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Papa Pio VI
(1775-99)


1793, Vincenzo Chiarugi pubblica a Firenze il trattato Della pazzia in genere, e in specie, che segna la fondazione della psichiatria moderna.

ANNO 1793

Calendario Rivoluzionario
Mesi
dal
al
- Vendémiaire [Vendemmiaio]
- Brumaire [Brumaio]
- Frimaire [Frimaio]
- Nivôse [Nevoso]
- Pluviôse [Piovoso]
- Ventôse [Ventoso]
- Germinal [Germinale]
- Floreal [Fiorile]
- Prairial [Pratile]
- Messidor [Messidoro]
- Thermidor [Termidoro]
- Fructidor [Fruttidoro]
21 IX
21 X
20 XI
20 XII
19 I
18 II
20 III
19 IV
19 V
19 VI
18 VII
17 VIII
20 X
19 XI
19 XII
18 I
17 II
19 III
18 IV
18 V
18 VI
17 VII
16 VIII

20 IX
Istituito nel 1793, ma reso retroattivo dal 1792, resterà in vigore fino al dicembre 1805.
[Le denominazioni sono adatte al clima dell'Europa centrale, ma non corrispondono a quello dell'Europa settentrionale e tanto meno a quello dell'emisfero australe.]




1793
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1793
-


AUSTRIA - BOEMIA e UNGHERIA
Leopoldo II (Schönbrunn 1747 - Wien 1792)
terzogenito di Francesco Stefano di Lorena (Francesco I) e di Maria Teresa d'Austria;
1765-90, granduca di Toscana (Pietro Leopoldo I);
1790-92, imperatore del Sacro Romano Impero
e re di Boemia e d'Ungheria
;
succede al fratello;
il conte A.W. von Kaunitz-Rietberg, dal 1753 al servizio dell'Austria, continua a dirigerne la politica estera;
1793
Marzo
, muore improvvisamente.



Albero genealogico
 
Francesco II (Firenze 1768-Vienna 1835)
figlio di Leopoldo II e di Maria Luisa di Borbone infanta di Spagna;
1792-1806, imperatore del Sacro Romano Impero;
1793
succede al padre;

1804-35, imperatore d'Austria (Francesco I);


Albero genealogico
 
POLONIA
Stanislao II Augusto (Voucyn, 17 gen 1732 – San Pietroburgo, 12 feb 1798)
figlio di Stanislaw Poniatowski e di ?;
1764-95, re di Polonia;
fatto eleggere, con l'appoggio prussiano e russo, dai Czartoryski; (prima spartizione del paese 1772);
1793
tutta la Polonia è occupata dagli eserciti di Russia e Prussia nonostante l'eroica resistenza dell'esercito di Józef Poniatowski e di T. Kosciuszko;
il re deve abolire la costituzione del 1791;

Settembre
gli aderenti alla confederazione di Targowica sono costretti a ratificare la seconda spartizione della Polonia:
- Prussia: ottiene Danzica, Thorn e la Grande Polonia;
- Russia: si prende Minsk, la Volinia e la Podolia;


Albero genealogico
 
 

BAVIERA

Karl IV Theodor (Schloss Drogenbusch/Uccle 1724 - Munich 1799)
figlio del pfgf Johann Christian Joseph von Sulzbach e di Marie Anne Henriette de La Tour-d'Auvergne marchesa di Bergen-op-Zoom;
Kfst von der Pfalz (1742-99)
[Palatinato Renano (o Inferiore)]
1777-99, elettore di Baviera;
1793
-


Albero genealogico
PRUSSIA

Federico Guglielmo II (Berlino 1744-97)
figlio del principe Augusto Guglielmo (fratello di Federico II) e di Luisa di Brunswick-Wolfenbüttel;
1786-97, re di Prussia;
1792-93, partecipa alla prima coalizione antifrancese;
in Polonia si annette la Posnania, il palatinato di Kalisz, Danzica e Thorn;


Albero genealogico
 
SASSONIA

Federico Augusto III [il Giusto] (Dresda 1750-1827)
figlio del pr. elett. Federico Cristiano e di Antonietta di Baviera;
1763-1806, principe elettore di Sassonia;
1793
cerca di mantenersi neutrale nei conflitti tra Austria e Prussia;
1806-27, re di Sassonia (Federico Augusto I);


Albero genealogico
 
 




1793
IMPERO OTTOMANO

Selim III

Albero genealogico

(1761-1808)
figlio di Mustafà III;
1789-1807, XXVIII sultano;

1793
con il trattato di Iassy si riconosce alla Russia l'annessione del khanato di Crimea;






1793
RUSSIA
Caterina II [la Grande]
Albero genealogico

(Stettino 1729 - Pietroburgo 1796)
(Sofia Federica Amalia) figlia del principe Cristiano Augusto di Anhalt-Zerbst, generale prussiano, e della principessa Giovanna Elisabetta di Holstein-Gottorp;
1762-96, imperatrice di Russia;
-


Ministro degli Esteri
-
1793
con le spartizioni polacche ottiene Minsk, la Volinia e la Podolia;




1793
FRANCIA
Rivoluzione francese (1789-93)
 
Prima Repubblica
(1792 21 set - 18 mag 1804)
Convenzione Nazionale
[1792 21 set - 26 ott 1795]
Comitato di salute pubblica
[Convenzione montagnarda]
(1793 6 apr - 27 lug 1794)
 
Ministro dell'Interno
J.-M. Roland de la Platière
(1792 10 ago - 24 gen 1793)
D.-J. Garat
(24 gen - 15 ago)
J.-F. Paré
(20 ago - 5 apr 1794)
Guardasigilli
D.-J. Garat
(1792 9 ott - 20 mar 1793)
L.J. Gohier
(1793 20 mar - 20 apr 1794)
Sovrintendente
delle Finanze
É. Clavière
(1792 10 ago - 2 giu 1793)
 
L.-G. Deschamps-Destournelles
(1793 13 giu - 20 apr 1794)
Segretario di stato
agli Affari Esteri
P. Lebrun-Tondu
(1792 10 ago - 21 giu 1793)
F.-L.-M. Chemin des Forgues
(1793 21 giu - 2 apr 1794)
Ministro della Guerra
J.-N. Pache
(18 ott - 4 feb 1793)
conte di Beurnoville
(4 feb - 1° apr)
P. Lebrun-Tondu
(1-4 apr)
J.-B. Bouchotte
(4 apr - 20 apr 1794)
 

1793
Gennaio
6
, J.-M. Roland de la Platière fornisce alla Convenzone delle notizie favorevoli sulla bilancia commerciale;
[Nel 1° semestre 1792 la Francia ha esportato per 382 Mni di merci e importato per 227 Mni; il saldo creditore è dunque di 155 Mni.]
Ma il commercio estero non è sufficiente a mantenere l'attività economica. L'emigrazione, la partenza degli stranieri dopo il 10 agosto, la guerra, l'inquietudine generale ha portato dei brutti colpi al commercio e la crisi economica è aggravata da una crisi delle sussistenze.
10, nuovo presidente (10-24 gennaio) della Convenzione è P.-V. Vergniaud;
15, processo a Louis XVI: ore 12:00, inizia il primo appello nominale sulla colpevolezza del re; su 718 deputati presenti, 691 votano Sì, 27 dichiarano di non potersi pronunciare. Nessuna voce si alza a sostenere l'innocenza del re.
[Il risultato del voto è senza sorprese: se Louis XVI non è colpevole, l'insurrezione del 10 agosto e un crimine e la Convenzione illegittima. N. de Condorcet vota per la colpevolezza del re; egli era convinto del suo tradimento ben prima del 10 agosto.]
Mentre i girondini intendono salvargli la vita chiedendo l'appello del popolo, i montagnardi di L.-A.-L. Saint Justnessuno regna innocente») chiedono la sua condanna a morte.
Senza allontanarsi, la Convenzione passa quindi al voto nominale sulla seconda questione. L'appello al popolo viene respinto in forte maggioranza: 424 voti contro 287. Su 170 deputati girondini, una quarantina votano contro l'appello.
[a.f.: con 387 voti favorevoli e 334 contrari sarà ghigliottinato il 2 gennaio 1793.]
16, processo a Louis XVI: ore 18:30, comincia l'appello nominale sulla pena da infliggere al re;
[Il voto continuerà senza sosta fino alla sera del giorno successivo.]
17, processo a Louis XVI: ore 20:00, P.-V. Vergniaud, che presiede, comunica il risultato dello scrutinio: su 721 votanti, 366 hanno votato la morte; la maggioranza assoluta è 361.
P.-V. Vergniaud dichiara: «In nome della Convenzione nazionale, la pena che essa pronuncia contro Luigi Capeto è quella di morte».
18, processo a Louis XVI: essendo sorte delle critiche sul conteggio, si procede a un appello nominale di controllo; 387 voti si dichiarano per la morte. Ma poiché 26 deputati si sono pronunciati per l' "emendamento Mailhe", la loro posizione rimane ambigua.
In definitiva, su 721 votanti, solo 361 deputati hanno votato per la morte del re senza condizioni, cioè la maggioranza + 1 voto.
[Mailhe, relatore del "Comitato della Legislativa", aveva espresso la sua opinione per primo. Aveva votato per la morte, aggiungendo un suggerimento: «Se la morte è a maggioranza, credo che sia dignitoso per la Convenzione di esaminare se non sia utile ritardare il momento dell'esecuzione».]
Tra i girondini alcuni si sono pronunciati per la morte pura e semplice, altri hanno votato per la morte ma pronunciandosi anche per l' "emendamento Mailhe", cioè per una delibera sul rinvio dell'esecuzione.
19, processo a Louis XVI: si giunge all'ultimo appello nominale sul rinvio dell'esecuzione, ultima chance per il re; presiede B. Barère de Vieuzac, in sostituzione dello spossato P.-V. Vergniaud;
20, processo a Louis XVI: ore 02:00, la decisione è presa: per 380 voti contro 310 la Convenzione rigetta il rinvio dell'esecuzione.
Palais-Royal, verso sera il deputato montagnardo M. Lepeletier, che ha votato la morte del re, viene assassinato da Ph.-N.-M. de Pâris un'ex guardia del corpo del re.
Se la condanna a morte ha segnato la sconfitta politica della Gironda, ora questo assassinio trasforma questa sconfitta in un disastro.
[Poiché l'assassino era conosciuto dai servizi di polizia, la Montagna reclama che la morte è dovuta alla carenza se non alla complicità del ministro dell'Interno J.-M. Roland de la Platière e del Comitato di sorveglianza controllato dai girondini.]
21, ore 10:20, Louis XVI viene ghigliottinato;
ore 12:00, la Convenzione riapre i lavori; i montagnardi si scatenano; M. Robespierre denuncia J.-M. Roland de la Platière;
G.-J. Danton, rimasto quasi costantemente assente durante il processo al re, porta la stoccata: bisogna sostituire il ministro dell'Interno perché il "carattere atrabiliare che lo domina ha spesso nuociuto alla cosa pubblica";
[Tra girondini e montagnardi, già in conflitto prima del processo, avviene ora la rottura definitiva, tanto attesa da M. Robespierre.
Da un lato ci sono coloro che hanno voluto salvare il re, dall'altro coloro che ne hanno deciso la morte. Ed è contro i girondini che ora i montagnardi mobilitano le sezioni popolari di Parigi.
23, invano B. Barère de Vieuzac fa votare alla Convenzione un indirizzo al popolo francese esortandolo all'unità di fronte al pericolo straniero;
24, il ministro dell'Interno J.-M. Roland de la Platière dà le dimissioni; il Comitato di Sicurezza generale viene rinnovato e i montagnardi ne prendono il controllo;
nuovo presidente (24 gen-7 feb) della Convenzione è J.-P. Rabaut Saint-Étienne;
lo stesso giorno F.-B. de Chauvelin, ministro di Francia a Londra, viene richiamato;
28, intanto a Londra re Giorgio III chiede al Parlamento dei crediti straordinari per gli armamenti;
31, la Convenzione proclama la riunione del contado di Nizza alla Francia e G.-J. Danton reclama l'annessione del Belgio invocando la teoria delle frontiere naturali della Francia: «I suoi confini sono fissati dalla natura… da un lato il Reno, da un lato l'Oceano, da un lato le Alpi».
La guerra rivoluzionaria si trasforma in guerra imperialista.

Lo stesso mese viene creato un "Comitato di difesa generale", composto di 24 membri, in maggioranza girondini, che delibera in pubblico, a volte davanti duecento deputati.

Febbraio
, il tesoriere P.-J. Cambon può annunciare alla Convenzione di aver già incassato 64 Mni di franchi di contribuzione dal Belgio;
lo stesso giorno la Convenzione dichiara guerra all'Inghilterra e allo statholder dei Paesi Bassi;
Dumouriez riceve subito l'ordine di invadere i Paesi Bassi;
2, J.-N. Pache, aderente alla Montagna, viene eletto sindaco di Parigi al posto del girondino N. Chambon de Montaux;
4, il conte di Beurnoville viene nominato ministro della Guerra;
7, nuovo presidente (7-21 febbraio) della Convenzione è Jean-Jacques Bréard;
15, venerdì, N. de Condorcet sale alla tribuna per presentare alla Convenzione il "rapporto e il piano del Comitato sul nuovo patto sociale, così universalmente desiderato e così impazientemente atteso"; ma la debolezza della sua voce, la fatica gli impediscono di portare a termine la lettura tanto che B. Barère de Vieuzac deve sostituirlo;
16, sabato, A. Gensonné termina la lettura del progetto che viene accolto freddamente; la Convenzione ne ordina la stampa e il suo invio in tutta la Francia, quindi decreta lo scioglimento del Comitato di Costituzione che ha terminato il suo compito; essa aggiiorna la discussione a due mesi per permettere a ciascuno di formulare le proprie proposte e autorizza i deputati a far stampare a spese dello Stato i contro progetti che vorranno presentare.
17, s
18, lunedì, su proposta di Anthoine, i giacobini decidono di completare il loro proprio Comitato di Costituzione, i cui membri sono:
. M. Robespierre,
. L.-A. Saint-Just,
. J.-N. Billaud-Varenne,
. G.-A. Couthon,
. Collot d'Herbois,
. Anacharsis Cloots,
. A. Jeanbon Saint-André.
21, giovedì, nuovo presidente (21 feb-7 mar) della Convenzione è E.-L.-A. Dubois-Crancé;
P.-J. Cambon chiede "una legge di rigore contro tutti coloro che vogliono arrecare danno alle proprietà", ottenendo i più vivi applausi;
22, venerdì, i giacobini inviano ai loro club affiliati una memoria che denuncia il progetto di Costituzione del N. de Condorcet con la chiara intenzione di distruggerlo e di elaborarne uno nuovo sostenuto da loro stessi;
da parte loro i Brissotins, dopo un momento di smarrimento, lanciano una attiva campagna in favore dell'adozione del progetto da parte della Convenzione;
24, la Convenzione promulga un decreto per la leva di 300.000 uomini;
25, alcuni negozi di drogherie vengono forzati e saccheggiati; lo stesso giorno J.-P. Marat pubblica un articolo che costituisce un vero incitamento alla sommossa e al linciaggio;
per i girondini l'occasione è propizia per denunciare gli eccessi che esaltano gli "anarchici"; per J.-R. Hébert e gli arrabbiati i saccheggi sono dovuti a dei provocatori aristocratici travestiti da sans-culottes e protetti dai Brissotins,

Verso la fine del mese il deputato montagnardo Choudieu, insultato durante la sua discesa dalla tribuna dal girondino Le Hardy che lo tratta da mostro e da scellerato, esasperato, lo insulta.

Marzo
5, alla Convenzione giunge notizia dell'offensiva prussiana in Belgio; entrato vittoriosamente in Olanda, Dumouriez deve ripiegare precipitosamente;
7, nuovo presidente (7-21 marzo) della Convenzione è A. Gensonné; la Convenzione dà inizio alle ostilità contro la Spagna;
8, di ritorno dalla sua missione in Belgio, G.-J. Danton denuncia la gravità della situazione e chiede che si risvegli lo zelo rivoluzionario dei parigini;
la sera stessa, in tutte le sezioni, i deputati montagnardi tengono delle riunioni; sono evocati dei complotti e viene reclamata la creazione di un Tribunale rivoluzionario;
9, la Convenzione decide di inviare dei commissari in tutte le sezioni;
nel pomeriggio delle delegazioni sfilano all'assemblea;
verso sera la Convenzione emana un decreto, riguardante in particolare J.-P. Brissot, che vieta ad ogni deputato di essere giornalista; più tardi degli agitatori percorrono Parigi e invadono le sedi dei giornali girondini o moderati; sono rotti i torchi al «Courrier des quatre-vingt-trois départements» di A.-J. Gorsas e alla «Chronique de Paris» di cui è redattore N. de Condorcet;
10, dinanzi alle tribune invase da uomini armati, M. Robespierre, G.-J. Danton e Cambacérès chiedono la formazione di un governo e di un tribunale rivoluzionario;
P.-V. Vergniaud tenta di opporsi all creazione di "una inquisizione mille volte più temibile di quella di Venezia" ma G.-J. Danton spazza via ogni opposizione.
[Intanto i girondini oppongono un rifiuto alle offerte di riconciliazione di G.-J. Danton che ha avuto con Dumouriez delle relazioni continue ed equivoche.]
Lo stesso giorno l'avvio delle operazioni di sorteggio dei coscritti dà luogo ad incidenti e disordini che si propagano ad un centinaio di parrocchie e si trasformano rapidamente in rivolta aperta contro le autorità repubblicane;

"guerra della Vandea"
da tempo nelle regioni dell'ovest (Vendée e i dipartimenti di Loire Inférieure, Maine-et-Loire, Dex-Sèvres) cova il malcontento, alimentato
- dal peso delle imposte, 
- dalla crisi della tessitura,
- dall'attaccamento alla religione tradizionale (che si giudica calpestata dalla costituzione civile del clero)
- dalla diffusa ostilità contro i borghesi delle città, che hanno fatto man bassa dei beni nazionali frustrando le speranze dei contadini di accedere alle proprietà.
Nella prima settimana di marzo cominciano le prime rivolte in Bretagna e in altri comuni della "Vandea Militare", dove ogni città insorge spontaneamente senza che vi sia alcun tipo di organizzazione.

11, VANDEA, il sindaco di Machecoul per fermare l'insurrezione ordina l'esecuzione sommaria di 500 insorti. Dopo questo avvenimento, i vandeani decidono di eleggere un capo e di organizzarsi. Scelgono come primo comandante J. Cathelineau, uno dei pochi capi vandeani di estrazione contadina, quindi tornati a Machecoul la occupano, uccidendo per rappresaglia tutti i repubblicani presenti per vendicare i vandeani giustiziati.
Lo stesso giorno la Convenzione decide la creazione di un Tribunale rivoluzionario;
12, VANDEA, la Guardia Nazionale carica gli insorti a Paimbœuf che è minacciata da contadini venuti da 32 comuni vicini e il nobile che li comanda viene catturato e ghigliottinato a Nantes; lo stesso giorno, però, riescono a occupare Savenay.
Nel frattempo, più a nord, 600 contadini si riuniscono e prendono possesso di Saint-Florent-le-Vieil, mettendo in fuga i 500 uomini della Guardia Nazionale che gli si sono opposti.
Lo stesso giorno insorgono anche Tiffauges, Saint-Fulgent, Beaupréau e Montaigu.
13, la Convenzione procede all'elezione dei membri del tribunale, coi seguenti risultati:
. Louis-Joseph Faure, pubblico accusatore eletto con 180 voti (su 377 votanti)
. A.-Q. Fouquier de Tinville, sostituto, eletto con 163 voti,
. Fleuriot-Lescot, sostituto eletto con 162 voti,
. Donzé-Verteuil, sostituto, eletto con 162 voti.
Louis-Joseph Faure declina la proposta e quindi viene proclamato pubblico accusatore il più votato dei sostituti, A.-Q. Fouquier de Tinville.
[Sarà quest'ultimo il motore del tribunale, che accetta i giudici ed i giurati, che sceglie il luogo, che redige gli atti di accusa, che fa applicare la legge, che riceve il carnefice, che fissa il numero di carrette delle condanne a morte, che rende conto al Comitato di salute pubblica.
Inizialmente controllato dalla "Commissione dei sei", il tribunale viene presto liberato da questa tutela, e toccano al pubblico accusatore le prerogative di arrestare, perseguire e sottoporre a giudizio, dietro denuncia delle autorità o dei cittadini.]

VANDEA, lo stesso giorno, come conseguenza del decreto emesso dalla Convenzione il 24 febbraio (leva obbligatoria per 300.000 uomini), scoppia la: I guerra di Vandea (13 mar-23 dic);
il marchese di Bonchamps viene scelto come generale e raggiunge J. Cathelineau a Saint-Florent-le-Viel, che nel frattempo sta raccogliendo gli insorti della città in una parrocchia: il parroco, che è "refrattario", benedice gli uomini di J. Cathelineau e fa abbattere la bandiera tricolore che sventola sulla chiesa.
Lo stesso giorno, J. Cathelineau occupa Jallais, protetta da 150 uomini della Guardia Nazionale e da un vecchio cannone.
14, VANDEA, "battaglia di Cholet": J. Cathelineau si unisce agli uomini di J.-N. Stofflet, ex caporale dell'esercito del re ed ora di un castello a Maulévrier. Con un esercito di 15.000 uomini attacca Cholet, una città di circa 7.000 abitanti, difesa da 500 guardie nazionali, 80 cavalieri e una decina di cannoni. Durante lo scontro, muoiono 300 repubblicani e una quarantina di vandeani. I generali M.-L.-J. Gigot d'Elbée e il marchese di Bonchamps, feriti e accerchiati dai loro nemici, sono salvati da F.-J.-H. Lyrot che protegge un po' la fuga dei valdeani e rileva i feriti.
In cinque giorni, gli insorti occupano la metà meridionale del dipartimento del Maine e Loira, quella zona chiamata Mauges. Sull'altra riva della Loira, la Guardia Nazionale riesce a prevalere sui vandeani, tanto da far prigionieri una trentina di persone, di cui venti vengono poi ghigliottinati ad Angers.
Nel dipartimento della Vandea, gli insorti cacciano la Guardia Nazionale di Palluau, tra il 12 e il 14 marzo, e occupano la zona della cosiddetta "Marais Breton" (in italiano "Palude bretone"). Nell'entroterra, nella zona chiamata Bocage, occupano la maggior parte delle piccole città.
15, VANDEA, la Guardia Nazionale del capoluogo della Vandea, Fontenay-le-Comte, cade vittima di un'imboscata ma riesce a resistere e la città non viene occupata.
17, VANDEA, viene occupata l'isola di Noirmoutier;
avendo attraversata la Loira, dopo la sconfitta di Cholet, l'armata vandeana si dirige a Granville nella speranza di trovarvi dei rinforzi provenienti dall'Inghilterra. Essendo stato ferito a Cholet, il generalissimo M.-L.-J. Gigot d'Elbée viene sostituito dal 21enne conte de La Rochejaquelein; questi è assecondato da J.-N. Stofflet, Talmont, F.-J.-H. Lyrot, Fleuriot e G.-A.-R.-B. de Marigny. L'armata vandeana è accompagnata da 30.000 a 60.000 non combattenti: feriti, vecchi, preti, donne e bambini. La loro armata conta 40.000 soldati, presto raggiunti da circa 10.000 Chouans guidati da Jean Cottereau, Georges Cadoudal et Aimé du Boisguy.
[Chouans: il nome, di etimo incerto, è stato attribuito a mo' di soprannome ad uno dei primi capi della rivolta, Jean Cottereau. Esso deriverebbe a sua volta da chouette (civetta) o da chouette-hulotte (allocco), quest'ultimo detto nel dialetto bretone chat-huan o chouin, e da huant, participio presente di huer, urlare o stridere, e riecheggerebbe il verso che i contrabbandieri di sale (molto diffusi ed attivi in Bretagna) si scambiano la notte come segno di riconoscimento. Wikipedia]
La piccola truppa di F.-J.-H. Lyrot, nel Bas-Poitou, conduce una guerra quasi costantemente difensiva quando l'armata reale si scaglia sulla Manica e si rifornisce di armi e munizioni.
18, Dumouriez, sconfitto dagli austriaci a Neerwinden, deve evacuare il Belgio;
19, VANDEA, la Convenzione incarica il gen. Louis de Marcé di reprimere la ribellione: con una colonna di 2.300 fanti, 100 cavalieri e 8 cannoni cerca di attraversare la zona insorta da La Rochelle a Nantes, ma la sua marcia viene bloccata da un'imboscata del gen. vandeano Charles Augustin de Royrand a Pont-Charault, i repubblicani devonno così ripiegare a La Rochelle.
Al suo arrivo, il gen. Louis de Marcé è arrestato, perché si pensa che la sconfitta sia dovuta a una presunta complicità con i vandeani.
[Per questo motivo sarà ghigliottinato nell'inverno del 1793.]
Con questa sconfitta la capacità offensiva delle forze repubblicane nell'Ovest viene così annientata.

21, nuovo presidente (21 mar-4 apr) della Convenzione è J.-A.-J. Debry;

22, VANDEA, a Chalonnes-sur-Loire il sindaco e alcuni ufficiali della Guardia Nazionale si arrendono, e gli uomini della Guardia Nazionale ripiegano verso Angers gettando i propri cannoni nella Loira. Nello stesso giorno i vandeani prendono Pornic senza combattere, ma la sera sono attaccati di sorpresa dai repubblicani e abbandonano la città (che poi riusciranno a rioccupare il 27 marzo).

25, la Convenzione rimpiazza il "Comitato di difesa generale", dimostratosi incapace, con un nuovo comitato di 25 membri, dai poteri estesi e composto, secondo l'espressione del girondino M. Isnard "dai più accreditati membri che siedono nei due lati della sala";
il Comitato si mette subito al lavoro per presentare alla Convenzione lo stato esatto delle forze militari.

Negli ultimi giorni del mese la situazione militare va ancor più peggiorando e prendono corpo i sospetti di tradimento nei confronti di Dumouriez che i girondini si ostinano a sostenere e con il quale G.-J. Danton mantiene stretti legami.
26, nella prima seduta del "Nuovo Comitato di difesa generale" M. Robespierre chiede le dimissioni del gen. Dumouriez.
G.-J. Danton si barcamena.
29/30, nella notte il Comitato decide che il ministro della Guerra, conte di Beurnoville, e quattro deputati della Convenzione si rechino presso Dumouriez consegnadogli l'ordine di comparire alla sbarra della Convenzione.
Dumouriez li fa arrestare, li consegna agli austriaci, poi tenta di coinvolgere la sua armata nella rivolta.

VANDEA, alla fine del mese, agli eserciti di:
. J. Cathelineau,
. marchese di Bonchamps e
. J.-N. Stofflet,
si aggiungono:
. F.-A. de Charette (ha guidato gli insorti della Loira Atlantica),
. M.-L.-J. Gigot d'Elbée,
. marchese di Lescure,
. conte de La Rochejaquelein (giovane cugino del marchese di Lescure, combattono insieme nel Maine e Loira),
- principe di Talmont, (ha già preso parte alle insurrezioni avvenute qualche settimana prima in Bretagna e nel Maine e Loira).
In questo momento l'esercito vandeano arriva a contare più di 35.000 uomini.



Aprile
, guerra contro l'Inghilterra;
lo stesso giorno il girondino M.-D. Lasource lancia un attacco contro G.-J. Danton il quale replica schiacciandolo con un discorso terribile "una dichiarazione di guerra più che un'arringa";
3, M. Robespierre dà le dimissioni dal "Nuovo Comitato di difesa generale": «Io non voglio essere membro di un Comitato che assomiglia più a un Consiglio di Dumouriez che a un Comitato della Convenzione nazionale». E chiede che si metta in stato d'accusa J.-P. Brissot e i suoi complici.
La Convenzione passa all'ordine del giorno.
4, nuovo presidente (4-18 aprile) della Convenzione è Jean-François Delmas;
la Convenzione decide di nominare un comitato di sei membri, "Comitato di analisi" o "Comitato dei sei", incaricato di studiare i diversi progetti ricevuti; ne fanno parte:
"Comitato dei sei"
[o Comitato di analisi]
01
. B. Barère de Vieuzac  
02
. J.-A.-J. Debry  
03
. J.-D. Lanjuinais  
04
. Mercier  
05
. Ch.-G. Romme  
06
. Valazé  
 

VANDEA, lo stesso giorno tutti i capi vandeani si riuniscono a Chemillé dove decidono di organizzare i loro eserciti, formando così l' "Esercito cattolico e reale" o "Armata cattolica e reale" aumentando notevolmente il numero di uomini al loro seguito. I capi vandeani continuano tuttavia a comandare le truppe, consultandosi tra loro quando necessario.


5, Dumouriez si consegna agli austriaci; con alcuni generali tra cui il figlio di Philippe-Égalité, il futuro Louis-Philippe.
[Il suo tradimento destabilizza i girondini. J.-P. Marat e M. Robespierre colgono l'occasione propizia per distruggere i loro avversari.]
Lo stesso giorno B. Barère de Vieuzac propone che si formi un "Comitato di esecuzione" ridotto a 9 membri e chiede che "M. Isnard, Cambacérès, N. de Condorcet e J.-A. Thuriot de la Rozière si riuniscano per presentare un progetto di decreto. La sua proposta viene accettata ma la Convenzione scarta N. de Condorcet e Cambacérès in favore di G.-J. Danton e B. Barère de Vieuzac.
I giacobini inviano a tutti i club affiliati una richiesta di epurazione della Convenzione da tutti i suoi membri infedeli o che hanno tradito i loro doveri.
J.-P. Marat
, che presiede l'udienza, firma per primo.
6, la Convenzione crea il "Comitato di salute pubblica", organo di governo, sotto la pressione dei montagnardi, con lo scopo di dirigere le operazioni militari e di controllare il consiglio esecutivo, composto di girondini;
[Tra i 9 membri eletti, in maggioranza montagnardi, tutti, tranne due, fanno parte del "Nuovo Comitato di difesa generale".]
M. Robespierre chiede che siano condotti davanti al Tribunale rivoluzionario Philippe-Égalité e i suoi sodali, gli altri "complici" di Dumouriez:
. J.-P. Brissot,
. F.-N.-L. Buzot,
. A. Gensonné,
. M.-E. Guadet.
. P.-V. Vergniaud.
Annusato il pericolo, i girondini decidono di passare all'offensiva.
8, alcuni della sezione del Buon Consiglio che hanno presentato la petizione vengono alla sbarra per denunciare i complici del traditore Dumouriez (quelli sopra già citati);
la Convenzione passa all'ordine del giorno;
10, nel corso di una seduta furiosa che dura dalle 10 del mattino alle 8 di sera, M. Robespierre legge una lunga requisitoria sapientemente preparata contro i girondini: «La libertà trionferà quando tutti i vili scellerati che denuncio saranno morti».
P.-V. Vergniaud improvvisa una replica folgorante: «Noi, moderati! Io non lo ero, il 10 agosto, Robespierre, quando tu ti nascondevi nel sotterraneo!».
Intanto i deputati si presentano armati alle sedute.
11, alla Convenzione il girondino C.-R. Lauze de Perret si precipita verso i montagnardi sguainando la spada con un furore tale che uno di loro prende in mano una pistola costringendolo a battere in ritirata;
[Di sicuro il senso di civiltà che aveva dimostrato la Costituente e si era già alterato alla Legislativa, è ora scomparso del tutto alla Convenzione.]
I girondini, visto che anche i deputati della "Pianura" detestano J.-P. Marat, tentano un colpo decisivo chiedendo la sua messa in stato d'accusa.
13, dopo due giorni di battaglia parlamentare si procede a un voto nominale che dura nove ore;
J.-P. Marat è messo in stato d'accusa con una maggioranza di 222 voti contro 99, e 41 astenuti; più della metà dei membri della Convenzione non hanno preso parte al voto;
15, la Convenzione decide che dedicherà tutti i lunedì, mercoledì e sabato ai progetti di Costituzione presentati.
[Ne sono giunti infatti ben 300.]
17, a nome del "Comitato dei sei" Ch.-G. Romme presenta un'analisi dei differenti progetti di Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo.
B. Barère de Vieuzac chiede quindi quale priorità sia data al progetto del N. de Condorcet. Dopo un dibattito, l'articolo 1 della Dichiarazione – con una leggera modifica formale suggerita da P.-V. Vergniaud – è votato all'unanimità;
18, nuovo presidente (18 apr-2 mag) della Convenzione è M.-D. Lasource;
un'assemblea generale dei sindaci e degli ufficiali municipali di Parigi e della periferia chiede delle misure radicali per far fronte alla crisi;
19, sono votati gli articoli da 11 a 19 della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo;
22, sono votati gli articoli da 21 a 23 della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo;
24, l'assoluzione di J.-P. Marat, messo in stato di accusa dai girondini, scuote definitivamente il loro prestigio;
lo stesso giorno M. Robespierre interviene a lungo sulla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo. Egli nega al diritto di proprietà il suo carattere assoluto. Reclama la progressività dell'imposta. D'altra parte rivendica il diritto agli aiuti, il diritto al lavoro;
26, la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo viene votata nel suo insieme, ad eccezione dell'art. 6 sulla libertà dei culti, che è riservata;
da questo momento (e fino all'8 maggio) la discussione sulla Costituzione si ferma.

Lo stesso mese, l'astronomo e geodeta P.-F.-A. Méchain subisce un incidente, rimanendo per una settimana in coma: costole e spalle fratturate.

Maggio
2
, nuovo presidente (2-16 maggio) della Convenzione è J.-B. Boyer-Fonfrède;
3, VANDEA, i vandeani guidati dal marchese di Bonchamps e il conte de La Rochejaquelein prendono Bressuire.
4, viene votata una legge che fissa il prezzo massimo del grano e regola strettamente il commercio dei grani.
La tensione politica non finisce di salire. Tutto fa presupporre uno scontro decisivo tra le due parti in lotta.
A fianco della Commune si è costituita un'assemblea rivoluzionaria dei commissari delle 48 sezioni di Parigi, che risiede all'Évêché.
Dal canto suo la Gironda si appella a "tutte le persone oneste", ai fautori dell'ordine, affinché si organizzino a loro volta nelle sezioni.
VANDEA, lo stesso giorno, i vandeani guidati dal marchese di Bonchamps e il del conte de La Rochejaquelein prendono Thouars.
[Nei giorni successivi l'armata vandeana cercherà di conquistare la capitale della Vandea, Fontenay-le-Comte.]

8, al "Club dei giacobini" M. Robespierre esclama: «Chi non è per il popolo, chi ha dei pantaloni dorati è il nemico giurato di tutti i sans-culottes»;
alla Convenzione riprende il dibattito sulla Costituzione;
P.-V. Vergniaud supplica la Convenzione di portare a termine il suo lavoro: «La Nazione vuole una Costituzione. La sua maledizione aspetta colui tra di noi che cercasse di ritardare l'esecuzione della sua volontà suprema». E propone un piano di discussione. Fatica sprecata.
10, M. Robespierre denuncia ogni tentativo volto ad accelerare l'esame della questione costituzionale;
dopo aver votato ancora una volta l'art. 1 del progetto, la Convenzione decreta che il "Comitato dei sei" gli sottoponga una "serie di questioni"; questa decisione implica l'abbandono del progetto del N. de Condorcet, come base della discussione, che viene di fatto insabbiato.
Lo stesso giorno la Convenzione lascia il Maneggio per stabilirsi nel palazzo delle Tuileries, nella vecchia sala delle Macchine situata tra il padiglione dell'Orologio e il padiglione di Marsan.
[I membri della Convenzione non hanno guadagnato nulla dal cambiamento: la sala, alta 18 metri, rappresenta un rettangolo m. 42x15. Le tribune, immense, possono contenere più di 1500 persone. I deputati, al contratrio, stanno serrati su dei gradini stretti. L'aerazione è cattiva, l'acustica detestabile.
Per una particolare attenzione, la ghigliottina, finora installata nella corte delle Tuileries, viene trasferita sulla piazza della Rivoluzione.]
13, salito alla tribuna, N. de Condorcet fa un breve discorso; dopo aver nuovamente richiamato l'attenzione sui "pericoli ai quali i nostri turbamenti interiori e le nostre divisioni intestine espongono la Repubblica", indica il solo rimedio: «La creazione di una Costituzione repubblicana»; in proposito propone alla Convenzione di fissare il 1° novembre come termine ultimo per la sua ratifica. In caso contrario l'assemblea, avendo dimostrato la sua impotenza, sarà sciolta e subito eletta una nuova Convenzione.
Alla fine un nuovo piano viene sostituito al suo.
15, M.-E. Guadet denuncia un complotto fomentato contro la Convenzione e chiede l'annullamento della municipalità di Parigi e la riunione dei supplenti dei deputati a Bourges.
Per evitare che la Convenzione non si pronunci, B. Barère de Vieuzac, a nome del "Comitato di salute pubblica" propone abilmente la creazione di una Commissione di dodici membri dove si prenderanno "le misure necessarie per la tranquillità pubblica". La Convenzione segue B. Barère de Vieuzac.
16, nuovo presidente (16-30 maggio) della Convenzione è M. Isnard;
VANDEA, lo stesso giorno, l'armata vandeana fa un primo tentativo di conquistare la capitale della Vandea, Fontenay-le-Comte, ma l'esercito del centro, guidato dal del conte de La Rochejaquelein, marchese di Lescure, M.-L.-J. Gigot d'Elbée, J. Cathelineau, J.-N. Stofflet e il marchese di Bonchamps, viene respinto nonostante la superiorità numerica, perdendo gran parte dei cannoni;

20, vengono eletti i membri della "Commissione dei Dodici" [21 maggio-2 giugno], tutti appartenenti alla destra dell'assemblea o nemici della Montagna:

"Commissione dei Dodici"
Tutti gli esponenti della "Commissione dei Dodici" (esclusi J.-B. Boyer-Fonfrède e Ch. Saint-Martin Valogne):
01 F. Bergoeing  
02 J. Boilleau  
03 J.-B. Boyer-Fonfrède  
04 J.-F.-M. Gardien (patriota sospetto)
05 J.-R. Gomaire (patriota sospetto)
06 Bertrand la Hosdipière (patriota sospetto)
07 A.-B.-F. Le Goazre de Kervélégan (patriota sospetto)
08 H. Larivière (patriota sospetto)
09 É. Mollevaut (patriota sospetto)
10 J.-P. Rabaut Saint-Étienne (patriota sospetto)
11 Ch. Saint-Martin Valogne  
12 L.-F.-S. Viger [o Vigée] (patriota sospetto)
 



questa commissione straordinaria si mette subito al lavoro;
23, tre sezioni di Parigi denunciano alla Convenzione la decisione, presa in un'adunanza presieduta dal sindaco J.-N. Pache, di tentare, un 20 agosto (o per meglio dire un 2 settembre), un colpo di mano contro i deputati girondini;
24, la "Commissione dei Dodici" ordina una mezza dozzina di arresti, tra cui quello di J.-R. Hébert, sostituto del procuratore della Commune e redattore di «Père Duquesne»;
25, una deputazione del Consiglio generale viene a protestare contro le rivelazioni delle tre sezioni reclamando in modi violenti la liberazione di J.-R. Hébert; il focoso M. Isnard, che presiede la Convenzione, proferisce violente minacce contro la capitale: «Se mai la Convenzione fosse avvilita… presto si cercherebbe sulle rive della Senna se Parigi è esistita…»;
G.-J. Danton protesta contro questa imprecazione che ricorda il manifesto del duca di Brunswick.
B. Barère de Vieuzac
afferma che il "Comitato di salute pubblica", "che si onora di non essere di nessun partito e non stima l'influenza di Marat più di quella di Brissot", si dichiara neutro.
VANDEA, lo stesso giorno l'armata vandeana fa un secondo tentativo di conquistare la capitale della Vandea, Fontenay-le-Comte; questa volta l'esercito del centro, guidato dal del conte de La Rochejaquelein, marchese di Lescure, M.-L.-J. Gigot d'Elbée, J. Cathelineau, J.-N. Stofflet e il marchese di Bonchamps, riesce a sconfiggere i 6.000 uomini del gen. Alexis Chalbos, la metà dei quali viene fatta prigioniera, mentre i restanti si danno alla fuga.

26, al "Club dei giacobini" M. Robespierre chiama il popolo all'insurrezione contro i deputati girondini;
17 sezioni sezioni si presentano quindi alla sbarra della Convenzione;
27, … altre 35 sezioni si presentano di nuovo alla sbarra della Convenzione: si scatena l'offensiva dei montagnardi;
M.-J. Hérault de Séchelles, che presiede l'assemblea, mette ai voti una mozione montagnarda che riprende la petizione; nel tumulto alcuni delegati delle 28 sezioni di Parigi, giunti a chiedere il rilascio di J.-R. Hébert, seduti tra i deputati prendono parte al voto; la mozione viene adottata.
28, i girondini denunciano l'illegalità del decreto della vigilia; viene quindi deciso quasi all'unanimità di pronunciarsi per voto nominale sulla questione essenziale: il decreto che ha annullato la "Commissione dei Dodici", sarà abrogato?
A questo punto votare "sì" significa ristabilire la Commissione e pronunciarsi a favore dei girondini, votare "no" significa stare dalla parte dei montagnardi.
Su 517 votanti, 279 votano sì, 238 votano no; la maggioranza parlamentare sta dalla parte della Gironda.
Nella notte, all'Évêché si costituisce un Comitato insurrezionale segreto di nove membri.
Lo stesso giorno viene ghigliottinato il gen. conte A.Ph. de Custine ex comandante in capo dell'esercito del Nord.
29, nel rapporto presentato da B. Barère de Vieuzac a nome del "Comitato di salute pubblica", l'appello alla conciliazione e alla tregua reclamato da G.-J. Danton si unisce agli stessi propositi del N. de Condorcet … ma ormai è troppo tardi.
Lo stesso giorno la Convenzione, su proposta di B. Barère de Vieuzac, aggiunge al "Comitato di Salute pubblica" un "Comitato speciale" di cinque membri incaricato di presentargli un progetto di Costituzione entro otto giorni.

"Comitato speciale"
[È incaricato di presentare un progetto di Costituzione]
01 G.-A. Couthon  
02 M.-J. Hérault de Séchelles  
03 Mathieu  
04 Ch.-G. Romme  
05 L.-A. Saint-Just  
 


30, nuovo presidente (30 mag-13 giu) della Convenzione è François-René-Auguste Mallarmé;
31, riunita dalle 6 del mattino, la Convenzione vive tutta la giornata in un'atmosfera febbrile;
i 48 presidenti di club e i 48 membri delle giunte rivoluzionarie si uniscono con una parte degli elettori di Parigi, aboliscono il corpo municipale creandone uno nuovo denominato "Municipalità rivoluzionaria", con poteri illimitati;
[Secondo i metodi approvati il 10 agosto 1792, la Commune, investita dai delegati dell'Évêché, è stata abolita, poi reintegrata nelle sue funzioni, sotto l'autorità del "Comitato insurrezionale". Per controllare la Guardia nazionale, Hanriot è stato nominato comandante dell'armata parigina, al posto di Sauterre partito per la Vandea, ed è stata decretata una indennità di 40 soldi al giorno a favore delle guardie nazionali povere.]
Alla testa della giunta d'insurrezione, J.-N. Pache, sindaco di Parigi, non solo reclama l'annullamento della "Commissione dei Dodici" ma l'arresto di 22 principali deputati girondini*, di altri membri della Commissione e di due ministri: É. Clavière e P. Lebrun-Tondu.
[*Senza fare i nomi, spetterà a J.-P. Marat fare la lista; tra gli altri quest'ultimo ne nominerà due che non sono brissotins ma sans-culottes: J.-F. Ducos e Lanthenas (neutrale); alla richiesta del perché della scelta anche di questi due, egli risponde: «que diable voulez vous que je fasse, il m'en faut vingt-deux». Pur tuttavia alla seduta successiva ne includerà un altro: Valazé.]

A questo punto interviene M. Robespierre chiedendo un decreto di messa in stato d'accusa di coloro che sono stati denunciati dalle sezioni di Parigi.
La Convenzione si allinea ai voleri di B. Barère de Vieuzac e decide la soppressione della "Commissione dei Dodici".
La stessa sera, su iniziativa degli arrabbiati, suonano di nuovo le campane a martello. Malgrado le pressioni della Commune e del Comitato insurrezionale, la Convenzione leva la seduta senza aver preso una decisione.

VANDEA, solo dopo questo mese i capi vandeani preferiscono eleggere un generale con poteri su tutta l'armata. A volte essi litigano sulla tattica militare da seguire e questo causa loro molte perdite sia in fatto di uomini sia dal punto di vista strategico. Per ovviare al problema, eleggoro quindi un comandante in capo, che chiamano "generalissimo", con il compito di tenere uniti tutti gli eserciti con i loro rispettivi comandanti, anche se per progettare le future azioni dell'armata vandeana continuano a riunirsi in consiglio.
Come primo generalissimo dell' "Esercito cattolico e reale" viene scelto J. Cathelineau, che è tra i pochi a non provenire da una famiglia nobile, è l'unico a non essere stato addestrato all'arte militare e non ha combattuto altre guerra prima di allora. Tuttavia, è stato il primo a guidare l'insurrezione e per questo ha per primo tale grado.

Fanatizzata dal clero, l' "armata cattolica e reale" è comandata:
da nobili realisti come: 
. M.-L.-J. Gigot d'Elbée 
. conte de La Rochejaquelein
. marchese di Bonchamps
. F.-A. de Charette
. marchese di Lescure 
ma anche da plebei come: 
. J. Chatelineau 
. J.-N. Stofflet;
favoriti dalla natura del terreno, boscoso e propizio alle imboscate, e incoraggiati dai rovesci politico-militari subiti dalla Convenzione, gli insorti dirigono una serie di riusciti attacchi contro i maggiori centri della regione.
Nello stesso tempo a Parigi cresce l'agitazione per le sussistenze; noti arrabbiati, come Parlet, Lazavski, Fournier [l'americano], fomentano l'insurrezione, ma una fredda pioggia invernale disperde la folla radunata davanti all'assemblea prima dell'arrivo dei federati di Brest richiesto dai deputati girondini.
Gli insorti della Vandea si impadroniscono di Bressuire, Thouars, Fontenay, Saumur e battono ripetutamente le scadenti truppe inviate dal governo repubblicano.

Intanto le più raguardevoli città del mezzogionro di Francia, energicamente pronunciatesi in favore dei girondini, inviano i loro deputati a Caen dove i deputati proscritti hanno costituito una giunta di governo sotto il nome di "Assemblea dei dipartimenti riuniti". Si forma subito un esercito alla guida del gen. G.F. Wimpfen ma, appena organizzato e formato da giovani inabili al servizio militare, si disperde presto a Varnon davanti alle truppe organizzate e disciplinate del "Comitato di salute pubblica";
allora i deputati proscritti cercano rifugio nel dipartimento della Gironda. Ma qui sono stati preceduti dai commissari della Convenzione che eseguono approfondite indagini ordinate e dirette da J.-L. Tallien.
Nascosti grazie alle cure generose di alcuni abitanti della piccola città di St-Emilion (città natale di M.-E. Guadet), riescono per il momento a sfuggire alla cattura.

Giugno
, sabato, durante la seduta la petizione della Commune e del Comitato rivoluzionario richiedente l'arresto dei girondini viene rinviata al "Comitato di salute pubblica" perché ne faccia rapporto nei tre giorni successivi.
[Nulla dunque, allo stato delle cose, dovrebbe succedere la domencia.]
Nella notte Hanriot, su ordine della Commune e del Comitato insurrezionale, fa circondare la Convenzione da imponenti forze armate: 100.000 uomini e 150 cannoni;
2, domenica, gli eletti che prendono parte alla Convenzione accerchiata sono poco numerosi; i principali girondini sono assenti;
verso le 14:00, quando i deputati stanno per lasciare la sala, viene loro sbarrata la via;
dietro a M.-J. Hérault de Séchelles, che presiede, i deputati alla Convenzione escono in processione verso le truppe schierate alle Tuileries; Hanriot rifiuta loro il passaggio; i cannoni sono puntati, tutte le porte chiuse.

II fase: 3-6-1793/26-7-1794

È il colpo di forza contro la rappresentanza nazionale.
I deputati rientrano nella sala delle udienze.
La giunta d'insurrezione rinnova le sue domande.
J.-D. Lanjuinais chiede invano che la giunta insurrezionale sia sciolta.
La giunta, ammessa alla sbarra, presenta le liste di proscrizione e come si passa all'ordine del giorno i petizionari si precipitano sui proscritti minacciando di trucidarli in seno all'assemblea.
La Convenzione – o piuttosto la maggioranza dei deputati presenti, meno di 150, ai quali si sono di nuovo mischiati sui banchi i delegati delle sezioni – vota nel più grande disordine l'arresto al loro domicilio, sotto la salvaguardia del popolo francese e la lealtà degli abitanti di Parigi, di 29 deputati girondini + 2 ministri:

2 giugno
31 Arrestati
20 deputati girondini:
01

Ch.-J.-M. Barbaroux

Marsiglia
[fugge a Evreux e poi a Caen; a St.-Emilion (presso Castillon) si spara un colpo in testa per non cadere nelle mani giustizieri ma riesce soltanto a rompersi la mascella; il 25 giugno 1794 sarà ghigliottinato a Bordeaux.]
02 F. Bergoeing

Saint-Macaire
[dopo il 28 luglio, decretato traditore della patria, si nasconderà a Saint-Macaire fino a dopo il 9 Termidoro (27 luglio 1794).]
03 J.-B.-B.H. Birotteau

Perpignan
[rifugiatosi a Bordeaux, viene arrestato e poi ghigliottinato, il 24 ottobre, in piazza Dauphine.]
04 J.-P. Brissot

Chartres
[scoperto a Moulins, sarà ricondotto a Parigi.]
05 F.-N.-L. Buzot

Évreux (Eure)
[fugge a Evreux e poi a Caen; a St.-Emilion viene trovato nel bosco mezzo divorato dai cani.]
06 N. Chambon de Montaux

Limeil-Brévannes
 
07 A. Gensonné

Bordeaux
[rimane a Parigi.]
08 A.-J. Gorsas

Limoges (Haute-Vienne)
[fugge a Evreux e poi a Caen; rimane nascosto per qualche tempo in Bretagna, poi commette l'inconcepibile imprudenza di rientrare a Parigi per far visita in pieno giorno ad una delle sue vecchie amanti, Brigitte Mathey, che tiene un gabinetto di lettura al Palais-Royal; riconosciuto, sarà subito ghigliottinato il 7 ottobre a Parigi.]
09 M.-E. Guadet

Saint-Émilion
[fugge a Evreux e poi a Caen; arrestato a St.-Emilion viene condotto a Bordeaux e ghigliottinato il 17 giugno.]
10 J.-A. Lafargue de Grangeneuve

Bordeaux
[muore a St.-Emilion; a.f.: ghigliottinato a Bordeaux il 21 dicembre assieme al fratello Jean amministratore del dipartimento.]
11 J.-D. Lanjuinais

Rennes
[raggiunge gli altri a Caen.]
12 M.-D. Lasource [rimane a Parigi.]
13 P. Lehardy

Dinan
 
14 D.-T. Lesage

Chartres
[riesce a fuggire e a rimanere nascosto]
15 Lidon,  
16 J.-B. Louvet

Parigi
[fugge a Evreux e poi a Caen.]
17 J. Pétion de Villeneuve

Chartres
[raggiunge gli altri a Caen; a St.-Emilion viene trovato nel bosco mezzo divorato dai cani.]
18 J.-B. Salle

Vézelise
[fugge a Evreux e poi a Caen; arrestato a St.-Emilion viene condotto a Bordeaux e ghigliottinato il 20 giugno.]
19 Valazé

Alençon
[si pugnalerà a morte il 30 ottobre dopo aver ascoltato la sentenza.]
20 P.-V. Vergniaud

Limoges
[rimane a Parigi.]
Tutti gli esponenti della "Commissione dei Dodici" (esclusi J.-B. Boyer-Fonfrède e Ch. Saint-Martin Valogne):
01 F. Bergoeing [vedi sopra]
02 J. Boilleau

Avallon (Yonne)
 
03 [B. Boyer-Fonfrède]  
04 J.-F.-M. Gardien

Château-Renault
 
05 J.-R. Gomaire

Lorient
[rimane a Parigi e viene incarcerato fino al 27 luglio 1794.]
06 Bertrand la Hosdipière  
07 A.-B.-F. Le Goazre de Kervélégan

Quimper
[si rifugia a Caen, poi nella sua natale Finistère; tornerà in scena nel marzo 1795]
08 H. Larivière

Falaise (Calvados)
[fugge a Evreux e poi a Caen]
09 É. Mollevaut

Jouy-sous-les-Côtes (Meuse)
[riesce a fuggire e a rimanere nascosto]
10 J.-P. Rabaut Saint-Étienne

Nîmes
[sarà ghigliottinato il 5 dicembre]
11 [Ch. Saint-Martin Valogne]  
12 L.-F.-S. Viger [o Vigée]

Rosiers (Maine-et-Loire)
 
E due ministri:
01 É. Clavière

Ginevra
(Istruzione pubblica)
02 P. Lebrun-Tondu

Noyon
(Affari esteri)
[Alla fine si conteranno 43 morti tra i girondini, vittime secondo il Thiers di una generosa utopia.
Nel 1794, il 27 luglio (9 Termidoro) giungerà a salvare i resti del partito; il 9 dicembre, quelli fra i 73 deputati della protesta rimasti ancora vivi, siederanno di nuovo nella Convenzione. Tre mesi dopo ogni traccia di proscrizione sarà cancellata dal richiamo di 22 altri deputati messi fuori legge ancora viventi e la Convenzione li riaccoglierà nel suo seno:
. J.-J. Defermon des Chapelières,
. L.-G. Doulcet,
. A.-B.-F. Le Goazre de Kervélégan,
. M. Isnard,
. D.-T. Lesage
. H. Larivière,
. J.-D. Lanjuinais,
. J.-B. Louvet,
. É. Mollevaut,
. ecc.
Su proposta di A.-C. Thibaudeau, il 2 giugno 1795 sarà fissata con decreto una festa commemorativa il 31 ottobre di ogni anno, come riparazione.]
Numerosi eletti si precipitano all'ufficio di presidenza per denunciare le condizioni scandalose dello scrutinio: M.-J. Hérault de Séchelles leva la seduta. Cade la «Gironda».
Soltanto Ch.-J.-M. Barbaroux e J.-D. Lanjuinais rimangono soli sulla breccia, gli altri si sottraggono all'arresto con la fuga.



6-19, 75 deputati girondini firmano una petizione alla Nazione che "denuncia alla Repubblica intera le scene odiose di cui sono stati testimoni e vittime";
per i fatti del 31 maggio e del 2 giugno essi denunciano la soppressione arbitraria dei giornali, il sequestro e la violazione della corrispondenza, susseguitisi al colpo di forza;
[Sui 12 deputati dell'Aisne, uno è prigioniero degli austriaci, un altro si trova in missione alle armate, e L.-A. Saint-Just siede al Comitato di Salute pubblica; altri 9, tra cui N. de Condorcet, firmano la protesta (Dupin [il Giovane] ritratterà).]
VANDEA, lo stesso giorno 6, i capi dell'esercito del centro e del Mauges decidono di attaccare Saumur; un distaccamento di 1.500 repubblicani viene sconfitto a Vihiers;
8, VANDEA, rinforzi repubblicani diretti a Thouars vengono dispersi a Montreuil-Bellay;
10, VANDEA, i capi dell'esercito del centro e del Mauges occupano Saumur con circa 15.000 fanti e più di 60 cannoni.
F.-A. de Charette, che finisce per imporsi sulle altre bande nella Marais Breton, dopo numerosi fallimenti in aprile, occupa Machecoul, difesa da 1.300 uomini, alla testa di circa 15.000 uomini; i repubblicani lasciano sul campo di battaglia 200 morti e una decina di cannoni. Questo successo apre la strada per Nantes. Nel frattempo, l'esercito di marchese di Lescure parte da Saumur…

Lo steso giorno, lunedì, al mattino, il progetto di Costituzione elaborato dal "Comitato speciale" è terminato e adottato dal "Comitato di Salute pubblica"; nel pomeriggio viene letto alla Convenzione da M.-J. Hérault de Séchelles;
11, inizia la discussione del progetto di Costituzione;
[Condotta a passo di carica, terminerà il giorno 24.]
13, nuovo presidente (13-27 giugno) della Convenzione è Collot d'Herbois;

chiusura della Borsa;
l'armata cattolica e reale della Vandea, forte ormai di centomila uomini, muove contro Nantes ma la spedizione fallisce;
intanto le squadre inglesi degli ammiragli Hood, Gell e Gasby si concentrano a Gibilterra;

18, VANDEA, l'esercito di marchese di Lescure partito da Saumur il 10, prende Angers, abbandonata dai 5.000 uomini della guarnigione che la presidiavano e alla fine della battaglia vi fa celebrare una Messa. Allora F.-A. de Charette gli scrive per proporgli di unirsi a lui per attaccare Nantes, ma senza neanche attendere la risposta, avanza verso la città con 20.000 uomini.
A Nantes, nonostante la divisione tra il popolo (montagnardi) e la borghesia (girondini), gli abitanti si rifiutano di evacuare la città come ha loro ordinato F.-A. de Charette prima dello scontro; ma, anzi, organizzano una sorta di resistenza che raccoglie tutti i cannoni e tutte le barche disponibili – Nantes è attraversata dal fiume Erdre e dal Sèvre Nantaise – per un'eventuale fuga.
La città è difesa dagli uomini del gen. J.-B.-C. de Canclaux, capo dell'esercito delle coste di Brest, che riunisce 3.000 uomini tra fanti e cavalieri, ai quali si aggiungono 2.000 volontari, 5.000 guardie nazionali e 2.000 operai usati per la riparazione delle armi, per un totale di 12.000 uomini contro i 15.000 di F.-A. de Charette che staziona sulla riva sinistra della Loira e i 18.000 del marchese di Lescure sulla riva destra (che poi non arriveranno).

VANDEA, F.-J.-H. Lyrot forma i campi di La Louée e di Saint-Julien a due leghe da Nantes. Tra Nantes e Montaigu, lui e d'Esigny hanno 3-4.000 uomini. Si devono difendere dalla parte di Nantes.
F.-A. de Charette deve invece occupare, con le proprie truppe e con quelle di F.-J.-H. Lyrot, la riva sinistra della Loira, davanti ai sobborghi del Pont-Rousseau e di Saint-Jacques. Essi devono tenere i repubblicani sotto il fuoco della loro artiglieria, mentre l' "Esercito cattolico e reale" giunto dalle strade di Rennes, Vannes e Parigi, invaderà la città da nord ed est.
20, VANDEA, F.-J.-H. Lyrot tende un'imboscata alle truppe di J.-M. Beysser, tenta di catturarlo e gli infligge una sconfitta. La cavalleria realista insegue la legione nantese. Con 10.000 uomini e 12 cannoni F.-J.-H. Lyrot occupa La Croix-Moriceau.

24, guidata dalla Montagna (M. Robespierre), la Convenzione vara una Nuova costituzione democratica (124 articoli), molto più corta del progetto (370 articoli) presentato dal N. de Condorcet;
[Soprattutto essa abbandona il principio delle revisioni periodiche della Costituzione sottomesse all'approvazione popolare.]
Preceduta da una Dichiarazione dei diritti che alla libertà e all'uguaglianza unisce il diritto alla sussistenza, al lavoro e all'istruzione, sarà sottoposta alle assemblee popolari tra il 2 e il 24 luglio e sarà proclamata il 10 agosto… ma non entrerà mai in vigore a causa dello stato di emergenza politica e sociale; 
[Essa pone all'art. 7 della sua Dichiarazione dei diritti che: "le droit de manifester sa pensée et ses opinions… le libre exercise des cultes ne pouvaient être interdits"; di tale disposto uno dei giacobini fa per tutti gli altri questo apprezzamento: "poiché la Convenzione intende di garantire la libertà dei culti, è necessario ancora perdonare tale debolezza al resto della generazione".]
Grazie al suo Comitato di Salute pubblica e all'adozione di misure eccezionali, la Convenzione salva la Rivoluzione.
Intanto, tra i girondini colpiti dal decreto di messa in stato d'accusa, alcuni si sottomettono all'ordine di arresto, altri raggiungono i dipartimenti dove i focolai d'insurrezione si moltiplicano.
Le notizie della guerra sono pessime.
Il corso dell'assignat crolla.
[Scambiato in maggio a 53,10 franchi, l'assignat di 100 franchi vale soltanto 37,10 in giugno, 24,00 in luglio.]
Alla profonda angoscia dei repubblicani e dei patrioti, si aggiunge il dolore di sapere di amici arrestati o proscritti.
27, nuovo presidente (27 giu-11 lug) della Convenzione è J.-A. Thuriot de la Rozière;
28, VANDEA, F.-J.-H. Lyrot combatte ai lati di F.-A. de Charette e le sue truppe attaccano il posto di Saint-Jacques e la Porte de Rennes; egli vuole prendere a qualsiasi costo il sobborgo Saint-Jacques;


28-29, VANDEA, "battaglia di Nantes", tra vandeani e repubblicani: nonostante la netta superiorità numerica dei primi, la battaglia avviene la prima importante sconfitta dell'armata vandeana: a Nantes infatti stanno arrivando i rinforzi per l'esercito repubblicano, ma prima di giungere in città sono tutti intercettati dalle truppe del marchese di Bonchamps, M.-L.-J. Gigot d'Elbée e J. Cathelineau, che a loro volta stanno andando in soccorso di F.-A. de Charette. Nonostante tutte le colonne repubblicane siano completamente sconfitte o messe in rotta, i capi vandeani arrivano in momenti diversi e a causa di questa perdita di tempo, l'esercito del gen. J.-B.-C. de Canclaux riesce a far ritirare F.-A. de Charette dalla città; inoltre a decidere le sorti della battaglia influisce anche la morte di J. Cathelineau, che è raggiunto da un proiettile vagante. Ciò porta scompiglio nell'esercito vandeano, che abbandona rapidamente la città. Viene eletto come nuovo generalissimo M.-L.-J. Gigot d'Elbée.
29, VANDEA, ore 04:00 ca, F.-J.-H. Lyrot, con circa 5.000 uomini, prende posizione sul posto di Saint-Jacques; ore 07:00, i due capi vandeani non hanno nessuna notizia dalle altre armate e nessun rumore di cannone si fa sentire a nord e ad est della Loira; essi sono soli e decidono di rallentare il fuoco. Alcune ore più tardi, quando F.-J.-H. Lyrot e F.-A. de Charette hanno rallentato il fuoco, il marchese di Bonchamps e i suoi 8.000 uomini arrivano, dalla strada di Parigi, in vista del sobborgo Saint-Donatien.
Il combattimento è violento, ma i vandeani avanzano ed arrivano in vista della cattedrale Saint-Pierre. Il marchese di Bonchamps non sente, lui neppure, i cannoni di M.-L.-J. Gigot d'Elbée e J. Cathelineau.
Nantes non viene presa perché la sua situazione geografica è particolare: il suo fiume (la Loira) e i suoi due affluenti (la Sèvre nantaise e l'Erdre) la protegono. A sud, F.-A. de Charette non può unirsi con F.-J.-H. Lyrot, essendo le due armate separate dalla Sèvre nantaise. I battelli che F.-J.-H. Lyrot aveva preparato per superare la riva sono affondati. Essi non possono dunque unire le loro forze contro l'artiglieria di J.-M. Beysser e del gen. Boisguillon. Essi non hanno avuto notizia del combattimento di Niort e dal ritardo della loro armata, poiché ne sono separati dalla Loira. Nessun messaggero attraversa il fiume. Proprio come F.-A. de Charette, anche F.-J.-H. Lyrot comincia a ordinare il ritiro delle sue truppe verso Ancenis.


30, VANDEA, il gen. A.-L. de Gontaut-Biron, generale dell'esercito delle coste de La Rochelle, ordina a F.-J. Westermann di condurre una spedizione nel cuore della "Vandea Militare": alla testa di 4.000 uomini, riconquista Parthenay.

Lo stesso giorno, A. Dumont, a nome del "Comitato di Sicurezza generale" informa la Convenzione della petizione dei 75 girondini, chiedendo un mandato d'arresto per i firmatari;
l'assemblea, esitante, si limita a rinviare l'affare al Comitato di Salute pubblica;
[Per tutti i firmatari della petizione la Convenzione decreterà un mandato d'arresto il 3 ottobre successivo.]

Lo stesso mese, contro i vincitori del 2 giugno, N. de Condorcet lancia un'accusa terribile, quella di preparare, con questa Costituzione, il ritorno della monarchia e di favorire la suddivisione della Francia in Stati confederati.
Queste imputazioni circa il testo e le intenzioni dei montagnardi sono assurde e non possono che essergli fatali!
Pubblicando questa requisitoria – e denunciando quindi i montagnardi di essere monarchici e federalisti –, egli si mette deliberatamente a fianco dei girondini sconfitti, perdendosi così irrimediabilmente.

Luglio
3
, VANDEA, il gen. di brigata F.-J. Westermann riconquista Châtillon-sur-Sèvre; i 10.000 vandeani incaricati della sua difesa nel tentativo di evitare lo scontro, rilasciano 2.000 prigionieri repubblicani, ma vengono ugualmente attaccati: la città viene poi saccheggiata e i repubblicani possono impossessarsi degli archivi dei vandeani;
4, VANDEA, 25.000 contadini si riuniscono nei dintorni della città e sorprendono gen. di brigata F.-J. Westermann ancora all'interno di Châtillon-sur-Sévre; alla fine dello scontro il generale repubblicano riesce a scappare con appena 500 uomini, lasciando sul campo 3.000 uomini tra morti e feriti, tutti i suoi cannoni e qualche centinaio di prigionieri; tuttavia, questo attacco mal condotto impedisce ai vandeani di tentare un secondo assalto contro Nantes. Decidono così di ritirarsi e riattraversano in massa la riva sinistra della Loira per proteggere i loro territori, riconquistando tutte le città occupate dal il gen. di brigata F.-J. Westermann.
Dopo la sconfitta di Nantes, i vandeani si ritirano a Luçon, sede vescovile della Vandea e importante centro di approvvigionamento dei repubblicani.


8, alla Convenzione F. Chabot chiede il parere, a nome del Comitato di Salute pubblica, circa uno scritto attribuito al N. de Condorcet che "solo per essere stato membro dell'Académie, crede di poter dare delle leggi alla Repubblica francese…";
[Egli precisa di avere avuto questo scritto dagli amministratori di Abbeville che l'hanno trovato nella posta inviata dal deputato L.-A. Devérité al sindaco di questa città. L'ufficiale di Posta, sospettoso, l'ha consegnato agli amministratori.
Egli aggiunge di non avere la prova che questo scritto sia della mano del marchese, ma ci sono delle frasi identiche a quelle scritte in una lettera originale da lui firmata e inviata agli amministratori del dipartimento dell'Aisne per convincerli a inviare una forza armata contro Parigi.
L.-A. Devérité, deputato della Somme che non ha votato la morte del re, sfuggirà all'arresto. Alla Convenzione dopo il 9 Termidoro, A. Dumont, ex membro del "Comitato di Sicurezza generale" con F. Chabot, preciserà: «Credo di dover dire la verità al riguardo. Egli aveva inviato nel suo dipartimento un esemplare della nostra Costituzione e un'altra di quella presentata dal marchese di Condorcet, con questa parola in testa: "Scegliete". Credetti di vedere in questa espressione un'intenzione perfida e chiesi un mandato d'arresto».]
F. Chabot chiede un mandato d'arresto contro N. de Condorcet con l'accusa di "complotto contro la sicurezza dello Stato", aggiungendo il nome di L.-A. Devérité, per accreditare senza dubbio la tesi del complotto.
[Il mandato d'arresto è firmato da: F. Chabot, Drouet, Ingnaud, Pinet [il Vecchio].]
10, il Comitato di salute pubblica viene completamente rinnovato (Grande Comitato) e composto di nove membri:

"Comitato di salute pubblica"
[Grande Comitato]
01
B. Barère de Vieuzac  
02
G.-A. Couthon  
03
Th.-A. de Gasparin  
04
A. Jeanbon Saint-André  
05
M.-J. Hérault de Séchelles  
06
J.-B.-R. Lindet  
07
Prieur de la Marne  
08
L.-A.-L. Saint Just  
09
J.-A. Thuriot de la Rozière  
 

VANDEA, lo stesso giorno i vandeani, nel frattempo ritiratisi a Luçon, sede vescovile della Vandea e importante centro di approvvigionamento dei repubblicani, fanno un primo tentativo con M.-L.-J. Gigot d'Elbée, ma falliscono. In loro appoggio arriva allora F.-A. de Charette.

11, nuovo presidente (11-15 luglio) della Convenzione è A. Jeanbon Saint-André;
13, J.-P. Marat viene assassinato da M.-A.-Ch. de Corday d'Armont che, subito arrestata, viene condannata a morte e ghigliottinata.
15, nuovo presidente (15 lug-8 ago) della Convenzione è G.-J. Danton;
la flotta inglese e la spagnola comandata da don Borjad Gamachos, incrociano davanti alla rada di Tolone;
20, la Corte di Napoli stipula un'alleanza segreta con l'Inghilterra;
24
, viene approvata la nuova Costituzione;
[Con 1.801.918 voti contro 11.610. Il numero delle astensioni è quindi considerevole. Sarà proclamata il 10 agosto.]
27
, dopo le dimissioni di Th.-A. de Gasparin, al "Comitato di salute pubblica" lo sostituisce M. Robespierre;

Agosto
, la Convenzione stabilisce, con una legge, l'uniformità e il sistema di pesi e misure sul territorio della Repubblica;
[Questa legge istituisce un sistema metrico provvisorio; l'Accademia delle scienze fissa quindi:
- lunghezza del metro provvisorio: 36 pollici, 11 linee e 44 centesimi di tesa del Perù;
- chilogrammo provvisorio: 2 libbre, 5 grossi, 49 grani, o 18.841 grani, del marco medio della pila di Carlo Magno.]
VANDEA, lo stesso giorno, in seguito alla prima sconfitta dei vandeani nella battaglia di Nantes, la Convenzione approva una legge che prevede di dare fuoco a tutti i boschi della Vandea nei quali si nascondono gli insorti e di requisire ogni loro bene.

8, nuovo presidente (8-22 agosto) della Convenzione è M.-J. Hérault de Séchelles;
vengono soppresse le Accademie;
10, prima festa della Ragione, in piazza della Bastiglia;
in esecuzione di un decreto emanato dalla Convenzione, viene inaugurato il Museo del Louvre, fondato l'anno precedente;
14
, nel Comitato di salute pubblica (Grande Comitato) entrano:
. L.-N.-M. Carnot,
. Prieur de la Côte d'Or.
VANDEA, lo stesso giorno i vandeani vengono attaccati dal gen. A. Tuncq nel luogo in cui sarebbe dovuto avvenire l'incontro tra i due capi vandeani (F.-A. de Charette e M.-L.-J. Gigot d'Elbée), a Sainte-Hermine poco lontano da Luçon.
Lo stesso giorno la Convenzione ordina a J.-B. Carrier, di andare a Nantes e formare un Tribunale rivoluzionario per giudicare i prigionieri vandeani e tutti quelli che si oppongonno alla repubblica.
22, nuovo presidente (22 ago-5 set) della Convenzione è M. Robespierre;
23, viene proclamata la leva di massa e sotto la direzione di L.-N.-M. Carnot viene compiuto un grande sforzo per armare un esercito di 750.000 uomini;
VANDEA, l'armata della Vandea subisce un ulteriore scacco sotto le mura di Luçon venendo quindi incalzata dalle truppe repubblicane comandate dai generali J.-B. Kléber e F.-J. Westermann;
27, Tolone si arrende agli alleati;

Settembre
, al Comitato di salute pubblica (Grande Comitato) si aggiungono:
. J.-N. Billaud-Varenne,
. Collot d'Herbois;

"Comitato di salute pubblica"
[Grande Comitato allargato a 11 membri]
01
B. Barère de Vieuzac  
02
J.-N. Billaud-Varenne aggiunto il 1° settembre 1793
03
Collot d'Herbois aggiunto il 1° settembre 1793
04
G.-A. Couthon  
05
Th.-A. de Gasparin  
06
A. Jeanbon Saint-André  
07
M.-J. Hérault de Séchelles  
08
J.-B.-R. Lindet  
09
Prieur de la Marne  
10
L.-A.-L. Saint Just  
11
J.-A. Thuriot de la Rozière  
 


4-5, per un anno intero questo Comitato di salute pubblica (Grande Comitato) accentra in sé il governo civile e militare della Francia;
impone il "terrore" all'ordine del giorno e costituisce un esercito rivoluzionario per garantire gli approvvigionamenti alla capitale;
i membri degli arrabbiati, tranne J.-F. Varlet, vengono incarcerati ed assassinati;
5, nuovo presidente (5-19 settembre) della Convenzione è J.-N. Billaud-Varenne;
6-8, VANDEA, poiché la sconfitta dei vandeani tarda ad arrivare, la Convenzione reagisce inviando truppe fresche, i Magontini (Mayençais) (dal nome della guarnigione di Magonza, il reggimento che era stato sconfitto nell'assedio di Magonza), comandato da J.-B. Kléber.
Arrivati ora Nantes (6-8 settembre), passano sotto il comando del gen. J.-B.-C. de Canclaux, capo dell'esercito dell'Ovest (fino al 1º ottobre 1793).
11, creazione della "Commissione temporanea dei pesi e misure", presieduta da J.-Ch. Borda;
18, VANDEA, tutti i capi vandeani con i loro eserciti si riuniscono nelle campagne attorno a Torfou [F.-J.-H. Lyrot attacca a Clisson] e si scontrano con i Magontini di Klèber e gli uomini di del gen. J.-B.-C. de Canclaux: per la prima volta dall'inizio della guerra, i vandeani devono combattere contro un vero e proprio esercito di truppe regolari, in campo aperto. Inizialmente le truppe repubblicane sono in vantaggio, si volgono contro l'esercito di F.-A. de Charette che è il più avanzato e riescono facilmente ad accerchiarlo e a farlo ritirare verso Tiffauges ma all'arrivo di tutti gli altri generali vandeani la situazione si ribalta: marchese di Lescure con un gruppetto di uomini carica i Magontini, che non aspettandosi un attacco simile vengono presi dal panico e cominciano a ritirarsi. Nonostante il gen. J.-B. Kléber sia rimasto ferito, non vuole abbandonare i suoi uomini neppure quando le sue truppe sono completamente in rotta.
Dinanzi al fallimento del suo piano, il gen. J.-B.-C. de Canclaux forma due colonne repubblicane, una a Nantes e l'altra a Niort, che dovrebbero ricongiungersi a Cholet, occupata dal gen. J.-B. Kléber.


19, nuovo presidente (19 set-3 ott) della Convenzione è P.-J. Cambon;
21 (Vendémiaire [Vendemmiaio], Anno II)

29, approva un calmiere (maximum) generale dei prezzi e dei salari;
reprime le insurrezioni interne e respinge dalle frontiere gli eserciti delle potenze coalizzate;
anche se le decisioni vengono  prese in modo collegiale, la direzione politica del comitato viene ben presto assunta da un triumvirato composto da:
01. L.-A.-L. Saint Just
02. M. Robespierre
03. G.-A. Couthon,
mentre le questioni tecniche vengono trattate maggiormente da:
. L.-N.-M. Carnot
. A. Jeanbon Saint-André
. Prieur de la Marne
. Prieur de la Côte d'Or;

[Tolone, l'ammiraglio inglese Hood ha ordinato alla fregata Tartar di salpare con il compito di recapitare ad H. Nelson, capitano dell'Agamennon (un vascello da 64 cannoni), l'ordine di raggiungere Napoli dove dovrà consegnare a sir W. Douglas-Hamilton una lettera con cui l'ammiraglio chiede espressamente l'invio da parte del Regno delle Due Sicilie di un corpo di spedizione napoletano destinato a rinforzare le truppe anglo spagnole che combattono a Tolone.]

Intanto, a causa dei successi dei contro-rivoluzionari, il gen. A.-L. de Gontaut-Biron viene sollevato dall'incarico e i generali nobili (J.-B.-C. de Canclaux, E. de Grouchy, J.-B.-A. Aubert du Bayet) sono sostituiti, su iniziativa del ministro della Guerra J.-B. Bouchotte, dai sanculotti:
. gen. A. Dumas,
. gen. J.-A. Rossignol,
. gen. Ch.-Ph. Ronsin,
. Jean Léchelle,
tutti ex militari, ma anche personaggi insoliti:
. G.-A. Nourry [Grammont], attore di teatro francese,
. A.-J. Santerre, produttore di birra.
[Alcuni si riveleranno mediocri generali alla testa di un esercito "composito, mal equipaggiato, che spesso si abbandonava a saccheggi e per questo era odiato dalla popolazione".]
Il gen. A. Dumas, comandante in capo dell'esercito dell'Ovest, arriva a Nantes in settembre e subito ispeziona le truppe e analizza la situazione.

Ottobre
,
VANDEA, la Convenzione ordina lo sterminio fisico di tutti gli abitanti dei territori insorti, principalmente donne e bambini, le prime in quanto "solchi riproduttori di mostri" e i secondi in quanto "futuri briganti" – definizioni di J.-B. Carrier usate in alcune lettere private –, come unica soluzione per porre fine all'insurrezione e in un articolo de «Le Moniteur», B. Barère de Vieuzac, membro del "Comitato di salute pubblica", scrive:
«Distruggete la Vandea! Valenciennes e Condé non sono più in potere dell'austriaco; l'inglese non si occuperà più di Dunkerque, il Reno sarà liberato dai prussiani; la Spagna si vedrà frazionata, conquistata dai meridionali [...] Distruggete la Vandea e Lione non resisterà più, Tolone insorgerà contro gli spagnoli e gli inglesi, e lo spirito di Marsiglia si ergerà alle altezze della rivoluzione repubblicana [...] La Vandea e ancora la Vandea, ecco il tizzone politico che divora il cuore della Repubblica Francese; là bisogna colpire [...] Bisogna devastare fino a quando possono sopportare [...]».]


3
, nuovo presidente (3-22 ottobre) della Convenzione è Louis Joseph Charlier;
5, viene adottato un calendario rivoluzionario (o calendario repubblicano);

[Vengono intanto formulate varie accuse contro la regina Maria Antonietta, in particolare da:
. J.-R. Hébert († 24 mar 1794, gigliottinato)
[Durante il processo presenta al tribunale le ignobili accuse di pedofilia nei confronti del figlio.]
. M. Robespierre († 28 lug 1794, ghigliottinato)
[Mentre cura nell'ombra la condanna della regina, i suoi interventi saranno decisivi per la condanna di Luigi XVI.]
. L.-A. Saint-Just († 28 lug 1794, ghigliottinato);
[Amico di M. Robespierre, è detto "l’Arcangelo sterminatore" per la sua spietatezza.]
. P.-G. Chamette († 13 aprile 1794, ghigliottinato);
[Uno degli artefici dell’ignobile farsa sull’accusa d’incesto presentata al tribunale.]

7, A.-J. Gorsas viene ghigliottinato;
[É il primo "convenzionale" (membro della Convenzione) ad essere ghigliottinato.]

8, VANDEA, Nantes, il gen. A. Dumas, dopo avere stabilito quanti siano adatti al combattimento (29.814 su 47.887 totali), denuncia in un rapporto al "Comitato di salute pubblica" le condizioni della guerra civile e chiede di essere sollevato dal suo incarico:
«Il male è soprattutto nello spirito d'indisciplinatezza e di delinquenza che regna nell'esercito, spirito prodotto con la pratica e nutrito dall'impunità. Questo spirito è portato a tal punto, che oso denunciarvi l'impossibilità di reprimerlo, a meno che non invio gli uomini che sono qui ad altri eserciti e li sostituisco con truppe piegate alla subordinazione [...] vi basterà apprendere che capi sono stati minacciati di essere fucilati dai loro stessi soldati per avere ordinato, su mio ordine, di impedire i saccheggi [...] La Vandea è stata trattata come una città presa d'attacco. Tutto là, è stato distrutto, saccheggiato e bruciato. I soldati non comprendono perché oggi non possono continuare oggi a fare ciò che facevano ieri [...] il mezzo per richiamare nelle file i soldati, l'amore della giustizia e per le buone usanze [...] e le virtù militari sono più necessarie nelle guerre civili che in altre [...] mi sarei spiegato male se da questo mio rapporto emergesse che la Vandea è ancora pericolosa per la repubblica e che minaccia la sua libertà [...] io credo anche che la guerra può essere subito terminata».
[E nelle sue memorie aggiungerà:
«I vandeani ormai non hanno più bisogno del pretesto della religione e della sovranità per prendere le armi; erano costretti a difendere le loro case, le loro mogli che venivano violentate, e i loro bambini che venivano passati sul filo della spada [...] io ho voluto disciplinare l'esercito, e mettere all'ordine del giorno la giustizia e l'umanità. Gli scellerati, la cui potenza è finita con l'anarchia, lo denunciarono: mi diffamarono quando ho chiesto di fermare questo spargimento di sangue e mi hanno accusato di essere privo di forza».]

Le critiche del gen. A. Dumas sono accolte dal "Comitato di salute pubblica", che gli invia in rinforzo 15.000 uomini dell'esercito delle coste di Brest e 6.000 uomini dell'esercito delle coste di Cherbourg, sotto il comando del gen. L.-L. Hoche. Queste truppe si uniscono con l'esercito della Mayenne, che in futuro si farà notare per la sua disciplina e il suo coraggio. Gli inviano anche il commissario J.-B. Carrier, per completare il ristabilimento dell'ordine.

VANDEA, autunno, arrivato a Nantes per ordine della Convenzione,J.-B. Carrier trova la città particolarmente provata dalla guerra e per questo non riesce a trovare molti uomini per istituire il suo tribunale. Ne reclutò solo una cinquantina che paga 10 livres all'ora: formano la "Compagnie Marat", di cui fanno parte sanculotti e altri emigrati reclutati nel porto di Nantes. Nell'ottobre 1793 vengono portati nelle carceri di Nantes circa 10.000 vandeani.
[Altrettanti arriveranno dopo la "battaglia di Savenay" a dicembre. Il numero elevato di prigionieri porterà al sovraffollamento delle carceri, che non riusciranno più a contenere i detenuti; inoltre le scarse condizioni igieniche in cui vengono tenuti i prigionieri fanno scoppiare epidemie come il tifo, che uccidono migliaia di persone e mettono a rischio tutta la città.]

10, la Convenzione decreta che il "Governo provvisorio della Francia è rivoluzionario fino alla pace";
[Così si troverà aggiornata sine die l'applicazione della Costituzione montagnarda.
Nel frattempo, dal 6 agosto ad oggi, il Tribunale rivoluzionario ha pronunciato 29 condanne a morte.]

16, viene ghigliottinata la regina Maria Antonietta;
[Giudici al processo della regina:
. A.-Q. Fouquier de Tinville († 7 mag 1795) - Pubblico Accusatore;
[Uomo spietato, ha già mandato alla ghigliottina migliaia di vittime firmando, addirittura, sentenze di morte su moduli in bianco da affidare alla discrezionalità dei suoi collaboratori.
Morirà ghigliottinato, insieme a 14 giurati* del Tribunale Rivoluzionario.]

. A.-M.-J. Herman († 7 mag 1795*);
. M.-E.-J. Lanne († 7 mag 1795*);
[Giudice aggiunto del precedente.]
. Etienne Foucault;
. Gabriel-Toussaint Scellier (1754-1795*);
. J.-B. Coffinhal († 6 ago 1794);
. G. Deliege;
. Pierre-Louis Ragmey;
. Antoine-Marie Maire;
. François-Joseph Denizot;
. Etienne Macon.
Alcuni di questi saranno a loro volta ghigliottinati.]

17, VANDEA, il gen. J.-B. Kléber, con i suoi 10.000 uomini, fa fronte a 40.000 vandeani. Dopo una complessa e lunga battaglia in diverse zone della città i vandeani sono messi in fuga e si ricongiungono a Saint-Florent-le-Vieil dove attraversano la Loira. Nello scontro muoionno migliaia di uomini e il marchese di Bonchamps e M.-L.-J. Gigot d'Elbée sono gravemente feriti.
[Il marchese di Bonchamps morirà per le ferite il giorno successivo; prima di morire fa graziare circa 5.000 prigionieri repubblicani che stanno per essere giustiziati per vendetta dai suoi soldati: «Camerati, voi mi avete obbedito finora, questo è l'ultimo ordine della mia vita; in qualità di vostro comandante, vi ordino di perdonare i miei prigionieri. Se l'ordine di un capo che muore non ha più di potere su voi, ve ne prego, in nome dell'umanità, in nome di Dio, per il quale combattete! Camerati, se disprezzate il mio ordine e la mia preghiera, mi farò portare in mezzo ai miei prigionieri e i vostri primi colpi cadranno su di me».]

il marchese di Lescure, ferito, attraversa la Loira. I vandeani decidoro allora di attraversare la Loira per rilanciare la sommossa in Bretagna e nel Maine e Loira, in cui sono ancora in corso le Chouannerie, e aiutare i rinforzi britannici a scaricare sulle coste della Manica.

18, VANDEA, in una notte, il conte de La Rochejaquelein, eletto nuovo "generalissimo", fa attraversare la Loira a tutte le sue truppe, 20.000-30.000 soldati accompagnati da 60.000-100.000 civili.
È l'inizio della "Virée de Galerne" (18 ott-23 dic): una campagna militaire che si svolge nel Maine, in Bretagna e in Normandia.
Percorrono la strada per Granville e poi si dirigono verso Laval, mantenendosi lontani dalle guarnigioni locali e dagli uomini della Guardia Nazionale frettolosamente riuniti dalle autorità.


Lo stesso giorno N. Bonaparte dà un contributo determinante alla presa di Tolone divenuta la roccaforte dei realisti; 
inseguita dalle truppe repubblicane, l'armata della Vandea, con donne e bambini al seguito, varca la Loira e si dirige verso la costa normanna nella speranza di ricevere soccorsi dalla flotta inglese e dagli emigrati;
22, nuovo presidente (22 ott-6 nov) della Convenzione è M.-A.-P.-J. Bayle;
N. Bonaparte ottiene il grado di generale di brigata;
24
, condotti davanti al Tribunale rivoluzionario, i girondini affrontano i testimoni dell'accusa; allora M. Robespierre propone alla Convenzione di decretare che dopo tre giorni di udienza, se i giurati si sentono sufficientemente chiariti, i dibattiti saranno chiusi;
26, VANDEA, senza attendere i rinforzi, il gen. di brigata F.-J. Westermann ordina di attaccare i vandeani in fuga, scoppia quindi la "battaglia di Entrammes", a sud di Laval, ma sarà un disastro: fa caricare la sua cavalleria contro i vandeani per due volte: al primo attacco vengono respinti, al secondo vanno in rotta, causando il panico tra i 30.000 uomini messi a riposo dal gen. J.-B. Kléber a Château-Gontier; i vandeani continuano l'attacco ai repubblicani in rotta fino al giorno successivo e prendono all'esercito sconfitto 19 cannoni, dei viveri e delle munizioni.

Non avendo potuto prendere, in ottobre, l'armata vandeana ripiega verso Savenay.


30, votato dalla Convenzione, questo decreto viene subito portato al Tribunale rivoluzionario;
verso sera i giurati dichiarano di aver raggiunto un parere e condannano a morte gli accusati;
31, ore 13:00, sulla piazza della Rivoluzione vengono ghigliottinati 21 girondini:
31 ottobre
21 deputati girondini
ghigliottinati
01
Ch.-L. Antiboul Saint-Tropez (Var) avvocato 41
02
J. Boilleau Avallon (Yonne) avvocato 42
03 J.-B. Boyer-Fonfrède Bordeaux commerciante 32
04
J.-P. Brissot Chartres
(sale penultimo il patibolo)
avvocato 39
05
Ch.-A. Brulart de Genlis Parigi marchese di Sillery, ufficiale di marina 56
06
J.-L. Carra Pont-de-Veyle giornalista 51
07
G.-S. Duchastel Cersay signore de La Pinarderie, ecc. 27
08
J.-F. Ducos Bordeaux
(cognato di J.-B. Boyer-Fonfrède)
commerciante 28
09
Jean Duprat Bordeaux
(fratello minore di Jean Étienne Benoît Duprat)
commerciante 32
10
C.-F. Fauchet Dornes vescovo del Calvados 49
11
J.-F.-M. Gardien Château-Renault avvocato 38
12
A. Gensonné Bordeaux avvocato 35
13
J. Lacaze Libourne (Gironda) commerciante 41
14
M.-D. Lasource Anglès (futuro dipartimento di Tarn) pastore protestante 30
15
C.-R. Lauze de Perret Apt (Vaucluse) avvocato 46
16
P. Lehardy Dinan medico 35
17
B. Lesterpt-Beauvais Dorat (Haute-Vienne) avvocato 43
18
J.-P.-A. Mainvielle Avignon commerciante 29
19
Schardy      
20
P.-V. Vergniaud Limoges avvocato 40
21
L.-F.-S. Viger [o Vigée] Rosiers (Maine-et-Loire) avvocato 40
L'esecuzione è durata 38 minuti [a.f.: 43 minuti].
A dirigere l'esecuzione è stato Carlo Enrico Sanson; tra i dodici inservienti ritenuti necessari, primo aiutante, quello addetto allo scatto, è Fermin. Il cittadino Nappier fa l'appello ed ogni condannato risponde "Presente!". Qualcuno aggiunge anche qualche parola ironica. Alla fine tutti gridano "Viva la Repubblica".
[Riusciti a fuggire dopo i fatti del 2 giugno, sono poi stati arrestati per aver organizzato nelle province, peraltro senza successo, la rivolta federalista.
Da ottobre 1793 al 1° gennaio 1794, il Tribunale rivoluzionario pronuncerà altre 172 condanne a morte.]



Intanto gli hébertisti, che sono riusciti a resistere all'attacco dei girondini, non riescono ad organizzare una decisiva risposta di popolo contro la politica di concentrazione del potere attuata da M. Robespierre.

Novembre
3
, VANDEA, i repubblicani sottovalutano il loro avversario che, nonostante debole e in fuga, riesce a conquistare Fougères; le notizie di queste vittorie spettacolari si diffondono rapidamente e si aggiungono centinaia di volontari da Ille-et-Vilaine e da Morbihan. Inoltre, nella città sono presenti diverse centinaia di prigionieri vandeani condannati a morte che si uniscono all'esercito del conte de La Rochejaquelein.
4, VANDEA, a La Pellerine a pochi chilometri da Fougères, muore il marchese di Lescure in seguito alle ferite riportate nella battaglia di Cholet. Muore nella carrozza che segue l'esercito del conte de La Rochejaquelein dalla "Virée de Galerne" per arrivare in una città che gli fornisca adeguate cure mediche.
6, nuovo presidente (6-21 novembre) della Convenzione è P.-A. Lalloy;
7, viene decretato il cambio di nome del dipartimento, sostituendo "Vendée" con "Vengé" ("vendicato"): con questo termine si vuole indicare che i repubblicani hanno "vendicato" il dipartimento, riconquistandoli dai "banditi" ora sconfitti.
9, VANDEA, l'esercito del conte de La Rochejaquelein, che in questi giorni ha ricevuto 6.000 volontari si dirige verso Granville, con l'intento di occuparla per poter utilizzare il suo porto e permettere lo sbarco delle navi britanniche corse in loro aiuto. Al loro arrivo non trovano però nessuna nave inglese e solo durante la battaglia si sa che la flotta si trova ancora a Jersey.
[In realtà, il piano originale prevedeva di attaccare Saint-Malo che però era meglio difesa di Granville. Per questo si è preferito attaccare quest'ultima, ma senza pezzi d'assedio non si è riusciti a condurre un'azione efficace.] Venuti a conoscenza dell'imminente sbarco degli inglesi si tenta di prolungare la battaglia il più possibile, ma i repubblicani incendiano la città e costringono i vandeani alla ritirata.

Nel mese di novembre, F.-J.-H. Lyrot è nominato generale in seconda delle armate controrivoluzionarie. Egli ripiega con i sopravvissuti della sua divisione ma viene raggiunto dai paesani della Basse-Vendée.
[In seguito sarà nominato anche membro del Consiglio nazionale superiore delle armate vandeane.]


10, seconda festa della Ragione, in piazza a Notre-Dame;
[Con l'istituzione del culto della "Dea Ragione", di cui oggi si celebra la festa, gli hebertisti tentano di imporre come credenza ufficiale dello Stato francese non tanto un vero e puro materialismo od atesimo, quanto piuttosto una specie di deismo nuovo – come dimostrerà l'Aulard – cioè un deismo acerbo ed aggressivo mirante meno ad affermare se stesso che a negare il cattolicesimo.]
12, l'astronomo J.-S. Bailly (primo presidente della Costituente e primo sindaco di Parigi), viene ora decapitato al Campo di Marte;
15, VANDEA, l'armata della Vandea, fallito il tentativo di entrare a Granville, deve ripiegare in disordine verso i paesi nativi;
lo stesso giorno la Convenzione emana un decreto che abolisce il cattolicesimo e ogni altro culto;
17, anche la Commune di Parigi emana un decreto che abolisce il cattolicesimo e ogni altro culto;
21, nuovo presidente (21 nov-6 dic) della Convenzione è Ch.-G. Romme;
separandosi per la prima volta dagli hebertisti, in un discorso M. Robespierre fulmina l'errore di coloro che pretendono di fare dell'ateismo una specie di religione; egli dice, fra l'altro, che l'ateismo per indole sua è cosa aristocratica mentre il concetto di Ente grande e potente che vigila sull'innocenza oppressa e che procede alla punizione del delitto vittorioso e superbo è un idea prettamente popolare.
VANDEA, lo stesso giorno, l'esercito del conte de La Rochejaquelein, ormai distrutto psicologicamente e con sempre meno uomini a disposizione, riesce comunque a sconfiggere i 20.000 uomini del gen. J.-A. Rossignol a Dol-de-Bretagne e i 4.000 uomini e 10 cannoni del gen. Tribout, il 21 novembre.
Quindi si dirigono verso Angers. Prendere questa città gli permetterebbe di attraversare più velocemente la Loira e di tornare il prima possibile in Vandea.
23, VANDEA, i vandeani si lanciano all'attacco, assediando la città per due giorni;
24, la legge del 4 Frimaio, Anno II rende obbligatoria la divisione decimale del giorno;
25, VANDEA, i vandeani sono attaccati alle spalle da due colonne repubblicane giunte in aiuto della città, comandate dal gen. J.-F.-B. de Marigny (cugino del capo vandeano G.-A.-R.-B. de Marigny) e i vandeani in preda al panico fuggono.
28, arresto di A.-L. Lavoisier, accusato, con il cristallografo R.-J. Haüy, di aver determinato l'unità di massa, le grave, primo nome del chilogrammo.
[Viene arrestato assieme a tutti i membri del consorzio esattoriale di cui fa parte.]

VANDEA, nella seconda metà di novembre, i repubblicani tornano con un esercito più numeroso del precedente e costringono i vandeani a una rapida ritirata.
Nei giorni seguenti l'esercito, arrivato a Fougères, perquisisce tutte le case della città massacrando chiunque non è riuscito a fuggire il giorno della battaglia. Non viene risparmiato neanche l'ospedale della città e i malati che contiene, molti dei quali non sono vandeani.
Secondo quanto prevede un decreto della Convenzione: «Qualsiasi città della Repubblica che cadrà in mano ai briganti o che darà loro aiuto, sarà punita come città ribelle. Di conseguenza, sarà incendiata e i beni degli abitanti saranno confiscati a profitto della Repubblica», Fougères deve essere incendiata per essere caduta in mano vandeana il giorno precedente, ma i danni causati dall'esercito repubblicano sono tali che la città ha già ottenuto la sua "punizione".



Dicembre
3
, VANDEA, gli insorti della Vandea, ormai in disordine, sono respinti da Angers e hanno intenzione di prendere Le Mans per ottenere gli approvvigionamenti dei repubblicani per poi ritornare su Blois.
4, (14 Frimaio, Anno II) questo regime di accentramento del potere e di regolamentazione dell'economia viene istituzionalizzato con il decreto istitutivo del governo rivoluzionario;
5, viene ghigliottinato J.-P. Rabaut Saint-Étienne;
6, nuovo presidente (6-21 dicembre) della Convenzione è Jean-Henri Voulland;
8, un decreto della Convenzione ordina: "Toutes violences et mesures contraires à la liberté des cultes sont défendues".
10, VANDEA, i vandeani, in rotta da Angers, entrano nella città di Le Mans con 30.000-40.000 uomini e si barricano al suo interno per riposarsi, ma sanno che la pausa non sarà molto lunga.
13, VANDEA, si presenta un grande esercito repubblicano comandato dal gen. di brigata F.-J. Westermann, che accerchia la città e, dopo un'iniziale resistenza, entra in città massacrando tutti i vandeani presenti, compresi i feriti, le donne e i bambini. I vandeani superstiti si dirigono verso Laval, che attraversano per la terza volta, e finalmente arrivano sulla riva della Loira. Non tutti peraltro riescono ad attraversarla a causa dell'assenza di imbarcazioni, inoltre i repubblicani sono molto vicini e bloccano il passaggio a nord. Così solo in 4.000 riescono ad attraversare il fiume, compreso il conte de La Rochejaquelein e J.-N. Stofflet; il resto dell'esercito deve dirigersi più a sud verso Savenay, per tentare di trovare un altro passaggio.
19, l'ammiraglio inglese Hood decide di evacuare il porto di Tolone;
20, Bordeaux, viene ghigliottinato il girondino A. Duranton ex guardasigilli ed ex ministro delle Finanze;
21, (1° Nevoso, Anno II), nuovo presidente (21 dic-5 gen) della Convenzione è G.-A. Couthon;
VANDEA, l'armata di F.-J.-H. Lyrot attacca vittoriosamente la città di Ancenis; lasciata la città i vandeani si dirigono a Savenay.
22, VANDEA, I vandeani comandati da Fleuriot, F.-J.-H. Lyrot e G.-A.-R.-B. de Marigny, comandante di artiglieria, entrano a Savenay quasi senza combattere, quindi fanno evacuare la popolazione della città e si barricano in attesa dello scontro con l'esercito repubblicano che li ha quasi raggiunti.
F.-J.-H. Lyrot fa subito fortificare la città.
23, VANDEA, scoppia la "battaglia di Savenay": nonostante l'inferiorità numerica i vandeani sono i primi ad attaccare, con lo scopo di riprendere il bosco di Touchelais e rompere l'accerchiamento. Questo attacco, diretto da F.-J.-H. Lyrot, è coronato da successo. L'attacco prende di sorpresa i repubblicani e per questo subiscono molte perdite. La prima linea di granatieri ripiega lasciando dietro di sé due cannoni e quaranta prigionieri.
Subito il gen. J.-B. Kléber lancia il contrattacco al comando del reggimento di gendarmi che carica alla baionetta e obbliga i vandeani a indietreggiare fino alle porte di Savenay. I repubblicani pertanto riprendono rapidamente il controllo della situazione e con poca difficoltà costringono i vandeani alla ritirata. Inutile è l'arrivo di Georges Cadoudal, che però aiuta i comandanti vandeani a organizzare la ritirata: sapendo che la gran parte di loro sono donne e bambini, cercano di ritirarsi lentamente per coprire la loro fuga e con i pochi cannoni rimasti rallentano il più possibile i repubblicani che li inseguono.
Nel frattempo, sulla piazza della chiesa , i repubblicani si impadroniscono delle batterie che rivolgono contro i vandeani. Costoro, inseguiti dai repubblicani, si ritirano fuori Savenay e prendono posizione ad ovest della città. A questo punto i vandeani prendono i loro due ultimi cannoni e tentano di coprire la fuga dei feriti e dei non-combattenti.
In questo frangente F.-J.-H. Lyrot viene ucciso. Nonostante si faccia il possibile per mettere in salvo quanti più civili è possibile, dei circa 12.000 vandeani presenti prima della battaglia, solo 2.500 riescono a scappare.
[Negli otto giorni successivi alla battaglia saranno perquisite tutte le case della città e saranno pattugliati i boschi e i villaggi vicini. Tutti i vandeani catturati saranno portati in una chiesa, in attesa di venire fucilati: oltre ai 4.000-6.000 morti sul campo, altri 4.000 saranno giustiziati.]
Lo stesso giorno termina così la I guerra della Vandea.
Nel rapporto che invia al "Comitato di salute pubblica" a seguito della battaglia di Savenay, il gen. di brigata F.-J. Westermann scrive:
«Cittadini repubblicani, non c'è più nessuna Vandea! È morta sotto la nostra sciabola libera, con le sue donne e i suoi bambini. L'abbiamo appena sepolta nelle paludi e nei boschi di Savenay. Secondo gli ordini che mi avete dato, ho schiacciato i bambini sotto gli zoccoli dei cavalli e massacrato le donne, così che, almeno quelle, non partoriranno più briganti. Non ho un solo prigioniero da rimproverarmi. Li ho sterminati tutti [...] le strade sono seminate di cadaveri. Le fucilazioni continuano incessantemente a Savenay, poiché arrivano sempre dei briganti che pretendono di liberare i prigionieri».
[Questa prima guerra della Vandea proseguirà comunque per i successivi tre anni, con brevi tregue durante le feste come il Natale e la Pasqua. Il periodo più acuto degli scontri, in cui spesso gli insorti avranno ragione delle truppe repubblicane, terminerà con la vittoria di queste ultime nella battaglia di Savenay.
La repressione compiuta tra l'estate del 1793 e la primavera del 1794 – per opera delle truppe repubblicane regolari e da reparti di volontari – sarà particolarmente feroce e costituirebbe, a giudizio di alcuni storici, il primo genocidio della storia contemporanea.
Peraltro, gruppi armati vandeani continueranno a combattere e una tregua vera e propria si avrà solo nella primavera del 1795, con la "pace di La Jaunaye". Questa prima guerra è la più importante per numero di operazioni militari ed è quella a cui comunemente ci si riferisce trattando dell'insurrezione vandeana. Nondimeno, lo stato insurrezionale rimarrà endemico nella regione e la rivolta si riaccenderà più volte negli anni seguenti, soprattutto nei momenti di crisi dei governi repubblicani e napoleonici.]

Lo stesso giorno Delambre, J.-Ch. Borda, P.-S. de Laplace, Ch.-A. de Coulomb e Brisson, che partecipano alle operazioni per l'applicazione del sistema metrico decimale, sono destituiti per aver firmato una lettera di solidarietà ad A.-L. Lavoisier.
25, regalo di Natale della Convenzione: la scuola diventa obbligatoria.
Le operazioni di misura della Méridienne sono sospese per l'inverno.
Méchain effettua centinaia di osservazioni alla Fontana de Oro.
28 (8 Nevoso, Anno II), l'ex ministro degli Affari Esteri P. Lebrun-Tondu viene ghigliottinato.
31, il gen. A.-L. de Gontaut-Biron viene ghigliottinato.

Dopo la "battaglia di Savenay" i capi vandeani sono quasi tutti morti. Rimane però l'esercito di F.-A. de Charette, che non ha partecipato al "Virée de Galerne" e ancora tiene la Marais Breton, e i sopravvissuti alla battaglia, che, non essendo riusciti a passare la Loira, si sono rifugiati nei boschi di Savenay. Così il gen. L.-M. Turreau idea le cosiddette "Colonne infernali" che consistono in colonne militari con il compito di attraversare la Vandea ed eliminare ogni vandeano e distruggere ogni villaggio.

________________________

VANDEA, tra novembre e dicembre, vengono ghigliottinate 144 persone con l'accusa di essere complici dei vandeani e vengono fucilati 2.600 vandeani (con una media di 200 fucilazioni al giorno); nonostante tutto le fucilazioni non bastano e il pericolo di un'epidemia si fa sempre più alto; J.-B. Carrier pensa, allora, di trovare un metodo più rapido per giustiziare in massa i condannati, così idea le cosiddette Noyades ("annegamenti"), che consistono nel legare i condannati per le mani e per i piedi, quindi caricarli su una barca e una volta raggiunto il centro Loira, questa viene fatta affondare aprendo delle falle sotto la linea di galleggiamento. I condannati che riescono a galleggiare, o che riescono a liberarsi, vengono uccisi a colpi di lancia dagli uomini della "Compagnie Marat".
[Le "noyades" continueranno fino al febbraio 1794: non sono risparmiate neanche le donne e i bambini, che vengono legati insieme alle loro madri, questi sono infatti i familiari che seguono i soldati vandeani dalla "Virée de Galerne". Non si conosce con esattezza il numero di persone giustiziate con le "noyades" e gli storici avranno pareri discordanti. È certo però che non saranno meno di 2.800, secondo quanto scritto dallo stesso J.-B. Carrier in una sua lettera, e la maggior parte degli storici riterrà che la cifra si aggiri attorno alle 4.800 persone.
Oltre alle "noyades", si provano altri sistemi per accelerare le esecuzioni, ma essi risultano inefficaci e sono poco usati: il gen. di brigata F.-J. Westermann, ad esempio, propone di portare nelle carceri bottiglie di acquavite nelle quali sia stato versato arsenico, ma anche alcune guardie, ignare del contenuto delle bottiglie, le bevono e quindi l'idea è subito abbandonata. L'arsenico viene anche utilizzato per le cosiddette "fumigation" ("fumigazioni") che consistono semplicemente nel liberare il gas in una stanza per avvelenare i condannati.]




 
1793
FRANCIA
Louis Philippe II Joseph d'Orléans [Philippe Égalité]
Albero genealogico

(1747-Parigi 1793, ghigliottinato)
figlio di Louis Philippe I, duca d’Orléans, e di Louise Henriette de Conti;
1769, sposa Louise Marie Adélaïde de Bourbon-Penthièvre (1753-1821). [div. 1792/3]
duca d’Orléans (1785-93)





Luigi Filippo d'Orléans
Albero genealogico

(Parigi 1773 - Claremont, Londra 1850)
primogenito di Luigi Filippo Giuseppe duca di Orléans e di Luisa Maria Adelaide di Borbone Penthièvre;
1785-93, duca di Chartres;
1792-93, generale e aiutante di campo di Dumouriez durante la campagna del Belgio;
1793
Marzo
quando Dumouriez passa al nemico, abbandona anch'egli il campo rivoluzionario riparando all'estero, dove assume il titolo duca di Orléans;
1793-1830, duca di Orléans;



1807-30, duca di Montpensier;
1830-48, re dei francesi;


Louis-Stanislas-Xavier
Albero genealogico

(Versailles 1755-Parigi 1824)
fratello minore di Louis XVI;
1755-1795, conte di Provenza;
1791, 20 giugno, fugge da Parigi con la corte reale, percorrendo però una strada diversa da quella dei sovrani (fermati a Varennes) e può così passare la frontiera e rifugiarsi a Coblenza dove assume la direzione ufficiale dell'emigrazione controrivoluzionaria che mantiene per tutto il corso del suo lungo e travagliato esilio
[a Coblenza sino al 1792, poi a Verona, Blanckenberg, Mittau, Varsavia e infine, gli ultimi 8 anni in Inghilterra.];
1793
Gennaio
2
, quando il fratello viene ghigliottinato, si proclama reggente per il delfino prigioniero;

1814-24, re di Francia (Louis XVIII);

 

 
Carlo Filippo Albero genealogico

(Versailles 1757-Gorizia 1836)
fratello minore di Louis XVIe di Louis XVIII;
1757-1824, conte d'Artois;
1773, sposa Maria Teresa di Savoia, altra figlia del re di Sardegna Vittorio Amedeo III;
1789, 17 luglio, ripara subito a Bruxelles; si trasferisce poi a Torino, presso il suocero dove inizia a organizzare le forze controrivoluzionarie fomentando insurrezioni e disordin in Francia e creando comitati d'intesa fra gli emigrati;
1791, mal tollerato dal suocero, sposta il centro della sua attività a Coblenza;


1824-30, re di Francia (Carlo X);

 

 

1793
Repubblica delle Sette Province Unite dei Paesi Bassi
Willelm V [il Batavo]
(The Hague 1748 - Braunschweig 1806)
figlio di Willelm IV d'Orange-Nassau e della p.ssa reale Anne di Gran Bretagna, Irlanda e Hannover, etc.;
principe di Nassau-Dietz
principe d’Orange
1751-95, statholder dei Paesi Bassi;
(22.10.1751-18.1.1795)

Olanda

 

Zelanda

 

Uthrecht

 

Frisia
 
Gheldria

 

Groninga

 

Overijssel

 

1793
-

 

 


1793
Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio III
Albero genealogico

(Londra 1738 - Windsor 1820)
figlio di Federico Luigi principe di Galles e di Augusta di Sassonia-Gotha;
1751-60, duca di Brunswick-Lüneburg (Giorgio);
1760-1820, elettore di Hannover;
1760-1815, re di Gran Bretagna e Irlanda;
dal 1761 è sposato con Sofia Carlotta di Mecklenburg-Strelitz;
dal 1765 soffre di una grave malattia mentale;

- colpito da gravi disturbi mentali sin dal 1788 -

1814-20, re di Hannover;


 
Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
W. Pitt [il Giovane] Tory
(1783 19 dic - 14 mar 1801)
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Segretari di Stato
-
Affari Esteri e Commonwealth
-
 
Affari Interni    
Giustizia    

1793
il potere è ormai nelle mani di W. Pitt [il Giovane] che guida la politica inglese contro la Francia rivoluzionaria;

 

I vari tentativi per migliorre la condizione dei sociniani od unitari (notevolmente accresciuti di numero specie in Scozia), ad onta che siano validamente sostenuti in Parlamento dalla eloquenza di un Fox e di uno Smith, non hanno avuto alcun successo durante il secolo XVIII.

 


 


 
SCOZIA [dal 1° maggio 1707 è unita a Inghilterra e Galles]
-
-
-
-

1793
-

Si ha il primo atto con cui la posizione dei cattolici scozzesi viene in più riguardi notevolmente alleviata.
 
IRLANDA
-
-
-
-

1793
dal 1729 al parlamento di Dublino è stata riconosciuta dall'Inghilterra l'indipendenza legislativa;
dal 1783 al parlamento di Dublino è stata di nuovo riconosciuta l'indipendenza legislativa; [?]

«segue da 1789»
1793, il governo inglese fa altre importanti concessioni tra cui:
- la concessione del voto ai cattolici che restano però esclusi dal parlamento (escluso quindi il diritto elettorale passivo) e dalla magistratura;
[Essi non hanno però molto campo di farlo valere perché tale concessione, approvata dal governo inglese per timore di torbidi secessionistici in Irlanda, viene meno quando esso si vede da essi costretto ad abolire il Parlamento irlandese e ad unire l'isola all'Inghilterra.]
all'apertura del conflitto tra Gran Bretagna e Francia repubblicana il movimento repubblicano democratico, gli United Irishmen, sotto la guida di Theobald Wolfe Tone, deve passare nella clandestinità;
«segue 1795»

 

 

Nord America Britannico
Governatore generale
Guy Carleton
barone Dorchester
(1786- 1796)
-
-

1793
-

La Santa Sede scrive al vescovo di Baltimora, John Carroll, che davanti a «tante ferite inflitte alla fede cattolica in Europa, è dalle province americane che ci aspettiamo conforto».

Il vescovo di Halifax, Charles Inglis (1734-1816), di origine irlandese, afferma che c'è «uno stretto rapporto tra il nostro dovere verso Dio e il nostro dovere verso il Re e quanti ne rappresentano l'autorità. Si tratta in effetti di un rapporto così intimo da rendere difficile la loro distinzione».
[I cattolici non sono da meno, a qualsiasi gruppo etnico appartengano.]

Nel Massachusetts viene aperto il primo canale artificiale.

L'esploratore scozzese Alexander Mackenzie (1764-1820) arriva all'Oceano Pacifico lungo il fiume Peace, traversando, primo europeo, le Montagne Rocciose.
[I suoi Voyages from Montréal to the Frozen and Pacifica Oceans saranno pubblicati per la prima volta nel 1801.]

 

 

 

 


[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 

 

 




PROVINCIA DEL CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).]
BASSO CANADA [o Canada Est]
Governatore della provincia
-

1793
La Chiesa d'Inghilterra nomina ora l'inglese Jacob Mountain (1749-1825) vescovo di Québec con giurisdizione su Basso Canada e Alto Canada.
I rapporti di forza tra gli anglicani e le altre numerose denominazioni di matrice protestante sono tutt'altro che idilliaci. La Chiesa d'Inghilterra tenta di riaffermare nei confronti dei fedeli e delle autorità delle colonie quel ruolo ufficiale che le viene riconosciuto in Inghilterra.
I concorrenti della Chiesa d'Inghilterra sono luterani, presbiteriani, metodisti, congregazionalisti, battisti, ma anche mennoniti, moravi e quaccheri.

 

ALTO CANADA [o Canada Ovest]
Governatore della provincia
John Graves Simcoe
(1791 - ?)

1793
La Chiesa d'Inghilterra riesce a farsi riconoscere quale unica destinataria di quel settimo di terre dell'Alto Canada che il Constitutional Act (1791) riserva alla chiesa (clergy reserves).



 

 

TERRANOVA
Governatore della provincia
Richard King
(1792 - 1793)

1793
-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
-

1793
-

 

NEW BRUNSWICK
Governatore della provincia
-

1793
-

 

NOVA SCOTIA
Governatore della provincia
-

1793
-

 

ISOLA DI CAPO BRETONE
Governatore della provincia
-

1793
-

 

a

 

UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
G. Washington [1°]
(1789 30 apr - 4 mar 1797)
Vicepresidente
J. Adams
(1789 - ?)
Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
Th. Jefferson
(1790 22 mar - 31 dic 1793)
Ministro del Tesoro
A. Hamilton
(1789 - 1794)
Ministro della Guerra
H. Knox
(1789 - ?)
Presidente della Corte Suprema
John Jay
(1789 26 set - 29 giu 1795)

1793
Gennaio

Febbraio
la dichiarazione di guerra della Francia contro la Gran Bretagna esacerba il conflitto di opinioni:
- A. Hamilton e i suoi seguaci (federalisti) considerano la Gran Bretagna un baluardo dell'ordine, della proprietà e della religione;
. Th. Jefferson e suoi seguaci (repubblicani) considerano la Gran Bretagna come nemica della libertà e sono disposti a vedere "devastato mezzo mondo" pur di garantire la "libertà del mondo intero".
La guerra europea fa sorgere la questione degli obblighi americani nei confronti della Francia.
In base al trattato del 1778, gli Stati Uniti si sono impegnati a difendere le Antille francesi in caso di guerra. Ma quando G. Washington investe della questione il gabinetto, A. Hamilton sostiene che il rovesciamento della monarchia francese ha automaticamente invalidato il trattato. Egli è deciso a rimanere neutrale, non solo per le sue simpatie verso l'Inghilterra, ma anche perché le importazioni inglesi, grazie alle tariffe doganali, sono la fonte principale delle entrate dalle quali dipende il suo programma finanziario.
Nemmeno Th. Jefferson vuole la guerra ma sostiene che se gli Stati Uniti disonorano gli impegni del trattato, allora gli inglesi dovranno fare concessioni compensative. Ritiene inoltre che l'autorità di proclamare la neutralità spetti soltanto al Congresso.

Aprile
il presidente G. Washington, seguendo ancora una volta il consiglio di A. Hamilton, dirama un proclama presidenziale di neutralità.

Nel frattempo le relazioni con l'Inghilterra si vanno guastando.
Gli americani sono furenti perché gli inglesi non hanno rispettato l'impegno del trattato di pace (1783) di abbandonare i posti militari a sud dei Grandi Laghi.
Non meno irritante è il disprezzo britannico per i diritti marittimi dei paesi neutrali.
[Il commercio americano si è grandemente sviluppato per soddisfare le esigenze belliche dei paesi in guerra, in particolare dopo la decisione francese di aprire ai neutrali i commerci con le su colonie nelle Antille. Ma la Gran Bretagna è poco disposta ad accettare un tentativo così palese di violare il suo blocco.]

Novembre
la Gran Bretagna emette un Order of Council in cui si dichiara la "regola del 1756", in base alla quale un commercio illegale in tempo di pace resta illegale in tempo di guerra.
L'attuazione di questo decreto ha come conseguenza il sequestro di circa 250 navi americane che trasportano merci dalle Antille francesi alla Francia e l'imprigionamento dei loro equipaggi.
Ovviamente questi sequestri provocano l'irritata reazione americana.

Dicembre
Th. Jefferson dà le dimissioni da ministro degli Esteri;

Cotone: il Sud viene trasformato dall'espansione della produzione del cotone e dalla conseguente rinascita dello schiavismo. L'espansione dell'industria tessile in Inghilterra, e più tardi nella Nuova Inghilterra, porta ad un'enorme domanda di cotone.
Inizialmente però, l'unico cotone coltivato negli Stati Uniti è la varietà "sea-island", che richiede le speciali condizioni climatiche della costa della GEORGIA e del SOUTH CAROLINA.
Poi, nel 1793, Eli Whitney inventa la sgranatrice meccanica che risolve il problema della separazione dei semi dal loro involucro anche nel cotone di collina o a fibra corta, rendendo così praticabile la coltivazione del cotone su qualsiasi terreno purché in regioni con adeguata piovosità e almeno duecento giorni senza brina o gelate.
La piantagione del cotone si estende dapprima nelle zone collinari del SOUTH CAROLINA e della GEORGIA, poi nelle terre grasse della "fascia nera" dell'ALABAMA e del MISSISSIPPI, nel delta del Mississippi e infine nel TEXAS.
[segue 1840]

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1793
-

 

[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1793
-

 

[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1793
-

 

[04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.]
Governatore
-

1793
-

[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
-

1793
-

[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
-

1793
-


[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
-

1793
-






[08] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
-

1793
-

[09] NEW HAMPSHIRE [dal 21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
-

1793
-

 





[10] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788] - cap. Richmond
Governatore
-

1793
-

 





[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-

1793
-

 

[12] NORTH CAROLINA [dal 21 novembre 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-

1793
-

[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
-

1793
-


[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
-

1793
-


[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
-
-

1793
-


a



1793
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano VII
Albero genealogico
(1749 - 1808)
figlio di Federico V e di Luisa d'Inghilterra;
1766-1808, re di Danimarca e di Norvegia;
sotto la reggenza del figlio Federico;


Federico VI
Albero genealogico
(Copenaghen 1768 - 1839)
figlio di Cristiano VII e di Caterina Matilde d'Inghilterra;
1784, appena ammesso al Consiglio di stato, estromette il padre demente dal potere proclamandosi reggente;
1784-1808, reggente al trono di Danimarca e Norvegia;
per impulso suo e del primo ministro A.P. Bernstorff, viene dato sviluppo al commercio e all'industria ed hanno notevole diffusione le idee illuministiche;



1808-39, re di Danimarca;
1808-14, re di Norvegia;


Primo ministro e ministro degli Esteri
A.P. Bernstorff
(1784 - ?)
1793
-
NORVEGIA
1793
-
ISLANDA
1793
-


1793
REGNO di SVEZIA
Gustavo IV Adolfo
Albero genealogico

(? - ?)
1792-1809, re di Svezia;
sotto la reggenza dello zio Carlo duca di Sudermania (futuro Carlo XIII);
1793
-




Carlo
Albero genealogico

(Stoccolma 1748 - 1818)
fratello di Gustavo III;
1788-90, ha il comando della flotta svedese nella guerra contro la Russia;
1792-96, reggente per il nipote Gustavo IV Adolfo;



1809-18, re di Svezia;
1814-18, re di Norvegia;



1793
-




1793
REGNO di PORTOGALLO
Maria I di Braganza
Albero genealogico

(Lisbona 1734-Rio de Janeiro 1816)
figlia di Giuseppe I e di Maria Vittoria;
1777-1816, regina di Portogallo;
1790-91, vedova dal 1786 dello zio "re consorte" Pietro III, viene colta da pazzia e deve lasciare le funzioni di governo al figlio;


don Juan
Albero genealogico

don Juan (Lisbona 1769-1826)
figlio di Pietro III e di sua nipote la regina Maria I;
1792-1807, reggente il trono di Portogallo;
[in seguito alla follia della madre]
1807-26, principe del Brasile;
1816-26, re di Portogallo (Giovanni VI il Clemente);


1793
-


a

1793
REGNO di SPAGNA
Carlo IV
Albero genealogico

(Napoli 1748 - Roma 1819)
figlio secondogenito di Carlo III e di Maria Amalia di Sassonia;
1788-1808, re di Spagna;


Primo ministro
Manuel Godoy
(1792 - ?)
[secondo amante della regina]
1793
ghigliottinato Louis XVI, la Spagna dichiara guerra alla Francia rivoluzionaria, ma i suoi eserciti vengono respinti sui Pirenei;

a





1793
SAVOIA - REGNO DI SARDEGNA
Vittorio Amedeo III
Albero genealogico

(Torino 1726 - Moncalieri 1796)
figlio di Carlo Emanuele III di Savoia e di Polissena Cristina d'Assia-Rheinfelds;
?-1773, duca d'Aosta;
1730-73, principe di Piemonte;
1773-96
- conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti;
- marchese di Saluzzo, Monferrato, Finale e Oneglia;
- duca di Savoia re di Cipro e Gerusalemme [titolare];
- re di Sardegna e duca di Savoia;


1793
l'occupazione francese di Nizza e della Savoia lo coglie impreparato e nonostante un'alleanza con l'Austria non riesce a respingere gli eserciti invasori;



1793
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Michelangelo Cambiaso
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1791 3 set - 3 set 1793, doge di Genova;


Giuseppe Maria Doria
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1793 16 set - 16 set 1795, doge di Genova;


1793
-


1793
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Ludovico Manin

(Venezia 14 mag 1725 - Venezia 24 ott 1802)
figlio di Lodovico Alvise e di Maria Basadonna, mercanti friulani arricchiti con l'industria del legno e della carta, che acquistarono il blasone della contea per centomila ducati nel 1651;
1789-97, doge di Venezia; [120° e ultimo]

- nunzio pontificio: ? (?-?);
- ambasciatore a Roma: ? (? -?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
- ambasciatore di Francia: ? (?-?)
1793
Gennaio
26
, dopo che il Collegio dei Savi ha rigettato ogni proposta di alleanza di Austria, Piemonte, Russia e Regno di Napoli, nonché persuaso il Senato affinché la repubblica si mantenesse neutrale, ora, nonostante gli avvertimenti di Francesco Pesaro, il savio di settimana Gerolamo Zuliani fa sì che sia accettata la proposta di riconoscere Giovanni Jacob ambasciatore della repubblica francese;




1793
ducato di Modena
Ercole III d'Este
Albero genealogico
(Modena 1727 - Treviso 1803)
figlio di Francesco III e di Carlotta Aglae di Orléans;
1741, sposa Maria Teresa Cybo-Malaspina, erede del ducato di Massa e Carrara che assicura così al piccolo ducato estense uno sbocco sul mare;
1780-96, duca di Modena;




1793
-

1793
Ducato di Parma e Piacenza
Ferdinando di Borbone
Albero genealogico

(Parma 1751 - Badia di Fontevivo, Parma 1802)
figlio di Filippo di Borbone e di Luisa Elisabetta di Francia;
suo precettore fu il filosofo Condillac ma nulla rimarrà di illuministico nel suo spirito mediocre e bigotto;
1762, dicembre, muore di vaiolo la sua promessa sposa Marie Johanna di Absburgo (1750-1762);
1765-1802, duca di Parma e Piacenza;
1767, 15 ottobre, a 16 anni muore di vaiolo anche la sua seconda promessa sposa Marie Josephe di Absburgo;
dal 1769 è sposato con la duchessa Maria Amalia (1746-1804) figlia di Maria Teresa d'Absburgo;
1793
-



Primo ministro
-
1793

 


1793
Granducato di Toscana
Ferdinando III di Lorena
Albero genealogico

(Firenze 1769-1824)
secondogenito di Pietro Leopoldo (Leopoldo II ) e di Maria Ludovica di Borbone-Spagna;
1790-1801, granduca di Toscana;


1801-14, granduca di Würzburg;
1814-24, granduca di Toscana;

 

1793
-


1793
REGNO di NAPOLI e SICILIA
Ferdinando IV
Albero genealogico
(Napoli 1751 - 1825)
figlio di Carlo III re di Spagna e di Maria Amalia di Sassonia;
1759-99, 1799-1806, 1815-16, re di Napoli;
1759-1816, re di Sicilia (Ferdinando III);
dal 1768 è sposato con la duchessa Marie Karoline di Absburgo (1752-1814);



1816-25, re delle Due Sicilie (Ferdinando I di Borbone);

NAPOLI
Primo ministro e
Ministro degli Esteri
J.F.E. Acton
(1789 - 1811)
[dal 1775 Maria Carolina d'Absburgo è entrata nel consiglio di stato.]
Ministro della Marina
J.F.E. Acton
(1779 - ?)
Ministro della Guerra
J.F.E. Acton
(? - ?)
1793
aderisce alla prima coalizione;
Luglio
20
, mentre ha appena dichiarato la propria neutralità ai francesi, firma un patto segreto con l'Inghilterra con cui s'impegna ad aggiungere nel Mediterraneo quattro vascelli, quattro fregate, quattro legni minori e seimila uomini alla flotta inglese;
Agosto
24
, la flotta napoletana, guidata dal maresciallo Fortiguerri e dai generali De Gambs e G. Pignatelli, si unisce alla flotta della coalizione (Spagna, Inghilterra, Austria) che, sotto il comando supremo del capitano spagnolo O-Hara, assedia Tolone;
nello stesso tempo l'ambasciatore M. de Makau ritorna in Francia portando con sé la moglie e la figlia di N.-J.-H. de Bassville;

SICILIA
Viceré
Francesco d'Aquino ,
principe di Caramanico
(1786 gen - 1795)
1793
-

 

a

 




– Affre, Denis Auguste (Saint-Rome-de-Tarn, Aveyron 1793-Parigi 1848) prelato francese, arcivescovo di Parigi, fondatore della rivista «La France chrétienne», criticò le teorie di H.-F.-R. de la Mennais e V. Cousin; fu ucciso nelle giornate del giugno 1848;
Saggio storico e critico sulla supremazia dei papi e della chiesa (1829)
Introduzione storica allo studio del cristianesimo (1844).

Alfieri Di Sostegno, Costanza (Torino 1793-1862) memorialista piemontese, figlia di Carlo Emanuele;
1815, sposa Roberto d'Azeglio;
1839, nasce Vittorio Emanuele;
Souvenirs historiques (Torino 1884, corrispondenza col figlio, pubblicata a cura di questi).

Almqvist, Carl Jonas Love (Stoccolma 1793-Brema 1866) scrittore svedese;
Libro della rosa selvatica (1832-51, 8 voll., raccolta di novelle, drammi, saggi e romanzi)
Sogni (1840-50, poesia).

Delavigne, Casimir (Le Havre 1793-Lione 1843) poeta e drammaturgo francese;
Trois messéniennes (1818-22, Tre messeniche)
Les vêpres siciliennes (1819, I vespri siciliani)
Marino Faliero (1829).

Espartero, Baldomero (Granátula, Ciudad Real 1793-Logroño 1879) militare e politico spagnolo;
1815-24, combatte in America contro gli insorti delle colonie (nel 1822 è colonnello);
1833, di convinzioni liberali, alla morte di Ferdinando VII prende posizione a favore della successione di Isabella contro quella di don Carlos e il suo apporto militare si dimostra decisivo per il successo del partito isabelino nella guerra civile che ne segue;
1839, con la convenzione di Vergara che sanziona la sconfitta dei carlisti, si guadagna l'appellativo di «Duca della vittoria»;
1840, presiede il ministero;
1841, costringe la regina madre, Maria Cristina, a rinunciare alla reggenza per assumerla egli stesso;
1843, l'insurrezione conservatrice capeggiata da R.M. Narváez, lo costringe a lasciare il potere e la Spagna;
1848, rientra in patria;
1854-56, ritorna al potere come presidente del consiglio.

Fredro, Aleksander (Suchorów-Jaroslaw, Galizia 1793-Leopoli 1876) il più grande commediografo polacco;
Vari poemi e romanzi:
Il signor Geldhab (1818)
Marito e moglie (1822)
Le dame e gli ussari (1825)
Il signor Jowialski (1832)
I voti delle fanciulle (1833)
La vendetta (1834)
Tra il 1854 e 1868:
L'educanda
Degno di pietà
Revolver.


Green, George (Sneinton, Nottingham 1793-1841) matematico inglese, autodidatta, si interessò principalmente dell'applicazione della matematica alla fisica e mise a punto fra l'altro la teoria fisico-matematica del potenziale.

Houston, Samuel (Lexington, Virginia 1793-Huntsville, Texas 1863) politico statunitense; trasferitosi nel Tennessee visse per qualche anno tra gli indiani cherokee ai quali rimase sempre legato da sincera amicizia;
1823-27, deputato democratico del Tennessee;
1827, governatore;
1829, si dimette all'improvviso, torna a vivere con i cherokee e sposa una donna indiana;
1832, incaricato di condurre trattative con gli indiani si stabilisce nel Texas;
1835, allo scoppio della guerra con il Messico assume il comando dell'esercito texano sconfiggendo il 21 aprile a San Jacinto le truppe, superiori di numero, del generale A.L. de Santa Anna;
1836-44, grazie alla vittoria , decisiva per l'indipendenza del Texas, ha una grande popolarità e viene eletto presidente del nuovo stato;
1847-59, quando il Texas entra a far parte dell'Unione egli ne è rappresentante al senato degli Stati Uniti;
1859-61, governatore del Texas;
1861, quando il Texas si schiera dalla parte degli stati del sud , secessionisti, è costretto a dimettersi perché è rimasto fedele all'unione.

Kollár, Ján (Mošovce 1793-Vienna 1852) scrittore slovacco di lingua ceca; teologo, per lungo tempo parroco della comunità protestante slovacca di Budapest, professore di antichità slave (1849) all'università di Vienna.
La figlia di Sláva (1824, sonetto come forma metrica).

Lachmann, Karl (Braunschweig 1793-Berlino 1851) filologo classico e germanista tedesco, professore a Berlino dal 1825; 
oltre alle edizioni di Properzio, del Nuovo Testamento e soprattutto di Lucrezio (1850), classici esempi del suo metodo di critica testuale, diede un importante contributo allo studio della metrica e della lingua latina; 
fu il primo a curare edizioni scientifiche di testi germanici medievali (Nibelunghi); 
minor valore hanno i suoi studi sull'Iliade nei quali esasperò la tesi di F.A. Wolf e pretese di individuare con esattezza i singoli canti autonomi che avrebbero formato il grande poema epico.

Lobatchevski, Nicolas Ivanovich (o Lobacevskij, Nikolaij Ivanovic) (Makariev, Russia 2 nov 1793 - 14 feb 1856) (o (Makarev 1792-Kazan 1865 - Enciclop. Europea) matematico russo, definito il "Copernico della geometria";
docente e rettore presso l'università di Kazan;
Nuovi principi della Geometria (1829)
[Traduzione italiana: Sui fondamenti della geometria Einaudi (1835-38).
[È il primo matematico a pubblicare un lavoro (della "geometria non euclidea" alla quale giunge indipendentemente da J. Bolyai e annunciandone per primo la scoperta) in cui non si ammette il postulato della parallela di Euclide, ma se ne adotta uno per cui per un punto si possono tracciare più parallele ad una retta dello stesso piano.
K.F. Gauss, che aveva tenuto segreti i suoi studi sull'argomento, elogiò l'opera del matematico russo per la diffusione della quale i tempi non erano ancora maturi. Vedi Euclide.]



Malczewski, Antoni (Varsavia 1793-1826) poeta polacco;
1816-21, dopo l'arruolamento nell'esercito del granducato di Varsavia e in quello del regno di Polonia, viaggia per l'Europa e conosce le opere di G. Byron;
Maria (1825, poema con cui inaugura in Polonia il romanzo in versi, di tipo filosofico e morale, dando inizio alla "scuola ucraina" nella poesia romantica polacca).

Passerini, Giovanni Battista (Giambattista) (Casto, in Val Sabbia (Brescia), nella notte fra il 27 e il 28 settembre 1793 – Zurigo 16 settembre 1864) ecclesiastico ed editore italiano.

Passy, Hippolyte Philibert (Garches (in seguito dipartimento des Hauts-de-Seine) 16 ottobre 1793 – Parigi 1° giugno 1880) economista e politico francese;
[Proveniente da una famiglia originaria di Gisors, è figlio di Louis-François Passy – ex commesso agli esercizi della riscossione generale di Soissons, poi ricevitore generale del dipartimento della Dyle (Bruxelles) sotto il Primo Impero – e di Hélène Pauline Jaquette d'Aure.
Fratello minore di Antoine Passy (1792-1873), politico, geologo e botanico;
Zio di Frédéric Passy (1822-1912), pacifista e primo premio Nobel per la pace.]


Pestel', Pavel Ivanovic (Mosca 1793-Pietroburgo 1826) militare e rivoluzionario russo, esercitò una notevole influenza su A.I. Herzen e gli altri esponenti dell'intelligencija rivoluzionaria russa;
1812-14, combatte nelle campagne contro Napoleone I;
1815, aderisce alla società segreta "Sojuz spasenija" (Unione della salvezza), di cui elabora lo statuto;
1821, ricevuto il comando del reggimento Vjatka di stanza a Tul'cin, fonda la società segreta "Juznoe obšcestvo" (Società del sud);
La legge russa, istruzione per il governo supremo provvisorio (esposizione del suo programma politico: avvento della repubblica e spartizione egualitaria delle terre fra i contadini, da attuarsi mediante una rivoluzione militare)
1825, 14 dicembre, dopo aver guidato la fallita insurrezione dei "decabristi" viene arrestato, processato e giustiziato.

Postl, Karl Anton o Charles Sealsfield (Poppotz, Moravia 1793-Soletta, Berna 1864) scrittore austriaco, la cui vera identità fu scoperta solo dopo la morte; studiò a Praga nel convento dei Cavalieri della Croce;
1814, è ordinato sacerdote;
1823, fugge in America sottraendosi agli obblighi ecclesiastici; ottenuta la cittadinanza americana e assunto il nuovo nome, viaggia a lungo per il continente;
Stati Uniti (1827, in 2 voll., in lingua tedesca)
Austria as it is or Sketches of Continental Courts by an Eye Witness (Londra 1828, anonimo, L'Austria com'è, ovvero schizzi delle corti continentali eseguiti da un testimone oculare; vi è una critica violenta al dispotismo di Metternick, basata anche sulla convinzione di una fondamentale "stanchezza" della civiltà europea (la cosiddetta "Europamüdigkeit", secondo l'espressione coniata dallo scrittore)
1832, rientra definitivamente in Europa, stabilendosi come giornalista a Parigi dove conosce W. Scott, L. Börne e H. Heine;
1837, si stabilisce in Svizzera;
Das Kajütenbuch (1841, Libro della cabina del capitano).

Rosas, Juan Manuel de (Buenos Aires 1793-Southampton 1877) politico argentino, il cui regime dittatoriale fu uno dei più crudeli della storia dell'America latina, ma contribuì a mantenere l'unità dell'Argentina; ricco proprietario, si distinse come comandante di formazioni di gauchos al servizio del leader "federalista" e governatore di Buenos Aires M. Dorrego;
1828, quando questi viene sconfitto e ucciso da J. Lavalle, capo degli unitarios (centralisti), egli prende il comando dei "federalisti";
1829, sconfigge J. Lavalle a Puerto de Márquez;
1829-32, diventa così governatore di Buenos Aires con poteri straordinari;
1835-52, ancora governatore, usa metodi dittatoriali lottando contro gli oppositori e contro le resistenze delle regioni dell'interno, sulle quali estende il suo potere creando la Confederazione argentina; è costretto ad affrontare una serie di tensioni: con la Francia e l'Inghilterra che cercano di approfittare dei contrasti interni, con l'Uruguay (1839-48) in difesa di M. Oribe e con la Bolivia (1840);
1852, 3 febbraio, sconfitto a Caseros da una coalizione fra il Brasile, l'Uruguay e il governatore della provincia di Entre Rios, J.J. de Urquiza,  è costretto a dimettersi e si reca esule in Europa.

Stagnelius, Erik Johan (Gärdslösa, isola di Öland 1793-Stoccolma 1823) scrittore svedese, formatosi a Lund e a Uppsala, esercitò un modesto impiego pubblico nella capitale; ebbe vita solitaria e irregolare, travagliata dall'alcolismo;
Vladimirio il Grande (1817)
I martiri (1821)
Le baccanti (1821)
Gigli di Saron (1821).

Struve, Friedrich Georg Wilhelm (Altona 1793-Pulkovo 1864) capostipite della famiglia di astronomi di origine tedesca operanti in Russia dai primi decenni dell'Ottocento alla rivoluzione d'ottobre, e, successivamente, negli Stati Uniti;
[Padre di Otto Wilhelm (1819-1905).]
laureatosi in scienze all'università di Dorpat (l'odierna Tartu) è ricercatore nel locale osservatorio astronomico;
1827, pubblica un catalogo in cui è riuscito a classificare 3000 stelle doppie, ampliando notevolmente il numero delle rilevazioni già compiute daF.W. Herschel;
1835, diventa direttore dell'osservatorio; passa in seguito a dirigere l'osservatorio di Pulkovo, vicino a Pietrogrado.

Zaiotti, Paride (Trento 1793-Trieste 1843) letterato italiano, laureato in legge, fu magistrato a Trento, a Lodi, a Venezia e a Milano; fedelissimo al governo austriaco, istruì fra l'altro i processi a carico degli affiliati alla Giovine Italia; molti i suoi articoli contro i puristi, poi raccolti da V. Monti nella sua opera Proposta di alcune correzioni… (1817);
Del romanzo in generale, ed anche dei "Promessi sposi" (1828, due discorsi pubblicati nel 1837 nella «Biblioteca Italiana», che con solidi argomenti condannano la mescolanza di realtà e finzione nel romanzo storico, anticipando, in parte, le conclusioni cui giungerà lo stesso A. Manzoni)
Semplice Verità opposta alle menzogne di Enrico Misley nel suo libello "L'Italie sous la domination autrichienne" (1834, in risposta alla celebre requisitoria di E. Misley contro l'Austria).

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«segue da 1792»
1793
Francia
Viene emanata una legge (corrispondente al Copyright Act inglese) che prevede la protezione per un periodo di due anni dopo la morte dell'autore.
Italia
Parma, esce il Catalogo di alcune Edizioni Bodoniane, il primo catalogo stampato da G. Bodoni e fatto di poche pagine in-ottavo piccolo.
[Nel 1801 uscirà il foglio singolo Aggiunta al Catalogo delle Edizioni Bodoniane (con 25 novità e relativi prezzi).]
Germania
esce Allgemeines Bücherlexikon (primo catalogo di libri editi predisposto secondo l'ordine alfabetico) di Hensius
(I ediz. 1793-98, dedicata al Seicento).
[Nel 1812 usciranno i volumi dedicati agli anni 1700-1810; nel 1894 (non più curato da Hensius) uscirà il XIX e ultimo volume dedicato agli anni 1889-1892).]
«segue 1794»

 

«Gazzetta di Torino e notizie particolari»

1793, nasce a Torino questa gazzetta.
«segue 1797»


 

 

 


 

 

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