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Papa
Clemente XIII

(1758-69)

segretario di Stato: cardinale Torrigiani;

Grande carestia (1764-67) nello Stato Pontificio e in altre zone d'Italia.

1764
Aprile
Roma, primi assalti ai forni e massiccio afflusso di affamati dalle province; quando la situazione dell'ordine pubblica minaccia di degenerare, cominciano ad arrivare i primi carichi di grano acquistato all'estero a caro prezzo; per pagarlo il papa è costretto a ricorrere all'Erario "sanziore"; solo dopo molte resistenze il collegio cardinalizio acconsente; in più riprese vengono prelevati 1.500.000 scudi;
Giugno
Bonifica agro pontino: nella relazione stesa dal card. Simone Bonaccorsi, la somma annua con cui risarcire i proprietari espropriati, stabilita in base alle loro dichiarazioni giurate, tocca i 12.000 scudi. L'operazione, a questo punto, si prospetta molto più onerosa del previsto per la Camera apostolica. Vengono intrapresi comunque i lavori preliminari, ben presto abbandonati perché la carestia è frattanto intervenuta a dissestare le finanze dello Stato.
Agosto
31
, per reintegrare l'Erario "sanziore", almeno parzialmente, viene istituita un'imposta "una tantum" su tutti i capitali e i fondi, anche ecclesiastici, esistenti in Roma e nel suo distretto, come pure sui luoghi del Monte.
[Nonostante le proteste, alla fine, questa tassa porterà all'Erario ben 400.000 scudi, somma comunque insufficiente di fronte al deficit dello Stato.]

Mentre le costituzioni apostoliche precedenti:
. Pio IV
- 9 ott 1562,
. Gregorio XV
- Aeterni patris filius del 15 nov 1621,
- Decet Romanum Pontificem del 12 mar 1622,
. Urbano VIII
- Ad Romani Pontificis del 28 gen 1625,
proibiscono rigorosamente ai cardinali di parlare con chicchessia e nemmeno con i loro colleghi del cardinale che si sta per scegliere come papa, e di nulla scrivere al di fuori del conclave sull'ordine di elezione, ecc.,
In ciascun conclave tre cardinali sono scelti a turno (dal momento che non sono così importanti da esigersi la sanzione pontificale) per espletare gli affari correnti, sia politici sia religiosi dello Stato, della chiesa o dell'estero. Questi capi d'ordine che rappresentano in pratica la segreteria di stato, sbrigano la corrispondenza con le corti e con i nunzi apostolici accreditati presso di esse.
Gli ambasciatori delle potenze straniere (non i ministri plenipotenziari) hanno così accesso al conclave e possono liberamente parlare con questi capi d'ordine e con i loro compatrioti se ne hanno bisogno. Fanno al sacro collegio le comunicazioni ufficiali e ne ricevono le risposte. Spesso i cardinali sono essi stessi ambasciatori delle potenze straniere e sono quindi per la loro stessa posizione obbligati d'intrattenere una certa (anche se irregolare) corrispondenza con i rispettivi loro governi. I cardinali protettori dei regni si trovano anche loro nelle stesse circostanze, se gli piace di approfittarne.
Dall'inizio di quest'anno le cose cambiano.


cardinali:
Guidobbono Cavalchini Carlo Alberto (1683-1774)
(dal 1742).

Gesuiti

«segue da 1763»
1764,
Provincia Veneta
:
[p. provinciale ? (?-?)]
Dal 1703 sono in Dalmazia (con sede a Spalato dal 1740);
dal 1711 sono a Feltre (fino al 1768);
dal 1759 sono nell'isola ionica di Corfù.
…continua il botta e risposta nella guerra delle scritture;
sono espulsi dalla Francia.
[vedi Domicilia]
FRANCIA [vedi box]

«segue 1765»

Congregazione
dell'Indice dei libri proibiti

«segue da 1761»
1764, papa
Clemente XIII
mette all'indice l'opera di Justinus Febronius, De statu ecclesiae et legitima potestate romani pontificis (1763);
il padre gesuita
Francesco Antonio Zaccaria, in un lungo articolo pubblicato negli «Annali letterari d'Italia» sull'indice dei libri proibiti, appena promulgato dal papa, descrivendo accuratamente i criteri innovativi con cui è stato redatto, compila una breve storia degli indici;
«segue 1765»

 

 

ANNO 1764




1764
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1764
Gennaio
-


1764
SACRO ROMANO IMPERO
Francesco I
Albero genealogico

(Lunéville 1708-Innsbruck 1765)
figlio di Leopoldo duca di Lorena e di Elisabetta Carlotta d'Orléans;
1729-36, duca di Lorena e di Bar (Francesco III Stefano);
1736, 12 febbraio, sposa Maria Teresa d'Absburgo, arciduchessa d'Austria;
1737-65, granduca di Toscana (Francesco II);
a Firenze, dove non risiede, si fa rappresentare da un consiglio di reggenza;
1738-48, duca di Parma e Piacenza (Francesco II);
1745-65, imperatore del Sacro Romano Impero;
[l'imperatrice e consorte Maria Teresa gli ha affidato l'organizzazione del debito pubblico e la direzione delle finanze.]


1764
-

 


TOSCANA
-


 
1764
REGNO di BOEMIA e d'UNGHERIA
Maria Teresa d'Absburgo
Albero genealogico

(Vienna 1717-1780)
figlia primogenita dell'imperatore Carlo VI e della principessa Elisabetta di Brunswick-Wolfenbüttel;
1736, 12 febbraio, sposa il duca di Lorena Francesco Stefano, ora granduca di Toscana e duca di Parma e Piacenza (futuro imperatore Francesco I);
1740-80, regina di Boemia e d'Ungheria;
[arciduchessa d'Austria e sovrana sotto vari titoli dei domini asburgici]
. cancelliere di stato (1750-53): conte A.W. von Kaunitz-Rietberg; dal 1753 è il direttore della politica estera austriaca;
1756-63, guerra dei sette anni;



1764
-

A rialzare le sorti degli acattolici, oppressi ormai completamente da più che cent'anni in Austria e in Boemia, minacciati in Ungheria e in Transilvania, interviene un provvidenizale movimento di reazione formatosi all'interno del cattolicseimo stesso contro gli eccessi della Controriforma cattolica: il movimento episcopalistico – tendenza non nuova nel suo concetto fondamentale – che prende il nome di «febronianesimo».
[Da J.N. von Hontheim [Febronius] che ha pubblicato:
Iustini Febronii Icti, De Statu Ecclesiae et legitima potestate Romani Pontificis liber singularis, ad reuniendos dissidentes in religione Christianos compositus, Bullioni apud Guillelmum Evrardi, 1763.]
[Propugna una limitazione dei poteri papali e mira alla creazione di una chiesa nazionale con l'aiuto dello Stato, considerato superiore alla chiesa negli "affari esterni" della religione;
"…il primato è stato trasmesso non da Cristo, ma da Pietro e dalla Chiesa; esso può quindi essere trasferito anche ad altra sede episcopale; il papa, primus inter pares, ha funzione di ordine e di unione, senza poteri giurisdizionali ordinari fuori della sua diocesi e i concili ecumenici, espressione dell'episcopato universale, hanno autorità anche sul papa";
ispirerà anche la "puntazione di (o accordo) di Ems" del 25 ottobre 1786; il suo successo (effimero) dipende dal fatto che sta sulla stessa linea delle rivendicazioni dell'assolutismo illuminato e in particolare del "giuseppinismo".]

Le radicali riforme ecclesiastiche in senso episcopalistico propugnate da J.N. von Hontheim, cominciano a trovare una parziale applicazione nelle terre soggette alla corona austriaca per opera di Maria Teresa. Non per altro nella parte riguardante la tolleranza a cui è avversissima, essendo convinta che i reggitori di Stati compromettano, concedendola, la salute dell'anima propria.
Anzi, piena com'è di fervente zelo religioso, ha pure compiuto – almeno nei primi anni del suo regno – atti di vera persecuzione contro gli acattolici.
Col tempo tuttavia, grazie in parte al medico olandese Van Svieten, tra i personaggi più ascoltati dalla sovrana, si è ridotta a principi e a propositi di maggiore lunganimità e transigenza in fatto di religione.
[Comunque sia vi è un pieno disaccordo – comprovato dalle lettere – circa il principio di tolleranza religiosa tra lei e il figlio Giuseppe II.]


LOMBARDIA
-


 

1764
REGNO di PRUSSIA
Federico II [il Grande]
Albero genealogico

(Berlino 1712 - Sans-Souci, Potsdam 1786)
figlio di Federico Guglielmo I e di Sofia Dorotea di Hannover;
1740-86, re di Prussia;
1740-48, guerra di successione austriaca;
guerra dei sette anni (1756-63);




1764
REGNO di POLONIA
Stanislao II Augusto
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di Stanislaw Poniatowski e di ?;
1764-95, re di Polonia;
fatto eleggere, con l'appoggio prussiano e russo, dai Czartoryski;
1764
-

Aprile
11
, Federico II di Prussia e Caterina II di Russia rinnovano a favore dei protestanti dell'ovest della Polonia e dei greci dell'est il proposito già adombrato nel trattato russo-prussiano e ingiungono a Stanislao II Augusto di presentare alla Dieta, raccoltasi per la sua incoronazione, una proposta in favore dei dissidenti; non già si noti, perché siano ammessi alle assemblee e alle carcihe, ma semplicemente perché sia ad essi consentita la libera professione della loro religione.
Eppure non appena il primate accenna ai dissidenti un urlo tale si leva nella Dieta che non è possibile continuare nella lettura del progetto e poco manca che il primate stesso venga ucciso sotto gli occhi del re.



1764
BAVIERA
Massimiliano III Giuseppe di Wittelsbach
Albero genealogico

(† 1777)
figlio dell'imperatore Carlo VII e di Maria Amelia d'Austria († 1756)
1745-77, elettore di Baviera;


1764
SASSONIA
Federico Augusto III [il Giusto]
Albero genealogico

(Dresda 1750 - 1827)
figlio del pr. elett. Federico Cristiano e di Antonietta di Baviera;
1763-1806, principe elettore di Sassonia;
1764
cerca di mantenersi neutrale nei conflitti tra Austria e Prussia;


1806-27, re di Sassonia (Federico Augusto I);






1764
IMPERO OTTOMANO

Mustafà III

Albero genealogico

(1717-1774)
figlio di Ahmed III;
1757-74, sultano;
1764
-

1764
-







1764
RUSSIA
Caterina II [la Grande]
Albero genealogico

(Stettino 1729 - Pietroburgo 1796)
(Sofia Federica Amalia) figlia del principe Cristiano Augusto di Anhalt-Zerbst, generale prussiano, e della principessa Giovanna Elisabetta di Holstein-Gottorp;
1762-96, imperatrice di Russia;
-


Ministro degli Esteri
-

1764
riesce a imporre sul trono polacco il proprio favorito Stanislao Poniatowski, estendendo così il protettorato russo a tale regno ormai in piena crisi politica;
la secolarizzazione di parte delle terre del clero migliora la sorte di circa un milione di ex servi, ma un numero equivalente di contadini (soprattutto polacchi) sono donati a favoriti o a funzionari;

«segue da 1654»
COSACCHI
la zarina fa dimettere l'ultimo ataman dei "cosacchi del Dnepr";
«segue 1775»







1764
REGNO di FRANCIA
Louis XV

(Versailles 1710-74)
figlio di Luigi duca di Borgogna e di Maria Adelaide di Savoia;
1715-74, re di Francia;
a soli cinque anni, sotto la reggenza del duca di Orléans imposta dal parlamento contro l'esplicita volontà del re scomparso;
dal 1744, la favorita è Mme de Pompadour;
1764, la sua favorita diventa Mme du Barry;


Principal ministre d'État
duca É.-F. de Choiseul
(1758 3 dic - 24 dic 1770)
Guardasigilli
René Charles de Maupeou
(1763 3 ott - 18 set 1768)
Sovrintendente
delle Finanze
Clément Charles François de L'Averdy
(1763 14 dic -20 set 1768)
Segretario di stato
agli Affari Esteri
César Gabriel de Choiseul-Chevigny
duca di Praslin
(1761 13 ott - 10 apr 1766)

1764
Subito dopo la fine della guerra dei Sette anni, ben 15.000 europei, tra i quali 5.000 tedeschi e 2.000/3.000 alsaziani, vengono convinti a partire dalla Francia per fondare una colonia a Kourou, nella Guyana. Soltanto 200 famiglie sopravvivono e rimangono sul posto, mentre 9.000 coloni muoiono nell'impresa e 5.000 ritrovano, con enormi difficoltà, la via di casa.

Marzo
29
, Tolosa, Pierre Paul Sirven, accuato di parricidio, viene condannato a morte assieme alla moglie;
[L'accusa è anche più inverosimile, che non nel caso precedente di Jean Calas, e il procedimento anche più scandalosamente arbitrario.]

Maggio
5
, il Parlamento di Tolosa conferma la sentenza di condanna a morte di Pierre Paul Sirven;
[Il condannato riesce tuttavia a fuggire con l'intera famiglia in Svizzera ove Voltaire li conosce e si forma la convinzione della loro innocenza assumendo sulle sue ormai vecchie spalle anche la loro causa.
Mentre la riabilitazione di Jean Calas lo occuperà tre anni, quella di Pierre Paul Sirven nove.]

Turneau de Morandière pubblica uno scritto anonimo:
Principes politiques sur le rappel des Protestants de France (Paris 1764).

GESUITI
Gennaio
21, Parigi, per decreto del parlamento (come quello del settembre scorso) diverse lettere pastorali, come quella dell'arcivescovo di Parigi, non solo sono condannate ma vengono bruciate sulla pubblica piazza dalle mani del boia;
Louis XV consiglia l'arcivescovo di lasciare la capitale e lo relega a quaranta miglia da Parigi;
24, per decreto del parlamento, i gesuiti devono giurare:
- di non vivere più, né in comunità né individualmente, "sotto la dominazione dell'istituto e delle costituzioni della cosiddetta società di Gesù";
- di dichiarare empie le dottrine contenute nell'Extrait des assertions, ecc.
i padri Noyer e Cerutti sono i primi a sottomettersi;
Febbraio
15
, Roma, il papa, dopo aver intercesso invano presso il re in favore dell'arcivescovo di Parigi, non può far altro che consolarlo con una lettera per l'oltraggio ricevuto;
24, Roma, quando si sparge la voce che il papa è malato, il cav. de la Houze, primo segretario dell'ambasciata di Francia, informa subito la sua corte ed invia al duca di Praslin una lista dei cardinali, i più distinti per le loro qualità e capacità intellettuali, indicando nello stesso tempo coloro che, nel caso di vacatio inattesa, sono degni di salire il soglio pontificio. La lista distingue:
1- cardinali che hanno sentimenti meno rigidi, che non sono nemici delle corti e che potrebbero, per il bene dei fedeli e la soddisfazione dei principi, tenere in mano il governo della chiesa:
. Conti, di Camerino,
. Monti e Caprara di Bologna,
. Guglielmi, de Jesi e Fantuzzi di Ravenna.
2 - cardinali indifferenti, coloro cioè alla cui elezione la chiesa e i sovrani non avrebbero nulla da perdere né da guadagnare:
. Galli di Bologna,
. Sersale, di Napoli,
. Serbelloni di Milano,
. Crescenzi di Roma,
. Durini di Milano,
. Acciajoli di Firenze,
. Oddi di Perugia,
. Imperiali, genovese,
. Negroni romano.
3 - cardinali che devono essere assolutamente esclusi dal papato:
. Cavalchini di Tortona,
. Castelli di Milano,
. de Rossi, romano,
. Torrigiani, fiorentino,
. Buonaccorsi di Macertaa,
. Antonelli di Pergola.
4- cardinali incapaci, che mancano cioè delle capacità necessarie e quindi meritano una seria attenzione da parte delle corti:
. Ganganelli (che non conosce bene e del quale fa comunque un brutto ritratto).
27, in un dispaccio cifrato inviato al cardinale Torrigiani, il nunzio apostolico spera che il cattivo esempio dei primi gesuiti non contagi gli altri, altrimenti l'arcivescovo di Parigi e un gran numero di vescovi potrebbero lanciare contro di loro un interdetto;
Marzo
9
, Parigi, un altro decreto del parlamento ordina che ogni gesuita, che non abbia ancora prestato il giuramento prescritto, deve entro otto giorni essere immediatamente espulso dal regno di Francia;
Agosto
24
, il papa scrive lettera dello stesso soggetto a Stanislao-Augusto, duca di Lorena ed ex re di Polonia, e ai vescovi di Rives, Bayonne, Béziers, Mirepoix, Viviers, Montpellier e Uzès;
Dicembre
4
, Versailles, il duca di Praslin scrive una lunga lettera al marchese d'Aubeterre, ambasciatore a Roma, incaricandolo di informare la Santa Sede dei veri motivi che hanno spinto il re a sopprimere la compagnia di Gesù; con un poscritto dichiara inoltre che sua maestà ha permesso il rientro a Parigi dell'arcivescovo.
Tre sono le disposizioni principali di Sua Maestà il quale ordina che:
1- l'istituto dei gesuiti non abbia più luogo nei paesi e terre del suo dominio;
2- tutti coloro che hanno vissuto in Francia sotto questo istituto possono rientrare nei loro stati, per risiedervi tranquillamente sotto la protezione di Sua Maestà, conformandosi in buoni e fedeli soggetti alle leggi del regno;
quanto alle funzioni ecclesiastiche, saranno, come tutti gli altri preti secolari, alle dipendenze della giurisdizione dei loro vescovi diocesani;
3- tutte i procedimeti penali fatti, sia contro i gesuiti, sia, all'occasione, contro altre persone di qualunque stato e condizione esse siano, sono e saranno considerate estinte e "assopite".



1764
Repubblica delle Sette Province Unite dei Paesi Bassi
Willelm V [il Batavo]
(The Hague 1748 - Braunschweig 1806)
figlio di Willelm IV d'Orange-Nassau e della p.ssa reale Anne di Gran Bretagna, Irlanda e Hannover, etc.;
principe di Nassau-Dietz
principe d’Orange
1751-95, statholder dei Paesi Bassi;
(22.10.1751-18.1.1795)
[Reggente: Maria Luisa d'Assia-Kassel (1759-65)]

Olanda

 

Zelanda

 

Uthrecht

 

Frisia
 
Gheldria

 

Groninga

 

Overijssel

 

1764
-
Assai maggior rumore solleva, e molto maggior seguito ha, che non le precedenti opere nazionali citate, la traduzione olandese del celebre libro del Voltaire sulla tolleranza, traduzione che appare nel 1764 a Leewarden.



1764
Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio III
Albero genealogico

(Londra 1738 - Windsor 1820)
figlio di Federico Luigi principe di Galles e di Augusta di Sassonia-Gotha;
1751-60, duca di Brunswick-Lüneburg (Giorgio);
1760-1820, elettore di Hannover;
1760-1815, re di Gran Bretagna e Irlanda;
dal 1761 è sposato con Sofia Carlotta di Mecklenburg-Strelitz;


1814-20, re di Hannover;


 
Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
G. Grenville Whig
(1763 16 apr - 13 lug 1765)
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Segretari di Stato
-
Affari Esteri e Commonwealth
-
 
Affari Interni    
Giustizia    

1764
-
Aprile
legge sullo zucchero: aumenta i dazi su svariati prodotti di importazione coloniale, riducendo quello sulla melassa straniera da sei pence al gallone – imposto dalla legge sulla melassa (1733) a tre pence – ma mentre la disposizione del 1733 rimase lettera morta, la legge sullo zucchero deve essere rigidamente applicata.
Ciò vale anche per le leggi commerciali in genere.
Lo stesso anno viene emanata la legge sulla valuta che estende a tutte le colonie il veto sulla valuta cartacea a corso legale imposto alla NUOVA INGHILTERRA nel 1751.
In America il programma di G. Grenville viene totalmente disapprovato.

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]


 


 


 
SCOZIA [dal 1° maggio 1707 è unita a Inghilterra e Galles]
-
-
-
-

1764
-


 
IRLANDA
-
-
-
-

1764
dal 1729 al parlamento di Dublino è stata riconosciuta dall'Inghilterra l'indipendenza legislativa;

Nord America Britannico
Governatore generale
gen. James Murray
(1763 - 1768)
-
-

1764
guerra di Pontiac (1763-66): gli indiani rimasti, Saulteaux, Sauk, Miami, Delaware, Shawnee, Mississauga, Seneca ed Erie continuano a scontrarsi con i britannici a nord dei fiumi Ohio e Potomac e a ovest del Susquehanna.

[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 

 




QUÉBEC
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.]
Governatore militare del distretto di Québec
gen. James Murray
(1760 - ago 1764)
Governatore della provincia
gen. James Murray
(1764 ago - 1766)

1764
Il gen. James Murray simpatizza con l'élite canadese ed ha la fiducia nel futuro della provincia, tanto da acquistare per sé (1762-65) sette signorie.

Agosto
10
, entrato in vigore il proclama del parlamento del 7 novembre 1763, cessa anche il regime militare;

Settembre
17
, i tribunali militari, istitutiti dal gen. James Murray il 31 ottobre 1760, vengono ora sostituiti dai tribunali civili;


 

TERRANOVA
[Dal 1763 con la costa del Labrador, Iles-de-la-Madeleine e l'isola di Anticosti.]
Governatore della provincia
Hugh Palliser
(1764 - 1768)

1764
-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
-

1764
-

 

NOVA SCOTIA
[Dal 1763 comprende la Island of St. John e l'isola di Capo Bretone.]
Governatore della provincia
-

1764
-

 

Nord America Britannico (2)
[15] NEW HAMPSHIRE
Governatore
-
-

1764
-

 





[14] MASSACHUSETTS
Governatore
-
-

1764
-


[13] RHODE ISLAND
Governatore
-
-

1764
-


[12] CONNECTICUT
Governatore
-
-

1764
-

[11] NEW YORK
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-
-

1764
-

 

[10] NEW JERSEY
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1764
-

 

[09] PENNSYLVANIA
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1764
-

 

[08] DELAWARE
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1764
-

 

[07] MARYLAND [Colonia reale dal 1750 ]
Governatore
-
-

1764
-






[06] VIRGINIA
Governatore
-
-

1764
Jamestown, sul fiume James;

 





[05] NORTH CAROLINA
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-
-

1764
-

[04] SUD CAROLINA
Governatore
-
-

1764
-

[03] GEORGIA
Governatore
-
-

1764
-

[02] WEST FLORIDA
Governatore
-
-

1764
-


[01] EAST FLORIDA
Governatore
-
-

1764
-


a

1764
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico V
Albero genealogico
(Copenaghen 1723 - 1766)
figlio di Cristiano VI e di Sofia di Brandeburgo-Kulmbach;
1746-66, re di Danimarca e di Norvegia;



1764
-
NORVEGIA
1764
-
ISLANDA
1764
-

1764
REGNO di SVEZIA
Adolfo Federico II
Albero genealogico

(Gottorp 1710 - Stoccolma 1771)
figlio di Cristiano Augusto duca di Holstein-Gottorp, vescovo luterano di Lubecca, e di Albertina Federica di Baden-Durlach;
1744, 29 agosto, sposa la p.ssa Luise Ulrike di Prussia (1720-1782), sorella di Federico [il Grande];
1751-71, re di Svezia;




1764
-

 

1764
REGNO di PORTOGALLO
Giuseppe I
Albero genealogico

(Lisbona 1714-1777)
figlio di Giovanni V di Braganza [il Magnanimo] e di Marianna d'Austria;
1729, sposa Maria Vittoria, infante di Spagna;
1750-77, re di Portogallo;
capo del governo: marchese di Pombal;


1764
-


a

1764
Spagna
Carlos III

(Madrid 1716-1788)
quintogenito di Filippo V re di Spagna e di Elisabetta Farnese;
1732-34, duca di Parma e Piacenza (Carlo);
1735-59, re di Napoli e di Sicilia (Carlo VII);
[vedi sotto]
1759-88, re di Spagna;
[reggente la madre Elisabetta Farnese]


1764
-


a





1764
SAVOIA - REGNO DI SARDEGNA
Carlo Emanuele III
Albero genealogico

(Torino 1701-1773)
figlio di Vittorio Amedeo II di Savoia e di Anna Maria d'Orléans;
1715-30, principe di Piemonte;
1730-73,
- conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti;
- marchese di Saluzzo e Monferrato;
- re di Cipro e Gerusalemme [titolare];
- re di Sardegna e duca di Savoia;
1746-73, marchese di Finale e Oneglia;

- il Piemonte confina a est con il Ticino -

1764
-



1764
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Rodolfo Giulio Brignole Sale
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1762 25 nov - 25 nov 1764, doge di Genova;


1764
-


1764
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Alvise IV Mocenigo
Albero genealogico

(Venezia 19 mag 1701 - Venezia 3 dic 1778)
figlio di Alvise IV Marcantonio e di Paolina Badoer;
1763-78, doge di Venezia; [118°]


- nunzio pontificio: ? (?-?);
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
- ambasciatore di Francia: ? (?-?)
1764
si sparge la voce in Europa che la stampa della Lettera pastorale dell'arcivescovo di Parigi in favore dei gesuiti è avvenuta a Venezia su istigazione dei gesuiti d'accordo col riformatore Sebastiano Giustiniani;
Giugno
il revisore Jacopo Rebellini viene dimesso dall'incarico per aver concesso ad Antonio Zatta licenza di stampare l'opera, che offende «vivamente la potestà secolare»; 



1764
ducato di Modena
Francesco III d'Este
Albero genealogico
(Modena 1698 - Varese 1780)
figlio di Rinaldo I e di Carlotta Felicita di Brunswick-Lüneburg;
1737-80, duca di Modena;
1764
dal 1755, capitano generale delle truppe austriache in Italia e amministratore della Lombardia [fino all'arrivo dell'arciduca Ferdinando], lasciato a Modena un consiglio di reggenza, vive tra Milano e Varese dove si fa costruire una splendida villa;




1764
-

1764
Ducato di Parma e Piacenza
Felipe di Borbone

(Madrid 15 mar 1720 - Alessandria, Italy 18 lug 1765?)
figlio di Filippo V e di Elisabetta Farnese;
1738, 16 agosto, sposa la p.ssa Louise-Elisabeth di Borbone, sorella di Louis XV;
1748-65, duca di Parma e Piacenza;
valendosi dell'opera del ministro G.-L. du Tillot;



1764
-


1764
REGNO di NAPOLI e SICILIA
Ferdinando IV
Albero genealogico
(Napoli 1751 - 1825)
figlio di Carlo III re di Spagna e di Maria Amalia di Sassonia;
1759-99, 1799-1806, 1815-16, re di Napoli;
1759-1816, re di Sicilia (Ferdinando III);



1816-25, re delle Due Sicilie (Ferdinando I di Borbone);

NAPOLI
Primo ministro
B. Tanucci
(1759 - 1768)

1764
crescendo in lui l'eccessiva mania per la caccia (in questo è uguale al padre), ne vengono ripristinate le ordinanze nonché ricordate le pene (anche i tratti di corda) ai trasgressori; sono popolati i boschi di selvaggina e moltiplicati i custodi.
Il raccolto è scarso. Si cerca quindi grano ovunque, si usa persino la marina da guerra per convogliare verso Napoli navi straniere cariche di frumento e il primo ministro si adopera moltissimo per superare la gravità della situazione.




SICILIA
Viceré
G. Fogliani
(1755 - 1773)
1764
-
 

a



Alvarez de Cienfuegos, Nicasio (Madrid 1764-Orthez, Bassi Pirenei, Francia 1809) poeta spagnolo, autore anche di tragedie di gusto neoclassico;
La rosa del desierto (La rosa del deserto, suggerì forse a G. Leopardi il titolo per il canto La ginestra o il fiore del deserto).

Baggesen, Jens (Korsor, Själland 1764-Amburgo 1826) poeta danese, osteggiatore di Oehlenschläger;
Labirinto (1792-93, diario in prosa)
Parteneide o il viaggio sulle Alpi (1804)
Il fantasma e lui stesso (1806)
Fiori di campo (1808).

Balsamo, Paolo (Termini Imerese, Palermo 1764-Palermo 1816) economista e agronomo italiano
Memorie economiche e agrarie riguardanti il regno di Sicilia (1803)
Memorie inedite di pubblica economia e di agricoltura (1845).

Baraguey D'Hilliers, Louis (1764-1813) generale francese;
1796-97, si segnala nella campagna d'Italia dove combatte agli ordini di Napoleone;
è alla presa di Malta, in Egitto, ad Austerlitz e in Spagna;
1812, viene fatto prigioniero in Russia.

Basire [o Bazire], Claude (Digione 15 maggio 1764 – Parigi 5 aprile 1794) politico francese;
1789, modesto impiegato agli archivi della Borgogna, subito dopo lo scoppio della Rivoluzione si mostra entusiasta delle idee rivoluzionarie;
1790, viene nominato capitano della Guardia nazionale borghese e membro del "Comitato permanente rivoluzionario" di Digione;
1791, viene eletto deputato per il dipartimento della Côte-d'Or all'Assemblea legislativa dove milita tra i giacobini nel club dei Cordiglieri;
si unisce quindi al frate cappuccino F. Chabot e a Merlin de Thionville con i quali forma il "trio anarchico";
25 novembre, per la difesa della Rivoluzione a Parigi e nelle province dai tentativi controrivoluzionari fa approvare la costituzione dei "Comitati di sorveglianza";
1792, viene rieletto per il dipartimento della Côte-d'Or alla Convenzione nazionale; sostiene il moto radicale sanculotto del 10 agosto 1792 schierandosi con i sostenitori della deposizione di Luigi XVI; diviene membro dal Comitato di sicurezza generale ("Comité de sûreté générale") – l'ex "Comitato di sorveglianza" del 1791 – nel quale si distingue come implacabile persecutore dei sospetti nemici della Rivoluzione; entra a far parte dei radicali della Montagna, attaccando violentemente con F. Chabot la politica moderata dei Girondini;
1793, gennaio, nel processo a re Luigi XVI vota per la sua condanna a morte;
23 agosto, dopo la caduta ad opera dell'esercito prussiano della fortezza di Longwy, rimanendo solo la fortezza di Verdun a difendere la strada per Parigi, egli, lo stesso giorno, fa dichiarare dalla Convenzione lo stato di emergenza nazionale fino al termine della guerra, contribuendo così a diffondere nel popolo un'ondata di panico che, nella convinzione generale dell'esistenza di un complotto controrivoluzionario, dà il via ai massacri di settembre;
nel frattempo egli cambia il suo atteggiamento politico e si avvicina ai moderati di G.-J. Danton, ma incappa insieme a loro nello scandalo relativo alla Compagnia delle Indie;
[Ricostituita da Luigi XVI col nome di "Nouvelle Compagnie des Indes" (1785), è stata ora soppressa dalla Convenzione nazionale.]
nel tentativo di salvare l'amico F. Chabot, rimane implicato nell'affare della Compagnia delle Indie compromettendosi;
17 novembre, accusato – ingiustamente, come si scoprirà in seguito – di avere falsificato il decreto di liquidazione della Compagnia, viene arrestato e rinchiuso nella prigione del Lussemburgo;
1794, aprile, il processo, che ha come imputati assieme a lui: G.-J. Danton, C. Desmoulins, Jean-François Delacroix, Delaunay e Fabre d'Églantine, si conclude con la condanna alla ghigliottina di tutti gli imputati;
[Il processo inizia con la lettura delle accuse fatta da L.-A. Saint-Just, alle quali G.-J. Danton replica usando la sua capacità oratoria tanto convincente che Antoine Quentin Fouquier-Tinville, il pubblico accusatore presso il tribunale rivoluzionario di Parigi durante il regime del Terrore, chiede ed ottiene dalla Convenzione un decreto che vieta agli imputati la discussione nel dibattimento. Il processo si trasforma così in una farsa, con gli accusati che lanciano pallottole di carta masticata ai giurati.]

Bernadotte, Jean-Baptiste (1764-1844) Albero genealogicomaresciallo francese (il migliore e il più abile politicamente);
1781, appena 17enne, si arrruola;
1789, è sergente;
1796-97, dopo una rapida carriera durante la Rivoluzione, diventa generale di divisione;
1797, partecipa come luogotenente di N. Bonaparte alla campagna d'Italia;
viene inviato a Parigi da Napoleone con vari incarichi; dopo aver represso un moto realista a Marsiglia;
1798, è inviato come ambasciatore a Vienna da dove riparte in seguito ad una sommossa popolare contro l'ambasciata causata dalle ostentazioni rivoluzionarie (gesto disapprovato dal Direttorio) che conduce alla rottura delle relazioni tra la Francia e l'Austria;
sposa Desirée Clary, cognata di Giuseppe Bonaparte;
1799, accetta un comando sul Basso Reno; in seguito è ministro della Guerra e riorganizza efficacemente l'esercito;
18 novembre, caduto in disgrazia dopo il colpo di stato del 18 brumaio, che disapprova, si riconcilia con Napoleone, tramite Giuseppe Bonaparte;
1804, è nominato maresciallo di Francia;
1805, comanda un corpo della Grande Armata: i servigi resi in quest'occasione gli meritano il titolo di principe di Pontecorvo;
1806-1807, si distingue a Ulma, ad Austerlitz, a Lubecca, a Wagram; spiacevole la sua inazione nella giornata di Iena;
1809, gli viene tolto il comando del IX corpo e rientra a Parigi irritatissimo contro Napoleone I;
1810, accetta con premura il trono offertogli dagli Stati svedesi chiamati a designare l'erede di Carlo XIII che lo adotta; partito per Stoccolma non pensa che agli interessi svedesi, dimenticando l'origine francese;
1812, si allea con Alessandro I di Russia contro Napoleone I;
1813, sovrano di fatto, partecipa alla grande coalizione contro Napoleone I, riportando la vittoria a Grossbeeren e a Dannewitz, e intervenendo alla battaglia di Lipsia;
1814, fa una breve apparizione in Francia dove forse spera di trovare un trono, ma, accolto freddamente dai sovrani coalizzati, torna a Stoccolma consacrandosi interamente ai suoi Stati.
1818, salito al trono di Svezia (Carlo XIV), si occupa efficacemente dello sviluppo economico del paese.
Da lui discende l'attuale dinastia reale di Svezia.

Blaise de Chénier, Marie-Joseph (Instanbul 28 agosto 1764 – Parigi 10 gennaio 1811) drammaturgo e poeta francese;
[Quarto figlio di Louis Chénier, console francese presso la città turca, e di Elisabeth Santi-Lomaca.
Fratello minore di André (1762-1794).]

trasferitosi a Carcassonne, dove è cresciuto, intraprende gli studi a Parigi presso il Collège de Navarre;
1781, entrato nell'esercito come cadetto, trascorre due anni presso il reggimento dei dragoni di Lescure nella guarnigione di Niort;
1783, decide di voler intraprendere la carriera letteraria;
Azémire (1783, dramma in due atti, rappresentato nel 1786, prima al Théâtre-Français e poi presso il teatro di corte a Fontainebleau; l'opera non ha successo)
Edgar, ou le page supposé (?, andata in scena senza successo nel 1785)
Charles IX, ou la Saint-Barthélemy (1788, successivamente intitolata Charles IX, ou l'école des rois - Carlo IX, o la scuola dei re, tragedia rappresentata nel 1789)
[Opera censurata per i suoi contenuti dalla valenza fortemente politica.
Per difendere quest'opera l'autore scrive alcuni pamphlets, tra i quali Dénonciation des inquisiteurs de la pensée e De la Liberté du Théâtre en France, scritti e pubblicati entrambi nel 1789 e grazie ai quali ottiene il permesso di rappresentare il suo dramma.
Grazie anche all'enorme aspettativa suscitata nel pubblico, la prima del Charles IX, … che viene rappresentata il 4 novembre 1789, è un successo clamoroso, anche grazie alla magistrale interpretazione di François-Joseph Talma nel ruolo di Carlo IX di Francia. Secondo la testimonianza diretta del politico e letterato Charles-Élie de Ferrières, il pubblico abbandona il teatro "ivre de vengeance et du tourment d'un soir de sang" (ebbro di spirito di vendetta e di tormento per una serata piena di sangue). Come conseguenza del successo della rappresentazione e del suo effetto sul pubblico di quest'opera, la celebre compagnia teatrale della Comédie-Française si divide in due ed il gruppo dei "patriotes" ovvero anti-realisti, guidato da François-Joseph Talma, si trasferisce in rue de Richelieu dove fonda un nuovo teatro presso il Palais-Royal con il nome di Théâtre Français de la rue de Richelieu.]

Henri VIII (1791, opera teatrale, generalmente riconosciuta come il capolavoro dell'autore, rappresentata dalla compagnia di François-Joseph Talma)
Jean Calas, ou l'école des juges (1791, tragedia in cinque atti rappresentata nello stesso anno)
Caius Graccus (1792, tragedia)
[Nonostante inneggi con toni molto accessi alla Rivoluzione francese, viene sottoposta a censura per volere del deputato montagnardo Antoine Louis Albitte, il quale vi ha ravvisato nella frase del dramma - "Des lois et non du sang" (le leggi e non il sangue) - un chiaro ed indubbio riferimento critico contro il nuovo regime rivoluzionario.]
Fenelon (1793, dramma; dopo poche repliche, viene fatto interrompere)
Timoléon (1793, dramma.)
[Subisce la stessa sorte del precedente, nonostante la collaborazione musicale di Étienne Nicolas Méhul, il quale viene osteggiato dal regime rivoluzionario dal momento che sembra criticare aspramente la persona di M. Robespierre nel personaggio di Timofane, spregiudicato ed ambizioso, che viene incoronato dai suoi amici nel bel mezzo di un'assemblea popolare.]
1797, 19 ago-2 set, presidente della Convenzione nazionale;
Quadro della letteratura francese dal 1789 al 1808
(1816, postumo).

Cevallos, Pedro (1764-1838) politico spagnolo;
ministro del re di Spagna;
contrario alla politica conciliante di Godoy, fomenta a Madrid molte rivolte contro i francesi.

Cotta, Johann Friedrich (1764-1832) libraio, stampatore-editore tedesco a Tubinga e poi a Stoccarda;
[Pronipote di Johann Georg.]

Despinoy, Hyacinthe-François (1764-1848) militare francese;
capo di S.M. di Dugommier all'assedio di Tolone, dopo la conquista della città ribelle viene creato generale;
1796, passa nell'esercito d'Italia;
in seguito, sotto l'Impero, ricopre soprattutto cariche di ordine amministrativo;
durante la Restaurazione è comandante a Valenciennes e a Strasburgo.

Didot, Firmin o Firmin-Didot (Parigi 1764-Mesnil-sur-l'Estrée 1836) incisore, tipografo ed editore parigino;
[Figlio di François-Ambroise.
Padre di Ambroise (Parigi 1790-1876), a sua volta padre di Alfred (Parigi 1828-1913) che continueranno l'attività dell'azienda fino al 1892.
Questi ultimi due eredi porteranno così avanti il processo di assimilazione delle "novità reali" che la fonderia francese non tornerà più allo stile dei Manuzio, dei Garamond, dei Granjon - (Stanley Morison).]

creatore, con altri caratteri, di un nuovo corsivo di grande bellezza (sostituzione definitiva della s corta al posto della f), chiamato poi didot;
1829, è l'ultimo "imprimeur du roi";
tipografo dell'Institut de France, introduce vari perfezionamenti tecnici, tra i quali la stereotipia;
[1799 ca, riprendendo l'invenzione (1739) di William Ged, rovescia il procedimento e prende l'impronta da caratteri incisi in profondità (matrici) dimezzando così il lavoro di produzione.
1804, l'Università di Cambridge acquista il "segreto" da Andrew Wilson, ma è lord Stanhope a far della "stereotipia" (come viene chiamato il sistema) un procedimento commerciale alla Clarendon Press di Oxford nel 1805. Il passo finale avverrà nel 1829.]

ottiene per la famiglia il nome di Firmin-Didot, una delle maggiori case editrici francesi.

Doulcet, Louis-Gustaveconte di Pontécoulant (Caen 17 novembre 1764 – Parigi 3 aprile 1853) politico francese;
1778, inizia la sua carriera come ufficiale nella compagnia scozzese delle Guardie del corpo del re;
1791, viene licenziato con il grado di luogotenente -colonnello;
1792, sostenitore moderato delle idee rivoluzionarie, viene eletto deputato per il dipartimento del Calvados alla Convenzione nazionale; diviene quindi commissario delle armate del Nord e, in seguito, entra a far parte del Comitato di guerra;
1793, gennaio, al processo di Luigi XVI vota per la reclusione del re durante la guerra e la sua messa al bando una volta raggiunta la pace;
vota per la messa in stato d'accusa di J.-P. Marat;
3 ottobre, messo in stato d'accusa con decreto assieme agli altri girondini, si rifugia in Svizzera;
rifiutandosi di prendere le difese di M.-A.-Ch. de Corday d'Armont, normanna e girondina come lui, viene da questa rimproverato con una lettera scritta durante il cammino verso il patibolo;
1795, 8 marzo, dopo la caduta di M. Robespierre, viene rieletto alla Convenizone nazionale dove mostra uno spirito di moderazione inusuale nella sua difesa di Prieur de la Marne e di J.-B.-R. Lindet; 4-19 luglio, presidente della Convenzione; per alcuni mesi è anche presidente del "Comitato di salute pubblica";
eletto deputato al Consiglio dei Cinquecento, siede a destra, ma non fa parte del "Club de Clichy";
1797, 4 settembre (18 Fruttidoro, Anno V), colpo di Stato;
in seguito viene proscritto per essere stato sospettato di realismo prima della formazione del Consolato;
1799, 9 novembre (18 Brumaio, Anno VIII ), colpo di Stato;
in seguito fa rientro in Francia dove diviene prefetto della Dyle con residenza a Bruxelles;
1805, viene eletto senatore;
1808, viene creato conte dell'Impero;
1811, organizza la Guardia nazionale nella Franca-Contea;
1813, organizza la difesa della frontiera nord-est;
1815, alla Restaurazione viene creato pari di Francia da Luigi XVIII.

Dumont, André (Oisemont, Somme 24 maggio 1764 – Abbeville, Somme 21 ottobre 1838 ) politico francese;
[Figlio di Jean-Charles-Nicolas Dumont, consigliere del re, giudice reale del paese di Vimeu, erudito giureconsulto.]

Gentz, Friedrich von (Breslavia 1764-Weinhaus, Vienna 1832) politico tedesco, dapprima favorevole alla rivoluzione francese iniziò poi a combatterla attraverso saggi e articoli (verso la fine del secolo fondò i periodici «Neue deutsche Monatschrift» e «Historische Journal»); traduttore di scritti di E. Burke e di J. Mallet du Pan, si fece promotore presso il re di Prussia  Federico Guglielmo III di un costituzionalismo di tipo inglese
1802, si pone al servizio dell'Austria
Frammenti di storia recente dell'equilibrio politico in Europa (1806, contro Napoleone)
1809 e 1812, redige le dichiarazioni di guerra a Napoleone
1812, passato dal nazionalismo liberale al legittimismo conservatore, diventa collaboratore intimo di Metternich nelle questioni di politica estera.

Gouvion, Laurent – marchese di Saint-Cyr (Toul, Lorena 13 aprile 1764 – Hyères, Provenza 17 marzo 1830) militare francese.

Grey, Charles – lord Howick, poi II conte Grey (Fallodon, 13 marzo 1764 - Howick, 17 luglio 1845) politico britannico, leader dei whig (Partito Liberale);
1786, appena 22enne, viene eletto membro del parlamento inglese;
1792, ha una figlia illegittima da Georgiana Cavendish, duchessa di Devonshire: Eliza Courtney
[Un'antenata di Sarah, duchessa di York.]
1794, sposa la figlia di un leader liberale irlandese, Mary Elizabeth Ponsonby;
1806, è primo lord dell'Ammiragliato e successivamente segretario agli Esteri; è fautore dell'emancipazione dei cattolici nel Regno;
1830, 22 novembre - 16 luglio 1834, primo ministro del Regno Unito;
1832, con il Reform Act modernizza il sistema elettorale inglese.

Grouchy, Sophie Marie Louise de – marchesa di Condorcet [la belle grouchette] (Meulan, settembre 1764 – Parigi, 8 settembre 1822), scrittrice e traduttrice francese;
[Sorella di:
. Emmanuel de Grouchy, maresciallo dell'Impero;
. Charlotte de Grouchy, che sposerà P.-J.-G. Cabanis.
Madre di Emmanuel (1766-1847) suo unico figlio, fedele maresciallo di Napoleone Bonaparte.]

erudita, intelligente e istruita, parla correntemente sia l'inglese che l'italiano e mantiene un fortunato salotto letterario;
1784, settembre, arriva a Parigi accompagnata dalla sua governante;
[È appena uscita dal convento secolare di Neuville-en-Bresse dove era stata ammessa, grazie a nove generazioni di nobiltà militare da parte paterna, come canonichessa titolare. Sotto l'apparenza di una grande dolcezza e della migliore educazione, conserva le proprie idee sovversive acquisite leggendo libri di Rousseau e di Voltaire.]
1785, è la prima a sostenere le battaglie di suo zio, Ch. Mercier Dupaty;
1786, sposa il filosofo Nicolas de Condorcet, di vent'anni più anziano di lei, iniziando a tenere presso l'Hôtel des Monnaies a Parigi un salotto letterario che diviene subito rinomato e frequentato da numerosi filosofi illuministi;
[Appena preso dimora in quai Conti, dà vita a un salotto che diviene il ritrovo degli eruditi dell'Europa illuminata: A. Smith, C. Beccaria, A. Clootz, D. Williams, Th. Jefferson, Bache, nipote di B. Franklin, e E. Dumont e Th. Paine.
I più giovani, della generazione della signora, vengono ad ascoltare l'ultimo degli enciclopedisti. Sono P.-J.-G. Cabanis, Garat, Volney, Ginguené, B. Constant, quelli che più tardi saranno chiamati gli "ideologues".]

1794, 29 marzo, il marito viene ritrovato morto nella sua cella;
ritrovatasi in ristrettezze finanziarie, apre un negozio per poter avere un mezzo di sostentamento;
Adam Smith, Théorie des sentimens moraux, ou, Essai analytique sur les principes des jugemens que portent naturellement les hommes, d'abord sur les actions des autres et ensuite sur leurs propres actions (Paris 1795, traduzione della Teoria dei sentimenti morali di A. Smith del 1759; F. Buisson 1798)
Lettres sur la sympathie (?,)
1799, riesce a recuperare una parte dei suoi beni, potendo così riprendere la sua attività letteraria; riapre così il salotto letterario che l'aveva resa famosa e che diviene un focolaio d'opposizione al Primo Impero, e pubblica le opere del defunto marito.

Guidal, Emmanuel-Maximilien-Joseph (31 dicembre 1764 – Parigi 29 ottobre 1812, fucilato) militare francese;
[He may have been the General Guidal who, using treachery, lured Chouan rebel Louis de Frotté to Alençon, where the man was seized and executed.]
generale, oppositore del Consolato e dell'Impero, dopo aver cospirato con gli inglesi contro N. Bonaparte, viene detenuto presso la prigione di La Force;
1812, liberato dalla prigione assieme al gen. V.-C.-A. Fanneau de Lahorie dall'ex gen. C.-F. de Malet ideatore di una cospirazione contro Napoleone I, con un distaccamento della guardia nazionale arresta il ministro della Guerra H.-J. Clarke e l'arcicancelleire J.-J. Regis de Cambacérès; in seguito, con il gen. V.-C.-A. Fanneau de Lahorie, provvede all'arresto del duca di Rovigo, ministro della polizia francese, un suo nemico personale; ma alla fine il tentativo di cospirazione fallisce e i golpisti vengono arrestati;
29 ottobre, dopo un processo sommario viene fucilato assieme ad altre 11 persone.

Hugo, Gustav (Lörrach, Baden 1764-Gottinga 1844) giurista tedesco, iniziatore della "scuola storica del diritto";
Trattato del diritto naturale come filosofia del diritto positivo (1798, dove muove una critica al diritto naturale indicando nel diritto positivo il vero diritto, in quanto espressione della realtà storica)
Contributi alla bibliografia civilistica degli ultimi quarant'anni (1828-44).

Krüdener, Varvara Julija baronessa di (Riga 1764-Karasubazar, Crimea 1824) scrittrice e mistica russa;
[Figlia di Otto von Vietinghoff e pronipote del maresciallo di Münnich.] 
1782, sposa il diplomatico barone di Krüdener
1796, si separa e dopo il divorzio compie numerosi viaggi in Europa e in particolare in Francia dove frequenta la società letteraria del tempo;
Pensieri (1802)
Valeria (1803, romanzo autobiografico).
Tornata a Livonia ed entrata in contatto con i fratelli boemi e poi con le teorie di Jung-Stilling, subisce una profonda crisi religiosa che la induce a forme di pietismo mistico molto diffuse nell'Europa del tempo sconvolta dalle guerre napoleoniche; comincia allora a predicare con ardente fanatismo una nuova religione basata sull'affratellamento universale dei popoli e profetizzando imminenti catastrofi mondiali, il giudizio di Dio, ecc.; divenuta amica dell'imperatore Alessandro I, lo influenza profondamente nell'elaborazione di quella ideologia politico-religiosa che è all'origine del patto della Santa Alleanza;
1821, ritorna a Pietroburgo dopo un vano tentativo di diffondere la nuova dottrina in Svizzera e in Germania; divenuta fautrice della causa dell'indipendenza greca è sempre meno ascoltata da Alessandro I; deve ritirarsi perciò in Livonia e poi in Crimea dove muore.

Lebas, Philippe, François, Joseph (4 novembre 1764 – Parigi 28 luglio 1794) politico francese;
1792, viene eletto deputato alla Convenzione Nazionale; membro del Comitato di Sicurezza Generale, è tra gli amici di Saint-Just e Robespierre;
1794, si suicida all'Hotel de Ville poco prima di essere giustiziato assieme agli amici.

Luce di Lancival, Jean-Charles-Julien (1764-1810) tragediografo francese;
da Napoleone I è nominato professore di lettere al Liceo Imperiale;

Mainvielle (o Minvielle), Jacques Paul Agricol (Avignon 6 settembre 1764 – Parigi 31 octobre 1793, ghigliottinato) politico francese;
[Figlio di Pierre-Laurent Minvielle, mercante, e di Thérèse Fontaineil.]
segue presto le orme del padre come commerciante di sete;
1790, 25 marzo, viene eletto ufficiale municipale di Avignone;
è uno dei più attivi sostenitori della riunione del Contado Venassino alla Francia;
ufficiale generale dell'Armata di Monteux, che pone l'assedio davanti a Carpentras, diviene poi membro dell'Assemblea elettorale;
1791, 16 agosto, avviene l'assassinio di Lescuyer; dopo questo fatto, comincia, con l'accordo di Jourdan e l'avallo dei Minvielle et di Tournal, che lasciano i luoghi per andare a cena in un albergo dei dintorni, il massacro dei sospetti chiusi nel palazzo dei Papi [Massacre de la Glacière];
21 agosto, partecipa al colpo di Stato municipale ad Avignone; ciò gli permette di ottenere le redini del potere muncipale assieme al fratello Gabriel Minvielle, Sabin Tournal e Nicolas Lescuyer; accusato di essere uno dei responsabili di questo massacro, viene incarcerato nelle prigioni del Palazzo dei Papi;
1792, liberato dalla Guardia Nazionale di Bouches-du-Rhône con i suoi coaccusati, beneficia come loro dell'amnistia del 19 marzo e del 26 marzo; 7 settembre, viene eletto deputato supplente alla Convenzione Nazionale per il dipartimento di Bouches-du-Rhône;
1793, aprile, da questo mese siede al posto di Rebecqui, dimissionario; 28 aprile, da poco giunto a Parigi, in seguito ad un alterco con il suo collega Duprat [il maggiore] viene arrestato con suo fratello e subito incarcerato all'Abbaye per ordine di Joseph-Stanislas Rovère, segretario del "Comitato di sicurezza generale"; 29 aprile, difeso dai girondini, la Convenzione decreta che lo considera come deputato, che lo mette in stato d'arresto e che, attendendo il rapporto del "Comitato di sicurezza generale" sia libero di sedere all'assemblea accompagnato dalla sua guardia;
28 maggio, egli si rivolge alle 48 sezioni di Parigi ma si pronuncia a favore del decreto che la vigilia ha annullato la Commissione dei Dodici;
16 giugno, un decreto della Convenzione lo fa rilasciare;
30 luglio, a nome del "Comitato di sicurezza generale", Amar chiede e ottiene il suo arresto con Duprat e Vallée, come «complices de la conspiration de Barbaroux. Ces députés entretenaient une correspondance criminelle avec les départements méridionaux pour les soulever.»
24-30 ottobre (3-9 Brumaio, Anno II), per le sue posizioni federaliste, viene di nuovo arrestato e compreso tra i 21 deputati girondini che compaiono davanti al Tribunale rivoluzionario, sotto la stessa imputazione;
30 ottobre, senza essere stato interrogato, viene condannato a morte;
31 ottobre, viene ghigliottinato assieme agli altri.


Manthoné, Gabriele (Pescara 29 ottobre 1764 - 1799) militare italiano, terzogenito, capitano generale delle armi repubblicane e primo ministro della guerra nella Repubblica Partenopea;
1776, entra nell'Accademia militare;
1784, esce come alfiere d'artiglieria;
1794, dopo aver ottenuto un caposoldo di 300 ducati, viene promosso capitano nel Reggimento Regina e direttore della fabbrica d'armi a Torre Annunziatra;
1798, è nominato capitano-comandante lo stesso reggimento e sposa Margherita Costanza;
1799, partiti i francesi è nominato ministro della guerra e capitano generale; dopo la sconfitta patita alla Barra (3000 repubblicani contro 30.000 sanfedisti), si dimette e ritorna col grado di soldato semplice tra i suoi; dopo la capitolazione decide di imbarcarsi sulle navi destinate a coloro che hanno scelto l'esilio; 24 settembre, viene impiccato.

Marescalchi, Fernando (1764-1816) uomo di legge italiano;
alto magistrato a Bologna, parteggia per N. Bonaparte;
l'arrivo degli austro-russi lo obbliga a fuggire in Francia;
dopo Marengo diviene ministro degli Esteri della Repubblica Italiana; quando questa si trasforma in Regno d'Italia, ne diventa il rappresentante a Parigi.

Mayer von Heldenfeld, Anton (1764-1842) militare austriaco;
generale dell'esercito, consigliere dell'arciduca Carlo, non avendo potuto mettere in atto un suo piano di campagna per l'ostilità dei suoi colleghi, dà le dimissioni.

Merveldt, Maximilien, conte di (1764-1815) militare austriaco;
1793, generale, partecipa alle guerre contro la Francia;
1806, ambasciatore a Pietroburgo;
combatte nella battaglia di Lipsia dove è fatto prigioniero;
liberato, abbandona la vita militare.

Montesquiou-Fezensac, Elisabeth-Pierre – barone (poi conte) di (1764-1834) militare francese;
[Figlio del marchese Anne-Pierre; la contessa sua moglie, all'annuncio della maternità di Maria Luisa, viene nominata governante degli infanti di Francia.]
ufficiale di cavalleria sotto il vecchio regime;
durante la Rivoluzione riesce a vivere in pace privatamente;
1805, viene eletto deputato al Corpo legislativo e poi diventa membro del Senato;
1810, prende il posto di C.-M. de Talleyrand-Périgorde come gran ciambellano;
nominato pari di Francia da Louis XVIII, durante i Cento giorni riprende servizio sotto Napoleone I;
al ritorno di Louis XVIII è rinominato pari di Francia.

Perrin, Claude-Victor o Victor duca di Belluno (La Marche, Vosgi 1764-Parigi 1841) militare francese;
1789, volontario nell'esercito rivoluzionario, partecipa all'assedio di Tolone con il grado di comandante di battaglione;
1796, prende parte alla campagna di N. Bonaparte in Italia dove prende il comando dell'avanguardia dell'esercito distinguendosi a Lona, Cosseria, Dego e Mondovì; agli ordini del gen. J. Lannes si impadronisce di Faenza, Forlì e Ancona; guadagna il grado di generale di divisione;
dopo la pace di Campoformio è inviato a combattere i ribelli in Vandea;
1798, e ancora in Italia;
1800, si distingue a Marengo;
1800-05, generale in capo dell'armata gallo-batava;
1805-06, ambasciatore in Danimarca;
1807, combatte valorosamente a Friedland e viene creato maresciallo di Francia;
1808, duca di Belluno; dopo il trattato di Tilsitt tiene il governo di Berlino e della Prussia; svolge poi un ruolo importante nella campagna di Spagna;
1814, dopo l'abdicazione di Napoleone I, si schiera con i Borbone ai quali rimane fedele durante i Cento giorni; presidente della commissione incaricata di giudicare gli ufficiali passati a Napoleone I durante questo periodo, vota a favore della condanna a morte del mar.llo M. Ney;
1821, 14 dic-23 mar 1823, ministro della Guerra, prepara la spedizione contro i rivoluzionari liberali di Spagna;
1823, 15 apr-19 ott, ministro della Guerra;
1830, aderisce al regime di Luigi Filippo.

Polastron, Marie-Louise di (1764-1804)
[Nata a Esparbès, sposa nel 1780 il visconte di Polastron.]
diventa poi l'amante del conte d'Artois che segue nell'emigrazione.

Poussielgue, J.-B. (1764-1845) funzionario francese;
segretario di Faypoult, mentre questi rappresenta la Repubblica francese in Italia, segue in Egitto N. Bonaparte che gli affida la cassa dell'esercito;
contrariato di non essere stato riportato in Francia dal generale, egli manda al Direttorio una memoria in cui il suo comportamento è severamente criticato.

Pozzo di Borgo, Charles-André (Alata, Ajaccio 1764-Parigi 1842) diplomatico corso al servizio della Russia, avvocato;
[Nobile povero ma ambizioso.] 
amico dei fratelli Bonaparte, si attira il loro odio quando P. Paoli gli dimostra la sua preferenza;
1792, deputato all'Assemblea legislativa francese, partecipa con P. Paoli al tentativo di staccare la Corsica dalla Francia;
1793-96, quando l'isola passa agli inglesi diventa presidente del consiglio di Stato; al ritorno dei francesi si rifugia prima a Londra poi in Russia (1803) dove al servizio dello zar Alessandro I, svolge un'intensa attività antinapoleonica;
1807, dopo il trattato di Tilsit viene allontano dalla corte su richiesta di Napoleone I;
1813, viene richiamato dallo zar e nominato generale;
1815-34, dopo la caduta di Napoleone I è ambasciatore russo a Parigi dove esercita la sua influenza contro gli ultrarealisti e la politica di K. Metternich;
1834-39, ambasciatore russo a Londra;
Corrispondenza diplomatica (1890-97, postumo).

Radcliffe, Ann (Londra 1764-1823) scrittrice inglese, la più caratteristica rappresentante del "romanzo gotico"
vedi I Patiti del Giallo.

Richer di Serizy, Jean-Thomas (1764-1803) giornalista francese;
1789, all'inizio della Rivoluzione collabora contemporaneamente agli «Actes des Apôtres» e alla gazzetta di C. Desmoulins;
durante il Terrore è uno dei principali animatori del movimento controrivoluzionario dopo la morte di M. Robespierre;
dopo il 13 Vendemmiaio, il governo lo fa giudicare in contumacia;
dopo il 18 Fruttidoro viene arrestato, ma fatto evadere dai realisti e passato in Spagna, serve come informatore il conte d'Artois.

Rolland de Villerceaux, Jean-André-Louis (1764-18..) militare francese;
1795, aiutante di campo di N. Bonaparte;
durante l'Impero viene creato prefetto.

Roullet de la Bouillerie, François-Marie de (1764-1833) funzionario francese;
tesoriere, gode della stima di Napoleone I;
1814, accompagna Maria Luisa a Blois portando con sé i diamanti della corona che poi vengono restituiti;
da Louis XVIII viene creato intendente generale della sua Casa.

Roy, Antoine (Savigny, Haute-Marne 5 marzo 1764 - 3 aprile 1847) politico francese.

Sanfelice, Maria Luisa Fortuna (Napoli 1764-1800) nobildonna napoletana.

Sidney-Smith, William (1764-1840) militare inglese;
1792, ufficiale di marina inglese, entra al servizio della Turchia;
alla dichiarazione di guerra tra Francia e Inghilterra si mette agli ordini dell'ammiraglio Hood;
tornato in Inghilterra, incaricato di pericolose missioni in Francia viene internato al Temple e aiutato ad evadere dall'agente realista A. Le Picard de Phelippeaux;
in Egitto si mostra accantito nemico di N. Bonaparte e viene accolto trionfalmente in Inghilterra;
in seguito ha il comando di una squadra e riprende a combattere contro l'imperatore.

Smith, William Sidney (Westminster 1764-Parigi 1840) militare inglese;
[Fratello di John Spencer Smith.]
1777, entra in marina;
1778-82, prende parte alla guerra contro le colonie americane;
1790, passato nella marina svedese, combatte nella guerra contro la Russia; al termine della campagna si reca a Costantinopoli dove il fratello è ambasciatore; tornato in patria partecipa alla guerra contro la Francia;
1793, partecipa all'assedio di Tolone;
1795, …e all'incursione nel porto di Brest; catturato presso Le Havre viene rinchiuso nella prigione del Tempio;
1797, riesce a fuggire; inviato come ministro plenipotenziario a Costantinopoli, riprende a combattere nel Mediterraneo contro i francesi impegnati nell'impresa d'Egitto, sotto il comando di H. Nelson;
1799, con pochi soldati organizza la difesa di San Giovanni d'Acri  che permette di arrestare l'avanzata napoleonica;
1801, ferito nella battaglia di Abukir, ritorna in Inghilterra dove viene eletto al parlamento come rappresentante dei whigs;
1806, è nominato contrammiraglio e mandato nuovamente nel Mediterraneo dove si scontra con la flotta napoletana di Giuseppe Bonaparte;
1807, viceammiraglio
1821, ammiraglio; ritiratosi a vita privata, si trasferisce a Parigi.

Sotin, Pierre-Jean-Marie (1764-1810) politico e diplomatico francese;
commissario centrale del dipartimento della Senna durante il Direttorio, qualche tempo prima del 18 Fruttidoro è nominato ministro di Polizia;
in seguito è console a Genova e a New York.

Thévenet, Augustin detto Danican (1764-1848) militare francese;
vecchia guardia della regina, dopo la presa della Bastiglia entra nella Guardia Nazionale;
1793, ottenuto un comando nella Vandea, si vende ai realisti e contribuisce notevolmente alla rotta di Entrammes;
condannato a morte in contumacia, fugge all'estero.

Varlet, Jean-François (Parigi 14 luglio 1764 - Corbeil-Essonnes 4 ottobre 1837) politico francese;
[Nato in una famiglia della piccola borghesia.]
studia presso il Collège d'Harcourt;
1789, accoglie con entusiasmo la Rivoluzione, scrive canzoni patriottiche, firma petizioni…
1791, 17 luglio, … tra cui quella del Champ de Mars;
1793, 24 maggio, è arrestato insieme a J.-R. Hébert, ma è trionfalmente rilasciato tre giorni dopo; poi pone i preparativi per l'insurrezione del 31 maggio-2 giugno successivi;
[In vari scritti pubblicati nel 1792-93, è un sostenitore della democrazia diretta e della ridistribuzione della proprietà. Si classifica con Jacques Roux e altri nel partito degli "Enragés".]
settembre, viene arrestato di nuovo; 29 ottobre, viene rilasciato;
1794, arrestato di nuovo dopo la caduta di M. Robespierre, trascorre quasi un anno in carcere;
dopo la sua liberazione, si stabilisce a Pailly (Yonne), si sposa e nascono tre figli;
1800, dopo questa data diventa bonapartista e vive per lungo tempo a Nantes;
1830, torna a Parigi per diversi mesi per partecipare alla rivoluzione di luglio;
1836, lascia Nantes e va a vivere a Corbeil-Essonnes;
1837, 4 ottobre, affoga a Corbeil-Essonnes.

Verhuel, Charles-Henri (1764-1845) ufficiale di marina olandese;
1805, diventa ministro della Marina in Olanda;
in seguito è ambasciatore a Parigi;
1809, ha la piena fiducia di Napoleone I che lo incarica di proteggere le coste olandesi dallo sbarco inglese.

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Grande carestia (1764-67) nello Stato Pontificio e in altre zone d'Italia.
Le cause di questa grave carestia, che travaglia sia lo Stato ecclesiastico, insieme con altre zone d'Italia centrale e meridionale, fra il 1764 e il 1767, non sono soltanto naturali. I guasti alle colture prodotti dal maltempo sono aggravati da difetti intrinseci al sistema annonario e dalla sostanziale incapacità dell'amministrazione pontificia di reagire con provvedimenti efficaci.
Da una parte ci sono problemi annosi, come la diminuzione delle superfici coltivate a grano, perché i grandi proprietari, che devono vendere il prodotto all'Annona ai bassi prezzi che questa stabilisce, non trovano sufficientemente remunerativo coltivare a grano, e preferiscono diffondere la pastorizia. Inoltre il sistema delle assegne (cioè delle dichiarazioni giurate dell'ammontare della produzione), è tale che l'Annona ha sempre un'immagine deformata della realtà, infatti:
- in caso di raccolto abbondante, i proprietari lo sottoestimano, per spuntare prezzi più alti;
- in caso di raccolto mediocre o cattivo, lo sovraestimano per ottenere permessi di esportazione in modo da cercare i mercati più favorevoli.
La crisi del 1764 ha dunque la sua origine in un cattivo raccolto, di cui però le assegne dei proprietari non consentono all'Annona di cogliere subito la gravità, mentre gli intermediari, meglio informati, accaparrano il grano per esportarlo.
In queste speculazioni la burocrazia ha le sue grosse responsabilità. Infatti si continuano a concedere permessi di esportazione anche quando la crisi è ormai evidente e il cardinal nepote, che in qualità di camerlengo concede questi permessi, viene accusato dagli osservatori stranieri di lucrare sostanziose tangenti sul grano esportato.
[Treccani, Clemente XIII]

Stampa

«segue da 1763»
1764
Francia
la crescente produzione editoriale ha richiesto un numero sempre più elevato di revisori (passati da 120 di inizio secolo ai 200 attuali) al fine di effettuare con la massima tempestività possibile le pratiche preliminari alla concessione delle licenze.
[Dai 200-400 titoli annui degli inizi del secolo, ai 500 della metà, sono stati rivisti quest'anno 1.564 testi.
Inghilterra
esce The Castle of Otranto di H. Walpole, altro best-seller;
Germania
Francoforte, con lo smantellamento, subito imitato da altre aziende di Lipsia, del suo magazzino, P.E. Reich dà il colpo di grazia alla "fiera del libro" in questa città.
Italia
Firenze
a cura del bibliotecario A.M. Bandini esce Catalogus Codicum Manuscriptorum Bibliotecæ Mediceo-Laurentianæ, Catalogus Codicum Graecorum (Firenze, Typis Cæsaris, 1764-70).
[Il catalogo, tre volumi in-folio grande, scheda i manoscritti greci.
Canada

Canada
nasce la «Quebec Gazette»
[in futuro si fonderà con il «Quebec Chronicle-Telegraph» che potrà così vantarsi di essere il più antico giornale delle Americhe.]
«segue 1765»

Almanacchi

«segue da 1763»
Almanacco popolare:
- Il Mal di Milza;
Almanacco speciale o Annuario:
-
«segue 1765»

Encyclopédie

«segue da 1763»
1764, 
«segue 1765»

Società [Accademia] dei Pugni

«segue da 1761»
1764-66, organo della società è il giornale «Il Caffè» con la cui sospensione ha fine, per il disperdersi dei membri, anche la vita dell'Accademia.

«Il Caffè»

1764, giugno, esce a Milano [ma stampato a Brescia, sotto il dominio veneziano, da Gianmaria Rizzardi e distribuito dal tipografo-libraio milanese Giuseppe Galeazzi] questo giornale letterario e culturale (fino al maggio 1766, in 74 fogli ogni dieci giorni); in realtà negli ultimi mesi la pubblicazione viene sospesa, ma l'opera sarà completata e quindi stampata nell'ottobre del 1766 stesso in 2 tomi, corrispondenti alle due annate:
- giugno 1764-maggio 1765;
- giugno 1765-maggio 1766;
animatore e responsabile della redazione è Pietro Verri aiutato dal fratello Alessandro e dai collaboratori:
- C. Beccaria
- Gianrinaldo Carli
- Giuseppe Colpani
- Carlo Sebastiano Franci
- Paolo Frisi
- Luigi Stefano Lambertenghi
- Alfonso Longo
- Pietro Francesco Secchi Comneno
- Giuseppe Visconti di Saliceto
.
Sono tutti soci dell' "Accademia dei Pugni", fondata nel 1761, e molti di loro parteciperanno al governo della Lombardia asburgica.

Il registro dei Lloyd

Il registro della famosa compagnia di assicurazione, nata a Londra per lo spirito intraprendente di Edward Lloyd, proprietario di una coffee house frequentata da comandanti di vascello, è fondamentale per le notizie che fornisce sui più importanti mutamenti che si verificano in questo periodo nelle costruzioni navali; la compagnia, dovendo assicurare le navi e quindi dovendosi assumere dei rischi è documentatissima su ogni innovazione tecnica che possa rendere la nave più sicura, o al limite più pericolosa perché non ancora sperimentata.
1764-66, sono di questo periodo le navi in servizio di cui parla il più antico registro; la lista, per uso professionale e con l'obbligo della non divulgazione, contiene i particolari di 4.500 navi di stazza diversa, dalle 400 alle 600 tonnellate, più due di 800 tonnellate e una di 900;
1800, il numero delle navi arriva a 8.271;
1813, compaiono i primi cavi in ferro;
1822, compare la prima nave a vapore, la James Watt;
1827, le navi a vapore sono già 81;
1832, …100;
un comitato permanente formato da commercianti, armatori e assicuratori comincia a collaborare al registro navale dei Lloyd.

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