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ANNO 1876

STORIA e POLITICA RELIGIONE e FILOSOFIA ARTE

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Cosa Nostra
SCIENZE ECONOMIA LETTERE e TEATRO CINEMA

Papa Pio IX
(1846-78)

- segretario di Stato e responsabile del servizio di spionaggio papale: card. G. Antonelli;

1876
Ottobre
Bologna, si tiene il III Congresso Cattolico interrotto dal prefetto della città per disordini esterni;
Novembre
6
, dopo 27 anni di servizio muore il card. G. Antonelli;
al suo posto il papa chiama Vincenzo Gioacchino Pecci, lontano da Roma da ormai trent'anni, e lo nomina cardinale camerlengo (colui che ha a carico la gestione della Chiesa fino all'elezione del nuovo pontefice);

Etruschi

«segue da 1856»
1876, un'ignota coppia di poveri contadini scopre nella piana vicino alla chiesa San Rocco, a circa seicento metri dalla cittadina di Palestrina - propaggini meridionali dei monti Sabini -, una seconda tomba principesca ("tomba Bernardini") esaminata, subito dopo il rinvenimento, da George Dennis che così la descrive: "non un sepolcro vergine ma, fortunatamente, l'ultima tomba di un nobile le cui ricchezze fossero sepolte con lui, e che ci rimanessero conservate così compiutamente dopo quasi tremila anni…;
il contenuto ricorda molto quello della "tomba Regolini" di Cerveteri...; l'oggetto più singolare, il monile più superbamente lavorato, mai venuto in luce in una tomba italiana, è costituito da una piastra d'oro rettangolare - cm 20x15 - fittamente ricoperta di figurine di animali e chimere… in un numero di non meno di centotrentuno…"
.
Come sarà chiarito più tardi, grazie al progresso della scienza archeologica, la "tomba Barberini" e la "tomba Bernardini" datano dalla metà del VII sec. a.C. e il loro maestoso corredo è tipico dell'arte orientaleggiante allora in grande fioritura in Etruria. Il ricco corredo delle tombe non è di provenienza locale bensì dell'Etruria meridionale dove, particolarmente a Cere, troviamo i medesimi tratti distintivi e sono le più antiche testimonianze del tempo in cui l'Etruria mise fuori le prime antenne verso sud…
Il corredo della "tomba Bernardini" insieme con i reperti della "tomba Barberini" riempiranno molte vetrine dei musei romani: quello di Villa Giulia e della Collezione L. Pigorini di etnologia e storia antica.
[Werner Keller, La civiltà etrusca, Garzanti 1971]

 

"Prima internazionale Comunista"

«segue da 1875»
1876

Dal 1872 il Consiglio generale (in cui prevalgono i seguaci di K.H. Marx che è accusato da M.A. Bakunin di «dittatura») si è trasferito a New York.
Luglio
il Consiglio generale pronuncia ora il suo scioglimento.
[vedi Seconda internazionale]

Internazionale "antiautoritaria"
(1872-77)

«segue da 1875»
1876
Luglio
-
«segue 1877»

Quando l'Alaska viene annessa dagli Stati Uniti la data ufficiale viene cambiata di 11 giorni soltanto (passaggio dal computo asiatico a quello americano)







1876
Impero d'Austria
 
Francesco Giuseppe I
Albero genealogico
(Vienna 1830-1916)
figlio dell'arciduca Francesco Carlo d'Absburgo-Lorena e di Sofia di Baviera;
1848-1916, imperatore d'Austria;
1867-1916, re d'Ungheria;

 
Ministro degli Affari Esteri
-
-
Ministro delle Finanze
-
-

1876
-

AUSTRIA
Cancelliere
-
Ministro della Difesa
-
Ministro degli Interni
-
UNGHERIA
Cancelliere
-
Ministro della Difesa
-
Ministro degli Interni
-
 
***

- "Vecchi cechi": F.L. Rieger, leader dell'autonomismo boemo contro il centralismo di Vienna  e capo del partito, nel 1863 si è dimesso da deputato al parlamento di Vienna e alla dieta di Boemia per guidare il boicottaggio dei lavori parlamentari;
decisamente contrario al "compromesso" austro-ungherese dell'anno precedente pubblica una "dichiarazione" nella quale sostiene l' "individualità storica" della Boemia e il suo diritto all'indipendenza;
- "Giovani cechi": costituitosi nel 1863, questo movimento non contesta la struttura generale della monarchia austro-ungarica ma avanza determinate richieste;




1876
Deutsches Reich
Guglielmo I
Albero genealogico

(Berlino 1797-1888)
secondogenito di Federico Guglielmo III e di Luisa Augusta di Meclemburgo-Strelitz;
1861-88, re di Prussia;
1871-88, imperatore di Germania;

 
Presidente
del Bundesrat

(consiglio federale)
O. von Bismarck
(1871 21 mar - 20 mar 1890)
Presidente
del Reichstag
 
 
Cancelliere del Reich
[Reichskanzler]
O. von Bismarck
(1871 21 mar - 20 mar 1890)
Guerra
gen. Emil von Albedyll
(1872 - 1888)
   
   
   
   

1876
gli attentati alla sua persona ad opera di M. Hödel e di K.A. Nobiling danno a O. von Bismarck il pretesto per una legislazione eccezionale contro i socialisti;

Kulturkampf
lotta per la Civiltà
1871-79

1876 
-



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Regni
Regno di Baviera

Ludwig II (Monaco 1845-Starnberger See 1886)
figlio del re Massimiliano II Joseph e della p.ssa Marie di Prussia;
1864-86, re di Baviera;
1876
-

 
Regno di Sassonia

Albert I (Dresden 1828 - Castello di Sibyllenort 1902)
figlio di Johann I e di Amalie di Baviera;
1873-1902, re di Sassonia;
1876
-

Albero genealogico
 
Regno di Württemberg

Karl (Stuttgart 1823 - Stuttgart 1891)
figlio del re Wilhelm I e della grand.ssa Olga di Russia;
1864-91, re di Württemberg;
1876
-

Albero genealogico
 
Granducati
Granducato di
 
 
Granducato di
 
 
 
   
 
Ducati
Ducato di Sassonia-Coburgo-Gotha

Ernst II (Coburgo 1818-castello di Reinhardsbrunn 1893)
figlio di Ernst I e della p.ssa Luise di Saxe-Gotha;
1844-93, duca di Sassonia-Coburgo-Gotha;
1876
-

Albero genealogico
 
Ducato di Sassonia-Meiningen

Georg II (Meiningen 1826 - Wildungen 1914)
figlio del duca Bernhard II e della p.ssa Marie di Hesse-Kassel;
1866-1914, duca di Sassonia-Meiningen;
1876
-

Albero genealogico
 
 
   
 
Principati
 
 


1876
REGNO di POLONIA
(Regno del Congresso)
[capitale Varsavia]
- dal 1864 il governo russo ha abolito il polacco come lingua ufficiale, soppresso ogni forma di governo locale e promulgata una riforma agraria molto più radicale di quella russa del 1861, per danneggiare la turbolenta nobiltà;
anche la chiesa cattolica viene perseguitata;
 
1876
-





1876
Principato di Serbia
[Indipendente dal 1861]
Milan Obrenovic
Albero genealogico

(Marasesti, Moldavia 1845 - Vienna 1901)
pronipote del principe Miloš I;
1868-82, principe di Serbia;
- dal 1869 vige la costituzione;
1876
-


1882-89, re di Serbia;

1876
le popolazioni slave della Serbia e del Principato del Montenegro si agitano a favore dei loro correligionari insorti nella Bosnia-Erzegovina per quanto i sovrani dei due stati non siano disposti ad un intervento bellico; il principe Milan Obrenovic licenzia infatti il ministro Ristic' che era propenso all'espansione serba, ma si trova di fronte ad un vasto movimento popolare a favore dell'intervento e il suo rivale per il trono Pietro Karageorgevic (futuro re Pietro I) si mette alla testa degl insorti bosniaci;
Marzo
a questo punto il principe, temendo di perdere ogni autorità presso il suo popolo, richiama Ristic' e affida il comando dell'esercito al generale russo Cernaieff;
Giugno
30
, il principe pubblica un manifesto ai suoi sudditi nel quale, dopo aver accennato all'antico Impero serbo di Stefano Dusan, annuncia che il suo esercito sta per entrare nelle provincie disturbate a scopo di autodifesa della Serbia;
Luglio
, il principe dichiara guerra alla Turchia;
l'esercito serbo sotto il gen. Cernaieff si propone di penetrare in Turchia per le valli della Morava e del Timok, spingendo anche delle punte nella Bosnia e nel sangiacato di Novibazar che separa la Serbia dal Principato del Montenegro. Ma i turchi come soldati sono superiori ai serbi i quali vengono arrestati ad est di Zaiecar e poi gravemente sconfitti ad Aleksinac;
il principe, preoccupato per questi insuccessi, chiede l'intervento delle grandi potenze e si iniziano quindi le trattative per un armistizio; ma un proclama bellicoso del principe le interrompe e la guerra riprende; i serbi oppongono qualche resistenza ma l'avanzata turca continua travolgente. Aleksinac cade e tutta la Serbia meridionale rimane in mano al nemico.
A questo punto interviene la Russia, per il momento solo diplomaticamente.
Novembre
, di fronte alla minaccia russa il sultano cede e viene così firmato un armistizio per la durata di due mesi, prorogato poi al 1° marzo 1877;

Principato del Montenegro
Nicola I Petrovich Njegosh
Albero genealogico

(Njegoš, Principato del Montenegro 1841 - Antibes, Francia 1921)
1860-1909, principe del Montenegro;
1876
-


1910-18, re del Montenegro (Nicola I);

1876
1876-78, assieme alla Serbia, combatte contro i turchi;
il principe Nicola I invia in Erzegovina il valoroso guerriero Peko Pavlovic' per calmare i ribelli, ma allo stesso tempo gli consente di mettersi a capo di essi, e molte centinaia dei suoi sudditi vanno a partecipare alla lotta contro il nemico ereditario;
Luglio
2
, il principe montenegrino, seguendo l'esempio del principe serbo, dichiara che sta per ricostituirsi l'Impero serbo decaduto al tempo del primo sultano Murad e che ora rinascerà in quello del quinto di questo nome.
A differenza dei serbi, i montenegrini conseguono dei successi molto importanti; un esercito comandato dal princie Nicola I invade l'Erzegovina e sconfigge i turchi con forti perdite a Vucidol, ma Nicola I è diffidato dall'Addetto Militare autro-ungarico di non occupare Mostar come potrebbe facilmente fare;
un secondo esercito montenegrino comandato dal cugino del principe, Bozo Petrocic', sconfigge i turchi due volte a Medun presso Podgorica e a Danilovgrad nella valle della Zeta, ciò che provoca la resa di Medun…
Novembre
…ma concluso l'armistizio serbo-turco, anche il Principato del Montenegro ne deve concludere uno e Bozo Petrovic' viene inviato a Costantinopoli per trattare la pace. Egli chiede la cessione di Spica e Niksic' per il Principato del Montenegro, ma il sultano rifiuta di acconsentire per Niksic' mentre l'Austria-Ungheria non vuole che Spica vada ad altri che a se stessa avendo delle mire su quel porto: Bozo Petrovic' viene richiamato e Nicola I si prepara alla ripresa delle ostilità.




1876
Regno degli Elleni
Giorgio I
Albero genealogico

(Copenaghen 1845-Salonicco 1913)
figlio di Cristiano IX re di Danimarca e di Luisa di Assia-Kassel nonché cognato di Edward VII re d'Inghilterra;
1863-1913, re degli Elleni;
- dal 1864 ha accordato al paese una costituzione democratica (non di immediata applicazione) e sostiene con alterna fortuna le aspirazioni all'indipendenza dell'isola di Creta;
1876
-

 
1876
le agitazioni nei Balcani settentrionali hanno ripercussioni anche a Salonicco dove, in seguito a un incidente provocato da una ragazza bulgara convertita all'Islam, una folla di musulmani fanatici assassinano i consoli di Francia e di Germania; gli assassini vengono giustiziati ma l'agitazione continua e ci sono dimostrazioni di nazionalisti turchi a Costantinopoli.



1876
IMPERO OTTOMANO
Abdül Aziz o 'Abd al-'Aziz
Albero genealogico
(Istanbul,9 febbraio 1830 – Istanbul, 4 giugno 1876)
figlio di Mahmud II;
1861-76, XXXII sultano;
1866-68, insurrezione di Creta;
dal 1870 esiste l'Esarcato di Bulgaria, da lui creato;
1875-76, insurrezione della Bulgaria;
1876
le insurrezioni della Bosnia-Erzegovina (1875) e della Bulgaria (1875-76) nonché la difficile situazione finanziaria, favoriscono un'inversione di rotta in senso conservatore del governo;
i massacri dei turchi, in risposta alle insurrezioni, provocano l'intervento della Russia in difesa delle nazionalità slave (nuova crisi nella "questione d'oriente");
la flotta britannica arriva alla baia di Besika;
Maggio
29
, il Gran Vizir ottiene dallo dallo Sceikh-ul-Islam (specie di Ministro per il culto musulmano) un fetva per far deporre il sultano per incapacità e spese eccessive, facendolo sostituire dal nipote Murad V;
30
, destituito in seguito ad una sommossa, viene trovato morto sei giorni più tardi.


Murad V

Albero genealogico
(Istanbul, 21 settembre 1840 – Istanbul, 29 agosto 1904)
figlio di 'Abd-ul-Mejid I e della sua sposa armena Tirimüjgan;
1876, XXXIII sultano;
1876
Maggio
30
, succede allo zio assassinato mentre la Turchia è in guerra con la Serbia e il Principato del Montenegro;
deposto Abdul-Aziz, un gruppo di soldati dei Giovani Turchi lo libera dalla prigione e lo dichiara sultano per volontà di Dio e del popolo: ma i suoi sostenitori, che si attendono da lui la promulgazione della Costituzione, rimangono delusi;
fortemente influenzato dalla cultura francese, regna per soli 93 giorni;
Agosto
31
, viene anch'egli deposto a causa di una presunta malattia mentale: gli succede il fratello minore Abdülhamid.
Fino alla sua morte, nel 1904, sarà tenuto rinchiuso nel Palazzo Çiragan.

[Sua discendente diretta è la scrittrice franco-turco-indiana Rajkumari Kenizé di Kotwara-Murad, nota con il nome di Kenizé Mourad figlia della principessa Selma Rauf Hanim, figlia a sua volta di Hatidjé Sultana che era appunto figlia del sultano.
Le vicende di questo ramo della famiglia imperiale ottomana sono state descritte dalla scrittrice nel romanzo Da parte della Principessa morta, che narra la fine della dinastia ottomana e gli anni dell'esilio attraverso la storia della madre Selma, il suo matrimonio combinato con un principe indiano e la tragica fine a Parigi, al principio del secondo conflitto mondiale. [Wikipedia]]

Abdülhamit II o Abdülhamid
o 'Abd al-Hamid
Albero genealogico

(Istanbul, 21 set 1842 – Istanbul, 10 feb 1918)
figlio di 'Abd-ul-Mejid I e della sua sposa armena Tirimüjgan;
1876
Agosto
31
, sale al trono, succedendo al fratello Murad V, quando la Turchia è in guerra con la Serbia e il Principato del Montenegro;
1876-1909, XXXIV sultano; "il sultano rosso"
Le grandi potenze fanno un ultimo tentativo per pacificare i Balcani ed evitare una nuova guerra mediante una conferenza a Costantinopoli:
. lord Salisbury per la Gran Bretagna,
. gen. Ignatieff per la Russia;
il rappresentante inglese propone che si dia un'adeguata autonomia alla Bosnia-Erzegovina e alla Bulgaria, si ceda il Piccolo Zvornik alla Serbia e alcuni distretti al Principato del Montenegro;

l'ambasciatore russo a Costantinopoli gli presenta un ultimatum imponendogli un armistizio con la Serbia e il Principato del Montenegro entro 48 ore.
Novembre
, di fronte alla minaccia russa il sultano cede e viene così firmato un armistizio per la durata di due mesi, prorogato poi al 1° marzo 1877;
Dicembre
23
, mentre i delegati stanno discutendo alla conferenza di Costantinopoli, viene annunciato che il sultano ha elargito una costituzione al suo paese redatta da Midhat Pascià, leader del partito dei "Giovani turchi" (rimarrà in vigore solo due anni), onde le riforme e le autonomie non sono più necessarie perché ormai tutti i cittadini sono uguali e che ad ogni costo si deve conservare l'integrità dell'Impero ottomano; a chi accenna alla Bulgaria i ministri turchi fingono di non sapere che cosa sia e non ne vogliono sapere di fare alcuna cessione territoriale alla Serbia o al Principato del Montenegro.
Tutte le proposte delle grandi potenze sono pertanto respinte da un Consiglio nazionale turco convocato appositamente.


- Gran Visir
Mehmet Sa'id Pascià
(? - ?)
- Ministro degli esteri
?
(? - ?)
TURCHIA
1876
Nei primi anni di regno, il sultano è pronto a portare a compimento le riforme delle Tanzimat.
Il suo primo Gran Visir Mehmet Sa'id Pascià – detto anche Ingiliz Sa'id per via delle sue simpatie anglofile – dichiara in un lungo memorandum sulle riforme che «il progresso di uno stato può essere assicurato solo da coscienza e serietà». La popolazione deve essere educata in modo migliore; lo stato deve essere più giusto e meno corrotto.
L'educazione pubblica sarà il campo in cui la riforma riscuoterà il maggior successo, soprattutto a livello superiore. La Mülkiye, l'istituto di addestramento al servizio civile, e la Harbiye, l'istituto militare, si espandono e miglioreranno notevolmente, mentre saranno fondate circa diciotto altre scuole superiori e professionali.
Il progetto a lungo rinviato dell'Università di Istanbul – descritta come la prima università moderna del mondo musulmano ad opera di musulmani – sarà portata a termine (anche se sarà aperta solo nel 1900).
L'educazione elementare e secondaria si diffondono a loro volta.
La crescita del numero delle persone che sanno leggere e scrivere, la diffusione dell'educazione superiore e lo sviluppo della stampa trasformeranno la vita intellettuale e culturale urbana.
Pur tuttavia, la censura, già esistente, viene rafforzata in modo assurdo. I giornali si moltiplicano ma vengono evirati dal censore.
[Poiché il sultano è terrorizzato dall'idea di essere assassinato, non può venir pubblicata alcuna notizia concernente la morte violenta di un capo di stato. Quando il re e la regina di Serbia saranno assassinati nel 1903, i lettori dei giornali turchi verranno informati che sono morti di indigestione!.]

Poiché le potenze europee sostengono che, nonostante le riforme introdotte nel 1869, il sistema legale ottomano non possa essere applicato a connazionali residenti nell'impero, nei primi anni di regno il sultano si sforza d'ovviare a tali obiezioni. Al nuovo Ministero di Giustizia viene affidato dapprima il controllo dei tribunali commerciali e in seguito quello di tutti i tribunali non religiosi.
Con una nuova legge si cerca di regolamentare i tribunaili misti creati nei primi anni del XIX secolo per giudicare casi tra sudditi musulmani e non musulmani.
Tutti questi sforzi si riveleranno un fallimento.
Le potenze europee rifiutano bruscamente di riconoscere le nuove disposizioni.
[I privilegi extra-territoriali rimangono intatti e continueranno a prosperare. L'impeto a favore di ogni riforma legale scomparirà e nel 1888 il sultano scioglierà il comitato ufficiale, istituito dal suo predecessore per elaborare le nuove leggi.]

Quando sale al trono 'Abd al-Hamid, un concessionario francese ha già collegato l'intero impero ottomano a Istanbul con una rete telegrafica.
[In principio il sistema era gestito da stranieri che parlavano francese ma a partire dagli anni Sessanta gli ottomani hanno fatto uno sforzo particolare per turchizzare il sistema e porlo sotto il controllo di un nuovo Ministero delle Poste e Telegrafi.]
BOSNIA-Erzegovina

1876
la Turchia accetta le proposte elencate nella nota pubblicata in dicembre dal ministro degli affari esteri austro-ungarico conte Gyula Andrássy, eccetto quella sull'eguaglianza religiosa e il governo britannico dà un appoggio generico alla nota stessa.
In seguito i governi di Berlino, Vienna e Pietroburgo emanano un memorandum che propone un armistizio fra turchi e ribelli e la nomina della commissione mista prevista nella nota. Questa suggerisce in più che ai cristiani debba essere consentito di conservare le armi e che le truppe turche siano concentrate in certe determinate località. Ma questo progetto non trova buona accoglienza presso il governo britannico che, sotto il turcofilo B. Disraeli, non vuole vedere il prestigio turco troppo compromesso a beneficio della Russia.
I governi di Londra e Pietroburgo suggeriscono quindi una soluzione transazionale alal Turchia, proponendole di cedere un porto sull'Adriatico al Principato del Montenegro e il Piccolo Zvornik alla Serbia. Il ministro serbo Ristic' invece vuole andare molto più in là e chiede che l'amministrazione della Bosnia-Erzegovina venga affidata alla Serbia dietro un tributo annuo da versarsi alla Turchia.

[Come si vede, serbi e montenegrini si ripromettono di annettersi i paesi abitati da gente di razza serba nel nord della Balcania – in primo luogo la Bosnia-Erzegovina, e forse anche alcuni distretti confinanti nel vilayet di Kossovo.
Non si pensa ancora alla Macedonia che è considerata terra bulgara.]

BULGARIA

1876
dal 1870 i bulgari hanno una propria chiesa bulgara autonoma e dal 1872 il loro Esarca, mons. Antim;
ora scoppiano anche qui delle insurrezioni ma risultano premature e non hanno largo seguito;
Maggio
2-12
, un movimento nella Sredna Gora viene soppresso con ferocia dai turchi a Panagjurusti; l'agitazione si estende però alla regione dei Monti Rhodope e gli abitanti del Villaggio di Batak stanno per aderirVI quando giunge una banda di Pomak (bulgari convertiti all'Islam e fanatici nella loro devozione al governo turco per motivi religiosi) comandati da certi Ahmed Aga di Dospat e Mohamed Aga di Dorkovo;
i bulgari oppongono qualche resistenza ma in seguito alla promessa di aver salva la vita si arrendono; i Pomak allora si gettano su di loro e li massacrano orrendamente senza rispetto né per sesso né per età; un migliaio di bulgari si rifugiano in una chiesa ma i Pomak sparano su di loro dalle finestre e poi VI gettano dentro dei cenci inzuppati di petrolio e incendiati. Una sola vecchia riesce a salvarsi.
In tutto 5000 dei 7000 abitanti di Batak sono uccisi e nell'intera Bulgaria le vittime nel mese di maggio sono dai 25.000 ai 30.000.





1876
RUSSIA
 
Alessandro II Romanov
Albero genealogico
(Mosca 1818 - Pietroburgo 1881)
figlio di Nicola I e di Carlotta di Prussia;
1855-81, zar di Russia;

Ministro degli Esteri
-
1876
-



-
1876
-
 
Granducato di Finlandia
[relativamente autonomo]
- dal 1809, in seguito alla pace di Tilsit e al trattato di Fredrikshamn;
- dal 1863 la dieta viene convocata ufficialmente ogni cinque anni e
la lingua ufficiale è diventata il finlandese; la religione è luterana già dal XVI sec.;
- dal 1869 lo zar ha concesso la costituzione;
1876
-


1876
Principato di ROMANIA
[dal 9 novembre 1859 con l'unione di Moldavia e Valacchia]
Carlo di Hohenzollern-Sigmaringen

Albero genealogico

(Sigmaringen, Prussia 1839 - Sinaia, Valacchia 1914)
figlio di Carlo Antonio († 1885) principe di Hohenzollern-Sigmaringen (1848-49, abd.) e di Giuseppina di Baden;
1859, entra nell'esercito prussiano;
1866-81, principe di Romania;
grazie anche all'appoggio di Napoleone III col quale ha rapporti di parentela, viene eletto con plebiscito popolare:
la conferenza di Parigi dichiara nulla l'elezione ma per suggerimento di Bismarck egli parte subito per la Romania in incognito; (maggio) giunge a Bucarest dove viene accolto con grande entusiasmo popolare.
La Turchia protesta e concentra un esercito sul Danubio sotto Omar Pascià, i romeni mobilitano e una nuova guerra sembra imminente; ma la Vittoria prussiana sull'Austria (la Duplice Monarchia Austria-Ungheria sarà costituita con un compromesso nel 1867) a Sadowa e l'insurrezione di Creta distraggono l'attenzione sia della Porta che dell'Austria stessa da ogni idea di intervento.
La conferenza di Parigi e il sultano si adattano al fatto compiuto e finiscono per riconoscere il nuovo sovrano.
nel 1869 sposa la principessa Elisabetta di Wied (o Carmen Sylva);


1881-1914, re di Romania; (Carlo I)






1876
-
 

a





1876
FRANCIA
 
Terza Repubblica
Presidente della Repubblica
P. de Mac-Mahon
(1873 24 mag - 30 gen 1879)
Presidente del Senato
-
G. d'Audiffret-Pasquier
(1876 13 mar - 15 gen 1879)
Presidente della Camera dei deputati
-
Presidente dell'Assemblea nazionale
[Senato+Camera]
-
 
vice-presidente del Consiglio
Louis Buffet
(1875 10 mar-23 feb 1876)
J. Dufaure
III

(23 feb-9 mar)
Presidente del Consiglio
J. Dufaure
IV

(9 mar-2 dic)
F.-J.-S. Suisse [Jules Simon]
(12 dic - 16 mag 1877)
Ministro dell'Interno
Louis Buffet
(1875 10 mar - 23 feb 1876)
J. Dufaure
(23 feb-9 mar)
Amable Ricard
( 9 mar-11 mag)
Émile de Marcère
(15 mag - 12 dic)
F.-J.-S. Suisse [Jules Simon]
(12 dic - 17 mag 1877)
Guardasigilli
J. Dufaure
(1875 10 mar - 12 dic 1876)
Louis Martel
(12 dic - 17 mag 1877)
Sovrintendente delle Finanze
Léon Say
(1875 10 mar - 17 mag 1877)
Segretario di stato agli Affari Esteri
L. Decazes
(1873 29 nov - 23 nov 1877)
Istruzione Pubblica
F.-J.-S. Suisse [Jules Simon]
(1873 25 mag - ? 1879)
* Leggi costituzionali del 1875.
1876
-

1876
REGNO dei PAESI BASSI
Guglielmo III

Albero genealogico

(† 1890)
figlio di Guglielmo II e di Anna di Russia;
1849-90, re dei Paesi Bassi e granduca di Lussemburgo;


Primo ministro
-
1876
il peggioramento della congiuntura internazionale induce l'agricoltura a modernizzarsi permettendo così la sua prosperità grazie alle esportazioni verso l'Inghilterra;
 

a



1876
REGNO del BELGIO

Leopoldo II

Albero genealogico

(1835 - 1909)
figlio di Leopoldo I e di Carolina Carlotta Augusta d'Inghilterra;
1865-1909, re dei belgi;


1885-1908, sovrano dello Stato Indipendente del Congo
[in realtà un suo possedimento personale]



 
1876
mentre l'esploratore anglo-americano H.M. Stanley sta attraversando l'Africa da est verso ovest (1874-77) egli riunisce a Bruxelles una conferenza internazionale dalla quale nasce la "Associazione internazionale africana";

a


 




1876
Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda
Vittoria
Albero genealogico

(Londra 1819-Osborne, isola di Wight 1901)
figlia di Edoardo duca di Kent e di Vittoria Maria Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha;
1820, alla morte del padre è posta sotto la tutela dello zio materno Leopoldo di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (futuro Leopoldo I del Belgio);
1837-1901, regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda;
succeduta alla morte dello zio Guglielmo IV morto senza eredi legittimi;
dal febbraio 1840 è sposata con l'amatissimo cugino Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha;
dal 14 febbraio 1861 è vedova;


1877-1901, imperatrice delle Indie;

Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
B. Disraeli conservatore
1° conte di Beaconsfield - dal 1876)
(1874 21 feb - 23 apr 1880)
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
sir Stafford Henry Northcote
(1874 21 feb - 21 apr 1880)
Segretari di Stato
 
Affari Esteri e Commonwealth
-
-
Guerra
-
-
Affari Interni
-
-
Giustizia
-
-
Colonie
-
-
1876
B. Disraeli è creato conte di Beaconsfield;

Le stragi in Bulgaria ad opera dei turchi sollevano un'ondata di indignazione attenuando la turcofilia; Gladstone inveisce contro i turchi con un opuscolo sulle "atrocità bulgare" chiedendo con insistenza che i turchi siano cacciati dall'Europa; anche il ministro degli Affari Esteri, il conservatore lord Salisbury telegrafa a Costantinopoli che «qualsiasi ripetizione di tali infamie riuscirebbe più disastrosa alla Porta che la perdita di una battaglia»; ma l'ambasciatore britannico in Turchia, sir Henry Elliot dice che «abbiamo appoggiato quella che sapevamo essere una nazione semi-civile» e che non importa quanto i bulgari siano massacrati purché siano tutelati gli interessi britannici.
Il sentimento pubblico però si è modificato e lord Derby dice che anche se la Russia dichiarasse guerra, il governo britannico non è in grado di intervenire a favore della Turchia.
1876
-



1876
REGNO di DANIMARCA
Cristiano IX
Albero genealogico

(Gottorp, Schleswig-Holstein 1818 - Copenaghen 1906)
figlio di Federico Guglielmo e di Luisa di Assia-Kassel;
1863-1906, re di Danimarca;

1876
-

ISLANDA

1876
-


1876
REGNO di SVEZIA e NORVEGIA
Oscar II
Albero genealogico

(Stoccolma 1829 - 1907)
figlio di Oscar I e di Giuseppina di Leuchtenberg, e fratello di Carlo XV;
1872-1907, re di Svezia;
1872-1905, re di Norvegia;


SVEZIA
1876
-
NORVEGIA
1876
-





1876
REGNO di PORTOGALLO
Luiz I
Albero genealogico
(? - 1889)
secondogenito di Ferdinando di Sassonia-Coburgo-Gotha e di Maria II regina di Portogallo;
1861-89, re di Portogallo;
[succeduto al fratello Pietro V]
1862, sposa Maria Pia di Savoia-Carignano (1847-lug 1911);

-

?
(?-?)

1876
-


a

1876
REGNO di SPAGNA
Alfonso XII di Borbone
Albero genealogico
(Madrid 1857-1885)
figlio di Isabella II e di don Francesco d'Assisi di Borbone;
1868, costretto all'esilio con la madre;
1874, 29 dicembre, il colpo di stato di Sagunto restaura la monarchia borbonica, dopo il regno di Amedeo di Savoia e il breve regime repubblicano di E. Castelar;
1875, gennaio, rientra in Spagna;
1875-85, re di Spagna;

 
Primo Ministro
 
1876
don Carlos è ancora con la sua piccola corte a Estella in Navarra, ma la "seconda guerra carlista", nelle province basche e nei territori settentrionali a ridosso dei Pirenei, condotta contro la prima repubblica spagnola ed ora contro i Borboni restaurati, è agli sgoccioli;
appoggiandosi all'abilità politica del primo ministro e al prestigio militare del gen. A. Martínez Campos, il re reprime la "seconda insurrezione carlista" costringendo il pretendente don Carlos a lasciare il paese;
Marzo
don Carlos se ne va dalla Spagna, anche se alcune velleità sopravVIvono forse fra i suoi seguaci;






1876
REGNO D'ITALIA
Vittorio Emanuele II
Albero genealogico
(Torino 1820-Roma 1878)
figlio di Carlo Alberto e di Maria Teresa d'Absburgo-Lorena di Toscana;
1831-49, principe di Piemonte;
1849-59, duca di Savoia;
1849-61, re di Sardegna;
1861-78, re d'Italia;

 

PARLAMENTO
XII Legislatura
(1874 23 nov- 3 ott 1876)
 
XIII Legislatura
(1876 20 nov - 2 mag 1880)
Presidente del Senato
L. Des Ambrois de Nevache
piemontese
[1ª Sessione]
(1874 23 nov - 21 feb 1876)
G. Pasolini
romagnolo (*DS)
[2ª Sessione]
(6 mar - 3 ott)
S. Tecchio
veneto
(1876 20 nov - 2 mag 1880)
Presidente della Camera
G. Biancheri
ligure
(1874 23 nov - 3 ott 1876)
F. Crispi
siciliano
(1876 26 nov - 26 dic 1877)
 
Presidenti
del Consiglio
M. Minghetti II (*DS
(+ Finanze)
romagnolo
(1873 10 lug - 25 mar 1876)
A. Depretis I
lombardo
(1876 25 mar - 26 dic 1877)
(sinistra)
Interno
G. Cantelli
emiliano
(1873 10 lug - 25 mar 1876)
G. Nicotera
calabrese
(1876 25 mar - 26 dic 1877) 
Affari Esteri
E. Visconti Venosta
lombardo
(1869 14 dic - 25 mar 1876)
L.A. Melegari
emiliano
(1876 25 mar - 26 dic 1877)
Guerra
C. Ricotti Magnani
piemontese
(1870 7 set - 25 mar 1876)
L. Mezzacapo
siciliano
(25 mar - 24 mar 1878)
Marina
S.A. P. de Saint-Bon
savoiardo
(1873 10 lug - 25 mar 1876)  
B. Brin
piemontese
(1876 25 mar - 24 mar 1878)
Finanze
- A. Depretis
lombardo
(1876 25 mar - 26 dic 1877)
Agricoltura, Industria e Commercio
 G. Finali
romagnolo
(1873 10 lug - 25 mar 1876)
S. Majorana Calatabiano
siciliano
(1876 25 mar - 26 dic 1877)
Lavori Pubblici
S. Spaventa
abruzzese
(1873 10 lug - 25 mar 1876)  
G. Zanardelli
lombardo
(1876 25 mar - 13 nov 1877)
Grazia e Giustizia, e Culti
P.O. Vigliani
piemontese
(1873 10 lug - 25 mar 1876)
P.S. Mancini
campano
(1876 25 mar - 24 mar 1878)
Istruzione Pubblica
 R. Bonghi
campano
(1874 27 set - 25 mar 1876)
M. Coppino
piemontese
(1876 25 mar - 24 mar 1878)
* Destra storica.

1876

Gennaio
8
, Milano, il marchese C. Cafiero va a trovare A. Costa ma, sorvegliati come sono, poco o nulla possono dirsi.

Febbraio

Marzo
16
, una fila di omnibus scortati da carabinieri a cavallo, esce dalla piazzetta di San Govanni del Monte e si dirige verso piazza dei Tribunali: nel vecchio palazzo Baciocchi inizia il processo per i fatti di Bologna; sono presenti:
. A. Costa, giovane smilzo, dalla fronte ampia e dalla figura piccina, occhiali sul naso; vicino a lui l'élite rivoluzionaria:
. Teobaldo Buggini, alto, bruno, con due baffetti che si stuzzica continuamente;
. Abdon Negri, atletico, con la barba da carbonaro;
. Alessandro Calanchi, piccolo magro e bruno come un'oliva secca;
. Giuseppe Marchesini, bresciano, il fornitore di armi;
. Camillo Penazzi, il rivoluzionario possidente, dai tratti aristocratici e fini;
. Francesco Pezzi,
. Antonio Cornacchia [Bavaresa].
Sessantré persone, fra cui cinque latitanti, sono accusate di attentato contro la sicurezza dello stato. A. Costa, Teobaldo Buggini e Giuseppe Marchesini, inoltre, di compicità per aver capeggiato il complotto; Giuseppe Marchesini, in più, deve rispondere di contravenzione alla legge di Pubblica Sicurezza per aver fornito le armi.
Altri tredici, quattro dei quali latitanti, sono accusati di cospirazione per aver concertato un attentato nelle province di Ravenna, di Ancona e dell'Aquila.
17, Bologna, Corte d'Assise: si svolgono i primi interrogatori.
18, approfittando di un dissidio con i moderati toscani sulla questione dell'esercizio statale delle ferrovie, la destra storica viene rovesciata dalla sinistra;
23, appena giunge notizia che si sta formando un governo della sinistra, i prefetti di Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli e Palermo annunciano irrevocabili dimissioni;
«L'Italia degli italiani» rivela che il motivo di tanto trambusto dei prefetti delle direzioni centrali è nella fretta di far sparire i carteggi più compromettenti. "Si è fatto un falò di molti documenti che nella massima parte contenevano i carteggi elettorali tra i governi e i prefetti".
La smentita dell'ultimo ministro dell'Interno della Destra storica, G. Cantelli, conte di Rubbiano, ha una pronta replica dal quotidiano della sinistra radicale: "Il falò si è fatto: lo abbiamo constatato noi stessi prima di annunciarlo".
[A palazzo Braschi è la prima volta che viene usato l'inceneritore del Ministero dell'Interno per mandare nell'aldilà i segreti del mondo profano. Da questo momento ci si avvarrà dello stesso mezzo anche al Viminale negli anni futuri…]

25, A. Depretis presiede, con un forte sostegno siciliano, il primo ministero della Sinistra parlamentare;
[sinistra storica: raggruppamento liberale-progressista nato dall'unione della sinistra del parlamento subalpino, guidata da A. Depretis, con democratici di provenienza mazziniana o garibaldina (B. Cairoli, F. Crispi, G. Nicotera, G. Zanardelli ecc.);
al momento dell'avvento al potere è formata da 196 deputati meridionali e 71 deputati del centro-nord]; 
Attua varie riforme:
- istituzione dell'istruzione elementare obbligatoria e gratuita (legge Coppino del 1877);
- abolizione della tassa sul macinato;
- allargamento del corpo elettorale da circa 600.000 a circa 2.000.000 di elettori.]

La "sinistra storica" promette di cambiare radicalmente i costumi dell'amministrazione degli Affari interni a cominciare da quelli dei prefetti.

29, A. Depretis raccomanda ai prefetti di "non ingerirsi affatto nelle prossime elezioni" – c'è da completare il turno elettorale in otto collegi senatoriali – e ricorda che "il buon impiegato è quello che si occupa dell'amministrazione e non della politica".
[In realtà la "sinistra storica" non manterrà la promessa di togliere ai prefetti le motivazioni per occuparsi degli interessi elettorali del presidente del Consiglio e del ministro dell'Interno. Dei servizi dei prefetti ne abuseranno lo stesso A. Depretis nonché Crispi e Giolitti.]

il calabrese G. Nicotera [barone, in un comunicato del Ministero dell'Interno] si dà da fare per costituire questure in ogni provincia e, avendo bisogno di personale, assume senza concorso e in modo clientelare cento delegati di PS;
[La loro carriera rimarrà bollata dal nome di "Nicoterini".]

Tra le nomine darà buoni risultati quella del prefetto Giovanni De Bolis alla direzione dei servizi di PS (pubblica sicurezza). È lui ad aprire una sala stampa a palazzo Braschi ai giornalisti per permettere loro di essere correttamente informati dalle istituzioni.
[Da questo momento diventano istituzionali i rapporti tra i cronisti e gli uffici di polizia, che saranno sospesi soltanto durante il fascismo.]

Aprile
24
, Bologna, Corte d'Assise: al processo per i fatti di Bologna si presenta a deporre G. Carducci; quando gli mettono davanti il Vangelo, sui cui giurare, con voce forte e squillante dichiara di considerare il Vangelo null'altro che un «residuo storico». Testimonia, ovviamente, in favore di A. Costa.
Quando la difesa gli domanda cosa ne pensi della "questione sociale", egli risponde che l'Europa sta per adagiarsi in una nuova forma di vita, e che è quindi facile che i giovani di forte ingegno possano precipitarsi nella lotta.
Lo stesso giorno testimonia a favore anche A. Saffi. Perfino il conte Giovanni Codronchi, sindaco di Imola, moderato e amicissimo di M. Minghetti, ricusa di considerare A. Costa un malfattore.
Il pubblico ministero Stacchini, soltanto, tempesta contro A. Costa, negandogli perfino un briciolo di buona fede.

Maggio
18
, Bologna, Corte d'Assise: al processo per i fatti di Bologna l'avv. Giuseppe Ceneri, dopo l'avv. Barbanti, comincia la sua arringa in difesa di A. Costa;
19, … l'avv. Giuseppe Ceneri chiude la sua arringa invocando un verdetto di assoluzione.

Giugno
16
, Bologna, Corte d'Assise: al processo per i fatti di Bologna prima della sentenza A. Costa si rivolge ai giurati (tutti appartenenti ai partiti di destra): «Noi vogliamo lo svolgimento pieno e completo di tutti gli istinti, di tutte le facoltà, di tutte le passioni umane; noi vogliamo l'umanamento dell'uomo [];
alla fine del suo discorso i giurati non perdono tempo a deliberare; alle due di notte viene emesso il verdetto: assoluzione piena di tutti i 70 imputati che vengono rimessi in libertà.
Lo stesso giorno muore M.A. Bakunin.
17, A. Costa si reca a Imola.
25, Imola, nel discorso pronunciato in piazza San Giuliano, A. Costa invita gli operai italiani a ricostituire le federazioni e le sezioni già sciolte. Quasi nello stesso tempo sollecita gli internazionalisti italiani a riprendere attivamente i lavori. L'invito viene raccolto con entusiasmo: in tutta Italia, segretamente, si riorganizzano le sezioni, i nuclei, i gruppi dell'Internazionale.

Luglio
16
, Bologna, si riuniscono tutte le associazioni emiliane e romagnole;
22, Firenze, si riuniscono le sezioni toscane e, per il giorno 29, viene indetto il raduno delle associazioni marchigiane e umbre;
26
, dopo aver partecipato ai due primi convegni e recatosi ora a Fabriano, A. Costa viene arrestato e per essere ricondotto a Imola deve pagare il viaggio per sé e per i carabinieri che lo accompagnano ammanettato fino a casa. Una volta a casa, viene ammonito per «oziosità e vagabondaggio», nulla di più.
29, Iesi, come stabilito, si tiene i congresso delle associazioni marchigiane e umbre; nell'occasione il giornale di A. Costa «Il Martello», che ora esce a Fabriano, viene scelto come l'organo ufficiale della federazione umbro-marchigiana;

Agosto

Settembre


Ottobre
A. Depretis inizia la campagna elettorale dopo lo scioglimento della Camera. 

19, partito in serata da Imola, A. Costa a arriva a Firenze ma viene arrestato. Anche se il Tribunale di Firenze dichiara non luogo a procedere, il pretore di Imola lo condanna tuttavia a un mese di carcere e a sei mesi di sorveglianza per aver trasgredito all'ammonizione. Altri delegati, intervenuti per il congresso, vengono arrestati.
21, visto come si sta mettendo, i superstiti si radunano in un convegno clandestino a Tosi, vicino a Pontassieve.
Arresti, minacce, ammonizioni non scoraggiano i rivoluzionari.
Varie case di Bologna accolgono ora i loro convegni segreti ma il quartier generale è nella trattoria del Foro Boario, dove Teobaldo Buggini tiene sempre una saletta a disposizione per le riunioni dei compagni.
A. Costa partecipa a quasi tutte, pure travestito da frate per non farsi riconoscere…
28, Firenze, indetto dalla commissione di corrispondenza, si svolge il III Congresso della Federazione Italiana dell'Internazionale con chiari intenti rivoluzionari.
Si deve stabilire una direttiva dopo il dissidio fra bakuniniani e marxisti.

Novembre
5
e 12, si svolgono le elezioni politiche: si presenta il 59,2% degli aventi diritto al voto. 
Il ministro dell'Interno G. Nicotera gestisce le elezioni per la Camera con una tale efficienza che la Sinistra conquista 414 seggi, lasciandone soltanto 94 alla Destra.
Quanto a lui personalmente, nel suo collegio di Salerno, ottiene 1.184 voti contro un solo voto per il suo avversario.
F. Crispi viene eletto presidente della Camera nella XIII legislatura.

Dicembre
Un giorno, in un'adunanza segreta in casa di Michele Casali, a porta Mascarella, A. Costa si presenta assieme a G. Pascoli da poco iscritto all'Internazionale ed ora accolto ufficialmente nel movimento rivoluzionario. Da questo momento il poeta non mancherà a nessuna riunione.
In questi ultimi mesi un altro poeta, S. Ferrari, ha lasciato la sua Albertino nella "bassa bolognese" e dopo aver mal digerito la disciplina del collegio Ungarelli, si è iscritto all'università di Bologna. Qui è stato compagno di G. Pascoli e anch'egli allievo di G. Carducci. Ora frequenta l'Istituto superiore di Firenze, allo stesso tempo il quartier generale degli internazionalisti fiorentini, nella bottega, in via Vigna Nuova, di Francesco Natta, uno dei più attivi propagandisti.

MEZZOGIORNO E ISOLE

Napoli, le elezioni sono vinte dalla Sinistra che porta a sindaco il duca di Sandonato.

Fonti:
- Giuseppe Galasso, Intervista sulla storia di Napoli, a cura di Percy Allum, Laterza 1978.

 







 

DOMINION OF CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).
Nel 1841, con l'Act of Union sono stati nominati due primi ministri ma Canada Est e Canada Ovest continuano ad andare ognuna per la sua strada. Il sistema dura ben 25 anni (1842-67).
Nel 1867, 1° luglio, nasce ufficialmente la confederazione: Dominion of Canada.]
Governatore generale
Frederick T.H.-T. Blackwood
conte di Dufferin e Ava
(1872 - 1878)
Primo ministro
Alexander Mackenzie
(1873 - 1878)
[liberale]

1876

Viene completata l'Intercolonial Railway tra Halifax, Saint-John in Nova Scotia e Rivière-du-Loup nel Québec.

A Fort Walsh, costruito dalla North-West Mounted Police nelle Cypress Hills, l'ispettore James Walsh (1840-1905), che ha dato il nome al forte, accoglie Toro Seduto (Ta-tanka I-yotank, 1831-1890) e i suoi Sioux che si sono rifugiati in Canada dopo aver sbaragliato la cavalleria americana del ten.col. George Armstrong Custer (1839-1876) nella famosa battaglia di Little Bighorn (25 giugno 1876).

Agosto
23
, i rappresentanti di Ottawa si incontrano con una delegazione di Cree a Fort Charlton (nel futuro Saskatchewan centrale), per definire i termini del Trattato Numero Sei;
[Gli indiani delle pianure sono in una situazione a dir poco precaria, divisi da lotte intestine, decimati dalle epidemie e minacciati dalla carestia anche in seguito alla quasi ormai completa scomparsa delle mandrie dei bisonti. I Cree si trovano dunque sostanzialmente costretti a venire a patti con il governo canadese.]
Nei colloqui preliminari il capo Poundmaker (Pitikwahanapiwiyin, c. 1842-1886) conduce una dura battaglia perché venga data al suo popolo la possibilità concreta di divenire agricoltori. Egli chiede che il trattato preveda la concessione di animali da fattoria, cavalli, carri e attrezzi agricoli come pure l'intervento di istruttori agrari, ma alla fine egli deve cedere.
Secondo i termini del Trattato Numero Sei il governo si impegna soltanto a fornire aiuti sanitari e razioni alimentari in caso di epidemie e di gravi carestie.
[Nel 1885 Poundmaker prenderà parte alla ribellione guidata da Louis Riel.]
Il trattato viene però respinto da un altro importante capo cree, Big Bear (Mistahimaskwa, c. 1825-1888) che rifiuta di accettare quella che ritiene la fine dell'indipendenza della nazione cree.

Con i trattati con gli indiani il governo canadese istituisce il sistema delle riserve (reserves in anglocanadese; reservations in angloamericano) che viene regolato dall'Indian Act.
[Sarà emendato nel 1880 per inglobare l'intera legislazione esistente relativa agli indiani.]
L'Indian Act pone gli indiani in una distinta categoria legale, quella di minori o pupilli affidati alla tutela del governo federale, che non gode della piena cittadinanza.
Uno speciale Ministero degli Affari Indiani elabora le politiche governative e amministra le riserve attraverso dei funzionari denominati Agenti Indiani.
È scelta una politica di "canadesizzazione" forzata, secondo la quale si deve promuovere l'assimilazione degli indiani alla civiltà bianca privandoli della loro cultura e della loro religione.
[Ne derivano conseguenze grottesce, come quando nel 1884 fu proibito con una legge (in vigore sino al 1951) il "potlatch" [una specie di scambio di doni ecc.], una cerimonia comunitaria fondamentale nella vita sociale degli indiani della costa del Pacifico. Nello stesso periodo vengono messe al bando le danze del sole e altre cerimonie religiose degli indiani delle pianure. In molti casi, poi, i ragazzi vengono allontanati dalle famiglie per essere accolti in collegi gestiti da religiosi dove apprendono la lingua inglese o francese e alcuni rudimenti di tecnica agricola.]

[Nonostante l'incoraggiamento da parte del governo federale, tra la fine dell'Ottocento e il principio del Novecento soltanto un piccolo numero di indiani sceglierà di abbandonare le riserve e di confondersi nella società dei bianchi.
Un caso particolare è quello delle donne che sposano dei non -indiani e che di conseguenza perdono automaticamente il loro status.]

 

 


QUÉBEC
Vescovo di Montréal
Ignace Bourget
(1840 - 1876)
-

1876
-

 

 

 

ONTARIO
-
-

1876
-


NEW BRUNSWICK
-
-

1876
-

NOVA SCOTIA
-
-

1876
-

MANITOBA [dal 1870]
-
-

1876
-


NORTHWEST (territori) [dal 1870]
Governatore
-

1876
-

 

BRITISH COLUMBIA [dal 1858]
[nel 1866 ha incorporato l'Isola di Vancouver e dal 1871 fa parte della confederazione.]
Governatore della provincia
-

1876
-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
[Dal 1873 fa parte della confederazione.]
Governatore della provincia
-

1876
-

 

 

TERRANOVA
Primo Ministro
Frederick B.T. Carter
(1874 - 1878)

1876
-

 


 

 

UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
U.S. Grant [18°]
(1869 4 mar - 4 mar 1877)
[Pr]
Vicepresidente
-
Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
Hamilton Fish
(1869 4 mar - ?)
Ministro del Tesoro
-
Ministro della Guerra
-
Presidente della Corte Suprema
M.R. Waite
(1874 4 mar - 23 mar 1888)

1876
Guerra contro i sioux e i cheyenne per il possesso delle Black Hills (Colline Nere).

Marzo
Alexander Graham Bell, un giovane scozzese emigrato prima in Canada e poi negli Stati Uniti, riesce a trasmettere la prima frase completa e comprensibile su una linea telefonica che collega Boston a Cambridgeport (MASSACHUSETTS).
[L'anno successivo riuscirà a comunicare con New York.
1879, la Bell Telephone Company, da lui fondata con alcuni soci per sfruttare commercialmente il nuovo strumento, ha installato 56.000 apparecchi telefonici (di cui uno alla Casa Bianca) mentre 55 città hanno ormai una propria rete urbana;
1884, inizia il servizio interurbano a lunga distanza;
1900, dopo alcuni perfezionamenti, il numero dei telefoni in funzione è di ca 800.000, il doppio di quelli esistenti in Europa.
La gestione del servizio passa all'American Telephone and Telegraph Company che incorpora oltre cento reti locali.
Il telefono rimane un lusso – gli abitanti di New York pagano una bolletta annuale di 240 dollari – ma ormai è diventato indispensabile.]


Giugno
25, Little Big Horn: sulla riva destra del fiume viene combattuta la celebre battaglia tra gli sioux, comandati da Toro Seduto (Sitting Bull) e Cavallo Pazzo (Crazy Horse), e il 7° reggimento della cavalleria federale del ten.col. G.A. Custer;
è la più grande vittoria indiana sull'esercito degli Stati Uniti:
ca 200 [a.f.: 265] uomini vengono accerchiati e sterminati, G.A. Custer compreso.
[Prima della fine dell'anno, a corto di cibo e di munizioni i sioux dovranno dichiararsi sconfitti.]

Nelle elezioni i democratici sperimentano il "piano del Mississippi" (elaborato nel 1874): il suo scopo è di riportare i pochi scalawags rimasti nell'alveo del Partito democratico e di indurre i negri a non votare. Dove non si riesce con sistemi persuasivi, si adottano mezzi illegali o al limite della legalità.
Associazioni paramilitari scendono in piazza rendendo evidente cosa si debba intendere per "potere dei bianchi".
Le pressioni economiche sono forse ancora più efficaci dell'uso della forza e del terrore:
- i capi delle comunità di colore politicamente più attivi e quelli che hanno aderito al Partito repubblicano non trovano più lavoro,
- i contratti d'affitto dei terreni su cui lavorano non vengono rinnovati,
- nei negozi devono acquistare le merci a prezzi più cari.

 

Il "piano del Mississippi" e una sagace organizzazione del Partito democratico portano gradatamente al collasso i governi controllati dai carpetbaggers: nel 1876 i bianchi hanno recuperato il pieno controllo dell'amminitrazione di tutti gli stati del Sud, con le sole eccezioni di LOUISIANA, SOUTH CAROLINA e FLORIDA.
[Ironia della sorte, proprio i voti di questi tre stati risulteranno decisivi nele elezioni presidenziali.]

 

Elezioni presidenziali
 
voto popolare
voto elettorale
. R.B. Hayes (Repubblicano)
4.036.298
185
. Samuel J. Tilden (Democratico)
4.300.590
184

Quando vengono resi noti i risultati elettorali il candidato democratico, Samuel J. Tilden dello stato di NEW YORK, ha ottenuto più voti del suo rivale, il repubblicano R.B. Hayes dell'OHIO ma, a causa del complesso sistema elettorale americano, nessuno dei due candidati può contare su una chiara maggioranza nel collegio elettorale:
- Samuel J. Tilden conta 184 voti, una maggioranza non sufficiente a garantirgli l'elezione,
- R.B. Hayes conta 166 voti, ma sono controversi i 19 voti spettanti ai tre stati sudisti ancora retti da carpetbaggers.
Entrambi i candidati li reclamano per sé: tutti e tre gli stati hanno reso noti due diversi risultati elettorali.
Passano mesi turbulenti.

 

 


Caso Munn contro Illinois: la Corte Suprema, confermando il diritto di ogni singolo stato di regolamentare i servizi pubblici, dichiara che quando la proprietà privata è connessa con un interesse pubblico deve "accettare il controllo pubblico per il bene pubblico".
[Seguendo l'esempio del MASSACHUSETTS (1869), gli stati della costa atlantica decidono di imporre dei controlli sul servizio ferroviario; ma i primi tentativi di una a vera e propria regolamentazione statale si hanno nel Middle West, in seguito alle proteste delle organizzazioni dei contadini, in particoalre del "movimento Granger".
1871, l'ILLINOIS approva un provvedimento regolativo;
1874, IOWA e MINNESOTA imitano l'ILLINOIS, e in seguito fanno lo stesso MISSOURI, KANSAS e NEBRASKA.
Queste norme, note come "leggi Granger" [da "Granger"]:
- fissano prezzi massimi per il trasporto dei passeggeri e delle merci,
- vietano ogni forma di discriminazione tariffaria,
- istituiscono apposite commissioni di controllo.
Le compagnie ferroviarie reagiscono affermando che tali provvedimenti sono incostituzionali perché violano le prerogative del Congresso in materia di scambi commercialli tra gli stati, mentre la predeterminazione del prezzo equivale a una privazione di beni senza regolare processo e viola perciò il XIV emendamento.
La Corte Suprema modificherà la sua posizione nel 1886.]

 


 

 

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1876
-

 

[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1876
-

 

[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1876
-

 

[04] - [04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nell'Unione nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.
Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870.]
Governatore
-
-

1876
-




[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
-

1876
-

[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
-

1876
-



[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
-

1876
-

 



 






[08] - [01] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
-
-

1874
-


[09] NEW HAMPSHIRE [dal 21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
-

1876
-

 





[10] - [08] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788] - cap. Richmond
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1876
-

 





[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-

1876
-

 

[12] - [09] NORTH CAROLINA [dal 29 maggio 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-
-

1876
-

[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
-

1876
-


[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
-

1876
-


[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
-
-

1876
-



[16] - [10] TENNESSEE [dal 1° giugno 1796] - cap. Nashville
[Riammesso all'Unione dall'aprile 1866.]
Governatore
-
-

1876
-




[17] OHIO [dal 1° marzo 1803] - cap. Columbus
Governatore
-
-

1876
-

[18] - [05] LOUISIANA [dal 30 aprile 1812] - cap. Baton Rouge
- 1819, Trattato Adams-Onís: stabilisce il confine con il MESSICO spagnolo: va dal fiume Sabine, nel TEXAS orientale, fino al 42° parallelo (futuro confine settentrionale della CALIFORNIA) e da quel punto, verso ovest, fino al Pacifico.
Governatore
-
-

1876
-

 


[19] INDIANA [dal 11 dicembre 1816] - cap. Indianapolis
Governatore
-
-

1876
-

[20] - [06] MISSISSIPPI [dal 10 dicembre 1817] cap. Jackson
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1876
-


[21] ILLINOIS [dal 3 dicembre 1818] - cap. Springfield
-
Governatore
-
-

1876
-

[22] ALABAMA [dal 14 dicembre 1819] - cap. Montgomery
[Dal 18 ottobre 1867 sotto la sovranità degli Stati Uniti.]
Governatore
-

1868
-

 

 




[23] MAINE [dal 15 marzo 1820] - cap. Augusta
-
Governatore
-
-

1876
-

[24] MISSOURI [dal 10 agosto 1821] - cap. Jefferson City
Governatore
-
-

1876
-


[25] - [11] ARKANSAS [dal 15 giugno 1836] - cap. Little Rock
Governatore
-
-

1876
-

 


[26] MICHIGAN [dal 26 gennaio 1837] - cap. Lansing
Governatore
-
-

1876
-


[27] - [03] FLORIDA [dal 3 marzo 1845] - cap. Tallahassee
Tra il 1810 al 1813 gli Stati Uniti hanno inglobato la maggior parte della Florida occidentale, la scia costiera che corre da New Orleans a Mobile, ma una buona parte della colonia, unitamente a tutta la Florida orientale, cioè la penisola, resta ancora sotto il dominio spagnolo.
Nel 1819, con il Trattato Adams-Onís è stata completamente ceduta agli Stati Uniti dalla Spagna.
Nel 1868 è rientrata a far parte dell'Unione.]
Governatore
-
-

1876
-

 


[28] - [07] TEXAS [dal 29 dicembre 1845] - cap. Austin
Governatore
-
-

1876
-

 


[-] Territorio del NEW MEXICO [dal 1846]
Governatore
-
-

1876
-

 


[29] IOWA [dal 28 dicembre 1846] - cap. Des Moines
Governatore
-
-

1876
-

 


[30] WISCONSIN [dal 29 maggio 1848] - cap. Madison
Governatore
-
-

1876
-

 


[-] Territorio dell'UTAH [dal 1850]
[Dal 2 marzo 1861 si è staccato il Territorio del NEVADA.]
Governatore
-
-

1876
-

 

 


[31] CALIFORNIA [dal 9 settembre 1850] - cap. Sacramento
Governatore
-

1876
-

 


[32] MINNESOTA [dall'11 maggio 1858] cap. Saint Paul
Governatore
-

1876
-

 


[33] OREGON [dal 14 febbraio 1859] - cap. Salem
- 1845, alla fine dell'anno i 5000 coloni americani dell'Oregon organizzano un governo provvisorio e chiedono la fine del regime di occupazione comune e l'esclusiva giurisdizione americana.
- 1848, diventa territorio autonomo.
Governatore
-

1876
-

 


[34] KANSAS [dal 28 gennaio 1861] - cap. Topeka
Governatore
-
-

1876
Gennaio
-

 


[-] Territorio dell'IDAHO [dal 24 marzo 1863] - cap. Boise
[Inizialmente, fino al 7 dicembre 1864, la capitale era Lexinton.]
Governatore
-
-

1876
Gennaio
-

 


[35] WEST VIRGINIA [dal 19 giugno 1863] - cap. Charleston
Governatore
-
-

1876
Gennaio
-

 


[-] Territorio del MONTANA [1864-89] [dal 26 maggio 1864] - cap. Helena
[cap.li: fino al 1865 Bannack, fino al 1875 Virginia City.]
Governatore
-
-

1876
Gennaio
-

 


[36] NEVADA [dal 31 ottobre 1864] - cap. Carson City
[Il 2 marzo 1861 il suo territorio era stato separato da quello dell'UTAH.]
Governatore
-
-

1876
-

 

 


[37] NEBRASKA [dal 1° marzo 1867] - cap. Lincoln
Governatore
-
-

1876
-

 


[38] COLORADO
[Territorio autonomo dal 28 febbraio 1861.]
Governatore
-
-

1876
Agosto
, entra a far parte dell'Unione.

 


a





1876
GRANDI ANTILLE
- Presidente della repubblica
?
(? - ?)
guerra grande (1868-78): prima guerra d'indipendenza cubana;
1876
gli elementi più moderati del fronte patriottico, tra cui F.V. Aguilera, si arrendono al governo borbonico in cambio di limitate concessioni (autonomia dell'isola e rappresentanza alle cortes di Madrid); l'ala più radicale, capeggiata dal gen. nero A. Maceco, da M. Gómez e da E. Agromonte, risolutamente abolizionista e indipendentista, regge ancora per un triennio;
Haiti
-
?
(?-?)
1876
-
- Presidente della repubblica
?
(?-?)
1876
-
- Governatore
?
(?-?)
[colonia britannica dal 1866]
1876
-


gen. José Porfirio Diaz
(1876 - 1880)
1876
STATI UNITI del MESSICO
(repubblica federale)
- Presidente della repubblica federale
S. Lerdo de Tejada
(1872 - 1876)
gen. José Porfirio Diaz
(1876 - 1880)
1876
dopo un susseguirsi in crescendo di sollevazioni militari e indie, un generale di origine meticcia, già rivale di B.P. Juárez Garcia († 1872), José Porfirio Diaz pone fine manu militari al "Movimiento de la reforma" e all'esperienza liberale;

1876
GUATEMALA
[formalmente indipendente dal 1847]
- Capo del governo
-
1876
-


1876
HONDURAS
-
?
(?-?)
1876
cresce la dipendenza dagli Stati Uniti, interessati a mantenere sotto proprio controllo le ricche piantagioni di banane, unica risorsa economica del paese;

1876
- Presidente
?
(? - ?)
1876
-

1876
NICARAGUA
[protettorato della Gran Bretagna sulla Costa de Mosquitos: (1848-60)]
- Dittatore
-
1876
lotte tra liberali e conservatori (clericali) agitano la vita interna del paese per tutto il secolo XIX;
gli interessi nordamericani sono rafforzati dal progetto di costruire un canale interoceanico attraverso il Nicaragua;



1876
COSTA RICA
[il paese è indipendente dal 1821]
- Presidente
T. Guardia
(1870 - ?)
1876
l'economia è basata in netta prevalenza sulla coltura del caffè e nel corso del secolo XIX, mentre si assiste ad una sistematica penetrazione di capitali inglesi e nordamericani, si forma pure una ristretta élite, socialmente e politicamente dominante, legata all'esportazione di questo prodotto;






1876
- Presidente  
1876
-


1876
- Presidente della repubblica
A. Guzmán Blanco
(1870 - 1888)
[dispotismo illuminato]
1876
-

1876
República del Ecuador
Presidente della repubblica
-
 
1876
conflitti di frontiera con la Colombia;
le gravi amputazioni territoriali portano a un quadro politico instabile contrassegnato fino agli inizi del Novecento da un alternarsi di dittature conservatrici (J.J. Flores, G. García Moreno) e di dittature liberali (V. Rocafuerte, E. Alfaro) e da crescenti ingerenze dell'esercito formato all'origine da elementi venezuelani;



1876
BOLIVIA
Presidente della repubblica
?
(1825-?)
 
1876
l'evoluzione storica della regione è caratterizzata dall'instabilità politica, sociale ed economica, conseguenza della lotta tra le contrapposte oligarchie dell'altopiano minerario e del Chaco agricolo e delle tensioni sociali che percorrono il paese (agitazioni contadine e scioperi dei minatori);


1876
PERU'
[Repubblica indipendente dal 1827]
- Presidente della repubblica
M. Pardo
(1872-76)
[partito "civil" o "civilista"]
1876
la crisi economica chiude il ciclo del guano sostituito dal boom dei nitrati;



1876
CILE
Presidente della repubblica
?
(1871 - ?)
 
1876
sono saliti al potere i liberali, espressione dei ceti mercantili e imprenditoriali legati agli interessi inglesi;
la brusca caduta dei prezzi mondiali delle materie prime (1873-78) pone fine al primo ciclo del rame cileno;


1876
GUYANE
[dal 1816 divise nelle tre colonie]
 dal 1816 divise nelle tre colonie:
Guyana Britannica (inglese)
1876
-
Suriname (olandese)
1876
-
Guyane Française (francese)
1876
già sede di una colonia penitenziaria e poi, dal 1852, di un bagno penale (fino al 1945);


1876
Pedro II
Albero genealogico
(Rio de Janeiro 1825 - Parigi 1891)
figlio di Pietro I;
1831-89, imperatore del Brasile;
a soli sei anni dopo l'abdicazione del padre;
[incoronato imperatore nel 1841, regnerà di fatto solo dal 1847]
nel 1847, rientrata la secessione del Rio Grande do Sul, istituisce un gabinetto responsabile dinanzi al parlamento, nel quale vengono immessi in posti chiave ex dirigenti separatisti;


1876
questione dei vescovi (1855-73)
mentre dal 1850 sono già giunti dall'Europa circa 280.000 immigrati, si assiste in questo periodo anche all'ascesa dei nuovi ceti cittadini di Rio (cariocas), di San Paolo e del Minas Gerais (mineros) e il diffondersi delle idee positivisti che; fattori che insieme danno vigore alla propaganda repubblcana;




1876
Presidente della repubblica
?
(1874 - 1904)
[partito dei colorados]
 
1876
mentre cresce la dipendenza del paese dalle aree commerciali più solide (Argentina e Brasile) sorgono pure aspri conflitti fra il partito dei colorados laico e liberale, salito ora al potere, e quello degli azules, conservatore;



1876
- Presidente della repubblica
N. Avellaneda
(1875 - 1879)
 
1876
Buenos Aires, s






1876
Presidente della repubblica
?
(? - ?)
[partito colorado]
 
1876
Montevideo,

 




1876
CINA
Tz'u-Hsi [Tz'u-Hsi]

(Dinastia Manciù)

ex concubina Jehonala;
1861-1908, imperatrice della Cina;

1876
Pechino,

 




a

 

«segue 1877»




1876
(periodo Mejji: 1868-1912)
Giappone

Mutsuhito

(? - ?)
1868-1912, imperatore del Giappone;

1876
dopo la divisione nelle nuove classi, eseguita dal governo, gli ex samurai tentano varie rivolte ma tutte vengono represse.
Il Giappone conclude con la Corea un trattato di commercio molto favorevole, dietro la minaccia di inviare una flotta militare; questo trattato, garantendo ai giapponesi la extraterritorialità e provvedendo all'apertura di tre porti, segna l'nizio della penetrazione economica e militare del Giappone in Corea. Al Giappone preme soprattutto che la Cina non consideri la Corea uno stato tributario.
[Poiché negli affari interni coreani il governo giapponese sostiene quelle forze che mirano a introdurre riforme di tipo occidentale, ciò determina la reazione delle forze conservatrici, sostenute dalla Cina. In questo modo i contrasti interni della Corea si iscrivono in sostanza nel più ampio conflitto del Giappone con la Cina.]

a

 



1876
Marocco
-
-
1876
-


1876
Algeria
-
-
1876
dopo la repressione dell'insurrezione berbera guidata da Mokrani, i francesi sottomettono definitivamente anche la Grande Cabilia, già conquistata nel 1857;
la colonizzazione francese avviene attraverso una forte immigrazione dalla Francia e una sistematico esproprio delle terre appartenenti ai proprietari musulmani; i costanti tentativi di assimilare gli arabi-berberi alla cultura francese finiranno col risveglio nazionale algerino;


1876
Tunisia
   
1876
-


1876
EGITTO
[parte dell'Impero Ottomano]
Isma'il
(Il Cairo 1830 - Costantinopoli 1895)
figlio di Ibrahim Pascià
1863-67, viceré d'Egitto;
succeduto allo zio Sa'id, è il vero continuatore della politica del padre;
1867-79, khedivè d'Egitto;
[riesce a ottenere dal sultano 'Abd al-'Aziz (firmani del 1866 e 1867) ampie autonomie per l'Egitto, il titolo di "khedivè" e prerogative regali, il diritto cioè di mutare la legge di successione a favore dei propri discendenti diretti, invece di trasmettere il potere, come era d'uso, al più anziano membro della famiglia di Muhammad Ali.]
1873, ottiene un rescritto imperiale che lo rende di fatto sovrano indipendente, con il diritto di aumentare i prestiti e assicurarsi concessioni senza ricorrere al sultano.
L'influenza egiziana si è estesa fino ai Grandi Laghi, dal 1874 nel Darfur e, dal ?, in Abissinia.
1876
Aprile
dichiarazione ufficiale egiziana di bancarotta;
[Di fatto segue quella della Turchia di soli sette mesi; per l'Egitto le conseguenze sono simili a quelle della Turchia, ma più gravi.]

Mentre con la Turchia il governo britannico si è limitato al sostegno morale dei detentori dei titoli e ha rifiutato il coinvolgimento diretto, con l'Egitto si comporta diversamente, data la sua posizione sulla via che conduce in India.
Come previsto da Palmerston, il modo in cui l'Egitto è governato costituisce una questione di vitale interesse per l'impero britannico.



 



1876
Sudan
[capitale Khartum]
Il chedivè d'Egitto Muhammad Alì e suo figlio Ismail, tra il 1820 e il 1822, conquistano l'Alta Nubia, il Kordofan e il Sennar, realizzando la prima unificazione politica del paese.
Nel 1840 la dominazione egiziana viene consolidata a est con l'annessione di Kassala e nel 1846 con l'annessione di Suakin sul mar Rosso.]

- Governatore generale
delle province equatoriali

C.G. Gordon
(1873- 1880)
1876
la dominazione egiziana stenta ad affermarsi a sud, divenuto l'epicentro della nuova egemonia schiavista di Rabah Zubair Pascià, governatore-negriero del Bahr el-Ghazal, che nel 1874 si è insignito per proprio conto del Darfur.

Della spedizione di Giovanni Miani, non passata inosservata, ne è al corrente Romolo Gessi [Gessi Pascià] che si trova in Sudan.
[Figlio di padre romagnolo e di madre armena, nacque in mare. Il governatore generale del Sudan l'inglese Gordon Pascià lo apprezzava a tal punto da averlo nominato governatore della provincia detta Equatoria. Compie una vastissima opera di esplorazioni e soprattutto conduce una campagna antischiavista. Entrato in Congo risale il Nilo Bianco e poi il Nilo Alberto sino al lago Alberto. Da qui fa una puntata sino alle cascate Murchison, torna al lago ne tenta la prima circumnavigazione. Riuscito nell'impresa vede il Ruwenzori.]
Nella sua qualità di ufficiale dell'esercito egiziano e poi di governatore (quindi un italiano al servizio di stranieri) si avvale della collaborazione di altri italiani, come Carlo Piaggia e Gaetano Casati.


1876
Senegal
[dal 1817 è sotto controllo francese;
dal 1865, sottomesso e pacificato, è diventato la testa di ponte per la conquista dell'entroterra sudanese.]
- Governatore
?
(? - ?)
1876
1856-86, i senegalesi sotto la guida del damel di Cayor, Lat-Dior, un capo uolof (ucciso nel 1886), oppongono un'accanita resistenza ai conquistatori bianchi;
partecipa alla lotta anche Mamadou Lamine, vincitore dei francesi a Casamence.





1876
Mauritania
[protettorato francese su su Trarza dal 1858.]
-
-
1876
-




1876
Niger
Rabah
(? - ?)
1870-1900, re;
[regno costituito nel Bahirmi, nel Kanem-Bornu e in parte del Ciad – capitale Dikoa]
forma nella capitale un fiorente mercato di schiavi;



1876
Guinea
 
-  

1876
-


1876
[colonia inglese dal 1808.]
- Governatore
?
(?-?)
1876
-


1876
[ex Monrovia, è una repubblica indipendente dal 1847, con una costituzione modellata su quella statunitense ma con il predominio dell'elemento nero-americano su quello autoctono;
nel 1857 al paese si è unita l'ex colonia formatasi a capo delle Palme nel 1833.]
-
-
1876
Edward Wilmot Blyden, discendente da avi Ibo, descrive il "socialismo africano" in The Prospects of Africa.


1876
- Governatore
-
 
1876
-


1876
Costa d'Oro
[Ghana]
[dal 1874 colonia della Corona inglese con gli Ashanti come popolo "indipendente" (finché non saranno piegati).]
-
-
1876
-


1876
Lagos
[dal 1861 colonia della Corona britannica.]
-
-
1876
-

1876
Dahomey
-
-
1876
la Francia dal 1863 ha chiuso gli sbocchi marittimi del paese;


1876
Nigeria
[dalla conferenza di Berlino del 1865, la zona ibo (nota col nome di Oil Rivers per le foreste di palma olearia) è riconosciuta protettorato inglese.]
-
-

1876
-




1876
Africa Centrale
-
-
1876
-


1876
Camerun
[Penetrazione europea, a partire dalle regioni prospicienti l'estuario del Camerun, sede dei potentati bantu dei duala e degli yaoundé, dediti alla tratta degli schiavi e al commercio dell'avorio]
-
1876
-

1876
Gabon
-
-

1876
l'esploratore Pietro Savorgnan di Brazzà risale l'Ogooué completando la sottomissione dell'interno, consolidando così l'insediamento francese che già aveva avuto inizio nel 1839-49 con il pretesto della repressione della tratta degli schiavi (fondazione di LibreVille );

I Fon sotto la guida di Gezo e Gelele, resistono a francesi e inglesi.



1876
Zaire
-
-
1876
il corso del fiume Congo (con il suo estuario chiamato Zaire scoperto tra il 1482 e il 1483 da una spedizione navale portoghese comandata da Diego Cao) viene solo ora risalito dall'inglese H.M. Stanley il quale esplora anche le regioni che formano il suo ampio bacino.
Quando entra nella zona del Maniema, anche lui (come due anni prima l'esploratore inglese Verney Lovett Cameron) incontra i capi arabi ma riesce – forse perché è più famoso, forse perché ha più mezzi o forse perché è più spregiudicato – a incontrare il capo arabo Hamed bin Mohamed el Marjebi [Tippu Tib], il più potente fra tutti i capi arabi della zona. Ricco e temuto, gode di grande prestigio in vaste zone dell'Africa e nessuno gli contrasta il dominio del Maniema.
[Fra i suoi ascendenti egli conta una nonna nera, figlia di un capo della zona del Lomami; schiavisti neri l'avevano catturata e venduta agli arabi; a loro volta costoro l'avevano rivenduta a caro prezzo – trattandosi di una femmina appetitosa – a un notabile arabo di Zanzibar. Sicché Tippu Tib ha un quarto di sangue nero e tre quarti di sangue arabo e assomma le doti del capo arabo (come intelligenza, astuzia, coraggio, aggressività, crudeltà e nobiltà di portamento) a quelle del nero (come pazienza, tolleranza, resistenza fisica e adattabilità all'ambiente africano).]

Ottobre
Nel villaggio di Kasongo o Tubannda H.M. Stanley e Hamed bin Mohamed el Marjebi [Tippu Tib] (1838-?) stipulano un patto:
- il primo pagherà 5.000 dollari e le razioni di 140 uomini;
- il secondo si impegna ad accompagnare l'inglese, scortandolo con i suoi armati, per un periodo di tre mesi, marciando quattro ore al giorno.
Pochi giorni più tardi la carovana di H.M. Stanley arriva a Nyangwe, sul Lualaba.
Qui (rispetto al 1871) l'atmosfera non è cambiata.
Uno dei più noti capi schiavisti, il meticcio Dugumbi, abbruttito dall'alcool, dal hashish e da un harem di trecento pregevoli mogli, si abbandona a tutti gli eccessi.
Grazie alla protezione di Tippu Tib, la carovana prosegue comunque lungo le rive del Lualaba.
Dopo dieci giorni di penosa marcia lo stesso Tippu Tib è indeciso se continuare. Solo un aumento di 2.500 dollari sulla tariffa pattuita fa riprendere il cammino.
Ma il peggio non è ancora venuto.
Per quanto H.M. Stanley riesca ad impossessasi di alcune piroghe, a montare la chiatta di ferro e a farla navigare, solo una parte dell'enorme carovana può trovar posto sui natanti; gli altri, fra i quali Frank Pocock, l'ultimo aiutante bianco sopravvissuto, devono continuare a battersi contro l'inferno della foresta.

Dicembre
5
, H.M. Stanley e i suoi uomini arrivano in un villaggio molto esteso, dal quale, all'avvicinarsi della carovana, gli abitanti sono fuggiti. Nel villaggio viene cattuato una specie di omuncolo, un pigmeo, col turcasso pieno di frecce avvelenate. La località si chiama Kindu.
L'esploratore decide di sostarvi perchè vi ha trovato una grande piroga e intende ripararla. Vi riuscirà ma nel frattempo, tra gli umini della carovana si sono diffuse gravi malattie, dalla rogna alle piaghe, dalla polmonite alla dissenteria e al vaiolo.
Qui, sulla riva di Kindu, la piroga imbarcherà ben sessanta ammalati, poi sarà presa a rimorchio dalla chiatta, e di quando in quando si alleggerirà perché i morti – due o tre al giorno – verranno gettati in acqua. Alle difficoltà naturali e al flagello dei morbi s'unisce intanto l'ostilità degli indigeni; H.M. Stanley può continuare solo a costo di continue scaramucce, di scontri sanguinosi.
A pochi chilometri da Kindu gli indigeni – che non ammettono la presenza di estranei nel territorio per il timore che la carovana vada a caccia di schiavi, prerogativa degli arabi – attaccano con straordinaria violenza un campo creato dall'esploratore.
Un nuovo combattimento porta a H.M. Stanley un bottino di ventitré piroghe con le quali egli può ora imbarcare tutta la carovana. Tippu Tib non gli serve più, viene congedato e riprende la via di Nyangwe.
Ma nemmeno la discesa per via d'acqua va liscia. Anzi, siccome il fiume mette in maggiore evidenza l'arrivo degli stranieri, maggiore è la reazione dei selvaggi delle sponde.
H.M. Stanley riesce comunque a proseguire il suo viaggio, sa aggirare le cateratte del Lualaba (porteranno il suo nome), riprende la via d'acqua e supera la zona dove sorgerà la città di StanleyVille .
Ad un certo punto, nella zona di Basoko, là dove si getta nel Congo il fiume Aruwimi sbucano all'improvviso cinquanta piroghe condotte da quarante rematori ciascuna, che vanno come il vento. I duemila indigeni della tribù basoko (cannibali) attaccano la carovana con lance e frecce; il fuoco a volontà ordinato da H.M. Stanley li mette in fuga e vengono inseguiti lungo la riva destra finché, superato un promontorio, viene avvistato il loro villaggio. La lotta continua finché non vengono cacciati nella foresta.


1876
Katanga
-
-
1876
il principe nyamwezi Msiri, impadronitosi della parte orientale del paese, tenta di fondarvi un potente impero regionale ostile alla penetrazione bianca;




1876
Impero di Etiopia
Giovanni IV
(† 1889)
Kasa, re del Tigré, risultato vincitore nel confronto per la supremazia definitiva fra i due regni vassalli più importanti dell'impero, il Tigré e lo Scioà, si fa incoronare ad Axum;
1872-89, imperatore di Etiopia;

1876
-




1876
Somalia
[nel 1840 la costa settentrionale del territorio è diventata possedimento egiziano;
nel 1862 la Francia ha acquistato Obock, all'imbocco del Mar Rosso, da alcuni capi dancali.]
-
-
1876
con l'apertura del canale di Suez (1869), la zona ha assunto rilevanza oltre che per l'Egitto (che già possiede dal 1840 la costa settentrionale del territorio ed ora tenta di assicurarsi il controllo di alcuni scali somali) anche per le potenze europee tra cui la stessa Francia che nel 1862 ha già acquistato Obock, all'imbocco del Mar Rosso, da alcuni capi dancali;

1876
Uganda
[gli esploratori britannici J. Speke e J. Grant, i primi europei ad esplorare il paese, nel loro viaggio alla scoperta delle fonti del Nilo si sono spinti fino al regno del Buganda.]
-
-
1876
-


1876
Africa Orientale
-
-
1876
-

1876
Tanganica
1876
-


1876
Zanzibar
Isola dell'oceano Indiano, situata presso il continente africano, nel 1503 venne conquistata dai portoghesi che instaurarono il loro dominio anche sulla fascia costiera continentale antistante, ove la città più importante era Mombasa, creandovi basi per il commercio con l'Asia e un certo numero di piantagioni.
All'inizio del XVII sec. l'isola e la fascia costiera vennero raggiunte da commercianti indiani e conquistate dagli imam di Mascate per poi finire, nella prima metà dell'800 sotto il dominio di Sa'id ibn Sultan imam dell'Oman il quale estese la propria autorità sulla costa orientale africana di Mogadiscio, a Nord, e sino a capo Delgado, a Sud.
Nel 1956, dopo la morte di Sa'id ibn Sultan, i suoi domini vengono spartiti tra gli eredi.
Syed Burghash  
(? - ?)
figlio di
?-?, sultano di Zanzibar;


 
?
(? - ?)
1876
Gennaio
AkidA Mohammed ibn Abdulla, comandante del sultano a Fort Jesus, si ribella con le sue truppe.
18, le navi da guerra inglesi, Riflemen e Nassau, distruggono la base militare.



1876
Angola
-

1876
-

 

 

 


1876
Lobenguela
-
(1833 ca-1894)
figlio di
1868 - ?, re dei maTabele di Zimbabwe;
[clan guerriero nguni (zulu)]

1876
-


1876
Malawi
-
-
1876
la Libera Chiesa di Scozia intraprende l'evangelizzazione del paese;


1876
Mozambico
-
-
1876
-




1876
Regno del Madagascar
(Imérina)
 
Raharo
(1863 - 1883)
1876
è al potere l'ex primo ministro malgascio Raharo (1863-83) che tenta tardivamente di salvare l'indipendenza del regno riavvicina ndosi alla Gran Bretagna e completando l'occidentalizzazione interna (emanazione di un codice, coscrizione obbligatoria, emancipazione degli schiavi, cristianesimo come religione ufficiale);


1876
Repubblica del Transvaal
[dal 1856]
[territorio dal Vaal al Limpopo - capitale: Pretoria]
Presidente
Burgers
(1872 - 1883)
1876
-

1876
Natal
[dominio inglese dal 1844]
[nel 1838 la regione è stata conquistata e colonizzata da coloni olandesi (boeri) e nel 1840 trasformata in repubblica indipendente;
1842-44, gli inglesi vi affermano nuovamente il loro dominio, dopo aver costretto i boeri a trasferirsi nell'interno, nello stato libero dell'Orange.]
Governatore
?
(? - ?)
1876
-

1876
Stato Libero d'Orange
[territorio dall'Orange al Vaal - capitale: Bloemfontein]
[stato indipendente creato nel 1836 da coloni olandesi provenienti da Città del Capo;
dal 1848 è occupato dalle truppe britanniche che hanno spostato il centro amministrativo a Bloemfontein;
nel 1854, vista l'impossibilità di controllare militarmente l'immenso territorio, gli inglesi si sono ritirati.]
Presidente
M. Pretorius
(1859 - ?)
1876
-

1876
[L'insediamento degli inglesi, divenuto definitivo dal 1814, ha formato un'oligarchia amministrativo-commerciale anglosassone nel Sud;
1834-39, grande trek (spostamento di massa dei coloni boeri verso le regioni dell'interno: Orange e Transvaal.]
Governatore
?
(? - ?)
1876
1876-80, Polgrave lascia il capo per "tenere sotto controllo" gli Herero.
Inglesi e tedeschi impiegano gli Herero in un'altra guerra contro i Nama nel dicembre 1880






































1876
Persia
Nasir al-Din Scià
(1831-1896)
figlio di Muhammad Scià, della dinastia Qagiar;
1848-96, scià di Persia;


1876
-



 



Adenauer, Konrad Herman Josef (Colonia, Prussia renana 5 gennaio 1876 – Bad Honnef o Rhöndorf, Bonn 19 aprile 1967) politico e statista tedesco, uno dei padri fondatori della Comunità europea.

– Balabanov, Angelica o Angelica Balabanoff (Cernigov, Ucraina 1876-Roma 1965) donna politica russa, di ricca famiglia, emigrata giovanissima in Belgio, segretaria della Terza Internazionale, italiana d'adozione; 
1902, entra nel Partito socialista italiano;
1914-15, redattrice dell' «Avanti!»; 
1915, partecipa alla conferenza di Zimmerwald dove conosce Lenin;
1918, tornata in Russia, aderisce al Partito bolscevico;
1921, in rotta col partito torna in Italia;
1926-31, in esilio in Francia, dirige l'edizione parigina dell' «Avanti!» e si reca negli Stati Uniti;
1947, tornata in Italia, protagonista della scissione di Palazzo Barberini, diventa dirigente del Partito socialdemocratico, staccatosi dal Partito socialista.
Ricordi di una socialista (1946)
Lenin visto da vicino (1958).

Bastico, Ettore (Bologna 3 gennaio 1876 – ?) militare italiano.

Belluzzo, Giuseppe (Verona 25 novembre 1876 – Roma 21 maggio 1952) politico italiano.

Bocciardo, Arturo (Genova il 16 aprile 1876 – 18 luglio 1959) imprenditore e politico italiano.

Bresciani, Carlo (Brescia 23 settembre 1876 – Brescia 11 settembre 1962) politico italiano.

Cernov, Viktor Michajlovic (Jambov 1876-Ne York 1952) politico russo, fondatore del Partito socialista rivoluzionario (SR);
1915, fa parte della delegazione russa alla conferenza di Zimmerwald;
1917, dopo l'abbattimento dello zarismo (febbraio), è ministro dell'agricoltura del governo provvisorio (maggio-settembre) dal quale si dimette;
1918, presiede l'assemblea costituente russa del 18/19 gennaio e in seguito al suo scioglimento da parte dei bolscevichi va esule prima a Parigi e poi a New York.

Ciano, Costanzo (Livorno 1876-Ponte a Moriano, Lucca 1939) ufficiale di marina e politico italiano, padre di Galeazzo (1903-44);
1917, novembre, si distingue nell'azione di Cortellazzo per cui, in epoca fascista, ha il titolo di conte di Cortellazzo;
1918, partecipa al forzamento del porto di Buccari per il quale ottiene una medaglia d'oro;
1919-20, segue G. D'Annunzio a Fiume e aderisce al fascismo;
1921, deputato;
1922, sottosegretario alla marina mercantile;
1924-34, ministro delle comunicazioni;
Dopo alcuni anni di permanenza al governo ha accumulato un miliardo di lire» – circa 80 Mdi del 1966. Così scriverà Bartolo Belotti in L'avventura fascista, Milano 1945, p. 133.]
1934, presiede la camera dei fasci e delle corporazioni.

Corbino, Mario Orso (Augusta, Siracusa 30 aprile 1876 – Roma 23 gennaio 1937) politico italiano.

Cuno, Wilhelm (1876-1933) politico tedesco, indipendente;
1921 22 novembre - 12 agosto 1923, cancelliere del Reich.

D'Aragona, Ludovico (Cernusco sul naviglio 1876-Roma 1961) sindacalista e politico italiano;
1892, membro del Partito socialista, vicino a F. Turati;
1918, segretario delle camere del lavoro di Brescia, Pavia e Genova; segretario generale della CGL succedendo a R. Rigola;
1919-24, deputato socialista;
1920, durante il movimento di occupazione delle fabbriche è tra coloro che sostengono la composizione del conflitto;
1921, favorisce il "patto di pacificazione" fra socialisti e fascisti e si oppone all'organizzazione degli Arditi del popolo;
1922, ottobre, viene espulso dal PSI con i riformisti;
1923, agosto, si mostra favorevole alla collaborazione "tecnica" col governo Mussolini;
1924, dopo il "delitto Matteotti" si oppone allo sciopero generale proposto dai comunisti;
1925, si dimette dalla carica di segretario della CGL;
1927, gennaio, è tra i promotori dell'Associazione nazionale studio che approva sostanzialmente la politica sindacale del fascismo;
1946, deputato socialista alla costituente;
1946-47, ministro del lavoro;
1947, dopo la scissione socialista aderisce al PSDI;
1947-48, ministro delle poste e telecomunicazioni;
1948-53, senatore;
1950-51, ministro dei trasporti.

Dehn-Schmidt, Georg von (Guhrau, Bassa Slesia 9 novembre 1876 – Monaco di Baviera 14 luglio 1937) diplomatico tedesco.

Dinter, Artur (Mulhouse, Alsazia-Lorena 27 giugno 1876 – Offenburg, Baden 21 maggio 1948) politico tedesco.

Fontana, Attilio (Torino 14 maggio 1876 – Roma 14 giugno 1936) politico italiano.

Giuriati, Giovanni (Venezia 4 agosto 1876 – Roma 6 maggio 1970) politico italiano.

Jung, Guido (Palermo, 2 febbraio 1876 – Palermo, 27 dicembre 1949) imprenditore e politico italiano, fondatore dell'IRI.

Justo Rolón, Agustín Pedro (Concepción del Uruguay, 26 febbraio 1876 – Buenos Aires, 11 gennaio 1943) politico argentino;
1932, 20 febbraio-20 febbraio 1938, Presidente dell'Argentina.

Leeb, Wilhelm Josef Franz in seguito Ritter von Leeb (Landsberg am Lech, Baviera 5 settembre 1876 – Füssen, Baviera 29 aprile 1956) militare tedesco.

Longinotti, Giovanni Maria (Remedello, Brescia 12 settembre 1876 – Ronciglione, Viterbo 13 maggio 1944) politico italiano.

Lupi, Dario (San Giovanni Valdarno, Arezzo 28 marzo 1876 – Roma 14 dicembre 1932) politico italiano.

Mac Donald, James Ramsay (Lossiemouth, Elginshire 1876-oceano Atlantico 1937) politico inglese.

Martelli, Alessandro (Caltanissetta 25 novembre 1876 – Firenze 5 ottobre 1934) politico italiano.

Müller, Hermann (Mannheim, Baden-Württemberg 18 maggio 1876 – Berlino 20 marzo 1931) politico socialdemocratico tedesco.

Paratore, Giuseppe (Palermo, 31 maggio 1876 – Roma, 26 febbraio 1967) politico italiano.


Pariani, Alberto (Milano 27 novembre 1876 – Malcesine 1º marzo 1955) militare italiano;
termina la prima guerra mondiale come comandante del 6º Reggimento alpini;
1920-24, capo di S.M. d'armata;
1925-26, capo operazioni dello S.M. Generale;
1927-33, addetto militare a Tirana e capo della missione militare italiana in Albania;
1933-34, promosso generale è al comando della 11ª Divisione Brennero;
1934-36, vice capo di S.M. Generale;
1936-39, capo di S.M. dell'Esercito ed al contempo sottosegretario alla Guerra;
1939, entra in congedo;
[Dà le dimissioni dopo aver consegnato a B. Mussolini la relazione sullo stato dell'esercito, stato non consono all'entrata in guerra.]
1943, viene richiamato per divenire comandante generale delle forze d'Albania e luogotenente generale del piccolo stato balcanico;
[È il Capo di SME che plasma la famigerata divisione binaria, riorganizzazione dell'unità base dell'esercito che diverrà famosa appunto come "riforma Pariani".]
8 settembre, al momento dell'Armistizio di Cassibile, viene catturato dai tedeschi;
1945, dopo la fine della guerra viene arrestato per crimini fascisti;
1947, viene assolto;
1952, bibliofilo e collezionista appassionato, viene eletto sindaco di Malcesine;
1955, 1° marzo, muore improvvisamente poco dopo una seduta consiliare.

Pieck, Wilhelm (Guben, Brandeburgo 3 gennaio 1876-Berlino 7 settembre 1960) politico tedesco, falegname, aderì al sindacato dei lavoratori della categoria;
1894, ne diventa segretario e aderisce pure al Partito socialdemocratico;
1918, confluito nella Lega di Spartaco di K. Liebknecht dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, fonda il Partito comunista di Germania;
1919, gennaio, membro del comitato centrale del partito, nel corso delle frequenti lotte interne si mantiene generalmente su posizioni neutrali;
1928-33, deputato al Reichstag, con l'avvento di Hitler è costretto ad emigrare, dapprima a Parigi e poi a Mosca, diventando il presidente effettivo del Partito comunista tedesco;
1935, viene eletto nella segreteria della Terza internazionale assieme a P. Togliatti;
1943, è tra i firmatari della risoluzione dello scioglimento dell'Internazionale;
1944,  al suo ritorno nella Germania dell'Est diventa copresidente, insieme a O. Grotewohl, del SED (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands – Partito socialista unificato tedesco), prodotto della fusione tra comunisti e socialdemocratici;
1949, all'atto della costituzione della DDR (Repubblica Democratica Tedesca) ne viene eletto presidente e conserva la carica fino alla morte.

Raeder, Erich Johann Albert (Wandsbeck, Amburgo 24 aprile 1876 – Kiel 6 novembre 1960) militare tedesco.

Romeo, Nicola (Sant'Antimo, Napoli 28 aprile 1876 – Magreglio, Como 15 agosto 1938) industriale e politico italiano.

Schlegelberger, Louis Rudolph Franz (Königsberg, Prussia 23 ottobre 1876 - Flensburg, Schleswig-Holstein 14 dicembre 1970) politico tedesco.

Seipel, Ignaz (Vienna 19 luglio 1876 – Pernitz, Berndorf 2 agosto 1932) teologo e politico austriaco.

Telschow, Otto (Wittenberg 27 febbraio 1876 – Lüneburg 31 maggio 1945) politico tedesco, Gauleiter di Osthannover.

Trevelyan, George Macaulay (Stratford-on-Avon 1876-Cambridge 1962) storico inglese, laureatosi a Cambridge;
[Figlio di sir George Otto Trevelyan (seguace e collaboratore di W. Gladstone) e pronipote di Thomas Babington Macaulay, il caposcuola della storiografia whig.]
L'Inghilterra sotto gli Stuart (1905)
Garibaldi (1907-11, trilogia)
Storia d'Inghilterra (1926, I ediz.; 1937, II ediz, ampliata)
1927-40, insegna come regius professor di storia moderna a Cambridge;
L'Inghilterra sotto la regina Anna (1930-34)
1940-51, master al Trinity College;
Storia sociale dell'Inghilterra (1942).

Vallach, Meir o Maksim Maksimovic Litvinov (Bialystok 1876-Mosca 1951) diplomatico e politico sovietico;
1898, entra nel Partito operaio socialdemocratico russo;
1903, aderisce alla corrente bolscevica, dopo essere fuggito dalla Siberia ed aver incontrato Lenin in Svizzera;
1908, dopo cinque anni di attività clandestina in Russia e all'estero si rifugia a Londra dove lavora come impiegato;
1917, dopo la presa del potere da parte dei bolscevichi è nominato rappresentante del nuovo governo in Inghilterra;
1921, vicecommissario agli esteri; 
1930-39, commissario agli esteri;
1933, 26 novembre, ore 24:00 ["ora del delitto" secondo il petroliere Haroldson Lafayette Hunt], negozia con F.D. Roosevelt il riconoscimento americano dell'Unione sovietica;
[La John Birch Society formerà un comitato per chiedere la revoca del riconoscimento.]
1934, sin da ora sostiene con efficacia alla Società delle nazioni la politica del disarmo e della sicurezza collettiva; quando Stalin cerca il riavvicina mento con la Germania viene sostituito da Molotov;
1941, giugno, è di nuovo vicecommissario agli esteri quando i tedeschi attaccano la Russia; novembre, ambasciatore a Washington, consolida l'alleanza con l'Asse; la sua politica, contraria all'isolazionismo di Molotov, è diretta a stabilire una condizionata collaborazione con le democrazie occidentali.

Vicentini, Giuseppe (Ferrara 1876-1943) politico italiano, stretto collaboratore del trust giornalistico di Giovanni Grosoli e noto in particolare per la sua attività bancaria;
1899, è chiamato come segretario al congresso dell'Opera dei congressi tenutosi a Ferrara;
1902, fa parte del Comitato permanente di questa organizzazione generale dei cattolici militanti italiani;
1913, si presenta come candidato gentiloniano a Ferrara, ma non viene eletto;
amministratore del Piccolo Credito Romagnolo, partecipa alla fondazione della Federazione bancaria cattolica e del Credito Nazionale di cui è amministratore delegato;
1918, partecipa con Carlo Santucci e con Giovanni Grosoli alla Piccola assemblea costituente del Partito popolare italiano;
1919-23, amministratore delegato del Banco di Roma presieduto da Carlo Santucci;
1923, pur amico e sincero estimatore di don L. Sturzo, se ne dissocia quando appare chiaro che il popolarismo passa all'opposizione del fascismo; è coinvolto nella crisi della Banca Italiana di Sconto e di quella di poco contemporanea del Banco di Roma: resiste finché può alle manovre da parte fascista per la conquista del Banco di Roma e lo smantellamento del Credito Nazionale; riesce, anche con l'appoggio di B. Mussolini, che non vuole dispiacere al clero e al Vaticano, a sostenere l'organizzazione delle banche cattoliche, la cui direzione viene affidata nella maggior parte dei casi a cattolici conservatori, filofascisti, di sicuro affidamento grosoliano;
scomparso Giovanni Grosoli, si ritira nella sua Ferrara per il resto della vita.


Volpe, Gioacchino (Paganica, L'Aquila 1876-Sant'Arcangelo di Romagna 1971) storico italiano, studiò alla Scuola Normale superiore di Pisa dove conobbe G. Gentile che avrà un peso determinante per lui; collaborò alla «Critica» con alcuni saggi medievalistici;
Studi sulle istituzioni comunali a Pisa (1902)
Lombardi e romani nelle campagne e nelle città (1904)
Questioni fondamentali sull'origine e svolgimento dei comuni italiani (1904)
1906, insegna storia moderna nell'Accademia scientifico-letteraria di Milano; entra in dimestichezza con A. Casati;
movimenti religiosi e sette eretiche nella società medievale italiana (1907, pubblicato su «Il Rinnovamento»; 1922, in vol. Firenze)
1924, da Milano viene trasferito all'università di Roma dove inizia un'intensa attività politico-culturale, a fianco e sotto l'egida di G. Gentile;
1924-29, deputato;
1926, direttore della Scuola romana di storia moderna e contemporanea e direttore della «rivista storica italiana»;
Il medioevo (1927)
L'Italia in cammino (1927)
Francesco Crispi (1928)
Guerra, dopoguerra, fascismo (1928)
1929, segretario generale dell'Accademia d'Italia;
1929-39, dirige la sezione di storia medievale e moderna dell'Enciclopedia italiana alla quale chiama a collaborare anche uomini estranei al fascismo come F. Chabod e W. Maturi; a causa del suo lealismo monarchico egli non aderisce, come G. Gentile, alla Repubblica di Salò ma si mantiene, anche nel secondo dopoguerra, su posizioni di destra;
L'Italia moderna (1943)
L'Italia moderna 1815-1915 (1949)
L'Italia che fu (1961)
Storici e maestri (1967, nuova edizione accresciuta).

Zelle, Margaretha Geertruida o Mata Hari [Occhio del giorno o Figlia dell'alba] (Leeuwardese, Olanda 7 agosto 1876-Vincennes 15 ottobre 1917, fucilata) doppia spia, agente dei servizi segreti del Kaiser, agente francese?
[Figlia di un cappellaio olandese, molto conosciuto in Frisia, e di una bellissima donna molto ricca.]

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1876, marzo, E. Torelli-Viollier fonda a Milano [lo dirigerà per vent'anni] questo quotidiano liberale moderato che, uscito in 3000 copie il giorno 5, soppianta ben presto gli altri giornali della città «Il Pungolo» e «La Perseveranza», contendendo al «Secolo» l'egemonia del mercato editoriale milanese;
«segue 1884»

«L'Opinione»

«segue da 1871»
1876, passato all'opposizione, quando sale al governo la sinistra, subisce un decadimento inarrestabile, invano rallentato dalle cospicue sovvenzioni bancarie; 
«segue 1892»

«segue da 1866»
1876, diventa organo ufficiale dell'Associazione costituzionale di Vicenza, la cui eminenza grigia è F. Lampertico;
«segue 1882»


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