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ANNO 1924

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Papa Pio XI
(1922-39)

Germania

Tra il 1923 e il 1924 viene risolta la crisi monetaria che ha portato all'annullamento del vecchio marco tedesco, con la introduzione di una nuova moneta, di contenuto aureo pari al vecchio marco.

TATA Sons

«segue da 1923»
1924, passa il decreto che penalizza le importazioni di acciaio;
«segue 1939»

CFP
Compagnie française
des pétroles

1924, per iniziativa del governo francese, viene fondata questa società petrolifera, dopo che la conferenza di Sanremo (1920) ha assicurato alla Francia la partecipazione allo sfruttamento del petrolio del Medio Oriente, in particolare in Mesopotamia;
dopo la seconda guerra mondiale rafforza la sua attività nel settore distributivo con la sigla «Total»;
«segue 1953»


L'economia italiana è in fase espansiva.



t
EMIGRAZIONE ITALIANA
Emigrati italiani
per gli Stati Uniti d'America
e per tutte le destinazioni
Immigrazione italiana
e immigrazione totale
negli Stati Uniti d'America
Secondo le statistiche italiane
(a)
Secondo le statistiche americane
(b)
Anni
USA
Tutte le destinazioni
Italiana
Totale
% It.

1876-1884
75.194 1.157.496 124.561 3.665.732 3,40
1885-1900
697.284 4.100.415 863.340 6.353.840 13,59
1901-1906
1.356.922 3.558.249 1.232.888 4.933.811 24,99
1907-1914
1.975.511 5.065.501 1.702.285 7.994.616 21,29
1915-1917
129.474 334.879 117.949 920.929 12,81
1918
2.793 28.311 5.250 110.618 4,75
1919
82.492 253.224 1.884 141.132 1,35
1920
349.042 614.611 95.145 430.001 22,13
1921-1924
196.246 1.237.132 365.499 2.344.599 15,59
-

(a) ISTAT (Istituto Centrale di Statistica): Sommario di Statistiche Italiane 1861-1955; + Annuari vari.
(b) U.S. Bureau of the Census: Historical Statistics of the United States. Colonial Times to 1957, Washington D.C. 1960 pp. 56-57.
[Le differenze tra le due rilevazioni (ancora più marcate se considerati i dati anno per anno) sono dovute ai diversi metodi di rilevazione e alla diversa accuratezza delle statistiche dei due paesi.]
Fonte: Francesco Paolo Cerase: L'emigrazione di ritorno: innovazione o reazione?, 1971 - Università di Roma, Istituto di Statistica e Ricerca Sociale "C. Gini" - Sezione di Sociologia - prof. Vittorio Castellano.

w



Banche

Istituti di emissione

Banca d'Italia

- Direttore generale: B. Stringher (1900 nov - 1928);

- Governatore: Bonaldo Stringher
- Direttore generale:
1924,

Banca Romana

1924,
[nel 1894 le passività della banca sono state assunte dalla Banca d'Italia; vedi salvataggio nel 1914] Banco di Sicilia

1924,

Banco di Napoli

1924,

Altre Banche

«segue da 1923»

Federazione Bancaria Italiana

1924,

Compagnia della Fede Cattolica
(o di San Paolo)

Presidente:
. nob. gr. uff. Ing. Giacomo Salvadori in Wiesen, dal 1910.
Direttore generale:
. gr. uff. dott. Pier Giuseppe Fabris, dal 1912.
1924, Torino,

Consorzio delle Banche cattoliche

1924,

Banca Cattolica Vicentina

- Presidente: conte Alessandro Zileri-Dal Verme]
[(1863-1937), fratello dell'ex sindaco di Vicenza]
- Vice presidente: ing. Pietro Sinigaglia,

- 7 Consiglieri:
. Ernesto Azzalin,
. Enrico Marangoni,
. Leonardo Pagello,
. Pietro Rumor,
. don Giuseppe Stocchiero,
. don Vincenzo Strazzari,
. Girolamo Vaccari.
- Sindaci effettivi:
. Giuseppe Gavazzo,
. Giovanni Rossato,
. Girolamo Scimo (o Selmo ?!).
- Sindaci supplenti:
. Marcello Breda,
. Andrea Morucchio.
- Probiviri:
. Marino Breganze,
. don Attilio Caldana,
. don Francesco Snichelotto.

direttore Nicola Bevilacqua; Comitato direttivo
- Presidente:
. conte Alessandro Zileri-Dal Verme,
- Componenti:
. comm. Nicola Bevilacqua,
. Adriano Navarotto,
. Pietro Rumor.
- Segretario generale:
. Ferruccio Gugerotti.

1924
il Credito Nazionale riesce ancora a provocare "lucri straordinari" alle banche federate cattoliche per ca 70 Mni di lire; le difficoltà iniziano verso la fine dell'anno quando il Credito Nazionale intrattiene rapporti di affari con l'on. Max Bondi, uno dei maggiori finanzieri del momento, affari certamente condotti non in maniera avveduta.

Le banche cattoliche federate sono 55 con più di 1000 stabilmenti: fra capitale e riserve mettono insieme 177 Mni di lire con 500 Mni di valori di proprietà e 1,3 Mdi di portafoglio.

Credito Veneto

- Presidente: Nicola Bevilacqua,

- Consiglieri:
. conte Alessandro Zileri Dal Verme,
. avv. cav. Clodio Pomè Beltrame,
. comm. Giuseppe Cavazzana,
. conte gen. Giorgio Emo Capodilista,
. prof. avv. Carlo Emilio Ferri,
. ing. Ettore Galuppo,
. Giovanni Giusti,
. cav. Pietro Rumor,

- Sindaci effettivi:
. avv. cav. Vincenzo Fontana,
. Giovanni Mauro,
. ing. prof. Sergio Zanarotti.

- Sindaci supplenti:
. avv. Giuseppe Gavazzo,
. Gaetano Martelletto.

1924
Padova,

Alcune banche cattoliche cominciano a fallire [vedi 1929].



Comit
(Banca commerciale italiana)

1924,

Banca Toscana di Anticipazione e Sconto

1924,

Banco di Roma

1924
- Presidente: principe Francesco Boncompagni Ludovisi (9 feb 1923-?)
[ex deputato del Ppi passato al fascismo]
- Vice presidenti:
. sen. conte Giovanni Grosoli Pironi (1917-?)
. dr. Giuseppe Vicentini (9 feb 1923-?)
- Amm.re Del.: dr. Carlo Vitali (9 feb 1923-?)

Il capitale sociale è costituito da 1.500.000 azioni:
- 425.000 presso il Credito Nazionale,
- 475.000, già del Credito Nazionale, passate da poco nelle mani delle banche cattoliche federate;
[in pratica 900.000 azioni controllate direttamente o indirettamente dal Credito Nazionale.]
- 400.000 in circolazione,
- 200.000 presso il Banco di S. Giorgio.

Gennaio
16
, appena assicurato il buon esito del salvataggio del banco la nuova amministrazione scrive a p. P. Tacchi Venturi, il potente gesuita che mantiene i rapporti confidenziali tra il papa e il duce: «Il nostro Istituto è e sarà sempre lieto di concedere all'Ente suddetto [la santa Sede] quelle facilitazioni di credito, anche allo scoperto, che potessero tornargli gradite, disposto a praticare condizioni speciali di deferente trattamento, in omaggio alle tradizioni dell'Istituto, che l'attuale amministrazione è fermamente decisa a difendere e conservare».
[Proposito più che lodevole, che tra sei anni costerà al Tesoro italiano centinaia di milioni di lire, in un nuovo salvataggio del banco.]
[A. De Stefani, Baraonda bancaria, 1960.]

Giugno
Non è superfluo notare che da questo momento, quale mandante dell'assassinio di G. Matteotti, il presidente del Consiglio B. Mussolini ha bisogno dell'appoggio del Vaticano per non andare in galera e, per ottenere siffatto appoggio, è disposto a vendere anche l'anima al diavolo e a regalare al papa tutti i milioni (non suoi) che il papa si degna di fargli richiedere.
[Ernesto Rossi, Padroni del vapore e fascismo, G. Laterza e Figli SpA, Bari 1966.]

Banca italiana di Sconto
"in liquidazione"

1924,
Milano,

1925
«segue da 1922»
Imputati: 42 persone:
- 12 amministratori membri del Comitato centrale della Banca, tra cui:
. Mario Perrone, consigliere delegato dell'Ansaldo, «testa forte» del gruppo;

- 5 sindaci,
- 7 direttori,
- 1 agente di cambio.

Fra gli imputati si trovano:
. sen. Guglielmo Marconi, presidente;
. sen. Pasquale Leonardi Cattolica
[collare dell'Annunziata, ammiraglio, ministro della Marina (1910 mar - mar 1911],
. sen. Enrico Scalini,
. sen. Ludovico Gavassi,
. Pio Perrone (fratello di Mario),
. comm. Angelo Pogliani, amm.re delegato della banca (? - ?)
[e finanziatore del Pnf, secondo Cesare Rossi].

***

Giugno
vengono nominati due periti addomesticabili per l'esame della banca e delle società collegate:
. comm. Angiolo Tifi, presidente della Camera di commercio di Lecce;
. ing. Umberto Savoia.
«segue 1927»

[Bartolo Belotti, L'avventura fascista, Milano 1945;
Ernesto Rossi, Padroni del vapore e fascismo, G. Laterza e Figli SpA, Bari 1966.]


«segue 1925»

Credito Italiano

1924

Sistema di amministrazione

Come il comm. Orsi, consigliere delegato del Credito Italiano, è riuscito ad assicurarsi il potere della banca attraverso voti ottenuti dalle holding di maggioranza con la compiacenza di amministratori e con la collaborazione dei grandi capitani.

Il comm. Orsi fa sottoscrivere le azioni della holding dai principali debitori della banca e fa finanziare il fabbisogno di credito della holding stessa dalle minori banche autonome, dalle quali ha acquistato la maggioranza azionaria.
Sono sempre i denari della banca madre, ossia i denari dei depositanti, che servono per garantire al comm. Orsi la supina acquiescenza della maggioranza delle azioni, ossia dei voti nelle assemblee.
I denari dei depositanti sono serviti, cioè, in mano al comm. Orsi ad annullare una parte del capitale sociale che dovrebbe invece servire proprio a garanzia per il risparmio stesso.
Agli amministratori, nei consigli di amministrazione, basta pagare una buona tantième per essere lasciato in pace e far quel che meglio gli garba; invece, per ottenere la collaborazione dei "grandi capitani" deve venire a patti: apertamente con alcuni, diplomaticamente, senza offenderne la suscettibilità, con altri.
Il comm. Orsi, con l'aiuto del suo assistente legale avv. Ferruccio Bolchini, corrompe questi "grandi capitani", largheggiando nel credito molto più di quanto sarebbe economicamente opportuno e facendo far loro degli straordinari guadagni a scapito dei depositanti.
In borsa, il comm. Orsi opera per proprio conto sulla base delle oscillazioni, da lui stesso provocate, nel valore dei titoli e scremando a proprio profitto gli affari migliori della banca. «Il comm. Orsi stacca quanto più può operazioni dalla banca per farle amministrare da holding separate, nelle quali i direttori centrali non hanno ingerenza e che sono sottratte alla visione del capo contabile. Le operazioni nuove, che sente o prevede discusse o discutibili, le gira attraverso le piccole banche affiliate all'estero, o attraverso le banche minori collegate allinterno».
I "grandi capitani" di cui il comm. Orsi si assicura l'appoggio attraverso l'influenza diplomatica dell'avv. Ferruccio Bolchini, sono:
. Alberto Pirelli (ministro plenipotenziario onorario del regime);
. .
«Il comm. Orsi, convinto che Alberto Pirelli non se ne accorga neppure, per legarlo maggiormente al successo delle sue iniziative, lo induce talvolta ad accettare dalla banca decine di migliaia di azioni della società di finanziamenti elettrici, di cui il comm. Orsi vuol conquistare la maggioranza.
La banca del comm. Orsi cede a una holding creata in Svizzera da Alberto Pirelli queste decine di migliaia di azioni a un prezzo del 30% inferiore al corso del giorno di contabilizzazione delle operazioni (la diversità dei corsi importa per la il comm. Orsi un ricavato in meno, e per la holding svizzera di Alberto Pirelli un plus, di circa 6 Mni di lire
».

[Mario Alberti, nella rivista «La vita italiana» nov 1930;
Ernesto Rossi, Padroni del vapore e fascismo, G. Laterza e Figli SpA, Bari 1966.]

 

Banco Ambrosiano

1924,

Banco Lariano

1924, Como,

BNL
(Banca nazionale del lavoro)

1924, lo Stato, dopo averla largamente finanziata sin dal primo dopoguerra, acquisisce il 90% del suo capitale azionario;

Banca della Venezia Giulia

1924, Trieste, dal 1921 si è fusa con la Banca Cooperativa di Trieste e con il Consorzio Fiumano di Credito e Risparmio di Fiume;

Casse di Risparmio

«segue da 1923»

Cassa di Risparmio di Venezia

1924,

Cassa di Risparmio di Vicenza

1924,

Cassa di Risparmio di Milano

1924, oltre all'esercizio del credito fondiario (dal 1866), istituisce ora anche il credito agrario;

Cassa di Risparmio delle Province Lombarde

1924,

Monte dei Paschi
(Cassa di Risparmio)

1924,


«segue 1925»

Banche Popolari

1924

Banca Popolare di Vicenza

- Presidente: Paolo Sartori ,
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,

- Collegio Sindacale:
. ?, [effettivo]
. ?, [effettivo]
. ?, [effettivo]
. ?, [supplente]
. ?, [supplente]

Direttore: ? (?-?)

Filiale
Vicenza, Borgo S. Felice (dal 1920).

Banca Popolare Agricola di Cerea

1924,

1924,

«segue 1925»

Casse Rurali

1924

Federazione Italiana delle Casse Rurali

1924,
«segue 1925»

-

 

La Lockheed e il supermercato delle armi

1924

Donald Douglas, firma la sua prima ordinazione per un paese straniero, la Norvegia.
Un po' alla volta la Douglas si consolida grazie a contratti militari.


«segue 1925»

Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977.





Iacocca, Lido Anthony detto Lee (Allentown, Pennsylvania 1924) manager statunitense, figlio di immigrati italiani
1946, ingegnere, viene assunto dalla Ford
1953, direttore delle vendite nella zona di Filadelfia
1956, responsabile del settore commerciale per i veicoli industriali a Detroit
1960, responsabile del settore commerciale anche per le automobili
1970, direttore generale e presidente della Ford
1978, a causa di forti contrasti con Henry Ford II abbandona l'azienda assumendo la direzione della Crysler, in gravi condizioni, a cui ridà un grande sviluppo fino al 1980
Autobiografia (1984)
1992, la crisi dell'auto statunitense di fronte alla grande concorrenza giapponese lo induce a lasciare la presidenza della società.

Lancaster, Kelvin John (Sydney 1924) economista teorico e matematico statunitense di origine australiana
1956, scrive con R.G. Lipset l'articolo sulla teoria del second best, apparso su «Review of Economic Studies»
1963, assunta la cittadinanza statunitense, insegna alla Johns Hopkins University di Baltimora e alla Columbia University di New York
La domanda del consumatore: un nuovo approccio (1971)
Varietà, equità ed efficienza (1979).

Lombardini, Siro (Milano 1924) economista italiano, condirettore di «Vita e Pensiero»;
1951-63, docente all'Università Cattolica di Milano;
1954-68, docente di economia politica all'università di Modena;
Fondamenti e problemi dell'economia del benessere (1954)
L'analisi della domanda nella teoria economica (1957)
1963-83, docente a Torino;
La programmazione economica: idee, esperienze, problemi (1967)
Concorrenza, monopolio e sviluppo (1971)
L'economia italiana al bivio (1974)
1976-79, senatore nelle liste della Democrazia cristiana;
I problemi della politica economica (1977)
1979, ministro delle partecipazioni statali nel primo governo Cossiga; esce quindi dalla vita politica;
Oltre la crisi (1979)
1983-87, docente alla Cattolica e ancora a Torino;
Il metodo della scienza economica (1983)
Il nuovo corso di economia politica (1983 e 1985, 2 voll.)
Dentro la crisi (1992)
La morale, l'economia e la politica (1993)
Il dramma della speranza (1994).

Napoleoni, Claudio (L'Aquila 1924-Andorno Micca, Biella 1988) economista e politico italiano; interruppe gli studi di filosofia e si dedicò all'economia;
Dizionario di economia politica (1956)
1962, diventa docente di economia politica, senza laurea;
Il pensiero economico del Novecento (1963)
L'equilibrio economico generale (1965)
Smith, Ricardo, Marx (1970)
1976, deputato nelle liste della sinistra indipendente;
Il futuro del capitalismo. Crollo o sviluppo (1979)
1979-83, senatore, è capo della Commissione bilancio;
Discorso sull'economia politica (1985).

Scognamiglio, Carlo (Varese 1924) economista e politico italiano, laureato in economia all'università Bocconi di Milano; ex campione del mondo del sollevamento pesi, ha sposato Delfina Rattazzi, figlia di Susanna Agnelli;
Mercato dei capitali, borse valori e finanziamento delle imprese industriali (1974)
Crisi e risanamento dell'industria italiana (1979)
1983, presidente del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera;
1984, vicepresidente della STET e dell'università romana LUISS;
Teoria e politica della finanza industriale (1987)
Come guidare l'Italia nel Duemila (19?, con G. De Michelis)
1994, parlamentare liberale, per il Polo delle libertà, nella formazione dell'Unione di centro (UDC) viene eletto senatore e, per pochi voti in più di G. Spadolini, presidente del Senato;
1996, rieletto per il Polo nelle elezioni politiche anticipate, è candidato alla stessa carica dalla formazione di centrosinistra dell'Ulivo, vincitrice del turno elettorale, come figura di equilibrio nel parlamento; tale candidatura non viene accettata dai leader dell'opposizione di centrodestra;
Il progetto liberale (1996).

Solow, Robert M. (Brooklyn, New York 1924) economista statunitense, laureatosi alla Harvard University;
1957, docente del Massachusetts Institute of Techology (MIT) a Boston e poi a Harvard; membro della direzione della Boston Federal Reserve Bank e del President's Committee on Income Maintenance;
Un contributo alla teoria della crescita economica (1956)
Programmazione lineare e analisi economica (1958)
Teoria del capitale e tasso di rendimento (1964)
Le origini della disoccupazione negli Stati Uniti (1964)
La teoria della crescita (1970, con R. Dorfman e P. Samuelson)
L'attesa e l'andamento del livello dei prezzi (1970)
1987, premio Nobel per l'economica;
L'ufficio di collocamento come istituzione sociale (1990).

Theil, Henry (Amsterdam 1924) economista olandese, insegnante all'università di Chicago, presso la quale diresse il Center for Mathematical Studies in Business and Economics; allievo di J. Tinbergen;
Aggregazione lineare di relazioni economiche (1954)
1956, fonda l'Istituto di econometria a Rotterdam, che poi dirige per dieci anni;
Previsioni economiche e politica economica (1958)
1961, presidente della Società internazionale di econometria;
Ricerca operativa ed economia quantitativa (1963)
Economia e teoria dell'informazione (1967).
Principi di econometria (1971).

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Italia

Il ministro delle Finanze A. De Stefani continua a praticare una politica economica liberaleggiante.

Confindustria:
- presidente: A.S. Benni.

Confederazione delle corporazioni sindacali fasciste
- Presidente: E. Rossoni (1922-28)

Confederazione italiana dei lavoratori

«segue da 1923»
1924, segretario generale è Achille Grandi;
«segue 1925»

Febbraio
20
, Roma, firma del trattato italo-russo che prevede la partecipazione dell'Italia alla ricostruzione economica della Russia, utilizzando la sua flotta mercantile e l'esportazione e l'importazione delle risorse naturali e forestali. Gli operai italiani possono emigrare nella Russia dei Soviet e trovare lavoro nelle miniere e nelle foreste.

Il ministro delle Poste e Telegrafi, on. G.A. Colonna di Cesarò, dà le dimissioni; al suo posto, al neo ministero delle Comunicazioni, entra l'on. C. Ciano.


Marzo
20
, Milano, costituzone della Camera di commercio italo-jugoslava; del consiglio fa parte anche C. Feltrinelli;

Aprile
4
, Milano, Teatro Lirico, in un discorso dinanzi all'assemblea degli industriali e di personalità del mondo finanziario e politico italiano A.S. Benni fa un raffronto «tra la vecchia mentalità politica, che per poco non ha trascinato l'Italia all'estrema rovina, e la mentalità politica nuova che, dopo averla salvata, la guida verso l'avvenire», precisando altresì che B. Mussolini – tacciato ogni giorno dagli avversari in mala fede di reazionario e liberticida – non ha mai attentato al diritto di sciopero, al diritto di organizzazione o ad alcuna altra conquista della classi lavoratrici.

Maggio
4
, con decreto 4 maggio 1924, n. 837, il ministro delle Comunicazioni, on. C. Ciano, notoriamente legato ai gruppi candidati alle concessioni previste dal decreto 8 febbraio 1923, n. 399, accetta condizioni molto peggiori per lo Stato di quelle previste nel decreto stesso.
Il nuovo decreto:
- abroga la facoltà dello Stato di chiedere, in cambio dei propri impianti, una partecipazione al capitale azionario;
- riduce il canone da pagare allo Stato sugli introiti lordi dei servizi telefonici;
- allunga il termine minimo di rinuncia dello Stato alla facoltà del riscatto;
- stabilisce criteri più favorevoli ai concessionari per la determinazione dell'eventuale prezzo di riscatto.
Tutte le reti telefoniche urbane e quelle interurbane a minore distanza sono vendute alle società:
- STIPEL,
- TELVE,
- TIMO,
- TETI (società del gruppo Pirelli) – IV zona (Lazio, Liguria, Toscana e Sardegna);
- SET(società del gruppo svedese Erickson) – V zona (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia),
per L. 255.345.867=.
Alla pubblica amministrazione rimangono soltanto le linee telefoniche interurbane a maggiore distanza: la polpa se la prendono i privati e l'osso resta allo Stato.
[Nel 1933, in seguito al salvataggio della Banca Italiana di Sconto, che ha nel portafoglio le azioni delle tre società STIPEL,
TELVE e TIMO, le linee telefoniche da queste possedute ritorneranno allo Stato. Per rimetterle in piedi lo Stato dovrà però dare la sua garanzia alla emissione di 400 milioni di lire di obbligazioni.]

In un discorso all'ABI (Associazione Bancaria Italiana), il ministro A. De Stefani annuncia il pareggio del bilancio dello Stato.

Giugno
10
, sul lungotevere Arnaldo da Brescia, il deputato socialista G. Matteotti è aggredito e rapito da squadristi fascisti.

Luglio
19
, B. Mussolini – così su «Il Lavoro» del giorno dopo – dichiara all'on. Bagnasco, che gli ha presentato una commissione di operai fascisti di Torino, che :
«Il governo, attraverso il ministero delle Fnanze, ha favorito l'industria fino a condonarle 300 Mni di lire [27 Mdi del 1966] di utili abusivi di guerra, ridotti ora a qualche decina di milioni, che sono stati anche rateati in parecchi anni».
24, al Gran Consiglio, B. Mussolini attribuisce al sindacalismo fascista il compito di «effettuare la collaborazione in un senso attivo, cioè nel senso che una quota parte del profitto vada a beneficio di coloro che hanno contribuito a realizzarlo».
Questo accenno suscita vivissime preoccupazioni nel ceto bancario e industriale. I Grandi Baroni si limitano, tuttavia, a ritenere questa "mossa" del duce esclusivamente tattica e politica, «…spiegabile in chi oggi è costretto a navigare tra infidi scogli…».


Agosto
16
, nella macchia della Quartarella, viene ritrovato il cadavere, orrendamente mutilato, di G. Matteotti.

Settembre
si inaugura l'autostrada Milano-Laghi.
18, seconda "infornata" di senatori;

Dicembre
Indice di Borsa di Milano: 195,06 (base 1922=100)
31, [Lira Sterlina: quot. media mensile: 109,3=].
«segue 1925»

CGdL
(Confederazione generale del lavoro)

«segue da 1921»
1924, proclama la sua «neutralità» alla vigilia delle elezioni politiche; il momento di crisi, aggravato dal rafforzamento del sindacato fascista, riduce gli iscritti a 270.000;
«segue 1927»

Ansaldo
(Nuova)

«segue da 1923»
1924
Febbraio
16
, «Finanza Italiana» dà la notizia che le trattative fra la società Ansaldo Cogne e il sig. Paul Girod, amm.re di diverse grandi società metallurgiche ed elettriche francesi, hanno costituito la Società Cogne Girod per l'esercizio della acciaieria elettrica Ansaldo di Aosta.
Il capitale di 20 Mni della Società Cogne Girod è stato costituito, in parti uguali, mediante sottoscrizione:
- da parte francese, di capitale liquido;
- da parte italiana, mediante l'apporto delle acciaierie elettriche costruite nel 1916 dall'Ansaldo (vecchia).
Così anche questa grande industria, salvata dal governo perché «d'importanza preminente per la difesa nazionale» viene disinvoltamente messa al servizio di capitalisti stranieri.
La valutazone in dieci milioni dell'apporto in impianti della Cogne ci dà un'idea di quella che è stata la supervalutazione, compiuta un anno prima ai danni del Tesoro italiano.
[Nel novembre 1927 lo Stato acquisterà il completo pacchetto della Cogne.]
Giugno
6
, nel Consiglio dei ministri viene approvata la costituzione della nuova società Cogne-Aosta, il cui capitale sarà così formato:
- 72 Mni, sottoscritti alla pari e versati in contanti dallo Stato;
- 78 Mni, in corrispondenza all'apporto da parte dell'Ansaldo, delle concessioni minerarie e idriche di tutti gli impianti metallurgici e idroelettrici dell miniera idi Cogne; la nuova società assumerà il carico di 41,5 Mni di obbligazioni dell'Ansaldo;
14, con decreto 14 giugno 1923, n. 1475 viene sanzionata la convenzione precedente.
[Con pubblico denaro viene quindi salvata una società privata, liberando i f.lli Perrone da molte responsabilità finanziarie e penali inerenti al loro dissesto. Non soltanto vengono supervalutate le attività mineraire e idriche della Ansaldo lasciando allo Stato il pacchetto di minoranza, ma viene anche iniziato nel modo più scandaloso il sistema di partecipazione mista (capitale privato e capitale statale) che tra dieci anni porterà alla costituzione dell'IRI.]




«segue 1933»

 

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