©

Il Viandante

in rete dal 1996


Se ti siamo stati utili effettua una

Nuova Ricerca

Papa
Alessandro VI

(1492-1503)

1493, con le bolle Inter coetera e Dudum siquidem fa da arbitro tra Spagna e Portogallo per la spartizione delle zone di influenza coloniale in America;
la bolla Inter caetera stabilisce una linea immaginaria NS, 100 leghe a O dalle isole del Capo Verde e delle Azzorre (già portoghesi), riservando alla Spagna la colonizzazione al di là di essa ("linea alessandrina"); poiché tali isole si trovano relativamente vicine alle coste portoghesi e africane, la linea di spartizione così stabilita attribuisce in pratica alla Spagna il diritto di colonizzazione su tutte le terre scoperte o da scoprire situate in quella metà del globo di cui C. Colombo ha recentemente dimostrato l'esistenza; 
ai portoghesi viene riservata l'esplorazione del Vecchio Mondo, dal continente africano all'estremo oriente asiatico.

Este, Ippolito I d' (1479-1520) cardinale.

ANNO 1493





1493
SACRO ROMANO IMPERO
Friedrich III
Albero genealogico
(Innsbruck 1415 - Linz 1493)
figlio di Ernst I [il Ferreo], duca di Stiria, e di Zimburga di Masovia [Piasti];
[appartiene al ramo leopoldino degli Asburgo.]
1424-93, duca di Stiria, Carinzia, Carniola e Tirolo (Federico V);
[succeduto al padre]
1440-93, re di Germania e dei romani (Federico IV);
alla morte del cugino Alberto II riceve dai principi elettori sia la corona sia la tutela di Ladislao [Postumo] erede di tutti i territori posseduti dal ramo albertino degli Asburgo nonché delle corone di Boemia e d'Ungheria;
nel 1438, con il concordato di Vienna, ottiene da papa Niccolò V una serie di concessioni e di rinunzie a favore della corona e dei principi tedeschi che gli valgono una notevole preponderanza sulla chiesa in Germania;
1452-93, imperatore del Sacro Romano Impero (Federico III);
riceve la corona imperiale a Roma dalle mani di Niccolò V;
dal 1453 arciduca d'Austria;
1457-93, duca d’Austria (Friedrich V);
nel 1457, alla morte di Ladislao [Postumo], rivendica a sé il diritto all'eredità di tutti i possessi territoriali della casata asburgica e, ottenutili dopo non poche lotte, unifica i domini acquistati, costituendo così il più esteso tra gli stati tedeschi:
Austria eretta in arciducato (1453), Stiria, Carinzia, Carniola, Tirolo;
nel 1458 non riesce a salvaguardare i suoi diritti sui regni di Boemia e d'Ungheria;
nel 1477 combina il matrimonio di suo figlio Massimiliano e Maria di Borgogna, figlia di Carlo [il Temerario], ponendo così le basi della futura potenza asburgica;
1493
Agosto
19
, muore; nell'ultimo decennio è vissuto sempre più appartato dalla politica.

Massimiliano I d'Absburgo
Albero genealogico
(Wiener Neustadt 1459 - Wels, Alta Austria 1519)
figlio di Friedrich III e di Leonor di Portogallo;
1477, 19 agosto, sposa Maria di Borgogna, figlia ed erede di Carlo [il Temerario] morto in battaglia all'inizio dell'anno; il possesso dei domini borgognoni gli viene però a lungo conteso dalla Francia contro la quale sostiene una lunga guerra;
1479, vittorioso a Guinegate;
1482, dopo la morte della moglie deve rassegnarsi a stipulare con Luigi XI un accordo in base al quale quest'ultimo entra in possesso dell'Artois e della Borgogna, mentre la Franca Contea viene promessa in dote a sua figlia Margarete, che avrebbe dovuto sposare il delfino; dell'eredità borgognona gli rimangono quindi solo i Paesi Bassi che resisteranno a lungo (1489) prima di riconoscere la sua sovranità;
1486-1519, re dei romani;
1489-1519, arciduca del Tirolo;
[grazie all'abdicazione dello zio Sigmund.]
nel 1490 sposa per procura Anna di Bretagna minacciando così di chiudere in una morsa il regno francese;
riesce ad espellere da Vienna Mattia Corvino;
nel 1491 Anna di Bretagna è però costretta a rinunciare a queste nozze e a sposare invece Carlo VIII, il quale rimanda a suo padre Margarete d'Absburgo;
1493-1519, arciduca d’Austria;
1493-1519, re di Germania;
1493
termina la contesa con la pace di Senlis che gli restituisce l'Artois e la Franca Contea, lasciando però Carlo VIII padrone della Borgonga e della Bretagna;




1508-19, imperatore del Sacro Romano Impero;

1493
-


1493
REGNO di BOEMIA e REGNO d'UNGHERIA
Ladislao II o VII - Jagellone III

(n. 1456 - Buda 1516)
figlio di Casimiro IV re di Polonia e di Elisabetta d’Absburgo;
1471-1516, re di Boemia (Ladislao II);
nel 1478, con la pace di Olmütz, conferma a Mattia Corvino il possesso delle terre conquistate a Giorgio Podebrad (Moravia, Slesia e Lusazia);
nel 1483, si scontra con l'opposizione hussita che crea tumulti a Praga;
1490-1516, re d'Ungheria (Ladislao VII);
[dopo la morte di Mattia Corvino.]

 



1493
i predecessori di Ladislao VII, da Sigismondo di Lussemburgo nei primi decenni del secolo a Mattia Corvino verso la fine dello stesso, hanno cercato di organizzare un baluardo sulla frontiera con la Bosnia, istituendo dei capisaldi militari che però non reggono alle incursioni ottomane.


CROAZIA [dal 1096 fino al sec. XIX fa parte della corona ungherese; dal 1102 al 1918 l'Ungheria segnerà in maniera decisiva la storia croata; nel XIII secolo si stacca la Slavonia che ottiene un bano e una dieta propri.
Dal 1390 al 1409 fa parte, assieme alla Bosnia, del Regno di Croazia e di Dalmazia; dal 1409 ritorna a far parte dell'Ungheria.]
1493
Novembe
9
, la nobiltà della Slavonia e della Croazia decide di tendere una trappola a ca 8.000 partecipanti all'ennesima scorreria ottomana, originari della Serbia e della Rumelia meridionale – per lo più di origine slava – che tornano dalla Stiria.
Le truppe croate, forte di circa 5.000 uomini tra cavalieri e fanti attendono i "turchi" sul campo di Krbava a sud-est di Zagabria per impegnarli in uno scontro frontale; prese in contropiede, esse conoscono tuttavia una gravissima sconfitta in cui perisce il fior fiore dell'antica nobiltà croata, lasciando nella memoria storica di tutto il popolo un tragico ricordo.
Le conseguenze della battaglia sono terribili: i territori della Lika e l'adiacente litorale adriatico rimangono praticamente privi di difesa, costringendo la popolazione a un esodo (fino alla Puglia, all'Austria e alla Slovacchia) che si protrarrà per decenni.
Nell'area – conquistata dagli ottomani e divisa in sangiaccati – si creano così le condizioni per l'insediamento dei "valacchi" di religione ortodossa, provenienti dall'interno della Serbia.

[La "piccola guerra" che gli ottomani condurranno nei due secoli successivi sulla linea Jajce-Sisak-Zagabria-Lubiana-Trieste, contemporaneamente alla "grande guerra" diretta verso Buda e Vienna:
- tarperà le ali allo sviluppo e alla maturazione del feudalesimo croato,
- impedirà il rafforzarsi delle autonomie cittadine,
- approfondirà la divisione del paese tra una sfera d'influenza veneziana, relativamente al sicuro dai turchi, e una magiara sottoposta alla loro incessante pressione.]

[Joze Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni - Storia di tre nazioni, Universale Paperbacks, Il Mulino, Bologna 1995]
BOSNIA [Dal 1390 al 1409 fa parte, assieme alla Croazia, del Regno di Croazia e di Dalmazia; dal 1409 ritorna a far parte dell'Ungheria]
1493
-

1493
REGNO di POLONIA
Giovanni Alberto
Albero genealogico

(† 1501)
figlio di Casimiro IV Jagellone e di Elisabetta d’Absburgo;
1492-1501, re di Polonia;





1493
-

1493
Albero genealogico

(Ansbach 1455 - Schloss Arneburg 1499)
figlio di Albrecht III [Achille] e di Margherita di Baden;
1486-99, elettore di Brandeburgo;

1492
Federico III [il Saggio]
Albero genealogico

(Torgau 1463 - castello di Lochau, Annaburg 1525)
figlio di Ernesto duca elettore di Sassonia (linea ernestina) e di Elisabetta di Baviera;
1486-1525, duca elettore di Sassonia;





Alberto IV [il Coraggioso]
Albero genealogico

(Grimma, Lipsia 1443 - Emden, Bassa Sassonia 1500)
figlio di Friedrich II [il Pacifico] e di Margherita d’Austria;
è l'iniziatore del ramo albertino della casa di Wettin;
1464-85, duca di Sassonia;
[regge il ducato con il fratello maggiore Ernesto.]
nel 1474, generale tra i più abili del tempo, appoggia la politica imperiale lottando contro Carlo [il Temerario];
1485-1500, margravio di Meissen (Alberto II)
1485-1500, duca elettore di Sassonia;
dopo la spartizione di Lipsia;
nel 1487, appoggia la politica imperiale lottando contro Mattia Corvino;
1489-94, governatore dei Paesi Bassi;




1492
ducato di Baviera
Georg di Wittelsbach [il Ricco]
Albero genealogico

(Landshut 1455 - Ingolstadt 1503)
figlio di Ludwig IX [il Ricco] e di Amalia di Sassonia;
1479-1503, duca di Baviera in Landshut e Ingolstadt;




Albrecht IV [il Saggio]
Albero genealogico

(Munich 1447 - Munich 1508)
figlio di Albrecht III [il Pio] e di Anna von Braunschweig-Grubenhagen;
1467-1508, duca di Baviera-Monaco;
[con il fratello Sigmund e poi da solo, cercando invano di estendere i confini fino a Ratisbona.]



1504-08, duca di Baviera-Ingolstadt u.Landshut;
1505-08, duca di Baviera;
[dopo aver riunito i domini]








1493
IMPERO OTTOMANO
Bayezid II [il Giusto o il Pio]

(1447-1512)
figlio di Mehmet II;
1481-1512, sultano;
[pur sospettato di parricidio, mediante l'appoggio dei giannizzeri e di una potente fazione di alti funzionari, supera l'opposizione del fratello Cem.]
nel 1482 il fratello Cem, suo oppositore, fugge a Rodi;
nel 1483 riprende, con esito alterno, la politica espansionistica del suo predecessore; perfeziona la conquista dell'Erzegovina; proibisce la riproduzione meccanica di qualsiasi testo arabo e turco cso il Corano;
nel 1484 combatte contro croati, ungheresi e polacchi, alternando vittorie e insuccessi, guerre e tregue;
1488-91, combatte senza successo contro i Mamelucchi di Egitto e Siria per il controllo della Cilicia; la guerra si conclude con delle perdite territoriali, sancite con la pace del maggio 1491;
nel 1492 autorizza gli ebrei espulsi dalla Spagna a stabilirsi in Turchia (ca 300.000 persone);





1493
-




1493
RUSSIA
Ivan III [il Grande]
Albero genealogico
(Mosca 1440 - 1505)
figlio di Basilio II [il Cieco] ;
1449, già co-reggente del padre;
1462-1505, gran principe di Mosca;
continua con esito favorevole la politica di unione delle terre russe già iniziata dai suoi predecessori, superando l'ostilità della Lituania e dell'Orda d'Oro;
nel 1474 conclude con Mengli-Ghiray, khan della Crimea, un'alleanza contro l'Orda d'Oro e si volge contro la repubblica di Novgorod [ormai in stato di debolezza cronica, divisa al suo interno tra il partito dell'oligarchia commerciale e aristocratica che si appoggia allo stato polacco-lituano e il popolo che si appoggia alla Russia];
nel 1478 prende possesso di Novgorod incorporandone i territori nello stato moscovita;
nel 1480 respinge un attacco di Ahmat khan dell'Orda d'Oro [sarà definitivamente liquidata da Mengli-Ghiray nel 1502];
nel 1483 riesce ad annettere Rjazan;
nel 1485 riesce ad annettere Tver;
nel 1487 riesce ad annettere Kazan;
1492 (72?), sposa in seconde nozze Sofia, figlia di Tommaso Paleologo e nipote di Costantino XI, ultimo imperatore di Costantinopoli; questa unione è voluta sia dalla chiesa romana che intende recuperare la Russia ortodossa sulle linee del concilio fiorentino del 1492 sia da Ivan che entra così di diritto fra le più ragguardevoli dinastie europee facendo maturare la dottrina della "terza Roma" che vede in Mosca l'erede di Bisanzio; si crea uno stato assolutista;

 
-
1493
-


1493
Moldavia
Stefano III [il Grande]
(n. 1433 ca - m.1504)
figlio del principe Bogdan II della stirpe dei Musat;
1451, dopo la morte del padre, ucciso dal fratello Pietro III Aron, intraprende con quest'ultimo una lunga guerra;
1457-1504, voivoda di Moldavia;
grazie anche all'appoggio di Vlad III di Valacchia;
nel 1467, con la battaglia di Baia, ferma l'attacco degli ungheresi;
nel 1469, con la battaglia di Lipnik, ferma l'attacco dei tatari;
nel 1475, con la battaglia di Racova, ferma l'attacco dei turchi; allarga il proprio dominio a spese dell'Ungheria e della Valacchia;
nel 1484 perde gli importanti centri commerciali di Kilija e Akkerman;
nel 1489 è costretto, anche per la persistente incapacità degli stati cristiani di opporsi congiuntamente all'espansione degli ottomani, a riconoscersi tributario di Costantinopoli;




 
-
1493
1493-99, è in guerra con Giovanni Alberto di Polonia;



1493
REGNO di FRANCIA
Carlo VIII
Albero genealogico
(Amboise 1470 - 1498)
figlio di Luigi XI e di Carlotta di Savoia;
[ultimo sovrano della dinastia dei Valois.]
1483-98, re di Francia;
[1483-91 - reggente la sorella Anna di Borbone-Beaujeu.]
nel 1491 prese in mano le redini del governo, pone l'assedio a Rennes costringendo alla fine Anna di Bretagna [sposata per procura con Massimiliano di Absburgo nel 1490] a concedergli la sua mano portandogli in dote l'importante provincia;
nel 1492 il suo grande sogno è la rivendicazione del regno di Napoli che gli deriva dalla casa d'Angiò; a questo progetto egli non esita a sacrificare parte dei territori faticosamente annessi da Luigi XI; con l'esborso di una forte somma di denaro (trattato di Etaples) si garantisce prima di tutto la neutralità inglese;




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
-
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1493
continua nel suo progetto di rivendicazione del regno di Napoli; risolve la controversia ancora aperta con Massimiliano d'Austria restituendo l'Artois, la Franca Contea e lo Charolais (trattato di Senlis);
restituisce a Ferdinando d'Aragona la Cerdagna e il Rossiglione (trattato di Barcellona);



1493
ducato d’Angiò
Renato II
Albero genealogico

(n. 1451 - Fains, Barrois 1508)
figlio di Federico (Ferri) di Lorena conte di Vaudémont e di Iolanda d'Angiò (figlia di Renato I [il Buono]);
1473-1508, duca di Lorena;
ereditato il ducato dal cugino Niccolò d'Angiò, con il trattato di Nancy deve cedere a Carlo [il Temerario] duca di Borgogna le più importanti piazzeforti del paese;
nel 1475 è costretto a rifugiarsi a Lione dove prende il comando di truppe svizzere;
nel 1476 sconfigge Carlo [il Temerario] a Grandson e a Morat;
nel 1477 uccide Carlo [il Temerario] nell'assedio di Nancy;
1480-1508, duca di Bar;
succeduto a Renato I [il Buono], è attratto dalle vicende italiane;
nel 1483 combatte a fianco di Venezia durante la guerra di Ferrara, senza nascondere le sue ambizioni sul regno dell'Italia meridionale su cui vanta i diritti della sua famiglia materna;
nel 1485 impone alla Lorena la legge salica, vietando la separazione del ducato di Bar; non avendo avuto figli dalla moglie Giovanna d'Harcourt, la ripudia per Filippa di Gheldria che gli dà un successore, Antonio;
allo scoppio della "congura dei baroni" nell'Italia meridionale contro Ferdinando I d'Aragona, nonostante le insistenze di papa Innocenzo VIII e le precedenti promesse, non interviene dedicandosi invece al miglioramento del proprio stato e del suo assetto politico;





1493
-



1493
ducato di Savoia
Carlo II Giovanni Amedeo
Albero genealogico
(Torino 1490 - Moncalieri 1496)
figlio di Carlo I [il Guerriero] e di Bianca del Monferrato;
[succeduto al padre a 9 mesi]
1490-96, principe di Piemonte;
1490-96, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1490-96, duca di Savoia;
1490-96, marchese di Saluzzo;
1490-96, re di Cipro e Gerusalemme [titolare];








 
-
1493
-

 



1493
REGNO d'INGHILTERRA
Enrico VII Tudor
Albero genealogico

(castello di Pembroke 1457 - Richmond, Londra 1509)
1485, vissuto finora in esilio, è legato alla casa dei Lancaster da un doppio vincolo di parentela in quanto figlio di:
- Edmondo Tudor, conte di Richmond, figlio di Owen Tudor (secondo marito di Caterina di Valois, vedova del re Enrico V) e quindi fratellastro di Enrico VI, e di
- Margherita di Beaufort discendente da Giovanni di Gand, duca di Lancaster.
1455-85, guerra delle due rose;
1485-1509, re d'Inghilterra;
[dopo essersi fatto proclamare re sul campo di battaglia di Bosworth, nel Leicestershire.]
nel 1486 sposa Elisabetta di York, figlia di Edward IV, ed imprigiona Edward conte di Warwick (nipote di Edward IV e unico erede maschio degli York);
nei primi anni di regno il suo potere viene insidiato dai complotti organizzati dal partito yorkista, capeggiato da Margherita di Borgogna (sorella di Edward IV di York);
nel 1487 gli viene opposto Lambert Simnel che, spacciandosi per il conte di Warwick (in realtà prigioniero nella Torre), viene proclamato re dai yorkisti irlandesi e sbarca in Inghilterra alla testa di un esercito; sconfitto dalle truppe reali e smascherato, Simnel finisce a corte come sguattero;




1493
dal 1492 un altro sedicente erede della casa di York, Perkin Warbeck, complica la scena politica inglese, appoggiato da Francia e Scozia;

a

1493
REGNO di SCOZIA
James IV
Albero genealogico

(1473 - Flodden Field, Northumberland 1513)
figlio di James III Stuart e di Margarethe di Danimarca;
1488-1513, re di Scozia;
fattosi proclamare re dai nobili dopo averne capeggiato la rivolta contro il padre, promuove lo sviluppo economico del paese mantenendo buoni rapporti con Enrico VII Tudor;

1493
-


a

1493
REGNO di DANIMARCA, REGNO di NORVEGIA e REGNO di SVEZIA
Johan I
Albero genealogico
(Aalborg 1455 - Aalborg 1513)
figlio di Christian I e di Dorotea di Brandeburgo;
nel 1478 sposa la p.ssa Christine di Sassonia;
1481-1513, re di Danimarca e di Norvegia;
1483-1501, re di Svezia (Johan II);
duca di Schleswig-Holstein

1493
-



1493
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni II [il Principe Perfetto]
Albero genealogico
(Lisbona 1455 - Alvôr 1495)
figlio di Alfonso V [l'Africano] e di Isabella di Braganza;
1471, prende parte alla spedizione paterna in Marocco dove è nominato governatore;
1481-95, re di Portogallo;
salito al trono limita i privilegi della nobiltà e dirige mirabilmente le esplorazioni oceaniche dell'Africa, perfezionando un tipo di nave ritenuto da tutti ideale per tali viaggi: la caravella con vela latina;




1493
-


1493
REGNO di NAVARRA e REGNO di ARAGONA
Ferdinando II [il Cattolico]
Albero genealogico

(Sos, Aragona 1452 - Madrigalejo, Estremadura 1516)
figlio di Giovanni II d'Aragona e della sua seconda moglie Giovanna Enriquez;
1469, Valladolid 19 ottobre, sposa Isabella, sorellastra di Enrico IV di Castiglia;
1474, alla morte di Enrico IV, la figlia Giovanna [la Beltraneja], sposa Alfonso V re del Portogallo;
ne segue una lunga e dura lotta di successione tra le due pretendenti e i rispettivi mariti;
1479-1516, re d'Aragona e di Sicilia;
dopo la conclusione di una lunga e dura lotta per la successione;
con la morte di Giovanni II d'Aragona inizia il regno congiunto dei due sovrani: ciascuno figura come principe consorte nel regno dell'altro, e sul piano costituzionale la Castiglia e l'Aragona rimangono due stati separati, ma tra Ferdinando e Isabella regna una piena intesa;
1481-92, lunga guerra rivolta tutta al regno di Granada l'ultimo caposaldo arabo nella penisola iberica;
nel 1492, con la conquista di Granada, decreta l'espulsione di tutti gli ebrei dalla Spagna;
scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo;





1503-16, re di Napoli (Ferdinando III);
1512-16, re di Spagna (Ferdinando V);





1493
dal 1478 opera il Sant'Uffizio (Inquisizione spagnola);
utilizza ora il potenziale militare e finanziario della Castiglia per riprendere in grande stile la tradizionale politica aragonese di espansione verso i Pirenei e il Mediterraneo; ottiene intanto la restituzione del Rossiglione e della Cerdagna dal re di Francia Carlo VIII in cambio dell'assenso spagnolo alla sua spedizione contro Napoli; ma poi si adopera per costituire contro di lui una lega con l'imperatore e con gli stati italiani e invia un esercito nel mezzogiorno d'Italia per espellerne i francesi;




1493
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Isabella I [la Cattolica]
Albero genealogico

(Madrigal de las Altas Torres, Ávila 1451 - Medina del Campo, Valladolid 1504)
figlia di secondo letto di Giovanni II di Castiglia e di Isabella di Portogallo;
1469, 19 ottobre, liberata dal castello di Madrigal dove Enrico la teneva in una velata prigionia, può sposare Ferdinando d'Aragona, re di Sicilia ed erede della corona aragonese: questo matrimonio, atto di volontà della principessa, non è certo gradito ad Enrico IV né negli ambienti diplomatici portoghesi, inglesi e francesi;
a questo punto molti dei grandi di Castiglia, temendo un rafforzamento che alla corona castigliana sarebbe pervenuto dall'unione con quella aragonese il giorno in cui Ferdinando avesse ereditato l'Aragona, oppongono alle sue ragoni quelle di Giovanna la Beltraneja, figlia presunta di Enrico IV;
1474-1504, regina di Castiglia;
dopo la morte del fratello, anche se la lotta per il riconoscimento dei diritti ereditari continua;
nel 1475 la la battaglia di Toro fra portoghesi e castigliani ha esito incerto;
nel 1476, alla morte del gran maestro dell'ordine cavalleresco di Santiago, pretende che questa carica venga assegnata al marito;
nel 1479 viene sottoscritto il trattato di Alcoçobes (o Alcáçovas) con i portoghesi, in base al quale Giovanna [la Beltraneja] e suo marito Alfonso di Portogallo rinunciano all'eredità castigliana;
nel 1481 si assiste ad importanti sconvolgimenti legislativi;
nel 1487 pretende ancora che la carica di gran maestro dell'Ordine cavalleresco di Calatrava sia assegnato al marito;


1493
-




1493
Monferrato
Bonifacio III Paleologo
Albero genealogico
(n. 1424 ca - m. 1494)
figlio del marchese Giangiacomo Paleologo e di Giovanna di Savoia;
1450, premuto dalle mire dei Savoia e da quelle dei duchi di Milano riconsegna Alessandria, ricevuta dal fratello Guglielmo VIII, a Francesco Sforza;
1483-94, marchese di Monferrato;
nel 1485 sposa, in seconde nozze, Maria, figlia di Stefano Brankovic, ex despota di Serbia;










 
1493
-


1493
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
[IV dedizione alla Signoria Sforzesca]
(1488 13 set - 26 ott 1499)
Governatore
Agostino Adorno
(1488 13 set - 26 ott 1499)

1493
-



1493
ducato di Milano
Gian Galeazzo Sforza
Albero genealogico
(Abbiategrasso 1469 - Pavia 1494)
figlio di Galeazzo Maria e di Bona di Savoia;
1476-94, duca di Milano;
sotto la reggenza della madre, assistita dal segretario ducale Cicco Simonetta e appoggiata dal partito guelfo;
nel 1479 Bona di Savoia cede e chiama a Milano il cognato;
dal 1480 reggenza e governo effettivo passano nella mani dello zio Ludovico [il Moro ]; nei mesi successivi Bona di Savoia viene estromessa definitivamente e confinata ad Abbiategrasso;
nel 1484 pur avendo ormai raggiunto la maggior età e promesso sposo di Isabella d'Aragona, figlia del re di Napoli, reggenza e governo effettivo rimangono nella mani dello zio Ludovico [il Moro ];
nel 1489 sposa Isabella d'Aragona, nipote di Ferdinando I re di Napoli il quale sta disperatamente cercando di scongiurare l'intervento francese in Italia;
mentre sposato vive, privo di potere, praticamente confinato a Pavia, reggenza e governo effettivo rimangono nella mani dello zio Ludovico [il Moro ];


Ludovico Sforza [il Moro]
Albero genealogico
(Vigevano 1452 - Loches, Turenna 1508)
figlio quartogenito di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti;
nel 1476 cerca con gli altri fratelli Sforza Maria, Ascanio e Ottaviano di contrastare la successione del nipote Gian Galeazzo Maria;
nel 1477 un suo colpo di mano tentato assieme ai fratelli viene sventato ed i congiurati, banditi dalla città, vengono confinati in diverse città italiane;
da Pisa egli continua la sua azione per scalzare l'autorità di Bona di Savoia e di Cicco Simonetta, contando anche sull'appoggio di Alfonso d'Aragona (figlio del re di Napoli Ferdinando I) e di Roberto di Sanseverino;
nel 1478 verso la fine dell'anno si porta con i fratelli in Liguria, con l'intenzione di puntare su Milano;
nel 1479, nonostante un nuovo bando per ribellione e nonostante la morte di Sforza Maria, assieme agli altri fratelli prende Tortona; Bona di Savoia cede e lo chiama a Milano;
1479-1500, duca di Bari;
dal 1481 è l'incontrastato signore di Milano;
1482-84, combatte contro Venezia la guerra di Ferrara;
1485-86, porta un valido aiuto a Ferdinando I nel corso della "guerra dei baroni";
nel 1487 ristabilisce il dominio milanese su Genova (ribellatasi dal 1477);
nel 1488 interviene nella difesa della nipote Caterina Riario Sforza sostenendo i suoi diritti su Forlì;
nel 1491 sposa Beatrice d'Este stabilendosi nel fastoso castello di Milano;
nel 1492 nel suo fastoso castello di Milano è ormai [dopo la morte di Lorenzo [il Magnifico]] la persona politica più importante d'Italia, amico di tutti i sovrani europei e con l'appoggio incondizionato di papa Alessandro VI, asceso al pontificato grazie alle manovre del cardinale Ascanio Sforza; le difficoltà nascono se mai nei rapporti con Ferdinando I d'Aragona e suo figlio Alfonso i quali premono perché vengano rispettati i diritti del duca legittimo, ormai maggiorenne, e di sua moglie Isabella d'Aragona; egli allora si avvicina a Carlo VIII di Francia cui fornisce appoggio per la spedizione che questi sta preparando contro il regno di Napoli;
1493
mentre Ferdinando I d'Aragona e suo figlio Alfonso premono perché vengano rispettati i diritti del duca legittimo, ormai maggiorenne, e di sua moglie Isabella d'Aragona, egli fornisce appoggio a Carlo VIII di Francia che sta scendendo in Italia contro il regno di Napoli sulla scorta degli antichi diritti angioini;



1494-1500, duca di Milano;






 
1493
-


1493
Mantova
Francesco II Gonzaga
Albero genealogico
(n. 1466 - m. 1519)
figlio di Federico I e di Margherita di Baviera;
1484-1519, marchese di Mantova;
succeduto al padre, si avvicina alla Serenissima pur cercando di mantenere il buon vicinato con Milano;
nel 1490 sposa Isabella d'Este; il matrimonio porta ad un intreccio degli interessi, niente affatto coincidenti, dei Gonzaga e degli Estensi, che sottopone a molte oscillazioni la sua politica;

1493
-

1493
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Agostino Barbarigo
Albero genealogico
(Venezia, 1419 – Venezia, 20 set 1501)
figlio di Francesco e di Cassandra Morosini; ha tre fratelli (di cui uno doge, Marco, suo predecessore);
1486-1501, doge di Venezia; [74°]



- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1493
viene conclusa un confederazione tra Alessandro VI, la Repubblica e il duca di Milano avente come scopo ufficiale la preservazione della quiete in Italia; per dar maggior credibilità all'unione è deciso che nel caso i veneziani siano molestati dai turchi, il pontefice dovrà consegnare loro il fratello di Bajazet, detto Gemme, il quale, scacciato dall'impero e rifugiatosi a Rodi, era stato dagli abitanti spedito in Francia per non attirarsi contro le armi degli infedeli e, passato poi in potere del papa; i turchi corrispondevano alla Santa Sede annualmente 400 libbre d'oro perché non venisse lasciato in libertà bensì trattenuto gelosamente dal papa, come pegno; uno strumento molto utile a provocare eventuali discordie tra le milizie ed i popoli;
in realtà ogni alleato tenta di stabilire sulle rovine degli altri la propria grandezza;



1493
Firenze
Piero de' Medici
Albero genealogico
(Firenze 1472 - Garigliano 1503)
figlio di Lorenzo [il Magnifico] e di Clarice Orsini;
1492-94, signore di Firenze;
a 20 anni eredita dal padre la guida della Repubblica fiorentina e l'imminente fallimento del Banco; non intendendosi di affari, affida la gestione del Banco al prozio Giovanni Tornabuoni e si dedica alla politica, proprio nel momento in cui Ludovico [il Moro] spezza l'equilibrio tra gli stati italiani costruito da Lorenzo e per impadronirsi del potere a Milano chiama in Italia Carlo VIII di Francia che ha messo gli occhi sul Regno di Napoli rivendicando la successione di casa d'Angiò; 
 
1493
-

1493
ducato di Urbino
Guidobaldo I
Albero genealogico
(Urbino 1472 - Fossombrone 1508)
figlio di Federico da Montefeltro e di Battista Sforza;
1482-1508, duca di Urbino;
[sotto la tutela del conte Ottaviano Ubaldini e la raffinata educazione dell'umanista Ludovico Odasio;]
1486-89, iniziata giovanissimo, come tradizione di famiglia, la carriera delle armi combatte nella Marca, in Romagna e in Umbria contro feudatari e città ribellatesi a Innocenzo VIII;
nel 1489 sposa Elisabetta Gonzaga che non gli darà dei figli;
 
1493
-


1493
REGNO di NAPOLI e REGNO di SICILIA
Ferdinando I o Ferrante
Albero genealogico

(1431 ca - Napoli 1494)
figlio naturale di Alfonso V [il Magnanimo];
1443-58, duca di Calabria;
[titolo spettante tradizionalmente agli eredi al trono di Napoli.]
nel 1445 sposa Isabella di Chiaramonte;
1454, con la pace di Lodi egli intende mantenere per la penisola lo status quo consacrato;
1458-94, re di Napoli;
succeduto in base alle disposizioni testamentarie del padre, l'ascesa al trono gli viene contestata da più parti:
- da papa Callisto III, signore feudale del regno di Napoli che si rifiuta di riconoscere i diritti di un bastardo;
- da molti baroni favorevoli ad appoggiare le pretese angioine al trono napoletano;
alla morte di Callisto III viene invece riconosciuto dal successore Pio II, cui sta a cuore la pacificazione dei cristiani per poter rilanciare la crociata contro gli ottomani;
il riconoscimento avviene però previa cessione della città di Benevento e corresponsione puntuale del censo che il regno deve alla curia;
non cessa invece l'opposizione dei nobili filoangioini, appoggiati da Genova, che invitano nel napoletano Giovanni d'Angiò perché vi faccia valere i suoi diritti, e al suo fianco si schierano due codottieri illustri, Iacopo Piccinino e Sigismondo Malatesta;
l'intervento di Francesco Sforza al fianco di Ferdinando, l'appoggio di Pio II, l'aiuto apportato dal principe albanese Giorgio Scanderberg salvano il trono aragonese;
nel 1465 cessa ogni resistenza baronale e angioina;
sua figlia Leonora va in sposa a Ercole I d'Este, duca di Ferrara, mentre una sua figlia naturale sposa Leonardo della Rovere, nipote di Sisto IV;
nel 1467 sottoscrive insieme con Milano, Firenze e il papa una lega difensiva che lo assicura contro Venezia;
nel 1478 l'alleanza con Sisto IV e gli interessi espansionistici verso la Toscana meridionale lo fanno coinvolgere nel complotto contro i Medici e nella guerra che ne segue; nello stesso tempo, temendo il prepotere in Milano del ministro Cicco Simonetta, gli fa appoggiare il colpo di stato di Ludovico [il Moro];
nel 1480 la diplomazia tempestiva di Lorenzo [il Magnifico] lo induce a imporre al papa la pace con Firenze;
nuova lega tra Milano, Firenze e Napoli;
nel 1489, per le sue crudeltà e il mancato ossequio a certe clausole economiche dei trattati del 1486, viene dal papa dichiarato decaduto dal trono;
nel 1492 un nuovo intervento diplomatico di Lorenzo [il Magnifico] salva la situazione quando il pontefice parla di investire del regno di Napoli il re di Francia Carlo VIII;





Alfonso II
Albero genealogico

(Napoli 1448 - Mazzara, Messina 1495)
figlio di Ferdinando e di Isabella di Chiaromonte;
1458-94, duca di Calabria;
nel 1465, riprendendo la politica di riavvicinamento ai duchi di Milano, sposa Ippolita Maria figlia di Francesco Sforza;
1478-79, nella guerra che segue alla congiura dei Pazzi, viene inviato come gonfaloniere a combattere contro Firenze;
1480-81, si distingue contro i turchi che hanno occupato Otranto;
1482-84, si distingue nella guerra di Ferrara;
nel 1485 concede in moglie la figlia Isabella al duca Gian Galeazzo Sforza;
nel 1486, in occasione della congiura dei baroni, sostenuta da Innocenzo VIII, riesce a superare vittoriosamente la crisi costringendo il papa alla pace e dominando i nobili;



1494-95, re di Napoli;




1493
-

 

« congiura dei baroni »

[Elisabetta Scarton, La congiura dei baroni del 1485-87 e la sorte dei ribelli. www.academia.edu
Periodo considerato: 1484-1495.]

a





Fugger, Anton (1493-1560) membro della famiglia di banchieri tedeschi;
[Nipote di Jacob II [il Ricco] (1459-1525) e da questi designato come erede. Albero genealogico]

Giovannini, Agnolo o Agnolo Firenzuola (Firenze 1493-Prato 1543) scrittore italiano;
Asino d'oro di Apuleio (1523, rielaborazione in chiave autobiografica)
Ragionamenti (1523-25, raccolta di 10 novelle, lette allo stesso Clemente VII che le lodò moltissimo)
Discacciamento de le nuove lettere inutilmente aggiunte su la lingua toscana (1524, in polemica con G.G. Trissino)
Epistola in lode delle donne (in risposta a C. Tolomei)
Celso, dialogo delle bellezze delle donne
La Trinuzia
I Lucidi
La prima veste dei discorsi degli animali
(1540 ca, libero rifac. di una versione spagnola del Pancatandra)
Quasi tutte le sue opere furono stampate postume: 1548-1550.

Hohenheim, Philipp Teophrast Bombast von o Paracelso (Einsiedeln, Zurigo 1493-Salisburgo 1541) medico e scienziato svizzero.

Ibrahim Pascià (Parga 1493-Costantinopoli 1536) gran visir ottomano, figlio di un contadino albanese, fu preso come schiavo, educato a Costantinopoli alla religione musulmana e arruolato fra i giannizzeri;
1523, è nominato da Solimano [il Magnifico], di cui è amico, gran visir;
1524, riceve in moglie una delle sue sorelle;
1526, prende parte alla battaglia di Mohács; 
1934, partecipa alle successive campagne in Ungheria e contro la Persia;
venne fato strangolare dallo stesso Solimano >[il Magnifico], per motivi rimasti ancora oscuri.

Monardés, Nicolas Bautista (Siviglia 1493-1588) medico spagnolo, il primo a diffondere in Europa le conoscenze sui medicamenti naturali provenienti dall'America
Storia medicinale delle cose che si traggono dalle nostre Indie occidentali (1574, sei traduzioni e numerose edizioni; in particolare la natura e gli effetti sull'organismo del tabacco, della coca e della gialappa).

Montmorency, Anne de (Chantilly 1493-Parigi 1567) militare francese;
[Ebbe il nome dalla madrina Anna di Bretagna, moglie di Luigi d'Orléans, il futuro Luigi XII.]
1522, maresciallo e pari di Francia, dopo aver combattutto alla Bicocca, respinge dalla Provenza il conestabile di Borbone;
1525, a Pavia cade prigioniero di Carlo X insieme a Francesco I;
1526, viene liberato e, per ottenere il rilascio del re, deve accettare il gravoso trattato di Madrid; spinge però subito dopo Francesco I a cercare la rivincita (lega di Cognac); all'indomani del sacco di Roma tuttavia, con la precipitosa richiesta di trattative di pace, favorisce la defezione di Andrea Doria;
1529, dopo la pace di Cambrai, mentre consolida le sue fortune (è tra l'altro governatore della Linguadoca, gran maestro della casa reale, conestabile) ereditando dal padre Montmorency, Beaumont-sur-Oise, Compiègne, Chantilly, non sa far valere la sua nuova politica di pace verso la Spagna;
1535, avversato da Anna d'Etampes, dall'ammiraglio Chabot e dai Guisa, deve lasciare la corte;
1536, dopo lo scoppio delle ostilità è però nominato luogotenente generale del re e sconfigge gli spagnoli a Narbonne;
1537, rioccupa quasi l'intero Piemonte; il ritorno alla pace è tuttavia seguito da un grave smacco diplomatico;
1540, Carlo V cede il milanese (promesso al figlio di Francesco I) a suo figlio Filippo e ciò pone Anne in disgrazia presso il suo re; si ritira a Chantilly;
1551, dal suo rifugio lo trae solo l'avvento di Enrico II che lo nomina duca; anche ora non riesce a difendere la pace dai suoi nemici di corte, i Guisa;
1557, agosto, viene battuto e fatto prigioniero a San Quintino;
1559, è incaricato dei negoziati conclusisi con la pace di Cateau-Cambrésis; sotto Francesco II i Guisa, che dominano a corte, lo costringono ad allontanarsi;
1560, all'avvento di Carlo IX si riconcilia con i Guisa per combattere la politica tollerante tentata da Caterina de' Medici verso i protestanti, ciò spiega la strana alleanza dell'aprile successivo;
1561, si forma il "triumvirato cattolico" con  il duca Francesco di Guisa e il maresciallo di Saint-André; dei tre egli sarà il solo a sopravvivere alla guerra contro gli ugonotti; 
1563, rappresenta il partito cattolico nelle trattative che portano all'editto di Amboise; alla ripresa della guerra civile rimane ferito a Saint Denis e muore due giorni dopo.

Petersson, Olof o Olaus Petri (Örebro 1493-Stoccolma 1552) riformatore svedese, seguace di M. Lutero, condannato a morte e poi graziato
Utili istruzioni (rielaborazione del Libretto di preghiere di M. Lutero, primo libro protestante apparso in Svezia)
Traduzione della Bibbia (1541, in svedese, assieme al fratello Lars Petersson (1499-1573) o Laurentius Petri; la direzione fu di Laurentius Andreae), 
La messa svedese (1531)
Cronaca di Svezia (dopo il 1530, sul medioevo svedese)
Tobiae comedia (primo esempio di teatro biblico in svedese).

Sfondrati, Francesco (Cremona, 26 ottobre 1493 – Cremona, 31 luglio 1550) ecclesiastico italiano;
[Figlio di Giovanni Battista Sfrondati, patrizio di Cremona, e di sua moglie Margherita Homodeo.]
studia latino e greco a Pavia dove si laurea in giurisprudenza;
è in seguito professore alle università di Padova, Pavia, Bologna, Roma e Torino;
durante la sua permanenza a Torino diviene consigliere privato del duca Carlo III di Savoia e diviene senatore in città; gli interessi della sua famiglia, ad ogni modo, lo tengono legato in particolar modo al Ducato di Milano;
1527-28, podestà di Pavia;
1530, consigliere di Francesco II Sforza e senatore a Milano;
con il passaggio del ducato agli imperiali, diviene consigliere privato dell'imperatore Carlo V ;
1534, da Carlo V ottiene il titolo di conte del Sacro Romano Impero;
è poi ambasciatore presso il duca di Savoia;
1537, 23 ottobre, l'imperatore gli concede il titolo di conte della Riviera di Lecco; è quindi governatore di Siena;
si sposa con Anna Visconti, rampolla della nobile ex famiglia ducale del milanese, da cui ha sette figli;
[Uno di loro, Niccolò, diverrà papa con il nome di Gregorio XIV.]
1538, 20 novembre, muore la moglie ed egli decide di abbracciare la carriera ecclesiastica;
viene subito nominato protonotario apostolico partecipante e referendario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica di Grazia e Giustizia;
1543, 12 ottobre, viene eletto vescovo di Sarno e poco dopo è nunzio straordinario presso Ferdinando, re dei Romani, e presso i principi tedeschi per promuovere la pace tra il Sacro Romano Impero e la Francia che avrebbe rappresentato una sicurezza per l'Europa intera e per la celebrazione di un concilio generale;
1544, 27 ottobre, per i valenti servizi prestati, viene promosso arcivescovo di Amalfi e nominato nunzio alla dieta di Spira ove incontra l'omperatore portandogli le felicitazioni del pontefice nel raggiungimento della tanto sperata pace con Francesco I re di Francia;
19 dicembre, è creato cardinale da papa Paolo III;
1545, 2 marzo, il papa gli ocncede il titolo di Santi Nereo e Achilleo;
è nominato membro dell'Inquisizione romana;
1547 -giugno 1548, è ancora in Germania per svolgere missioni diplomatiche presso l'imperatore, con l'intento di negoziare i rapporti tra impero e l'Inghilterra dopo la morte di Enrico VIII;
23 marzo, viene trasferito alla diocesi di Capaccio;
10 ottobre, opta per il titolo di Sant'Anastasia;
1549, 9 novembre, passa alla sede di Cremona;
1549-50, partecipa al conclave che elegge Giulio III;
1550, 31 luglio, muore a Cremona.

Tasso, Bernardo (Venezia 1493-Ostiglia, Mantova 1569) poeta italiano, nacque da nobile famiglia bergamasca ;
[Padre di Torquato.]
Rime (1531-60)
1532, diventa segretario di Ferrante Sanseverino, principe di Salerno; costretto poi all'esilio, è a Venezia, Ferrara, Roma e in altre città;
Amadigi (composto  1543-1557, pubblicato nel 1560)
Odi (1560)
1563, è a Mantova presso i Gonzaga da cui ottiene vari incarichi diplomatici;
Parafrasi di Piramo e Tisbe di Ovidio
Ero e Leandro (poemetto mitologico)
Floridante (interrotto al canto XIX)
[Delle lettere di M. Bernardo Tasso, vol. III, Comino, Padova 1751  contenente le Famigliari, per la maggior parte ora per la prima volta stampate, e alcune di Torquato suo figliuolo pur esse finora inedite ] .

Torna su

Fugger Albero genealogico

La fortuna dei Fugger dipende dal controllo esercitato sul commercio europeo dell'argento (per pagare gli eserciti e burocrazie) e del rame (per le nuove armi da fuoco) la cui domanda è fortissima da parte dei sovrani.
In questo settore esercitano un monopolio grazie alla diretta gestione delle miniere di rame e d'argento del Tirolo e dell'Ungheria ottenute dai rispettivi sovrani in pegno dei grossi prestiti loro elargiti [non è ancora chiaro dove avessero trovato i capitali a suo tempo prestati].
Grazie agli enormi capitali accumulati sono presenti con filiali aperte in tutta Europa, da Francoforte a Breslavia, da Venezia a Napoli, da Anversa a Lisbona. 
Gli investimenti fondiari meritano una considerazione a parte in quanto vengono sì incrementati ma non hanno alcuna funzione di stimolo sullo sviluppo capitalistico dell'azienda tanto che si è potuto parlare di un'impermeabilità tra il loro dominio fondiario e la loro attività mercantile e finanziaria. 
«segue 1590»

lanzichenecchi
Landsknecht = servo di paese

1493, Massimiliano I d'Austria organizza queste milizie mercenarie tedesche dopo che i contrasti con le città svizzere gli hanno precluso ogni possibilità di servirsi delle loro agguerrite fanterie;
reclutati soprattutto nei paesi della Renania e della Germania settentrionale, sono armati di morione, corsaletto, alabarda e spada; inizialmente male addestrati, rimangono per lungo tempo inferiori agli svizzeri da cui sono anche ripetutamente battuti durante la guerra sveva;
solo nella battaglia di Ravenna (1512) e in quella di Pavia (1525) essi mostrano di aver raggiunto un elevato grado di preparazione tecnica; 
al loro nome è legato il tragico sacco di Roma del 1527; contemporaneamente alla diffusione dell'artiglieria, e assieme alla fanteria svizzera, essi esprimono le trasformazioni profonde subite dalla tecnica militare all'inizio dell'età moderna e il tramonto dell'ormai superata cavalleria feudale: la loro disposizione in quadrati compatti con gli alabardieri ai lati permette di aprire facilmente dei varchi nella cavalleria nemica; 
dopo un periodo di decadenza scompaiono definitivamente alla fine del sec. XVII.

Stampa

«segue da 1492»
1493, Cettigne, Hieromonachos Makarios stampa un Oktoib (1493), in serbo con caratteri cirillici, il primo libro stampato all'est dell'Adriatico.
Spagna:
Barcellona, Johann Rosenbach pubblica il romanzo Cárcel de amor di Diego de San Pedro;
Francia
Lione, il "fondeur de lettres" Nicolas Wolf di Brunswick rifornisce di caratteri gli stampatori locali prima di mettere su bottega per proprio conto;.
Germania
Sia a Francoforte che a Lipsia i caratteri hanno il nome generico di "olandesi" (holländische Schriften) in riconoscimento forse dei risultati indiscutibilmente superiori raggiunti dal disegno di carattere olandese, a cominciare da:
. Hendrik van Delft [Hendrik de Lettersnider].
«segue 1494»

Nuova Ricerca