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ANNO 1987

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Papa Giovanni Paolo II
(1978-2005)

OPEC
(Organization of the Petroleum Exporting Countries

«segue da 1986»
1987, la sua partecipazione alle esportazioni petrolifere mondiali crolla dal 90% alla fondazione dell'organizzazione, a circa il 40% con l'aumento della produzione di fonti non appartenenti ad essa quali:
- Mare del Nord,
- Alska,
- Messico.
Ciò crea una rottura nel fronte dei membri dell'OPEC: mentre Arabia Saudita e Kuwait sono per una stabilizzazione dei prezzi, altri paesi più poveri come Nigeria e Algeria sono per un loro rialzo.
Dovendo fare fronte a crescenti deficit nel budget, l'Arabia Saudita e il Kuwait devono attingere dalle riserve all'estero.
Le ingenti perdite materiali causate dalla Guerra del Golfo significano che l'Iran e l'Iraq non possono più essere considerate parte delle nazioni più benestanti del Terzo Mondo.
È tuttavia sottinteso che oltre il 60% di tutte le effettive riserve di greggio del mondo si trova sul territorio degli stati che si affacciano sul Golfo Persico, di facile accesso e con produzione a basso costo.
Per questo motivo il relativo declino dell'importanza di tali nazioni nell'economia mondiale è destinato a essere temporaneo.
«segue 1990»

BP
(British Petroleum)

«segue da 1954»
1987, la società petrolifera  inglese (ex Anglo Persian Oil Company), viene privatizzata;
«segue 1994»

Rolls-Royce

«segue da 1971»
1987, la Rolls-Royce Limited viene privatizzata e quotata alla borsa di Londra;
«segue 1996»



Banca d'Italia: 1979-93
- Governatore: Carlo Azeglio Ciampi
- Direttore generale: Lamberto Dini.

Consob (20 gennaio 1984 - 1990)
- Presidente: Franco Piga (Dc).
[tra aprile-giugno, quando è ministro dell'Industria nel governo Fanfani VI, viene sostituito dal consigliere vicario Bruno Pazzi]

 

IRI
(Istituto per la Ricostruzione Industriale)

. Presidente: R. Prodi (1982 - 1989)
.

1987

Gennaio
29,
comincia finalmente, dopo la proposta della Commissione d'inchiesta elaborata dal Partito radicale nell'ormai lontano 1984, la sua discussione alla Camera, in aula a Montecitorio;
le proposte soppressive, presentate dal capogruppo democristiano Mino Martinazzoli vengono bocciate;
l'art. 1 che istituisce la Commissione d'inchiesta risulta così approvato;
gli altri articoli vengono invece tutti respinti ma nella votazione finale (a scrutinio segreto, e quindi secondo coscienza) i sostenitori dell'inchiesta hanno la meglio, anche se per un soffio: 258 voti a favore contro 256 contrari.

Febbraio
2
, la «Gazzetta Ufficiale» pubblica il testo istitutivo della Commissione d'Inchiesta;

Marzo
12, il testo istitutivo della Commissione d'inchiesta viene presentato in aula a Montecitorio;

Aprile
17
, (VI "governo Fanfani 17 apr-28 lug);

Giugno
14
, nuove elezioni. X Legislatura.

Luglio
vengono ripresentate a Montecitorio le quattro proposte d'inchiesta parlamentare sui fondi neri;

Dicembre
3
, vicenda giudiziaria: i giornali annunciano che quindici degli imputati sono stati prosciolti e cinque rinviati a giudizio:
- Giuseppe Petrilli (presidente dell'IRI dall'ottobre 1960 al febbraio 1979, e poi senatore fino al giugno 1987): rinviato a giudizio per falso in comunicazioni sociali relative ai bilanci Italscai e Italstrade e per falso in atto pubblico per i bilanci IRI degli anni 1976, 1977 e 1978;
- Fausto Calabria (a lungo direttore centrale dell'IRI e presidente di Mediobanca):
rinviato a giudizio per appropriazione indebita (otto differenti ipotesi);
- Alberto Boyer (per tre anni direttore generale dell'IRI):
rinviato a giudizio per falso in comunicazioni sociali e falso in atto pubblico;
- Sergio De Amicis (ex amm.re delegato di Italstat e poi presidente dell'Italscai e dell'Italstrade):
rinviato a giudizio per falso in comunicazioni sociali;
- Pierluigi Orlandi (figlio di un dirigente dell'IRI):
rinviato a giudizio per ?.

[E. Bernabei (amm.re delegato dell'Italstat), su cinque reati contestatigli:
. per quattro (truffa in danno dello Stato, falso in atto pubblico, falso in bilancio di esercizio e consolidato di Italstat, falso in bilancio e comunicazioni sociali delle società Italstrade e Italscai) è prosciolto con formula piena;
. per uno (appropriazione indebita per distrazione, 30 Mdi di lire) beneficia della sopraggiunta amnistia del dicembre 1986. (Tuttavia, poiché la Procura della Corte dei Conti ha invitato l'IRI ad agire in via civile nei suoi confronti per recuperare i 30 Mdi di lire, diventa indispensabile che l'accusa venga cancellata del tutto e non soltanto amnistiata).
[Di questi soldi (interrogatori 28.2 e 1° marzo 1985) 1,5 Mdi lire in Cct, E. Bernabei li aveva consegnati nella primavera del 1984 al direttore del «Tempo» Gianni Letta (in seguito alle difficoltà finanziarie, in cui versava il quotidiano evidenziate da Pesenti), dietro promessa di appoggio della politica economica dell'Italstat; nulla sa dell'effettiva utilizzazione.]
12
, si torna a discutere della questione, stavolta alla Commissione Attività produttive, commercio e turismo presieduta dal deputato napoletano Michele Viscardi (Dc);

 



Fonti:
Giampaolo Pansa, Il Malloppo, Rizzoli 1989.




Banche

1987

Mediobanca

. Presidente:
. Antonio Monti (1985 - 1987)
. A. Maccanico (1987 - 1988)
. Amministratore delegato e Direttore generale: Silvio Salteri (1982 - ?)

1987

Gennaio
13
, R. Prodi, presidente dell'IRI, chiede a Franco Cingano le dimissioni da amm.re delegato della Comit;
[Sarà sostituito da Sergio Siglienti che ha una posizione più vicina a quella di R. Prodi. Per questo motivo la testa di Sergio Siglienti, divenuto nel frattempo presidente della Comit, sarà la prima a cadere nel 1994 nella prima Assemblea della Banca Commerciale privatizzata.]

Nel frattempo E. Cuccia, membro del CdA, avanza un'altra idea: propone il nome di A. Maccanico per la presidenza di Mediobanca.
Ha l'appoggio del presidente della Repubblica, F. Cossiga (Dc), e il consenso delle principali forze politiche.
L'IRI probabilmente capisce che si tratta di un pounto di forza a favore della privatizzaione di Mediobanca, ma non ha più la forza di opporsi.
[L'ingresso di A. Maccanico nella partita sarà fondamentale nella parte conclusiva di questa vicenda in quanto riesce a smussare gli angoli dell'opposizione politica al progetto: ha un rapporto con C. De Mita altrettanto solido, forse addirittura migliore, di quello di R. Prodi, ha rapporti eccellenti sia con il Psi che con il Pci.
R. Prodi rimane di fatto isolato nelle posizioni più rigide e alla fine dovrà cedere.]

Febbraio
E. Cuccia prospetta ad A. Maccanico, affinché se ne faccia interprete, una nuova ipotesi che vede le Bin scendere al 35% e i soci privati salire al 12-15%.
Nel frattempo A. Maccanico ha cominciato a lavorare.

Nel corso dell'anno egli riesce anche a migliorare, almeno formalmente, i rapporti fra E. Cuccia e R. Prodi (scambio di lettere tra luglio e agosto).

Ormai le condizioni politiche per la privatizzazione di Mediobanca sono ormai tutte presenti.

Ottobre


le Bin scendono al di sotto del 50% del possesso azionario, si forma un sindacato di blocco paritetico fra le Bin e i soggetti privati divisi a loro volta in due sottogruppi: le aziende bancarie e le imprese industriali.
I punti fondamentali del nuovo patto prevedono che le nomine di vertice dell'Istituto debbano essere concordate fra gli azionisti che fanno parte del sindacato.
La battaglia è conclusa.

«segue 1988»

Gruppo Sanpaolo

«segue da 1986»
Presidente:
. Gianni Zandano, (1983-98)
Direttore generale:
. Zefferino Franco, (1985-91).
1987, acquisisce la maggioranza della Melita Bank International di Malta;
l'accordo con la parigina Banque Indosuez si traduce sia nell'acquisizione della Banque Vernes et Commerciale de Paris e dell'1,1% del capitale della Compagnie Financière de Suez, sia in una serie di collaborazioni per l'operatività nei mercati specializzati nonché su quello dell'Ecu, dove l'istituto torinese è già il principale operatore italiano;
ufficilaizza l'intenzione di aprire ai privati la partecipazione al capitale della banca, che naturalmente deve comportare un cambiamento dello statuto;
Luglio, il vertice della banca di piazza San Carlo annuncia le modifiche "rivoluzionarie" dello statuto e la volontà dell'emissione di quote simili a quelle delle azioni ordinarie di una società per azioni entro la fine dell'anno, però con la precisazione che non viene messa in discussione la permanenza dell'Istituto nella sfera pubblica; al Consiglio di Amministrazione viene data la possibilità di fare tre cooptazioni «tra personalità estere di acclarata capacità in campo economico-finanziario»;
«segue 1988»

Nuovo Banco Ambrosiano

«segue da 1986»
- Presidente: Giovanni Bazoli,
- Direttore generale: Pierdomenico Gallo.
«segue 1988»

Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

«segue da 1971»
1987, la Cassa apre a Treviso la sua prima sede fuori dalle due province storiche, portando a 104 il totale delle sue dipendenze operative (sportelli);
«segue 1994»

Banca Popolare di Vicenza

- Presidente: avv. Giuseppe Nardini, (1985-95)
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
- Collegio Sindacale:
. ?,
. ?,
. ?,

Direttore generale: Carlo Pavesi (1983-87)

Luglio
11
, viene approvata in un'importante e storica assemblea straordinaria la fusione per incorporazione della Banca Popolare di Thiene e il cambio, dopo 121 anni, di denominazione sociale in Banca Popolare Vicentina.

Cassa di Risparmi e Depositi di Prato

«segue da 1986»
- Presidente: Silvano Bambagioni, (59enne) (1971-87)
- Direttore generale: Arturo Prospero, (1978-87)
("Banchiere dell'anno" 1983, dal «Mondo»);
La cassa occupa ca 870 dipendenti e il suo presidente si occupa anche della "Venerabile Arciconfraternita della Misericordia" e scrive su «Progress», bimestrale di Costume, Cultura, Economia e Finanza pubblicato dalla cassa sin da novembre 1975;
collaboratori illustri alla rivista: Antonino Zichichi ("L'uomo e la scienza") e, dal 1983, G. Andreotti ("Finestrina sul mondo");
Febbraio
alla scadenza del mandato il presidente Silvano Bambagioni esce di scena lasciando il posto a Mauro Giovannelli (Dc), avvocato pratese (più vicino a C. De Mita che a G. Andreotti); Arturo Prospero viene sostituito da Vittorio Postiglione, già vicedirettore generale della Bnl;
Fonti:
Giampaolo Pansa, Il Malloppo, Rizzoli 1989.
«segue 1988»

Carimmo
(Cassa di Risparmio molisana-Monte Orsini)

«segue da 1986»
-
Presidente:Nicola Eny Di Lisa, di Roccavivara (Campobasso), dal 1975;
Marzo
gli ispettori della Banca d'Italia espongono al governatore la situazione dell'istituto molisano:
i crediti in sofferenza ammontano a oltre 500 Mdi di lire (quasi pari agli impieghi, 620 Mdi, e a fronte di un patrimonio che non supera al momento i 35 Mdi di lire); la Carimmo è alla bancarotta.
Secondo la Guardia di Finanza:
- 100 Mdi sono andati al costruttore romano,
- 20 Mdi sono andati all'imprenditore di Caserta (che già aveva avuto storie analoghe con il Banco di Napoli);
Settembre
4
, il Cicr (Comitato per il credito e il risparmio), presieduto dal ministro del Tesoro Giuliano Amato, decide di porre fine all'attività della Carimmo, mettendola in liquidazione coatta amministrativa;
5, gli sportelli e l'attività creditizia della banca passano alla Cassa di Risparmio di Roma per 130 Mdi di lire;
[Mentre Pellegrino Capaldo, presidente della Cassa di Risparmio di Roma, dichiara che la voragine di Campobasso tocca i 700 Mdi di lire, Nicola Eny Di Lisa dichiara di essere stato tradito e che la Carimmo si sarebbe potuta salvare].
Fonti:
Giampaolo Pansa, Il Malloppo, Rizzoli 1989.

Carical
(Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania)

«segue da 1986»
1987
- Presidente: Francesco Sapio (Dc, Dario Antoniozzi);
- Vice presidente: Luigi [Gino] Bloise (Psi);
- Direttore generale: Alvaro Iannuzzi (Dc, Riccardo Misasi);
Del comitato di gestione fanno parte:
- Antonio Gentile (Psi, craxiano),
- Francesco Samengo (Dc, legato al deputato Carmelo Pujia),
- Mario Mancini (Dc, della Lucania).
Da settembre 1985 è in corso un'indagine disposta dall'alto commissario antimafia, il prefetto Riccardo Boccia, diretta ad accertare quanti e quali finanziamenti siano stati approvati dalla Carical con particolare riferimento a quelli riguardanti sei personaggi in odore di mafia della provincia di Reggio Calabria;
Gennaio
un'ispezione straordinaria della Banca d'Italia accerta che la cassa è sull'orlo del collasso; dei 3000 Mdi di lire utilizzati per investimenti, ben 632 Mdi sono in sofferenza, oltre a ventimila casi di fidi scoperti.
Occorre il commissariamento.
Ad opporsi sono, oltre al presidente, il ministro del Tesoro Giovanni Goria (Dc) il quale ritiene l'operazione troppo traumatica, e Riccardo Misasi (Dc) il quale preme affinché la banca venga salvata dalla potentissima Cariplo (Cassa di Risparmio delle Province Lombarde), guidata da Roberto Mazzotta (Dc), e dal Monte dei Paschi di Siena.
Marzo
19
, il presidente Francesco Sapio, dopo un ultimo colloquio con il ministro del Tesoro Giovanni Goria, si dimette;
20, il Comitato per il credito e il risparmio, convocato d'urgenza dal ministro del Tesoro Giovanni Goria, commissaria la Carical; salta così tutto il vertice della Cassa, ma non il direttore generale Alvaro Iannuzzi;
da più parti si comincia quindi a parlare della "banda dei quattro" (Francesco Del Monte, Francesco Sapio, Antonio Gentile e Francesco Samengo) che ha tessuto per anni le fila di qualunque rapporto interno ed esterno all'istituto;
[il vecchio capo socialista calabrese Giacomo Mancini, in perenne conflitto con i vertici romani del suo partito, afferma che tra i "quattro" per anni c'è stato un braccio di ferro e la Carical è influente in Calabria più della Fiat a Torino; anche Salvatore Frasca (Psi), senatore del collegio di Rossano Calabro e sottosegretario alla Giustizia, dichiara di aver scritto un opuscolo che contiene le denunce fatte alla Commissione Antimafia nel dicembre 1985 e gennaio 1986, anche in polemica con il governatore della Banca d'ItaliaCarlo Azeglio Ciampi e il ministro del Tesoro Giovanni Goria che non hanno voluto ascoltarlo, e dove ha indicato un paio di nomi di capimafia trattati dalla Carical come clienti privilegiati.]
21, il governatore della Banca d'ItaliaCarlo Azeglio Ciampi insedia i tre commissari alla Carical incaricati di far chiarezza nei conti:
- prof. Sabino Cassese (docente di diritto amministrativo a Roma),
- Rosario Filosto (già direttore centrale del Banco di Sicilia),
- Domenico Viggiani (già dirigente del Banco di Napoli);
22/23, il sostituto procuratore della Repubblica di Locri, Enzo Arcadi, firma 11 ordini di cattura per peculato aggravato:
- Francesco Del Monte (ex presidente, 19?- set 1985)
- Francesco Sapio (presidente, set 1985-87);
- Luigi [Gino] Bloise (vice presidente);
- Alvaro Iannuzzi (direttore generale);
- Vincenzo Serafino (condirettore generale);
- Raffaele Jacoe (vicedirettore generale)
- Antonio Gentile (comitato di gestione);
- Francesco Samengo (comitato di gestione);
- Mario Mancini (comitato di gestione);
- Paolino Surace (ex direttore dell'agenzia di Roccella Jonica)
- Ilario Di Masi (titolare della Jonicagrumi);
24, l'on. C. De Mita, segretario nazionale della Dc, commissaria la segreteria provinciale di Reggio Calabria;
Aprile
2
, tutti e 11 gli arrestati vengono scarcerati rimanendo tuttavia sempre imputati;
Fonti:
Giampaolo Pansa, Il Malloppo, Rizzoli 1989.






Banco Ambrosiano

«segue da 1982»

1987

Febbraio
20
, il giudice istruttore di Milano Antonio Pizza ordina l'arresto e l'incarcerazione di:
. P. Marcinkus (peraltro nominato propresidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano),
. Luigi Mennini,
. Pellegrino De Strobel,
le tre più alte cariche dello IOR , ancora mantenute al loro posto da Giovanni Paolo II.
Grazie alle pressioni esercitate dal papa, la Corte di Cassazione annulla l'ordine di arresto, mentre ai banchieri del Vaticano viene riconosciuta l'immunità in Italia in quanto "dirigenti di una banca estera".

[vedi 1998 ]



Fonti:
- Eric Frattini, L'Entità, 2008.




Testate Persone
di riferimento
Gruppi
di riferimento
Titolo
«Il Messaggero» Raul Gardini Ferruzzi proprietà
«Italia Oggi» Raul Gardini Ferruzzi proprietà
«La Stampa» G. Agnelli e C. Romiti Rizzoli controllo
«Corriere della Sera» G. Agnelli e C. Romiti Rizzoli controllo
«Il Mondo» G. Agnelli e C. Romiti Rizzoli controllo
«Il Giornale» Silvio Berlusconi Fininvest proprietà
«Il Giorno» Franco Reviglio ENI controllo
«la Repubblica» Carlo De Benedetti Espresso controllo
«Espresso» Carlo De Benedetti Espresso controllo
«Panorama» Carlo De Benedetti Espresso controllo
«RAI1»- Tele DC Pres.: Enrico Manca (Psi)
Dir.Gen.: Biagio Agnes (Dc, scelto dall'IRI)
(L'IRI non ha alcun rappresentante nel consiglio di amm.ne, che viene designato dalla commissione parlamentare di vigilanza: sono i partiti a scegliere i sedici consiglieri  della RAI).
IRI proprietà
«RAI2» - TeleCraxi
«RAI3» - TelePCI







Lombardfin

1987
novembre, la corte d'appello di New York condanna i due finanzieri italiani al pagamento della milionaria penale: 5,8 Mni di dollari.




Enel

Consiglio di Amministrazione (1987-92)
(8 consiglieri + presidente)

Presidente: F. Viezzoli(1987-92), proveniente dalle Partecipazioni statali e ben visto da quasi tutti i partiti;
Vicepresidente: Ortis (Pli), designato da ?
Consigliere: Benedetti (Dc), designato da Andreotti
Consigliere: Spena (Dc), designato da Antonio Gava
Consigliere: Zorzoli (Pci), designato da ?
Consigliere: Bitetto (Psi), designato da Craxi
Consigliere: Faletti (Pri), designato da Spadolini e Battaglia
Consigliere: Dragoni (Psi), designato da De Michelis
Consigliere: Pellò (Psdi), designato da ?




Ferrovie dello Stato

Consiglio di Amministrazione (15.XI.1985-88)
(? + presidente)

Presidente: Lodovico [Vico] Ligato (Dc)
[giornalista, ex capo servizio alla «Gazzetta del Sud» di Messina, poi consigliere nella neonata assemblea calabrese nell'estate del 1970, quindi assessore regionale agli Enti locali, assessore al Bilancio, ai Trasporti e ancora agli Enti locali nel 1975, deputato nel 1979 e nel 1983]
Vicepresidente:
Consigliere: Gaspare Russo (Dc)
Consigliere: Alfredo Li Vecchi (Dc)
Consigliere: Pietro Merli Brandini (Dc)
Consigliere: Giovanni D'Ippolito (Dc)
Consigliere: Antonio Caldoro (Psi)
Consigliere: Ruggero Ravenna (Psi)
Consigliere: Giulio Caporali (Pci)
Consigliere: Fabio Ciuffini (Pci)
Consigliere: Guido Mazzuolo (Psdi)
Consigliere:Francesco Baffigi (Pli)
Consigliere: Bruno Trezza (Pri)

Direttore generale: Giovanni Coletti (Psi)
Revisori: Rocco Trave (Psi) (pugliese, segretario particolare del ministro Claudio Signorile (Psi) );
[sarà arrestato per tangenti in piena campagna elettorale nel 1987]


Ifp
(Istituto Finanziario Piemontese)

«segue da 1986»

1987

Luglio
Milano, l'ispezione amministrativa alla Fidelital, la fiduciaria di gestione patrimoniale del "Gruppo Canavesio" che amministra 54 Mdi di lire, produce un rapporto alla magistratura,
Massimo e Cesare Canavesio ricevono una comunicazione giudiziaria per una sfilza di presunti reati tra cui truffa e appropriazione indebita;


«segue 1988»




1987

Milano, è ancora aperta l'istruttoria del giudice Luisa Ponti sul fallimento della società di costruzioni facente capo a Luciano Rodi [buco di 70 Mdi di lire], rimasta esclusa da tutti gli appalti per aver smesso dal 1982 di distribuire mazzette.

«segue 1988»

Fonti:
Giampaolo Pansa, Il Malloppo, Rizzoli 1989.


«segue da 1986»

 

1987
muore Mario Formenton, presidente della Mondadori e gestore della casa editrice dopo la morte di Arnoldo Mondadori (1971).
Si apre così un periodo di contrasti per la successione nella gestione dell'azienda di famiglia.
La famiglia Mondadori si compone di due rami poiché due sono le figlie avute da Arnoldo Mondadori:
. Cristina (nata nel 1934), vedova di Mario Formenton, ha il figlio primogenito, Luca Formenton impegnato in azienda;
. Laura, più giovane, ha anch'essa il primo figlio attivo in azienda, Leonardo.

 

 

«segue 1988»

Fonti: Varie


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Tasso d'inflazione: 4,58%.

Confindustria: presidente Luigi Lucchini.

Gennaio

Febbraio

Marzo 
Sono incriminati per bancarotta fraudolenta:
IOR (Istituto Opere di Religione)
- mons. Paul Marcinkus
- Luigi Mennini
- Pellegrino De Stroebel
Rizzoli
- Angelo Rizzoli
- Bruno Tassan Din
P2
- L. Gelli
- U. Ortolani
Faccendieri
- Flavio Carboni
- Francesco Pazienza;

Aprile
F. Piga lascia la Consob e arriva al ministero dell'Industria, nel governo di A. Fanfani;

Maggio
5
, i giudici istruttori Renato Bricchetti e Antonio Pizzi, su richiesta dei sostituti procuratori Pierluigi Dell'Osso e Alfonso Marra emettono 25 mandati di cattura per bancarotta fraudolenta per altrettanti amministratori e sindaci del Banco Ambrosiano tra cui:
- Giuseppe Prisco
- Roberto Rosone
- Orazio Bagnasco
[non c'è l'ing. C. De Benedetti?];

Giugno

Luglio

Agosto
F. Piga torna alla presidenza della CONSOB.

Settembre
Diversi gestori di fondi comuni si mettono d'accordo che ci sarà un rialzo in Borsa del 10%, e ci sarà… ma le cose poi andranno male.

Ottobre
lunedì nero della Borsa: grande crack internazionale!"

Novembre

Dicembre
R. Prodi, presidente dell'IRI, vende l'Alfa Romeo alla Fiat nonostante:
- l'ordine dato dalla CEE a Finmeccanica di restituire 615 miliardi di aiuti illeciti all'Alfa Romeo,
- il pagamento da parte della Fiat cominci dal 1993 e in 5 tranches;
ENI: Nuovo Pignone è collocata in Borsa;
Enichem, grazie a Necci, dichiara un utile di 130 miliardi ed avvia una joint venture con l'ICI del Regno Unito nella produzione del PVC (cloruro di polivinile);

«Italia Oggi»

«segue da 1986»
1987, settembre, dopo aver accumulato perdite per 20 Mdi (dovute in gran parte ai costi eccessivi di distribuzione), il giornale viene venduto a Giuseppe Cabassi, un costruttore milanese, che promette subito di conservarne l'indipendenza; il direttore Marco Borsa non gli crede e si dimette;
«segue 1988»

S.A. Alfa Romeo

«segue da 1967»
1987, viene rilevata dalla FIAT.

Piaggio

«segue da 1956»
1987, passa gradualmente sotto il controllo della FIAT;
«segue 1996»

Magneti Marelli

«segue da 1967»
1987, opera come holding del settore componenti del gruppo FIAT (prodotti per la strumentazione, pannelli di controllo elettronico, lubrificanti, fanali, pompe di alimentazione, sensori, ecc.) con un'attività estesa a 14 Paesi, tra cui la Cina;
«segue 1988»

Lanerossi

«segue da 1887»
1987, dicembre, la società viene venduta alla Manifatture lane Gaetano Marzotto.

Manifatture lane Gaetano Marzotto

«segui da 1946»
1987, Valdagno (VI), acquista la società Lanerossi di Schio.

Parmalat

«segue da 1986»
1987, nel gruppo lattiero-caseario di C. Tanzi sale alla carica di direttore amministrativo Fausto Tonna, ex impiegato del gruppo ed ex sindacalista Cgil;
«segue 1990»


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