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Papa Pio VI
(1775-99)

 

"metodismo"

«segue da 1744»
1784, il metodismo stabilisce ufficialmente le proprie strutture con l' "Atto di dichiarazione";
«segue 1791»

1784, Alessandro Volta formula una relazione di proporzionalità della carica elettrica con la capacità e la tensione (Q=CV).
Paolo Mascagni riceve dall'Académie des Sciences di Parigi un premio speciale per i suoi studi sui vasi linfatici.

ANNO 1784




1784
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1784
Gennaio
-


AUSTRIA - BOEMIA e UNGHERIA

Giuseppe II (Schönbrunn 1741 - Schönbrunn 1790)
primogenito di Francesco Stefano di Lorena (Francesco I) e di Maria Teresa d'Austria;
1764-90, re dei romani;
1765-90, imperatore del Sacro Romano Impero;
1780-90, re di Boemia e d'Ungheria;
il conte A.W. von Kaunitz-Rietberg, dal 1753 al servizio dell'Austria, continua a dirigerne la politica estera;
1784
-


Albero genealogico
 
POLONIA
Stanislao II Augusto (Voucyn, 17 gen 1732 – San Pietroburgo, 12 feb 1798)
figlio di Stanislaw Poniatowski e di ?;
1764-95, re di Polonia;
fatto eleggere, con l'appoggio prussiano e russo, dai Czartoryski;
1784
dopo la spartizione (1772), introduce una serie di riforme;


Albero genealogico
 

BAVIERA

Karl IV Theodor (Schloss Drogenbusch/Uccle 1724 - Munich 1799)
figlio del pfgf Johann Christian Joseph von Sulzbach e di Marie Anne Henriette de La Tour-d'Auvergne marchesa di Bergen-op-Zoom;
Kfst von der Pfalz (1742-99)
[Palatinato Renano (o Inferiore)]
1777-99, elettore di Baviera;
1784
-


Albero genealogico
 
PRUSSIA

Federico II [il Grande] (Berlino 1712- Sans-Souci, Potsdam 1786)
figlio di Federico Guglielmo I e di Sofia Dorotea di Hannover;
1740-86, re di Prussia;
1784
-


Albero genealogico
 
SASSONIA

Federico Augusto III [il Giusto] (Dresda 1750-1827)
figlio del pr. elett. Federico Cristiano e di Antonietta di Baviera;
1763-1806, principe elettore di Sassonia;
1784
cerca di mantenersi neutrale nei conflitti tra Austria e Prussia;
1806-27, re di Sassonia (Federico Augusto I);


Albero genealogico
 



1784
IMPERO OTTOMANO

Abdul Hamid I

Albero genealogico

(1725-1789)
figlio di Ahmed III e di Rabia Semi, nonché fratello di Mustafà III;
1774-89, XXVII sultano;
1784
-

1784
-






1784
RUSSIA
Caterina II [la Grande]
Albero genealogico

(Stettino 1729 - Pietroburgo 1796)
(Sofia Federica Amalia) figlia del principe Cristiano Augusto di Anhalt-Zerbst, generale prussiano, e della principessa Giovanna Elisabetta di Holstein-Gottorp;
1762-96, imperatrice di Russia;
-


Ministro degli Esteri
-
1784
-
«segue da 1783»
COSACCHI
1783-87, è costituita l'armata dei "cosacchi del Dnepr" del mar Nero.
«segue 1785»






1784
REGNO di FRANCIA
Louis XVI

figlio del delfino Luigi e di Maria Giuseppina di Sassonia;
1770, sposa Maria Antonietta d'Austria;
1774-92, re di Francia;


Principal ministre d'État
Ch. Gravier
conte di Vergennes
(1781 21 nov - 13 feb 1787)
Cancelliere
R.-N. de Maupeou
(1768 16 set - 1° lug 1790)
Guardasigilli
A.-Th. Hue de Miromesnil
(1774 24 ago - 8 apr 1787)
Sovrintendente
delle Finanze
Ch.-A. de Calonne
(1783 3 nov - 9 apr 1787)
Segretario di stato
agli Affari Esteri
Ch. Gravier
conte di Vergennes
(1774 21 lug - 13 feb 1787)
 

1784
1783-87, Ch.-A. de Calonne, attua la stessa politica di espedienti usata da J. Necker;

Esce lo scritto anonimo:
Le roi doit modifier les lois portées contre le Protestants (Londres 1784).

"Affaire du Collier de la Reine" (1774-86) «segue da 1781»:
1784, J. de Saint-Rémy de Valois, contessa de la Motte, assieme al conte di Cagliostro e ad altri due avventurieri, ordisce un piano per guadagnare denaro e potere grazie alla collana.
Dopo numerose vicissitudini, la contessa entra in contatto con il card. L.-R.-É. de Rohan-Guéménée, ex ambasciatore a Vienna.
La regina Maria Antonietta non vede di buon occhio il cardinale, poiché egli ha raccontato alcuni suoi segreti all'imperatrice d'Austria Maria Teresa, sua madre. Inoltre, la regina ha sentito di una lettera in cui il cardinale parlava in modo leggero e offensivo di sua madre.
Aspirando alla carica di primo ministro di Francia, il cardinale sta cercando di riconquistare una buona reputazione agli occhi della regina. La contessa de la Motte lo convince di godere del favore di Maria Antonietta e il cardinale pensa di approfittarne.
Comincia così una finta corrispondenza tra il cardinale e la regina di Francia, orchestrata dalla contessa de la Motte. Il tono delle lettere diviene sempre più caldo, finché il cardinale, convinto che la regina sia innamorata di lui, chiede un appuntamento segreto.
Agosto
nel giardino di Versailles ha luogo l'incontro: una prostituta, Nicole Leguay D'Oliva, si finge Maria Antonietta, promettendo al cardinale di dimenticare le incomprensioni del passato.
Lo scopo dalla contessa de la Motte è quello di impadronirsi del denaro che spilla al cardinale facendogli credere che sia destinato alle opere di carità della regina. Tramite questi soldi, la contessa de la Motte può ritagliarsi un suo ruolo nell'alta società francese del tempo, e molta gente crede davvero alle sue millantate relazioni con Maria Antonietta.
[D'altronde, sarà questa una questione ancora aperta; non è escluso che la regina abbia potuto impiegare la contessa nel raggiungimento di qualche scopo, ad esempio quello di mandare il cardinale in rovina.]
Ad ogni modo, i gioiellieri Bohmer e Bassenge credono alle relazioni tra le due donne, e pensano di usare la contessa de la Motte per vendere la collana alla regina Maria Antonietta.
«segue 1785»

 

1784
Repubblica delle Sette Province Unite dei Paesi Bassi
Willelm V [il Batavo]
(The Hague 1748 - Braunschweig 1806)
figlio di Willelm IV d'Orange-Nassau e della p.ssa reale Anne di Gran Bretagna, Irlanda e Hannover, etc.;
principe di Nassau-Dietz
principe d’Orange
1751-95, statholder dei Paesi Bassi;
(22.10.1751-18.1.1795)

Olanda

 

Zelanda

 

Uthrecht

 

Frisia
 
Gheldria

 

Groninga

 

Overijssel

 

1784
-

 

 


1784
Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio III
Albero genealogico

(Londra 1738 - Windsor 1820)
figlio di Federico Luigi principe di Galles e di Augusta di Sassonia-Gotha;
1751-60, duca di Brunswick-Lüneburg (Giorgio);
1760-1820, elettore di Hannover;
1760-1815, re di Gran Bretagna e Irlanda;
dal 1761 è sposato con Sofia Carlotta di Mecklenburg-Strelitz;
dal 1765 soffre di una grave malattia mentale;

1814-20, re di Hannover;


 
Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
W. Pitt [il Giovane] Tory
(1783 19 dic - 14 mar 1801)
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Segretari di Stato
-
Affari Esteri e Commonwealth
-
 
Affari Interni    
Giustizia    

1784
-

 


 


 
SCOZIA [dal 1° maggio 1707 è unita a Inghilterra e Galles]
-
-
-
-

1784
-


 
IRLANDA
-
-
-
-

1784
dal 1729 al parlamento di Dublino è stata riconosciuta dall'Inghilterra l'indipendenza legislativa;
dal 1783 al parlamento di Dublino è stata di nuovo riconosciuta l'indipendenza legislativa; [?]

 

 

Nord America Britannico
Governatore generale
Frederick Haldimand
(1778- 1786)
-
-

1784
Persi gli Stati Uniti, il parlamento britannico prova nuovamente a riorganizzare le sue colonie nordamericane.
Viene creata la figura di un unico governatore generale, alle dipendenze del quale agiscono dei luogotenenti governatori in ciascuna provincia.

[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]




QUÉBEC
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.]
Governatore della provincia
Henry Hamilton
(1782 - 1785)

1784
dei 40.000 lealisti che si rifugiano nel Québec e nella Nova Scotia, nel periodo 1783-84 ha luogo il massimo degli arrivi;
[Trattasi del primo grande esodo organizzato di rifugiati politici della storia del mondo moderno occidentale.
Il suo unico precursore per ampiezza relativa e impatto sulla terra di accoglienza, fu l'esodo puritano verso il Massachusetts degli anni 1630.]
Lo stesso anno più di 140 lealisti partono da Québec per insediarsi nell'Isola di Capo Bretone, virtualmente deserta dopo la deportazione degli acadaini, ma elevata allo status di provincia nello stesso anno nella speranza di un intenso e immediato sviluppo. Sydney, nei pressi dell'antica fortezza di Louisbourg diviene l'insediamento più importante.

Fin da ora l'élite francocanadese fa riferimento alle norme contenute nel Quebec Act come a una vera e propria "carta dei diritti" della loro comunità.
[Ancora nel 1900 lo storico John G. Bourinot (1836-1902) attribuirà agli "speciali privilegi" che essa garantisce ai francocanadesi la grande influenza del Québec nell'ambito della Confederazione.]

Ottobre
25
, dopo la firma della concessione territoriale, 1.843 indiani, non soltanto Iroquois (464 Mohawk, 381 Cayuga, 245 Onondaga, 162 Oneida, 129 Tuscarora e 78 Seneca), ma anche membri di altre nazioni che si appoggiano alla confederazione, accettano di andare a vivere sulle terre già appartenute ai Mississauga.
Tra questi ultimi 231 Delaware, 74 Tutelo (una nazione probabilmente di ceppo linguistico siouan originaria della Virginia), e 79 tra Nanticoke (una nazione algonquian originaria della Baia di Delaware), Cherokee e Creek.



 

 

TERRANOVA
[Dal 1763 con la costa del Labrador, Iles-de-la-Madeleine e l'isola di Anticosti.]
Governatore della provincia
John Campbell
(1782 - 1785)

1784
Da questo momento l'esercizio della religione cattolica viene ufficialmente tollerato nell'isola.
Il sacerdote irlandese James Louis O'Donel (1737-1811) viene nominato prefetto apostolico.
[Tuttavia, se gli è stato consentito di esercitare le sue funzioni, è più per mantenere l'ordine tra gli irlandesi che non di venire incontro alle loro esigenze spirituali. Come nel Québec, infatti, anche a Terranova le autorità britanniche affidano alla gerarchia cattolica l'intermediazione dei loro rapporti con i ceti inferiori.]
Da non dimenticare, comunque, che Terranova pur dipendendo dal parlamento britannico, trattandosi di un'isola ha rapporti soltanto occasionali con le province continentali.
[La politica estera della Santa Sede inserisce per esempio tanto Terranova quanto Bermuda nel settore delle Indie Occidentali per il loro carattere di isole e di monocolture economiche. E, in effetti, l'integrazione di Terranova alla storia del Canada (e l'esclusione di Bermuda) sembra essere legata agli sviluppi politici del sec. XX piuttosto che non a comunanze storiche del secolo precedente.
Gli storici incontreranno una difficoltà ancora maggiore nell'integrare al Nord America Britannico la storia dell'ovest canadese e della costa dell'Oceano Pacifico della fine del sec. XVIII e della prima metà del sec. XIX. Si tratta infatti di un immenso territorio, che va dal Lago Superiore a Nookta Sound e che in futuro comprenderebbe, oltre all'Ontario occidentale, le province di Manitoba, Saskatchewan, Alberta e British Columbia, oltre al Territorio dello Yukon e ai Territori del Nord-Ovest.
In effetti l'integrazione politico economica dell'ovest al resto della futura Confederazione non comincerà che negli anni 1850.
L'ovest è lontano dal Nord America Britannico non soltanto dal punto di vista fisico, ma anche dal punto di vista della sua geografia umana. L'ovest è ancora la terra degli animali, degli indiani, dei cosiddetti métis (tecnicamente "meticci"), cioè figli di uomini di origine europea e di donne indiane) dei pochi commercianti europei di pellicce e degli ancora più rari naviganti.

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
-

1784
-

 

NEW BRUNSWICK
Governatore della provincia
-

1784
Il parlamento britannico concede alla provincia la creazione di un parlamento provinciale.

 

NOVA SCOTIA
[Dal 1763 comprende la Island of St. John e l'isola di Capo Bretone.]
Governatore della provincia
-

1784
Altri 435 lealisti si insediano a Baie-des-Chaleurs, un antico insediamento acadiano.
Per venire incontro alle nuove realtà causate dall'afflusso dei lealisti, NEW BRUNSWICK e ISOLA DI CAPO BRETONE vengono separati dalla provincia della NOVA SCOTIA.
[L'Isola di Capo Bretone sarà riunita con la NOVA SCOTIA nel 1820.]
Island of St. John, il parlamento britannico concede alla provincia la creazione di un parlamento provinciale.

 

a

 

STATI UNITI d'AMERICA
[Unione di 13 Stati – dal 1783.]
CONGRESSO
-
-
-

1784
Gennaio
Con il "trattato di Parigi" 13 delle 19 province esistenti sul territorio nordamericano, all'inizio delle ostilità (1763), hanno ottenuto l'indipendenza.

[Non tutte le province hanno partecipato con altrettanta convinzione alla rivoluzione, né i loro cittadini si sono schierati da una parte o dall'altra secondo semplici linee di ceto sociale, o di religione, o di anzianità di residenza.
Vi sono stati newenglanders, virginiani, cattolici e quaccheri tra i rivoluzionari, così come vi sono stati mercanti, piantatori, newnglanders, virginiani, cattolici e quaccheri tra i lealisti (loyalists, detti anche tories), coloro che si sono schierati attivamente dalla parte britannica.
È però un fatto che la conduzione della rivoluzione è stata egemonizzata da un blocco politico costituito da piantatori meridionali e speculatori terrieri delle province centro-meridionali.
I lealisti sono stati numerosi in tutte le province, circa un terzo della popolazione, e hanno costituito la maggioranza in Georgia e South Carolina.
Molti, forse 60.000, hanno combattuto al fianco dei britannici contro i rivoluzionari.
Durante la guerra, o immediatamente dopo la sua fine, circa 80.000 americani – secondo altri 100.000 – hanno lasciato o lasciano ora i futuri Stati Uniti. Questi rappresentano – secondo gli storici – il 20% di coloro che hanno sposato la causa lealista pur non mostrandolo pubblicamente e rimanendo in patria dopo la fine della guerra.
Inoltre, come succede in tutte le rivoluzioni, anche di più sono stati coloro che hanno cercato di non schierarsi né per l'una né per l'altra parte.

[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

L'abolizione della servitù dei censi fondiari e di altri residui feudali come il maggiorascato e il fidecommesso consentono una suddivisione più elastica delle proprietà terriere.
In realtà, tuttavia, anche se proprio la diffusione della proprietà terriera era alla base della lunga e infine vittoriosa lotta condotta da Th. Jefferson in VIRGINIA contro il maggiorascato e il fidecommesso, non si deve sopravvalutare l'importanza dei risultati: il fidecommesso infatti non era adottato universalmente e il maggiorascato si applicava soltanto nei casi relativamente rari di decessi senza testamento.
[maggiorascato: diritto per cui tutti i possedimenti di un proprietario terriero morto senza testamento passano in eredità al figlio maggiore.
- fidecommesso: principio legale inteso a mantenere perennemente unita una proprietà.]

Anche la rapida scomparsa dei lealisti non ha un effetto di livellamento.
Dato che i lealisti provengono da tutte le classi sociali, non c'è affatto una decapitazione della società americana. Se si creano nuovi spazi ai livelli più alti, questi vengono occupati subito, non dai poveri, ma da chi sta già bene.
Così a Boston, famiglie di rilievo come gli Higginson, i Jackson e i Cabot prendono subito il posto lasciato libero da vecchie famiglie come gli Hutchinson e gli Oliver.
Certamente, l'esodo dei lealisti e la confisca dei terreni della Corona portano a un notevole cambiamento nelle proprietà terriere. I grossi latifondi, come quelli di sir John Johnson nella valle del Mohawk e di lord Fairfax nell'angolo settentrionale della VIRGINIA, scompaiono ma, a eccezione dello stato di NEW YORK, dove alcuni grossi latifondi vengono suddivisi e venduti a poco prezzo, la proprietà confiscata viene in genere rivenduta indivisa e a prezzi che la gente ordinaria non può permettersi.
Così alcune grandi famiglie latifondiste, come i Livingstone e i Van Rensselaer della valle dello Hudson, che sono state dalla parte giusta durante la Rivoluzione, possono ampliare notevolmente le loro proprietà. E lo stesso fa quell'astuto speculatore che è il gen. G. Washington.
Tranne che per la componente lealista, la vecchia aristocrazia coloniale supera intatta la Rivoluzione, soprattutto in VIRGINIA.
[Nel 1787 oltre 80 dei 100 virginiani più ricchi, tutti con proprietà superiori ai duemila ettari, dovranno la loro ricchezza a patrimoni ereditari.]
Le terre dell'ovest sono invece meno care e più facili a ottenersi di quelle verso la costa.
I registri delle tasse di Lunenberg, contea della VIRGINIA, indicano che circa due terzi di coloro che non possedevano terre nel 1764, sono diventati proprietari nel 1782.
Tuttavia la mobilità sociale comincia a diminuire una volta superato i periodo della frontiera e la società diventa più stabile.

Anche se gli americani continuano ad accettare i principi della stratificazione sociale, non sono disposti a riconoscere quelli non basati sui meriti dell'individuo. Qualsiasi forma di privilegio ereditario a partire dalla monarchia, è inaccettabile.
Due stati vietano l'istituzione di titoli nobiliari; e altrettanto farà la Costituzione federale del 1787.
Molte cosostituzioni statali vietano esplicitamente l'ereditarietà delle cariche.
Il tentativo fatto da ex ufficiali dell'esercito, nel 1783, di costituire un'associazione ereditaria, la Società dei Cincinnati, è duramente osteggiata.
"L'idea – scrive uno dei critici – di un uomo nato per essere magistrato, legislatore o giudice è assurda e innaturale".
L'associazione in questione abbandona perciò il principio dell'ereditarietà, perlomeno a livello nazionale. L'autorità è costretta sulla difensiva e scompaiono alcuni dei segni esteriori di deferenza sociale.
La semplicità repubblicana decreta che nei tribunali ci sia meno cerimoniale, dal canto loro i giudici non indossano più la parrucca né la toga scarlatta inglese.
La pratica di far sedere la gente in chiesa a seconda del rango diviene sempre meno frequente.
Il diffondersi dei viaggi, la costruzione di strade a pedaggio e di vetture postali contribuiscono ad accelerare la tendenza a una minore formalità sociale.

Il periodo rivoluzionario provoca anche un aumento dell'umanitarismo.
I codici penali diventano meno rigidi e si cominciano a migliorare le condizioni dei detenuti, mentre aumenta l'interesse per il trattamento dei malati di mente.
Soprattutto per la prima volta lo schiavismo viene attaccato da più parti: molti americani comprendono l'assurdità di reclamare la libertà per se stessi mentre tengono in schiavitù altri esseri umani.
Tuttavia l'antischiavismo della Rivoluzione non è semplicemente il prodotto di un nuovo spirito libertario: anche se la maggior parte degli stati vieta il commercio degli schiavi, il motivo va perlopiù cercato nel fatto che esso limita l'immigrazione dei bianchi.
In tutti gli stati del nord, dove il terreno e il clima sono poco favorevoli all'impiego di schiavi su vasta scala, vengono adottate misure per abolire completamente lo schiavismo, oppure per provvedere a una graduale emancipazione.
[Negli stati di NEW YORK e del NEW JERSEY, i due soli stati del nord con un'apprezzabile popolazione di schiavi, l'opposizione è abbastanza forte da ritardare l'approvazione delle leggi sull'emancipazione graduale fino al 1799 e al 1804 rispettivamente, e anche dopo il processo di emancipazione richiederà decenni.]
Per di più, la libertà non dà ai negri del nord la parità di diritti: esistono, nei loro confronti, tutte le discriminazioni possibili e immaginabili.
Nel sud, dove lo schiavismo fa parte del tessuto sociale ed economico, le ripercussioni sono minori.
In VIRGINIA e nel MARYLAND, con relativamente pochi schiavi e un'agricoltura in crisi, il liberalismo prevalente induce alcuni proprietari di schiavi, come G. Washington e Robert Carter, a dare l'emancipazione o per concessione o per testamento.
[Fra il 1782 e il 1810 il numero dei negri in VIRGINIA sale da 2000 a 30.000.]
Ma altri virginiani, compreso Th. Jefferson e Patrick Henry, pur riconoscendo che la schiavitù è imomorale, non intervengono contro di essa, accontentandosi di una vaga speranza che l'istituzione, alla fine, morirà di morte naturale.
Più a sud, dove la popolazione in schiavitù è maggiore, le agitazioni contro lo schiavismo non hanno praticamente alcun peso.
La Rivoluzione ha tuttavia un effetto duraturo sull'atteggiamento nei confronti dello schiavismo: rivelando una contraddizione fondamentale fra i diritti umani e i diritti di proprietà, pone i proprietari di schiavi del sud di fronte alla necessità di giustificare la loro istituzione.

Un'ulteriore conseguenza dello sconvolgimento rivoluzionario è il consolidamento della libertà religiosa.
Il principio di una gerarchia ecclesiastica, già eroso durante il periodo coloniale, viene ulteriormente indebolito durante la Rivoluzione, in parte per l'acceso lealismo del clero anglicano e assai di più per lo scetticismo degli illuministi.
Comunque gli americani non dimostrano in alcun modo l'anticlericalismo e il secolarismo militante che contraddistinguono la Rivoluzione francese.
Essi rimangono non solo un popolo religioso, ma insistono per mantenere una dimensione religiosa nella loro vita nazionale:
. G. Washington proclamerà "una giornata del ringraziamento" per l'inaugurazione della Costituzione nel 1789 e un'altra per la repressione della "rivolta del whisky" nel 1793;
. J. Adams decreterà digiuni durante l'epidemia di febbre gialla del 1798 e del 1799;
. Th. Jefferson, ovviamente, non proclama alcuna pratica religiosa.
Tuttavia, gli esponenti politici americani affermnao la loro convinzione che le credenze, la pratica e l'associazionismo religioso siano fatti rigorosamente privati.
Comunque, per quanto la Dichiarazione dei diritti nel 1791 vieterà al Congresso di approvare leggi "che riconoscano qualsiasi religione o ne vietino il libero esercizio", il tronfo della libertà di religione non sarà facile e non avverrà immediatamente dappertutto.
Nella NUOVA INGHILTERRA la Rivoluzione lascia praticamente intatto l'ordine religioso esistente. Tutta la NUOVA INGHILTERRA, fatta eccezione per il RHODE ISLAND, continuerà ad esigere l'appoggio dei contribuenti per "la pubblica fede protestante", anche se i non congregazionalisti insisteranno perché le loro tasse siano destinate alle rispettive confessioni.
La chiesa congregazionalista non perde completamente la sua caratteristica di istituzione pubblica:
- fino al 1817, nel NEW HAMPSHIRE,
- fino al 1818, nel CONNECTICUT,
- fino al 1833 nel MASSACHUSETTS.
Tutti gli stati del sud hanno invece separato chiesa e stato già dopo il 1780.
La lotta più strenua si svolge in VIRGINIA, il bastione principale dell'anglicanesimo.
[Si concluderà nel 1786 con l'approvazione dello Statuto della libertà religiosa della Virginia, steso da Th. Jefferson.]

[VIRGINIA: 1786, lo Statuto della libertà religiosa della Virginia non solo esenta i cittadini dal presenziare e dal sostenere luoghi di culto e garantisce loro la libertà di coscienza ma dichaira anche che le loro convinzioni religiose non dovranno interferire con i loro incarichi civili.
E questa è una dottrina veramente rivoluzionaria, perché ripudia l'antico principio europeo che l'affiliazione religiosa di un cittadino ne determini lo status e le funzioni.
La libertà di religione ha anche implicazioni sociali: ai tempi delle colonie il fatto che una chiesa fosse ufficialmente favorita ha portato a una divisione della società in base al credo religioso; in VIRGINIA, soprattutto, l'appartenenza alla chiesa anglicana ha fornito alla classe più agiata un'identità sociale.
Ma una volta che tutte le chiese saranno parimenti staccate dallo stato, i vari schemi d'associazione esistenti cominceranno a sfaldarsi.]


Lo stesso anno il Congresso tenta, con un'ordinanza stesa in buona parte da Th. Jefferson, di promulgare leggi per il territorio fra il fiume Ohio e i Grandi Laghi.
Essa prevede l'autogoverno fin dalle prime fasi della colonizzazione, la suddivisione finale del territorio in dieci o più distretti – Th. Jefferson propone nomi fantasiosi come "Metropotamia" e "Assenisipia" –, ciascuno dei quali otterrebbe la dignità di stato quando la sua popolazione raggiungesse il livello di uno qualsiasi degli stati originali.

Lo stesso anno, poiché è impossibile approvare un emendamento agli Articoli della confederazione, in modo da concedere al Congresso l'autorità di tassare del 5% le importazioni, Robert Morris dà le dimissioni.

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




[15] NEW HAMPSHIRE
Governatore
-
-

1784
-

 





[14] MASSACHUSETTS
Governatore
-
-

1784
-


[13] RHODE ISLAND
Governatore
-
-

1784
-


[12] CONNECTICUT
Governatore
-
-

1784
-

[11] NEW YORK
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-
-

1784
-

 

[10] NEW JERSEY
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1784
-

 

[09] PENNSYLVANIA
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1784
-

 

[08] DELAWARE
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1784
-

 

[07] MARYLAND
Governatore
-
-

1784
-






[06] VIRGINIA
Governatore
-
-

1784
Rinuncia ora alle sue pretese sul territoro a nord del fiume Ohio.

 





[05] NORTH CAROLINA
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-
-

1784
-

[04] SUD CAROLINA
Governatore
-
-

1784
-

[03] GEORGIA
Governatore
-
-

1784
-

a

 

 


1784
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano VII
Albero genealogico
(1749 - 1808)
figlio di Federico V e di Luisa d'Inghilterra;
1766-1808, re di Danimarca e di Norvegia;
sotto la reggenza del figlio Federico;


Federico VI
Albero genealogico
(Copenaghen 1768 - 1839)
figlio di Cristiano VII e di Caterina Matilde d'Inghilterra;
1784, appena ammesso al Consiglio di stato, estromette il padre demente dal potere proclamandosi reggente;
1784-1808, reggente al trono di Danimarca e Norvegia;
per impulso suo e del primo ministro A.P. Bernstorff, viene dato sviluppo al commercio e all'industria ed hanno notevole diffusione le idee illuministiche;



1808-39, re di Danimarca;
1808-14, re di Norvegia;


Primo ministro
1784
-
NORVEGIA
1784
-
ISLANDA
1784
-


1784
REGNO di SVEZIA
Gustavo III
Albero genealogico
(Stoccolma 1746 - 1792)
figlio di Adolfo Federico e di Luisa Ulrica sorella di Federico il Grande;
1771-92, re di Svezia;

1784
-

Le concessioni da poco concesse vengono ancora allargate, specie per i cattolici, con la cosiddetta patente di tolleranza, in base alla quale a Stoccolma s'istituisce una vera parrocchia cattolica, che fa andare in disuso le cappelle delle legazioni.
[Ma con tutto ciò non si ha per gli svedesi vera libertà religiosa poiché non soltanto le cariche dello Stato sono assolutamente riservate ai luterani, ma si minaccia tuttavia di procedere contro i cittadini, che abbiano abbandonato la loro religione nazionale.





1784
REGNO di PORTOGALLO
Maria I di Braganza
Albero genealogico

(Lisbona 1734-Rio de Janeiro 1816)
figlia di Giuseppe I e di Maria Vittoria;
1777-1816, regina di Portogallo;


Pietro III
Albero genealogico

(Lisbona 1717-1786)
figlio di Giovanni V di Braganza [il Magnanimo] e di Marianna d'Austria;
1760, sposa Maria, figlia di suo fratello Giuseppe I;
1777-86, re (consorte) di Portogallo;
marito dal 1760 di Maria I, di fatto non esercita alcun potere.


1784
-


a

1784
REGNO di SPAGNA
Carlos III

(Madrid 1716 - 1788)
quintogenito di Filippo V re di Spagna e di Elisabetta Farnese;
1732-34, duca di Parma e Piacenza (Carlo);
1735-59, re di Napoli e di Sicilia (Carlo VII);
[vedi sotto]
1759-88, re di Spagna;
1784
-


1784
-

Nord America
[Dal 1783, con il trattato di Parigi, riottiene la FLORIDA.]
WEST FLORIDA [dal 1783]
Governatore
-
-

1784
-


EAST FLORIDA [dal 1783]
Governatore
-
-

1784
-


a






1784
SAVOIA - REGNO DI SARDEGNA
Vittorio Amedeo III
Albero genealogico

(Torino 1726 - Moncalieri 1796)
figlio di Carlo Emanuele III di Savoia e di Polissena Cristina d'Assia-Rheinfelds;
?-1773, duca d'Aosta;
1730-73, principe di Piemonte;
1773-96
- conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti;
- marchese di Saluzzo, Monferrato, Finale e Oneglia;
- duca di Savoia re di Cipro e Gerusalemme [titolare];
- re di Sardegna e duca di Savoia;


1784
-



1784
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Giovanni Battista Ayroli
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1783 6 mag - 6 mag 1785, doge di Genova;


1784
-


1784
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Paolo Renier

(Venezia 21 nov 1710 - Venezia 13 feb 1789)
quintogenito di Andrea di Daniele e di Elisabetta Morosini (ramo di San Tomà); ha nove fratelli;
1779-89, doge di Venezia; [119°]



- nunzio pontificio: ? (?-?);
- ambasciatore a Roma: Alvise Tiepolo (1770 -?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
- ambasciatore di Francia: ? (?-?)
1784
-


1784
ducato di Modena
Ercole III d'Este
Albero genealogico
(Modena 1727 - Treviso 1803)
figlio di Francesco III e di Carlotta Aglae di Orléans;
1741, sposa Maria Teresa Cybo-Malaspina, erede del ducato di Massa e Carrara che assicura così al piccolo ducato estense uno sbocco sul mare;
1780-96, duca di Modena;




1784
-

1784
Ducato di Parma e Piacenza
Ferdinando di Borbone
Albero genealogico

(Parma 1751 - Badia di Fontevivo, Parma 1802)
figlio di Filippo di Borbone e di Luisa Elisabetta di Francia;
suo precettore fu il filosofo Condillac ma nulla rimarrà di illuministico nel suo spirito mediocre e bigotto;
1762, dicembre, muore di vaiolo la sua promessa sposa Marie Johanna di Absburgo (1750-1762);
1765-1802, duca di Parma e Piacenza;
1767, 15 ottobre, a 16 anni muore di vaiolo anche la sua seconda promessa sposa Marie Josephe di Absburgo;
dal 1769 è sposato con la duchessa Maria Amalia (1746-1804) figlia di Maria Teresa d'Absburgo;
1784
-



Primo ministro
-
1784

 




1784
Granducato di Toscana
Pietro Leopoldo I
Albero genealogico

(Vienna 1747-1792)
terzogenito di Francesco Stefano di Lorena (Francesco I) e di Maria Teresa d'Austria;
viene educato a Vienna da C.A. Martini e F. Thurn;
1765-90, granduca di Toscana;
1790-92, imperatore del Sacro Romano Impero
e re di Boemia e d'Ungheria;


 

1784
dal 1768 ha cercato di creare un ceto di contadini proprietari, concedendo in livello perpetuo (trasmissibile ereditariamente) molte terre di proprietà granducale ai mezzadri in esse insediati;


1784
REGNO di NAPOLI e SICILIA
Ferdinando IV
Albero genealogico
(Napoli 1751 - 1825)
figlio di Carlo III re di Spagna e di Maria Amalia di Sassonia;
1759-99, 1799-1806, 1815-16, re di Napoli;
1759-1816, re di Sicilia (Ferdinando III);
dal 1768 è sposato con la duchessa Marie Karoline di Absburgo (1752-1814);



1816-25, re delle Due Sicilie (Ferdinando I di Borbone);

NAPOLI
Primo ministro
marchese della Sambuca
(1768 apr - 1785)
[dal 1775 Maria Carolina d'Absburgo è entrata nel consiglio di stato.]
Ministro degli Esteri
J.F.E. Acton
(1776 - ?)
Ministro della Marina
J.F.E. Acton
(1779 - ?)
Ministro della Guerra
J.F.E. Acton
(? - ?)

1784
arriva a Napoli, in veste privata, l'imperatore Giuseppe II che si affida alla guida dell'avvocato e archeologo Luigi Serio († 1799) per visitare le bellezze della città;
Aprile
30
, il re e la regina s'imbarcano per Livorno sopra un vascello riccamente ornato, scortati da dodici navi da guerra; accolti dai principi di Toscana visitano Pisa e Firenze; si recano quindi a Milano, Torino e Genova dove, imbarcatisi sulla medesima flotta e scortati da navi inglesi, olandesi e di Malta (23 navi da guerra cse quelle del re) giungono a Napoli.




SICILIA
Viceré
marchese
D. Caracciolo
(1781 - 1786)
1784
-


 

a




Arenberg, Louis-Prosper – duca d' (1784-18…) militare francese;
erede dei principi di Arenberg, minuscolo paese della Confederazione del Reno, vi arruola un reggimento di cavalleria di cui è nominato colonnello;
1808, scelto da Napoleone I come marito, sposa Stéphanie Tascher de la Pagerie, nipote di Giuseppina Beauharnais.

 Bessel, Friedrich Wilhelm (Minden, Vestfalia 1784-Königsberg 1846) astronomo e matematico tedesco
1804, calcola con precisione l'orbita della cometa di Halley e compila più tardi un catalogo di oltre tremila stelle.

Bertolotti, Davide (Torino 1784-m. 1860) romanziere e poeta italiano, direttore della rivista «Lo Spettatore»;
L'isoletta dei cipressi
L'amore infelice di Adelaide e Camillo
La calata degli Ungheri in Italia (1823, romanzo storico)
Il Salvatore (1844, poema epico).

Bonaparte, Gerolamo (Ajaccio 1784-Villegenis, Seine-et-Oise 1860)
[Ultimo fratello di Napoleone . Sua figlia Matilde Letizia Wilhelmine detta la principessa Matilde (1820-1904) sposò il principe russo Anatol Demidov e tenne a Parigi un celebre salotto di artisti e letterati.]
1800, entra in marina e prende parte alla spedizione di Santo Domingo;
1803, per sfuggire alla flotta inglese, è costretto a sbarcare negli Stati Uniti dove, sebbene minorenne, sposa Elisa Paterson figlia di un commerciante di Baltimora;
1805, costretto dal fratello ad annullare il matrimonio, arriva in Francia per cercare di persuaderlo ma, in cambio del grado di contrammiraglio e il titolo di principe francese, è lui a cedere;
1806-1807, nelle guerre di Prussia e di Polonia comanda un corpo di ausiliari tedeschi;
1807, nominato re di Vestfalia, regno creato in seguito alla pace di Tilsit, sposa la principessa Caterina, figlia del re del Württemberg;
si rivela tuttavia mediocre esecutore delle direttive imperiali, si circonda di una corte fastosa e si riempie di debiti; comandante di un corpo della grande armata nella campagna di Russia, non fa buona prova;
1812, estate, viene destituito;
1813, per aver avuto un comando in sott'ordine nella campagna di Russia, si ritira a Kassel; costretto a lasciare la sua capitale Kassel, va esule in Svizzera e a Trieste;
1815, tornato a Parigi durante i Cento Giorni, partecipa onorevolmente all'ultima campagna napoleonica e si distingue a Waterloo;
1847, perseguitato per qualche tempo dalla Santa Alleanza, dopo essere emigrato nel Württemberg, in Austria e infine in Italia, rientra in Francia;
1848, sostenitore del governo provvisorio, ha numerosi riconoscimenti e onori dalla seconda repubblica e dal secondo impero; ottiene il titolo di governatore degli Invalidi;
1850, maresciallo di Francia e presidente del Senato.

Bravi, Giuseppe (Fontanella, località Volpera, Bergamo 29 novembre 1784 – Cologno al Serio, Bergamo 30 dicembre 1865) ecclesiastico, scienziato e politico italiano.

Buckland, William (Axminster, Devon 1784-Islip, Suffolk 1856) geologo inglese, scopritore della « Dama rossa di Paviland », scheletro fossile femminile
Vindiciae Geologiae (1820)
Reliquiae diluvianae (1832).

Bugeaud, Thomas-Robert marchese de la Piconnerie e duca d'Isly (Limoges 1784-Parigi 1849), militare francese
1830, tenuto in disparte dopo le guerre napoleoniche, aderisce al regime di Luigi Filippo
1831, deputato
1834, comanda le truppe che reprimono l'insurrezione repubblicana
1836, in Algeria riesce a sconfiggere la resistenza di 'Abd el-Kader con il quale stipula poi il trattato della Tafna (1837)
1841, governatore generale dell'Algeria, conduce con successo la conquista del paese.

Conradi, Kasimir (1784-1849) filosofo, difese in ogni occasione la concordanza tra hegelismo e cristianesimo
Immortalità e vita eterna (1837).

Filangieri, Carlo (Cava dei Tirreni, Salerno 1784-Napoli 1867) militare napoletano;
[Figlio dell'illuminista Gaetano.]
1800, dopo la caduta della repubblica napoletana segue la famiglia in Francia; entra nell'esercito napoleonico e partecipa alle battaglie di Ulma e di Austerlitz;
1806, al seguito di Giuseppe Bonaparte combatte in Calabria;
1808, …e in Spagna;
1815, aiutante generale di G. Murat, viene mantenuto in servizio dai Borboni;
1820-21, appoggia i moti liberali nel napoletano e combatte negli Abruzzi contro gli austriaci;
1848-49, dopo la destituzione da parte di Ferdinando I e la reintegrazione in servizio da Ferdinando II, viene inviato in Sicilia a reprimere i moti scoppiati nell'isola;
1859, è nominato ministro della guerra e capo del governo da Ferdinando II
1860, si dimette per non essere riuscito a far approvare al re un progetto di costituzione; rifiutatosi di combattere contro G. Garibaldi in Sicilia, va in esilio;
1862, rientra a Napoli.

Goulburn, Henry (1784-1856) politico inglese, sottosegretario di Stato alla Guerra e alle Colonie.

Hamilton, Gawen William (1784-1834) militare inglese;
comandante del Northumberland durante il viaggio di N. Bonaparte a Sant'Elena.

Junot, Laure– duchessa d'Abrantès (1784-1838) nobildonna francese;
[Moglie del generale e duca Jean-Andoche Junot.]
naturalmente portata alla maldicenza, non tenne conto delle reprimende dell'imperatore; dopo l'arrivo a Parigi degli Alleati, il suo salotto divenne il ritrovo dei personaggi più illustri russi e tedeschi.

Hamilton-Gordon, GeorgeIV conte di Aberdeen (1784-1860) politico inglese, ambasciatore del re d'Inghilterra a Vienna;
1813, firma il trattato di Toeplitz;
1828, ministro degli Esteri nel "gabinetto Wellington".

Planat de la Faye, Louis (1784-1864) militare francese;
1812, , aiutante di campo di Drouot, parla per la prima volta con Napoleonne I a Weissenfels offrendoglisi come interprete;
1815, mentre è in missione a Tolosa, apprende la notizia del disastro di Waterloo;
raggiunge Napoleone I a Parigi e tenta invano di partire con lui per Sant'Elena;
viene condotto come prigioniero di guerra nell'isola di Malta;
liberato, diventa segretario di Gerolamo Bonaparte.

Temple, Henry John – visconte Palmerston (Broadlands, presso Romsey, Hampshire 1784-Brocket Hall, Hertfordshire 1865) politico inglese.

Taylor, Zachary (Orange County o Barboursville, Virginia 24 novembre1784-Washington 9 luglio 1850) militare e politico statunitense, ufficiale di carriera;
repubblicano,
1849, 4 marzo-9 luglio 1850, 12° presidente degli Stati Uniti d'America.

Troya, Carlo (Napoli 1784-1858) storico italiano;
1824, viene esiliato da Napoli per aver partecipato alla rivoluzione costituzionale del 1820;
Il Veltro allegorico di Dante (1825)
1826, viene graziato;
Il Veltro allegorico dei ghibellini (1832)
Storia d'Italia nel medioevo (1839-43, I vol.; 1844-50, II vol, dedicato ad Eruli e goti; 1851, III vol., su Greci e longobardi; 1852-55, IV sul Codice diplomatico longobardo, accompagnato da Note storiche)
1848, febbraio, collabora al giornale liberale «Il Tempo» durante il breve esperimento costituzionale  del regno delle Due Sicilie; 3 aprile-15 maggio, presiede il ministero, quando il colpo di stato del re Ferdinando II abolisce la costituzione e restaura la monarchia assoluta, riuscendo a sfuggire alla repressione grazie ai legami della sua famiglia con i Borbone;
Delle collezioni storiche più necessarie a chi scrive storia d'Italia (postumo, saggio)
Annotazioni in margine agli Annali di L.A. Muratori (1869-71, postumo).

Villeneuve-Bargemont, Jean-Paul-Alban de (Saint-Alban, Var 1784-Parigi 1850) economista e politico francese, entrato nella carriera amministrativa sotto Napoleone I; pressoché ignorato in vita, è considerato uno dei precursori della dottrina sociale cattolica;
1828, viene nominato prefetto del dipartimento del Nord dove, abbandonate le dottrine del liberalismo economico, sviluppa le sue teorie sociali che mirano a temperare il trionfo del capitalismo industriale con l'influenza dello spirito cristiano;
Economia politica cristiana (1834)
Storia dell'economia politica (1839)
1840-42, deputato legittimista;
1841, contribuisce a far approvare la legge che proibisce il lavoro in fabbrica ai fanciulli con meno di 8 anni; 
1846, ancora deputato legittimista.

Visconti, Ermes (Milano 1784-Crema 1841) letterato e critico italiano, noto esponente del romanticismo lombardo, collaborò al «Conciliatore»;
Idee elementari sulla poesia romantica (1818)
Dialogo sulle unità drammatiche di luogo e di tempo (1819, tradotta in francese nel 1823 da C. Fauriel)
Saggi filosofici (1829)
Saggi intorno ad alcuni quesiti concernenti il bello (1833, riflettono le sue preoccupazioni morali e religiose emerse dopo il 1827).

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La rivoluzione industriale

«segue da 1783»
1784, H. Cort brevetta il sistema di puddellaggio e di laminazione per purificare e lavorare la ghisa;
«segue 1785»

Compagnia Unita delle Indie Orientali
(Vereenigde Oost-Indische Compagnie)
[Olanda]

1780-84, la guerra tra Olanda e Inghilterra affretta la rovina della compagnia;
dopo la pace di Parigi, l'Olanda ristabilisce il controllo sull'arcipelago indiano;

Stampa

«segue da 1783»
1784
Francia

avviene la vendita della biblioteca del duca de la Vallière (una delle più splendide biblioteche di Francia).
Turchia

Costantinopoli, il sultano Abdul Hamid I fonda una nuova stamperia (dopo la prima chiusa nel 1745 alla morte del suo fondatore I. Müteferrika), questa volta ufficiale, che tuttavia non si distinguerà mai in modo particolare.
Sudafrica

Città del Capo, dopo che la popolazione ha visto per oltre un secolo soltanto stampati di carattere prevalentemente religioso importati dai Paesi Bassi, il legatore tedesco (al servizio della Compagnia olandese delle Indie orientali) Christian Ritter fonda una piccola stamperia;
«segue 1785»

«London Magazine»
(1738-84)

«segue da 1738»
1784, cessa le pubblicazioni.

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