| PapaBenedetto XV
 (1914-22)
  Banca di Stato dell'URSS «segue 
          da 1917»1921, viene approvato il nuovo statuto;
 «segue 1922»
 | 
         
          | - - |   
          | Anni | 1913 | 1918 | 1921 |   
          | Inflazione | 100 | 409 | 591 |   
          | - - |  
 
 
         
          |  
Banche
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          |  |   
          | Banca 
              d'Italia - Direttore generale: B. 
                Stringher (1900 nov - 1928);- 
              Governatore: Bonaldo Stringher - Direttore 
              generale:
 1921,
  
Banca 
              Romana 1921, [nel 1894 le passività della banca sono state assunte dalla 
              Banca d'Italia; vedi salvataggio 
              nel 1914]
 Banco 
              di Sicilia   1921, 
               Banco 
              di Napoli 1921, 
              
 |   
          |  |   
          | «segue da 1920» Federazione 
                Bancaria Italiana 1921, Compagnia 
              della Fede Cattolica(o di San Paolo)
  Presidente:. nob. gr. uff. ing. Giacomo Salvadori 
              in Wiesen, dal 1910.
 Direttore generale:
 . gr. uff. dott. Pier Giuseppe Fabris, 
              dal 1912.
 1921,
 Consorzio 
              delle Banche cattoliche  1921, 
               Banca 
              Cattolica Vicentina  - Presidente: conte Alessandro Zileri-Dal 
              Verme][(1863-1937), fratello dell'ex sindaco di Vicenza]
 - Vice presidente: ing. Pietro Sinigaglia,
 
 - 7 Consiglieri:
 . Ernesto Azzalin,
 . Enrico Marangoni,
 . Leonardo Pagello,
 . Pietro Rumor,
 . don Giuseppe Stocchiero,
 . don Vincenzo Strazzari,
 . Girolamo Vaccari.
 - Sindaci effettivi:
 . Giuseppe Gavazzo,
 . Giovanni Rossato,
 . Girolamo Scimo (o Selmo ?!).
 - Sindaci supplenti:
 . Marcello Breda,
 . Andrea Morucchio.
 - Probiviri:
 . Marino Breganze,
 . don Attilio Caldana,
 . don Francesco 
              Snichelotto.
 
 direttore Nicola Bevilacqua;
 1921Febbraio
 13, l'assemblea dei soci sopprime la norma che prevedeva 
              che i consiglieri fossero scelti fra gli azionisti; possono pertanto 
              essere eletti consiglieri anche coloro che non possiedono azioni 
              nominative;
 [sarà grazie a questa norma che nella crisi del 1930, determinata 
              dal crollo del Credito 
Veneto, sarà possibile mettere a capo della banca 
              il candidato del Governo, il sen. Montresor.]
 
 Settembre
 18, l'assemblea dei soci approva l'aumento di capitale 
              da 2 a 4 Mni di lire; viene costituito un ufficio di direzione 
              centrale, dal quale devono dipendere sia l'ufficio della sede, sia 
              gli uffici delle rappresentanze, per le quali è prevista 
              la conversione in vere e proprie succursali; all'interno del Consiglio 
              di amminsitrazione comincia ad operare un Comitato direttivo di 
              tre-cinque membri, al quale è trasferita l'ordinaria amministrazione;
 
               
                | Bilancioal 31 dicembre 1921
 |   
                | Attività | Passività |   
                | - | - |   
                | Utile 
                  netto | 811.000,00 |  
 Mentre in generale perdura il malessere 
              finanziario, nella campagna veneta si avverte un movimento inverso: 
              la terra va aumentando di prezzo e se nella provicnia di Vicenza, 
              dove predomina la piccola proprietà, la speculazione non 
              alligna, in quella finitima di Verona e particolarmente nel Polesine 
              e nel Ferrarese il latifondo si fraziona e i poderi passano di mano 
              in mano.
 La notevole entità dei ritiri per questi affari non paralizza 
              tuttavia l'ascesa dei depositi.
 [Con 
              il metodo dell'assorbimento le banche più forti riescono 
              ad accaparrarsi i depositi in denaro dei piccoli e medi istituti 
              di credito offrendo, tra l'altro, tassi di interesse più 
              vantaggiosi.]
 Credito 
Veneto  - Presidente: Nicola Bevilacqua,
 - Consiglieri:
 . conte Alessandro Zileri Dal Verme,
 . avv. cav. Clodio Pomè Beltrame,
 . comm. Giuseppe Cavazzana,
 . conte gen. Giorgio Emo Capodilista,
 . prof. avv. Carlo Emilio Ferri,
 . ing. Ettore Galuppo,
 . Giovanni Giusti,
 . cav. Pietro Rumor,
 
 - Sindaci effettivi:
 . avv. cav. Vincenzo Fontana,
 . Giovanni Mauro,
 . ing. prof. Sergio Zanarotti.
 
 - Sindaci supplenti:
 . avv. Giuseppe Gavazzo,
 . Gaetano Martelletto.
 
 1921
 Padova,
 «segue 1922»
              Comit(Banca commerciale italiana)
 1921, 
               Banca 
              Toscana di Anticipazione e Sconto 1921, 
               Banco 
                  di Roma 1921- Presidente: sen. conte C. 
                Santucci (1917 dic-feb 1923)
 - Vice presidente: sen. conte G. 
                Grosoli Pironi (1917-23)
 - Amm.re Del.: dr. Giuseppe 
              Vicentini (1919 - feb 1923)
 
 Roma, dopo la prima guerra mondiale, il Banco viene ripetutamente 
              finanziato dallo Stato.
 [A. De Stefani, 
              Baraonda bancaria, 1960.]
 Banca 
                italiana di Sconto  1921 - Amm. Delegato: comm. Achille Pogliani 
            (? - ?) [Fa parte dei Consigli di Amm.ne di 70 società industriali 
            (come presidente in 27, come vice presidente in 3, come consigliere 
            in 40), di cui «più della metà 
            appaiono, alla fine dell'anno, debitrici insolventi della banca per 
            una perdita presunta di circa 200 Mni di lire…[…]».]
 
 Febbraio
 3, si riunisce l'assemblea per l'approvazione del bilancio 
            chiuso al 31.12.1920;
 
  Aprile3, in un rapporto riservato, un direttore generale della 
              banca scrive che «a tutti – pubblico 
              e filiali – è noto il caos esistente nella Direzione 
              centrale».
 Mentre la banca si trovava già in condizioni fallimentari, 
              gli amministratori:
 - hanno falsificato il bilancio dell'esercizio 1920, per distribuire 
              un dividendo dell'8% (superiore a quello degli esercizi precedenti 
              ed ai dividendi distribuiti da tutte le altre grandi banche),
 - si sono tagliata una buona fetta (1.669.612 lire) nell'attivo 
              della banca, quale percentuale sugli utili manifestamente inesistenti,
 - hanno prelevato illegalmente dallo stesso fondo fasullo, a loro 
              favore, 360.000 lire, oltre la somma di 100.000 lire assegnata dall'assemblea 
              dei soci.
 
 Giugno
 controllata dall'Ansaldo 
              – dominata dai fratelli Mario e Pio 
              Perrone – sin dal 1917, è costretta a ricorrere all'appoggio 
              della Banca d'Italia per una cifra 
              di 1300 Mni di lire;
 rivelatasi insufficiente questa cifra, viene costituito, 
              con l'autorizzazione del Ministro dell'industria e commercio, e 
              col concorso di:
 - Banca d'Italia,
 - Banca 
              commerciale,
 - Credito 
              Italiano,
 - Banco 
              di Roma,
 un fondo di 600 Mni di lire destinato a liberare la banca 
              dai suoi immobilizzi verso l'Ansaldo;
 i depositanti, allarmati dalle voci della stampa [diffuse ad arte 
              probabilmente dalle stesse banche concorrenti], danno l'assalto 
              agli sportelli.
 [Molto probabilmente, gruppi concorrenti hanno venduto sul mercato 
              azioni della banca allo scopo di accrescerne il discredito, provocando 
              la contraria manovra dell'acquisto di proprie azioni da parte degli 
              amministratori della banca stessa, con l'obiettivo di sostenerne 
              i corsi (manovra che attirerà poi sull'amm.re delegato Achille 
              Pogliani l'imputazione di aggiotaggio).]
 Intanto l'esposizione della banca sale ancora a 1700 Mni, superando 
              largamente i 600 Mni messi a disposizione dal consorzio di banche; 
              il governo rifiuta l'autorizzazione a ulteriori impegni da parte 
              della Banca d'Italia, decidendo così 
              la fine della banca;
 [In (L'assalto alla Banca di Sconto – Colloqui con Angelo Pogliani, 
              Milano 1950) il gerarca fascista Cesare Rossi, 
              in difesa della reputazione dell'amm.re delegato Achille 
              Pogliani ricorderà che quest'ultimo ha fatto aiutare 
              dalla Banca, specie dagli organi periferici, i Fasci di Combattimento; 
              e quando si tratterà di dotare la Direzione del partito di 
              una vasta e degna sede, egli sarà tra coloro, enti e privati, 
              che si daranno da fare per tale donazione. Sarà scelto il 
              palazzo Vidoni, al corso Vittorio Emanuele, che è un'antica 
              proprietà tedesca.]
 
 Novembre
 i f.lli Mario e Pio 
              Perrone (come da requisitoria del PM) 
              possiedono «in nome e nell'interesse 
              proprio, ovvero della società industriale Ansaldo 
              circa 250.000 azioni dell Banca Italiana 
              di Sconto».
 [Cioè, più di un terzo del suo capitale sociale, avendo 
              le azioni un valore nominale di 500 lire.]
 24, gli istituti di 
              emissione e i tre maggiori istituti privati di credito costituiscono 
              un consorzio per mettere a disposizione della banca 600 
              Mni di lire, mediante il risconto di cambiali e di crediti accettabili; 
              ma le sovvenzioni si arrestano a 424 Mni perché, ad un certo 
              momento, l'esame della situazione induce i consorziati a ritenere 
              che, restando entro il limite di questa somma, la banca non potrebbe 
              essere salvata.
 Dopo tale tentativo, se si applicassero le leggi vigenti, 
              non resterebbe che la dichiarazione di fallimento.
 Dicembre28, per evitare la dichiarazione di fallimento, 
              con il decreto 28 dicembre 1921, n. 1861 alla Banca 
              Italiana di Sconto viene concessa una moratoria 
              dei propri debiti, autorizzandola perciò a chiudere gli sportelli.
 [L'istituto della moratoria fu abolito quasi un ventennio 
              fa, in riconoscimento dei gravi inconvenienti e degli imbrogli ai 
              quali dette luogo. Ora, l'art. 10 
              prevede anche pene detentive molto severe e il sequestro cautelare 
              dei beni degli amministratori.
 Successivamente, la liquidazione permetterà il rimborso al 
              68% dei piccoli creditori e al 65% dei maggiori creditori (vedi 
              dettaglio).
 [a.f.: come risulterà dalla requisitoria 
              del PM, il governo fascista caricherà sul Tesoro, cioè 
              sui contribuenti, una perdita di 1.600 Mni di lire (ca 130 Mdi di 
              lire del 1966). Se non ci fosse l'intervento dello Stato, i creditori 
              della banca avrebbero una liquidazione del 33%, mentre otterranno 
              il 68% sui crediti superiori alle 5.000 lire (per un totale di 2,040 
              Mdi) e il 73% sui crediti inferiori alle 5.000 lire (per un totale 
              di 350 Mni).
 I creditori stranieri saranno tacitati tutti quanti al 100% (per 
              un totale di 250 Mni).
 Ernesto Rossi, Padroni del vapore e fascismo, G. 
              Laterza e Figli SpA, Bari 1966.]
 
 Durante questa drammatica riunione – come ribadirà l'ex ministro 
              Bartolo Belotti nella deposizione davanti 
              all'Alta Corte di Giustizia – dopo che un esperto della Banca 
              d'Italia, il comm. Ghislotti, 
              ha dichiarato che il capitale e le riserve della Banca 
              Italiana di Sconto sono complessivamente perduti e sono state 
              intaccate anche le altre attività, l'ex ministro Bartolo 
              Belotti e con lui il presidente del Consiglio I. Bonomi, il ministro del Tesoro on. De 
              Nava e altri, rivolgendosi all'avv. Parodi, 
              che rappresenta la Banca Italiana di Sconto, 
              dicono: «Ma infine, quale è la 
              somma di cui avete bisogno? Se si tratta di una somma che rientri 
              nelle possibilità del governo, noi ci ritireremo nel gabinetto 
              del presidente del Consiglio e riprenderemo in esame la situazione».
 A questo punto l'avv. Parodi ripete 
              quello che ha detto a Bonaldo Stringher, 
              governatore della Banca d'Italia: «Io 
              non posso far alcuna dichiarazione sulla Banca di Sconto perché 
              non la conosco: posso dire che, teoricamente, occorrono 4 miliardi 
              di lire; ma la somma concreta e reale che occorre può calcolarsi 
              in almeno 2 miliardi. Comunque bisogna che lo stato ci apra le sue 
              casse».
 
 Con l'aiuto alla banca, la Banca d'Italia 
              si è già esposta per circa un quarto di tutte le sue 
              operazioni.
 In luogo della Banca Italiana di Sconto 
              apparirà la Banca Nazionale di Credito, 
              con un'importanza però ben lontana da quella di cui abbiamo 
              trattato ed inoltre sarà controllata, in realtà, dal 
              Credito 
              Italiano (che l'assorbirà nel 1931) 
              e dalla Banca 
              Commerciale.]
 Credito Italiano 1921,  BNA[Banca Nazionale dell'Agricoltura]
 1921, Milano, nasce questo istituto di credito con prevalenti 
              finalità di finanziamento del credito agrario;«segue 1938»
  Banco 
              Ambrosiano 1921, 
               Banco 
              Lariano 1921, 
              Como,  BNL(Banca nazionale del lavoro)
 1921,  Banca 
              della Venezia Giulia 1921, 
              Trieste, la banca si fonde con la Banca Cooperativa 
              di Trieste e con il Consorzio Fiumano 
              di Credito e Risparmio di Fiume;[Tutte le operazioni di assorbimento e fusione sinora messe in atto 
              dall'istituto sono avvenute a completo vantaggio delle banche di 
              maggiori dimensioni ad esso collegate, attraverso al Federazione 
              Bancaria Italiana, al Credito Nazionale 
              e quindi al Banco 
                  di Roma.]
  
            
            
            
           |   
          | Casse 
              di Risparmio
               |   
          | «segue 
              da 1920» Cassa 
              di Risparmio di Venezia 1921, 
               
 Cassa 
              di Risparmio di Vicenza 1921, 
               Cassa 
              di Risparmio di Milano 1921, 
               Cassa 
              di Risparmio delle Province Lombarde 1921, Monte 
              dei Paschi(Cassa di Risparmio)
 1921,
            
             «segue 1922»
 |   
          |  Banche 
                Popolari |   
          | 1921 Banca Popolare di Vicenza - Presidente: Paolo 
              Sartori , - vicepresidente: ?,
 - Consiglieri:
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 
 - Collegio Sindacale:
 . ?, [effettivo]
 . ?, [effettivo]
 . ?, [effettivo]
 . ?, [supplente]
 . ?, [supplente]
 Direttore: ? (?-?)
             FilialeVicenza, Borgo S. Felice (dal 1920).
 Banca Popolare Agricola 
              di Cerea 1921, 2 ottobre, nasce questa Banca voluta 
              dall'avv. Mario Bresciani che ne sarà 
              presidente fino al 1944;
              
             
            «segue 
              1922»
            
           |   
          |  
Casse Rurali |   
          | 1921  Federazione Italiana 
delle Casse Rurali
              1921,  |  
 
 
           
            | I padroni 
                del "carbone bianco" nel 1921 |   
            | Potenza installata | kW |   
            | Società elettrocommerciali |  - |   
            | Autoproduttori | - |   
            | Totale | - |   
            | Produzione di kWh (in milioni)
 |   
            | Da impianti idroelettrici | - |   
            | Da termoelettrici | - |   
            | Totale | 4.540 |  
 
 
           
            | Produzione agricola 
               |   
            | (milioni di quintali) | 1913 | 1919 | 1920 | 1921 |   
            | Frumento | 52 | 46 | 38 | 52 |   
            | Granoturco | - | 25 | 22 | 23 |   
            | Barbabietole da zucchero | - | 21 | 15 | 17 |   
            | Alla ripresa della produzione europea si affianca 
                l'intensificarsi di quella americana, per cui si ha una crisi 
                di sovrapproduzione che porta ad un crollo dei prezzi agricoli, 
                che trascina con sé anche i prezzi industriali; una serie 
                di contraccolpi gravissimi colpisce le aziende ancora impegnate 
                nella riconversione degli impianti agli usi di pace.
 
 |  
 
 
           
            
          |  |   
            | «segue 
                da 1920»
                
                1921SADE: aumento di capitale 
                da 60 a 100 Mni di lire;
 «segue 
                da 1922»
 |  
 
 
         
          | La Lockheed 
            e il supermercato delle armi |   
          | 1921 
 «segue 1922»
 
 |   
          | Fonti: - Anthony Sampson, The arms bazaar/Il 
            supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977.
 |  
 
 Torna su –Agnelli, Giovanni (Torino 
        1921-2003) industriale italiano;
        [Figlio di Edoardo 
        e di Virginia Bourbon del Monte [figlia 
        del principe di S. Faustino e dell'americana 
        Jane Campbell "Princess 
        Jane" (innamoratasi di C. 
        Malaparte, questi fu perseguitato dal suocero)] e nipote 
        di Giovanni 
        il fondatore della FIAT.] 
        1935, Genova, in un incidente aereo, muore il padre; Vittorio
        Valletta  viene nominato presidente della società; 
        1963, dopo aver diretto la RIV  (cuscinetti
        a sfera), diventa vicepresidente e amministratore delegato della FIAT ;
        è amico di Sandrino Perrone , nonostante i
        vecchi contrasti tra le famiglie; le sue barche: Capricia  e Agneta ; 
        1964-76, presidente della Confindustria; 
        1966-96, presidente della FIAT; 
        1991, giugno, senatore a vita. 
        – Arrow, Kenneth J.  
          (NewYork 1921) economista americano, premio Nobel  1972 con J. R. Hicks ;
          Possibilità di un indice di benessere sociale  (1949)
          Scelta sociale e valutazione individuale  (1951)
          Metodi matematici e scienze sociali  (1959)
          L'impresa nella teoria dell'equilibrio generale  (1971)
          Analisi concorrenziale generale  (1971, in collaborazione con 
          F. Hahn )
          I limiti dell'organizzazione  (1973)
          Studies in Resource Allocation Processes  (1977, con L. Hurwicz )
          Manuale di economia matematica  (1981)
          Percezione del rischio in psicologia e in economia  (1982)
          Struttura dell'informazione nell'azienda  (1985)
          Raccolta in 6 volumi dei più importanti scritti da lui pubblicati 
          su riviste  (1986). 
        – Cefis, 
        Eugenio  (Cividale del Friuli 1921-Lugano 2004) dirigente 
        italiano. 
        – Crociani, 
        Camillo  (Roma 1921-?) dirigente italiano. 
        – Debreu, Gerard  
        (Calais 1921) economista francese
        Esistenza di un equilibrio in un'economia concorrenziale (1954,
        con K.J. Arrow )
        Teoria del valore - Analisi assiomatica dell'equilibrio economico 
        (1959). 
        – Morishima, Michio 
        (Osaka 1923) economista giapponese, docente dal 1970 alla London School
        of Economics;
        Equilibrio, stabilità e crescita (1964)
        L'economia di Marx  (1974)
        Cultura e tecnologia nel successo giapponese  (1982)
        La teoria economica di Walras. Una teoria pura del capitale e della
        moneta  (1983).
                
 
 | Italia 
       
        
          
            | Popolazione | 37.437.000 |  
        
          | Attiva | 46,1% |  
        
          | Agricoltura | 55,7% |  
          | Industria | 24,8% |  
          | Servizi | 19,5% |  
          | Analfabeti (oltre i 6 anni)
 | 27,4% |  
 
 
        
            | Possidenti
              agricoli |  
            | 1911 | 21,2% |  
            | 1921 | 35,6% |  
            | Grande processo di
              svendita nel decennio |  Confindustria- presidente: E. 
        Conti (1920-?)
 - segr. gen: on.  G. 
        Olivetti (1920-?)
 CGdL(Confederazione generale del lavoro)
 «segue 
        da 1919»1921, agosto, L. D'Aragona e altri 
        dirigenti riformisti decidono di favorire l'effimero «patto di pacificazione» 
        tra socialisti e fascisti;
 «segue 
        1924»
 Febbraio11, un decreto legge revoca ogni privilegio accordato 
        dalla precedente legislazione sulle cambiali emesse dagli istituti esercenti 
        il credito agrario (in pratica le casse rurali);
 
 Marzo,
 la Fiat decide la chiusura di alcuni stabilimenti 
        dopo aver licenziato 1.500 operai.
 
 gli azionisti dell'Ilva, rassicurati un anno 
        fa sulle solidissime condizioni della società, scoprono che il capitale 
        è interamente perso e che esiste un disavanzo di 125 milioni.
 
 Aprile
  
 LuglioLa Camera approva la legge 24 settembre 1920, n. 1297 con la 
        quale viene imposta la nominatività dei titoli;
 la legge porta la firma anche dell'on. Meda, 
        ministro del Tesoro e leader del Ppi;
 Settembre25, il decreto 25 settembre 1923 n. 1336 
        concede 125 Mni di lire di sussidi alle navi che saranno costruite nei 
        cantieri nazionali entro il 1923.
 Dicembre13, alla Camera, nella proposta di conversione in legge 
        del decreto 14 giugno 1923, n. 1344, G. 
        Matteotti così si esprime: 
        «In tal modo le 24 navi annunciate sono salite 
        a quasi il doppio. Né si illuda il contribuente che lo Stato diverrà 
        proprietario di un maggior numero di navi. No, le navi sono tutte dei 
        privati e sono già in gran parte costruite; lo Stato avrà 
        solo la soddisfazione di rimborsare ai privati la quasi totalità 
        del loro valore attuale».
 30, il decreto legge 30 
        dicembre 1923 n. 2882 riduce sensibilmente le esenzioni fiscali per 
        le cooperative;
 il R.D. 30 dicembre 1923 n. 3139, concernente nuovi provvedimenti 
        in materia di credito agrario, relega le casse rurali in una posizione 
        subalterna rispetto agli istituti di credito fondiario, nell'esercizio 
        di quella che è la loro specifica funzione, quella appunto del 
        credito agrario;
 Ansaldo
 «segue da 1920»1921, nel corso dell'anno le azioni della società scendono da 250 
        lire a 16 lire. Il crollo è inevitabile: un concordato annulla il trust 
        e sfronda l'Ansaldo 
        da parecchie interessenze ormai ingombranti.
 Il bilancio rivela una perdita di 180 Mni di lire;
 alla fine dell'anno, quando è concessa la moratoria, il gruppo 
        ha un'esposizione complessiva verso la Banca 
        italiana di Sconto di 750 Mni di lire;
 «segue 1922»
 Ilva[Società Ilva, alti forni e acciaierie d'Italia]
 «segue da 1918»1921, maggio, crolla il valore delle sue azioni e deve pagare allo Stato 
        i sovraprofitti su utili investiti nell'acquisto di naviglio (dapprima 
        dichiarati esenti);
 riduce il capitale da 300 a 15 milioni di lire e diventa proprietà 
        della Banca commerciale e del Credito Italiano, suoi principali creditori, che costituiscono a Milano 
        la Società Esercizi Siderurgici e Metallurgici 
        alla quale vengono dati in affitto i suoi maggiori stabilimenti, ad eccezione 
        di quelli di:
 - Bagnoli (chiuso fino al 1924) e
 - Portoferraio, passato alla società Elba.
 «segue 1922»
  Elba 
       «segue da 1902»1921, maggio, incamera gli stabilimenti di Portoferraio (ex Ilva);
 «segue ?»
 UNIM(Ente nazionale per l'unificazione nell'industria)
 1921, 26 gennaio, Milano, su iniziativa dell'Anima (Associazione 
        nazionale industrie meccaniche e affini) nasce questo ente;«segue 1930»
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