| 
         
Papa 
          Paolo VI 
          (1963-78) 
        
         
Fondo 
          monetario internazionale 
        
       
«segue 
        da 1974» 
          1975, i partecipanti sono 119, il potere di voto di ciascun paese 
          dipende dalla dimensione della sua quota di partecipazione al FMI, 
          calcolata sulla base del reddito nazionale lordo, delle riserve ufficiali 
          possedute e del contributo del paese all'interscambio mondiale; 
          in linea di principio le quote vengono versate per il 25% in oro e per 
          la parte restante in moneta nazionale; 
          i membri che si trovano in difficoltà di bilancia dei pagamenti possono 
          servirsi della consulenza tecnica e dell'assistenza finanziaria del 
          fondo; 
          tale assistenza ha carattere automatico nei limiti della quota-oro (gold-tranche) 
          e deve essere negoziata qualora il paese intenda prelevare fino al doppio 
          della quota totale; in questo caso la linea di credito aperta è detta 
          stand-by, e le condizioni alle quali il credito viene concesso 
          sono riportate in una lettera di intenti sottoscritta dal ministro 
          del tesoro del governo beneficiario del prestito.
         
Svizzera
         
Intorno 
          alla metà degli anni '70 i banchieri elvetici sottoscrivono un codice 
          di comportamento che prevede l'identificazione del beneficiario di un 
          deposito aperto da persone fisiche o società non quotate. La garanzia 
          di avvocati, gestori e fiduciari che conoscono l'identità del depositante 
          e la provenienza lecita del denaro non basta più: per aprire un conto 
          corrente occorre esibire il passaporto. Ma anche questa misura non riuscirà 
          a bloccare le attività illecite e ad arrestare il riciclaggio dei capitali 
          sporchi. 
         
ECOWAS 
          (Economic Community of West African States - Comunità economica 
          degli Stati dell'Africa occidentale)
        
        1975, a Lagos (Nigeria) viene istituita questa comunità economica 
        per arrivare ad un mercato unico  e ad una integrazione economica, 
        ma pure con funzioni di cooperazione politica e militare; 
        ne fanno parte 16 paesi: 
        Benin, Burkina Faso, Capo Verde, Costa d'Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, 
        Guinea-Bissau, Liberia, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria, Senegal, Sierra 
        Leone, Togo 
        «segue 1990» 
         
       MEC 
         (Mercato comune europeo)
  «segue da 1973» 
        1975, 28 febbraio, convenzione di Lomé (Togo): 
        i negoziati iniziati nell'ottobre 1973 si concludono felicemente a Lomé 
        con la firma di una convenzione stipulata per cinque anni.  
        I 46 paesi dell'ACP, che inglobano notoriamente tutta l'Africa nera indipendente 
        e che rappresentano una popolazione di circa 270 milioni di abitanti, 
        comprendono: 
        - i 19 paesi firmatari della "convenzione di Yaondé", 
         
        - 21 stati del Commonwealth, 
        - 6 stati africani. 
        [I "46" diventeranno probabilmente "52" dal momento 
        che Suriname, Seicelle, Comore, Papuasia-Nuova Guinea, Saõ Tomé 
        e Principe e Capo Verde hanno richiederanno nel 1976 di far parte della 
        convenzione di Lomé.] 
        [La convenzione viene criticata dall'economista africano Samir 
        Amin, direttore dell'IDEP (Institute 
        for Development and Planning in Africa) dell'ONU, con sede a Dakar. 
         
        La condanna di Samir Amin è presentata 
        alla Conferenza Internazionale Socialista di Suresnes, 
        Francia, tenuta il 5 e 6 giungo 1975 e imperniata sulla crisi economica 
        mondiale.] 
        «segue 1977» 
         
       ELF-GROUP 
        
      
«segue 
        da 1966» 
          1975, quinta compagnia petrolifera europea e fra le prime 15 del mondo, 
          ha circa 25.000 addetti e oltre 6.000 punti vendita. 
        Royal 
          Dutch Shell 
        
«segue 
          da 1941» 
          1975, la società, che dispone di una flotta di oltre 400 petroliere 
          e occupa 153.000 persone, è la seconda compagnia del mondo dopo la Exxon. 
        Westinghouse 
        
«segue 
          da 1945» 
          1975, con 170.000 dipendenti e 220 stabilimenti negli USA e all'estero 
          si colloca tra le maggiori società elettronucleari del mondo; 
         «segue 1996» 
       
        Western 
          Electric 
        
«segue 
          da 1915» 
          1975, è tra le prime venti società industriali statunitensi con 150.000 
          addetti. 
        Deutsche 
          Bank 
        
       
«segue 
        da 1957» 
          1975, depositi: 32 miliardi di dollari. 
           
        Philips 
        
      
«segue 
        da 1973» 
          1975, possiede circa 200 stabilimenti in tutto il mondo e occupa oltre 
          400.000 persone; 
        «segue 1980» 
        Renault 
        
«segue 
          da 1945» 
          1975, con 241.000 addetti, una produzione di circa 2 milioni di autoveicoli 
          e una trentina di stabilimenti all'estero, risulta il maggior produttore 
          europeo ed il quarto a livello mondiale dopo General 
          Motors, Ford e Chrysler; 
        «segue 1984» 
        
  
         
        
 
           
        
       | 
      
      
        Prezzo OPEC del petrolio: 15 
        dollari il barile.
  
      
        
      
         
          |   IRI 
              (Istituto per la Ricostruzione Industriale) 
            - Presidente: G. 
              Petrilli (Dc) (1960 ott - 1979) 
              - Direttore generale: L. 
              Medugno (1968 - ?)  
              - Direttore centrale: F. 
              Calabria (Dc) (1970 - 1979)  
            ENI:  
              - Presidente: ? Girotti 
              (Dc) (?-?) 
              EFIM:  
              - Presidente: ? Sette 
              (Dc) (?-?) 
              EGAM:  
              - Presidente: ? Einaudi 
              (Dc) (?-?) 
              Montedison:  
              - Presidente: E. 
              Cefis (Dc) (1971-77) 
              Assobancaria:  
              - Presidente: ? Arcaini 
              (Dc) (?-?) 
              Casse di Risparmio:  
              - Presidente: ? Callegari 
              (Dc) (?-?) 
              RAI-TV:  
              - ?: ? Delle Fave (Dc) (?-?) 
              - Direttore generale: E. 
              Bernabei (Dc) (1961-74)  | 
         
         
          |   1975
  
              Gennaio 
              -  
            
  
            
  | 
         
         
          |   | 
         
       
      
  
         
       
      
           
             
              
               
                
questione 
                  meridionale 
                
               
«segue 
                da 1960» 
                  1975, l'abbandono di una riforma fondiaria generale e la scelta 
                  di un tipo di sviluppo economico basato sulla concentrazione 
                  industriale al nord, non corrispondono agli interessi delle 
                  popolazioni nel mezzogiorno e a quelli generali del paese;  
                  nonostante gli ingenti investimenti (25.000 miliardi in 25 anni) 
                  [del 1975] le divaricazioni tra nord e sud sono addirittura 
                  aumentate: 
                  il contributo percentuale del mezzogiorno alla formazione del 
                  reddito nazionale e sceso dal 23,34% del 1951 al 22,6% del 1973; 
                  la metà dei disoccupati italiani si concentra ancora nel mezzogiorno. 
                
             | 
           
         
  
        
       
      
         
          |  
             Banche 
           | 
         
         
          |  
             1975 
             Mediobanca 
             
            - Presidente: A. 
              Tino (1958 - 1977) 
              - Amministratore delegato (dal 1949) e Direttore generale: 
              E. Cuccia 
              (1946 giu - 1988) 
            1975 
              XXVIII esercizio (1975 giu - giu 1976) 
              
            «segue 1976» 
            Istituto 
              Bancario San Paolo di Torino  
            
«segue 
              da 1971» 
              Presidente: 
              . Luciano Jona, (1959-78).  
              Direttore generale: 
              . Luigi Arcuti, (1974-80).  
              1975, 
 
              apre una sede a Bari; 
              «segue 1976
» 
            Banco 
              Lariano 
            «segue da 1974» 
              Como,  
              - dal 1972 il pacchetto di controllo è nelle mani della Fingest 
              (Gruppo Montedison) che ha rilevato 
              dall'Italmobiliare di Pesenti 
              la maggioranza sia del Credito Legnanese 
              sia della Banca Alto Milanese; 
              - entrambi gli istituti, sia il Credito Legnanese 
              che la Banca Alto Milanese, vengono 
              incorporati per fusione; 
              «segue 1978» 
            
Banco Ambrosiano  
             «segue da 1974» 
              - Direttore generale e Amm.re delegato: Roberto 
              Calvi (1971-?) 
              Novembre 
              19, R. 
              Calvi diventa presidente del Banco conservando l'incarico 
              di amministratore delegato; 
              [in Russia coi Lancieri Cavalleria (stesso reggimento di G. 
              Agnelli); ha la moglie Clara, 
              conosciuta a Rimini, una banale casa di campagna a Drezzo e vive 
              a Roma in un appartamento in Via Capranica, a due passi da Montecitorio, 
              con vetri antiproiettile, 
              - acquista il  Banco 
              Varesino e la Banca 
              Cattolica del Veneto; 
              - prende la Banca del 
              Gottardo, a Lugano, e la fa diventare la IV Banca 
              svizzera in ordine di importanza]. 
              [Fonti: 
              - «Il Sole 24 Ore» Aldo Bernacchi 
              e Mara Monti.] 
              «segue 1976» 
             
Cassa 
              di Risparmi e Depositi di Prato 
            
«segue da 1974» 
              - Presidente (1971-87): Silvano 
              Bambagioni, (1971-87) 
              1975, novembre, il presidente dota la cassa della rivista 
              «Progress», bimestrale di Costume, Cultura, Economia 
              e Finanza della Cassa di Risparmi e Depositi 
              di Prato, scrivendo di proprio pugno il primo editoriale; 
              
Fonti: 
              Giampaolo Pansa, Il Malloppo, 
              Rizzoli 1989. 
              «segue 1976» 
            Cassa 
              Rurale "S. Giuseppe" di Mussomeli 
              (Caltanissetta) 
            
- Presidente: avv. Vincenzo 
              Noto,  
              (ex sindaco di Mussomeli e noto capo elettore di Calogero 
              Volpe) 
              - Soci n. 237.  
              (Nel 1940: 1500, 1945: 1050, 1954: 500) 
              Il Presidente ha utilizzato la Cassa ad esclusivo vantaggio di un 
              ristretto gruppo familiare comprendente: 
              . Angelo Noto, suo nipote; 
              . dott.ssa Scozzari, sua moglie. 
              Le operazioni di investimento riguardano: 
              - Pastifici riuniti Valle dei Platani, 
              di cui l'avv. Vincenzo Noto è 
              amm.re delegato; 
              - Laterplatani, industria di manufatti 
              per l'edilizia di proprietà di Angelo 
              Noto; 
              - acquisto di abitazioni in Mussomeli, Palermo, Enna, Cinisello 
              Balsamo; 
              - acquisto di aree fabbricabili nel territorio urbano di Mussomeli. 
              ecc.  
            
  
             | 
         
       
  
        
        
            
        
           
            | Michele 
              Sindona | 
           
           
            
          |   1975 
               
              Luigi Cavallo, noto provocatore internazionale, porta avanti 
              attraverso l' «Agenzia A» 
              una sistematica e certo non gratuita campagna di stampa a favore 
              dell'innocenza di M. 
              Sindona, anticipando gli attacchi di G. Andreotti, Franco Evangelisti, 
              Alibrandi alla Banca 
              d'Italia e agli altri avversari-complici di M. 
              Sindona: Ferdinando Ventriglia, 
              R. Calvi, 
              E. Cuccia. 
              Aprile 
                21, il «Financial Times Survey» si stupisce 
                della serious negligence [grave negligenza] delle autorità 
                monetarie che hanno consentito che due banche come quelle di M. 
                Sindona, sotto inchiesta per operazioni illegali da 
                diversi anni, abbiano potuto portare a buon fine colossali operazioni 
                speculative. In realtà questa grave negligenza è 
                un dato permanente che consente a C. 
                Pesenti, R. 
                Calvi, Gaetano Caltagirone 
                di rimanere a galla, di prescindere dalla legge. 
              Giugno 
                3, la Società 
                Generale Immobiliare acquista dalla Dedalo 
                SpA  [società nata come casa editrice (attività che non 
                ha mai svolto) agli inizi degli anni '60], che lo aveva acquistato 
                negli anni '70 dalla Saitu, 
                la proprietà del parco di Talon-Sempieri 
                a Casalecchio di Reno (Emilia Romagna) 
                È il risultato, secondo voci di corridoio, di accordi 
                sotterranei tra il finanziere siciliano M. 
                Sindona e lo stesso Pci.  
                M. 
                Sindona avrebbe fatto affluire al Pci 
                una cifra di ca 3 Mdi di lire facendo comprare alla società Dedalo 
                Spa il diritto di lottizzazione ottenuto dalla Saitu 
                per rilevarlo a sua volta con la Società 
                Generale Immobiliare, a un prezzo naturalmente maggiorato, 
                dopo che la Dedalo ha raggiunto l'accordo 
                di convenzione urbanistica con il comune, garantendo così un finanziamento 
                più che pulito e per le vie insospettate alla società dietro la 
                quale, si dice, ci sarebbe il Pci; in cambio sarebbe stata 
                chiesta la neutralità del Pci nell' "affare 
                Finambro".  
                Legami fra M. 
                Sindona ed esponenti del Pci sono confermati 
                comunque da Carlo Bordoni, ex braccio 
                destro di M. 
                Sindona, nel corso di un intervista concessa a Caracas 
                al settimanale «Il Mondo», il quale parla dell'esistenza di un 
                conto siglato "Sico" 
                (M. 
                Sindona-comunisti) in una banca svizzera.  
                Naturalmente i comunisti smentiscono. 
                Resta in ogni caso difficile per loro spiegare perché nonostante:  
                - l'opposizione dei sindacati,  
                - l'opposizione di "Italia Nostra",  
                - l'opposizione di esponenti politici locali e nazionali (sia 
                dell'opposizione ma anche della maggioranza: socialisti), 
                - le denunce della stampa,  
                - il parere negativo del Comitato Tecnico Amministrativo,  
                la Giunta regionale dell'Emilia Romagna abbia approvato la variante 
                che destina il parco Talon da verde ambientale e area edificabile. 
                Nel vivo della campagna elettorale (il 15 giugno le elezioni 
                amministrative) il presidente della regione Emilia Romagna, il 
                comunista Guido Fanti, insedia gli 
                organi dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali;  
                nello stesso tempo il comune di Casalecchio di Reno, resta in 
                attesa di mettere mano alle ruspe per costruire edifici abitativi 
                su 35.000 mq di terreno all'interno dello storico parco Talon-Sempieri.] 
                1975, Tutto è sospeso!! 
               Ottobre 
                30, il sen. Onorio Cengarle, 
                udito dalla Giunta ai sensi dell'art. 
                15 del Regolamento del Senato, in merito alla richiesta 
                di autorizzazione a procedere avanzata dal sostituto procuratore 
                della Repubblica presso il Tribunale di Milano, respinge l'accusa 
                di aver ricevuto (assieme ad altre persone) diversi milioni [interessi 
                neri] per favorire il deposito presso la Banca 
                Unione dei fondi Gescal [10 Mdi]. Dichiara invece che fu 
                effettuato dalla Banca Unione nel 
                febbraio 1973 un primo versamento di 50 Mni e nel gennaio 1974 
                un altro di 50 Mni a favore di «7 giorni», pubblicazione 
                fiancheggiatrice della Dc, 
                somme in assegni circolari intestati ad un nominativo [forse un 
                funzionario della banca] e tutti girati; di averli ritirati e 
                consegnati agli incaricati dell'editoriale Sette 
                editrice di «7 giorni» (signorina Anna 
                Maria d'Amico e on. Vittorino Carrà) 
                nonché del periodico «Vicenza Domani» e dell'Istituto 
                di cultura dei lavoratori (signor Francesco 
                Guidolin). Soldi tutti riscossi ed utilizzati per i fini 
                a cui erano destinati. In pratica il sen. Onorio 
                Cengarle ribadisce di aver considerato la dazione di queste 
                somme quale libera erogazione di una banca privata ad un giornale 
                e ad altre attività di un gruppo politico. 
                In effetti la relazione tra i 175 Mni pagati al sen. Onorio 
                Cengarle e il deposito della Gescal, che il Parlamento 
                non vede, esiste nella contabilità di M. 
                Sindona e viene rilevata dal rapporto degli ispettori 
                della Banca d'Italia.  
                Non solo le somme sono pagate in concomitanza con la costituzione 
                del deposito e con la prima scadenza annuale degli interessi, 
                ma risultano commisurate ad una precisa percentuale: l'1,25%. 
              Dicembre 
                10, il Parlamento [relatore De 
                Carolis] nega l'autorizzazione a procedere contro il senatore 
                democristiano Onorio Cengarle. 
              [segue] 
                
                 | 
           
          
            Fonti: 
              - Claudio Castellacci, Mani pulite, 
              1977,  
              - Lombard, Soldi truccati - 
              Feltrinelli 1980, I ed., 
              - Gianluigi Nuzzi, Vaticano SpA, 
              chiarelettere 2009, I ed.. 
             | 
           
         
  
            
  
      
  
            
        
          I 
            compari di San Gennaro.  La Lockheed 
            Corporation e il supermercato delle armi.  | 
         
        
          - Presidente: Dan 
            Haughton (1967-?)  
            . Direttore generale: A.C. 
            Kotchian (1967-?)  | 
         
         
          |   1975 
            A Bormio il progetto della Pierrel 
              e del suo presidente, l'avv. napoletano Gabriele 
              Benincasa, fortunatamente viene bocciato e bloccata la 
              sua esecuzione da un'assemblea popolare, grazie anche all'intervento 
              del dr. Roberto Togni, presidente dell'Associazione 
              amici di Bormio e dell'Alta Valtellina.  
              Svanita l'operazione, la proprietà dei grandi alberghi Terme 
              passa nelle mani degli speculatori immobiliari locali tra cui un 
              ex prete, don Angelo Sosio ["don 
              Miliardo"], ma l'operazione di acquisire la Società 
              bagni ai comuni del Mandamento non va in porto in quanto, 
              per cedere la società, l'avvocato napoletano ha chiesto una tangente di 50 Mni. Tutto il complesso 
              passa quindi al Crédit Suisse, 
              il cui direttore della filiale di Chiasso, è Ernst 
              Kuhrmeier. 
              [Appena nominato consigliere della Società 
              bagni sarà messo in galera nell'aprile del 1977. Quanto 
              alle licenze emesse dalla Pierrel e 
              poi in fase di contestazione, portano il nome di personaggi napoletani, 
              fra cui anche mogli di progettisti]. 
            Con pagamento anticipato, C. 
              Crociani e la 
              sua famiglia affittano per un anno a Ginevra (40, quai de Coligny) 
              la villa di proprietà di certi coniugi Barnett, 
              dove fino al febbraio 1976 saranno visti la moglie di C. 
              Crociani e i domestici poi dileguatisi; 
              - Sergio Salieri, 
              ex applicato di segreteria di scuola, prima a Bologna poi a Roma; 
              ex segretario dell'on. Angelo Salizzoni, 
              nonché ex sindaco (1956-64) di Mezzano Romano (ca 30 km da 
              Roma) e finora segretario particolare di C. 
              Crociani dà alla figlia di questi la notizia 
              della fuga. Fedele fino all'ultimo, interrogato per ben sei volte 
              dal giudice Ilario Martella, finito 
              in carcere per reticenza, non dice una sola parola che possa danneggiare 
              il suo capo. Economo capo alla Finmare, 
              oltre alla villa di Mazzano, ne ha un'altra a Campo di Mare presso 
              Ladispoli; possiede un appartamento a Roma nei pressi di Forte Braschi, 
              varie auto. Hobby: vini d'annata. Nonostante la sua posizione, rimane 
              comunque fuori da tutto lo scandalo. 
               
            - Renato Cacciapuoti, napoletano, 
              amministratore delegato della Banca di credito 
              campano con sede a Pozzuoli [presidente della banca - sede 
              di Napoli - è nominato Eugenio Testa, 
              capo della Criminalpol sud, poi della Criminalpol, e poi ancora 
              questore di Roma], "il banchiere di San 
              Gennaro", amico di G. 
              Leone e di C. 
              Crociani, delfino di O. 
              Lefèbvre. 
              [Charles Cowden, dirigente della Lockheed 
              americana, cambiava gli assegni in dollari presso la First 
              National Bank di via Boncompagni e i dollari prendevano la 
              direzione italiana, via Svizzera, attraverso lo Studio 
              Lefèbvre: qui interveniva Renato 
              Cacciapuoti che, per tenere legalmente depositi in valuta 
              estera, si serviva di un conto estero intestato alla cittadina greca 
              Margherita Chalkia (stesso lavoro compiuto 
              dalla "signorina della Lockheed", di cognome Boillier). 
               
              È stato amministratore, insieme all'avv. Gabriele 
              Benincasa, della società Ugo 
              Bergamini & C. Impianti Spa. 
              [Rimarrà misteriosamente fuori dallo scandalo ed insieme 
              ad Antonio Gava e ai costruttori napoletani 
              Della Morte e Pica, 
              sarà ancora uomo di potere: farà una TV libera.] 
             - Luigi Campolongo [Naso 
              'e cane], mobiliere, boss camorrista e politicante, pezzo 
              grosso del rione Sanità, uno dei centri della malavita di 
              Napoli [† 1966], da anni sostenitore di A. 
              Lauro e poi grande elettore di G. 
              Leone, famoso per essere uno degli ultimi sopravvissuti 
              del "processo Cuocolo" (1906) [dal nome dei coniugi assassinati 
              nel 1905 a Napoli dalla camorra]; condannato giovanissimo ad una 
              lieve pena, era emigrato negli Stati Uniti. 
             -  Mario Cacace, ora deceduto, 
              guastatore crudele di Anacapri, ex grande elettore di G. 
              Leone. Suo figlio Tonino Cacace 
              è molto amico dei figli del presidente. 
             - Ignazio Caruso, gaviano 
              e poi fanfaniano, segretario generale dell'Ospedale 
              Ascalesi [ex feudo di G. 
              Leone], ex "compariello" di don Mauro 
              Leone padre di G. 
              Leone, sindaco di Acerra [vende il campo sportivo alla 
              speculazione edilizia], proprietario di una villa a Sorrento, di 
              un appartamento a Vico Equense, di un altro in via Petrarca a Roma, 
              del castello di Acerra, trasformato e rinnovato, parente di Raffaele 
              Di Giovanni titolare dell'impresa Paradiso, 
              una delle società speculatrici di Baia Domizia. 
            - Angelo Rovelli [Nino] 
              [coabita in zona Molino a Vento, villa Due Rose, a pochi metri dalla 
              Grotta Azzura, con G. 
              Leone [da anni cittadino onorario di Capri (in consiglio 
              comunale è stato contrario solo il voto comunista); presidente 
              della Sir che controlla anche la Rumianca 
              e la Brill, oltre ad altre imprese 
              editoriali, tessili, minerarie, di costruzione, navali e di manifatture 
              in plastica, uno dei maggiori azionisti della Montedison 
              e anche consigliere della Banca d'America 
              e d'Italia, cavaliere del lavoro e grand'ufficiale al merito 
              della Repubblica; l'uomo più forte della chimica italiana, 
              grande amico di Anna Bonomi Bolchini [colui 
              che è riuscito, tra i vari baroni d'industria) a farsi dare 
              più miliardi d'ogni altro dalla classe politica. La sua consorte 
              Primarosa ha dato il nome ad una delle 
              sue superpetroliere. 
              1951, primo acquisto sull'isola di Capri; acquista per 250.000 
              lire il fondo Le Chiuse. Acquista poi altra terra fino a metterne 
              insieme fino a 10.000 Kmq; la villa bianca, a poca distanza da quella 
              dei Moët Chandon, sorge in un 
              immenso parco, con piscina scavata nella pietra e un ascensore per 
              motoscafi, ecc.; 
              Le due società che hanno acquistato ad Anacapri (guastando 
              irrimediabilmente il paesaggio, distruggendo campi e vigneti), sono: 
              - Silvania (del milanese Vittorio 
              Du Chène de Vere, a cui è succeduto il figliastro 
              Giuseppe Lo Schiavo [Peppone]; 
              - Immobiliare Del Rio, origine della 
              grossa tenuta di Nino Rovelli, un feudo 
              recintato al verticie di Anacapri. 
              Con minore autorità hanno operato ad Anacapri altre tre società 
              milanesi: 
              - Immobiliare Irunda Srl, 
              - Immobiliare Scaldasole Srl, 
              - Immobiliare Prima stella,  
              tutte e tre con sede a Milano… e tutte e tre per la maggior parte 
              di Nino Rovelli. 
              Nino Rovelli e gli altri, con le loro 
              società, si sono quindi assicurati i 2/3 del suolo che circonda 
              il nucleo abitativo di Anacapri; Vittorio 
              Du Chène de Vere ha in parte venduto, mentre Nino 
              Rovelli ha tenuto per sé la sua parte, facendola tagliare 
              da una strada carrozzabile, la Cala del Rio, che porta via terra 
              alla Grotta Azzurra… e attorno a queste cittadelle fortificate [oggi 
              (1978) le careggiate che portano al mare sono due] sono state costruite 
              numerose ville appartenenti per lo più a tutti amici di G. 
              Leone: 
              - Aldo Sandulli, ex presidente della 
              Corte costituzionale; 
              - Francesco Bonifacio, ministro della 
              Giustizia (anche lui un "carìto" 
              cioè pupillo di G. 
              Leone) 
              - Raimondo Manzini, ambasciatore a 
              Londra dal 1968 al 1975; 
              - Stefano Riccio, presidente dell'Ente 
              autonomio del porto di Napoli; 
              - Bruno Gatta, ex direttore del centro 
              Rai-Tv di Napoli che a volte affianca sul «Mattino» 
              gli editoriali inneggianti alla Dc del direttore Mazzoni; 
              - Angelo Fabbrocini, il ricchissimo 
              banchiere usuraio di Napoli (una ventina i processi civili in corso 
              con le sue banche). 
              Interrogato sull'usurpazione del suolo ad opera di queste società, 
              Teodorico Boniello, ora capogruppo 
              di tutta la maggioranza consigliare di Capri e allora consigliere 
              comunale di Anacapri racconta che l'Immbobiliare 
              Del Rio per fare la strada che porta alla Grotta Azzurra 
              si fece dare dei contributi dal Ministero dell'agricoltura con il 
              pretesto di una società agricola… Quando la Cassa 
              del mezzogiorno, tramite l'impresa Ciarnelli, 
              realizzò la strada del Faro, favorì di molto la società 
              Silvania che…. Altra società 
              creata per la speculazione è l'Edilfaro 
              con sede a Napoli in Via Santa Lucia 15. Cap. 3 Mni, comproprietaria 
              di un terreno fittiziamente valutato 7 Mni; soci: Anna 
              Mascoli per 100.000 lire e il prof. Giuseppe 
              Sabatini (titolare della cattedra di diritto penale all'università 
              di Roma e molto legato a G. 
              Leone) per 2,9 Mni, amm.re. Egidio 
              Baragatti, che lavora nello Studio 
              Lefèbvre. Come indirizzo romano ha via del Nuoto 11… 
              cioè Lefèbvre. 
              Altra villa "Il Castiglione": l'unico e stupendo castello 
              dell'isola venduto qualche anno fa (dal 1977 quindi, si va indietro…) 
              per alcune centinaia di milioni dal re degli omogeneizzati Gerber 
              a Michele de Meo, figlio del professor 
              Giuseppe de Meo, presidente dell'Istat 
              (Istituto di statistica). Acquistato a nome di una società 
              di Caracas. Michele de Meo ha sposato 
              infatti una certa Maria de Mase (un 
              tempo promessa a Tonino Cacace), di 
              padre venezuelano che a Caracas ha una grossa impresa di pezzi di 
              ricambio per aerei. 
              A proposito de "Il Castiglione" si è scoperta la 
              società Fiwiwersiones C.A. di 
              Caracas, con domicilio presso lo studio legale Nunziante 
              Ugmi, via XX settembre 1, Roma. Una società che nel 
              1974 attraverso i Lefèbvre e 
              Maria Fava comperò la zona Castiglione, 
              400 mq di costruzione e 20.000 mq di terreno circostante. 
              1971, dicembre, mentre Nino Rovelli 
              è sotto accusa, la capitaneria di porto ordina alla società 
              Immobiliare Del Rio, alla quale risultano 
              intestate l'area su cui sorge la villa di Rovelli e la concessione 
              demaniale per l'uso della costa, di demolire il molo d'attracco 
              costruito abusivamente oltre i limiti consentiti dai vincoli paesaggistici. 
              La sua piccola cala privata extraterritoriale, utilissima per l'approdo 
              degli amici potenti, era perfino impedita alle guardie di finanza. 
              (Con G. 
              Leone i coniugi Rovelli 
              convivono non solo a Capri, ma anche a Crans sur Sierre, nel Vallese 
              (approfondimenti pag. 124) 
            *** 
            Nei primi cinque mesi dell'anno la competizione per l'aereo della 
              NATO raggiunge punte febbrili. 
              - Il Cobra della Northrop viene 
              subito rifiutato dagli europei.  
              - La General Dynamics fa fare 
              ai suoi agenti un giro delle capitali europee. Inoltre, come in 
              precedenza la Lockheed, accetta che 
              tutti gli aerei siano costruiti in Europa, promette agli europei 
              una partecipazone ai profitti e alla produzione di tutti gli aerei 
              venduti al Terzo Mondo.  
              [La sua storia risale ai sommergibili della Electric 
              Boat, la quale era stata associata alla Vickers 
              anteriormente alla prima guerra mondiale. Negli anni cinquanta la 
              Electric Boat si era fusa con altre 
              società, compresa la Convair aeronautica, 
              costituendo una nuova società di grandi ambizioni, la General 
              Dynamics, uno dei primi grandi complessi produttori non soltanto 
              di armi, ma anche di materiali per costruzioni, telecomunicazioni 
              e carbone. Il suo ultimo grande progetto di un aereo è stato 
              lo F-111, l'aereo con le ali a freccia variabile in volo 
              che McNamara aveva promosso per farlo 
              adottare tanto alla marina quanto all'aviazione degli Stati Uniti, 
              e anche alla Gran Bretagna. Ma il costo dell'aereo era salito molto 
              sopra le previsioni, la marina lo rifiutò e nel Vietnam molti 
              esemplari precipitarono; nel 1973 l'aviazione ne interruppre le 
              ordinazioni a favore del nuovo bombardiere della Rockwell, 
              il B-1. Bisognosa di un nuovo contratto per i suoi enormi 
              stabilimenti di Fort Worth nel Texas, avvia una competizione con 
              la Northrop. Lo F-16, che sviluppava 
              alcuni fra i pregi dello F-111 fu un buon competitore del 
              Cobra e ben si adattava alle esigenze dell'aviazione integrando 
              le prestazioni del suo predecessore lo F-15 o Eagle. 
              In tutto il 1974 lo F-16 e il Cobra danno dimostrazioni 
              delle loro capacità. Nel gennaio 1975 lo F-16 si aggiudica 
              il contratto dell'aviazione con la prospettiva finale di un'ordinazione 
              per 650 aerei. Questo per la General Dynamics significa avere ora 
              anche buone possibilità nella gara del caccia NATO]. 
              - La Dassault ribassa il prezzo del 
              suo Mirage offrendo agli altri paesi condizioni più 
              interessanti.  
              - Il Pentagono mette in movimento il presidente Ford 
              il quale, recatosi in visita a Bruxelles in occasione di una riunione 
              della NATO, discute l'affare col primo minisro belga Leo 
              Tindemans.  
              - I francesi corteggiano a loro volta i belgi offrendosi di acquistare 
              fucili belgi se essi acquisteranno il Mirage. 
            Aprile 
              Nuova crisi quando il congresso del Partito socialdemocratico olandese 
              approva una risoluzione nella quale si dice che tutti e tre gli 
              aerei sono troppo cari. Si insiste addirittura sull'opportunità 
              di acquistare un aereo dotato di minor autonomia, come il Tiger 
              della Northrop che non avrebbe stimolato 
              una corsa agli armamenti con l'Europa Orientale; ma il ministro 
              della difesa olandese, Henk Vredeling, 
              pur essendo anch'egli un socialdemocratico, si pronuncia contro 
              la risoluzione adottata.  
            Maggio 
              Esponenti delle quattro nazioni, Belgio, Olanda, Danimarca, Norvegia, 
              si incontrano ancora una volta ma la decisione viene rimandata. 
               
              A fine mese, tre dei quattro governi, Danimarca, Norvegia e Olanda, 
              si accordano per ordinare l'aereo della General 
              Dynamics; gli olandesi adottano in verità una soluzione 
              di compromesso, riducendo la loro ordinazione nella speranza che 
              in seguito venga fuori un caccia leggero europeo.  
              I belgi invece sono ancora divisi: molti ministri sono favorevoli 
              agli americani, ma Vanden Boeynants 
              desidera ancora il Mirage; e la coalizione fra francofoni 
              e fiamminghi sembra minacciata. Schlesinger 
              invita allora Vanden Boeynants a Washington 
              e gli fa osservare che i quattro paesi avrebbero probabilmente recuperato 
              per intero il denaro investito nell'acquisto dell'aereo americano 
              producendo altri aerei per il Terzo Mondo [aspettativa che si dimostrerà 
              del tutto sbagliata], e si offre di comperare mitragliatrici belghe 
              per un importo di 30 Mni di dollari (saranno determinanti per la 
              conclusione dell'affare). 
            Giugno 
              6, "l'affare del secolo": tutti e quattro 
              i paesi decidono di acquistare l'aereo americano prodotto dalla 
              General Dynamics.  
              [sedici mesi dopo il primo esemplare di F-16 uscirà 
              dallo stabilimento di Fort Worth in Texas] 
            Le ordinazioni complessive dei Tiger II o F-5E della 
              Northrop, sono salite a 700. 
              Potrebbero salire fino a 1500. L'aereo è già stato 
              acquistato da ventidue paesi: Iran (già nel 1965), Formosa, 
              Grecia, Corea del Sud, Filippine, Turchia, Etiopia, Marocco, Norvegia, 
              Tailandia, Vietnam e Libia. Il programma Tiger sta contribuendo 
              con 2 Mdi di dollari alla bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti. 
              Il 40% degli affari della Northrop 
              è ora coperto dalle esportazioni. 
            6, il comitato presieduto dal 
              sen. F.F. 
              Church, che ha condotto le inchieste sulla Northrop 
              e sulla Lockheed, rivela che negli 
              ultimi 11 anni il generale francese Paul 
              Stehlin è stato pagato segretamente dalla Northrop 
              e rende pubblica la sua lettera di due anni prima a Tom 
              Jones nella quale si raccomandava la campagna di stampa 
              a favore del Cobra. 
              Lo stesso giorno Paul 
              Stehlin viene investito [dopo una spinta ?] da un autobus 
              a Parigi. È appena uscito dal suo ufficio, vicino all'Opéra: 
              morirà dieci giorni dopo. 
              Prima vittima dell'ondata di scandali sulle vendite di armi che 
              sta ora diffondendosi improvvisamente da Washington e investendo 
              tutto il mondo. 
              7, Tom 
              Jones si presenta a testimoniare dinanzi alla commissione 
              e, dopo essersi scusato dei propri errori… che non si ripeteranno, 
              spiega come i Tiger siano stati uno strumento efficace della 
              politica estera degli Stati Uniti negli ultimi vent'anni e come 
              abbiano apportato credito all'industria americana. Coglie anche 
              l'occasione per spostare la responsabilità: spiega tranquillamente 
              che per creare la sua rete di agenti non ha fatto altro che seguire 
              l'esempio della Lockheed. 
              Anche se non intende con questo incriminare Dan 
              Haughton [così gli dirà più tardi al 
              telefono] di fatto scarica su di lui e la sua società le 
              accuse. 
              La Lockheed è diventata 
              ormai il capro espiatorio favorito del Congresso e della stampa, 
              dopo la concessione della libertà provvisoria su cauzione 
              ai principali imputati e dopo lo "scandalo Galaxy". Sia 
              il "comitato Church" sia la SEC 
              stanno inoltre già accumulando prove contro di essa. 
            Agosto 
              In un comunicato stampa proveniente da Burbank, la Lockheed, 
              che finora ha negato ostinatamente ogni addebito, ammette che a 
              partire dal 1970 ha speso almeno 22 Mni di dollari in pagamenti 
              ritendo che siano andati a beneficio di ufficiali, funzionari e 
              organizzazioni politiche in paesi stranieri. 
            Ottobre 
              F.F. 
              Church apre le prime udienze sul caso Lockheed 
              rendendo così pubblico un nuovo cumulo di documenti nei quali 
              sono venute alla luce estorsioni e corruzioni perpetrate dalla Lockheed, 
              dall'Indonesia all'Arabia Saudita e alle Filippine. Dan 
              Haughton, 64enne, ormai prossimo alla pensione, si presenta 
              a testimoniare: 
              - sostiene che la sua società non ha mai fornito denaro alle 
              campagne elettorali americane (A.C. 
              Kotchian era stato costretto a contribuire dopo la generosità 
              di Tom Jones, 
              ma lo ha fatto a titolo personale);  
              - sottolinea che ben 15.000 posti di lavoro della Lockheed 
              dipendevano dalle esportazioni,  
              - ammette che la società ha pagato 106 Mni di dollari in 
              provvigioni al solo Khashoggi, ma si 
              trattava di una prassi consueta e a conferma estrae un articolo 
              dal «Sunday Telegraph» in cui si legge del "ministero 
              delle bustarelle" francese. 
              A questo punto la Lockheed si trova 
              in una situazione disperata. Non soltanto i giapponesi, ma i governi 
              di tutto il mondo ritengono non sia prudente trattare con corruttori 
              così notori che potrebbero essere smascherati ulteriormente. 
              Le ventiquattro banche che hanno prestato 600 Mni di dollari alla 
              Lockheed diventano più riluttanti. 
              Alcuni fra i banchieri guidati da Robert Abboud 
              della First National Bank di Chicago, 
              chiedono le dimissioni di Dan Haughton. 
              Un altro finanziamento, seppur con riluttanza, viene accordato alla 
              società per sei mesi.  
            Un ultimo accordo con la Lockheed spagnola (dopo quelli del 1972 e 1973), per un progetto di difesa 
              aerea automatica integrabile con quella della Nato, viene firmato 
              per altri 30 Mni di dollari. 
            Ottobre 
              Appaiono sui giornali le prime sconcertanti notizie sugli acquisti 
              di caccia Starfighter F-104 e degli Hercules C-130, 
              i cosiddetti "vagoni volanti". La procura di Roma comincia 
              quindi ad occuparsi della Lockheed 
              e delle forniture aeree all'Italia dando avvio ad un'indagine preliminare 
              affidata al sostituto procuratore della repubblica Ilario 
              Martella. 
              16, il magistrato, acquisita 
              la documentazione giornalistica (anzitutto l'articolo di «Panorama» 
              dal titolo "Hercules nella bustarella" e vari giornali 
              americani che si erano occupati diffusamente della vicenda) dispone 
              un'indagine di polizia giudiziaria il cui esito sarà riferito 
              con un rapporto nel gennaio 1976. 
                  Valore delle vendite militari degli Stati Uniti all'Italia 
              nell'anno finanziario 1975: 
              44,885 Mni di dollari. 
              [Fonte: Defense Security Assistance Agency, settembre 1976] 
             
               
            «segui 1976» "scandalo 
            Lockheed"» 
  
            «segui 1977» I 
            compari di San Gennaro.  La Lockheed 
            Corporation e il supermercato delle armi.    
            
  | 
         
         
          Fonti: 
            - Camilla Cederna, Giovanni Leone 
             - Feltrinelli 1978, I ed.. 
            - Nino Piccione, Uragano Lockheed 
            - E.L.V. Roma 1977, I ed.. 
            - Anthony Sampson, The arms bazaar/Il 
            supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977.  | 
         
        
  
		
		
         
      
         
          | Lombardfin | 
         
         
          |    1975 
               
              Paolo Mario Leati(37enne), parmense di nascita 
              e toscano d'adozione, marito di Michelle Sbath 
              [figlia di un noto broker di materie prime], vi entra con lo zio 
              Riccardo Argenziano e Marco 
              Spadacini. 
              [ex studente alla Bocconi, dopo aver venduto per quattro anni i 
              pelati "Tarantella" in quel di Salerno, era entrato nel 
              1967 alla Merrill Lynch (il più 
              grande agente di cambio del mondo, sede di Milano). Ne è 
              uscito l'anno scorso.] 
            «segue 1976» 
             
  
              | 
         
        
          | [Altra versione (Giampaolo Pansa, Il 
            Malloppo): Paolo Mario Leati e Dionisio 
            G. Csopey fondano la Lombardfin.] | 
         
       
        
      
         
          | CALABRIA | 
         
         
          | Importo di subappalti affidato a ciascuna cosca. | 
         
         
          | Nome della cosca | 
          Importo dei subappalti per autotrasporti 
              (in Mni di lire 1974-75)  | 
          %  | 
         
         
          |    Piromalli 
              Mammoliti-Rugolo 
              Crea 
              Pesce 
              Avignone 
              Mazzaferro 
              Sigilli 
              Franconieri 
              Bruzzì 
               
             
             | 
          1.384.187.765 
              455.697.550 
              235.849.522 
              180.398.654 
              117.066.981 
              77.005.400 
              28.026.760 
              25.000.000 
              23.059.000   | 
          55 
              18 
              9 
              7 
              5 
              3 
              1 
              0,9 
              0,9   | 
         
         
          | Totale | 
            2.526.291.632  | 
          99,8  | 
         
         
          Ord. di rinvio a giudizio del processo contro P. 
            De Stefano + 59, 1978, p. 226. 
            [Pino Arlacchi, La Mafia imprenditrice, 
            Il Mulino 1983.] | 
         
       
        
        
      
  
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   | 
      
      Confindustria 
      . presidente: 
        . G. Agnelli (1974-76) 
        
       Gennaio  
        Confindustria e Federazione unitaria Cgil-Cisl-Uil firmano l'accordo 
        sul "punto unico" di contingenza. 
        Il Gruppo Rizzoli [200 Mdi, il capitale di 
        Andrea Rizzoli], il più grande gruppo editoriale 
        italiano, è esposto per ca: 
        - 25 Mdi verso Montedison, 
        - 20 Mdi verso G. Agnelli 
        - 35 Mdi verso Comit 
        - 10 Mdi verso altre banche. 
        Andrea Rizzoli, deciso a vendere le proprietà 
        di Ischia, presenta U. 
        Ortolani a Bruno Tassan Din; è 
        qui che s'innesta la P2 di L. 
        Gelli; 
        U. Ortolani, 
        L. Gelli, 
        R. Calvi… 
        nel giro di due anni il Banco 
        Ambrosiano diventerà il massimo finanziatore del Gruppo 
        Rizzoli-Corriere.  
         
        Febbraio 
         Il Consiglio superiore della Banca d'Italia 
        decide l'emissione di un nuovo biglietto da 20.000 lire.  
         
        Marzo,  
        L'Anonima sequestri rapisce Gianni Bulgari, 
        il più noto gioielliere italiano.  
        Vengono revocati l'obbligo del deposito semestrale infruttifero sulle 
        importazioni e i massimali all'espansione degli impieghi bancari.  
        Montedison: viene costituito 
        un sindacato di voto a partecipazione paritetica tra enti pubblici (IRI 
        e ENI) e azionisti privati;  
         
         Aprile 
          L'approvazione al Senato della riforma Rai trasferisce il 
        controllo dell''azienda dal Governo al Parlamento e introduce la concorrenza 
        tra le Reti.  
        Il punto unico di contingenza è applicato anche ai dipendenti statali. 
         
         
         Maggio 
           
         Giugno 
         aumento dei minimi delle pensioni e loro collegamento alla 
        dinamica salariale.  
         
         Luglio 
          
         Agosto 
          Paolo Baffi è il nuovo Governatore 
        della Banca d'Italia.  
         
         Settembre 
           
         Ottobre  
         
        Novembre 
          
         
         Dicembre 
         ENI 
        (Ente nazionale idrocarburi): 
        con i suoi 100.000 addetti è al decimo posto nella graduatoria delle società 
        europee per volume di fatturato. 
        «Il Corriere della Sera» e «La Stampa» chiudono in perdita; 
        lo stesso «Il Giornale nuovo», pur avendo conquistato 280.000 lettori… 
        ma ne perderà 100.000 in pochi mesi perché I. 
        Montanelli non ha deciso di fare del qualunquismo, non ha nessuna 
        intenzione di scendere in piazza; insomma è una delusione e a poco servono 
        le 50.000 copie recuperate dalla collaborazione con Telemontecarlo.  
        S. Berlusconi 
        entra con un consistente impegno nel capitale della società editrice 
        ma offre nello stesso tempo l'opportunità di stampare il giornale in una 
        tipografia della Fininvest invece che presso 
        i condizionanti stabilimenti della Same. 
       Pirelli 
      
«segue 
        da 1959» 
          1975, la società si fonde con la Dunlop. 
        «segue 1986» 
        
FAI 
          (Fondo ambiente italiano) 
        
 1975, 
          nasce questa fondazione riconosciuta con decreto del presidente della 
          repubblica; 
          firmatari dell'atto costitutivo: 
          - Giulia Maria Mozzoni Crespi 
          [ex «Corriere della Sera»] (500 Milioni) presidente,  
          - Renato Bazzoni, 
          - Alberto Predieri, 
          - Franco Russoli; 
        «segue 1994»  
         
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