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ANNO 1974

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Papa Paolo VI
(1963-78)

segretario di Stato: cardinale Jean Villot;

1974, il papa convoca i responabili dell'Entità e del Sodalitium Pianum e li invita a compilare un rapporto esaustivo che metta in luce non solo le inadempienze e le esigenze di tutti i dipartimenti vaticani, ma raccolga anche le denunce di casi di corruzione che coinvolgono vari funzionari. Mentre la direzione delle indagini viene affidata all'Entità, la redazione del rapporto finale, intitolato "Nessun dorma", viene affidata all'arcivescovo Édouard Gagnon e a mons. István Mester, responsabile della Congregazione per il Clero.
Quando mons. Édouard Gagnon chiede, attraverso la Segreteria di Stato, di essere ricevuto dal Pontefice, questa gli comunica che il dossier, poiché contiene informazioni delicate, deve essere consegnato prima alla Congregazione per il Clero diretta dal cardinale John Joseph Wright e che mons. István Mester si incaricherà di custodirlo fino a quando il papa non avrà ricevuto mons. Édouard Gagnon.
Maggio
30
, il dossier "Nessun dorma" viene depositato in un baule presso la Congregazione per il Clero;
Giugno
2
, mons. István Mester entra nella camera dove era custodito il dossier e la trova messa a soqquadro; il dossier è sparito;
informato dell'accaduto il papa ordina a tutti coloro in qualche modo collegati al caso il "segreto pontificio";
quando mons. Édouard Gagnon dà la sua disponibiità per stendere un nuovo rapporto, gli viene detto di consegnare gli appunti alla Segreteria di Stato e di abbandonare il compito fino a nuovo ordine. Senza un motivo apparente viene chiesto a Camillo Cibin, ispettore del Corpo di Vigilanza, di occuparsi delle indagini relative al furto, lasciandone fuori i servizi segreti, e di informare dei progressi delle indagini solo la Segreteria di Stato senza redigere alcun verbale;
3, la stampa divulga la notizia;
nei giorni successivi 14 membri della Curia che hanno parlato con gli agenti dell'Entità e fornito informazioni sulla corruzione nei diversi dicasteri vengono espulsi dal Vaticano, mentre altri 5 sono mandati in Africa in "missione di evangelizzazione".
Dopo aver preparato un nuovo dossier e aver tentato inutilmente di farlo recapitare al pontefice, mons. Édouard Gagnon chiede di poter lasciare la Santa Sede e ritornare nel suo paese, in Canada, in attesa di raggiungere l'età della pensione.

ONU
Organizzazione delle nazioni unite

1974, New York,
segretario generale:
- 1972-81, Kurt Waldheim.

USA

1974, 8 agosto, Washington, Richard Nixon si dimette per evitare l'impeachment (incriminazione);
gli succede il vicepresidente Ford.

 





1974
Schweizerische Eidgenossenschaf
Confédération suisse
Confederazione svizzera
[Repubblica federale]
- Presidente
-
- Primo ministro
-
- 39ª LEGISLATURA 1971-1974 -
[governo di coalizione: Partito radicale democratico, Partito cristiano-democratico, Partito socialista e Unione democratica di centro]

1974
Gennaio
all'inizio dell'anno è previsione quasi unanime che il bisogno di manodopera sia qualificata che ausiliaria aumenterà.
Si presume che la più stretta associazione della Svizzera con il MEC stimolerà le esportazioni e provocherà una domanda supplementare di lavoratori; la chiusura di fabbriche registrata tra il 1966 e il 1970 non ha messo a disposizione del padronato un numero notevole di lavoratori.
[La tendenza alla parificazione salariale tra i due lati delel frontiere (specialmente per Francia e Germanaia) non ha portatoalla presumibile stabilizzazione, per esempio, dei frontalieri. Su 500 fabbriche chiuse e 17.000 lavoratori licenziati in Svizzera nel 1970, vedi Emigrazione italiana, 6 febbraio 1974, p.
Tuttavia la possibilità di una recessione che potrebbe colpire in un futuro molto vicino la Svizzera, in conseguenza della crisi generale, rende ogni previsione sui livelli futuri dell'occupazione assai difficile e problematica.

Febbraio
23
, la maggioranza borghese del Consiglio federale istituisce l'obbligo del visto di entrata in Svizzera per i perseguitati cileni, ciò che in realtà equivale (salvo eccezioni) a vietarne l'ingresso.
[Questa ordinanza fa, inevitabilmente, ricordare un terribile precedente: 17 ottobre 1939.]

Il bilancio delle cinque maggiori banche multinazionali:

- Union de Banque Suisse (Philippe de Weck, presidente direttore generale),
- Société de Banque Suisse,
- Crédit Suisse,
- Banque Populaire,
- Banque Leu,

con quartiere generale a Zurigo, Basilea e Berna, supera i 125 Mdi di franchi svizzeri.
Il prodotto nazionale lordo della Confederazione è, nello stesso anno, di 144 Mdi.
In Svizzera operano più di 4000 banche: 5 di queste controllano quindi, da sole, una massa di denaro che si avvicina alla somma totale di tutte le ricchezze prodotte nel paese in un anno.
Questi imperi bancari maneggiano somme che sono quasi dieci volte superiori al bilancio della Confederazione (Bilancio Federale 1974: 12 Mdi di franchi).
L'Union de Banque Suisse ha realizzato, nel 1974, un profitto approssimativo di 183 Mni di franchi svizzeri.
La Société de Banque Suisse 156 Mni sempre di franchi svizzeri.
Al conseguimento di questi smisurati profitti contribuisce in larga misura la fuga dei capitali.
Tuttavia – ed è qui il segreto della loro potenza – i ricettatori di Zurigo, Basilea e Ginevra, se da un lato garantiscono al capitalista espatriato, all'abile speculatore o al capomafia sicurezza e anonimato per il suo denaro, in pratica non gli corrispondono però alcun interesse. I miliardi trafugati il banchiere svizzero li riceve, per così dire, gratuitamente. Se ne serve per finanziare le avventure multinazionali delle società industriali, bancarie e commerciali da lui controllate.
Non è soltanto il volume del bottino, bensì la vastità della rete di sfruttamento mondiale tesa dai "signori del cemento", "della chimica", "della banca", che permette di misurare la violenza bruta esercitata dalla oligarchia svizzera: hanno sede in Svizzera
- 447 società multinazionali con 1456 filiali;
l'85,7% di queste filiali si trovano nei paesi industriali del centro, il 14,3% in paesi dell'area tricontinentale.
Principali società multinazionali "svizzere"
Nestlé
98%
Continental Linoleum
91%
Ciba-Geigy
85%
Unikeller Holding
85%
Holderbank
84%
Hoffmann-La Roche
80%
Sandoz
80%
Interfood
80%
Alusuisse
80%
BBC
76%
Schindler
67%
Sika Konzern
65%
Holzstoff
65%
Luwa
61%
Georg Fischer
48%
Oerlikon-Bührle
43%
Sulzer
46%
[La percentuale indica la parte del fatturato relativo alla loro attività all'estero.]
[Jean Ziegler, Una Svizzera al di sopra di ogni sospetto, Arnoldo Mondadori Editore Milano 1976]

Tuttavia, per quanto possa parere impressionante il potere economico e finanziario della oligarchia svizzera, per quanto estesa la sua rete di sfruttamento, la sua potenza non regge al confronto con la potenza della oligarchia americana.
Quest'ultima impone, generalmente, la sua legge alla oligarchia imperialista svizzera, si insedia in Svizzera in modo massiccio e contro la volontà dell'oligarchia locale. Quasi sempre risulta vittoriosa nella competizione con le banche e i trust elvetici per il dominio del mercato interno come per la conquista di regioni periferiche particolarmente fertili (esempi: il Sudafrica, il Brasile).
Il governo americano esige, e ottiene, la modifica della legge bancaria svizzera: costringe così il Consiglio federale a sottoscrivere un accordo chiamato di "collaborazione giudiziaria" che obbliga le banche svizzere a mettere a disposizione degli inquirenti americani i loro dossier.

Settembre
3
, il new York Times» annuncia che il capo (di nazionalità elvetica) del reparto cambio della filiale luganese della Lloyds Bank of England è stato licenziato per aver fatto perdere ai clienti della banca l'inezia di 75 Mni di dollari.

Ci sono centinaia di famiglie israelite che vorrebbero riacquistare il possesso di alcune delle enormi somme depositate in banche svizzere da parte di imprese, comunità e privati ebrei al momento della salita al potere del nazismo.
Le banche che hanno questi fondi in deposito sono finalmente invitate dalla Confederazione a dichiarare volontariamente – ammirevole virtù calvinista – i fondi "di creditori ignoti". Così le banche possono scegliere tra tenersi il denaro o dichiararlo, poiché la Confederazione non ha alcun mezzo per far rispettare questa legge che impone una restituzione.
Un'ordinanza federale emessa questo mese di settembre conclude quindi il dossier relativo: 2 Mni di franchi (di fronte alle centinaia di milioni depositati) restano da distribuirsi!.
La somma viene divisa fra le opere di assistenza israelite, la Croce Rossa e l'Ufficio di assistenza ai rifugiati.

Novembre
l'oligarchia americana costringe la Svizzera a rinunciare, in pratica, a una politica petrolifera autonoma e a unirsi alla Agenzia internazionale per l'energia, cartello di combattimento affidato alla direzione di H. Kissinger e rivolto contro i produttori di petrolio.
[Jean Ziegler, Una Svizzera al di sopra di ogni sospetto, Arnoldo Mondadori Editore Milano 1976]

Dicembre
-
Capitali in fuga
Lugano, capitale economica del Canton Ticino, è a un'ora e mezzo di macchina da Milano, conta 25.000 abitanti e più di 300 banche, società finanziarie, società fiduciarie e agenzie d'investimento.
Secondo un'inchiesta pubblicata dal «New York Times» e condotta dal suo redattore Paul Hoffmann nella città di Lugano, nel periodo 1964/74 i capitali espatriati dall'Italia, ammontanti a più di 15 Mdi di dollari, sono stati depositati a Lugano.
Tutte le grandi banche svizzere (e molte banche straniere) hanno delle succursali a Lugano la cui importanza non sembra essere in alcun rapporto con le scarse necessità finanziarie della regione ticinese.
[Jean Ziegler, Una Svizzera al di sopra di ogni sospetto, Arnoldo Mondadori Editore Milano 1976]

Il meccanismo di controllo fiduciario delle banche è fondato, in teoria, su una legislazione intesa a vigilare sul loro comportamento, ma il sistema funziona in modo del tutto particolare: le banche sono, per legge, sottoposte a controlli (revisioni) da parte di istituti che dovrebbero essere indipendenti dalla direzione delle banche in causa.
Viceversa, gli organi di revisione delle tre massime banche svizzere:
- Société de Banque Suisse,
- Crédit Suisse,
- Union de Banque Suisse,
non hanno alcuna indipendenza finanziaria. Uno di essi è dominato congiuntamente dalle due prime, il secondo dalla terza!
Un deputato ha invitato un giorno il Consiglio federale a porre rimedio a questa situazione adducendo che converrebbe far controllare i controllori privati da un ente pubblico.
Il governo federale, sempre fedele alla sua politica di non intervenire mai in modo che possa seriamente infastidire l'uno o l'altro dei grandi imperi bancari, rifiuta qualsiasi intervento.

Dibattito in Parlamento: durante il dibattito sulla iniziativa sindacale che vorrebbe instaurare la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, interviene Jean Ziegler il quale cita il magnifico esempio di autogestione della Lip portata avanti dagli operai. Tempesta di proteste!
Sale alla tribuna un deputato di nome Richter. Con un memorabile volo pindarico lancia su Jean Ziegler il suo anatema e, in nome della obiettività, taccia gli operai della Lip di ladri. Nutriti applausi!
[Va precisato che Richterè vicedirettore della Camera svizzera dell'orologeria di cui fa parte anche l'ASUAG, la cui filiale Ebauches Sa è la maggiore azionista della Lip nel 1973.]

La Svizzera ha un esercito di circa 320.000 uomini (700.000 riservisti). Salvo le alte cariche e un limitato corpo di ufficiali e sottufficiali istruttori, tutti gli uomini validi fanno il servizio militare temporaneo, obbligatorio, avente carattere di milizia nazionale.
Tutti i comandanti di truppa – salvo i colonnelli (il grado di generale non esiste in tempo di pace) che comandano una divisione e un corpo d'armata sono ufficiali di milizia volontaria e non ricevono alcun salario.
Per divenire consigliere federale è molto utile essere prima colonnello della milizia. Se un ufficiale diventa consigliere nazionale, o consigliere agli Stati, soltanto la morte può impedire che sia promosso colonnello.
I "protettori" di questi deputati-consiglieri di amministrazione – i dirigenti cioè della oligarchia imperialista secondaria – sono sovente essi stessi comandanti di truppa, ufficiali di SM dell'esercito.
È una situazione unica in Europa.
[Questo sistema della milizia volontaria presenta dei lati paradossali. Gli ufficiali si sobbarcano, data la loro posizione sociale civile spesso privilegiata, a considerevoi sacrifici di tempo e di denaro per adempiere alla loro funzione: il che giustifica, ai loro occhi, i vantaggi che possono trarre dal loro grado nell'esercito. E contemporaneamente proibisce praticamente che la classe operaia possa avere accesso ai gradi superiori.]
Esempi:
. il col. comandante di corpo Vischer, attuale capo di SM dell'esercito, appartiene a una delle famiglie che dirigono la chimica di Basilea;
. il col. della milizia Dieter Bührle, è presidente direttore generale di uno dei trust di armi fra i più potenti di Europa.
L'esecito è sempre la violenza sociale istituzionalizzata. L'esperienza sta a provarlo, esso serve tanto a difendere la sovranità nazionale contro il nemico straniero quanto a combattere "il nemico interno". In Svizzera il nemico interno è rappresentato da qualsiasi gruppo, partito, movimento sindacato o organizzazione che metta veramente in pericolo l'egemonia politica della oligarchia imperialista.
Far rispettare l'ordine pubblico significa anche mantenere l'ordine del capitalismo monopolista.
(vedi repressione militare dello sciopero generale del 1918, della manifestazione operaia a Ginevra nel 1932 ecc.).

[Jean Ziegler, Una Svizzera al di sopra di ogni sospetto, Arnoldo Mondadori Editore Milano 1976]


1974
Fürstentum Liechtenstein
[Monarchia costituzionale]
Francesco Giuseppe II
Albero genealogico
(1906 - 1989)
figlio di
1938-89
, principe di Liechtenstein;



 
- Primo ministro
?
(? - ?)
[VU (Unione patriottica)]
[la VU (Unione patriottica), di centro, ha la maggioranza in parlamento]

1974
-


1974
Republik Osterreich
[neutrale da mag 1955]
- Presidente
Kurt Steyrer
(? - 1974)
[SPÖ (Partito socialista)]
Rudolf Kirchschläger
(1974 - 1986)
- Cancelliere
Bruno Kreisky [I]
(1970 mar - 1983)
[SPÖ (Partito socialista)]
(governo di minoranza)
- Ministro degli esteri
Rudolf Kirchschläger
(1970 - 1974)
[come membro esterno del SPÖ (Partito socialista)]
?
(? - ?)
[]
questione Alto Adige:
- 1969, 1° accordo;
- 1971, 2° accordo;
1974
elezioni presidenziali: viene eletto nuovo presidente della repubblicaRudolf Kirchschläger);


1974
Bundesrepublik Deutschland
[Repubblica Federale di Germania (FDR)]
(maggio 1949)
Presidente
Gustav Heinemann
(1969 - 1974)
[CSU (Unione socialdemocratica)]
Walter Scheel
(1974 - 1979)
[FDP (Partito liberale)]
VII Legislatura 1972 13 dic - 14 dic 1976
Cancelliere
W. Brandt
II
(1972 15 dic - 7 mag 1974, dim.)
[SPD]
Walter Scheel
(7 -16 maggio)
[ad interim]
[FDP]
H. Schmidt
I
(1974 16 mag - 14 dic 1976)
[SPD]
[Coalizione "giallo-rossa", formata da:
SPD
(Sozialdemokratische Partei Deutschlands - Partito socialdemocratico tedesco)e
FDP (Freie Demokratische Partei - Partito liberaldemocratico).]
Vice-cancelliere
+ Affari esteri
Walter Scheel (FDP)
(1969 21 ott - 7 mag 1974)
Hans-Dietrich Genscher (FDP)
(1974 16 mag - 17 set 1982)
Interni
Hans-Dietrich Genscher (FDP)
(1969 21 ott - 7 mag 1974)
Werner Maihofer (FDP)
(1974 16 mag - 8 giu 1978)
Giustizia
Gerhard Jahn (SPD)
(1969 21 ott - 7 mag 1974)
Hans-Jochen Vogel (SPD)
(1974 16 mag - 22 gen 1981)
Finanze
H. Schmidt (SPD)
(1972 15 dic - 7 mag 1974)
Hans Apel (SPD)
(1974 16 mag - 16 feb 1978)
Economia
Hans Friderichs (FDP)
(1972 15 dic - 7 mag 1974)
Hans Friderichs (FDP)
(1974 16 mag - 7 ott 1977)
Alimentazione, Agricoltura e Foreste
Josef Ertl (FDP)
(1969 21 ott - 7 mag 1974)
Agricoltura e Foreste

Josef Ertl
(FDP)
(1974 16 mag - 14 dic 1976)
Rapporti con la Germania Est
Egon Franke (SPD)
(1969 21 ott - 7 mag 1974)
Egon Franke (SPD)
(1974 16 mag - 1° ott 1982)
Lavoro e Solidarietà sociale
Walter Arendt (SPD)
(1969 21 ott - 7 mag 1974)
Walter Arendt (SPD)
(1974 16 mag - 14 dic 1976)
Difesa
Georg Leber (SPD)
(1972 8 lug - 7 mag 1974)
Georg Leber (SPD)
(1974 16 mag - 16 feb 1978)
Famiglia, Gioventù e Sanità
Katharina Focke (SPD)
(1972 15 dic - 7 mag 1974)
Katharina Focke (SPD)
(1974 16 mag - 14 dic 1976)
Trasporti
Lauritz Lauritzen (SPD)
(1972 15 dic - 7 mag 1974)
Kurt Gscheidle (SPD)
(1974 16 mag - 4 nov 1980)
Poste e Telecomunicazioni
Urbanizzazione
Hans-Jochen Vogel (SPD)
(1972 15 dic - 7 mag 1974)
Territorio e Urbanizzazione

Karl Ravens (SPD)
(1974 16 mag - 14 dic 1976)
Ricerca tecnologica; Poste e Telecomunicazioni
Horst Ehmke (SPD)
(1972 15 dic - 7 mag 1974)
Ricerca e Tecnologia

Hans Matthöfer
(SPD)
(1974 16 mag - 16 feb 1978)
Formazione e Scienze
Klaus von Dohnanyi (SPD)
(1971 16 mar - 7 mag 1974)
Helmut Rohde (SPD)
(1974 16 mag - 16 feb 1978)
Cooperazione economica
Erhard Eppler (SPD)
(1968 16 ott - 7 mag 1974)
Erhard Eppler (SPD)
(1974 16 mag - 8 lug 1974)
Egon Bahr (SPD)
(1974 9 lug - 14 dic 1976)
Ministri senza portafoglio
Egon Bahr (SPD)
(1972 15 dic - 7 mag 1974)
Werner Maihofer (FDP)
(1972 15 dic - 7 mag 1974)

1974
Aprile
25
, coinvolto, anche se indirettamente, dallo scandalo delle spie di cui è responsabile Günter Guillaume che da anni dava informazioni segrete all'Urss, si dimette il cancelliere W. Brandt;
[Trattasi in effetti di uno scandalo singolare – come ammetteranno in futuro politologi e storici –, un pretesto per farlo fuori: W. Brandt voleva la riunificazione delle due Germanie.
Esiste la tesi che la Germania dopo la seconda guerra mondiale, non abbia pagato nulla, quasi nulla. Invece, avrebbe lasciato dividere Berlino in zone d'influenza. Avrebbe pagato, insomma, in termini strategici e territoriali per evitare di doverlo fare in termini monetari. E per lo stesso motivo, e per molti anni ancora [1989] nessuno vorrà la riunificazione. In sintesi, l'Est sarebbe stato sacrificato al comunismo per salvare l'economia tedesca.]
[Lilli Gruber, Paolo Borella, Ritorno a Berlino, Milano 2009, Rizzoli.]

Maggio
16
, al suo posto, viene eletto cancelliere H. Schmidt, sostenuto dalla coalizione "giallo-rossa", formata da:
- SPD (Sozialdemokratische Partei Deutschlands - Partito socialdemocratico tedesco)e
-
FDP (Freie Demokratische Partei - Partito liberaldemocratico).

 


1974
Royaume de Belgique
Konikrijk België

Baldovino I

Albero genealogico

(1930 - 1993)
figlio di Leopoldo III e di Astrid di Svezia;
1951-93, re dei Belgi;


 
Primo ministro
?
(? - ?)
Ministro delle finanze
?
(? - ?)
 

1974
-


1974
Koninkrijk der Nederlanden
[Regno dei Paesi Bassi]

Giuliana

Albero genealogico

(l'Aia 1909 - 2004)
figlia di Guglielmina regina dei Paesi Bassi e del principe consorte Enrico di Meclemburgo-Schwerin;
1937, sposa il principe Bernardo di Lippe-Biesterfeld;
1948-80, regina dei Paesi Bassi;
[dopo l'abdicazione della madre]


 
Primo ministro
-
[i socialisti vedono crescere i loro suffragi.]

1974

-


1974
Grousherzogden Lezebuurg
Grand-Duché de Luxemburg
- dal 1919 il paese ha una costituzione democratica e la vita parlamentare è dominata dal Partito cristiano-sociale;
- dal 1948 ha rinunciato alla neutralità,
- dal 1951 fa parte della CECA,
- dal 1954 fa parte della UEO,
- dal 1957 fa parte della CEE che ha sede proprio in Lussemburgo.

Giovanni di Borbone-Parma

Albero genealogico

(1921 - ?)
figlio secondogenito del principe Felice di Borbone-Parma e di Charlotte di Nassau-Weilburg, granduchessa di Lussemburgo e duchessa di Nassau;
1964-?, granduca di Lussemburgo;
[dopo l'abdicazione della madre]


 
- Primo ministro
?
(? - ?)
Gaston Thorn
(1974 - 1979)
[Partito socialista]
[dal 1919 la vita parlamentare è dominata
dal Partito cristiano-sociale.]

1974
alle elezioni il Partito cristiano-sociale perde la maggioranza in parlamento a favore del Partito socialista e la carica di primo ministro passa a Gaston Thorn;


1974
Kongeriget Danmark
[Regno di Danimarca]
Margherita II
Albero genealogico

(? - ?)
figlia di Federico IX e di Ingrid di Svezia;
dal 1972, regina di Danimarca;

 
Primo ministro
 
-
 

1974
Copenaghen, un intero quartiere abbandonato viene occupato e proclamato "città libera": inizia l'epopea di Christiania.


1974
Repubblica d'Islanda
[dal 17 giugno 1944]
Presidente
-
Primo ministro
-
 

1974

-


1974
Kongeriket Norge
[Regno di Norvegia]
[dal 1905]
Olav V
Albero genealogico

(1903 - ?)
figlio di Haakon VII e di Maud di Gran Bretagna;
1957-
, re di Norvegia;

 
- Primo ministro
Odvar Nordli
(1973 - 1981)
[Partito laburista]
[governo laburista, pur senza la maggioranza assoluta]

1974
-


1974
Konungariket Sverige
[Regno di Svezia]
Carlo XVI Gustavo
Albero genealogico

(1946 - ?)
figlio di ? e di ?;
dal 1973, re di Svezia;


 
Primo ministro
Sven Olof Palme II
(1969 - set 1976)
[Partito socialdemocratico]
[il nuovo governo ha l'appoggio dei liberali]

1974
dopo le elezioni, caratterizzate da un insuccesso per il suo partito, Sven Olof Palme forma con l'appoggio dei liberali un governo che si trova ad affrontare una grave crisi energetica;


1974
Suomen Tasavalta
Republiken Finland
[Repubblica di Finlandia]
[dal 1961 aderisce all'EFTA; dal 1973 accordo di cooperazione con il Comecon.]
Presidente
Urho Kaleva Kekkonen
[Partito agrario]
(1956 feb - 1981)
Primo ministro
?
(? - ?)
[?]
Ministro dell'interno
-
Ministro degli esteri
-
[mentre dal 1958 il Partito comunista ha la maggioranza relativa, al governo continuano ad alternarsi coalizioni di centro-destra e di centro-sinistra piuttosto effimere.]

1974
-




1974
Repubblica Popolare Federativa
di Jugoslavia

[Federativna Narodna Republika Jugoslavija]
(dal 29 Novembre 1945)
- Presidente dell'assemblea federale:
-
- Vicepresidente del governo federale:
-
- Primo ministro
Tito (Josip Broz)
(1945-73)
- Vicepresidente del consiglio:
-
- Ministro degli esteri:
-

1974
entra in vigore una nuova costituzione (SFRJ) in base alla quale il potere legislativo è affidato ad un parlamento bicamerale, composto dalla camera federale e dalla camera delle repubbliche e delle province;

Maggio
primo atto del nuovo parlamento è l'elezione di Tito (Josip Broz) alla carica di presidente federale a vita; accanto a lui funziona una "presidenza collettiva" composta da 8 membri, rappresentanti delle 6 repubbliche e 2 regioni autonome che assumerà la piena responsabilità alla sua morte; viene quindi modificato lo statuto della Lega dei comunisti jugoslavi in modo da favorire il coordinamento dell'attività delle sue organizzazioni; in campo internazionale la Jugoslavia continua nella sua politica di non allineamento tra i due blocchi, intensificando i rapporti con l'URSS ma anche con i paesi occidentali e con il Terzo Mondo;

6 REPUBBLICHE POPOLARI
SLOVENIA - cap. Lubiana

1974
-

CROAZIA - cap. Zagabria

1974
-

SERBIA - cap. Belgrado

1974
-

Vojvodina (Provincia autonoma) - capol. Novi Sad
[amministrativamente legata alla Serbia dove i serbi rappresentano la metà della popolazione e dove vive una consistente minoranza ungherese] 
1974
-
Kosovo (Provincia autonoma) - capol. Pristina
[amministrativamente legata alla Serbia con la maggior parte dei suoi abitanti albanesi (90%) e la minoranza serba e montenegrina] 
1974
dopo l'entrata in vigore della nuova costituzione, la creazione di una settima repubblica a maggioranza albanese, all'interno della federazione jugoslava, continua ad essrere richiesta a gran voce.
Sul piano ufficiale il rifiuto viene motivato con i seguenti argomenti:
1) solo le nazioni costituve della Juygoslavia (serba, croata, slovena, musulmana di Bosnia, montenegrina e macedone) hanno diritto ad una propria repubblica. Gli albanesi hanno già realizzato il diritto ad essere una nazione nel proprio stato, l'Albania. In Jugoslavia sono solo una minoranza nazionale;
2) una repubblica degli albanesi, costituita in base al diritto all'autodeterminazione e alla secessione, comporterebbe a lungo termine la separazione del Kosovo dalla Jugoslavia e l'aggregazione allo stato madre, l'Albania;
3) se ottenessero una propria repubblica includerebbero anche i 380.000 albanesi della Macedonia mettendo in discussione i confini tra le due repubbliche;
4) il Kosovo, ottenuto lo status di Provincia autonoma con la nuova costituzione del 1974, è di fatto già equiparato alle repubbliche.
[Thomas Benedikter, Il dramma del Kosovo, Datanews Editrice, Roma 1998.]
BOSNIA-ERZEGOVINA - cap. Sarajevo

1974
-

MONTENEGRO - cap. Podgorica-Titograd

1974
-

MACEDONIA - cap. Skoplje

1974
-

a


1974
Presidente
Enver Hoxha
(1946 - 1982)
segretario del Partito del lavoro
Enver Hoxha
(1954 - 1985)
dal 1961 ha deciso di appoggiare la propria politica a quella della Cina Popolare; dal 1968 si è dissociato dal patto di Varsavia;

1974
-



1974

Costantino II

Albero genealogico

(n. 1940)
figlio di Paolo I re di Grecia e di Federica di Brunswick;
?, sposa Anna Maria di Danimarca;
1964-74, re di Grecia;
dal dicembre 1967, fallito il tentativo di contraccolpo di stato, è in esilio a Roma.
1974
rimane in esilio a Roma dove la sorella Sofia sposa Juan Carlos, futuro re di Spagna.


- Padrone indiscusso
Joannidis
(1973 nov - lug 1974)
-
[nel 1971 sorge all'estero un consiglio unitario della resistenza greca]

1974
una serie di attriti con la Turchia sul problema di Cipro e i difficili rapporti fra la comunità greca e quella turca dell'isola fanno precipitare la situazione;

Luglio
un avventato colpo di stato contro il presidente cipriota Makarios III promosso dalla dittatura ateniese determina l'intervento della Turchia che occupa l'isola con le sue truppe; incapace di far fronte alla situazione da lui stesso determinata, il generale Ph. Ghizikis è costretto a richiamare in patria C. Karamanlis e ad affidargli pieni poteri;

Luglio
23
, cade la dittatura militare instaurata nel 1967.
C. Karamanlis, in esilio dal 1963, procede alla ricostituzione di un regime parlamentare e anche il Partito comunista può ritornare alla legalità, per la prima volta dopo la guerra civile;



1974

[isola indipendente dal 16 agosto 1960]

Presidente
-
arcivescovo Makarios III
(1960 ago - ?)
Vicepresidente
-
Fazil Küçük (turco-cipriota)
(1960 ago - ?)
[]

1974
con l'intervento delle truppe dell'ONU, in seguito al riaccendersi della guerra civile, i turchi sono stati allontanati dal governo dell'isola e delimitate le aree abitate dalle due comunità;
dietro la spinta del governo greco (preoccupato di dirottare il malcontento interno sul problema cipriota), l'EOKA (Ethnikì Orgánosis Kipriakoù Ágonos, Organizzazione nazionale per la lotta cipriota), passata su posizioni reazionarie, ha ripreso l'attività;

Luglio
15
, da Atene parte l'inziativa del colpo di stato che rovescia Makarios III e instaura un governo favorevole all'attuazione immediata dell'énosis (unione) con la Grecia, suscitando subito la reazione della Turchia che sbarca delle truppe nell'isola occupandone la parte settentrionale;


1974
Repubblica di Turchia
(seconda repubblica da maggio 1960)
- dal 1952 la Turchia fa parte della NATO,
- dal 1955 è nel "patto di Baghdad".
Presidente
gen. Cemal Gürsel
(1960 mag - ?)
Primo ministro
Ismet Inönü
(1961 - ?)
[Partito repubblicano del popolo]
dal 1965 il sistema politico turco è sprofondato in una fase di crescente instabilità con due forze:
- Partito repubblicano del popolo (centrosinistra) e
- Partito della giustizia (centrodestra);

1974
un altro intervento dei militari non riesce a risolvere le contraddizioni di fondo;
in politica estera, a parte altre questioni relative alla delimitazione delle acque territoriali, il contenzioso greco-turco ruota attorno alla questione di Cipro;
la Turchia effettua un intervento militare nell'isola dividendo l'isola in due stati con istituzioni e amministrazioni separate;






1974
U.R.S.S.
(Unione delle repubbliche sovietiche: Russia, Ucraina, Bielorussia e Transcaucasia)
1° segretario
del Comitato centrale del PCUS
Leonid Breznev
(1964 ott - 1982)
[Il PCUS (Partito comunista dell'Unione Sovietica), partito unico, ha un ruolo dirigente.]
presidente
del Consiglio
dei Soviet
-
vicepresidente
-
capo del governo
Kossighin
(1964 ott - ?)
MVD, [ex NKVD]
[Ministero per gli affari interni]
Ministro
-
KGB
(Komitet Gosudarstvennoi Bezopasnosti – Comitato per la sicurezza dello stato)
Ministro
-
 
RUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Mosca)
Patriarca di Mosca
Pimen
(1971 - ?)
1974
-

campi di concentramento

«segue da 1956»
1974, dei campi in Russia, dopo l'Arcipelago Gulag di A. Solzenicyn, espulso dall'URSS nel febbraio, è ancora difficile fare un bilancio preciso.«segue 1975»



Repubblica della Ceceno-Inguscezia

[ricostituita nel 1957 come repubblica autonoma all'interno della Repubblica Russa]

1974
-

BIELORUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(Beloruskaja SSR - capitale: Minsk)

presidente della repubblica
-
1974
-
UCRAINA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Kijev)
presidente della repubblica
-
1974
-
TRANSCAUCASIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
Azerbaigian
(Repubblica federativa - capitale: Baku)
presidente della repubblica
-
1974
-
- Nagorno-Karabah (provincia autonoma)
- Nahicevan (repubblica autonoma)
Repubblica Socialista Georgiana
(Repubblica federativa - capitale: Tbilisi)
presidente della repubblica
Noé Jordania
(1918 - ?)
1974
-
- Adzaristan (repubblica autonoma)
- Abhasia (repubblica autonoma)
- Ossezia Meridionale (provincia autonoma)
Repubblica autonoma di Armenia
(Repubblica socialista - capitale: Jerevan)
presidente della repubblica
-

1974
-

a


1974
Repubblica Socialista Sovietica
di Estonia
Presidente
?
(? - ?)
Primo Ministro
?
(? - ?)
1974
-
 
1974
Repubblica Socialista Sovietica
di Lettonia
Presidente
?
(? - ?)
Primo Ministro
?
(? - ?)
1974
-
 
1974
Repubblica Socialista Sovietica
di Lituania
Presidente
?
(? - ?)
Primo Ministro
?
(? - ?)
1974
-

1974
Repubblica Democratica Tedesca
(DDR)
– dal 13 agosto 1961 esiste il "muro di Berlino" –
[cadrà nel 1989]
[dal 1973 il paese è stato ammesso, come del resto la FDR, l'altra Germania, all'ONU]
- Presidente del consiglio di stato
Willi Stoph
(1974 - 1976)
- Primo Ministro
Horst Sindermann
(1973 3 ott - 1° nov 1976)
- Segretario del SED
E. Honecker
(1971 - 1989)
[SED (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands - Partito socialista unificato)]
1974
-

1974
Governo polacco
in esilio a Londra
Presidente
Stanislaw Ostrowski
(1972 9 apr - 24 mar 1979)
Primo ministro
Alfred Urbanski
(1972 18 lug - 15 lug 1976)
 
 
1974
Presidente del Consiglio di Stato
H. Jablonski
(1972 - 1985)
Primo ministro
Piotr Jaroszewicz
(1970 23 dic - 18 feb 1980)
Primo segretario del Poup
Edward Gierek
(1970 20 dic - 6 set 1980)
Poup (Partito operaio unificato polacco)
[PZPR (Polska Zjednoczona Partia Robotnicza)]
(1948 15 dic - 29 gen 1990)

1974
-

 


1974
REPUBBLICA di CECOSLOVACCHIA
Presidente della repubblica
L. Svoboda
(1968 - 1975)
Primo ministro
Lubomir Štrougal
(1970 - 1988)
- Primo segretario del Pcc (Partito comunista cecoslovacco)
Gustav Husák
(1968 - 1987)
- l'ordinamento regionale è stato soppresso -
 
1974
-


1974
[La costituzione adottata nel 1949 viene modificata nel 1972.]
Presidente della Presidenza
Pál Losonczi
(1967 13 apr - 25 giu 1987)
[Partito Socialista Operaio Ungherese]
Primo Ministro
Jeno Fock
(1967 14 apr - 15 mag 1975)
[MSZMP, comunista]
Primo segretario dell'UASP
János Kádár
(1957 - 1988)
UASP (Partito socialista del lavoro ungherese) il nuovo Partito comunista.
1974
economicamente l'Ungheria è il paese più solido del blocco orientale;


1974
Presidente del consiglio di stato
Nicolae Ceausescu
(1967 dic - 1989)
- Segretario del Pcr
Nicolae Ceausescu
(1965 - 1989)
Pcr (Partito comunista rumeno)
1974
Nicolae Ceausescu assume ora anche la carica, appena costituita, di presidente della repubblica;


1974
REPUBBLICA POPOLARE di BULGARIA
(30 dicembre 1947)
[Nel 1971 viene adottata una nuova costituzione di tipo socialista che tiene conto delle trasformazioni economiche e sociali verificatesi dalla fine della guerra.]
Presidente del consiglio di stato
Todor Christov Zivkov
(1971 - 1989)
segretario generale del Partito comunista bulgaro
Todor Christov Zivkov
(1954 - 1989)
1974
-






1974
Costituzione del 1958
 
V REPUBBLICA
Presidente della Repubblica
G. Pompidou
(1969 16 giu - † 2 apr 1974)
[colpito dalla malattia di Waldenströn, muore prima della fine del mandato]
Alain Posher
(2 apr - 24 mag)
[ad interim]
V. Giscard d'Estaing
(1974 24 mag - 21 mag 1981)
Presidente del Senato
Alain Poher (UCDP - UC)
(1968 3 ott - 2 ott 1992)
Presidente dell'Assemblea Nazionale
Edgar Faure o E. Sanday
(1973 - 1978)
Presidente del Congresso
(Senato+Camera)

 
[Governo sostenuto da:
]
Primo ministro
Pierre Messmer
II
(1973 5 apr - 1° mar 1974)
Pierre Messmer
III
(1° mar-27 mag)
J. Chirac
I
(1974 27 mag - 26 ago 1976)
Segretari
René Tomasini
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
[Relazioni con il Parlamento]
Roger Poudonson
(9 giu - 29 ott, dim.)
[Funzione pubblica]
Gabriel Péronnet
(1974 29 ott - 26 ago 1976)
[Funzione pubblica]

Paul Granet (UDR)
(1974 9 giu - 12 gen 1976)
[Formazione professionale]

André Rossi (RAD)
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
[Portavoce del governo]
       
Françoise Giroud (RAD)
(1974 16 lug - 26 ago 1976)
[Condizione femminile]
Ministri di Stato

Affari culturali

 
 
Relazioni con il Parlamento
 
 
Segretari      
     
Difesa nazionale
M. Debré
(1969-1973)
   
Segretari      
Riforme amministrative
 
 
     
Interni

Michel Poniatowski
(FNRI)
(1974 29 mag - 29 mar 1977)
Ministri delegati
Progettazione e Pianificazione del territorio
     
Dipartimenti e territori d'oltre mare
 
 
Protezione della natura e dell'evironnement
 
 
Ministri
Interni
Raymond Marcellin (RI)
(1968 30 mag - 27 feb 1974)
J. Chirac (UDR)
(27 feb - 28 mag)
Segretari
Affari Esteri
Michel Jobert
(1973 4 apr - 28 mag 1974)
Jean Sauvagnargues
(1974 29 mag - 26 ago 1976)
Segretari
Bernard Destremau (FNRI)
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
Economia e Finanze
Valéry Giscard d'Estaing
(5 apr - 1° mar 1974)
Valéry Giscard d'Estaing
(1° mar - 27 mag)
Jean-Pierre Fourcade (FNRI)
(1974 29 mag - 26 ago 1976)
Segretari
Christian Poncelet (UDR)
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
[Budget]
Attrezzature e Alloggi
Attrezzature

Robert Galley (UDR)
(1974 29 mag - 26 ago 1976)
Segretari
Jacques Barrot
(1974 9 giu - 29 mar 1977)
[Logistica]
Agricoltura
Jacques Chirac
(? - 27 feb 1974)
Christian Bonnet (FNRI)
(1974 29 mag - 29 mar 1977)
Giustizia
Jean Taittinger
(1973 4 apr - 28 mag 1974)
Jean Lecanuet (MR)
(1974 29 mag - 12 gen 1976)
Segretari
Hélène Dorlhac
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
[Condizione penitenziaria]
Educazione nazionale
René Haby
(1974 29 mag - 29 mar 1977)
Segretari
Annie Lesur
(1974 9 giu - 12 gen 1976)
[Insegnamento prescolare]
Veterani e Vittime della guerra
Poste e Telecomunicazioni
Trasporti
Sviluppo industriale e scientifico
Industria e Ricerca

Michel d'Ornano (FNRI)
(1974 29 mag - 29 mar 1977)
Segretari
Lavoro, Impiego e Popolazione
Lavoro

Michel Durafour (CR)
(1974 29 mag - 26 ago 1976)
Segretari
André Postel-Vinay
(9 giu - 22 lug)
[Lavoratori immigrati
Paul Dijoud (FNRI)
(1974 22 lug - - 29 mar 1977)
[Lavoratori immigrati
Sanità pubblica e Sicurezza sociale
Sanità

Simone Veil
(1974 29 mag - 29 mar 1977)
Segretari
René Lenoir
(1974 9 giu - 29 mar 1977)
[Azione sociale]
 
Difesa

Jacques Soufflet (UDR)
(1974 29 mag - 31 gen 1975)
 
Riforme

J.-J. Servan-Schreiber (RAD)
(1974 29 mag - 9 giu 1974)
 
 
Cooperazione

Pierre Abelin (MR)
(1974 29 mag - 12 gen 1976)
 
Qualità della vita

André Jarrot (UDR)
(1974 29 mag - 12 gen 1976)
Segretari
Gabriel Péronnet
(9 giu - 29 ott)
[Environnement]
Paul Granet (1974 29 ott - 12 gen 1976)
[Environnement]
Pierre Mazeaud (UDR)
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
[Gioventù e sport]
Gérard Ducray (FNRI)
(1974 9 giu - 12 gen 1976)
[Turismo]
 
Commercio e Artigianato

Vincent Ansquer (UDR)
(1974 29 mag - 26 ago 1976)
Segretari

 

Veterani combattenti

André Bord (UDR)
(1974 9 giu - 26 set 1977)
Poste e Telecomunicazioni

Pierre Lelong (CDP)
(1974 9 giu - 31 gen 1975)
Trasporti

Marcel Cavaillé (FNRI)
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
Cultura

Michel Guy
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
Commercio estero

Norbert Ségard
(UDR)
(1974 9 giu - 31 gen 1975)
Università

Jean-Pierre Soisson (FNRI)
(1974 9 giu - 12 gen 1976)
Dipartimenti e territori d'oltre mare

Olivier Stirn (UDR)
(1974 9 giu - 26 ago 1976)

1974
Aprile
2
, Parigi, muore il presidente della repubblica G. Pompidou;

Maggio
19
, V. Giscard d'Estaing batte di misura il socialista F.-M. Mitterand e viene eletto 20° presidente della Repubblica francese [il più giovane capo di stato dopo Napoleone I].

Giugno
9
, rimpasto di governo;

Luglio
22, rimpasto di governo;

Ottobre
29
, rimpasto di governo;

 




Governo Messmer I, in carica dal 6 luglio 1972 al 5 aprile 1973;
Governo Messmer II, in carica dal 5 aprile 1973 al 1º marzo 1974;
Governo Messmer III, in carica dal 1º marzo 1974 al 27 maggio 1974.


Governo Chirac I, in carica dal 27 maggio 1974 al 25 agosto 1976;
Governo Chirac II, in carica dal 20 marzo 1986 al 10 maggio 1988.


 

Cet article présente la composition du gouvernement du Premier ministre Jacques Chirac, en fonction du 27 mai 1974 au 25 août 1976, durant la présidence de Valéry Giscard d'Estaing. Il s’agit du premier gouvernement dirigé par Jacques Chirac.

Le premier gouvernement de Jacques Chirac est le 11e gouvernement de la Ve République française.

Sommaire
1 Composition initiale
2 Remaniement du 9 juin 1974
3 Nomination du 16 juillet 1974
4 Remaniement du 22 juillet 1974
5 Remaniement du 29 octobre 1974
6 Remaniement du 31 janvier 1975
7 Remaniement du 12 janvier 1976
8 Remaniement du 27 juillet 1976
9 Remaniement du 4 août 1976
10 Démission
11 Féminisation du gouvernement
12 Notes et références

Composition initiale
La nomination du Premier ministre est publiée au J.O. du 28 mai 1974, celles des ministres au J.O. du 29 mai 1974 et celles des secrétaires d’État au J.O. du 9 juin 1974.

Premier ministre : Jacques Chirac (UDR)
Ministre d’État, ministre de l’Intérieur : Michel Poniatowski (FNRI)
Garde des Sceaux, ministre de la Justice : Jean Lecanuet (MR)
Ministre de la Défense : Jacques Soufflet (UDR)
Ministre des Réformes : Jean-Jacques Servan-Schreiber (RAD)
Ministre des Affaires étrangères : Jean Sauvagnargues
Ministre de l’Économie et des Finances : Jean-Pierre Fourcade (FNRI)
Ministre de l'Éducation nationale : René Haby
Ministre de la Coopération : Pierre Abelin (MR)
Ministre de l’Équipement : Robert Galley (UDR)
Ministre de l’Agriculture : Christian Bonnet (FNRI)
Ministre de la Qualité de la vie : André Jarrot (UDR)
Ministre du Travail : Michel Durafour (CR)
Ministre de la Santé : Simone Veil
Ministre de l’Industrie et de la Recherche : Michel d'Ornano (FNRI)
Ministre du Commerce et de l’Artisanat : Vincent Ansquer (UDR)

Secrétaire d’État aux Anciens combattants : André Bord (UDR)
Secrétaire d’État aux Postes et télécommunications : Pierre Lelong (CDP)
Secrétaire d’État aux Transports : Marcel Cavaillé (FNRI)
Secrétaire d’État à la Culture : Michel Guy
Secrétaire d’État au Commerce extérieur : Norbert Ségard (UDR)
Secrétaire d’État aux Universités : Jean-Pierre Soisson (FNRI)
Secrétaire d’État aux Départements et territoires d’outre-mer : Olivier Stirn (UDR)
Secrétaire d’État auprès du Premier ministre (Relations avec le Parlement) : René Tomasini
Secrétaire d’État auprès du Premier ministre (Fonction publique) : Roger Poudonson
Secrétaire d’État auprès du Premier ministre (Formation professionnelle) : Paul Granet (UDR)
Secrétaire d’État auprès du Premier ministre (Porte-parole du Gouvernement) : André Rossi (RAD)
Secrétaire d’État auprès du garde des sceaux, ministre de la Justice (condition pénitentiaire) : Hélène Dorlhac
Secrétaire d’État auprès du ministre des Affaires étrangères : Bernard Destremau (FNRI)
Secrétaire d’État auprès du ministre de l’Économie et des Finances (Budget) : Christian Poncelet (UDR)
Secrétaire d’État auprès du ministre de l’Éducation (Enseignement préscolaire) : Annie Lesur
Secrétaire d’État auprès du ministre de l’Équipement (Logement) : Jacques Barrot
Secrétaire d’État auprès du ministre de la Qualité de la vie (Environnement) : Gabriel Péronnet
Secrétaire d’État auprès du ministre de la Qualité de la vie (Jeunesse et sports) : Pierre Mazeaud (UDR)
Secrétaire d’État auprès du ministre de la Qualité de la vie (Tourisme) : Gérard Ducray (FNRI)
Secrétaire d’État auprès du ministre du Travail (Travailleurs immigrés) : André Postel-Vinay
Secrétaire d’État auprès du ministre de la Santé (Action sociale) : René Lenoir

Remaniement du 9 juin 1974
Suppression du poste de ministre des Réformes (Jean-Jacques Servan-Schreiber)
Nominations des secrétaires d’État cités ci-dessus

Nomination du 16 juillet 1974
Secrétaire d’État auprès du Premier ministre (Condition féminine) : Françoise Giroud (RAD)

Remaniement du 22 juillet 1974
Secrétaire d’État auprès du ministre du Travail (Travailleurs immigrés) : Paul Dijoud (FNRI) (en remplacement d’André Postel-Vinay)

Remaniement du 29 octobre 1974
Secrétaire d’État auprès du Premier ministre (Fonction publique) : Gabriel Péronnet (RAD) (à la suite de la démission de Roger Poudonson)
Secrétaire d’État auprès du ministre de la Qualité de la vie (environnement) : Paul Granet (en remplacement de Gabriel Péronnet)

 






1974
Elisabetta II
Albero genealogico
(n. 1926)
figlia di Giorgio VI e di Elisabeth Bowes-Lyon [Queen Mum];
1947-52, duchessa di Edimburgo;
1953 (2 giugno) regina di Gran Bretagna e d'Irlanda del Nord, capo del Commonwealth;
Primo ministro,
Primo lord del Tesoro
[Prime Minister, First Lord of the Treasury]
Edward Heath
conservatore
(1970 9 giu - 4 mar 1974)
H. Wilsonlaburista
(4 mar - 5 apr 1976)
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
 
Segretari di Stato
 
Affari Esteri e Commonwealth
 
Difesa
Affari Interni
Roy Jenkins
(1974-1976)
Giustizia    
Colonie
 
Affari economici
Carburanti
ed Energia
 
Commercio estero
 
Sanità
 
Edilizia
 
 

1974
Novembre
posta fuori legge sia nell'Irlanda del Nord che nell'Eire, l'IRA è dichiarata fuori legge anche in Gran Bretagna;
Birmingham: un suo attentato provoca la morte di 21 persone e il ferimento di 162;
[è il più sanguinoso mai compiuto dall'IRA in Inghilterra];


ULSTER
(Irlanda del Nord)
1974
dopo il fallimento dell'accordo di Sunningdale, gli inglesi tornano al controllo diretto dell'Ulster intensificando la lotta al terrorismo con l'invio di truppe e la promulgazione del Prevention of Terrorism Act che conferisce ampi poteri alla polizia e consente l'internamento per reati politici senza processo;

1974
-

a





1974
REPUBLICA PORTÚGUESA
[Estado Novo]
- Presidente
della Repubbllica
-
gen. A.S. Ribeiro de Spinola
(1974 mag - set)
gen. Francisco de Costa Gomes
(1974 set - apr 1975)
[MFA (Movimento delle forze armate)]
- Capo del governo
Marcelo Caetano
(1968 set - apr 1974)
[unico detentore del potere reale]
col. Vasco Gonçalves
(1974 set-apr 1975)
unico partito legalmente funzionante: Unione nazionale
[legato al regime di F. Franco Bahamonde [el Caudillo] con il cosiddetto "patto iberico"]

1974
Febbraio
il gen.A.S. Ribeiro de Spinola, già comandante delle forze portoghesi della Guinea-Bissau e poi vice-capo di Stato Maggiore dell'esercito, dà alle stampe un volme dal titolo Il Portogallo e il futuro, destinato a segnare l'inizio della crisi del regime;

Marzo
il gen. A.S. Ribeiro de Spinola, divenuto portavoce dell'opposizione militare al governo di M. Caetano viene destituito;

Aprile
25
, "rivoluzione dei garofani": alla guida di un gruppo di militari moderati, il "movimento dei capitani", il gen. A.S. Ribeiro de Spinola destituisce il primo ministro M. Caetano e il Presidente Thomas, decretando così la fine, dopo 42 anni, della dittatura salazariana;
in 12 ore il duro regime di M. Caetano viene rovesciato ed egli trova rifugio in Brasile;
il nuovo gruppo dirigente militare, orientato a smantellare le strutture del vecchio regime e a guidare il paese verso un orientamento democratico:
- restaura i diritti civili,
- abolisce la censura,
- scioglie la polizia politica,
- svuota le carceri dei detenuti politici,
- convoca nel termine di un anno le elezioni per la costituente,
- assume impegni per la decolonizzazione delle "province d'oltremare";
30, ritorna in Portogallo dall'esilio a Mosca il leader del Partito comunista A. Cunhal (che si era rifugiato dopo l'evasione, nel 1959, dal carcere di Peniche, dove era già stato recluso per dieci anni).
A. Cunhal è rimasto lontano dal Portogallo per quindici anni.
Il leader socialista M. Soares può contare sull'appoggio dei socialdemocratici tedesco-occidentali e inglesi. Il settore straniero dell'economia portoghese è dominato da aziende tedesche e inglesi.

Capitali in fuga
Secondo una relazione (pubblicata nel luglio 1975) della Banca del Portogallo, fra l'aprile 1974 e l'aprile 1975 il paese perderà più di un miliardo di escudos sotto forma di capitali in fuga.
Si tratta unicamente di capitale espatriato clandestinamente (trasporto su automobili con targa straniera, ecc.) sotto forma di biglietti di banca. Questi biglietti saranno in seguito presentati dalle banche nazionali dei paesi riceventi (ricettatori) alla Banca del Portogallo per ottenerne il rimborso in divise o in oro.
La relazione affermerà che di tutte le banche centrali d'Occidente, è la Banca Nazionale Svizzera che presenterà regolarmente il volume più consistente di banconote portoghesi agli sportelli della Banca del Portogallo.
[Jean Ziegler, Una Svizzera al di sopra di ogni sospetto, Arnoldo Mondadori Editore Milano 1976]






Maggio
15
, viene formalizzato il nuovo assetto provvisorio con la designazione di A.S. Ribeiro de Spinola a capo di un organismo collegiale facente funzioni di presidente della repubblica (il consiglio di stato) e la creazione di un governo comprendente tutti i partiti politici già costretti alla clandestinità sotto il passato regime (comunisti di A. Cunhal, socialisti di M. Soares, democristiani e centristi o popolari democratici);

A Coimbra gli studenti occupano l'università e chiedono "una soluzione del problema coloniale", ma nessun partito portoghese propone che venga pagato un risarcimento all'Africa, che siano confiscate le proprietà portoghesi in Angola e Mozambico ed espropriati i coloni.
La maggior parte degli uomini, in Portogallo, ha prestato servizio in Africa e quasi tutte le famiglie hanno parenti in Africa o in Brasile.
Il FRELIMO (Frente de Libertaçao de Moçambique) dichiara la «guerra fino alla vittoria» contro A.S. Ribeiro de Spinola.

Giugno
29-30
, nell'arena di Campo Peoueno, il leader del Partito comunista protogheseA. Cunhal presiede un raduno di cinquantamila persone e non presenta nessuna richiesta di indipendenza immediata e incondizionata per l'Angola, il Mozambico e la Guinea-Bissau. Nessuna delle organizzazioni della sinistra portoghese chiede la confisca, senza risarcimento, di tutti gli interessi portoghesi e delle fattorie e proprietà dei coloni in Africa e il pagamento di un'indennità da parte del Portogallo per i danni e i massacri della recente guerra coloniale ancora in atto.

Luglio
con la nomina a capo del governo del colonnello Vasco Gonçalves, appoggiato dall'ala radicale del MFA (Movimento delle forze armate) e dalle sinistre, si profilano irrequietezze negli ambienti moderati sfociate nel tentativo da parte di A.S. Ribeiro de Spinola di mobilitare la "maggioranza silenziosa" contro il blocco gonçalvista;
27, con una dichiarazione ufficiale il gen. A.S. Ribeiro de Spinola avvia il processo di decolonizzazione in tutti i tre maggiori territori africani, fissando con i rappresentanti dei movimenti nazionalisti le modalità dell'indipendenza;

Settembre
18, la prova di forza di A.S. Ribeiro de Spinola incontra però una contromanifestazione della sinistra;
28, A.S. Ribeiro de Spinola si dimette e viene sostituito dal gen. Francisco de Costa Gomes il quale dà una virata in senso radicale del governo che:
- accelera il processo di decolonizzazione (completato nell'arco di un anno),
- esclude dal potere le forze moderate,
- in vista delle elezioni della costituente, predispone una legge che estende il suffragio ai diciottenni e agli analfabeti;

Novembre
26
, Algeri, i delegati di Lisbona e del MLSTP (Movimento per la liberazione di san Tomé e Principe) siglano un accordo per l'indipendenza dell'arcipelago sotto la data del 12 luglio 1975;

Dicembre
si conclude anche il negoziato relativo alle isole del Capo Verde per le quali è fissata l'indipendenza sotto la data del 5 luglio 1975;
[entrambe le date saranno rispettate]



1974
SPAGNA
 
VIII governo
 
1969 ottobre - 1975
- Capo dello Stato
F. Franco Bahamonde [el Caudillo]
(1973 giu - nov 1975)
- Presidente
de la Gubernaciòn
Carlos Arias Navarro
(1974 3 gen - 11 dic 1975)
[primo capo del governo in abiti civili dalla fine della guerra civile]
- 3 vicepresidenti
de la Gubernaciòn
[vedi sotto] 
Marina
-
Interno
José Garcìa Hernandez
(1974 gennaio-?)
[1° vicepresidente]
Affari Esteri
 
Casa
-
Finanze
Antonio Barrera de Irimo
(1974 gen - ott)
[2° vicepresidente]
[monarchico]
-
Lavori pubblici
Gonzalo Fernandez de la Mora
( 1970 apr - ?)
[Opus dei]
Industria
-
Commercio
-
Educazione
-
Lavoro
Licinio de la Fuente
(1974 gen - mar 1975)
[3° vicepresidente]  
Informazioni
Pio Cabanillas
(1974 gen-ott)
Léon Herrera
(
1974 ott - ?)
 
1974
Febbraio
12
, il nuovo "governo Arias" si presenta alle Cortes con un discorso del suo presidente che sarà sempre evocato dalla stampa come "lo spirito del 12 febbraio";
c'è un solo monarchico, Antonio Barrera de Irimo;
28
, mons. Antonio Añoveros, arcivescovo di Bilbao, è posto agli arresti domiciliari nella sua casa per aver presumibilmente scritto e comunque autorizzato un'omelia letta il 24 febbraio in tutte le chiese biscagline "… quanto vien fatto per reprimere la vitalità delle minoranze etniche è una grave violazione dei doveri della giustizia"; l'omelia parla in particolare del popolo basco, che con la sua lingua millenaria ha il diritto assieme con gli altri popoli di Spagna di conservare la propria identità; riceve infinite testimonianze di solidarietà: sui 720 sacerdoti di Bilbao, 600 solidarizzano con lui; una raccolta di firme ha più di 10 mila adesioni; alla fine, José Sainz, capo della polizia in Biscaglia [pochi mesi dopo commissario capo della polizia politica a Madrid], comunica all'arcivescovo il decreto di espulsione dalla Spagna;
quando mons. Antonio Añoveros rifiuta di muoversi senza l'ordine di Paolo VI, la questione investe il governo e nel Consiglio dei ministri F. Franco Bahamonde [el Caudillo] respinge ogni ipotesi di una eventuale denuncia del Concordato e avvia in collaborazione dell'ambasciatore in Vaticano Fernándo Valderrama la soluzione diplomatica del caso, il più grave nei rapporti tra Chiesa e Stato; l'arcivescovo intanto smentisce che l'omelia sia stata un attacco all'unità nazionale e un seme di discordia fra i cittadini;

Marzo
2
, Barcellona, nel cortile del carcere La Modelo viene garrotato il giovane anarchico Salvador Puig Antich del MIL (Movimiento Iberico de Liberación), per essersi difeso sparando contro un assalto poliziesco; il tribunale militare lo ha accusato della morte di un vice-ispettore di polizia;
l'esecuzione della sentenza, già decisa ai primi di febbraio, è stata ritardata per consentire che il principe don Juan Carlos, in viaggio ufficiale nelle Filippine, in India e in Arabia Saudita, rientri in patria evitando prevedibili manifestazioni di ostilità;

Giugno
13
, mentre si trova a Roma, tappa nel viaggio di ritorno di una missione ufficiale in Tunisia, Manuel Diez Alegrìa, capo di stato maggiore dell'esercito, viene a sapere di essere stato sostituito dal gen. Carlos Fernández Vallespin;

Luglio
9
, Madrid, F. Franco Bahamonde [el Caudillo] viene ricoverato nella clinica madrilena che porta il suo nome, per un attacco di flebite alla gamba destra;
19, quando sembra essersi ripreso, viene colpito da complicazioni intestinali e da due forti emorragie;
il Consiglio dei ministri si riunisce e decide di conferire le funzioni, ad interim, di capo dello Stato a don Juan Carlos;
il monarchico, franchista, opusdeista Rafael Calvo Serer, nemico giurato del falangista Manuel Fraga Iribarne, ministro delle Informazioni [responsabile, si dice, della chiusura definitiva (1971) del «Madrid» diretto da Antonio Fontán], chiede la nomina di don Juan Carlos a reggente e, esule a Parigi, partecipa alla costituzione della Junta democratica;

Settembre
2
, ripresosi una seconda volta con straordinaria rapidità (53 giorni di malattia), F. Franco Bahamonde [el Caudillo] riassume la carica di capo dello stato;
13, Madrid, attentato alla "cafeteria Rolando", in calle del Correo, di fianco alla Direzione generale della polizia [l'Eta non ne assume la responsabilità];
l'attentato, che costa 11 morti e 71 feriti, secondo una prima versione della polizia sarebbe stato commesso d'accordo fra l'Eta e il partito comunista, ipotesi paradossale dati i rapporti fra le due forze politiche;

16, sono arrestate varie persone, i supposti autori dell'attentato, fra cui la psichiatra Eva Forest, moglie dello scrittore Alfonso Sastre, l'operaio Antonio Durán, l'insegnante Mariluz Fernandez ed altri intellettuali; la montatura però appare evidente: tra l'altro un giornalista inglese è venuto a sapere che pochi giorni prima dell'attentato la polizia aveva invitato i suoi uomini a non frequentare il locale dove sarebbe avvenuto lo scoppio;
lo scrittore Alfonso Sastre invia dal carcere una lettera al poliziotto José Sainz proclamando l'innocenza sua e di sua moglie, innocenza di cui il capo della polizia, come dice lo scrittore, è perfettamente al corrente; ciò segnerà la fine prematura della carriera del poliziotto che, dapprima assegnato a compiti di secondo grado, lascerà successivamente il servizio attivo [lavorerà dopo per una banca come poliziotto privato];

Ottobre
Pio Cabanillas, ministro delle Informazioni, viene sostituito, perché colpevole di eccessiva liberalizzazione della stampa, da Léon Herrera; con lui se ne va per solidarietà Barrera de Irimo, ministro delle Finanze;

Novembre
24
, in varie carceri spagnole i prigionieri politici iniziano uno sciopero della fame;

Dicembre
l'Eta organizza con pieno successo uno sciopero generale nei paesi baschi cui partecipano, secondo «Le Monde», oltre 200 mila persone.



 
don Juan Carlos
Albero genealogico
(Roma 1938)
figlio di don Juan di Borbone e di Maria Mercedes di Borbone-Napoli;
1961 (dicembre), sposa Sofia di Grecia;
1963 (dicembre), battesimo della figlia primogenita;
1968 (gennaio), compie 30 anni, l'età prevista dalle leggi franchiste per essere designato successore di F. Franco Bahamonde [el Caudillo]; ha due figlie ed ora diventa padre di un maschio; arriva a Madrid con la madre;
F. Franco Bahamonde [el Caudillo] lo incontra, anche se seccato delle accoglienze riservate a lui e alla regina madre;
dal 1969 è stato designato dal dittatore F. Franco Bahamonde [el Caudillo] a succedergli "a titolo di re";

1975,re di Spagna;





1974
Repubblica Italiana
Presidente
della Repubblica
Giovanni Leone (Dc)
(1971 29 dic - 15 giu 1978)
VI Legislatura 1972 25 mag - 4 lug 1976
Presidente
della Camera
S. Pertini (Psi)
(1968 5 giu - 4 lug 1976)
Presidente del Senato Giovanni Spagnolli (Dc) 
(1973 27 giu - 4 lug 1976)
Presidenti
del Consiglio
M. Rumor (Dc) A. Moro (Dc) IV
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
IV
(1973 7 lug -  14 mar 1974)
V
(14 mar - 23 nov)
Vice-presidente     U. La Malfa (Pri)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio A. Sarti (Dc)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)

F. Compagna (Pri)
(nov 74 - gen 75)
o

Angelo Salizzoni (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)

Interno
P.E. Taviani  (Dc)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
L. Gui (Dc)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Sottosegretari Bruno Lepre (Psi)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
G. Zamberletti (Dc)
(1974 23 nov - 15 set 1977)
Ernesto Pucci
(1969 5 ago - 14 mar 1974)
  Girolamo La Penna
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
V. Russo (Dc)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
Decio Scardaccione
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Umberto Righetti (Psdi)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
 
Affari Esteri 
A. Moro (Dc)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
M. Rumor (Dc)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Sottosegretari M. Pedini (Dc)
(1968 12 dic - 23 nov 1974)
Adolfo Battaglia
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Cesare Bensi
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
Francesco Cattanei
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
L. Granelli (Dc)
(1973 7 lug - 29 lug 1976)
Difesa
M. Tanassi (Psdi)
(1972 26 giu - 14 mar 1974)
G. Andreotti (Dc)
(14 mar - 23 nov)
A. Forlani (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari V. Lattanzio (Dc)
(1970 27 mar - 23 nov 1974)
L. Radi (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Pietro Buffone (Dc)
(1972 26 giu - 14 mar 1974)
Lucio Mariano Brandi
(14 mar - 23 nov)
Onorio Cengarle
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Michele Pellicani (Psi)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
  Luigi Dalvit
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Marina mercantile
G. Pieraccini (Psi)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
D. Coppo (Dc)
(14 mar - 23 nov)
G. Gioia (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari Giovanni Maria Venturi (Dc)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
Antonio Caldoro
(14 mar - 23 nov)
G. Carta (Dc)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
    Primo Lucchesi
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Finanze
E. Colombo (Dc)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
M. Tanassi (Psdi)
(14 mar - 23 nov)
B. Visentini (Pri)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Sottosegretari

G. Amadei (Psdi)
(1972 26 giu - 23 nov 1974)

Giuseppe Cerami
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
G. Carta (Dc)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
  Luigi Michele Galli
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Giuseppe Macchiavelli (Psi)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
F.M Pandolfi (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Salvatore Lima (Dc)
(1972 26 giu - 23 nov 1974)
 
Tesoro
U. La Malfa (Pri)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
E. Colombo (Dc)
(1974 14 mar - 29 lug 1976)
Sottosegretari

D. Schietroma (Psdi)
(1972 26 giu - 23 nov 1974)

Antonio Mario Mazzarrino
(1974 23 nov - 20 mar 1979)
Bonaventura Picardi (Dc)
(1968 24 giu - 14 mar 1974)
Emesto Pucci
(14 mar - 23 nov)
 
F. Fabbri (Dc)
(1972 26 giu - 29 lug 1976)
A. Ruffini (Dc)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)

 

L. Abis (Dc)
(1974 23 nov - 11 mar 1978)
Renato Colombo (Psi)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
 
Bilancio e Programmazione economica
A. Giolitti (Psi)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
G. Andreotti (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
+ Interventi straordinari Mezzogiorno
Sottosegretari T. Morlino (Dc)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
Salvatore Lima (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Industria, Commercio e Artigianato
C. De Mita (Dc)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
C. Donat Cattin (Dc)
(1974 23 nov - 25 nov 78)
Sottosegretari
Manfredi Bosco (Dc)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
Giuseppe Di Vagno
(14 mar - 23 nov)
Egidio Carenini
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Stefano Servadei (Psi)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
Antonio Mario Mazzarrino
(14 mar - 23 nov)
Adolfo Nino Cristofori
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Giuseppe Averardi (Psdi)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
 
Lavoro e
Previdenza sociale
L. Bertoldi (Psi)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
M. Toros (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari Danilo De' Cocci (Dc)
(1972 26 giu - 14 mar 1974)
Tina Anselmi (Dc)
(1974 14 mar - 29 lug 1976)
F. Foschi (Dc)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
Onorio Cengarle
(14 mar - 23 nov)
Manfredi Bosco
(1974 23 nov - 11 mar 1978)
Bruno Corti (Psdi)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
Alberto Del Nero
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Commercio estero
Gianmatteo Matteotti (Psdi)
(1972 26 giu - 23 nov 1974)
C. De Mita (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari G. Orlando (Dc)
(1972 26 giu - 23 nov 1974)
Ignazio Vincenzo Senese
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Attilio Ferrari (Psi)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
Stefano Servadei
(14 mar - 23 nov)
 
Agricoltura e foreste
M. Ferrari Aggradi (Dc)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
A. Bisaglia (Dc)
(14 mar - 23 nov)
G. Marcora (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari Luigi Angrisani (Psdi)
(1972 26 giu - 14 mar 1974)
Arcangelo Lo Bianco
(1974 14 mar - 11 mar 1978)
Elvio Alfonso Attilio Salvatore (Psi)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
Carlo Felici
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Michele Cifarelli (Pri)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
   
Lavori Pubblici
S. Lauricella (Psi)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
P. Bucalossi (Pri)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari
Gianaldo Arnaud (Dc)
(1973 7 lug - 29 lug 1976)
Vincenzo Scarlato (Dc)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
   
Salvatore Cottoni (Psdi)
(1973 7 lug - † 24 set 1974)
   
Pubblica Istruzione
F.M. Malfatti (Dc)
(1973 7 lug - 29 lug 1976)
Sottosegretari Francesco Smurra (Dc)
(1973 7 lug - 29 lug 1976)
Renato Dell'Andro (Dc)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
  Giorgio Spitella
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Vito Vittorio Lenoci (Psi)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
Giacinto Urso
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Alberto Bemporad (Psdi)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
 
Poste e Telecomunicazioni
G. Togni (Dc)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
G. Orlando (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari Luigi Giglia (Dc)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
  Giuseppe Fracassi
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Renato Massari (Psdi)
(1972 26 giu - 23 nov 1974)
 
Mario Vignola (Psi)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
 
Partecipazioni statali
P.A. Gullotti (Dc)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
A. Bisaglia (Dc)
(1974 23 nov - 4 ago 1979)
Sottosegretari Francesco Principe (Psi)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
A. Gunnella (Pri)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
    Francesco Bova
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Trasporti e Aviazione civile
L. Preti (Psdi)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
M. Martinelli (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari
Onorio Cengarle
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
Sebastiano Vincelli
(14 mar - 23 nov)
Costante Degan
(1974 23 nov - 4 apr 1980)
Cornelio Masciadri (Psi)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
  Giuseppe Sinesio
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Grazia e Giustizia
M. Zagari (Psi)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
O. Reale (Pri)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Sottosegretari E. Pennacchini (Dc)
(1969 5 ago - 23 nov 1974)
Renato Dell'Andro
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sanità
L. Gui (Dc)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
V. Colombo (Dc)
(14 mar - 23 nov)
P.A. Gullotti (Dc)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Sottosegretari
Mario Valiante (Dc)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
Alberto Spigaroli
(14 mar - 23 nov)
Franco Foschi (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Giorgio Guerrini (Psi)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
  Biagio Pinto
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Enrico Spadola (Dc)
(1972 26 giu - 14 mar 1974)
   
Turismo e spettacolo
N. Signorello (Dc)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
C. Ripamonti (Dc)
(14 mar - 23 nov)
A. Sarti (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari
Giuseppe Fracassi (Dc)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
Antonino Drago
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Paolo Cavezzali (Psi)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
   
Beni culturali e ambientali
[istituito con
DL del 14.12.74]
  G. Spadolini (Pri)
(1974 14 dic - 29 lug 1976)
Sottosegretari   Alberto Spigaroli
(1974 14 dic - 29 lug 1976)
Ministri senza portafoglio
Interventi straordinari per il Mezzogiorno
C. Donat Cattin (Dc)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
G. Mancini (Psi)
(14 mar - 23 nov)
 
Compiti politici, con particolare riguardo agli enti vigilati dalla Presidenza del Consiglio
D. Coppo (Dc)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
Compiti politici particolari e di coordinamento, con speciale riguardo alla presidenza della delegazione italiana all'Onu
G. Lupis (Psdi)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
   
Rapporti fra Governo Parlamento G. Gioia (Dc)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
 
Ricerca Scientifica
P. Bucalossi (Pri)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
Coordinamento delle iniziative per la ricerca scientifica e tecnologica

G. Pieraccini (Psi)
(14 mar - 23 nov)
Mario Pedini (Dc)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)

Riforma Pubblica Amministrazione

S. Gava (Dc)
(1972 26 giu - 14 mar 1974)
Organizzazione della pubblica amministrazione

L. Gui (Dc)
(14 mar - 23 nov)
F. Cossiga (Dc)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Problemi relativi all'attuazione delle Regioni
  Problemi relativi alle regioni

T. Morlino (Dc)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)s

M. Toros (Dc)
(1973 7 lug - 23 nov 1974)
Beni culturali e ambiente
C. Ripamonti (Dc)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)
G. Lupis (Psdi)
(14 mar - 23 nov)
G. Spadolini (Pri)
(23 nov - 13 dic)

 

Ambiente
A. Corona (Psi)
(1973 7 lug - 14 mar 1974)

Repubblica Italiana

Gennaio
, Roma, nel rapporto annuale per il 1973, inviato a Londra, l'ambasciatore inglese sir Patrick Hancock scrive:
«La politica estera italiana è difficile da decifrare. Il suo obiettivo, infatti, consiste nel sostenere relazioni amichevoli con la maggior parte delle nazioni. Questa tendenza a coltivare amicizie e a evitare di farsi dei nemici si è concretizzata nel 1973 attraverso un numero eccezionalmente alto di visite di Stato all'estero. […]
Sono convinto che la Farnesina punti ancora una volta mettere in campo una sua strategia politica speciale nel Mediterraneo
».
E lo conferma, a suo dire, il fatto che «gli ultimi governi italiani sono stati inclini ad avere un atteggiamento amichevole verso gli arabi, con i quali Roma ha forti scambi commerciali».
Anche se l'ambasciatore muove genericamente le sue accuse alla «politica estera» italiana, in realtà il suo bersaglio è preciso: A. Moro. È lui:
- il motore dell'attivismo italiano nel Mediterraneo,
- il fautore della linea filoaraba,
- l'interlocutore privilegiato del leader comunista E. Berlinguer che, forte di quella sponda moderata, lancia la sua proposta di un «compromesso storico» tra comunisti, socialisti e democristiani.
Per gli inglesi, quindi, A. Moro è decisamente più pericoloso di E. Mattei perché non è un manager di stato che condiziona la politica ma rappresenta nientemeno che il potere polticio che si identifica con gli interessi nazionali italiani, li persegue con determinazione e con quel pizzico di cinisimo che è insito nella ragion di Stato.
[In effetti, proprio in questi mesi, in un clima di eccellenti relazioni con il mondo arabo, A. Moro sigla il più segreto dei suoi patti – sarà rivelato molti decenni più tardi con il nome di "lodo Moro": cioè un'intesa con le organizzazioni palestinesi, volta a impedire azioni terroristiche in territorio italiano, in cambio di una sostanziale immunità per il traffico d'armi e per l'allestimento di basi logistiche in Italia.]
13, Verona, nell'ambito dell'inchiesta sulla "Rosa dei venti" viene arrestato il col. Amos Spiazzi.
Indiziato di reato il col. Rolando Dominioni, comandante dell'Ufficio guerra psicologica presso il comando Nato di Verona.
Contro il gen. Francesco Nardella, fuggito in Olanda, viene spiccato un mandato di cattura.

Il sindacalista della Cisnal, Roberto Cavallaro (anch'egli presente nel dossier di Giampaolo Porta Casucci), comincia a parlare dell'esistenza di una sedicente "organizzazione X" che avrebbe gestito vari gruppi terroristici di destra e persino di sinistra. L'obiettivo non sarebbe stato un golpe (come veniva fatto credere alla manovalanza fascista) ma di alimentare una strategia di tensione permanente nel Paese in modo da rafforzare il potere esecutivo. Tale struttura, egli dice, è come un "Sid parallelo" che con la piena consapevolezza del vertice del Sid, agisce clandestinamente accanto al servizio segreto ufficiale.
[In un successivo memoriale affermerà che tra i finanziatori dell'organizzazione vi sarebbe stato il banchiere Michele Sindona e che il vero beneficiario dell'azione dei movimenti eversivi sarebbe stato G. Andreotti.
"Rosa dei venti" è il nome di uno dei vari gruppi di estrema destra che vengono usati dall' "organizzazione X".
Al vertice di detta organizzazione vi sarebbero stati 87 ufficiali dei vari corpi dell'esercito e dei servizi di sicurezza e vi sono stati collegamenti con ufficiali destinati ad essre bruciati; uno di questi è Amos Spiazzi che faceva da tramite tra il gruppo operativo e quello dirigenziale.]

Scoppia lo "Scandalo petroli", decapitata la dirigenza Enel, avviso di garanzia anche ai segretari amministrativi Dc, Psi, Psdi, Pri
Fondi neri dell'Enel venivano versati ai partiti di governo per frenare la politica energetica in chiave nucleare.
Ugo La Malfa abbandona il ministero del Tesoro per contrasti col ministro del Bilancio (Psi).
La campagna per il referendum antidivorzio si fa vivace, numerosi intellettuali cattolici sottoscrivono un appello per il NO.

Roma, lo stesso mese, all'ambasciata inglese arrivano voci sulla preparazione di un colpo di stato da parte dell'Esercito o dell'Arma dei carabinieri.

Febbraio
8
, la polizia arresta l'editore trevigiano Giovanni Ventura e il procuratore legale Franco Freda, capi della cellula eversiva veneziana;
11
, Meda, viene rapito Enrico Fazio Longhi, sedicenne, figlio di Aldo Longhi, industriale del mobile;
[sarà rilasciato il 17 aprile alla periferia di Milano, dopo il pagamento di un ingente riscatto].
12, Marghera (Venezia), nella notte vengono incendiate le auto di alcuni dirigenti della Montedison.
27, Roma, il corrispondente del «Times», Peter Nichols, incontra a pranzo l'avv. Anselmo Crisafulli, siciliano.
[Negli anni Cinquanta, legale di G. Pisciotta.
Negli anni Sessanta, legale del gen. dei carabinieri G. De Lorenzo.
Ora legale del boss mafioso L. Leggio [Liggio].]
Il giornalista inglese invia immediatamente una lunga informativa (su carta intestata «The Times», Largo Chigi 9, Roma) a un suo vecchio amico dell'ambabsciata inglese di Porta Pia, William Rees-Mogg, e gli confida che tra i casi di cui si è occupato in passato «ci sono delle connessioni» perché i carabineri hanno avuto un ruolo nel presunto assassinio di S. Giuliano nel 1950, il cui esecutore materiale con ogni probabilità è L. Leggio [Liggio] e non G. Pisciotta
Lo informa, inoltre, che esistono dei piani per un colpo di stato «appoggiato dalL Vaticano e dall'Arma». Il golpe farà leva sull'ondata emotiva provocata in tutto il paese dallo scandalo petroli.
«Il golpe prenderebbe forma di un appello pronunciato dal presidente Leone con l'obiettivo di sospendere temporaneamente le istituzioni repubblicane. Si spiegherebbe così all'opinione pubblica che la pulizia era necessaria, affidando all'Arma il compito di mantenere l'ordine».
Ma perché l'avv. Anselmo Crisafulli riferisce notizie così segrete a un prestigioso giornalista che, in teoria, potrebbe pubblicarle direttamente sul «Times?
È una richiesta di appoggio o un avvertimento del tipo «Sappiamo cosa state preparando, voi inglesi»?.


Marzo
3, Roma, l'ambasciatore inglese sir Patrick Hancock invia la lettera di Peter Nichols a Londra, aggiungendo un suo commento secco: «Non vi sarà alcun golpe».
4, Venezia, tre briganti armati e mascherati fanno irruzione nella sede della Cisnal, legano gli impiegati e si impossessano di schedari e documenti.
15M. Rumor dimette il mandato, riceve un nuovo incarico e forma il suo V governo, Dc-Psi-Psdi, col sostegno esterno del Pri.

Intanto (tra la primavera e l'estate) si sta preparando un complotto. Se ne accorge il governo italiano che – attraverso il suo ministro della difesa, G. Andreotti, e dell'Interno, P.E. Taviani – trasmette al giovane Luciano Violante, giudice istruttore di Torino, un voluminoso dossier su E. Sogno.
Assieme al pm Vincenzo Pochettino, il magistrato indaga proprio sul giro delle amicizie piemontesi del principe J.V. Borghese. E nelle carte ricevute da Roma c'è quanto basta per ordinare l'arresto di E. Sogno.
Il giudice istruttore Luciano Violante accusa E. Sogno di aver organizzato un «golpe bianco» che dovrebbe scattare proprio alla fine di agosto di quest'anno, per instaurare una repubblica presidenziale di stampo gollista.
Assieme a E. Sogno finiscono sotto inchiesta:
. Randolfo Pacciardi, ex ministro della Difesa,
. Enrico Martini [Mauri] (e altri uomini della "Franchi"),
. Luigi Cavallo, il «cliente» dell'IRD (Information Research Department),
. Carlo Fumagalli, ex membro dei "Gufi" (un gruppo di agenti segreti inglesi durante la guerra) ed ora a capo delle Sam (Squadre d'azione Mussolini), un'organizzazione paramilitare neofascista, sorta nell'immediato dopoguerra.
Attorno a E. Sogno scatta immediatamente una rete protettiva per bloccare l'inchiesta di Luciano Violante e Vincenzo Pochettino.
[L'inchiesta viene trasferita a Roma e si concluderà con il proscioglimento degli imputati. Vincenzo Pochettino finirà nel dimenticatoio mentre Luciano Violante sarà per molti anni bersaglio di campagne infamanti orcherstrate dallo stesso E. Sogno e dai suoi amici. Lo dipingeranno come un inquisitore stalinista mosso unicamente da un interesse politico.
Undici anni dopo Luciano Violante avrà la sua rivincita quando verrà pubblicato: E. Sogno (con Aldo Cazzullo), Testamento di un anticomunista, Mondadori 2000 (più tardi: Sperling & Kupfer, Milano 2010).
E. Sogno non solo ammetterà di aver organizzato un golpe per impedire ai comunisti di andare al governo. Ma fornirà anche tutti i dettagli del piano, una serie di «discussioni su questo argomento […] con McCaffery». Ossia con John McCaffery, il rappresentante del Soe (Special Operations Executive) in Svizzera tra il 1941 e il 1945.]

Aprile
17,
dopo lo scandalo petroli si vota la legge per il finanziamento pubblico ai partiti.
18, Genova, le Br alzano il tiro e rapiscono il giudice Mario Sossi, pubblico ministero nel processo contro il "Gruppo XXII Ottobre", accusato del rapimento Gadolla e di una sanguinosa rapina in città.
23, a 5 giorni dal rapimento le Br diffondono una foto di Sossi che chiede il blocco delle indagini. La richiesta è accolta dal procuratore capo.
27, Trieste, un ordigno esplosivo danneggia le scuole slovene nel quartiere San Giovanni.

Maggio
2
, Padova, una bottiglia molotov viene scagliata contro l'abitazione di Aldo Fais, il magistrato al centro delle polemiche dell'estrema destra.
7, si svolge la votazione per il referendum (voluto dalla Dc) sul divorzio (in vigore dal 1° dicembre 1970) in un clima turbato dall'asprezza della campagna e dai gravi avvenimenti del mese. 
Pli: 
in coerenza con la sua tradizione laica, il partito nel referendum per il divorzio si schiera a favore.
L'Italia dice NO all'abrogazione del divorzio.
[Nel 1970 Gabrio Lombardi – fratello del gesuita p. Riccardo Lombardi «il microfono di Dio» – presidente del "Comitato per il referendum sul divorzio" riesce a far raccogliere le firme necessarie (1.370.134), e polemizzando in molti casi con la Democrazia Cristiana, accusandola di scarsa incisività (ed ottenendo l'appoggio esplicito del solo A. Fanfani).
Contro l'introduzione del divorzio e a favore dell'indissolubilità anche civile del matrimonio si esprime anche il noto giurista, studioso del processo civile, Salvatore Satta.
Molteplici sono le prese di posizione di Gabrio Lombardi in merito: in particolare è da ricordare la definizione che dà del divorzio, "una variante dell'harem diluita negli anni".

Il suo impegno deciso prosegue anche quando alcuni cattolici democratici si esprimono contro l'abrogazione della legge e il referendum. Al suo fianco si schierano nella campagna contro il divorzio diversi intellettuali e politici anche non cattolici, tra i quali, oltre a Salvatore Satta, Sergio Cotta, Augusto del Noce, Carlo Felice Manara, E. Medi, Giorgio La Pira, Alberto Trabucchi, Giambattista Migliori e Lina Merlin.
1974, il referendum sul divorzio si conclude con la vittoria dei NO all'abrogazione della legge Fortuna-Baslini.]
12
, col referendum sul divorzio la Dc subisce una dura sconfitta:
- divorzisti (favorevoli alla legge Fortuna-Baslini): 19.093.929 voti;
- antidivorzisti: 13.188.184 voti.
Le Br chiedono uno scambio fra il giudice Mario Sossi e i detenuti appartenenti al "Gruppo XXII Ottobre".
Alessandria, scoppia una grave rivolta nel carcere che si conclude con la morte di 5 ostaggi e due detenuti.
Le Br rendono nota la condanna a morte del giudice Mario Sossi.
Il giudice Mario Sossi viene liberato, senza aspettare lo scambio coi detenuti.
27, Trieste, arriva in prefettura la segnalazione della scomparsa di un ingente quantitativo di armamenti da una cava situata in località Sistiana (sempre nel comune di Aurisina) di proprietà di tale Bruno Vidorno. Sono spariti:
- 400 detonatori di fabbricazione iugoslava,
- 250 detonatori elettrici,
- 450 accendini per miccia,
- 1 esploditore.
28, Brescia, piazza della Loggia: durante una manifestazione sindacale scoppia una bomba a opera, pare, della destra. Otto i morti. Imponenti manifestazioni in tutta Italia. Ai funerali contestato il capo dello Stato e del governo. I responsabili non saranno mai individuati.
[Incarcerato con la gravissima imputazione di essere coinvolto nella progettazione della strage, è Andrea Arcai, figlio del magistrato bresciano Giovanni Arcai che sta svolgendo l'inchiesta sul Mar (Movimento di azione rivoluzionaria). Tra coloro che materialmente hanno accusato il giovane vi è anche il generale dei carabinieri Francesco Delfino, finora il principale collaboratore del magistrato nell'inchiesta citata.
Il giovane sarà completamente assolto sin dalla fase istruttoria.
Sono coinvolte anche le Sam (Squadre d'azione Mussolini).]

Pochi giorni dopo un tal ing. Federico Zaccaria, proprietario di una cava in quel di san Pelago, piccola frazione a due passi da Aurisina, denuncia un furto di esplosivo che sarebbe avvvenuto a fine maggio.
[Non c'è prova comunque che questa sparizione di materiale abbia qualche relazione con la strage di piazza della Loggia.]


Giugno
Roma, al ministero dell'Interno – al posto dell'organismo informativo "Ufficio affari riservati" – si forma l'Ispettorato antiterrosimo, guidato dal questore Santillo.
Il gen. Alberto Dalla Chiesa ha già avviato l'organizzazione di un nucleo antiterroristico.
5, raccolte le informazioni date a febbraio dal sindacalista della Cisnal, Roberto Cavallaro, il giudice padovano Giovanni Tamburino invia una missiva al presidente della Repubblica (nonché capo delle forze armate) G. Leone, per informarlo che «da varie fonti probatorie è stata indicata l'esistenza di una organizzazione occulta composta da elementi delle forze armate in palese contrasto con la Costituzione».
Trieste, di primi del mese, durante un servizio di appostamento predisposto dall'Arma proprio nella zona delle grotte del Carso viene accertato che, in una grotta sita nella zona di San Pelagio, si sono recati estremisti di destra che hanno lanciato al suo interno delle bottiglie incendiarie.
6, durante uno di questi appostamenti, per ragioni ritenute del tutto accidentali, il carabiniere Claudio Bojan rimane ucciso da un colpo d'arma da fuoco partito dall'arma di un commilitone.
[Come da informativa inviata in seguito dalla Legione dei carabinieri di Trieste al prefetto, sempre in relazione all'interrogazione parlamentare del deputato Albino Skerk.
L'ucciso è uno dei carabinieri che nel febbraio 1972 avevano avuto il compito di recuperare i materiali dal "Nasco" di Aurisina impedendo al cap. Crescenzo Zazzaro, su ordine superiore, di prendere materialmente visione del contenuto.]
17, Padova, incursione della Br nella sede provinciale del Msi. Vengono ammazzati due militanti, Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci.
18, Verona, l'auto di un redattore de «Il Gazzettino» viene distrutta da un attentato incendiario.

Trieste, gli stessi giorni, sul «Meridiano di Trieste» si parla dell'esistenza di particolari esercitazioni militari da parte di estremisti di destra «in parte forse venuti da fuori» sull'altopiano dell'Aurisina.

Sardegna, elezioni regionali, calo Dc, avanzata delle sinistre.



Milano, il giornalista del «Corriere della Sera» Zicari, afferma di aver indicato la pista anarchica all'indomani della strage di piazza Fontana, perché collaboratore del Sid.
Indro Montanelli fonda il «Giornale nuovo», rivolto all'opinione pubblica moderata.
26, nei pressi di Bergamo i carabinieri scoprono in una cartiera sacchi di corrrispondenza venduta come carta da macero… cse centinaia di raccomandate.


Roma, lo stesso mese, tre deputati del Pci:
. Lorenzo Menichino,
. Mario Lizzero,
. Albino Skerk (nativo di Aurisina),
presentano alla Camera un'interrogazione parlamentare proprio per chiedere venga fatta chiarezza su quanto accade nel Carso goriziano. Chiedono perdipiù al ministro della Difesa, G. Andreotti, e al ministro dell'Interno, P.E. Taviani, se siano a conoscenza che l'area di Aurisina è «quotidianamente frequentata da un rilevante numero di uomini e mezzi motorizzati».
Ufficialmente l'interrogazione non riceve risposta, ma P.E. Taviani sollecita un chiarimento sulla vicenda alle locali forze di sicurezza.
[Di questi strani movimenti di uomini e mezzi ben si ricorderanno – in una trasmissione televisiva dedicata a "Gladio" nell'autunno 1990 – gli abitanti nella zona.]

Lo stesso mese, un rapporto riservatissimo sui fatti di Bolzano tra il 1961 e il 1964, stilato dal caposervizio del Comando generale della Guardia di finanza, col. Salvatore Florio, viene inviato al Ministero dell'Interno-Ispettorato generale per l'Azione contro il terrorismo.
[Il rapporto fa riferimento ad una misteriosa fonte F/6 dai trascorsi nell'estrema destra.
La stessa fonte F/6 ha aggiunto di aver già riferito tali notizie ad un certo Bucari (poi identificato come l'agente di polizia Costantino Bucali) della squadra politica della Questura di Bolzano il quale non avrebbe preso alcun provvedimento nei confronti del gruppo "Ordine Nuovo".
Vedi: sentenza ordinanza G.I. dr. Carlo Mastelloni RG. 318/1987.]

Roma, lo stesso mese, in un'informativa interna preparata dal funzionario inglese C.M. James, questi registra un certo allarmismo trasmesso a Londra dagli americani circa l'eventualità di un golpe in Italia.
«Dobbiamo essere sicuri che non ci sfugga alcuna informazione segreta. Siamo in grado di capire cos'è che preoccupa gli americani? Ritengo si tratti di un miscuglio di analisi politiche e di informazioni provenienti dalla CIA».
[Forse anche al Foreign Office non sono al corrente dei movimenti di E. Sogno e degli uomini della rete "Franchi". Lo stesso funzionario è colto dal dubbio che gli sia sfuggito qualcosa proprio da sotto il naso.]



Luglio
, Bolzano, due ordigni danneggiano seriamente la sezione del Msi.
14, nasce il Pdup, nuova formazione politica nata dal «Manifesto» e dalla corrente ex-Psiup di Foa.
18, Trieste, il prefetto Antonio Di Lorenzo invia una missiva a P.E. Taviani per informarlo che, a parte il ritrovamento di tre contenitori metallici con all'interno degli armamenti avvenuto ad Aurisina nel febbraio 1972, nella zona non sono mai stati ritrovati altri depositi bellici, né vi è stata sparizione di esplosivo.
[Il prefetto però ricorda male:
- 1970: furto alla ditta Avianese compiuto da Vincenzo Vinciguerra;
- 27 maggio scorso: furto dalla cava situata in località Sistiana.]
19, Padova, nell'ambito dell'inchiesta sulla "Rosa dei Venti", Gianfranco Bertoli riceve un avviso di reato.
[L'istruttoria sarà unificata a Roma con le indagini sul fallito "golpe Borghese".]



Agosto
4,
S. Benedetto Val di Sambro (Bo), bomba sull'Italicus, espresso Monaco-Roma, 12 morti, 48 i feriti.
L'attentato viene attribuito alle trame nere, ma i responsabili non saranno mai individuati.
14, Buenos Aires, Guido Giannettini, l'agente del Sifar e giornalista, imputato per la strage di piazza Fontana, si consegna alle autorità.
[Il processo si farà a Catanzaro. Intanto scadono i termini e Franco Freda e Giovanni Ventura sono messi in libertà. Prima della sentenza della Corte, che li condanna all'ergastolo, i due riescono a fuggire da Catanzaro, mentre Guido Giannettini viene trasferito al carcere speciale di Nuoro].
Il ministro dell'Interno P.E. Taviani afferma:«Ho la certezza che non solo la matrice ideologica, ma l'organizzazione sovversiva vada cercata a destra».

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[Il "golpe bianco" di E. Sogno dovrebbe scattare proprio ora:
contando sulla disponibilità del capo dello Stato (o costringendolo, senza tanti complimenti), E. Sogno e i suoi amici ottengono dal presidente della Repubblica Giovanni Leone lo scioglimento delle Camere e la formazione di un governo provvisorio, presieduto da Pacciardi e formato da militari e civili, che impongono una riforma presidenzialista della Costituzione. È pronta anche la lista dei ministri. Quasi tutti anglofili. Oltre allo stesso E. Sogno:
. Manlio Brosio, ex segretario generale della Nato,
. Eugenio Reale, ex comunista e sodale di Renato Mieli,
. Giano Accame,
. Ivan Matteo Lombardo,
. Alberto Li Gobbi (nel frattempo diventato generale dei carabinieri),
. Luigi Durand de la Penne, ex incursore della X Mas poi eletto in parlamento nelle file del Pli,
. ecc. .
Reparti e uomini pronti ad agire:
- Regione militare Sud, il comandante;
- Regione militare centrale, il vicecomandante e il capo di S.M.;
- Arma dei carabinieri, il vicecomandante;
- Divisione carabinieri Pastrengo, il comandante;
- Legione carabineri di Roma, il comandante;
- Brigata paracadutisti a Livorno, il comandante;
- Divisione Folgore, il comandante;
- Marina, il capo di S.M. generale;
- Aeronautica, il capo di S.M. generale;
- Guardia di Finanza, il generale comandante;
- Scuola di guerra, il generale comandante.
Senza contare gli ufficiali di grado inferiore.
In grandissima parte gente che servì il regime fascista durante il Ventennio, poi la Rsi (Repubblica sociale italiana).
Tutti infine riciclati negli apparati italiani e britannici.
[Mario José Cereghino-Giovanni Fasanella, Il Golpe Inglese, Chiarelettere 2014.]

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Settembre
Pinerolo (To), Renato Curcio e Alberto Franceschini, capi delle Br, sono arrestati grazie a un infiltrato del gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa detto "Frate mitra".
Roma, il deputato Albino Skerk, insoddisfatto della mancata risposta all'interrogazione parlamentare di giugno, presenta un'altra interrogazione chiededo venga fatta chiarezza sulla presenza «di elementi di estrema destra provenienti da Trieste e da altre località […] nelle cave esistenti presso i villaggi di Prepotto e San Pelagio».
L'interrogazione rimane ancora una volta senza risposta, ma stavolta P.E. Taviani chiede delucidazioni direttamente all'Ispettorato antiterrosimo sorto a giugno.
16, Padova, una bottiglia molotov viene scagliata contro la libreria di Franco Freda: due clienti riportano ustioni.

Ottobre
3
, si dimette il "governo Rumor".
14
, Trieste, il comandante del gruppo carabinieri, col. Alessandro Marzella, invia un appunto all'Ispettorato antiterrosimo sostenendo che le voci inerenti l'esistenza di addestramenti militari nel territorio di Aurisina sono infondate.

L'ambasciatoe inglese incontra P.E. Taviani per chiedergli dei chiarimenti. Egli spiega che ora il pericolo vero è rappresentato dai neofascisti, mentre il Pci berlingueriano ha subito un' «evoluzione», in parte determinata dai cambiamenti in atto nella politica estera dell'Urss, tutta presa dal processo di distensione con gli Usa. I sovietici, insomma, non sono al momento favorevoli «alla presa del potere da parte dei comunisti in Italia. Ecco perché il Pci dimostra un maggiore equilibrio».

Lo stesso mese il giudice padovano Giovanni Tamburino, anche sulla base delle parole del sindacalista della Cisnal, Roberto Cavallaro, il clamoroso arresto del gen. Vito Miceli, capo del Sid (Servizio informazioni difesa) ritenendolo uno tra i responsabili della creazione di un simile organismo.
[Alal fine dell'anno però, un pronunciamento della Cassazione (fortemente richiesto dalla procura di Roma) sottrarrà l'indagine a Giovanni Tamburino unificandola a quella sul "golpe Borghese" condotta dal pubblico ministero romano Claudio Vitalone (futuro senatore Dc in quota andreottiana).
Di lì a poco, il caso "Rosa dei venti" che inizialmente sembrava promettere sviluppi clamorosi, si sgonfierà, chiudendosi definitivamente a fine 1978.
Dopo che gli è stata tolta l'indagine, Giovanni Tamburino accusa apertamente la procura di Roma di essere composta da «affossatori di indagini», che hanno sottratto «delicati procedimenti al loro giudice naturale». Altrettanto dura sarà la replica dei magitrati della capitale i quali sosterranno che il giudice padovano ha scambiato «una truffa per una trama nera».]


La Fiat pone in cassa integrazione 65.000 operai. Il sindacato trova un accordo: settimana ridotta da 40 a 22 ore.
Nel mese si svolgeranno numerosi scioperi sui temi dell'occupazione del punto unico di contingenza e del minimo salariale.
Colpito da mandato di cattura Michele Sindona fugge e si rifugia negli Usa.
Altri arresti fra le Br. Compaiono sulla scena i Nap (Nuclei armati proletari) che rapiscono un industriale e uno studente con lo scopo di autofinanziarsi.
Il gen. Miceli, capo del Sid fino a due mesi addietro, è arrestato per cospirazione contro lo Stato in merito all'inchiesta sul tentato golpe di Junio Borghese.
Psi: i socialisti si limitano a concedere al governo Dc-Pri (Moro) un appoggio parlamentare sempre più tiepido;

27, Milano, G.I. dr. D'Ambrosioi (RG. 874/74) sentenza ordinanza contro Franco Freda e altri.
[Strage di piazza Fontana.]

Novembre
Roma, grande mobilitazione femminista intorno ai temi del nuovo codice di famiglia.
23, nuovo governo Moro, il IV, un bicolore Dc-Pri con l'appoggio esterno Psi-Psdi.

Dicembre
17
, Venezia, una gragnola di colpi di arma da fuoco viene esplosa da alcuni sconosciuti contro la porta del garage del procuratore della Repubblica Ennio Fortuna.
L'economista Paolo Sylos Labini si dimette dal "Comitato scientifico per la programmazione" in seguito alla nomina a sottosegretario del bilancio di Salvatore Lima, indagato dalla magistratura.
28, Venezia, il giudice Felice Casson sequestra a Marcello Soffiati di "Ordine Nuovo" alcuni documenti che fanno emergere il ruolo avuto dalla CIA nell'addestramento dei neofascisti italiani.
30, Casal Boscone (Milano), nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Brescia sul cosiddetto Mar (Movimento di azione rivoluzionaria) dell'ex partigiano bianco Carlo Fumagalli, la polizia giudiziaria, su disposizione del magistrato Giovanni Arcai, perquisisce l'abitazione di un tale Pietro Cattaneo.
Il suo nome, infatti, compare nell'agenda telefonica di uno dei principali imputati del magistrato, l'avv. Adamo degli Occhi, milanese. Anche se questa perquisizione si rivela infruttuosa, spunta un centinaio di documenti inediti nei quali si parla diffusamente di una "segretissima" rete clandestina armata che nell'immediato dopoguerra aveva fatto capo a un'associazione cattolica chiamata Maci (Movimento avanguardista cattolico italiano) attiva in Lombardia fino almeno a tutti gli anni Cinquanta.
Tra le altre cose vi sono, in queste carte, indicazioni dettagliate per la preparazione di esplosivi, descrizione sui metodi più efficaci per far saltare linee ferroviarie, ecc. nonché numerose informative inerenti il cosiddetto apparato militare del Pci.
Pietro Cattaneo era stato il comandante di questa organizzazione.
[Questo materiale, fin d'ora allegato agli atti dell'inchiesta di Giovanni Arcai, nonostante il suo innegabile rilievo storico, rimarrà per anni quasi del tutto ignorato.
Peraltro, nel marzo 1975, in seguito a una controversa vicenda in cui viene coinvolto il figlio Andrea Arcai – strage di piazza della Loggia a Brescia 28 maggio 1974 –, l'inchiesta sul Mar sarà tolta al magistrato bresciano e da quel momento sui documenti di Pietro Cattaneo scenderà una sorta di strano oblio generalizzarto.
La ragione di ciò – come sosterrà diversi anni dopo lo stesso magistrato – sarebbe dovuta al fatto che da questi documenti emerge in modo chiaro l'esistenza di una rete di militanti armati facente capo alla Dc, nonché una precisa descrizione dell'apparato militare del Pci.
Per questo, entrambi i partiti riterranno opportuno silenziare la vicenda.]

1974, in Italia viene costituita la DIGOS (Divisione investigazioni generali e operazioni speciali) organo periferico dell'Ispettorato antiterrorismo; in sede locale le sono attribuiti compiti di attività informativa per la sicurezza dello Stato e di prevenzione e repressione del terrorismo. 

Elezioni regionali in Sardegna.
1974
PARTITI
Riferimento: Elezioni politiche 1972
Seggi
Camera Senato
Dc (Democrazia cristiana)

- Segretario:
. A. Forlani 09.11.1969 - 18.06.1973)
. A. Fanfani (18.06.1973 Decade il 22.07.1975 in Consiglio Nazionale)
- Capo del gruppo parlamentare: ? (?-?)


Pli (Partito liberale italiano)
-
Pri (Partito repubblicano italiano)
- Segretario: U. La Malfa (1965-75)
Pr (Partito radicale)
-
Svp (Südtiroler Volkspartei - Part. popolare sudtirolese)    
-
Totale    
Pci (Partito comunista italiano)    

- Presidente: L. Longo (1973-?)
- Segretario: E. Berlinguer (1973-?)

Psi (Partito socialista italiano)    
-

Psdi (Partito socialista democratico italiano)    
-
Totale    
Msi (Movimento sociale italiano)    

-

Totale    
Totale Seggi    
Note:

 

 

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CALABRIA

1974

Costruzione del porto di Gioia Tauro.

I mafiosi imprenditori sono riusciti ad avere la meglio nella competizione per i subappalti assicurandosi la gestione diretta del 70% di questi ed il controllo indiretto del resto tramite una tangente dell'8% sull'importo di ciascun subappalto eseguito dalle imprese non mafiose.
La ricostruzione di tutti i pagamenti ufficiali eseguiti dai due consorzi di grandi imprese appaltanti (COGITAU e TIMPERIO SpA) agli autotrasportatori effettuata dal giudice Cordova permette di indivduare una caratteristica rilevante della dinamica della mafia imprenditrice: l'ordine e la stabilità interni a quest'ultima vengono raggiunti quando la gerarchia del potere economico viene a coincidere con la gerarchia del prestigio e del potere militare vigente tra le unità costitutive. La pax mafiosa che ha contrassegnato i lavori di costruzione del porto di Gioia Tauro può essere spiegata con la tabella seguente:

Importo dei subappalti per autotrasporti affidato a ciascuna cosca
 
Importo
(Mni di lire 1974-75)
%
Piromalli
1.384
55
Mammoliti-Rugolo
456
18
Crea
236
9
Pesce
180
7
Avignone
117
5
Mazzaferro
77
3
Sigilli
28
1
Franconieri
25
0,9
Bruzzì
23
0,9
Totale
2.526
100
     
Fonte: Ord. di rinvio a giudizio del processo contro P. De Stefano + 59, 1978.


scandalo SIFAR

1974

Il ministro della Difesa G. Andreotti impartisce le necessarie disposizioni per la distruzione dei 34mila dei 157mila fascicoli del Sifar decisa dal Parlamento già il 4 marzo 1971. L'appuntamento è fissato per il 9 e il 10 agosto nell'impianto di incenerimento dell'aeroporto Leonardo Da Vinci.
Sono presenti il col. Antonio Viezzer, incaricato da Gian Adelio Maletti approdato nel frattempo ai vertici dei servizi di sicurezza, e il Procuratore generale militare Enrico Santacroce… che firma l'ennesima farsa.
Qualche anno più tardi il contenuto di quei fascicoli sarà trovato in mezzo alle carte del venerabile maestro della Loggia P2, Licio Gelli.

Fonti:
- varie;
- Gabriele Coltro «Il Gazzettino», 1.11.1997;



Sid

1974

Ottobre
30
, il gen. Vito Miceli (a capo del Sid dal 1970) viene arrestato; (pag. 154)

Fonti:
- Camilla Cederna, Giovanni Leone - Feltrinelli 1978, I ed..









OVEST
-
-
-
-

1974

-

 


 

DOMINION OF CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).
Nel 1841, con l'Act of Union sono stati nominati due primi ministri ma Canada Est e Canada Ovest continuano ad andare ognuna per la sua strada. Il sistema dura ben 25 anni (1842-67).
Nel 1867, 1° luglio, nasce ufficialmente la confederazione: Dominion of Canada.]
Dal 1931, nonostante lo «statuto di Westminster», in pratica il Foreing Office britannico continua a rappresentare il Dominion in quasi tutte le nazioni del mondo e formalmente i canadesi continuano ad essere cittadini britannici, fino all'approvazione della legge sulla cittadinanza nel 1946.
Dal 1° gennaio 1947, in base al Canadian Citizenship Act, i canadesi diventano a pieno titolo cittadini del loro paese.
Governatore generale
Daniel R. Michener
(1967 - 1974)
Jules Léger
(1974 - 1979)
Primo ministro
Pierre E. Trudeau
I
(1968 apr - 1974)
[liberale]
Pierre E. Trudeau
II
(1974 lug - 1979)
[liberale]
Ministro degli Esteri
-

1974
Gennaio
Pierre E. Trudeau si dimostra particolarmente abile nel controllare il meccanismo parlamentare provocando il ritiro dell'appoggio dello NDP (New Democratic Party) con la presentazione di un bilancio che contiene facilitazioni fiscali per le grandi industrie;
una volta sciolto il Parlamento vengono indette nuove elezioni;

Luglio
8
, si svolgono le elezioni generali;

Elezioni della Camera dei Comuni
 
%
seggi
. Pierre E. Trudeau
[PL (Partito liberale)]
-
141
. R. Stanfield
[PCP (Progressive Conservative Party) (Partito Progressista Conservatore)]
-
95
. ?
[NDP (New Democratic Party) (Nuovo Partito democratico)]
-
15/16
. ?
[CCF (Co-operative Commonwealth Federation) (-), ]
-
?
Totale seggi
 
262

- I liberali ottengono una solida maggioranza.

 

Riconfermato capo di una maggioranza liberale vittoriosa nelle elezioni sul partito conservatore di R. Stanfield (leader dei canadesi di lingua inglese), Pierre E. Trudeau asseconda il progressivo sganciamento del paese dagli stretti rapporti di dipendenza politico-economica dagli USA:
- sia con una serie di misure tendenti a ridurre le partecipazioni straniere nell'industria e a tutelare più da vicino gli interessi nazionali nello sfruttamento e nell'esportazione del petrolio e dei gas naturali canadesi,
- sia con una maggior autonomia di manovra nei rapporti con la Comunità europea e con i paesi socialisti.

Dopo la decisione della Corte Suprema dello scorso anno, il governo federale crea un Office of Native Claims/Bureau des revendications des autochtones che condurrà transazioni economiche e finanziarie di notevole rilievo.

Lo stesso anno viene fondato il NCIC (National Congress of Italian-Canadians), organizzato su base provinciale e particolarmente radicato nell'Ontario con lo scopo di rappresentare a livello nazionale le istanze della comunità facendosi anche promotore di iniziative politiche.
[Nel suo primo periodo di vita si dedicherà prevalentemente a specifiche campagne quali quelle per i soccorsi e la ricostruzione delle zone devastate dal terremoto del Friuli nel 1976 e da quello del 1980 in Campania e Basilicata.]s

 

QUÉBEC
Primo ministro della provincia
Robert Bourassa
(1970 - nov 1976)
[liberale]
Sindaco di Montréal
-
Arcivescovo di Montréal
Paul-Émile Léger
(? - ?)
Arcivescovo di Québec
-

1974
-

 


 

 

ONTARIO
-
-

1974

-

 

 


NEW BRUNSWICK
-
-

1974

-

NOVA SCOTIA
-
-

1974

-

MANITOBA [dal 1870]
-
-

1974

-


BRITISH COLUMBIA [dal 1858]
[nel 1866 ha incorporato l'Isola di Vancouver e dal 1871 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
-

1974

-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
[Dal 1873 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
-

1974

-

 

TERRITORIO DELLO YUKON [creato nel 1898]
Primo ministro della provincia
-

1974

-

 

ALBERTA [creata nel 1905]
Primo ministro della provincia
-

1974

-

 

SASKATCHEWAN [creata nel 1905]
Primo ministro della provincia
-

1974

-

 

TERRANOVA
- 1867-1934, rimane Dominion autonomo.
- 1934-mar 1949, torna allo status di colonia dipendendo interamente dalla Gran Bretagna sul piano politico ed economico;
- 1949, 1 ° aprile, diventa la X provincia del Dominion del Canada.
Primo ministro della provincia
-

1974

-

 

[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 

UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
R.M. Nixon [37°]
(1969 20 gen - 9 ago 1974)
[Pr]
G.R. Ford [38°]
(1974 9 ago - 20 gen 1977)
[Pr]
Vicepresidente
G.R. Ford
(1973 ott - ago 1974)
N.A. Rockefeller
(1974 9 ago - 20 gen 1977)
Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
H.A. Kissinger
(1973 ott - 20 gen 1977)
Ministro del Tesoro
-
Ministro della Difesa
-
Ministro della Giustizia
-
Presidente della Corte Suprema
W.Earl. Burger
(1969 23 giu - 26 set 1986)

1974
Gennaio
-

Lo stesso anno viene emanato il Federal Election Campaign Amendments Act che apporta modifiche al sistema di raccolta dei fondi elettorali ponendo stretti limiti ai contributi per la campagna sia individuali sia collettivi e dando la possibilità al Tesoro di concedere fondi (fino a 5 Mni di dollari) a ogni candidato che sia in grado di raccogliere piccoli contributi in almeno venti stati.

 

Luglio
24
, la Corte suprema impone al presidente R.M. Nixon la consegna dei nastri e documenti relativi all' "affare Watergate";

Agosto
9
, Washington, R.M. Nixon si dimette per evitare l'impeachment (incriminazione);
gli subentra alla presidenza G.R. Ford che nomina alla vicepresidenza N.A. Rockefeller;
[G.R. Ford è pertanto il primo capo dell'esecutivo a entrare in carica senza essere sato eletto né alla presidenza né alla vicepresidenza.]

Settembre
un mese dopo essere entrato in carica G.R. Ford perdona R.M. Nixon per tutti i reati federali che questi ha "commesso o aveva potuto commettere" come presidente.

Ottobre
-

Novembre
in occasione delle elezioni congressuali i repubblicani perdono quattro seggi al senato e la loro rappresentanza alla camera scende a 139, il più basso numero di seggi dal 1936.
[Sono andati a votare solo il 38% degli aventi diritto.]

In accordo con la politica di distensione, G.R. Ford s'incontra a Vladivostok con il leader sovietico L.I. Breznev e si accorda per un ulteriore incontro all'insegna degli accordi SALT (Strategic Arms Limitation Talks).

scandalo Watergate

1974

Aprile
R.M. Nixon tenta di placare i suoi critici pubblicando la trascrizione dei nastri.
[Se questi scritti non sono assolutamente conclusivi a proposito della questione del ruolo del presidente nella vicenda del "Watergate", allo stesso tempo lo danneggiano rendendo pubblici:
- la sua meschinità,
- il suo spirito vendicativo,
- il suo linguaggio volgare.
Da questo momento la posizione del presidente peggiorerà costantemente…

Maggio
l'accusatore speciale del Watergate accusa sia la Northrop sia Tom Jones di aver dato contributi illegali per un ammontare di 150.000 dollari, multando tanto la società quanto Jones per la modesta somma di 5000 dollari ciascuno.
Le rivelazioni sul caso suscitano un vivo interesse in Stanley Sporkin, il capo della divisione incaricata di fare osservare le disposizioni emanate dalla SEC (Securities and Exchange Commission). Proprio ascoltando le testimonianze sui pagamenti segreti in contanti per il fondo di Nixon, Sporkin si rende conto che sta venendo in luce un intero nuovo settore di comportamenti illegali della Northrop.
I membri del consiglio di amministrazione della società incaricano i revisori dei conti di Los Angeles Ernst ed Ernst, con l'aiuto del Premio Waterhouse, di riferire sull' "estensione delle irregolarità amministrative".

Luglio
24
, la Corte Suprema ordina a R.M. Nixon di consegnare tutti i nastri al successore di Archibald Cox quale pubblico ministero speciale, Leon Jaworski;
30, la commissione giudiziaria della camera, che ha organizzato udienze segrete riguardanti l'incriminazione, suggerisce tre capi d'accusa incolpando il presidente di:
- ostruzionismo alla giustizia,
- abuso di potere,
- rifiuto di sottomettersi all'ingiunzione di sequestro della commissione.

Agosto
5
, in accordo con la decisione della Corte Suprema, R.M. Nixon rende pubblico un nastro che contiene informazioni "in contraddizione" – così dice – "con le mie dichiarazioni precedenti". Esso conferma che, per ragioni politiche, egli ha bloccato le inchieste riguardanti l'intrusione nel "Watergate".
Quasi tutti i rimanenti sostenitori di R.M. Nixon ora lo abbandonano.
9, sicuro di essere incriminato, R.M. Nixon si dimette dalla presidenza.
[Va detto comunque che se il sistema costituzionale ha funzionato è stato più per puro caso che per meriti intrinseci: se non fosse per il fatto che R.M. Nixon non ha distrutto i nastri incriminati, non ci sarebbero prove contro di lui!]

Novembre
la relazione della Ernst ed Ernst rivela con abbondanza di particolari le disposizioni per il richiamo da Parigi attraverso William Savy, di denaro contante dal fondo segreto e i pagamenti fatti ad agenti in tutto il mondo. I membri del consiglio di amministrazione della Northrop (rafforzati da tre nuovi membri designati in conseguenza di azioni legali intentate da azionisti) preparano una loro relazione speciale.

Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977.

Ormai molte città, fra cui Chicago, San Francisco e San Jose, eleggono donne alla carica di sindaco.
Quest'anno Ella T. Grasso del CONNECTICUT diviene la prima donna governatore ad essere eletta per proprio diritto.
[Tutte le precedenti donne governatore erano succedute ai rispettivi mariti.]

Scuola: il 92% dei bambini negri del Sud frequentano scuole integrate.
Nel Nord, dove l'esistenza di scuole separate per le due razze è il risultato di una discriminazione abitativa piuttosto che di una legge, il problema si dimostra più difficile da risolvere.

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




FBI
(Federal Bureau of Investigation)
- Direttori: C.M. Kelley (1973-?)

1974
-

 

 

 

CIA
(Central Intelligence Agency)
- Agenzia centrale d'informazione -
- Direttore: William Colby (1973 set-gen 1976)

1974
-

 


 

 

 

[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1974
-

 

[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1974
-

 

[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1974
-

 

[04] - [04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nell'Unione nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.
Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870.]
Governatore
-
-

1974
-

[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
-

1974
-

[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
-

1974
-

[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
-

1974
-

[08] - [01] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
-
-

1974
-

[09] NEW HAMPSHIRE [dal21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
-

1974
-

[10] - [08] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788]- cap. Richmond
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1974
-

[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-

1974
-

[12] - [09] NORTH CAROLINA [dal 21 novembre 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-
-

1974
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[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
-

1974
-

[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
-

1974
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[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
-
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1974
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[16] - [10] TENNESSEE [dal 1° giugno 1796] - cap. Nashville
[Riammesso all'Unione dall'aprile 1866.]
Governatore
-
-

1974
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[17] OHIO [dal 1° marzo 1803] - cap. Columbus
Governatore
-
-

1974
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[18] - [05] LOUISIANA [dal 30 aprile 1812] - cap. Baton Rouge
- 1819, Trattato Adams-Onís: stabilisce il confine con il MESSICO spagnolo: va dal fiume Sabine, nel TEXAS orientale, fino al 42° parallelo (futuro confine settentrionale della CALIFORNIA) e da quel punto, verso ovest, fino al Pacifico.
Governatore
-
-

1974
-

[19] INDIANA [dal 11 dicembre 1816] - cap. Indianapolis
Governatore
-
-

1974
-

[20] - [06] MISSISSIPPI [dal 10 dicembre 1817] cap. Jackson
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1974
-

[21] ILLINOIS [dal 3 dicembre 1818] - cap. Springfield
-
Governatore
-
-

1974
-

[22] ALABAMA [dal 14 dicembre 1819] - cap. Montgomery
[Dal 18 ottobre 1867 sotto la sovranità degli Stati Uniti.]
Governatore
-

1974
-

[23] MAINE [dal 15 marzo 1820] - cap. Augusta
-
Governatore
-
-

1974
-

[24] MISSOURI [dal 10 agosto 1821] - cap. Jefferson City
Governatore
-
-

1974
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[25] - [11] ARKANSAS [dal 15 giugno 1836] - cap. Little Rock
Governatore
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1974
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[26] MICHIGAN [dal 26 gennaio 1837] - cap. Lansing
Governatore
-
-

1974
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[27] - [03] FLORIDA [dal 3 marzo 1845] - cap. Tallahassee
Tra il 1810 al 1813 gli Stati Uniti hanno inglobato la maggior parte della Florida occidentale, la scia costiera che corre da New Orleans a Mobile, ma una buona parte della colonia, unitamente a tutta la Florida orientale, cioè la penisola, resta ancora sotto il dominio spagnolo.
Nel 1819, con il Trattato Adams-Onís è stata completamente ceduta agli Stati Uniti dalla Spagna.
Nel 1868 è rientrata a far parte dell'Unione.]
Governatore
-
-

1974
-

[28] - [07] TEXAS [dal 29 dicembre 1845] - cap. Austin
Governatore
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1974
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[29] IOWA [dal 28 dicembre 1846] - cap. Des Moines
Governatore
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1974
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[30] WISCONSIN [dal 29 maggio 1848] - cap. Madison
Governatore
-
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1974
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[31] CALIFORNIA [dal 9 settembre 1850] - cap. Sacramento
Governatore
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1974
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[32] MINNESOTA [dall'11 maggio 1858] cap. Saint Paul
Governatore
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-

1974
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[33] OREGON [dal 14 febbraio 1859] - cap. Salem
- 1845, alla fine dell'anno i 5000 coloni americani dell'Oregon organizzano un governo provvisorio e chiedono la fine del regime di occupazione comune e l'esclusiva giurisdizione americana.
- 1848, diventa territorio autonomo.
Governatore
-
-

1974
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[34] KANSAS [dal 28 gennaio 1861] - cap. Topeka
Governatore
-
-

1974
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[35] WEST VIRGINIA [dal 19 giugno 1863] - cap. Charleston
Governatore
-
-

1974
-

[36] NEVADA [dal 31 ottobre 1864] - cap. Carson City
[Il 2 marzo 1861 il suo territorio era stato separato da quello dell'UTAH.]
Governatore
-

1974
-

[37] NEBRASKA [dal 1° marzo 1867] - cap. Lincoln
Governatore
-
-

1974
-

[38] COLORADO [dal 1° agosto 1876] - cap. Denver
[Territorio autonomo dal 28 febbraio 1861.]
Governatore
-

1974
-

[39] NORTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Bismarck
Governatore
-
-

1974
-

[40] SOUTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Pierre
Governatore
-
-

1974
-

[41] MONTANA [dall'8 novembre 1889] - cap. Helena
[cap.li: fino al 1865 Bannack, fino al 1875 Virginia City.]
Governatore
-
-

1974
-

[42] WASHINGTON [dall'11 novembre 1889] - cap. Olympia
Governatore
-
-

1974
-

[43] IDAHO [dal 3 luglio 1890] - cap. Boise
[Territorio autonomo dal 24 marzo 1863 con cap. Boise.
Inizialmente, fino al 7 dicembre 1864, la capitale era Lexinton.]
Governatore
-
-

1974
-

[44] WYOMING [dal 10 luglio 1890] - cap. Cheyenne
Governatore
-
-

1974
-

[45] UTAH [dal 4 gennaio 1896] - cap. Salt Lake City
[Territoro annesso nel 1850.
Dal 2 marzo 1861 si è staccato il Territorio del NEVADA.]
Governatore
-
-

1974
-

[46] OKLAHOMA [dal 16 novembre 1907] - cap. Oklahoma City
[Territorio autonomo dal 2 maggio 1890.
Con l'annessione di questo nuovo stato gli indiani sono stati espropriati del loro territorio di riserva "permanente". ]
Governatore
-
-

1974
-

[47] NEW MEXICO [dal 6 gennaio 1912] - cap. Santa Fe
[Territorio autonomo dal 1846.]
Governatore
-
-

1974
-

[48] ARIZONA [dal 14 febbraio 1912] - cap. Phoenix
[Territorio autonomo dal 1863, ma fino al 1886 non ci fu pace con gli Indiani.]
Governatore
-
-

1974
-


[49] ALASKA [dal 3 gennaio 1959] - cap. Juneau
[Territorio autonomo dal 1912.]
Governatore
-
-

1974
-

[50] HAWAII [dal 21 agosto 1959] - cap. Honolulu
[Territorio autonomo dal 7 luglio 1898.]
Governatore
-
-

1974
-


a

 



 
1974
GRANDI ANTILLE
- Presidente del consiglio di stato
F. Castro Ruz
(1959 - 2007)
[capo dello stato e primo ministro]
Partito unico: Partito comunista cubano.
1974
-
Haiti
- Dittatore
Jean-Claude Duvalier [Baby Doc]
(1971 - 1986)
[regime terroristico]
1974
nonostante di idee liberali, assorbite anche durante gli studi negli Stati Uniti, non riesce a introdurre riforme democratiche a causa dell'estrema crisi economica perdurante nel Paese; governa comunque con gli stessi metodi del padre, avvalendosi del suo esercito privato i tontons macoutes (spauracchi) del terrore superstizioso mantenuto con il ricorso al vudu;
- Presidente della repubblica
Joaquín Balaguer
(1966 -1978)
[PRSC (Partido reformista social cristiano), di destra]
[governo dittatoriale]
1974
formalmente nel rispetto della legalità, in realtà facendo ricorso a sistemi polizieschi che svuotano di significato le istituzioni rappresentative, il presidente instaura un governo dittatoriale;
l'opposizione "legale", alquanto eterogenea, si coalizza dal centro-destra alle sinistre intorno alla figura dell'ex presidente Juan Bosch, ma è rappresentata altresì da nuclei guerriglieri ancora embrionali, d'ispirazione castrista;
il presidente viene riconfermato (come nel 1970 e nel 1974), anche se sospettato di brogli elettorali;
- Primo ministro
Michael Manley
(1972 - 1976) I
[PNP]
[PNP (Partito nazionale del popolo), socialdemocratico;]
1974
-


1974
Estados Unidos Mexicanos
(Stati Uniti del Messico)
[repubblica federale]
- Presidente della repubblica federale
Luis Echeverría Alvarez
(1970 - 1976)
[PRI (Partido Revolucionario Institucional)]
- Ministro dell'interno
?
(? - ?)
[dal 1953 è stato concesso il voto alle donne.]

1974
con il nuovo presidente si ha un rinnovato impulso riformatore (rilancio della riforma agraria, perequazione fiscale dei redditi, nazionalizzazione del settore minerario, agevolazioni al credito rurale);




1974
Repubblica dell'America centrale
(1921)
- Presidente
-
1974

-



1974
Guatemala
[formalmente indipendente dal 1847]
- Presidente
C. Araña Osorio
(1970 - 1974)
[estrema destra]
gen. Kjell Laugerud
(1974 - 1978)
[estrema destra]
[fattosi nominare con una prassi extracostituzionale]
1974
al presidente in carica succede il gen. Kjell Laugerud, esponente della coalizione di estrema destra, grazie all'appoggio determinante dell'esercito;


1974
- Presidente
J.M. Lemus
(1957 - ?)
guerra con l'Honduras: (1969-)
1974
il Partido de Conciliación Nacional (conservatore e strettamente legato ai comandi militari) mantiene ininterrottamente la presidenza e il controllo del paese;
cominciano ora ad operare nel paese formazioni guerrigliere di estrema sinistra (Ejercito Revolucionario del Pueblo) che effettuano numerose, e anche clamorose, azioni;

1974
Honduras
- Presidente
gen. O. López Arellano
(1963 - apr 1974)
[Dittatura militare]
-
[dal 1951 il paese è inserito (carta di San Salvador) nella "Organizzazione degli stati dell'America Centrale".]
1974
-
Capitali in fuga

Il giornale «El Panama-America» pubblica il seguente telegramma inviato dal suo ufficio di Tegucigalpa:

«Il gerente della Banca centrale dell'Honduras, Porfirio Zavala, dichiara che il paese deve affrontare una situazione difficile a causa dell'espatrio dei capitali. Coloro che hanno esportato il loro denaro devono assolutamente riportarlo in patria».




[Jean Ziegler, Una Svizzera al di sopra di ogni sospetto, Arnoldo Mondadori Editore Milano 1976]

Belize [Honduras Britannico]
[dal 1964 la colonia britannica gode dell'autonomia interna.]
1974
l'indipendenza, rivendicata dal People's United Party, partito di governo, è ritardata dalle rivendicazioni annessionistiche che sul paese avanzano il Guatemala e il Messico;


1974
- Presidente
Anastasio Somoza [Tachito]
(1967 - ?)
[dal 1937 le forze guerrigliere si oppongono alla dittatura della famiglia Somoza la quale poggia sulla "guardia nacional", una sorta di milizia pretoriana, armata e organizzata dagli Stati Uniti fin dall'insurrezione di A.C. Sandino.]
1974
l'opposizione è rappresentata da una coalizione di partiti clandestini e dal Fronte di liberazione nazionale sandinista, che conduce la lotta armata;

1974
- Presidente della repubblica
J. Figuerres Ferrer
(1970 - 1974)
[riformista]
D. Oduber Quirós
(1974 - ?)
[riformista]
1974
sale alla presidenza un altro riformista, D. Oduber Quirós;

1974
República de Panamá
(indipendente dal 1903)
- Presidente della repubblica
?
(? - ?)
1974

-






1974
- Presidente
M. Pastrana Borrero
(1970 - 1974)
[conservatore]
J. López Michelsen
(1974 - 1978)
[ala "sinistra" dei liberali]
[dal 1966 è attivo nel paese il movimento armato di sinistra FARC (Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia).]
1974
dopo una combattuta campagna elettorale segnata anche da episodi di violenza, viene eletto presidente J. López Michelsen, leader dell'ala "sinistra" dei liberali, che avvia una serie di riforme fiscali e di misure antinflazionistiche.

1974
[dal 1973 il paese è entrato nel "patto andino"]

- Presidente della repubblica

R. Caldera
(1969 - 1974)
[COPEI]
C.A. Pérez
(1974 - 1979)
[AD (Acción democrática)]
COPEI (Comité de organización política electoral independiente)
[cristiano-sociali (conservatori)]
1974
sale ora alla presidenza C.A. Pérez di AD (Acción democrática);


1974
República del Ecuador

- Presidente della repubblica

gen. G. Rodríguez Lara
(1972 - 1979)
[il protocollo di Rio de Janeiro non ha delimitato con precisione la linea di confine, nella zona della cordigliera del Cóndor;
dalla conferenza di Rio de Janeiro il paese dipende sempre più dagli Stati Uniti che hanno ottenuto anche la cessione di basi militari.
dal 1972 comanda una giunta militare.]
1974
-



1974
(Repubblica indipendente dal 1827)

- - Presidente della repubblica

gen. J. Velasco Alvarado
(1968 ott - ago 1975)
1974
il "socialismo militare" statizza gran parte dell'economia del paese, in particolare l'industria petrolifera e quella mineraria, aperte alla partecipazione operaia;


1974

- Presidente della repubblica

col. H. Banzer Suárez
(1971 ago - lug 1978)
[dittatura reazionaria strettamente legata agli USA e al Brasile ]
1974
Gennaio
V. Paz Estenssoro, inizialmente favorevole alla giunta militare, si reca in esilio volontario in Paraguay;

Maggio
con l'accordo per la costruzione del gasdotto Santa Cruz-San Paolo, si rinsaldano i legami con il Brasile;

Luglio
fallito golpe;

1974

- Capo della Giunta militare

gen. A. Pinochet Ugarte
(1973 set - giu 1974)
[dittatura militare]
gen. A. Pinochet Ugarte
(1974 giu - mar 1990)
[il Congresso degli Stati Uniti accerta che la CIA ha finanziato il golpe con 8 Mni di dollari.]
1974
la giunta inizia a restituire le società nazionalizzate ai vecchi proprietari e sebbene la nazionalizzazione delle miniere di rame sia irreversibile concede forti indennizzi alle compagnie statunitensi espropriate e prende misure per facilitare gli investimenti stranieri in altri settori dell'industria mineraria e manifatturiera, del commercio e del credito;

Giugno
26 , il gen. A. Pinochet Ugarte assume ufficialmente la carica di capo dello stato;

Luglio
10, il nuovo capo dello stato costituisce un governo provvisorio composto da 17 ministri, 14 dei quali militari e 3 civili, esponenti dei ceti conservatori;
il tasso d'inflazione raggiunge intanto il 400%; molte industrie sono costrette a cessare l'attività e la disoccupazione, fortemente diminiuta negli anni 1971-73, riprende a salire;
la produzione agricola tende a diminuire e la penuria di generi alimentari favorisce il diffondersi del mercato nero;

1974
[I conflitti etnico sociali oppongono:
- PPP (People's Progressive Party), maggioranza indiana, marxista;
- PNC (People's National Congress), consistente minoranza nera, socialista, al potere dal 1964
- UF (United Force), minoranza bianca.]

- Presidente della repubblica

Forbes Burnham
(? - 1985)
[PNC]
 
1974
L'opposizione rimprovera al presidente gravi violazioni della democrazia.


1974
Suriname
(olandese)
[dal 1954 gli è stata concessa piena autonomia, con lo stato di paese indipendente e a regime di autogoverno nell'ambito dei Paesi Bassi.]

- Governatore

?
(? - ?)
1974
contrasti razziali tra:
- NPK (Alleanza nazionale dei partiti), formazione di maggioranza appoggiata dalla popolazione nera e meticcia, favorevole alla piena indipendenza;
- PRP (Partito riformista progressista), appoggiato dalla popolazione di origine asiatica, che, temendo una politica discriminatoria da parte dei neri, sostiene la continuazione del regime di semidipendenza.



1974
[dal 1946 integrata alla metropoli come dipartimento d'oltremare.]

- Governatore

?
(? - ?)
1974
dal 1966 ha assunto una rilevante importanza strategica in seguito alla creazione di un centro spaziale lungo la fascia litoranea tra Kourou e Sinnamary.


1974

- Presidente

gen. Emilio Garrastazú-Medici
(1969 - 1974)
gen. Ernesto Geisel
(1974 nov - 1978)
[terzo presidente militare; dal 1969 vige una nuova costituzione che ha restaurato, del tutto formalmente, i diritti politici e civili;
per darsi una parvenza di legalità il regime ha creato due partiti ufficiali:
- ARENA (Aliança da Renovação Nacional), di governo,
- MDB (Movimento Democratico Brasileiro), di opposizione;
per lo stesso motivo vengono svolte le elezioni; ]
1974
punto di forza del paese è considerato lo sviluppo esasperato dell'economia, perseguito con la massiccia apertura delle risorse del paese ai capitali privati stranieri (soprattutto statunitensi) e con una drastica compressione dei salari (diminuiti del 40% in termini reali nel decennio 1964-74);
i tassi di sviluppo indubbiamente alti (circa 10% di media annua) sono stati però conseguiti al prezzo di sempre più accentuate sperequazioni e di una ripresa della spinta inflazionistica (il costo della vità è aumentato del 45% nel corso dell'anno) che hanno accresciuto la tensione sociale;
coerentemente, in politica estera, il nuovo governo ha espresso un indirizzo nettamente imperialistico nei confronti dei paesi confinanti, contribuendo in vario modo all'avvento di dittature ispirate al proprio modello, come quelle di:
. J.N. Bordaberry in Uruguay,
. H. Banzer Suárez in Bolivia,
. A. Pinochet in Cile,
così da inserire progressivamente il Brasile nei principali scacchieri sudamericani: il Plata, il Pacifico e la regione andina;
anche la costruzione dell'autostrada transamazzonica sembra nelle intenzioni dei militari ubbidire alla stessa logica, facendo di questo asse portante delle comunicazioni transcontinentali, una possibile direttrice di infuenza verso il Venezuela;

Novembre
in questo contesto, al presidente in carica succede il gen. Ernesto Geisel; che si è proposto una graduale liberalizzazione del regime, osteggiata però dall'ala oltranzista dell'esercito;


1974

- Capo dello stato

gen. Alfredo Stroessner Mattiauda
(1954 - 1989)
[del Partito colorado]
[dopo il golpe, permane lo stato d'assedio;
nuova costituzione dal 1970.]

1974
il ricorso alla tortura è sistematico, gli oppositori sono incarcerati o costretti all'esilio, le epurazioni sono la norma nello stesso partito che sostiene il presidente;

Quattro anni fa si è insediata l'ADELA (Atlantic Community Development Group For Latin America) che, governata da una coalizione di banche commerciali svizzere e straniere, opera nell'America Latina. Ha acquistato la CAPSA (Compania Alcodonera Paraguaya SA).
CAPSA/ADELA domina oggi più dell'80% del mercato della soia nel Paraguay.
Nelle sue fabbriche vengono trattati anche il cocco, il cotone e i semi di girasole. La soia è (coi suoi derivati) il principale prodotto del piccolo e medio agricoltore del Paraguay. Circa il 75% della produzione agricola (eccetto i prodotti zootecnici) è costituito, in termine di valore mercantile, dalla soia.
Se ne producono tutti gli anni circa 140.000 tonnellate che vengono esportate verso gli altri paesi dell'America latins, in Asia e in Europa. L'ADELA possiede 3 tra le fabbriche principali (olio, margarina e trasformazione degli scarti in mangimi).
Ma la CAPSA/ADELA estende continuamente il suo impero con metodi efficaci: nella regione di Pirapoa, dove lavorano alcune migliaia di piccoli agricoltori giapponesi immigrati, una società giapponese ha avuto l'idea di impiantare una fabbrica di olio di semi che permetteva l'utilizzazione (a un prezzo più vantaggioso per i coltivatori) della soia piantata dalla comunità giapponese.
La CAPSA/ADELA ha costruito nelle vicinanze un'altra fabbrica che si è messa a praticare una politica di prezzi alti all'acquisto. L'impresa giapponese è stata costretta a chiudere.
Liquidato il progetto comunitario giapponese, la CAPSA/ADELA ha chiuso l'azienda nella regione.

Aprile
Ecco come procede la CAPSA/ADELA:
inizia questo mese di aprile la vendita della soia da parte del coltivatore diretto ed il governo del Paraguay fissa d'autorità il prezzo d'acquisto. Un decreto governativo stabilisce questo prezzo in 21 guarani.
CAPSA/ADELA
si rifiuta di comperare. Vuole che il prezzo di acquisto non superi i 16 guarani.
I contadini tornano a casa con i loro sacchi di soia caricati sui carri trainati dai buoi. Allora la sceneggiatura classica, la stessa da quattro anni si svolge implacabilmente. I mesi passano, le magre riserve finanziarie dei coltivatori si esauriscono.

Agosto
se giunti a questo punto la CAPSA/ADELA non ha ancora comprato i contadini muoiono di fame e anche ora, come nelle annate precedenti, la CAPSA/ADELA ha tenuto duro, il governo ha ceduto e con lui i coltivatori: la soia viene venduta al prezzo di 16 guarani imposto dalla società.
[Essendo la soia divenuta quasi una monocoltura per migliaia di contadini, questi devono poi comprare gran parte di ciò che serve alla loro alimentazione (manioca, zucchero, farina, ecc.).
Da aggiungere inoltre che la CAPSA/ADELA non solo detta il prezzo di acquisto della soia ma detiene anche il monopolio della vendita dell'olio di semi nel Paraguay. Il prezzo di vendita di un litro d'olio è (1974) 110 guarani. Ci vogliono 5 chili di soia a 16 guarani il chilo per fare un litro di olio.]

Giustamente commossi dalla dolorosa situazione dei piccoli coltivatori, dei braccianti agricoli e dei disoccupati, i dirigenti di CAPSA/ADELA (il loro uomo in Paraguay è Fischer) suggeriscono al gen. A. Stroessner Mattiauda di domandare l'aiuto della Svizzera!
La Confederazione elvetica – cioè il contribuente svizzero – è invitata a finanziare un vasto programma d'assistenza tecnica nel Paraguay: non meno di quattro progetti di assistenza allo sviluppo in corso al presente:
- una azienda di mangimi a Minga Guazu, destinata ad aiutare i piccoli colivatori diretti che allevano maiali all'Est del paese;
- due scuole professionali, l'una per le attività forestali, l'altra per i metalmeccanici;
- infine un quarto progetto, di gran lunga il più importante, prevede una scuola agricola, una scuola di economia domestica, una segheria industriale, delle fattorie modello e degli allevamenti di bestiame importato. Questo complesso si trova nella regione di Pastorea, vicino a Encarnación. È destinato all'assistenza di circa 30.000 coloni, contadini senza terra con le loro famiglie che il governo del gen. A. Stroessner Mattiauda ha deportato senza preparazione né attrezzature, nella foresta vergine dell'alto Paranà.
Tutti questi progetti svizzeri sono stati concepiti per combattere la miseria dei contadini paraguaiani: miseria terribile ma di cui proprio ADELA, succursale delle grandi banche svizzere, è
l'artefice.

[L'allevamento è privilegio di quattro famiglie latifondiste e di società straniere che controllano la maggior parte delle terre. Esempio: la società multinazionale Liebig (inglese) possiede, da sola, quasi il 15% del suolo del Paraguay.]

 



1974

- Presidente

J.D. Perón
(1973 set - giu 1974)
III
M.E. Martínez Perón
(1974 lug - mar 1976)
1974
Maggio
, davanti al palazzo del governo, J.D. Perón, dopo aver stigmatizzato i Montoneros come «stupidi e imberbi», provoca la ritirata delle loro file con il conseguente e impressionante svuotamento di un terzo della storica Plaza de Mayo;

Luglio
, Buenos Aires, muore J.D. Perón;
[La sua morte dà via libera all'abbattimento delle scarse resistenze che ancora sussistono all'interno del peronismo per sgombrare il campo da quegli stessi movimenti giovanili che due anni prima erano stati definiti la "quarta gamba" del partito.]

Alla presidenza gli succede la moglie M.E. Martínez Perón [Isabelita].

?, Buenos Aires, una bomba fa esplodere un'automobile, uccidendo due persone, il gen. Carlos Prats Gonzáles (ex ministro dell'Interno del governo Allende) e sua moglie, donna Sofia Cuthbert Chiarleoni. Il terrorista assassino, il mandante del duplice omicidio è il gen. A. Pinochet Ugarte illegittimo presidente della Repubblica del Cile.

[Le memorie del generale ucciso saranno pubblicate in Messico nel 1976 col titolo Una vida por la Legalidad. Saranno citate da giornalisti, studiosi, politici dei più vari Paesi capitalisti e comunisti. Ne parlerà il «New York Times» e «Le Monde»; l'ex ambasciatore statunitense a Santiago, Nathaniel Davis, le citerà ampiamente nel suo libro sul golpe di A. Pinochet Ugarte voluto e appoggiato dagli Stati Uniti; ne saranno fatte persino delle edizioni pirata. Nel Cile della dittatura circolerà una versione clandestina con un post-scriptum firmato dal Partito comunista.
Anni dopo, tuttavia – allentatasi la censura, nel tentativo del governo di cercare consensi – le figlie del generale assassinato pubblicheranno le "memorie autentiche" del loro padre, da esse rintracciate a Buenos Aires, mentre le si credeva rubate dagli stessi assassini. Nella prefazione, le figlie definiscono un apocrifo l'edizione messicana, dicendo di non sapersene spiegarela ragione. Né il testo apocrifo né quello verace aggiungono o tolgono niente alla figura del generale e al suo significato. Dopo alcuni anni, in cui nulla succede, uno scrittore cileno oppositore di A. Pinochet Ugarte ed esule, Eduardo Labarca, scriverà un romanzo Cadáver Tuerto (cadavere distorto, anche nel senso di cadavere eccellente). Dal romanzo si scoprirà che il "falsario messicano" è proprio Labarca il quale si assumerà la piena e unica responsabilità del falso rifiutandosi di fare qualsiasi nome di possibili complici nella falsificazione.
-Claudio Magris, Alfabeti - Saggi di letteratura, Garzanti 2008.]



Patagonia
1974
-

1974
- Presidente
J.M. Bordaberry
(1972 - 1976)
[partito conservatore]
1974
Montevideo, nel 1973 con un colpo di stato incruento i militari hanno assunto il potere, con la copertura dell'attuale presidente;






1974
Mongolia
(Repubblica popolare)
-
?
(? - ?)
[dal 1921 la vita politica è dominata dal partito unico comunista, il PRPM (Partito rivoluzionario del popolo)]
1974
-

1974
CINA
Repubblica Popolare Cinese
Grande rivoluzione culturale proletaria
o
Rivoluzione culturale cinese
1966-1976

- Presidente della repubblica
[carica formalmente abolita nel 1958]

?
(? - ?)

- Primo ministro

Chou En-lai
(1949 - 1976)

- Vice primo ministro

Deng Xiaoping
(1973 - ?)

- segretario generale del PCC
?
(? - ?)
[Prima costituzione]

1974
-



TIBET [dal 1962 annesso dalla Cina]
1974
-
Repubblica di Cina
(Repubblica nazionalista)

- Presidente della repubblica

Chiang Kai-shek
(1949 - 1975)

- Primo ministro

Chiang Ching-kuo
(1972 - lug 1994)

[Cina nazionalista nell'isola di Taiwan (Formosa): capitale Taipei; dal 1971 esclusa dalle Nazioni Unite e disconosciuta dalla maggioranza dei suoi partner politici e commerciali occidentali.]
1974
-

a


1974


Choson
(Repubblica Democratica Popolare di Corea – a Nord)
[con capitale Pyongyang, nell'orbita sovietica.]
- Presidente della repubblica
Kim Il Sung
(1972 - lug 1994)
[dal 1948 segretario del Partito dei lavoratori (partito unico).]
Il suo potere è praticamente assoluto.
1974
-
DAE HAN
(Repubblica di Corea – a Sud)
[con capitale Seoul (sotto l'egida statunitense)]
- Presidente
gen. Park Chung Hee
(1963 ott - 1979)
[Partito democratico-repubblicano]
[dal 1972 è in vigore la legge marziale.]
1974
-

a


1974
Pakistan
(repubblica islamica a prevalenza musulmana)
[dal 1971 solo ex Pakistan occidentale]
- Capo del governo e capo dello stato
Z. Ali Bhutto
(1971 - 1977)
[Partito popolare]
privo della parte orientale dal 1972 (Bangladesh), il paese è entrato in una fase di profonda crisi economica nonostante i tentativi di Z. Ali Bhutto di imboccare la strada di un nazionalismo populista e autoritario;
1974
dopo la riforma agraria, si procede alla nazionalizzazione delle più importanti industrie;
Kashmir nord occidentale (capitale Muzaffarabad) [dal 1972]
1974
-

a



1974
Unione Indiana
(repubblica federale a prevalenza indù)
- Primo ministro
Indira Ghandi
(1966 - 1977)
[Partito del Congresso]
dal 1950, staccatosi dalla metropoli, il paese si è dato una costituzione repubblicana e federale a regime parlamentare;
lingua ufficiale: hindi;
dal 1969 il Partito del Congresso è diviso in due tronconi:
- Vecchio Congresso, capeggiato dall'ex vice primo ministro M. Desai;
- Nuovo congresso, capeggiato da Indira Ghandi;
1974
il paese sperimenta la sua prima bomba atomica;

Kashmir sudorientale o Jammu e Kashmir (con capitali Srinagar e Jammu) [dal 1972]
1974
-

a


1974
Bangladesh
(Repubblica del Bengala Libero)
- Presidente
Mujibur Rahman
(1972 gen - ago 1975)
1974
Aprile
le relazioni con il Pakistan, già avviate verso la normalizzazione alla conferenza indo-pakistana di Simla, vengono ora stabilite in sede diplomatica;
sul versante interno le scelte in campo ecoomico riguardano la riforma agraria, la nazionalizzazione dell'industria, la pianificazione;
sul piano politico trattasi di un regime rappresentativo e pluralistico articolato in organismi elettivi locali, thana, secondo il sistema di "democrazia di base";

a



1974
- Presidente
Lon Nol
(1972 mar - 1975
1974
il Paese è dilaniato dalla guerra civile tra i partigiani di N. Sihanouk, in esilio a Pechino, e il suo regime, sostenuto dagli USA, che si dimostra incapace di dominare la situazione affidandosi a metodi autoritari e spietatamente repressivi che spingono sempre più la popolazione a simpatizzare per i khmer rossi;

a

 
1974
Guerra del Vietnam
[Contingente USA nel Vietnam:
- 1965, 125.000 uomini;
- 1967, 400.000 uomini.]
1974
nel Vietnam del Sud la situazione è immobilizzata con la presenza ravvicinata di due regimi: 
- uno del Fronte 
- uno del governo di Saigon;

1974
Repubblica Democratica del Vietnam
(dal 2 settembre 1945)
[dal 1962, a Saigon si è insediato un comando militare nordamericano.]
- Presidente
Ngo Dinh Diem
(1963 nov - ?)
1974
-

a








1974
Giappone

Hirohito

(Tokyo 1901 - 1989)
figlio di Yoshihito;
1921-26, reggente;
1926-45, imperatore del Giappone;
[dal 1.1.1946 ha rinunciato alle proprie prerogative divine pur di salvare l'istituto monarchico.]



[Nuova costituzione dal 1° gennaio 1946;
a ricostruzione ormai conclusa, continua (dal 1948) a governare il Partito conservatore al quale si oppongono:
- socialisti (uniti dal 1955 al 1959) che costituiscono lo schieramento egemone dell'opposizione;
- comunisti, con modestissime fortune elettorali;
- buddhisti del komei-to.]
- Primo ministro
K. Tanaka
(1972 - 1974)
Miki
(1974 - ?)

1974
sta cercando di avviare un programma di "rimodellamento" dell'arcipelago ma deve dimettersi perché coinvolto in un grave scandalo economico;
viene eletto nuovo primo ministro Miki;

a


1974

Filippine

-
-
l' "Esercito popolare di liberazione" (Huk), duramente represso dalle truppe governative e ridotto a poche sacche di resistenza durante gli anni Cinquanta, riorganizzatosi agli inizi degli anni Sessanta, riprende una forte attività di guerriglia che crea non poche difficoltà al regime di Marcos.
1974
-

a


1974

Indonesia

-
-
1974
la CIA dà l'apporto finanziario, organizzativo e propagandistico nel colpo di stato in Indonesia contro Soekarno;

a

 



 
1974
["provincia" spagnola dal 1958, comprende l'ex colonia Rio de Oro e la regione di Saguia el Hamra, meno la zona di Tarfaya ridata al Marocco;
diventata oggetto delle ambizioni concorrenti del Marocco (interessato ai giacimenti di fosfati nel paese) e dell'Algeria (mirante ad assicurarsi tramite il Sahara Occidentale uno sbocco sull'Atlantico), opera da maggio 1973 un movimento nazionalista locale, la cui ala più radicale si è organizzata nel Fronte Polisario (Fronte Popolare di Liberazione di Sagua el Hamra e Rio de Oro).]
-
-
1974
-


1974
MAROCCO
[[indipendente dal 1956, con l'eccezione delle plazas di Ceuta e Melilla, di Ifni e del cosiddetto Sahara spagnolo, ma compresa anche la città di Tangeri.]
Hasan o Hassan II
-

(Rabat 1929 - 1999)
figlio di Maometto V [Sidi Muhammad Ibn Yusuf];
1960, nominato dal padre, diventa capo delle forze armate e vice presidente del consiglio;
1961-99, re del Marocco;
in successione al padre;
nel 1962 applica la costituzione parlamentare e una riforma agraria;
nel 1963 è coinvolto nella crisi interna del partito Istiqlal (scissione della destra filomonarchica a lui legata);
nel 1965, implicato nell' "affare Ben Barka" tenta di consolidare l'autorità monarchica appoggiandosi dapprima agli ambienti militari; scioglie il parlamento;

[dal 1965 il parlamento è sciolto]

1974
-


1974
Repubblica d'Algeria
[indipendente dal 1° luglio 1962]
- Presidente della repubblica
col. H. Boumedienne
(1965 - ?)
- Primo ministro
-
 
1974
-

1974
[indipendente dal marzo 1956, repubblica dal 1957]
- Presidente della repubblica
H. Bourghiba
(1957 - 1987)
[del Neo-Destur]
1974
la democrazia autoritaria tunisina va stabilizzandosi;


1974
Repubblica Araba Libica
(12 settembre 1969)
- Dittatore militare
col. Muammar el-Gheddafi
(1969 - 2011)
[dal 1971 il regime militare ha nazionalizzato le riserve petrolifere]

1974
Tripoli diventa così uno dei poli di riferimento delle tendenze più radicali del panarabismo ma anche una potenza emergente nello scacchiere africano;




1974
Egitto
[repubblica dal 18 giugno 1953]
[1958-61, ha fatto parte della RAU (Repubblica Araba Unita)]
- Presidente
Anwar el Sadat
(1970 ott - 1980)
[il presidente: Anwar el Sadat è entrato subito in urto con la sinistra nasseriana, ma il parziale successo militare conseguito nella guerra con Israele ha rafforzato la sua leadership.]

1974
Gennaio
Sinai I: primo trattato (Sinai II nel settembre 1975) di disimpegno militare con Israele;
grazie all'instancabile mediazione di Henry Kissinger, Anwar el Sadat ottiene questo primo trattato in seguito al quale le truppe israeliane si ritirano dalla sponda orientale del "Canale di Suez" e le forze leggere egiziane occupano una striscia di 6 miglia lungo la costa;

 



1974
[indipendente dal 1° gennaio 1956;
- aderisce alla Lega araba - ]
- Presidente della repubblica
col. G.M. Nimeiry
(1969 - ?)
[aderisce alla Lega araba; dal 1973 il paese è una repubblica presidenziale a partito unico (Unione socialista sudanese).]
1974
-

Regione Meridionale [autonoma dal 1972]
1974
-

1974
[indipendente dal settembre 1973]
- Presidente del Consiglio di Stato
Luis Cabral
(1973 set - ?)
- Presidente del consiglio
Francisco Mendes
(1973 set - ?)
- Segretario del PAIGC
Aristide Pereira
(1973 gen - ?)
PAIGC (Partito africano per l'indipendenza della Guinea-Bissau e del Capo Verde o African Partido Africano para a Independencia de Guiné e Cabo Verde)
1974
Aprile
30
, l'indipendenza, già riconosciuta in campo internazionale, è ancora oggetto di discussioni presso il "governo rivoluzionario" portoghese;

Maggio
17
, dopo la vittoriosa guerra di liberazione contro il Portogallo e dopo un incontro a Dakar tra Aristide Pereira del PAIGC e M. Soares, leader "socialista" della "rivoluzione portoghese", i capi del PAIGC decidono di incontrarsi con il Portogallo a Londra il 25 maggio;
M. Soares, ministro degli esteri nel governo di A.S. Ribeiro de Spinola, interpella il FRELIMO (Frente de Libertaçao de Moçambique) e il MPLA (Movimento Popular de Libertaçao de Angola) per iniziare i colloqui, ma alcuni leader del FRELIMO dichiarano che la guerra continuerà fino alla vittoria.
Sei "agenti" del regime militare portoghese si recano da Lourenço Marques a Dar es-Salaam, dove si incontrano con il FRELIMO e persuadono i leader a dare inizio ai "colloqui di pace".
Francisco Da Costa Gomez, numero due nella Giunta di A.S. Ribeiro de Spinola, chiede al FRELIMO di diventare un "partito politico"e non un "partito di guerriglia", ma il FRELIMO rifiuta di deporre le armi di fronte all'esercito portoghese.
Intanto 60.000 soldati portoghesi si preparano a uno sgombero graduale;
18, a Lourenço Marques e Beira i portuali africani iniziano uno sciopero di una settimana. Lo sciopero si propaga a tutta la colonia e coinvolge anche i collaboratori domestici degli europei;
25, una serie di colloqui avviati a Londra tra M. Soares, nuovo ministro degli esteri portoghese, e rappresentanti del PAIGC porta ad un accordo per la immediata cessazione del fuoco;

Agosto
26
, il Portogallo annuncia l'accordo con il PAIGC sull'indpendenza della Guinea-Bissau.
L'accordo è firmato da:
. M. Soares, appoggiato dai tedeschi,
. Antonio Almeida dos Santos, ministro per le Colonie, per il governo portghese
. Pedro Pires per il PAIGC.
Le Isole di Capo Verde sono escluse dall'annuncio dell'indipendenza.
Il Portogallo ammette di avere 60.000 soldati nella Guinea-Bissau di cui 10.000 hanno l'ordine di partire nella settimana successiva all'accordo, cosa confermata a Lisbona e Algeri.
Il Vaticano accetta le dimissini dell'arcivescovo filosalazariano di Lourenço Marques, Alvin Pereira, che secondo alcune fonti africane è rimasto indifferente di fronte alle atrocità perpetrate dai Portoghesi nel periodo 1962-74 (o negato che fossero state commesse) e ha condannato i relgiiosi domenicani espulsi da M. Caetano per aver denunciato i recenti massacri.
Il papa nomina un africano, Kamuenho, "vescovo ausiliario" di Luanda (cioè della Chiesa dominata dai "bianchi") nell'ambito del piano di "decolonizzazione" cattolica dell' "Africa portoghese".

Settembre
9
, dopo ulteriori trattative viene riconosciuta dal Portogallo la completa indipendenza del paese;


1974
[indipendente dal 29 novembre 1960, sotto la direzione del Partito del popolo mauritano (ex Partito del raggruppamento mauritano di Ould Daddah) che ha assunto la funzione di "guida del paese" ma non riesce ad eliminare i contrasti interni tra mauri e negri;
dal 1966 ha adottato l'arabo come lingua ufficiale e, dal 1968 aderisce all'Organizzazione degli stati rivieraschi del Senegal.]
   
1974
-

1974
[indipendente dall'agosto 1960 e promotore dal 1961 del progetto di Unione della Senegambia; costituzione presidenziale dal 1963; scioglimento dell'opposizione in favore del partito unico UPS (Union Progressiste Sénégalaise) dal 1964; associata dall'aprile 1967 con la Gambia, è entrata nel 1968 a far parte dell'Organizzazione degli stati rivieraschi del Senegal, e dal 1972 della CEAO (Comunità economica dell'Africa occidentale); ]
- Presidente della repubblica
Léopold Sédar Senghor
(1960 ago - 1980)
- Primo ministro
Abdou Diouf
(1970 - ?)
1974
-

1974
[l'ex Sudan francese è indipendente con la nuova denominazione dal settembre 1960; continua dal 1968 l'Organizzazione degli stati rivieraschi del Senegal, con la Guinea, il Senegal e la Mauritania.]
- Presidente
ten. Moussa Traoré
(1969 set - ?)
[Comitato di liberazione nazionale dell'esercito]
[dopo il colpo di stato militare del 1968; da ottobre 1970 è sciolta l'opposizione sindacale;
dal 1972 aderisce alla CEAO (Comunità economica dell'Africa occidentale) e all'OMVS (Organizzazione per la valorizzazione del fiume Senegal);
dal 1973 persistono i rinnovati accordi di cooperazione con la Francia mentre sono rotte, in appoggio alla causa araba, le relazioni con Israele; ]

1974
Giugno
2
, una nuova costituzione, approvata con referendum, prevede uno stato monopartitico sotto l'UDPM (Union Démocreatique de la Population du Mali), l'elezione a suffragio universale del capo dello stato, del governo e dell'assemblea nazionale, ma affida ancora per cinque anni tutti i poteri al Comitato di liberazione nazionale;


1974
[indipendente dall'agosto 1960]
- Presidente
-
[le elezioni del 1970 hanno decretato la vittoria dell'Union démocratique voltaïque (37 seggi su 57), espressione dell'oligarchia dominante di tendenza filofrancese.]

1974
-


1974
[indipendente dal 3 agosto 1960]
- Presidente
Hamani Diori
(1960 - 1974)
[Parti progressiste nigérien]
col. Seyni Kountchké
(1974 apr - ?)
[il Parti progressiste nigérien è divenuto partito unico dopo la messa al bando della formazione d'estrema sinistra "Sawaba" (Libertà);
dal 1972 aderisce alla CEAO (Comunità economica dell'Africa occidentale); ]
1974
Aprile
il governo, che mantiene stretti rapporti con la Francia, cui ha concesso lo sfruttamento del giacimento d'uranio di Arlit, nell'Aïr, viene rovesciato da un colpo di stato militare, condotto dal col. Seyni Kountchké, che chiede il ritiro delle forze francesi presenti nel paese;

1974
[indipendente dal settembre 1958;

privata d'ogni appoggio tecnico-finanziario da parte della Francia e degli Stati Uniti, si è accostata all'URSS e al blocco orientale, assumendo una direzione interna di tipo socialista;
dopo aver patrocinato l'OUA (Organizzazione dell'unità africana), abbraccia risolutamente la causa della lotta anticolonialista e antimperialista, dando asilo e sostegno ai principali movimenti di liberazione africani, fra i quali quello della Guinea portoghese (PAIGC).]
- Presidente
Sékou Touré
(1958 - ?)
[leader del PDG]
PDG (Parti dèmocratique de Guinée)
1974
proprio la presenza nel suo territorio delle basi di addestramento del PAIGC è all'origine del tentativo d'invasione del paese da parte del Portogallo, respinto con successo grazie alla mobilitazione armata della popolazione;

1974
[dall'agosto 1958 è indipendente,
dal 1960 fa parte dell'Unione delle repubbliche centroafricane, dal 1962 è una repubblica presidenziale e dal 1963 è associata al MEC;
dal 1966, nel Ciad settentrionale, opera dal 1966 il FROLINAT (Front de Libération National du Tchad), movimento di guerriglia antifrancese delle tribù nomadi musulmane.]
- Presidente
François Tombalbaye
(1962 apr - 1975)
[Partito progressista del Ciad]
[il presidente François Tombalbaye muta il suo nome in N'Garta (vero capo)]
1974
-

1974
[indipendente dall'ottobre 1961]
- Presidente
F. Houphouët-Boigny
(1961 - ?)
[RDA]
[RDA (Rassemblement Démocratique Africain)]
1974
il regime di F. Houphouët-Boigny conduce all'interno una politica di accentramento autoritario mentre in politica estera si allinea con i regimi moderati dell'Africa ed apre il paese agli investimenti occidentali;




1974
[indipendente dal 1° agosto 1960 ma resta fortemente instabile.]
- Presidente
ten. col. M. Kerekou
(1972 - lug 1994)
- Capo dello stato
-
- Primo Ministro
-
1974
-



1974
[indipendente da aprile 1960, come dominion del Commonwealth britannico, ma sempre dominata dal Sierra Leone People's Party, partito filobritannico di Albert Margai.]
- Capo di stato
Siaka Stevens
(1968 apr - ?)
[All Congress Party (Congresso del Popolo)]
- Primo ministro
-
1974
dopo il colpo di stato militare del 1968, il potere è passato al All Congress Party (Congresso del Popolo) del premier Siaka Stevens il quale s'impegna a trasformare il paese in repubblica conducendo una dura epurazione contro le forze oligarchiche culminate ora in esecuzioni di esponenti del passato regime;

1974
[ex Monrovia, è una repubblica indipendente dal 1847;
con una costituzione modellata su quella statunitense ma con il predominio dell'elemento nero-americano su quello autoctono, dalla fine della prima guerra mondiale è diventata una dipendenza economica degli Stati Uniti che si sono assicurati importanti concessioni per lo sfruttamento delle piantagioni di caucciù attraverso la società Firestone;
il paese mira ora a diventare uno dei maggiori "paradisi fiscali" del mondo fornendo la propria "bandiera ombra" alle flotte mercantili private di ogni nazionalità.]
-
-
True Whig Party
[partito di governo, domina la scena politica liberiana da oltre un secolo.]
1974
-





1974
[I repubblica dal luglio 1960; dittatura dal 1966; II repubblica dall'agosto 1969; nuova dittatura da gennaio 1972.]
- Capo dello stato
col. (poi generale) I.K. Acheampong
(1972 - lug 1994)
[presiede il "Consiglio di rinnovamento nazionale" che ha assunto tutti i poteri dopo aver abolito la costituzione.]
1974
-

1974
[già indipendente dall'aprile 1960, è in vigore dal 1963 una costituzione che ha fatto del paese una repubblica presidenziale in cui il potere legislativo è affidato ad un'assemblea nazionale eletta a suffragio universale.]
- Dittatore
ten. col. Eyadéma
(1967 apr - ?)
[dopo il colpo di stato militare nel 1967, ha rovesciato il governo, sospeso la costituzione e sciolta l'assemblea nazionale; tutti i partiti sono stati soppressi e al loro posto costituito il Rassemblement du Peuple Togolais, unico partito legalmente riconosciuto;
dal 1972 è entrato nel Mercato comune dell'Africa occidentale.]
1974
-


1974
[indipendente dal 1° ottobre 1960, l'ex Federazione della Nigeria ha assunto la forma definitiva di repubblica il 1° ottobre 1963, ma nel settembre 1966 il col. Gowon ha restaurato la Federazione da cui il 27 maggio 1967 il governatore degli stati orientali, col. Ojukwe, ha proclamato la secessione del territorio ibo fondando la Repubblica del Biafra;
dal gennaio 1970, con la resa dei secessionisti e l'impegno, da parte del governo federale, di ristabilire l'amministrazione civile entro il 1976, si conclude il conflitto.]
- Presidente
col./gen. Gowon
(1966 lug - ago 1975)
- Primo ministro
-
1974
il gen. Mohamed rovescia il governo di Gowon;
Awolowo chiede il ritorno al governo civile;


1974
[indipendente dal 1° gennaio 1960, comprende anche la parte meridionale dell'ex Camerun britannico (quella settentrionale è stata integrata alla Nigeria);
dal maggio 1972, l'ex Repubblica Federale del Camerun si è trasformata in repubblica unitaria.]
- Presidente
Ahmadou Ahidjo
(1960 - ?)
1974
impone al paese un regime autoritario suscitando l'opposizione armata dell'UPC (Union des populations du Cameroun), già alla testa della lotta per l'indipendenza nel decennio 1948-58 ed ora oggetto di pesanti repressioni;
la politica estera, tradizionalmente legata a quella di Parigi che controlla oltre il 54% delle importazioni dell'ex colonia, subisce una parziale revisione con timide aperture verso lo Zambia, le ex colonie portoghesi e la Cina popolare;

1974
[indipendente dall'ottobre 1968]
- Presidente
F. Macías Nguema
(1968 ott - ?)
1974
il presidente stabilisce un regime duramente repressivo e autoritario all'interno;
deve fronteggiare sia il separatismo dell'isola di Fernando Póo, sia le mire annessionistiche degli stati confinanti, Camerun e Gabon, sulla parte continentale del paese;

1974
[repubblica indipendente nell'ambito della Communauté française dal 1958, fa parte dell'Unione delle repubbliche centroafricane e dal 1963 aderisce al MEC e dal 1965 è membro dell'OCAM (Organizzazione comune africana e malgascia).]
- Dittatore
gen. J.B. Bokassa
(1966 - 1979)
[autoproclamatosi dopo il colpo di stato militare, ha abolito il parlamento, le elezioni e la costituzione, assumendo il comando delle forze armate e il controllo personale dei principali ministeri e instaurando un regime di corruzione e di terrore.]

1974
-






1974
[indipendente dall'agosto 1960;
l'Unione economico tecnico-doganale con la Repubblica Centrafricana, il Ciad e il Congo Brazzaville, è stata integrata dal 1961 negli accordi costitutivi dell'UAM (Unione africana e malgascia) diventata nel 1965 OCAM (Organizzazione comune africana e malgascia).]
- Presidente della repubblica
Albert-Bernard Bongo
(1967 - ?)
[Partito democratico gabonese, partito unico]
Nel 1973 il presidente, una volta rieletto, collega strettamente il paese alla Francia.]

1974
-





1974
[stato indipendente dal 15 agosto 1960]
- Presidente
gen. Marien Ngouabi
(1969 dic - ?)
[filocinese]
[Partito congolese del lavoro, partito unico]

1974
Gennaio
il governo congolese, sostenuto dal Partito congolese del lavoro, dopo aver nazionalizzato importanti settori dell'attività economica assume anche il controllo delle società distributrici di prodotti petroliferi, ultimo caposaldo degli interessi stranieri nel paese;






1974
Zaire
[dal 27 ott 1971]
[ex Congo Belga, stato indipendente dal 1960; dal 1965 vige il regime dittatoriale del gen. Mobutu che ha ottenuto l'appoggio delle maggiori potenze occidentali; una forma di presidenzialismo autoritario legittimata dal 1967 da una nuova costituzione.]
- Presidente e Primo ministro
gen. Mobutu
(1971 27 ott - ?)
Partito unico (Movimento Popolare Rivoluzionario)
1974
-
Katanga [regione sudorientale]
1974
nonostante i ricorrenti tentativi dei gruppi tribali, appoggiati da mercenari europei, di innescare focolai di guerriglia, il paese conosce una relativa calma;

1974
[protettorato britannico dal 1894, formalmente diviso in quattro regni federati, dal 1955 con uno statuto di parziale autonomia, il paese raggiunge nel 1962 la completa indipendenza nell'ambito del Commonwealth.]
- Presidente
gen. I. Amin Dada
(1971 - 1979)
[dittatura militare]
- Primo ministro
-
[dal 1971 ha instaurato una dittatura militare appoggiandosi alle tribù musulmane del nord e perseguitando le popolazioni del sud.]
1974
per assicurare la sopravvivenza del suo regime, quando la Gran Bretagna gli toglie il suo appoggio, cerca sostegno prima da parte dell'Unione Sovietica, poi da parte della Libia;

1974
[dal 1962 indipendente nell'ambito del Commonwealth e repubblica dal 1964;
dal 1967, assieme all'Uganda e alla Tanzania il paese ha dato vita all'EAC (East African Community) organizzazione economica regionale.]
- Presidente
Jomo Kenyatta [di etnia kikuyu]
(1964 - 1978)
[KANU]
- vicepresidente
Daniel Arap Moi [di etnia kalenjin]
(1967 - 1978)
[KANU]
- Ministro degli Interni
-
KANU (Kenya African National Union), partito unico.
1974
è in atto un processo di accentramento politico e amministrativo nel potere personale del presidente;

 

1974
Repubblica del Ruanda
[capitale Kigali]
[indipendente dal 1° Luglio 1962.]
- Presidente e primo ministro
gen. Juvénal Habyarimana
(1973 lug - ?)
[dal 1973 i partiti sono sciolti.]
1974
-

1974
[indipendente dal 1° luglio 1962 e repubblica dal 1966, è sotto la direzione del partito unico (vatussi) UPRONA (Unità e progresso nazionale).]
- Primo ministro
?
(? - ?)
1974
-



1974
-
ETIOPIA
[Abissinia: con il termine si intende indicare la regione etiopica (comprendente il Tigré, lo Scioà, l'Amara e il Goggiam) che si estende a Nord del fiume Auasc e dello spartiacque tra l'Omo e l'Abbai]
-

(Harar 1891 - † 1975)
Tafari Makonnen, figlio secondogenito del principe Menelik II;
1930-75, imperatore di Etiopia;
negus neghesti
(re dei re);
da maggio 1941 è rientrato insieme alle truppe inglesi ad Addis Abeba;
nel 1952 ottiene dalle potenze la federazione all'Etiopia dell'Eritrea;
nel 1955 ha emanato una nuova costituzione introducendo il suffragio universale;
nel dicembre 1960 un colpo di stato promosso da un gruppo di ufficiali della guardia e di intellettuali viene subito represso nel sangue;

[nel 1966 la prima costituzione del 1931 è stata emendata con un aumento dei poteri del governo e del parlamento.]

1974
Marzo
8
, Addis Abeba, durante lo sciopero generale proclamato dalla Confederazione del Lavoro, forte di 90.000 iscritti, la polizia apre il fuoco contro studenti e lavoratori.
Lo sciopero paralizza trasporti, banche, industrie e alberghi;
l'imperatore "elargisce danaro ai mendicanti" per stornare l'attenzione dallo sciopero.

Luglio
, l'esercito etiopico arresta i consiglieri dell'imperatore, tra cui ras Asrate Kassa, presidente del Consiglio della Corona. L'esercito lancia violente accuse contro gli aristocratici (ras) ma non contro le potenze occidentali presenti in Etiopia;
13, dopo uno sciopero delle ferrovie nei pressi di Dire Daua, 40 sindacalisti sono imprigionati. Lo sciopero paralizza la linea ferroviaria con Gibuti.
Lavoratori e studenti dimostrano e riescono ad ottenere l'allontanamento del sindaco di Addis Abeba.
La III Div.ne dell'esercito impone la destituzione del vicecomandante in capo dell'esercito.
Il primo ministro Makonnen promette una monarchia costituzionale.

Settembre
12
, la monarchia di Hailé Selassié viene rovesciata da un colpo di stato tra il giubilo popolare; i lavoratori delle miniere d'oro e delle piantagioni accusano l'industria primaria imperialista e monarchica di avere accumulato immense ricchezze e di averle trasferite in Svizzera e Australia;
13, il governo del gen. Aman Andom ordna di processare governativi, giudici e ras dell'imperatore; di questi, 170 vengono imprigionati dall'esercito dopo il sanguinoso colpo di stato del giorno precedente;

Capitali in fuga
Il Comitato di coordinamento delle forze armate che ha destituito l'imperatore Hailé Selassié scopre con stupore la somma dei capitali trasferiti all'estero dal sovrano decaduto.
L'«Agenzia France Presse» pubblica il seguente comunicato emesso dal Comitato:
«Il Comitato comunica le statistiche sulla produzione delle miniere d'oro nelle regioni meridionali del paese dove una manodopera costretta al lavoro coatto ha estratto nel corso di decine di anni centinaia di migliaia di chili d'oro. Questo oro veniva spedito all'estero a beneficio dell'imperatore ed è persino accaduto che una banca abbia cambiato l'oro in moneta liquida perché non sapeva cosa fare del prezioso metallo […]
I depositi eseguiti dal sovrano nelle banche straniere sono cifrati e vi sono poche possibilità che i fondi possano essere utilizzati per venire in aiuto al paese nelle presenti difficoltà.
Il Comitato cerca di provocare una reazione popolare per costringere il sovrano a trasferire questi fondi. Le prime reazioni della classe media etiopica sono di stupore per il fatto che somme così importanti estratte da un paese povero rappresentino un guadagno per le banche di alcuni paesi fra i più avanzati del mondo.
A Addis Abeba si ritiene che una grande parte di questa ricchezza sia depositata in Svizzera.
»




[Jean Ziegler, Una Svizzera al di sopra di ogni sospetto, Arnoldo Mondadori Editore Milano 1976]



Novembre
il governo militare dle gen. Aman Andom viene rovesciato da un sanguinoso colpo di stato; sale al potere Menghistu Hailé Mariam.
Il nuovo governo si dichiara "marxista africano" e in nome della "dittatura del proletariato" reprime con la forza le dimostrazioni dei lavoratori nelle strade di Addis Abeba.

Dicembre
3
, il governo etiopico usa parole di condanna per i sostenitori di Hailé Selassié che hanno fatto esplodere alcune bombe in Addis Abeba. Il ras Monghesha Seyoum, ex governatore dell'eritrea, raduna un esercito di guerriglieri e combatte per la secessione del Tigré dall'Etiopia. Mongesha Seyoum è discendente di un ex imperatore del Tigré e chiede l'appoggio dell'ELF e del PLF in Eritrea;


ERITREA [annessa come provincia dal novembre 1962]
[è incorporata nell'impero etiope (previa sostituzione del governo autonomo locale con una "amministrazione eritrea" completamente soggetta ad Addis Abeba), mentre continua la guerriglia indipendentistica condotta dal ELF (Eritrean Liberation Front) ]
- Amministratore
?
(1962 nov - ?)

1974
Dicembre
Il ras Monghesha Seyoum, ex governatore dell'Eritrea, raduna un esercito di guerriglieri e combatte per la secessione del Tigré dall'Etiopia.
[Mongesha Seyoum è discendente di un ex imperatore del Tigré e chiede l'appoggio dell'ELF e del PLF in Eritrea.]


1974
[1961, stato indipendente dal 1° luglio 1960]
- Presidente del consiglio rivoluzionario
gen. Mohammed Siad Barre
(1969 ott - 1976)
1974
sotto la direzione militare, aperta a posizioni socialiste, viene dato grande impulso all'africanizzazione dei quadri, alla riforma agraria e alla sedentarizzazione delle popolazioni seminomadi dell'interno, alla generalizzazione dell'istruzione primaria, infine alla creazione di una lingua letteraria somala destinata a sostituire il trilinguismo ufficiale (arabo, inglese e italiano);
in politica estera, nel quadro dell'alleanza con il blocco sovietico, riappare il disegno della Grande Somalia;

 

1974
[territorio d'oltremare dal 1946 e dotato di autonomia interna dal 1957, l'ex Somalia Francese ha mutato il nome con un referendum nel 1967;
pur tuttavia fra gli afar, favorevoli al legame con la Francia e da questa appoggiati, e gli issa (somali) propensi ad un'unione con la Somalia si crea una pericolosa tensione;
[situata in territorio dancalo e non propriamente somalo.]
- Presidente
-
1974
-




1974
[repubblica federale nata dall'unione tra Tanganica e Zanzibar il 25 aprile 1964;
con la Carta di Arusha del 1967 la repubblica si è data un indirizzo socialista basato, in politica interna, sull'autogestione in campo agricolo e orientato, in politica internazionale, in senso antimperialista e neutralista.]
- Presidente
J. Nyerere
(1964 - 1985)
[TANU (Tanganyka African National Union)]
- vicepresidente
A. Jumbe
(1972 - lug 1994)
[Afro Shirazy (di Zanzibar)]
1974
-

1974
Angola
[territorio d'oltremare portoghese dal 1955]
dal luglio del 1968 la Conferenza dei Ministri dell'OUA (Organizzazione dell'Unità Africana) ha riconosciuto questa volta un "nuovo" "Governo Rivoluzionario dell'Angola" in esilio con a capo Agostinho Neto leader del MPLA (Movimento Popular de Libertaçao de Angola), in antagonismo con:
- FLNA (Frente Nacional de Libertação de Angola) di Holden Roberto, appoggiato dallo Zaire;
- UNITA (União Nacional para a Independencia Total de Angola), di ispirazione moderata, di Jonas Savimbi.
- Governatore
?
(? - ?)
1974
Aprile
25
, "rivolta dei capitani" o "rivolta dei garofani" a Lisbona;
proprio nel momento in cui subisce pesanti sconfitte in Africa, il regime filosalazariano di M. Caetano viene rovesciato da A.S. Ribeiro de Spinola, comandante supremo della guerra coloniale in Africa.
Le vittorie del PAIGC (Partido Africano para a Independencia de Guiné e Cabo Verde), del MPLA e del FRELIMO (Frente de Libertaçao de Moçambique) sferrano il colpo di grazia alla dittatura fascista salazariana al potere da cinquant'anni, dando al Porogallo "libertà democratiche" e la possibilità di una "rivoluzione portoghese".
Vi sono 60.000 soldati portoghesi.

Maggio
19
, a Lisbona il governo militare socio-comunista di A.S. Ribeiro de Spinola rinnova la richiesta che gli eserciti di liberazione in Angola e Mozambico depongano le armi.
Robert Holden del FLNA di Kinshasa, si dichiara disposto ad un colloquio con Lisbona.
Almeida dos Santos, un vecchio colono vissuto per trent'anni a Lourenço Marques, è il nuovo ministro dei Territori d'Oltremare (cioè delle colonie) nel governo "rivoluzionario" portoghese e insiste sulla protezione dei "diritti della minoranza" (cioè degli interessi portoghesi).
25, all'Hyde Park Hotel di Londra, i capi del PAIGC, guidati da Pedro Pires, si incontrano con la delegazione di M. Soares per discutere i "termini dell'indipendenza" (la Guinea-Bissau ha dichiarato la propria indipendneza sotto l'egida del PAIGC alcuni mesi prima ed è già stata riconosciuta da diversi stati).
M. Soares propone:
- il "cessate il fuoco" (da parte dell'esercito vittorioso),
- l' "autogoverno" sotto il controllo portoghese,
- un "referendum"
e, alla fine, l'indipedneza.
Questa è la politica dei partiti comunista e socialsita e della sinistra cristiana che appoggiano il regime coloniale di A.S. Ribeiro de Spinola.
Il PAIGC insiste sull'immediata e completa indipendenza politica, ma è disposto a sottoscrivere trattati culturali ed economici con il Portogallo e a concedere un ritiro graduale (cioè una permanenza temporanea) dell'esercito coloniale portoghese nella Guinea-Bissau e nelle Isole di Capo Verde. Qui il Portogallo tenta la tattica del "divide et impera".
Per quanto riguarda il Mozambico, il governo di Soares-Cunhal-Spinola propone un referendum da tenere entro un anno e chiede al FRELIMO collaborazione «per ridare fiducia alla sconcertata comunità portoghese» (ai coloni razzisti).




1974
[l'ex Rhodesia del Nord è diventata indipendente dal 24 ottobre 1964 prendendo il nuovo nome.]
- Presidente
K.D. Kaunda
(1964 - ?)
[UNIP]
- Primo ministro
Mainza Chona
(? - ?)
il partito UNIP ha ora introdotto il concetto di "umanesimo zambiano", un tipo di socialismo africano;
1974
il vicinato con la Rhodesia razzista condiziona però l'economia zambiana;

Ottobre
Mark Chona (nato nel 1934), assistente speciale del presidente K.D. Kaunda e fratello del primo ministro Mainza Chona, si reca segretamente in visita da B.J. Vorster a Pretoria, dove è accolto come suo ospite personale.
B.J. Vorster si dichiara disposto a persuadere Smith a rilasciare Nkomo e Sithole per un "colloquio" a Lusaka.
I quotidiani inglesi parlano di Mark Chona come del "Kissinger d'Africa" ma quelli sudafricani considerano il regime di K.D. Kaunda sottoposto a quello di B.J. Vorster .

Dicembre

K.D. Kaunda accoglie l'invito di B.J. Vorster alla "distensione" e al "dialogo" come la «voce della ragione che l'Africa sta aspettando».


1974
[l'ex territorio Malawi, protettorato britannico dal 1891, che aveva assunto formalmente il nome British Central Africa nel 1893 e quello di Nyasaland nel 1907, è diventata indipendente dal 6 luglio 1964 assumendo questo nuovo nome, e repubblica dal 1966.]
- Presidente
Hastings Kamuzu Banda
(1966 - ?)
(a vita dal 1971)
[Malawi Congress Party]
- Primo ministro
Hastings Kamuzu Banda
(1964 - ?)
[Malawi Congress Party]
Malawi Congress Party (ex NAC - Nyasaland African Congress), partito unico.
1974
-


1974
[dal 1965 il paese ha proclamato unilateralmente l'indipendenza ed è uscito dal Commonwealth. ]
- Primo ministro
Jan Smith
(? - ?)
[Mentre continua la repressione razziale con l'istituzionalizzazione dell'apartheid, alle rappresentanze nazionaliste dell'elemento africano, costituite in origine in modo quasi esclusivo dal moderato nuovo-ANC (African National Congress) di A. Muzorewa, si aggiungono via via sempre più consistenti forze africane riunite nei movimenti guerriglieri della ZANU (Zimbabwe African National Union) di R. Mugabe e della ZAPU (Zimbabwe African People's Union) di J. Nkomo.]

1974
Dicembre
8
, tutte le organizzazioni confluiscono nel "nuovo-ANC" guidato da vescovo Abel Muzorewa, ma non è un'unione defintiva.
Non appena il "dialogo" si riapre con B.J. Vorster (che sostiene il ruolo-chiave) Jan Smith libera dal carcere J. Nkomo e Sithole. Un aereo messo a disposizione da B.J. Vorster li porta a Lusaka.




1974
Mozambico
[provincia d'oltremare del Portogallo dal 1951;
dal 1964 il FRELIMO (Frente de Libertaçao de Moçambique) fronte unitario di liberazione, fondato dal leader Eduardo Mondlane, è passato alla lotta armata.
Nel 1965, J.C. Gwambe, stretto collaboratore di Eduardo Mondlane, ha fondato a Nairobi il COREMO (Comité revolucionario de Moçambique), fautore di un programma più oltranzista rispetto a quello del FRELIMO tacciato di eccessiva moderazione e tatticismo;
dal 1969 il FRELIMO è guidato da Samora Machel..]
-  

1974
Marzo
i Padri Comboniani vengono espulsi dal paese;

Aprile
25
, dopo la "rivoluzione dei garofani rossi" che in Portogallo ha rovesciato il regime di destra, le truppe di A.S. Ribeiro de Spinola «continuano a essere impegnate in operazioni di guerra in difesa della sovranità nazionale»;
il FRELIMO dichiara la «guerra fino alla vittoria» contro A.S. Ribeiro de Spinola e, nonostante le indiscriminate rappresaglie delle forze portoghesi, riesce a controllare gran parte delle regioni settentrionali del paese e della regione di Tete sullo Zambesi, e si dimostra l'unico partito in grado di governare il paese.
Gli ufficiali di "sinistra" appoggiano la Giunta che continua la guerra contro FRELIMO e MPLA.

Maggio
8
, a Lourenço Marques, 20 prigionieri liberati, tra cui il fratello di Samora Machel, chiedono che tra FRELIMO e Portogallo si inizino colloqui allo scopo di arrivare all' "autogoverno" e poi all'indipendenza;

Settembre
6-12
, la "rivoluzione dei garofani bianchi" – che più tardi alcuni attribuiranno ad A.S. Ribeiro de Spinola – mira a ripristinare un aperto dominio portoghese nel Mozambico.
I lavoratori africani dei porti, ferrovie, industria e commercio si sollevano e tentano di armarsi. Inizialmente, l'esercito portoghese rimane neutrale di fronte al colpo di stato.
Il Sudafrica rifiuta il proprio appoggio politico ai generali bianchi. I lavoratori africani insorgono e cominciano a costruire barricate; l'esercito si rifiuta di appoggiare il colpo di stato e i colonnelli fuggono insieme ad altri mille razzisti portoghesi che si dirigono verso il confine con il Sudafrica segnato dal Limpopo.
Il governo sudafricano offre asilo, ma non appoggio politico. L'esercito portoghese permette la loro fuga, ma i lavoratori e i contadini africani tentano di fermarli bloccando strade e linee ferroviarie,
L'esecito soffoca l'insurrezione africana per l'indipendenza completa dal Portogallo. Nei primi sei giorni, l'esercito provoca la morte di 61 lavoratori africani e il ferimento di trecento. Queste sono le cifre ufficiali, ma secondo fonti africane e alcuni servizi giornalistici il numero sarebbe molto superiore.
L'esercito non riesce a contenere l'insurrezione che comprende anche uno sciopero generale; il governo di Lisbona chiede l'intervento del FRELIMO, con l'appoggio di aerei inglesi e portoghesi, affinché si adoperi a domare la rivolta con azioni congiunte insieme all'esercito portoghese. Nello stesso tempo, il Portogallo promette ai capi del FRELIMO "autogoverno" immediato, sotto la temporanea supervisione portoghese a Lourenço Marques.
13, Lourenço Marques, 100 partigiani del FRELIMO sono acclamati durante un pranzo offerto dagli ufficiali anziani dell'esercito portoghese.
Successivamente le truppe del FRELIMO affiancano le unità portoghesi nelle operazioni di polizia contro i lavoratori che erano insorti contro i "colonnelli bianchi". I guerriglieri del FRELIMO sono stat trasportati in tutta fretta a Lourenço Marques dalle zone liberate su DC9 di compagnie aeree dell'Africa orientale e su velivoli portoghesi, dopo presunti colloqui anglo-portoghesi.
I portaoce militari portoghesi annunciano che nel futuro sarà il FRELIMO a controllare la "politica dell'assegnazione delle locations agli africani".
Il contrammiraglio Crespo, nuovo alto commissario portoghese nel Mozambico, annuncia che «tutte le cariche più importanti della pubblica amministrazione sono ora aperte ai membri del FRELIMO».
Joaquim, uno dei leader del FRELIMO, è già entrato sulla scena politica. Il portavoce militare portoghese riferisce che l'esercito, con l'aiuto della polizia del FRELIMO, ha ucciso altri 17 "sciacalli" africani (lavoratori in sciopero).
L'elenco ufficiale delle vittime della repressione operata dall'esercito portoghese comprende 78 morti e 462 feriti, ma gli africani affermano che i morti sono più di 200 (articoli sul «Daily Press», Londra, 14 settembe 1974).
Lo sciopero generale e l'insurrezione sono sedati dalle azioni militari congiunte di portoghesi e truppe del FRELIMO e dall'opera di persuasione fatta dai membri del FRELIMO sulle barricate.
Il giorno dopo l'azione congiunta contro i lavoratori africani, il FRELIMO ottiene l' "autogoverno" con la "partecipazione" del governo portoghese.
Agli occhi di taluni gruppi africani, Cunhal e M. Soares, insieme a A.S. Ribeiro de Spinola, sono i responsabili dei massacri di settembre a Lourenço Marques, che cessano solo quando viene improvvisamente dato il potere al FRELIMO.



1974
[indipendente dal 26 giugno 1960;
dopo il colpo di stato militare dell'ottobre 1972 diretto dal gen. G. Ramantsoa si è ribaltata la collocazione internazionale del paese (uscita dall'area del franco e dall'OCAM (Organizzazione comune africana e malgascia), avvicinamento all'URSS, alla Cina popolare e a Cuba); ]
- Presidente
gen. G. Ramantsoa
(1972 ott - 1975)

1974
-



1974
Namibia
[l'Onu adotta questo nuovo nome per il territorio dell'ex Africa del Sud-Ovest dal 1918 in pratica, ma con decisioni unilaterali, annesso dal Sudafrica.]
-
1974
-




1974
[repubblica indipendente dal 1965, membro del Commonwealth, con capitale Gaborone;
s'intende sempre la regione a nord del fiume Malopo mentre la parte meridionale (British Bechuanaland) è colonia, dal 1895 annessa alla Colonia del Capo.]
-
1974
-



1974
[(ex Basutoland) divenuto indipendente nel 1966 all'interno del Commonwealth Britannico.]
- Presidente
?
(?-?)
1974
-



1974
Unione Sudafricana
[dominion britannico a struttura federativa dal 1910 ma indipendente sul piano internazionale (statuto di Westminster, 1931).]
- Primo ministro
B.J. Vorster
(1966 - 1978)
[nazionalista]
dal 1966 l'Onu ha disposto il ritiro del Sudafrica dall'Africa del Sud-Ovest;
ancora scarsa l'incidenza delle forze progressiste bianche (United Party, Progressive Party, sostenuto dal finanziere Oppenheimer, National United Party);
sono in vigore: Mixed Marriages Act, Immorality Act, Suppression of Comunism Act, Group Areas Act, le leggi di polizia e quelle sulle riunioni sovversive, il Sabotage Bill e una serie di disposizioni che costringono alla clandestinità le organizzazioni politiche africane;
ripresa dei movimenti neri radicali (Black Consciounsness Movement, Black People's Convention, Black South Africa Student Organisation) la cui capacità di organizzazione è accresciuta anche dal crollo del regime portoghese.
1974
Bram Fisher, ammalato di cancro, si vede negato il permesso di morire a casa della figlia (la moglie e il figlio sono morti durante la sua lunga prigionia). Muore sotto la sorveglianza della polizia, nella casa di un fratello e viene considerato un eroe dal movimento sudafricano di liberazione.
Dopo il rilascio dall'Isola di Robben, N. Alexander è condannato agli arresti domiciliari in una "zona di raggruppamento" di Città del Capo.

Maggio

immediatametne dopo la sconfitta portoghese in Africa, l'ammiraglio Hugo Biermann, capo di SM della Difesa del Sudafrica, arriva a Washington dove è ricevuto dall'ammiraglio Thomas Moorer, capo di SM, dimissionario, degli Stati Uniti e da William Middendorf, facente funzioni di segretario della Marina al Pentagono.
La visita di Hugo Biermann è il risultato di un invito rivoltogli da R.M. Nixon per il tramite dell'ammiraglio James McCain, ex comandante in capo delle Forze Armate statunitensi nel Pacifico e capo attuale dell'Istituto Strategico degli Stati Uniti, un organismo politico militare.
Il Sudafrica è anche in contatto, mediante il proprio Parlamento, con il governo inglese e il governo socialdemocratico di Bonn. Secondo il Movimento di liberazione sudafricano, i quattro governi si sono accordati su una una nuova strategia globale da seguire in Africa per:
- abbassare la "linea di colore" sino ai fiumi Limpopo e Orange in difesa della "supremazia bianca" in Sudafrica;
- proteggere questa linea con una "cintura di stati indipendenti";
- estendere la collabrozione tra Sudafrica, NATO e CEE all'interno di e intorno all'Africa;
- "abolire" in Sudafrica gli aspetti segregazionisti più appariscenti, cercando, però, di conservare ad ogni costo la fondamentale base socio-economica dello stato razzista saldamente controllato dagli europei, allo scopo di evitare una "Cuba" o un "Vietnam" in Sudafrica;
unilateralmente, il Sudafrica deve dividere lo stato in una zona "bianca" che accentri tutte le ricchezze del paese e in tanti Bantustan-fantoccio con mandopera a basso salario; inoltre, il Sudafrica collaborerà all' "indipednenza" di Namibia e Zimbabwe.

Settembre
l'israeliano gen. Moshe Dayan, in visita nel Sudafrica, elogia l'esercito, il governo e il Sudafrica stesso. Nel corso della visita, vengono stabiliti ulteriori legami economici, finanziari e militari tra Israele e il Sudafrica.

Ottobre
Mark Chona (nato nel 1934), assistente speciale del presidente K.D. Kaunda e fratello del primo ministro Mainza Chona, arriva segretamente in visita da B.J. Vorster a Pretoria, dove è accolto come suo ospite personale.

Novembre
5
, Pretoria, B.J. Vorster annuncia un accordo tra il Sudafrica e il governo del FRELIMO (Frente de Libertaçao de Moçambique) riguardante l'uso, da parte del Sudafrica, di porti, ferrovie, "manodopera nera del Mozambico" per le miniere, nonché energia dalla diga di Cabora Bassa.
B.J. Vorster dichiara che il governo del Mozambico gli ha assicurato che il «territorio non verrà usato da guerriglieri in lotta contro il Sudafrica».

Dicembre
2, secondo alcune indiscrezioni B.J. Vorster avrebbe compiuto una visita segreta al "centro dell'Africa", probabilmente nella Costa d'Avorio nel Senegal (dove la visita è stata preparata dal "partito progressista" e da una visita precedente di Eschel Rhodie, segretario sudafricano alle Informazioni, a settembre).
13-16, Hammanskraal, Sudafrica, la Conferenza della "Rinascita Nera" determina la fondazione della BPC (Black Peoples Convention = Convenzione dei Popoli Neri) a Kingwilliamstown.
Tra le organizzazioni fondatrici ve ne sono alcune create da missionari e liberali.



 


 
1974
LEGA ARABA
Il 22 marzo 1945 è nata al Cairo questa lega fondata da Egitto, Libano, Siria, Giordania, Iraq, Arabia Saudita e Yemen;
1953, Libia
1956, Sudan
1958, Tunisia e Marocco
1961, Kuwait
1962, Algeria.
Fa parte anche l'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina), presieduta da Yasir Arafat.
1974
-






1974

[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".
Il solco tra paese reale e paese legale si è approfondito, dopo la guerra arabo-israeliana, con l'afflusso in Libano di profughi e guerriglieri palestinesi, esponendo ora il paese alla minaccia di ritorsioni da parte di Israele ma soprattutto ad una rottura dei già precari equilibri interni; preoccupazione dominante del presidente della repubblica è sempre quella di sbarazzarsi della presenza palestinese per paura di ritorsioni da parte di Israele.]

- Presidente
Suleiman Franjieh
(1970 - 1976)
1974
l'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina) non riconosciuta da Israele, si concentra sulla costruzione di uno stato-ombra in Libano dove la situazione si sta rapidamente deteriorando e la presenza palestinese non ne è l'unica causa.
I musulmani sciiti, la maggioranza della popolazione del Libano meridionale e, per tradizione, il sottoproletariato sociale e politico del paese, hanno trovato un leader carismatico nell'imam Musa al-Sadr, un religioso di origine iraniana, che organizza un Movimento dei Diseredati, che vanta una propria milizia: l'Amal (speranza).
I poveri meridionali subiscono numerosi raid israeliani condotti contro la guerriglia palestinese, e alcuni lasciano le loro abitazioni per raggiungere una relativa sicurezza nei quartieri a sud di Beirut.
Le differenze sociali ed economiche in Libano, sempre pericolosamente profonde, sono accresciute dalle conseguenze del grande boom petrolifero in Medio Oriente, che fa affluire ulteriori ricchezze nelle mani delle già ricche classi dirigenti del paese.
Nel frattempo la pletora di milizie armate che rappresentano le numerose sette e tendenze politiche libanesi agiscono con indipendenza sempre maggiore, sfidando apertamente le inadeguate forze armate libanesi.




1974

[dall'aprile 1946 il paese ha conseguito la piena indipendenza; da febbraio 1958 federazione della Siria e dell'Egitto nella Repubblica Araba Unita (RAU).
La guerra arabo-israeliana le è costata la perdita delle alture del Golan.]

- Primo ministro e presidente della repubblica
gen. Hafez el-Assad
(1970 - 1979)
[partito Baath, ala progressista moderata]
[attua una cauta liberalizzazione economica pur nel quadro di una stretta collaborazione con l'URSS e di un regime fortemente autoritario.]
1974
guerra del Kippur: impegnata a fianco dell'Egitto, recupera El-Quneitra;

Maggio
anche Hafez el-Assad accetta un accordo di disimpegno con Israele, ideato da Henry Kissinger, in base al quale gli israeliani si ritirano da una piccola porzione di territorio del Golan, comprendente la sua capitale, Quneitra, da loro precedetemente distrutta.
Tuttavia Hafez el-Assad spera e crede che gli Stati Uniti abbiano intenzione di procedere a un totale appianamento della questione arabo-israeliana, basandosi sulle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, 242 e 338, e riconvocando a Ginerva, sotto gli auspici delle Nazioni Unite, la conferenza di pace in Medio Oriente.
[In seguito capirà di essersi fatto abbindolare, a causa della sua mancanza di esperienza in diplomazia internazionale, da Henry Kissinger che non ha alcuna intenzione di convincere Israele a ritirarsi entro i confini del 1977 o ad accettare le richieste dei palestinesi.]

Il principale obiettivo del segretrio di stato è di escudere l'Unione Sovietica dal Medio Oriente.

1974
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba"; dal 1949, dopo l'annessione della Palestina orientale (Cisgiordania) [40.000 kmq di superficie con poco meno di 1 Mne di abitanti], il Regno hashemita del Giordano viene comunemente chiamato Giordania.]
Hussein
(? - ?)
figlio di Talal;
1952-?, re del Regno hashemita del Giordano;

1974
Novembre
fiero dei successi ottenuti, Settembre Nero mette in atto la sua prima operazione: i terroristi assassinano il primo ministro della Giordania sui gradini dello Sheraton Hotel del Cairo; meno di tre settimane dopo, a Londra, sparano all'ambasciatore giordano, Zaid Rifai, ferendolo;


1974
Gerusalemme, "internazionalizzata" dall'ONU, è divisa in due settori: la città vecchia (assegnata alla Giordania) e la città nuova (assegnata a Israele);

guerra dei sei giorni (1967): ha consegnato di fatto l'intera Palestina storica a Israele;
guerra del Kippur (1973):
18 gennaio, alla conferenza di Ginevra un accordo fra Egitto e Israele decide il ritiro delle truppe israeliane dalle posizioni raggiunte a occidente del "Canale di Suez" e la creazione di un'ampia fascia smilitarizzata a oriente, garantita dalle forze di pace dell'ONU; 
31 maggio, un secondo accordo con la Siria impegna gli israeliani a ritirarsi da el-Quneitra e stabilisce un'analoga fascia smilitarizzata sulle alture del Golan; 
riconosciuta dal vertice arabo di Algeri quale unico rappresentante del popolo palestinese, l'OLP ottiene l'ammissione all'ONU, quale entità politica nazionale, in qualità di osservatore;
Y. 'Arafat, ex leader di al-Fatah, è dal 1969 a capo dell'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina) che dal 1964, con il suo "Esercito per la liberazione della Palestina" e finanziata dalla Lega araba, lotta contro Israele; egli ha coagulato gran parte delle formazioni della guerriglia palestinese:
- FPLP (Fronte Popolare per la liberazione della Palestina) di George Habbash ;
- Fronte popolare-Comando Generale di Ahmed Jibril;
- Fronte democratico popolare di Nayef Hawatmeh;
- al-Saiqa [tuono], gruppo baathista prosiriano;
- Giugno Nero,
- Gioventù Nazionale Araba 
- Settembre Nero (dal 1970), forse la più fanatica delle organizzazioni terroristiche palestinesi,
e altre minori, facendo dell'organizzazione il referente politico della resistenza palestinese;
[stranamente Habash, Haddad e Hawatmeh non sono musulmani];

 
- Presidente
?
(? - ?)
- Primo ministro
Golda Meir
(1969 - 1974)
[MAPAL]
Yitzhak Rabin
(1974 - 1976)
[MAPAL]
[MAPAL (Organizzazione sionistica mondiale - Partito laburista)]
[kibbuz
e moshav] i kibbutznik ricoprono circa il 15% delle cariche politiche al vertice e il 30% di tutti i seggi nel parlamento unicamerale (Knesset); rappresentano in pratica una specie di aristocrazia: i "galiziani".]

1974
guerra del Kippur (1973):
Gennaio
18
, alla conferenza di Ginevra un accordo fra Egitto e Israele decide il ritiro delle truppe israeliane dalle posizioni raggiunte a occidente del "Canale di Suez" e la creazione di un'ampia fascia smilitarizzata a oriente, garantita dalle forze di pace dell'ONU; 

Maggio
31
, un secondo accordo con la Siria impegna gli israeliani a ritirarsi da el-Quneitra e stabilisce un'analoga fascia smilitarizzata sulle alture del Golan; 
riconosciuta dal vertice arabo di Algeri quale unico rappresentante del popolo palestinese, l'OLP ottiene l'ammissione all'ONU, quale entità politica nazionale, in qualità di osservatore;

Settembre
l'Assemblea generale dell'ONU acconsente, per la prima volta, di includere nell'ordine del giorno, come voce a sé stante, la "questione palestinese" e invita così l'OLP a partecipare alla discussione;

Ottobre
al summit dei paesi arabi, tenutosi a Rabat, re Faysal dell'Arabia Saudita fa l'impossibile per convincere il riluttante re Husayn ad accettare una risoluzione a favore del diritto del popolo palestinese a costituire un'autorità internazionale sotto la direzione dell'OLP, «unico rappresentante legittimo del popolo palestinese».
[Successivi tentativi di contrastare tale posizione, proponendo una leadership palestinese alternativa, falliranno inesorabilmente.]
La posizione dell'OLP ha tuttavia un punto debole nel fatto di non poter sfuggire a Y. 'Arafat, e Israele, sostenuto dagli Stati Uniti, continua a rifiutarsi di riconoscere l'OLP che quindi si concentra sulla costruzione di uno stato-ombra in Libano.

Novembre
13
, discorso di Y. 'Arafat , accolto come un capo di stato, all'Assemblea generale dell'ONU: «Sono giunto con ramoscello d'olivo e una pistola da combattente per la libertà. Non lasciate che il ramoscello d'olivo cada dalle mie mani»;
in seguito agli avvvenimenti all'ONU, gli stati arabi sanno di non avere altra alternativa che riconsocere l'OLP;
su iniziativa dei non allineati si istituisce una commissione speciale per i diritti del popolo palestinese;




- Egitto (fascia di Gaza)
1974
-
- Giordania (Cisgiordania)
1974
-


1974
Regno Arabo Saudita
[dal 27 set 1932]
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".]
Faysal I ibn 'Abd al-Aziz
Albero genealogico
(Riyadh 1905 - 1975)
figlio di 'Abd al-Aziz III discendente della dinastia wahhabita dei Banu Sa'ud;
1932-53, ministro degli esteri, primo ministro e comandante in capo dell'esercito, durante il regno del padre, domina la vita politica del paese dopo l'avvento del fratello Sa'ud il cui malgoverno e i cui sperperi consegnano gradualmente il governo nelle sue mani;
1957, ministro delle finanze;
1958-60, primo ministro;
1962-64, ancora primo ministro;
1962-67, profondamente ostile alla politica di Nasser e ai regimi arabi progressisti, sostiene la lunga guerriglia monarchica contro il regime repubblicano dello Yemen sostenuto dall'Egitto;
[si presenta come l'animatore della corrente più avanzata della famiglia reale anche se nello stesso tempo è fautore convinto della funzione dell'Arabia Saudita come paladina dell'ortodossia islamica e come tale è nemico dichiarato di tutti gli esperimenti laici e socialisti]
1963, alla Mecca fonda la "Lega del mondo musulmano" che intende aggregare le forze conservatrici dell'Islam in funzione antinasseriana;
1964-75, re dell'Arabia Saudita;
divenuto sovrano, dopo aver fatto abdicare il fratello Sa'ud, contribuisce ad un parziale risanamento economico del paese tentando di conferire all'Arabia Saudita il ruolo di stato guida dei paesi arabi moderati;
1962-67, intervento contro il governo repubblicano nordyemenita;
1974
viene ora creato il Fondo Saudita per lo Sviluppo e una serie di agenzie internazionali.
[Negli anni Settanta il programma saudita di sussidi sosterrà più del 10% del prodotto nazionale lordo del regno, proporzione immensamente più elevata di ogni altra nazione industrializzata.]

1974
[sceiccato indipendente dal 16 giugno 1961;
la nuova costituzione (1963) prevede la formazione di un'assemblea nazionale con elezioni su base individuale (i partiti sono messi al bando).
Nel 1963 si sono svolte le prime elezioni, su base individuale (i partiti sono messi al bando), per la formazione dell'assemblea nazionale.]
Sabah al-Salim al-Sabah

(? - 1977)
fratello di 'Abd Allah al-Salim al-Sabah;
1965-77, sceicco del Kuwait;



1974
-

1974
Bahrein
[Monarchia assoluta indipendente dal 1972.]
?  
(?-?)
?-?, emiro del Bahrein;
1974
-

1974
Qatar
[Monarchia assoluta indipendente dal 1972.]
?  
(?-?)
?-?, emiro del Qatar;
1974
-

1974
EMIRATI ARABI UNITI
[capitale: Abu Dhabi]
[confederazione di sette sceiccati, monarchie assolute: Abu Dhabi, Dubai, Sharja, Ajman, Umm al-Qaiwain, Ras al-Khaimah e Fujayrah, noti anche come Stati della Tregua (Trucial States)]
- Presidente
sceicco Šayh Zayd
(? - ?)
[emiro di Abu Dhabi]
- Vicepresidente
sceicco ?
(? - ?)
[emiro di Dubai]
1974
Giugno
viene dato incarico al ministro della giustizia di preparare un progetto definitivo di costituzione;
 
- Abu Dhabi
?  
(?-?)
?-?, emiro di Abu Dhabi;
1974
-
- Dubai
?  
(?-?)
?-?, emiro di Dubai;
1974
-
- Sharja
?  
(?-?)
?-?, emiro di Sharja;
1974
-
- Ajman
?  
(?-?)
?-?, emiro di Ajman;
1974
-
- Umm al-Qaiwain
?  
(?-?)
?-?, emiro di Umm al-Qaiwain;
1974
-
- Ras al-Khaimah [dal 1972]
?  
(?-?)
?-?, emiro di Ras al-Khaimah;
1974
-
- Fujayrah
?  
(?-?)
?-?, emiro di Fujayrah;
1974
-


1974
Repubblica Araba dello Yemen
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".
C'è da risolvere il problema del rapporto tra il nuovo governo di San'a, sostanzialmente conservatore e filoccidentale, e il regime comunista della neocostituita Repubblica Democratica Popolare dello Yemen;
col patrocinio della Lega araba viene concluso un accordo di riunificazione per tappe tra i due stati, rimasto tuttavia sulla carta.]
-
-

1974
in un clima di forte instabilità per il succedersi di colpi di stato militari e di assassini politici, i rapporti tra i due stati sono deteriorati sfociando spesso in scontri armati;



1974
Repubblica Democratica Popolare dello Yemen
(già Yemen Meridionale, Asia occidentale)
[dal 1967 ha raggiunto la totale indipendenza dalla Federazione degli Emirati Arabi del Sud;
dal 1970 ha una costituzione ispirata a principi progressisti e si è accostata all'URSS non nascondendo la propria aspirazione ad unificare tutto lo Yemen.]
 

1974
-


1974
[dal 1962 il paese è in rivolta; dal 1965 opera il movimento guerrigliero rivoluzionario sotto la guida del PFLO (Fronte popolare per la liberazione dell'Oman), collegato alla sinistra sud-yemenita.
dal 1972 il trattato di assistenza irano-omanita, con cui la casa regnante ha sostituito alla protezione britannica quella iraniana, è stato sancito dalla cessione di Hormuz all'Iran in cambio di aiuti tecnici e militari contro i guerriglieri.]
Qabus ibn Said
-
(? - ?)
figlio del sultanoTaymoor;
1970-?, sultano di Oman;



1974
-







1974
[nel 1958, alla guida del movimento clandestino degli "ufficiali liberi", 'Abd al-Karim Kassem ha rovesciato con un colpo di stato la monarchia hascemita di re Faysal instaurando la repubblica; nel 1963 un nuovo colpo di stato militare è promosso dal partito baath iracheno.]
- Presidente del Consiglio del Comando della rivoluzione
gen. Ahmad Hassan Bakr
(1968 lug - 1979)
[partito baath iracheno]
- vicepresidente
[I presidente conferisce al partito maggiori aperture, pur opponendosi a qualsiasi soluzione federativa con l'Egitto.]
1974
L'interruzione dell'impasse durato dodici anni dell'industria petrolifera nazionale unita alla quadruplicazione dei prezzi del petrolio nel 1973-74 trasforma l'aspetto dell'economia irachena.
I profitti aumentano da 584 milioni di dollari nel 1972 a 7,5 miliardi nel 1974.
La prospettiva di realizzare l'immenso potenziale naturale del paese, bloccato a lungo dall'instabilità politica, sembra ora più facilmente raggiungibile.
Rimane tuttavia il perenne problema dell'Iraq, costituito dalla numerosa minoranza curda, che ne ha minacciato la stabilità a partire dalla sua fondazione come nazione-stato.

Marzo
sebbene dopo l'accordo del 1970 le relazioni con i curdi siano migliorate, ora si deteriorano nuovamente durante il proposto periodo di transizione quadriennale;
il veterano leader curdo, il mullà Mustafa al-Barzani, rifiuta l'offerta di autonomia proposta da Bagdad, giudicandola ipocrita e inadeguata, e insorge nuovamente.
La guerra fra truppe irachene e forze irregolari curde si rinnova con l'ormai tradizionale ferocia.
I curdi conducono la guerra con il sosegno dell'Iran e rifugiandosi in territorio iraniano.

Negli ultimi anni le relazioni tra il governo dello scià e il Ba'at iracheno, con dispute territoriali e vicendevoli accuse di sovversione, non sono delle migliori…
Kurdistan (iracheno)
1974
nel giugno 1972 Saddam Hussein ha nazionalizzato le multinazionali del petrolio e in particolare l'Iraq Petroleum Corporation (anglo-franco-olandese-americana) operante nei giacimenti della zona di Kirkuk;



1974
Iran
[dal 1951 è stata nazionalizzata l'industria petrolifera;
fautore in politica estera del blocco atlantico, mantiene in politica interna uno stretto controllo del potere con l'appoggio dell'esercito e dei gruppi conservatori; contemporaneamente, grazie agli enormi introiti derivanti dal petrolio, inizia una rapida politica di industrializzazione e di riforme sociali che mutano bruscamente il volto del paese e suscitano lo scontento dei gruppi religiosi più conservatori, promotori di manifestazioni e attentati contro la sua politica;
dal 1959 fa parte della Cento (Central Treaty Organization - Organizzazione del patto centrale), un'alleanza tra Gran Bretagna, Pakistan, Iran e Turchia.
Nnonostante le prime elezioni a sistema bipartitico (1960), la dialettica politica è ancora tutta racchiusa entro la cerchia degli "uomini del re"; la sinistra è discriminata e il Tudeh (Partito comunista) è fuori legge.
Dal gennaio 1963 [rivoluzione bianca] al primo referendum per l'approvazione della legge elettorale, dell'emancipazione della donna, dell'istruzione generalizzata e soprattutto di un'incisiva riforma agraria, seguono altre riforme in campo istituzionale, economico e finanziario.]
Muhammad Reza Pahlavi

(Teheran 1919 - Il Cairo 1980)
primogenito di Reza Khan Pahlavi imperatore (scià) dell'Iran, educato all'occidentale;
1941-79, scià dell'Iran;
sale al trono dopo l'abdicazione del padre;
nel 1955 aderisce al patto di Baghdad;
nel 1967 (26 ottobre) Fara Diba viene incoronata imperatrice di Persia;


- Primo ministro
-
1974
l'enorme aumento delle entrate provenienti dal petrolio nel 1973-74 porta le ambizioni dello scià al limite della megalomania. Inizia a proclamare che il suo paese entrerà a far parte dei sei paesi industriali più avanzati del mondo prima della fine del secolo.
Di fatto, nonostante l'effettivo progresso industriale, la diffusione dell'istruzione e dell'alfabetizzazione e la crescita della classe professionale e dirigente, molti livelli della società iraniana rimangono da Terzo Mondo.
Lo scià e gran parte degli osservatori occidentali (compresi gli ambasciatori) sottovalutano però ancora l'opposizione.
Questi ultimi vedono solo l'alleanza opportunistica tra l'estrema sinistra e i mullà, che definiscono in tono dispregiativo «marxisti islamici».
Di fatto sono i mullà ad articolare meglio lo scontento della maggioranza.


 









«segue da 1972»
1974, luglio, il quotidiano, passa nella proprietà Rizzoli.

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