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Papa
Clemente XIII

(1758-69)

segretario di Stato: cardinale Torrigiani;

1762
Bonifica agro pontino:
Il papa affida il progetto al governatore della provincia di Marittima e Campagna, Emerico Bolognini, il quale stende un piano di bonifica per una superficie di 36.400 rubbie (pari a 67.267,2 ettari), con una previsione di spesa di circa 100.000 scudi. I lavori saranno affidati ad una società per azioni che poi diverrà proprietaria delle terre bonificate. In compenso dell'esproprio i proprietari riceveranno ogni anno l'equivalente del reddito medio che hanno ricavato negli ultimi cinque anni (frutto soprattutto di pesca e taglio di legna), reddito che lo stesso Emerico Bolognini valuta complessivamente in 6.000 scudi.
Poiché nessuno si fa avanti per assumere l'impresa, il papa decide che essa sarà gestita dalla Camera apostolica.
Novembre
30
, con un "motu proprio" incarica dell'esecuzione il card. Baldassarre Cenci († 1763), precisando che nell'area da bonificare dovranno essere compresi tutti i terreni che negli ultimi cinque anni non sono stati coltivati né hanno prodotto foraggio.
L'operazione di esprorpio suscita vivaci reazioni nei grossi proprietari, in particolare nei Caetani (i quali vogliono che l'area venga ridotta, includendovi solo le terre vicino al mare contando che, una volta prosciugate queste, anche le terre più a monte si prosciugheranno automaticamente, senza spesa e con grande vantaggio per loro)


cardinali:
Guidobbono Cavalchini Carlo Alberto (1683-1774)
(dal 1742).

Gesuiti

«segue da 1761»
1762
Provincia Veneta:
[p. provinciale ? (?-?)]
Dal 1703 sono in Dalmazia (con sede a Spalato dal 1740);
dal 1711 sono a Feltre (fino al 1768);
dal 1759 sono nell'isola ionica di Corfù.
Nella guerra delle scritture è soprattutto il teatino Tommaso Antonio Contin il principale autore veneto di libri e opuscoli antigesuitici, che ora pubblica il suo Monumenti veneti sopra i padri gesuiti s.l. [ma Venezia, Bettinelli] con cui, dando ampio spazio alle vicende dell'espulsione dei gesuiti nel 1606, si scaglia contro di loro citando Sarpi e Pufendorf, ecc..
La risposta gesuitica arriva con la Lettera di un uomo onesto con la quale lo si i accusa di aver scritto soltanto per racimolare qualche lira dal libraio.
Allora Tommaso Antonio Contin scrive l'Appendice alla prima parte dei Monumenti veneti in risposta alla lettera di un uomo onesto in cui rincara le sue accuse contro la Compagnia di Gesù e punta l'attenzione soprattutto sul suo operato dopo il rientro nella Repubblica, considerando che mai ha cessato di operare contro lo Stato.
L'opera suscita un certo scalpore anche fuori della Repubblica.
[vedi Domicilia]
«segue 1763

Ugonotti

«segue da 1702»
1762-65, il "caso Callas" a Tolosa è l'ultimo clamoroso episodio di persecuzione giudiziaria di un ugonotto (celebre perché provoca il Trattato sulla tolleranza di Voltaire);
«segue »

 

 

ANNO 1762




Guerra dei sette anni
[1756-1763]
- Inghilterra e Prussia
«»
Francia, Austria, Russia, Polonia, Svezia, 
molti principi dell'impero e Spagna (dal 1761) -

«segue da 1761»
1762
Gennaio
6
, alla morte della zarina Elisabetta II gli succede Pietro III che acconsente a stipulare una pace separata con la Prussia; 
anche la Francia e l'Austria, duramente provate dal conflitto, si dispongono alla cessazione delle ostilità;

Novembre
3
, preliminari di Fontainebleau prima della pace di Parigi dell'anno seguente;

Dicembre
31
, pace di Hubertsbourg: ristabilisce lo statu quo territoriale fra Austria e Prussia ma consacra in realtà l'eccezionale posizione dello Stato prussiano nell'area tedesca;
la stessa Austria esce però ingrandita dalla prova, per cui la questione della supremazia fra le due dinastie rimane insoluta.
L'Austria, comunque, pur inconsolabile per la perdita della Slesia, finisce per rassegnarsi e per cercare un compenso nella spartizione della Polonia, preda indifesa dei tre sovrani prussiano, austriaco e russo.





1762
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1762
Gennaio
-


1762
SACRO ROMANO IMPERO
Francesco I
Albero genealogico

(Lunéville 1708-Innsbruck 1765)
figlio di Leopoldo duca di Lorena e di Elisabetta Carlotta d'Orléans;
1729-36, duca di Lorena e di Bar (Francesco III Stefano);
1736, 12 febbraio, sposa Maria Teresa d'Absburgo, arciduchessa d'Austria;
1737-65, granduca di Toscana (Francesco II);
a Firenze, dove non risiede, si fa rappresentare da un consiglio di reggenza;
1738-48, duca di Parma e Piacenza (Francesco II);
1745-65, imperatore del Sacro Romano Impero;
[l'imperatrice e consorte Maria Teresa gli ha affidato l'organizzazione del debito pubblico e la direzione delle finanze.]


1762
-
TOSCANA
-
 
1762
REGNO di BOEMIA e d'UNGHERIA
Maria Teresa d'Absburgo
Albero genealogico

(Vienna 1717-1780)
figlia primogenita dell'imperatore Carlo VI e della principessa Elisabetta di Brunswick-Wolfenbüttel;
1736, 12 febbraio, sposa il duca di Lorena Francesco Stefano, ora granduca di Toscana e duca di Parma e Piacenza (futuro imperatore Francesco I);
1740-80, regina di Boemia e d'Ungheria;
[arciduchessa d'Austria e sovrana sotto vari titoli dei domini asburgici]
. cancelliere di stato (1750-53): conte A.W. von Kaunitz-Rietberg; dal 1753 è il direttore della politica estera austriaca;
1756-63, guerra dei sette anni;



1762
-
LOMBARDIA
-



1762
REGNO di PRUSSIA
Federico II [il Grande]
Albero genealogico

(Berlino 1712 - Sans-Souci, Potsdam 1786)
figlio di Federico Guglielmo I e di Sofia Dorotea di Hannover;
1740-86, re di Prussia;
1740-48, guerra di successione austriaca;
guerra dei sette anni (1756-63);
1762
-



1762
SASSONIA - REGNO di POLONIA
Augusto III
Albero genealogico

(Dresda 1696-1763)
figlio di Augusto II e di Cristiana di Brandeburgo-Bareith;
1733-63, principe elettore di Sassonia (Ferdinando Augusto II);
1733-63, re di Polonia;
ridotta dal 1738 a un protettorato della Russia;



1762
BAVIERA
Massimiliano III Giuseppe di Wittelsbach
Albero genealogico

(† 1777)
figlio dell'imperatore Carlo VII e di Maria Amelia d'Austria († 1756)
1745-77, elettore di Baviera;







1762
IMPERO OTTOMANO

Mustafà III

Albero genealogico

(1717-1774)
figlio di Ahmed III;
1757-74, sultano;
1762
-

1762
-







1762
RUSSIA
Elisabetta II
Albero genealogico

(Kolomenskoe, presso Mosca 1709 - Pietroburgo 1762)
figlia di Pietro [il Grande] e di Caterina I;
1741-62, imperatrice di Russia;
1762
1756-63, guerra dei sette anni: con l'Austria e la Francia contro la Prussia;
Gennaio
6
, muore.
[solo la morte della zarina e la successiva uscita della Russia dalla coalizione salverà la Prussia dalla disfatta.]


Pietro III Fëdorovic
Albero genealogico

(Kiel 1728 - Ropša, presso Krasnoje Selo 1762)
figlio di Carlo Federico di Holstein-Gottorp e di Anna Petrovna;
di religione luterana, viene educato da precettori tedeschi;
1742, designato dalla dieta svedese come erede al trono (è nipote di Carlo XII), rinuncia alla corona per la contemporanea designazione alla successione all'impero russo, ma mantiene le sue pretese alla successione ai ducati danesi dello Schleswig-Holstein e alla Svezia;
1745, uomo violento e di scarsa cultura (mostra scarso interesse per il mondo russo) sposa la nobile tedesca Sophie Augusta di Anhalt-Zerbst che invece si converte alla fede ortodossa (assumendo il nome di Caterina) [la futura Caterina II] studiando poi con particolare attenzione le istituzioni e la società russe;
1762 (gennaio-giugno), zar di Russia;
[a.f.: salito al trono il 26 dicembre 1761 e rovesciato il 29 giugno successivo.]
succede alla zia Elisabetta II;
Maggio
1756-63, guerra dei sette anni: con l'Austria e la Francia contro la Prussia;
stipula la pace con la Prussia di Federico II (suo idolo), rinunciando alle conquiste territoriali fatte dalla Russia nel corso della guerra;
Giugno
il suo voltafaccia e l'alleanza con l'ex nemico sono decisivi per salvare Federico II dall'imminente e inevitabile disfatta;
in politica interna accoglie la richiesta della nobiltà di essere esentata dagli obblighi militari; in seguito, con altri ukaz imperiali:
- sopprime la cancelleria segreta,
- sottopone la chiesa ortodossa a uno stretto controllo,
- limita l'espansione delle manifatture;
con questi provvedimenti si aliena sia il benvolere del popolo che della corte, anche per il suo atteggiamento sprezzante nei confronti della chiesa e della zarina;
in seguito alla sua alleanza con Federico II, Grigorij Orlov (l'amante di Caterina) si pone a capo di una congiura per rovesciarlo e, con l'apoggio di alcuni reggimenti lo arresta e lo induce ad abdicare;
viene ucciso poco dopo in carcere e Caterina sale al trono


Caterina II [la Grande]
Albero genealogico

(Stettino 1729 - Pietroburgo 1796)
(Sofia Federica Amalia) figlia del principe Cristiano Augusto di Anhalt-Zerbst, generale prussiano, e della principessa Giovanna Elisabetta di Holstein-Gottorp;
educata da precettori calvinisti francesi, fa alcuni viaggi a Berlino e ad Amburgo che completano il suo bagaglio culturale;
1744, viene scelta dalla zarina Elisabetta, di cui è una lontana parente, per divenire la sposa per il nipote Pietro di Holstein-Gottorp, erede al trono di Russia;
1745, sposa Pietro dopo essersi convertita alla fede ortodossa e aver assunto il nome di Caterina Alekseevna;
1762
Gennaio
Pietro III sale al trono ma viene da lei subito isolato politicamente;
Luglio
con un colpo di stato suscitato dagli Orlov si fa proclamare "autocrate di tutte le Russie" mentre il povero marito viene ucciso in carcere: forse non proprio per sua volontà ma certamente con la sua connivenza;
1762-96, imperatrice di Russia;


Ministro degli Esteri
-
1762
-





1762
REGNO di FRANCIA
Louis XV

(Versailles 1710-74)
figlio di Luigi duca di Borgogna e di Maria Adelaide di Savoia;
1715-74, re di Francia;
a soli cinque anni, sotto la reggenza del duca di Orléans imposta dal parlamento contro l'esplicita volontà del re scomparso;
dal 1744, la favorita è Mme de Pompadour;
guerra dei sette anni (1756-63);


Principal ministre d'État
duca É.-F. de Choiseul
(1758 3 dic - 24 dic 1770)
Guardasigilli
Nicolas René Berryer
(1761 13 ott - 15 set 1762)
Paul Esprit Feydeau de Brou
(27 set - 3 ott 1763)
Sovrintendente
delle Finanze
Henri Léonard Jean Baptiste Bertin
(1759 23 nov - 14 dic 1763)
Segretario di stato
agli Affari Esteri
César Gabriel de Choiseul-Chevigny
duca di Praslin
(1761 13 ott - 10 apr 1766)

1762
Gennaio
il re, sempre nel timore di una prossima guerra, inoltra al parlamento un'ulteriore richiesta di 4 Mni di franchi annue e decreta delle imposte che aumentano di 60 Mni di franchi le rendite del tesoro; altri 18 Mni gli sono assicurati dalle "fermiers des domaines" e altre somme importanti dagli stati della Linguadoca;
inizialmente i parlamenti fanno al re delle difficoltà ma gli consentono infine di registrare le lettere patenti relative, nella speranza di legargli le mani per quanto riguarda l'affare dei gesuiti;
il re, cercando una via di mezzo per accontentare le pretese del parlamento e nello stesso tempo salvare i religiosi, mette le rimostranze dei vescovi nelle mani della commissione reale già incaricata di valutare le costituzioni; la commissione - anche se i vescovi sono dell'opinione che il potere esercitato dal generale della compagnia non debba essere messo in discussione - vedendo in questo potere la causa dell'animosità del parlamento, propone al re di nominare un vicario generale:
- dovrà essere francese, eletto dal generale dello stesso ordine, risiedere in Francia, esercitare sui gesuiti di questo regno lo stesso potere esercitato dal generale su tutta la compagnia ecc.
17, il re, convintosi della decisione presa dalla commissione, invia, attraverso il suo segretario di stato agli Affari Esteri, duca di Praslin, un corriere straordinario al card. de Rochechouart, suo ambasciatore a Roma, affinché renda noto al generale dei gesuiti l'esatta situazione della sua compagnia in Francia e la proposta della commissione; promette, dal canto suo, di fare ogni sforzo per evitare la cacciata della compagnia;
26, il corriere inviato da Louis XV arriva a Roma; il card. de Rochechouart informa subito il generale dei gesuiti che a sua volta convoca il proprio consiglio per deliberare sulla proposta del re di Francia. La proposta viene rigettata ad unanimità.
27, il generale dei gesuiti si reca dal papa per spiegargli i motivi che hanno indotto lui e i suoi ad opporsi alla nomina di un vicario generale;
28, Clemente XIII invia una lettera urgente a Louis XIV per convincerlo che un tale cambiamento è incompatibile con lo spirito e l'esistenza stessa dell'istituto dei gesuiti; il generale, a sua volta, invia al re una lettera simile tramite il card. de Rochechouart.
Questo rifiuto decide irrevocabilmente della sorte della compagnia di Gesù in Francia.
Tutta la Francia è invasa da libelli diffamatori contro i gesuiti; il più detestabile (secondo i gesuiti) è: Extraits des assertions dangereuses et pernicieuses en tout genre que le soi-disant jésuites ont dans tout temps et persévéramment soutenues, einsegnées et publiées.

Marzo
5
, per un decreto del parlamento, questo libro viene inviato a tutti i vescovi e magistrati del regno;
9, Tolosa, condannato a morte dal Parlamento Jean Calas affronta il supplizio;
[Voltaire, ormai settantenne, si persuade da vari elementi che il supplizio sia stato consumato in una città convulsa ancora di fanatismo meridionale, da un imperdonabile errore giudiziario di quel Parlamento di intransigenti impulsivi. Da questo momento non avrà più pace e non darà più pace a tutta la interminabile schiera delle sue conoscenze. Richiamerà sul fatto l'attenzione dei principi illuminati d'Europa, amici suoi, e metterà a rumore il mondo letterario, il mondo elegante e il mondo ufficiale francese.
Tanto dirà, tanto scriverà e tanto opererà, non lasciandosi scoraggiare dall'indifferenza, dal motteggio, dalle ostilità, non lasciandosi imporre dall'obiezione di non doversi screditare una così alta magistratura per un povero sconosciuto e per giunta per un eretico, che otterrà dal Consiglio Reale, il quale avocherà a sé l'affare, una sentenza del 9 marzo 1765 con cui si annullerà quella del Parlamento di Tolosa, la memoria di Jean Calas sarà riabilitata, la sua famiglia sarà assolta e rimessa nel possesso delle cose sue. E il re le farà un vistoso dono.]

Aprile
1
°, il parlamento sopprime 80 collegi di gesuiti che non hanno un valido titolo di proprietà (stabilimento); nello stesso tempo sono pubblicati i resoconti resi da la Chalotais, Ripert de Montclar e Didon, procuratori generali dei parlamenti di Bretagna, di Provenza e di Bordeaux;

Agosto
6
, un decreto del parlamento sopprime l'ordine in Francia.

Settembre
3
, il papa convoca un concistoro segreto dove informa i 23 cardinali presenti di questo triste episodio dipingendo altresì a tinte fosche lo stato della chiesa in Francia; tra di loro Torrigiani, Castelli e lo stesso generale dei gesuiti invitano il papa a rendere pubblico l'annuncio della distruzione della società nonostante i reclami del papato e dell'episcopato; i cardinali moderati al contrario, come Galli, d'York, Conti e pure l'illustre Antonio Colonna (peraltro amico dei gesuiti) e soprattutto Ganganelli cercano di far comprendere al papa i pericoli che potrebbero derivare da questa pubblicazione sia per la chiesa che per la Santa Sede;
5-8, il papa, deciso a non suscitare azioni peggiori, si limita ad inviare diverse lettere in favore dell'ordine ai cardinali de Bernis, de Rohan, de Choiseul, de Rochechouart, de Luynes e de Gésures.
27, intanto, un nuovo avversario entra in lizza contro i gesuiti, François Fitzjames (1709-1764), vescovo di Soissons.
[Figlio di James Fitzjames, duca di Berwick (maresciallo di Francia e figlio naturale di James II re d'Inghilterra) non può dimenticare la caduta degli Stuart né perdonare ai gesuiti che ne sono stati in parte gli artefici.]
Con una lettera pastorale non solo condanna la dottrina contenuta nell'Extrait des assertions ma accusa la compagnia di Gesù di averla realmente insegnata. Solo tre vescovi si uniscono alla sua querela.
Ma il parlamento sta raggiungendo il suo scopo. Ha seminato la discordia tra i vescovi per meglio combattere i gesuiti.

Novembre
1
°, il vescovo di Lavaur, Joseph de Fontanges, conte di Brionde, pubblica per primo una lettera pastorale per distruggere l'impressione che potrebbe aver provocato la lettera di François Fitzjames; il suo esempio è seguito dal vescovo di Langers;
3, trattato di San Ildefonso tra Francia e Spagna cui seguirà il trattato di Parigi;
[La Louisiana viene ceduta dalla Francia alla Spagna. Sarà restituita alla Francia nel 1800 e da quest'ultima venduta agli Stati Uniti nel 1803.]


1762
Repubblica delle Sette Province Unite dei Paesi Bassi
Willelm V [il Batavo]
(The Hague 1748 - Braunschweig 1806)
figlio di Willelm IV d'Orange-Nassau e della p.ssa reale Anne di Gran Bretagna, Irlanda e Hannover, etc.;
principe di Nassau-Dietz
principe d’Orange
1751-95, statholder dei Paesi Bassi;
(22.10.1751-18.1.1795)
[Reggente: Maria Luisa d'Assia-Kassel (1759-65)]

Olanda

 

Zelanda

 

Uthrecht

 

Frisia
 
Gheldria

 

Groninga

 

Overijssel

 

1762
-




1762
Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio III
Albero genealogico

(Londra 1738 - Windsor 1820)
figlio di Federico Luigi principe di Galles e di Augusta di Sassonia-Gotha;
1751-60, duca di Brunswick-Lüneburg (Giorgio);
1760-1820, elettore di Hannover;
1760-1815, re di Gran Bretagna e Irlanda;
dal 1761 è sposato con Sofia Carlotta di Mecklenburg-Strelitz;


1814-20, re di Hannover;


 
Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
Th. Pelham-Holles whig
1° duca di Newcastle
(1757 2 lug - 26 mag 1762)
J. Stuart Tory
3° conte di Bute
(1762 26 mag - 16 apr 1763)
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Segretari di Stato
-
Affari Esteri e Commonwealth
-
 
Affari Interni    
Giustizia    

1762
guerra dei sette anni (1756-63);


 


 
SCOZIA [dal 1° maggio 1707 è unita a Inghilterra e Galles]
-
-
-
-

1762
-


 
IRLANDA
-
-
-
-

1762
dal 1729 al parlamento di Dublino è stata riconosciuta dall'Inghilterra l'indipendenza legislativa;

Nord America Britannico
Governatore generale
Jeffery Amherst
(1760 - 1763)
-
-

1762
guerra dei sette anni (1756-63);

 

 

[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 

 

 




Governatore militare del distretto di Québec
gen. James Murray
(1760 - ago 1764)
1762

il gen. James Murray così descrive la società canadese:
è divisa in quattro ordini o classi:
1° - nobiltà [3% della popolazione] (la «Gentry o ciò che chiamano nobiltà»; egli usa indifferentemene i termini «nobiltà» e «signore»),
[discendono dai funzionari civili e militari e sono «generalmente poveri» tranne coloro che hanno fatto fortuna come comandanti dei posti dell'ovest. Pur disprezzando i commercianti essi non si fanno scrupolo a mettersi in affari se l'occasione sembra favorevole.]
2° - clero [3% del totale degli immigrati francesi tra il 1608 e il 1760 – secondo il demografo Louis Pelletier (1993).]
[l'unica parte buona è quella rappresentata dai francesi, mentre i canadesi, che pur hanno ancora grande influenza sulla gente, provengono «dalla classe inferiore della popolazione».]
3° - uomini d'affari The Merchants or trading part»),
[Si tratta degli agenti dei mercanti metropolitani con interessi nella colonia (detti questi ultimi, a partire dal regno di Luigi XIV, e soprattutto dagli anni 1690, négociants).
Si dividono in due gruppi, i francesi che operano all'ingrosso cioè sul mercato transatlantico, e i dettaglianti canadesi.
La loro grado di partecipazione alla gestione del potere, e quindi all'élite della colonia, è legato esclusivamente alla loro ricchezza. La loro attività in quanto tale infatti non rappresenta che uno svantaggio nella scalata sociale cui ambiscono. Soltanto molti soldi dunque possono consentire ad alcuni tra i principali uomini d'affari o ai loro familiari di essere accettati come membri del primo e del secondo ordine.]
4° - contadiniqui chiamati habitant»),
[Si tratta di una «razza forte e sana, di abiti semplici, di morale virtuosa e temperati nel loro modo di vita», ma essi sono «estremamente ignoranti».
Ne fanno parte tutti coloro che abitano e lavorano nelle campagne:
- censuari (censitaires),
[Sono coloro che godono di condizioni più favorevoli che li fanno assomigliare, per esempio, ai piccoli proprietari indipendenti del New England. La differenza formale tra i due è che questi ultimi hanno un effettivo titolo di proprietà sulla loro terra, mentre i primi la ricevono in concessione dal signore all'interno della signoria e, se si verificano certe condizioni, possono essere costretti a restituirla.
In pratica questa differenza non è così sostanziale, poiché anche il proprietario indipendente del New England perde il titolo della sua proprietà qualora non sia venuto incontro ai suoi obblighi finanziari, debiti o ipoteche che siano.]
- mezzadri (métayers),
- braccianti liberi (journaliers),
- servi a contratto (engagés)
[Trattasi di una categoria, pressoché sconosciuta in Europa, che rappresenta il 15% degli immigrati francesi nella Nuova Francia,
la seconda categoria di immigrati in pianta stabile dopo i militari. Sono quasi tutti maschi e sono arrivati numerosi soprattutto prima del 1680. Essi lavorano le sulle terre delle signorie, alle dipendenze dei censuari o direttamente dei signori.
Sono l'ultimo scalino nella gerarchia sociale della popolazione di origine europea delle campagne. Vivono in pratica in un regime di semischiavitù volontaria limitato nel tempo.].

Vi è inoltre, tanto nelle campagne che nelle città, una grande varietà di funzionari inferiori, di piccoli negozianti, di artigiani e soldati, ma anche di lavoratori giornalieri e di domestici.
Molti svolgono contemporaneamente più lavori.

Tanto in basso da risulare esterni anche agli ultimi segmenti della scala sociale sono gli schiavi, africani ma soprattutto indiani acquistati dalle nazioni alleate.



L'élite del Canada è costituita dai primi due ordini: nobiltà [3% della popolazione] e clero.
Tra i signori molti sono nobili, ma l'appartenenza alla nobiltà non è una condizione necessaria per l'ottenimento di una signoria in concessione.
Québec riproduce, su scala minore, la struttura gerarchica del regno.
Il governatore ha la sua piccola corte, così come l'intendente. Essi vivono in due palazzi separati e hanno rappresentanti diversi ai quali subdelegano i loro poteri nelle altre città.
Il vescovo ha il suo palazzo a Québec e opera a Montréal, Trois-Rivières, Louisbourg e Nouvelle-Orléans attraverso dei vicari generali.
Ogni città è sede di tribunale e di guarnigione e quindi luogo di residenza di alti magistrati e di ufficiali comandanti.
Gli appartenenti all'élite della colonia guadagnano molto, ma soprattutto spendono molto. Il loro status sociale, o la speranza di essere ammessi al ristretto gruppo dei nobili, li costrnge infatti a uno stile di vita lussuoso (residenza, domestici, schiavi, mezzi di trasporto, abiti, acconciature, ricevimenti, pranzi) che è molto lontano dalle possibiltà degl stipendi che essi ricevono in qualità di funzionari della corona.
L'inadeguatezza degli stipendi rispetto all'enttà delle spese è intenzionale. È infatti normale che il funzionario aumenti le sue entrate attraverso attività laterali, purché queste non siano in contraddizione con gli interessi della corona.
Una carica, infatti, viene acquistata proprio nella speranza di tali guadagni. Lo stesso gen. James Murray ha messo in rilievo le fortune accumulate grazie agli incarichi di comandanti di posti di commercio nell'ovest.
Il caso dei vescovi di Québec è diverso.
Essi infatti, lungi dall'arricchirsi o dal condurre una vita di ostentazione, impiegano a vantaggio della loro chiesa una buona parte del loro patrimonio personale.

François Havy (1709-1766) e il suo assistente Jean Lefebvre (1714-1760) sono gli agenti a Québec della società commerciale controllata da Robert Dugard (1704-1770), la Société du Canada con sede a Rouen e interessi nei Paesi Bassi e a Martinica. Essi hanno però poco in comune con François-Augustin Bailly de Messein (1709-1771), nonostante il successo di quest'ultimo come imprenditore.
François Havy e Jean Lefebvre infatti importano dalla Francia tessuti, vino, cognac e manufatti in genere, esportano grano a Louisbourg e nelle Antille, costruiscono navi che vendono in Francia e hanno interessi nella caccia alle foche del Labrador.
La clientela di François-Augustin Bailly de Messein è invece costituita soprattutto dagli habitants delle campagne fra Montréal e Varennes, un villaggio posto a una dozzina di chilometri dalla città, sulla riva del fiume San Lorenzo.
Il riconoscimento dell'importanza dell'attività commerciale da parte della corona è comunque indubbia.

Tanto gli ufficiali quanto il clero non producono direttamente alcuna ricchezza, anche se nulla vieta loro di farlo in quanto titolari di signorie concesse e sfruttate.
Entrambi i gruppi svolgono però una funzione utile e indispensabile all'insieme della società nel campo della difesa e del benessere spirituale e materiale dei suoi abitanti.
Inoltre le donazioni dei devoti francesi alla chiesa missionaria (soprattutto fino agli anni 1650) e le sovvenzjoni della corona per il funzionamento delle truppe (soprattutto a partire dagli anni 1660) contribuiscono a riversare sulla Nuova Francia fiumi di denaro dei quali la società coloniale approfitta e che non sarebbe mai in grado di produrre da sé.
I militari costituiscno la metà di tutti coloro che tra il 1608 e il 1760 hanno lasciato la Francia per stabilirsi nella Nuova Francia.

[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

TERRANOVA
Governatore della provincia
Thomas Graves
(1761 - 1763)

1762
-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
-

1762
-

 

NEW BRUNSWICK
Governatore della provincia
-

1762
-

 

NOVA SCOTIA
Governatore della provincia
-

1762
-

 

ISOLA DI CAPO BRETONE
Governatore della provincia
-

1762
-

 

Nord America (2)
-
-
-
-

1762
-



COLONIE DELLA CORONA
VIRGINIA
Governatore
-
-

1762
Jamestown, sul fiume James;

 






MASSACHUSETTS [Colonia reale dal 1750 ]
Governatore
-
-

1762
-


NEW ENGLAND
[Confederazione dal 1643; Dominion 1686-88; Confederazione dal 1688.
La religione di stato è il congregazionalismo puritano.]
Governatore
-
-

1762
-


PLYMOUTH
Governatore
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-

1762
-

NEW HAVEN
Governatore
-
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1762
-

CAROLINA
[Vasto tratto di terre immediatamente a sud della Virginia.
[La concessione è geograficamente distinta in:
- parte settentrionale: attorno allo stretto di Albemarle;
- parte meridionale.]
Governatore
-
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1762
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NEW YORK
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-
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1762
-

 

NEW JERSEY
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
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1762
-

 

MARYLAND [Colonia reale dal 1750 ]
Governatore
-
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1762
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COLONIE DI PROPRIETÀ
PENNSYLVANIA
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
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1762
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DELAWARE
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
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1762
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COLONIE DI COMPAGNIA
CONNECTICUT
Governatore
-
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1762
-

RHODE ISLAND
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1762
-

a


1762
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico V
Albero genealogico
(Copenaghen 1723 - 1766)
figlio di Cristiano VI e di Sofia di Brandeburgo-Kulmbach;
1746-66, re di Danimarca e di Norvegia;



1762
-
NORVEGIA
1762
-
ISLANDA

1762
-


 

1762
REGNO di SVEZIA
Adolfo Federico II
Albero genealogico

(Gottorp 1710 - Stoccolma 1771)
figlio di Cristiano Augusto duca di Holstein-Gottorp, vescovo luterano di Lubecca, e di Albertina Federica di Baden-Durlach;
1744, 29 agosto, sposa la p.ssa Luise Ulrike di Prussia (1720-1782), sorella di Federico [il Grande];
1751-71, re di Svezia;




1762
-

Si assiste ad una sensibile mitigazione del decreto sulle conventicole.






1762
Portogallo
Giuseppe I
Albero genealogico

(Lisbona 1714-1777)
figlio di Giovanni V di Braganza [il Magnanimo] e di Marianna d'Austria;
1729, sposa Maria Vittoria, infante di Spagna;
1750-77, re di Portogallo;
capo del governo: marchese di Pombal;


1762
-


a


1762
Spagna
Carlos III

(Madrid 1716-1788)
quintogenito di Filippo V re di Spagna e di Elisabetta Farnese;
1732-34, duca di Parma e Piacenza (Carlo);
1735-59, re di Napoli e di Sicilia (Carlo VII);
[vedi sotto]
1759-88, re di Spagna;
[reggente la madre Elisabetta Farnese]


1762
1761-63, prima costosa guerra marittima a fianco della Francia contro l'Inghilterra;


Gennaio
18
, dopo il breve pontificio con cui Clemente XIII ha condannato la traduzione italiana di Exposition de la doctrine chrétienne, il catechismo giansenista di F.-Ph. Mésenguy, che egli stesso ha fatto adottare al principe ereditario, promulga una prammatica che sottopone al regio "exequatur" tutti i brevi e le ordinanze della Santa Sede.



Novembre
3
, trattato di San Ildefonso tra Francia e Spagna cui seguirà il trattato di Parigi;
[La Louisiana viene ceduta dalla Francia alla Spagna. Sarà restituita alla Francia nel 1800 e da quest'ultima venduta agli Stati Uniti nel 1803.]

 

a




1762
SAVOIA - REGNO DI SARDEGNA
Carlo Emanuele III
Albero genealogico

(Torino 1701-1773)
figlio di Vittorio Amedeo II di Savoia e di Anna Maria d'Orléans;
1715-30, principe di Piemonte;
1730-73,
- conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti;
- marchese di Saluzzo e Monferrato;
- re di Cipro e Gerusalemme [titolare];
- re di Sardegna e duca di Savoia;
1746-73, marchese di Finale e Oneglia;

- il Piemonte confina a est con il Ticino -

1762
-



1762
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Agostino Lomellini
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1760 22 set - 10 set 1762, doge di Genova;


Rodolfo Giulio Brignole Sale
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1762 25 nov - 25 nov 1764, doge di Genova;


1762
-


1762
REPUBBLICA DI VENEZIA
Francesco Loredan 
Albero genealogico
(Venezia 9 feb 1685 - Venezia 19 mag 1762)
figlio di Andrea e di Caterina Grimani;
1752-62, doge di Venezia; [116°]
1762
Maggio
19
, muore.

Marco Foscarini
Albero genealogico
(Venezia 4 feb 1696 - Pontelongo 31 mar 1763)
figlio di Nicolò e di Eleonora Loredan;
rimasto celibe, è legato da un sentimento di forte amicizia con Elisabetta Corner, vedova di Pietro;
1762
Maggio
31
, viene eletto doge.
1762-63, doge di Venezia; [117°]
autore de Il Corallo, saggio critico sulla letteratura veneziana;

1762
nuova tensione dei rapporti con Roma in seguito alla nomina di Giorgio Facea, considerato scismatico, a vescovo della chiesa greca in Venezia;
Riformatori dello Studio di Padova (1762 9 giu - 9 apr 1763): Sebastiano Giustinian, Polo Renier ed Alvise Mocenigo;
la situazione politica tende a mutare; il controllo pressoché totale di alcune magistrature chiave passa infatti ai patrizi più apertamente giurisdizionalisti, che si circondano di una schiera di collaboratori dichiaratamente avversi a Roma.
Uno di costoro è il teatino Tommaso Antonio Contin assieme a Gasparo Gozzi, Giovanni Francesco Scottoni, Antonio Montegnacco e vari altri.
Contemporaneamente la polemica antigesuitica si allarga ad una serie molto più ampia di temi, divenendo complessivamente regalistica ed antiromana.



1762
ducato di Modena
Francesco III d'Este
Albero genealogico
(Modena 1698 - Varese 1780)
figlio di Rinaldo I e di Carlotta Felicita di Brunswick-Lüneburg;
1737-80, duca di Modena;
1762
dal 1755, capitano generale delle truppe austriache in Italia e amministratore della Lombardia [fino all'arrivo dell'arciduca Ferdinando], lasciato a Modena un consiglio di reggenza, vive tra Milano e Varese dove si fa costruire una splendida villa;




1762
-

1762
Ducato di Parma e Piacenza
Felipe di Borbone

(Madrid 15 mar 1720 - Alessandria, Italy 18 lug 1765?)
figlio di Filippo V e di Elisabetta Farnese;
1738, 16 agosto, sposa la p.ssa Louise-Elisabeth di Borbone, sorella di Louis XV;
1748-65, duca di Parma e Piacenza;
valendosi dell'opera del ministro G.-L. du Tillot;



1762
-

1762
REGNO di NAPOLI e SICILIA
Ferdinando IV
Albero genealogico
(Napoli 1751 - 1825)
figlio di Carlo III re di Spagna e di Maria Amalia di Sassonia;
1759-99, 1799-1806, 1815-16, re di Napoli;
1759-1816, re di Sicilia (Ferdinando III);



1816-25, re delle Due Sicilie (Ferdinando I di Borbone);

NAPOLI
Primo ministro
B. Tanucci
(1759 - 1768)

1762
-




SICILIA
Viceré
G. Fogliani
(1755 - 1773)
1762
-
 

a





Balbo, Prospero (Chieri, Torino 1762-Torino 1837) presidente dell'Accademia delle scienze (1816), politico piemontese
Discorso intorno alla fertilità del Piemonte (pubblicato nel 1820)
Vita del D'Antoni.

Bathurst, Henry lord (1762-1834) ministro della guerra e delle colonie di Gran Bretagna durante la cattività di N. Bonaparte.

Bowles, William Lisle (King's Sulton, Northamptonshire 1762-Salisbury 1850) poeta e polemista inglese; celebre la controversia con G. Byron a proposito dei limiti della poesia di Pope;
Sonnets written chiefly on picturesque spots (1789, Sonetti scritti soprattutto su luoghi pittoreschi, raccolta elogiata da Coleridge)

Championnet, Jean-Étienne (Valence 1762-Antibes 1800, forse avvelenato) militare francese;
1794, ha un ruolo rilevante nella vittoria di Fleurus sugli anglo-olandesi;
1798, a capo dell'esercito stanziato nella Repubblica Romana è costretto ad abbandonare Roma dall'invasione delle truppe napoletane;
1799, gennaio, rioccupa la città, entra nel Regno di Napoli e vi proclama, contro gli ordini del Direttorio, la Repubblica Partenopea; richiamato e arrestato, viene messo sotto processo; scarcerato in seguito ai mutamenti in seno al Direttorio il 30 pratile (18 giugno) e posto a capo dell'armata d'Italia, viene battuto dagli austro-russi e costretto a ripiegare a Nizza;
Memorie (postume)

Chénier, André (Galata, Instanbul 1762-Parigi 1794) poeta francese;
[Fratello maggiore di M.-J. Chénier.]
Denuncia al popolo francese sui suoi veri nemici (1790)
1794, membro del «Club dei foglianti», muore sulla ghigliottina due giorni prima di M. Robespierre;
Le sue poesie saranno raccolte e pubblicate solo nel 1819:
Elégies (Elegie, tra cui La jeune captive, La giovane prigioniera)
Bucoliques (Bucoliche, con l'idillio La jeune tarantine, La giovane tarantina e il poemetto L'aveugle, Il cieco)
Jambes (Giambi)
L'Hermès (Ermete, incompiuto)
L'Amérique (L'America, incompiuto)

Cobbett, William (Farnham, Surrey 1762-Guildford, Surrey 1835) politico e pubblicista britannico
1792, emigrato negli Stati Uniti, fa le prime esperienze giornalistiche con il foglio «Porcupine's Gazette» (opinioni contrarie alla rivoluzione francese)
1802, tornato in patria (1800) fonda il «Weekly Political Register» dove pubblica i suoi scritti, 
Cavalcate rurali (resoconti dei suoi viaggi (1820-1830), già apparsi sul Weekly… e poi raccolte in volume).

Coffinhal-Dubail, Pierre-André detto Jean-Baptiste Coffinhal (Vic-sur-Cère, Auvergne 7 novembre 1762 – Parigi 6 agosto 1794, ghigliottinato) politico e giurista francese.

Davy de la Pailleterie, Alexandre detto Alexandre Dumas (Jérémie, località di Saint-Domingue 25 marzo 1762 – Villers-Cotterêts 26 febbraio 1806) militare francese;
[Figlio del marchese A.-A. Davy de la Pailleterie, generale d'artiglieria nella colonia di Santo DOmingo, e della schiava nera Marie Cessette [la femme du mas - la donna della masseria] († 1773, per dissenteria).
Padre dello scrittore A. Dumas [padre] (I tre moschettieri);
Nonno di A. Dumas [figlio] (1824-1895) (La signora delle camelie).]

1786, si arruola nell'esercito francese come semplice cavaliere sotto il nome di Thomas-Alexandre Dumas, assumendo, quindi, il cognome, anzi il soprannome, della madre schiava;
[Sulla ragione dell'abbandono del cognome paterno e del titolo aristocratico esistono due diverse versioni. Secondo la prima, l'intento è quello di proteggere la reputazione del padre nobile. Secondo l'altra versione, suo padre era in procinto di sposare una donna francese e questo non piaceva ad Alexandre (poiché sua madre non era mai stata la legittima moglie del marchese), che, quindi, ne ripudiò il cognome ed i privilegi nobiliari.]
dragone del reggimento della Regina è di statura colossale e di forza erculea:
1789, allo scoppio della Rivoluzione francese, si trova nel suo reggimento a Villers-Cotterêts per proteggere la regione; inizialmente, presta servizio sotto il gen. Dumouriez nell'Esercito del Nord; la sua carriera nell'esercito è rapida e folgorante, anche aiutata da una prestanza fisica e da un coraggio eccezionali;
1792, raggiunge il grado di colonnello e sposa Marie-Louise Elisabeth Labouret, una ragazza conosciuta in una locanda;
1793, assunto il grado di generale combatte nelle Guerre di Vandea (1793-96);
1796, combatte nella campagna d'Italia (1796-97);
1797, 23 marzo, si copre di gloria per aver tentato di fermare da solo uno squadrone di cavalleria austriaca sul ponte di Bressanone;
1798, combatte nella campagna d'Egitto (1798-1800) come comandante della cavalleria;
1799, proprio in Egitto, dice apertamente a Napoleone Bonaparte, che lui, come anche il resto del personale militare, trova del tutto insensata la campagna; e aggiunge di essere disposto a continuare a combattere per lui purché faccia l'interesse della Francia, e non il suo interesse personale; Napoleone Bonaparte s'infuria e lo accusa di diserzione;
egli viene quindi congedato e non potrà più prestare servizio nell'esercito francese;
sulla via del ritorno in Francia, una tempesta costringe la sua nave a fermarsi a Taranto dove viene imprigionato dal re di Napoli Ferdinando IV (il futuro Ferdinando I delle Due Sicilie), che, in questo momento, è in guerra con la Francia e, quindi, lo prende in ostaggio; la sua prigionia dura due anni;
[Per tutto questo tempo viene lasciato a languire in una cella buia, nella penuria di cibo e senza poter ricevere visite; si tenta anche di avvelenarlo – sembra – con l'arsenico, ma senza successo; al momento del rilascio ha ormai gli arti semiparalizzati, è quasi cieco da un occhio e sordo da un orecchio; la sua leggendaria forza fisica è soltanto un ricordo;
durante i due anni di carcere, la Francia non tenta mai di negoziare il suo rilascio.]

al ritorno in patria, non gli viene neppure assegnata una pensione e Napoleone I non gli perdonerà mai il suo orgoglio;
1806, 26 febbraio, muore di cancro allo stomaco.


Emeriaud de Beauverger, Maxime-Julien (1762-1845) militare francese;
1789, all'inizio della Rivoluzione è tenente di vascello;
1794, capitano, partecipa alla spedizione in Irlanda;
prefetto marittimo di Tolone fino al 1811;
1813, impedisce agli inglesi l'entrata nella città di Tolone;
1815, al ritorno di Napoleone I dall'isola d'Elba è nominato pari di Francia.

Escoiquiz, Juan di (1762-1820) prelato spagnolo;
arcidiacono di Toledo, precettore e poi intimo consigliere di Ferdinando, figlio di Carlo IV re di Spagna, ispirò a questi la congiura contro il padre.

Fauche-Borel, Louis (1762-1829) politico francese, agente del conte di Provenza;
per le sue mene politiche viene fatto arrestare da N. Bonaparte;
in seguito emigra all'estero dove continua a lavorare per i Borbone durante l'Impero.

Ferrières-Sauvebeuf, Louis-François, de – conte di Ferrières-Sauvebeuf (château du Moulin d’Arnac, Corrèze, 1762 – 1814, assassinato) diplomatico e avventuriero francese;
[Quarto figlio di François de Ferrières-Sauvebeuf, conte di Ferrières-Sauvebeuf, e di Marguerite de Chastaignac de la Guyonnie.
Cugino di
Mirabeau in quanto Marie-Geneviève de Vassan-Mirabeau ha sposato il marchese di Ferrières-Sauvebeuf.]

Fichte, Johann Gottlieb (Rammenau, Alta Lusazia 1762-Berlino 1814) filosofo tedesco.

Garrau, Pierre-Anselme (Sainte-Foy-la-Grande, Gironde 19 febbraio 1762 – Saint-André-et-Appelles, Gironde 15 ottobre 1829) politico francese;
avvocato a Libourne;
1789, membro della Guardia nazionale di Libourne;
1790, viene eletto presidente del distretto di Libourne;
1791, viene eletto deputato all'Assemblea Legislativa per il dipartimento della Gironda;
1792, eletto deputato alla Convenzione nazionale per il dipartimento della Gironda, siede ora a sinistra, a fianco dei Montagnardi;
1793, 20 gennaio, vota per la morte di Luigi XVI;
2 giugno, approva l'arresto dei Girondini;
compie diverse missioni nel Sud-Ouest, nell'armata dei Pirenei e in quella di Sambre e Meuse; nel corso di queste missioni si lega con Lazare Carnot;
1796, 28 febbraio, grazie a Lazare Carnot, viene nominato commissario presso l'armata di Napoleone Bonaparte in Italia;
egli sostieneIl soutient "Giacobini" italiani e si oppone a più riprese a Napoleone Bonaparte; 10 dicembre, questi, volendosene sbarazzare, ottiene dal Direttorio il suo richiamo in patria;
1797, 14 aprile, dopo il suo rientro a Libourne viene eletto al Consiglio dei Cinquecento, dove si dimostra molto "giacobino";
1799, 9 novembre (18 Brumaio, Anno VIII), dopo il colpo di Stato, Napoleone Bonaparte lo nomina ispettore delle truppe;
1805, 17 gennaio, viene fatto cavaliere della Legion d'onore;
1806, viene nominato prefetto di Varsavia;
1808-13, serve in Spagna;
1814, 5 gennaio, viene elevato al grado di ufficiale della Legion d'onore;
1815, proscritto dopo i "Cento giorni", si ritira a Bruxelles, poi a Wiesbaden; assolto da Luigi XVIII può far ritorno nella Gironda;
1829, 15 ottobre, muore a Saint-André-et-Appelles, Gironde.

Jourdan, Jean-Baptiste conte (Limoges 29 aprile 1762 – Parigi 3 novembre 1833) militare francese.

Hogendorp, Thierry van (1762-1822) politico olandese;
entra al servizio della Compagnia delle Indie Orientali;
1804-05, ministro a Pietroburgo;
poi ministro della Guerra di re Luigi e inviato straordinario a Vienna;
passato agli ordini di Napoleone I, partecipa alla campagna di Russia con il grado di generale di divisione ed è governatore generale della Lituania;
1813, come governatore di Amburgo, capitola di fronte agli Alleati e offre i propri servigi al nuovo governo olandese che non li accetta;
partigiano di Napoleone I anche durante i Cento giorni;
1817, emigra in Brasile.

Lanne, Marie-Joseph-Emmanuel (Saint-Pol-sur-Ternoise 27 dicembre 1762 – Parigi 7 maggio 1795, ghigliottinato) politico francese;
[Ultimo di sei fratelli, figli di Lamoral Joseph, procuratore e consigliere del re nel siniscalcato di Saint-Pol-sur-Ternoise. Suo nonno, Henri Lanne, fu procuratore fiscale diSaint-Pol-sur-Ternoise; suo zio , Jean-Henri Lanne, esercitò le funzioni di procuratore del re. Egli proviene, quindi da un'antica famiglia della noblesse de robe.
1788, 30 gennaio, sposa Marie-Flavie-Scholastique-Josèphe Heroguelle. Da questa unione nascono:
. Marie-Angélique, (n. ?)
. Nathalie-Flavie-Josèphe (n. 29 gen 1789),
. Ange-Lamoral-Henri-Joseph (n. 15 lug 1792).
Sua sorella, Justine, sposa Nicolas Duflos, futuro giudice relatore della legge che istituirà la Banque de France e deputato al Consiglio dei Cinquecento.]

compiuti gli studi, diviene avvocato nel siniscalcato di Saint-Pol-sur-Ternoise;
1789, 29 gennaio, è nominato échevin/scabino di Saint-Pol-sur-Ternoise; in seguito diviene sindaco di Saint-Pol-sur-Ternoise;
1790, viene nominato procuratore-sindaco della Commune di Saint-Pol-sur-Ternoise;
1791, con A.-M.-J. Herman e il fratello di questi, Amé-Brunoil Herman, fonda la "Société populaire di Saint-Pol-sur-Ternoise" affiliata al "Club dei Giacobini" di Parigi;
1792, 15 settembre, dopo la caduta della monarchia, è nominato Commissario nazionale presso il Tribunale del distretto di Saint-Pol-sur-Ternoise; 25 novembre, è chiamato a svolgere le funzioni di procuratore-sindaco di questo distretto;
1793, 28 settembre, dalla Convenzione nazionale viene nomianto giudice presso il Tribunale rivoluzionario, poi in Germinale, Anno II, commissario-aggiunto nella Commissione delle amministrazioni civili, polizia e tribunali;
1794, 30 luglio, (12 Termidoro, Anno II), con decreto della Convenzione nazionale viene arrestato, a seguito della denuncia di un deputato della Convenzione, A. Dumont;
all'inizio di settembre viene liberato; viene quindi chiamato come testimonio, assieme a A.-M.-J. Herman, al processo di Antoine Quentin Fouquier-Tinville; a causa del suo ruolo nella "Cospirazione delle prigioni", il pubblico accusatore, Michel-Joseph Leblois, lo fa mettere in stato d'accusa con decreto;
7 maggio (18 Fiorile, Anno III), viene così giudicato, condannato a morte e ghigliottinato in "place de Grève", nello stesso tempo di Antoine Quentin Fouquier-Tinville e altri 16 coaccusati.

Lauberg, Carlo o Charles Jean Laubert (Teano, Caserta 8 settembre 1762-Parigi 2 novembre 1834) ecclesiastico e rivoluzionario italiano.

Merlin, Antoin detto Merlin de Thionville (Thionville 13 settembre 1762 – Parigi 14 settembre 1833) politico francese;
entra in seminario, lo lascia, fa degli studi di diritto, esercita la professione di usciere, poi di avvocato al Parlamento di Metz;
1790, sedotto dalle idee rivoluzionarie, diviene comandante della Guardia nazionale a Thionville; viene inviato dal dipartimento della Moselle all'Assemblea Legislativa dove si fa notare per le sue passioni e le sue idee molto radicali; fa parte del Club dei Giacobini che, un giorno, gli toglie la parola, in seguito ad alcune sue proposte;
1791, settembre, viene eletto all'Assemblea Legislativa dove, all'estrema sinistra, forma il trio dei Cordiglieri assieme a F. Chabot e C. Basire;
1792, 10 agosto, partecipa molto attivamente a questa giornata e vi gioca un ruolo determinante; settembre, viene rieletto deputato per il dipartimento della Moselle e della Somme alla Convenzione Nazionale; optato per la Moselle, siede all'estrema sinistra della Montagna con F. Chabot e C. Basire; diviene supplente del Comitato della Guerra e membro del Comitato dell'Agricoltura;
è uno degli accusatori più accaniti di Luigi XVI;
1793, 6 gennaio, in missione con Reubell e Nicolas Haussmann, al momento del processo al re, non partecipa alle differenti votazioni che necessita il giudizio ma lui e due suoi colleghi inviano una lettera alla Convenzione che termina con queste parole: «Noi siamo circondati da morti e feriti: è in nome di Luigi Capeto che i tiranni sgozzano i nostri fratelli, e noi apprendiamo che Luigi Capeto vive ancora!»;
commissario alle armate del Reno, dei Vosgi e della Mosella, non partecipa all'appello nominale sulla richiesta di messa in stato d'accusa di J.-P. Marat; riceve una lettera di felicitazioni dalla Convenzione nazionale per il suo coraggio al momento della difesa della fortezza Magonza all'assedio di Magonza e al momento del blocco di Magonza; si trova sempre all'armata del Reno al momento della richiesta di annullamento del decreto che ha annullato la Commissione dei Dodici; accompagna l'armata di Magonza in Vandea dove si fa notare per il suo coraggio e la sua intrepidezza;
[Si arricchisce spogliando le sue vittime in Vandea.]
1794, 9 Termidoro, ha parte attiva alla caduta di M. Robespierre;
1795, riparte per assediare Magonza; poi diviene membro del Consiglio dei Cinquecento;
1798, direttore generale delle poste; durante il Consolato si ritira dalla vita pubblica;
1814, decide di mettersi alla testa dei volontari per respingere l'invasione delle armate alleate; alla Restaurazione, sfuggendo alla proscrizione, si profonde in scuse davanti a Luigi XVIII volendo persuaderlo che la presa delle Tuileries e la sua lettera pro-regicidio del 6 gennaio 1793 erano soltanto «… un errore di gioventù»;
1833, 14 settembre, muore a Parigi, rue des Tournelles, 58; è sepolto nel cimitero di Père-Lachaise a fianco del mausoleo del mar.llo Ney.

Miot, André-François – conte di Melito (Versailles, Seine-et-Oise 9 febbraio1762 – Parigi, 1841) letterato e diplomatico francese;
alto funzionario nell'ufficio di guerra prima della Rivoluzione;e sotto la Repubblica divenne poi segretario generale per gli affari esteri. Che non venisse denunciato sotto il regno del terrore era dovuto al fatto che era indispensabile nel suo dipartimento. [1]
1794, 21 nov-19 feb 1795, segretario di Stato agli Affari Esteri nel governo della Convenzione nazionale;
[Che non sia stato denunciato sotto il regno del Trrore è dovuto al fatto che è indispensabile nel suo dipartimento.]
1795, per conto del Direttorio viene inviato in missione speciale a Firenze e poi a Roma;
1796, per lo stesso motivo è ora in Corsica che, dopo la sua evacuazione dagli inglesi, è in stato di anarchia; nell'isola si allea con Giuseppe Bonaparte e dopo aver pacificato l'isola torna in Italia;
1798, richiamato dal Direttorio, a causa del suo rifiuto di fomentare l'insurrezione in Italia, ritorna a Parigi dove trascorre qualche tempo in pensione;
1799, 9 novembre (18 Brumaio), è nel servizio diplomatico nei Paesi Bassi;
sotto il Consolato è segretario generale al ministero della Guerra e membro del consiglio di stato;
1801-1802, viene inviato in una seconda missione per la pacificazione della Corsica;
1806, amico di Giuseppe Bonaparte lo segue a Napoli dove è nominato ministro dell'Interno (1806-1809) del Regno delle Due Sicilie;
1808, segue Giuseppe Bonaparte in Spagna;
1813, ritorna in Francia;
1814, viene creato conte di Mileto;
1815, durante i Cento giorni serve come commissario straordinario con la XIIª Divisione dell'esercito;
dopo Waterloo, dove suo genero, il gen. JB Jamin, è stato ucciso, e suo figlio ferito mortalmente, non prende più parte alla politica attiva;
1825, fa visita a Giuseppe Bonaparte in America e poi trascorre alcuni anni in Germania con la figlia;
1835, viene eletto membro dell'Académie française;
[Per merito delle sue traduzioni di Erodoto (Parigi, 1822) e Diodoro Siculo (Parigi, 1835-1838).]
1841, 5 gennaio, muore a Parigi.
[Ha tenuto un diario, organizzato per la pubblicazione da suo genero, il gen. von Fleischmann, che copre gli anni dal 1788 al 1815 ed è di interesse per la storia della famiglia Bonaparte e del dominio di Giuseppe Bonaparte in Spagna. Pubblicato in Francia nel 1858, è stato tradotto in inglese da C. Hoey e J. Lillie (2 vol., 1881) e anche in tedesco (Stoccarda, 1866-1867) (vedi Albert Gaudin, Les Arrétés Miot , Ajaccio, 1896).]

Plampin, Robert J. (1762-1834) militare inglese;
1793, ammiraglio, aiutante in campo di lord Hook, si trova vicino a lui durante l'assedio di Tolone;
1814, nominato contrammiraglio, è comandante in capo delle basi navali di Sant'Elena e del Capo ed ha due conversazioni con N. Bonaparte.

Pugin, Augustin Charles (1762-1832) architetto francese, profugo in Inghilterra della Francia rivoluzionaria, padre di August Welby Northmore (1812-1852), divulgatore della tradizione costruttiva gotica franco-inglese

Quinette, Nicolas-Marie – barone di Rochemont (Soissons, Reims 16 settembre 1762 – Bruxelles 14 giugno 1821) politico francese;
[Figlio di un avvocato presso il parlamento di Parigi.]

Robert, François (1762-1826) politico francese;
[Marito di Mlle de Kéralio.]
avvocato, è uno dei primi fautori, assieme alla moglie, della Repubblica;
1791, dopo la fuga del re a Varennes (giugno) redige una delle petizioni del Campo di Marte; dopo la fucilazione (17 luglio) deve nascondersi;
eletto alla Convenzione, vota la morte del re e si occupa di un commercio; denunciato come incettatore, riceve il soprannome di Robert-ruhm;
sottoprefetto durante i Cento giorni, si stabilisce in seguito in Belgio con sua moglie.


Sorbier, Jean-Barthélemot (1762-1827) militare francese;
[Figlio di un chirurgo della casa del re.]
18783, tenente di reggimento di La Fère;
1797, è nominato generale;
1799, durante il colpo di stato del 18 Brumaio si trova nell'esercito del Reno;
è nominato comandante in capo dell'artiglieria della Grande Armata.

Spencer Perceval (Londra, 1 novembre 1762 - Londra, 11 maggio 1812, assassinato) politico inglese, del partito tory;
1809 4 ottobre - 11 maggio 1812, primo ministro;
1812, viene assassinato (l'unico mentre è in carica) da un banchiere fallito nei corridoi della Camera dei Comuni

Valadier, Giuseppe (Roma 1762-1839) architetto e archeologo italiano;
Raccolta di diverse invenzioni (1796, raccolta di disegni)
Progetti architettonici (1807)
Opere (1833).

Williams, Helene-Mary (1762-1827) letterata inglese;
1788, si stabilisce in Francia.

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«segue da 1761»
1762,
Francia
Joseph Eisen e Pierre-Philippe Choffard forniscono i disegni al tratto e le miniature per i Contes di La Fontaine;
esce l'Emile di Rousseau prima autorizzato e poi sequestrato;
«segue 1763»

Encyclopédie

«segue da 1761»
1762, si iniziano a pubblicare gli undici volumi di tavole (il lavoro finirà nel 1772)
«segue 1763»

«Gazette de France»

«segue da 1631»
1762, 1° gennaio, per volontà di Louis XV «La Gazette» diviene organo governativo ufficiale con questo nuovo titolo;
«segue 1792»

«Gazzetta Veneta»

«segue da 1760»
1762, la pubblicazione fondata e scritta da Gasparo Gozzi(1713-1786) viene continuata da P. Chiari.

«Minerva»
ossia
«Nuovo Giornale de' letterati d'Italia»
[1762-67]

1762, Venezia, il padre camaldolese Angelo Calogerà fonda, con l'abate Jacopo Rebellini, amico dei gesuiti, questo giornale.

Domecq

«segue da 1740»
1762, alla morte di Patrick Murphy il testamento redatto davanti al notaro Diego de Flores Riquelme indica come erede universale l'amico Juan Haurie;
da questo momento i destini delle vite di Jerez s'intrecciano con quelli della famiglia Domecq;
Juan, che come Murphy non ha figli, chiama dalla Francia cinque nipoti figli dei suoi fratelli Pedro e Juan Pedro e di sua sorella Maria;
i nipoti:
- Juan José
- Juan Pedro
- Juan Luis
- Juan Carlos Haurie
- Pedro de Lambeye Haurie
si associano quindi allo zio e fondano la firma Juan Haurie e nipoti;
«segue 1794»

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