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Papa
Benedetto XIV

(1740-58)

segretario di Stato: cardinale Silvio Valenti;
(dell'Entità si sa molto poco, forse perché il pontefice non tiene in simpatia i gesuiti, da sempre numerosi nelle file dello spionaggio papale)


1756, tenta di risolvere il problema giansenista, mediando i contrasti sorti tra la monarchia e i parlamenti francesi;
con l'enciclica Ex omnibus christiani orbis ribadisce la giustezza e il valore del documento di papa Clemente XI contro P. Quesnel;
esplode nel Portogallo regalista del marchese di Pombal il problema gesuitico.


cardinali:
Guidobbono Cavalchini Carlo Alberto (1683-1774)
(dal 1742).

 "frankismo"

1756, Jacob Frank (1726ca-1791)  consideratosi una reincarnazione del falso messia Shabbetaj Zevi (1626-1676), che egli identifica con la seconda persona della Trinità ("Santo Signore"), propaganda le sue idee in Turchia dove vive 25 anni; prende contatto con sette "sabbatiane" polacche di cui diventa il capo;
i frankisti sono accaniti oppositori del Talmud (non ha più senso se il messia è venuto) a cui contrappongono il Zohar come unica forma di conoscenza e di vita;
convinto che la redenzione finale giungerà quando il mondo sarà completamente giusto o completamente peccatore, si abbandona con i suoi discepoli a orge sfrenate;
i rabbini riuniti a Brody scomunicano lui e i suoi e stabiliscono che lo studio dello Zohar e di altri testi qabbalistici sia proibito a chi non ha compiuto i trent'anni;
i frankisti ottengono l'appoggio del vescovo di Kamenec, Dembowsky presentandogli una professione di fede semitrinitaria e quindi più vicina al cristianesimo;
i rabbini ortodossi sono obbligati dal vescovo a partecipare a una pubblica discussione con i frankisti, dopo la quale centinaia di copie del Talmud vengono date alle fiamme;
richiamato dai suoi fedeli, Frank ritorna dalla Turchia dove si è convertito all'islamismo, dichiarando alle autorità ecclesiastiche di essere pronto a convertirsi sia lui che i suoi, solo a determinate condizioni;
«segue 1759»



ANNO 1756




Guerra dei sette anni
[1756-1763]
- Inghilterra e Prussia «» Francia, Austria e Russia -

1756 
La rivalità coloniale tra Francia e Inghilterra (già si combattono sui mari dal 1755) si inasprisce; ora si tratta el possesso del Canada, per questo entrano in questa guerra;
l'ingrandimento della Prussia (nel 1740-48 ha strappato la Slesia all'Austria) suscita timori nelle potenze europee;
la volontà di Maria Teresa d'Austria di vendicare il torto subito determina un riavvicinamento tra Francia e Austria, tradizionali nemiche, creando un "rovesciamento delle alleanze".

Gennaio  
in un primo momento la proposta di alleanza fatta dal cancelliere austriaco A.W. von Kaunitz-Rietberg al governo francese viene respinta, ma l'indignazione suscitata a Parigi dall'accordo anglo-prussiano (convenzione di Westminster), diretto soprattutto a prevenire un attacco francese all'Hannover, porta alla stipulazione di un trattato difensivo franco austriaco; nello stesso tempo A.W. von Kaunitz-Rietberg riesce a convincere anche la zarina Elisabetta II del pericolo prussiano;

Agosto
28
, sentendosi minacciato da ogni parte, Federico II preferisce cogliere di sorpresa gli avversari invadendo la Sassonia;

poco dopo respinge anche gli austriaci comandati dal mar.llo Ulisse Browne;

intanto agli avversari si uniscono anche:
- il re di Polonia Augusto III,
- la Svezia, 
- molti principi dell'impero;

Deve quindi combattere su quattro fronti.





1756
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1756
Gennaio
-


1756
SACRO ROMANO IMPERO
Francesco I
Albero genealogico

(Lunéville 1708-Innsbruck 1765)
figlio di Leopoldo duca di Lorena e di Elisabetta Carlotta d'Orléans;
1729-36, duca di Lorena e di Bar (Francesco III Stefano);
1736, 12 febbraio, sposa Maria Teresa d'Absburgo, arciduchessa d'Austria;
1737-65, granduca di Toscana (Francesco II);
a Firenze, dove non risiede, si fa rappresentare da un consiglio di reggenza;
1738-48, duca di Parma e Piacenza (Francesco II);
1745-65, imperatore del Sacro Romano Impero;
[l'imperatrice e consorte Maria Teresa gli ha affidato l'organizzazione del debito pubblico e la direzione delle finanze.]


1756
Maggio
guerra dei sette anni (1756-63): dopo aver completato una sorta di rivoluzione diplomatica che porta da una parte Gran Bretagna e Prussia e dall'altra Francia, Austria, Russia, Svezia, Sassonia e (dal 1761) Spagna, la Gran Bretagna e la Francia dichiarano aperte le ostilità;
si tratta di una vera e propria guerra mondiale che coinvolge tuttii i continenti;


TOSCANA
-

 
1756
REGNO di BOEMIA e d'UNGHERIA
Maria Teresa d'Absburgo
Albero genealogico

(Vienna 1717-1780)
figlia primogenita dell'imperatore Carlo VI e della principessa Elisabetta di Brunswick-Wolfenbüttel;
1736, 12 febbraio, sposa il duca di Lorena Francesco Stefano, ora granduca di Toscana e duca di Parma e Piacenza (futuro imperatore Francesco I);
1740-80, regina di Boemia e d'Ungheria;
[arciduchessa d'Austria e sovrana sotto vari titoli dei domini asburgici]
. cancelliere di stato (1750-53): conte A.W. von Kaunitz-Rietberg; dal 1753 è il direttore della politica estera austriaca;
1756-63, guerra dei sette anni;



1756
-
LOMBARDIA
-



1756
REGNO di PRUSSIA
Federico II [il Grande]
Albero genealogico

(Berlino 1712 - Sans-Souci, Potsdam 1786)
figlio di Federico Guglielmo I e di Sofia Dorotea di Hannover;
1740-86, re di Prussia;
1740-48, guerra di successione austriaca;
1756
Gennaio
7
, conclude un trattato di neutralità con l'Inghilterra, destinato ufficialmente a mettere la Russia alle strette ma, in realtà, a stornare i francesi, come i russi, da qualsiasi velleità di conquiste in territorio tedesco.

Maggio
guerra dei sette anni (1756-63): dopo aver completato una sorta di rivoluzione diplomatica che porta da una parte Gran Bretagna e Prussia e dall'altra Francia, Austria, Russia, Svezia, Sassonia e (dal 1761) Spagna, la Gran Bretagna e la Francia dichiarano aperte le ostilità;
si tratta di una vera e propria guerra mondiale che coinvolge tuttii i continenti;



Agosto
sentendosi minacciato, anticipa gli avversari ed invade la Sassonia, alleata dell'Austria, incorporandone l'esercito e rafforzando la linea dei suoi confini altrimenti debole e frastagliata;






1756
SASSONIA - REGNO di POLONIA
Augusto III
Albero genealogico

(Dresda 1696-1763)
figlio di Augusto II e di Cristiana di Brandeburgo-Bareith;
1733-63, principe elettore di Sassonia (Ferdinando Augusto II);
1733-63, re di Polonia;
ridotta dal 1738 a un protettorato della Russia;


1756
Maggio
guerra dei sette anni (1756-63): dopo aver completato una sorta di rivoluzione diplomatica che porta da una parte Gran Bretagna e Prussia e dall'altra Francia, Austria, Russia, Svezia, Sassonia e (dal 1761) Spagna, la Gran Bretagna e la Francia dichiarano aperte le ostilità;
si tratta di una vera e propria guerra mondiale che coinvolge tuttii i continenti;

1756
BAVIERA
Massimiliano III Giuseppe di Wittelsbach
Albero genealogico

(† 1777)
figlio dell'imperatore Carlo VII e di Maria Amelia d'Austria († 1756)
1745-77, elettore di Baviera;


1756
Brunswick-Lüneburg
Giorgio
Albero genealogico

(Londra 1738 - Windsor 1820)
figlio di Federico Luigi principe di Galles e di Augusta di Sassonia-Gotha;
1751-60, duca di Brunswick-Lüneburg;



1760-1820, elettore di Hannover;
1760-1815, re di Gran Bretagna e Irlanda (Giorgio III);
1814-20, re di Hannover (Giorgio);




1756
IMPERO OTTOMANO

Osman III

Albero genealogico

(1699-1757)
figlio di Mustafa II e fratello minore di Mahmud I;
1754-57, sultano;
1756
-

1756
il suo breve regno è notevole per:
- una crescente intolleranza verso i non musulmani (ai cristiani e agli ebrei viene imposto di portare abiti e distintivi che li identifichino)
- un incendio scoppiato a Istanbul.





1756
RUSSIA
Elisabetta II
Albero genealogico

(Kolomenskoe, presso Mosca 1709 - Pietroburgo 1762)
figlia di Pietro [il Grande] e di Caterina I;
1741-62, imperatrice di Russia;




Ministro degli Esteri
-
1756
Maggio
guerra dei sette anni (1756-63): dopo aver completato una sorta di rivoluzione diplomatica che porta da una parte Gran Bretagna e Prussia e dall'altra Francia, Austria, Russia, Svezia, Sassonia e (dal 1761) Spagna, la Gran Bretagna e la Francia dichiarano aperte le ostilità;










1756
REGNO di FRANCIA
Louis XV

(Versailles 1710-74)
figlio di Luigi duca di Borgogna e di Maria Adelaide di Savoia;
1715-74, re di Francia;
a soli cinque anni, sotto la reggenza del duca di Orléans imposta dal parlamento contro l'esplicita volontà del re scomparso;
1726 11 giu-19 gen 1743, affida gran parte della politica del regno al proprio ex precettore, il card. A.-H. de Fleury;
dal 1744 la favorita è Mme de Pompadour;


Principal ministre d'État
-
Guardasigilli
Jean-Baptiste de Machault d'Arnouville
(1750 29 nov - 1° feb 1757)
Sovrintendente
delle Finanze
Jean Moreau de Séchelles
(1754 30 lug - 24 apr 1756)
François Marie Peyrenc de Moras
(24 apr - 25 ago 1757)
Segretario di stato
agli Affari Esteri
Antoine Louis Rouillé
(1754 24 lug - 28 giu 1757)
 

1756
Maggio
guerra dei sette anni (1756-63): dopo aver completato una sorta di rivoluzione diplomatica che porta da una parte Gran Bretagna e Prussia e dall'altra Francia, Austria, Russia, Svezia, Sassonia e (dal 1761) Spagna, la Gran Bretagna e la Francia dichiarano aperte le ostilità;
si tratta di una vera e propria guerra mondiale che coinvolge tuttii i continenti;

Il pastore Antonio Court pubblica Lettre d'un patriote sur la tolérance civile des Protestants de France, et sur les avantages qu'en resulteraient pour le royaume (1756, s.l.).

Per difendersi dagli attacchi mossi al suo precedente lavoro, il cavaliere di Beaumont, tornando sull'argomento, scrive:
La Vérité vengée, ou réponse à la Dissertation sur la tolérance des prot. de France, par l'Auteur del l'Accord parfait, ecc. (1756, s.l.).

Circa l'irregolarità dei matrimoni contratti dai protestanti di Francia e il conseguente perturbamento nello stato civile di migliaia di persone, I.P.F. Ripert de Monclar, procuratore generale del Parlamento di Parigi, per la parte giuridica, e l'abate Quesnel, precettore del duca di Penthièvre, per la parte teologica, pubblicano anonima una memoria dal titolo:
Mémoire théologique et politique au sujet des mariages clandestins des protestants de France, où l'on fait voir qu'il est de l'interêt de l'Église et de l'État de faire cesser ces sortes de mariages, en établissant, pour le protestants, une nouvelle forme de se marier, qui ne blesse point leur conscience, et qui n'interesse point celle des évêques et de curés (1755, s.l.; 1756, s.l., 2ª edizione riv. e corr.).
Gli autori sono attaccati violentemente da parecchi ecclesiastici cattolici e soprattuto dal famigerato abate di Caveyrac con una sua Dissertation sur la tolérance, ecc. ma trovano assentimento e difesa in un altro ecclesiastico cattolico, l'abate Besoigne, professore di filosofia, perseguitato perché è stato fra gli appellanti contro la bolla Unigenitus Dei Filius di Clemente XI, il quale scrive:
Réponse à une Dissertation contre les mariages clandestins des Protestants de France, ou Lettres à l'auteur d'un écrit intitulé: Dissertation, ecc. (1756, s.l.);
Seconde réponse à des Dissertations contre la tolérance pour les mariages des Protestants où Lettre à l'auteur de deux mémoires, ecc. (s.l. n.d.).


CANADA
[Il nome deriva dalla parola huron kanata – villaggio o insediamento – che venne utilizzata in riferimento agli indiani di Stadaconé dal navigatore bretone Jacques Cartier (1491-1557). Essa viene quindi applicata dai francesi anche al territorio di Micmac e Montagnais.
Il toponimo Nuova Francia è caduto progressivamente in disuso e nel sec. XVIII è sostituito da Canada o dai nomi delle altre regioni.]
Governatore generale della Nuova Francia
Pierre de Rigaud de Vaudreuil de Cavagnial
marchese di Vaudreuil
(1755 - 1760)
Intendente
François Bigot
(1748 - 1760)

1756
Marzo
alla fine del mese i franco-canadesi distruggono Fort Bull, posto sulle rive del Lago Oneida;

Maggio
scoppia la guerra dei sette anni che i canadesi chiamano: "guerra della Conquista";

Agosto
13-14
, i franco-canadesi distruggono i tre forti che costituiscono la piazzaforte di Oswego e che erano stati costruiti a partire dal 1728.
Lo stesso mese Louis Coulon de Villiers (1710-1757), fratello del cadetto ucciso da George Washington, Joseph Coulon de Villiers de Jumonville (1718-1754), con 2 canadesi e 32 indiani conquista Fort Granville, un posto di frontiera a non più di un centinaio di km da Filadelfia;

Il marchese L-J. de Montcalm de Saint-Véran arriva nella colonia in sostituzione del gen. Johann Herman Dieskau. Come il suo predecessore, egli ha il comando delle truppe regolari francesi ma la sua posizione è subordinata a quella del marchese di Vaudreuil.

Settembre
Joseph Marin de La Malgue (1719-1774) con un centinaio di uomini tende un agguato a un distaccamento di 65 anglo-americani. «[S]olo uno del reparto è fuggito», riferisce il marchese L-J. de Montcalm de Saint-Véran.

 



1756
Repubblica delle Sette Province Unite dei Paesi Bassi
Willelm V [il Batavo]
(The Hague 1748 - Braunschweig 1806)
figlio di Willelm IV d'Orange-Nassau e della p.ssa reale Anne di Gran Bretagna, Irlanda e Hannover, etc.;
principe di Nassau-Dietz
principe d’Orange
1751-95, statholder dei Paesi Bassi;
(22.10.1751-18.1.1795)
[Reggente: Anna d'Orange (1751-59)]

Olanda

 

Zelanda

 

Uthrecht

 

Frisia
 
Gheldria

 

Groninga

 

Overijssel

 

1756
-

 


1756
Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio II
Albero genealogico
(† 1760)
figlio di re Giorgio I e di Sofia Dorotea di Lüneburg-Celle;
1714-27, principe di Galles;
1727-60, elettore di Hannover;
1727-60, re di Gran Bretagna e Irlanda;
vedovo dal 1737, nel 1751 gli è morto anche il primogenito Federico Luigi principe di Galles; 


 
Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
Th. Pelham-Holles whig
1° duca di Newcastle
(1754 16 mar - 16 nov 1756)
W.A. Cavendish whig
4° duca di Devonshire
(1754 16 nov - 25 giu 1757)
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Segretari di Stato
-
Affari Esteri e Commonwealth
-
 
Affari Interni    
Giustizia    

1756
Maggio
guerra dei sette anni (1756-63): dopo aver completato una sorta di rivoluzione diplomatica che porta da una parte Gran Bretagna e Prussia e dall'altra Francia, Austria, Russia, Svezia, Sassonia e (dal 1761) Spagna, la Gran Bretagna e la Francia dichiarano aperte le ostilità;
si tratta di una vera e propria guerra mondiale che coinvolge tuttii i continenti;


 


 
SCOZIA [dal 1° maggio 1707 è unita a Inghilterra e Galles]
-
-
-
-

1756
-


 
IRLANDA
-
-
-
-

1756
dal 1729 al parlamento di Dublino è stata riconosciuta dall'Inghilterra l'indipendenza legislativa;

Nord America Britannico
Comandante in capo delle truppe britanniche
William Shirley
(1755 - 1756)
John Campbell
conte di Loudoun
(1756 - 1758)
-
-

1756
Maggio
scoppia la guerra dei sette anni che i provinciali americani chiamano "guerra Franco-Indiana";

Dopo William Shirley, governatore del Massachusetts, il ruolo di comandante in capo delle truppe britanniche in Nord America viene ora svolto dall'ufficiale britannico John Campbell, conte di Loudoun (1705-1782).

 




TERRANOVA
Governatore della provincia
Richard Dorrill
(1755 - 1756)

1756
-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
-

1756
-

 

NEW BRUNSWICK
Governatore della provincia
-

1756
-

 

NOVA SCOTIA
Governatore della provincia
-

1756
-

 

ISOLA DI CAPO BRETONE
Governatore della provincia
-

1756
-

 

Nord America (2)
-
-
-
-

1756
-


COLONIE DELLA CORONA
VIRGINIA
Governatore
-
-

1756
Jamestown, sul fiume James;

I negri costituiscono il 40% della popolazione (120.000 su 293.000).




MASSACHUSETTS
Governatore
-
-

1756
-


NEW ENGLAND
[Confederazione dal 1643; Dominion 1686-88; Confederazione dal 1688.]
Governatore
-
-

1756
-

PLYMOUTH
Governatore
-
-

1756
-

NEW HAVEN
Governatore
-
-

1756
-

CAROLINA
[Vasto tratto di terre immediatamente a sud della Virginia.
[La concessione è geograficamente distinta in:
- parte settentrionale: attorno allo stretto di Albemarle;
- parte meridionale.]
Governatore
-
-

1756
-

NEW YORK
Governatore
-
-

1756
-

 

NEW JERSEY
Governatore
-
-

1756
-

 

COLONIE DI PROPRIETÀ
PENNSYLVANIA
Governatore
-
-

1756
-

 

MARYLAND [Dal nome della regina Enrichetta Maria]
Governatore
-
-

1756
-






DELAWARE
Governatore
-
-

1756
-

 

COLONIE DI COMPAGNIA
CONNECTICUT
Governatore
-
-

1756
-

RHODE ISLAND
Governatore
-
-

1756
-

a
a

 

1756
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico V
Albero genealogico
(Copenaghen 1723 - 1766)
figlio di Cristiano VI e di Sofia di Brandeburgo-Kulmbach;
1746-66, re di Danimarca e di Norvegia;



1756
-
NORVEGIA
1756
-
ISLANDA
1756
-



1756
REGNO di SVEZIA
Adolfo Federico II
Albero genealogico

(Gottorp 1710 - Stoccolma 1771)
figlio di Cristiano Augusto duca di Holstein-Gottorp, vescovo luterano di Lubecca, e di Albertina Federica di Baden-Durlach;
1744, 29 agosto, sposa la p.ssa Luise Ulrike di Prussia (1720-1782), sorella di Federico [il Grande];
1751-71, re di Svezia;




1756
-

 



1756
REGNO di PORTOGALLO
Giuseppe I
Albero genealogico

(Lisbona 1714-1777)
figlio di Giovanni V di Braganza [il Magnanimo] e di Marianna d'Austria;
1729, sposa Maria Vittoria, infante di Spagna;
1750-77, re di Portogallo;
capo del governo il marchese di Pombal;

Nel 1755 Lisbona è stata distrutta dal terremoto.


1756
-


a

1756
Spagna
Ferdinando VI

(Madrid 1713-Villaviciosa 1759)
figlio di Filippo V e di Maria Luisa Gabriella di Savoia;
1729, sposa l'infanta Barbara di Portogallo (1711-1758);
1746-59, re di Spagna;


1756
-


a







1756
SAVOIA - REGNO DI SARDEGNA
Carlo Emanuele III
Albero genealogico

(Torino 1701-1773)
figlio di Vittorio Amedeo II di Savoia e di Anna Maria d'Orléans;
1715-30, principe di Piemonte;
1730-73,
- conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti;
- marchese di Saluzzo e Monferrato;
- re di Cipro e Gerusalemme [titolare];
- re di Sardegna e duca di Savoia;
1746-73, marchese di Finale e Oneglia;

- il Piemonte confina a est con il Ticino -

1756
-



1756
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Gian Giacomo Veneroso
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1754 23 giu - 23 giu 1756, doge di Genova;


Giovanni Giacomo Grimaldi
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1756 22 giu - 22 giu 1758, doge di Genova;


1756
-


1756
REPUBBLICA DI VENEZIA
Francesco Loredan 
Albero genealogico
(Venezia 9 feb 1685 - Venezia 19 mag 1762)
figlio di Andrea e di Caterina Grimani;
1752-62, doge di Venezia; [116°]

1756
si crea un attrito con Roma a causa di un editto emanato dalla repubblica che proibisce a tutti i suoi sudditi di rivolgersi alla Santa Sede senza il "placet";



1756
ducato di Modena
Francesco III d'Este
Albero genealogico
(Modena 1698 - Varese 1780)
figlio di Rinaldo I e di Carlotta Felicita di Brunswick-Lüneburg;
1737-80, duca di Modena;
1756
dal 1755, capitano generale delle truppe austriache in Italia e amministratore della Lombardia [fino all'arrivo dell'arciduca Ferdinando], lasciato a Modena un consiglio di reggenza, vive tra Milano e Varese dove si fa costruire una splendida villa;




1756
-

1756
Ducato di Parma e Piacenza
Felipe di Borbone

(Madrid 15 mar 1720 - Alessandria, Italy 18 lug 1765?)
figlio di Filippo V e di Elisabetta Farnese;
1738, 16 agosto, sposa la p.ssa Louise-Elisabeth di Borbone, sorella di Louis XV;
1748-65, duca di Parma e Piacenza;
valendosi dell'opera del ministro G.-L. du Tillot;



1756
-


1756
REGNO di NAPOLI e SICILIA
Carlo VII
Albero genealogico
(Madrid 1716 - 1788)
quintogenito di Filippo V re di Spagna e di Elisabetta Farnese;
1732-34, duca di Parma e Piacenza (don Carlos);
grazie ai diritti ereditari fatti valere dalla madre;
1735-59, re di Napoli e di Sicilia;
[titolo che gli sarà riconosciuto ufficialmente nel 1738]
quando occupa il Regno di Napoli, B. Tanucci lo segue e qui viene nominato ministro di giustizia;
1740-48, guerra di successione austriaca: si schiera con i franco-ispani;
1756


1759-88, re di Spagna (Carlo III);

NAPOLI
Ministro di giustizia
B. Tanucci
(1735 -1759)
Ministro degli esteri
B. Tanucci
(1755 -1759)

1756
-




SICILIA
Viceré
G. Fogliani
(1755 - 1773)
1756
-
 

a




Avelloni, Francesco Antonio detto il Poetino (Venezia 1756-Roma 1837) commediografo italiano, imitatore di Goldoni;
Il barbiere di Gheldria
Contradizione e puntiglio
Le vertigini del suolo
L'omicida per punto d'onore
.

– Beauharnais, Claude conte di (1756-1819) politico francese;
[Fratello maggiore del visconte Alexandre e padre di Stephanie. ]
1789, membro dell'Assemblea nazionale;
1815, pari di Francia con la Restaurazione.

– Bellegarde, Heinrich Joseph (Dresda 1756-Besançon 1845-46) militare e politico austriaco;
1805, ministro della guerra;
1809-13, presidente del consiglio di guerra;
1813-16, comandante delle truppe austriache in Italia, governatore della Lombardia e luogotenente del viceré del Lombardo-Veneto;
1820-25, presidente del consiglio di guerra e ministro di stato.

Bentabole (o Bentabolle), Pierre Louis o [Marat Cadet] (Landau, Haut Rhin 4 giugno 1756 – Parigi 22 aprile 1798) politico francese;
. Come avvocato, ha presieduto praticato nel quartiere di Hagenau e Saverne ; il 4 settembre 1792, vice del Bas-Rhin alla Convenzione Nazionale. Ha votato per l'esecuzione di Luigi XVI . Il 6 ottobre 1794 è stato nominato al Comitato per la Sicurezza Pubblica . [1]
[Figlio di un appaltatore militare che ha fatto la sua fortuna con la fornitura di cibo per i militari durante la guerra dei sette anni.]
avvocato a Colmar;
1792, 4 settembre, viene eletto deputato (293 voti su 386 votanti) per il Basso Reno alla Convenzione nazionale; ottobre, seduto tra i Montagnardi, chiede la pena di morte per il re;
1793, gennaio, al momento del processo a Luigi XVI vota senza dubbio per la sua morte; assiduo nemico dei Girondini, li attacca violentemente; fedele amico di J.-P. Marat, acquisisce il soprannome "Marat Cadet"; 14 luglio, la morte di J.-P. Marat porta alla luce alcuni attriti all'interno dei Montagnardi, principalmente tra lui e il potente M. Robespierre; 15 luglio, la Convenzione si precipita per lodare l'ucciso per il suo fervore e la sua rivoluzionaria diligenza; M. Robespierre non si unisce alla lode, semplicemente chiedendo un'indagine sulle circostanze della sua morte; la Convenzione discute lungamente i piani per il funerale, che si terrà in suo onore;
agosto, viene inviato come rappresentante in missione all'esercito settentrionale;
1794, viene eletto membro del Comitato di Guerra; gennaio, accetta un incarico a Sarthe; durante questa missione inizia un rapporto con una ricca vedova aristocratica Adelaide Charlotte Chabot (un ramo della casa di Rohan );
[L'influenza della moglie, o forse la sua paura per lei, lo porta a più moderate opinioni politiche, legandolo a G.-J. Danton e ad alcuni dei dantonisti e ai sostenitori dei Cordelieri o Indulgenti.]
marzo, al suo ritorno a Parigi, la moglie lo accompagna;
quando G.-J. Danton e Marie-Jean Hérault de Séchelles, sono portati in giudizio per il loro tradimento, egli attesta alla Convenzione il patriottismo del secondo, suo amico;
[Marie-Jean Hérault de Séchelles è divenuto sospetto agli altri membri del Comitato, in particolare per M. Robespierre, che da deista e seguace delle idee di Jean-Jacques Rousseau, è contrario al suo naturalismo (in quanto seguace di Denis Diderot) e, perdipiù, è nobile.]
5 aprile (16 Germinale, Anno II), G.-J. Danton e molti altri vengono giudicati davanti al Tribunale rivoluzionario, condannati a morte e ghigliottinati lo stesso giorno;
agosto, mentre si sta allontanando dai Montagnardi, attacca il Club dei Giacobini accusandolo di cercare di soppiantare la Convenzione e di essere dominato da lobbyisti;
27 luglio (9 Termidoro, Anno II), dopo tale data egli partecipa allo smembramento del governo rivoluzionario;
(15 Vendemmiaio, Anno III), è nominato al Comitato di Sicurezza Pubblica insieme ad altri attori Termidoriani come Reubell, Reverchon e Laporte; poco dopo chiede la chiusura permanente del Club dei Giacobini di Parigi; 21 dic-6 gen 1795, durante la reazione termidoriana, viene eletto presidente della Convenzione nazionale;
1795, ottobre, dopo l'annuncio dei risultati delle elezioni contro i Termidoriani, chiede che la Convenzione, che ha due posti vacanti, elegga il comitato esecutivo sul campo, senza aspettare l'arrivo di nuovi membri; la manovra non riesce sotto la pressione dei moderati guidati da Thibaudeau;
riesce ad essere eletto nel Consiglio dei Cinquecento tra i moderati repubblicani sostenitori della Rivoluzione;
1798, classificato dal governo come giacobino, non è rieletto.

Bilderdijk, Willen (Amsterdam 1756-Haarlem 1831) scrittore olandese;
La fine del primo mondo (1820, poema epico-biblico)
Storia patria (profondamente pessimistica nei confronti delle nuove tendenze democratiche).

– Billaud-Varenne, Jacques-Nicolas (La Rochelle 1756-Port-au-Prince 1819) politico francese;
1790, uno dei più ascoltati oratori del club dei giacobini;
Acefalocrazia (1791, opuscolo in cui chiede la costituzione in Francia di una repubblica federale, dopo la fuga del re a Varennes)
1792, prende parte con G.-J. Danton e J.-P. Marat alla giornata del «10 agosto»  e viene nominato sostituto procuratore del comune di Parigi; settembre, si schiera con la Montagna contro la Gironda;
1793, 6 settembre, entra con J.-M. Collot- d'Herbois nel comitato di salute pubblica ed ha una parte rilevante nella costituzione del governo rivoluzionario;
1795, perseguitato come terrorista, dopo aver contribuito alla caduta di M. Robespierre, viene condannato alla deportazione in Guayana dove rimane sino al 1816 rifiutando l'amnistia concessa da N. Bonaparte;
1819, muore ad Haiti;
Memorie (1821, postume).

– Boissy d'Anglas, François-Antoine – conte (Saint-Jean-Chambre, Ardèche 8 dicembre 1756 – Parigi 20 ottobre 1826) politico francese;
[Nato in una famiglia protestante.]
compie gli studi giuridici per diventare, dopo alcune esperienze letterarie, avvocato al parlamento di Parigi;
1789, viene eletto deputato agli Stati Generali, con i voti dei rappresentanti del Terzo Stato del baliato di Annonay; 17 giugno, è uno dei membri a favore della proclamazione dell'Assemblea Nazionale, approvando con alcuni discorsi, sia la presa della Bastiglia che la deportazione della famiglia reale a Parigi (ottobre);
1790, deputato costituzionale moderato del Terzo stato alla Costituente;
1792, rieletto alla Convenzione Nazionale dal dipartimento di Ardèche, prende posizione a favore dei protestanti e delle persone di colore, pur da posizioni moderate; vota, assieme ai Girondini, a favore della destituzione di Luigi XVI ;
1793, gennaio, vota per la condanna a morte del re; vota per la messa in stato d'accusa di J.-P. Marat; 2 giugno, le sue posizioni politiche, oscillanti fra il gruppo dei Girondini e quello dei Montagnardi, gli consentono, dopo essere sfuggito agli arresti perpetrati agli stessi Girondini, di entrare nel gruppo moderato del Marais;
1794, 27 luglio (9 Termidoro, Anno II) dopo la caduta di M. Robespierre, si pone a capo dei moderati; 5 dicembre, viene eletto membro del Comitato di Salute Pubblica; promuove il decreto del 3 Ventoso che istituisce la separazione tra Stato e Chiesa e la libertà di culto;
1795, 5-20 aprile (12 Germinale-1° Pratile) presidente della Convenzione nazionale durante le sommosse popolari, è
relatore del progetto di Costituzione dell'anno III; settembre, viene eletto al Consiglio dei Cinquecento da 72 dipartimenti, avvicinandosi al "club di Clichy" vicino ai monarchici;
1797, 4 settembre (18 Fruttidoro, Anno V) dopo il colpo di Stato viene proscritto ed esiliato sull'isola di Oléron, riuscendo a sfuggire alla cattura e a raggiungere l'Inghilterra;
1799, 9 novembre (18 Brumaio) dopo il colpo di Stato bonapartista rientra in Francia e aderisce al regime napoleonico;
1803, è nominato al Tribunato di cui diventa presidente;
1804, ritrova il suo seggio al Senato;
1808, nominato da N. Bonaparte conte dell'Impero, diviene responsabile per l'organizzazione della difesa dei dipartimenti occidentali;
1815, si avvicina a Luigi XVIII, sia dopo la prima abdicazione di N. Bonaparte, sia dopo la battaglia di Waterloo; agosto, è nominato pari di Francia dai restaurati Borbone; ha un ruolo di pacificatore durante il Terrore Bianco e difende la libertà degli ugonotti schierandosi a loro favore contro i cattolici;
vicepresidente della Società biblica e membro del concistoro della Chiesa riformata di Francia, si dedica negli ultimi anni di vita a studi letterari;
1826, 20 ottobre, muore a Parigi.

– Bourbon, Louis-Henri-Joseph duca de (1756-1830, suicida)
[Figlio del principe di Condé e padre del duca d'Enghien.]
1789, partecipa alle operazioni dell'armata austriaca contro la Francia;
al ritorno di Napoleone I dall'Elba, tenta di organizzare una sollevazione nella Vandea, ma il grosso della popolazione rimane calma;
1830, muore suicida.

Caffarelli du Falga, Louis-Marie-Joseph-Maximilien de (1756-1799) militare francese, di origine italiana;
[Fratello di Louis-Marie-Joseph.]
entra giovanissimo nel Genio militare;
1795, si segnala al passaggio del Reno;
1799, generale, amputato di una gamba, partecipa tuttavia alla spedizione d'Egitto, dove si distingue alla presa di Alessandria e all'assedio di San Giovanni d'Acri; qui muore in seguito all'amputazione di un braccio.

Cambon, Pierre-Joseph (Montpellier 10 Giugno 1756 - 15 Febbraio 1820) statista francese;
[Figlio di un ricco mercante di cotone.]
1785, suo padre si ritira, lasciando lui e i suoi due fratelli a gestire l'attività;
1788, entrato in politica, viene inviato dai suoi concittadini come vice supplice al Stati Generali, dove rimane per lo più uno spettatore;
1790, gennaio, tornato a Montpellier, viene eletto membro del comune, fonda assieme ad altri il "Club dei Giacobini" in questa città;
1791, dopo la fuga a Varenne di Luigi XVI, elabora una petizione per invitare l'Assemblea Nazionale Costituente di proclamare una repubblica (la prima, per data, di tali petizioni);
eletto alla Assemblea legislativa, è considerato come indipendente, onesto, e di talento in campo finanziario;
membro più attivo del Comitato delle Finanze, viene spesso accusato di verificare lo stato del tesoro;
[Le sue capacità di analisi risultano nel suo straordinario discorso del 24 novembre 1791. È lui a fare la proposta iniziale che il debito dello Stato debba essere "reso repubblicano ed uniforme" ed è sempre lui a proporre di convertire tutti i contratti dei creditori dello Stato in un'iscrizione in un grande libro, che dovrebbe essere chiamato la "Grande libro del debito pubblico".]
1792, viene adottata la sua proposta del "Grande Libro del Debito Pubblico" creato come un consolidamento di tutti i debiti dello Stato; mantiene le distanze da circoli politici e persino dalle fazioni, ma comunque difende le nuove istituzioni dello Stato; 9 febbraio, riesce a fare approvare una legge che confisca i beni degli emigrati e cerca di organizzare la deportazione dei preti refrattari nella Guiana Francese;
è l'ultimo presidente dell'Assemblea legislativa;
settembre, rieletto alla Convenzione Nazionale , si oppone alla Comune di Parigi e alla proposta di concessione di denaro a suo favore da parte dello Stato;
denuncia J.-P. Marat per incitamento all'omicidio, chiede a G.-J. Danton di rendere conto del suo ministero come supervisore delle forniture militari alla esercito rivoluzionario, è un forte avversario Dumouriez, nonostante la grande popolarità del generale;
avversa il teista M. Robespierre (vedi "Culto del Supremo") proponendo la soppressione della retribuzione al clero, che avrebbe significato la separazione tra Chiesa e Stato;
la sua autorità intanto è cresciuta costantemente;
15 dicembre, convince la Convenzione ad adottare un proclama a tutte le nazioni a favore di una repubblica universale;
1794, luglio, anche se ha contribuito alla caduta di M. Robespierre, viene additato e perseguito dalla convenzione termidoriana e costretto a vivere in clandestinità a Montpellier;
1795, 1° aprile, dopo l'insurrezione giacobina, fugge all'estero.
1815, durante i "Cento Giorni", diviene deputato alla camera inferiore, ma prende parte soltanto ai dibattiti sul bilancio;
1816, è proscritto dalla restaurazione borbonica;
1820, 15 Febbraio, muore a Saint-Josse-ten-Noode, nei pressi di Bruxelles.

Carrier, Jean-Baptiste (Yolet, vicino a Aurillac 16 marzo 1756 – Parigi 16 dicembre 1794) politico francese;
[Figlio di Jean Carrier e di Margherita Puex, famiglia composta da tre ragazze e tre ragazzi. Il giorno dopo la nascita viene battezzato.]
durante l'infanzia ha modo di frequentare spesso la casa del marchese di Miramon, alle cui dipendenze lavora il padre, stimato e agiato coltivatore della zona;
indirizzato verso la carriera ecclesiastica, entra nel collegio fondato dai Gesuiti ad Aurillac, ma dimostra di non avere alcuna predisposizione per la vita sacerdotale; i genitori decidono così di fargli intraprendere la carriera forense, affidandolo come apprendista al procuratore Basile Delsol;
dimostra soddisfazione e talento per la nuova occupazione; presso Basile Delsol rimane sino al 1779; sono gli anni in cui lo scrittore Jacques Salbigoton Quesné ha modo di conoscerlo;
[Molto tempo dopo, lo stesso Jacques Salbigoton Quesné darà una sua descrizione del giovane, giudicando severamente il futuro politico: « Diceva con fare ingenuo di non riuscire a vedere nemmeno il sangue di un pollo senza rimanerne impressionato. Se era sincero, quale terribile rivoluzione ha sconvolto dunque i suoi sentimenti per farlo poi diventare, qualche anno più tardi, l'esecrazione del genere umano? ».]
Sempre Jacques Salbigoton Quesné sosterrà come il giovane sia stato licenziato da Basile Delsol in seguito ad alcuni falsi commessi dal giovane apprendista. Delmas, biografo che studierà soprattutto la giovinezza dell'alvergnate, non troverà però alcuna traccia di queste frodi, e spiegherà la fine del rapporto con un editto reale il quale, proprio nel 1779, ha soppresso numerosi posti di procuratore ad Aurillac.]

1784, riesce ad ottenere il posto di procuratore nella città dell'Alvernia;
[Il suo ufficio sarà eliminato nel 1789.]
1785, 4 ottobre, sposa Françoise Laquairie;
1792, viene eletto deputato alla Convenzione Nazionale del dipartimento di Cantal, grazie alla vittoria degli estremisti;
[È già noto come oratore e come uno dei membri più influenti del Club dei Cordiglieri e dei Giacobini. Si oppone violentemente a Guillaume François Laennec, che è tra i suoi accusatori per il processo contro il Tribunale rivoluzionario di Nantes.]
alla fine dell'anno, dopo l'occupazione delle Fiandre, è nominato commissario dalla Convenzione;
1793, prende parte alla creazione dei tribunali rivoluzionari e vota per l'esecuzione del re Luigi XVI, è uno dei primi a chiedere l'arresto del duca Filippo d'Orleans (1747-1793) e gioca anche un ruolo fondamentale per la caduta dei Girondini. Viene, infatti, inviato in missione in Normandia per reprimere, durante l'estate del 1793, i federalisti girondini.
14 agosto, partecipa alla I Guerra di Vandea: la Convenzione lo invia come rappresentante in missione a Nantes per reprimere l'insurrezione.
Dopo la sua missione in Normandia ed ancora a Rennes, viene mandato a Nantes per fare cessare l'insurrezione vandeana usando anche i mezzi più estremi. Crea quindi un tribunale rivoluzionario e forma un corpo di uomini chiamato la "Compagnie Marat", composta dai sanculotti di Nantes e da altre persone (fra cui criminali di vario genere o schiavi provenienti dalle colonie francesi reclutati nel porto).
In seguito alla "battaglia di Nantes", i vandeani che vengono catturati insieme alle loro famiglie vengono portati nelle carceri della città che ben presto non riescono più a contenere i detenuti, che per le scarse condizioni igieniche ben presto diventano un pericolo per tutta la città, perché si ammalano di tifo, con il rischio che l'epidemia si diffonda anche fuori dalle prigioni. Nonostante siano fucilati o ghigliottinati centinaia di condannati al giorno, questo non riesce a risolvere il problema del sovraffollamento, allora egli pensa ad un modo per giustiziare il più velocemente possibile i condannati, ed escogita le cosiddette "Noyades" (annegamenti).
[Dei 13.000 prigionieri vandeani presenti a Nantes prima del suo arrivo circa 3.000 rimangono agli arresti o vengono rilasciati dopo il suo arresto, mentre degli altri 10.000 da 4.000 a 5.000 sono stati annegati, circa 2.000 fucilati e circa 3.000 sono morti per il tifo o altre malattie.]
Le tasse e le richieste da lui ordinate hanno rovinato il commercio della città e Francastel, Tréhouart e Prieur de La Marne, membro del "Comitato di salute pubblica", lo denunciano, invitandolo a dedicarsi solo alla repressione della rivolta vandeana.
1794, 10 febbraio, "scoperti" gli orrori da lui commessi, la Convenzione lo fa ritornare a Parigi; invece di condannarlo però, lo promuove segretario della Convenzione; 27 luglio, viene arrestato perché ha preso parte all'attacco contro M. Robespierre, e viene quindi processato: questa volta deve rispondere anche del massacro di Nantes, insieme con tutti gli altri membri del tribunale rivoluzionario; grazie alla sua abilità oratoria, riesce a difendersi bene, negando di avere alcuna responsabilità, perché si sarebbe limitato a eseguire gli ordini che gli erano stati impartiti dalla Convenzione; per salvarsi, ogni membro del tribunale di Nantes accusa l'altro ed egli non riesce nel suo intento, così lui e tutti i suoi colleghi (esclusi tre persone che vengono però condannati ad alcuni mesi di reclusione) sono condannati a morte;
16 dicembre, viene ghigliottinato a Parigi.

Chabot, François (1756-1794) frate cappuccino, fu il primo ad aderire alla Costituzione civile del clero;
vicario generale del vescovo di Blois, membro del Comitato di sicurezza generale;
compromesso nell'affare della Compagnia delle Indie, viene ghigliottinato.
[Il banchiere svizzero Mohrardt era in combutta da tempo con parecchi deputati alla Convenzione per speculare sulle azioni della Compagnia delle Indie: Julien (di Tolosa), J. Delaunay (di Angers) e lo stesso F. Chabot.
Il gioco, semplicissimo, consisteva nel far scendere il valore di tali azioni a 650 franchi mediante qualche mozione parlamentare di carattere eversivo; acquistato a quel prezzo il maggior numero possibile di azioni, le avrebbero poi fatte salire a 4000 o 5000 franchi col metodo delle mozioni rassicuranti.
Il dominatore delle operazioni di aggiotaggio, barone di Batz, cercava nella Convenzione nuovi complici e poiché i tre citati erano troppo conosciuti per la loro corruzione, e J.-F. Delacroix, P.-F.-N. Fabre e lo stesso G.-J. Danton non erano esenti da sospetti, consigliava al banchiere Mohrardt di prendere contatto addirittura con J.-P. Marat.]
[Anatole France, Les dieux ont soif-Gli dei hanno sete, 1912]


Champagny, Jean-Baptiste de – conte di Nompère – duca di Cadore (Roanne 1756 – Parigi 1834) diplomatico francese;
1789, membro per la nobiltà agli Stati Generali, è uno dei quarantasette aristocratici che si riuniscono al Terzo Stato senza attendere l'invito del re;
1801, viene chiamato da N. Bonaparte al Consigio di Stato per la sezione della Marina e poco dopo è nominato ambasciatore a Vienna (fino al 1804);
1804, richiamato a Parigi, gli viene affidato il ministero degli Interni (1804 7 ago-9 ago 1807);
1807 9 ago-17 apr 1811, ministro degli Affari esteri, gli vengono affidate le trattative di pace con gli austriaci;
1813, è nominato senatore;
1815, dopo il congresso di Vienna viene creato pari di Francia.

Chaptal, Jean-Antonie – conte di Chanteloup (Nojaret, Lozère 1756-Parigi 1832) chimico e politico francese, creatore della prima fabbrica francese di acido solforico;
1793, direttore dei laboratori di Grenelle (polveriera) per la produzione di polvere da sparo di cui raddoppia la produzione;
1799, dopo il 18 Brumaio è consigliere di Stato;
1800 7 nov-7 ago 1804, ministro degli Interni di N. Bonaparte (al posto di Luciano Bonaparte);
durante la Restaurazione si tiene lontano dalla vita politica.

Chladni, Ernst (Wittenburg 1756-Breslavia 1827) fisico tedesco, fondatore della moderna acustica, come teoria delle vibrazioni sonore.

Clavel, Anne-Antoinette detta Saint-Huberty (1756-1812) cantante francese;
[Figlia di un musicista.]
1783, ha un grande successo nella parte di Didone;
1789, ardente realista, all'inizio della Rivoluzione lascia il teatro e va all'estero dove sposa il conte d'Antraigues.

Corvetto, Luigi Emanuele – o conte Louis-Emmanuel Corvetto (Genova 11 luglio 1756 – Nervi 23 maggio 1821) politico genovese naturalizzato francese;
[Nato in una famiglia di formazione filo-francese e giacobina.
Nonno di Nina Giustiniani.]

avvocato, al tempo della Repubblica di Genova è tra i componenti del "Venerandum Collegium Dominorum Jurisperitorum et Judicum civitatis Januae" ed conosciuto con l'appellativo di "avvocato dei poveri"; dirige come Magistrato il Banco di San Giorgio.
[È da questa carica, insieme al suo operato in occasione dell'annessione della Repubblica di Genova alla Francia, che sono giunte le maggiori controversie riguardo alla sua figura di giurista e politico.]
1797, membro del governo provvisorio della Repubblica Democratica Ligure;
1798, è nominato presidente del Direttorio…
1799, … e poi membro del Supremo Tribunale di questa repubblica;
1800, ministro degli esteri e commissario generale presso il comando francese, media la posizione della Repubblica stretta fra l'esercito del gen. Andrea Massena e gli assedianti inglesi e austriaci;
1805, dopo l'annessione di Genova alla Francia, viene nominato da Napoleone I membro della consulta legislativa, presidente del consiglio generale del dipartimento e consigliere di stato;
1806, trasferitosi in Francia, contribuisce alla stesura del Code de Commerce napoleonico;
1814, assume la cittadinanza francese e viene nominato conte dell'Impero;
1815 26 set-7 dic 1818, è ministro delle finanze nel " governo Richelieu";
[In tale carica contribuisce alla ricostruzione delle disastrate finanze sotto il regno di Luigi XVIII di Francia. In questo ruolo fonda la Caisse des dépôts et consignations.]
rifiutato il titolo di pari di Francia offertogli da Luigi XVIII, fa ritorno a Nervi, località di cui è originaria la sua famiglia, per un periodo di cure; la medesima carica di ministro delle finanze, offertagli dal Regno di Sardegna dopo l'annessione dell'antica repubblica marinara, viene da lui rifiutata;
1821, 23 maggio, muore a Nervi.

Croix, Armand-Charles de la – duca di Castries (1756-1842) irriducibile realista francese;
partecipa alla guerra d'indipendenza americana e, durante la Rivoluzione, è poi nelle file degli emigrati contro i repubblicani;
con il ritorno dei Borbone, viene creato pari e luogotenente generale.

Destouff, Louis Marie Antoine – barone di Milet de Mureau (Toulon 26 giugno 1756 – Parigi 6 maggio 1825) politico francese;
[La figlia Iphigénie diverrà una pittrice di fiori.]
1799, 21 febbraio-2 luglio, ministro della Guerra sotto il Direttorio.

Dubois, Antoine (1756-1837) chirurgo di Napoleone I e ostetrico dell'imperatrice.

Forner, Juan Pablo (Mérida 1756-Madrid 1797) scrittore spagnolo
Exequias de la lengua castellana (1782, Esequie della lingua castigliana)
Oración apologetica por la España y suas méritos literarios (1786, Orazione apologetica della Spagna e dei suoi meriti letterari; replica all'enciclopedista N. Masson sull'arretratezza della Spagna rispetto all'Europa in campo scientifico-filosofico dovuta, secondo gli illuministi francesi, alla scolastica e alla inquisizione).

Gaudin, Martin-Michel-Charles – duca di Gaeta (Saint-Denis 16 gennaio 1756 – Gennevilliers 5 novembre 1841) politico francese;
[Figlio di Charles Gaudin, avvocato al Parlamento di Parigi, e di Louise-Suzanne Ragot, figlia di un sottosegretario alle finanze.]

Godwin, William (Wisbech, Cambridgeshire 1756-Londra 1836) filosofo e scrittore inglese, figlio di un pastore dissidente e marito della scrittrice Mary Wollstonecraft, morta dando alla luce la figlia Mary che sposerà il grande poeta inglese Percy Shelley;
1778-1782, esercita l'attività ecclesiastica a Ware;
1783, abbandona la carriera ecclesiastica per dedicarsi alla battaglia politica e culturale nei circoli radicali inglesi; a Londra si avvicina all'ala sinistra del partito whig, abbracciando le idee ateistiche dell'illuminismo radicale;
An enquiry concerning the principles of political justice (1793, Inchiesta sulla giustizia politica; nata forse come risposta a Reflections on the french revolution (1790) di Edmond Burke, è considerata la prima espressione teorica dei principi libertari)
Caleb Williams (1794)
The Enquirer. Reflections on Educations, Manners and Literature (1797)
St. Leon (1799)
History of the Commonwealth of England (1824-28, Storia della repubblica inglese)
1836, 7 aprile, muore in miseria, dopo aver continuato a scrivere senza abiurare le proprie idee.

Gravina, Federico Carlo duca di (Palermo 1756-Cadice 1806) ammiraglio spagnolo
1775, entrato in marina, partecipa: 
1777, alla spedizione di Rio della Plata
1780, al blocco di Gibilterra contro gli inglesi
1783, alla spedizione di Algeri
1789, alla spedizione di Cartagena
1791, alla spedizione di Orano
1793, all'assedio di Tolone contro i francesi
1794, alla difesa delle coste catalane
1798, alla difesa di Cadice
1802, alla spedizione di Santo Domingo
1804-05, è ambasciatore a Parigi dove il 4 gennaio 1805 firma il patto navale franco-spagnolo
1805, è in Martinica; nel periodo napoleonico prende parte agli scontri di capo Finisterre e di Trafalgar dove è gravemente ferito.

Hatzfeld, Franz Ludwig – conte (poi principe) di (1756-1827) generale e diplomatico prussiano;
[Marito della contessa (poi principessa) Sophie-Frédericque.]
dopo Iena, suo suocero, governatore di Berlino, lo incarica del governo della città; poche ore prima dell'ingresso dei francesi, invia al re di Prussia un rapporto contenente informazioni sull'armata francese; questo rapporto cade nelle mani di Napoleone I che fa tradurre il generale davanti ad un consiglio di guerra; la principessa sua moglie ottiene la grazia del marito gettandosi ai piedi di Napoleone I, il quale dà alle fiamme il foglio compromettente.

Joly, Étienne Louis Hector de (Montpellier 22 aprile 1756 – Parigi 3 aprile 1837) politico francese;
[Figlio di un notaio di Loret, villaggio vicino a Montpellier, durante la Rivoluzione francese cambia il suo nome in Étienne Dejoly. Si sposerà tre volte]
raggiunge presto Parigi dove sposa Marie Éléonore Michaut (1764-1842), figlia di un procuratore allo Châtelet e
acquista un incarico di avvocato;
1780, ottobre, è nominato primo assessore al tribunale di ?;
è poi avvocato al Consiglio del Re;
1789, fautore delle nuove idee rivoluzionarie, diviene in seguito segretario dell'Assemblea generale dei rappresentanti della Commune di Parigi; 25 luglio, viene eletto deputato del distretto degli Enfans-Rouges, dopo essere stato eletto vicepresidente di questo distretto ed essersi occupato di formare la Guardia Nazionale del suo quartiere;
presidente della Camera d'amministrazione del Supremo Consiglio di Francia, è l'oratore abituale delle feste dell'Ordine;
1792, 13 giugno, cade il governo girondino che viene rimpiazzato da un gabinetto formato principalmente da membri del Club dei Foglianti; 3 luglio-9 agosto, è nominato ministro della Giustizia (è quindi l'ultimo Guardasigilli di Luigi XVI); 17-21 luglio, è ministro dell'Interno presto rimpiazzato da Clément Felix Champion de Villeneuve; 10 agosto, si trova al gabinetto del re e assiste ad una riunione con sei ministri;
rende conto al re della situazione a Parigi; al momento dell'insurrezione, lui e Clément Felix Champion de Villeneuve sono inviati all'Assemblea per informarsi del pericolo e per sollecitare il suo aiuto e quello dei commissari; egli trascorre il resto della giornata nell'alloggio del logografo con Luigi XVI e il futuro Luigi XVII;
egli conserva i sigilli fino alla caduta della monarchia e li deve apporre sul decreto che ne promulga la sospensione; G.-J. Danton lo sostituisce come ministro della Giustizia; 10 dicembre, su mozione di Pierre Philippeaux, viene condotto davanti al Tribunale rivoluzionario ma ha la fortuna di essere dimenticato e di non essere messo sotto accusa; rimane alcuni giorni a Parigi lavorando coscienziosamente per i Girondini;
1793, all'inizio della primavera, in seguito ai decreti d'arresto dei Girondini, parte per Bagnères-de-Bigorre, dove viene arrestato poco tempo dopo, sfuggendo per poco alla ghigliottina; luglio, gli amministratori dell'assemblea dipartimentale negano il suo trasferimento alla prigione Mont-de-Marsan; messo sotto accusa dai proconsoli Izabeau e Garrau, deve comparire davanti alla Convenzione Nazionale; vien quindi inviato a Parigi dove trascorre un anno in una prigione rivoluzionaria;
1794, 9 Termidoro, dopo tale data viene liberato;
1806, viene nominato (fino al 1815) avvocato del Consiglio di Stato da Napoleone I;
1815, viene eletto sindaco di Créteil ma, in primavera, lascia questo posto al nuovo ritorno dell'imperatore;
1819, diviene ancora sindaco di Créteil (fino al 1831);
[Testimonia in favore di Charles-Guillaume Naundorff.]
1837, 3 aprile, muore a Parigi terminando la sua vita come emerito sconosciuto.

Kock, Johannes Conradus de o Jean Conrad de Kock, (Heusden 26 gennaio 1756 – Parigi 24 marzo 1794, ghigliottinato) avvocato, banchiere e patriota olandese;
[Figlio di Govert de Kock, sindaco-presidente di Heusden.]

Lameth, Théodore (1756-1854) politico francese;
[Fratello maggiore di:
. Charles (1757-1832);
. Alexandre (1760-1829).]

entrato in politica più tardi dei suoi fratelli, viene eletto del Jura alla Legislativa;
1793, difensore della monarchia, emigra in Svizzera.

Laville-sur-Illon, Bernard Germain Étienne de – conte di Lacépède (Agen 26 dicembre 1756 – Épinay-sur-Seine 6 ottobre 1825) zoologo e politico francese;
massone, è membro eminente del Grande Oriente di Francia;
Essai sur l'électricité naturelle et artificielle (1781)
Physique générale et particulière (1782-84)
Théorie des comètes, pour servir au système de l'électricité universelle (1784).
La poétique de la musique (1785)
Histoire naturelle des quadrupèdes ovipares et des serpens (1788-89)
1789, aderisce alla Rivoluzione pur continuando ad esercitare la sua funzione di conservatore delle collezioni del Jardin des Plantes;
Vues sur l'enseignement public (1790)
1791, viene eletto deputato di Parigi all'Assemblea nazionale lagislativa; 17 novembre, ne diviene vicepresidente; 28 nov-9 dic, ne diviene presidente;
1794, (9 Termidoro, Anno II) sfuggito al Terrore, ritorna a Parigi dopo la caduta di M. Robespierre;
Histoire naturelle des poissons (1797-98)
Tableau des divisions, sous-divisions, ordres et genres des mammifères (1798)
1799, dopo il 18 brumaio è designato come membro del Senato conservatore a partire dalla sua creazione (29 dicembre) e l'indomani ne è nominato segretario;
La Ménagerie du Muséum national d'histoire naturelle (1801)
1803, 14 agosto, diventa il primo Gran Cancelliere dell'Ordine della Legion d'Onore;
1804, presenta al Senato il rapporto tendente a concedere al Primo Console il titolo di Imperatore;
1807, 1º lug-1º lug 1808, presidente del Senato conservatore;
Histoire naturelle des cétacées (1809)
1811, 1º lug-1º lug 1813, presidente del Senato conservatore;
1814, membro del Senato di Parigi, è creato pari di Francia;
6 aprile, dopo la Restaurazione perde la carica di primo Gran Cancelliere dell'Ordine della Legion d'Onore;
1815, 30 mar-8 mag, Grand-maitre de l'Université impériale; durante i Cento giorni è creato per la seconda volta pari di Francia;
Ellival et Caroline (1816)
Charles d'Ellival et Alphonsine de Florentino (1817)
Vue générale des progrès de plusieurs branches des sciences naturelles, depuis la mort de Buffon... (1818)
1819, viene creato per la terza volta pari di Francia;
1825, 6 ottobre, muore a Épinay-sur-Seine.
Postumi:
Histoire générale, physique et civile de l'Europe, depuis les dernières années du V siècle jusque vers le milieu du XVIII (1826)
Histoire naturelle de l'homme, précédée de son éloge historique par M. le Baron G. Cuvier (1827).

Linhart, Anton Tomaz (Radovljica 1756-Lubiana 1795) scrittore e storico sloveno, illuminista democratico, creatore del teatro in lingua slovena
Saggio di storia della Carniola e delle altre terre degli slavi meridionali d'Austria (1781-84)
Micka, la figlia del sindaco (1789, teatro)
La festa, ovvero Maticek prende moglie (1790, teatro; rielaborazione di Il matrimonio di Figaro, di Beaumarchais).

Llorente, Juan Antonio (1756-1823) politico spagnolo spagnolo;
segetario generale del Sant'Uffizio, viene perseguitato in seguito come giansenista;
l'invasione francese lo induce ad occuparsi di politica;
si dichiara francofilo e rimane fino alla fine fedele a Giuseppe Bonaparte.

Mathurin de Laforêt, Antoine René Charles - conte (Aire-sur-la-Lys 8 agosto 1756 – Freschines, comune di Villefrancœur 2 agosto 1846), politico francese;
console generale di Francia negli Stati Uniti;
direttore della divisione della contabilità e dei fondi al Ministero degli Affari esteri;
ambasciatore a Madrid;
1814. 3 apr-13 mag, ministro degli Affari esteri nel governo provvisorio.

McAdam, John Loudon (Ayr 1756-Moffat 1836) ingegnere scozzese, da cui la pavimentazione macadam; dopo la morte del padre (1770) trascorse un periodo in America settentrionale dove si trovò a combattere contro i ribelli al dominio inglese; tornato in patria si interessò ai problemi della difesa territoriale e, in particolare, della rete stradale.

Momoro, Antoine-François (Besançon, Franca Contea 1756 – Parigi 24 marzo 1794, ghigliottinato) editore, giornalista e politico francese;
[Ideatore del motto «Liberté, Égalité, Fraternité».]

Moritz, Karl Philipp (Hameln, Bassa Sassonia 1756-Berlino 1793) scrittore tedesco, di povere origini, poté studiare teologia a Erfurt, grazie all'aiuto dei gruppi pietisti, potendo poi insegnare a Berlino
1789, dopo un viaggio in Italia in cui stringe amicizia con J.W. Goethe, ottiene una cattedra di storia dell'antichità all'Accademia delle Arti di Berlino
Anton Reiser (1785-90)
Andreas Hartknopf (1786).


Noailles, Louis-Marie visconte di (Parigi 1756-L'Avana 1804) generale francese; nobile cadetto e senza beni di fortuna, partecipò insieme al cognato marchese di La Fayette alla guerra d'indipendenza americana;
1787, membro dell'assemblea dei nobili;
1789, deputato della nobiltà agli stati generali, fa parte, nella prima fase della rivoluzione, del gruppo di aristocratici liberali pronti a far causa comune con il Terzo stato; 4 agosto, apre la seduta con un intervento in cui propone l'abolizione dei privilegi fiscali, la soppressione delle corvées, il riscatto dei diritti reali;
1791, maresciallo di campo;
1792, emigrato in America dopo gli insuccessi militari della primavera, riprende servizio durante il consolato;
1803, parte per Santo Domingo e muore nel corso di una battaglia navale contro gli inglesi.

Pacca, Bartolomeo (Benevento 1756-Roma 1844) ecclesiastico italiano, cardinale, appartenente al gruppo degli "zelanti", spesso in contrasto con  il cardinale E. Consalvi di idee più aperte;
1786, nunzio apostolico a Colonia;
1794, nunzio apostolico a Lisbona;
1801, cardinale;
1808, prosegretario di stato poco dopo l'ingresso dei francesi a Roma;
1809, allo scoppio del conflitto tra gli occupanti e la Santa Sede, viene arrestato insieme con Pio VII e rinchiuso nel forte di Fenestrelle;
1813, liberato, raggiunge il papa a Fontainebleau dove lo spinge a sconfessare il concordato stipulato con Napoleone I, per cui è di nuovo incarcerato;
1814, tornato a Roma è per qualche tempo prosegretario di stato (per l'assenza del cardinale E. Consalvi, impegnato nel congresso di Vienna);
1816, è nunzio a Vienna;
1817, governatore di Roma;
1821, vescovo di Porto;
1830, vescovo di Ostia.

Pétion de Villeneuve, Jérôme (Chartres 1756-Saint-Emilion 1794) politico francese, avvocato;
1789, eletto deputato dal Terzo stato, rappresenta Chartres agli Stati generali;
divenuto grande amico di M. Robespierre, nell'Assemblea costituente si colloca su posizioni giacobine;
1790, presidente dell'assemblea;
1791, giugno, è incaricato di ricondurre a Parigi la famiglia reale, fuggita a Varennes; novembre, è sindaco di Parigi e in tale veste si sforza di evitare una scissione, nel movimento rivoluzionario, tra popolo e borghesia;
1792, 20 settembre, è il primo presidente della Convenzione e membro del Comitato di salute pubblica; per l'appoggio dato ai girondini viene accusato daM. Robespierre di tradimento;
1793, compreso nelle proscrizioni, viene arrestato ma riesce a fuggire a Caen da dove, insieme a F.-N.-L. Buzot e Ch.-J.-M. Barbaroux tenta di sollevare la Normandia; sconfitto nella battaglia di Vernon, si suicida insieme con F.-N.-L. Buzot;
Memorie (1866).

Pilâtre de Rozier, Jean-François (Metz 1756-Wimereux, Boulogne 1785) scienziato e pioniere dell'aeronautica francese, insegnò a Reims chimica e fisica; 
1781, trasferitosi a Parigi, grazie alla protezione della regina Maria Antonietta, fonda e dirige un'importante accademia scientifica, l'Athénée Royal; chiede a Louis XVI il permesso di effettuare un volo libero su un pallone costruito dai fratelli Montgolfier
1783, 21 novembre, parte con il marchese F.-L. d'Arlandes dai giardini della Muette e, dopo un volo durato 25 minuti a una quota di circa 1000 m, i due primi aeronauti della storia atterrano sulla collina di Butte-aux-Cailles accolti da una folla entusiasta;
1785, muore durante un tentativo di attraversare la Manica con un pallone a due involucri, uno riempito di idrogeno e l'altro di aria calda, che però s'incendia e cade verso Boulogne.

Pitt, John – conte di Chatham (1756-1835) militare inglese;
[Fratello maggiore del nemico della Rivoluzione e di Napoleone I.]
1809, comandante in capo del corpo di spedizione inglese sbarcato ad Anversa.

Prieur, Pierre-Louis detto Prieur de la Marne (Sommesous 1756-Bruxelles 1827) rivoluzionario francese, avvocato
1789, eletto agli stati generali, si schiera con l'ala più avanzata della costituente ed ha gran parte nell'elaborazione del nuovo sistema giudiziario
1793, luglio, deputato della Marne alla convenzione, deciso esponente della Montagna, entra nel grande comitato di salute pubblica e viene più volte inviato in missione
1795, maggio, messo sotto accusa dalla convenzione termidoriana dopo il moto di pratile (maggio) e deferito alla commissione militare, si salva con la fuga
1796, ottobre, amnistiato, rientra a Parigi
1799, estate, ha un ruolo di primo piano nell'ultima società dei giacobini
1816, rimasto estraneo alla vita politica durante il consolato e l'impero, dalla restaurazione è costretto ad emigrare in Belgio.

– Rowlandson, Thomas (1756-1827) disegnatore e incisore inglese
Combe (1820-22, Tour of Dr. Syntax in Search of the Picturesque; 30.000 copie in sette anni).
The Empress of Russia reviewing her Body-Guards (quadro su Caterina II)
Più di 120 opere sono elencate nella Centuria librorum absconditorum, pp. 146-198 di Pisanus Fraxi del 1879; lista decisamente incompleta dato che molti acquarelli sono di proprietà privata.

Sahuguet, Jean-Joseph-François Damarzit de Laroche (1756-1802) generale francese;
1789, capitano di cavalleria alla vigilia della Rivoluzione;
1793, viene arrestato come nobile;
dopo il 9 termidoro è reintegrato nelle sue funzioni col grado di generale;
1802, è nominato capitano generale a Tabago nelle Antille dove muore di febbre gialla.

Sandoz, Claude François Thomas, (Locle, in Svizzera 1° aprile 1756 – 13 agosto 1804, durante un naufragio) militare svizzero;
[Originario di una grande famiglia di Neuchâtel.]
1770, 26 novembre, si arruola nel reggimento di Hesse Philippsthal al servizio della Prussia;
1773, 22 dicembre, passa al servizio della Francia, nel reggimento di Castella;
1776, 16 maggio, diviene sottotenente;
1784, 4 luglio, diviene tenente;
1790, agosto, prende parte all' "affaire di Nancy";
1792, 14 settembre, viene licenziato;
grazie all'appoggio dei compatrioti, tra cui il ministro É. Clavière, ottiene un posto di tenente-colonnello nella Legione germanica;
1793, 27 aprile, diviene aiutante-generale capo di brigata nell'Armata delle coste della Rochelle;
si distingue nella I guerra di Vandea per la sua "caccia ai cattolici"; al comando dell'armata repubblicana nella prima "battaglia di Luçon", fugge verosimilmente dal campo di battaglia; 3 luglio, destituito, viene condotto davanti al tribunale; 4 luglio, viene rilasciato perché protetto dai montagnardi; il suo sostituto, gen. A. Tuncq, viene accolto dai suoi uomini al grido di «Viva Sandoz!»; 17 settembre, viene reintegrato; 9 novembre, dà le dimissioni per ragioni di salute;
1794, dicembre, rientrato in attività viene impiegato nell'Armata di Magonza;
1795, 13 giugno, viene promosso generale di brigata provvisorio nell'Armata del Reno;
1796, 24 gennaio, vien sospeso per indegnità a causa di numerose malversazioni; 17 aprile, è condannato a tre mesi di prigione e destituito; 4 settembre, è autorizzato a passare al servizio della Spagna;
1804, gennaio, è incaricato di una missione in Inghilterra e a Jersey; 13 agosto, muore in un naufragio.

Scellier, Gabriel-Toussaint (Compiègne 25 agosto 1756 – Parigi 7 maggio 1795, ghigliottinato) magistrato e politico francese;
[Figlio di un negoziate di tessuti di lana di Compiègne.
Fratello di Alexandre.]

1783, diviene uomo di legge;
1790, viene eletto giudice presso il tribunale del distretto di Compiègne;
1792, 17 agosto, commissario presso lo stesso tribunale;
1793, 1° marzo, viene eletto commissario presso il tribunale del II arrondissement-dipartimento;
5 agosto, viene eletto giudice del Tribunale rivoluzionario di cui è uno dei vice presidenti (dal 12 Pratile al 9 Termidoro, Anno II) prima di riprendere le sue funzoni al tribunale del II dipartimento;
1794, 27 luglio (9 Termidoro, Anno II) siede a fianco di
René-François Dumas quando questi viene arrestato; egli prende il suo posto e, senza battere ciglio, «enchaîne»- ricomincia l'interrogatorio, momentaneamente interrotto, degli accusati;
1795, 7 maggio (18 Fiorile, Anno III), implicato nel processo di A.-Q. Fouquier de Tinville, viene ghigliottinato con altri 15 coaccusati in place de Grève e inumato in una fossa comune nel "cimetière des Errancis".

Scrofani, Saverio (Modica, Ragusa 1756-Palermo 1835) economista e storico italiano, ebbe incarichi politici a Palermo, ma dovette fuggire dalla Sicilia, pare, per gravi irregolarità amministrative; viaggiò a lungo in Italia e in Francia e fu testimone a Parigi delle prime fasi della rivoluzione; fu nominato dalla Repubblica Veneta sovrintendente generale dell'agricoltura e del commercio con il levante; visitò la Grecia;
Tutti han torto (1792)
Saggio sul commercio in generale delle nazioni d'Europa e sul commercio della Sicilia in particolare (1792)
Viaggio in Grecia fatto nell'anno 1794-95
1799, torna a Parigi dove si occupa di studi storici fino al 1809
1814, recatosi a Napoli, ha la carica di direttore della statistica e del censimento, che tiene fino al 1822.

Turreau, Louis Marie detto Turreau de Garambouville (Évreux 4 luglio 1756 – Conches 10 dicembre 1816) militare francese, famoso per avere organizzato le "Colonne infernali" durante le Guerre di Vandea, che hanno massacrato decine di migliaia di vandeani ed hanno devastato il loro paese;
[Figlio del procuratore fiscale delle acque e foreste della contea di Évreux, e successivamente sindaco della città.]
fa parte delle guardie del corpo del conte di Artois, ma viene arruolato solo come riservista;
1789, rivoluzionario entusiasta, approfitta della Rivoluzione, come molto borghesi dell'epoca, per farsi eleggere sindaco di Aviron, e compra alcuni beni ecclesiastici (fra cui l'abbazia di Conches);
1792, luglio, già arruolatosi nella Guardia nazionale di Conches, ne diventa ora il suo comandante; settembre, si fa eleggere capitano di un reggimento di volontari dell'Eure, e parte per combattere sulle frontiere del Nord; novembre, viene promosso colonnello, ed integrato nell'esercito di Moselle;
1793, giugno, viene integrato nell'esercito delle coste di La Rochelle, fino all'8 ottobre ma quest'incarico non lo soddisfa, infatti ad un amico confida: «Mescolerò cielo e terra pur di non andare a Poitou. Questa specie di guerra non mi piace»; combatte tuttavia due mesi in Vandea;
in seguito è nominato comandante dell'esercito dei Pirenei Orientali fino al 27 novembre, prima di essere nuovamente nominato comandante in capo dell'esercito dell'Ovest;
29 dicembre, arriva al suo nuovo incarico senza entusiasmo, mentre gli ultimi elementi dell' "Esercito cattolico e reale" sono schiacciati da Kléber e Marceau a Savenay;
[Visti gli insuccessi degli altri generali pensa ad un piano per porre fine all'insurrezione vandeana, crea quindi le "Colonne infernali", che consistono nel creare 12 colonne militari che percorrono il territorio insorto da est verso ovest uccidendo chiunque gli si opponga senza guardare al sesso o all'età del malcapitato, e di bruciare ogni città o villaggio abbia aiutato i vandeani.]
1794, 21 gennaio, dà inizio alle "Colonne infernali" diramando quest'ordine ai suoi uomini:
«Tutti i briganti che saranno trovati armi alla mano, o rei di averle prese, saranno passati a filo di baionetta. Si agirà allo stesso modo con le donne, le ragazze e i bambini [...]. Neppure le persone semplicemente sospette devono essere risparmiate. Tutti i villaggi, i borghi, le macchie e tutto quanto può essere bruciato sarà dato alle fiamme.»
Le "Colonne infernali" terminano il loro "lavoro" in seguito all'arresto di M. Robespierre, la Convenzione Nazionale, infatti, decide che per risolvere il problema la violenza è inefficace quindi decide di cambiare politica mettendo agli arresti tutti i fautori del massacro; 28 settembre, anche lui viene arrestato scontando un anno in prigione, durante il quale scrive le sue memorie sulla guerra di Vandea.
1795, 19 dicembre, viene liberato perché i giudici stabiliscono che la sua colpa è relativa visto che si è limitato a eseguire degli ordini;
1803-11, ambasciatore negli Stati Uniti;
1811, comandante di molti accampamenti militari;
1814, si sottopone al giudizio di Luigi XVIII e durante i Cento Giorni, pubblica:
Mémoire contre le retour éphémère des hommes à privilèges (1814)
per i massacri compiuti, tuttavia, non viene punito;
1816, 10 dicembre, muore dopo essersi ritirato nelle sue proprietà, a Conches.

Valois, Jeanne de Saint-Rémy de, contessa de la Motte (22 luglio 1756 – 23 agosto 1791) nobildonna francese;
1784, complice dell' "Affaire du Collier de la Reine" (1774-86).
[Discendente di Enrico II di Francia, sposa il conte Nicholas de la Motte.]

Viénot, Vincent-Marie – conte di Vaublanc (Fort Dauphin, Saint-Domingue 2 marzo 1756 – Parigi 21 agosto 1845) politico e scrittore francese.
[Dal momento della sua elezione all'Assemblea Legislativa, il 1° settembre 1791, egli assume il nome di Viénot-Vaublanc, che manterrà sino alla fine del primo Impero nel 1815.]

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«segue da 1755»
1756
Italia
Padova, edita dal prete padovano don Gaetano Volpi e stampata presso Giuseppe Comino, esce La libreria de' Volpi, e la stamperia Cominiana, illustrate con utili e curiose annotazioni (in soli 200 esemplari).
Il catalogo descrive i libri editi dalla stamperia di Giuseppe Comino, socio dei f.lli Volpi, e quelli della stessa biblioteca privata della famiglia Volpi.
[Un successivo studio in proposito di Fortunato Federici uscirà col titolo Annali della tipografia Volpi-Cominiana (2 voll., Andreola, Venezia, 1809,1817.]
«segue 1757»

Almanacchi

«segue da 1751»
1756,
Almanacco popolare:
- Tartana degli influssi invisibili per l'anno bisestile 1756, di cui si serve Carlo Gozzi per sferrare il suo primo attacco contro il P. Chiari e il C. Goldoni, colpevoli di corrompere con le loro commedie il pubblico veneziano;
Almanacco speciale o Annuario:
-
«segue 1757»

«Critical Review»
(1756-1817)

1756, esce questo mensile di critica letteraria il cui primo direttore è T.G. Smollet.
«segue 1817»

«Storia letteraria d'Italia»

«segue da 1755»
1756, viene stampato a Bassano (Vicenza) presso i Remondini;
aprile,
Giovanni Francesco Pivati, sovraitendente veneziano alle stampe assicura a p. Francesco Antonio Zaccaria rapidità nelle revisioni;
non mancano intanto i richiami del generale dell'Ordine: gli viene imposto per esempio di rettificare un azzardato giudizio fornito a proposito di p. Michele Lazzari, erroneamente indicato come il vero autore delle Dissertazioni e lettere filologiche antiquarie di Anton Maria Lupi.
«segue 1757»

Malyj Teatr
(Piccolo Teatro)

1756, questo teatro di Mosca viene fondato come teatro stabile presso l'università;
per la prima volta vi sono rappresentate le commedie di D. Fonvizin, J. Knjaznin, V. Krylov oltre a quelle dei grandi autori drammatici occidentali: Molière, Voltaire, Beaumarchais, Lessing, Goldoni; 
1805, viene ricostruito dopo un incendio ospita anche la lirica e il balletto
1824, sorge un nuovo edificio per la sola prosa in quella che è l'attuale piazza Sverdlova;
ha una grande tradizione democratica: i circoli radicali di V. Belinskij, A. Herzen, N. Stankevic hanno una forte influenza sulla sua politica culturale;
dopo la rivoluzione sarà il portavoce dei nuovi ideali, nella linea del realismo socialista.

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