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Papa Pio VI
(1775-99)

Giovanni Angelo Braschi (Cesena 27 dic 1717-Valence, Drôme 1799)
[figlio del conte Aurelio e della contessa Anna Teresa Bandi, famiglia di antica nobiltà e molto religiosa]
1740, arriva a Roma;
1766,  protetto dal cardinale di Ferrara F. Ruffo, diventa:
. uditore del cardinale F. Ruffo per il vescovado di Ostia e di Velletri;
- aiutante di studio nonché cameriere segreto di Benedetto XIV;
- canonico di San Pietro;
- referendario della segnatura;
- uditore civile del Camerlengo;
- tesoriere della camera apostolica;
1773, 26 aprile, cardinale da Clemente XIV;
1774, 5 ottobre, all'apertura del conclave, mentre Parigi e Madrid appoggiano il cardinale Pallavicini, l'ex segretario di Stato di Clemente XIV, la sua candidatura viene respinta dagli imperiali;
1775
Febbraio
15
[22 febbraio], essendo tra gli indipendenti e proposto dal card. Gian-Francesco Albani (1720-1809), viene eletto papa con l'appoggio delle corti Borboniche e il rifiuto del Portogallo;
26, apre la Porta Santa della basilica vaticana;
Dicembre
25
, emana l'enciclica Inscrutabili divinae: programma del pontificato.

Bibbia

1775, uno studioso tedesco, J. C. Doderlein, per la prima volta 'osa' frantumare l'unità di uno dei libri più celebri della Bibbia, quello del profeta Isaia, considerato quasi il Dante della poesia ebraica. Quella profezia [che già tra i manoscritti di Qumran apparirà su un rotolo unico lungo 7,35 metri, alto 20 centimetri in 54 colonne, di 29 righe (copia del I sec. a.C. nota con la sigla 1QIs#)], rivela almeno due mani e due inchiostri poetico-teologici differenti. Nasce, così, la distinzione tra un Primo e un Secondo Isaia e la partizione del libro nei capitoli 1-39 e 40-66.
«segue 1892»



ANNO 1775

Ultima strega condannata al rogo.




1775
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1775
Gennaio
-


AUSTRIA

Giuseppe II (Schönbrunn 1741 - Schönbrunn 1790)
primogenito di Francesco Stefano di Lorena (Francesco I) e di Maria Teresa d'Austria;
1764-90, re dei romani;
1765-90, imperatore del Sacro Romano Impero;
[e coreggente di Maria Teresa per gli stati ereditari]
il conte A.W. von Kaunitz-Rietberg, dal 1753 al servizio dell'Austria, continua a dirigerne la politica estera;
1775
-
1780-90, re di Boemia e d'Ungheria;


Albero genealogico
 
BOEMIA e UNGHERIA

Maria Teresa d'Absburgo (Wien 1717 - Wien 1780)
figlia primogenita dell'imperatore Carlo VI e della principessa Elisabetta di Brunswick-Wolfenbüttel;
1740-80, regina di Boemia e d'Ungheria;
[arciduchessa d'Austria e sovrana sotto vari titoli dei domini asburgici]
dal 1765 vedova dell'imperatore Francesco I, continua ad esercitare le sue funzioni;
1775
-

Dicembre
In una lettera al figlio Giuseppe II, ella dichiara di non volersi mai assumere e si augura che nessuno dei suoi successori sia mai per assumersi la grave responsabilità di concedere il libero esercizio di altre religioni che non siano la cattolica.
Il figlio oppone recisamente essere invece sua ferma e non più mutabile convinzione che si debba concedere la "libertà di credere", che l'autorità umana non possa spingersi fino a giudicare della misericordia divina, a salvare le anime loro malgrado, a comandare le coscienze, e che allo Spirito Santo competa unicamente di illuminare i cuori, poiché le leggi umane non fannrebbero che intralciare l'opera.
Alla pia madre sta troppo a cuore la salvezza eterna del figlio e gli replica che il tollerantismo, l'indifferentismo finiranno per rovinare la religione e poi tutto il resto, che essa ne è aliena non meno che da ogni spirito di persecuzione, che confida fermamente di vedere il figlio ricredersi di quelle convinzioni, ch'ei dichiara irremovibili.
Albero genealogico
 
POLONIA
Stanislao II Augusto (Voucyn, 17 gen 1732 – San Pietroburgo, 12 feb 1798)
figlio di Stanislaw Poniatowski e di ?;
1764-95, re di Polonia;
fatto eleggere, con l'appoggio prussiano e russo, dai Czartoryski;
1775
dopo la spartizione (1772), introduce una serie di riforme;

La Costituzione del regno rinnova le antiche esclusioni degli acattolici da ogni dignità ed assemblea.
Nello stesso tempo mentre i greci ortodossi contendono coi greci uniti per il possesso delle chiese, i protestanti dal canto loro si perdono nelle più acerbe querimonie circa argomenti riguardanti il loro intero ordinamento.
[Approfittando di queste insanabili discordie la cupidigia straniera prepara la seconda spartizione della Polonia…]


Albero genealogico
 
 

BAVIERA

Massimiliano III Giuseppe di Wittelsbach (Munich 1727 - Munich 1777)
figlio dell'imperatore Carlo VII e della arcid.ssa Maria Amelia d'Austria);
1745-77, elettore di Baviera;
1775
-


Albero genealogico
 
PRUSSIA

Federico II [il Grande] (Berlino 1712- Sans-Souci, Potsdam 1786)
figlio di Federico Guglielmo I e di Sofia Dorotea di Hannover;
1740-86, re di Prussia;
1775
-


Albero genealogico
 
SASSONIA

Federico Augusto III [il Giusto] (Dresda 1750-1827)
figlio del pr. elett. Federico Cristiano e di Antonietta di Baviera;
1763-1806, principe elettore di Sassonia;
1775
cerca di mantenersi neutrale nei conflitti tra Austria e Prussia;
1806-27, re di Sassonia (Federico Augusto I);


Albero genealogico
 
 




1775
IMPERO OTTOMANO

Abdul Hamid I

Albero genealogico

(1725-1789)
figlio di Ahmed III e di Rabia Semi, nonché fratello di Mustafà III;
1774-89, XXVII sultano;
1775
-

1775
-


Principati
Nel XVIII secolo i due principati di Moldavia e Valacchia vengono devastati continuamente dalle guerre, dalle incursioni degli eserciti turchi, russi e austriaci, e hanno perduto alcune parti dei loro territori.
MOLDAVIA
1775
-
BUCOVINA
1775
viene annessa dall'Austria;
BESSARABIA [regione fra i fiumi Pruth e Nistro]
VALACCHIA
1775
-




1775
RUSSIA
Caterina II [la Grande]
Albero genealogico

(Stettino 1729 - Pietroburgo 1796)
(Sofia Federica Amalia) figlia del principe Cristiano Augusto di Anhalt-Zerbst, generale prussiano, e della principessa Giovanna Elisabetta di Holstein-Gottorp;
1762-96, imperatrice di Russia;
-


Ministro degli Esteri
-
1775
la rivolta contadina le ha dimostrato la fragilità della base del suo potere, soprattutto per l'inesistenza delle classi medie e il non disinteressato lealismo della nobiltà che le sue riforme successive finiranno per privilegiare;
attua intanto una riforma dell'amministrazione locale con la divisione dello stato in 50 province, divise a loro volta in distretti, e con la creazione di una gerarchia di strutture giuridiche, amministrative e assistenziali per i vari stati liberi;

«segue da 1764»
COSACCHI
Viene distrutto il leggendario centro dei "cosacchi del Dnepr" di Zaporozskaja Sec', creato sulle isole del Dnepr alla fine del sec. XVI.
«segue 1783»






1775
REGNO di FRANCIA
Louis XVI

figlio del delfino Luigi e di Maria Giuseppina di Sassonia;
1770, sposa Maria Antonietta d'Austria;
1774-92, re di Francia;


Principal ministre d'État
Jean-Frédéric Phélypeaux
conte di Maurepas
(1774 14 mag - 21 no 1781)
Cancelliere
R.-N. de Maupeou
(1768 16 set - 1° lug 1790)
Guardasigilli
A.-Th. Hue de Miromesnil
(1774 24 ago - 8 apr 1787)
Sovrintendente
delle Finanze
A.-R.-J. Turgot
(1774 24 ago-12 mag 1776)
Segretario di stato
agli Affari Esteri
Ch. Gravier
conte di Vergennes
(1774 21 lug - 13 feb 1787)
 

1775
Lo scoppio della "guerra civile nordamericana (1775-83) non prende di sorpresa i funzionari francesi, alcuni dei quali l'avevano prevista già durante la "guerra dei Sette anni".

Come Ispettore delle Monete, al posto di de Forbonnais – dimissionario pur conservando il proprio trattamento e una pensione –, viene nominato il marchese di Condorcet, ovviamente senza alcuna retribuzione, per il momento, pur con le scuse del suo amico A.-R.-J. Turgot.
[Ufficialmente, l'Ispettore delle Monete, alla testa di un'armata di funzionari, sorveglia il conio dei marchi d'oro e d'argento, degli scudi d'argento, dei luigi, dei denari, dei liardi e doppi-liardi in rame.]

Gennaio
14
, poco sicuro di lui, il segretario dell'Académie des Sciences J.-P. Grandjean de Fouchy sollecita la nomina di un comitato di accademici per rivedere e approvare i testi che egli redige come segretario.
L'Académie des Sciences accetta immediatamente e i nemici del marchese di Condorcet e di d'Alembert ne approfittano per passargli avanti.

Marzo
12
, J. Necker invia per la stampa il suo libro La Législation et le Commerce des grains, che combatte le tesi di A.-R.-J. Turgot;
24, all'Académie des Sciences viene deciso che in avvenire, "tutti gli anni", verranno eletti quattro commissari per verificare i lavori del segretario. Ecco chi oltrepassa la domanda immediata di J.-P. Grandjean de Fouchy e torna ad instaurare una censura nei riguardi dei suoi successori e, come primo caso, il marchese di Condorcet. [ecc. ecc. Condorcet 118]

Aprile
18
, Digione, scoppiano dei disordini;
23, A.-R.-J. Turgot, che ha ricevuto un esemplare del libro di J. Necker, risponde seccamente a questi che al suo posto egli avrebbe atteso un momento più tranquillo per difendere una tale opinione;
24, J. Necker risponde a A.-R.-J. Turgot facendogli ricordare la cronologia dei fatti e che un'opera astratta e moderata non poteva essere di alcuna influenza sugli eventi;
[In ogni caso A.-R.-J. Turgot e i suoi saranno sempre convinti che J. Necker, segretamente alleato per la circostanza al principe di Conti, abbia avuto la sua parte di responsabilità di quanto accaduto. Julie de Lespinasse avvalorerà la tesi di un complotto ma sarà soprattutto l'abate Véri che parlerà di una macchinazione dei nemici di A.-R.-J. Turgot.
Dal canto suo, l'abate Morellet, amico di A.-R.-J. Turgot e di J. Necker, sarà molto più prudente; in una lettera a lord Shalburne il 17 maggio successivo dirà che è assurdo pretendere che il libro di J. Necker sia responsabilie dell'accaduto, tuttavia egli riconoscerà che i primi disordini non sono stati repressi con il vigore necessario.]
27-10 mag, Beaumont-sur-Oise, è qui che scoppia ciò che sarà chiamata la "guerra delle Farine": alcune persone saccheggiano le pannetterie dove si vende il grano al prezzo esorbitante di 32 franchi;
29, Pontoise, riprendono i disordini che si estendono poi a Saint-Germain e nei dintorni;

Maggio
2
, la sommossa raggiunge Versailles dove il principe di Poix commette l'errore di far vendere il pane a 2 soldi (ciò che viene a infrangere la politica di A.-R.-J. Turgot);
3, Parigi, la sommossa raggiunge la capitale dove vengono saccheggiati i negozi e si vedono nella Senna dei battelli carichi di grano;
il Parlamento fa affiggere un decreto che proibisce gli assembramenti, promettendo nello stesso tempo che il re sarà supplicato di diminuire il prezzo del pane;
in serata, poiché il luogotenente di polizia J.-Ch.-P. Lenoir si dimostra incapace di prevenire i disordini, a dirigere le operazioni è A.-R.-J. Turgot; munito dell'autorità militare, rimpiazza J.-Ch.-P. Lenoir con Joseph d'Albert y Cornella, intendente del commercio, incarica il mar.llo de Biron di far cessare i saccheggi e convoca il Parlamento, per un lit de justice, il giorno 5 a Versailles;
[lit de justice (letto di giustizia): procedura insolita, seduta eccezionale di un parlamento, presieduta dal re di Francia, nella quale quest'ultimo poteva superare l'opposizione dello stesso parlamento ad un atto legislativo o normativo, imponendone la registrazione e quindi la validità con il ricorso al proprio potere assoluto. Es.: 1598 vi ricorse Enrico IV per imporre l'Editto di Nantes, alla cui emanazione i parlamenti si erano opposti.]
5, Joseph d'Albert y Cornella rimpiazza così J.-Ch.-P. Lenoir alla luogotenenza generale di Parigi e il suo dipartimento delle sussistenze viene riunito a quello di Fargès, intendente del commercio; diventano così disponibili gli emolumenti di 5.000 franchi che vanno al marchese di Condorcet;
[Comunque A.-R.-J. Turgot ha affidato il posto di Ispettore delle Monete al marchese di Condorcet perché si dedichi al problema cruciale dell'unificazione dei pesi e misure. È dal 1576 infatti che gli Stati generali lo domandano. Nel 1747 Ch.-M. de La Condamine aveva già proposto un progetto di misure invariabili proprio per servire di misure comuni tutte le nazioni.
Attualmente, infatti, si vendono:
- il legno alla corde;
- il carbone di legna, carbonella, alla tonnellata;
- il carbon fossile alla bacherelle;
- l'ocra al barile;
- il legname da costruzione alla marque o alla solive;
- i frutti a sidro alla poinçonné;
- il sale al moggio, al sétier (sestario), alla mina (mezzo staio), alla mezza mina, al boisseau e alla mesurette;
- la calce al poinçon;
- il minerale alla razière;
- l'avena alla picotin;
- il gesso al sacco;
- il vino alla pinta, alla chopine (1/2 litro), alla camuse, alla roquille, al petit pot (boccaletto) e alla demoiselle;
- l'acquavite alla alla potée;
- il grano al moggio e alla scodella;
- la stoffa, i tappeti e la tappezzeria si acquistano all'auna (ca m. 1,20) quadrata;
- il bosco e i prati si contano in perches (ca 45 mq);
- le lunghezze sono misurate in tese (m. 1,949) e in piede del Perù che equivale a un pollice, una logne e otto points du pied du roi – piede del re che si trova essere quello del re Philictère, quello di Macedonia e quello di Polonia…
A Marsiglia la canne per i tessuti di lana è più lunga di quella per la seta di circa un quattordicesimo.
Che confusione! 7/800 nomi…]
Appena giunto alla Monnaie, il marchese di Condorcet si mette all'opera di concerto con M. Tillet che ha già lavorato al caso. Scrive agli intendenti per avere tutti i dettagli sulle misure relative a ciascuna provincia e mette a punto un questionario a colonne per semplificare il lavoro.
Con A.-R.-J. Turgot, egli sceglie di adottare per unità di misura la lunghezza del pendolo battente il secondo alla latitudine di 45° sul livello del mare, che passa presso Bordeaux.
Sin d'ora si decide di inviare Messier, astronomo della Marina, a fare degli esperimenti sul posto. È il marchese di Condorcet in persona che gli dà le sue istruzioni scientifiche e prepara le tabelle di equivalenza tra le diverse misure esistenti. [Sfortunatamente i preparativi prendono del ritardo e Messier non avrà ancora lasciato Parigi quando A.-R.-J. Turgot dovrà rinunciare al potere.
Molto più tardi Dupont de Nemours farà notare che se A.-R.-J. Turgot fosse rimasto al potere sei mesi di più, il sistema metrico sarebbe stato adottato trent'anni prima.
Il progetto sarà abbandonato dai suoi successori e bisognerà attendere la Costituente (1791) perché una commissione rimetta il problema all'ordine del giorno.]
10, termina la "guerra delle Farine";
[Durante questi avvenimenti il marchese di Condorcet si trova a Ribemont. Egli ha potuto constatare l'incuria delle truppe contro i saccheggiatori a Saint-Quentin e a Soissons.
Senza attendere la fine dei tumulti egli scrive un primo pamphlet contro J. Necker, Lettre d'un laboureur de Picardie à M. Necker, auteur prohibitif à Paris, in cui lo accusa di fare affidamento sui pregiudizi e la stupidità del popolo mentre A.-R.-J. Turgot lo considera come una società di persone ragionevoli.
In maggio-giugno egli scrive Réflexions sur le Commerce des blés, una nuova confutazione, più dettagliata e più completa, dell'opera di J. Necker. e redatta sotto gli sguardi di A.-R.-J. Turgot, Dupont de Nemours e della stessa Julie de Lespinasse.]
11, A.-R.-J. Turgot accorda un'amnistia generale;

Giugno
, si sposa Guibert e Julie de Lespinasse, malata, comincia a lascirsi morire di gelosia e di dispiacere;
[Inutili i consigli dell'amico d'Alembert perché ella accetti di consultare il famoso medico Th. de Bordeu (1722-1776), uno dei maestri del "vitalismo" della scuola di Montpellier con P. Barthez in linea con l' "animismo" del medico tedesco Stahl (1660-1734).]

Novembre
si sparge la voce che A.-R.-J. Turgot stia preparando sei editti profondamente liberali che porterebbero la soppressione di:
1. polizia dei grani,
2. jurandes (consoli delle corporazioni),
3. corvées,
[Il tema più caro al marchese di Condorcet che pubblica anonimo Réflexions sur les corvées che dichiarano illegittimi i diritti feudali, queste «servitudes contraires au droit des hommes».]
4. uffici sul lungofiume o moli, mercati coperti e porti,
5. cassa di Poissy per il commercio della macelleria,
6. diritto sui seghi (modifica).

Dicembre
alla fine dell'anno, un malvagio pamphlet, intitolato Antigunaïka, accusa A.-R.-J. Turgot di omosessualità e di avere anche delle imperfezioni fisiche;

 

 

1775
Repubblica delle Sette Province Unite dei Paesi Bassi
Willelm V [il Batavo]
(The Hague 1748 - Braunschweig 1806)
figlio di Willelm IV d'Orange-Nassau e della p.ssa reale Anne di Gran Bretagna, Irlanda e Hannover, etc.;
principe di Nassau-Dietz
principe d’Orange
1751-95, statholder dei Paesi Bassi;
(22.10.1751-18.1.1795)

Olanda

 

Zelanda

 

Uthrecht

 

Frisia
 
Gheldria

 

Groninga

 

Overijssel

 

1775
-

 


1775
Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio III
Albero genealogico

(Londra 1738 - Windsor 1820)
figlio di Federico Luigi principe di Galles e di Augusta di Sassonia-Gotha;
1751-60, duca di Brunswick-Lüneburg (Giorgio);
1760-1820, elettore di Hannover;
1760-1815, re di Gran Bretagna e Irlanda;
dal 1761 è sposato con Sofia Carlotta di Mecklenburg-Strelitz;
dal 1765 soffre di una grave malattia mentale;

1814-20, re di Hannover;


 
Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
Frederick North Tory
Lord North
(1770 28 gen - 22 mar 1782)
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Segretari di Stato
-
Affari Esteri e Commonwealth
-
 
Affari Interni    
Giustizia    

1775
-
Febbraio
20
, il "Piano di conciliazione" di lord North non concede nulla di concreto: si limita a promettere che il parlamento britannico si "asterrà" dal tassare quelle colonie che avranno pagato le spese della propria amministrazione civile e dato un soddisfacente contributo alla difesa imperiale;
[In ogni caso l'offerta di lord North giungerà troppo tardi; quando arriverà in America le ostilità saranno già cominciate.]

 


 


 
SCOZIA [dal 1° maggio 1707 è unita a Inghilterra e Galles]
-
-
-
-

1775
-


 
IRLANDA
-
-
-
-

1775
dal 1729 al parlamento di Dublino è stata riconosciuta dall'Inghilterra l'indipendenza legislativa;

dietro l'esempio delle colonie americane, il partito dei patrioti guidato da Henry Grattan si dà un programma definito, di stampo whig, incentrato su rivendicazioni costituzionali e rappresentativo della "borghesia nazionale" protestante;
il governo inglese fa allora importanti concessioni, quali:
- la liberalizzazione del commercio estero,
- l'attenuazione delle leggi penali;

Nord America Britannico
Governatore generale
Guy Carleton
(1768 - 1778)
-
-

1775
-

 

 

 




QUÉBEC
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.]
Governatore della provincia
Hector T. Cramahé
(1770 - 1782)

1775
Maggio
10
, 230 provinciali guidati da Ethan Allen (1738-1789), uno speculatore terriero del Vermont, conquistano i forti di Ticonderoga e Crown Point;

Maggio
22
, l'appello a prendere le armi contro gli invasori promulgato dal vescovo Jean-Olivier Briand (1715-1794) viene accolto con freddezza e vi sono alcune defezioni tra gli ex gesuiti e i parroci di campagna.

Novembre
13
, dopo aver risalito il lago Champlain, l'esercito del gen. Richard Montgomery (1738-1775) conquista Montréal per poi unirsi alle forze del col. Benedict Arnold (1741-1801) nel tentativo di conquistare anche la grande fortezza di Québec;

Dicembre
30/31
, battaglia di Québec, nella notte, sotto una violenta tormenta di neve, oltre 3.000 americani, condotti dal gen. Richard Montgomery e dal col. Benedict Arnold vengono respinti sotto le mura di Québec da un migliaio di britannici agli ordini del governatore della provincia Guy Carleton (1724-1808).
Tra gli altri, rimane ucciso anche il gen. R. Montgomery mentre il col. Benedict Arnold rimane ferito.
[Quest'ultimo, promosso generale, continuerà l'assedio di Québec per tutto l'inverno, ma in primavera l'arrivo di grossi rinforzi britannici lo costringerà a ritirarsi.
Anche Montréal dovrà essere abbandonata e gli americani rientreranno disordinatamente dal Canada.]
Gli americani non sono riusciti a convincere i quebecchesi a prendere le armi contro gli invasori britannici e a unirsi alla causa della rivoluzione.


 

TERRANOVA
[Dal 1763 con la costa del Labrador, Iles-de-la-Madeleine e l'isola di Anticosti.]
Governatore della provincia
Richard Duff
(1775)

1775
-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
-

1775
-

 

NOVA SCOTIA
[Dal 1763 comprende la Island of St. John e l'isola di Capo Bretone.]
Governatore della provincia
-

1775
-

 

Nord America Britannico (2)
[15] NEW HAMPSHIRE
Governatore
-
-

1775
-

 





[14] MASSACHUSETTS
Governatore
-
gen. Thomas Gage
(1775 - ?)

1775
Aprile
Boston, il nuovo governatore regio gen. Thomas Gage invia una colonna di 700 uomini a sequestrare la polvere e le armi che i coloni hanno raccolto a Concord, una cittadina a 26 km di distanza, ma le campagne sono state messe in allarme da Paul Revere e da altri emissari del Comitato per la sicurezza di Boston;
19, Lexington, gli inglesi trovano la strada sbarrata da un reparto della milizia del Massachusetts: partono alcune fucilate e ne deriva uno scontro;

scoppia la "Guerra d'indipendenza americana" (1775-83);
[Definita dai rivoluzionari "Guerra per l'Indipendenza delle Colonie Americane" e dai loro antagonisti "Guerra della Ribellione".
Per il suo carattere gli storici dovrebbero meglio chiamarla "Guerra Civile Nordamericana".]

proseguendo verso Concord gli inglesi incontrano un contingente più consistente e avviene un vivave scambio di fucileria;
dopo aver distrutto le scorte di materiale bellico, i soldati britannici si mettono in marcia per tornare a Boston, attaccati da tutte le parti da forze americane sempre crescenti;
prima di raggiungere Boston gli inglesi hanno perso 273 soldati tra morti e feriti:
a questo punto le forze ribelli circondano e stringono d'assedio Boston;
inizia l'assedio delle truppe britanniche;
[Durerà fino al 17 marzo 1776.]

Maggio
10
, Philadelphia, si insedia il 2° Congresso continentale;
[Fino al 1781 reggerà le sorti delle colonie ribelli.]
non ci sono esitazioni: le colonie devono essere "immediatamente poste in stato di difesa".
Viene autorizzata la costituzione di un esercito continentale di 20.000 uomini e viene approvata una resolution di R.H. Lee perché si costituisca una Federazione americana indipendente;

Giugno
15
, il delegato G. Washington è nominato "generale e comandante in capo dell'esercito delle Colonie Unite";
[La sua nomina è dovuta più alla politica che alla sua esperienza militare, limitata al servizio, seppure svolto con distinzione, come colonnello della milizia della VIRGINIA durante le guerre franco-indiane. Si è ritenuto che nominare un virginiano al comando di quello che è ancora un esercito soprattutto della NUOVA INGHILTERRA cementerà l'unità delle colonie; inoltre la scelta di un ricco piantatore conservatore dissiperà i timori di radicalismo.]
Mentre tutti i delegati sono decisi a preservare i diritti americani, la maggioranza spera ancora di poterlo fare nel quadro dell'impero. C'è ancora molto affetto per la Gran Bretagna e una diffusa convinzione che la causa americana goda di un vasto appoggio da parte inglese. Alcuni leader coloniali temono anche, con l'eliminazione dell'autorità britannica, di perdere il controllo politico.
17, "battaglia di Bunker Hill": lo scontro si svolge in realtà sulla vicina collina di Breed, che domina Boston dalla penisola di Charlestown. A Bunker Hill gli americani hanno un deposito di munizioni sottratte per mezzo di patrioti agli inglesi del "Forte William and Mary", nel MAINE.
Gli inglesi, agli ordini del gen. William Howe, riescono a scacciare gli americani guidati dal col. William Prescott, ma solo dopo tre sanguinosissimi attacchi frontali.
Il gen. William Howe perde più di un migliaio dei 2500 uomini che aveva; le perdite americane sono meno della metà.
Gli inglesi, intimoriti, non fanno altre mosse offensive, né gli assedianti sono in grado di contrattaccare.
Il gen. G. Washington deve lavorare sodo per rimediare alle carenze dell'esercto continentale, indisciplinato e disorganizzato, a corto di armi e di polvere.
[Si dimostrerà la battaglia più sanguinosa della guerra d'indipendenza.]

Luglio
5
, il Congresso approva l'Olive Branch Petition (la petizione del ramoscello d'ulivo), in cui si professa lealtà verso Giorgio III e ci si appella a lui perché impedisca ulteriori misure ostili in modo da favorire la stesura di un piano di riconciliazione;
6, nell'approvare una Dichiarazione delle cause e delle necessità di imbracciare le armi, il Congresso smentisce specificamente ogni intenzione di "separarsi dalla Gran Bretagna e di costituire stati indipendenti".
Cambridge, all'inizio del mese G. Washington assume il comando dell'esercito continentale che trova ancora scosso dopo la "battaglia di Bunker Hill".

Ottobre
un po' alla volta appare chiaro che Giorgio III, non meno dei suoi ministri, intende sottomettere gli insorti: non ha dato una risposta all'Olive Branch Petition e ora il suo discorso al parlamento, conferma l'intenzione di ricorrere alla forza;

Dicembre
22
, il Proibitory Act dichiara che le colonie ribelli sono escluse dalla protezione della Corona e impone un embargo sul commercio con le colonie.
Per J. Adams, il cugino relativamente conservatore di Sam Adams, questa misura equivale all'espulsione delle colonie dall'impero.
Nel frattempo, parecchi mesi di combattimenti hanno indebolito l'attaccamento alla madrepatria; la notizia che saranno reclutati 30.000 mercenari tedeschi per reprimere la ribellione non fa che inasprire il risentimento delle colonie.

 


[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]


[13] RHODE ISLAND
Governatore
-
-

1775
-


[12] CONNECTICUT
Governatore
-
-

1775
-

[11] NEW YORK
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-
-

1775
-

 

[10] NEW JERSEY
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1775
-

 

[09] PENNSYLVANIA
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1775
-

 

[08] DELAWARE
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1775
-

 

[07] MARYLAND [Colonia reale dal 1750 ]
Governatore
-
-

1775
-






[06] VIRGINIA
Governatore
-
-

1775
-

 





[05] NORTH CAROLINA
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-
-

1775
-

[04] SUD CAROLINA
Governatore
-
-

1775
-

[03] GEORGIA
Governatore
-
-

1775
-

[02] WEST FLORIDA
Governatore
-
-

1775
-


[01] EAST FLORIDA
Governatore
-
-

1775
-


a

1775
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano VII
Albero genealogico
(1749 - 1808)
figlio di Federico V e di Luisa d'Inghilterra;
1766-1808, re di Danimarca e di Norvegia;



1775
-
NORVEGIA
1775
-
ISLANDA
1775
-


1775
REGNO di SVEZIA
Gustavo III
Albero genealogico
(Stoccolma 1746 - 1792)
figlio di Adolfo Federico e di Luisa Ulrica sorella di Federico il Grande;
1771-92, re di Svezia;
1973, 19 agosto [1° colpo di Stato];


1775
-


 

1775
REGNO di PORTOGALLO
Giuseppe I
Albero genealogico

(Lisbona 1714-1777)
figlio di Giovanni V di Braganza [il Magnanimo] e di Marianna d'Austria;
1729, sposa Maria Vittoria, infante di Spagna;
1750-77, re di Portogallo;
capo del governo: marchese di Pombal;


1775
-


a

1775
REGNO di SPAGNA
Carlos III

(Madrid 1716 - 1788)
quintogenito di Filippo V re di Spagna e di Elisabetta Farnese;
1732-34, duca di Parma e Piacenza (Carlo);
1735-59, re di Napoli e di Sicilia (Carlo VII);
[vedi sotto]
1759-88, re di Spagna;
1775
-


1775
-
a








1775
SAVOIA - REGNO DI SARDEGNA
Vittorio Amedeo III
Albero genealogico

(Torino 1726 - Moncalieri 1796)
figlio di Carlo Emanuele III di Savoia e di Polissena Cristina d'Assia-Rheinfelds;
?-1773, duca d'Aosta;
1730-73, principe di Piemonte;
1773-96
- conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti;
- marchese di Saluzzo, Monferrato, Finale e Oneglia;
- duca di Savoia re di Cipro e Gerusalemme [titolare];
- re di Sardegna e duca di Savoia;


1775
-



1775
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Pier Franco Grimaldi
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1773 26 gen - 26 gen 1775, doge di Genova;


Brizio Giustiniani
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1775 31 gen - 31 gen 1777, doge di Genova;


1775
-


1775
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"

Alvise IV Mocenigo

Albero genealogico

(Venezia 19 mag 1701 - Venezia 3 dic 1778)
figlio di Alvise IV Marcantonio e di Paolina Badoer;
1763-78, doge di Venezia; [118°]

- nunzio pontificio: ? (?-?);
- ambasciatore a Roma: Alvise Tiepolo (1770 -?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
- ambasciatore di Francia: ? (?-?)

1775
-




1775
Ducato di Parma e Piacenza
Ferdinando di Borbone
Albero genealogico

(Parma 1751 - Badia di Fontevivo, Parma 1802)
figlio di Filippo di Borbone e di Luisa Elisabetta di Francia;
suo precettore fu il filosofo Condillac ma nulla rimarrà di illuministico nel suo spirito mediocre e bigotto;
1762, dicembre, muore di vaiolo la sua promessa sposa Marie Johanna di Absburgo (1750-1762);
1765-1802, duca di Parma e Piacenza;
1767, 15 ottobre, a 16 anni muore di vaiolo anche la sua seconda promessa sposa Marie Josephe di Absburgo;
dal 1769 è sposato con la duchessa Maria Amalia (1746-1804) figlia di Maria Teresa d'Absburgo;
1775
-



Primo ministro
-
1775

 


1775
Granducato di Toscana
Pietro Leopoldo I
Albero genealogico

(Vienna 1747-1792)
terzogenito di Francesco Stefano di Lorena (Francesco I) e di Maria Teresa d'Austria;
viene educato a Vienna da C.A. Martini e F. Thurn;
1765-90, granduca di Toscana;
1767-75, si avvale del consiglio e dell'iniziativa di riformatori studiosi di economia, come P. Neri, A.M. Tavanti, F.M. Gianni;
1770-79, a Livorno l'editore Aubert ristampa l'Encyclopédie;
1790-92, imperatore del Sacro Romano Impero
e re di Boemia e d'Ungheria;


 

1775
Gennaio
10
,
Pistoia, "affaire delle monache" : il vescovo Federigo Alamanni che ha appena allontanato i domenicani dai conventi di Santa Caterina e di Santa Lucia, e non vuole compromettersi con Roma né coi frati, informa i cardinali (che ben conoscono la situazione) sui ricorsi degli operai e della maggior parte delle monache, invitandoli a provvedere in merito.
Giugno
13
, Pistoia, mentre continuano i disordini nei conventi, il vescovo Federigo Alamanni scrive di nuovo a Roma, alla congregazione dei Vescovi e Regolari;
Luglio
18
, altra lettera a Roma del vescovo Federigo Alamanni, mentre le monache protestano di non riconoscere altri superiori che il nunzio e il papa, burlandosi delle minacce del vescovo;
Settembre
5
, non ricevendo alcuna risposta da Roma, né dal cardinale prefetto Caraffa, il vescovo scrive al vecchio amico card. Torrigiani informandolo di tutto.
Novembre
14
, visto che il suo precedente intervento presso il card. Torrigiani non ha avuto alcun esito, il vescovo Federigo Alamanni gli scrive un'altra lettera;
Dicembre
20
, il card. Torrigiani risponde al vescovo: il papa non intende assolutamente approvare le novità illegittimamente fatte su i due conventi, specialmente per l'idea più estesa di levare a tutti gli ordini regolari dello Stato i conventi di monache, ecc.
verso la fine del mese il vescovo Federigo Alamannimuore.
Gli succede il vescovo Ippoliti ma nei due conventi i disordini anziché scemare, aumentano: le stesse monache accusate minacciano addirittura di morte le consorelle che si sono rivolte al principe.


1775
REGNO di NAPOLI e SICILIA
Ferdinando IV
Albero genealogico
(Napoli 1751 - 1825)
figlio di Carlo III re di Spagna e di Maria Amalia di Sassonia;
1759-99, 1799-1806, 1815-16, re di Napoli;
1759-1816, re di Sicilia (Ferdinando III);
dal 1768 è sposato con la duchessa Marie Karoline di Absburgo (1752-1814);



1816-25, re delle Due Sicilie (Ferdinando I di Borbone);

NAPOLI
Primo ministro
marchese della Sambuca
(1768 apr - 1785)

1775
Maria Carolina d'Absburgo entra nel consiglio di stato, così come stabilito nei capitoli delle sue nozze.
Su proposta di Francesco d'Aquino, principe di Caramanico (ex capo della Massoneria e molto probabilmente amante della regina) assecondata dal primo ministro, quindi dalla regina ed infine avallata dal re, viene inviato a Firenze il cavaliere Gatti per ottenere dal granduca Leopoldo l'autorizzazione di nominare l'irlandese J.F.E. Acton ammiraglio della flotta napoletana.
Poiché tramite il cardinale Orsini il re aveva contrastato l'elezione al pontificato di Pio VI, tra i due sovrani aumenta l'astio.
Resosi vacante l'arcivescovato di Napoli, vi provvede il re nominando il benedettino Filangieri, già arcivescovo di Palermo, e ordinandogli di sopprimere nelle sue lettere le parole solenni "Per grazia della Sede apostolica" onde dissipare il dubbio che la Santa Sede abbia partecipato alla scelta.
Nomina inoltre vescovo di Potenza Giovanni Andrea Serrao che il pontefice si rifiuta di consacrare ritenendolo giansenista.
Poiché il papa nega la porpora cardinalizia all'arcivescovo di Napoli (prassi in uso da tre secoli) il re gli manda a dire che fonderà un ordine ecclesiastico indipendente. Alla fine l'arcivescovo rimane senza cappello cardinalizio e il re non fonda il nuovo Ordine.
[Nello stesso anno muore pazzo l'abate Mazzinghi, nobile fiorentino, fuggito anni prima dal regno di Napoli dopo essere stato sbalzato in aria più volte dai Liparotti, amici del re (El pelele, giuoco crudele e di barbaro gusto). A nulla erano valse le lamentele indirizzate dalla Corte di Toscana alle Corti di Napoli e di Spagna.]


SICILIA
Viceré
[dal 1773 la Sicilia è senza viceré]
1775
-
 

a





Albrecht, Adam – conte di Neipperg (Vienna 12 (o 8 aprile a Salisburgo) aprile 1775-Parma 1829) militare e diplomatico austriaco, irresistibile tombeur des femmes;
[Figlio illegittimo, nato dal rapporto tra Maria Ludovica Hatzfeld Windenberg Werther, contessa di Neipperg, e un nobile ufficiale di Louis XV. Il padre putativo Leopold Joseph è un cinico e pigro diplomatico di antica nobiltà württemburghese, a sua volta figlio illegittimo di Maria Teresa d'Austria.]
formatosi nell'esercito austriaco combattendo contro i francesi, è sui campi di battaglia olandesi, italiani e tirolesi diventando presto un pupillo del cancelliere Stadion e poi del principe di Metternich;
1811-13, dopo aver preso parte alle campagne contro la Francia è ambasciatore in Svezia;
1813, riesce a guadagnare alla coalizione antinapoleonica il principe reale J.B. Bernadotte;
1814, gennaio, conclude l'alleanza segreta con il re di Napoli J. Murat;
1821, marito morganatico (è già amante) di Maria Luigia d'Asburgo-Lorena, ex imperatrice dei francesi, amministra per lei il ducato di Parma, Piacenza, Guastalla, facendosi ben volere dai sudditi e stimare generalmente per il suo paternalismo illuminato.

Ampère, André Marie (Polémieux, Lione 1775-Marsiglia 1836) scienziato francese;
Teoria dei fenomeni elettrodinamici unicamente dedotta dall'esperienza (1825)
Saggio sulla filosofia delle scienze (1843, incompleta e postuma a cura del figlio).



Austen, Jane (Steventon, Hampshire 1775-Winchester 1817) scrittrice inglese.

Blanco Y Crespo, José Maria o José Blanco White (Siviglia 1775-Liverpool 1841) scrittore e predicatore spagnolo di origine irlandese; sacerdote, fuggì in Inghilterra e si convertì all'anglicanesimo per passare poi alla setta degli unitari;
Letters from Spain (1822, Lettere dalla Spagna, con lo pseudonimo di Leucadio Doblado)
1972, la sua opera viene rivalutata dallo scrittore J. Goytisolo.

Bonaparte Luciano principe di Canino (1775-1840) politico còrso;
[Fratello di Napoleone. ]
1789, dopo aver studiato in Francia, fa ritorno in Corsica dove diviene uno dei più accaniti giacobini, amico di Buonarroti e di P. Paoli;
trasferitosi con la famiglia in Francia, è partigiano di M. Robespierre, poi commissario di guerra presso l'esercito del Reno e in Corsica;
1798, deputato del Consiglio dei Cinquecento;
1799, come presidente del Consiglio dei Cinquecento prepara il colpo di stato del 18 Brumaio che riesce grazie alla sua risoutezza;
ministro dell'Interno;
1800, ambasciatore a Madrid, entra presto in contrasto col fratello per il suo matrimonio [secondo] con Alexandrine de Bleschamp, ostacolando le combinazioni matrimoniali progettate da Napoleone;
1806, stabilitosi a Roma, viene creato dal papa principe di Canino;
1815, durante i Cento giorni si riconcilia con il fratello.

Borghese, Camillo Filippo Federico – 6° principe di Sulmona (Roma 1775-Firenze 1832) nobile romano ;
[Figlio di Marcantonio III e di Anna Maria Salviati 8ª duchessa di Giuliano; fratello del principe Francesco.]
1798, aderisce alla Repubblica romana sotto la protezione dell'esercito francese;
1799-1800, senatore della Repubblica romana;
1803, sposa Pauline Bonaparte e percorre sotto l'Impero tutta la carriera militare fino al grado di generale;
1805, duca dell'Impero francese;
1806, duca di Guastalla, governatore dei dipartimenti francesi in Italia, tiene corte a Torino;
1814, cede il paese ai coalizzati.
senatore della Repubblica romana (1799-1800).

Colletta, Pietro (Napoli 1775-Firenze 1831) politico e storico italiano, collaboratore della «Antologia»;
1796, ufficiale del genio nell'esercito napoletano;
1798, partecipa all'assedio di Capua contro i francesi;
1799, per la sua adesione alla Repubblica partenopea, viene esonerato dai Borbone;
1809-12, intendente della Calabria;
1815, tenente generale;
1820, appoggia la rivoluzione costituzionale napoletana e contribuisce a reprimere il moto separatista in Sicilia;
1821, febbraio, ministro della guerra;
1823, con la seconda restaurazione Borboneca viene arrestato ed esiliato; si reca dapprima a Brünn, in Moravia, e poi in Toscana;
1821, ministro della guerra; prigioniero a Castel Sant'Elmo sotto il controllo del principe di Canosa; consegnato all'Austria viene relegato a Trieste, quindi a Brünn sotto lo Spielberg;
1823, rilasciato perché debole di salute, ripara a Firenze dove si lega d'amicizia con i membti del Circolo Vieusseux;
1831, 14 novembre, sfrattato da un commissario del governo, su pressione di Ferdinando I re di Napoli spaventato dei suoi lavori, muore poco dopo;
Storia del reame di Napoli dal 1734 al 1825 (1834, postuma, a cura di G. Capponi).

Courvoisier, Jean Joseph Antoine de (Besançon, Doubs 29 novembre 1775 – Lyon, Rhône 10 settembre 1835) politico francese;
[Figlio un professore di diritto all'Università Besançon.]
segue il padre durante l'emigrazione ed entra nell'armata del principe di Condé dove guadagna la croce di "chevalier de Saint-Louis";
1797, serve nel reggimento di Bussy con il grado di primo tenente; partecipa ai vari avvenimenti dando ovunque prova di coraggio e di dedizione;
1790, rimane ferito da un colpo di sciabola nella battaglia di Neuwied;
1800, rimane ferito una seconda volta a Saravalle;
1803, ritorna a Parigi dove diventa avvocato;
Dissertation sur le droit naturel (1804)
Traité sur les obligations divisibles et indivisibles (1807)
1808, consigliere uditore alla corte imperiale di Besançon;
1815, alla Seconda restaurazione viene nominato avvocato generale presso questa stessa corte imperiale di Besançon;
1816, diviene presidente del collegio elettorale di Baume-les-Dames; 4 ottobre, viene eletto (con 75 voti su 148 votanti) deputato per il collegio del dipartimento del Doubs;
1818, sostenitore attivo e fedele del governo, viene chiamato alle funzioni di procuratore generale presso la corte reale di Lione;
1819, 11 settembre, viene rieletto (con 360 voti su 551 votanti e 696 iscritti); all'apertura dei lavori viene proposto, il secondo, er la presidenza dlella Camera che viene data dal re a ad Auguste Ravez, divenendo così lui uno dei vice presidenti; al momento della discussione dell'Adresse, propone di inserirvi un paragafo a favore dell'inviolabilità della Charte e contro le prediche dei missionari; la sua mozione viene rigettatta (con 136 voti contro 91); si avvicina quindi alla sinistra e fa richiamare all'ordine Clausel de Coussergues, che tratta l'opposizione come una «assemblage de révolutionnaires», combatte, dopo l'attentato di Louvel, la sospensione della libertà individuale e parla contro la legge del doppio voto;
1824, non rieletto, si dedica alle sue funzioni giudiziarie;
Discours (1827)
1829, 8 ago-19 mag 1830, la sua nomina a Guardasigilli nel "ministero Polignac" scuote l'opinione pubblica; egli accetta non senza esitazioni;
1830, 19 maggio, dopo l' "adresse des 221" e la decisione preventiva presa dal principe J. de Polignac di resistere ad una nuova Camera pur ostile alla sua politica, dà le dimissioni e, lo stesso giorno, viene nominato ministro di Stato e membro del consiglio privato;
dopo le "Trois Glorieuses" lascia la politica; durante il processo ai ministri di Charles X, fa alla Camera una deposizione attenuante, soprattutto per il principe J. de Polignac;
1835, muore a Lyon ritornando da Barèges dove l'aveva condotto il cattivo stato di salute.

Foy, Maximilien-Sébastien (1775-1825) militare francese;
entra nell'esercito del Nord;
rimane un anno in prigione per aver preso le parti dei girondini;
1799, dopo il 18 Brumaio, disapprovando le ambizioni del Primo Console, si compromette nell' "affare Moreau" e per questo deve raggiungere l'esercito d'Olanda;
Louis XVIII lo crea ispettore generale di fanteria a Nantes, dove si trova all'arrivo di Napoleone I dall'isola d'Elba.

Girard, Jean-Baptiste (1775-1815) militare francese;
capitano e poi generale nell'esercito d'Italia, partecipa a tutte le campagne del Consolato e dell'Impero.


Hermes, Georg (Dreyerwalde, Vestfalia 1775-Bonn 1831) teologo tedesco, fondatore dell' "hermesianesimo", movimento religioso aperto alle istanze del pensiero moderno, poi contestato dalla scolastica  e condannato da Gregorio XVI (1835) come "razionalismo" per aver intaccato il valore oggettivo del dogma;
Ricerca sulla verità del cristianesimo (1805)
Introduzione alla teologia cristiano-cattolica (1819)
Introduzione positiva (1829).

Hexelmans, Rémy-Joseph-Isidore (1775-1852) militare francese;
aiutante di campo di Murat, fa con lui le campagne d'Austria, di Prussia e di Polonia, sempe all'avanguardia dell'esercito;
Gran Marescaillo di palazzo di Murat, re di Napoli, dimostra il suo valore nelle campagne di Russia e di Francia;
creato conte da Louis XVIII, accoglie con entusiasmo la notizia del ritorno di Napoleone I dall'isola d'Elba, da cui ha il comando di una divisione di cavalleria;
1815, dopo Waterloo e l'abdicazione di Napoleone I fugge all'estero.

Lamb, Charles (Londra 1775-Edmonton, Middlesex 1834) saggista, critico e poeta inglese; cresciuto a Londra, nell'ambiente forense, fu educato al Christ's Hospital dove si legò di amicizia con S.T. Coleridge;
1792, entra come contabile alla East India House; la sorella, malata di mente, uccide la madre; 
1795-96, dopo una crisi si affievoliscono i disturbi mentali, di cui anch'egli soffre;
Tales from Shakespeare (1807, Racconti tratti da Shakespeare; scritti con la sorella)
The Adventures of Ulysses (1808, Le avventure di Ulisse)
Contemporanei di Shakespeare (1808, scelta commentata)
1818, appare una raccolta dei suoi scritti pubblicati sui giornali liberali e radicali dell'epoca;
Essays of Elia (1820-23, Saggi di Elia, prima serie, apparsa sul «London Magazine» e poi raccolti nel 1823)
1825, andato in pensione, continua la sua vita di scapolo badando alla sorella;
Album Verses (1830, Versi per album)
Essays of Elia (1833, Saggi di Elia, seconda serie, apparsa sul «London Magazine»).

Landor, Walter Savage (Warwick 1775-Firenze 1864) scrittore inglese, di agiata famiglia borghese, un isolato rispetto alle culture del tempo;
[Dal 1795 al 1863 ha cambiato non meno di ventotto editori diversi.]
Gebir (1798, poema epico)
Poems from the Arabic and Persian (1800)
[«Printed by H. Sharpe, High Street, Warwick, and sold by Messrs Rivingtons, St Paul's Church Yard», anche se ha sostenuto lui stesso le spese della stampa.]
1815-35, vive in Italia;
Imaginary Conversations (1824-54, in 5 voll, Conversazioni immaginarie)
The Hellenics (1847, Versi ellenici)
1857, vive in Italia fino alla morte;
1863, dal 1795 ha cambiato non meno di ventotto editori diversi;
!864, muore.

Lasalle, Antoine-Charles (Warwick 1775-1809) militare francese;
generale, partecipa alle campagne del Reno e della Mosella, e si disitingue nella campagna d'Italia;
segue N. Bonaparte in Egitto, ad Austerlitz, in Prussia, Spagna e Austria.
È uno dei più audaci condottieri di cavalleria della Rivoluzione e dell'Impero.

Lewis, Matthew Gregory [Monk Lewis] (Londra 1775-oceano Atlantico 1818) scrittore inglese;
The Monk (1796, Il monaco, tipico esempio del romanzo nero o gotico iniziato da H. Walpole)
Tales of Terror (1799, I racconti del terrore; in versi)
Racconti meravigliosi (1801, raccolta di ballate, con la collaborazione di W. Scott).
vedi I Patiti del Giallo.

Neipperg, Adam Albrecht von – conte (Vienna 12 (o 8 aprile a Salisburgo) aprile 1775-Parma 22 febbraio 1829) militare e diplomatico austriaco, irresistibile tombeur des femmes;
[Figlio illegittimo, nato dal rapporto tra Maria Ludovica Hatzfeld Windenberg Werther, contessa di Neipperg, e un nobile ufficiale di Louis XV. Il padre putativo Leopold Josephè un cinico e pigro diplomatico di antica nobiltà württemburghese, a sua volta figlio illegittimo di Maria Teresa d'Austria.]
formatosi nell'esercito austriaco combattendo contro i francesi, è sui campi di battaglia olandesi, italiani e tirolesi diventando presto un pupillo del cancelliere Stadion e poi del principe di Metternich.
1811-13, dopo aver preso parte alle campagne contro la Francia è ambasciatore in Svezia;
1813, riesce a guadagnare alla coalizione antinapoleonica il principe reale J.B. Bernadotte;
1814, gennaio, conclude l'alleanza segreta con il re di Napoli J. Murat;
1821, marito morganatico (è già amante) di Maria Luigia d'Asburgo-Lorena, ex imperatrice dei francesi, amministra per lei il ducato di Parma, Piacenza, Guastalla, facendosi ben volere dai sudditi e stimare generalmente per il suo paternalismo illuminato.

Nicolini, Giovan Battista (Firenze 1789 - 1862) professore, tragediografo e patriota italiano, segretario dell'Accademia fiorentina di Belle Arti;
Giovanni da Procida
Arnaldo da Brescia
Elogi dei grandi italiani
Discorso
.

Nunziante, Vito (Campagna, Salerno 1775-Torre Annunziata 1836) militare napoletano, 
1799, fedelissimo ai Borbone, combatte agli ordini del cardinale Ruffo contro i francesi, organizzando bande partigiane;
1806, è al comando delle truppe Borboneche in Calabria;
1815, nominato governatore delle Calabrie dopo la restaurazione, presiede il processo che si chiude con la condanna a morte di G. Murat;
1819, luogotenente generale;
1830, viene nominato viceré di Sicilia da Ferdinando I;
1831, ministro di stato e comandante delle truppe napoletane.

O'Connel, Daniel (presso Cahirciveen, Kerry 1775-Genova 1847) politico irlandese;
1823, divenuto uno dei più ferventi sostenitori dell'emancipazione cattolica, fonda insieme a R.L. Sheil, la "Catholic Association" che raggruppa in pochi anni quasi tutte le masse cattoliche irlandesi;
1829, ottenuto con il Catholic Relief Bill, il libero accesso per i cattolici alle cariche civili e militari, viene eletto deputato alla Camera dei comuni per la contea di Clare; in parlamento si schiera con i liberali appoggiandone i tentativi per addivenire a una soluzione del problema irlandese, radicalizzandosi nella lotta contro le decime e la rendita fondiaria;
1841, durante il governo conservatore di R. Peel, inizia una campagna per l'abrogazione dell'unione fra Irlanda e Inghilterra fondando la "National Repeal Association" (Associazione nazionale per l'abrogazione);
1843, arrestato in occasione di un comizio, viene liberato dopo alcuni mesi di confino per disposizione della camera dei lords ma non riesce ad impedire che la National Repeal Association sia paralizzata dai dissidi interni fra moderati e rivoluzionari; muore durante un viaggio a Roma.

Poerio, Giuseppe (Belcastro, Catanzaro 1775-Napoli 1843) politico napoletano, avvocato;
[Marito di Carolina Fossisergio, genitori di Alessandro (1802-1848) e di Carlo (1803-1867).]
1795, è implicato nella congiura giacobina napoletana;
1799, è tra gli esponenti della Repubblica Napoletana; condannato a morte al ritorno dei Borbone, ha poi la pena commutata nell'ergastolo;
1801, giugno, liberato, ricopre in seguito varie cariche pubbliche sotto G. Bonaparte e G. Murat;
1808, intendente di Capitaneria; 
1812, consigliere di stato;
1815, fa parte della reggenza e al ritorno dei Borbone si reca in esilio;
1820-21, deputato del parlamento napoletano durante la rivoluzione; 24 marzo, è uno dei firmatari della protesta contro l'intervento austriaco; relegato a Trieste e a Graz, è poi esule a Firenze, in Francia e in Inghilterra; 
1833, ottiene di ritornare a Napoli dove si dedica all'attività forense.

Poppleton, Thomas William (1775-1827) militare inglese;
capitano del 53° reggimento di fanteria inglese, di guarnigione a Sant'Elena;
primo ufficiale di servizio a Longwood, si affeziona talmente a N. Bonaparte che alla fine della missione chiede di essere mantenuto nelle sue funzioni, ma deve ritornare al suo reggimento.

Porta, Carlo (Milano 1775-1821) poeta italiano.

Quatremère de Quincy, Antoine Chrisostome (Parigi 1775-1849) archeologo, critico d'arte e politico francese;
Considerazioni sulle arti del disegno in Francia (1791, con cui si fa sostenitore e promotore del gusto neoclassico)
1791-92, deputato durante la rivoluzione, è poi proscritto nel periodo del terrore;
Dizionario storico d'architettura (1792-1825)
1816, ripresa l'attività politica dopo la restaurazione, assume, tra l'altro, la carica di sovrintendente alle belle arti e ai monumenti;
Saggio sulla natura, il fine e i mezzi dell'imitazione nelle belle arti (1823)
Storia della vita e delle opere di Raffaello (1824)
Canova e la sua opera (1834, conosciuto personalmente).

Rosaroll, Giuseppe barone (Napoli 1775-Nauplia 1825) militare e patriota napoletano, di famiglia originaria della Svizzera;
[Padre di Cesare (1809-1849).]
1793, entra come cadetto nell'esercito Borboneco;
1798, prende parte alla campagna contro i francesi;
1799, 26 maggio, creato capitano d'artiglieria sotto il governo del gen. Spanò, è tra i difensori della Repubblica Napoletana; dopo la caduta della repubblica ripara a Marsiglia e si arruola nella Legione italiana che combatte a Marengo agli ordini di N. Bonaparte;
1801, settembre, passa nell'esercito della Repubblica Cisalpina con il grado di capitano;
1806, dopo la conquista del Regno di Napoli da parte di francesi è uno dei più stretti collaboratori militari di G. Murat;
1812, viene da questi promosso maresciallo di campo ed ottiene il titolo baronale;
1815, avvenuta la restaurazione Borboneca, continua a prestare servizio come comandante di brigata e poi della 1ª divisione di Messina;
Scienza della Scherma (col cap. Scorza;)
[Oltre ad altre scritti personali di carattere militare, in questo elogia particolarmente T. Tasso di saper descrivere egregiamente e con precisione i fatti d'arme per cui lo considera un abilissimo schermitore.]
1821, marzo, tenta inutilmente di organizzare un'estrema resistenza contro le truppe austriache inviate a ristabilire il regime assoluto a Napoli;
1823, ancora esule in Spagna, dove combatte per la causa costituzionale sotto il comandnate Mina generale capitano degli eserciti di Catalogna, si reca in Grecia;
1825, 2 dicembre, Nauplia (o Napoli di Romania), muore mentre attende un comando elevato nell'esercito greco.

Schelling, Friedrich Wilhelm Joseph (Leonberg, Württemberg 1775-Bad Ragaz, San Gallo 1854) filosofo tedesco.

Scotti, Giulio Cesare da Caravaggio (1775-1863) frate cappuccino;
trasferitosi ancora in giovane età con la famiglia a Galliate, diocesi di Novara, veste l'abito cappuccino;
ottenuto il permesso di andare missionario, viene inviato nel Tibet indostano dove, nella vasta regione del Sardhanà (capitale Shardanach), incontra la principessa cattolica regnante Giovanna Begum-Sombre;
1834, 12 settembre, per decreto di Gregorio VI, viene eletto vicario apostolico in Sardhanà col titolo di vescovo d'Ametunta in partibus;
morta la principessa, il novello apostolico vede chiusa ogni via alle sue aspirazioni e si dimette;
1836, tornato in patria, si ritira nel convento di Casale Monferrato poi in quello di Alessandria e poi a Novara;
1863, muore.
[Errata la data 1850 riportata in un suo ritratto.].

Stokoe, Jean (1775-1852) medico;
1819, chirurgo a bordo del Conqueror, è chiamato al capezzale di N. Bonaparte.

Teste, François-Antoine (1775-1862) militare francese;
ufficiale nell'esercito dei Pirenei Orientali e d'Italia;
1805, è nominato generale;
1812, durante la campagna di Russia si distingue nella battaglia della Moscova;
1813, è fatto prigioniero a Kulm;
1814, torna in patria;
durante i Cento giorni è vicino a Napoleone I e partecipa alla battaglia di Waterloo.

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Stampa

«segue da 1774»
1775
Gran Bretagna
Glasgow, metropoli scozzese della stampa dal 1740, perde il suo primato.
Si dice che il medicastro e libellista "Sir" John Hill abbia raggiunto un reddito annuo di 1500 sterline con le sue compilazioni di medicina, boranica, giardinaggio, farmacia, storia naturale e altri argomenti richiesti sul mercato negli anni della sua indefessa attività (1770-75).
Francia
Cochin figlio illustra l'Orlando Furioso di Ariosto (fino al 1783);
«segue 1776»

La rivoluzione industriale

«segue da 1774»
1775
Francia
lungo la Senna si muove, seppur goffamente a causa della ridotta dimensione del cilindro azionato dal vapore (appena 20 cm), il battello ideato da Perier;
Italia
1775, Il milanese Marsilio Landriani inventa l'eudiometro, uno strumento per misurare la salubrità dell'aria, che risulterà fondamentale per lo studio dei gas. Anche Felice Fontana, direttore del Museo di Fisica e Storia naturale di Firenze, costruisce un eudiometro nello stesso anno.
Alessandro Volta annuncia l'invenzione dell'elettroforo, strumento grazie al quale riesce a dimostrare che l'elettricità non scompare da un corpo isolante dopo il contatto di cariche opposte, confutando l'opinione di C. Beccaria.
«segue 1776»

 

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