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Papa
Benedetto XIV

(1740-58)

segretario di Stato: cardinale Silvio Valenti;
(dell'Entità si sa molto poco, forse perché il pontefice non tiene in simpatia i gesuiti, da sempre numerosi nelle file dello spionaggio papale)

1750,
al Giubileo fa la confessione generale al frate francescano Leonardo da Porto Maurizio (di cui è già penitente);
inizia la persecuzione della Compagnia di Gesù ordinando al cardinale Saldaña, arcivescovo di Lisbona, di studiare e di esaminare le attività dei gesuiti portoghesi, cedendo così alle pressioni del ministro marchese di Pombal;

cardinali:
Guidobbono Cavalchini Carlo Alberto (1683-1774)
(dal 1742).

"giuseppinismo"
(o "giuseppismo")

[Il termine si diffonderà in Austria attorno alla metà del secolo XIX nella polemica intorno al concordato (1855), che abrogherà gran parte della legislazione ecclesiastica giuseppina.]
Definisce tutta quella serie di orientamenti giurisdizionalistici della politica ecclesiastica austriaca fra il 1750 e la prima metà dell'Ottocento, fra l'inizio cioè del regno di Maria Teresa d'Austria, a cui si devono le prime riforme in materia ecclesiastica proseguite poi con maggiore determinazione da Giuseppe II [da cui il termine], e l'inizio di quello di Francesco Giuseppe;
«segue 1765»

wahhabismo

1750 ca, Arabia centrale, Muhammad ben 'Abd al-Wahhab (1703-92) fonda un movimento rigorista sunnita musulmano, i cui seguaci sono detti, dagli avversari e dagli scrittori europei, wahhabiti;
le sue teorie, che sono in realtà una rielaborazione e applicazione di quelle di un più antico dottore musulmano appartenente alla "scuola giuridica rigorista hanbalita", Ibn Taimiyyah (Siria, † 1328), trovano il loro braccio secolare nell'emiro di Dar 'iyyah (Arabia centrale), Muhammad ibn Sa'ud, antenato dei sovrani dell'attuale Arabia Saudita;
i wahhabiti preferiscono chiamarsi muwahhidun (sostenitori dell'assoluta Unità di Dio);
il wahhabismo non è altro in sostanza che l'applicazione pratica del più puro hanbalismo, quindi non è propriamente eterodosso; semmai, l'unica eterodossia sta nel suo rifiuto di accettare alcune conseguenze dell'igma' o "consenso della comunità" (che è per i sunniti fonte di legge come il Corano e la Sunna) quali:
- il culto di tombe e reliquie,
- la venerazione dei santi delle confraternite mistiche,
- l'adozione della logica greca nella teologia,
- l'uso del caffè o del tabacco, considerati leciti dal resto dell'Islam;
i wahhabiti prenderanno le armi con estrema violenza contro chi dissentirà da loro;
«segue 1805»



ANNO 1750

 

 




1750
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1750
Gennaio
-


1750
SACRO ROMANO IMPERO
Francesco I
Albero genealogico

(Lunéville 1708-Innsbruck 1765)
figlio di Leopoldo duca di Lorena e di Elisabetta Carlotta d'Orléans;
1729-36, duca di Lorena e di Bar (Francesco III Stefano);
1736, 12 febbraio, sposa Maria Teresa d'Absburgo, arciduchessa d'Austria;
1737-65, granduca di Toscana (Francesco II);
a Firenze, dove non risiede, si fa rappresentare da un consiglio di reggenza;
1738-48, duca di Parma e Piacenza (Francesco II);
1745-65, imperatore del Sacro Romano Impero;
[l'imperatrice e consorte Maria Teresa gli ha affidato l'organizzazione del debito pubblico e la direzione delle finanze.]


1750
Nel corso del sec. XVIII, su 15 milioni di emigranti di lingua tedesca soltanto 70.000 scelgono le Americhe.

 


TOSCANA
-

 

 
1750
REGNO di BOEMIA e d'UNGHERIA
Maria Teresa d'Absburgo
Albero genealogico

(Vienna 1717-1780)
figlia primogenita dell'imperatore Carlo VI e della principessa Elisabetta di Brunswick-Wolfenbüttel;
1736, 12 febbraio, sposa il duca di Lorena Francesco Stefano, ora granduca di Toscana e duca di Parma e Piacenza (futuro imperatore Francesco I);
1740-80, regina di Boemia e d'Ungheria;
[arciduchessa d'Austria e sovrana sotto vari titoli dei domini asburgici]



1750
il conte A.W. von Kaunitz-Rietberg, ex ambasciatore a Parigi, viene nominato cancelliere di stato (1750-53);
LOMBARDIA
-



1750
REGNO di PRUSSIA
Federico II [il Grande]
Albero genealogico

(Berlino 1712 - Sans-Souci, Potsdam 1786)
figlio di Federico Guglielmo I e di Sofia Dorotea di Hannover;
1740-86, re di Prussia;
1740-48, guerra di successione austriaca;
1750
1750-53, Voltaire è ospite nella splendida reggia di Sans-Souci;




1750
SASSONIA - REGNO di POLONIA
Augusto III
Albero genealogico

(Dresda 1696-1763)
figlio di Augusto II e di Cristiana di Brandeburgo-Bareith;
1733-63, principe elettore di Sassonia (Ferdinando Augusto II);
1733-63, re di Polonia;
ridotta dal 1738 a un protettorato della Russia;



1750
BAVIERA
Massimiliano III Giuseppe di Wittelsbach
Albero genealogico

(† 1777)
figlio dell'imperatore Carlo VII e di Maria Amelia d'Austria († 1756)
1745-77, elettore di Baviera;






1750
IMPERO OTTOMANO

Mahmud I

Albero genealogico

(1696-1754)
figlio di Mustafa II;
1730-54, sultano;
1750
-

1750
-





1750
RUSSIA
Elisabetta II
Albero genealogico

(Kolomenskoe, presso Mosca 1709 - Pietroburgo 1762)
figlia di Pietro [il Grande] e di Caterina I;
1741-62, imperatrice di Russia;




Ministro degli Esteri
-
1750
-







1750
REGNO di FRANCIA
Louis XV

(Versailles 1710-74)
figlio di Luigi duca di Borgogna e di Maria Adelaide di Savoia;
1715-74, re di Francia;
a soli cinque anni, sotto la reggenza del duca di Orléans imposta dal parlamento contro l'esplicita volontà del re scomparso;
1726 11 giu-19 gen 1743, affida gran parte della politica del regno al proprio ex precettore, il card. A.-H. de Fleury;
dal 1744 la favorita è Mme de Pompadour;


Principal ministre d'État
-
Guardasigilli
Henri François d'Aguesseau
(1737 20 feb - 27 nov 1750)
Jean-Baptiste de Machault d'Arnouville
(1750 29 nov - 1° feb 1757)
Sovrintendente
delle Finanze
Jean-Baptiste de Machault d'Arnouville
(1745 6 dic - 30 lug 1754)
Segretario di stato
agli Affari Esteri
Louis Philogène Brûlart de Sillery
marquis de Puisieulx
(1747 27 gen - 9 set 1751)
 

1750
Gennaio
17
, il governo emana una ordinanza che rincrudisce le pene contro i protestanti ma l'opinione pubblica si scuote e si solleva ad un tratto in loro difesa;
[Cominciia a questo punto un movimento letterario vivacissimo che non si fermerà e non darà più tregua allo Stato per tutta la seconda metà del secolo.]

 

il vingtième – un'imposta del 5% su ogni specie di reddito istituita nel 1749 – non da i frutti sperati per l'esenzione accordata al clero e per le violente proteste dei nobili contro ogni accertamento realistico;

A differenza delle Isole Britanniche, e in particolare dell'Inghilterra, la Francia non ha subito un'impennata nel numero degli abitanti:
- 1650, 19.000.000,
- 1700, 19.300.000,
- 1750, 24.500.000,
né la riorganizzazione delle campagne, né l'espulsione dei contadini dalle loro terre, né il crollo dell'indotto.
Il rapporto tra popolazione e terra è dunque rimasto sostanzialmente stabile, anche se le condizioni di vita dei ceti inferiori, in campagna ma soprattutto nelle città, non possono certo dirsi soddisfacenti.
Né si dimentichino le intemittenti carestie:
- 1660-62,
- 1675-79,
- 1692-94,,
per non ricordare che le maggiori nel nord-ovest della Francia.



Parigi ha 550.000 abitanti.
CANADA
[Il nome deriva dalla parola huron kanata – villaggio o insediamento – che venne utilizzata in riferimento agli indiani di Stadaconé dal navigatore bretone Jacques Cartier (1491-1557). Essa viene quindi applicata dai francesi anche al territorio di Micmac e Montagnais.
Il toponimo Nuova Francia è caduto progressivamente in disuso e nel sec. XVIII è sostituito da Canada o dai nomi delle altre regioni.]
Governatore generale della Nuova Francia
Jacques-Pierre de Taffanel de La Jonquière
marchese di La Jonquière
(1749 - 1752)
Intendente
François Bigot
(1748 - 1760)

1750
Nella Nuova Francia le città sono poche:
- Québec,
- Trois-Rivières (ha solo 586 abitanti),
- Montréal,
e poi:
- Louisbourg,
- Nouvelle-Orléans,
molto distanti l'una dall'altra.

La sola Louisbourg ha ormai 5.000 abitanti.
[La sua funzione militare, conquistata dal nemico nel 1745 e nel 1748, risulta alla fine essere pressoché nulla, tanto che, dopo la Conquista (1760) essa sarà distrutta dai britannici.
La sua funzione economica è invece notevole. Essa arriva ad essere il quarto centro commerciale della costa nordatlantica, dopo Boston, New York e Charleston.

Intanto, dello scoppio di una nuova guerra, né gli inglesi né i francesi dubitano più.

Gli avvocati e imprenditori François-Étienne Cugnet (1688-1751) e suo figlio François-Joseph Cugnet (1720-1789) possiedono una ricchissima biblioteca, fornita soprattutto, ma non soltanto, di libri a carattere giuridico.
Sono però le bilblioteche non private quelle utilizzate da un più ampio numero di persone. Di particoalre ricchezza quelle del Collège de Québec, una vera e propria università fondata dai gesuiti (oltre 5.000 volumi prima della Conquista del 1760), del Séminaire de Saint-Sulpice di Montréal e del convento delle orsoline di Québec.
I canadesi leggono esclusivamente libri provenienti dall'Europa e soprattutto dalla Francia. Alcuni di questi libri, pur prodotti in Francia, sono però concepiti, nati e scritti nel Nuovo Mondo o hanno quest'ultimo come loro oggetto. Gli autori sono quasi sempre francesi che vivono in Francia la maggior parte della loro vita e vi muoiono.

 

LOUISIANA
Governatore
-
Commissaire-ordonnateur
-

1750
-

 

ILLINOIS
[Regione vagamente definita dai futuri stati americani di Illinois, Kentucky, Missouri e Iowa.]
Governatore
-
Commissaire-ordonnateur
-

1750
-

 

 

GRANDI LAGHI
-
Governatore
-
Commissaire-ordonnateur
-

1750
Détroit, posta sul Lago St. Clair, tra il Lago Erie e il Lago Huron, diventa (negli anni 1750) la capitale della regione dei Grandi Laghi. Si tratta di un fiorente insediamento attorno al quale vivono, gomito a gomito, circa 400 persone dentro Fort Pontchartrain (200 in inverno), altre 500 intorno allo stesso, oltre a circa 2.600 indiani, serviti da una missione gesuita.

 

 

 

1750
Repubblica delle Sette Province Unite dei Paesi Bassi
Willelm IV [il Frisone]
(Leeuwarden 1711 - The Hague 1751)
figlio di Giovanni Guglielmo Friso d'Orange-Nassau e di Marie Luise di Hesse-Cassel;
principe di Nassau-Dietz
principe d’Orange (1711-51)
1747-51, statholder delle Province Unite-dei Paesi Bassi;
[confermato statholder ereditario (4.5.1747-1751)]

Olanda

 

Zelanda

 

Uthrecht

 

Frisia
 
Gheldria

 

Groninga

 

Overijssel

 


Willelm IV d'Orange-Nassau, 1747-1751 (che già era Statolder di tutte le province olandesi eccetto dell'Olanda, della Zelanda e di Utrecht)
Anna d'Orange, reggente per Guglielmo V, 1751-1759
Maria Luisa d'Assia-Kassel, reggente per Guglielmo V, 1759-1765
Carolina d'Orange-Nassau, reggente per Guglielmo V, 1765-1766
Guglielmo V d'Orange-Nassau, 1751-1795
16 febbraio 1795 l'incarico di Statolder viene abolito dagli Stati generali della Repubblica Batava.

 

1750
-




1750
Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio II
Albero genealogico
(† 1760)
figlio di re Giorgio I e di Sofia Dorotea di Lüneburg-Celle;
1714-27, principe di Galles;
1727-60, elettore di Hannover;
1727-60, re di Gran Bretagna e Irlanda;
dal 1737 è vedovo;


 
Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
Henry Pelham whig
(1743 27 ago - 7 mar 1754)
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Segretari di Stato
-
Affari Esteri e Commonwealth
-
 
Affari Interni    
Giustizia    

1750
Abitanti delle maggiori città della Gran Bretagna:
- Londra, 675.000,
- Edinburgo, 57.000 (1755),
- Bristol, 40.000,
- Norwich, 36.000,
- Newcastle, 25.000.

In questo periodo la lingua inglese diventa predominante nel Galles.


 


 
SCOZIA [dal 1° maggio 1707 è unita a Inghilterra e Galles]
-
-
-
-

1750
-


 
IRLANDA
-
-
-
-

1750
dal 1729 al parlamento di Dublino è stata riconosciuta dall'Inghilterra l'indipendenza legislativa;

Nord America Britannico
-
-
-
-

1750
Nel frattempo alle grandi città si sono aggiunti centri minori:
Salem, Marblehead, Portsmouth, Newburyport, Providence, New Haven, Hartford, Albany, Lancaster, Baltimora, Norfolk, Savannah, tutti (tranne Lancaster, in Pennsylvania) sulla costa o alla confluenza di grandi fiumi.
Essi funzionano da mercato per il prodotto agricolo locale, da centro di distribuzione per le inportazioni di origne europea e antillese, e da luogo di residenza per un numero crescente di artigiani e lavoratori salariati, nonché di professionisti (medici e avvocati) e di funzioanri governativi (giudici e doganieri).

Nello stesso anno le colonie britanniche del continente hanno 1.206.000 abitanti (958.300 di origine europea, 247.700 di origine africana) mentre la Nuova Francia non ne ha che 51.900 (più un numero imprecisato, ma scarsamente importante, di schiavi indiani o africani). Il paragone tra Nuova Francia e il complesso delle province britanniche del continente può però portare fuori strada. In queste ultime infatti vi sono differenti fasce climatiche e quindi una maggiore varietà di prodotti del suolo.
L'unico vero paragone è duqnue quello con le comunità rurali del New England. Queste presentano sorprendenti somiglianze con quelle del Canada:
- il ruolo centrale dell'unità familiare,
- la tendenza a vivere in fattorie separate ma non troppo lontane l'una dall'altra,
- la chiesa quale luogo di scambio e di incontro,
- la produzione agricola orientata dalle esigenze dell'unità familiare piuttosto che dal mercato.
Il New England ha dunque un tasso di incremento del 24‰ inferiore al complesso delle colonie britanniche del continente, ma sempe superiore a quello complessivo della Nuova Francia.
[Nel 1630, 1640 e 1650 gli abitanti d origine europea del New England sono passati da 1.800 a 13.500 a 22.500.
È stato questo il periodo di maggior sviluppo demografico della regione che successivamente dovette la crescita della sua popolazione soprattutto all'incremento naturale e non più all'immigrazione.

[I numero di giornali pubblicati nel Nord America Britannico è di 19 nel 1750 e 25 nel nel 1765 (con cadenza generalmente settimanale), incluse la «Halifax Gazette» (1752-66) e la bilingue «The Québec Gazette/La Gazette de Québec» (1764-1832).]

Nova Scotia (ex Acadia): gli acadiani della Baie Française sono oltre 9.000, distribuiti soprattutto nei distretti di Annapolis Royal, della Baia di Chignectou e del Bassin des Mines (inclusa Cobeguit).
La fase dell'economica della sussitenza è ormai lontana.
L'attaccamento degli acadiani alla religione cattolica è profondo nonostante la scarsa presenza del clero nella regione.
A dispetto di ciò, alcuni sacerdoti svolgono un ruolo importante di leadership politica e militare.
Per esempio:
. gesuita Sébastien Râle ucciso in battaglia al fianco degli Abenaki;
. spiritano Jean-Louis Le Loutre (1709-1772) che segue nell'esilio francese i deportati acadiani;
. Pierre Maillard (c. 1710-1762), sacerdote del Seminario delle Missioni Estere di Parigi, rimane con gli acadiani scampati alla deportazine del 1755 e viene inmpiegato dal nuovo governo britannico come missionario e agente tra gli acadiani e gli indiani.
[Louis-Nicolas Des Cars de Pérusse, marchese di Pérusse (1724-1795), accogliendo gli acadiani nel Poitou, la regione di origine di tanti di loro, non riesce a capire come questi altezzosamente si rifiutino di essere alloggiati in baracche e trattati da poveri contadini senza voce in capitolo!
Nel 1772 il commissario della Marina di Saint-Malo, tale Guillot, invita a non giudicare gl acacadiani troppo severamente per il fatto che non possiedono "la stessa frugalità per il cibo" e "lo stesso risparmio per i vestiti" dei contadini francesi e che si offendono se li si tratta come questi ultimi. Essi vanno considerati, spiega Guillot, come "un popolo uscito da una terra benedetta, come proprietari che avevano ciascuno una, due, tre o quattro leghe di terreno fertile [con] possedimenti coperti di legname, di pascoli grassi e di bestiame". A loro quindi "[un] modesto lavoro, poca fatica e poco concime danno raccolti abbondanti". Il problema è , cocnlude, che non si pettano intesta "che si voglia fare di loro sei signori".]

Le province britanniche dell'America continentale sono arrivate a 1.176.500 abitanti di origine europea e africana.
Le terre dell'ovest fanno gola agli speculatori, i quali tentano di accaparrarsele per prevenire la richiesta da parte dei futuri coloni. Ciò accade soprattutto sulle frontiere della Virginia, del Maryland e della Pennsylvania, le più popolose e dinamiche.
Su tali frontiere società come la Ohio Company o la Loyal Land Company si fanno concorrenza impiegando agenti commerciali presso le nazioni indiane e tentando contemporaneamente di ottenere concessioni e appoggi presso i governi provinciali e la corte di Londra.

Gli inglesi costruiscono Fort Lawrence nell'Ismo di Chignectou.
Ai loro occhi i missionari francesi e in particolare lo spiritano Jean-Louis Le Loutre sono la causa della perdurante ostilità di Micmac e Malecite. Questi ultimi, finanziati e riforniti dai francesi di Louisbourg, si considerano in guerra con gli inglesi e non perdono occasione di attaccare navi e carriaggi tanto civili quanto militari.
[Che i francesi tentino di utilizzare gli acadiani contro gli anglo-americani non vi è dubbio. Proprio a tale scopo essi hanno convinto 2.000 rilutanti acadiani a trasferirsi in una "nouvelle Acadie" nell'istmo di Chignectou, e altri ancora all'Ile Royale, all'Ile Saint-Jean e alla foce del fiume Saint-Jean – nella futura provincia del New Brunswick –, minacciandoli, in caso di rifiuto, di possibili rappresaglie da parte di Micmac e Malecite.]

Intanto, dello scoppio di una nuova guerra, né gli inglesi né i francesi dubitano più.
La fiducia britannica nella volontà e nella capacità degli acadiani, pur se da ormai due generazioni sotto il loro dominio, di mantenere la loro neutralità disarmata è limitata.

 

 




TERRANOVA
Governatore della provincia
Francis W. Drake
(1750 - 1752)

1750
-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
-

1750
-

 

NEW BRUNSWICK
Governatore della provincia
-

1750
-

 

NOVA SCOTIA
Governatore della provincia
-

1750
-

 

ISOLA DI CAPO BRETONE
Governatore della provincia
-

1750
-

 

Nord America (2)
-
-
-
-

1750
-
A metà del sec. XVIII soltanto tre colonie di proprietà, (PENNSYLVANIA, MARYLAND e DELAWARE) e due di compagnia (CONNECTICUT e RHODE ISLAND) rimangono fuori dal controllo diretto della Corona; anch'esse però hanno la loro quota di funzionari reali.

La legge sul ferro vieta l'apertura di nuovi laminatori a trancia e fucinatrici di lamiere e l'esportazione di ferro coloniale al di fuori dell'impero.

Sono poste anche restrizioni all'emissione delle valute coloniali perché i commercianti britannici si sono allarmati per l'instabilità e il rapido deprezzamento di tali valute.

L'anglicanesimo è la religione di stato in tutte le colonie meridionali e in quattro contee del NEW YORK.
[Quanto alle colonie in cui l'anglicanesimo è religione di stato, i suoi aderenti sono quasi dappertutto troppo pochi per trasformare il dettato della legge in una realtà concreta.]

Nelle colonie centrali guadagna terreno un tipo di religione più umanistico sia fra i vari culti delle chiese presbiteriane luterana e olandese riformata, sia fra i quaccheri.
Anche nelle colonie meridionali la religione ha perso molto del suo vigore interiore in seguito al prevalere dello spirito di tolleranza e di mondanità.

ILLUMINISMO AMERICANO

La rapidità con cui la filosofia dei diritti naturali di J. Locke viene accettata nelle colonie costituisce un indizio, fra i molti, dell'influenza dell'Illuminismo.
Perfino un eminente teologo puritano e pilastro dell'ortodossia come Cotton Mather (1662-1727) si è dimostrato sorprendentemente incline alla scienza newtoniana.
[Anche se si deve aggiungere che, similmente a Jonathan Edwards in seguito e allo stesso I. Newton, ha visto nelle scoperte della ragione soltanto una conferma della rivelazione.]
Uno spirito più sinceramente scientifico viene dimostrato da uomini come:
. John Winthrop IV (1714-1779), astronomo e fisico di Harvard, discendente del primo governatore della baia del Massachusetts, che ha volgarizzato le spiegazioni scientifiche delle eclissi, dei terremoti e di altri fenomeni naturali;
. John Bartram (1699-1777), botanico, che ha raccolto e classificato erbe, arbusti e alberi americani;
. B. Franklin (1706-1790), il miglior esempio dell'Illuminismo americano.

ISTRUZIONE

Intorno alla metà del secolo sorgono quattro nuovi college sotto diversi auspici:
- Princeton College (1746), presbiteriani;
[L'unico fra i quattro, vero prodotto del "Grande Risveglio".]
. Brown College (1764), battisti;
- Rutgers College (1766), olandesi riformati;
- Dartmouth College (1769), congregazionalisti,
tutti sorti allo scopo di formare un clero istruito, ma nessuno di essi è strettamente confessionale per quanto riguarda i programmi di studio e l'ottica con cui affrontarli.
La creazione di altri college è stimolata dall'accrescimento della popolazione e della prosperità, uno stimolo che porta anche alla fondazione dei:
- King's College (poi Columbia) di New York (1754), interconfessionale;
- College of Philadelphia (poi University of Pennsylvania) (1755), completamente laico.
Inizialmente l'insegnamento impartito nei college coloniali rispecchia più o meno quello di Oxford e di Cambridge, consistendo soprattutto in studi classici e teologici, ma nel corso del XVIII secolo, sotto l'nfluenza dell'Illuminismo, si aggiungono altre materie come la logica, la matematica e le scienze naturali.
I college americani si differenziano dai modelli inglesi anche perché svilppano un sistema di proprietà e di controllo esterni: invece di essere enti morali autonomi composti da studenti e professori, essi sono retti da gruppi esterni di profani o amminisrtatori non residenti.

GIUSTIZIA

Finora non c'è stata una registrazione delle cause, i giudici non hanno dato motivazioni per le loro sentenze e i processi si sono svolti oralmente anziché con lo scambio di dichiarazioni scritte.
Solo dopo la metà del sec,. XVIII l'esercizio dell'avvocatura diviene una professione e anche adesso non si tratta della professione specializzata, accuratamente organizzata e divisa in classi com'è rimasta in Inghilterra; in assenza di organizzazioni ufficiali come le "Inns of Court" (collegi degli avvocati) di Londra, non si conosocno distinzioni fra avvocati di grado superiore, procuratori legali, avvocati di grado inferiore e notai, e la scienza legale, invece di essere un monopolio esoterico delle classi più alte, si semplifica e si diffonde ampiamente, anche se in forma diluita.
I crimini sono puniti in tutte le colonie in modo meno duro che in Inghilterra: alla pena capitale e al carcere si preferiscono in genere la fustigazione, il marchio d'infamia o la berlina, mentre nella NUOVA INGHILTERRA, dove l' "ammonizione" puritana è una punizione severa, la pratica è spesso più mite di quanto suggerisca la lettera della legge.



COLONIE DELLA CORONA
VIRGINIA
Governatore
-
-

1750
Jamestown, sul fiume James;

 






MASSACHUSETTS
Governatore
-
-

1750
-
Con una nuova patente diviente colonia reale sotto un governatore nominato dalla Corona.


NEW ENGLAND
[Confederazione dal 1643; Dominion 1686-88; Confederazione dal 1688.
La religione di stato è il congregazionalismo puritano.]
Governatore
-
-

1750
-
Alcuni pastori della colonia che hanno abbandonato le teorie calviniste della predestinazione predicano ora la salvezza per tutti coloro che accettano gli insegnamenti di Cristo.

Il reverendo Jonathan Mayhew, che si pone all'estremo opposto del "Grande Risveglio", divenendone uno dei più accesi critici, diffonde il suo sermone sulla sottomissione illimitata, A Discourse Concerning Unlimited Submission, con cui respinge il concetto di assoluta obbedienza all'autorità e afferma il diritto di opporsi agli abusi illegali del potere arbitrario.
[Le sue idee politiche derivano dagli scritti di un gruppo di radicali ed esponenti whig del primo Settecento oltre che dai famosi concetti di J. Locke sui diritti naturali.]


PLYMOUTH
Governatore
-
-

1750
-

NEW HAVEN
Governatore
-
-

1750
-

CAROLINA
[Vasto tratto di terre immediatamente a sud della Virginia.
[La concessione è geograficamente distinta in:
- parte settentrionale: attorno allo stretto di Albemarle;
- parte meridionale.]
Governatore
-
-

1750
-

NEW YORK
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-
-

1750
-

 

NEW JERSEY
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1750
-

 

COLONIE DI PROPRIETÀ
PENNSYLVANIA
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1750
-

 

MARYLAND [Dal nome della regina Enrichetta Maria]
Governatore
-
-

1750
-
Con una nuova patente diviente colonia reale sotto un governatore nominato dalla Corona.






DELAWARE
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1750
-

 

COLONIE DI COMPAGNIA
CONNECTICUT
Governatore
-
-

1750
-

RHODE ISLAND
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1750
-

a

1750
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico V
Albero genealogico
(Copenaghen 1723 - 1766)
figlio di Cristiano VI e di Sofia di Brandeburgo-Kulmbach;
1746-66, re di Danimarca e di Norvegia;



1750
-
NORVEGIA
1750
-
ISLANDA
1750
-

1750
REGNO di SVEZIA
Federico I
Albero genealogico
(Kassel 1676 - Stoccolma 1751)
figlio di Carlo I langravio d'Assia-Kassel;
1720-51, re di Svezia;


1750
sfasciatosi (già dal 1721) il grande impero baltico svedese, ha dovuto cedere alla Russia (1743) anche parte della Finlandia.




1750
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni V [il Magnanimo]
Albero genealogico

(Lisbona 1689-1750)
figlio di Pietro II di Braganza e di Maria Sofia di Baviera-Neuburg;
1707-50, re di Portogallo;
1741-50, "Maestà fedelissima"
[titolo ottenuto dalla Santa Sede per sé e per i suoi discendenti.]


Giuseppe I
Albero genealogico

(Lisbona 1714 - 1777)
figlio di Giovanni V di Braganza [il Magnanimo] e di Marianna d'Austria;
1729, sposa Maria Vittoria, infante di Spagna;
1750-77, re di Portogallo;
salito al trono, chiama al governo il marchese di Pombal;


1750
-


a

1750
Spagna
Ferdinando VI

(Madrid 1713-Villaviciosa 1759)
figlio di Filippo V e di Maria Luisa Gabriella di Savoia;
1729, sposa l'infanta Barbara di Portogallo (1711-1758);
1746-59, re di Spagna;


1750
-


a





1750
SAVOIA - REGNO DI SARDEGNA
Carlo Emanuele III
Albero genealogico

(Torino 1701-1773)
figlio di Vittorio Amedeo II di Savoia e di Anna Maria d'Orléans;
1715-30, principe di Piemonte;
1730-73,
- conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti;
- marchese di Saluzzo e Monferrato;
- re di Cipro e Gerusalemme [titolare];
- re di Sardegna e duca di Savoia;
1746-73, marchese di Finale e Oneglia;

- il Piemonte confina a est con il Ticino -

1750
-



1750
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Cesare Cattaneo Della Volta
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1748 6 mar - 6 mar 1750, doge di Genova;


Agostino Viale
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1750 10 mar - 10 mar 1752, doge di Genova;


1750
-


1750
REPUBBLICA DI VENEZIA
Pietro Grimani
Albero genealogico
(Venezia 5 ott 1677 - Venezia 7 mar 1752)
figlio di Pietro e di Caterina Morosini;
1741-52, doge di Venezia; [115°]

1750
-



1750
Ducato di Parma e Piacenza
Felipe di Borbone 

(Madrid 15 mar 1720 - Alessandria, Italy 18 lug 1765?)
figlio di Filippo V e di Elisabetta Farnese;
1738, 16 agosto, sposa la p.ssa Louise-Elisabeth di Borbone, sorella di Louis XV;
1748-65, duca di Parma e Piacenza;
valendosi dell'opera del ministro G.-L. du Tillot;



1750
-


1750
ducato di Modena
Francesco III d'Este
Albero genealogico
(Modena 1698 - Varese 1780)
figlio di Rinaldo I e di Carlotta Felicita di Brunswick-Lüneburg;
1737-80, duca di Modena;
1750
disperando ormai di una discendenza maschile del figlio Ercole, accetta le offerte del plenipotenziario imperiale B. Cristiani che prevedono le nozze tra la nipote Maria Beatrice e un figlio di Maria Teresa: in cambio ottiene la nomina a capitano generale delle truppe austriache in Italia e ad amministratore della Lombardia fino all'arrivo dell'arciduca Ferdinando;



1750
-


1750
REGNO di NAPOLI e SICILIA
Carlo VII
Albero genealogico
(Madrid 1716 - 1788)
quintogenito di Filippo V re di Spagna e di Elisabetta Farnese;
1732-34, duca di Parma e Piacenza (don Carlos);
grazie ai diritti ereditari fatti valere dalla madre;
1735-59, re di Napoli e di Sicilia;
[titolo che gli sarà riconosciuto ufficialmente nel 1738]
quando occupa il Regno di Napoli, B. Tanucci lo segue e qui viene nominato ministro di giustizia;
1740-48, guerra di successione austriaca: si schiera con i franco-ispani;
1750


1759-88, re di Spagna (Carlo III);

NAPOLI
Ministro di giustizia
B. Tanucci
(1735 -1759)

1750
Eruzione del Vesuvio: disastrosa per terremoti e sconvolgimenti.
Dal 79 d.C. fino ad oggi la città di Pompei è rimasta ignota.




SICILIA
Viceré
Bartolomeo Corsini
(1737 - ?)
1750
-
 

a




– Abrial, André Joseph (Annonay 19 marzo 1750 – Parigi, 13 novembre 1828) politico francese;
[Figlio unico di Jean-Pierre Abrial e di Marie Christine Murol, esponenti della piccola borghesia del Vivarese, provincia dell'antica Linguadoca.]
1776, diventa avvocato al Parlamento di Parigi;
1799, 20 febbraio, a Napoli è nominato dal Direttorio, Commissario civile per la Repubblica Partenopea, di cui organizza il governo repubblicano;
10 novembre (18 Brumaio, Anno VIII) colpo di Stato di N. Bonaparte; 25 dicembre-14 settembre 1802, dal Consolato viene nominato ministro della Giustizia in Francia;
1802, 14 settembre, viene nominato senatore;
1803, riceve il titolo onorifico di grand'ufficiale della Legion d'Onore;
1808, trasferitosi a Genova, Milano e Torino per riorganizzarvi la Giustizia, viene creato conte dell'Impero da Napoleone I;
1814, dopo aver votato la decadenza dell'imperatore, il nuovo re Luigi XVIII lo nomina pari di Francia ereditario.

– Angiolini, Luigi
(Seravezza, Lucca 1750-Firenze 1821) scrittore politico italiano;
Lettere sopra l'Inghilterra, Scozia e Olanda (1790, prive della parte relativa all'Olanda, mai scritta)
1794, incaricato d'affari per conto di Ferdinando II di Toscana a Roma;
1798, ministro a Parigi, esplica delicate mansioni presso Napoleone.

Bergoeing, François (Saint-Macaire 31 marzo 1750 – Bordeaux (Gironde) 28 novembre 1829) politico francese;
[Figlio del chirurgo Pierre Bergoeing e di Jacquette Casenave.]
diventa chirurgo come il padre;
1789, durante la Rivoluzione fonda il "Club des Amis de la Constitution de Saint-Macaire", e diventa sindaco di questa località;
1792, eletto deputato supplente della Gironda alla Convenzione nazionale, rimpiazza subito N. de Condorcet, che ha optato per il dipartimento dell'Aisne, e siede sul banco dei girondini;
assiduo dei salotti di Madame Roland, affronta molte volte J.-P. Marat;
al processo di Luigi XVI vota per la sua colpevolezza ma chiede la ratifica del giudizio del popolo circa la pena e la sospensione;
diviene supplente alla "Commissione di controllo delle forniture delle armate";
1793, 13 aprile, vota per la messa in stato d'accusa di J.-P. Marat;
21 maggio, viene eletto membro della "Commissione dei Dodici", incaricata di condurre un'inchiesta sulle cospirazioni che minacciano la rappresentanza nazionale; viene quindi segnalato sulla lista di coloro che hanno presentato una petizione tra le 48 sezioni del dipartimento di Parigi che chiedono il decreto d'accusa contro i girondini, di cui J.-P. Marat si incarica della sua costituzione definitiva e aggiungendovi dove rintracciare l'uno o l'altro;
La longue conspiration des Jacobins pour dissoudre la Convention nationale (1793)
2 giugno, è colpito da mandato d'arresto;
7 giugno, fugge raggiungendo le Calvados dove, con altri fuggitivi, Ch.-J.-M. Barbaroux, Louvet, Pétion in particolare, egli tenta, senza successo, di fomentare una sommossa;
28 luglio, decretato traditore della patria, si rifugia e si nasconde à Saint-Macaire fino a dopo il 9 Termidoro (27 luglio 1794);
1794, raggiunge Parigi e riprende il suo posto alla Convenzione il 18 Frimaire [Frimaio] Anno III (8 dicembre 1794);
1795, è tra i più attivi contro l'insurrezione parigina di Prairial [Pratile] e fa parte del Comitato di Sicurezza generale";
1795, 5 ottobre, viene unito a P.-F. Barras contro i realisti;
rieletto al Consiglio dei Cinquecento, sotto il Direttorio si oppone a Bonaparte;
1799, dopo il 18 Brumaio (9 novembre) dà le dimissioni;
rinviato à Saint-Macaire, viene chiamato da J. Murat re di Napoli, che lo crea governatore dei domini reali a Napoli;
rimane fino al 1824, poi si ritira a Bordeaux.

Corona, Nicola o Stefano Laonice (Sora 1750-Roma 1810 ca) economista romano, fratello di Camillo (ministro degli interni della Repubblica Romana -1797/99) e poi segretario a Parigi dell'abate Casti;
Riflessioni economiche, politiche e morali sopra il lusso, l'agricoltura, la popolazione e il commercio dello Stato Pontificio (1795).

Davidowich, Paul (1750?-1820?) generale austriaco di orgine serba, combatté nell'esercito di Fiandra contro i francesi repubblicani e in Italia contro N. Bonaparte.

Dillon, Arthur (Bray Wich 3 settembre 1750 – Parigi 13 aprile 1794, ghigliottinato) militare irlandese, al servizio della Francia sotto l' "Ancien Régime", nelle guerre rivoluzionarie francesi e americane;
[Figlio di Henry Dillon, XI visconte Dillon di Costello-Gallen, e di di lady Charlotte Lee.
Fratello del col. Théobald Dillon (1745-1792), che fu ucciso il 29 aprile 1792 a Lilla dai suoi soldati che lo accusarono di tradimento dopo una sconfitta subita a Baisieux. Suo nonno era il gen. Arthur Dillon.
- 1768, 18enne, sposa sua cugina di secondo grado, Lucy Rothe (1751-7 set 1782), dama d'onore di Maria Antonietta. Hanno due figli:
. George, † all'età di due anni,
. Lucie Henriette Dillon (per matrimonio, Lucie Henriette de la Tour du Pin Gouvernet), la nota memorialista del periodo rivoluzionario e dell'epoca napoleonica.
- 1785, vedovo, si risposa con una ricca vedova creola francese della Martinica, Marie de Girardin, cugina di Giuseppina di Beauharnais, da cui ha sei figli, tra i quali Fanny, futura moglie del gen. Bertrand.
È il nonno di Arthur Dillon (1834-1922), anch'egli ufficiale.]

colonnello, partecipa alla guerra d'America;
1772, 1° maggio, prende il comando del "Rgt Dillon", unità militare appartenente alla famiglia Dillon;
1778, salpa con il suo reggimento per i Caraibi per la campagna contro la Gran Bretagna;
1779, luglio, conquista Grenada; settembre, combatte a Savannah (Georgia);
1780, viene creato "cavaliere di Saint-Louis" e promosso brigadiere;
1781, giugno, conquista Tobago divenendone governatore al Trattato di Parigi;
1782, muore la sua prima moglie;
1785, si risposa con Marie de Girardin, ricca vedova creola francese della Martinica;
1789, eletto agli Stati generali dalla nobiltà, come deputato della Martinica, si occupa degli affari coloniali e torna a Parigi difendendo gli interessi dei coloni contro la "Societé des Amis des Noirs"; è vicino al marchese di La Fayette e amico di C. Desmoulins;
1792, 13 gennaio, promosso tenente generale viene aggregato all'Armata del Nord;
1793, gennaio, esprime aperto dissenso all'arresto di Luigi XVI; 21 agosto, viene destituito; 25 agosto, avendo ritrattato, gli viene affidata una divisione nell'armata di Dumouriez;
14 ottobre, dopo aver ripreso Verdun, è richiamato a Parigi perché sospetto d'intelligenza col nemico; 17 novembre, viene sospeso dalle sue funzioni;
1793, 23 febbraio, viene reintegrato e assegnato all'armata del Reno agli ordini di Custine; 1° giugno, avendo rifiutato, viene nuovamente sospeso; inutilmente chiede di essere inviato in Martinica; 13 luglio, con l'accusa di partecipazione a un complotto monarchico per liberare il figlio di Luigi XVI, viene arrestato e messo in un primo tempo ai domiciliari; ottobre, viene rinchiuso al Luxembourg; durante il processo è anche accusato di aver progettato una rivolta dei prigionieri del carcere del Luxembourg;
1794, 13 aprile, condannato a morte con Lucile Desmoulins, Marie Hébert, P.-G. Chaumette e l'arcivescovo di Parigi J.-B. Gobel, viene ghigliottinato la sera stessa assieme agli altri.


Fergusson, Robert (Edimburgo 1750-1774) poeta scozzese, pubblicò le sue poesie su periodici nel periodo 1772-73, in dialetto edimburghese, poi raccolte nel 1773; ammalato e alcolizzato morì a 24 anni.

François, Nicolas detto François de Neufchâteau poi conte François de Neufchâteau (Frebécourt (ducato di Lorena) 17 aprile 1750 – Saffais 10 gennaio 1828) scrittore e politico francese.

Garde, Victor Scipion Charles Auguste de lamarchese di Chambonas (1750-1830) politico francese;
[Figlio di Scipione Louis Joseph de La Garde, marchese de Chambonas (1765) e di Louise Victoire Grimoard de Beauvoir du Roure.
- 1774, 4 maggio, sposa Josephine Louise Aurélie Aglaé Aimée de Lespinasse (1756-1788) a Parigi;
Figlio: Adolphe Aimé Charles (1778-1860).]

1789, sindaco di Sens, brigadiere generale, all'inizio della rivoluzione francese;
1792, 17 giu-23 lug, ministro degli Affari Esteri nel governo di Luigi XVI; 10 agosto, dopo tale data emigra a Londra dove lavora come orafo; viene citato per debiti e mandato in prigione;
1814, torna in Francia;
1830, muore a Parigi.

Gianni, Francesco (Roma 1750-Parigi 1822) poeta italiano, noto improvvisatore nei salotti di d'Italia e di Francia;
1799, fuggito da Roma perché accusato di giacobinismo, si recò prima a Genova, poi a Milano, dove fu membro della Repubblica Cisalpina, e poi a Parigi, protetto da N. Bonaparte;
Versi estemporanei (1794)
Poesie (1795)
Bonaparte in Italia (1799, poemetto)
Raccolta delle poesie (1807-08, in 5 voll.; 1827, postuma).


Grégoire, Baptiste-Henri (Vého, Meurthe-et-Moselle 1750-Anteuil, Parigi 1831) ecclesiastico e politico francese; 
1782, curato a Embermesnil in Lorena;
Essai sur la régénération physique, politique et morale des Juifs (1787)
1789, deputato del clero di Nancy agli Stati generali, alla testa della frazione più avanzata del clero propugna attivamente la riunione dei curati democratici con il Terzo stato;
1790, 27 settembre, vescovo costituzionalista, grande difensore degli ebrei e della gente di colore, presta giuramento alla Costituzone civile del clero;
eletto alla Convenzione, collabora al Comitato d'istruzione pubblica;
1791, pur nominato vescovo costituzionale di Blois, continua l'attività politica adoperandosi per l'abolizione della monarchia; si oppone però alla campagna di scristianizzazione durante il periodo di M. Robespierre; denuncia il "vandalismo" (suo il termine destinato poi a larga fortuna) della distruzione delle opere d'arte durante il Terrore;
1795-1802, infaticabile pubblicista e animatore del periodico «Les Annales de la religion»;
1797, organizza il I concilio della chiesa costituzionale;
1798, diviene bibliotecario dell' "Arsenal";
1801, organizza il II concilio ma la sua linea politico-religiosa viene travolta dal concordato tra Napoleone e Pio VII; nominato senatore, ma emarginato nella Francia imperiale, compie viaggi di propaganda antipapale e irenica in Inghilterra, Olanda e Germania in compagnia del giansenista italiano E. Degola e pubblica numerosi scritti tra cui
Le rovine di Port-Royal
1830, caduto in disgrazia durante la Restaurazione, fa in tempo, prima di morire, a pronunciarsi a favore della rivoluzione in atto.

Hardenberg, Karl August principe di (Essenrode, Hannover 1750-Genova 1822) politico prussiano;
1782, è al servizio del duca di Brunswick Carlo Guglielmo Ferdinando;
1791, entra al servizio della Prussia;
1795, è incaricato delle trattative che conducono alla pace di Basilea con la Francia;
1804, tenace avversario dei francesi, succede al conte di Haugwitz come primo ministro nonché ministro degli esteri del re di Prussia;
1805, si dimette (lasciando la carica sempre al conte di Haugwitz) dopo che la partecipazione della Prussia alla terza coalizione antifrancese si è conclusa con la sconfitta di Austerlitz;
1807, aprile, è richiamato in carica dopo la catastrofe di Jena; luglio, deve lasciarla per volontà di Napoleone I in seguito alla pace di Tilsit;
1810, settembre, è nominato cancelliere e da ora dirigerà la politica interna ed estera della Prussia fino alla morte;
1810-11, una serie di decreti consolidano il debito pubblico, tolgono ai feudatari e ai comuni ogni potere in materia fiscale e sopprimono le prestazioni gratuite di lavoro dei contadini, emancipano gli ebrei e introducono la libertà di commercio e di iniziativa economica; insieme alle riforme attuate da J.D. von Scharnhorst e A.W.N. von Gneisenau nell'ordinamento militare, la "rivoluzione dall'alto" da lui operata contribuisce in modo determinante a risollevare la Prussia dalla prostrazione di Austerlitz e di Jena rendendola capace di dare un apporto decisivo alla sconfitta di Napoleone I;
1814-15, al congresso di Vienna egli riesce ad ottenere per la Prussia sostanziosi acquisti territoriali in Sassonia, in Pomerania occidentale e in Vestfalia e un ruolo di primo piano nella santa alleanza promossa da Alessandro I;
1815, maggio, per quanto strappi al re Federico Guglielmo III la promessa di istituire una rappresentanza nazionale, deve cedere terreno all'involuzione politica dell'età della restaurazione;
Idee per una costituzione prussiana (1819).

Huguet, Charles-Louis – marchese di Semonville (1750-1839) politico e diplomatico francese;
consigliere al Parlamento di Parigi fin dal 1769, propone la convocazione degli Stati Generali;
1791, ha una missione ufficiale presso la repubblica di Genova;
1792, viene inviato in Corsica;
ambasciatore a Costantinopoli, viene imprigionato dagli austriaci in una fortezza del Tirolo;
può tornare in Francia nel gruppo dei deputati scambiati con la figlia di Louis XVI;
durante l'Impero rimane in secondo piano.

Iriarte, Thomas de (Orotava, isola di Tenerife 1750-Madrid 1791) letterato e musicista spagnolo
Fabulas literarias (1782, Fabole letterarie)
Gusmán el bueno (1790, Gusmán il buono, teatro; opera musicata da lui stesso).

Jagot, Grégoire Marie (Nantua 21 maggio 1750 – Toul 22 gennaio 1838) politico francese;
giudice di pace a Nantua;
1791, 1° settembre, viene eletto deputato dell'Ain all'Assemblea legislativa;
1792, 5 settembre, viene eletto deputato dell'Ain, quarto su sei, alla Convenzione nazionale dove siede con i Montagnardi;
viene inviato lo stesso mese in Savoia, con Hérault de Séchelles, Simond e l’abate Grégoire per organizzarvi il dipartimento del Mont-Blanc;
1793, gennaio, al momento del processo a Luigi XVI è assente dall'assemblea e non prende parte alle votazioni; 13 gennaio, scrive tuttavia, con i suoi tre colleghi, che «convaincu des crimes de Louis Capet, il prononçait sa condamnation sans appel au peuple.»; convinti dell'ambiguità di questa formula, vicini al loro collega montagnardo Jeanbon Saint-André, i quattro uomini scrivono lo stesso giorno il loro vero voto: per la morte del re senza appello al popolo (sottolineato nel testo).
[La lettera è pubblicata da Jeanbon Saint-André nel biquotidiano giacobino «Créole Patriote» di Claude Milscent, il mattino del 28 gennaio 1793.]
3 febbraio, essi inviano una lettera segreta a G.-J. Danton (regicida alla maniera di Jeanbon Saint-André) per farlo partecipe della contro-rivoluzione strisciante e dei danni di una politica di scristianizzazione ad oltranza, della quale G.-J. Danton ha già fatto parte nel novembre 1792; verso la fine del mese il gruppo si divide e mentre Hérault de Séchelles e Simond restano in Savoia, lui e l’abate Grégoire si sistemano nelle Alpes-Maritimes;
maggio, al suo ritorno, diviene segretario della Convenzione; 28 maggio, si oppone al rapporto del decreto che, il giorno prima, ha annullato la Commissione dei dodici;
in seguito diviene memebro del Comitato di divisione e del Comitato di sicurezza generale dove sviluppa una attività poliziesca in concerto con Amar e Vadier; viene abbondantemente accusato da coloro che egli impiega per creare delle liste di presunti cospiratori in carcere; il suo ruolo è molto importante nell'organizzazione metodica che conduce, fino al 9 Termidoro, centinaia di persone al patibolo;
è compreso tra le incriminazioni effettuate contro i membri dei vecchi comitati e viene colpito da mandato di cattura con loro;
(12 Germinale, Anno III), in seguito ai disordini di questo giorno, viene arrestato;
1795, 29 maggio, viene messo in stato d'accusa; 2 giugno, in attesa del processo, viene messo in carcere; ottobre, beneficia dell'amnistia;
1799, 9 novembre (18 Brumaio, Anno VIII) si ritira a Toul, dove vive fino alla morte;
1838, 22 gennaio, muore a Toul.

Koltataj, Hugo (Dedarkaly, Volinia 1750-Varsavia 1812) politico e scrittore polacco, 
1771, laureatosi a Roma in giurisprudenza e teologia, diventa canonico di Cracovia dove riforma l'università
1791, ha un ruolo di primo piano nella elaborazione della costituzione
Dell'origine e decadenza della costituzione polacca del 3 maggio 1791 (1793)
1794, rifugiatosi in Sassonia, dopo la seconda spartizione della Polonia, organizza con T. Kosciuszko l'insurrezione di cui è membro del supremo consiglio nazionale
1794-1807, dopo il fallito tentativo rivoluzionario è prigioniero degli austriaci e dei russi 
Osservazioni sul granducato di Varsavia (1808, pubblicato postumo)
L'istruzione pubblica a Cracovia durante il regno di Augusto III (1842)
Il clero in Polonia nel sec. XVIII (1849).

Latour-Foissac, François-Philippe de (1750-1804) militare francese;
generale, viene destituito e reintegrato tre volte in due anni dal governo rivoluzionario;
fattosi trasferire nell'armata d'Italia, è nominato governatore di Mantova;
dopo la sua capitolazione, viene destituito per sempre da N. Bonaparte.

Lavilleurnois, Charles-Henri de (1750-1799) agente francese;
agente del conte di Provenza durante la Rivoluzione;
dopo il 18 Fruttidoro viene deportato in Guiana.

Lesterpt-Beauvais, Benoît (Dorat, Haute-Vienne 22 agosto 1750 – 31 ottobre 1793, ghigliottinato) politico francese;
[Figlio di François Lesterpt, avvocato, e di Dorothée Cœur-Deroy.
Fratello minore di Jacques Lesterpt.
La sua famiglia possiede il Château de la Chabroulie nel comune di Isle.]

1789, 20 marzo, avvocato nel Dorat, viene eletto deputato – come suo fratello – per il siniscalcato di Basse-Marche agli Stati generali;
membro dell'Assemblea costituente, si pronuncia a favore delle riforme;
1792, 2 settembre, divenuto esattore del distretto di Dorat, viene eletto deputato per l'Haute Vienne alla Convenzione Naizonale dove simpatizza con i girondini;
1793, gennaio, al processo di Luigi XVI vota per la colpevolezza del re, contro l'appello del popolo, per la morte, con rinvio dell'esecuzione fino al momento in cui il nemico invaderà il territorio francese e, in caso di pace, fino al momento che sarà deciso dalla Convenzione Nazionale o dal Corpo legislativo;
egli diviene membro del Comitato di Liquidazione e supplente del Comitato delle Finanze;
13 aprile, vota per la messa in stato d'accusa di J.-P. Marat;
8 maggio, fa parte dei membri che il "Comitato di salute pubblica" ha scelto per andare nelle sezioni di Parigi onde accelerare il reclutamento;
28 maggio, vota per il rapporto del decreto che, la vigilia, ha annullato la Commissione dei Dodici;
giugno, viene nominato commissario presso la fabbrica d'armi di Saint-Étienne, ma diventa sospetto per la sua moderazione;
31 luglio, Le Carpentier dichiara alla Convenzione che si è associato ai ribelli di Lione e chiede di chiamare il suo supplente; decretato d'accusa come federalista, viene arrestato;
24-30 ottobre (3-9 Brumaio, Anno II), fa parte dei 21 deputati girondini che compaiono davanti al Tribunale rivoluzionario, sotto la stessa imputazione;
30 ottobre, viene condannato a morte;
31 ottobre, viene ghigliottinato assieme agli altri.
[Suo fratello maggiore Jacques lo sostituirà alla Convenzione a partire dal 27 febbraio 1795 (9 Ventoso, Anno III).]

Mailhe (1750-1834) politico francese;
avvocato di Tolosa, poi deputato dell'Haute Garonne alla Legislativa e alla Convenzione;
1792, chiamato per sorteggio a votare per primo sulla sorte di Luigi XVI ne chiede la morte col beneficio della condizionale;
1793, dopo la proscrizione dei girondini, sparisce dalla circolazione, rifacendosi vivo solo dopo il 9 Termidoro; proscritto dopo il colpo di stato del 18 Fruttidoro si reca in esilio in Belgio.

Mascheroni, Lorenzo (Castagneta, Bergamo 1750-Parigi 1800) scienziato e poeta, sacerdote italiano, professore di algebra e geometria, rettore dell'università di Pavia;
Nuove ricerche su l'equilibrio delle volte (1775)
Adnotationes ad calculum integrale Euleri (1790-92)
Invito a Lesbia Cidonia (1793, versi; il poeta invita la contessa Paolina Secco Suardo Grismondi (in Arcadia Lesbia Cidonia) a visitare i gabinetti scientifici e il museo naturale dell'ateneo pavese, illustrandone in 529 versi le meravigliose raccolte; per questo lavoro V. Monti gli dedicò Il poema Mascheroniana)
Geometria del compasso (1797, dedicato a N. Bonaparte).

Menard, Philippe-Romain (1750-1810) militare francese;
generale proveniente dalla truppa, diventa pazzo.

Menou, Jacques-François debarone di Boussay (Boussay 3 settembre 1750 – Carpenedo di Mestre, Italia 13 agosto 1810) militare e politico francese;
[Discendente da nobilissima famiglia della Turenna.]
inizia giovanissimo la carriera militare;
1789, maresciallo di campo, viene eletto come rappresentante della nobiltà agli Stati generali nel baliaggio di Touraine;
1790, marzo viene nominato segretario; dicembre, viene nominato presidente; tra la corrente moderata, diviene membro del Comitato diplomatico, quindi è impiegato come maresciallo di campo, prima a Parigi e successivamente nell'Armata dell'Ovest;
1793, combatte in Vandea, quindi come comandante dei reparti di Parigi, costringe il faubourg Saint-Antoine a capitolare nella rivolta del 1° Pratile, Anno III;
1794, dopo il 9 Termidoro, è creato comandante di divisione dell'esercito dell'interno col compito di difendere la Convenzione dagli attacchi realisti; sospettato di intesa con questi, viene destituito e P.-F. Barras prende il suo posto;
1795, sottoposto a giudizio per tradimento, viene assolto;
1798, N. Bonaparte, che lo ha preso sotto la sua protezione, lo porta con sé nella spedizione in Egitto; posto al comando di una delle cinque divisioni, dimostra un certo valore;
[Si distingue particolarmente nell'assalto alla città di Alessandria, disposto da N. Bonaparte subito dopo lo sbarco delle truppe francesi sulla spiaggia di Marabut, conquistando il forte triangolare della città e rimanendo ferito.
Nel corso della campagna si fa musulmano – assumendo con la conversione il nome di 'Abd Allah – e sposa Zobeïda El Bahouad, figlia dello shaykh Ahmar al-Rashidiuna, una ricca ereditiera dalla quale ha un figlio: Jacques Mourad Soliman, nato nel 1800 a Rosetta.]

1800, 14 luglio, dopo l'assassinio, ad opera di uno studente siriano, del gen. J.-B. Kléber, il sostituto di N. Bonaparte, egli assume il comando dell'Armata d'Oriente;
[Secondo il gen. Colbert è vanitoso, incapace, presuntuoso e si spinge fino a fare arrestare due generali che lo hanno criticato Reynier e Damas.
Non per niente sarà considerato da alcuni il vero mandante dell'assassinio del gen. J.-B. Kléber – un altro sarebbe lo stesso N. Bonaparte – per invidia della sua brillante carriera e perché lo temeva come testimone della sua diserzione, (un caso simile all'esecuzione del duca D'Enghien).]

1801, primavera, avendo appreso che un corpo d'armata di 20.000 britannici sta per sbarcare ad Abukir, si appresta ad affrontarli ma inspiegabilmente disperde le sue forze, numericamente superiori al nemico, lungo un fronte troppo esteso; 21 marzo, qando i britannici sbarcano e riescono a superare lo sbarramento trincerato francese nella "battaglia di Alessandria" egli si ritira all'interno delal città; 1° agosto, qui, in cambio dell'impegno al rimpatrio sulla flotta inglese, capitola e fa ritorno a Parigi dove si presenta contrito davanti al Primo Console;
1802, viene mandato in Italia come amministratore di sei dipartimenti militari in Piemonte;
1805, è nominato governatore della Toscana e poi governatore di Venezia;
1810, 23 luglio, membro della massoneria, per le sue stravaganze e per i suoi amori dispendiosi si indebita gravemente e viene richiamato a Parigi da N. Bonaparte;
13 agosto, muore a Carpenedo, a nord di Mestre, presso l'attuale villa Algarotti-Berchet.
[Il suo nome è scritto sull' Arco di Trionfo di Parigi al Pilastro Sud, colonna 24.]

Miranda, Francisco de (Caracas 1750-Cadice 1816) patriota venezuelano;
1772, si arruola in Spagna dove studia arte militare;
1779-81, partecipa come ufficiale alla guerra di indipendenza americana;
1785-87, un viaggio per mezza Europa lo porta alla costruzione di un progetto ambizioso: trasformare l'America spagnola in un unico impero indipendente, modellato costituzionalmente sull'esempio inglese e sulla Roma repubblicana;
1790, discute il progetto con il primo ministro inglese William Pitt [il Giovane];
1791, sbarca in Francia dove, legatosi ai girondini, combatte a Valmy;
1793, regge il comando generale in Belgio; in seguito alle sconfitte di Maastricht e Neerwinden viene deferito al comitato di guerra e coinvolto nel complotto di Dumouriez;
1797, dopo il 18 fruttidoro viene espulso dalla Francia e si rifugia a Londra dove propone un'intesa Inghilterra-USA per la liberazione delle colonie spagnole;
1806-07, stabilitosi nelle Antille, lavora, tramite l'amico americano Rufus King e alcuni suoi emissari, a promuovere rivolte in Venezuela, Cile, Perù;
1810, è chiamato dalla giunta di Caracas a comandare le forze patriottiche;
1811, 5 luglio, è tra i principali artefici della Dichiarazione d'indipendenza;
1812, luglio, dopo la capitolazione, compromesso dalle sue tendenze dittatoriali e da sospetti di anglofilia, è consegnato da S. Bolívar e altri agli spagnoli che lo tengono in prigione a Caracas e poi a Cadice.

Muhib-Bey (1750?-1801) militare egiziano;
capo dei mamemlucchi, all'arrivo di N. Bonaparte in Egitto viene battuto alla battaglia delle Piramidi e successivamente da Desaix mentre cerca di fuggire nell'Alto Egitto;
tratta con J.-B. Kléber;
nonostante sia sollecitato dagli inglesi, rimane fedele ai suoi impegni, ma ben presto muore di peste.

Muraire, Honoré (1750-1837) politico francese;
avvocato sotto l'antico regime;
eletto deputato all'Assemblea legislativa, difende il marchese di La Fayette;
sospettato durante il Terrore, viene messo in prigione uscendone dopo il 9 Termidoro;
deputato al Consiglio degli Anziani, si mostra animato da zelo reazionario;
iscritto nella lista dei deportati del Fruttidoro, viene internato nell'isola di Oléron, ma grazie all'intervento di Giuseppe Bonaparte, suo amico, il Primo Console lo fa liberare;
1804, diventa primo presidente della Corte di Cassazione;
1808, è creato conte.

Nourry, Guillaume-Antoine [Grammont] (La Rochelle 10 giugno 1750 – Parigi 13 aprile 1794, ghigliottinato) attore comico e rivoluzionario francese;
[Non si sa niente di lui prima del suo debiutto alla "Comédie-Française", tranne che cominciò a recitare in provincia e soprattutto a Limoges dove nacque suo figlio maggiore Alessandro nel 1775.
[Grammont de Roselly] è il 192° membro della "Comédie-Française". Dopo Ricord, un altro dei suoi figli ha recitato nella "Comédie-Française" dopo il suo reintegro, sotto il nome di [Thenard].]

1779, 5 febbraio, entra al Théâtre-Français dove ottiene, sotto lo pseudonimo di [Grammont de Roselly], un certo successo nei ruoli d'Orosmane (in Zaïre), di Mahomet (in Le Fanatisme ou Mahomet) e di Tancredi (in Tancredi);
1782, gennaio, è costretto a lasciare le scene a causa delle sue eccentricità;
1786, ritrova il Théâtre-Français, dove recita diversi anni come attore-pensionante (con un proprio stipendio); raggiunge in seguito la compagnia di Mlle Montansier; si stabilisce prima a Versailles;
1790, si stabilisce al Teatro dei Beaujolais, al Palais-Royal; entusiasta della Rivoluzione, serve per due anni nella Guardia nazionale sempre continuando a recitare;
1793, si arruola nell'armata sotto il nome di [Grammont] e serve come aiutante-generale nello SM di Charles Philippe Ronsin, vecchio drammaturgo recentemente nominato generale di brigata in Vandea;
1794, 13 marzo (23 Ventoso, Anno II), arrestato con gli hébertisti, è compromesso nell'affare detto della "cospirazione delle prigioni";
13 aprile, viene ghigliottinato nello stesso tempo di suo figlio maggiore Alessandro di 19 anni.

Proli, Pierre-Jean Berthold de (Bruxelles 18 dicembre 1750 – Parigi 25 marzo 1794, ghigliottinato) politico belga.
[Battezzato il giorno dopo la nascita sotto il nome di Proli (con una « i ») nella chiesa della parrocchia del Finistère.]

Provera, marchese di (1750?-1804?) generale italiano;
[Discendente di una delle più famose famiglie lombarde.]
entra al servizio dell'Austria;
1796, comandante di divisione in Italia, è obbligato a capitolare nella battaglia di Millesimo, e incaricato di condurre un corpo d'armata in aiuto a D.S. von Wurmser assediato a Mantova, deve capitolare per la seconda volta.

Ris, Dominique-Clément de (1750-1827) politico francese;
durante il vecchio regime è maggiordomo della regina;
durante il Terrore viene messo in prigione;
1799, dopo il 18 Brumaio, è chiamato al Senato;
poco dopo la sua nomina viene rapito da alcuni agenti realisti e tenuto come ostaggio;
viene liberato dalla polizia di J. Fouché.

Romme, Charles Gilbert (Riom 26 marzo 1750 – Parigi 17 giugno 1795) matematico e politico francese, sviluppatore del calendario rivoluzionario.

Saint-Martin-Valogne, Charles o Charles Vaissière de Saint-Martin-Valogne (Château de Combret, vicino a Saint-Sernin, Aveyron 9 ottobre 1750 – Millau, Aveyron 25 settembre 1807) politico francese;
[Suo padre faceva parte della nobiltà e serviva con il grado di capitano nel reggimento di Vermandois.
È il nonno di Étienne de Saint-Martin (1831-1911), deputato dell'Indre.]

dopo gli studi di diritto, diviene avvocato al Parlamento di Toulouse ;
1789, allo scoppio della Rivoluzione diviene consigliere alla Corte dei conti di Montpellier e membro dell' "Académie des sciences" di Turin;
1791, diviene sindaco di Millau;
1792, 6 settembre, viene eletto deputato (2° su 9) per il dipartimento dell'Aveyron alla Convenzione nazionale, dove siede tra i moderati;
1793, gennaio, al processo di Luigi XVI egli vota per la colpevolezza del re, per la ratifica del giudizio del popolo, per la reclusione durante la guerra e il bando alla pace, e per il rinvio;
13 aprile, vota per la messa instato d'accusa di J.-P. Marat;
21 maggio, diviene membro e segretario della Commissione dei Dodici creata per trovare eventuali complotti della Comune di Parigi;
28 maggio, si oppone al decreto che, la vigilia, ha annullato la Commissione dei Dodici, votanto perché venga ratificato;
2 giugno, su proposta di Legendre, sfugge all'arresto con J.-B. Boyer-Fonfrède, perché, come membro della "Commissione dei Dodici", sarebbe stato di parere contrario ai suoi mandati d'arresto; 18 giugno, diviene membro supplente del Comitato delle Finanze; 12 luglio, F. Chabot lo accusa di intrighi anticostituzionali nel dipartimento dell'Aveyron, ma egli riesce a difendersi con ardore;
1795, 4 Brumaio, Anno IV, viene eletto al Consiglio dei Cinquecento (lasciato in seguito il 1° Pratile, Anno V;
1797, viene nominato esattore generale delle Finanze, carica che terrà fino alla sua morte.receveur général des finances à Avignon, il exerça ces fonctions jusqu'à sa mort. Il est le grand-père d'Étienne de Saint-Martin (1831-1911), député de l'Indre.

Sprengporten, Joram Magnus barone di (1750?-1815?) militare svedese, originario della Finlandia;
generale, protetto di Gustavo II;
dopo aver partecipato a una cospirazone contro il sovrano, si rifugia in Russia dove contribuisce a organizzare una rivolta della Finlandia contro la Svezia;
Paolo I lo invita a Parigi a trattare con N. Bonaparte;
dopo l'annessoone della Finlandia da parte della Russia, diventa governatore generale della Finlandia.

Stolberg-Stolberg, Friedrich Leopold von (Bramstedt, Holstein 1750-Sondermühlen, Osnabrück 1819) scrittore tedesco, di famiglia patrizia, figlio di un dignitario della corte danese, si formò a Copenaghen in un clima d'intensa religiosità pietistica ed ebbe precoci contatti con F.G. Klopstock; trasferitosi a Gottinga, si associò, insieme col fratello Christian (1748-1821) al gruppo di poeti noti come "Hainbund"
1775, assieme al fratello e a J.W. Goethe (Dichtung und Wahrheit) compie il famoso viaggio geniale in Svizzera;
1791-92, stende un resoconto dei viaggi di Svizzera e Italia, duramente censurato da J.W. Goethe;
The Insel (1798, L'isola, fantasia utopica di stampo pietistico)
1800, dagli atteggiamenti libertari della giovinezza egli si gira al rigoroso cattolicesimo rappresentato a Münster dalla principessa Gallitzin e dalla Familia Sacra; abbandona ora il servizio diplomatico avviato per il re di Danimarca e si ritira nell'appartata Vestfalia;
Storia della religione di Cristo (1806-18).

Tempio, Domenico (Catania 22 agosto 1750-4 febbraio 1821) poeta siciliano.

Trumbull, John (1750-1831) scrittore statunitense;
The Progress of Dulness (1772-73, Il cammino della stupidità, poema eroicomico)
M' Fingal (1782, collegato con le vicende della guerra d'indipendenza).

Unger, Johann Friedrich (1750-1804) fonditore di caratteri berlinese;
è profondamente infuenzato dall'opera di F.-A. Didot e G. Bodoni, ma il suo tentativo di adattare il Fraktur (carattere gotico) ai canoni del gusto classicista si traduce in un fallimento completo;
Neue Deutsche Lettern (1791, alcune incise da Firmin Didot).

Valenciennes, Pierre-Henri de (Tolosa 1750-Parigi 1819) pittore e scrittore d'arte francese; il più moderno precursore di J.-B.-C. Corot;
Elementi di prospettiva pratica ad uso degli artisti, seguiti da riflessioni e consigli a un allievo sulla pittura e particolarmente sul genere del paesaggio (1799-1800).

Windham, William (1750-1810) politico inglese;
uomo di mondo, amante delle lettere e delle arti, viene eletto segretario alla Guerra durante il ministero di William Pitt [il Giovane];
nemico della Francia rivoluzionaria, odia N. Bonaparte e biasima la pace di Amiens.

Winter, Giovanni Guglielmo di (1750-1812) ufficiale di marina olandese;
per aver aderito al partito rivoluzionario, deve rifugiarsi in Francia;
divenuto generale francese al servizio della Francia entra nel suo paese con l'esercito di Ch. Pichegru;
è nominato comandante della flotta olandese col grado di vice-ammiraglio;
Luigi Bonaparte lo nomina comandante in capo degli eserciti di terra e di mare.

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«segue da 1749»
1750,
Lo scrivere per lucro invece che per la fama è ancora considerato un'indice di cattiva educazione. Soltanto pochi scrittori hanno finora ricevuto un compenso dai loro editori e se lo hanno avuto, sono essi stessi i primi a nasconderlo…
Le uniche stamperie private (intendendo per tali quelle che lavorano esclusivamente agli ordini di un direttore che di solito ne è anche il proprietario) si trovano (oltre a quelle di Luigi XIII, di Madame de Pompadour a Versailles) in Inghilterra:
. di H. Walpole e
. di William Blake.
Inghilterra
Dal 1695 (non è più in vigore il Licensing Act) si è ormai diffusa la stampa anche nelle province.
Alla metà del Settecento, le principali fonderie di caratteri sono:
- Baskerville di Birmingham:
l'attrezzatura della fonderia emigrerà in Francia (1779), intanto John Baskerville ha per primo l'idea di produrre carta velina, senza vergelle né filoni;
- Fry di Bristol: presto si trasferirà a Londra;
- Moore di Bristol: presto si trasferirà a Londra;
Germania
Francoforte, viene soppressa la "fiera del libro" (ormai superata da quella di Lipsia), già soffocata nel 1579 dalla censura attuata dai commissari imperiali diretti dai Gesuiti.
L'ultimo catalogo dei titoli pubblicato, ne elenca soltanto:
- 42 in tedesco,
- 23 in latino,
- 7 in francese, quando la produzione tedesca ammonta a circa 1350 titoli.
Italia
diviene ormai abituale che revisori, autori e librai trattino tra loro; la scelta di un editore è di frequente motivata dai legami che questi intrattiene con determinati censori:
- Milano:
. P. Frisi,
. A. Longo,
. ecc.
- Napoli:
. C. Galiani,
. ecc.
- Firenze:
. G. Lami,
. Giuseppe Pelli Bencivenni (appassionato lettore di libri illuministici e incline talvolta a dilettarsi di pornografia, ricopre la delicata mansione di autorizzare le stampe alla macchia)
. ecc.
- Venezia:
. C. Lodoli,
. G. Gozzi,
. ecc.
Bisogna dire tuttavia che autori come Erasmo da Rotterdam, N. Machiavelli, B. Pascal e molti altri non suscitano più scandalo.
In questo periodo esce, a cura di Targioni Tozzetti, il catalogo dei manoscritti (suddivisi in quaranta classi dello scibile) della biblioteca Magliabechiana.
[In undici volumi, sopravvive in forma manoscritta; i primi due volumi sono stampati nel corpus degli Inventarii Manoscritti delle Biblioteche d'Italia di Mazzantini.]
«segue 1751»

Encyclopédie

«segue da 1749»
1750, liberato dalla prigione, D. Diderot diffonde il «prospetto» dell'Encyclopédie
«segue 1751»

«Storia letteraria d'Italia»

1750, su iniziativa del padre gesuita Francesco Antonio Zaccaria, inizia ad uscire questo periodico che, tentando di trasferire in area italiana l'esperienza europea dei «Memoires de Trévoux», dovrebbe recensire tutta la produzione editoriale italiana; la stampa è affidata al veneziano Orazio Poletti, un vecchio stampatore e libraio di una certa dimensione, che in passato ha avuto ingenti legami commerciali soprattutto con la Spagna.
Il successo è tale che, se la prima tiratura figura «a spese dell'autore», la seconda risulta già a carico dello stampatore;
«segue 1752»

Demidoff
(Acta non verba)

1750, esistono 75 stabilimenti metalmeccanici e 50 filande impegnati a lavorare per l'esercito, un numero quadruplo rispetto ad inizio secolo; la passione militare di Pietro il Grande infatti, lo zar guerriero il cui regno, durato trentun anni, ha conosciuto solo tredici mesi di pace, è determinante per l'espansione industriale. 
Dovendo provvedere a vestire ed armare l'esercito, la corte è spinta a moltiplicare l numero delle imprese e dei giacimenti minerari. 
Di norma il governo fonda industrie a proprie spese e le gestisce direttamente attraverso il Ministero dell'Industria e quello delle Miniere, oppure le dà in appalto a singoli imprenditori; in quest'ultima ipotesi lo Stato conserva il diritto di proprietà, concedendo agli imprenditori solo quello di possesso, accordato fino al momento in cui la gestione è gradita al governo. In caso contrario, esse tornano alla corona.
È in questo clima che si inseriscono i Demidoff, [vedi Nikita Antuf'ev] imprenditori sorti all'inizio del 1700, alla cui opera si deve la scoperta e lo sfruttamento di giacimenti minerari negli Urali e nei monti Altaj. Essi daranno avvio all'industria metallurgica grazie alla felice combinazione di tre risorse naturali: il ferro, l'acqua, di cui la Russia è ricca, e le immense risorse forestali. Il fatto che la dirigenza straniera delle poche fabbriche esistenti non intendesse insegnare le tecniche lavorative, alle maestranze locali, segnerà la fortuna di questa dinastia, assurta a simbolo della capacità del popolo russo di produrre armi di notevole qualità, grazie unicamente al proprio ingegno.

 

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