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Papa Pio VI
(1775-99)

Bank of England

«segue da 1720»
1795, in seguito ai continui prestiti chiesti dal governo per fronteggiare le guerre napoleoniche, per la prima volta è costretta a sospendere il cambio in oro dei suoi biglietti;
«segue 1821»

Massoneria
[moderna]

«segue da 1745»
1795, alcuni esponenti a cavallo del secolo:
G. Balsamo o conte di Cagliostro (1743-1795);
F.M. Pagano (1748-1799);
– conte Joseph di Maistre (1753-1821);
A.-J.-F. Duport (1759-1798);
- R. Riego y Nuñez (1785-1823);
«segue ?»



 

 

 

ANNO 1795




1795
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1795
-


AUSTRIA - BOEMIA e UNGHERIA
Francesco II (Firenze 1768-Vienna 1835)
figlio di Leopoldo II e di Maria Luisa di Borbone infanta di Spagna;
1792-1806, imperatore del Sacro Romano Impero;
1795
-

1804-35, imperatore d'Austria (Francesco I);



Albero genealogico
 
POLONIA
Stanislao II Augusto (Voucyn, 17 gen 1732 – San Pietroburgo, 12 feb 1798)
figlio di Stanislaw Poniatowski e di ?;
1764-95, re di Polonia;
fatto eleggere, con l'appoggio prussiano e russo, dai Czartoryski;
(I spartizione del paese 1772);
(II spartizione del paese 1793);
1795
Ottobre
24
, con vari trattati i vincitori procedono alla terza spartizione della Polonia:
- Prussia: ottiene Varsavia e la Masovia;
- Russia: ottiene la Curlandia, la Lituania, la Russia Nera, la Polesia e il resto della Volinia;
- Austria: deve accontentarsi di Cracovia e di nuovi territori fra il Bug e la Pilica;

Novembre
25
, il re abdica… quando ormai la Polonia ha cessato di esistere. - Finis Poloniae!
La dissoluzione dello stato polacco disperde per l'Europa gran parte dei patrioti che hanno partecipato alla disperata insurrezione di T. Kosciuszko: molti di loro combattono negli eserciti napoleonici, con la legione polacca creata da J.H. Dabrowski;


Albero genealogico
 
 

BAVIERA

Karl IV Theodor (Schloss Drogenbusch/Uccle 1724 - Munich 1799)
figlio del pfgf Johann Christian Joseph von Sulzbach e di Marie Anne Henriette de La Tour-d'Auvergne marchesa di Bergen-op-Zoom;
Kfst von der Pfalz (1742-99)
[Palatinato Renano (o Inferiore)]
1777-99, elettore di Baviera;
1795
-


Albero genealogico
 

Maximilian I Joseph (Schwetzingen, Mannheim 1756 - Schloss Nymphenburg, München 1825)
figlio del principe palatino Friedrich Michael e di Maria Franziska von Sulzbach, sua cugina;
1795-1799, duca di Pfalz-Zweibrücken,
[dal 1° aprile, succeduto al fratello Karl II]
1795
-
1799-1805, conte palatino di Zweibrücken-Birkenfeld-Bischweiler,
elettore di Baviera [Maximilian IV Joseph],
[dal 16.02.1799]
1805-1825, conte palatino del Reno,
duca di Baviera,
re di Baviera [Maximilian I Joseph]


Albero genealogico
 
PRUSSIA

Federico Guglielmo II (Berlino 1744-97)
figlio del principe Augusto Guglielmo (fratello di Federico II) e di Luisa di Brunswick-Wolfenbüttel;
1786-97, re di Prussia;
1795
le vittorie degli eserciti rivoluzionari e il timore di dover cedere alla Russia i territori ottenuti con la seconda e la terza spartizione della Polonia lo spingono a negoziare la pace separata di Basilea che lascia alla Francia la riva sinistra del Reno;
si annette parte della Lituania e la Masovia con Varsavia;
all'interno impone una rigida censura, ostacola la diffusione delle idee illuministiche e limita la libertà di pensiero;


Albero genealogico
 
SASSONIA

Federico Augusto III [il Giusto] (Dresda 1750-1827)
figlio del pr. elett. Federico Cristiano e di Antonietta di Baviera;
1763-1806, principe elettore di Sassonia;
1795
cerca di mantenersi neutrale nei conflitti tra Austria e Prussia;
1806-27, re di Sassonia (Federico Augusto I);


Albero genealogico
 
 




1795
IMPERO OTTOMANO

Selim III

Albero genealogico

(1761-1808)
figlio di Mustafà III;
1789-1807, XXVIII sultano;

1795
istituisce un'ambasciata permanente a Berlino.






1795
RUSSIA
Caterina II [la Grande]
Albero genealogico

(Stettino 1729 - Pietroburgo 1796)
(Sofia Federica Amalia) figlia del principe Cristiano Augusto di Anhalt-Zerbst, generale prussiano, e della principessa Giovanna Elisabetta di Holstein-Gottorp;
1762-96, imperatrice di Russia;
-


Ministro degli Esteri
-
1795
con le successive spartizioni polacche ottiene ancora la Lituania e la Curlandia;






1795
FRANCIA
Prima Repubblica
(1792 21 set - 18 mag 1804)
Convenzione nazionale
[Costituzione dell'anno I]
(1792 21 set - 26 ott 1795)
 
Comitato di salute pubblica
[Convenzione termidoriana]
(1795 26 ott - 2 nov)
 
 
[Costituzione dell'anno III]
(1795 22 ago - 10 nov 1799)
Consiglio degli anziani *  

Claude Antoine Rudel Du Miral (decano)

-

L.-M. de La Révellière-Lépeaux
(28 ott - 2 nov)

Pierre-Charles-Louis Baudin
[Baudin des Ardennes]
(2-23 nov)
François Denis Tronchet
(23 nov - 22 dic)
Théodore Vernier
(22 dic - 22 gen 1796)
Consiglio dei Cinquecento
 
-
-
-
-
 
DIRETTORIO
[5 membri]
(1795 2 nov - 9 nov 1799)
P.-F.- Barras
(1795 2 nov - 10 nov 1799)
L.-M. de la Révellière-Lépeaux
(1795 2 nov - 18 giu 1799)
J.-F. Reubell
(1795 2 nov - 19 mag 1799)
L.-N.-M. Carnot
(1795 2 nov - 5 set 1797)
É.-F. Le Tourneur
(1795 2 nov - 26 mag 1797)
Presidente del Direttorio
J.-F. Reubell
(1795 2 nov - 31 gen 1796)
 
[6 Ministri]
Affari Esteri
A.-F. Miot
(1794 21 nov - 19 feb 1795)
J.-V. Colchen
(19 feb - 3 nov)
Ch.-F. Delacroix de Contaut
(3 nov - 15 lug 1796)
Interno
P. Bénézech
(3 nov - 15 lug 1797)
Pubblica Istruzione
Commissaire de l'instruction publique
Dominique Joseph Garat
(12 set - 18 ago 1795)
Commissaire de l'instruction publique
Pierre-Louis Ginguené
(19 ago - 5 nov)
Directeur général de l'instruction publique
(5ª divisione del Ministero dell'Interno)
Pierre-Louis Ginguené
(5 nov - set 1797)
Guardasigilli
Ph.-A. Merlin
[Merlin de Douai]
(1795 3 nov - 5 gen 1796)
Finanze
-
G.-Ch. Faipoult
(1795 8 nov - 14 feb 1796)
Guerra
J.-B. A.- A. du Bayet
(1795 3 nov - 8 feb 1796)

* La Costituzione dell'anno III, adottata dalla Convenzione termidoriana nell'agosto 1795 e entrata in vigore il 23 settembre 1795, prevede:
- Consiglio degli Anziani (Camera alta o assemblea legislativa che esamina i testi di legge in seconda lettura): condivide il potere esecutivo con il Direttorio e concorre, con il Consiglio dei Cinquecento, alla formazione delle leggi.
È composta di 250 membri, che si rinnovano per un terzo tutti gli anni, i quali devono aver compiuto almeno 40 anni, essere sposati o vedovi, e domiciliati da 15 anni sul territorio della Repubblica.
Sedendo al palazzo delle Tuileries, essi approvano o rigettano le risoluzioni prese dal Consiglio dei Cinquecento ed eleggono i dirigenti del potere esecutivo;
- Consiglio dei Cinquecento (Camera bassa o assemblea legislativa di prima istanza): condivide il potere con il Direttorio esecutivo e concorre, con il Consiglio degli Anziani, alla formazione delle leggi.
Esso siede nella sala del Manège situata nell'attuale rue de Rivoli;
- Direttorio: composto di 5 membri, i direttori, gli spetta il potere esecutivo. Viene rinnovato per 1/5 ogni anno e presieduto nell'ordine d'iscrizione a ruolo ogni tre mesi da ciascun direttore.

1795
Gennaio
6
, nuovo presidente (6-20 gennaio) della Convenzione: É.-F. Le Tourneur;
20, nuovo presidente (20 gen-4 feb) della Convenzione: S.-J.-F.-X. Rovère;


Febbraio
4
, nuovo presidente (4-19 febbraio) della Convenzione: P.-F.- Barras;
17, VANDEA, "trattato di La Jaunaye": si raggiunge un accordo di pace firmato da F.-A. de Charette e Sapinaud;
Con questo trattato:
- si garantisce la libertà di culto (abolendo anche se non ufficialmente la Costituzione civile del clero),
- si rimborsano i vandeani che hanno subito espropri o danni alle proprie proprietà,
- si riorganizzano le città con nuovi rappresentanti del popolo,
- viene data la possibilità ai vandeani di arruolarsi nell'esercito o nella Guardia Nazionale che torna a dipendere dalle autorità locali.
[Successivamente, il 2 maggio, firmerà anche J.-N. Stofflet.
La pace, tuttavia, durerà pochi mesi. I repubblicani infatti non rispetteranno i termini del trattato, cosa che ovviamente non farà altro che inasprire gli animi dei vandeani.
Scoppierà una serie di scaramucce molto spesso senza un valido motivo.]
19, nuovo presidente (19 feb-6 mar) della Convenzione: F.-L. Bourdon;

Marzo
(11 Ventoso, Anno III), Rapport fait au nom du Comité d'Instruction sur la nécessité et le moyens d'introduire dans toute la République les nouveaux poids et mesure précédemment décrétés, di Prier;
2, la flotta francese lascia il rifugio di Tolone e si dirige verso la Corsica con la ferma intenzione di riconquistare l'isola ma, alla vista degli inglesi, fa dietro-front;
VANDEA, una colonna repubblicana accerchia una chiesa a La Gaubretière e dopo alcune ore di combattimento uccidono le 52 persone che si trovano al suo interno.
6, nuovo presidente (6-24 marzo) della Convenzione: A.-C. Thibaudeau;
24, nuovo presidente (24 mar-5 apr) della Convenzione: J. Pelet;

VANDEA, non d'accordo con il "trattato di La Jaunaye", al seguito di un piccolo esercito formato a Clisson, J.-N. Stofflet riprende la guerra.

Aprile
, VANDEA, scontratosi con la colonna del gen. Caffin a Les Tailles, J.-N. Stofflet subisce una pesante sconfitta;
[Tuttavia, qualche giorno dopo riesce a riprendersi, assaltando un convoglio che trasporta armi, munizioni e viveri vicino Chemillé.]
5, nuovo presidente (5-20 aprile) della Convenzione: F.-A. Boissy d'Anglas;
la Convenzione firma il trattato di Basilea con cui la Prussia riconosce alla Francia il possesso della riva sinistra del Reno;
7 (18 Germinale, Anno III), viene emanata la legge che istituisce di fatto il sistema metrico;
le nuove misure sono dette repubblicane.
Art. 2.: ci sarà un unico campione di pesi e misure per tutta la Francia; si tratterà di un regolo di platino su cui sarà tracciato il metro, che è stato adottato come unità fondamentale di tutto il sistema di misure.
Le misure saranno contrassegnate dal marchio della Repubblica.
A questo scopo ci sarà in ogni distretto un verificatore incaricato dell'apposizione del marchio.
9, VANDEA, Caffin assedia una chiesa a Chanzeaux e dopo una sparatoria dà fuoco all'edificio nel quale muoiono 10 persone e i 19 sopravvissuti vengono arrestati.
In risposta i vandeani non fanno altro che aumentare il clima di tensione uccidendo rappresentanti locali e ufficiali dell'esercito.
20, nuovo presidente (20 apr-5 mag) della Convenzione: E.-J. Sieyès;

Maggio
2
, VANDEA, Saint-Florent-le-Vieil, anche il gen. J.-N. Stofflet firma ora il "trattato di La Jaunaye", accettando le stesse condizioni firmate da F.-A. de Charette, riuscendo però ad aggiungere:
- il rilascio di tutti i vandeani detenuti nelle carceri,
- il congedo per quei vandeani arruolati forzatamente dai repubblicani agli inizi del 1793;
- la consegna del giovane Luigi XVII di Francia (che ora ha 10 anni) alla Vandea.
5, nuovo presidente (5-26 maggio) della Convenzione: Th. Vernier;
7 (18 Fiorile, Anno III), vengono ghigliottinati 16 imputati:
«…coinvolti in manovre tendenti a favorire i progetti liberticidi dei nemici del popolo e della Repubblica, a provocare la dissoluzione della rappresentanza nazionale ed il rovesciamento del regime repubblicano, ad esercitare l'armamento dei cittadini gli uni contro gli altri, particolarmente facendo perire sotto la forma mascherata di una sentenza un numero enorme di francesi, di ogni età e sesso; immaginando, a questo scopo, progetti di cospirazione nelle diverse case circondariali di Parigi; costruendo in queste case liste di proscrizione, etc. ed aver agito con cattive intenzioni».
01. A.-Q. Fouquier de Tinville (ex pubblico accusatore al Tribunale rivoluzionario);
02. M.-J.-A. Herman (ex commissario della "Commissione delle amministrazioni civili, polizia e tribunali" (=Ministro dell'Interno e della Giustizia);
03. M.-E.-J. Lanne (giudice);
04. L. Renaudin (giurato del Tribunale rivoluzionario);
05. P.-N.-L. Leroy de Montflobert [Dix-Août] (giurato);
06. Etienne Foucault (giudice);
07. Joachim Vilate (giurato);
08. G.-T. Scellier (vicepresidente del Tribunale rivoluzionario);
09. François-Pierre Garnier-Launay (giudice);
10. P.-L. Prieur [il Giovane] (giurato);
11. C.-L. Châtelet (giurato);
12. Pierre-François Girard (giurato);
13. Pierre Joseph Boyenval;
[ex sarto a Parigi, poi soldato insignificante e spia per i comitati nella prigione del Luxembourg; per aver partecipato alla "Cospirazione delle prigioni", è comparso davanti al Tribunale rivoluzionario; sull'atto di accusa che lo riguarda sta scritto: «Fouquier contava su di lui in modo particolare che sugli altri. Egli lo faceva entrare misteriosamente nel proprio ufficio prima dell'udienza e gli ordinava di deporre come egli sapeva».]
14. Benoît Trey;
15. Joseph Verney,
16. François Dupaumier.
Altri 15 sono invece assolti e rimessi in libertà.

Parigi, a causa dell'aggravarsi delle condizioni economiche e di un ulteriore aumento dell'inflazione, vi è un'ultima rivolta, dopo il cui fallimento le masse popolari ricadono in letargo. 
16, trattato dell'Aja con l'Olanda; Maastricht diventa francese;
26, nuovo presidente (26 mag-4 giu) della Convenzione: J.-B.-Ch. Matthieu-Mirampal;


Giugno
4
, nuovo presidente (4-19 giugno) della Convenzione: J.-D. Lanjuinais;

7, (19 Pratile, Anno III), dopo diciassette mesi d'interruzione, Delambre riprende le sue misure a Bourges;
8, muore il principe Luigi XVII;
[La notizia viene tenuta nascosta ai vandeani per timore dello scoppio di una nuova guerra. In Vandea infatti lo si verrà a sapere solo il giorno 24.]
19, nuovo presidente (19 giu-4 lug) della Convenzione: J.-B. Louvet de Couvray;
21, VANDEA, Sbarco a Quiberon (21 giu-23 lug);
[In questo arco di tempo si fanno sbarcare sulle coste della Bretagna gli emigrati e le truppe inglesi venute in Francia per aiutare i vandeani e i chouan, che per la prima volta non riescono a tenere testa all'esercito repubblicano senza un aiuto esterno.]
Ma le continue liti tra i due comandanti, Joseph de Puisaye e il conte inglese Louis Charles d'Hervilly, scelto da Luigi XVIII sono probabilmente la causa della disfatta di Quiberon.
Nonostante siano riusciti a sbarcare senza difficoltà, perdono subito del tempo prezioso per mettersi d'accordo sulla strategia da utilizzare, cosa che gli fa perdere l'effetto sorpresa, ma soprattutto attira l'esercito repubblicano su di loro e il gen. L.-L. Hoche non perde tempo a organizzare le sue truppe e attaccare il loro accampamento.
Subiscono quindi un primo attacco che però riescono a respingere.]


22, VANDEA, in una dichiarazione F.-A. de Charette scrive: «Riprendo con dolore le armi; ma i repubblicani hanno giurato la nostra rovina e noi possiamo evitarla solo combattendo. I dispacci dei principi mi annunciano che uno di loro deve mettersi alla testa di quella grande spedizione che darà tanta forza alle nostre armate. Non è sulla nostra sponda che questi fatti si compieranno, ma bisogna assecondarli. È necessaria una diversione: ho contato sul vostro zelo ed esso non mi mancherà».

24, VANDEA, si viene a sapere solo ora della morte del principe Luigi XVII;
lo stesso giorno scoppia la: II guerra di Vandea: (1795 24 giu-15 lug 1796).
I vandeani sono ancora alleati con gli inglesi che, grazie al precedente ritiro delle truppe repubblicane dalla Vandea, non hanno difficoltà a sbarcare in Bretagna.
Dopo la scomparsa dell' "esercito del centro" e dell' "esercito di Anjou", rimangono il nuovo "esercito del centro" creato da C.-H.-F.Sapinaud de la Rairie, l' "esercito della Marais Breton" di F.-A. de Charette e J.-N. Stofflet e l'esercito di chouan di Georges Cadoudal e Joseph de Puisaye.
Nel frattempo i futuri regnanti conte di Provenza (Luigi XVIII) e conte d'Artois (Carlo X) prendono parte parte all'insurrezione, soprattutto perché i vandeani continuano a considerare, colui che in questo momento è l'erede al trono di Francia, come re di Francia.
[Infatti alla morte del giovane Luigi XVII, quello che per il resto di Francia era solo il conte di Provenza, per la Vandea era il successore del re Luigi XVII e quindi è già re Luigi XVIII di Francia.]
I due futuri sovrani sono determinanti per stringere l'alleanza con gli inglesi, che ottengono grazie alle amicizie che possiedono a Londra. È anche merito loro la creazione dell' "Esercito degli emigrati", un esercito composto da nobili e volontari, che, come suggerisce il nome stesso, erano emigrati fuori dalla Francia per sfuggire alla repressione giacobina e che hanno allestito un esercito personale con il quale tornano in Francia per combattere al fianco dei vandeani con l'intento di restaurare la monarchia e riconquistare i propri territori.
[Anche i due futuri sovrani creano una loro legione personale, ma dopo il fallimento della seconda guerra di Vandea, integreranno la loro e le altre legioni nell'esercito spagnolo impegnato nella "Guerra d'indipendenza spagnola".]
28, VANDEA, gli "emigrati" prendono Carnac, Landévant e Locoal-Mendon;

 

 



Luglio
3
, VANDEA, gli "emigrati" occupano il forte "Penthièvre", situato a ovest di Carnac, che rappresenta un importante punto strategico in quanto blocca l'accesso da nord alla penisola di Quiberon.
Fino a questo momento i repubblicani non rispondono con decisione all'avanzata vandeana, soprattutto perché ora i vandeani sono quasi 20.000 e il gen. L.-L. Hoche staziona a Vannes con circa 2.000 uomini in attesa dei rinforzi che ha richiesto.
4, nuovo presidente (4-19 luglio) della Convenzione: L.-G. Doulcet;
VANDEA, 13.000 repubblicani giungono a Vannes e subito prendono tutti i territori conquistati dai vandeani, con l'eccezione di Carnac.
I vandeani, bloccati all'interno della penisola, non riuscendo a respingere i repubblicani che li accerchiano, pensano di imbarcare Georges Cadoudal e i suoi chouan per farli poi sbarcare a Sarzeau, in modo da prendere alle spalle i repubblicani e attaccare da entrambi i lati.
17, VANDEA; nonostante Georges Cadoudal e i suoi chouan siano riusciti a sbarcare a Sarzeau, vengono avvistati e cadono in un'imboscata nella quale muoiono due generali e diversi chouan; per questo sono costretti a imbarcarsi nuovamente e tornare nel loro accampamento a Quiberon.
Gli attacchi continuano, ma i repubblicani riescono sempre a respingerli, durante uno di questi Louis Charles d'Hervilly rimane gravemente ferito e deve tornare a Londra dove morirà qualche mese dopo per le ferite riportate; questo naturalmente avvantaggia Joseph de Puisaye che ora è il comandante in capo e può decidere come muovere le truppe senza doversi scontrare con Louis Charles d'Hervilly.


19, nuovo presidente (19 lug-3 ago) della Convenzione: L.-M. de La Révellière-Lépeaux;
20, VANDEA, il gen. L.-L. Hoche, a cui è affidata la pacificazione in Vandea, lancia il suo attacco definitivo: gli uomini che difendono il forte "Penthièvre" sono dei disertori repubblicani che tradiscono i vandeani e consegnano il forte al gen. L.-L. Hoche. I vandeani presi dal panico si ritirano mentre i repubblicani continuano a inseguirli, vista la situazione disperata Joseph de Puisaye decide di ritirarsi facendo imbarcare tutti i suoi uomini sulla navi inglesi che avrebbero coperto il loro imbarco con i cannoni. Le navi non bastano a mettere in salvo tutti: sulla costa rimangono il gen. Charles de Sombreuil e circa 6.500 uomini, dei quali solo 2.500 sono soldati.
21, VANDEA, il gen. Charles de Sombreuil chiede di negoziare la resa dei vandeani col gen. L.-L. Hoche, e inizialmente viene concessa;
22
, la Convenzione firma un altro trattato a Basilea con cui la Spagna cede alla Francia la colonia di Santo Domingo in cambio dell'evacuazione dei territori occupati dai francesi al di là dei Pirenei;
27, VANDEA, il gen. L.-L. Hoche fa fucilare il gen. Charles de Sombreuil e tutti gli altri, tra emigrati e vandeani, vengono presi prigionieri. [Infine, nei giorni seguenti, si compirà l'ennesimo massacro: la Convenzione manderà a Quiberon il commissario Tallien che rilascierà alcuni civili e condannerà a morte tutti gli altri prigionieri.
Comunque fino a dicembre non ci saranno altri combattimenti importanti se non qualche schermaglia; ormai, nonostante i futuri sovrani contribuiscano inviando truppe a F.-A. de Charette e J.-N. Stofflet, la seconda guerra di Vandea volgerà al termine.]

Agosto 
3
, nuovo presidente (3-19 agosto) della Convenzione: P.-C.-F. Daunou;
19, nuovo presidente (19 ago-2 set) della Convenzione: M.-J. Chénier;
22, la Convenzione elabora ed approva la Costituzione dell'anno III, conservatrice, che:
- chiarisce il valore strettamente giuridico dell'uguaglianza,
- consacra la piena libertà economica,
- sopprime il referendum e il diritto d'insurrezione,
- riforma il sistema elettorale in modo da favorire i ceti abbienti;
il potere legislativo viene diviso in due camere
- il consiglio degli anziani e 
- il consiglio dei cinquecento, rinnovabili ogni anno per un terzo;
il potere esecutivo viene affidato a un direttorio di cinque membri, cui spetta la nomina dei ministri;
ispirata al principio della separazione dei poteri e al timore di una nuova dittatura, si rivela alla prova dei fatti macchinosa e incapace di assicurare un corretto funzionamento delle istituzioni e uno sbocco legale alla lotta politica; 
gli uomini di governo sono rappresentati da P.-F. Barras;
[In ultimo, all'art. 354, la Costituzione dell'anno III dispone: "Nul ne peut être empêché d'exercer, en se conformant aus loix, le culte qu'il a choisi. – Nul ne peut être forcé de contribuer aux dépenses d'un culte. La République n'en salarie aucun".

Costituzione del 1795:
- Art. 1.: la Repubblica francese è una e indivisibile;
- Art. 2.: l'universalità dei cittadini francesi è sovrana;
- …
- Art. 371.: nella Repubblica c'è uniformità di pesi e misure.

Settembre
2
, nuovo presidente (2-23 settembre) della Convenzione: Théophile Berlier;
21 (Vendémiaire [Vendemmiaio], Anno IV)
23, nuovo presidente (23 set-8 ott) della Convenzione: P.-Ch.-L. Baudin;
28, una legge regola minutamente l'esercizio dei vari culti, ponendoli tutti quanti in una medesima e identica condizione giuridica, i cui capisaldi sono:
- sorveglianza rigorosissima dell'autorità civile sulle loro pratiche;
- punizione di ogni attentato ad essi e di ogni proselitismo violento;
- obbligo dei ministri di giurare fedeltà alle leggi della Repubblica;
- repressione energica di ogni tentativo di un culto di diventare dominante, sia facendosi secondare dai corpi civili, sia istituendo contrassegni o praticando cerimonie fuori dei recinti a ciò destinati;
- pene severissime contro gli abusi dei ministri di culto.
Dunque un sistema nettamente separatistico.
[Non già un separatismo fatto di benevolenza e di confidenza, come in America, ma di sorda avversione di insormontabile diffidenza: ad ogni modo però un regime egualitario.
Ciò durerà fino a quando Napoleone, meglio valutando le tradizioni e le necessità del suo popolo, ripristinerà – salva però la libertà di coscienza e di culto a tutti i cittadini – quel regime giurisdizionalistico che regnerà in Francia negli anni a venire.]

La città di Parigi conta 48 sezioni, ciascuna delle quali ha un battaglione di guardie nazionali; 30 di queste sezioni sono concordi e prontissime ad abbattere tanto i convenzionalisti quanto i loro decreti.
Ma la Convenzione decide di impiegare la forza per assicurare l'esecuzione della sua volontà. Radunato quindi un corpo di truppe, ca cinquemila uomini, ne dà il comando al gen. P.-F. Barras, sotto i cui ordini sta il col. J.-F. de Menou che, dimostratosi del tutto incapace, viene sostituito dal gen. di brigata N. Bonaparte.
Questi predispone subito dei mezzi di difesa attorno al palazzo delle Tuileries facendo pervenire quaranta pezzi da Mendou e aggiunge un rinforzo di millecinquecento uomini dividendoli in tre battaglioni; vuole inoltre che allo stesso palazzo siano portati dei fucili allo scopo di armare i convenzionalisti medesimi per formarne di essi in caso di bisogno un corpo di riserva.
La guardia nazionale, sebbene numerosa, è composta invece di soli cittadini ed il comandante in capo che si è scelta, il gen. Danican, non è certo in grado di fronteggiare il generale còrso.

Ottobre
5
(13 Vendémiaire, Anno IV), [Giornata dei quartieri] Parigi, la rivolta realista appena scoppiata viene repressa dal gen. di brigata N. Bonaparte che viene nominato gen. di divisione
8, nuovo presidente (8-26 ottobre) della Convenzione: J.-J.-V. Genissieu;
25, la «Convenzione nazionale» si scioglie (e con essa pure il «Comitato di salute pubblica»);
viene creato l'Institut; la sezione di Matematica è composta quasi eslusivamente da scienziati che hanno partecipato all'operazione pesi e misure;
26, installazione del «Direttorio».
Il gen. N. Bonaparte viene nominato comandante in capo dell'esercito dell'Interno ed in questa veste viene incaricato di riorganizzare la guardia nazionale di Parigi e di creare un corpo di guardie per la difesa del Direttorio e del Corpo Legislativo.
[Grazie ai suoi buoni uffici, il col. col. J.-F. de Menou, tradotto dinanzi a un tribunale di guerra per non essere stato in grado nei giorni precedenti allo scoppio della rivolta a contenere gli ammutinati, viene rimesso in libertà dopo aver rischiato la testa.]

Novembre
2
, «Direttorio»: in pratica gli uomini, i fini e i mezzi del Direttorio sono gli stessi del Termidoro.
Nello stesso mese, l'agente segreto inglese William Wickham con la somma di 29.214 sterline riesce a convincere alla sua causa il gen. Ch. Pichegru [Battista] dal quale ottiene la promessa che qualcosa verrà fatto «non appena possibile, non appena si presenterà l'opportunità».
[In realtà questi fa più di qualcosa: entra in contatto con elementi monarchici e comincia a diffondere tra i suoi giovani ufficiali e tra i suoi conoscenti disgusto per la Convenzione e odio per i princìpi basilari della Rivoluzione ma viene presto messo sotto sorveglianza dal servizio segreto del Direttorio.
A Verona agenti francesi vengono in possesso di copia di una lettera scritta da Amburgo dal vescovo esule di Arras nella quale si parla del gen. Ch. Pichegru [Battista] e del suo passaggio ai monarchici. La lettera era diretta al fratello di F. Barthèlemy, amico di L.-N.-M. Carnot.
In seguito il gen. Ch. Pichegru [Battista] tenterà di mantenere le promesse fatte all'agente inglese dando ogni volta all'armata austriaca concrete possibilità di vittoria:
La prima volta attraverserà il Reno con forze insufficienti e con estrema lentezza; la seconda, invierà alla guarnigione di Mannheim un generale assolutamente incapace di mantenere la posizione; la terza e la quarta scenderà con la sua armata al completo sul campo di battaglia in modo così insensato e scoperto che solo pochi battaglioni austriaci potrebbero sconfiggerlo.
Al quinto tentativo il gen. Ch. Pichegru [Battista] sarà arrestato.
vedi 1804]

Dicembre


 

1795
FRANCIA
Luigi Filippo d'Orléans
Albero genealogico

(Parigi 1773 - Claremont, Londra 1850)
primogenito di Luigi Filippo Giuseppe duca di Orléans e di Luisa Maria Adelaide di Borbone Penthièvre;
1785-93, duca di Chartres;
1793-1830, duca di Orléans;
1794, è all'estero;


1807-30, duca di Montpensier;
1830-48, re dei francesi;


Louis-Stanislas-Xavier
Albero genealogico

(Versailles 1755-Parigi 1824)
fratello minore di Louis XVI;
1755-1795, conte di Provenza;
dal 2 gennaio 1793 si è proclamato reggente per il delfino prigioniero;
1795
Giugno
alla morte del delfino si proclama re con il nome di Louis XVIII; 24, con il "manifesto di Verona" rifiuta ogni concessione alle idee e alle istituzioni rivoluzionarie e proclama il ritorno a una monarchia assoluta purgata dagli abusi;


1814-24, re di Francia (Louis XVIII);

 

 
Carlo Filippo Albero genealogico

(Versailles 1757-Gorizia 1836)
fratello minore di Louis XVI e di Louis XVIII;
1757-1824, conte d'Artois;
1773, sposa Maria Teresa di Savoia, altra figlia del re di Sardegna Vittorio Amedeo III;
dal 1794 risiede in Inghilterra;


1824-30, re di Francia (Carlo X);

 

 

1795
Repubblica delle Sette Province Unite dei Paesi Bassi
Willelm V [il Batavo]
(The Hague 1748 - Braunschweig 1806)
figlio di Willelm IV d'Orange-Nassau e della p.ssa reale Anne di Gran Bretagna, Irlanda e Hannover, etc.;
principe di Nassau-Dietz
principe d’Orange
1751-95, statholder dei Paesi Bassi;
(22.10.1751-18.1.1795)

Olanda

 

Zelanda

 

Uthrecht

 

Frisia
 
Gheldria

 

Groninga

 

Overijssel

 

1795
Febbraio
16
, la carica di statholder viene abolita dagli Stati generali della Repubblica Batava.
[Sarà ripristinata nel 1815 in seguito alla restaurazione degli Orange, che diverranno sovrani dei Paesi Bassi.]

 

 

 


1795
Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio III
Albero genealogico

(Londra 1738 - Windsor 1820)
figlio di Federico Luigi principe di Galles e di Augusta di Sassonia-Gotha;
1751-60, duca di Brunswick-Lüneburg (Giorgio);
1760-1820, elettore di Hannover;
1760-1815, re di Gran Bretagna e Irlanda;
dal 1761 è sposato con Sofia Carlotta di Mecklenburg-Strelitz;
dal 1765 soffre di una grave malattia mentale;

- colpito da gravi disturbi mentali sin dal 1788 -

1814-20, re di Hannover;


 
Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
W. Pitt [il Giovane] Tory
(1783 19 dic - 14 mar 1801)
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Segretari di Stato
-
Affari Esteri e Commonwealth
-
 
Affari Interni    
Giustizia    

1795
il potere è ormai nelle mani di W. Pitt [il Giovane] che guida la politica inglese contro la Francia rivoluzionaria;

 


 


 


 
SCOZIA [dal 1° maggio 1707 è unita a Inghilterra e Galles]
-
-
-
-

1795
-


 
IRLANDA
-
-
-
-

1795
mentre in tutto il paese viene sospeso l'habeas corpus, i protestanti del nord istituiscono e armano il reazionario Orange Order (Ordine di Orange o ordine orangista);

 

 

 

Nord America Britannico
Governatore generale
Guy Carleton
barone Dorchester
(1786- 1796)
-
-

1795
-

 

[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 

 

 




PROVINCIA DEL CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).]
BASSO CANADA [o Canada Est]
Governatore della provincia
-

1795
-

 

ALTO CANADA [o Canada Ovest]
Governatore della provincia
John Graves Simcoe
(1791 - ?)

1795
-



 

 

TERRANOVA
Governatore della provincia
James Wallace
(1794 - 1796)

1795
-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
-

1795
-

 

NEW BRUNSWICK
Governatore della provincia
-

1795
-

 

NOVA SCOTIA
Governatore della provincia
-

1795
-

 

ISOLA DI CAPO BRETONE
Governatore della provincia
-

1795
-

 

a

 

UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
G. Washington [1°]
(1789 30 apr - 4 mar 1797)
Vicepresidente
J. Adams
(1789 - ?)
Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
Edmund Randolph
(1794 2 gen - 20 ago 1795)
Timothy Pickering
(1795 10 dic - 12 mag 1800)
[federalista]
Ministro del Tesoro
A. Hamilton
(1789 - ?)
Ministro della Guerra
?
(1789 - ?)
Presidente della Corte Suprema
John Jay
(1789 26 set - 29 giu 1795)
John Rutledge
(1795 1º lug - 28 dic 1795)

1795
Gennaio

Agosto
3
, trattato di Grrenville: gli indiani dell'Ohio cedono agli Stati Uniti la maggior parte di quello che diverrà più tardi lo stato dell'OHIO.

Ottobre
Thomas Pinckney, inviato speciale a Madrid, riesce a concludere un trattato che garantisce agli Stati Uniti il diritto di servirsi liberamente del Mississippi e di depositare merci a New Orleans.
La Spagna accetta anche la richiesta americana del 31° parallelo come confine della Florida e promette di impedire agli indiani di attaccare i coloni della frontiera.
Il "trattato di Pinkney" pone fine a un decennio di intrighi spagnoli e di complotti secessionisti del Wet: una confederazione occidentale separata, sotto la protezione della Spagna, perde infatti significato una volta riaperto il Mississippi al traffico commerciale americano.

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1795
-

 

[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1795
-

 

[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1795
-

 

[04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.]
Governatore
-

1795
-

[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
-

1795
-

[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
-

1795
-


[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
-

1795
-






[08] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
-

1795
-

[09] NEW HAMPSHIRE [dal 21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
-

1795
-

 





[10] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788] - cap. Richmond
Governatore
-

1795
-

 





[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-

1795
-

 

[12] NORTH CAROLINA [dal 21 novembre 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-

1795
-

[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
-

1795
-


[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
-

1795
-


[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
-
-

1795
-


a



1795
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano VII
Albero genealogico
(1749 - 1808)
figlio di Federico V e di Luisa d'Inghilterra;
1766-1808, re di Danimarca e di Norvegia;
sotto la reggenza del figlio Federico;


Federico VI
Albero genealogico
(Copenaghen 1768 - 1839)
figlio di Cristiano VII e di Caterina Matilde d'Inghilterra;
1784, appena ammesso al Consiglio di stato, estromette il padre demente dal potere proclamandosi reggente;
1784-1808, reggente al trono di Danimarca e Norvegia;
per impulso suo e del primo ministro A.P. Bernstorff, viene dato sviluppo al commercio e all'industria ed hanno notevole diffusione le idee illuministiche;



1808-39, re di Danimarca;
1808-14, re di Norvegia;


Primo ministro e ministro degli Esteri
A.P. Bernstorff
(1784 - ?)
1795
-
NORVEGIA
1795
-
ISLANDA
1795
-


1795
REGNO di SVEZIA
Gustavo IV Adolfo
Albero genealogico

(? - ?)
1792-1809, re di Svezia;
sotto la reggenza dello zio Carlo duca di Sudermania (futuro Carlo XIII);
1795
-




Carlo
Albero genealogico

(Stoccolma 1748 - 1818)
fratello di Gustavo III;
1788-90, ha il comando della flotta svedese nella guerra contro la Russia;
1792-96, reggente per il nipote Gustavo IV Adolfo;



1809-18, re di Svezia;
1814-18, re di Norvegia;



1795
-


1795
REGNO di PORTOGALLO
Maria I di Braganza
Albero genealogico

(Lisbona 1734-Rio de Janeiro 1816)
figlia di Giuseppe I e di Maria Vittoria;
1777-1816, regina di Portogallo;
1790-91, vedova dal 1786 dello zio "re consorte" Pietro III, viene colta da pazzia e deve lasciare le funzioni di governo al figlio;


don Juan
Albero genealogico

don Juan (Lisbona 1769-1826)
figlio di Pietro III e di sua nipote la regina Maria I;
1792-1807, reggente il trono di Portogallo;
[in seguito alla follia della madre]
1807-26, principe del Brasile;
1816-26, re di Portogallo (Giovanni VI il Clemente);


1795
-


a

1795
REGNO di SPAGNA
Carlo IV
Albero genealogico

(Napoli 1748 - Roma 1819)
figlio secondogenito di Carlo III e di Maria Amalia di Sassonia;
1788-1808, re di Spagna;


Primo ministro
Manuel Godoy
(1792 - ?)
[secondo amante della regina]
1795
Luglio
22
, trattato di Basilea: Manuel Godoy conclude una pace separata con la Francia rivoluzionaria;

a






1795
SAVOIA - REGNO DI SARDEGNA
Vittorio Amedeo III
Albero genealogico

(Torino 1726 - Moncalieri 1796)
figlio di Carlo Emanuele III di Savoia e di Polissena Cristina d'Assia-Rheinfelds;
?-1773, duca d'Aosta;
1730-73, principe di Piemonte;
1773-96
- conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti;
- marchese di Saluzzo, Monferrato, Finale e Oneglia;
- duca di Savoia re di Cipro e Gerusalemme [titolare];
- re di Sardegna e duca di Savoia;


1795
durante le trattative di pace, piuttosto che cedere alla volontà francese di occupare, oltre alle regioni invase, anche Cuneo, Ceva e Susa, preferisce riprendere la guerra ma viene subito sconfitto da A. Masséna a Loano;



1795
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Giuseppe Maria Doria
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1793 16 set - 16 set 1795, doge di Genova;


Giacomo Maria Brignole
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1779 4 mar - 4 mar 1781,
1795 17 nov - 17 giu 1797, doge di Genova;
[l'ultimo doge, nominato per la seconda volta]


1795
-


1795
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Ludovico Manin

(Venezia 14 mag 1725 - Venezia 24 ott 1802)
figlio di Lodovico Alvise e di Maria Basadonna, mercanti friulani arricchiti con l'industria del legno e della carta, che acquistarono il blasone della contea per centomila ducati nel 1651;
1789-97, doge di Venezia; [120° e ultimo]

- nunzio pontificio: ? (?-?);
- ambasciatore a Roma: ? (? -?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
- ambasciatore di Francia: ? (?-?)
1795
Gennaio
25
, il marchese Francesco Agdollo, un agente segreto inviato a Verona per controllare e relazionare sulla presenza tra le mura scaligere del conte di Provenza [futuro Louis XVIII] scrive: «Nessuna notizia da questa città, il buon ordine, una senza simile popolazione fa apparire essere questa la sede della tranquillità».
In effetti la quasi assoluta partecipazione popolare alle pratiche cattoliche e la presenza di numerosissime confraternite laiche in tutto il territorio impediscono l'affermarsi dell'eresia giansenista (i progressisti del tempo), fautrice delle idee sovversive di Francia.
In questi anni ricevono la loro formazione religiosa:
. Gaspare Bertoni (futuro fondatore degli "Stimmatini", poi santo),
. don Pietro Leonardi (dei Servi di Dio),
. Carlo Steeb ( poi beato),
. marchesa Maddalena di Canossa (fondatrice nel sec. XIX dell'Ordine delle Figlie della Carità, poi santa);
a reggere la cattedra di San Zeno (vescovo di Verona) si trova già dal 1790 il patrizio veneziano ex-gesuita Gianandrea Avogadro, profondamente anti-giansenista e vivace oppositore della dissolutrice filosofia sociale illuminista.

Ma questo atavico e coriaceo attaccamento religioso (definito dalle fonti curiali) in realtà assume ormai altre forme; così scriverà Ippolito Nievo, riferendosi a questo periodo, nelle Confessioni di un italiano

[…] Fra i "lavoranti della vigna del Signore" c'è un partito rozzo incorruttibile, tradizionale che si oppone con la pesante forza dell'inerzia all'invasione di questo scetticismo elegante ciarliero e un po' anche scapestrato. Infatti se qualche vecchio sacerdote di manica larga pegli altri, serba nella propria vita la semplicità e l'integrezza dei costumi sacerdotali, è proprio un caso raro; in generale vecchi o giovani chi si sdrucciola nell'anarchia filosofica non dà grandi esempi né di pietà, né di castità, né delle altre virtù comandate specialmente al clero. Un tale rilassamento delle discipline canoniche e l'indifferenza dogmatica che lo cagiona non possono garbare ai veri preti; dico a coloro che hanno studiato con cieca fiducia la Somma di san Tommaso, e sono usciti di seminario colla ferma persuasione della verità immutabile della fede, e della santità del proprio ministero. Costoro, meno proprii per la loro rigidezza di coscienza e per l'austerità delle maniere al consorzio della gente signorile e ai destreggiamenti morali della città si adattano mirabilmente al patriarcale governo delle cure campagnuole.
La montagna è il solito semenzaio del clero forese e questo partito [clausetani] ch'io chiamerei tradizionale si afforza e si rinnova massimamente nelle frequenti vocazioni della gioventù di Clausedo, che è un grosso paese alpestre della diocesi. I secolareschi invece (così dagli avversari vengono designati quelli che per opinioni e costumi si accostano alla sbrigliatezza secolare) escono dalle comode famiglie della città e della pianura.
Nei primi la gravità, il riserbo, la credenza se non l'entusiasmo e l'abnegazione sacerdotale si perpetuano da zio in nipote, da piovano in cappellano; nei secoli la cultura classica, la libertà filosofica, l'eleganza dei modi, e la tolleranza religiosa sono instillate dai liberi colloqui nei crocchi famigliari; si fanno preti o spensieratamente per ubbidienza o per golaggine d'una vita comoda e tranquilla. Sia i primi che i secondi hanno i loro rappresentanti, i loro difensori nel Seminario, nella Curia e nel Capitolo; a volte quelli, a volte questi hanno soverchiato; ed ogni vescovo che si succede nella diocesi è accusato di favorire o i secolareshi o i clausetani. Clausetani e secolareschi si osteggiano a vicenda: gli uni accusati di ignoranza, di tirannia, di nepotismo, di taccagneria; gli altri di scostumatezza, di miscredenza, di cattivo esempio, di mondanità.
La città parteggia in genere per questi, il contado per quelli; ma i clausetanI, per indole propria e delle massime che difendono, sono più concordi fra loro e meglio regolati. Mentre invece nei loro antagonisti la petulanza e la leggerezza individuale escludono qualunque ordine, qualunque metodo di condotta. Ciò non toglie peraltro che le dissenzioni del clero non alimentino più del bisogno il pettegolezzo delle coversazioni; e i vivaci abatini di bella vita, se non si compensano, si vendicano almeno con l'impertinenza e con la mordacità della maggiore influenza che gli avversari s'hanno acquistata con secoli e secoli d'austerità e di perseveranza. Le giovani signore sono disposte a favorire le loro parti; soltanto qualche vecchia paralitica tiene per i rigoristi; effetto d'invidia più che di persuasione." […]

Marzo
tramite l'ambasciatore Alvise Querini, viene riconosciuto il governo democratico di Francia e fatto sloggiare da Verona Louis-Stanislas-Xavier conte di Provenza [futuro Louis XVIII];




1795
ducato di Modena
Ercole III d'Este
Albero genealogico
(Modena 1727 - Treviso 1803)
figlio di Francesco III e di Carlotta Aglae di Orléans;
1741, sposa Maria Teresa Cybo-Malaspina, erede del ducato di Massa e Carrara che assicura così al piccolo ducato estense uno sbocco sul mare;
1780-96, duca di Modena;




1795
-

1795
Ducato di Parma e Piacenza
Ferdinando di Borbone
Albero genealogico

(Parma 1751 - Badia di Fontevivo, Parma 1802)
figlio di Filippo di Borbone e di Luisa Elisabetta di Francia;
suo precettore fu il filosofo Condillac ma nulla rimarrà di illuministico nel suo spirito mediocre e bigotto;
1762, dicembre, muore di vaiolo la sua promessa sposa Marie Johanna di Absburgo (1750-1762);
1765-1802, duca di Parma e Piacenza;
1767, 15 ottobre, a 16 anni muore di vaiolo anche la sua seconda promessa sposa Marie Josephe di Absburgo;
dal 1769 è sposato con la duchessa Maria Amalia (1746-1804) figlia di Maria Teresa d'Absburgo;
1795
-



Primo ministro
-
1795

 


1795
Granducato di Toscana
Ferdinando III di Lorena
Albero genealogico
(Firenze 1769-1824)
secondogenito di Pietro Leopoldo (Leopoldo II ) e di Maria Ludovica di Borbone-Spagna;
1790-1801, granduca di Toscana;
1801-14, granduca di Würzburg;
1814-24, granduca di Toscana;


 
1795
coinvolto nella guerra contro la Francia rivoluzionaria, si ritira dalla coalizione;


1795
REGNO di NAPOLI e SICILIA
Ferdinando IV
Albero genealogico
(Napoli 1751 - 1825)
figlio di Carlo III re di Spagna e di Maria Amalia di Sassonia;
1759-99, 1799-1806, 1815-16, re di Napoli;
1759-1816, re di Sicilia (Ferdinando III);
dal 1768 è sposato con la duchessa Marie Karoline di Absburgo (1752-1814);



1816-25, re delle Due Sicilie (Ferdinando I di Borbone);

NAPOLI
Primo ministro e
Ministro degli Esteri
J.F.E. Acton
(1789 - 1811)
[dal 1775 Maria Carolina d'Absburgo è entrata nel consiglio di stato.]
Ministro della Marina
J.F.E. Acton
(1779 - ?)
Ministro della Guerra
J.F.E. Acton
(? - ?)
1795
Febbraio
27
, implicato nelle congiure anti-Borboneche, don Luigi de' Medici subisce un arresto e la prigione, ma viene presto liberato.
[È accusato dal professore di matematica Annibale Giordano su pressione di J.F.E. Acton, assieme ad altri congiurati: Colonna, Caracciolo, Pignatelli, Serra e E. Carafa (molti dei quali riescono poi a fuggire su sua indicazione).
Il re riunisce nella reggia di Caserta un consiglio cui fanno parte i ministri di stato, il general Pignatelli capo delle armi, il cardinale Fabrizio Ruffo, il duca di Gravina e il principe di Migliano.
La Giunta di Stato viene sciolta e ricomposta di nuovi giudici. Mantenuti il marchese Vanni e il caporuota Giaquinto, entrano in scena Cito, Porcinari, Bisogni, Potenza, il magistrato Giuseppe Guidobaldi, Fabrizio Ruffo principe di Castelcicala (vile e crudele, legatissimo a J.F.E. Acton) ed altri.
La regina, chiacchierando, svela alla marchesa di Sammarco (un'altra de' Medici) il consiglio di Caserta dicendole pure che il fratello cospirava contro il trono. Avvisato del pericolo, don Luigi de' Medici si reca alla reggia e parla direttamente con il re che lo ascolta in silenzio. Il giorno successivo viene arrestato e rinchiuso nel carcere di Gaeta.
Nello stesso tempo vengono imprigionati un Colonna, figlio del principe di Stigliano, il duca di Canzano, il conte di Ruvo, un Serra di Cassano e i Caracciolo, i Riari ed altri nobili noti.
Poiché un editto promette segretezza e premi ai colpevoli che rivelino la congiura e i loro capi o compagni, tre fuggitivi e nobili prendono la veste di delatori: i fratelli Mario e Ferdinando Pignatelli di boli e [forse] E. Carafa [si riscatteranno tuttavia tutti e tre morendo sul patibolo nel 1799 per la repubblica].

SICILIA
Viceré
Francesco d'Aquino ,
principe di Caramanico
(1786 gen - 1795)
arcivescovo
Lopez y Royo

(1795 gen - ?)
1795
Gennaio
muore il viceré Francesco d'Aquino; lo sostituisce l'arcivescovo Lopez y Royo, intransigente assolutista e nemico dichiarato dei princìpi rivoluzionari provenienti dalla Francia.
Grazie alla delazione dell'orefice Giuseppe Terriaca, viene scoperta la congiura (la sommossa era fissata per il 3 aprile, venerdì santo) dell'avv. Francesco Paolo De Blasi, letterato e giurista, tendente alla costituzione di una repubblica siciliana indipendente; il De Blasi si assume tutta la responsabilità;
Maggio
18
, la gran corte criminale emana la sentenza;
20, Palermo, Piazza Santa Teresa, F.P. De Blasi, dopo la consueta tortura nella pubblica piazza, secondo i modi antichi, viene decapitato; il sergente Bernardo Palumbo [Palinuro], gli orefici Giulio Tenaglia e Benedetto La Villa [Larilla] vengono impiccati; altri sono condannati al carcere, alla deportazione, al bando;

 

a





Baldasseroni, Giovanni (Livorno 1795-Firenze 1876) politico toscano;
Leopoldo II granduca di Toscana e i suoi tempi (1871)
Memorie (1833-1859) (pubblicate nel 1959.

Baraguey-d'Hilliers, Achille (Besançon 1795 - ) militare francese, figlio di altro militare;
1806, ancora fanciullo si iscrive sui registri del 1° reggimento dei dragoni; dopo gli studi al Pritaneo, diventa sottoluogotenente; poi capitano nella campagna di Russia;
1813, ottobre, aiutante di campo del maresciallo A.-F. Marmont a Lipsia, perde la mano sinistra; entra poi nel 2° reggimento di fanteria della guardia reale;
1823, maggiore, dopo la spedizione in Spagna;
1830, luglio, luogotenente colonnello di uno dei reggimenti che partecipano alla presa di Algeri; al ritorno in Francia è nominato colonnello e governatore della scuola di Saint-Cyr dove sventa un complotto formato da alcuni allievi uniti a Guinard;
1836, maresciallo di campo;
1843 febbraio - gennaio 1844, luogotenente generale, è governatore della provincia di Costantina dove riceve dagli arabi il soprannome di "monco";
1848, comandante della divisione militare di Besançon si oppone vivamente ai commissari del governo provvisorio; eletto all'assemblea costituente come rappresentante del dipartimento di Doubs, si dimostra costantemente ostile alle tendenze repubblicane e presiede alla riunione della Rue de Poitiers;
1849, novembre, comandante dell'armata del Mediterraneo, viene inviato in missione temporanea presso il Papa;
1852, maggio, comandante della 3ª divisione militare, viene rieletto all'assemblea legislativa;
1853, ambasciatore straordinario presso la Porta ottomana, è richiamato in Francia per assumere un importante comando al campo di Saint-Omer; luglio, gli viene affidato il comando in capo del corpo di spedizione nel Baltico; guerra di Crimea.



Barry, James (1795-1865) donna inglese che riuscì a farsi passare per uomo, occupando posti importanti nel servizio sanitario militare inglese.

Barthe, Félix (Narbonne, Aude 28 luglio 1795 – Parigi 27 gennaio 1863) politico francese;
[Figlio di Michel Barthe (1758-1820), deputato al consiglio dei Cinquecento, e di Marie-Anne Valette (1762-1830).]

Bennett, James Gordon (Keith, Scozia 1795-New York 1872) giornalista statunitense, fondatore del «New York Herald» (1834); gli successe nella proprietà del giornale il figlio James Gordon Jr (New York 1841-Beaulieu-sur-Mer, Nizza 1918), finanziatore della seconda spedizione dell'esploratore E.M. Stanley, alla ricerca del missionario D. Livingstone e fondatore della Commercial Cable Company (1883) per la posa del cavo telegrafico sottomarino nell'Atlantico.

Bianco, Carlo Angelo - conte di Saint-Jorioz (Barge, Cuneo 1795-Bruxelles 1843) patriota italiano;
1821, tra gli iniziatori del movimento rivoluzionario ad Alessandria;
Della guerra d'indipendenza per bande applicata all'Italia (1830, teorizzazione della guerra partigiana, che influenzò G. Mazzini)
1830, organizza in Francia la setta degli «Apofasimeni»;
1831, aderisce alla "Giovine Italia";
1834, partecipa alla spedizione mazziniana in Savoia.

Blondel, Antoine Philippe Léon (Parigi 16 novembre 1795 – Parigi 27 aprile 1886) uomo politico francese;
1851, 26 ottobre- 23 novembre, ministro delle Finanze;
1854, è nominato membro del Consiglio di Stato;
1866, diviene senatore.

- Bossange Hector (1795-1862) libraio francese;
[Figlio del libraio editore cosmopolita Martin.]
1837, riapre la libreria parigina del padre.

Canina, Luigi (Casale Monferrato 1795-Firenze 1856) architetto e archeologo italiano;
L'architettura antica descritta e dimostrata coi documenti (1834-44).

Carlyle, Thomas (Ecclefechan, Dumfries 1795-Chelsea 1881) storico e saggista scozzese;
Vita di Schiller (1823)
Wilhelm Meister di J.W. Goethe (traduzione)
Sartor Resartus (1833, "il sarto rappezzato")
Storia della rivoluzione francese (1837)
Chartism (1839)
Degli Eroi, del culto degli Eroi, e dell'Eroico nella Storia (1841)
Passato e Presente (1843)
Lettere e discorsi di Oliver Cromwell (1845)
Vita di Sterling (1851)
Storia di Federico il Grande (1858-65)
Reminiscenze (1881, postume).

Griboedov, Aleksandr Sergeevic (Mosca 1795-Teheran 1829) drammaturgo russo;
Notte georgiana (frammenti)
I giovani coniugi (1815)
La finta infedeltà (1818)
1818-23, in missione diplomatica in Georgia e in Persia;
Che disgrazia l'ingegno! (1822-23, commedia, suo capolavoro; non va in scena per la censura ma circola in copie manoscritte)
1825, coinvolto nella rivolta decabrista, viene arrestato ma riesce a discolparsi; dopo la pace di Turkmenciai è nominato ambasciatore russo in Persia dove sposa la sedicenne principessa georgiana Nina Cavcavadze;
1829, si reca a Teheran dove viene ucciso durante un assalto della folla alla legazione russa.

Keats, John (Londra 1795-Roma 1821) poeta inglese, figlio di uno stalliere che sposò la figlia del padrone della rimessa;
Endymion (1818, Endimione, confusa dai critici con la maniera di versificazione denominata dal critico J.G. Lockhart "Cockney School"; per questo i critici del «Blackwood's Magazine» e della «Quarterly Review» stroncano l'opera provocando una forte depressione nel poeta; conosce Mrs. Isabella Jones;
1819, si fidanza con Miss Frances (Fanny) Browne;
Lamia, Isabella, The Eye of St. Agnes and Other Poems (Londra 1820, contenente le odi:
- To a Nightingale (A un usignolo)
- On a Grecian Urn (A un'urna greca)
- To Autumn (All'autunno)
- Ode on Melencholy (Ode alla melanconia)
- Ode a Psyche (Ode a Psiche) e il poema non finito Hyperion (Iperione)
1820, febbraio, ammalatosi di tubercolosi s'imbarca per l'Italia con l'amico Joseph Severn, pittore, e si stabilisce a Roma in piazza di Spagna; 
1821, 23 febbraio, muore; è sepolto nel cimitero acattolico presso la piramide di Cestio.

Kennedy, John Pendleton o Mark (Baltimora 1795-Newport, Rhode Island 1870) scrittore statunitense, di cospicua famiglia, virginiano per parte di madre, giornalista, uno dei protettori di E.A. Poe (cui fece assegnare un premio per il Manoscritto trovato in una bottiglia) e amico di Thackeray;
Horseshoe Robinson (1835, Robinson Ferro di cavallo)
Swallow Barn or A Sojourn in the Old Dominion (1832, Swallow Barn ovvero un soggiorno in Virginia; raccolta di bozzetti)
1852-53, ricopre la carica di segretario per la marina.

Lacave-Laplagne, Jean Pierre Joseph (Montesquiou, Gers 12 agosto 1795 – Parigi 14 maggio 1849) politico francese;
[Fratello di Raymond Lacave-Laplagne-Barris, magistrato e Pari di Francia, senatore;
Padre di Louis Lacave-Laplagne, deputato del Gers, poi senatore di questo dipartimento.]


Lamè, Gabriel (1795-1870) matematico e fisico francese.
[Curve di Lamè.]

Marie de Saint-Georges, Pierre Alexandre Thomas Amable detto Marie (Auxerre, Yonne 15 febbraio 1795 – Parigi 28 aprile 1870) politico francese.

Maroncelli, Piero (Forlì 1795-New York 1846) patriota italiano;
1809-14, dopo gli studi classici nel seminario di Forlì studia musica con G. Paisiello nel collegio di San Sebastiano a Napoli dove fa parte di una società segreta liberale chiamata la «Colonna armonica»;
1817, tornato a Forlì compone un inno per la festa di san Giacomo che gli costa un processo politico e alcuni mesi di carcere;
1819, passato a Milano entra in contatto con i liberali del gruppo del «Conciliatore» e costituisce una "vendita" carbonara alla quale aderisce anche S. Pellico;
1820, egli non esita ad affidare, perché venga recapitata al fratello Francesco a Bologna una lettera compromettente, sebbene il contenuto sia velato dal linguaggio commerciale – in essa sono fatti i nomi di alcuni affiliati, fra i quali S. Pellico, conte L. Porro Lambertenghi, F. Confalonieri – a un sarto, il quale, poiché fa il contrabbando postale e froda l'erario dei bolli, viene perquisito e gli vengono sequestrate le lettere che ha indosso mentre sta per salire nella diligenza per Bologna;
6/7 ottobre, viene arrestato e condotto nelle Carceri di Santa MArgherita; nei lunghi interrogatori, per giustificare agli occhi dell'Austria la Carboneria, inventa che essa si propone di unire le terre papali a quelle del Lombardo Veneto… ma finisce per confessare le trame settarie in cui è coinvolto;
1821, febbraio, è tradotto nel carcere dei Piombi a Venezia; 10 agosto, condotto nell'isola di San Michele alla fine del processo, riceve la notizia della sua condanna a morte, pena poi commutata in 20 anni di carcere duro che sconta nello Spielberg dove gli viene amputata una gamba;
1824, mentre Antonio Oroboni è già morto di fame, arrivano F. Confalonieri, A.-Ph. Andryane, P. Borsieri e il marchese G.G. Pallavicino Trivulzio;
1830, 1° agosto, viene graziato e liberato; non può fermarsi a Forlì perché per ordine del papa gli viene vietato ed è costretto ad esulare;
va esule a Parigi dove pubblica:
Addizioni alle Mie prigioni (1830, non piacciono a S. Pellico e vengono messe all'Indice)
a Parigi sposa la cantante Amalia Schneider con la quale si trasferisce poi a New York dove si guadagna da vivere insegnando musica e dove collabora con i seguaci americani della scuola societaria (A. Brisbane ecc.);
1833, cura la traduzione francese delle Mie prigioni di S. Pellico alle quali aggiunge delle Addizioni che ne ampliano l'esposizione;
1843, è tra i redattori del primo periodico fourierista americano «The Phalanx»;
1846, muore cieco e pazzo.

Pertz, Georg Heinrich (Hannover 1795-Monaco di Baviera 1876) storico tedesco, pubblicò assieme a H. Grotefend tutte le opere di G.W. Leibniz (1843-47);
1816, si laurea a Gottinga con la tesi:
Storia dei maggiordomi merovingi (1819)
1819, entra a far parte della Gesellschaft für Deutschlands ältere Geschichtskunde, istituita poco prima dal barone K. von Stein allo scopo di pubblicare i Monumenta Germaniae Historica;
1823, diventa archivista ad Hannover;
1824-74, dopo un lungo viaggio in Italia e in Austria, durante il quale può visionare una notevole quantità di documenti, assume la direzione degli stessi Monumenta di cui cura il piano generale nonché i primi due volumi usciti nel 1826 e nel 1829;
1842, capo bibliotecario a Berlino;
La vita del ministro barone von Stein (1849-55, in 6 voll.)
La vita del feldmaresciallo conte Neithardt von Gneisenau (1864-69, in 3 voll.).

Polk, James Knox (contea di Mecklenburg o Pineville, Carolina del Nord 2 novembre 1795-Nashville, Tennessee 15 giugno 1849), politico statunitense, di origine irlandese, del Partito democratico;
1845, 4 marzo-4 marzo 1849, 11° presidente degli Stati Uniti d'America.

Pomba, Giuseppe (1795-1876) editore italiano;
Torino, pubblica le collane "Collezione di classici latini", "Biblioteca popolare", "Biografia classica universale" e Enciclopedia storica scritta da C. Cantù.

Randon, Jacques Louis César Alexandre – conte (Grenoble 25 marzo 1795 – Genève 16 gennaio 1871) militare e politico francese.

Ranke, Leopold von (Wiehe, Sassonia 1795-Berlino 1886) storico tedesco;
1817, si laurea all'università di Lipsia;
1818, insegna al ginnasio di Francoforte sull'Oder e intraprende vaste ricerche d'archivio che lo portano fino al 1831 a Vienna, Venezia, Roma;
Storie dei popoli romano e tedesco dal 1494 al 1535 (1824)
1832-36, è redattore dell' «Historisch-politische Zeitschrift» organo del ministero degli esteri;
Le grandi potenze (1833, articolo giovanile, chiave interpretativa di tutta la sua attività)
I papi romani, la loro chiesa e il loro stato nei secc. XVI e XVII (1834-36)
1836, diventa ordinario di storia nell'università di Berlino;
Storia della Germania al tempo della riforma (1839-47)
Storia universale (1881-85, i primi 6 voll.; 1888, gli altri 3).

Romano, Liborio (Patù, Lecce 1795-1867) politico italiano, allievo di P. Borrelli, nominato giovanissimo professore di diritto civile all'università di Napoli;
1820-21, massone di 33° grado, compromesso con la rivoluzione, è per breve tempo in prigione, perde la cattedra e viene relegato a Patù dove esercita l'avvocatura;
1848, viene arrestato per aver partecipato ai moti; 
1852-54, esule in Francia;
1860, 25 giugno, quando, di fronte all'avanzata di G. Garibaldi, Francesco II cerca di salvare la sua corona annunciando la concessione della costituzione e formando il ministero costituzionale di Antonio Spinelli, è nominato prefetto di polizia; 15 luglio, ministro dell'interno; divenuto presto il membro più influente del gabinetto, ha contatti con gli emissari di Cavour, i quali cercano di provocare un'insurrezione filosabauda in Napoli che chieda l'annessione al Piemonte; 4 settembre, di fronte al fallimento di questi piani e alla partenza del re per Gaeta, invita G. Garibaldi ad entrare a Napoli il più presto possibile e viene da questi confermato nel suo incarico; 25 settembre, si dimette;
[Primo e più riuscito esempio di trasformismo agli albori dell'unità d'Italia.]
1861, 17 gennaio, favorevole all'annessione incondizionata al Piemonte è nominato consigliere del luogotenente  E. Carignano (ai dicasteri dell'interno, dell'agricoltura, industria e commercio) e poco dopo viene eletto deputato della sinistra, nonostante le critiche mossegli per il suo operato durante il 1860;
1865, si ritira a vita privata;
Memorie politiche (1894, postumo).

Rose, Heinrich (Berlino 1795-1864) chimico analitico tedesco, allievo di J.J. Berzelius, fu professore all'università di Berlino; può essere considerato il fondatore dei procedimenti sistematici di laboratorio nell'analisi quantitativa e qualitativa;
Manuale di chimica analitica (varie edizioni).

Ryleev, Kondratij Fëdorovic (Batov, Pietroburgo 1795-Pietroburgo 1826) scrittore e politico russo;
Al favorito (1820)
1823, inizia la pubblicazione con A. Bestuzev dell'almanacco «La stella polare [o del Nord]»;
Meditazioni (1825)
Voinarovskij (1825, rievoca la rivolta ucraina contro Pietro il Grande)
Nalivajko (1825)
Il cittadino (1825)
1825, dicembre, essendo uno dei capi dell'insurrezione decabrista, viene condannato a morte per impiccagione.

Safarik, Pavel Josef (Kobeliarovo, Slovacchia 1795-Praga 1861) filologo e letterato slovacco, laureato in filosofia all'università di Jena, fu bibliotecario e, per breve tempo, professore di filologia slava nell'ateneo praghese;
La musa dei Tatra con la lira slava (1814)
Gli inizi della prosodia ceca (1818, scritto con F. Palacky, pubblicato anonimo)
Storia della lingua e della letteratura slava secondo tutti i dialetti (1826, in tedesco)
Antichità slave (1837, in ceco vasto quadro della civiltà primitiva della Slavia)
Etnografia slava (1843)
Sulla nascita e la patria del  glagolitismo (1858, dove viene ribadita la priorità dell'alfabeto glagolitico su quello cirillico).

Salvandy, Narcisse-Achille de (Condom 11 giugno 1795 – Graveron 15 dicembre 1856) politico francese;
[Nato da un'umile famiglia irlandese.]
1813, si arruola nell'esercito;
1814, entra a far parte dei moschettieri neri di Luigi XVIII;
La Coalition et la France (1816, pamphlet patriottico)
[Questo attira l'attenzione di Élie Decazes, che gli affida l'incarico di diffondere le sue idee sulla stampa e successivamente di ingaggiare una dura battaglia contro il governo del conte Jean-Baptiste Guillaume Joseph de Villèle.]
1830, durante la Monarchia di Luglio (1830-48), fa parte, quasi in maniera ininterrotta, della Camera dei deputati, fra le file del partito conservatore;
1835, viene eletto all'Académie française;
[Vi occuperà il seggio numero 1 fino al 1856.]
1837, 15 apr-31 mar 1839, ministro dell'Istruzione pubblica nel "governo de Molé": è chiamato a sovrintendere alla ricostituzione del Consiglio dell'Istruzione, alla fondazione della Scuola francese di Atene e alla rinascita dell' "École nationale des chartes";
1841-43, per brevi periodi, è ambasciatore a Madrid e Torino;
1845, di nuovo ministro dell'Istruzione pubblica;
1852, con l'instaurazione del Secondo Impero, si ritira a vita privata;
1856, 15 dicembre, muore a Graveron.

Sterbini, Pietro (Frosinone 1795-Napoli 30 settembre 1863) medico, giornalista italiano;
1827, due suoi scritti:
La Vestale (tragedia, piena di allusioni politiche)
La battaglia di Navarino (ode filellenica)
gli attirano le persecuzioni dello Stato pontificio che lo espelle;
1831, favorisce i moti rivoluzionari romagnoli;
grazie all'amnistia concessa da Gregorio XVI può rientrare nello Stato pontificio dove diventa subito membro della Giovine Italia; scoperto nelle sue mene rivoluzionarie fugge prima in Corsica e poi a Marsiglia dove esercita come medico fino alle riforme concesse nel 1846 da Pio IX;
1846, redattore de «Il Contemporaneo» assieme a Carlo Bonaparte, Masi, Armellini e altri;
1848, novembre, presidente del "Circolo del Popolo", deputato all'assemblea romana, viene imposto dal suo partito come ministro del commercio e dei lavori pubblici;
1849, conserva la carica anche dopo la fuga del pontefice a Gaeta e promuove la costituzione della repubblica all'assemblea costituente;
1849, marzo, quando il suo ministero si dimette, viene nominato conservatore dei musei, biblioteche e pubblici archivi; sua è l'idea di portare il centro della rivoluzione a Napoli, dove la repubblica francese non avrebbe avuto pretesto al proprio intervento, ma questo non è condiviso da G. Mazzini; da questo momento si apre uno screzio che dividerà per sempre i due rivoluzionari;
caduta la Repubblica romana emigra in Svizzera e poi Francia; qui, dopo un lungo girovagare, si ferma a Parigi dove vive godendo di una misera pensione, insegnando italiano e scrivendo anche su la «Revue Franco-Italaienne»;
implicato nel processo contro gli assassini di P. Rossi respinge energicamente l'accusa;
Sebastopoli (poemetto)
1859, da poco tornato in Italia, dal Piemonte si reca a Napoli dove, oltre a collaborare a vari periodici, fonda il giornale democratico «Roma» assieme a Lazzaro;
1863, 30 settembre, muore povero.

Sucre, Antonio José de (Cumaná 1795-presso Pasto, Colombia 1830) militare e politico venezuelano; 
1810, ufficiale dell'esercito coloniale spagnolo in Venezuela, aderisce all'insurrezione antispagnola di Caracas; 
vedi "indipendenza ispano-americana"
1811-12, combatte agli ordini del generalissimo F. de Miranda;
1813-14, combatte a fianco di S. Bolivar nella prima campagna di liberazione del Venezuela;
1814, è costretto all'esilio in seguito alla capitolazione di Caracas;
1817, torna a combattere sul basso Orinoco; 
1819, si ricongiunge con S. Bolivar ad Angostura, con il comune progetto di dar vita alla Grande Colombia; 
1824, divenuto il più stretto collaboratore del Libertador, guida con il grado di generale le truppe colombiane alla battaglia di Pichincha che decide la liberazione di Quito e affianca S. Bolivar nella battaglia di Junin; 9 dicembre, battaglia di Ayacucho alle porte di Lima: suo capolavoro; sbaraglia le truppe spagnole in Perú con una vittoria che pone fine alla guerra d'indipendenza sudamericana e gli vale il titolo di gran maresciallo di Ayacucho;
1825, incaricato di pacificare le agitazioni separatistiche dell'Alto Perú finisce con l'avallare le aspirazioni autonomistiche dell'oligarchia locale che proclama l'indipendenza del paese (ribattezzato Bolivia) e gli attribuisce il governo provvisorio in nome di S. Bolivar;
1826, presidente a vita;
1828, si dimette dalla carica per poter intervenire a fianco dei colombiani e di S. Bolivar contro i secessionisti del Perú, ma viene assassinato mentre si sta recando a Quito.

Thierry, Jacques-Nicolas-Augustin (Blois 1795-PArigi 1856) storico francese;
1811-13, compie gli studi all'Ecole Normale per insegnare poi a Compiègne; tornato a Parigi, lascia l'insegnamento dopo l'incontro con Saint-Simon di cui diventa segretario;
Della riorganizzazione della società europea (1814, con Saint-Simon)
Opinione sulle misure da prendere contro la coalizione (1815, con Saint-Simon)
Industria (1817, I tomo, con Saint-Simon)
Delle nazioni e dei loro mutui rapporti (1817, saggio in relazione all'opera precedente)
1817, dopo la rottura con Saint-Simon, collabora al «Censeur européen» e al «Courrier français»
Storia della conquista d'Inghilterra (1825, in 4 voll.)
Lettere sulla storia di Francia (1827, in volume; 25 lettere, 10 delle quali già pubblicate sui giornali liberali precedenti)
1828-31, ottenuta una pensione da Carlo X, trascorre questi anni a Carqueiranne, presso Hyères;
1831, aprile, dopo la rivoluzione di luglio che ha salutato con fervore, raggiunge a Vesoul il fratello Amédée, nominato da Guizot prefetto della Haute-Saône; qui sposa Julie de Quérangal;
Dieci anni di studi storici (1834)
1834, ha l'incarico da Guizot di dirigere la grande Raccolta… ;
1835, è nominato bibliotecario del duca d'Orléans per cui torna a Parigi;
Racconti del tempo dei merovingi (1840) [Perelli e Mariani, Milano 1845]
Raccolta dei documenti inediti della storia di Francia (1850-56, solo i primi tre volumi; il IV sarà pubblicato nel 1870 da Ch. Louandre)
Saggio sulla storia della formazione dei progressi del terzo stato (1853, prefazione, pubblicata  a parte, del I volume della Raccolta…).

Torlonia, Marino (Roma, 6 settembre 1795 – Roma, 30 settembre 1865) imprenditore italiano.

Tourret, Charles Gilbert (Montmarault, Allier 22 dicembre 1795 – Montmarault 17 maggio 1858) politico francese;
1814, entra all'École Polytechnique;
1816, finisce per far parte del corpo degli ingegneri di ponti e strade; dopo un breve periodo trascorso in Marina diviene direttore delle ferriere di Vierzon per poi abbracciare l'agricoltura e la politica;
1837, 4 novembre, viene eletto deputato dell'Allier;
1839, viene rieletto deputato dell'Allier;
1842, si ritira dalla sfida elettorale per lasciare un seggio al gen. de Courtais;
1848, membro dell'Assembela costituente, si allinea alla Repubblica; 29 febbraio, è nominato prefetto dell'Allier; 28 giugno-20 dicembre, ministro dell'Agricoltura e del Commercio nel "governo Cavaignac"; presenta una progetto di legge sull'insegnamento professionale agricolo; 29 dicembre, si dimette dal ministero, si oppone con moderazione a C.-L.-N. Bonaparte , rifiuta la prefettura del Rhône e consacra all'agricoltura gli ultimi anni della sua vita;
1858, 17 maggio, muore a Montmarault.

Trélat, Ulysse (Montargis, Loiret 13 novembre 1795 [22 brumaio, Anno IV] – Menton, Alpes-Maritimes 29 gennaio 1879) medico e politico francese.

Weber, Ernst Heinrich (Wittenberg 1795-Lipsia 1878) psicologo tedesco, il cui nome è legato soprattutto alla legge, ripresa da Th.G. Fechner, che lega la sensazione allo stimolo attraverso una espressione logaritmica;
1817, tiene la libera docenza a Lipsia;
1818, è qui professore di anatomia;
1821, professore di fisiologia;
De tactu: annotationes anatomicae et physiologicae (1834)
Il tatto e la sensibilità generale (1846, fondamentale per lo studio della psicologia delle sensazioni)
1866, rinuncia alla cattedra di fisiologia;
1871, …e a quella di anatomia.

Whittingham il Giovane (1795-1896)
1844, risuscita i caratteri Caslon ancient style, o di "stile antico", alla Chiswick Press ereditata dallo zio Charles Whittingham il Vecchio, ma è solo un vano tentativo di combattere la decadenza generale.

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«segue da 1794»
1795
Australia
solo ora entra in funzione il torchio importato dal governatore Phillip già nel 1788, e grazie al giovane George Hughes.
«segue 1796»

La rivoluzione industriale

«segue da 1794»
1795, telaio Jacquard; pressa idraulica di Bramah;
«segue 1797»

Compagnia Unita delle Indie Orientali
(Vereenigde Oost-Indische Compagnie)
[Olanda]

1795, l'Olanda, invasa dai francesi apre l'accesso alle colonie agli inglesi e la compagnia abbandona allo Stato i suoi dirittti.

 

 

 

 

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