| 
Papa 
          Giovanni Paolo II(1978-2005)
 
OPEC(Organization of the Petroleum Exporting Countries)
  «segue da 1986»1987, la sua partecipazione alle esportazioni petrolifere mondiali crolla 
        dal 90% alla fondazione dell'organizzazione, a circa il 40% con l'aumento 
        della produzione di fonti non appartenenti ad essa quali:
 - Mare del Nord,
 - Alska,
 - Messico.
 Ciò crea una rottura nel fronte dei membri dell'OPEC: 
        mentre Arabia Saudita e Kuwait sono per una stabilizzazione dei prezzi, 
        altri paesi più poveri come Nigeria e Algeria sono per un loro rialzo.
 Dovendo fare fronte a crescenti deficit nel budget, l'Arabia 
        Saudita e il Kuwait devono attingere dalle riserve all'estero.
 Le ingenti perdite materiali causate dalla Guerra del Golfo significano 
        che l'Iran e l'Iraq non possono più essere considerate parte delle 
        nazioni più benestanti del Terzo Mondo.
 È tuttavia sottinteso che oltre il 60% di tutte le effettive riserve 
        di greggio del mondo si trova sul territorio degli stati che si affacciano 
        sul Golfo Persico, di facile accesso e con produzione a basso costo.
 Per questo motivo il relativo declino dell'importanza di tali nazioni 
        nell'economia mondiale è destinato a essere temporaneo.
 «segue 1990»
 BP(British Petroleum)
 
 
«segue da 
        1954»1987, la società petrolifera  inglese (ex 
Anglo 
          Persian Oil Company), viene privatizzata;
 «segue 1994»
 Rolls-Royce 
«segue 
        da 1971»1987, la Rolls-Royce Limited viene privatizzata 
          e quotata alla borsa di Londra;
 «segue 
        1996»
 | 
 
 
        
           
            
            | Banca d'Italia: 
                1979-93- Governatore: Carlo 
                Azeglio Ciampi
 - Direttore generale: Lamberto 
                Dini.
 
Consob 
              (20 gennaio 1984 - 1990)- Presidente: Franco Piga
 (Dc).
 [tra aprile-giugno, quando è ministro dell'Industria nel 
              governo Fanfani VI, viene sostituito dal consigliere vicario Bruno 
              Pazzi]
 |    
           
            | IRI(Istituto per la Ricostruzione Industriale)
 . Presidente: R. 
                Prodi (1982 - 1989).
 |   
            | 1987
 Gennaio
 29,  comincia finalmente, dopo la proposta 
                della Commissione d'inchiesta elaborata dal Partito radicale 
                nell'ormai lontano 1984, la sua discussione alla Camera, in aula 
                a Montecitorio;
 le proposte soppressive, presentate dal capogruppo democristiano 
                Mino Martinazzoli vengono bocciate;
 l'art. 1 che istituisce la Commissione 
                d'inchiesta risulta così approvato;
 gli altri articoli vengono invece tutti respinti ma nella votazione 
                finale (a scrutinio segreto, e quindi secondo coscienza) i sostenitori 
                dell'inchiesta hanno la meglio, anche se per un soffio: 258 
                voti a favore contro 256 contrari.
  Febbraio2, la «Gazzetta Ufficiale» pubblica il 
                testo istitutivo della Commissione d'Inchiesta;
  Marzo12, il testo istitutivo 
                della Commissione d'inchiesta viene presentato in aula a Montecitorio;
  Aprile17, (VI "governo 
                Fanfani 17 apr-28 lug);
 Giugno14, nuove elezioni. X Legislatura.
  Lugliovengono ripresentate a Montecitorio le quattro proposte d'inchiesta 
                parlamentare sui fondi neri;
  Dicembre3, vicenda giudiziaria: i giornali annunciano 
                che quindici degli imputati sono stati prosciolti e cinque 
                rinviati a giudizio:
 - Giuseppe 
                Petrilli (presidente dell'IRI 
                dall'ottobre 1960 al febbraio 1979, e poi senatore fino al giugno 
                1987): rinviato a giudizio per falso in comunicazioni sociali 
                relative ai bilanci Italscai e Italstrade 
                e per falso in atto pubblico per i bilanci IRI 
                degli anni 1976, 1977 e 1978;
 - Fausto 
                Calabria (a lungo direttore centrale dell'IRI 
                e presidente di Mediobanca):
 rinviato a giudizio per appropriazione indebita (otto differenti 
                ipotesi);
 - Alberto Boyer (per tre anni 
                direttore generale dell'IRI):
 rinviato a giudizio per falso in comunicazioni sociali 
                e falso in atto pubblico;
 - Sergio De Amicis 
                (ex amm.re delegato di Italstat e 
                poi presidente dell'Italscai e dell'Italstrade):
 rinviato a giudizio per falso in comunicazioni sociali;
 - Pierluigi Orlandi (figlio 
                di un dirigente dell'IRI):
 rinviato a giudizio per ?.
  [E. 
                Bernabei (amm.re delegato dell'Italstat), 
                su cinque reati contestatigli: . per quattro (truffa in danno dello Stato, falso in atto 
                pubblico, falso in bilancio di esercizio e consolidato di Italstat, 
                falso in bilancio e comunicazioni sociali delle società 
                Italstrade e Italscai) 
                è prosciolto con formula piena;
 . per uno (appropriazione indebita per distrazione, 30 
                Mdi di lire) beneficia della sopraggiunta amnistia del 
                dicembre 1986. (Tuttavia, poiché la Procura della Corte 
                dei Conti ha invitato l'IRI 
                ad agire in via civile nei suoi confronti per recuperare i 30 
                Mdi di lire, diventa indispensabile che l'accusa venga cancellata 
                del tutto e non soltanto amnistiata).
 [Di questi soldi (interrogatori 28.2 e 1° marzo 1985) 1,5 
                Mdi lire in Cct, E. 
                Bernabei li aveva consegnati nella primavera 
                del 1984 al direttore del «Tempo» Gianni 
                Letta (in seguito alle difficoltà finanziarie, in 
                cui versava il quotidiano evidenziate da Pesenti), 
                dietro promessa di appoggio della politica economica dell'Italstat; 
                nulla sa dell'effettiva utilizzazione.]
 12, si torna a discutere della questione, stavolta 
                alla Commissione Attività produttive, commercio e turismo 
                presieduta dal deputato napoletano Michele 
                Viscardi (Dc);
    
 
 |   
            | Fonti: Giampaolo Pansa, 
              Il Malloppo, Rizzoli 1989.
 |  
 
 
 
         
          | Banche |   
          | 1987  Mediobanca  . Presidente:. Antonio Monti (1985 - 1987)
 . A. Maccanico 
                (1987 - 1988)
 . Amministratore delegato  e Direttore generale: 
                Silvio Salteri (1982 - ?)
 
 1987
 
 Gennaio
 13, R. 
                Prodi, presidente dell'IRI, 
                chiede a Franco Cingano le dimissioni 
                da amm.re delegato della Comit;
 [Sarà sostituito da Sergio Siglienti 
                che ha una posizione più vicina a quella di R. 
                Prodi. Per questo motivo la testa di Sergio 
                Siglienti, divenuto nel frattempo presidente della Comit, 
                sarà la prima a cadere nel 1994 nella prima Assemblea della 
                Banca Commerciale privatizzata.]
 
 Nel frattempo E. 
                Cuccia, membro del CdA, avanza un'altra idea: propone 
                il nome di A. 
                Maccanico per la presidenza di Mediobanca.
 Ha l'appoggio del presidente della Repubblica, F. 
                Cossiga (Dc), e il consenso delle principali forze 
                politiche.
 L'IRI 
                probabilmente capisce che si tratta di un pounto di forza a favore 
                della privatizzaione di Mediobanca, 
                ma non ha più la forza di opporsi.
 [L'ingresso di A. 
                Maccanico nella partita sarà fondamentale nella 
                parte conclusiva di questa vicenda in quanto riesce a smussare 
                gli angoli dell'opposizione politica al progetto: ha un rapporto 
                con C. 
                De Mita altrettanto solido, forse addirittura migliore, 
                di quello di R. 
                Prodi, ha rapporti eccellenti sia con il Psi 
                che con il Pci.
 R. Prodi 
                rimane di fatto isolato nelle posizioni più rigide e alla 
                fine dovrà cedere.]
 FebbraioE. Cuccia 
                prospetta ad A. 
                Maccanico, affinché se ne faccia interprete, 
                una nuova ipotesi che vede le Bin scendere al 35% e i soci 
                privati salire al 12-15%.
 Nel frattempo A. 
                Maccanico ha cominciato a lavorare.
 
 Nel corso dell'anno egli riesce anche a migliorare, almeno formalmente, 
                i rapporti fra E. 
                Cuccia e R. 
                Prodi (scambio di lettere tra luglio e agosto).
 Ormai le condizioni politiche per la privatizzazione 
                di Mediobanca 
                sono ormai tutte presenti. Ottobre
 
 le Bin scendono al di sotto del 50% del possesso azionario, si 
                forma un sindacato di blocco paritetico fra le Bin e i soggetti 
                privati divisi a loro volta in due sottogruppi: le aziende bancarie 
                e le imprese industriali.
 I punti fondamentali del nuovo patto prevedono che le nomine di 
                vertice dell'Istituto debbano essere concordate fra gli azionisti 
                che fanno parte del sindacato.
 La battaglia è conclusa.
 «segue 1988» Gruppo 
                Sanpaolo 
               
«segue 
              da 1986»Presidente:
 . 
              Gianni Zandano, (1983-98)
 Direttore generale:
 . Zefferino Franco, (1985-91).
 1987, acquisisce la maggioranza della Melita 
              Bank International di Malta;
 l'accordo 
              con la parigina Banque Indosuez si 
              traduce sia nell'acquisizione della Banque 
              Vernes et Commerciale de Paris e dell'1,1% del capitale della 
              Compagnie Financière de Suez, 
              sia in una serie di collaborazioni per l'operatività nei 
              mercati specializzati nonché su quello dell'Ecu, dove l'istituto 
              torinese è già il principale operatore italiano;
 ufficilaizza l'intenzione di aprire ai privati la partecipazione 
              al capitale della banca, che naturalmente deve comportare un cambiamento 
              dello statuto;
 Luglio, il vertice della banca 
              di piazza San Carlo annuncia le modifiche "rivoluzionarie" 
              dello statuto e la volontà dell'emissione di quote simili 
              a quelle delle azioni ordinarie di una società per azioni 
              entro la fine dell'anno, però con la precisazione che non 
              viene messa in discussione la permanenza dell'Istituto nella sfera 
              pubblica; al Consiglio di Amministrazione viene data la possibilità 
              di fare tre cooptazioni «tra personalità estere di 
              acclarata capacità in campo economico-finanziario»;
 «segue 1988»
 
Nuovo 
              Banco Ambrosiano  
«segue 
              da 1986»- Presidente: 
Giovanni 
              Bazoli,
 - Direttore generale: Pierdomenico Gallo.
 «segue 1988»
 Cassa 
              di Risparmio di Padova e Rovigo 
«segue 
              da 1971»1987, la Cassa apre a Treviso la sua prima sede fuori 
              dalle due province storiche, portando a 104 il totale delle sue 
              dipendenze operative (sportelli);
 «segue 1994»
 Banca Popolare 
              di Vicenza - Presidente: avv. Giuseppe 
              Nardini, (1985-95)- vicepresidente: ?,
 - Consiglieri:
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 - Collegio Sindacale:
 . ?,
 . ?,
 . ?,
 
 Direttore generale: Carlo 
              Pavesi  (1983-87) Luglio11, viene approvata in un'importante e storica assemblea 
              straordinaria la fusione per incorporazione della Banca 
              Popolare di Thiene e il cambio, dopo 121 anni, di denominazione 
              sociale in Banca Popolare Vicentina.
 Cassa 
              di Risparmi e Depositi di Prato  «segue da 1986»- Presidente: Silvano 
                Bambagioni, (59enne) (1971-87)
 - Direttore generale: Arturo Prospero,  
                (1978-87)
 ("Banchiere dell'anno" 1983, dal «Mondo»);
 La cassa occupa ca 870 dipendenti e il suo presidente si occupa 
                anche della "Venerabile Arciconfraternita della Misericordia" 
                e scrive su «Progress», bimestrale di Costume, 
                Cultura, Economia e Finanza pubblicato dalla cassa sin 
                da novembre 1975;
 collaboratori illustri alla rivista: Antonino 
                Zichichi ("L'uomo e la scienza") e, dal 1983, 
                G. 
                Andreotti ("Finestrina sul mondo");
 Febbraio
 alla scadenza del mandato il presidente Silvano 
                Bambagioni esce di scena lasciando il posto 
                a Mauro Giovannelli (Dc), avvocato 
                pratese (più vicino a C. 
                De Mita che a G. 
                Andreotti); Arturo 
                Prospero viene sostituito da Vittorio 
                Postiglione, già vicedirettore generale della Bnl;
 Fonti:
 Giampaolo Pansa, Il Malloppo, 
                Rizzoli 1989.
 «segue 1988»
 Carimmo(Cassa di Risparmio molisana-Monte Orsini)
 
«segue da 1986»-Presidente:Nicola 
              Eny Di Lisa, di Roccavivara (Campobasso), dal 1975;
 Marzo
 gli ispettori della Banca d'Italia 
              espongono al governatore la situazione dell'istituto molisano:
 i crediti in sofferenza ammontano a oltre 500 Mdi di lire 
              (quasi pari agli impieghi, 620 Mdi, e a fronte di un patrimonio 
              che non supera al momento i 35 Mdi di lire); la Carimmo 
              è alla bancarotta.
 Secondo la Guardia di Finanza:
 - 100 Mdi sono andati al costruttore romano,
 - 20 Mdi sono andati all'imprenditore di Caserta (che già 
              aveva avuto storie analoghe con il Banco di 
              Napoli);
 Settembre
 4, il Cicr (Comitato per il credito e il risparmio), 
              presieduto dal ministro del Tesoro Giuliano 
              Amato, decide di porre fine all'attività della Carimmo, 
              mettendola in liquidazione coatta amministrativa;
 5, gli sportelli e l'attività 
              creditizia della banca passano alla Cassa 
              di Risparmio di Roma per 130 Mdi di lire;
 [Mentre Pellegrino Capaldo, 
              presidente della Cassa di Risparmio di Roma, 
              dichiara che la voragine di Campobasso tocca i 700 Mdi di lire, 
              Nicola Eny Di Lisa dichiara di essere 
              stato tradito e che la Carimmo si sarebbe 
              potuta salvare].
 Fonti:
 Giampaolo Pansa, Il Malloppo, 
              Rizzoli 1989.
 Carical(Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania)
  «segue da 1986»1987
 - Presidente: Francesco 
                Sapio (Dc, Dario Antoniozzi);
 - Vice presidente: Luigi 
                [Gino] Bloise 
                (Psi);
 - Direttore generale: Alvaro Iannuzzi 
                (Dc, Riccardo Misasi);
 Del comitato di gestione fanno parte:
 - Antonio Gentile (Psi, craxiano),
 - Francesco Samengo (Dc, legato al 
                deputato Carmelo Pujia),
 - Mario Mancini (Dc, della Lucania).
 Da settembre 1985 è in corso un'indagine disposta dall'alto 
                commissario antimafia, il prefetto Riccardo 
                Boccia, diretta ad accertare quanti e quali finanziamenti 
                siano stati approvati dalla Carical 
                con particolare riferimento a quelli riguardanti  sei 
                personaggi in odore di mafia della provincia di Reggio Calabria;
 Gennaio
 un'ispezione straordinaria della Banca d'Italia 
                accerta che la cassa è sull'orlo del collasso; dei 3000 
                Mdi di lire utilizzati per investimenti, ben 632 Mdi sono in sofferenza, 
                oltre a ventimila casi di fidi scoperti.
 Occorre il commissariamento.
 Ad opporsi sono, oltre al presidente, il ministro del Tesoro Giovanni 
                Goria (Dc) il quale ritiene l'operazione troppo traumatica, 
                e Riccardo Misasi (Dc) il quale preme 
                affinché la banca venga salvata dalla potentissima Cariplo 
                (Cassa di Risparmio delle Province Lombarde), guidata da Roberto 
                Mazzotta (Dc), e dal Monte dei Paschi 
                di Siena.
 Marzo
 19, il presidente Francesco Sapio, 
                dopo un ultimo colloquio con il ministro del Tesoro Giovanni 
                Goria, si dimette;
 20, il Comitato per il credito 
                e il risparmio, convocato d'urgenza dal ministro del Tesoro Giovanni 
                Goria, commissaria la Carical; 
                salta così tutto il vertice della Cassa, ma non il direttore 
                generale Alvaro Iannuzzi;
 da più parti si comincia quindi a parlare della "banda 
                dei quattro" (Francesco Del Monte, 
                Francesco Sapio, Antonio 
                Gentile e Francesco Samengo) 
                che ha tessuto per anni le fila di qualunque rapporto interno 
                ed esterno all'istituto;
 [il vecchio capo socialista calabrese Giacomo 
                Mancini, in perenne conflitto con i vertici romani 
                del suo partito, afferma che tra i "quattro" per anni 
                c'è stato un braccio di ferro e la Carical 
                è influente in Calabria più della Fiat 
                a Torino; anche Salvatore Frasca 
                (Psi), senatore del collegio di Rossano Calabro e sottosegretario 
                alla Giustizia, dichiara di aver scritto un opuscolo che contiene 
                le denunce fatte alla Commissione Antimafia nel dicembre 1985 
                e gennaio 1986, anche in polemica con il governatore della Banca 
                d'ItaliaCarlo Azeglio Ciampi 
                e il ministro del Tesoro Giovanni Goria 
                che non hanno voluto ascoltarlo, e dove ha indicato un paio di 
                nomi di capimafia trattati dalla Carical 
                come clienti privilegiati.]
 21, il governatore della Banca 
                d'ItaliaCarlo Azeglio Ciampi 
                insedia i tre commissari alla Carical 
                incaricati di far chiarezza nei conti:
 - prof. Sabino Cassese (docente di 
                diritto amministrativo a Roma),
 - Rosario Filosto (già direttore 
                centrale del Banco di Sicilia),
 - Domenico Viggiani (già dirigente 
                del Banco 
                di Napoli);
 22/23, il sostituto procuratore 
                della Repubblica di Locri, Enzo Arcadi, 
                firma 11 ordini di cattura per peculato aggravato:
 - Francesco Del Monte (ex presidente, 
                19?- set 1985)
 - Francesco Sapio (presidente, set 
                1985-87);
 - Luigi [Gino] 
                Bloise (vice presidente);
 - Alvaro Iannuzzi (direttore generale);
 - Vincenzo Serafino (condirettore 
                generale);
 - Raffaele Jacoe (vicedirettore generale)
 - Antonio Gentile (comitato di gestione);
 - Francesco Samengo (comitato di 
                gestione);
 - Mario Mancini (comitato di gestione);
 - Paolino Surace (ex direttore dell'agenzia 
                di Roccella Jonica)
 - Ilario Di Masi (titolare della 
                Jonicagrumi);
 24, l'on. C. 
                De Mita, segretario nazionale della Dc, 
                commissaria la segreteria provinciale di Reggio Calabria;
 Aprile
 2, tutti e 11 gli arrestati vengono scarcerati rimanendo 
                tuttavia sempre imputati;
 Fonti:
 Giampaolo Pansa, Il Malloppo, 
                Rizzoli 1989.
  
            
  
            
 |  
         
          | 
Banco Ambrosiano |   
          | 
«segue 
              da 1982» 
1987 
               
 
              Febbraio20, il giudice istruttore di Milano Antonio 
              Pizza ordina l'arresto e l'incarcerazione di:
 . P. 
              Marcinkus
 
              (peraltro nominato propresidente della Pontificia Commissione per 
              lo Stato della Città del Vaticano),
 . Luigi Mennini,
 . Pellegrino De Strobel,
 le tre più alte cariche dello 
IOR
, 
              ancora mantenute al loro posto da Giovanni 
              Paolo II.
 Grazie alle pressioni esercitate dal papa, la Corte di Cassazione 
              annulla l'ordine di arresto, mentre ai banchieri del Vaticano viene 
              riconosciuta l'immunità in Italia in quanto "dirigenti 
              di una banca estera".
 
 [vedi 1998 
              ]
 
 Fonti:
 - Eric Frattini, L'Entità, 
              2008.
 |  
          
          
            
              | Testate | Persone di riferimento
 | Gruppi di riferimento
 | Titolo |  
                | «Il 
                  Messaggero» | Raul
                Gardini | Ferruzzi | proprietà |  
              | «Italia Oggi» | Raul
                Gardini | Ferruzzi | proprietà |  
              | «La Stampa» | G.
                Agnelli e C. Romiti | Rizzoli | controllo |  
              | «Corriere della
                Sera» | G.
                Agnelli e C. Romiti | Rizzoli | controllo |  
              | «Il Mondo» | G.
                Agnelli e C. Romiti | Rizzoli | controllo |  
              | «Il Giornale» | Silvio
                Berlusconi | Fininvest | proprietà |  
              | «Il Giorno» | Franco
                Reviglio | ENI | controllo |  
              | «la Repubblica» | Carlo
                De Benedetti | Espresso | controllo |  
              | «Espresso» | Carlo
                De Benedetti | Espresso | controllo |  
              | «Panorama» | Carlo
                De Benedetti | Espresso | controllo |  
              | «RAI1»- Tele DC | Pres.:
                Enrico Manca (Psi) Dir.Gen.: Biagio Agnes (Dc, scelto
                dall'IRI)
 (L'IRI non ha alcun rappresentante
                nel consiglio di amm.ne, che viene designato dalla commissione
                parlamentare di vigilanza: sono i partiti a scegliere i sedici
                consiglieri  della RAI).
 
 | IRI | proprietà |  
              | «RAI2» - TeleCraxi |  
              | «RAI3» - TelePCI |  
 
 
 
 
 
 
           
            
          | Lombardfin |   
            | 
 
                
 
                1987novembre, la corte d'appello di New York condanna 
                i due finanzieri italiani al pagamento della milionaria penale: 
                5,8 Mni di dollari.
 
 
 |  
           
            | Enel |   
            | 
Consiglio 
                di Amministrazione (1987-92)(8 consiglieri + presidente)
  Presidente: F. 
                Viezzoli(1987-92), proveniente dalle 
                Partecipazioni statali e ben visto da quasi tutti i partiti;Vicepresidente: Ortis 
                (Pli), designato da ?
 Consigliere: Benedetti (Dc), 
                designato da Andreotti
 Consigliere: Spena (Dc), designato 
                da Antonio Gava
 Consigliere: Zorzoli (Pci), 
                designato da ?
 Consigliere: Bitetto (Psi), 
                designato da Craxi
 Consigliere: Faletti (Pri), 
                designato da Spadolini e Battaglia
 Consigliere: Dragoni (Psi), 
                designato da De Michelis
 Consigliere: Pellò (Psdi), 
                designato da ?
 
 |  
         
          | Ferrovie 
            dello Stato |   
          | 
Consiglio 
              di Amministrazione (15.XI.1985-88)(? + presidente)
 
Presidente: 
              Lodovico [Vico] 
              Ligato (Dc) 
              [giornalista, ex capo servizio alla «Gazzetta 
              del Sud» di Messina, poi consigliere nella neonata assemblea 
              calabrese nell'estate del 1970, quindi assessore regionale agli 
              Enti locali, assessore al Bilancio, ai Trasporti e ancora agli Enti 
              locali nel 1975, deputato nel 1979 e nel 1983]
 Vicepresidente:
 Consigliere: 
              Gaspare Russo (Dc)
 Consigliere: 
              Alfredo Li Vecchi (Dc)
 Consigliere: 
              
Pietro 
              Merli Brandini (Dc)
 Consigliere: 
              
Giovanni 
              D'Ippolito (Dc)
 Consigliere: 
              Antonio Caldoro (Psi)
 Consigliere: 
              Ruggero Ravenna (Psi)
 Consigliere: 
              Giulio Caporali (Pci)
 Consigliere: 
              Fabio Ciuffini (Pci)
 Consigliere: 
              Guido Mazzuolo (Psdi)
 Consigliere:Francesco Baffigi (Pli)
 Consigliere: 
              Bruno Trezza (Pri)
 
 Direttore 
              generale: Giovanni Coletti (Psi)Revisori: 
              Rocco Trave (Psi) 
              
(pugliese, 
              segretario particolare del ministro Claudio 
              Signorile (Psi)
);
 [sarà arrestato per tangenti in piena campagna elettorale 
              nel 1987]
 
 |  
         
            | Ifp (Istituto Finanziario Piemontese)
 |   
          |  «segue da 1986» 
 
              1987  LuglioMilano, l'ispezione amministrativa alla Fidelital, 
                la fiduciaria di gestione patrimoniale del "Gruppo Canavesio" 
                che amministra 54 Mdi di lire, produce un rapporto alla magistratura,
 Massimo e Cesare 
                Canavesio ricevono una comunicazione giudiziaria per una 
                sfilza di presunti reati tra cui truffa e appropriazione indebita;
 
 
 «segue 1988»
 
 |  
         
          |  |   
          |  1987 
                 
               
Milano, 
              è ancora aperta l'istruttoria del giudice Luisa 
              Ponti sul fallimento della società di costruzioni 
              facente capo a Luciano Rodi [buco di 
              70 Mdi di lire], rimasta esclusa da tutti gli appalti per 
              
aver 
              smesso dal 1982 di distribuire mazzette. 
               «segue 1988»
 
 |   
            | Fonti: Giampaolo Pansa, 
              Il Malloppo, Rizzoli 1989.
 |  
           
            |  |   
            | «segue da 1986» 
                 
               1987muore Mario Formenton, presidente 
                della Mondadori e gestore della casa 
                editrice dopo la morte di Arnoldo Mondadori 
                (1971).
 Si apre così un periodo di contrasti per la successione 
                nella gestione dell'azienda di famiglia.
 La famiglia Mondadori si compone 
                di due rami poiché due sono le figlie avute da Arnoldo 
                Mondadori:
 . Cristina (nata nel 1934), vedova 
                di Mario Formenton, ha il figlio 
                primogenito, Luca Formenton impegnato 
                in azienda;
 . Laura, più giovane, ha anch'essa 
                il primo figlio attivo in azienda, Leonardo.
     
                «segue 1988»
 |   
            | Fonti: Varie |  
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 | 
Tasso d'inflazione: 4,58%. 
Confindustria: presidente 
           Luigi Lucchini.   Gennaio,  
 Febbraio
 
 Marzo
 Sono incriminati per bancarotta fraudolenta:
 IOR (Istituto 
        Opere di Religione)
 - mons. Paul Marcinkus
 - Luigi Mennini
 - Pellegrino De Stroebel
 Rizzoli
 - Angelo Rizzoli
 - Bruno Tassan Din
 P2
 - L. Gelli
 - U. Ortolani
 Faccendieri
 - Flavio Carboni
 - Francesco Pazienza;
 
 Aprile
 F. 
        Piga lascia la Consob e arriva al 
        ministero dell'Industria, nel governo di A. 
        Fanfani;
 
 Maggio
 5, i giudici istruttori Renato Bricchetti 
        e Antonio Pizzi, su richiesta dei sostituti 
        procuratori Pierluigi Dell'Osso e Alfonso 
        Marra emettono 25 mandati di cattura per bancarotta fraudolenta 
        per altrettanti amministratori e sindaci del Banco 
        Ambrosiano tra cui:
 - Giuseppe Prisco
 - Roberto Rosone
 - Orazio 
        Bagnasco
 [non c'è l'ing. C. 
        De Benedetti?];
 
 Giugno
 
 Luglio
 
 Agosto
 F. 
        Piga torna alla presidenza della CONSOB.
 
 Settembre
 Diversi gestori di fondi comuni si mettono d'accordo che 
        ci sarà un rialzo in Borsa del 10%, e ci sarà… ma le cose poi andranno 
        male.
 
 Ottobre
 lunedì nero della Borsa: grande crack internazionale!"
 
 Novembre
 
 Dicembre
 R. 
        Prodi, presidente dell'IRI, 
        vende l'Alfa 
        Romeo alla Fiat nonostante:
 - l'ordine dato dalla CEE a Finmeccanica 
        di restituire 615 miliardi di aiuti illeciti all'Alfa 
        Romeo,
 - il pagamento da parte della Fiat cominci 
        dal 1993 e in 5 tranches;
 ENI: 
        Nuovo Pignone è collocata in Borsa;
 Enichem, grazie a Necci, 
        dichiara un utile di 130 miliardi ed avvia una joint venture con 
        l'ICI del Regno Unito nella produzione del 
        PVC (cloruro di polivinile);
 
 
«Italia 
        Oggi» 
       
«segue 
        da 1986»1987,
 
          settembre, dopo aver accumulato perdite per 20 Mdi (dovute in 
          gran parte ai costi eccessivi di distribuzione), il giornale viene venduto 
          a Giuseppe Cabassi, un costruttore milanese, 
          che promette subito di conservarne l'indipendenza; il direttore Marco 
          Borsa non gli crede e si dimette;
 «segue 1988»
 
S.A. 
          Alfa Romeo 
«segue 
        da 1967»1987, viene rilevata dalla FIAT.
 Piaggio 
«segue 
        da 1956»1987, passa gradualmente sotto il controllo della FIAT;
 «segue 1996»
 Magneti 
          Marelli 
        
        «segue da 1967»1987, opera come holding del settore componenti del gruppo FIAT 
        (prodotti per la strumentazione, pannelli di controllo elettronico, lubrificanti, 
        fanali, pompe di alimentazione, sensori, ecc.) con un'attività estesa 
        a 14 Paesi, tra cui la Cina;
 «segue 1988»
 Lanerossi   «segue da 1887» 
        1987, dicembre, la società viene venduta alla Manifatture 
        lane Gaetano Marzotto.
 
Manifatture 
          lane Gaetano Marzotto 
        
        «segui da 1946»1987, Valdagno (VI), acquista la società Lanerossi 
        di Schio.
 Parmalat 
«segue da 
        1986»1987, nel gruppo lattiero-caseario di C. 
        Tanzi sale alla carica di direttore amministrativo Fausto 
        Tonna, ex impiegato del gruppo ed ex sindacalista Cgil;
 «segue 1990»
 
 
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