|  
        Papa Paolo VI(1963-78)
 
 
 MEC(Mercato comune europeo)
  «segue da 1972»1973
 ottobre, sulla base della pre-convenzione 
        di Lomé firmata a Bruxelles, i "Nove" da una parte 
        e 46 paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (gli ACP) dall'altra, 
        danno l'avvio ai negoziati allo scopo di raggiungere un accordo che allarghi 
        e rinnovi la convenzione di Yaondé;
 «segue 1975»
 USA
         1973, 10 febbraio, il dollaro viene svalutato 
          del 10%.
         
GATT(General Agreement
 on Tariffs and Trade)
 
«segue da 1966»1973-80, settima conferenza, al Tokyo Round si avviano nuovi 
          negoziati commerciali, aperti anche ai paesi non membri; nel 1977, 
          raggruppa 83 paesi contraenti e 19 paesi associati, regolando più dell'80% 
          del commercio mondiale
 «segue 1986»
 
OPEC(Organization of the Petroleum Exporting Countries)
 
«segue 
        da 1960»1973, la produzione di petrolio costituisce il 55% del totale mondiale; 
        avendo la capacità di fissarne il prezzo l'OPEC origina facilmente la 
        prima crisi petrolifera mondiale;
 «segue 1976»
 
Warburg(banchieri)
 
«segue 
        da 1970»1973, Siegmund decide di lasciare ormai 
          anche fisicamente l'azienda;
 venduta la sua proprietà a Grosseto, in Italia, si rifugia a Blonay, 
          in Svizzera, dove ha appena acquistato un terreno confinante con i Thalberg, 
          gli amici che lo avevano un tempo ospitato; continua a viaggiare per 
          sei mesi l'anno, si dedica alla lettura e la sua casa ha una biblioteca 
          immensa dove finalmente può riunire tutte le sue opere predilette; non 
          prende la cittadinanza svizzera;
 «segue da 1978»
 
Banque 
          de France 
         
«segue 
          da 1946»1973, le riserve auree ammontano a 2556 miliardi di lire, quelle in 
          valuta estera a 2031 miliardi.
 Domecq 
«segue 
          da 1914»1973, la Pedro Domecq SpA, oltre 
          alle famose vigne di Jerez, proprio perché non lavora l'uva prodotta 
          da altri ma compera le vigne e le coltiva sul luogo di produzione, possiede 
          anche fertili terre della Rioja nel nord della Spagna; il luogo è stato 
          accuratamente scelto nella zona dell'Alavese lungo la riva sinistra 
          dell'Ebro, dove i monti Cantabrici proteggono la terra dai venti freddi 
          del Nord; qui i Domecq, fondano una cantina 
          a Eiciego dove hanno comperato 500 ettari di vigneti della qualità Tempranillo 
          e Viura  che danno i famosi Domecq 
          Domain e Vina Eguia;
 «segue 1992»
 Philips 
«segue 
          da 1946»1973, con la Siemense la CII(Compagnie 
          Internationale pour l'informatique) costituisce il gruppo Unidata;
 «segue 1975»
 VolksWagen 
«segue 
        da 1960»1973, in seguito alla crisi petrolifera realizza una radicale ristrutturazione 
          dei modelli nella seconda metà degli anni settanta confermandosi tra 
          le prime tre società europee del settore;
 «segue 1979»
 
Danone 
        
       
«segue da 
        1967»1973, si fonde con il gruppo alimentare francese BSN.
 Diventa un gruppo multinazionale alimentare, leader mondiale nel settore 
          dei prodotti lattieri freschi e primo produttore europeo di acque minerali:
 - Evian,
 - Badoit,
 - Ferrarelle,
 - Boario;
 in Italia controlla:
 - Galbani,
 - Saiwa,
 - Italaquae,
 - Agnesi;
 negli USA:
 - lancia l'acqua minerale Dannon,
 - acquisisce i biscottifici Bagley in Argentina 
          e Bolshevik in Russia, il 70% nella cinese 
          Haomen una delle principali aziende produttrici 
          di birra nella zona di Pechino.
 
 
 
        
         
 | Prezzo OPEC del petrolio: 
          2-3- dollari il barile.Prezzo dell'ORO: (febbraio) 
          42,22 dollari per oncia di fino.
 
        
        
         
          | IRI(Istituto per la Ricostruzione Industriale)
 - Presidente: G. 
              Petrilli (Dc) (1960 ott - 1979)- Direttore generale: L. 
              Medugno (1968 - ?)
 - Direttore centrale: F. 
              Calabria (Dc) (1970 - 1979)
 ENI: - Presidente: ? Girotti 
              (Dc) (?-?)
 EFIM:
 - Presidente: ? Sette 
              (Dc) (?-?)
 EGAM:
 - Presidente: ? Einaudi 
              (Dc) (?-?)
 Montedison:
 - Presidente: E. 
              Cefis (Dc) (1971-77)
 Assobancaria:
 - Presidente: ? Arcaini 
              (Dc) (?-?)
 Casse di Risparmio:
 - Presidente: ? Callegari 
              (Dc) (?-?)
 RAI-TV:
 - ?: ? Delle Fave (Dc) (?-?)
 - Direttore generale: E. 
              Bernabei (Dc) (1961-74)
 |   
          | 1973
 Gennaio
 -
 
 
 |   
          |  |  
 
 
 
         
          | Banche |   
          | 1973 Mediobanca 
             - Presidente: A. 
              Tino (1958 - 1977)- Amministratore delegato (dal 1949) e Direttore generale: 
              E. Cuccia 
              (1946 giu - 1988)
 1973XXVI esercizio (1973 giu - giu 1974)
 la sua attività viene estesa al credito a lungo termine; sotto 
              la guida di E. 
              Cuccia, difensore di un capitalismo di élite, 
              svolge un ruolo chiave nelle più importanti strategie finanziarie 
              e imprenditoriali del capitalismo italiano; «segue 1974» Banco 
              Lariano «segue da 1972»
 «segue 1974»
 
Banco Ambrosiano   «segue da 1972»- Direttore generale e Amm.re delegato: Roberto 
              Calvi (1971-?)
 1973
 il Banco, tramite la Centrale finanziaria 
              rileva la maggioranza della Toro. Cominciano 
              le ispezioni Bankitalia.
 
 Lo Ior sottoscrive obbligazioni a favore 
              della Compendium per 85 Mni di franchi 
              svizzeri garantite da Radowall attraverso 
              cui sono transitati i fondi.
 [Fonti:
 - «Il Sole 24 Ore» Aldo Bernacchi 
              e Mara Monti.
 - http://fraudauting.blogspot.it/…]
 «segue 1974»
 Cassa 
              di Risparmi e Depositi di Prato  «segue da 1972»- Presidente (1971-87): Silvano 
              Bambagioni, (1971-87)
 1973,
 Fonti: Giampaolo Pansa, Il Malloppo, 
              Rizzoli 1989.
 «segue 1974»
 
 
 |   
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            | «Corriere
              della Sera»CRESPI
 |  
            | Giulia
              Maria | Tonino
              Leonardi | Mariolino |  
            | la
              "contessa rossa" (per i suoi inviti a borghesi
              intellettuali di sinistra) vive alla "Zelata" villa di
              campagna sul Ticino; figlia di Giuseppina Fossati Bellani
              (ind. tessile della Brianza) e di Aldo;
 vedova in giovane età (il conte era morto in un incidente d'auto)
              si è risposata con l'architetto e cacciatore Guglielmo
              Mozzoni.
 | sessantenne,
              figlio di Fosca, figliastra di Puccini,
              che sposò in seconde nozze Mario, il
              "senatore", il più vecchio dei Crespi; con la moglie Bianca abita a Roma in
              un appartamento a Trinità dei Monti.
 | con la
              moglie Anna e tre figli, vive in via
              dei Giardini a Milano, palazzo ereditato dal padre Vittorio. |  
          | 
Il «Corriere
            dell'Informazione» diventa una palla al piede; anche se in utile il
            «Corriere della Sera» non riesce ad assorbire le perdite delle
            altre testate e va in passivo.Tonino Leonardi e Mariolino
            decidono di vendere, ma chi compra? Forse Attilio
            Monti, petroliere che si muove nell'orbita della Montedison,
            vicino a E. 
        Cefis?
 Giulia Maria, assistita dall'avv. Alberto
            Predieri, dopo aver trovato i nuovi soci in:
 - Gianni Agnelli (più che altro un favore ad una vecchia
            amica d'infanzia; l'IFI, gestita da Gianluigi
            Gabetti, non è molto favorevole; la «Stampa» è gestita da
            Lorenzo Jorio e Giovanni
            Giovannini);
 - Angelo Moratti (di origini modeste,
            diventato ricchissimo; figli Gianmarco
            e Massimo; vicino all'ENI
            di Raffaele Girotti); all'inizio
            vorrebbe il 66,66%)
 entrambi avversari di E. 
        Cefis, chiede i
            pieni poteri editoriali.
 |  
          | Con un
            editoriale "Liberi come prima" il «Corriere della
            Sera» cambia editori: Giulia Maria Crespi – Gianni
            Agnelli – Angelo Moratti
 (quote paritarie)
 |  
           
            | Michele 
              Sindona |   
            |  1973  Gennaio17, Carlo Bordoni dà 
                il primo ordine ai suoi cambisti della Moneyrex 
                di acquistare dollari contro la lira, cioè al ribasso della 
                lira. Lo stesso giorno egli tratta l'acquisto a termine di:
 - 125 Mni di dollari (per scadenze che vanno dal 19.7 al 
                31.7.1973), al cambio di 601,80 lire per dollaro, con la International 
                Westminster Bank di Francoforte, filiale della Westminster 
                di Londra;
 - 13 Mni di dollari, allo stesso cambio, con la filiale 
                parigina della First National Bank 
                di Boston;
 - 10 Mni di dollari (valuta 1.8.1973) [contratto fasullo], 
                al cambio di 601,90 lire per dollaro, con la Banque 
                de Financement S.A. di Ginevra [Finabank];
 - 4 Mni di dollari, al cambio di 630,10 lire per dollaro, 
                [sempre in modo truffaldino], con la Banque 
                Saradar S.A.L. di Beirut. A Beyrut cioè sparisce 
                una provvigione di 180 Mni di lire [fondi segreti], la prima di 
                una lunga serie.
 In un solo giorno quindi le banche di M. 
                Sindona acquistano a termine ben 152 Mni di dollari 
                impegnadosi a pagarli, circa 6 mesi dopo, quasi 602 lire a 
                dollaro. Le banche estere aderiscono all'operazione ad una condizione: 
                le partite di acquisto e quelle di vendita del colossale gioco 
                dovranno transitare, per reciproca sicurezza, attraverso banche 
                di primaria importanza.
 Si comprano dollari, si vendono lire. Un'operazione speculativa 
                contro la lira assolutamente sproporzionata rispetto alle dimensioni 
                delle due aziende di credito sindoniane.
 20, il governo 
                Andreotti è "costretto" dall'incalzare della 
                crisi valutaria a varare il doppio mercato dei cambi.
 [Tre settimane più tardi sarà pure costretto, per 
                gli stessi motivi, a introdurre la flessibilità della lira 
                e con essa la possibilità di svalutare automaticamente 
                la nostra moneta con conseguenze inflazionistiche.
 Si osservi che queste misure vengono adottate non perché 
                la nostra bilancia vada male (gli aumenti del prezzo del petrolio 
                devono ancora venire) ma perché la lira è sotto 
                il tiro della speculazione. Uno dei franchi tiratori risulta quindi 
                M. Sindona, 
                colui che G. Andreotti ha battezzato ufficialmente il «salvatore 
                della lira».]
 
 In Via Nazionale 91, sede della Banca d'Italia, 
                gli addetti mostrano di essere al corrente di tutta l'operazione 
                [forse una talpa all'interno del Credit 
                e della Comit!?] e G. 
                Carli lancia un monito a M. 
                Sindona di piantarla con la speculazione contro la 
                lira, dando nello stesso tempo ordine ai suoi capi servizio della 
                vigilanza di rispolverare il vecchio rapporto [circolazione dei 
                "fondi neri" delle industrie del miracolo economico, 
                evasione dell'IGE, corruzione e imbrogli vari] sulla Banca 
                Privata Finanziaria giacente sin dal marzo 1972 "in 
                attesa di giudizio" [tra l'archiviazione e la denuncia si 
                era preferito scegliere la terza via del ritardo burocratico; 
                se la Banca d'Italia ne avesse fatto 
                solo cenno alla magistratura di Milano sarebbero stati infangati 
                nomi e personaggi d'alto rango].
 Alla fine al magistrato penale di Milano vengono denunciate modeste 
                violazioni dell'art. 38 
                della Legge bancaria: reati di competenza del pretore. Il pretore 
                Di Palma, anziché estendere 
                le indagini e passare la palla ai colleghi superiori del Tribunale, 
                trattiene per sé il processo, si fa decifrare l'arcano 
                gergo degli ispettori della Banca d'Italia 
                dal prof. Torneo (l'uomo che ha liquidato 
                l'Interfinanza, la "banca di 
                fatto" inventata dai boiardi siciliani di Donat 
                Cattin per sperperare le rimesse degli emigranti) [aspetterà 
                un triennio prima di infliggere a M. 
                Sindona una "punizione esemplare"].
 Intanto però M. 
                Sindona, messo sull'avviso, impone l'alt al suo luogotenente 
                Carlo Bordoni.
  Febbraio7, quello che Carlo Bordoni non 
                può più fare con la lira, inizia a farlo con le 
                altre valute, fatti salvi gli impegni presi con gli americani 
                di difendere ad oltranza l'eurodollaro. Dalla Moneyrex 
                parte un'offerta libera di dollari contro marchi (consegna a maggio, 
                luglio e settembre); prezzo trattabile. Due banche di Francoforte 
                (la Hessische Landesbank Girozentrale 
                e la Investitions und Hessische-Bank) 
                abboccano. Vengono acquistati per l'8 maggio successivo 23 
                Mni di dollari al cambio di 3,09 marchi, con il benestare 
                della Deutsche Bank A.G., senza accorgersi 
                di andare incontro ad una perdita di 5,9 Mni di marchi tedeschi 
                (ca 3 Mdi di lire).
 [Nasce il dubbio che dietro i burattini abbiano manovrato le banche 
                centrali… e sospettata è la banca centrale tedesca].
 Lo stesso giorno Carlo Bordoni offre 
                per il successivo agosto 50 Mni di dollari (la partita 
                di valuta americana rimasta dell'acquisto a termine di dollari 
                contro lire) che vengono acquistati da 11 banche tedesche:
 - Francoforte: Commerzbank, Continental, 
                Mantrust, I.H.B., 
                Deutsche, B.O.A., 
                F.N.C.B., Hessische;
 - Colonia: Oppenheimer e J.D. 
                Herstatt;
 - Monaco: Bayerische.
 Trattasi di marchi che vanno a finire in tasca a Carlo 
                Bordoni, nella Moneyrex o 
                nelle banche sindoniane… o in tasca a ignoti.
 L'indomani Carlo Bordoni mette in 
                vendita (per maggio e agosto) 90 Mni di dollari che non 
                ha. A comprarli sono banche sospette come la Westminster 
                e la Banque Saradar. Lo scambio avviene 
                col marco a un cambio favorevole a Carlo 
                Bordoni. Si prevedono utili per svariati miliardi… anche 
                se per il momento i dollari non ci sono e bisogna procurarseli. 
                Impossibili da ottenere sul mercato del marco possono essere cercati 
                su quello del marco svizzero. M. 
                Sindona e il suo broker sono costretti a speculare 
                contro voglia e devono rispettare i patti con gli americani. Il 
                gioco loro imposto è quello del rialzo del dollaro contro 
                il franco svizzero. Ad aspettarli al varco c'è però 
                la Westminster che ha fatto finta 
                di abboccare ma intende prendersi una rivincita sul duo milanese.
 15, Carlo 
                Bordoni fa acquistare a termine dalla sua Moneyrex 
                105 Mni di dollari contro franchi svizzeri dalla Westminster 
                (perdita futura assicurata). L'indomani riprova con l'acquisto 
                a termine di 30 Mni di dollari contro franchi (altra perdita 
                assicurata). Il calvario si ripete per tutto febbraio. La conclusione 
                è una perdita di 100 Mdi di lire (del 1979)
 [forse mitigata dalla vincita di 44 Mdi di lire per una speculazone 
                marco/dollaro avviata il giorno 7 febbraio con la International 
                Westminster Bank il cui esito è un mistero].
  ? febbraio, la SEC (Securities and Exchange Commission), 
                l'organo di controllo sull'attività delle borse negli USA 
                individua una irregolarità nella trattazione di titoli 
                della Vetco Offshore Industries e 
                blocca l'operazione.Acquirente risulta un'anonima finanziaria del Liechtenstein facente 
                capo a M. 
                Sindona, alla quale la SEC ingiunge di rivendere 
                le azioni delle Vetco Offshore Industries 
                irregolarmente acquistate. Non appena le azioni contestate sono 
                ricollocate sul mercato, succede però un fatto imprevisto: 
                la finanziaria di M. 
                Sindona non è la protagonista dell'operazione 
                ma una semplice prestanome. Al riparo di questa "ragione 
                sociale" di scarsa consistenza patrimoniale e dalle oscure 
                origini, agisce in realtà una potenza finanziaria di primordine 
                per patrimonio e tradizioni: il Vaticano.
 Intanto M. 
                Sindona può vantare vari punti d'appoggio nei 
                vari paradisi fiscali (Svizzera, Lussemburgo, Liechtenstein, Liberia, 
                Bahamas, isole Cayman, Panama) del tipo:
 - Fasco AG,
 - Fasco International,
 - Fasco Europe,
 - Monrovia Financial Corporation,
 - Generale Immobiliare,
 - International Company,
 - Società Generale Immobiliare,
 - Banking Corporation,
 - Edilcentro International,
 - Edilcentro Sviluppo International,
 - Arana,
 - Comarsec,
 - Capisec…
 spesso niente altro che semplici sigle sociali alle quali non 
                corrisponde che una semplice casella postale oppure non regolarmente 
                costituite (General Banking delle 
                isole Cayman).
 28, febbraio, in base 
                a foglio contabile n. … emesso dal dr. Carlo 
                Bordoni e su mandato n. […] a firma contraffatta "Isacchi-Olivieri" 
                il rag. Isacchi presenta alle "casse" 
                una richiesta di assegni circolari trasferibili all'ordine di 
                tale Paolo Rossi (nome di fantasia) 
                per complessivi 125 Mni di lire a fronte della quale risultano 
                emessi n. 25 titoli, di L. 5 Mni cadauno, tratti sul Credito 
                Italiano di Milano, di cui la Banca 
                Unione è mandataria all'emissione. [Dei suddetti assegni, n. 10 per complessivi 50 Mni risulteranno 
                ritirati da un certo Onorio Cengarle 
                come da ricevuta rilasciata il 9.3.73 e incassati da tale Anna 
                Maria D'Amico presso la Banca Commerciale 
                Italiana di Roma eccezione fatta per quello contraddistinto 
                dal n. […] monetizzato da persona non identificata presso la Banca 
                Cattolica del Veneto di Vicenza. Gli altri 15 assegni 
                risulteranno incassati il 2 marzo presso la Banca 
                Privata Finanziaria di Roma dalla signora Maria 
                Luisa Ruggiero consulente esterna della Banca 
                Unione.
 [vedi anche 4 gennaio 1974]
  Marzo1°, la Gescal 
                - Gestione Case Lavoratori (Presidente dr. Franco 
                Briatico e direttore generale dr. Cesare 
                Chilosi) costituisce un conto, mediante versamento di 10 
                Mdi di lire, presso la Banca Unione.
  marzo, Carlo Bordoni continua 
                con le sue speculazioni giungendo ad acquistare ben 1,3 Mdi 
                di dollari al cambio di 3,14-3,17 franchi per dollaro; solo 
                con la caduta del dollaro la perdita stimata sarà di ca 
                138 Mni di franchi svizzeri (oltre 70 Mdi di lire) [del 1979].Con l'acqua alla gola il Carlo Bordoni broker 
                propone al Carlo Bordoni amministratore 
                della Franklin National Bank di New 
                York una compravendita di 60 Mni di franchi svizzeri per dollari 
                19.047.619,05 al cambio di 3,1500;
 7, con tanto di "authorized 
                signature" arriva l'assenso dalla banca americana. La 
                bilancia valutaria dell'Italia ci rimette, a fondo perduto, quasi 
                2,5 Mni di franchi svizzeri.
  primavera,  dopo un anno e mezzo di quasi totale assenza, 
                l'immagine di Michele 
                Sindona  si riaffaccia in piazza Affari;  Aprileun po' di ossigeno al gruppo sindoniano arriva da alcune speculazioni, 
                andate a buon fine, effettuate da corrieri dell'Est e paludate 
                da banche svizzere (la Migros Bank 
                di Basilea e la Wozchod Commercial Bank 
                di Zurigo). Buone notizie anche da Francoforte dove la International 
                Westminster gli vende uno stock di marchi (consegna dal 
                2 al 20 agosto 1973) dandogli così una mancia di 2,5 Mdi 
                di lire [del 1979]).
  La Banca Unione acquista, senza 
                la prescritta autorizzazione e mediante un'illegale esportazione 
                di capitali, il 70% del pacchetto della Banca 
                Generale di Credito [sede Milano, unico sportello: 
                Trezzano sul Naviglio; piccola azienda con un patrimonio valutato 
                in 6,5 Mdi, con 50 Mdi di depositi e con il 70% del capitale composto 
                da azioni circolanti all'estero] . L'operazione avviene con il solito sistema del deposito fiduciario 
                presso la Amincor Bank: 44 Mni 
                di franchi svizzeri. La banca di Zurigo a sua volta utilizza 
                la somma per comprare, per conto della Banca 
                Unione l'INFI, una società 
                finanziaria il cui unico scopo, la cui unica attività e 
                il cui unico cespite patrimoniale sono le azioni della Banca 
                Generale di Credito circolanti all'estero. La Banca 
                Unione diventa così proprietaria dell'INFI 
                e proprietaria in "secondo grado" della banchetta di 
                Trezzano sul Naviglio. Ben presto l'INFI 
                cede le azioni della Banca Generale del 
                Credito alla Transmanagement SA, 
                società del gruppo M. 
                Sindona, che a sua volta le cede alla Idera 
                Business AG, anch'essa dell'avvocato di Patti.
 Per ciascuno di questi passaggi si fanno contratti posticci [stilati 
                il più delle volte a prezzi sei volte inferiori a quello 
                pagato dalla Banca Unione] che simulano 
                la vendita. In realtà non un soldo viene pagato dalla Transmanagement 
                all'INFI e dall'Idera 
                Business AG alla Transmanagement 
                SA.
 24, M. 
                Sindona fonda un'altra scatola vuota, la Capisec 
                International Holding di Lussemburgo, avente come unico 
                scopo quello di figurare come finanziatrice estera della Finambro.
 26, Carlo 
                Bordoni fa capire alla International 
                Westminster che è giunto il momento di ricomprarsi 
                per il giugno/luglio i dollari di gennaio, punto di partenza di 
                tutta l'operazione. La banca tedesca acconsente e compra a termine 
                112 Mni di dollari (dei 125 Mni) al cambio strozzato di 
                586,15 lire. Un'ulteriore mazzata per Carlo 
                Bordoni, dunque, di 1,7 Mdi di lire.
 La Società 
                Generale Immobiliare, di cui M. 
                Sindona ha acquisito il controllo nel 1969, decide 
                di acquistare il pacchetto azionario della Edilcentro 
                sviluppo per poi incorporare tale società. M. Sindona comincia a rastrellare azioni della Edilcentro 
                sviluppo tramite una sua finanziaria lussemburghese, che 
                le rivende alla Società 
                Generale Immobiliare ai più alti prezzi che 
                sono determinati in Borsa proprio a seguito di questa corsa all'acquisto 
                di azioni organizzata dal finanziere.
 [Una società di M. 
                Sindona (Società 
                Generale Immobiliare) acquista pagandola profumatamente 
                un'altra società di M. 
                Sindona (Edilcentro Sviluppo). 
                Tutto rimane in famiglia, a rimetterci sono i soliti risparmiatori 
                che sottoscriveranno i due aumenti di capitale della Società 
                Generale Immobiliare autorizzati dal ministro del Tesoro 
                G. 
                Malagodi nel luglio 1973 
                e da U. 
                La Malfa nel novembre del 1973.]
  maggio giugno: due mesi di fuoco.  Maggio15-16, Carlo Bordoni ripete 
                l'operazione di marzo con i soliti 60 Mni di franchi svizzeri 
                contro dollari al cambio di 3,1575; vi provvede la Moneyrex 
                tramite la Banca Privata Finanziaria 
                di Milano; la firma indecifrabile del broker stavolta è 
                di un certo signor Bonan. L'impegno 
                è per il successivo 19 settembre. Altri 2 Mni di franchi 
                svizzeri sarà la perdità per la bilancia valutaria.
 18, la Wozchod 
                di Zurigo viene ancora in soccorso comprando dalla Moneyrex 
                a buoni prezzi 27 Mni di dollari, da scambiare a 
                novembre 1973 e a maggio del 1974;
 21, il salvataggio para-sovietico 
                si ripete con altri 10 Mni di dollari.
 30, colpo di scena: fervono 
                già i preparativi per il dicembre successivo della grande 
                fusione tra Banca Unione e Banca 
                Privata Finanziaria da cui nascerà la Banca 
                Privata Italiana con 1000 Mdi di massa fiduciaria ed 
                un good-will di 250 Mdi (secondo M. 
                Sindona). La miracolosa fusione è resa possibile 
                dalla International Westminter Bank 
                la quale decide di perdere marchi a valanghe. Per il 21 dicembre 
                si mette in "posizione ribassista" del marco [posizione 
                irragionevole]. Carlo Bordoni e compagni 
                ne approfittano e per il 3 e il 4 dicembre si fanno promettere 
                dalla Westminter di Francoforte uno 
                scambio di 767,2 Mni di marchi tedeschi contro franchi 
                svizzeri, al cambio di 1,1380. Utile futuro assicurato per gli 
                speculatori milanesi: 33 Mdi di lire [del 1979].
 
 Alcune banche, infischiandosene della mancanza delle preventive 
                autorizzazioni agli aumenti di capitale della Finambro 
                SpA cominciano sin d'ora a raccogliere le relative sottoscrizioni. 
                Tra queste non solo, come è ovvio, Banca 
                Unione e Banca Privata Finanziaria, 
                ma anche la Banca Generale di Credito 
                che la Finambro SpA ha da poco acquistato 
                dall'industriale Renzo Zincone utilizzando 
                i soldi delle sottoscrizioni; ma c'è, stranamente, anche 
                il Credito Italiano.
 Le azioni Finambro sono negoziate al Borsino [luogo dove 
                sono trattati i titoli non ancora ammessi alla Borsa] a prezzi 
                notevolmente più alti di quelli di emissione con contratti 
                almeno formalmente in tutto e per tutto regolari: con tanto di 
                fissato bollato, stabilito il termine del regolamento ("contanti 
                a giorni" o "contanti alla consegna"), accese, 
                in alcuni casi, operazioni di riporto [finanziamento dietro pegno 
                di questi titoli] fiscalmente, tuttavia, sotto il profilo del 
                bollo tutti i contratti devono ritenersi irregolari.
 Piccolo particolare: le azioni oggetto di queste sottoscrizioni 
                e di queste compravendite non esistono… né esisteranno 
                mai.
 Quattro banche quindi hanno dato l'assistenza della loro organizzazione 
                per il collocamento di emissioni azionarie non autorizzate, in 
                palese violazione della legge bancaria.
 Il governatore della Banca d'Italia G. 
                Carli, presidente di diritto dell'Ufficio Italiano 
                Cambi, deve per forza essere al corrente di ciò che sta 
                avvenendo in quanto a detto ufficio pervengono le dichiarazioni 
                delle banche per rimesse di valuta in conto aumento di capitale 
                Finambro effettuate dalla Capisec, 
                finanziaria estera di M. 
                Sindona (sempre con soldi giunti dall'Italia col metodo 
                dei "depositi fiduciari". Non interviene neppure il 
                CICR cui spetta per la legge la vigilanza in materia della tutela 
                del risparmio e di esercizio del credito. Né il ministro 
                del Tesoro, che del CICR è presidente.
 Quali sono le ragioni di questa generale omissione di doveri d'ufficio? 
                … … …
 [Fatto sta che l'operazione Finambro, autorizzazione o non, scatta 
                puntuale e durerà più di un anno fino cioè 
                all'agosto 1974. momento del crollo di tutto l'impero di M. 
                Sindona].
  Giugno6, una prima assemblea straordinaria della Finambro 
                SpA decide due separati aumenti di capitale:
 - 1°, da 1 a 500 Mni [livello massimo fino al quale non è 
                richiesta l'autorizzazione del ministero del Tesoro],
 - 2°, da 500 Mni a 20 Mdi.
 Quando, alla stessa data, l'assemblea della Finambro 
                SpA vara l'aumento di capitale di 20 Mdi, esso risulta già 
                completamente sottoscritto. A sottoscriverlo sono soprattutto 
                gli amministratori delle banche di M. 
                Sindona e quindi il codazzo di palazzinari, generali, 
                figli di presidenti della repubblica. Le azioni acquistate dai 
                primi sottoscrittori, per il valore nominale di 1000 lire l'una, 
                nel vortice delle contrattazioni che seguono vengono riacquistate 
                dalle banche di M. 
                Sindona intorno alle 1.700 lire e poi rivendute ad 
                altri clienti, attirati dalla lievitazione della quotazione e 
                dalla prospettiva di quadagni, a prezzo doppio del valore nominale 
                con un guadagno del 100%. È solo un primo assaggio 
                a cui fa seguito il colpo grosso.
 9, altra cuccagna; compravendita 
                per dicembre di altri 780 Mni di marchi contro franchi svizzeri 
                al cambio di 1,1160. Vincita futura assicurata: 25,5 Mdi di 
                lire [del 1979].
 19, colpo mozzafiato; il 12 
                dicembre si sarebbero scambiati 1,03 Mdi di marchi tedeschi contro 
                franchi svizzeri (al cambio di 1,1160). Vincita assicurata: 33 
                Mdi di lire [del 1979].
 A questo punto sembra che con un sol colpo il duo Carlo 
                Bordoni-M. 
                Sindona si sia rifatto. Quasi 140 Mni di dollari 
                di vincita, soldi che non sono certo finiti né nelle casse, 
                né nei conti economici (fossero anche occulti) delle banche 
                milanesi di M. 
                Sindona.
 l'ambasciatore americano Graham Martin 
                finanzia con 800 mila dollari la campagna elettorale del siciliano, 
                capo del Sid, gen. Vito Miceli;
 Luglio
 il giornalista Jack L. Begon, 
                direttore dello strano quotidiano-Cia romano «Rome Daily 
                American» sparisce dalla circolazione mentre sta indagando 
                sul traffico di droga fra Sicilia e America.
 [Del suo rapimento incolperà mafia e M. 
                Sindona.]
  Cade il governo Andreotti, nasce il governo Rumor con la troika 
                economica formata da E. 
                Colombo (Dc), U. 
                La Malfa (Pri) e A. 
                Giolitti (Psi) decisa, almeno nelle intenzioni, 
                a porre un freno alla spirale inflazionistica ma anche di conseguenza 
                alla politica del denaro facile del precedente governo.
 Intanto in un buon 25% di tutti gli affari trattati alla Borsa 
                di Milano figurano come intermediarie Banca 
                Unione e Banca Privata Finanziaria.
  18, Operazione Bordoni: 
                alla scadenza del grande gioco di gennaio egli ha già risolto 
                il problema delle banche primarie:- per i 125 Mni di dollari, la partner estera è 
                la Continental Bank International 
                di New York. In Italia non pone difficoltà la banca dell'IRI, 
                il Credito Italiano. Nell'intreccio 
                speculativo con la First National Bank 
                di Boston, a garantire l'affiliata di Parigi giunge l'assenso 
                della Banca Nazionale del Lavoro 
                di Roma.
 La Banca Commerciale Italiana di 
                Milano è intanto impegnata nello stesso giorno a fare da 
                sponda alla Finabank per un giro 
                di 6,8 Mdi di lire commerciali di conto estero. La sponda estera 
                per i 10 Mni di dollari da negoziare rimane la Continental 
                Bank.
 La truffaldina operazione di 4 Mni di dollari con Beyrut subisce 
                un depistaggio più discreto: i dollari a New York presso 
                la Continental, mentre le lire di 
                conto estero da pagare (2,520 Mni) attraverso giri viziosi passano 
                dalla Banca Unione all'Amincor 
                di Zurigo, dall'Amincor 
                 al Banco 
                Ambrosiano (il banco d'affari di R. 
                Calvi, della Curia milanese 
                e dell'IOR 
                vaticano) e da qui alla Banque Saradar di 
                Beyrut.
 2,5 Mdi di lire, in piena tempesta valutaria, si sono diretti, 
                con la benedizione di R. 
                Calvi, verso il paradiso fiscale libanese.
 
 I dirigenti della Westminster 
                si precipitano a Milano preoccupati per come si sta chiudendo 
                la grossa speculazione (125 Mni di dollari) di M. 
                Sindona contro la lira. Le perdite sono rilevanti e 
                si teme che lo stesso non possa farvi fronte.
 Il contraccolpo è notevole. Sulla piazza di Milano vi sono 
                momenti di panico. La Banca d'Italia 
                dispone una ispezione specifica per il settore valutario; ispezione 
                che accerta gravissime infrazioni valutarie ma che non sarà 
                neppure citata nella relazione del ministro del Tesoro E. 
                Colombo.
  Agosto1°, La Banca Commerciale 
                Italiana di Milano è impegnata a fare da sponda 
                alla Finabank per un giro di 6,8 
                Mdi di lire commerciali di conto estero.
 Operazione Finambro3, la Finambro 
              SpA delibera l'aumento di capitale fino a 160 Mdi: per una metà 
              rappresentato da azioni ordinarie e per l'altra da azioni privilegiate 
              [dividendo garantito ma senza diritto di voto]; lo stesso giorno 
              M. Sindona 
              si reca alla Banca d'Italia ad illustrare 
              il progetto di aumento di capitale e le sue finalità. Intanto 
              sono già piovuti 91 Mni di dollari in conto sottoscrizione; 
              altri 5,250 Mni arriveranno prima della fine di agosto.Cosimo Viscuso affida le sorti finanziarie della Finambro 
                Spa a M. 
                Sindona che farà della società il cuore 
                del suo impero,  destinandola nelle sue intenzioni ad assorbire 
                la Società Generale 
                Immobiliare che ha da poco incorporato un'altra sua 
                società la Sviluppo.
 Identico mandato M. 
                Sindona lo ottiene dalla Democrazia Cristiana [Dc] 
                che diventa beneficiaria di un terzo del pacchetto azionario. 
                Nella Finambro SpA 
                 entrano gli uomini di A. 
                Fanfani, il prof. Orio Giacchi 
                e l'avv. Pedroni, e in meno di un 
                mese la società diventa lo strumento finanziario per risucchiare 
                sul mercato dapprima 500 Mil, poi 20 Mdi, poi 160 Mdi.
 Parallelamente all'esplosione della società, iniziano i 
                finanziamenti selvaggi alla Dc, iniziano le operazioni 
                sull'estero della misteriosa società Roselyn 
                Shipping [dietro cui la stampa individua ancora la Dc], 
                iniziano i depositi domestici dal sett-ott 1973 all'aprile 1974.
 15-18 Mdi [secondo Carlo 
                Bordoni] affluiscono nelle mani dell'on. Filippo 
                Micheli, segretario amministrativo della Dc, 
                e di questi solo due sono documentati dai giudici che provano 
                pure l'incasso da parte del mediatore dr. proc. Raffaello 
                Scarpitti della somma di 15 Mil. mensili.
 
 Per l'acquisto della Società 
                Generale Immobiliare la Finambro 
                SpA chiede un aumento di 
                capitale di 160 Mdi, ossia l'autorizzazione a raccogliere 
                pubblicamente tale rilevante ammontare di risparmio. Per mantenere 
                il controllo della società a M. 
                Sindona è sufficiente un apporto di 40 Mdi, 
                pari al 25% del capitale sottoscritto dato che metà delle 
                azioni emesse sono senza diritto di voto. Grazie a questo contenitore 
                più grande, egli, senza pedere il controllo delle sue società, 
                può mettere le mani su 120 Mdi. Né lo preoccupa 
                l'esborso dei suoi 40 Mdi di quota; pagheranno Banca 
                Unione e Banca Privata Finanziaria 
                con i soldi dei depositanti, rivalendosi poi ampiamente con i 
                miliardi che l'operazione frutterà.
 chiarimento o detto in un altro modo:
 L'obiettivo è in pratica quello di ritrasferire in Italia, 
                mantenendone il controllo, il pacchetto azionario della Società 
                Generale Immobiliare in cambio di 200 Mni di dollari 
                (ca 120 Mdi di lire] ossia la quota dell'aumento di capitale della 
                Finambro SpA da far sottoscrivere 
                al pubblico [il 25% pari al 50% delle azioni con diritto di voto 
                dovrà invece essere sottoscritto dal gruppo M. 
                Sindona per mantenere il controllo della Finambro 
                SpA e quindi della Società 
                Generale Immobiliare].
 L'operazione non va in porto.
 L'aumento di capitale della Finambro 
                SpA non viene autorizzato dalle autorità competenti, la 
                Banca d'Italia e il ministero del 
                Tesoro. Non perché rappresenti una truffa colossale [nello 
                stesso periodo sono autorizzati aumenti di capitale dello stesso 
                tipo, come quello della Società 
                Generale Immobiliare (che assorbe la Sviluppo) 
                o quello della Banca Unione (in vista 
                della fusione con la Privata Finanziaria)]. 
                L'opposizione ha a che fare soltanto con scelte di convenienza. 
                Una finanziaria di tali dimensioni è troppo ingombrante 
                e troppo pericolosa per gli equilibri esistenti: in pratica, finché 
                si tratta di saccheggiare le borse dei risparmiatori va tutto 
                bene, ma quando si invadono spazi già occupati da altri 
                più radicati potentati nascono insormontabili ostacoli.
 M. 
              Sindona a questo punto può sbandierare di fronte 
              alle autorità che si ostinano a negargli l'autorizzazione 
              che non solo il mercato è in grado e ben disposto ad assorbire 
              le azioni della sua Finambro SpA, ma 
              che capitali arrivano dall'estero con vantaggio della bilancia valutaria 
              italiana [ricatto usato più volte dal banchiere].
 In effetti si verifica l'esatto contrario. I dollari con cui la 
              Capisec sottoscrive le emittende azioni 
              Finambro gli vengono rimessi con il solito sistema dei depositi 
              fiduciari da Banca Unione e da Banca 
              Privata Finanziaria. Quindi non di investimenti esteri si 
              tratta, ma di rientro di capitali appena usciti. Ma c'è di 
              più.
 La Finambro SpA utilizza i dollari 
              ricevuti per acquistare il pacchetto di controllo della Società 
              Generale Immobiliare  posseduto 
              dalla Distributor Holding, di proprietà 
              della Fasco AG e quindi di M. 
              Sindona.
 In definitiva i soldi delle banche milanesi, inviati all'estero 
              presso la Capisec e da questa società 
              rispediti in Italia alla Finambro SpA  
               se ne vanno definitivamente all'estero per infilarsi nelle 
              tasche di M. 
              Sindona.
 Settembre17, alla notizia, falsa, delle dimissioni del ministro 
                del Tesoro U. 
                La Malfa (che ha bloccato, per ragioni di ordine generale, 
                tutte le operazioni di aumento di capitale per le società 
                quotate in borsa, aumenti che devono essere ora approvati dal 
                ministro del Tesoro) la Borsa ha un'impennata. Sono bloccati infatti 
                gli aumenti di capitale deliberati dalla Finambro 
                SpA (da 1 Mne a 160 Mdi) e dalla Invest 
                del gruppo Bonomi-Bolchini (aumento 
                di 100 Mdi).
 [Quest'ultima ha necessità di recuperare su mercato i 30 
                Mdi necessari per il progettato acquisto della Subalpina 
                Investimenti. Obiettivo non solo parziale, rispetto all'autorizzazione 
                di 100 Mdi complessivamente richiesta, ma anche molto discutibile. 
                La Subalpina Investimenti infatti, 
                anch'essa appartenente al gruppo Bonomi-Bolchini, 
                controlla a sua volta la Invest. 
                Il gruppo Bonomi-Bolchini 
                perciò si propone di intascare da questa operazione 
                30 Mdi senza perdere il controllo delle due società di 
                cui realizza una partecipazione incrociata.
 Più o meno uguale l'operazione di M. 
                Sindona che ripete su scala ampliata l'operazione da 
                poco realizzata con la incorporazione della Edilcentro 
                Sviluppo nella Società 
                Generale Immobiliare.
 Ottobre Novembre19, il governatore della Banca d'Italia G. 
                Carli sottopone al ministro del Tesoro U. 
                La Malfa un progetto di riforma della Borsa.
 27, l'Amincor, 
                per conto della Romitex, rimborsa 
                2.100.000 franchi svizzeri.
 [pagamento avvenuto per estinguere perdite su una vecchia speculazione 
                in cambi illustrata all'inizio.]
 29, le tre banche di New York:
 - Bankers Trust,
 - United California 
                International,
 - Republic National of California,
 devono consegnare a Milano 45 Mni di marchi ed in cambio devono 
                ricevere 73.396.500 di franchi svizzeri; Milano lucra 6 Mni di 
                franchi svizzeri; New York li perde; sulla carta, però. 
                Nell'operazione si insinuano la Wozchod 
                Comm. Bank di Zurigo e la First National 
                di Chicago di Ginevra che esigono l'esecuzione di contratti 
                risalenti al settembre e all'ottobre del 1973. Acquistano per 
                solli 77 Mni di franchi svizzeri ben 36 Mni di dollari.
 Il dr. Carlo Bordoni esegue e perde 
                7 Mni di franchi.
 Dicembre3, la International Westminster 
                tedesca liquida i contratti stipulati a giugno e ad ottobre. Il 
                dr. Carlo Bordoni, tramite la Banca 
                Privata Finanziaria, incassa 267 Mni di marchi, pagandoli 
                304 Mni di franchi svizzeri. Restituisce i 267 Mni di marchi e, 
                in cambio, riceve 102 Mni di dollari. Manda i dollari alla Moscow 
                Narodny Bank (banca russa) per un parziale importo di 50 
                Mni, alla Finabank (31 Mni) e (sortita 
                improvvisa mai finora conosciuta) al Banco 
                di Roma di Bruxelles (20 Mni di dollari).
 I franchi svizzeri per comprare i marchi sono stati forniti dalla 
                Banca Unione (180 Mni), dalla Finabank 
                (94,3 Mni) e dal Banco 
                di Roma di Bruxelles (29,7 Mni). La provvigione a M. 
                Sindona di 267.250 franchi svizzeri, scappata dall'operazione, 
                sparisce in Svizzera tra i segreti bancari della Privat 
                Kredit Bank.
 Che fine ha fatto allora l'utile sicuro di 25 Mni di franchi 
                svizzeri che il contratto a termine di acquisto di marchi 
                contro franchi testimoniava? Domanda che rimarrà forse 
                senza risposta.
 4, la storia si ripete per 
                l'altra partita di 500 Mni di marchi. Stavolta interviene la Banca 
                Svizzera di R. 
                Calvi, la Banca del Gottardo, 
                insieme alla non omogenea Moscow Narodny 
                Bank. Si accodano la Firestone Bank, 
                la Swiss Bank e la Chase 
                Manhattan. Partono franchi e arrivano marchi. Il dollaro 
                diventa franco e il franco riparte per Londra nelle casse della 
                National Westminster Bank. Il tutto 
                per centinaia di milioni di valuta pregiata. Un milione di franchi 
                svizzeri per M. 
                Sindona per le piccole spese… via Svizzera naturalmente. 
                E ancora il pingue utile sperato di altri 25 Mni di franchi 
                svizzeri volatilizzati.
 6, stessa identica musica. 
                Un intreccio per 700 Mni di marchi. Un massiccio intervento della 
                Moscow Narodny Bank ed ecco sparito 
                l'utile in franchi svizzeri.
 7, ultimo guizzo e poi l'ordinaria 
                piccola speculazione.
 Lo IOR 
                rifila a M. 
                Sindona la quota di Banca Unione, 
                appartenente alla famiglia Feltrinelli.
 19, M. 
                Sindona acquista dalla Continental 
                Finance Corporation di Chicago, per 4,5 Mni di dollari, 
                la quota della Banca Privata Finanziaria 
                non ancora in suo possesso agendo come segue:
 - la Fasco AG, la società 
                del Liechtenstein di sua proprietà, acquirente delle azioni, 
                paga alla Continental Finance Corporation 
                con dollari fornitigli da una banca svizzera collegata a M. 
                Sindona, la Privat Kredit Bank, 
                che a sua volta li ha ricevuti dalla Banca 
                Privata Finanziaria. A pagare sono quindi ancora gli ignari 
                risparmiatori che hanno depositato i loro soldi presso la Banca 
                Privata Finanziaria.
 21, presso la Banca 
                Privata Finanziaria viene creato il libretto di risparmio 
                al portatore intestato al nome "Semeria".  
                Il versamento iniziale con cui viene creato il deposito è 
                di L. 1.282.639.000 derivanti da uno svincolo di un deposito intestato 
                alla Fasco AG, la società 
                di Vaduz di M. 
                Sindona, e vincolato a garanzia di un finanziamento 
                per una operazione collegata alla Rossari 
                e Varzi, la società in liquidazione appartenente 
                a M. 
                Sindona, alla Banca Commerciale 
                e agli Hambro.
  Acquisto della Edilcentro Sviluppo 
                da parte della Società 
                Generale Immobiliare.24, la Banca 
              d'Italia rilascia l'autorizzazione per l'aumento di capitale 
              di Banca Unione.M. Sindona 
                rifila a quest'ultima un bidone che le comporterà l'anno 
                successivo una perdita di svariati miliardi. Dopo aver fatto deliberare 
                alle assemblee della Società 
                Generale Immobiliare l'acquisto della Edilcentro 
                Sviluppo, comincia a rastrellare le azioni di quest'ultima 
                società tramite una sua fiduciaria lussemburghese. Raggiunge 
                in tal modo l'obiettivo che si era prefisso: far lievitare le 
                quotazioni delle azioni Edilcentro Sviluppo in maniera 
                da far pagare alla Società 
                Generale Immobiliare un premio più alto. Che, 
                superfluo aggiungere, è lui a incassare.
 27, 
              [data sospetta] l'Amincor, per conto 
              della Romitex, rimborsa 2.707.200 franchi 
              svizzeri;
 [pagamento avvenuto per estinguere perdite su una vecchia speculazione 
              in cambi illustrata all'inizio.]
 29, 
              con procedura d'urgenza il ministro del Tesoro U. 
              La Malfa autorizza l'aumento di capitale della Banca 
              Unione da 2,520 Mdi a 15,120 Mdi.
 Con i 12 Mdi e passa ricavati dall'operazione, la Banca 
              Unione può acquistare la Banca 
              Privata Finanziaria e formare un'unica grande azienda.
 La Banca Privata Finanziaria è 
              posseduta al 100% da M. 
              Sindona. La Banca Unione 
              lo è al 51% e altre quote sono in mano ad altri buoni soci 
              come IOR 
              (Istituto Opere di Religione) e Interbanca.
 La soluzione della fusione (più naturale e ovvia) viene scartata 
              […la necessità di una valutazione di periti nominati dal 
              Tribunale potrebbe ingenerare nei depositanti il timore di una fuga 
              di notizie ecc…; per evitare che gli azionisti di Banca 
              Unione siano danneggiati nel cambio azionario e che venga 
              quindi favorita la "speculazione" ecc.] in favore dell'aumento 
              di capitale e acquisto di Banca Privata Finanziaria. 
              Anche il prezzo di acquisto viene deciso a tavolino e deve essere 
              il più alto possibile. Alla fine M. 
              Sindona vende per 12 Mdi un'azienda che ha un 
              valore patrimoniale nullo potendo così intascare, dato che 
              una metà del prezzo dovrà pagarla lui stesso come 
              azionista di Banca Unione, 6 Mdi puliti.
 In realtà tuttavia lui arraffa ma la tasca dove finisce il 
              denaro non è soltanto la sua. Una percentuale consistente 
              del ricavato della vendita della Banca Privata 
              Finanziaria consente alla Continental 
              International Finance Corporation di Chicago di prendere 
              il largo prima che la nave affondi.
 
 L'importo delle 
                operazioni effettuate da M. 
                Sindona con la tecnica dei "depositi fiduciari" 
                tocca i 428 Mni di dollari. 1973, vita e morte dei "depositi fiduciari" di M. 
                Sindona costituiti a copertura di "perdite in 
                cambi":- in dollari: importo minimo;
 - in marchi: 35,8 Mni;
 - franchi svizzeri: 25.881.000 (alla Romitex).
 
 Arcipelago delle Bahamas.Nell'isola di New Providence sorge Nassau, capitale e unica città 
                dello Stato di Bahama. Vi hanno sede:
 - Banco di Roma Finance Nassau, affiliata 
                del Banco 
                di Roma;
 - Ambrosiano Group Limited del Gruppo 
                Ambrosiano;
 - Edilcentro Nassau, collegato della 
                Società Generale 
                Immobiliare;
 - Tradinvest, dell'ENI;
 - Cisalpina Overseas Bank Limited del 
                chairman R. 
                Calvi, del director P. 
                Marcinkus e del president Siegenthaler.
 
 [segue]   
 |  
            | Fonti: - Lombard, Soldi truccati - 
              Feltrinelli 1980, I ed.,
 - Gianluigi Nuzzi, Vaticano SpA, 
              chiarelettere 2009, I ed..
 |  
          
            | I 
              compari di San Gennaro. La Lockheed 
              Corporation e il supermercato delle armi.
 |  
            | - Presidente: Dan 
              Haughton (1967-?) . Direttore generale: A.C. 
              Kotchian (1967-?)
 |   
            | 1973 Gennaio19, l'Amias Sas, 
                rappresentata dall'avv. Nicola Ercole 
                dello Studio Lefèbvre, presenta 
                al Comune di Roma il progetto di demolizione della villa sulla 
                via Cassia per costruirvi un residence di 24.700 metri cubi, sei 
                piani, cento miniappartamenti.
 Accende un secondo mutuo di 200 Mni di lire [il primo di 65 Mni 
                lo accese nel 1959] presso la Banca Nazionale 
                del Lavoro.
 Febbraio
 Maggio19, l'assemblea dei soci della Com.El. 
                Spa decide di trasferire la sede legale della 
                società a Larino, via Olmo n. 2. Nello stesso stabile hanno 
                sede anche altre società:
 - Starna,
 - Portuense,
 - So.di.co.,
 - Ircocir,
 - Icres-Av.
 Al n. 4 invece ha sede la Artemisia Immobiliare 
                (legata alla Com.El. Spa) il cui 
                liquidatore è Enrico De Vercelli 
                che risulta liquidatore anche della Icres-Av.
 Amm.re unico di quest'ultima è il prof. Guglielmo 
                Ferretti, l'ultimo presidente del consiglio di amministrazione 
                della Com.El. Spa.
 In seguito la Icres-Av perde la sigla 
                "Av" ed amministratore 
                unico diventa Vittorio Crociani (stesso 
                cognome di Camillo).
 [Si scoprirà che era il prof. Guglielmo 
                Ferretti che prelevava i prestanome negli ospizi: tra gli 
                altri, l'ottantenne Eduardo Ingrosso 
                (titolare di una decina di società come Edilizia 
                Rubera, Immobiliare Simone Grancho 
                Alegre, soc. Via Vessella, 
                Edilgioia srl, Cicchedil 
                srl (le ultime tre con sede a Teramo) e il settantenne 
                Pietro Cividenga (deceduto nel 1974); 
                tariffa: 10.000 lire a firma per ogni atto sociale registrato 
                al notaio.]
 Agosto
 Ottobre
 Dicembrel'avvocato napoletano Gabriele Benincasa, 
                sta trascorrendo le vacanze di Natale all'Hotel Bagni di Bormio.
 Presidente della società farmaceutica Pierrel 
                [acquirente per 650 Mni di lire del complesso termale di 
                Bormio in Valtellina dalla Società 
                bagni (cui è collegato anche Albino 
                Bacci, consigliere delegato dell'Ifim)] 
                nonché amministratore delegato della Società 
                "bagni vecchi" e "bagni nuovi" 
                sta mettendo in piedi un progetto disastroso: rinnovare l'impianto 
                termale, corredandolo intorno di un numero imprecisato di condomini, 
                centri residenziali e villette per circa 60.000 metri cubi: utile 
                previsto 3 Mdi di lire.
 La notizia si diffonde… per la valle.
  «segue 1974»   |   
            | Fonti: - Camilla Cederna, Giovanni Leone 
               - Feltrinelli 1978, I ed..
 - Nino Piccione, Uragano Lockheed 
              - E.L.V. Roma 1977, I ed..
 |  
             
              | Parco 
                di Talon-Sempieri a Casalecchio 
                di Reno (Emilia Romagna), 
uno 
                dei giardini più belli d'Italia, opera di André 
                Lenôtre
. |   
              | segue 
                da  Anni 
                '60:
 Anni '70
 la proprietà passa alla società svizzera Saitu 
                  che presenta un progetto di massiccia urbanizzazione del parco, 
                  con condomini alveari e un grattacielo di diciotto piani alto 
                  circa 80 metri, progetto redatto dall'arch. Leone 
                  Pancaldi e dall'ing. Giampaolo 
                  Gandolfi; in cambio verrebbe regalata al comune l'attigua 
                  collina per costruirci un nuovo parco; l'amministrazione comunale 
                  accetta il baratto;
 
1973 
 
                  Dicembre 29 dicembre, «Il Manifesto» pubblica un duro attacco 
                  contro la politica della casa; nel frattempo vengono abbattuti 
                  numerosi alberi di alto fusto che il sindaco comunista Franco 
                  Ballotta informa trattarsi di "lavori di pulitura" 
                  che servono per "preservare" il parco; annuncia lo 
                  stesso sindaco l'imminente costruzione di abitazioni nei pressi 
                  delle altre già esistenti, al di fuori del parco, come una vittoria 
                  dell'amministrazione; "Italia Nostra" non è d'accordo 
                  e l'ing. Pierluigi Chierici, presidente 
                  dell'Associazione ambiente e natura di Casalecchio, avanza le 
                  sue critiche;
 nonostante le proteste il comune, con 19 voti a favore, 3 astenuti 
                  e 3 contrari, arriva alla convenzione con la Saitu 
                  mediante la quale il parco passa di proprietà del comune stesso 
                  e nel contempo si approva la variante del paino regolatore che 
                  dà alla stessa società carta bianca per costruire all'interno 
                  del parco; il sindaco, pur approvando il baratto, depreca fermamente 
                  i fini speculativi della Saitu; 
                  il segretario regionale del Psdi Giovanni 
                  Fiorentini non riesce a capire come mai il Pci 
                  preferisca far pagare alla comunità una cifra di gran lunga 
                  superiore a quella dell'esproprio; secondo calcoli prudenziali 
                  secondo la legge 865 il parco Talon, integro, sarebbe costato 
                  un miliardo; con la soluzione del Pci la cifra si aggira 
                  sui tredici miliardi per solo una parte del parco; a questo 
                  costo deve aggiungersi la prospettiva di ulteriori permessi 
                  per nuove lottizzazioni difficilmente negabili con questo precedente; 
                  anche per Colombari del Psi, 
                  assessore all'urbanistica del comune di Bologna, si dovrebbe 
                  far ricorso alla legge 865 ritenendo inammissibile che il verde 
                  pubblico diventi edificabile anche se ci fosse qualche convenienza 
                  economica per farlo;
 secondo alcuni l'operazione di Talon porterebbe alla società 
                  svizzera un utile netto di oltre dieci miliardi;
  ð 
                1975 
 
                  [da Mani pulite di Claudio 
                  Castellacci, 1977]
 |  | Confindustria . presidente: R. 
        Lombardi (1970-74) 
       
"Coldiretti"(Confederazione nazionale dei coltivatori diretti)
  «segue da 1964» 1973, con circa un milione di iscritti, rappresenta larga parte della 
        piccola proprietà contadina.
   Gennaio1°, entra in vigore l'IVA (Imposta sul valore aggiunto).
 E. Scalfari 
        da «l'Espresso» attacca E. 
        Cefis che perde la battaglia per l'acquisto del «Corriere 
        della Sera»;
 La «Gazzetta del popolo» di Torino 
        sta per chiudere quando E. 
        Cefis, sollecitato dai democristiani torinesi, corre in suo 
        aiuto, finanziando un nuovo editore (di scarsa reputazione).
 
 Febbraio
 
 Marzo
 la Cee attua il "serpente valutario" (che consente un'oscillazione 
        del 2,25%) fra le monete di Francia, Germania occidentale, Belgio, Paesi 
        Bassi e Lussemburgo.
 Libertà di fluttuare per Inghilterra, Irlanda e Italia, più fragili economicamente, 
        che hanno bisogno di svalutare la propria moneta per dar fiato alle esportazioni.
 
 Aprile
 
 Maggio
 
 Giugno
 
 Luglio
 
 Agosto
 
 Settembre
 La Banca d'Italia alza il costo 
        del denaro dal 4 al 6,5%.
 
 Ottobre
 6, Egitto e Siria attaccano 
        contemporaneamente Israele. È guerra in Medio Oriente nel giorno in cui 
        gli ebrei festeggiano il Kippur. In seguito, i Paesi dell'Opec 
        stringeranno i rubinetti del petrolio per indurre l'Occidente a schierarsi 
        con i Paesi arabi, determinando il primo, grave shock petrolifero.
 I. Montanelli 
        abbandona il «Corriere della Sera» (che ha criticato auspicando 
        la nascita di un altro giornale) e viene invitato alla «Stampa»; Giulia 
        Maria Crespi pensa al doppio gioco di G. 
        Agnelli;
 Nino Rovelli, industriale della chimica, 
        sostenuto dall'IMI di Cappon, 
        si fa avanti e offre a I. 
        Montanelli 12 miliardi per fare un nuovo quotidiano, E. 
        Cefis 
        invece, sapendo cosa sta a cuore a I. 
        Montanelli (garanzia di libertà e indipendenza), è d'accordo 
        che il nuovo giornale appartenga ad una cooperativa di giornalisti: nascerà 
        così il «Giornale Nuovo» con il denaro che verrà da Montedison; 
        E. Cefis 
        sa bene di non poter dare ordini a I. 
        Montanelli ma quello che più gli interessa è varare un nuovo 
        quotidiano a Milano per indebolire il «Corriere della Sera» e indurre 
        i suoi proprietari a venderlo;
 
 Novembre
 
 Dicembre
 2 , anche l'Italia, 
        seguendo l'esempio dell'Olanda (4 novembre) vieta la circolazione delle 
        automobili la domenica.
 
Agusta 
«segue 
        da 1969»1973, controllata dall'EFIM si afferma 
          tra i maggiori costruttori mondiali di elicotteri;
 «segue 1983»
 
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