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ANNO 1959

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Papa Giovanni XXIII
(1958-63)

«Il più grosso feudo delle finanze vaticane è l''Italia».
Quando sono in ballo parecchie decine di miliardi il Vaticano si permette disturbare personaggi come:
. Massimo Spada,
. conte E.P. Galeazzi,
. Giovanni Carraro,
. ecc.
[Corrado Pallemberg, I segreti del Vaticano (1959)]

CEE
(Comunità economica europea)

MEC
(Mercato comune europeo)

1959, gennaio, Bruxelles, nella sede, al n. 24 di avenue de la Joyeuse Entrée, il dr. Karl-Heinz Narjes, capo del gabinetto, presenta ufficialmente il rappresentante di Bonn al dr. Walter Hallstein, l'ex Oberleutnant della Wehrmacht che è diventato presidente;
i baroni tedeschi sono ormai chiaramente destinati a dominare l'unione.
«segue 1967»

 

OECE
(Organizzazione europea
per la cooperazione economica)

«segue da 1950»
1959, aderisce la Spagna;
«segue 1961»

EFTA
(Associazione europea
di libero scambio)

1959, 20 novembre, Stoccolma, viene approvato il testo della convenzione istitutiva di questa associazione da:
- Regno Unito, 
- Norvegia, 
- Svezia, 
- Danimarca, 
- Austria, 
- Portogallo
- Svizzera;
l'accordo istituisce un'area di libero scambio tra i paesi membri; pur conservando i dazi doganali sulle importazioni dai paesi non membri, i partecipanti convengono di eliminare (entro un periodo transitorio) i diritti doganali sui beni originari di ciascun stato membro; emendamenti alla convenzione devono ottenere il voto unanime del Consiglio; l'amministrazione generale è tenuta da un Segretariato che si trova  a Ginevra;
ha come scopo la promozione e la collaborazione economica con gli Stati membri dell'Oece:
«segue 1960»

Associazione tra le società di finanziamento

1959, Inghilterra, questa associazione, una delle due esistenti nel paese tra le Società di finanziamento che si occupano principalmente degli acquisti a rate, conta 17 membri che accentrano l'80% dell'indebitamento complessivo per acquisti a rate nei confronti delle società di finanziamento.

Warburg
(banchieri)

«segue da 1958»
1959, 2-3 gennaio, Siegmund Warburg riesce a comperare 1.300.000 azioni; nei giorni seguenti, quando in Borsa le istituzioni decidono di vendere, non direttamente all'uno o all'altro dei contendenti, ma con decisione apparentemente salomonica, arriva il successo;
9 gennaio, la Tube Investments e la Reynolds annunciano alla stampa di detenere l'80% della British Aluminium: vittoria completa; questa Opa [offerta pubblica di acquisto], la prima in Europa a coinvolgere imprese nazionali e straniere, rimane una pietra miliare dell'attività di Warburg avendo egli usato mezzi diversi dai soliti, una nuova strategia, quasi rivoluzionaria:
- si è appellato agli azionisti contro i dirigenti, all'opinione pubblica contro le istituzioni,
- ha aperto l'era delle migrazioni di capitale e del ringiovanimento dei dirigenti,
- è stato appoggiato dalla stampa;
i risentimenti durano ancora un po', affiorano anche sentimenti antisemiti, ma poi la situazione si normalizza;
la S.G. Warburg tratta in questo stesso periodo anche l'acquisto dell'impero editoriale della Kemsley per conto di Roy Thomson, un canadese figlio di un barbiere di Toronto: nella City uno straniero si fida di un altro straniero;
Thomson, che ha appena comperato il suo primo giornale in Scozia e una televisione privata [l'inizio della sua fortuna], ha saputo che lord Kemsley mette in vendita il 40% del suo impero editoriale attraverso il suo banchiere, Lionel Fraser;
a parte le azioni in mano alla famiglia Kemsley, esistono anche 1,5 milioni di azioni in mano ad altri; la quotazione ufficiale è di 2,2 sterline e Warburg, in vista dei benefici potenziali del gruppo, ne fissa il prezzo a 4,10 sterline offrendo ai privati lo stesso prezzo di Kemsley; Henry Grunfeld, il braccio destro ed unico alter ego di Siegmund, avanza l'idea di scambiare la catena televisiva privata di Thomson con i giornali di Kemsley; prontamente accolta da e perfezionata dagli specialisti, l'idea si conclude in un affare con enormi vantaggi da tutte l parti;
alcuni anni dopo si trova, questa volta avversario di Roy Thomson, in un altro affare editoriale;
la Odham Press, una delle maggiori case editrici inglesi, proprietaria tra l'altro di «People» e del «Daily Herald», teme di essere assorbita dal gruppo di Cecil King, il grande imprenditore di Fleet Street; 
la Odham contatta subito Thomson chiedendo di fondersi in un unico gruppo per poter annullare l'assalto di King; S. Warburg viene chiamato da Thomson ad occuparsi dell'affare; anche King però, che viene a sapere della trattativa segreta, chiede a Warburg la consulenza; evidenti i contrasti di interesse, Siegmund decide, in base alla priorità, di occuparsi dell'acquisto della Odham per conto di King, suo cliente prima di Thomson
a questo punto Thomson, capita la situazione, si rivolge ad un altro esperto del settore "fusioni", Kenneth Keith; questa volta però non sono in gioco solo interessi nazionali opposti ad interessi internazionali, ma qualcosa di molto più serio: come scriverà più tardi il banchiere Lionel Fraser, nella "battaglia" viene versato sangue finanziario, sangue giornalistico e sangue operaio;
alla fine la spunta Warburg e Cecil King si trova a capo del più grande gruppo editoriale della storia britannica, assicurandosi il controllo del 40% dei quotidiani inglesi e diventando il più importante proprietario di giornali al mondo;
di S. Warburg il «Sunday Times», giornale di Thomson, scrive: "è il fenomeno della banca del dopoguerra"; l'acuto Thomson dal canto suo, riconosce che dall'altra parte della barricata si perde e ritorna cliente della banca; suo figlio, divenuto Lord, avrà il suo ufficio in Fleet Street e sarà un altro potentissimo editore;
«segue 1960»

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Banca d'Italia

- Governatore: D. Menichella (1948 apr - 1960)
- Direttore generale: ?

 

 

IRI
(Istituto per la Ricostruzione Industriale)

- Presidente: Aldo Fascetti (1956-1960)

1959

Gennaio
-



 



Banche

1959

Banca di Credito Finanziario
o
Mediobanca

- Presidente: A. Tino (1958 - 1977)
- Amministratore delegato (dal 1949) e Direttore generale: E. Cuccia (1946 giu - 1988)

1959,
XIV esercizio (1959 giu - giu 1960)

con una modifica statutaria, Mediobanca diviene il nome ufficiale della banca.
la raccolta del risparmio raggiunge i 100 Mdi di lire;

 

«segue 1960»

 

 

Istituto Bancario San Paolo di Torino

«segue da 1955»
Presidente:
. Luciano Jona, (1959-78).
Direttore generale:
. comm. rag. Ferdinando Beretta, (1954-57).
1959, ottiene l'autorizzazione ad istituire un'apposita sezione per il finanziamento di opere pubbliche e impianti di pubblica utilità;
«segue 1960»

 

Banca Provinciale Lombarda

1959
dal 1950, l'Italmobiliare (la finanziaria della Italcementi) possiede i 2/3 del capitale sociale.
L'ing. C. Pesenti è così di fatto il vero padrone della banca.

Banca Cattolica del Veneto

- Presidente
. Massimo Spada (1947-1983)
- Vice presidente
. avv. Vittorino Veronese,
- Amministratore delegato
. Secondo Piovesan,
- Consiglieri:
. ing. cav. Raffaello Bettazzi,
. avv. prof. comm. Giovanni Battista Biavaschi,
. Riccardo Carini,
. Alfredo Cursi [segretario],
. Luciano Giacomuzzi,
. dr. Enzo Guarnieri,
. avv. Gaetano Martelletto,
. avv. U. Merlin,
. Alessandro Passi,
. Guglielmo Schiratti,
. Elio Somma ,
. ing. Sergio Zanarotti ,
- Sindaci effettivi:
. Amedeo Gallina,
. Luigi Ricchieri,
. Pio Rumor,
. conte avv. Giustino Di Valmarana,
- Sindaci supplenti:
. Giuseppe Del Giudice,
. Antonio Guizzardi.

Comitato esecutivo
- Presidente:
. Secondo Piovesan ,
- Componenti:
. Raffaello Bettazzi,
. Riccardo Carini,
. Alessandro Passi,
. Pio Rumor.

- Direttore generale
. Felice Saggiorato.
- Vicedirettori
. Bruno Bernardini
. Aurelio Ballarin.

1959,
Febbraio
assemblea ordinaria degli azionisti per l'approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 1958;

Dicembre
19
, l'amministratore delegato espone al Consiglio di amministrazione le conclusioni di uno studio per un nuovo aumento di capitale sociale giustificato dal continuo accrescimento della massa fiduciaria da 500 a 750 Mni di lire, mediante emissione di 2.500.000 azioni da lire 100, che verranno offerte in opzione agli azionisti, in ragione di 1 azione nuova ogni 2 vecchie possedute, al prezzo unitario di lire 200.
Il Consiglio approva anche perché l'IOR ne garantirà il collocamento.


«segue 1960»


 

1959
CONSORZIO NAZIONALE PRODUTTORI ZUCCHERO

 

Dati forniti dall'Istituto Nazionale di Economia Agraria
[1938=100]
1938
1958
Numero Indice
Valore medio della produzione lorda vendibile per ettaro a barbabietola
3.592,60
291.000
81
Indice del costo della vita
100
168
68
Indice dei prezzi all'ingrosso delle derrate alimentari
100
157
57

[Ernesto Rossi, I nostri quattrini, Laterza Bari 1964.]

 

Per diversi mesi, i bieticoltori, sotto la guida dell'on. Bonomi, distribuiscono botte da orbi fra gli industriali, loro buoni compagni nella spogliazione dei consumatori.

Luglio
7
, in base alla legge 7 luglio 1959, n. 490, l'industria deve lavorare i quantitativi di bietole che vengono stabiliti d'autorità e dovrà ritirarli dagli agricoltori che vengono indicati nel piano ministeriale. Le clausole del contratto di coltivazione (prezzo, seme, prezzo trasporti, scarichi, tare, analisi, anticipi, pagamenti, ecc.) sono stabiliti dall'autorità amministrativa che determina pure il prezzo fisso delle bietole. Per contro, nella vendita del prodotto, l'industria non può superare il prezzo fissato dal CIP, mentre è a suo rischio il collocamento del prodotto e la conservazione delle eccedenze.

Agosto
-

Settembre
, l'Associazione bieticoltori conclude un accordo col Consorzo Nazionale Produttori Zuccheri; i quantitativi di bietole eccedenti la quantità necessaria a produrre 9,6 milioni di quintali di zucchero (fabbisogno previsto per l'anno in corso) saranno ritirati in conto produzione delle campagne 1960 e 1961, durante le quali le superfici a bietole verranno proporzionalmente ridotte.

In conseguenza dell'aumento del redddito nazionale, in Italia il consumo pro-capite dello zucchero è più che raddoppiato rispetto all'anteguerra, ma è ancora assai inferiore a quello rilevato negli altri paesi del MEC.

Consumo pro-capite di zucchero
[Anno 1958]
- Italia
[Indice] 100
- Germania
167,6
- Francia
170,5
- Belgio
171,7
- Olanda
255,5

[Ernesto Rossi, I nostri quattrini, Laterza Bari 1964.]

È evidente che – piuttosto che svendere lo zucchero all'estero, rimettendoci molti miliardi, come è stato svenduto nel 1956-57 – meglio sarebbe non produrlo.

«segue 1960»

 

[Ernesto Rossi, I nostri quattrini, Laterza Bari 1964.]

 

1958
POLIGRAFICI «IL RESTO DEL CARLINO»
[cap. L. 636.152.000, diviso in azioni da mille lire ciascuna.]
- Presidente: avv. Giorgo Barbieri (? -?) – [109.280 azioni]
[Pure presidente dell'Associazione Industriali di Bologna, uomo di fiducia dell'Eridania per tutti gli affari giornalistici, nominato cavaliere del lavoro dal presidnete Gronchi (nonostante che l'Associazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro non l'abbia portato nella rosa dei candidati). Possiede 109.280 azioni]
- Vicepresidente: comm. Oscar Maestro (? -?) – [69.172 azioni]
[Sedicente esperto in pubblicità commericale.]

[Oscar Maestro: proprietario, assieme al fratello Guido Maestro, della SICAP che dal dopoguerra al 31 dicembre 1956 ha avuto in gestione la pubblicità del «Carlino» (ex «Giornale dell'Emilia»), del «Carlino Sera» e dello «Stadio», e anche la gestione della pubblicità della «Nazione» e della «Nazione Sera» fino al maggio 1955.
Poiché la SICAP non ha aveva né capitali né personale né attrezzatura adeguata, è evidente che questi contratti sono stati formati dalle società editrici dei giornali solo per consentire alla SICAP di svolgere un'azione di disturbo nei confronti della grande organizzazione pubblicitaria internazionale, la SPI, che nel mezzo secolo precedente la guerra aveva gestito anche la pubblicità dei giornali di Bologna e di Firenze.
Infatti, dopo un anno di vita della SICAM, il comm. Oscar Maestro offre alla SPI di rilevare le azioni della sua società, insieme ai contratti che essa aveva conclusi.
Per sbarazzarsi di un concorrente pericoloso la SPI consente alla proposta, pagando al comm. Oscar Maestro diverse decine di milioni e impegnandosi a dargli una provvigione del 5% sul reddito pubblicitario lordo dei giornali.
Il comm. Oscar Maestro promette in cambio di adoperarsi per far mantenere regolarmente in vita i contratti fino al termine stabilito e per farli rinnovare alla scadenza di tale termine; in più il comm. Oscar Maestro si impegna ad astenersi dal concorrere, sia direttamente che per l'interposta persona, agli appalti per le nuove aggiudicazioni.
Dal principio del 1949 al 1955 la gestione della SPI triplica gli introiti per pubblicità dei giornali di Bologna e di Firenze e corrispondentemente triplica la provvigione al comm. Oscar Maestro che così viene ad intascare diversi milioni di lire al mese senza far nulla.
Oltre a ripetere, alla scadenza dei contratti di gestione di pubblicità, il gioco che gli era così ben riuscito nel 1947, si fa dare dalla Poligrafici «Il Resto del Carlino l'incarico di rappresentarla in tutti i suoi rapporti con la SPI.]

1958
oltre ad avere la proprietà dei giornali:
- «Il Resto del Carlino»
[130-150 mila copie, diffuso in Emilia, Veneto e Marche],
- «Carlino Sera»,
è proprietaria, attraverso la Società editrice «La Nazione» dei giornali:
- «La Nazione»
[110-120 mila copie, diffuso in Toscana e Marche],
- «Nazione Sera»,
- «Tirreno»
[ca 30 mila copie, diffuso in provincia di Livorno],
- «Stadio»
[ca 60.000 copie, diffuso in tutta Italia].
il petroliere A. Monti che ha acquisito il controllo dell'Eridania, acquista anche la testata «Il Resto del Carlino».
Dello stesso gruppo della società Poligrafici «Il Resto del Carlino» fanno parte le società:
- Nuova Editrice Emiliana (cap. L. 9.387.500) e
- Nuova Editrice Emiliana e C. (cap. L. 10 Mni),
costituite solo per ragioni di rappresentanza giuridica e di accertamenti fiscali.

Gennaio
2
, visto che le cose non si mettono troppo bene e che l'autorità giudiziaria potrebbe anche porre il sequestro sui pacchetti azionari della Poligrafici «Il Resto del Carlino» detenuti dal suo presidente e dal suo vicepresidente:
. avv. Giorgio Barbieri (95.000 azioni) e
. comm. Oscar Maestro (75.000 azioni),
vendono all'Eridania (che già ne possiede) le proprie azioni possedute per un valore complessivo di oltre 500 Mni di lire.
In complesso dunque, dopo gli ultimi acquisti, il gruppo Eridania possiede 294.998 azioni, che rappresentanto il 40,6% delle 636.152 azioni della Poligrafici «Il Resto del Carlino».
Poiché riuscirà facile all'Eridania mettersi d'accordo con gli altri due maggiori azionisti – la Adriatica di Elettricità (31.950 azini) e la Italiana Finanziamenti Indsutriali della Edizon (29.151 azioni), che desiderano l'appoggio della catena di giornali per ottenere più facilmente aumenti delle tariffe elettriche, e considerando che il rimanente capitale è sminuzzato fra 400 piccoli azionisti, che è molto difficile far partecipare alle assemblee ed ancor più difficile mettere d'accordo, si può concludere che Eridania, la nosta maggiore società saccarifera, ha ormai il sicuro controllo di sei giornali.

[Oltre al «Resto del Carlino» nessuno dei 69 giornali "indipendenti" che vengono pubblicati in Italia ha dato notizia di questa vertenza legale (1953-59).]

 

«segue 1960»

 

[Ernesto Rossi, I nostri quattrini, Laterza Bari 1964.]



FRANCO TOSI

Capitale sociale: 2.500 Mni di lire.
Quasi tutta di proprietà dei signori Falck.


- Presidente:
. rag. Mario Rossello (? - ?);
[Pure presidente della Edison.]
- Membri del Consiglio di Amministrazione:
. Giovanni Falck (? - ?);
[proprietario e presidente delle grandi Acciaierie e Ferriere Lombarde.]
. Romualdo Borletti (? - ?);
[presidente della Rinascente.]
. Carlo Pesenti (? - ?);
[proprietario e amministratore delegato della Italcementi.]
. Massimo Spada (? - ?)
[presidente della Banca Cattolica del Veneto.]
. ecc. (altri grossi calibri dell'industria italiana e vaticana).

1959

Con deliberazione assembleare del 24 marzo 1947 la società ha provveduto alla concentrazione del complesso aziendale del proprio cantiere di Taranto mediante apporto dello stesso nella Società Cantieri Navali di Taranto all'uopo costituita, conservando la proprietà delle corrispondenti azioni rappresenntative del capitale sociale.
Ora cede una parte delle azioni (operazione prevista in tre riprese: 1949, 1950 e 1952).


[Ernesto Rossi, I nostri quattrini, Laterza Bari 1964.]

I compari di San Gennaro

1959

La Amias Sas, rappresentata dall'avv. Nicola Ercole dello Studio Lefèbvre, Roma, accende un primo mutuo di 65 Mni di lire presso la Banca Nazionale del Lavoro.

«segue 1960»

 

Fonti:
- Camilla Cederna, Giovanni Leone - Feltrinelli 1978, I ed..
- Nino Piccione, Uragano Lockheed - E.L.V. Roma 1977, I ed..

 

Michele Sindona

«segue da 1950»

1959
Centra un affare decisivo per la sua carriera. Trova il terreno e i 2,4 Mni di dollari necessari all'arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini, per aprire la "Madonnina", casa di riposo per anziani.
Viene così promosso consulente finanziario della Curia.
Conosce così altri dirigenti dello Ior, il principe M. Spada, Luigi Mennini, Pellegrino de Strobel e anche il giovane sacerdote lucano don D. de Bonis che sta muovendo i primi passi bancari.

[segue]

 

Fonti:
- Lombard, Soldi truccati - Feltrinelli 1980, I ed.;
- Gianluigi Nuzzi, Vaticano SpA, chiarelettere 2009, I ed..



La Lockheed Corporation e il supermercato delle armi.
- Presidente: ? (1957-?)

1959

Henry Kuss, luterano praticante, già promosso alla fine degli anni '50 alla direzione della "Military Assistance Planning", sezione destinata ad assicurare che le armi siano distribuite gratuitamente solo ai paesi che non possono permettersi di pagarle, sta per diventare il principale venditore d'armi del Pentagono del prossimo decennio.
Il mercato maggiore, l'Europa Occidentale, è ancora molto a corto di dollari e gli europei vogliono in ogni caso costruirsi una loro propria industria di armamenti. Il Pentagono raggiunge una soluzione di compromesso decidendo di incoraggiare accordi di "coproduzione". Le armi americane quindi saranno prodotte in Europa su licenza: posti di lavoro e tecnologia elevata per i paesi europei, in cambio dei profitti per le società americane e meno aiuti all'estero da parte del Tesoro americano.
Il più spettacolare fra tutti i nuovi aerei, il Lockheed Starfighter, può ora essere prodotto su licenza dalla Germania e da altri paesi.

Marzo
Germania. Viene firmato il contratto per i primi 96 aerei Starfighter F-104 della Lockheed.
Presto sarà seguito dagli altri paesi europei.

Luglio
Giappone. Mentre la Grumman sta per vendere il proprio caccia Super Tiger (F-11F) ai giapponesi dietro il sipario si sta muovendo Yoschío Kodama il quale attraverso il quotidiano «Yomiuri Shimbun», di proprietà di un suo amico, lancia una campagna pubblica a favore degli Starfighter e il vice capo dello Stato maggiore dell'aviazione, il generale Minoru Genda [colui che aveva diretto l'attacco giapponese di Pearl Harbor], si esprime pubblicamente a favore dell'aereo della Lockheed. Promosso capo di Stato maggiore dell'aviazione, Minoru Genda si reca in California dove prova personalmente in volo lo Strafighter.
Alla fine il Giappone ordina 230 Starfighter, quasi tutti costruiti su licenza in Giappone dalla Mitsubishi.
[Si parlerà più tardi di un pagamento di 1,5 Mni di dollari da parte della Lockheed a ufficiali giapponesi e un emolumento di 750.000 dollari al solo Yoschío Kodama per i suoi servigi. Un ufficiale dei servizi segreti americani confermerà in seguito che ogni mossa compiuta dalla Lockheed era stata approvata da Washington.]

Dalla Svizzera, in questo stesso periodo, Fred Meuser suggerisce alla Lockheed di fare omaggio al suo amico principe Bernardo d'Olanda di un aereo dirigenziale JetStar [ca 1 Mne di dollari]. L'idea, discussa a Burbank, vede favorevole R.E. Gross mentre Haughton è contrario, per cui non se ne fa nulla.


«segue 1960»

 

Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977.






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Confindustria: presidente Alighiero De Micheli.

Gennaio

Febbraio
13
, esce il Testo Unico 13 febbraio 1959, n. 449 sulle Assicurazioni.

Marzo

Aprile

Maggio

Giugno
Marigliano, Napoli, una rivolta di contadini che protestano per i bassi prezzi dei prodotti agricoli provoca l'incendio della posta, della caserma dei carabinieri e dell'esattoria oltre alla devastazione del municipio.

Luglio

Agosto
12
, nel discorso pronunciato all'assemlblea legislativa somala [riportato integralmente dal «Corriere della Somalia»] il nuovo ministro delle Finanze, on. Taviani, dichiara:
«Le dichiarazioni del governo italiano, comunicate al governo somalo il 12 ottobre 1958 prevedono i seguenti apporti alla Somalia per i i primi anni della sua indipendenza:
- 1.500.000 dollari per 250 tecnici ed esperti posti a disposizione del governo somalo e per l'assegnazione di 80-100 borse di studio;
- 500.000 dollari quali contributo per le necessità del bilancio
».

Settembre

Ottobre

Novembre

Dicembre
Sempre più frequenti sono i casi di sofisticazione alimentare tanto da allarmare il ministro della Sanità, Camillo Giardina.
Economia italiana:
lo Stato è proprietario della banca centrale e di istituti di credito nonché di grandi aziende (Ferrovie, Alitalia) e comproprietario, attraverso l'IRI, di vasti settori dell'Industria. L'Oece che amministra gli aiuti americani lo spinge ad effettuare in pratica una specie di programmazione.
L'IRI, nato come l'ente che avrebbe dovuto ordinare il caos esistente nelle proprietà dello Stato per poi liquidarle, è cambiato diventando un'istituzione permanente per l'amministrazione delle società controllate dallo Stato.
Oltre alla Cassa del Mezzogiorno, ormai diventata ente storico, lo Stato crea nel 1958 l'Ente autonomo di gestione per le aziende termali e nel 1962 l'Enel, Ente nazionale elettricità.
La nazionalizzazione delle imprese di produzione e distribuzione dell'energia elettrica spostano il ruolo dello Stato sul campo dei servizi come fornitore di servizi a prezzi minori su base nazionale. 
Il suo "ruolo di grande imprenditore" lo porta in questi anni ad adottare gli stessi criteri di finanziamento e di amministrazione che prevalgono nel settore privato.
Veicoli a motore
circolanti in Italia
[Fine 1959]
Tipo
Milioni

a quattro ruote
[80% assicurati]

2,133

motoveicoli
[20% assicurati]

2,611

ciclomotori
[20% assicurati]
1,025
Totale 5,769
Nello stesso anno sono stati rilevati 225.116 incidenti stradali, con 167.798 feriti e 7.160 morti.
[Ernesto Rossi, I nostri quattrini, Laterza Bari 1964.]

 

Pirelli

«segue da 1939»
1959-60, la presidenza passa al figlio di Alberto, Leopoldo; i tre amm.ri delegati sono: Brambilla, Dubini e Rossari
il n. 2 della Pirelli è Guido Baricalla
«segue 1975»

Olivetti

«segue da 1946»
1959, potenzia il settore delle macchine per scrivere incorporando la statunitense Underwood;
«segue 1960»

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