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Papa
Clemente XIII

(1758-69)

segretario di Stato: card. Torrigiani;

1759
Gennaio
il Sant'Uffizio, circa il memoriale presentato dal generale dei gesuiti, padre Lorenzo Ricci, emette solo un decreto molto generico;

contrasta i principi del dispotismo illuminato; 

cardinali:
Guidobbono Cavalchini Carlo Alberto (1683-1774)
(dal 1742).

Gesuiti

«segue da 1740»
[padre generale: Lorenzo Ricci (1758 -);]
1759
Gennaio
19
,
Portogallo: accusati dal marchese di Pombal di complicità nell'attentato al re, sono espulsi dal paese.
20, Roma, giunta la notizia, il papa si rifiuta di sopprimere l'Ordine, anche se non riesce ad impedirne la loro espulsione dal Portogallo.
Provincia Veneta:
[p. provinciale ? (?-?)]
Dal 1703 si sono stabiliti nella Dalmazia (con sede a Spalato dal 1740);
dal 1711 si sono stabiliti anche a Feltre (fino al 1768).
Si stabiliscono ora anche nell'isola ionica di Corfù.
In seguito alle vicende in Portogallo vari piccoli librai e stampatori si gettano a capofitto nella produzione che si riferisce a questi fatti, finendo con l'apparire essi stessi elementi portanti degli schieramenti, benché la loro scarsa consistenza finanziaria induca a ritenerli poco più che pedine in mano alle fazioni in lotta.
Se Antonio Zatta (25 licenze) è l'editore ufficiale dei gesuiti, gli alfieri dei loro avversari sono rappresentati da:
. Giuseppe Bettinelli (63 licenze),
. Gianmaria Bassaglia,
. Bortolo Baronchello,
. Paolo Colombani,
. Antonio Graziosi (dal 1764).
Dal 1760 al 1765 usciranno sotto falsa data 112 titoli (60 solo quest'anno) esplicitamente in relazione alle vicende dei gesuiti.
[vedi Domicilia]
«segue 1760»


«Storia letteraria d'Italia»

«segue da 1758»
1759, viene stampato a Bassano (Vicenza) presso i Remondini;
luglio, il generale dell'Ordine dei gesuiti Lorenzo Ricci, venuto a conoscenza della prossima uscita della Teologia morale del Concima annotata da p. Francesco Antonio Zaccaria, invano cerca di dissuaderlo e riesce a bloccarne la stampa solo grazie all'intervento del patrizio veneziano Pietro Garzoni che ne ottiene la sospensione dagli Inquisitori di Stato;
novembre, il Remondini comunica a p. Francesco Antonio Zaccaria, di non voler proseguire l'opera: il giornale finisce così al XIV tomo mentre è già pronto e licenziato il XV (autorizzato dai Rifomatori dello studio di Padova, con la falsa data di Modena il 21 febbraio 1758).
«segue 1760»


1759, Giovanni Arduino introduce gli ordini Primario, Secondario e Terziario quali periodizzazioni fondamentali della storia geologica.

 "frankismo"

«segue da 1756»
1759,
una nuova pubblica discussione a Leopoli, dove partecipano trenta rabbini, si concude con il battesimo di Jacob Frank (1726ca-1791) e dei suoi fedeli;
«segue 1760»

ANNO 1759




Guerra dei sette anni
[1756-1763]
- Inghilterra e Prussia
«»
Francia, Austria, Russia, Polonia, Svezia 
e molti principi dell'impero -s

«segue da 1758»
1759
CANADA: gli inglesi, al comando di James Wolfe sbarcano presso Québec e, dopo un primo insuccesso, si scontrano con le forze francesi comandate dal marchese  di Montcalm de Saint-Véran; lo scontro è brevissimo ma violento: entrambi i capitani vengono feriti mortalmente e la città cade in mano agli inglesi;
il destino del Canada è segnato;

Agosto
12
, Kunersdorf (Brandeburgo), l'esercito prussiano viene distrutto dalle forze collegate del mar.llo austriaco L.G.M. von Daun e del gen. russo Totleben le quali lo costringono ad evacauare Dresda.
Forze in campo:
- 60.000 regolari + 18.000 irregolari austro-russi al comando dell'austriaco feldmar.llo Laudon e del russo gen. Soltikov;
- 48.000 prussiani, al comando del re Federico II.
Tremenda disfatta prussiana, lo stesso re di Prussia ha due cavallli morti sotto di sé. I resti dell'esercito prussiano ripassano comunque con relativo ordine l'Oder, concentrandosi a nord di Francoforte.
Perdite:
- prussiani: 18.500 uomini (tra cui 550 ufficiali), 182 cannoni e 28 bandiere;
- austro-russi: 16.000 uomini.





1759
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1759
Gennaio
-


1759
SACRO ROMANO IMPERO
Francesco I
Albero genealogico

(Lunéville 1708-Innsbruck 1765)
figlio di Leopoldo duca di Lorena e di Elisabetta Carlotta d'Orléans;
1729-36, duca di Lorena e di Bar (Francesco III Stefano);
1736, 12 febbraio, sposa Maria Teresa d'Absburgo, arciduchessa d'Austria;
1737-65, granduca di Toscana (Francesco II);
a Firenze, dove non risiede, si fa rappresentare da un consiglio di reggenza;
1738-48, duca di Parma e Piacenza (Francesco II);
1745-65, imperatore del Sacro Romano Impero;
[l'imperatrice e consorte Maria Teresa gli ha affidato l'organizzazione del debito pubblico e la direzione delle finanze.]


1759
-
TOSCANA
-
 
1759
REGNO di BOEMIA e d'UNGHERIA
Maria Teresa d'Absburgo
Albero genealogico

(Vienna 1717-1780)
figlia primogenita dell'imperatore Carlo VI e della principessa Elisabetta di Brunswick-Wolfenbüttel;
1736, 12 febbraio, sposa il duca di Lorena Francesco Stefano, ora granduca di Toscana e duca di Parma e Piacenza (futuro imperatore Francesco I);
1740-80, regina di Boemia e d'Ungheria;
[arciduchessa d'Austria e sovrana sotto vari titoli dei domini asburgici]
. cancelliere di stato (1750-53): conte A.W. von Kaunitz-Rietberg; dal 1753 è il direttore della politica estera austriaca;
1756-63, guerra dei sette anni;



1759
-
LOMBARDIA
-



1759
REGNO di PRUSSIA
Federico II [il Grande]
Albero genealogico

(Berlino 1712 - Sans-Souci, Potsdam 1786)
figlio di Federico Guglielmo I e di Sofia Dorotea di Hannover;
1740-86, re di Prussia;
1740-48, guerra di successione austriaca;
guerra dei sette anni (1756-63);



1759
SASSONIA - REGNO di POLONIA
Augusto III
Albero genealogico

(Dresda 1696-1763)
figlio di Augusto II e di Cristiana di Brandeburgo-Bareith;
1733-63, principe elettore di Sassonia (Ferdinando Augusto II);
1733-63, re di Polonia;
ridotta dal 1738 a un protettorato della Russia;



1759
BAVIERA
Massimiliano III Giuseppe di Wittelsbach
Albero genealogico

(† 1777)
figlio dell'imperatore Carlo VII e di Maria Amelia d'Austria († 1756)
1745-77, elettore di Baviera;


1759
Brunswick-Lüneburg
Giorgio
Albero genealogico

(Londra 1738-Windsor 1820)
figlio di Federico Luigi principe di Galles e di Augusta di Sassonia-Gotha;
1751-60, duca di Brunswick-Lüneburg;
1756-63, guerra dei sette anni;



1760-1820, elettore di Hannover;
1760-1815, re di Gran Bretagna e Irlanda (Giorgio III);
1814-20, re di Hannover (Giorgio);








1759
IMPERO OTTOMANO

Mustafà III

Albero genealogico

(1717-1774)
figlio di Ahmed III;
1757-74, sultano;
1759
-

1759
-





1759
RUSSIA
Elisabetta II
Albero genealogico

(Kolomenskoe, presso Mosca 1709 - Pietroburgo 1762)
figlia di Pietro [il Grande] e di Caterina I;
1741-62, imperatrice di Russia;




Ministro degli Esteri
-
1759
1756-63, guerra dei sette anni: con l'Austria e la Francia contro la Prussia; a Kunersdorf le armate russe distruggono l'esercito di Federico II;











1759
REGNO di FRANCIA
Louis XV

(Versailles 1710-74)
figlio di Luigi duca di Borgogna e di Maria Adelaide di Savoia;
1715-74, re di Francia;
a soli cinque anni, sotto la reggenza del duca di Orléans imposta dal parlamento contro l'esplicita volontà del re scomparso;
1726 11 giu-19 gen 1743, affida gran parte della politica del regno al proprio ex precettore, il card. A.-H. de Fleury;
dal 1744 la favorita è Mme de Pompadour;
guerra dei sette anni (1756-63);


Principal ministre d'État
duca É.-F. de Choiseul
(1758 3 dic - 24 dic 1770)
Guardasigilli
Louis XV
(1757 1° feb - 13 ott 1761)
Sovrintendente
delle Finanze
Jean de Boullongne
(1757 25 ago - 4 mar 1759)
Étienne de Silhouette
(4 mar - 21 nov)
Henri Léonard Jean Baptiste Bertin
(23 nov - 14 dic 1763)
Segretario di stato
agli Affari Esteri
duca É.-F. de Choiseul
(1758 3 dic - 13 ott 1761)
 

1759
Ottobre
la corona francese fa fallimento, dichiara la propria insolvenza e rifiuta di onorare le note di credito sulle quali si basa l'economia atlantica e quella canadese in particolare.
Poiché pochi in Francia, e quasi nessuno in Canada, usano denaro sonante in argento o in oro, scambi, acquisti e vendite avvengono sulla base di note di credito (una via di mezzo tra i futuri assegni e banconote).
Queste a loro volta si basano sul presupposto che, quando qualcuno le presenti a un tesoriere autorizzato della corona, questi le tramuterà in denaro "vero".
Il rifiuto della corona francese di onorare i suoi debiti provoca dunque l'immediata rovina di coloro la cui ricchezza si basa su note di credito.
A essere particolarmente colpiti da questa nuova situazione di insolvenza – il cui ammontare nel 1760 salirà a ben 90 Mni di franchi –, sono soprattutto i mercanti metropolitani e i funzionari civili e militari della corona.
Soltanto le circostanze della guerra impediscono anche al resto della società di accorgersi di quanto l'alta qualità della vita in Canada dipenda, ormai da decenni, dall'afflusso di denaro francese.
Il collasso del sistema creditizio priva inoltre la corona di tutti quei servizi che finora sono stati forniti dagli imprenditori privati, impedendole di produrre lo sforzo necessario alla continuazione della guerra in Nord America.

Sin da ora la corona francese decide di punire i funzionari della colonia ma l'affaire du Canada – come diverrà poi noto all'opinione pubblica – comincerà ufficialmente il 17 novembre 1761.

Gacon de Louancy pubblica anonime delle:
Letters de deux curés des Cévennes sur la validité des mariages des Protestants et sur leur existence légale en France (Londres (Olanda) 1759).

Contro gli apologisti della revoca dell'Editto di Nantes, il cappellano dell'ambasciata dei Paesi Bassi in Parigi, De la Broue, scrive, servendosi parimenti dell'anonimo:
L'esprit de Jésus-Christ sur la tolérance, pour servir de réponse à plusieurs écrits de ce temps sur la même matière (Olanda 1759; 2ª ed. s.l. 1760).

CANADA
[Il nome deriva dalla parola huron kanata – villaggio o insediamento – che venne utilizzata in riferimento agli indiani di Stadaconé dal navigatore bretone Jacques Cartier (1491-1557). Essa viene quindi applicata dai francesi anche al territorio di Micmac e Montagnais.
Il toponimo Nuova Francia è caduto progressivamente in disuso e nel sec. XVIII è sostituito da Canada o dai nomi delle altre regioni.]
Governatore generale della Nuova Francia
Pierre de Rigaud de Vaudreuil de Cavagnial
marchese di Vaudreuil
(1755 - 1760)
Intendente
François Bigot
(1748 - 1760)

1759
ha luogo una protesta collettiva contro l'obbligo di consumare carne di cavallo insieme a quella di mucca;

Mentre dal 1755 gli acadiani vengono deportati, i Malecite (1759) , i Passamaquoddy (1760) e i Micmac (1760-61) negoziano trattati di pace gli uni dopo gli altri, smettendo praticamente qualsiasi ostilità nei confronti dei sudditi della corona britannica.

Luglio
26
, gli inglesi conquistano Fort Niagara;
27, … e Fort Carillon (poi Ticonderoga, New York), costruito nel 1755 alla confluenza del Lago George e del Lago Champlain;
31, … e Fort Saint-Frédéric (poi Crown Point, New York), 16 km più a nord, all'estremità meridionale del Lago Champlain, costruito nel 1731 a protezione del corridoio Montréal-New York.

Il marchese di Vaudreuil viene sostituito dal marchese L-J. de Montcalm de Saint-Véran al comando supremo delle forze armate franco-canadesi.

Settembre
13
, caduta di Québec: sulle Plaines d'Abraham, di fronte a Québec, l'approssimazione e l'incapacità degli alti comandi francesi consegnano la capitale a un comando britannico più fortunato che capace; entrambi i comandanti, il marchese L-J. de Montcalm de Saint-Véran e James Wolfe (1727-1759) muoiono nella battaglia in difesa di Québec;
il posto del marchese viene preso da François de Lévis (1719-1787);
18, dopo aver abbandonato Québec, i francesi firmano la resa.
[All'assedio di Québec ha partecipato anche J. Cook; successivamente esplorerà le coste di Terranova e del Labrador.]

Lo stesso anno arriva a Québec da Halifax lo scozzese William Grant (1744-1805).
[Nel 1790 possiederà mulini, pannetterie, legname, distillerie, navi, moli e magazzini, oltre ad alcune signorie.]

 


1759
Repubblica delle Sette Province Unite dei Paesi Bassi
Willelm V [il Batavo]
(The Hague 1748 - Braunschweig 1806)
figlio di Willelm IV d'Orange-Nassau e della p.ssa reale Anne di Gran Bretagna, Irlanda e Hannover, etc.;
principe di Nassau-Dietz
principe d’Orange
1751-95, statholder dei Paesi Bassi;
(22.10.1751-18.1.1795)
[Reggente:
. Anna d'Orange (1751-59),
. Maria Luisa d'Assia-Kassel (1759-65)]

Olanda

 

Zelanda

 

Uthrecht

 

Frisia
 
Gheldria

 

Groninga

 

Overijssel

 

1759
-

 

 

 


1759
Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio II
Albero genealogico
(† 1760)
figlio di re Giorgio I e di Sofia Dorotea di Lüneburg-Celle;
1714-27, principe di Galles;
1727-60, elettore di Hannover;
1727-60, re di Gran Bretagna e Irlanda;
vedovo dal 1737, nel 1751 gli è morto anche il primogenito Federico Luigi principe di Galles; 


 
Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
Th. Pelham-Holles whig
1° duca di Newcastle
(1757 2 lug - 26 mag 1762)
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Segretari di Stato
-
Affari Esteri e Commonwealth
-
 
Affari Interni    
Giustizia    

1759
guerra dei sette anni (1756-63);


 


 
SCOZIA [dal 1° maggio 1707 è unita a Inghilterra e Galles]
-
-
-
-

1759
-


 
IRLANDA
-
-
-
-

1759
dal 1729 al parlamento di Dublino è stata riconosciuta dall'Inghilterra l'indipendenza legislativa;

Nord America Britannico
Comandante in capo delle truppe britanniche
gen. James Abercromby
(1758 - 1759)
gen. Jeffery Amherst
(1759 - ?)
-
-

1759
guerra dei sette anni (1756-63);

Il gen. Jeffery Amherst (1717-1797) sostituisce il gen. James Abercromby (1706-1781) nella funzione di comandante in capo delle truppe britanniche in Nord America.

 

 

 




TERRANOVA
Governatore della provincia
Richard Edwards
(1757 - 1759)

1759
-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
-

1759
-

 

NEW BRUNSWICK
Governatore della provincia
-

1759
-

 

NOVA SCOTIA
Governatore della provincia
-

1759
-

 

ISOLA DI CAPO BRETONE
Governatore della provincia
-

1759
-

 

a

1759
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico V
Albero genealogico
(Copenaghen 1723 - 1766)
figlio di Cristiano VI e di Sofia di Brandeburgo-Kulmbach;
1746-66, re di Danimarca e di Norvegia;



1759
-
NORVEGIA
1759
-
ISLANDA
1759
-


1759
REGNO di SVEZIA
Adolfo Federico II
Albero genealogico

(Gottorp 1710 - Stoccolma 1771)
figlio di Cristiano Augusto duca di Holstein-Gottorp, vescovo luterano di Lubecca, e di Albertina Federica di Baden-Durlach;
1744, 29 agosto, sposa la p.ssa Luise Ulrike di Prussia (1720-1782), sorella di Federico [il Grande];
1751-71, re di Svezia;




1759
-

 



1759
REGNO di PORTOGALLO
Giuseppe I  
Albero genealogico

(Lisbona 1714-1777)
figlio di Giovanni V di Braganza [il Magnanimo] e di Marianna d'Austria;
1729, sposa Maria Vittoria, infante di Spagna;
1750-77, re di Portogallo;
capo del governo: marchese di Pombal;


1759
Gennaio
12,
il marchese di Tavora e altri undici nobili vengono processati, condannati a morte e giustiziati per tentato regicidio; durante il processo, il marchese di Pombal dimostra anche che alcuni dei dodici condannati hanno avuto rapporti con l'Entità e con i gesuiti;
nella sentenza si dice che il duca di Aveiro, per riconquistare la perduta influenza dei nobili a corte, era d'accordo con i gesuiti nel considerare l'assassinio del re solo un peccato veniale;
19, un decreto reale ordina l'espulsione dei gesuiti dal Portogallo e la confisca di tutti i loro beni nei territori della corona;
viene vietato a tutti i cittadini portoghesi, sia ecclesiastici che secolari, sotto pena della confisca dei loro beni, della perdita della libertà e pure della loro vita, d'intrattenere anche semplici comunicazioni con la Santa Sede;
questa rottura durerà dieci anni, fino alla morte di Clemente XIII.


a

1759
REGNO di SPAGNA
Carlos III

(Madrid 1716-1788)
quintogenito di Filippo V re di Spagna e di Elisabetta Farnese;
1732-34, duca di Parma e Piacenza (Carlo);
1735-59, re di Napoli e di Sicilia (Carlo VII);
[vedi sotto]
1759-88, re di Spagna;
[reggente la madre Elisabetta Farnese]


1759
-
a




1759
SAVOIA - REGNO DI SARDEGNA
Carlo Emanuele III
Albero genealogico

(Torino 1701-1773)
figlio di Vittorio Amedeo II di Savoia e di Anna Maria d'Orléans;
1715-30, principe di Piemonte;
1730-73,
- conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti;
- marchese di Saluzzo e Monferrato;
- re di Cipro e Gerusalemme [titolare];
- re di Sardegna e duca di Savoia;
1746-73, marchese di Finale e Oneglia;

- il Piemonte confina a est con il Ticino -

1759
-



1759
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Matteo Franzoni
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1758 22 ago - 22 ago 1760, doge di Genova;


1759
-


1759
REPUBBLICA DI VENEZIA
Francesco Loredan 
Albero genealogico
(Venezia 9 feb 1685 - Venezia 19 mag 1762)
figlio di Andrea e di Caterina Grimani;
1752-62, doge di Venezia; [116°]

1759
papa Clemente XIII concede alla repubblica la "Rosa d'oro";



1759
ducato di Modena
Francesco III d'Este
Albero genealogico
(Modena 1698 - Varese 1780)
figlio di Rinaldo I e di Carlotta Felicita di Brunswick-Lüneburg;
1737-80, duca di Modena;
1759
dal 1755, capitano generale delle truppe austriache in Italia e amministratore della Lombardia [fino all'arrivo dell'arciduca Ferdinando], lasciato a Modena un consiglio di reggenza, vive tra Milano e Varese dove si fa costruire una splendida villa;




1759
-

1759
Ducato di Parma e Piacenza
Felipe di Borbone

(Madrid 15 mar 1720 - Alessandria, Italy 18 lug 1765?)
figlio di Filippo V e di Elisabetta Farnese;
1738, 16 agosto, sposa la p.ssa Louise-Elisabeth di Borbone, sorella di Louis XV;
1748-65, duca di Parma e Piacenza;
valendosi dell'opera del ministro G.-L. du Tillot;



1759
-


1759
REGNO di NAPOLI e SICILIA
Ferdinando IV
Albero genealogico
(Napoli 1751 - 1825)
figlio di Carlo III re di Spagna e di Maria Amalia di Sassonia;
1759-99, 1799-1806, 1815-16, re di Napoli;
1759-1816, re di Sicilia (Ferdinando III);



1816-25, re delle Due Sicilie (Ferdinando I di Borbone);

NAPOLI
Ministro di giustizia
B. Tanucci
(1735 -1759)
Ministro degli esteri
B. Tanucci
(1755 -1759)

1759
Ottobre
6
, entrato in possesso del regno subito dopo la partenza del padre per la Spagna, comincia a governare sotto un consiglio di reggenza:
. Domenico Cattaneo, principe di San Nicandro,
. Giuseppe Pappacoda, principe di Cintola,
. Pietro Bologna, principe di Camporeale,
. Michele Reggio, balì di Malta e generale di armata,
. Domenico Sangro, capitano generale dell'esercito,
. Iacopo Milano, principe di Ardore,
. Lelio Caraffa, capitano delle guardie,
e diretto da B. Tanucci.
Segreterie assegnate:
. B. Tanucci (Casa Reale, Affari esteri, Siti Reali e Regie Poste);
. Giulio Cesare d'Andrea (Azienda e Commercio);
. Antonio del Rio (Guerra e Marina);
. Carlo de Marco (Grazia e Giustizia ed Affari ecclesiastici).
Nuova legislazione:
B. Tanucci prosegue l'azione riformatrice iniziata durante il regno di Carlo VII per limitare i privilegi e l'influenza della chiesa.
Fatto un inventario di tutti i beni posseduti dai precedenti vescovi, abati, beneficiari, le entrate delle sedi vacanti vengono destinate ad opere di pubblica utilità.
Per motivi diversi o per esercizio di sovranità, sono soppressi parecchi conventi:
- 2 in Calabria, ricettacoli di malviventi,
- 1 in Basilicata,
- 4 in Puglia,
- 3 in Abruzzo,
- 28 in Sicilia,
ed i loro beni assegnati al Comune.
I tributi che i proprietari di fondi dovevano pagare alla Chiesa (decime ecclesiastiche) vengono prima ristretti, poi contestati ed infine aboliti.
Sono vietati gli acquisti alle manimorte (considerati tali: conventi, chiese, luoghi pii, confraternite, seminari, collegi).
Per acquisti s'intendono:
- ogni nuova proprietà,
- accrescimento delle case o dei conventi,
- fondazione di nuove chiese e cappelle,
- patrimoni dei preti e doti delle monache oltre i limiti di legge (la dote della monacanda non può essere superiore ai beni assegnati ai suoi fratelli e alle sue sorelle),
- le elemosine per feste, per processioni, per messe.
La legge inoltre:
- vieta ai notai di redigere testamenti che apportino nuovi acquisti alle manimorte (cioè agli enti ecclesiastici);
- impedisce le permute (i trapassi di beni "tra luoghi pii e le persone laiche");
- equipara ai censi le enfiteusi (contratti di affitti di fondi), i lunghi affitti e gli affitti rinnovati agli stessi locatori, in modo che la manimorte conservino il canone ma perdano sostanzialmente i diritti di proprietà.
In seguito all'aggiramento della legge, i testamenti "all'anima" e "dell'anima" sono proibiti e quelli attuati, revocati.
[Questo sistema di legare buona parte del patrimonio a celebrazione di messe per la salvezza della propria o altrui anima, veniva usato da molti vescovi e parroci.]
Viene allargata la giurisdizione laicale e altrettanto ristretta quella ecclesiastica. Al Tribunale misto e al delegato della Giurisdizione regia, si aggiunge un avvocato della Corona, che vigila sui diritti della sovranità.
Viene diminuito il numero dei preti: in pratica il 10 per mille attuato già da Carlo diventa legge dello Stato e fra il 10 sono annoverati poi anche i frati sacerdoti.
[Più tardi, nel 1806, la percentuale si ridurrà a 5 ordinazioni su 1000].
Non vengono ordinati preti o diaconi se mancano di patrimonio, né il patrimonio può essere accresciuto a danno delle famiglie.
Al figlio unico è vietato il chiericato e alla casa che ha un prete, il secondo.
Viene dichiarata annullata qualunque bolla o carta del pontefice, nuova, antica, antichissima, che non sia validata dal regio assenso (definito : "regalia inalienabile che non mai si prescrive o si presume").
- Divieto di ricorrere a Roma senza il permesso regio;
- Le provviste dei beneficiati fatte dalla cancelleria romana sono annullate dal re;
- Impedite le concessioni dei pontefici sopra le rendite dei vescovi;
- Impedito al pontefice congiungere, separare, mutar confini alle diocesi;
- Abolite le regole della cancelleria romana;
- Non accettati i nunzi se non approvati dal re;
- Il matrimonio è definito "contratto civile per natura, per sacramento in modo accessorio";
- Le cause matrimoniali sono di competenza laicale; o, se dei vescovi, per facoltà delegata dal principe.
[Nella causa più famosa del tempo, per il grado e la riccheizz degli sposi, il duca di Maddaloni che intendeva risolvere il matrimonio in base ad un caso previsto dal concilio di Trento e quindi la causa trattata nel tribunale della Nunziatura, sarà giudicato invece da un magistrato nominato dal re.]
Poiché le prerogative dei vescovi sono cresciute ma in danno di Roma, la loro autorità all'interno viene ristretta e diminuita.
- È loro proibito di ingerirsi nell'istruzione pubblica e di stampare scritti non sottomessi alla censura comune ed approvati dal re.
- Sono vietate le censure dei vescovi, vietati i processi per lascivie, interdette le carceri. Soppresse quindi le immunità personali, proibite le questue, assoggettate a tariffa le largizioni ecclesiastiche, affrancati i luoghi pii dalle prestazioni ai vescovi, revocate per sempre certe esazioni che i vescovi facevano ormai da tempo immemorabile.
Il decreto parla chiaro: «Un abuso del vescovo, sia pur consuetudinario, non può far legge».




SICILIA
Viceré
G. Fogliani
(1755 - 1773)
1759
-
 

a




 

«segue da 1758»

1759
Gennaio
Francia, esce il Candide di Voltaire, altro best-seller.
Sotto Ch.-G. de Lamoignon de Malesherbes, direttore della librairie, la struttura della censura del regno con il suo codice della librairie non sembra più in grado di sostenere il peso che la aggrava.
Lo stesso direttore espone lucidamente tutti i problemi che affliggono il sistema di controllo francese in una serie di relazioni che costituiscono uno dei documenti più eloquenti circa gli aspetti contraddittori che la censura preventiva ormai ha in tutti i paesi dell'Europa occidentale. Egli suggerisce quindi di ridurre radicalmente i motivi di proibizione e di aumentare le responsabilità di autori e censori ai quali si devono prescrivere norme precise e inderogabili.
I divieti si dovrebbero limitare alle opere calunniose, oscene, agli attacchi alle figure del re e alla religione; tutto il resto dovrebbe essere libero, comprese le critiche ai ministri di Stato e le opere vagamente licenziose.
31
, papa Clemente XIII combatte il diffondersi delle dottrine illuministiche, facendo mettere all'Indice l'Encyclopédie,  le opere di J.-J. Rousseau , nonché il De l'Esprit di C.-A. Helvetius;
anche per l'Encyclopédie c'è la revoca del privilegio reale;
[grazie ancora all'appoggio del direttore della librairie, Ch.-G. de Lamoignon de Malesherbes, l'impresa può proseguire ricorrendo alla falsa data di Neuchâtel.]
Febbraio
10
, per decreto del parlamento di Parigi il De l'Esprit è bruciato ai piedi della scalinata del Palazzo di giustizia;
insieme vengono bruciate sei opere anonime tra cui:
- Poema sulla legge naturale di Voltaire,
- Pensieri filosofici di D. Diderot,
- ecc.
oltre ai sette volumi già pubblicati dell'Encyclopédie;
l'avocat général Omer Joly de Fleury dichiara che gli autori debbono alla clemenza dei giudici se non sono stati bruciati insieme alle loro opere;
Marzo
10
, l'ambasciatore veneziano a Roma Pietro Correr segnala la diffusione del celebre opuscolo dello scolopio Urbano Tosetti Riflessioni d'un portoghese sopra il memoriale presentato da' pp. gesuiti alla santità di pp. Clemente XIII felicemente regnante esposte in una lettera scritta ad un amico di Roma stampato a Roma nel palazzo dell'ambasciatore del Portogallo, marchese di Pombal.
Venezia, con insolita tempestività, a pochissimi giorni di distanza, il desiderio del papa viene fatto proprio dagli Inquisitori di Stato che invitano i Riformatori dello Studio di Padova a vigilare che le Riflessioni… non vengano ristampate. Lo stampatore Nicolò Pagliarini per questo verrà incarcerato l'anno successivo.
Aprile
9
, arriva la condanna di De l'Esprit di C.-A. Helvetius da parte della facoltà di teologia della Sorbona;
25,
25 aprile, arriva la condanna di De l'Esprit di C.-A. Helvetius da parte del vescovo di Soissons, François di Fitz-James;
Luglio
arriva la condanna di De l'Esprit di C.-A. Helvetius da parte del Grande Inquisitore di Spagna;
solo le potenti amicizie a corte e tra i magistrati riescono a salvare ad C.-A. Helvetius i beni e la libertà: in vita sua non stamperà più nulla.
Settembre
segue la condanna della chiesa per l'Encyclopédie pronunciata da Clemente XIII;
i lavori seguiranno in semiclandestinità;
Dicembre
15
, Venezia, nonostante tutto, lo stesso magistrato concede a Bortolo Baronchello una terminazione che lo autorizza a pubblicare le Riflessioni… sotto la falsa data di Lugano.
Nel corso degli anni Cinquanta innumerevoli sono state le opere anticuriali, gallicane, giusnaturalistiche poco gradite a Roma, che hanno visto la luce a Venezia.


«segue 1760»

 
 


Aliquier, Charles (1759-1826), politico e diplomatico francese;
avvocato, deputato agli Stati Generali;
1792, membro della Convenzione, dove vota la morte di Louis XVI "in caso d'invasione straniera", pronunziandosi per il rinvio dell'esecuzione;
deputato nel Consiglio dei Cinquecento fino al 1798, occupa successivamente varie ambasciate;
1814, richiamato da Louis XVIII;
1816, proscritto come regicida, vive in Belgio;
1818, cessa il suo esilio.

– Angeloni, Luigi (Frosinone 1759-Londra 1842) scrittore e patriota italiano, vissuto isolato a Londra negli ultimi anni, in polemica con i compatrioti (ruppe anche i rapporti di amicizia con U. Foscolo);
1798-99, tribuno nella Repubblica romana; alla caduta di questa, ripara in Francia dove entra nella setta dei filadelfi, partecipando a numerose congiure antinapoleoniche; alla caduta di Napoleone si affilia agli adelfi ed è con Filippo Buonarroti (di cui non condivide le idee comunistiche) il capo degli esuli liberali italiani a Parigi;
Lettere e note al dialogo «Le Grazie» di A. Cesari (1813, contro V. Monti e a favore di A. Cesari sul "purismo")
Sopra l'ordinamento che aver dovrebbero i governi d'Italia (1814)
1820, amico di F. Confalonieri, ha contatti con Carlo Alberto;
1823, espulso dalla Francia, passa in Inghilterra;
Dichiarazione di principi (di carattere democratico)
Della forza nelle cose politiche (1826)
Esortazioni patrie (1837).

Baston de Lariboisière. Jean-Ambroise (1759-1812) militare francese

Beckford, William (Fonthill Gifford, Wiltshire 1759-Bath 1844) scrittore inglese;
Vathek (racconto fantastico, tradotto in inglese nel 1786 e carissimo a G. Byron).

– Bernoulli, Jakob II (Basilea 1759-Pietroburgo 1789) professore di fisica sperimentale a Basilea, insegnò a 22 anni matematica a Pietroburgo dove morì a soli 30 anni.
[Appartenente ad una famiglia di ben 8 matematici famosi.]

Besiade, Antoine-Louis deconte, poi duca d'Avary (1759-1811) nobile francese, entrato giovanissimo al servizio del duca di Provenza;
1791, giugno, organizza la fuga del fratello di Louis XVI, seguendo il reggente in tutte le sue peregrinazioni.

– Burns, Robert (Alloway, Ayrshire 1759-Dumfries 1796) poeta scozzese;
Poems,  chiefly in the scottish dialect (1786, Poesie, soprattutto in dialetto scozzese)
[Pubblicato in 600 copie e ristampato tre volte nei successivi sette anni, senza contare due edizioni americane dichiarate di venticinquemila copie complessive uscite a Filadelfia e New York nel 1788.]
1788, torna alla sua campagna; solo negli ultimi anni abbandonerà la vita dell'agricoltore per un posto di ispettore daziario;
The jolly beggars (Gli allegri straccioni)
Holy Willie's prayer (La preghiera del santo Willie)
Tam O'Shanter (1795, poemetto).

Cathelineau, Jacques [le saint de l'Anjou)] (Le Pin-en-Mauges, Maine e Loira 5 gennaio 1759 – Saint-Florent-le-Vieil 14 luglio 1793) generale e controrivoluzionario francese;
1789, di umili natali, allo scoppio della Rivoluzione esercita la professione di venditore ambulante; molto religioso, è anche il sacrestano della sua parrocchia; aderisce all'insurrezione su consiglio del suo curato, l'abate Cantiteau;
1793, anche se esentato della leva obbligatoria proclamata dalla Convenzione nazionale essendo padre di famiglia, prende le armi (forse spinto dallo stesso curato);
10 marzo, abbandona la propria casa, riunisce i suoi vicini e li convince che il solo mezzo per sottrarsi alla punizione che li attende, è di prendere apertamente le armi e cacciare i repubblicani; 12 marzo, prende l'iniziativa e riunisce tutti gli uomini validi del suo villaggio per affrontare i repubblicani;
[Lo seguono ventisette giovani, si armano di fretta con tutti gli attrezzi che gli capitano sotto mano, e marciano a Jallais, danno l'allarme e reclutano una folla di contadini convinti dalle parole del condottiero.] 13 marzo, arrivato dinanzi a Jallais, difesa da 80 repubblicani ed un pezzo di artiglieria, subito cattura il cannone e occupa la città; 14 marzo, dopo una forte resistenza, viene conquistata anche Chemillé, un'impresa che esalta moltissime persone e numerosi rinforzi si aggiungono agli insorti; nei giorni seguenti dispone di 3.000 uomini, e con l'aiuto di J.-N. Stofflet si presenta dinanzi a Cholet dove è nuovamente vincitore; è in questo momento che l'importanza della sempre crescente insurrezione vandeana porta i contadini a scegliere come loro capi il marchese di Bonchamps e M.-L.-J. Gigot d'Elbée; nonostante la nobile provenienza di questi generali, egli viene trattato come un loro pari ed ha un'influenza immensa sui contadini; combatte con il suo costante coraggio a Vihiers, Chalonnes-sur-Loire;
la campagna si interrompe e gli insorti rientrano nelle loro case per celebrare le feste di Pasqua;
9 aprile, le sue bande sono nuovamente sotto le armi, ma egli deve evacuare Chemillé e ritirarsi fino a Tiffauges; con 3000 uomini, si aggiunge a J.-N. Stofflet, prendendo con lui Cholet, Vihiers e Chalonnes-sur-Loire; 23 aprile, occupa Beaupréau; 5 maggio, occupa, Thouars; 14 maggio, lascia La Châtaigneraie; 16 maggio, viene sconfitto dal gen. Alexis Chalbos a Fontenay-le-Comte; 9 giugno, prende la sua rivincita occupando Montreuil-Bellay e Saumur; dopo la presa di quest'ultima città, l'insurrezione ha preso una tale importanza che i generali monarchici credono di dovere fare un accordo per continuare le loro operazioni, affidando il comando ad uno solo; 12 giugno, gradito alle truppe, viene proclamato "generalissimo" dell' "Esercito cattolico e reale" dall'assemblea dei capi vandeani; 23 giugno, i vandeani prendono Angers senza difficoltà; 29 giugno, "battaglia di Nantes":
Il nuovo generalissimo si presenta dinanzi alla città di Nantes, alla testa di 40.000 uomini, mentre F.-A. de Charette dovebbe assecondarlo con 10.000 insorti della regione di Pays de Retz e del Basso-Poitou; purtroppo questa spedizione, mal progettata, diviene un fallimento contro gli sforzi degli abitanti e di una guarnigione di 12.000 uomini;
29 giugno, attaccando la porta di Rennes, penetra fino a piazza Viarme dove un proiettile, sparato da una finestra, lo ferisce mortalmente. Vedendo il loro capo gravemente ferito, i vandeani arretrano e vengonno annientati; il ferito vienetrasportato morente a Saint-Florent-le-Vieil;
14 luglio, muore, a causa delle sue ferite riportate in battaglia, a Saint-Florent-le-Vieil;
[La sua salma riposa nella cappella di San Carlo a Saint-Florent-Le-Vieil. I suoi figli, Jacques-Joseph de Cathelineau diverranno nobili dopo la Restaurazione. Suo nipote, Henri de Cathelineau, combatterà negli Zuavi pontifici e sarà ufficiale durante la Guerra franco-prussiana del 1870.]

Chemin des Forgues, François Louis Michel detto Deforgues (Vire 29 settembre 1759 – Maincy, Seine-et-Marne 10 settembre 1840) politico francese;
[Figlio di Jean Chemin des Forgues e d'Anne-Bertrande Thomas de La Marche.]

Chiarugi, Vincenzo (Empoli 1759-Firenze 1820) medico italiano, progettista e costruttore, su ordine di Leopoldo I di Toscana, del manicomio di San Bonifacio a Firenze; con P. Pinel in Francia e W. Tuke e J. Conolly in Inghilterra, fu tra i principali artefici del movimento di riforma dell'assistenza ai malati di mente, guidato da principi illuministici ed umanitari
Della pazzia in genere ed in ispecie (1793)
Saggio teorico pratico sulle malattie cutanee sordide (1799)
Saggio di ricerche sulla pellagra (1814)
Sopra una supposta specie di ermafroditismo (1819).

Danton, Georges-Jacques (Arcissur-Aube 26 ottobre 1759 – Parigi 5 aprile 1794, ghigliottinato) politico francese;
1787, diplomatosi in diritto a Reims, compra una carica di avvocato al consiglio del re, trasferendosi a Parigi;
1789, aderisce alla rivoluzione facendo del "club dei cordiglieri" la piattaforma per la sua ascesa politica; si afferma come tribuno popolare e si oppone all'influenza del marchese di La Fayette;
1791, 17 luglio, promuove le agitazioni, che provocano le stragi del campo di Marte, così come il secondo assalto alle Tuilleries il 10 agosto 1792;
1792, 10 agosto-21 settembre nominato ministro della giustizia, non promuove ma tollera i massacri di settembre; deputato alla Convenzione è tra i capi della Montagna;
1793, 7 aprile-10 luglio, è l'anima del primo Comitato di salute pubblica e per sua iniziativa viene creato il Tribunale rivoluzionario; di fronte alla prima coalizione antifrancese sa mobilitare l'opinione pubblica contro l'invasione straniera; forma un esercito di 300.000 uomini, quasi tutti volontari, al comando del gen. Dumouriez; il tradimento di Dumouriez, passato al nemico e lo scandalo per il fallimento della Compagnia delle Indie in cui è coinvolto, gli alienano il favore popolare; alleatosi dapprima con M. Robespierre contro la Gironda, nell'autunno si stacca dal gruppo giacobino  e diviene il capo dell'opposizione moderata, gli «indulgenti», compromessa però dall'affarismo e dalla corruzione di molti suoi esponenti;
1794, 30 marzo, viene fatto arrestare da M. Robespierre, che si è servito degli indulgenti per stroncare gli hebertisti, rinviato al tribunale rivoluzionario su rapporto di Saint-Just e ghigliottinato dopo un processo senza dibattito.

Dufour di Pradt, Dominique-Georges-Fréderic (1759-1837) prelato francese;
entrato nella carriera ecclesiastica, viene eletto agli Stati generali dal clero normanno e qui prende le parti dei peggiori reazionari; emigra ad Amburgo;
1799, dopo il 18 Brumaio ha il permesso di rientrare in Francia dove diventa primo elemosiniere di N. Bonaparte che lo nomina arcivescovo di Malines;
segue l'imperatore a Dresda e, inviato a negoziare con Alessandro I, accortosi della sfortuna di Napoleone I, tratta con lo zar per i suoi personali interessi;
informato di questo, Napoleone I lo esonera dalle sue funzioni impedendogli di far ritorno in Francia;
1815, può rientrare solo dopo l'abdicazione dell'imperatore dei francesi e dopo aver collaborato con i Borbone;
da Louis XVIII è creato cancelliere dell'Ordine della Legion d'Onore: non accetta la nomina e si ritira ad Auvergne.

Dumont, Etienne (1759-1829) pubblicista e pastore ginevrino;
dopo aver trascorso diciotto mesi a S. Pietroburgo, cura l'educazione dei figli di lord Shelburne in Inghilterra;
1788, durante il suo primo soggiorno a Parigi fa la conoscenza di Mirabeau e incontra il marchese di Condorcet a casa di quest'ultimo all'Hôtel des Monnaies;
1789, soggiorna a Parigi una seconda volta.

Duport, Adrien-Jean-François (Parigi 1759-Appenzell, Svizzera 1798) politico francese, avvocato, appartenente alla vecchia nobiltà terriera;
1788, appartenente alla massoneria, è tra i notabili che si oppongono alle riforme di Ch.-A. de Calonne e Lomenie de Brienne;
si mette a capo del Club dei Trenta che prepara le elezioni agli Stati Generali;
1789, consigliere al parlamento di Parigi, deputato per la nobiltà agli Stati generali è rivale del marchese di La Fayette e di conte di Mirabeau;
ottobre, deputato nella Costituente e amico di Sieyes, conte di Mirabeau, A.-P. Barnave, A. Lameth, N. de Condorcet, Desmoulin, Volney e M. Robespierre, fonda con loro presso il Convento Saint-Jacques il club che si chiamerà Giacobini;
costituisce il triumvirato assieme a A.-P. Barnave e A. Lameth;
1791, fonda il giornale «L'Indicateur» in cui preconizza la dittatura e il rinnovo dell'Assemblea;
giugno, dopo la fuga di Varennes è uno dei protagonisti del salvataggio della monarchia costituzionale; presidente del tribunale della Senna, avversa la politica di guerra dei girondini;
con lo scioglimento della Costituente e la vittoria dei Girondini perde il potere;
1792, 10 agosto, fuggito da Parigi, emigra in Inghilterra e poi in Svizzera;
1797, 4 settembre, tornato in Francia dopo la morte di M. Robespierre, viene espulso, in seguito alla giornata del 18 fruttidoro, e si stabilisce in Svizzera dove muore.

Fouché, Joseph – duca d'Otranto (Le Pellerin, Nantes 1759-Trieste 1820) politico francese, proveniente da una ricca famiglia;
oratoriano, prima della Rivoluzione riceve gli ordini minori; 1789, allo scoppio della Rivoluzione vi aderisce subito; è deputato alla Convenzione ove, a seconda del prevalere delle varie parti politiche, è girondino, poi giacobino (vota a favore della condanna a morte di Louis XVI) e infine moderato;
1792, abbandona gli studi ecclesiastici;
1793, si segnala nell'opera di scristianizzazione a Nevers e, con J.-M. Collot d'Herbois, nella repressione della rivolta di Lione ; staccatosi da M. Robespierre diventa uno degli artefici della sua caduta; perseguitato dal governo termidoriano, viene poi amnistiato;
1798, autunno, succede a C. Trouvé in qualità di ambasciatore francese presso la Repubblica Cisalpina;
1799, ministro di polizia, favorisce il colpo di stato napoleonico del 18 brumaio; manterrà questa carica fino al 1809 (eccetto 1802-04);
rappresentante del Direttorio a Milano, è nominato ministro;
1808, è creato conte;
1809, creato duca d'Otranto, è di nuovo ministro di polizia; viene allontanato per i suoi intrighi con Talleyrand ed egli organizza la sorveglianza e la repressione contro i nemici del regime;
1815, di nuovo ministro di polizia durante i Cento giorni, si adopera per assicurare il ritorno di Louis XVIII;
dopo Waterloo riesce a persuadere Napoleone I ad abdicare, impedendo la proclamazione del re di Roma, ed ottenere il ritorno dei Borbone; sotto Louis XVIII è di nuovo ministro anche se per breve tempo;
1816, messo al bando a vita come regicida, si rifugia a Trieste dove muore.

Godwin, Mary Wollstonecraft (Hoxton, Londra 1759-Londra 1797, di parto) scrittrice inglese;
[Moglie del filosofo rivoluzionario William Godwin.] 
A vindication of the Rights of Men (1790, Rivendicazione dei diritti dell'uomo)
A vindication of the Rights of Women (1792, Rivendicazione dei diritti della donna).
1797, muore dando alla luce la figlia Mary che sposerà il grande poeta inglese Percy Shelley.

Grenville, William Wyndham lord (n. 1759-Dropmore Lodge, Buckinghamshire 1834) politico inglese;
1789, seguace di W. Pitt [il Giovane], è nominato segretario di stato per gli Interni;
1791, segretario di stato per gli Affari esteri, incarico tenuto fino al 1801;
1801, sempre sostenitore di una guerra contro la Francia, dà le dimissioni con W. Pitt [il Giovane];
1806, entra nuovamente nel governo come lord tesoriere;
1807, contribuisce all'emanazione della legge che abolisce la schiavitù; dopo aver lasciato il governo è leader dell'ala conservatrice dell'opposizione whig, e sostiene che, dopo la fuga di Napoleone I dall'Elba, occorre riprendere immediatamente le ostilità; è sempre favorevole all'emancipazione dei cattolici, proponendo varie leggi a loro favore;
1823, un attacco di paralisi lo costringe a ritirarsi a vita privata.

Hérault de Séchelles, Marie-Jean (Parigi 15 novembre 1759 – Parigi 5 aprile 1794) politico francese, di famiglia nobile, avvocato e magistrato;
[Figlio di Jean-Baptiste Martin Hérault de Séchelles e di Marie-Marguerite Magon de La Lande, nipote di René Hérault e probabilmente del mar.llo Louis Georges Érasme de Contades. Il nonno era stato avvocato del re al Grand Châtelet de Paris, mentre il padre, colonnello nel reggimento del Rouergue, trovò la morte durante la battaglia di Minden, combattuta nella Guerra dei Sette Anni.
Sposato con M.lle Desmaries, ha due figli.]

1777, seguendo le orme del nonno, diviene avvocato del re (procuratore allo Châtelet) al parlamento di Parigi a 18 anni;
[Grazie a una dispensa di Maria-Antonietta, della quale è il favorito, è il più giovane avvocato generale allo Châtelet, dove – secondo Coste d'Arnobat– è noto per i suoi "calori contronatura".]
1789, aderisce alla Rivoluzione;
[Sosterrà di essere stato tra coloro che hanno preso la Bastiglia.]
1791, viene eletto deputato all'Assemblea legislativa per il dipartimento di Seine-et-Oise, schierandosi contro la monarchia;
viene eletto alla Convenzione nazionale;
1792, 10 agosto, dopo tale data contribuisce alla formazione del primo Tribunale rivoluzionario;
membro del club dei giacobini, e legato a G.-J. Danton e a C. Des Moulins, rappresenta negli organismi rivoluzionari il prototipo dell'aristocratico convertito, ma ancora fedele allo stile di comportamento della sua classe;
1793, 2 giugno, come presidente della Convenzione tenta di fronteggiare la sollevazione contro i deputati girondini; è il principale redattore della "Costituzione del 1793"; luglio, entra a far parte del rinnovato Comitato di salute pubblica;
tra la fine del 1793 e l'inizio del 1794 viene sottoposto a una duplice accusa, che ne causa l'espulsione, l'arresto e la vita;
[Mentre si trova in missione presso l'armata del Reno, il deputato François-Louis Bourdon lo attacca, denunciando i suoi legami con alcuni uomini sospettati di cospirare contro la Rivoluzione. Al suo ritorno a Parigi, egli riesce a discolparsi, ma successivamente è accusato di aver trasmesso informazioni segrete sull'attività del Comitato a Vienna, per tramite di Pierre-Jean-Berthold Proly, che si dice sia il figlio naturale del principe di Kaunitz.
Quando si scopre che egli ha inoltre nascosto nella propria casa l'emigrato Catus, un tempo commissario di guerra e ora tacciato di cospirazione, la situazione precipita.]

1794, 12 marzo, venne decretato il suo arresto, che avverrà tre giorni dopo;
2-5 aprile (13-16 Germinale, Anno II), comparso davanti al Tribunale rivoluzionario, viene condannato a morte insieme con gli adepti di G.-J. Danton e ghigliottinato con loro;
[Viene sepolto in una fossa comune dello scomparso Cimitero degli Errancis.]
Voyage à Montbard (postumo, Viaggio a Montbard, prezioso resoconto di un incontro e di lunghe conversazioni con il naturalista conte di Buffon).

Herman, Martial Joseph Armand (Saint-Pol-sur-Ternoise 29 agosto 1759 – Parigi 7 maggio 1795, ghigliottinato) politico francese;
[Fratello maggiore di Herman [il Giovane], provenienti da un'antica famiglia della noblesse de robe della regione dell'Artois.]

Hervey, Elizabeth Christiana - poi lady Elizabeth Foster e infine lady Cavendishduchessa di Devonshire (13 maggio 1759-30 marzo 1824), novellista inglese.

Iffland, August Wilhelm (Hannover 1759-Berlino 1814) scrittore tedesco, direttore dal 1796 del Nationaltheater di Berlino e dal 1811 direttore generale dei teatri berlinesi
Die Jäger (1785, I cacciatori, dramma)
Figaro in Deutschland (1790, Figaro in Germania, commedia).

Kazinczy, Ferenc (Érsemlyén 1759-Széphalom 1831) scrittore e traduttore ungherese, " il s dell'Ungheria", rinnovatore della vita letteraria del paese; più che un autore originale fu un promotore di iniziative culturali;
1787, fonda a Kassa la prima rivista letteraria ungherese, il  «Magyar Museum» (Museo magiaro), pubblicata a Kassa dal 1788 al 1793;
1794-1801, passa sette anni in carcere per le sue idee giacobine per cui può essere considerato anche uno degli iniziatori del movimento nazionale.

Lamberti, Luigi (Reggio Emilia 1759-Milano 1813) erudito e poeta italiano, ellenista, traduttore di Sofocle e di Tirteo, aiutò V. Monti nella traduzione dell'Iliade; letterato ufficiale del Regno Italico, successe a G. Parini nella cattedra di eloquenza di Brera; 
Poesie (1796, di gusto neoclassico)
Poesie di greci scrittori (1808)
1810, cura una pregevole edizione bodoniana dell'Iliade;
1811, fonda il «Poligrafo» giornale sulle cui pagine polemizza aspramente con U. Foscolo (scambio di feroci epigrammi).

La Tour du Pin, Frédéric-Séraphin marchese di (1759-1837) politico francese;
[Figlio del primo ministro costituzionale della Guerra, sposa Henriette-Lucie Dillon. Padre di Charlotte Liederkerke.]
ministro plenipotenziario all'Aja, in seguito dà le dimissioni e va in America;
tornato in patria è nominato marchese da Louis XVIII e mandato al congresso di Vienna come segretario di C.-M. de Talleyrand-Périgorde;
in seguito è nominato ministro di Francia presso il re dei Paesi Bassi.

Maitland, James – conte di Lauderdale (Ratho, Midlothian 1759-castello di Thirlestane, Berwickshire 1839) politico scozzese, studioso di economia politica, in particolare della funzione del capitale nella produzione;
1790, rappresentante di pari scozzesi alla Camera dei lords, non viene più rieletto perché ostile alla guerra contro la Francia;
1806, con l'ascesa dei liberali (whigs) al potere è nominato pari di Gran Bretagna e Irlanda, lord custode del gran sigillo di Scozia e membro del consiglio privato; capo del partito whig scozzese;
1815, si dichiara contrario alla prigionia di N. Bonaparte a sant'Elena;
1821, passa al partito tory.

Malet, Claude-Joseph de (1759-1812) militare e cospiratore francese;
[Di famiglia nobile, fratello di Claude-François.]
agente realista durante la Rivoluzione.

Masuyer, Claude Laurent (Bellevesvre 21 ottobre 1759 – Parigi 19 marzo 1794, ghigliottinato) politico francese;
[Figlio di Pierre Masuyer, avvocato alla corte, balivo di Bellevesvre, e di Louise-Antoinette Danoyer.]
1789, avvocato a Bellevesvre, è in seguito nominato giudice presso il tribunale del distretto di Louhans;
1791, 30 agosto, viene eletto (5° su 11; 678 votanti) deputato del dipartimento di Saône-et-Loire all'Assemblea Legislativa; schierato generalmente con i moderati, denuncia come nemico della Costituzione il duca di Brissac, comandante della Guardia costituzionale del re;
1792, 5 settembre, viene rieletto (2° su 11) deputato del dipartimento di Saône-et-Loire alla Convenzione nazionale; qui accusa la municipalità di Parigi e si pronuncia con vivacità contro la Montagna;
1793, gennaio, nel processo a Luigi XVI risponde al 3° appello nominale e vota per il bando;
Organisation de l'instruction publique et de l'éducation nationale en France (1793)
1° maggio, rinnova i suoi attacchi alla Commune di Parigi e, dopo le giornate che hanno visto la caduta dei girondini (31 maggio-2 giugno), favorisce l'evasione di J. Pétion de Villeneuve e di J.-D. Lanjuinais;
30 ottobre, viene colpito da un decreto di mandato d'arresto e dichiarato fuori legge;
1794, 19 marzo (29 Ventoso, Anno II), viene arrestato, condannato a morte dal Tribunale rivoluzionario e ghigliottinato.
[Dopo il 9 Termidoro 1794, a suo padre sarà accordata una pensione; la Convenzione deciderà inoltre, su mozione di Oudot, che l'indennità che egli avrebbe ricevuto come rappresentante sarà pagata, fino alla fine della sessione, ai suoi eredi, con l'obbligo di pagare i suoi debiti.]

Medici, Luigi de' - principe di Ottaiano e duca di Sarno (Napoli 1759-Madrid 1830)
politico napoletano, discendente del ramo napoletano dei Medici;
1791, novembre, reggente della gran corte della vicaria, si distingue per le grandi capacità amministrative;
1795, viene fatto arrestare dal primo ministro J.F.E. Acton che lo ritiene implicato nelle congiure giacobine;
1799, egli non partecipa alla repubblica partenopea, è infatti più vicino all'assolutismo moderato che al giacobinismo;
1803, viene riconosciuta la sua fedeltà alla monarchia Borboneca e viene quindi nominato presidente del consiglio delle finanze reali;
1804, diventa direttore della segreteria di stato e azienda;
1806, al ritorno dei francesi, fugge con i reali in Sicilia;
1811, l'ostilità del parlamento siciliano lo costringe a ritirarsi in Inghilterra; plenipotenziario al congresso di Vienna, dopo la restaurazione guida di fatto la politica napoletana;
1816, avverso ai reazionari estremi (licenzia il principe di Canosa) e ai liberali, toglie ogni autonomia alla Sicilia (fondazione del Regno delle due Sicilie);
1818, abbandonando ogni tradizione anticurialistica, conclude un concordato con la Santa Sede;
1820-21, la rivoluzione lo allontana provvisoriamente dal potere a cui ritornerà dopo la sconfitta dei liberali, su pressione degli austriaci.

Miollis, Sextius-Alexandre-François conte di (Aix-en-Provence 1759-1828) militare francese, di famiglia nobile, si arruolò giovanissimo e combatté nella guerra d'indipendenza americana;
1789, allo scoppio della rivoluzione francese milita nell'esercito rivoluzionario;
1796, come generale di brigata prende parte alla prima campagna di N. Bonaparte in Italia;
1797, febbraio, si distingue nell'assedio di Mantova;
1798-99, è a capo del corpo di spedizione in Toscana;
1799, è promosso generale di divisione;
1802, prende posizione contro il consolato a vita e per alcuni anni viene tenuto in disparte;
1805, è nominato governatore di Mantova;
1808, febbraio, nominato conte dell'impero, guida le truppe che occupano Roma; incaricato di arrestare il papa in Vaticano, diventa luogotenente del governatore generale di Roma dove poi rimane come comandante della divisione militare fino al 1814; 
1814, alla caduta di Napoleone I si schiera a fianco dei Borbone, ma al suo ritorno, durante i Cento giorni, gli si accosta nuovamente e viene nominato governatore di Metz; durante la seconda Restaurazione è messo a riposo.

Montgelas, Maximilian de Garnerin von (Monaco 1759-1838) politico bavarese;
1799-1817, primo ministro di Massimiliano I Giuseppe elettore, poi re, di Baviera, opera una vasta azione riformatrice ispirata ai principi del dispotismo illuminato, trasformando la Baviera in uno stato moderno; favorevole all'alleanza con la Francia napoleonica, ottiene l'allargamento dei confini della Baviera e la sua elevazione a regno nel 1806;
1817, deve dimettersi a causa dell'ostilità del principe ereditario Luigi.

Mošnin, Procoro o Serafino di Sarov (Kursk 1759-Sarov 1833) asceta e mistico russo, santo della chiesa russa
1778, entra nel noviziato del monastero di Sarov
1786, fa la sua professione monastica assumendo il nome di Serafino e riceve gli ordini sacri
1794-1804,  dopo quindici anni di vita cenobitica, si ritira nei boschi
1804-07, è stilita
1810-25, è recluso volontario quando, in seguito ad una visione, riapre la porta della sua cella per ricevere e consolare i pellegrini; diventa il confessore e direttore spirituale (starec) di migliaia di fedeli praticando intensamente la devozione della "Madonna della tenerezza"
1903, il discepolo Motovilov ne tramanda i pensieri (Colloqui con Motovilov); viene canonizzato dalla sua chiesa.

Pelet, Jean detto Pelet de la Lozère (Saint-Jean-du-Gard 23 febbraio 1759 – Parigi 26 gennaio 1842) politico francese;
[Discende da Pelet, barone di Salgas, che trascorse 14 anni alle galere, venne degradato dalla nobiltà, ebbe i beni confiscati e le torri di Salgas rase al suolo, per non aver abiurato la sua fede protestante.
Figlio di Jean Pelet negoziante, e di Marie Castanier.
Membro del Concistoro della Chiesa riformata di Parigi, è il padre di Joseph Pelet de la Lozère (1785-1871), consigliere di Stato, pari di Francia e diverse volte ministro sotto la monarchia di luglio.]


Pitt, William [il Giovane] – conte di Chatham (Hayes, Kent 1759-Londra 1806) politico inglese;
[Figlio di William Pitt [il Vecchio] (1708-1778).]

Porson, Richard (East Ruston, Norfolk 1759-Londra 1808) filologo classico inglese, professore di greco  a Cambridge, si dedicò quasi esclusivamente allo studio della tragedia e della commedia antica.

Pradt, Dominique-Georges de Riom de Prolhiac de Fourt de (Saint-Elour, Alvernia 1759-Parigi 1837) ecclesiastico francese;
1784, vicario generale della diocesi di Rouen;
1789, deputato agli stati generali; quando viene redatta la Costituzione civile del clero, è tra gli ecclesiastici che si rifiutano di giurare fedeltà alla costituzione ed emigrano;
1800, torna in patria;
1804, è cappellano di Napoleone;
1805, vescovo di Poitiers;
1807, fa parte della delegazione francese che, a Bayonne, costringe Carlo IV di Spagna e il figlio Ferdinando a rinunciare al trono in favore di Giuseppe Bonaparte;
1808, arcivescovo di Malines;
1812, ambasciatore a Varsavia, fa parte della commissione recatasi a Savona per far approvare da papa Pio VII i decreti del concilio nazionale di Parigi di cui egli è promotore;
1813, si conclude così il concordato di Fontainebleau tra l'imperatore e la chiesa;
1815, al ritorno dei Borbone si colloca su posizioni liberali nello schieramento politico;
1827, deputato, rinuncia al mandato l'anno successivo;
I quattro concordati, seguiti da considerazioni sul governo della chiesa in generale e sulla chiesa di Francia in particolare dal 515
Concordato dell'America con Roma
Congresso di Panamá.

Prieur, Jean-Louis [il Giovane] (Parigi 1759 – Parigi 7 maggio 1795, ghigliottinato;
pittore e disegnatore nonché rivoluzionario francese;
[Figlio di Jean-Louis Prieur (1732-1795), scultore, cesellatore, disegnatore e incisore, figura del neoclassicismo francese, influenzato da Cochin e Moreau [il Giovane].]
1789, entusiasta delle nuove idee rivoluzionarie, realizza più di 60 disegni, o "quadri storici", sugli episodi della Rivoluzione;
[Sia che si tratti della presa della Bastiglia o della giornata del 10 agosto 1792, conservati al Museo Carnavalet.]
1793, settembre, membro della sezione di Faubourg-Poissonnière, diviene giurato al Tribunale rivoluzionario;
1795, (12 Germinale, Anno III), avviene un'insurrezione;
6 maggio (17 Fiorile, Anno III), viene condannato a morte nello stesso tempo di A.-Q. Fouquier de Tinville e altri;
7 maggio (18 Fiorile, Anno III), giovedì ore 11:00 ca, viene ghigliottinato in place de Grève con altri 15 coimputati, il giorno dopo la morte di suo padre.
[Sarebbe servito da modello al personaggio di Gamelin in Les dieux ont soif-Gli dei hanno sete, 1912, di Anatole France,]

Rampon, Antoine-Guillaume (1759-1852) militare francese;
milita nell'esercito dei Pirenei;
1796, passa all'esercito d'Italia dove, per meriti personali, è nominato generale;
all'inizio della spedizione in Egitto occupa Suez;
tornato in Francia, si schiera a favore del colpo di stato del 18 Brumaio;
è nominato senatore;
1815, alla caduta di Napoleone I, trovandosi iin Olanda a capo di un corpo d'armata, manda la sua adesione a Louis XVIII ed è nominato pari di Francia.

Richer de Sérizy, Jean-Thomas-Elisabeth (scritto anche Richier de Cerizy) (Parigi 1759 – Londra 1803), controrivoluzionario francese;
[Proveniente da un'antica famiglia normanna nobilitata nel 1472.]
giovane di studio, poi cronista realista, frequenta Fabre d'Eglantine, Camille Desmoulins e Danton;
fa un matrimonio di convenienza con Mlle Calame de La Prairie, figlia di un'attrice e del principe di Conti; accusato di violenza dalla moglie, il loro divorzio dura una decina d'anni durante i quali la moglie gli deve versare una pensione;
1793, 4 dicembre (14 Frimaio, Anno II), arrestato in quanto un benestante dalla vita depravata e omosessuale, viene condotto alla prigione dei Carmes, poi a quella del Luxembourg;
1794, dopo il 9 Termidoro, finisce di scontare la prigione nella casa di salute Montprin, poi alla pensione Belhomme;
27 settembre (6 Vendemmiaio, Anno III), liberato, comincia a redigere il suo giornale «L'Accusateur public»; 12 Vendemmiaio, ha un ruolo importante nella "sezione Le Peletier" e coordina l'azione delle sezioni contro-rivoluzionarie in seno al comitato centrale che prepara la restaurazione di Luigi XVI;
1795, 5 ottobre (13 Vendemmiaio, Anno IV) il fallimento dell'insurrezione realista non è da imputare a lui; perseguito, viene poi rilasciato dalla giuria della Senna;
1797, 4 settembre (18 Fruttidoro Anno V), nuovamente proscritto dopo il colpo di Stato, raggiunge la Svizzera; con alcuni fedelissimi di Philippe Égalité, frequenta la casa Grace Elliott, strettamente sorvegliata dalla polizia del Direttorio; sfuggito per poco alla deportazione in Cayenne, finisce per rifugiarsi a Londra;
1803, 44enne, muore a Londra.

Rossignol, Jean Antoine (Parigi 7 novembre 1759 – Anjouan 27 aprile 1802) militare francese;
[Ultimo di cinque figli di una famiglia povera.]
rimasto orfano di padre, fa un apprendistato per diventare orafo;
1775, 13 agosto, dinanzi alla difficoltà di trovare lavoro, si arruola e viene inviato nel reggimento di fanteria reale a Dunkerque;
1789, allo scoppio della Rivoluzione si trova a Parigi dove prende parte alla presa della Bastiglia e partecipa anche alla presa del Palazzo delle Tuileries;
1793, con il grado di generale di brigata in Vandea è sotto il comando del gen. Ch.-Ph. Ronsin; 27 luglio, è nominato il generale in capo dell'esercito dell'Ovest; 23 agosto, viene deposto; 28 agosto, difeso da G.-J. Danton, viene ristabilito nella sua funzione; in seguito diventa generale in capo dei tre eserciti delle coste di Brest, dell'Ovest e (12 novembre) delle coste di Cherbourg;
1794, aprile, congedato dal "Comitato di salute pubblica", si ritira ad Orléans, e ritorna alla vita civile; imprigionato alcuni giorni dopo il colpo di Stato del termidoro, viene accusato di aver fatto parte della cosiddetta "Congiura degli Uguali" di F.-N. Babeuf, ma riesce a discolparsi dinanzi all'alta corte di Vendôme;
dopo l'attentato di via Saint-Nicaise, N. Bonaparte approfitta dell'occasione per sbarazzarsi di lui e lo fa arrestare;
1801, dopo essere stato trascinato di prigione in prigione, viene condannato all'esilio nelle isole Seychelles, con altri giacobini, e in seguito quindi trasferito alle Comore;
1802, muore ad Anjouan.

Salfi, Francesco Saverio (Cosenza 1759-Parigi 1832) scrittore e patriota italiano, sacerdote di tendenze massoniche e anticuriali
1792, aderisce alla Società patriottica napoletana; ricercato dalla polizia, sveste l'abito talare e fugge prima a Genova, poi a Brescia e a Milano dove fonda con altri il giacobino «Termometro politico della Lombardia»
Il generale Colli a Roma (1797, pantomima (più nota come Il ballo del Papa) mandata in scena alla Scala: satira contro la curia romana e lo stesso Pio VI; vedi Cento anni di G. Rovani)
La congiura pisoniana (1797)
Bassvilliana della rivoluzione (1798, che, contrapponendosi alla Bassvilliana di V. Monti, presenta l'assassinio del diplomatico francese a Roma N.-G.-H. Bassville come frutto di "un'infame cabala pretina")
Virginia bresciana (1798)
I trenta tiranni d'Atene (1798)
Pausania (1800)
1814, dopo un breve periodo a Milano come insegnante di storia e di diritto pubblico, torna a Napoli chiamato da G. Murat che lo vuole suo consigliere nel tentativo di salvare il regno
1815, fallita l'impresa con la battaglia di Tolentino, si stabilisce a Parigi continuando ad interessarsi alle vicende d'Italia
L'Italia nel sec. XIX (1821, in francese, in cui espone il progetto di una confederazione di stati della penisola)
Sommario della storia della Letteratura italiana (1826, in francese)
Storia letteraria d'Italia di P.-L. Ginguené (continuazione: 1823, vol. X; 1834-35, postumi, voll. XI-XVI).
1831, prende parte alle trattative fra i fuorusciti italiani e il marchese di La Fayette e redige con F. Buonarroti il celebre programma insurrezionale.

Salle, Jean-Baptiste (Vézelise, 28 novembre 1759 – Bordeaux, 20 giugno 1794, ghigliottinato) politico francese;
figlio di un negoziante di Vézelise, diviene medico;
1789, viene eletto all'Assemblea nazionale costituente dove lotta contro il diritto di veto;
è uno dei fondatori del "Club dei Foglianti";
1792, eletto alla Convenzione nazionale, siede a fianco dei girondini; si oppone alla condanna a morte del re ed è il primo a proporre l'appello al popolo, propone poi la detenzione fino al raggiungimento della pace ed infine l'esilio dopo la guerra;
1793, 2 giugno, viene spiccato un mandato di arresto contro di lui; riesce a fuggire da Parigi e a rifugiarsi a Chartres e quindi a Caen, rifugiandosi infine con M.-E. Guadet presso il padre di quest'ultimo a Saint-Émilion; denunciati, i due deputati vengono condotti a Bordeaux, dove sono processati e ghigliottinati.

Schiller, Friedrich von (Marbach, Stoccarda 1759-Weimar 1805) poeta e drammaturgo tedesco.

Séchelles, Hérault de (1759-1794) aristocratico rivoluzionario francese;
1777, appena 18enne, viene nominato avvocato al Chàtelet;
1785, ottiene, con la dispensa dell'età grazie alla protezione della regina, la carica di avvocato generale;
1791, dal re viene nominato commissario presso il Tribunale di cassazione; in seguito i parigini lo eleggono alla Legislativa;
deputato alla Convenzione, siede alla Montagna prima di essere accusato dai robesperriani di aver tramato nella cospirazione del barone di Batz;
1794, 5 aprile, viene ghigliottinato assieme a Danton.

Sografi, Antonio Simeone (Padova 1759-1818) autore drammatico italiano, studiò legge ma dedicò tutta la sua vita al teatro: scrisse più di cento testi (commedie, drammi storici e lacrimosi, libretti per  D. Cimarosa e altri musicisti)
Olivo e Pasquale (1793, commedia)
Le convenienze teatrali (1794, commedia)
Il matrimonio democratico, ossia il flagello de' feudatari (1797, dramma)
Le inconvenienze teatrali (1800 commedia).

Wolf, Friedrich August (Hagenrode 1759-Marsiglia 1824) filologo classico tedesco, allievo di C.G. Heyne a Gottinga, fu professore a Halle e infine a Berlino; fu un efficacissimo banditore della filologia storica;
Prolegomena ad Homerum (1795, con cui suscita la "questione omerica": l'Iliade e l'Odissea non sarebbero creazioni poetiche unitarie di Omero , ma aggregati di canti popolari originariamente autonomi; il problema è però già stato impostato da tempo da studiosi quali F.H. d'Aubignac e G.B. Vico e da altri come H.G. Herder e lo stesso Heyne)
Esposizione della scienza dell'antichità (1807, considerato l'atto di fondazione della nuova filologia).

York, Giovanni Davide Luigi, conte di Wartenburg (1759-1830) ufficiale nell'esercito prussiano;
1778, radiato per insubordinazione passa al servizio dell'Olanda;
1786, ottiene la reintegrazione nell'esercito prussiano;
1794, si distingue nella campagna di Polonia;
1803, è promosso colonnello; dopo Iena e Auerstaedt protegge la ritirata del duca di Weimar, combattendo strenuamente; ferito e fatto prigioniero a Lubecca;
1807, maggiore generale;
1812, nella campagna di Russia viene messo alla testa delle truppe prussiane della Grande Armata;
1813 e 1814, riorganizzata la Landwehr prussiana, si segnala nelle campagne di questi anni contro i francesi;
1821 è nominato feldmaresciallo.

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La rivoluzione industriale

«segue da 1752»
1759, l'industriale Oberkampf apre a Jouy una manifattura per stampare le tele indiane;
«segue 1761»

British Museum

1759, Inghilterra, nasce la biblioteca nazionale.

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