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Il Viandante

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Papa
Gregorio XIII

(1572-85)

 

Francescani

«segue da 1577»
1581, giugno, altri tre frati accorrono in Nuovo Messico ma vengono martirizzati;
«segue 1582»

Gesuiti

«segue da 1580»
[generali:
. Everardo Mercuriano o Mercurián (1573-81);
. C. Acquaviva, (1581-1615)]
1581,
- Provincia Veneta: sorge il collegio di Ferrara;
con il nuovo generale si potenzia la compagnia:
13.000 membri in 550 fondazioni (residenze, fondazioni, case professe).
La Baviera diventa baluardo della lotta antiprotestante grazie all'opera di P. Canisio.
In Polonia hanno successo le missioni politico-religiose di A. Possevino.
C. Acquaviva vieta ai membri di insegnare la liceità del tirannicidio, sostenuta dal gesuita J. de Mariana e fonte di sospetti verso l'ordine stesso.
Inghilterra, i gesuiti Edmondo Campion e Alessandro Briant, e il sacerdote secolare Rodolfo Sherwin vengono mandati a morte con l'accusa di cospirazione e di ribellione contro la regina Elisabetta.
[vedi Domicilia]
«segue 1582»

Roberto Norman pubblica The New Attractive (Londra, 1581, 1585, 1596, 1614, e poi 1720) offrendo una visione nuova della causa del magnetismo.

ANNO 1581






1581
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1581
-

 




1581
Sacro Romano Impero
Rodolfo II
Albero genealogico

(Vienna 1552 - Praga 1612)
primogenito di Massimiliano II e di Maria d'Absburgo figlia di Carlo V;
1572-1608, re d'Ungheria;
1575-1611, re dei romani e di Boemia;
1576-1608, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1576-1612, imperatore del Sacro Romano Impero;



1581
-




1581
ducato di Sassonia
Augusto I
Albero genealogico

(Freiberg, Chemnitz 1526 - Dresda 1586)
figlio secondogenito di Enrico [il Pio] e di Caterina di Meclemburgo;
1548, sposa Anna, figlia di Cristiano III di Danimarca;
1553-86, principe elettore di Sassonia;
1580, per riunire i luterani in polemica tra loro, patrocina la pubblicazione della professione di fede detta "Formula di concordia";



1581
ducato di Prussia
Alberto II
Albero genealogico

(† 1618)
figlio di Alberto I e di ?;
1568-1618, duca di Prussia;
caduto in demenza, i suoi stati sono governati dal parente, l’elettore di Brandeburgo


1581
ducato di Württemberg




1581
ducato di Baviera
Guglielmo V
Albero genealogico

(† 1626)
figlio di Albrecht V [il Magnanimo] e di Anna d'Austria;
1579-97, duca di Baviera;


1581
Palatinato
Ludovico VI
Albero genealogico
(† 1583)
figlio di Federico III [il Pio] e di Maria di Brandeburgo-Ansbach;
1576-83, elettore del Palatinato-Simmern;
[abbraccia la confessione d’Ausburg e unisce al suo dominio l’Abbazia di Franckendal e la prevosteria di Seltz]








1581
Mainz [Magonza]








1581
REGNO di POLONIA
[nel 1569 è avvenuta l'unione di Lublino (unificazione della Polonia e della Lituania)]
István I Bathory
Albero genealogico

(† 1586)
figlio di Janos - Somlyó (si appoggia agli Absburgo);
?-1576, voivoda di Transilvania;
1575-86, re di Polonia; (Stefano I Báthory)



Cancelliere
J. Zamoyski
(1576 - ?)
1581
dalla dieta di Varsavia è stata sancita la convivenza pacifica fra le varie confessioni cristiane in territorio polacco.

- Galizia e Rutenia: ortodosse;
- Danzica, Torun e Elblag: luterane;
- Piccola Polonia e Lituania: calviniste;
oltre a gruppi di anabattisti e correnti antitrinitarie.






1581
IMPERO OTTOMANO
Murad III
Albero genealogico
(1546-1595)
figlio di Selim II e di Afife Nur-Banu (la veneziana Rachel o Cecilia Baffo);
1574-95, sultano;


Gran Visir
Sokollu Mehmet Pascià
(1566 - ?)
1581
-











1581
REGNO di FRANCIA
Enrico III
Albero genealogico
(1551 - 1589)
figlio di Enrico II e di Caterina de' Medici;
[ultimo dei Valois-Orléans]
1574-89, re di Francia;




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
Pomponne de Bellièvre 
(1574 - 1588)
Cancelliere-Guardasigilli
Philippe Hurault
conte di Cheverny
(1578 set - 31 ago 1588)
Segretari di stato agli Affari Esteri
Claude Pinard
signore di Comblisy e di Cramailles
(1570 13 set - 1588)
[ha lasciato un Trattato della caccia reale.]
-
Nicolas de Neufville
signore di Villeroy
(1567 28 ott - 1588) 
 
1581
-

 
1581
REGNO di NAVARRA
Enrico di Navarra
Albero genealogico

(Pau 1553 - Parigi 1610)
figlio di Antonio di Borbone re di Navarra e di Giovanna d'Albret regina di Navarra, fu da quest'ultima educato alla fede calvinista;
1572-1610, re di Navarra;
nel 1577, fuggito dalla corte dove era tenuto in condizioni di semiprigionia, torna alla sua fede e alla vita delle armi;



1589-1610, re di Francia (Enrico IV);

1581
-



1581
ducato di Lorena e di Bar
Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di François I e di Christine di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;
sotto la tutela della madre e dello zio;
1548-50, il breve scontro con l'Inghilterra si conclude con l'acquisto di Boulogne da parte della Francia;
nel 1557 è entrato nella maggiore età;

1581
-



1581
Olanda, Zelanda e Utrecht
Guglielmo I [il Taciturno]
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1533 - Delft 1584)
figlio di Guglielmo VIII di Nassau-Dillenburg;
1559-84, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
nominato statolder (governatore) da Filippo II;
nel 1564 ha allontanato il cardinale Granvelle cui era affidata l'organizzazione ecclesiastica dei Paesi Bassi;




governatore
[inviato da Filippo II]
Alessandro Farnese
duca di Parma
(1578 - ?)

1581
rivolta dei gueux: dall'unione di Gand sono sorte le due distinte Unioni di:
Arras
le province meridionali (Belgio) sottomesse a Filippo II.
– Utrecht
le province settentrionali (Olanda) contro ogni atto d'arbitrio di Filippo II e dei suoi rappresentanti;
sette province:
- Olanda
- Zelanda
- Utrecht
- Gheldria
- Overijsset
- Frisia
- Groninga
(unione di Utrecht) si separano completamente dalla Spagna e dalla casa d'Absburgo, e formano la Repubblica delle Province Unite, adottando come statuto [destinato a durare fino al 1795] il trattato del 1579.






1581
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Elisabetta I
Albero genealogico
(Greenwich 1533 - Richmond, Surrey 1603)
figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena;
1558-1603, regina d'Inghilterra;
dal 1559 è in vigore l' Uniformity Act;
nell'estate del 1579 il duca d'Alençon, erede al trono di Francia, si reca di persona in Inghilterra per corteggiarla;
1577-80, Francis Drake rinnova l'impresa compiuta da Magellano circumnavigando il globo (e saccheggiando al suo passaggio le coste occidentali dell'America spagnola);



1581
venuta a conoscenza di quanto accaduto in Scozia [l'arresto del reggente J. D. Morton] e ricevute informazioni su una nuova cospirazione organizzata dal papa in cui sono coinvolti Giacomo VI e Esmé d'Aubigny, invia ad Edimburgo l'ambasciatore Thomas Randolph, esigendo la liberazione immediata del reggente;
lord Walsingham, segretario di Stato d'Inghilterra ma anche capo dello spionaggio, suggerisce alla regina di ordinare l'assassinio di Esmé d'Aubigny conte di Lennox;



IRLANDA
-
-
-
-
1581
dal 1560 è in vigore l' Uniformity Act;

"operazione Munster": il sacerdote Nicholas Sanders, che ha continuato finora a lavorare clandestinamente come agente dell'Entità in Irlanda, muore;
Elisabetta I protesta presso l'ambasciatore di Spagna Mendoza accusando gli spagnoli e re Filippo II di aver compiuto un atto di ostilità, permettendo lo sbarco di sue truppe in un territorio sotto giurisdizione inglese; l'ambasciatore dichiara che il suo paese non ha alcuna responsabilità in quanto la spedizione era stata ideata e finanziata a Gregorio XIII;
il fallimento dell'operazone riporta l'attenzione del papa, della regina inglese e del re spagnolo sulla questione scozzese;
«segue 1586»

a

1581
REGNO di SCOZIA
Maria [Stuarda]
Albero genealogico

(Linlithgow, Edimburgo 1542 - Fotheringhay, Northamptonshire 1587)
figlia di Giacomo V e di Maria di Guisa;
1542-67, regina di Scozia;
sotto la reggenza della madre;
dal 1548 vive in Francia dove viene educata;
nel 1558 ha sposato il delfino Francesco (ora Francesco II);
nel 1560, dicembre, è morto il marito;
dal 1561 si trova in Scozia;
nel 1566 ha sposato il giovane lord Henry Stuart Darnley, cattolico e imparentato con le famiglie reali d'Inghilterra e di Scozia;
dal 1568 è mantenuta sotto vari pretesti in una prigionia appena mascherata in Inghilterra da Elisabetta I;
nel 1571 viene rinchiusa in una lugubre prigione nel castello di Sheffield;
dal 1572 (dopo la notte di san Bartolomeo) è diminuito ancora il numero dei suoi sostenitori;



Giacomo VI
Albero genealogico

(Edimburgo 1566 - Londra 1625)
figlio di lord Henry Stuart Darnley e di Maria [Stuarda];
1567-1625, re di Scozia;
incoronato a un anno, dopo la deposizione della madre, ha come reggenti vari nobili scozzesi protestanti e come precettore G. Buchanan;




1603-25, re d'Inghilterra (Giacomo I);



1581
Marzo
quattro uomini inviati dal segretario di Stato inglese lord Walsingham falliscono un attentato ai danni di Esmé d'Aubigny conte di Lennox;

Giugno
2
, per evitare di subire un altro attentato, Esmé d'Aubigny ordina l'esecuzione dell'ex reggente J.D. Morton che viene decapitato;
1603-25, re d'Inghilterra (Giacomo I);


a

1581
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico II
Albero genealogico
(Haderslev 1534 - Antvorskov 1588)
figlio di Cristiano III e di Dorotea di Sassonia-Lauenburg;
1559-88, re di Danimarca e di Norvegia;
1563-70, "guerra dei sette anni": la pace di Stettino sancisce lo status quo;




1581
tra i più floridi anni nella storia della Danimarca;.
NORVEGIA
1581
-
ISLANDA
1581
-

1581
REGNO di SVEZIA
Giovanni III Vasa
Albero genealogico
(Stegeborg 1537 - Stoccolma 1592)
figlio di Gustavo I e di Margherita Lauenhaupt;
1556-92, duca di Finlandia;
dal 1563 è tenuto in prigione dal fratello Erik XIV, re di Svezia;
1563-70, "guerra dei sette anni";
1568-92, re di Svezia;



1581
1572-83, guerra contro la Russia;








1581
REGNO di SPAGNA e REGNO di PORTOGALLO
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico
(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;


SPAGNA
1581
-


PORTOGALLO
1581
-






1581
ducato di SAVOIA
Carlo Emanuele I
Albero genealogico
(Rivoli 1562 - Savigliano 1630)
figlio di Emanuele Filiberto [Testa di Ferro] e di Margherita di Angoulême;
1580-1630, principe di Piemonte;
conte di Aosta, Maurienne e Nizza
;
duca di Savoia
;
1580-1630, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);




1588-1630, marchese di Saluzzo;

 
1581
-



1581
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Nicolò Doria
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1579 20 ott - 20 ott 1581, doge di Genova;


Gerolamo De Franchi Toso
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1581 21 ott - 21 ott 1583, doge di Genova;


1581
-


1581
ducato di Milano

dal 1535 il ducato,
come previsto dal congresso di Bologna,
è stato devoluto all'impero [in pratica agli Absburgo].



Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;



– vedi Spagna –

 

1581
-



1581
ducato di Mantova e di Monferrato
Guglielmo I
Albero genealogico
(1538 - 1587)
figlio di Federico II e di Margherita Paleologo, e fratello di Francesco III;
1550-87, duca di Mantova e marchese del Monferrato;
[dal 1561 è sposato con Eleonora von Habsburg.]
1574-87, 1° duca del Monferrato;



1581
-
a

1581
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Nicolò da Ponte

(Venezia 15 gen 1491 - Venezia 30 lug 1585)
figlio di Antonio e di Regina Spandolino, originaria di Costantinopoli;
1578-85, doge di Venezia; [87°]


- nunzio pontificio:
. Alberto Bolognetti (1578 10 set - 12 apr 1581)
. Lorenzo Campeggi (1581 6 mag 1581 - giu 1585)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1581




vengono poste delle limitazioni alla visita apostolica voluta da Gregorio XIII; inizialmente sono decisamente contrari sia il patriarca benedettino Giovanni Trevisan (che vi scorge una intromissione nei suoi diritti di ordinario) sia la Signoria che ne fa un caso di giurisdizione e anche di vergogna per aver tollerato per tanto tempo la decadenza del clero.
Alla fine il Senato accetta.
In seguito ad alcune decisioni poco prudenti del nunzio Alberto Bolognetti che perciò viene subito richiamato da Venezia, la visita viene affidata al vescovo di Verona Agostino Valier e al nuovo nunzio Lorenzo Campeggio ma viene limitata ai frati e al clero secolare.
Con l'occasione vengono processati e subiscono varie condanne 35 preti.
La visita apostolica viene però bloccata davanti ad alcune porte:
- dei monasteri femminili,
[. per ragioni socio-economiche: poiche le monache (tutte figlie di nobili) già entrano in monastero malvolentieri e se obbligate a maggior ristrettezze (clausura, osservanza regolare, ecc.) non entrerebbero più, con il rischio di mandare in rovina le famiglie per le forti somme (fino al 20.000 ducati) da sborsare per le ragazze che si sposano;
. per timore di un controllo dei redditi da parte dei visitatori e le possibili tasse che la Santa Sede potrebbe imporre ai monasteri;
. per ragioni di tipo politico-statale poiché la visita potrebbe mettere in luce errori e imperfezioni, cioè la decadenza e perfino la corruzione di alcuni monasteri, con la conseguenza non solo di offendere l'onore delle persone nobili delle famiglie di provenienza delle monache ma anche di provocare risse fra loro.]
- dei luoghi pii, cioè gli ospedali (dipendono dal senato), le "procuratie" (dipendono dai procuratori) e le "schole" o confraternite (dipendono dal Consiglio dei Dieci).
La Signoria intende inoltre evitare che benefici di parrocchie veneziane siano concessi a stranieri con la conseguente uscita di denaro dalla Repubblica e inoltre desidera che Venezia sia considerata dalla Santa Sede sullo stesso piano delle altri capitali europee, come Madrid, dove non si attuano visite apostoliche.
L'opposizione tende comunque a garantire una prassi tradizionale, il controllo del patriziato, ed effettivamente del governo, sulla chiesa veneziana, che comincia con l'elezione del patriarca da parte del senato e si estende fino a chiedergli spiegazioni del suo comportamento, a chidergli di revocare ordinazioni liturgico-pastorali e a cercare di impedire ricorsi a Roma in momenti di tensione.
La visita viene infine compiuta dal patriarca Giovanni Trevisan con «molta destrezza e piacevolezza».

Sembra imminente la costruzione di un palazzo del Sant'Uffizio, dotato di un proprio carcere, per una spesa complessiva di duemila ducati, ma un progetto del genere non sarà mai realizzato.

Settembre
5
, (oltre alle deposizioni del 30 giugno 1580 e 5 settembre 1581) difesa scritta di fra Clemente Valvassore, un suddito veneziano fattosi frate dopo aver servito la Repubblica in qualità di giudice in Terraferma; egli dichiara di possedere una quantità di studi classici di autori proscritti quali C.S. Curione, il Grynaeus, lo Hegendorff, F. Melantone, Pietro Ramo, Joannes Rivius e Joannes Sturm, che gli sono indispensabili, per i suoi studi.
[Nel 1580 è stato accusato da un confratello di eresia, anticlericalismno e disprezzo dei riti monastici, dando esca ad un lungo ed accanito processo d'Inquisizione.
Un monaco difende l'imputato, altri cinque corroborano gli argomenti del denunciante, mentre egli si vendica accusando il priore ed i confratelli di ignoranza, pigrizia, impostura e corruzione.
Dopo più di un anno di indagini, durante le quali è sottopsto anche alla tortura nell'intento di scoprire se ha dei complici, confessa di aver negato la presenza reale di Cristo nell'eucarestia, il sacramento dell'Estrema Unzione, nonché l'efficacia della confessione e delle preghiere per i morti. Ammette inoltre di aver chiamato il pontefice "Anticristo".
Nel condannarlo al carcere a vita, l'Inquisizione infligge tuttavia sanzioni pecuniarie al priore e al denunciante per i loro reati.]

Intanto la Sede Apostolica, conscia dell'alto livello della filologia biblica protestate, cerca dicontrbatterla incoraggiando gli studiosi cattolici.
[Ma fino alla Vulgata del 1592, chierici e laici continuano a servirsi delle edizioni del Bèze, di E. da Rotterdam, di Robert Estienne, di G. Ecolampadio, dell'Osiander come dei testi scientificamente migliori.]
Del resto, del migliaio di stranieri di religione protestante che vivono tra Venezia e Padova, circa duecento sono studenti dell'Ateneo patavino, soprattutto tedeschi, ma anche di altre nazionalità.
Da non sottovalutare che gli studenti stranieri apportano all'economia veneziana il non trascurabile contributo di circa 30.000 ducati l'anno.
Nella città dominante vivono e lavorano altri settecento tedeschi, dei quali circa duecento mercanti (compresi commessi e domestici), stanno nel Fondaco dei Tedeschi, mentre gli altri cinquecento soprattutto panettieri, sarti, orologiai, hanno le loro case un po'ì ovunque.
Liberi quindi i primi di leggere ed esprimersi liberamente almeno finché sono in Fondaco, costretti, gli altri, ad uniformarsi esteriormente alle pratiche cattoliche, potenziali artefici e clienti, tutti, del contrabbando.

Dicembre
poiché Domenico Basa e Antonio Lilio si sono dati da fare per accaparrarsi il mercato veneziano, ora il nunzio a Venezia Lorenzo Campeggi chiede loro, a nome del papa, anche il privilegio della Repubblica per il Martyrologium Romanum (che contiene anche il calendaro gregoriano riformato).
Sulle prime il governo rifiuta, sostenendo che la legge proibisce di far concessioni del genere ad editori forestieri, ma il nunzio obietta che ci sono state eccezioni alla regola.
Il doge si leva a ricordare che i privilegi che la Serenissima si è fatta strappare per breviari e messali riformati sono andati a detrimento delle tipografie cittadine.


[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983]



1581
ducato di Ferrara, Modena e Reggio
Alfonso II d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1533 - 1597)
figlio di Ercole II e di Renata di Francia;
1552-54, in contrasto col padre, fugge e combatte nelle Fiandre;
1557-58, combatte contro gli spagnoli in Italia;
1559-97, duca di Ferrara, Modena e Reggio;
nel 1560 ha allontanato da corte la madre, per le sue tendenze protestanti, che fa ritorno in Francia ritirandosi nel proprio feudo di Montargis;
nel 1567 è morta la prima moglie Lucrezia de' Medici;


 
1581
nonostante raccolga alla sua corte diversi letterati e artisti, tutti hanno con lui rapporti tempestosi [T. Tasso stesso viene relegato (1579-86) nell'Ospedale di Sant'Anna];


1581
Granducato di Toscana
Francesco I
Albero genealogico

(Firenze 1541 - 1587)
figlio di Cosimo I e di Eleonora di Toledo;
1564, comincia già ad assumere responsabilità di governo a fianco del padre, ma sarà più la vita fastosa di corte ad attirarlo più che gli impegni politici;
1574-87, granduca di Toscana;
un ruolo determinante hanno i suoi ministri G.B. Concini e Belisario Vinta grazie ai quali viene consolidato l'apparato burocratico del granducato, avviato da Cosimo I, una certa ripresa del commercio grazie specialmente all'ampliamento urbanistico di Livorno affidato all'architetto B. Buontalenti;

1581
-


1581
ducato di Urbino
Francesco Maria II della Rovere
Albero genealogico
(n. 1548 - Casteldurante, oggi Urbania, Urbino 1631)
figlio di Guidobaldo II e di Vittoria Farnese ;
1565-68, compie un soggiorno presso la corte spagnola;
1570, sposa Lucrezia d'Este che non gli darà figli;
1571, combatte eroicamente a Lepanto;
1574-1631, duca di Urbino;
scaccia i ministri del padre e sopprime molte tasse;
geloso della sua autonomia, non vuole nel suo ducato né l'inquisizione, né i gesuiti e protegge gli ebrei;
si separa da Lucrezia d'Este;





 
1581
-




1581
REGNO di NAPOLI e di SICILIA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;



– vedi sopra –


NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1581
-


SICILIA
Viceré
M. Colonna
(1577 - 1584)
1581
-




Alarçon y Mendoza, Juan Ruiz de (1581?-1639) drammaturgo messicano, il migliore dell'epoca coloniale
La verdad sospechosa
Examen de maridos
Las paredes oyen
.

Bachet, Claude Gaspard (1581 9 ott - 26 feb 1638) matematico francese, studioso dell'opera di Diofanto.
[Regola di Bachet per costruire un quadrato magico di ordine dispari.]

Buonmattei [o Buommattei], Benedetto o Ripieno (Firenze 1581-1648) letterato, sacerdote, accademico italiano; visse a Roma, a Padova e a Firenze;
1599, abbracciato lo stato ecclesiastico, può dedicarsi agli studi letterari, dopo aver fatto pratica mercantile in gioventù;
1605, membro dell'Accademia fiorentina;
1627, membro dell'Accademia della Crusca [Ripieno];
1632, viene istituita per lui la cattedra di lettore di lingua toscana a Pisa (trasferita nel 1637 a Firenze);
Divisione morale dell'Inferno di Dante (1638)
Divisione morale del Purgatorio di Dante (1640)
Della lingua toscana libri II (1643, la prima vera grammatica sistematica italiana, caratterizzata da ordine, chiarezza, completezza; dopo aver circolato manoscritta sin dal 1613, era stata pubblicata in parte nel 1623 e 1626; parti incompiute di un III libro restano manoscritte).

de Paul, Vincent o Vincenzo de' Paoli (Pouy, oggi Saint-Vincent-de-Paul 1581-Parigi 1660) ecclesiastico francese.
[santo (canonizzato nel 1737).].

Du Vergier de Hauranne, Jean – abate di Saint-Cyran (Bayonne 1581-Parigi 1643) ecclesiastico francese, educato dai gesuiti ad Agen e poi a Lovanio;
1606, diventa canonico di Bayonne;
1609-1616, ha un'assidua consuetudine di amicizia con Giansenio, suo condiscepolo;
Apologia per il vescovo di Poitiers (1615)
1618, canonico di Poitiers, diventa sacerdote;
1620, ottiene in commenda l'abbazia di Saint-Cyran; ha rapporti con Vincenzo de Paoli, con Mère Angèlique Arnauld e con P. de Bérulle;
Petrus Aurelius de hierarchia ecclesiastica (1631)
Teologia familiare
1633, diventa direttore spirituale di Port-Royal;
1638, accuse di "illuminismo" ed un intreccio di motivi politici portano al suo arresto; uscirà dalla prigione solo pochi mesi prima della morte;
Lettere cristiane e spirituali (1643  postume).

Hooft, Pieter Corneliszoon (Amsterdam 1581-L'Aia 1647) poeta, drammaturgo e prosatore neerlandese
Una delle cinque figure più importanti della letteratura olandese del Seicento assieme a Bredero, Vondel, Cats e C. Huygens)
Rijmbrief (Lettera in versi inviata da "Fiorenza" l'8 luglio 1600)
Achille e Polissena
Teseo e Arianna
Geeraerdt Van Velsen (1612-13)
Baeto (1617)
Granida (1615, primo dramma pastorale in Olanda)
Il vero matto (1616, ispirata all'Aulularia di Plauto)
Storie neerlandesi (1628 in poi, cronaca della rivolta dei Paesi Bassi contro la Spagna).

Ornano, Jean-Baptiste (Sisteron 1581 ca-Vincennes 1626) militare francese, figlio di Alphonse (1548-1610), iniziò giovanissimo una brillante carriera militare; maresciallo di Francia ebbe una posizione di rilievo a corte grazie al favore di Maria de' Medici e al matrimonio con la contessa di Montlaur; coinvolto in una vasta cospirazione, venne accusato, nonostante l'iniziale appoggio di Richelieu) di alto tradimento e imprigionato a Vincennes dove morì alla vigilia del processo.

Ruiz de Alarcón y Mendoza, Juan (Real de Minas de Taxco, Guerrero 1581-Madrid 1639) drammaturgo spagnolo di origine messicana; compiuti gli studi di diritto a Salamanca, esercitò l'avvocatura a Siviglia e a Città di Messico; per la sua deformità (era gobbo e storpio) fu oggetto di burle anche feroci da parte di poeti e letterati; forse da questo derivò il suo  intenso impegno morale, prossimo a sconfinare nel moralismo;
Las paredes oyen (1628, Le mura ascoltano)
La verdad sospechosa (1634, La verità sospetta, che Corneille avrà presente nello scrivere Il bugiardo)
El tejedor de Segovia (1633, Il tessitore di Segovia)
1633, ottiene a Madrid un incarico al consiglio delle Indie che gli permette di diventare ricco.

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«segue da 1580»
1581
Venezia, i due eredi di Michele Tramezzino [il Vecchio]:
. Michele Tramezzino [il Giovane] e
. Venturino di Roma, stipulano un contratto con:
. Luc'Antonio Giunti e
. Giovanni Varisco
per stampare una nuova edizione dei cinque volumi Delle historie del mondo di Giovanni Tarcagnota, Mambrino Roseo da Fabriano e Bartolomeo Dionigi da Fano, in una tiratura di 1.125 copie, escluse quelle deperite nel corso della stampa.
Come i precedenti editori dei primi quattro volumi, i Tramezzino hanno il privilegio di:
- Senato veneziano,
- Granduca di Toscana,
- papa Pio IV,
- re di Francia,
- Imperatore.
Del quinto volume, che continua la storia fino al 1579, possiedono anche il manoscritto, nonostante sia Giovanni Varisco ad ottenere il privilegio veneziano per quest'ultimo.
La spesa viene così sostenuta:
. Luc'Antonio Giunti, 3/8;
. Giovanni Varisco, 3/8;
. Michele Tramezzino [il Giovane], 1/8;
. Venturino, 1/8.
[Nel 1582, completata la stampa in cinque volumi, i soci si dividono in parti uguali le copie (ca 5500) dell'opera ma Luc'Antonio Giunti e Michele Tramezzino [il Giovane] litigano. L'arbitrato, effettuato come di conqueto da tre librai, riconosce Michele Tramezzino [il Giovane] in difetto della sua quota di 1/8 delle spese e gli ordina di pagare 240 ducati.
[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983]
L'editore Felice Valgrisi ha pubblicato, da solo, 26 libri (1583-91). Tra questi:
- Varii de naturalibus rebus libelli di Bernardino Telesio,
nonché brevi scritti aristotelici usciti postumi nel 1590 per due dei quali l'Indice del 1596 chiederà l'espurgazione.
«segue 1582».

Compagnia della Fede Cattolica
(o di San Paolo)

«segue da 1579»
1581, 17 ottobre, alle risorse del Monte di Pietà contribuisce anche il Comune con la cospicua somma di 200 scudi, tanto da portare la disponibilità a circa 2.000 scudi d'Italia;
25 febbraio, cominciano i prestiti, che vengono concessi ogni lunedì e durano un anno oppure sei mesi se i pegni sono deteriorabili;
i pegni non ritirati nel tempo previsto vanno all'incanto quattro volte all'anno, nei giorni stabiliti, e il denaro ricavato dalle vendite affluisce direttamente nella cassa dei prestiti.
I tempi sono duri se perfino Carlo Emanuekle di Savoia è costretto a vendere e a impegnare i gioielli di famiglia.
Rettori:
. Giovanni Antonio Sola, dottore in ambe leggi, senatore;
. Nicolino Bosso;
. Cristoforo Elia, giudice ordinario della città di Torino.
«segue 1630»

 

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