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ANNO 1936

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Papa Pio XI
(1922-39)

1936, Vaticano, dal 1930 il cardinale E. Pacelli [futuro Pio XII] è segretario di stato.

USA New Deal
(Nuovo corso)
1933-38

1936, quando l'inglese John Maynard Keynes pubblica General theory of employement, interest and money, Hitler sta già da tre anni applicandone i dettami, con un metodo tutto tedesco mentre F.D. Roosevelt che ha lanciato il New Deal, correggerà la rotta.
Mentre gli economisti pensano e agiscono ancora in base alla teoria "neoclassica" [fiducia illimitata al "mercato", capace di riaggiustarsi da solo qualora si fosse attraversata una fase depressiva] Keynes trova gli errori del sistema, fissando due punti centrali: l'interesse e la domanda.
1)Interesse. Non è vero che l'interesse stimola i risparmi, questi dipendono dal reddito (chi non ha soldi non risparmia e chi ne ha pochi li spende per vivere, cioè consuma).
Il tasso d'interesse regola la domanda e l'offerta di denaro: è possibile domandare denaro (ecco l'innovazione keynesiana), cioè richiederlo sotto forma per esempio di stipendi, anche per "speculare". Ma speculare sia sui titoli, che sulla moneta stessa, giocando ad esempio sui cambi. A questo è legato il fatto che l'interesse è il compenso non per la rinuncia di un consumo attuale a favore di uno futuro, ma per la rinuncia alla liquidità, intesa come detenzione di moneta.
Proprio perché è da questo lato che possono fuoriuscire delle risorse, è quindi possibile che non tutto il risparmio finisca negli investimenti.
La moneta insomma ha un proprio valore esattamente come tutti gli altri beni.
2)Domanda. Ogni offerta, dicevano i classici, crea la propria domanda; basta che i pezzi siano tanto bassi da convincere tutti a comprare: chi proDuce deve solo contenere i costi (e tra questi i salari dei lavoratori) e il gioco è fatto.
Ma se non c'è la "domanda", cioè non ci sono i compratori o ci sono ma non hanno i soldi, o li hanno ma non hanno voglia di spenderli, come nascono i ricavi, come vengono pagate le materie prime e, cosa essenziale, chi stipendia i dipendenti?
Poiché abbassare i salari non è servito, sarà lo Stato che dovrà intervenire con investimenti autonomi: questi generano lavoro, quindi reddito, quindi consumi, quindi domanda di beni, quindi ricavi per le aziende che producono e così via. Lo Stato dovrà altresì regolare la domanda di moneta tramite il tasso d'interesse.

Texaco

«segue da 1915»
1936, questa compagnia petrolifera statunitense acquista una quota della Aramco, divenendo così uno dei più potenti gruppi petroliferi mondiali;
«segue 1941»

Svizzera

1936, 27 settembre, un decreto federale abbandona la definizione del franco d'oro stabilita da Napoleone (290,32 mg) e introDuce il controllo del cambio. La Banca nazionale è dispensata dall'obbligo di rimborsare le banconote in oro o valuta aurea e incaricata di "mantenere la parità-oro del franco svizzero a un valore compreso tra 190 e 215 mg d'oro fino".

Warburg
(banchieri)

«segue da 1934»
1936, un filiale inglese della Chase di New York gli manda un cliente che deve scontare delle lettere di credito su navi tedesche; studiata la situazione, accetta il cliente e ne ricava un lauto guadagno;
«segue 1937»

Banque de France

«segue da 1929»
1936, si accentua il controllo dello stato;
«segue 1946»



Popolazione
(Censimento del 1936)
% della complessiva
% dell'attiva
Piemonte
8,2
10,1
Liguria
3,4
3,6
Lombardia
13,5
14,9
Veneto
9,9
9,9
Toscana
6,9
7,1
Campania
8,6
7,5
Calabria
4,0
3,7
Sicilia
9,2
7,2


IRI
(Istituto per la Ricostruzione Industriale)
- Presidente: A. BeneDuce (1933 - 1936)
- Direttore generale: D. Menichella (1934 - 1944)

Lo Stato si assume direttamente l'onere delle perdite sopportate dall'IRI, sostituendosi alla Banca d'Italia, che in tal modo può ritornare all sue normali funzioni.
Nel complesso, il debito assunto dall'Istituto verso la Banca d'Italia e le altre grandi banche, poi dichiarate di interesse nazionale, ammonta a 16.302 Mni di lire [circa 1.200 Mdi del 1960] Nel quadro generale della riforma bancaria, la Banca d'Italia viene trasformata in ente di diritto pubblico.
La nuova legge bancaria fa divieto alle banche di credito ordinario di compiere operazioni di credito industriale a lungo termine, limitandone l'attività alle operazioni di credito commerciale, e sottoponendole ad una rigorosa vigilanza da parte di un apposito Ispettorato del Credito.
Nello stesso tempo viene soppressa la

Sezione finanziamenti dell'IRI e aggregata alla

Sezione smobilizzi industriali dello stesso Istituto.

Finmare

1936, l'IRI, costituisce questa holding che controlla
- Italia,
- Lloyd Triestino,
- Adriatica,
- Tirrenia,
concessionarie del 90% dei servizi di linea.



Banche

Banca d'Italia
[dal maggio 1926 è l'unico istituto di emissione]

- Governatore: V. Azzolini (1931 10 gen - 1° ago 1944)
- Direttore generale: ? (?-?)

1936



Altre Banche

«segue da 1935»

Banco di Sicilia

1936,

Banco di Napoli

1936,

diventato istituto di credito di diritto pubblico, è in possesso di valuta aurea per una cifra enorme, mai posseduta finora da alcuna banca nazionale;
presidio di stabilità, nonostante la crisi;

Banca Agricola Commerciale del Mezzogiorno

1936, creata dal Banco di Napoli, vi confluiranno tutte o quasi le piccole banche dell'area a seguito del riassetto in atto quando Napoli contenderà a Milano il primato di città più popolosa del paese;
Comit
(Banca commerciale italiana)

1936, dal 1933 è incorporata nell'IRI;

Banco di Roma

1936,dal 1933 incorporata nell'IRI, la sua ripresa è favorita dall'espansione dell'attività finanziaria nell'Africa orientale.

Credito Italiano

1936, dal 1933 incorporata nell'IRI;

-



IMI
(Istituto mobiliare italiano)

- Presidente: Teodoro Mayer (triestino) (1931 - 14 mar 1936).
1936, con la svolta istituzionale si consacra definitivamente come istituto di credito industriale a medio e lungo termine leader in Italia.

Federazione Bancaria Italiana

1936, Vicenza,

Istituto Centrale di Credito
(ICC)

1936,

Istituto di San Paolo di Torino

Presidente:
. gen. Demetrio Asinari dei Marchesi di Bernezzo (1928-39), senatore del Regno.
Direttore generale:
. comm. rag. Alfredo Longo (1936-?)
1936, 26 maggio, istituto di credito di diritto pubblico dal 1932, agenzia della Banca d'Italia dal 1935, apre ora la sua prima filiale a Roma;
ottiene l'autorizzazione ad esercitare in Piemonte il credito agrario di esercizio;

Consorzio delle Banche cattoliche

1936,

Banca Cattolica del Veneto

- Presidente
. prof. sen. Luigi Montresor [1930 nov-set 1945],
- Vice presidente
. conte dr. comm. Enrico Matteo Passi [1930 nov-set 1945],
- 7 Consiglieri:
. ing. cav. Raffaello Bettazzi [1931 feb-mar 1936],
. avv. prof. comm. Giovanni Battista Biavaschi [1931 feb-set 1945],
. cav. Ernesto Cappelletti [1931 feb-mar 1938]
,
. avv. comm. rag. Giuseppe Cavazzana [1930 giu-set 1945],
. conte avv.Giustino Di Valmarana [1931 feb-mar 1936],
. dr. Enzo Guarnieri [1931 feb-set 1945],
. avv. Guido Rogger [1930 nov-set 1945].

- Sindaci effettivi:
. avv. cav. Amedeo Gallina [1931 feb-set 1945],
. avv. Gaetano Martelletto [1931 feb-set 1945],
. rag. Enrico Pellegrini [1933 feb- 30 mar 1936].
- Sindaci supplenti:
. ing. Sergio Zanarotti,
. rag. Ezio Zanghellini.

L'art. 39 dello Statuto sociale prevede che il Consiglio di Amministrazione nomini annualmente dopo l'assemblea generale un Comitato Direttivo composto da tre a cinque membri scelti nel proprio seno determinandone la facoltà e il funzionamento.

- Presidente
. conte dr. comm. Enrico Matteo Passi [1930 nov-set 1945],

- Presidente
. conte dr. comm. Enrico Matteo Passi [1930 nov-set 1945],
- Membri
. avv. comm. rag. Giuseppe Cavazzana [1930 nov-set 1945],
. avv. prof. comm.Giovanni Battista Biavaschi [1931 feb-set 1945].

- Direttore generale
. Secondo Piovesan [1930 nov-set 1945].

1936, 30 marzo, relazione del presidente all'assemblea ordinaria degli azionisti;
la banca è l'unica, fra tutti gli istituti dicredito della regione, ad essere chiamata a far parte del consorzio per il collocamento del nuovo prestito deciso dal governo;
19 agosto, l'assemblea straordinaria approva la fusione per incorporazione della Banca depositi e prestiti di Feltre, modesto ma sano istituto locale in vita da 28 anni;

ASSS
(Amministrazione Speciale della Santa Sede)

1936, assieme allo IOR è l'altra grande cassaforte delle partecipazioni azionarie vaticane.

IOR
(Istituto Opere di Religione)

1936, assieme all'ASSS è l'altra grande cassaforte delle partecipazioni azionarie vaticane.

Banco Ambrosiano

1936,

Banco di Roma per la Svizzera

1936,controllato dallo IOR;

Banca Unione

1936, controllata dallo IOR;

Banca Toscana di Anticipazione e Sconto

1936,

Banco Lariano

1936, Como,

BNL
(Banca nazionale del lavoro)

1936, dal 1924 lo Stato detiene il 90% del suo capitale azionario; in seguito alla crisi [perdite per circa 200 Mni] dovuta allo smantellamento delle cooperative, operato dal fascismo, si ridimensiona sino a diventare semplice istituto di credito di diritto pubblico, di proprietà statale;

Banca Provinciale Lombarda

1936, Bergamo,

Banca del Friuli

1936, Udine,

Casse di Risparmio

«segue da 1935»

Cassa di Risparmio di Venezia

1936,

Cassa di Risparmio di Verona e Vicenza

1936,

Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

1936,

Cassa di Risparmio di Milano

1936, oltre all'esercizio del credito fondiario (dal 1866), dal 1924 ha istituito anche il credito agrario;

Cassa di Risparmio delle Province Lombarde

1936,

Monte dei Paschi
(Cassa di Risparmio)

1936, dopo che i senesi arrivano perfino a schiaffeggiare il Podestà in Piazza del Campo, l'istituto diventa di diritto pubblico (tre membri della deputazione su otto sono di nomina governativa);

Cassa di Risparmio di Gorizia

1936, nel 1929 ha incorporato il Monte di Pietà che ne è diventato la sezione dei pegni;


«segue 1937»

Banche Popolari

1936

Banca Popolare di Vicenza

- Presidente: Paolo Sartori ,
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,

- Collegio Sindacale:
. ?, [effettivo]
. ?, [effettivo]
. ?, [effettivo]
. ?, [supplente]
. ?, [supplente]

Direttore: ? (?-?)

Filiale
Vicenza, Borgo S. Felice (dal 1920).

Banca Popolare Agricola di Cerea

1936,

1936,

«segue 1937»

Casse Rurali



Industria automobilistica
Prezzi delle automobili di minor costo
(lire al kg)
Salari orari
(lire)
Italia
18-20
3,10
Germania
17
5,50
Inghilterra
11-12
-
Stati Uniti
6-8
11,40

 

La Lockheed Corporation e il supermercato delle armi.
- Presidente: R.E. Gross (1934-56)

1936

La Lockheed dà lavoro a 1200 persone.
A differenza della Boeing e della Douglas, essa sta concentrando tutti i suoi sforzi su aerei commerciali.


«segue 1937»

Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977.


 

«segue da 1935»

 

1936

lo stesso anno, arrivano i primi modelli del gruppo ADn 500 che sono introdotti sulla Adria-Mestre e sulla Ferrara-Copparo;
alla fine dell'anno, viene convocata un'assemblea straordinaria della GCV con il compito di approvarne la liquidazione;
[Le sue tranvie sono già da anni esercite direttamente dalla capogruppo.]

«segue 1937»

 



 


 

OSS
(Office of Strategic Services)

1936

Tra le banconote stampate quest'anno dal Banco di Francia c'è anche un biglietto da 100 franchi serie P. 2475-843.
Poiché il governo tedesco necessita di valuta straniera per operazioni sovversive contro i governi alleati, i tedeschi facilitano l'afflusso di valuta francese nei Paesi neutrali. La Germania compra a Lisbona scudi per cambiarli poi in dollari e sterline.
E poiché l'OSS ha creato a Lisbona un mercato per i franchi è interesse del governo tedesco che i franchi raggiungano Lisbona e vengano tramutati in valuta più necessaria alle sue operazioni.
Proveniente da Parigi, la banconota in esame viene impacchettata con migliaia di altre e mandata a Stoccarda per la spedizione a Lisbona. A Stoccarda viene caricata su un aereo della Lufthansa diretto a Lisbona dove arriva per il pagamento contro scudi di credito.
Un agente dell'OSS attraverso una accurata cernita viene in possesso della banconota che ha acquistato con altre per l'OSS.
La banconota arriva a Londra dove viene controllata, mediante confronto con le liste di valuta sospetta e contrassegnata. Risulta ancora valida e viene impacchettata con altre per essere consegnata ad un agente che deve venir paracadutato in Francia per azioni di spionaggio contro la Germania. È probabile che l'agente metta in circolazione la banconota proprio al fine di corrompere un agente della Gestapo. La banconota gira in tondo così che il governo tedesco partecipa direttamente all'eliminazione di uno dei propri agenti.
Per prevenire la possibilità che una situazione analoga e inversa si affettui a danno degli agenti alleati, l'OSS opera sul mercato nero quasi esclusivamente con valuta straniera o in oro piuttosto che in dollari e sterline. Si fa ogni sforzo possibile per non dare al nemico l'occasione di mettere le mani sui dollari. Naturalmente l'oro è il mezzo ideale per agire sul mercato nero poiché l'operatore che ne entra in possesso può manovrarlo come meglio crede, ritirarlo e conservarlo per un tempo indefinito.

L'agente monetario, forse il più efficiente dell'OSS, è un certo Karl, antinazista, funzionario di una delle più grandi banche di Berlino e, proprio per questo, esonerato dal servizio militare. A quanto risulta utilizza due soli agenti, entrambi francesi e tutti e due in servizio presso la Banca di Francia. I nazisti, supponendo che l'attività maggiore degli agenti dell'OSS si svolga in Francia, cercano di intrappolare gli agenti invalidando certe banconote all'improvviso. Ovviamente la banconota da cinquemila franchi è il bersaglio principale per due ragioni: l'emissione di banconote da cinquemila franchi non è così copiosa ed è la banconota più usata nelle operazioni segrete perché permette di importare somme ingenti senza grosso ingombro.
All'inizio i nazisti sono abbastahza ingenui da imprimere un marchio sulle banconote. Lo fanno in diversi modi:
- facendo risaltare un numero rispetto agli altri,
- sfumando una figura della banconota,
- tagliandone un margine o perforandolo in una determinata maniera.
In teoria il metodo è buono ma è impossibile fare le cose nella segretezza necessaria; il risultato finale è che le banconote contrassegnate circolano liberamente in cinque o sei mani prima di venire individuate. È quindi pressoché impossibile risalire all'agente che le ha spacciate.
Poi, improvvisamente, i tedeschi dichiarano nulle alcune serie avvertendo le banche di trattenere chiunque presenti agli sportelli una banconota di serie annullata. In parte è una mossa efficiente, ma rende gli agenti più prudenti nell'uso di grossi tagli di cui si servono solo per operazioni di corruzione.
Ad un certo momento i tedeschi mettono in circolazione in Francia la voce che tutte le banconote da cinquemila franchi vengono ritirate. Tale voce viene fatta circolare periodicamente e causa infatti all'OSS qualche allarme, ma in realtà è un provvedimento che non viene mai messo in pratica.
In verità lo stratagemma più efficiente e che provoca il maggiore disturbo viene architettato dalla Gestapo. La scaltrezza del piano consiste nel fatto che si riesce a fare di ogni banca e di ogni ufficio postale un involontario alleato per intrappolare gli agenti. Il trucco funziona pressappoco così:
una particolare emissione di banconote, i cui numeri sono intrattenuti dalla Gestapo, viene immessa sul mercato nero in un Paese neutrale con la quasi certezza che finiranno nelle mani di agenti destinati a operare in Francia.
Quindi la Gestapo segnala a tutte le banche e a tutti gli uffici postali di Francia che c'è stata una rapina e sono state rubate le banconote di quella tal serie. Sia le banche che gli uffici postali dovranno informare la Gestapo se una banconota della serie specificata verrà presentata agli sportelli. Banche e uffici postali, che agiscono in perfetta buona fede e che ingenuamente credono di collaborare alla cattura di pericolosi malviventi, si sforzano di assecondare tale richiesta.
In tal modo la Gestapo rende impossibile ogni genere di collaborazione tra l'agente e i funzionari di banche o uffici postali.



Fonti:
- Robert Hayden Alcorn, Il giro del denaro - in Segretissimo-Mondadori 1968.


Aga Khan Karim (Ginevra 13 dic. 1936-?) Aga Khan IV, 49° Imam degli Ismailiti;
[Figlio di Aly (1911-1960) e Joan Yarde-Buller, e nipote di Mohamed.] .

Aymard, Maurice (Tolosa 1936) dal 1976 professore di Storia economica e sociale, moderna e contemporanea del mondo mediterraneo all'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, dal 1992 direttore della Maison de Sciences de l'homme (succeduto a Fernand Braudel), condirettore (con Anderson, Bairoch, Barberis e Ginzburg) della Storia d'Europa di Einaudi.

Fazio, Antonio (Frosinone 1936) economista italiano, specializzatosi, dopo la laurea, al Massachusetts Institute of Technology (MIT);
1963, entra a far parte dei funzionari della Banca d'Italia;
1993, governatore della Banca d'Italia, dopo una lunga carriera al suo interno; fa parte inoltre del Comitato di politica economica della CEE e del consiglio d'amministrazione della Banca dei regolamenti internazionali (BRI).

Mirrlees, James Alexander (Minnigaff, Scozia 1936) economista britannico, docente di economia a Cambridge e a Oxford
1996, premio Nobel per l'economia per il «fondamentale contributo dato alla teoria economica degli incentivi nell'informazione asimmetrica» assieme a W. Vickrey del quale ha ripreso, dopo 25 anni, le ricerche sui diversi tipi di vendite all'asta e su come queste possano essere meglio organizzate per generare efficienza economica, con particolare riguardo alle questioni fiscali.

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Italia

Popolazione

-

Attiva

43,8%

Agricoltura

49,4%

Industria 27,3%
Servizi 23,3%
Analfabeti
(oltre i 6 anni)
- %


Confederazione Fascista dell'Industria Italiana (ex Confindustria):
. presidente: G. Volpi di Misurata.

Febbraio
11
, Roma, Palazzo Venezia, nella seduta della Corporazione dell'acqua, gas e elettricità, tenuta sotto la presidenza del Duce, il rappresentante delle aziende municipalizzate, on. Giarratana, dimostra che le imprese elettriche private «rappresentano uno Stato nello Stato»: esse, infatti:
- hanno concluso contratti con gli utenti in «lire oro», proibiti a tutte le altre industrie;
- falsificano i documenti che devono servire alle pubbliche autorità per le analisi dei costi;
- inventano espedienti di tutti i generi per mascherare gli aumenti di tariffe, sicché «qualche volta» le tariffe rappresentano la minima parte di quanto l'utente paga;
- impediscono la costruzione di centrali termiche, che potrebbero far concorrenza agli impianti idroelettrici.

Marzo
12
, con R.D. 12 marzo 1936, n. 375, viene attuata la riforma bancaria che dà ai tre maggiori istituti di credito un nuovo ordinamento come banche di proprietà dello Stato, vietanto loro, nel modo più tassativo, di investire i depositi in titoli industriali, e sottoponendole al controllo di un comitato, istituito presso la Banca d'Italia.
23, rivolgendosi ai camerati dell'assemblea nazionale delle corporazioni, il Duce segna le nuove direttive di marcia per raggiungere l'autarchia integrale: «La nuova fase della storia italiana sarà dominata da questo postulato: realizzare, nel più breve termine possibile, il massimo possible di autonomia nella vita economica della nazione».

Aprile
6
, con Legge 6 aprile 1936, n. 899 (che converte il R.D. 2 dicembre 1935, n. 2085) riserva il mercato nazionale delle banane prodotte nelle colonie italiane e crea un monopolio di Stato per il trasporto, il commercio e la lavorazione industriale delle banane e dei loro sottoprodotti.
Tale monopolio viene affidato al ministero dell'Africa Italiana che costituisce, per esercitarlo, la RAMB (Regia Azienda Monopolio Banane).
16, con R.D. 16 aprile 1936, n. 1296, viene esteso ai consorzi volontari il controllo già disposto per i consorzi obbligatori con la legge del 16 giugno 1932, n. 834.
[Trattasi di una vittoria di pura forma.]

Ottobre
5
, con decreto 5 ottobre 1936, n. 1743, viene emesso un prestito redimibile all'interesse del 5%, e ne viene resa obbligatoria la sottoscrizione a «enti di qualsiasi natura»;
la somma da sottoscrivere è fissata nel 5% del valore dell'immobile.
Col medesimo provvedimento viene istituita, a carico di coloro che sono obbligati a sottoscrivere il prestito, e per la durata di venticinque anni, un'imposta del 3,50‰ sui valori immobiliari, in modo da far pagare agli stessi creditori il servizio degli interessi e dell'ammortamento.
Si comincia così a presentare i conti dell'impresa abissina, che la Chiesa ha appoggiato ed esaltato quale «guerra santa», per portare la croce di Cristo fra gli infedeli; ma la Chiesa rimane ferma al principio che non le si può chiedere dei quattrini perché ha già sufficientemente contribuito alla vittoria, con le preghiere; in conseguenza, l'art. 3 dello stesso decreto esenta dal prestito e dall'imposta la proprietà degli enti che hanno fini di culto.
28
, all'Istituto nazionale fascista per il commercio con l'estero, B. Mussolini afferma che la parola d'ordine è una sola "esportare";
[lo dirà il ministro del commercio con l'estero Rinaldo Ossola nel 1977… lo stesso problema italiano nel 2006…]

Novembre
8
, Mussolini visita i lavori di rimboschimento dell'alta Valle del Tevere;
18, sulle facciate di tutti i Comuni italiani vengono scoperte le lapidi che ricordano l'assedio economico, votato dalla Società delle Nazioni, contro l'Italia per la sua aggressione all'Etiopia;

Dicembre
28
, con R.D.L. 28 dicembre 1936, n. 2197, le concessioni di "conti valutari", già previste dal decreto 8 dicembre 1934, n. 1942, vengono estese a molte altre imprese – forzando alquanto i limiti della legge – finché ne godono tutte le ditte che svolgono attività all'estero anche se non hanno alcuna filiale fuori del Regno.
«segue 1937»

CGdL
(Confederazione generale del lavoro)

«segue da 1934»
1936, con un documento viene firmata l'unità sindacale;
«segue 1944»

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