA
l'idea unionista dei croati, sostenuti in questo dagli ungheresi, rinfocola così in questa provincia una drammatica questione che arde sotto le ceneri sin dal periodo quarantottesco; chi ne deciderà le sorti? la minoranza italiana, con il suo predominio culturale ed economico, o la maggioranza slava con la sua superiorità numerica?.
Nella dieta di Zara si confrontano dunque due partiti, quello degli autonomisti e quello dei nazionalisti in un feroce scontro verbale tra difensori della "civiltà" latina e propugnatori dei diritti etnici e storici del popolo croato, destinato a concludersi in un primo momento con la vittoria degli italiani, i quali hanno dalla propria, oltre al sostegno delle autorità di Vienna, una legge elettorale che favorisce smaccatamente le classi abbienti, escludendo dal voto le larghe masse popolari.
Il problema dalmata ha ripercussioni anche sulla situazione interna della Croazia.

[Joze Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni - Storia di tre nazioni, Universale Paperbacks, Il Mulino, Bologna 1995]
BOSNIA
1861
-

1861
Principato di Serbia
[sotto la sovranità dell'Impero ottomano]
Mihailo III Obrenovic
Albero genealogico
(Kragujevac 1823 - Kosutnjak, Belgrado 1868)
figlio secondogenito di Miloš Obrenovic;
1839-42, 1860-68, principe di Serbia;
1861
-
1861
da poco succeduto al padre, cerca un accordo con i vecchi maggiorenti, soprattutto con Ilija Garašanin, e tramite loro con la Russia, nel tentativo di sbarazzarsi dell'ingombrante presenza dei turchi che occupano ancora alcune fortezze nei suoi territori, e di allargare il proprio dominio a gran parte del mondo "jugo-slavo" (cioè slavo meridionale); crea così un efficiente esercito di leva e lavora con gli altri popoli balcanici in funzione antiturca.
La sua politica, estremamente dinamica, viene comunque condotta con mezzi più o meno ortodossi non solo contro Instanbul, ma anche contro Vienna e ciò permette alla Serbia d'inserirsi nel grande gioco della politica europea.

Principato del Montenegro
Nicola I Petrovich Njegosh
Albero genealogico

(Njegoš, Principato del Montenegro 1841 - Antibes, Francia 1921)
1860-1909, principe del Montenegro;
1861
-

1910-18, re del Montenegro (Nicola I);

1861
-









1861
REGNO di GRECIA

Ottone I

Albero genealogico

(Salisburgo 1815 - Bamberga 1867)
secondogenito di Luigi I re di Baviera;
1832-62, re dei greci;
- dal 1844 ha concesso una costituzione di cui però non tiene conto;


- i greci rimangono esclusi dalla direzione politica del paese -

 
1861
-



1861
IMPERO OTTOMANO
'Abd ul-Mejid I o 'Abd al-Magid
Albero genealogico

(23 aprile 1823 – 25 giugno 1861)
figlio di Mahmud II;
1839-61, XXXI sultano;

Abdül Aziz o 'Abd al-'Aziz

Albero genealogico

(Istanbul, 9 febbraio 1830 – Istanbul, 4 giugno 1876)
figlio di Mahmud II;
1861-76, XXXII sultano;
1861
succeduto al fratello 'Abd ul-Mejid;
personalità più energica del fratello ma dalla capacità intellettuale più limitata, enfatizza il titolo di califfo che finora è stato meramente nominale;

- Ministro degli esteri
Fu'ad Pascià
(? - ?)
1861
promuove inizialmente importanti riforme di stampo liberale con l'appoggio francese (istituzione di un consiglio di stato composto di membri cristiani e musulmani; estensione del sistema amministrativo del vilayet, ispirato al dipartimento francese; fondazione della Banca ottomana);

In seguito alla guerra civile scoppiata in Libano tra cristiani maroniti e drusi, Napoleone III, protettore dei cristiani, sbarca truppe a Beirut. Il sultano deve accettare l'autonomia del Libano sotto un governatore cristiano scelto dalle potenze europee con il consenso del sultano.
BULGARIA
1861
in seguito ad un tentativo di unire la chiesa bulgara a quella di Roma, Pio IX consacra un certo Sokolski, ex-bandito divenuto frate, arcivescovo della chiesa bulgara uniate. Ma la cosa non ha seguito e Sokolski scompare in Russia.





1861
RUSSIA
 
Alessandro II Romanov
Albero genealogico

(Mosca 1818 - Pietroburgo 1881)
figlio di Nicola I e di Carlotta di Prussia;
1855-81, zar di Russia;

 
Ministro degli Esteri
A.M. Gorcacov
(1856 - 1866)

1861
Febbraio
19
, abolisce l'ormai anacronistica istituzione della servitù della gleba, che si traduce nell'emancipazione di oltre venti milioni di contadini serVI di proprietari privati, che viene integrata dall'assegnazone di terre agli ex serVI;
le modalità di tale provvedimento:
- gravosità del riscatto da pagare allo stato;
- generale insufficienza delle quote di terra assegnate ai contadini;
- attribuzione della terra alle comunità rurali anziché ai singoli contadini,
limitano tuttavia la portata dell'operazione in quanto contribuiscono solo a mantenere il carattere arcaico dell'agricoltura russa mentre cresce il malcontento nelle campagne;

COSACCHI
1861, con la riforma agraria il governo concede loro, in cambio del servizio militare prestato, i due terzi delle terre occupate.


-
1861
-
 
Granducato di Finlandia
[relativamente autonomo]
- dal 1809, in seguito alla pace di Tilsit e al trattato di Fredrikshamn;
1861
-

1861
Principato di ROMANIA
[dal 9 novembre 1859 con l'unione di Moldavia e Valacchia]
Alessandro Couza

 

(? - ?)
colonnello, figlio di ;
1859-66, principe di Romania;
allo stesso tempo demagogo e dispotico, confisca le proprietà dei monasteri, abolisce i privilegi feudali della nobiltà;







1861
-
 

a





1861
FRANCIA
II IMPERO
[Costituzione del 1852]
(1852-1870)
[Autoritario]
Napoleone III
Albero genealogico
(Parigi 1808-Chislehurst, Kent 1873)
figlio terzogenito (Carlo Luigi Napoleone Bonaparte) di Luigi Bonaparte re d'Olanda (1806-10) e di Hortense Beauharnais;
1852-70, imperatore dei francesi;
Senato
Raymond-Théodore Troplong
(1852 30 dic - 1° mar 1869)
Corpo legislativo
Consiglio di Stato
 
Presidente del Consiglio di Stato

Napoleone III
(1852 2 dic - 17 lug 1869)
III

P.-J. Baroche
(1852 30 dic - 23 giu 1863)

Ministro della Maison de l'Empereur
mar.llo conte J.-B.-Ph. Vaillant
(1860 4 dic - 2 gen 1870)

Affari Esteri
É.-A. Thouvenel
(1860 24 gen - 15 ott 1862)
Interno
J.-G.-V. Fialin
conte di Persigny
(1860 5 dic - 23 giu 1863)
Polizia generale  
Belle Arti  
Istruzione pubblica e Culti  
Giustizia
C.-A. Delangle
(1859 5 mag - 23 giu 1863)
Finanze
J.-L.-V.-A. de Forcade Laroquette
(1860 26 nov - 14 nov 1861)
A.-M. Fould
(14 nov - 20 gen 1867)
Agricoltura, Commercio e Lavori pubblici
E. Rouher
(1855 - giu 1863)
Guerra
mar.llo conte
J.-L.-C.-A. Randon
(1859 5 mag - 20 gen 1867)
Marina e Colonie
conte
J.N.S.P. de Chasseloup-Laubat
(1860 24 nov - 20 gen 1867)

1861
1859-69, apertura del canale di Suez;



1861
REGNO dei PAESI BASSI
Guglielmo III

Albero genealogico

(† 1890)
figlio di Guglielmo II e di Anna di Russia;
1849-90, re dei Paesi Bassi e granduca di Lussemburgo;


Primo ministro
-
1861
-
 

a



1861
REGNO del BELGIO

Leopoldo I

Albero genealogico

(1790 - 1865)
figlio di Francesco Federico duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld e di Carl. di Reuss d'Ebersd;
[dal 1830 il Belgio è indipendente e dal 1939, con il "trattato dei ventiquattro articoli" che, tra l'altro, gli ha imposto uno statuto di neutralità assoluta, è riconosciuto definitivamente come paese indipendente dall'Olanda e dalle potenze.
dal 1850 è stata istituita per legge la scuola statale.]
1831-65, re dei belgi;



 
Primo ministro
Charles Latour Rogler
(1857 - 1868)
liberale

1861
il governo attua nuove misure anticlericali e rafforza il libero scambio, ma il movimento cattolico, nel quale il fondamentale orientamento moderato non escude un'attenta sensibilità per le emergenti questioni sociali, va consolidando la sua compagine;

 
Culti
(al 31 gennaio 1861)
Malines
Bruges
Gand
Liège Namur Tournay
Totale
Arcivescovi
1
-
-
1
-
-
2
vescovi
-
1
1
1
1
1
5
vicari generali
3
2
2
2
2
2
13
Canonici
13
10
10
12
9
13
67
Curati di 1ª e 2ª classe
53
36
36
38
37
32
232
Assistenti delle succursali
562
229
295
547
633
422
2.688
Cappellani
34
12
12
37
186
-
210
vicari
561
276
299
293
35
186
1.630
Coadiutori
25
-
19
21
15
8
88
Elemosinieri
22
23
38
14
17
22
136
Direttori, Rettori, ecc.
-
39
36
-
-
-
75
A queste cifre bisogna aggiungere i professori dei seminari e dei collegi episcopali, i preti annessi alle varie parrocchie, i professori religiosi dell'Università di Lovanio, ecc. 
 


 
Associazioni religiose monastiche
(al 31 dicembre 1861)
 
Uomini
Totale
Donne
Totale
Associazioni
regnicoli
stranieri
regnicole straniere
- ospitaliere
245
25
270
2.299
227
2.526
- ospitaliere ed insegnanti
319
177
496
1.875
200
2.075
- insegnanti soltanto
443
88
531
4.447
635
5.082
- contemplative e addette al santo ministero
408
183
591
1.915
180
2.095
- contemplative, addette al santo ministero ed insegnanti
384
111
495
422
47
469
Totale
1.799
584
2.383
10.958
1.289
12.247
al 31 ottobre 1846            
censimento ufficiale
1.472
579
2.051
9.043
874
9.917
 
A queste cifre bisogna aggiungere i professori dei seminari e dei collegi episcopali, i preti annessi alle varie parrocchie, i professori religiosi dell'Università di Lovanio, ecc. 
 


 
Congregazioni religiose
(al 31 dicembre 1861)
 
Comunità Maschili
Comunità femminili
 
Case principali, succursali
Case, succursali, Scuole, Ospizi
- Malines
39
198
- Bruges
15
146
- Gand
27
155
- Liège
15
80
- Namur
10
62
- Tournay
38
168
Totale
139
809
Dal 1846 al 1861 si è avuto un aumento di 169 case religiose, di cui due d'uomini e 167 di donne.
 

 

a





1861
Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda
Vittoria
Albero genealogico

(Londra 1819-Osborne, isola di Wight 1901)
figlia di Edoardo duca di Kent e di Vittoria Maria Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha;
1820, alla morte del padre è posta sotto la tutela dello zio materno Leopoldo di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (futuro Leopoldo I del Belgio);
1837-1901, regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda;
succeduta alla morte dello zio Guglielmo IV morto senza eredi legittimi;
dal febbraio 1840 è sposata con l'amatissimo cugino Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha;
1861
Febbraio
14
, muore il marito.

1877-1901, imperatrice delle Indie;

Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
H.J. Temple liberale
visconte Palmerston
(1859 18 giu - 18 ott 1865)
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
W.E. Gladstone
(1859 18 giu - 26 giu 1866)
Segretari di Stato
 
Affari Esteri e
Commonwealth
J. Russell
(1859 18 giu - ott 1865)
Affari Interni
-
-
Giustizia
-
-
Colonie
-
-

1861
-

Viene costruito (1826-61) il Canale Shubenacadie tra Halifax e la Baia di Fundy.

 

1861
-


1861
REGNO di DANIMARCA
Cristiano IX
Albero genealogico

(Gottorp, Schleswig-Holstein 1818 - Copenaghen 1906)
figlio di Federico Guglielmo e di Luisa di Assia-Kassel;
1863-1906, re di Danimarca;

1861
-

ISLANDA

1861
-

1861
REGNO di SVEZIA e NORVEGIA
Carlo XV
Albero genealogico

(Stoccolma 1826 - Malmö 1872)
figlio di Oscar I e di Giuseppina di Leuchtenberg;
1859-72, re di Svezia e Norvegia;


SVEZIA
1861
-
NORVEGIA
1861
-




1861
REGNO di PORTOGALLO
Pietro V
Albero genealogico
(Lisbona 1837 - 1861)
figlio di Ferdinando di Sassonia-Coburgo-Gotha e di Maria II regina di Portogallo;
1853-61, re di Portogallo;
1861
vedovo di Stefania di Hohenzollern-Sigmaringen dal 1860, muore.
Luiz I
Albero genealogico
(? - 1889)
secondogenito di Ferdinando di Sassonia-Coburgo-Gotha e di Maria II regina di Portogallo;
1861-89, re di Portogallo;
1861
succede al fratello Pietro V.

Ministro degli Interni

   

1861
-


a


1861
REGNO di SPAGNA
Isabella II
Albero genealogico

(1830 - 1904)
figlia di Ferdinando VII e di Maria Cristina di Napoli;
1833-68, regina di Spagna;
[maggiorenne dal 1843]


Primo Ministro
-
1861
-









1861
REGNO DI SARDEGNA - REGNO D'ITALIA
Vittorio Emanuele II
Albero genealogico

(Torino 1820 - Roma 1878)
figlio di Carlo Alberto e di Maria Teresa d'Absburgo-Lorena di Toscana;
1831-49, principe di Piemonte;
1849-59, duca di Savoia;
1849-61, re di Sardegna;
dal 1855 è vedovo;
1861-78, re d'Italia;

PARLAMENTO
VIII Legislatura
[1861 18 feb - 7 set 1865]
Presidente del Senato   R. Settimo
siciliano
[1ª Sessione]
(1861 18 feb - 21 mag 1863)
Presidente della Camera   U. Rattazzi
piemontese
(1861 18 feb - 3 mar 1862)
 
Presidenti
del Consiglio
C. Benso III
conte di Cavour
piemontese
(1860 21 gen - 23 mar 1861)
C. Benso IV
conte di Cavour
piemontese
(1861 23 mar - 12 giu 1861)
[† 6 giu 1861]
B. Ricasoli I
toscano
(1861 12 giu - 3 mar 1862)
+ Interno ed Esteri
Interno
M. Minghetti
romagnolo
(1860 31 dic - 31 ago 1861)
B. Ricasoli
toscano
(1861 1° set- 3 mar 1862)
Affari Esteri
C. Benso
conte di Cavour
piemontese
(1860 21 gen - † 6 giu 1861)
  B. Ricasoli
toscano
(1861 12 giu - 3 mar 1862)
Guerra
M. Fanti*
lombardo
(1860 21 gen - 12 giu 1861)
B. Ricasoli
toscano
(12 giu - 4 set)
[ad interim]
A. della Rovere
piemontese
(1861 5 set - 3 mar 1862)
Marina
C. Benso
conte di Cavour
piemontese
(1860 18 mar - † 6 giu)
M. Fanti
lombardo
(4 - 12 giu)
[ad interim)
L.F. Menabrea
savoiardo
(1861 12 giu - 3 mar 1862)
Finanze
F.S. Vegezzi
piemontese
(1860 21 gen - 3 apr 1861)
P. Bastogi
toscano
(1861 3 apr - 3 mar 1862)
Agricoltura, Industria e Commercio
T. Corsi
toscano
(1860 5 lug - 23 mar 1861)
G. Natoli
barone di Scaliti
siciliano
(23 mar - 12 giu)
F. Cordova
siciliano
(1861 12 giu - 3 mar 1862)
Lavori Pubblici
S. Jacini
lombardo
(1860 21 gen - 13 feb 1861)
U. Peruzzi
toscano
(1861 14 feb - 3 mar 1862)
Affari ecclesiastici e Grazia e Giustizia
G.B. Cassinis
piemontese
(1860 28 nov - 12 giu 1861)
V. Miglietti
piemontese
(1861 12 giu - 3 mar 1862)
Istruzione Pubblica
T. Mamiani della Rovere
marchigiano
(1860 21 gen - 23 mar 1861)
F. De Sanctis
campano
(1861 23 mar - 3 mar 1862)
Ministri senza portafoglio
-
  V. Niutta
(23 mar - 12 giu)
 

* Durante la sua assenza, dal 29 settembre 1860, è stato sostituito dal C. Benso conte di Cavour.

 

1861

Regno d'Italia

Gennaio 
La coscrizione militare è obbligatoria, estesa a tutto il Regno d'Italia;
27, si svolgono le prime elezioni politiche (altre seguono il 3 febbraio) per l'elezione della Camera dei deputati;
[La legge elettorale dello Stato piemontese del 17.3.1848 era basata sul censo e con questa regola viene estesa anche agli altri Stati annessi.]
il corpo elettorale è formato da 418.619 cittadini (1,9% della popolazione); grazie anche al veto imposto dai cattolici, attraverso lo slogan "né eletti, né elettori", alle urne si presentano solo in 239.583 (57,2% degli aventi diritto);
la destra moderata riesce a far eleggere 350 deputati su 443; la Vittoria dei sostenitori del conte di Cavour è schiacciante;
prima del 1859 il conte di Cavour aveva guidato un partito definitosi di centro destra poiché nel parlamento subalpino era presente una destra reazionaria e clericale;
ora, essendo questa componente quasi inesistente nel parlamento italiano, le formazioni liberal-moderate, preesistenti nei vari stati d'Italia, guidate dal "partito" piemontese del conte di Cavour danno vita al gruppo dirigente liberal-moderato definito destra storica [vedi sotto];

Febbraio
3
, altre elezioni nei comizi generali per l'elezione della Camera dei deputati;
il Parlamento eletto [ancor più propriamente "il primo parlamento italiano"] comprende 443 deputati eletti dagli italiani da Susa a Trapani (con elettori iscritti 394.365, sopra una popolazione di 21.700.000 abitanti);
7
, finora i senatori eletti (dal 20 gen) sono 58;
13
, la fortezza di Gaeta, sotto assedio dal 5 novembre scorso, si arrende;
cade anche la Cittadella di Messina;
Francesco II di Borbone e la regina Maria Sofia di Baviera si ritirano a Roma;
18, Torino, nell'aula secondaria di Palazzo Madama il re Vittorio Emanuele II riunisce il primo Parlamento del REGNO D'ITALIA, presenti i nuovi eletti della Sicilia, delle province napoletane, delle Marche e dell'Umbria:
- 212 senatori (ma in pieno diritto di mandato solo 206);
- 385 deputati;
[a causa delle numerose elezioni multiple è prevista un'elezione suppletiva per il giorno 3 aprile.]
20, prime rivolte antipiemontesi nel Napoletano, avvisaglie del brigantaggio;
26, in seguito al disegno di legge proposto dal conte di Cavour, per il conferimento a Vittorio Emanuele II e ai suoi discendenti del titolo di Re d'Italia, il Senato approva;

Marzo
14
, anche la Camera approva il disegno di legge proposto dal conte di Cavour, per il conferimento a Vittorio Emanuele II e ai suoi discendenti del titolo di Re d'Italia;
17, Vittorio Emanuele II è proclamato re d'Italia;
21, cade la piccola fortezza di montagna di Civitella del Tronto, negli Abruzzi, e, con essa, ogni forma tangibile di dominazone borbonica in Italia;
23, viene costituito il primo Governo del Regno d'Italia guidato, di nuovo, dal conte di Cavour
lo "statuto albertino" del 1848, già esteso ai territori annessi al Piemonte, diventa la costituzione del Regno d'Italia (legge 17 marzo 1861 n. 4671).
[Rimarrà in vigore, pur con modifiche sostanziali, fino all'instaurazione del movimento repubblicano postfascista cui succederà la costituzione della repubblica italiana che entrerà in vigore il 1° gennaio 1948.]
M. Minghetti presenta un progetto di decentramento amministrativo;
25-27, il conte di Cavour è dell'opinione che l'unica città che possa rivestire il ruolo di capitale è Roma e pertanto la sua liberazione è necessaria per cementare l'unità nazionale.
L'ex Regno delle Due Sicilie è in rivolta. Si registrano scontri nel Chietino e nel Molisano; a Castiglione di Agnone vengono uccisi dai briganti il sindaco, un giudice e una guardia; la repressione militare piemontese risponde con 23 morti e 64 arresti;

Aprile
12
, per le strade di Melfi riprende a sventolare la bandiera borbonica e si diffonde la falsa voce che Francesco II si trovi negli Abruzzi con gli austriaci; il popolo si raduna nella piazza del mercato al grido di «Viva Francesco II, morte ai liberali!»

Maggio
la Commissione parlamentare boccia il disegno di legge del deputato M. Minghetti;

Giugno
2
, l'Italia unita festeggia per la prima volta i grandi avvenimenti che hanno posto la base alla sua esistenza;
6, muore improvvisamene il conte di Cavour e il barone B. Ricasoli è incaricato di formare il nuovo governo;
con uno dei primi decreti viene istituito l'Esercito Italiano composto di 127.000 soldati, inquadrati sul modello dell'Armata Sarda. Gli alti livelli sono ovviamente occupati, pressoché integralmente, da ufficiali sabaudi.
Il Corpo dei Carabinieri (fondato nel Regno di Sardegna nel 1814 con funzioni di polizia civile e militare), viene dotato di una presenza ramificata su tutto il territorio con 1600 stazioni e caserme.
La "coscrizione obbligatoria" chiama alle armi 72.000 uomini.

Luglio
al grido di "abbasso i piemontesi" migliaia di contadini si riversano sulle piazze della Basilicata, dell'Irpinia, del Molise, della Calabria; 
il Sud si ribella al nuovo potere unendosi alle bande dei briganti che già operano in tutto il territorio;

il Governo invia in Calabria numerosi contingenti militari; il gen. E. Cialdini [il Macellaio] è nominato luogotenente dell'ex Regno delle due Sicilie con pieni poteri civili e militari per la repressione del brigantaggio;

Agosto
da settembre 1860 ad oggi ci sono stati:
- 8.968 fucilati,
. 10.604 feriti,
. 6.112 prigionieri;
in provincia di Teramo, in soli sei giorni, vengono fucilati 526 insorti o loro simpatizzanti;
24, la Lira diventa la moneta del Regno d'Italia;

Settembre
il governo presenta un progetto di conciliazione con la Santa Sede inviato per via diplomatica sia a Roma che a Parigi;

Ottobre
i "decreti Ricasoli" che confermano la struttura centralizzata dello Stato estendono a tutta l'Italia l'ordinamento provinciale e comunale previsto dalla "legge Rattazzi";

Novembre
poiché la Francia si rifiuta di aprire ogni trattativa diplomatica  riguardo la "questione romana", viene reso pubblico il progetto di conciliazione con la Santa Sede prospettato a settembre;

Dicembre
don José Borjés, legittimista spagnolo, viene catturato dai piemontesi mentre tenta di raggiungere a Roma Francesco II; sarà fucilato a Tagliacozzo.

Il Corpo Reale dello Stato Maggiore si modifica, dopo le annessioni territoriali, in Corpo di Stato Maggiore ed è costituito da:
- Ufficio Superiore,
- Comitato Consuntivo,
- Scuola di Applicazione di Stato Maggiore.
[Quest'ultima sarà sostituita nel 1867 dalla Scuola Superiore di Guerra.]

 

 

MERIDIONE

Giugno
16
, Caserta, i briganti liberano in massa dalle carceri più di cento detenuti, molti dei quali politici, per formare i quadri militari delle bande;

Luglio
al grido di "abbasso i piemontesi" migliaia di contadini si riversano sulle piazze della Basilicata, dell'Irpinia, del Molise, della Calabria; 
il Sud si ribella al nuovo potere unendosi alle bande dei briganti che già operano in tutto il territorio;
7, in provincia di Avellino 31 comuni innalzano contemporaneamente le bandiere borboniche, mentre il brigante Antonio Cozzolino [Pilone] infiamma il VesuVIo;
10, Montefalcione (sempre nell'Avellinese), 300 soldati della legione ungherese danno alle fiamme il paese insorto, sterminando 150 civili, ca 30 briganti e fucilando 5 prigionieri;

il Governo invia in Calabria numerosi contingenti militari; il gen. E. Cialdini [il Macellaio] è nominato luogotenente dell'ex Regno delle due Sicilie con pieni poteri civili e militari per la repressione del brigantaggio;

BASILICATA
la reazione si stringe attorno a Carmine Crocco [Donatelli], il più noto tra i capobriganti lucani; finora (dal novembre scorso) ha riunito sotto il suo controllo le bande della Basilicata, della Capitanata, della Terra di Bari e dell'Irpinia;

28, una colonna formata da ca 140 uomini (tra guardie nazionali e liberali), si muove da Gioia del Colle contro un centinaio di briganti al comando del capobanda Pasquale Romano [ex sergente e alfiere del 5° rgt di linea borbonico ormai sbandato]; le truppe del magg. piemontese Francesco Calabrese sono costrette a ripiegare nel Borgo San Vito. Nello scontro restano uccisi 30 briganti; altri 20 sono passati per le armi in un secondo momento, ma la sorte peggiore tocca ai contadini: oltre un centinaio vengono fucilati seduta stante (altri 11 il 30 luglio, 6 il 2 agosto e altri ancora nei giorni successivi);
29, Auletta (Salerno), arrivano 800 briganti; preso dai piemontesi, il paese viene bruciato e cento briganti uccisi.

Molti soldati borbonici sbandati hanno trovato riifugio in due paesi del Matese, Pontelandolfo e Casalduni. Sono soldati stanchi, abbandonati dai loro generali e spesso caricati a forza sui vapori e deportati nelle prigioni sabaude di Fenestrelle, San Maurizio Canavese, Alessandria, San Benigno, Milano e Bergamo, o nelle isole di Capraia, Gorgona, Elba, Giglio, Ponza e in Sardegna (quasi 60.000 prigionieri, secondo i calcoli fatti in seguito dagli storici).
Nel Matese si contano 88 bande: la più famosa è quella di Cosimo Giordano sulla cui testa pesa una taglia di 5.000 lire.


Agosto
nei primi giorni, nei boschi del Matese, i briganti uccidono un drappello di una ventina di soldati guidati dal sergente Covelli, mandato in perlustrazione sulle colline intorno a Campobasso; i corpi vengono poi recuperati dal ten. Augusto Bracci del 36° rgt di fanteria;
7, Pontelandolfo, i briganti guidati da Cosimo Giordano, bruciata la bandiera italiana e sostituita con quella bianca delle Due Sicilie, si danno al saccheggio delle case dei liberali e del sindaco don Lorenzo Melchiorre (previsto quanto sarebbe successo si era già allontanato dal paese assieme al presidio della guardia nazionale);
preso il paese, i briganti proseguono nella loro azione di conquista con Casalduni e Campolattaro; controllano inoltre Monforte e i boschi intorno al Matese;
9, è la volta di Cancello dove la popolazione si ribella ai piemontesi che rispondono uccidendo 29 civili durante una manifestazione;
l'ex Regno delle Due Sicilie diventa una polveriera: ci sono insorti borbonici a Ruvo del Monte, San Giorgio, Molinara, Pago e Pietrelcina. Il Sannio, il Molise, parte della Capitanata e della Basilicata sono riconquistate ai Borbone.
L'unica risposta è quella militare.
Per mantenere l'ordine sono necessari 250.000 uomini (150.000 dell'esercito più 7.000 carabinieri e decine di migliaia di guardie nazionali). Oltre all'intero Stato Maggiore sabaudo, dal gen. Cadorna e La Marmora, da Cialdini a Pallavicini, da Pinelli a Mazé de la Roche.
Contro il paese di Pontelandolfo, il gen. Maurizio De Sonnaz [Requiescant] invia un drappello di 40 uomini del 36° rgt fanteria comandato dal ten. Augusto Bracci che presto però cade in trappola e, incapace di prendere una decisione, finisce ucciso da uno dei suoi stessi soldati, tutti arresisi poi ai briganti di Cosimo Giordano e di Angelo Pica;
portati a Casalduni da quest'ultimo, i prigionieri vengono sottoposti ad un processo del popolo;
11, vengono fucilati 37 soldati; uno solo giunge vivo a San Lupo.
Napoli, il magg. Carlo Melegari, convocato d'urgenza (stava al Teatro San Carlo) dal gen. Carlo Piola Caselli, capo di stato maggiore del VI Gran comando, per conto del gen. E. Cialdini [il Macellaio] in persona, riceve l'ordine di radere al suolo i due paesi di Pontelandolfo e Casalduni;
nello stesso tempo il gen. E. Cialdini [il Macellaio] affida al gen. Maurizio De Sonnaz [Requiescant] il compito di dirigere le operazioni.
Benevento, ricevuto l'ordine di marciare su Pontelandolfo, il col. Pier Eleonoro Negri organizza subito i suoi bersaglieri e anche i volontari della legione ungherese, i più VIolenti e indisciplinati.
In tutto, al comando del magg. Carlo Melegari e del col. Pier Eleonoro Negri, ci sono 900 uomini;
13, con 400 soldati, il magg. Carlo Melegari attraversa Solopaca, Guardia e arriva a San lupo dove chiede rinforzi alla guardia nazionale e fa riposare la truppa perché sia pronta ad attaccare il giorno dopo;
14, ore 04:00, il 18° btg, guidato verso Casalduni da un liberale del paese, Tommaso Lucente, e da un ricco possidente di Sepino, Achille Jacbelli, attacca il paese. Dei 7.000 abitanti molti, avvertiti in anticipo dell'imminente attacco sabaudo, sono riusciti a fuggire nei boschi ma altri vengono colti nel sonno e ammazzati. Il paese viene dato alle fiamme.
Nello stesso momento le truppe del col. Pier Eleonoro Negri entrano nel comune di Pontelandolfo per snidare i suoi 5.000 abitanti. Attirati in uno scontrro a fuoco da una cinquantina di briganti, muoiono 21 soldati.
I piemontesi avanzano seguendo imperterriti gli ordini ricevuti e danno fuoco al paese. Uccisioni, stupri, nefandezze di ogni genere non si contano…
Al suono del trombettiere i soldati lasciano il paese in fiamme e si ritirano verso Benevento. Solo il col. Pier Eleonoro Negri resta nei dintorni, con un gruppo di soldati, per dare la caccia ai briganti e a quanti hanno cercato rifugio nei boschi.
Le notizie ufficiali parlano di ca 50 morti; negli archivi parrocchiali risultano 13 vittime certe; nelle tabelle dei defunti (nel solo mese di settembre) si legge di 74 deceduti in un solo mese… ma la verità è ben diversa. Si è trattato di una vera e propria strage, e la notizia comincia a diffondersi.
[Come riferirà il brigante Cosimo Giordano in Corte d'Assise a Benevento il 23 aprile 1864, centinaia di paesani fuggiti nei boschi sono stati ad uno ad uno rintracciati, catturati e quindi avviati in colonne verso Cerreto Sannita, Campobasso e Benevento. Di loro non resta alcuna traccia. Notizie fondate parleranno di circa 2.000 deceduti. La strage di civili inermi sarà denunciata alle cancellerie europee da Pietro Calà Ulloa, duca di Lauria, consigliere della Corte Suprema di Napoli, ed ex ministro borbonico, con parole dure che collegano il fatto alle pratiche coloniali più efferate e di cui si ha notizia (come gli Inglesi in India, i francesi in Algeria, gli spagnoli in Messico e nel Perù…).
Da settembre 1860 a fine agosto 1861 ci sono stati:
- 8.968 fucilati,
. 10.604 feriti,
. 6.112 prigionieri;
in provincia di Teramo, in soli sei giorni, vengono fucilati 526 insorti o loro simpatizzanti;

Settembre
La voglia di vendetta fa crescere il numero degli insorti e lo Stato Maggiore di Torino moltiplica il numero dei soldati impiegati "per imporre l'Unità" come aveva profetizzto il conte di Cavour.
Arrivano a migliaia per mare e per terra per combattere la prima guerra dell'esercito unitario: nordisti contro sudisti.
Ovunque paesani in armi iniziano ad occupare le terre dei signori. Il brigantaggio è dunque una guerra sociale, in quanto il Sud contadino aspetta ancora il riconoscimento dei diritti sulle terre demaniali come promesso dal dittatore G. Garibaldi.

FINANZE a raffronto
(in milioni)
 
Piemonte
Regno di Napoli
lire
ducati
lire

1860


**150
*13
55
1861
**500
*** 30
127
1862
****309

* costo degli avvenimenti (1° gen-8 set 1860);
** aumento di debito;
*** disavanzo (7 set 1860 -31.12.1861);
*** disavanzo previsto;

[Giovanni Fasanella, Antonella Grippo, 1861, Sperling & Kupfer 2010. All'interno, da un resoconto dato alle stampe nel 1862 da Giacomo Savarese, ex ministro borbonico.]



Gli abitanti dell'ex Regno delle Due Sicilie vengono dunque affamati da un sistema fiscale oppressivo, mentre aspettano inutilmente il riconoscimento dei diritti sulle terre demaniali.
Con la laicizzazione e la successiva privatizzazione dei beni ecclesiastici, inoltre, le classi più povere perdono anche quella sorta di "ammortizzatore sociale" costituito dalla beneficienza della Chiesa che garantiva, nei suoi possedimenti, i diritti primari di acqua, legnatico e raccolta del grano.
CILENTO
Il capobanda Giuseppe Tardio porta avanti la battaglia contro il regno sabaudo. Partito da Agropoli, chiama a reazione i centri del Cilento: Centola, Foria, Camerota, Celle di Bulgheria, Novi Velia, Laurito, Vallo della Lucania. A Futani riesce a disarmare l'intera guarnigione della guardia nazionale. Nei paesi insorti si distruggono gli stemmi sabaudi e i ritratti di G. Garibaldi. Si lanciano proclami alla folla, invitando i cittadini a schierarsi sotto il vessillo del "legittimo sovrano Francesco II".

Ogni capobanda divide le sue bande in comitive: Crocco, il generale dei guerriglieri lucani arriva ad averne 44, ognuna con il suo referente e la sua zona di operazione riuscendo così a controllare il territorio nella maniera più diretta. Tutti i suoi uomini portano gli scapolari, cioè ricami sulla stoffa raffiguranti la Madonna del Carmine, o il ritratto del papa e la frase "Fac et Spera" e la scritta "Viva Francesco II".
In nome della lotta al brigantaggio, si concentrano i "pieni poteri" nelle mani dei generali E. Cialdini [il Macellaio] e conte di La Marmora.
Si applica in pratica lo"stato d'assedio" e il potere militare riempie il vuoto politico e l'incapacità del governo di formare una nuova classe dirigente in grado di portare avanti le istanze meridionali.
Lo Statuto Albertino del 5 marzo 1848, che viene esteso al Sud con i decreti prodittatoriali del 1860, e in particolare l'art. 75 che sancisce: «Non potranno essere creati tribunali o Commissioni straordinarie», viene completamente disatteso. E vengono sistematicamente violati i diritti fondamentali come la libertà di stampe e quella di riunione. Grave errore di valutazione politica.
Quando il 24 agosto 1862 nel Mezzogiorno sarà proclamato lo "stato d'assedio", sarà solo il pretesto per instaurare una vera e propria dittatura militare.

CAMORRA

Da novembre 1860, S. Spaventa è ministro della polizia della luogotenenza napoletana di L.C. Farini;
fa arrestare in un colpo solo un centinaio di camorristi, i più terribili, e li invia alle isole;
abolisce la Guardia Cittadina sostituendola con la Guardia di Pubblica Sicurezza già organizzata da qualche tempo.
La camorra tuttavia non viene distrutta; essa è ormai radicata nei costumi del paese; scacciati da Napoli, i capi lasciano dietro di loro la setta che si riforma sotto altri capi, continuando senza interruzione la sua opera fatale; le vittime di S. Spaventa cadono dal potere ma non perdono potenza; vengono racchiuse nei bagni penali ma ne escono poco dopo; vengono inviate nelle isole ma ne evadono; per vendicarsi del ministro che le ha perseguitate organizzano contro di lui delle manifestazioni popolari; spingono nelle vie di Napoli frotte di cialtroni e di vagabondi che gridano morte a Spaventa! lo aggrediscono impunemente e confusamente con un tumulto spaventevole fin dentro i suoi uffici nel palazzo delle Finanze, fin nella sua casa;
la camorra persiste: caduta dal potere è entrata nell'opposizione; tutti quei bravi dei mercati di Napoli non si accontentano più di rubare pochi soldi ai sempliciotti; sono ora diventati degli uomini politici; nelle elezioni proibiscono tale o tal'altra candidatura "confortando con i loro bastoni la coscienza e la religione degli elettori"; né si accontentano di inviare un deputato alla Camera, sorvegliandone la condotta da lontano; spiano invece il suo contegno, si fanno leggere i suoi discorsi non sapendo leggerli da se medesimi; quando non sono contenti di lui, al suo ritorno da Torino lo insultanto con fischi e grida;
i camorristi diventano anche delatori: la setta pone una taglia sui borbonici, minacciando di denunziarli alla polizia;
… e altri si spacciano per camorristi:
Un delinquente, non camorrista, che voleva estorcere alcune piastre al barone F… minacciando di denuziarlo come borbonico, viene a sua volta denunciato ed arrestato per ordine del giudice Mele; pochi giorni dopo il giudice viene assassinato dal fratello "il Bel Garzone" (pure non camorrista) del deliquente; [il duplice reato viene dai giornali erroneamente attribuito alla camorra; il Bel Garzone, 18enne, già con due omicidi sulla coscienza, viene trascinato sanguinante in pieno giorno alla prigione dai camorristi… non è certamente uno di loro.]

- Salvatore De Crescenzo, il re dei camorristi, ex capo squadra della Guardia Cittadina, viene rinchiuso a Castel Capuano e poi relegato nell'isola di Ponza. Qui comincia la lotta accanita con Antonio Lubrano poi condannato a morte per l'influenza di De Crescenzo.
Ultima notizia: è inviato alle Murate di Firenze ed è diventato borbonico.

la camorra quindi:
- sotto Ferdinando II ha fatto la polizia occulta;
- sotto Francesco II è appartenuta alla cospirazione liberale;
- sotto la Rivoluzione è stata la polizia ufficiale;
- sotto Vittorio Emanuele II è entrata all'opposizione, dichiarandosi per il disordine.

Fonti:
- Marco Monnier, La Camorra, 1862.






BRITISH NORTH AMERICA
[Nord America Britannico]
Governatore generale
Edmund W. Head
(1854 - 1861)
Charles S. Monck
visconte Monck
(1861 - 1868)
-
-

1861
-

Abitanti del Nord America Britannico
[1861]
Provincia del Canada
2.507.657
- Canada Est 1.111.566
- Canada Ovest 1.396.091
Province marittime
663.761
- Nova Scotia 330.857
- New Brunswick 252.047
- Isola del Principe Edoardo 80.857
Terranova
124.288
British Columbia e Isola di Vancouver
51.524
Nell'ovest
10.000
Totale
3.357.230
[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

Aprile
12
, con lo scoppio della Guerra Civile negli Stati Uniti, nel Nord America Britannico qualcuno comincia a prendere in considerazione l'ipotesi di utilizzare la via di una maggiore collaborazione tra le province. Alcune di esse sono infatti preda di crisi di natura soprattutto politica e finanziaria. Si tratta di ben poca cosa rispetto a quanto sta succedendo altrove.

Nel suo complesso il Nord America Britannico è schierato dalla parte dei confederati del presidente Jefferson Davis (1808-1889), nonostante l'arruolamento volontario di ben 35.000 "coloni britannici" sotto la bandiera dell'Unione.
Proprio nel corso della guerra si fanno sempre più insistenti le voci circa la preparazione di un'invasione del New Brunsvick da parte degli indipendentisti irlandesi, noti come Feniani.


PROVINCIA DEL CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).
Nel 1841, con l'Act of Union sono stati nominati due primi ministri ma Canada Est e Canada Ovest continuano ad andare ognuna per la sua strada. Il sistema dura ben 25 anni (1842-67).]
[governo di coalizione tra la maggioranza di una sezione e la minoranza dell'altra]
BASSO CANADA [o Canada Est]
Primo ministro
George-Étienne Cartier
(1858 - 1862)
Vescovo di Montréal
Ignace Bourget
(1840 - 1876)

1861
-

Tra il 1861 e il 1870 zuavi francocanadesi combattono per la difesa di Roma.


A trovarsi nel pieno di una crisi politica e finanziaria è soprattutto la Provincia del Canada:
- i due governi guidati da J.S. Macdonald insieme a Sicotte prima e ad A.-A. Dorion poi hanno dimostrato di essere incapaci a trovare un'intesa che dia una guida unitaria alla provincia;
- dal 1857 la provincia è precipitata in una gravissima crisi finanziaria dovuta al fatto che né le compagnie ferroviarie né le municipalità sono più in grado di pagare gli interessi sui prestiti, contratti, prestiti che sono stati garantiti dalla provincia stessa.

 

 

ALTO CANADA [o Canada Ovest]
Primo ministro
J.A. Macdonald
(1858 - 1862)

1861
-

 

 

 

 

 

TERRANOVA
Primo Ministro
John Kent
(1858 - 1861)
Hugh Hoyles
(1861 - 1865)

1861
Maggio
2
, le elezioni provinciali si dimostrano particolarmente violente;
a Burin e Carbonear nessun conservatore ha il coraggio di presentarsi come candidato;
nel distretto di St. John's West due candidati, uno liberale, Pierce Barron (fl.1859-1861), e l'altro conservatore Kenneth McLea (1800-1862), fatti oggetto di violenza, sono costretti a ritirarsi;
a Harbour Grace gli scrutatori rifiutano di aprire i seggi per paura di essere attaccati da partigiani del candidato che perderà;
[Tra il 1870 e il 1880 sarà vescovo di Harbour Grace il francescano italiano Enrico Carfagnini (1823-1904), nato ad Aversa, che si trova a Terranova dal 1856.]
nel distretto di Harbour Main la disputa tra i partigiani di quattro candidati, tutti liberali, finisce a fucilate, provocando la morte di un manifestante e il ferimento di altri nove.
13, al momento dell'inaugurazione della nuova legislatura, due candidati che si dichiarano eletti, Charles J. Furey (1828-1882) e George J. Hogsett (1820-1869), vengono portati via a forza dai loro seggi dalle forze dell'ordine, le quali, dopo una violenta dimostrazione di piazza dei loro simpatizzanti, sparano sulla folla uccidendo tre dimostranti e ferendone venti.
Gli scontri terminano solo quando il vescovo cattolico di St. John's, il francescano osservante John T. Mullock (1807-1869) fa suonare le campane e ordina ai manifestanti di disperdersi, anche se ci vorrà ancora qualche giorno perché gli animi si plachino.

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
George Dundas
(1859 - 1868)

1861
-

 

NEW BRUNSWICK
Governatore della provincia
John H.T. Manners-Sutton
(1854 - 1861)
Arthur Hamilton Gordon
(1861 - 1866)

1861
-

 

 

NOVA SCOTIA
Governatore della provincia
George A.C. Phipps
conte di Mulgrave e marchese di Normanby
(1858 - 1863)

1861
-

 

ISOLA DI VANCOUVER [dal 1849]
Governatore della provincia
James Douglas
(1851 - 1863)

1861
Corsa all'oro (1858-66).

 

BRITISH COLUMBIA [dal 1858]
Governatore della provincia
James Douglas
(1858 - 1864)

1861
-

 


UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
J. Buchanan [15°]
(1857 4 mar - 4 mar 1861)
[Pd]
A. Lincoln [16°]
(1861 4 mar - 15 apr 1865)
[Pr]
Vicepresidente
-
 
Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
-
William H. Seward
(1861 4 mar - ?)
[Pr]
Ministro del Tesoro
-
Ministro della Guerra
-
Presidente della Corte Suprema
R.B. Taney
(1836 15 mar - 12 ott 1864)

1861
Gennaio
-

Febbraio
9
, questi stati:
- Carolina del Sud [South Carolina] (per prima, il 20 dicembre scorso)
- Alabama
- Florida
- Georgia
- Louisiana
- Mississippi
- Texas,
costituiscono la "Confederazione degli Stati d'America" sotto la presidenza di Jefferson Davis e con capitale a Montgomery (ALABAMA).
[La costituzione degli Stati Confederati d'America è rigidamente modellata sulla Costituzione deglI Stati Uniti; anche la parole del testo sono in gran parte identiche.
A differenza della Costituzione che aveva usato delle circonlocuzioni a proposito della schiavitù, gli estensori della costiuzione confederata non esitano a usare le parole "schiavo" e "schiavitù". Tuttavia, nel tenttivo di accattivarsi l'opinione pubblica straniera, viene proibita la tratta degli schiavi dall'Africa.]

Al Congresso emergono molti piani di compromesso.
Il più interessante presentato dal senatore del KENTUCKY, John J. Crittenden, propone una serie di emendamenti costituzionali destinati a placare i timori sudisti in merito allo schiavismo:
- garanzia della permanenza dello schiavismo negli stati;
- indennizzo federale ai proprietari che non riescono a riprendere i loro schiavi evasi;
- ripristino della linea del "Compromesso del Missouri", con la proibizione dello schiavismo a nord del parallelo 36° 30' e la sua protezione a sud di esso.
Il "piano Crittenden" ottiene consensi nel Nord e i dirigenti sudisti si dichiarano disposti ad accettarlo se anche i repubblicani lo faranno.
Ma l'opposizione di A. Lincoln si dimostra decisiva. Pur essendo disposto ad appoggiare la nuova propsota sugli schiavi evasi e persino l'emendamento a protezione dello schiavismo negli stati, gli è incrollabile nell'opporsi a ogni compromesso circa l'estensione dello schiavismo: per lui, restaurare la linea del "Compromesso del Missouri" significa incoraggiare il Sud ad acquisire altri territori schiavisti in America latina e a provocare una nuova crisi regionalista.
Washington, una convenzione di pace indetta su proposta del parlamento della VIRGINIA, non ha miglior risultato: presenti i delegati di 21 stati, in tre settimane di discussione viene proposta solo una variante del "piano Crittenden" che il Congresso non trova sufficientemente interessante.

Marzo
4
, A. Lincoln si insedia alla presidenza degli Stati Uniti.
segretario di Stato è nominato William H. Seward.
Quasi immediatamente giunge la notizia che l aguarnigione federale di Fort Sumter, nel porto di Charleston, comandaata dal magg. Robert Andreson, è a corto di rifornimentu e dovrà ben presto arrendersi se nn riceverà soccorsi.
Fort Sumnter, eccettuato Fort Pickens davanti a Pensacola, è l'unica proprietà federale nel Sud rimasta in mano all'Unione: cederla significa riconoscere la Confederazione, ma tentare di soccorrerlo potrebbe far precipitare un conflitto.
Per un mese A. Lincoln esita; la maggior parte del governo è favorevole a uno sgombero e altrettato pensa il comandante in capo, gen. Winfield Scott.

Aprile
6
, dopo il fallimento di un tentativo di mandare rinforzi a Fort Pickens, A. Lincoln ordina l'invio di una spedizione di soccorso a Fort Sumter con la consegna di rifornire pacificamente il forte e di servirsi della forza soltanto se attaccata.
Tocca ora a Jefferson Davis la scelta difficile: piegarsi all'autorità federale consentendo il rifornimento a Fort Sumter o sparare il primo colpo. Ma il Sud non esita…
12, 04:30, un cannone sudista spara il primo colpo (La Confederazione è l'aggressore… come ha voluto A. Lincoln);
12/13, i confederati (o sudisti) espellono da Fort Sumter, a Charleston, in South Carolina, le truppe federali (o unionisti o nordisti) che l'hanno occupato:
15, A. Lincoln invita i governatori di stato a fornire 75.000 uomini della milizia per un periodo di 90 giorni per reprimere l'insurrezione;
19, A. Lincoln assume pieni poteri e proclama il blocco navale alle coste meridionali;
Francia e Inghilterrra si dichiarano neutrali;
il Nord mobilita quasi tre milioni di uomini (su 22 milioni di abitanti), il Sud circa un milione e mezzo (sui 5 milioni di abitanti liberi); 
la schiacciante superiorità numerica e di forza bellica (es.: 54 corazzate contro 29) del nord è però compensata dalla valenza dei generali sudisti, tra i quali R.E. Lee, il comandante supremo, J.E. Johnston e A.S. Johnston, T.J. Jackson, poiché i nordisti soffrono della carenza di comandanti di valore, tranne il gen. U.S. Grant e pochissimi altri;
i nordisti attuano un blocco navale lungo le coste del sud (blocco che oltre ad ostacolare l'arrivo di rifornimenti militari, non consente l'esportazione di cotone greggio, la principale risorsa economica dei sudisti);

Maggio
nei primi giorni A. Lincoln amplia l'esercito e la marina; questi preparativi di guerra provocano una nuova ondata di secessioni;
agli stati secessionisti si aggiungono:
- Virginia
- Carolina del Nord
- Tennessee
- Arkansas;
20, gli 11 stati usciti volontariamente dall'unione, si riconoscono ora nella Confederazione degli Stati del Sud:
- Carolina del Sud,
- Alabama,
- Florida,
- Georgia,
- Louisiana,
- Mississippi,
- Texas,
- Virginia,
- Carolina del Nord,
- Tennessee,
- Arkansas.
L'insieme corrisponde a un'area di 1.249.571 kmq, con 9.103.332 abitanti, di cui circa un terzo formato da schiavi di origine africana (censimento del 1860).

Giugno
rafforzata da queste adesioni, la Confederazione trasferisce la sua capitale da Montgomery (ALABAMA) a Richmond (VIRGINIA).

_______________________

è la guerra [la prima guerra moderna]
guerra di secessione
(o guerra civile)  americana (1861-65)
[620/650.000 morti: 110.000 unionisti contro 94.000 confederati; il resto sarà dovuto in gran parte a malattie ed epidemie, più perniciose delle armi.]

Luglio
17-21
, nella battaglia di Manassas (Virginia) o di Bull Run (come la chiamano i nordisti):
dopo circa tre giorni di lotta ccanita, preceduta da scontri isolati, l'esercito unionista operante in VIRGINIA (30.600 uomini e 49 cannoni) al comando del gen. Irwin McDowell, si scontra con le armate sudiste del Potomac e della Shenandoah (34.500 uomini e 55 cannoni) al comando del gen. Pierre Beauregard e del gen. Joseph E. Johnston;
gli unionisti vengono sconfitti dai confederati;
Perdite:
- nordisti: 481 morti e 1011 feriti;
- sudisti: 387 morti e 1582 feriti;
i sudisti catturano 1000 prigionieri.

La sconfitta è una doccia fredda per il Nord. Le unità formate da soldati a ferma ridotta sono sciolte e si autorizza la costituzione di un nuovo esercito di 500.000 volontari, arruolatisi per la durata di tre anni.
Il gen. Irwin McDowell, ormai screditato, viene sostituito dal 34enne gen. George Brinton McClellan, che ha ottenuto una spettacolare serie di successi in alcuni scontri di scarso rilievo verificatisi in VIRGINIA.
[Uscito dall'accademia di West Point, si era distinto durante la guerra messicana, ma aveva poi lasciato l'esercito per dirigere alcuni cantieri di costruzioni ferroviarie.
In autunno riesce a trasformare le reclute rifugiatesi a Washington in una disciplinata macchina bellica, l' "armata del Potomac" che però lascia inattiva per tutto l'inverno.]

Fin dall'inizio del conflitto, gli abolizionisti cominciano a premere su A. Lincoln perché dichiari illegale la schiavitù.
Personalmente il presidente non ha alcuna simpatia per la schiavitù come istituzione, tuttavia durante la campagna elettorale si era impegnato a non interferire sul problema laddove la schiavitù è ammessa. Inoltre è estremamente consapevole della necessità di non dividere l'opinione pubblica nordista e di non alienarsi le simpatie dei quattro stati schiavisti che hanno aderito all'Unione.
Di conseguenza si oppone alle richieste di proclamare l'emancipazione degli schiavi, continuando ad applicare il Fugitive Slave Act e a revocare i provvedimenti di generali antischiavisti come John C. Frémont, Butler e Hunter i quali hanno dato ordine di concedere la libertà agli schiavi nei territori occupati dalle loro truppe.
In questa fase del conflitto il Congresso si dichiara d'accordo con il comportamento del presidente.

22, la Casa Bianca promulga la Crittenden Resolution nella quale si afferma che l'obiettivo della guerra è semplicemente il mantenimento dell'Unione, senza interferire nel problema della schiavitù.

Ottobre
il comitato creato per indagare su una sconfitta nordista in uno scontro di poco conto, travalica ben presto la sua funzione dedicando la maggior parte delle sue energie a sostenere quei generali che simpatizzano per i radicali e criticando gli altri comandanti, specialmente quelli usciti dal West Pont e vicini ai democratici, accuati di non portare avanti la guerra con la necessaria energia.
Il gen. George Brinton McClellan diventa il bersaglio preferito del comitato che lo odia a causa del suo temperamento aristocratico e del suo evidente disprezzo per i politici.

Nel West l'esercito nordista è articolato in due tronconi separati:
- nella zona di Louisville (KENTUCKY), affidato al gen. Don Carlos Buell,
- nei dintorni di St. Louis (MISSOURI), al comando del gen. Henry W. Halleck.
Di fronte a loro stanno le forze confederate guidate dal gen. Albert Sidney Johnston, sparpagliate a presidiio di una lunga catena di forti tra gli Appalachi e il Mississippi.

22, il completamento della linea telegrafica transcontinentale rende obsoleto il servizio postale del Pony Express fornito dalla società di Russell, Majors e Waddell.
Il nuovo servizio telegrafico consente di trasmettere le notizie nel giro di qualche secondo anziché in alcuni giorni.
La rovina del Pony Express anticipa la sorte di un'altra delle società di Russell, Majors e Waddell: la Central Overland, California and Pikes's Peak Express Company.

Novembre
il cap. Charles Wilkes, comandante della fregata americana San Jacinto, blocca in alto mare il vapore postale inglese Trent e si impadronisce dei due diplomatici della Confederazione, Mason e Slidell, in missione verso l'Europa; il govenro di Londra denuncia l'operato del cap. Charles Wilkes, come una violazione delle norme internazionali e dei diritti dei neutrali e chiede il rilascio dei prigionieri e scuse formali.
La tensione sale su entrambe le sponde dell'Atlantico e per qualche settimana la guerra sembra inevitabile. Ma quando le minacce di Londra si attenuano, A. Lincoln e William H. Seward cedono e rilasciano i diplomatici.

Dicembre
verso la fine dell'anno una nave da guerra unionista ferma in alto mare il postale britannico Trent e preleva due rappresentanti confederati che si trovano a bordo;
nonostante Washington ceda alle proteste britanniche rilasciando i due uomini, Londra invia in Nord America un rinforzo di 11.000 soldati; ad aumentare la tensione, navi corsare confederate costruite nei cantieri britannici, quali la Alabama, la Florida, e la Shenandoah spargono il terrore tra il naviglio mercantile nordista provocando perdite per milioni di dollari.
Si apre dunque il contenzioso tra Washington e Londra e il Canada Britannico deve in qualche modo pagarne le spese.
Per un certo momento sembra che il grande e vittorioso esercito unionista debba rivolgersi a nord per vendicare gli affronti subiti. Ma se le truppe vengono ben presto smobilitate, il risentimento antibritannico trova altri modi di manifestarsi negli Stati Uniti.

Lo stesso mese il Congresso respinge una mozione che intende riconfermare la validità della Crittenden Resolution e approva alcuni provvedimenti contro la schiavitù.

gli Stati Uniti si annettono lo stato del Kansas;

 

Il Morrill Tariff Act è la prima di una serie di misure protezionistiche che fanno salire i dazi del 48%, l'aumento più alto di tutti i tempi.

All'inizio la guerra provoca una situazione di crisi:
- il rifiuto degli stati del sud di riconoscere debiti per quasi 300 Mni di dollari a creditori del Nord,
- la limitazione dei traffici lungo il Mississippi,
- l'incertezza de futuro,
contribuiscono a diffondere il panico, almeno in una certa misura.
[Ma l'incremento delle spese federali e l'inflazione provocano ben presto una nuova fase di espansione, che si trasformerà, a partire dal 1862, in un vero e proprio "boom economico".]

 

 

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1861
-

 

[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1861
-

 

[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1861
-

 

[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
-

1861
-

[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
-

1861
-



[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
-

1861
Aprile
alla fine del mese il 6° Rgt Massachusetts, in marcia verso Washington si scontra a Baltimora con un gruppo di manifestanti che dimostrano contro l'Unione.
A. Lincoln si affretta a far intervenire le truppe federali, sospende l'habeas corpus e le altre garanzie giuridiche e ordina di arrestare i più influenti tra i simpatizzanti per la Confederazione.
Grazie alla tempestività di tali decisioni lo stato viene attratto nell'orbita dell'Unione.

 



 






[09] NEW HAMPSHIRE [dal 21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
-

1861
-

 





[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-

1861
-

 

[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
-

1861
-


[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
-

1861
-


[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
-
-

1861
Maggio
lo stato proclama ufficialmente la sua neutralità;
ritenendolo vitale da un punto di vista strategico, il presidente A. Lincoln usa nei suoi confronti il guanto di velluto anziché le maniere forti;

Settembre
reagendo all'ingresso nel suo territorio delle truppe confederate, lo stato delibera di aderire all'Unione;



[17] OHIO [dal 1° marzo 1803] - cap. Columbus
Governatore
-
-

1861
-

[19] INDIANA [dal 11 dicembre 1816] - cap. Indianapolis
Governatore
-

1861
-

 


[21] ILLINOIS [dal 3 dicembre 1818] - cap. Springfield
-
Governatore
-
-

1861
-

[23] MAINE [dal 15 marzo 1820] - cap. Augusta
-
Governatore
-
-

1861
-

[24] MISSOURI [dal 10 agosto 1821] - cap. Jefferson City
Governatore
-
-

1861
Maggio
qui l'opinione pubblica è divisa in due parti aventi più o meno la stessa influenza politica;
i simpatizzanti dell'Unione attuano un colpo di stato; temendo che i secessionisti stiano progettando di impadronirsi dell'arsenale federale di St. Louis, essi organizzano reparti di "volontari" che attaccano e conquistano un campo di addestramento di sostenitori della Confederazione e costringono il goveno secessionista a lasciare la capitale dello stato;
la loro azione vigorosa, pur raggiungendo l'obiettivo di adesione dello stato alla causa dell'Unione, inasprisce le tensioni fra le varie fazioni locali;
[Nei successivi quattro anni il MISSOURI sarà perennemente in tumulto, mentre gruppi e bande rivali scateneranno feroci e sanguinarie azioni di guerriglia.]


[26] MICHIGAN [dal 26 gennaio 1837] - cap. Lansing
Governatore
-
-

1861
-


[-] Territorio del NEW MEXICO [dal 1846]
Governatore
-
-

1861
-

 


[29] IOWA [dal 28 dicembre 1846] - cap. Des Moines
Governatore
-
-

1861
-

 


[30] WISCONSIN [dal 29 maggio 1848] - cap. Madison
Governatore
-
-

1861
-

 


[-] Territorio dell'UTAH [dal 1850]
Governatore
-
-

1861
-

Marzo
2
, si separa il Territorio del Nevada.

 


[31] CALIFORNIA [dal 9 settembre 1850] - cap. Sacramento
Governatore
-

1861
-

 


[32] MINNESOTA [dall'11 maggio 1858] cap. Saint Paul
Governatore
-
-

1861
-



[33] OREGON [dal 14 febbraio 1859] - cap. Salem
- 1845, alla fine dell'anno i 5000 coloni americani dell'Oregon organizzano un governo provvisorio e chiedono la fine del regime di occupazione comune e l'esclusiva giurisdizione americana.
- 1848, diventa territorio autonomo.
Governatore
-
-

1861
-



[34] KANSAS
Governatore
-
-

1861
Gennaio
28
, entra a far parte dell'Unione.

 


[-] Territorio del COLORADO
Governatore
-
-

1861
Febbraio
28
, diventa territorio autonomo.

 


[-] Territorio del NEVADA
Governatore
-
-

1861
-

Marzo
2
, si separa dal Territorio dell'UTAH e adotta il nome della Sierra Nevada.

 


"Confederazione degli Stati d'America"
[01] - [08] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
-
-

1861
-


[02] - [22] ALABAMA [dal 14 dicembre 1819] - cap. Montgomery
Governatore
-
-

1861
-




[03] - [27] FLORIDA
Tra il 1810 al 1813 gli Stati Uniti hanno inglobato la maggior parte della Florida occidentale, la scia costiera che corre da New Orleans a Mobile, ma una buona parte della colonia, unitamente a tutta la Florida orientale, cioè la penisola, resta ancora sotto il dominio spagnolo.
Nel 1819, con il Trattato Adams-Onís è stata completamente ceduta agli Stati Uniti dalla Spagna.
Governatore
-
-

1861
-


[04] - [04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nell'Unione nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.]
Governatore
-
-

1861
-




[05] - [18] LOUISIANA [dal 30 aprile 1812] - cap. Baton Rouge
- 1819, Trattato Adams-Onís: stabilisce il confine con il MESSICO spagnolo: va dal fiume Sabine, nel TEXAS orientale, fino al 42° parallelo (futuro confine settentrionale della CALIFORNIA) e da quel punto, verso ovest, fino al Pacifico.
Governatore
-
-

1861
-

[06] - [20] MISSISSIPPI [dal 10 dicembre 1817] cap. Jackson
Governatore
-
-

1861


[07] - [28] TEXAS [dal 29 dicembre 1845] - cap. Austin
Governatore
-
-

1861
-


[08] - [10] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788] - cap. Richmond
Governatore
-
-

1861
-

 





[09] - [12] NORTH CAROLINA [dal 29 maggio 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-
-

1861
-

[10] - [16] TENNESSEE [dal 1° giugno 1796] - cap. Nashville
Governatore
-
-

1861
-


[11] - [25] ARKANSAS [dal 15 giugno 1836] - cap. Little Rock
Governatore
-
-

1861
-


a

 







1861
STATI UNITI del MESSICO
(repubblica federale)
- Presidente della repubblica federale
B.P. Juárez Garcia
(1861 - 1864)
- guerra civile: 1858-61 -
[un golpe militare, sorretto dai conservatori e dai clericali, si è impadronito di Città del Messico costringendo il governo legittimo, presieduto da B.P. Juárez Garcia, a riparare a Querétaro.]
1861
Gennaio
B.P. Juárez Garcia , che all'inizio della guerra civile aveva organizzato un governo liberale a Veracruz, è ora al comando delle truppe che sconfiggono le forze di F. Zuloaga e di M. Miramón;
una volta entrati nella capitale i liberali eleggono presidente B.P. Juárez Garcia il quale prosegue nella sua politica liberale e anticlericale (confisca dei beni ecclesiastici, separazione della chiesa dallo stato);
intanto la resistenza dei conservatori continua nelle campagne; sconfitti sul terreno militare, questi ultimi pensano allora all'intervento straniero;



1861
GUATEMALA
[formalmente indipendente dal 1847]
- Capo del governo
Rafael Carrera
(1839 - 1865)
1861
-


1861
HONDURAS
-
?
(?-?)
1861
cresce la dipendenza dagli Stati Uniti, interessati a mantenere sotto proprio controllo le ricche piantagioni di banane, unica risorsa economica del paese;


1861
NICARAGUA
[protettorato della Gran Bretagna sulla Costa de Mosquitos: (1848-60)]
- Dittatore
-
1861
lotte tra liberali e conservatori (clericali) agitano la vita interna del paese per tutto il secolo XIX;
gli interessi nordamericani sono rafforzati dal progetto di costruire un canale interoceanico attraverso il Nicaragua;



1861
COSTA RICA
[il paese è indipendente dal 1821]
-
?
(?-?)
1861
l'economia è basata in netta prevalenza sulla coltura del caffè e nel corso del secolo XIX, mentre si assiste ad una sistematica penetrazione di capitali inglesi e nordamericani, si forma pure una ristretta élite, socialmente e politicamente dominante, legata all'esportazione di questo prodotto;

 




1861
VENEZUELA
[Repubblica indipendente dal 1830]
-
-
1861
rivoluzione federale (1859-63): è in atto la guerra civile, provocata dai "liberali democratici" o "federalisti";

1861
República del Ecuador
Presidente della repubblica
-
 
1861
discioltasi la federazione, il paese diventa teatro di lotte civili tra conservatori, espressione dell'oligarchia terriera delle sierras che hanno il loro centro principale a Quito, e liberali laici, portavoce dei piantatori e dei commercianti della costa, con il loro punto di forza a Guayaquil;



1861
BOLIVIA
Presidente della repubblica
?
(1825-?)
 
1861
l'evoluzione storica della regione è caratterizzata dall'instabilità politica, sociale ed economica, conseguenza della lotta tra le contrapposte oligarchie dell'altopiano minerario e del Chaco agricolo e delle tensioni sociali che percorrono il paese (agitazioni contadine e scioperi dei minatori);


1861
PERU'
[Repubblica indipendente dal 1827]
- Presidente della repubblica
Ramon Castilla
(1855 - 1862)
[epoca della "rivoluzione conservatrice"]
1861
-



1861
CILE
Presidente della repubblica
M. Montt
(1851 - 1861)
 
1861
sotto questa presidenza la crescente influenza britannica è culminata nella creazione di una rete ferroviaria nazionale e nell'istituzione di un moderno sistema creditizio ma ha imposto al modo di sviluppo, attraverso la manovra dei profitti e delle leve finanziarie, un orientamento marcatamente monoproduttivo, che alla lunga ha reso l'economia facilmente vulnerabile dalle fluttuazioni del mercato internazionale;


1861
GUYANE
[dal 1816 divise nelle tre colonie]
 dal 1816 divise nelle tre colonie:
Guyana Britannica (inglese)
1861
-
Suriname (olandese)
1861
-
Guyane Française (francese)
1861
già sede di una colonia penitenziaria e poi, dal 1852, di un bagno penale (fino al 1945);


1861
Pedro II
Albero genealogico
(Rio de Janeiro 1825 - Parigi 1891)
figlio di Pietro I;
1831-89, imperatore del Brasile;
a soli sei anni dopo l'abdicazione del padre;
[incoronato imperatore nel 1841, regnerà di fatto solo dal 1847]
nel 1847, rientrata la secessione del Rio Grande do Sul, istituisce un gabinetto responsabile dinanzi al parlamento, nel quale vengono immessi in posti chiave ex dirigenti separatisti;


1861
questione dei vescovi (1855-73): le istanze autonomistiche in seno alla chiesa, che sono all'origine di una lunga controversia con l'imperatore sul problema della massoneria, trovano un ostacolo sempre più intollerabile nell'ancor vigente regalismo della corona;





1861
PARAGUAY
Presidente della repubblica
C.A. López
(1841 - 1862)
 
1861
sin dall'inizio il presidente ha imboccato la strada dell'economia aperta;



1861
Repubblica Argentina
- Dittatore provvisorio
J.J. de Urquiza
(1854 - 1861) II
?
(1861 - ?)
 
1861
dal 1853 l'Argentina si è data una costituzione federale sul tipo di quella statunitense, cui però Buenos Aires non vuole aderire;
prevale ora la soluzione unitaria con la proclamazione della Repubblica Argentina, con capitale Buenos Aires;
Settembre
a capo delle forze bonearensi, B. Mitre sconfigge il presidente urquizista S. Derqui a Campos de Pavón;






1861
Presidente della repubblica
gen. F. Rivera
(1830-35) (1838-?)
[del partito liberale o colorado]
 
1861
l'eccidio di alcuni ufficiali colorados a Quinteros, nel 1858, ha segnato il declino del partito blanco e l'affermazione di quello colorado;

 




1861
CINA
Hsienfeng

(Dinastia Manciù)

[era sposato con Sakota nobile principessa Manciù, che aveva commesso il grave errore di partorire una femmina]
1861-1908, imperatrice della Cina;
1861
Pechino, quando l'imperatore trentenne Hsienfeng sta per morire, instupidito dall'oppio, la sua concubina ventenne Jehonala (munitasi del sigillo imperiale inciso in un blocco di giada) gli guida la mano perché firmi un decreto nel quale il bambino avuto poco prima da lei sia riconosciuto come legittimo e nominato successore imperiale;
poiché in realtà il figlio in questione ha un padre diverso, ovvero Yung Lu comandante delle guardie del corpo imperiale, due principi ed il gran cancelliere Sun Shun, indignatissimi, organizzano un complotto per assassinare Jehonala e suo figlio; scoperti, Sun Shun viene fatto decapitare sulla pubblica piazza mentre agli altri due vengono inviati in carcere i tradizionali cappi di seta per impiccarsi da soli; Jehonala, col nome di Tz'u-Hsi governerà fino al 1908 [sarà lei a dirigere la "Rivolta dei boxers".];

Tz'u-Hsi

(Dinastia Manciù)

ex concubina Jehonala;
1861-1908, imperatrice della Cina;

1861
Pechino,

a

 

 





1861
Giappone

 


1861
-

a





1861
Marocco
-
-
1861
-


1861
Algeria
-
-
1861
anche se i francesi hanno conquistato nel 1957 la Grande Cabilia, non l'hanno ancora sottomessa definitivamente;



1861
EGITTO
[parte dell'Impero Ottomano]
Sa'id
(? - ?)
1854-63, viceré d'Egitto;

1861
-



1861
Sudan
[capitale Khartum]
Il chedivè d'Egitto Muhammad Alì e suo figlio Ismail, tra il 1820 e il 1822, conquistano l'Alta Nubia, il Kordofan e il Sennar, realizzando la prima unificazione politica del paese.
Nel 1840 la dominazione egiziana viene consolidata a est con l'annessione di Kassala e nel 1846 con l'annessione di Suakin sul mar Rosso.]
   

1861
-

 




1861
Senegal
[sotto controllo francese dal 1817]
- Governatore
gen. L.-L.-C. Faidherbe
(1854 - 1865)
1861
continua la sottomissione del paese anche come risposta alla ripresa dell'espansionismo tacruro sotto la guida di al-Hagg 'Umar (1850-64);

1856-86, i senegalesi sotto la guida del damel di Cayor, Lat-Dior, un capo uolof (ucciso nel 1886), oppongono un'accanita resistenza ai conquistatori bianchi;
partecipa alla lotta anche Mamadou Lamine, vincitore dei francesi a Casamence.



1861
Mauritania
[protettorato francese su su Trarza dal 1858.]
-
-
1861
-




1861
Niger
1861
-


1861
Guinea
 
-  

1861
-



1861
Sierra Leone
[colonia inglese dal 1808;
nel 1858 il governo britannico ha annesso al governatorato della Sierra Leone i possedimenti della Costa d'Oro
(Ghana) dove è già presente dal 1821.]
- Governatore
?
(?-?)
1861
-

1861
[ex Monrovia, è una repubblica indipendente dal 1847, con una costituzione modellata su quella statunitense ma con il predominio dell'elemento nero-americano su quello autoctono;
nel 1857 al paese si è unita l'ex colonia formatasi a capo delle Palme nel 1833.]
- Presidente
Stephen Allen Benson
(1856-64)

1861
-


1861
- Governatore
-
 
1861
-


1861
Lagos
-
-
1861
gli inglesi, approfittando del collasso del regno Yoruba provocato dai conflitti con il rivale regno schiavista del Dahomey, acquistano Lagos e proclamano il territorio occupato Colonia della Corona;


1861
Dahomey
-
-

1861
la Francia chiude gli sbocchi marittimi del paese che, appena tornato indipendente, cerca di estendersi territorialmente a spese degli altri stati yoruba avvalendosi di un agguerrito esercito e di un corpo speciale femminile di circa 10.000 unità;


1861
Nigeria
-
-

1861
dal 1849 la zona ibo (nota col nome di Oil Rivers per le foreste di palma olearia) è sotto l'autorità di un console britannico;

Nella relazione ufficiale del Niger Valley Exploring Party (pubblicata a New York nel 1861), Martin Delany, uno dei primi neri d'America che ha esplorato la Nigeria meridionale tra il luglio 1859 e l'agosto 1860, scrive: «È semplicemente ridicolo dire che la schiavitù, nel significato che si dà a questa parola, sia legallmente riconosicuta o esista in questa parte dell'Africa. È assurdo. Vige qui un sistema patriarcale, e non vi sono differenze effettive, dal punto di vista sociale, tra gli schiavi (che i loro protettori chiamano figlio o figlia) e i figli delle persone con i quali vivono. Si sposano con loro e spesso diventano i capi dello stato… E quando le cose stanno altrimenti, ciò è dovuto o a qualche innovazione [introdotta tra di essi] o a quei casi eccezionali di dispotismo che si pososno verificare in qualunque paese…».
E ciò che è vero per la Nigeria meridionale vale anche per le altre popolazioni della foresta.
Fra gli ascianti Rattray trova che «uno schiavo può sposarsi, possedere beni, possedere egli stesso uno schiavo, prestar giuramento, essere un testimone valido e infine diventare erede del suo padrone… […].
Vale a dire che i prigionieri diventano vassalli, i vassalli diventano uomini liberi, gli uomnini liberi diventano capi.
Paragonando quest'ordine sociale estremamente mobile al sistema schiavista degli stati dell'America settentrionale salta subito agli occhi la fondamentale ed enorme differenza. In America gli schiavi sono una classe completamente a parte, etichettata dal colore, condannata ad accettare una completa servitù: come dirà Tannenbaum «il solo fatto di essere un negro presupponeva la condizione di schiavo», e si è schiavi a vita.
[Basil Davidson, Madre Nera, Giulio Einaudi Editore Torino 1966.]



1861
Africa Centrale
-
-
1861
-

1861
Malawi
-
-
1861
1859-64, seconda lunga "esplorazione" di D. Livingstone nell'Africa centrale.

Marzo
l'esploratore D. Livingstone raggiunge e segue il corso del Ruvuma;



1861
Camerun
-
1861
-

1861
Gabon
-
-

1861
-






1861
Zaire
-
-
1861
-



1861
Katanga
-
-

1861
-

 


1861
Basso Congo
-
1861
-


1861
Etiopia
Teodoro II
(? - 1868)
Ligg Kasa, un condottiero del nord, si fa incoronare imperatore;
1855-68, imperatore di Etiopia;
riesce a realizzare l'unità politico-territoriale dell'impero con l'uso della forza e con metodi di governo assolutistici, senza tuttavia giungere a ridimensionare il peso della chiesa né a sopprimere l'apparato nobiliare di origine feudale;
1861
-



1861
Somalia
[nel 1840 la costa settentrionale del territorio è diventata possedimento egiziano.]
-
-
1861
-


1861
Africa Orientale
-
-
1861
-






1861
Zanzibar
Isola dell'oceano Indiano, situata presso il continente africano, nel 1503 venne conquistata dai portoghesi che instaurarono il loro dominio anche sulla fascia costiera continentale antistante, ove la città più importante era Mombasa, creandovi basi per il commercio con l'Asia e un certo numero di piantagioni.
All'inizio del XVII sec. l'isola e la fascia costiera vennero raggiunte da commercianti indiani e conquistate dagli imam di Mascate per poi finire, nella prima metà dell'800 sotto il dominio di Sa'id ibn Sultan imam dell'Oman il quale estese la propria autorità sulla costa orientale africana di Mogadiscio, a Nord, e sino a capo Delgado, a Sud.
-
-

1861
-

 


1861
Angola
-

1861
-

 

 

 




1861
Moselekatse [o Mzilikazi]
-
figlio di
? - 1868, re dei maTabele di Zimbabwe;
[clan guerriero nguni (zulu)]
1861
-


1861
Mozambico
-
-
1861
-




1861
Regno del Madagascar
(Imérina)
Ranavalona I
(† 1861)
vedova di Radama I (1810-28);
1828-61, regina del Madagascar;


Radama II
(† 1863, assassinato)
figlio di Radama I e di i Ranavalona I;
1861-63, re del Madagascar;


1861
-


1861
Repubblica del Transvaal
[dal 1856]
[territorio dal Vaal al Limpopo - capitale: Pretoria]
Presidente
M. Pretorius
(1856 - 1872)
1860
Pretoria,

1861
Natal
[dominio inglese dal 1844]
[nel 1838 la regione è stata conquistata e colonizzata da coloni olandesi (boeri) e nel 1840 trasformata in repubblica indipendente;
1842-44, gli inglesi vi affermano nuovamente il loro dominio, dopo aver costretto i boeri a trasferirsi nell'interno, nello stato libero dell'Orange.]
Governatore
?
(? - ?)
1860
-

1861
Stato Libero d'Orange
[territorio dall'Orange al Vaal - capitale: Bloemfontein]
[stato indipendente creato nel 1836 da coloni olandesi provenienti da Città del Capo;
dal 1848 è occupato dalle truppe britanniche che hanno spostato il centro amministrativo a Bloemfontein;
nel 1854, vista l'impossibilità di controllare militarmente l'immenso territorio, gli inglesi si sono ritirati.]
Presidente
M. Pretorius
(1859 - ?)
1861
-

1861
[L'insediamento degli inglesi, divenuto definitivo dal 1814, ha formato un'oligarchia amministrativo-commerciale anglosassone nel Sud;
1834-39, grande trek (spostamento di massa dei coloni boeri verso le regioni dell'interno: Orange e Transvaal.]
Governatore
?
(? - ?)
1861
-

 





1861
Persia
Nasir al-Din Scià
(1831-1896)
figlio di Muhammad Scià, della dinastia Qagiar;
1848-96, scià di Persia;


1861
-



 



Bonicelli, Giacomo (Brescia 3 aprile 1861 – Brescia 5 ottobre 1930) politico italiano.

Bury, John Bagnell (Monaghan 1861-Roma 1927) storico irlandese
Il sistema amministrativo imperiale nel nono secolo (1911)
Storia della libertà di pensiero (1914)
L'idea di progresso (1920)
Storia del tardo impero romano (1923).

Cimati, Camillo (Lerici, Genova - in seguito Lerici, La Spezia 18 giugno 1861 – Pontremoli, Apuania - in seguito Massa Carrara 2 febbraio 1945) politico italiano.

Codacci Pisanelli, Alfredo (Firenze 7 agosto 1861 - Roma 21 febbraio 1929) politico italiano;
Laurea in Giurisprudenza; Docente universitario, Avvocato;

Diaz, Armando (Napoli 1861-Roma 1928) militare italiano;
1913, assume la carica di capo della segreteria del generale A. Pollio, capo di stato maggiore dell'esercito, mantenuta anche con L. Cadorna;
1916, già capo dell'ufficio operazioni del comando supremo fino al giugno, ottiene il comando della 49° divisione fanteria impegnata nel Carso;
1917, ha il comando del XXIII corpo d'armata; 8 novembre, dopo la crisi di Caporetto viene promosso capo di stato maggiore dell'esercito, in sostituzione di L. Cadorna; di fatto lascia la direzione delle operazioni al suo collaboratore P. Badoglio e si occupa dei rapporti col mondo politico e del miglioramento delle condizioni della truppa;
1918, febbraio, è senatore; giugno, grazie a lui si arriva al successo di Vittorio Veneto celebrato col famoso «bollettino della Vittoria» del 4 novembre;
1919, lascia il comando a P. Badoglio;
1922, novembre-ottobre 1924, entra come ministro della guerra nel I governo Mussolini e garante dell'appoggio della monarchia e delle gerarchie militari al nuovo regime;
1923, gennaio, emana un nuovo ordinamento dell'esercito che aumenta la ferma da dodici-otto mesi, a seconda della categoria degli arruolati, a diciotto mesi per tutti i militari di leva;
1924, lascia il governo per motivi di salute e nel novembre è nominato maresciallo d'Italia.

Facta, Luigi (Pinerolo, Torino 13 settembre 1861 – Pinerolo, 5 novembre 1930) politico italiano, esponente del Partito Liberale.

Falkenhayn, Erich von (Burg Belchau, Graudenz 1861-Schloss Lindstedt, Postdam 1922) militare tedesco;
1913 luglio-gennaio 1915, ministro della guerra prussiano;
1914, settembre, succede a H.J.L. von Moltke come capo di S.M. generale subito dopo la battaglia della Marna;
1915, punta sull'offensiva contro la Russia ma, nonostante la vittoria di P.L. Hindenburg, non conduce a fondo l'azione; 
1916, concentra invece il massimo delle forze nel gigantesco attacco contro Verdun; agosto, dopo l'insuccesso dell'offensiva, viene esonerato dall'incarico di capo di S.M. generale e sostituito da E. Ludendorff;
1917, è al comando della IX armata che prende parte all'invasione della Romania.

Haig, William Douglas (Edimburgo 1861-Londra 1928) militare inglese;
1898, partecipa alla campagna nel Sudan come ufficiale di cavalleria e poi di stato maggiore;
1899-1902, partecipa alla guerra contro i  boeri;
1909-12, capo di stato maggiore in India;
I guerra mondiale, combatte in Francia sulla Marna e sull'Aisne, al comando della I armata britannica;
1916, è chiamato a sostituire J. French come comandante supremo del corpo di spedizione britannico, che dirige fino alla fine del conflitto facendo fronte alla pesante situazione creatasi con le sconfitte delle offensive alleate del 1917 e con l'offensiva tedesca della primavera del 1918 (fu l'unico a prevederla);
Memorie (1952, postumo, narra anche dei suoi cattivi rapporti con gli alti comandi e il governo francesi).

Legien, Karl (Marienburg 1861-Berlino 1920) sindacalista tedesco, operaio tornitore
1885, membro del Partito socialdemocratico
1890, ha una parte di primo piano nella costituzione della Commissione generale dei sindacati tedeschi (ADGB) di cui diventerà dirigente
1893-97, deputato al Reichstag
1903, presidente della Internazionale sindacale
1903-20, ancora deputato al Reichstag
1914, è uno dei sostenitori della cosiddetta "difesa nazionale" e, durante la guerra, uno dei rappresentanti più influenti della destra socialdemocratica
1918, dopo la "rivoluzione tedesca" e la costituzione della repubblica di Weimar modifica gradualmente il suo atteggiamento
1920, 13 marzo, la proclamazione dello sciopero generale politico, che fa fallire il putsch di W. Kapp, è opera sua.

Manna, Gennaro (L'Aquila 26 aprile 1861 - Roma 27 maggio 1932) politico italiano;
[Figlio di Cesare e di Amalia Antonelli.
Sposa Matilde D'Andrea, senza figli.
Fratelli: Adina, Enrichetta, Cesira
Parenti: Nicola Gualtieri, senatore, cugino.]

laurea in giurisprudenza, avvocato;
libero docente di Istituzioni di diritto romano all'Università di Roma;
consigliere provinciale de L'Aquila;
eletto deputato dalla XIX alla XXIV Legislatura, nel collegio dell'Aquila, nel gruppo della sinistra;
1899, 28 ott-24 giu 1900, sottosegretario all'Istruzione pubblica (II "governo Pelloux");
1922, socio ordinario della Deputazione di storia patria negli Abruzzi;

Maometto VI (Costantinopoli 1861-Sanremo 1926) sultano ottomano (1918-22);
1918, 30 ottobre, succeduto al fratello Maometto V, firma l'armistizio di Mudros con le potenze dell'Intesa e il successivo trattato di Sèvres, che sanziona la sconfitta turca nella prima guerra mondiale, riducendo la sovranità turca alla sola Costantinopoli e all'Anatolia settentrionale, con l'esclusione dell'Arabia, della Palestina, della Mesopotamia, della Siria e dell'Anatolia meridionale;
1922, accusato di aver accettato supinamente i trattati, viene destituito da una rivolta nazionale scoppiata in Anatolia sotto la guida di Kemal Pascià ; 1° novembre, l'assemblea nazionale di Ankara abolisce il sultanato e proclama la repubblica;
dopo la proclamazione della repubblica, si reca in esilio (prima a Malta e successivamente in Italia).

Mella, Riccardo (1861-1925) anarchico spagnolo, uno dei pochi teorici di un certo spessore che abbia prodotto l'anarchismo in Spagna.

Mira, Francesco (Milano 3 luglio 1861 – Milano 30 dicembre 1920) politico italiano.

Nava, Cesare (Milano 7 ottobre 1861 – Milano 27 novembre 1933) politico italiano.

Nofri, Quirino (Pietrasanta, Lucca 5 ottobre 1861 – Pietrasanta, Lucca 23 luglio 1937) politico italiano.

Pasqualino Vassallo, Rosario (Riesi, Caltanissetta 13 agosto 1861 – Roma 25 marzo 1950) politico italiano.

Paulucci di Calboli, Raniero o Paolucci de Calboli (Roma 15 marzo 1861 – Roma 12 febbraio 1931) diplomatico e politico italiano, senatore del Regno d'Italia - Legislatura XXVI;
[Figlio di Annibale Paulucci di Calboli, di antica nobiltà forlivese, e di Mary Ann Simpkinson de Wesselow nata nel Regno Unito.
Coniuge: Virginia Lazzari Tornielli (?-?);
Figli:
. Fulcieri (?-?), eroe della Prima guerra mondiale e morto senza eredi;
. Camilla (?-?), che sposa Giacomo Barone Russo, che assume poi il cognome Paulucci di Calboli per non lasciar finire il cognome di una delle più antiche famiglie nobiliari italiane, quella appunto dei Calboli.]

1896, mentre è segretario di legazione a Parigi, s'interessa all' "Affaire Dreyfus" giungendo alla convinzione dell'innocenza dell'accusato; raccoglie inoltre notevolissimo materiale sull'argomento;
1892, dopo gli studi a Roma e a Bologna, si laurea in legge;
1885, intraprende la carriera diplomatica, lavorando presso le ambasciate italiane a Londra e a Vienna; ciò gli dà la possibilità di conoscere l'ambasciatore Giuseppe Tornielli Brusati di Vergano, con la cui famiglia entra in relazione al punto tale da sposarne una nipote;
arriva a Parigi in qualità di segretario di legazione, insieme con Giuseppe Tornielli Brusati di Vergano, nuovo ambasciatore in Francia;
1896, qui ha modo di seguire l' "Affaire Dreyfus" e, convintosi dell'innocenza del cap. A. Dreyfus, può raccogliere una vasta quantità di materiale relativo al caso;
1898, giovane trentasettenne segretario di ambasciata, riporta notizie del caso in presa diretta, fornendo informazioni sull'opinione pubblica e sulla situazione politica ad essa correlata; ;
[Il materiale sarà conservato presso la Biblioteca civica di Forlì.]
1908, ambasciatore a Lisbona;
1912, ambasciatore a Berna;
1919, ambasciatore a Tokyo;
1922, viene nominato Senatore del Regno.

Spada, Domenico Andrea (Ruvo Di Puglia, Bari 24 luglio 1861 – Roma 16 aprile 1938) politico italiano.

Spee, Maximilian von (Copenaghen 1861-mare delle isole Falkland 1914) ammiraglio tedesco, "battaglia delle Falkland";
1914, comandante, al momento dello scoppio della prima guerra mondiale, delle forze navali tedesche in Estremo Oriente, dirige dapprima le sue unità nella guerra da corsa contro il traffico mercantile anglo-francese nel Pacifico; 1° novembre, decisosi a un disperato tentativo di rientro in patria, sostiene con i due incrociatori corazzati Scharnhorst e Gneisenau (appoggiati da tre incrociatori leggeri) una prima Vittoriosa battaglia contro gli incrociatori inglesi dell'ammiraglio Ch. Craddock al largo della costa cilena di Coronel; passa poi nell'Atlantico meridionale (doppiando il capo Horn) ma viene raggiunto dalle soverchianti forze britanniche dell'ammiraglio Fr. Ch. Sturdee dinanzi alle isole Falkland; 8 dicembre, nello scontro, quattro delle sue navi sono affondate dopo aspra resistenza; la battaglia lascia all'Inghilterra il dominio incontrastato degli oceani.

Starhemberg, Ernst Rüdiger von – principe (Castello di Bergheim, Feldkirchen sul Danubio 30 novembre 1861 – Linz 16 novembre 1927) proprietario e politico austriaco.
[Figlio del principe Camillo Heinrich von Starhemberg (?-?) e della Reichsgräfin Sophie di Sickingen-Hohenburg.]

Tisza, István (Pest 22 aprile 1861 – Budapest 31 ottobre 1918) politico ungherese.
[Figlio di Kálmán (1830-1902).]

Turner, Frederick Jackson (Portage, Wisconsin 1861-Pasadena, California 1932) storico statunitense;
1892-1910, professore di storia americana all'università del Wisconsin;
Significato della frontiera nella storia americana (1893, con cui reagisce alla tendenza diffusa tra gli storici contemporanei, in base alla quale la storia degli Stati Uniti viene analizzata prendendo a modello l'esperienza europea, affermando invece che la storia statunitense è stata segnata da un'esperienza sconosciuta all'Europa, la colonizzazione di terre libere all'ovest)
Contributi dell'Ovest alla democrazia americana (1903)
L'ascesa del nuovo Ovest 1819-1829 (1906)
1909-10, presidente dell'American Historical Association;
1910-24, professore ad Harvard:
L'Ovest e gli ideali americani (1914)
Gli Stati Uniti dal 1830 al 1850: la nazione e le sue sezioni (1935, postumo, in cui analizza le sections le aree "aree fisiografiche" che hanno originato interessi economici contrastanti.


Vicini, Antonio (Modena 1° novembre 1861 – Modena 29 dicembre 1941) politico italiano.

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destra storica

1861
i suoi componenti, pur diversi per formazione ideologica (cattolici-liberali, hegeliani, positivisti , ecc.), creano un gruppo socialmente omogeneo poiché rappresentano l'aristocrazia  imborghesita e l'alta borghesia agraria e finanziaria;
in sostanza due gruppi:
- piemontese:
. Q. Sella,
. G. Lanza,
. G. Ponza di San Martino;
- "consorteria":
- toscani:
. B. Ricasoli,
. U. Peruzzi,
. L.G. Cambray-Digny;
- emiliani:
. M. Minghetti;
- lombardi:
. E. Visconti Venosta,
. S. Jacini;
- meridionali:
. S. Spaventa,
. A. Scialoja,
. R. Bonghi;
governerà l'Italia fino al 1876.

"banda della Cocca"

«segue da 1860»
Aprile
22, Torino, riprende in Corte di Assise il processo contro la banda;
Agostino Tanino, uno degli imputati, è stato ucciso in carcere proprio alla vigilia del dibattimento;
lo stesso Vincenzo Cibolla non appare in gran forma;
a presiedere il giudizio è il conte Mola di Larissé;
quando arriva il suo turno di parlare, Vincenzo Cibolla comincia a dire di strane spartizioni dei proventi e chiede venga a testimoniare nientemeno che Filippo Curletti, 40enne, uno dei poliziotti più influenti di Torino; le dichiarazioni rese in aula da Vincenzo Cibolla suscitano molto clamore nell'opinione pubblica e sulla stampa cittadina.
Ma Filippo Curletti si trova a Napoli per aiutare L. Romanoe per questo tarda a rispondere agli invisti pressanti del presidente della Corte d'Assise conte Mola di Larissé; in compenso arriva da Parma per testimoniare il giudice Tommaso Soard; poco dopo pranzo per un malore di Vincenzo Cibolla il processo viene rinviato ad alcuni giorni dopo;
quando riprende il processo si presenta in aula Filippo Curletti;

Settembre
si conclude il processo con ulteriori condanne nei confronti dei membri della banda ma Filippo Curletti non viene incriminato; ciò desta un'ondata di indignazione nell'opinione pubblica rilevabile dai vari giornali «Armonia» (papalina), «Gazzetta di Torino», «Gazzetta del Popolo», «L'Opinione», ecc.;
10, la «Gazzetta del Popolo» riporta la notizia che Filippo Curletti ha chiesto al ministero dell'Interno di aprire un'inchiesta nei suoi confronti;
11, il ministero annuncia che non ci sarà alcuna inchiesta governativa perché nel frattempo l'ufficio del procuratore generale del re ha deciso di aprire un procedimento penale. Nei confronti di Filippo Curletti, immediatamente sospeso dall'incarico, viene spiccato un mandato di cattura ma il provvedimento non può essere eseguito perché il poliziotto è fuggito in Svizzera;
18, la notizia della «Gazzetta del Popolo» che commenta la "fuga permessa" di Filippo Curletti, viene ripresa dalla stampa papalina e antipiemontese che coglie l'occasione per mettere sotto accusa gli uomini politici che hanno lavorato per l'Unità e chiama in causa i governatori delle nuove province appena annesse al Regno:
. Massimo d'Azeglio,
. Luigi Carlo Farini,
. Lionetto Cipriani,
. Bettino Ricasoli,
. Gioacchino Napoleone Pepoli,
. gen. Della Rovere (ha inviato Filippo Curletti a Palermo per riorganizzare la polizia segreta dopo lo sbarco dei Mille);
«segue 1862»
[Giovanni Fasanella, Antonella Grippo, 1861, Sperling & Kupfer 2010.]

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