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Papa
Paolo V

(1605-1621)

Gesuiti

«segue da 1609»
[col generale C. Acquaviva (1581-1615) si potenzia la compagnia]
1610, Francia, p. Coton (confessore di Enrico IV), dopo la morte del re compone una Lettre déclaratoire de la doctrine des pères jésuites conforme aux décrets du Concile de Constance, dedicata alla reggente Maria de' Medici, dove tenta una difficile conciliazone tra la dottrina del potere indiretto dei papi e i principi della sovranità francese;
fa seguire, a breve distanza di tempo, la Consolation envoyée à la Reine… sur la mort déplorable du feu Roy très chrétien de France et de Navarre, son très honorés Seigneur et mari, che suscita la sensazione di un'intollerabile ipocrisia.
Esce pertanto l'anonimo Anticoton ou réfutation de la Lettre déclaratoire… livre ou est prouvé que les jésuites sont coupables et autheurs du parricide… enla personne de Henry IV, nonché il libro di Duplessis Mornay Remonstrance sur le parricide commis en la personne de Henry le Grand.
Italia, sorge il collegio di Faenza.
Paraguay, danno vita ad una originale esperienza missionaria: "sistema delle riduzioni".
Chio: p. François Canillac, superiore della missione francese a Istanbul, informa che a Chio ci sono ca 250 studenti fra i quali una dozzina sono chierici minori preposti al servizio della chiesa, ecc.;
[vedi Domicilia]
«segue 1611»

Ugonotti

«segue da 1598»
1610-43, durante il regno di Luigi XIII, il cardinale Richelieu riesce ad ottenere la capitolazione de La Rochelle infliggendo un duro colpo al calvinismo francese;
14 maggio, Enrico IV viene ucciso da un certo F. Ravaillac;
«segue 1685»

Arminianesimo

professa, come già del resto il Socinianesimo, la più solenne deferenza all'autorità dello Stato e propugna strenuamente la sua competenza in materia ecclesiastica;
gli arminiani, seguaci di J. Arminius, sono avversari del calvinismo (in particolare del predestinazionismo).
1610, con una rimostranza (detti pure «rimostranti») propongono agli stati generali il riconoscimento della legittimità della loro dottrina. 
Vengono combattuti dai «gomaristi» che, con l'appoggio di Maurizio di Orange-Nassau e altri teologi calvinisti, li fanno condannare nel sinodo di Dordrecht (1618-19).
Dispersi e perseguitati:
- J. Oldenbarnevelt, decapitato,
- U. Grozio incarcerato,
. S. Episcopius e
. J. Uytenbogaert
riparano nel Brabantino,
altri riparano in Francia e in Germania.
Rientrati nei Paesi Bassi dopo il 1625, ottengono nel 1630 la libertà di culto ancor oggi esistente.

 


 

 

ANNO 1610





1610
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1610
-

 




1610
Sacro Romano Impero
Rodolfo II
Albero genealogico

(Vienna 1552 - Praga 1612)
primogenito di Massimiliano II e di Maria d'Absburgo figlia di Carlo V;
1572-1608, re d'Ungheria;
1575-1611, re dei romani e di Boemia;
1576-1608, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola; 
1576-1612, imperatore del Sacro Romano Impero;



1610
-



1610
Sacro Romano Impero
Mátyás
Albero genealogico

(Vienna 1557 - 1619)
figlio terzogenito di Massimiliano II e di Maria d'Absburgo figlia di Carlo V;
1608-18, re d'Ungheria (Mátyás II);
pur essendosi mostrato sostenitore della controriforma, sostiene i nobili riformati magiari nella loro opposizione alla politica di Rodolfo II;


1611-17, re di Boemia;
1612-19, imperatore del Sacro Romano Impero;



1610
-



1610
ducato di Stiria e di Tirolo
Ferdinando II
Albero genealogico

(Graz 1578 - Vienna 1637)
figlio di Carlo d'Absburgo duca di Stiria e di Maria Anna di Baviera;
1596-1637, duca di Stiria e di Tirolo;



1617-37, re di Boemia;
1618-37, re d'Ungheria;
1619-37, imperatore del Sacro Romano Impero;




1610
-


 

1610
Brandeburgo
Albero genealogico

(Halle an der Saale 1572 - Berlin 1619)
figlio di Joachim Friedrich Hohenzollern e di Katharine von Brandenburg;
1594, sposa Anna di Prussia (1576-1625);
1608-19, elettore di Brandeburgo;



duca di Cleves, Mark e Ravensburg (1614),
duca di Prussia (1618)


1610
Sassonia
Albero genealogico




1610
ducato di Baviera
Albero genealogico

(Monaco di Baviera 1573 - Ingolstadt 1651)
figlio di Guglielmo V e di Renata di Lorena;
1597-1623, duca di Baviera;



1623-51, primo principe elettore di Baviera e depositario dell'Alto Palatinato;

1610
Palatinato
Federico IV [il Giusto]
Albero genealogico

(Amberg 1574 - Heidelberg 1610)
figlio di Ludovico VI e di Elisabetta di Assia-Kassel;
1583-1610, elettore del Palatinato;
1610
-


Federico V
Albero genealogico

(Amberg 1596 - Magonza 1632)
figlio di Federico IV e di Luisa d'Orange;
1610-23, elettore del Palatinato;


1619-20, re di Boemia;




1610
REGNO di POLONIA
Sigismondo III Vasa
Albero genealogico

(Stoccolma 156 6- Varsavia 1632)
figlio di Giovanni III di Svezia e di Caterina Jagellona, sorella di Sigismondo II Augusto;
1587-1632, re di Polonia;
1592-1604, re di Svezia;
dal 1598 in Svezia ha abdicato in favore del figlio Ladislao, che ha come reggente lo zio Carlo di Ludermania;
1605-08, i magnati di Lituania si ribellano contro l'unione della loro chiesa a Roma;



1610
1600-11, prima guerra svedese contro la Polonia (iniziata proprio dal reggente, zio del re, Carlo di Ludermania);
1610-12, il tentativo di intervenire nella crisi russa del "periodo dei torbidi" facendo nominare zar suo figlio Ladislao, fallisce;


 




1610
IMPERO OTTOMANO
Ahmet I
Albero genealogico

(1590 - 1617)
figlio di Mehmet III
1603-17, sultano;
[è il primo sultano ad accedere al trono prima di aver raggiunto la maggiore età.]




Gran Visir
-

1610
si sono riaccese le rivolte interne;


 

 

 

 



1610
RUSSIA
 



Russia
1598-1613
"periodo dei torbidi"


 
-
1610


 

 



1610
Francia e Navarra
Enrico di Navarra
Albero genealogico
(Pau 1553 - Parigi 1610)
figlio di Antonio di Borbone re di Navarra e di Giovanna d'Albret regina di Navarra, fu da quest'ultima educato alla fede calvinista;
1572-1610, re di Navarra;
1589-1610, re di Francia (Enrico IV);


Luigi XIII
Albero genealogico
(Fontainebleau 1601 - Saint-Germain-en-Laye 1643)
figlio di Enrico IV e di Maria de' Medici;
1610-43, re di Francia e di Navarra;
a 9 anni sotto la reggenza della madre,


Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
M. de Béthune
duca di Sully
(1597 - 1610)
C. Concini
(1610 -1617)
Cancelliere-Guardasigilli
Nicolas Brulart de Sillery
(1604 - 1616)
Segretario di stato agli Affari Esteri
Nicolas de Neufville
signore di Villeroy
(1594 30 dic - 9 ago 1616);
 

1610
Febbraio
Istanbul: i gesuiti, finalmente, dopo la competizione tra il bailo Simone Contarini e l'ambasciatore M. de Salignac ottengono l'appoggio decisivo di Alì Pascià che convince il Grand Visir [88enne, morirà due anni dopo], di cui è genero, a non espellerli.
[La lettera di ringraziamento sarà inviata, su richiesta dell'ambasciatore M. de Salignac, da Luigi XIII.]
L'ambasciatore non riesce tuttavia a far sloggiare i domenicani da S. Pietro, mentre l'alloggio di S. Sebastiano si dimostra inadeguato; s'impegna quindi ad ottenere per loro S. Benedetto (luogo della loro prima missione nel 1582).
Nonostante il rifiuto del visitare apostolico di cedere S. Benedetto ai gesuiti, alla fine giunge l'ordine perentorio del papa che, in aggiunta, richiama lo stesso visitatore apostolico a Roma.
Il Grand Visir, che su continue pressioni del bailo tenta ancora di espellerli da Istanbul, accortosi ormai dell'importanza che la missione ha per i francesi, cessa ogni opposizione nei confronti dei gesuiti dopo tuttavia essersi assicurato che l'ambasciatore francese garantirà per la loro condotta.
Aprile
il bailo Simone Contarini, dal canto suo, perso l'appoggio del visitatore apostolico e ritenute ulteriori pressioni sul Grand Visir inopportune e a questo punto pericolose, chiede alSenato di poter considerare chiusa la faccenda.
Una lettera di Enrico IV, ferma e decisa, al Senato veneziano in cui si lamenta delle calunnie del bailo veneziano a Istanbul contro i gesuiti, influisce sulla decisione della Repubblica a non insistere oltre sull'espulsione.
Parigi, il periodo di pace sta per finire; in effetti la successione di Cleve e di Jülich si presenta come l'occasione per un nuovo grande conflitto con gli Absburgo per il quale sono già pronte le forze e le alleanze: l'Unione evangelica tedesca è già stata guadagnata alla ripresa delle ostilità contro le potenze cattoliche, e Carlo Emanuele I di Savoia si è già impegnato a intervenire a fianco della Francia col trattato di Bruzolo (25 aprile);
a spingerlo alla guerra contribuisce anche la passione senile per Charlotte di Montmorency, fuggita col giovane marito a Bruxelles in terra spagnola, per sottrarsi alle sue brame;

Maggio
14
, Parigi, rue de la Ferronerie, mentre sta dirigendosi verso il cimitero degli Innocenti [in carrozza assieme a lui ci sono il duca D'Epernon, Montalban, Laforce, Mirabeau e Llancourt; la stessa è seguita da un gruppo di scorta a cavallo e da alcuni domestici a piedi], un frate fanatico, Jean-François Ravaillac, 32enne, lo colpisce a morte con una pugnalata.
[Quando il duca D'Epernon era governatore dell'Angoulême, il reicida gli era stato mandato dal padre gesuita D'Aubigny che voleva farlo entrare al servizio del governatore come guardia del corpo e farlo agire come spia dell'Entità. Tuttavia, durante il processo condotto dai signori De Jeannin, Buillon e Loménie, il confronto tra il reicida e D'Aubigny, non è di nessun aiuto alle indagini. Dopo la condanna a morte e l'esecuzione del reicida, appariranno nuove piste sul complotto: una domestica della marchesa di Verneuil accuserà la padrona, il duca D'Epernon e il duca di Guisa, di essere, insieme ai gesuiti, i mandanti dell'assassinio del re.
17, Jean-François Ravaillac dichiara di aver cercato di parlare con il re per convincerlo di non assumere la guida del fronte antiasburgico (grave minaccia per la politica romana) e, per essere introdotto presso di lui, di aver parlato con numerose persone tra le quali il padre D'Aubigny, gesuita, curato di San Séverin.
Si tratta di una leggera traccia che porta ai gesuiti ma ormai il danno è irreversibile.
L'ambasciatore francese a Istanbul, M. de Salignac, il cui mandato sta anche per scadere, si ammala (morirà in ottobre, lasciando la sua biblioteca ai gesuiti e chiedendo di essere sepolto nella chiesa di S. Benedetto). Sarà sostituito l'anno successivo da de Sancy, 25enne, con forti e personali amicizie con i gesuiti di Francia.
Anni dopo si saprà che Jean-François Ravaillac faceva parte di un gruppo mistico cattolico chiamato Circolo Octagonus (o degli "otto") i cui membri, fanatici cattolici, avevano giurato cieca obbedienza al papa di Roma, una preparazione militare, in particolare nell'uso di armi speciali, ed erano disposti a dare la vita in nome della "vera religione". Il simbolo dell'organizzazione era un ottagono con il nome di Gesù scritto su ogni lato e il motto era «Disposto al dolore del tormento, in nome di Dio»… stesso simbolo e stessa scritta riportati sulla pergamena trovata nelle tasche di Jean-François Ravaillac.
Nonostante i vari documenti e libri sull'argomento la relazione tra l'Entità e il Circolo Octagonus resterà comunque un mistero.
Eric Frattini
, L'Entità, 2008 Fazi Editore.]

Assunta la reggenza del figlio Luigi XIII, Maria de' Medici riconferma l'Editto di Nantes.

Agosto
9
, Maria de' Medici decide di sostituire il primo ministro [Sovrintendente delle Finanze] M. de Béthune, duca di Sully, con l'avventuriero fiorentino C. Concini (non un membro dell'Entità, ma una delle spie papali più importanti del XVII secolo).
Con ciò si ribaltano i rapporti di forze interni al regno: in senso sfavorevole al ceto parlamentare gallicano e favorevole invece alla Compagnia di Gesù. I membri del Parlamento di Parigi tentano ovviamente di mantenere il timone della situazione cercando di ripetere quanto già accaduto nel 1594 (attentato di Jean Chastel), cioè cercando di scoprire un qualche coinvolgimento del reicida con i gesuiti.
20, la reggenza emette lettere patenti che permettono ai gesuiti di leggere pubblicamente nei loro collegi ogni tipo di scienza: in sostanza autorizza la pubblica riapertura del collegio di Clermont, vale a dire l'insegnamento entro la città di Parigi (vietato dal 1603);
la decisione viene immediatamente osteggiata dalla Sorbona e dal Parlamento di Parigi;
23, la facoltà di teologia presenta atto di opposizione a questo editto – seguita poi dalla nazione di Francia, di Piccardia, di Normandia e dalla facoltà di medicina – difeso da un Plaidoyer di Servin.
Il bailo Simone Contarini, prima di terminare il suo mandato a Istanbul ed essre richiamato a Venezia, invia il suo ultimo dispaccio in cui riferisce dei funerali tenuti dai gesuiti per il re francese. Viene sostituito da Cristoforo Valier il quale sembra non essere proprio interessato al problema dei gesuiti.
Novembre
26
, il sindaco della Sorbona E. Richer vieta con un Arrêt il De potestate Summi pontificis del R. Bellarmino (scritto prima dell'assasino del re, e per tutt'altri fini) sotto pena del crimine di lesa maestà. Proibisce inoltre a dottori e professori di insegnare, direttamente o indirettamente la dottrina del potere indiretto dei papi assieme a quella di J. de Mariana sul tirannicidio;

Nord America
ACADIA
Governatore
-
-

1610
Port Royal,

 

CANADA
[Il nome deriva dalla parola huron kanata – villaggio o insediamento – che venne utilizzata in riferimento agli indiani di Stadaconé dal navigatore bretone Jacques Cartier (1491-1557). Essa viene quindi applicata dai francesi anche al territorio di Micmac e Montagnais.]
Governatore della Nuova Francia
Samuel de Champlain
(1608 - 1620)

1610
Samuel de Champlain, che nel 1608 ha fondato Québec – il primo insediamento permanente francese in territorio nordamericano – procede (1608-20) all'esplorazione sistematica della regione.


1610
ducato di Lorena e di Bar
Henri II [il Buono]
Albero genealogico

(Nancy 1563 - Nancy 1624)
figlio di Carlo III (o II) [il Grande] e di Claudia di Francia, figlia di Enrico II;
1608-24, duca di Lorena e di Bar;

1610
-


1610
Repubblica delle Province Unite
[sette province settentrionali]
Maurizio
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1567 - L'Aia 1625)
secondogenito di Guglielmo I [il Taciturno] e di Anna di Sassonia;
1584-1625, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
[presidente del Consiglio di Stato.]




1618-25, conte di Nassau;
1618-25, principe di Orange;




1610
tregua di Anversa (1609-20): tra Olanda e Spagna;

Gennaio
14
, quarantadue ministri arminiani, fazione capitanata ora da S. Episcopius e J. Uytenbogaert, presentano agli Stati d'Olanda una petizione, cosiddetta Rimostranza, che in cinque articoli fissa il loro dissenso dai gomaristi;
gli arminiani, oltre ad auspicare una revisione della Confessione di fede belga – un documento discusso e approvato dalla maggior parte delle congregazioni calviniste dei Paesi Bassi (1561-62) – chiedono che la Chiesa olandese riconosca la superiore autorità dello Stato.
Quest'azione degli arminiani ha l'approvazione e il favore di J. Oldenbarnevelt, che è un sostenitore del principio di tolleranza in materia di opinioni religiose.

 

[I 5 punti dell'Arminianesimo:
- elezione condizionata,
- espiazione universale,
- depravazione totale,
- grazia sufficiente ma resistibile,
- incertezza circa la perseveranza dei santi.]


1610
Paesi Bassi
[dieci province meridionali]
Alberto d'Absburgo
Albero genealogico

(† 1621)
figlio dell'imperatore Massimiliano II e di Maria di Spagna († 1603), figlia di Carlo V - 15 figli;
arciduca d'Austria;
1599-1621, governatore dei Paesi Bassi;
[dopo aver sposato Isabella Clara Eugenia figlia di Filippo II ed erede dei Paesi Bassi.]




1610
-

 

 

1610
Inghilterra e Scozia
James VI
Albero genealogico

(Edimburgo 1566-Londra 1625)
figlio di lord Henry Stuart Darnley e di Maria Stuarda;
1567-1625, re di Scozia;
1603-25, re d'Inghilterra (James I);
[XXIV re d'Inghilterra da William [il Conquistatore]]

 

Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
-
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
 

1610
Febbraio
4
, Londra, solo ora arriva da Venezia il consigliere pel sestiere di Castello, Francesco Foscarini (1554-1624).
Cordialissima, l'udienza elimina ogni residuo dell'imbarazzo creato a Venezia dalle proteste del rappresentante inglese. La missione di giustificazione si trasforma in proclamazione della "sincera affezione" della Repubblica per il sovrano, il quale ricambia assicurando che, "tra tutti li príncipi", è questa quella cui più s'indirizza il suo "amore".
James I
non serba rancore, riconosce "con quanto riguardo si è proceduto intorno al... libro", scritto, beninteso, nell' "interesse" dei "principi" e a sostegno della "loro giurisdizione". Con lui rispettosissima, la Serenissima non è ricorsa ad "alcun decreto o scrittura", non ha messo in ballo il suo "nome";
Francesco Foscarini
, dal canto suo, assicura che il testo regio è stato letto, meditato e condiviso dalla classe dirigente veneziana, la quale solo per ragioni d'opportunità ha preferito circoscriverne la conoscenza, trattandosi d'argomento d'esclusiva competenza dei governanti.

Il secolare Jessé Fléché (vive 1610-1611) visita Port-Royal nella futura Nova Scotia.
[In meno di un mese battezza il capo micmac Henri Membertou († 1611) e venti membri della sua famiglia senza conoscere una parola della loro lingua. In un solo anno di lavoro nella regione converte 141 indiani.
Quando nella regione arrivano i gesuiti Pierre Biard (1567/8-1622) ed Énemond Massé (1575-1646) rimangono colpiti dall'ignoranza religiosa dei neoconvertiti e si convincono che il battesimo non debba essere amministrato a nessuno se non dopo la necessaria istruzione religiosa.]

Tra il 1610 e il 1621 l'isola di Terranova viene tagliata a fette e assegnata a una serie di imprenditori inglesi o compagnie commerciali che tentano senza molto successo di stabilirvi delle colonie permanenti. La sussitenza di queste colonie è però interamente legata alla pesca ed è spesso minacciata dalle incursioni dei pirati francesi.

 

SCOZIA
-
-
-
-
1610
-
 
IRLANDA
-
-
-
-

1610
-

 
Nord America
-
-
-
-

1610
Guerra aperta con gli indiani (1608-14).

VIRGINIA
-
-
-
-

1610
-


1610
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano IV
Albero genealogico
(Frederiksborg 1577 - Copenaghen 1648)
figlio di Federico II e di Sofia di Mecklenburg;
1588-1648, re di Danimarca e di Norvegia;



1610
-
NORVEGIA
1610
-
ISLANDA
1610
-

 

1610
REGNO di SVEZIA
Carlo IX Vasa
Albero genealogico
(Stoccolma 1550 - Nyköping 1611)
figlio cadetto di Gustavo I e di Margherita Lauenhaupt;
1604-11, re di Svezia;



1610
-




1610
REGNI DI SPAGNA, NAPOLI e SICILIA
Filippo III
Albero genealogico

(Madrid 1578 - 1621)
figlio di Filippo II e della sua quarta moglie Anna d'Austria;
1598-1621, re di Spagna; [compreso Portogallo]
1598-1621, re di Napoli e Sicilia;


1610
sono costretti a partire i musulmani di Aragona e di Andalusia;
NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1610
-


SICILIA
Viceré
-
1610
-
a

 



 

1610
SAVOIA
Carlo Emanuele I
Albero genealogico

(Rivoli 1562 - Savigliano 1630)
figlio di Emanuele Filiberto [Testa di Ferro] e di Marguerite de Angoulême;
1580-1630, principe di Piemonte
conte di Aosta, Maurienne e Nizza
duca di Savoia
;
1580-1630, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
1588-1630, marchese di Saluzzo;

 

 

1610
il duca si dà da fare (1607-1610), nel cercare l'appoggio e l'aiuto del papa e della Spagna per un eventuale invasione delle province ottomane della Macedonia che si potrebbe coordinare con una rivolta dei cristiani serbi e albanesi ma nonostante i piani accurati e la fervente attività diplomatica , non se ne fa niente;
firma improvvisamente con Enrico IV il trattato segreto di alleanza di Bruzolo che dovrebbe portare a lui il milanese e alla Francia la Savoia (in una guerra che si propongono di condurre insieme con la Spagna): trattato che sarà costretto a sconfessare dopo l'assassinio del monarca francese;


1610
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Agostino Luciani Pinello
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1609 1° apr - 2 apr 1611, doge di Genova;


1610
-


1610
ducato di Mantova e del Monferrato
Vincenzo I
Albero genealogico
(1562 - 1612)
figlio di Guglielmo I e di Eleonora von Habsburg;
1581, sposa Margherita Farnese († 1643) [annullato 1583];
1584, sposa Eleonora de' Medici († 1611).
1587-1612, duca di Mantova e del Monferrato;

1610
-

 

1610
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Leonardo Donà
(Venezia 12 feb 1536 - Venezia 16 lug 1612)
figlio di Giovan Battista e di Giovanna Corner;
1606-12, doge di Venezia; [90°]
Fervidamente religioso ma intransigente "anti–papista".
- nunzio pontificio: Berlinghiero Gessi (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
- ambasciatore sabaudo: A. Provana (1605- ?)

1610
Settembre
6
, al rientro da Londra di F. Contarini "per Fiandra e Germania", segue la relazione; premesso che l'incarico, comportante un "viaggio" faticosissimo d'oltre 2.000 "Miglia" tra andata e ritorno, è stato da lui accettato "con poco gusto", egli caldeggia il mantenimento e il consolidamento dei rapporti anglo-veneti. "Devesi procurare di mantenere l'amicizia con questo re, per esser uno dei più potenti principi d'Europa". Quanto ai cattolici inglesi, che James I "teme" e, di conseguenza, "stringe", egli finisce coll'ammettere la legittimità della loro situazione d'inferiorità, del rigido controllo cui sono sottoposti. Solo "se non succedevano le congiure - commenta -, si potea sperare che fosse permessa la libertà della coscienza".

Roberto Meietti, ancora scomunicato, vende la versione italiana, uscita lo stesso anno, dell'Anticoton, un attacco contro Pierre Coton, consigliere gesuita di Enrico IV.
La traduzione reca il nome di un'editore lionese, ma il nunzio sospetta che a stamparla a Venezia o altrove, sia proprio Roberto Meietti. Tuttavia, il Sant'Uffizio non può muoversi dato che i "deputati laici" non danno autorizzazione a sequestrare lo scritto o a punire il tipografo.

[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983.]

 

1610
ducato di Modena
Cesare d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1562 - Modena 1628)
figlio di don Alfonso, un bastardo di Alfonso I, legittimato dall'imperatore ma non riconosciuto dalla corte di Roma;
1597-98, duca di Ferrara;
1597-1628, duca di Modena;
dal gennaio 1598 risiede a Modena dove ha portato con sé l'archivio, il museo e la biblioteca estense;

 

 

1610
-


 

1610
Granducato di Toscana
Cosimo II de' Medici
Albero genealogico
(Firenze 1590 - 1621)
figlio del duca Ferdinando I e di Cristina di Lorena;
1608, sposa Maria Maddalena d'Austria;
1609-21, granduca di Toscana;
condizionato dalla madre e dal ministro Belisario Vinta;
 
1610
-

 

1610
ducato di Urbino
Francesco Maria II della Rovere
Albero genealogico
(n. 1548 - Casteldurante, oggi Urbania, Urbino 1631)
figlio di Guidobaldo II e di Vittoria Farnese;
1574-1631, duca di Urbino;

 
1610
-

 

 



Battista, Giuseppe (Grottaglie, Taranto 1610-Napoli 1675) scrittore italiano;
Epigrammata (1653)
Poesie meliche (1659)
Epicedi eroici (1667 e 1670)
Poetica (1676, postumo, prosa in cui tratta principalmente del poema epico).

Bragadin, Girolamo (1610-1669) podestà, capitano, avogadore, veneziano;
savio del Consiglio;
1652, con Andrea Capello e Giovan Battista Nani è uno dei tre inquisitori incaricati dal Senato veneziano di indagare sugli abusi di guerra e viene inviato a Candia.

Butler, James – duca d'Ormond (Londra 1610-Kingston Lacy, Dorset 1688) politico irlandese;
[Figlio di Thomas Butler (1532-1614).]
luogotenente generale di Elisabetta I durante la rivolta irlandese di O'Neill (1598-99), ne eredita la fede protestante e il lealismo verso la corona inglese;
1633-40, appoggia l'azione di Th. Wentworth (poi conte di Stafford), e quando questi parte per l'Inghilterra gli succede come rappresentante dell'autorità regia nell'isola col titolo di l uogotenente generale;
1641, scoppia la rivolta cattolica ed egli alterna l'azi one militare alle trattative;
1644, ha il titolo di lord luogotenente;
1647, deve riparare a Londra e di qui a Parigi, in seguito alla sconfitta delle forze monarchiche;
1648, settembre, torna in Inghilterra con la speranza di fondare un partito favorevole al re;
1650, viene nuovamente cacciato dalla conquista di O. Cromwelle resta quindi consigliere di Charles II in esilio;
1662-69, dopo la restaurazione riveste ancora la carica di lord luogotenente d'Irlanda; anche se dispoticamente, governa cercando di dare impulso all'economia irlandese e si oppone ad esempio energicamente alla proibizione di esportare bestiame dall'isola in Gran Bretagna;
1677-84, ancora lord luogotenente d'Irlanda, durante il presunto complotto di Titus Oates tenta di mantenere tranquilla l'isola; destituito per intrighi di corte, si ritira a vita privata.

Della Bella, Stefano (Firenze 1610-64) incisore italiano; più di mille acqueforti tra motivi decorativi e fantastici, scene di genere, paesaggi e vedute di città.

Du Cange, Charles Du Fresne (Amiens 1610-Parigi 1688) erudito francese
Glossario della media e infima latinità (1678, in seguito più volte ripubblicato e accresciuto da vari studiosi)
Glossario della media e infima grecità (1688)
Tuttora insuperati per la conoscenza del greco e latino medievale.

Duquesne, Abraham-Henry (Dieppe 1610-Parigi 1688) ammiraglio francese, uno dei pilastri della politica assolutistica ed espansionistica francese nel XVII secolo; la fede calvinista gli precluse la nomina a maresciallo di Francia ma, alla revoca dell'editto di Nantes, egli solo fra gli ugonotti fu esente da proscrizione;
1637-43, si distingue nella guerra contro gli spagnoli;
1643-44, è al comando della flotta svedese nella guerra contro la Danimarca;
1647, prende parte alla spedizione di sostegno militare al duca  Enrico II di Guisa aspirante al trono di Napoli;
1661, è chiamato da J.-B. Colberta compiti di responsabilità nella flotta francese;
1669, luogotenente generale al tempo di Luigi XIV;
1676, sconfigge la flotta olandese venuta in soccorso della Spagna nelle acque di Lipari e di Augusta;
1682, comanda una spedizione contro i barbareschi di Algeri;
1684, bombarda Genova alleata della Spagna.

Felice da Bergamo (1610-1702) frate cappuccino, laico, della famiglia Passera;
1630, di professione infermiere, si fa cappuccino;
Il nuovo tesoro degli arcani Farmacologici, Galenici e Chimici (Venezia 1688, volume in folio)
La pratica universale nella medicina, ovvero annotazioni sopra tutte le infermità più particolari che sogliono avvenire ne' corpi umani (Milano 1693, vol. in folio, diviso in quattro libri)
1702, 22 maggio, muore a Bergamo.

Labadie, Jean (Bourg-en-Guyenne 1610-Altona 1674) ecclesiastico francese, gesuita, il primo a iniziare gruppi pietisti riformati alle forme cattoliche dell' "ascesi" e nell'aver mirato a ricreare nelle sue comunità lo stile della chiesa primitiva; i suoi discepoli sono detti: "labadisti"
1625, entra nella Compagnia di Gesù e viene ordinato prete
1639, esce dalla Compagnia e si dedica alla cura delle anime
1650, si converte al protestantesimo ed esercita la sua attività di "risvegliatore" in Francia, Ginevra, Olanda; le sue posizioni teologiche adogmatiche gli alienano la chiesa riformata dei Paesi Bassi e viene espulso come anabattista; viene allora accolto dalla comunità francese di Altona
Breve dichiarazione dei nostri sentimenti sulla chiesa in generale e in particolare (1670).

Malatesti, Antonio (Firenze 1610-1672) poeta italiano
Gli enigmi (1640)
La sfinge (1640-43)
I brindisi dei Ciclopi (1673, postumo)
La Tina (raccolta di cinquanta sonetti rusticali che, dedicata e consegnata in manoscritto a J. Milton, sarà pubblicata da editori moderni).

Passeri, Giovan Battista(Roma 1610-1679) pittore e scrittore d'arte italiano
Vite de' pittori, scultori ed architetti (pubblicate solo nel 1772 e in ediz. critica nel 1934).

Scarron, Paul(Parigi 1610-1660) scrittore francese
Apologia di J. Mairet (contro P. Corneille nella querelle du Cid)
Recueil de quelques vers burlesques (1643, Raccolta di alcuni versi burleschi)
Typhon ou la Gigantomachie (1644, Typhon o la Gigantomachia)
Jodelet  ou le maître valet (1645, Jodelet o il valletto padrone)
Virgile travesti (1644-48) Virgilio travestito, traduzione dell'«Eneide» in versi burleschi)
Don Japhet d'Arménie (1652, Don Japhet d'Armenia)
Roman comique (1651-57, Romanzo comico)
Mazarinades (1649-52, Mazarinate)
Les boutades du Capitan Matamore (1647, Le battute del capitan Matamore).

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«segue da 1609»
1610
Italia
12 marzo, G. Galilei pubblica il Sidereus Nuncius, dove presenta le scoperte realizzate con il cannocchiale: la morfologia della Luna, simile a quella della Terra, la Via Lattea come ammasso di stelle, l'esistenza dei satelliti di Giove (scoperti fra il 7 e il 13 gennaio) e di stelle invisibili a occhio nudo. [Successivamente, egli scoprirà anche le macchie solari e le fasi di Venere.]
«segue 1611»

Uscita dei giornali

«segue da 1609»
1610,
Germania
Colonia, maggio, esce «Gedenckwürdige Zeitung» il terzo fra i più antichi giornali veri e propri.
Basilea, appare un foglio dello stesso tipo della "gazzetta" uscita ad Augusta nel 1609.
Inghilterra
Tra il 1590 e il1610 sono stati pubblicati circa 450 "libri di notizie" diversi [di oltre 250 di essi ci è giunta per lo meno una copia].
«segue 1615»

Compagnia Unita delle Indie Orientali
(Vereenigde Oost-Indische Compagnie)
[Olanda]

1610, le quote, dette azioni, hanno la caratteristica decennale della durata; le azioni sono nominative in connessione con la mancanza del concetto di responsabilità limitata dei soci.
[Questa non sarà ammessa fino al 1800 né da olandesi né da inglesi, mentre lo sarà nella Francia di J.-B. Colbert.]

 

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