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ANNO 1860

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Papa Pio IX
(1846-78)

 

Domecq

«segue da 1855»
1860, il trattato di Cobden privilegia in Europa i vini francesi, danneggiando notevolmente le esportazioni spagnole; 
«segue 1864»



Situazione generale
La condizione dell'Italia rispetto ai paesi industrializzati dell'Occidente, e in particolare rispetto all'Inghilterra e alla Francia, è quella di un tipico paese "arretrato" nel senso della moderna terminologia economica.
tuttavia è già dal Settecento che la forte richiesta di derrate alimentari e soprattutto di fibre tessili da parte dei nuovi centri industriali francesi e inglesi sta stimolando la ripresa dell'agricoltura italiana aiutandola a superare la stazionarietà in cui era caduta nei secoli della decadenza.
Tipico fra tutti il caso dell'esportazione di seta greggia, richiesta in gran quantità dalle manifatture di Lione e poi dal mercato londinese che costituisce ben presto la fonte di reddito più rilevante per larghe zone agrarie, in Piemonte, Lombardia e Veneto.
Produzione di seta greggia
(in Kg)
 
Piemonte
Lombardia
Veneto
1800
250.000
1.350.000
1840
600.000
3.500.000
1853
3.000.000
1.400.000
L'industria della seta viene esercitata su una scala discretamente estesa anche nell'Italia meridionale, specie in Calabria e in Sicilia.
3 Fasi
Lavorazione
"trattura" del filo di seta dal bozzolo esercitata in piccole filande, da alcune decine di donne, appartenenti agli stessi proprietari dei terreni su cui cresce il gelso
"torcitura" che fabbrica gli organzini disseminata tra le campagne
 "tessitura" …ancora più dispersa
 

Stabilimenti importanti e moderni, specie in Lombardia, vanta invece già prima del 1848 la filatura del cotone. In essi lavorano centinaia di operai, tutti riuniti nello stesso locale.
Pionieri di quest'industria sono Costanzo ed Eugenio Cantoni, Andrea Ponti e Pasquale Borghi.Grande sviluppo tecnico ha raggiunto, sempre in Lombardia, anche la filatura meccanica del lino, ma nel complesso l'industria ha un'importanza economica ridotta.
La lavorazione della lana vanta centri antichi come Biella (Piemonte) e Schio (Veneto) con la manifattura Rossi.
[Il lanificio patisce non solo la difficoltà di approvVIgionamento di materia prima, ma pure la sottrazione di una notevole fetta di mercato. L'industriale Alessandro Rossi confesserà ex post di aver sborsato "come fabbricante austriaco" tra il 1859 e il 1860 un milione e mezzo di lire all'erario del Regno d'Italia per conservare il proprio mercato.]
La lavorazione della canapa e della juta sono ancora allo stadio domiciliare.

Tutte queste attività tessili nel Mezzogiorno sono un po' tutte presenti, con concentrazione di una certa importanza nel Salernitano e in Terra di Lavoro; ma è da notare qui il gran numero di stranieri, svizzeri, inglesi, belgi, francesi che non hanno certo il contrappeso di un ceto imprenditoriale, pur modesto ma di una cera consistenza, come nel Nord dove pure essi sono presenti.

Cresce altresì la produzione e l'esportazione dell'agricoltura specializzata: agrumi, vino, olio, vengono smerciati all'estero in quantità sempre maggiori e l'incremento della loro produzione dà vita alla formazione di zone agrarie specializzate. Questo incremento delle esportazioni agrarie, legato indirettamente alla rivolzuione industriale in atto nei grandi paesi dell'Occidente europeo, ha tuttavia portata e conseguenze diverse da regione a regione.
Di questo sviluppo sono protagonisti, e insieme massimi beneficiari, i proprietari dell'Italia centro-settentrionale, che costituiscono il grosso della borghesia agraria liberale del Risorgimento, alla quale appartengono i Cavour, i Ricasoli, i Minghetti, i Farini, i Ridolfi, i Capponi ecc.
Ben diversa è la situazione in altre zone, specie nel Mezzogiorno ancora coperto dal latifondo a grano e a pascolo.
Del resto sono secoli che esiste questa differenza fondamentale dell'agricoltura tra Nord e Sud d'Italia.
Nel Sud, lo sviluppo commerciale che ha stimolato un certo aumento della produzione si realizza in gran parte con forme produttive in cui la figura del grande affittuario intermediario appare dominante, e attraverso contratti di piccolo affitto o di colonia estremamente gravosi per il contadino, ciò dovuto alla bassa produttività e alla fortissima domanda di terre determinata dall'eccesso di popolazione rispetto, appunto, alla produttività media per ettaro.

Industrie metallurgiche e meccaniche
Lavorazione del minerale di ferro
(ancora a livello arretratissimo, si basa principalmente sulla produzione di ghisa all'alto forno a carbone di legna)
Regioni
Stabilimenti
Calabria  Ferdinandea e Mongiana
(appartenenti allo Stato)
Toscana  Pistoia, Pietrasanta e Valdelsa
(alcuni appartenenti allo Stato)
Val d'Aosta  Pont-Saint-Martin, Bard, ecc. 
Lombardia  Alta Valtellina, Valsassina, Val Brembana, Val Seriana, Val di Scalve, Val di Sovere, Val Camonica, Val Trompia, Val di Sabbio 
Poco prima del 1860 esistevano 44 altiforni, di cui però solo una trentina normalmente attivi, con una produzione annua di 29.000 tonnellate di ghisa, prodotta per un terzo ciascuna da Lombardia e Toscana.
Fabbricazione del ferro
Avviene in un gran numero di piccole officine assai disperse e con attrezzature per gran parte primitive e arretrate: gli antichi metodi di produzione del ferro direttamente dal minerale sono stati abbandonati e sostituiti dai processi di affinazione della ghisa in parte importata dall'estero, specie dall'Inghilterra.
Metodi impiegati
Bergamasco del "basso fuoco" (a fuoco aperto) ormai adoperato solo nelle più arretrate officine calabre e in alcune ferriere toscane;
Contese del "basso fuoco"
(a fuoco aperto, ma che riduce a metà il consumo di combustibile)
più diffuso nel Nord
Puddellaggio  in forni a riverbero
-
Officine
Lombardia Premadio, Dongo, Lecco, Bellano, e Castro 
Piemonte Pont-Saint-Martin 
Toscana Colle Val d'Elsa e Follonica 
Calabria Mongiana 
Anche se le maggiori e meglio attrezzate, denunciano il grado notevolissimo di arretratezza di tutta la siderurgia nazionale.
[Basti pensare che nel 1855 la produzione siderurgica inglese ha raggiunto i 3 Mni di tonnellate, una cifra che l'Italia raggiungerà solo nel 1950]
Rarissima, praticata solo saltuariamente e quasi a titolo sperimentale la fabbricazione dell'acciaio.

Con il conte di Cavour, i Rothschild Albero genealogico e la banca inglese Hambro, hanno il controllo di tutta la rete ferroviaria sarda che raggiunge i 935 km, pari a quasi la metà di tutte le linee esistenti nella penisola al momento dell'unificazione.

Fonti:
- Rosario Romeo, Breve storia della grande industria in Italia, 1967.


Banche

«segue da 1859»

Compagnia della Fede Cattolica
(o di San Paolo)

- Presidente:
. conte gr. cr. Gustavo Ponza di San Martino, senatore del Regno, Cons. di Stato, dal 1856.
Segretario:
. cav. avv. Francesco Garelli, dal 1853.
1860,

Banca dello Stato Pontificio
(ex Banca Romana )

1860,

Banco Regio dei Reali Domini al di là del Faro

1860, diventa ora il Banco di Sicilia;

Banca Nazionale degli Stati Sardi

1860,

Banca Nazionale Toscana

1860,  


«segue 1861»

Casse di Risparmio

1860, 22 dicembre, viene firmato il decreto che stabilisce lo Statuto fondamentale per le Casse di Risparmio delle province di Lombardia amministrate dalla "Commissione Centrale di Beneficienza" in Milano.

Cassa di Risparmio di Venezia

1860,

Cassa di Risparmio di Vicenza

1860,

Cassa di Risparmio di Milano

1860,

Monte dei Paschi
(Cassa di Risparmio)

1860,

«segue 1861»

 



Gennaio

Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

Giugno

Luglio

Agosto

Settembre
22
, la tariffa sarda viene estesa all'Umbria;

Ottobre
5
, la tariffa sarda viene estesa alle Marche;
30, …viene estesa alle Due Sicilie;

Novembre

Dicembre

Carta

«segue da 1847»
1860, la paglia viene usata come succedaneo degli stracci per la fabbricazione della carta da giornale.

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