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Papa
Innocenzo VIII

(1484-1492)

Cappuccini

membri dell'ordine mendicante, sorto alla fine del quattrocento, come ramo dei francescani, accanto ai conventuali e agli osservanti (oggi frati minori), fondato dal marchigiano Matteo da Bascio († 1552).
Povertŕ totale e predicazione itinerante.
«segue 1528»

ANNO 1490





1490
SACRO ROMANO IMPERO
Friedrich III
Albero genealogico
(Innsbruck 1415 - Linz 1493)
figlio di Ernst I [il Ferreo], duca di Stiria, e di Zimburga di Masovia [Piasti];
[appartiene al ramo leopoldino degli Asburgo.]
1424-93, duca di Stiria, Carinzia, Carniola e Tirolo (Federico V);
[succeduto al padre]
1440-93, re di Germania e dei romani (Federico IV);
alla morte del cugino Alberto II riceve dai principi elettori sia la corona sia la tutela di Ladislao [Postumo] erede di tutti i territori posseduti dal ramo albertino degli Asburgo nonché delle corone di Boemia e d'Ungheria;
nel 1438, con il concordato di Vienna, ottiene da papa Niccolò V una serie di concessioni e di rinunzie a favore della corona e dei principi tedeschi che gli valgono una notevole preponderanza sulla chiesa in Germania;
1452-93, imperatore del Sacro Romano Impero (Federico III);
riceve la corona imperiale a Roma dalle mani di Niccolò V;
dal 1453 arciduca d'Austria;
1457-93, duca d’Austria (Friedrich V);
nel 1457, alla morte di Ladislao [Postumo], rivendica a sé il diritto all'eredità di tutti i possessi territoriali della casata asburgica e, ottenutili dopo non poche lotte, unifica i domini acquistati, costituendo così il più esteso tra gli stati tedeschi:
Austria eretta in arciducato (1453), Stiria, Carinzia, Carniola, Tirolo;
nel 1458 non riesce a salvaguardare i suoi diritti sui regni di Boemia e d'Ungheria;
nel 1477 combina il matrimonio di suo figlio Massimiliano e Maria di Borgogna, figlia di Carlo [il Temerario], ponendo così le basi della futura potenza asburgica;

Massimiliano I d'Absburgo
Albero genealogico
(Wiener Neustadt 1459 - Wels, Alta Austria 1519)
figlio di Friedrich III e di Leonor di Portogallo;
1477, 19 agosto, sposa Maria di Borgogna, figlia ed erede di Carlo [il Temerario] morto in battaglia all'inizio dell'anno; il possesso dei domini borgognoni gli viene però a lungo conteso dalla Francia contro la quale sostiene una lunga guerra;
1479, vittorioso a Guinegate;
1482, dopo la morte della moglie deve rassegnarsi a stipulare con Luigi XI un accordo in base al quale quest'ultimo entra in possesso dell'Artois e della Borgogna, mentre la Franca Contea viene promessa in dote a sua figlia Margarete, che avrebbe dovuto sposare il delfino; dell'eredità borgognona gli rimangono quindi solo i Paesi Bassi che resisteranno a lungo (1489) prima di riconoscere la sua sovranità;
1486-1519, re dei romani;
1489-1519, arciduca del Tirolo;
[grazie all'abdicazione dello zio Sigmund.]
1490
sposa per procura Anna di Bretagna minacciando così di chiudere in una morsa il regno francese;
riesce ad espellere da Vienna Mattia Corvino;




1493-1519, arciduca d’Austria;
1493-1519, re di Germania;
1508-19, imperatore del Sacro Romano Impero;

1490
-
Schwaz, sull'Inn, [stemma: ferro e mazzapicchio].
Qui, in mezzo a questo centro di mercato, si trova un edificio simile a un castello dove hanno sede la direzone tecnica e l'amministrazione di tutte le imprese minerarie tirolesi dei Fugger.
Vi abitano anche i loro agenti minerari e i loro "commessi".
Il luogo è dominato da Falkenstein, dove si trovano le miniere d'argento e di rame più redditizie dell'epoca.
Vi lavorano già 7400 minatori (più tardi saliranno a più di 10.000).
L'estrazione dà una media annua di 52.000 marchi-peso di «argento bruno» e di 21.000 tonnellate di rame. Dapprima la si pratica con un sistema di gallerie.



1490
REGNO di BOEMIA
Ladislao II o VII - Jagellone III

(n. 1456 - Buda 1516)
figlio di Casimiro IV re di Polonia e di Elisabetta d’Absburgo;
1471-1516, re di Boemia (Ladislao II);
nel 1478, con la pace di Olmütz, conferma a Mattia Corvino il possesso delle terre conquistate a Giorgio Podebrad (Moravia, Slesia e Lusazia);
nel 1483, si scontra con l'opposizione hussita che crea tumulti a Praga;
1490-1516, re d'Ungheria (Ladislao VII);
dopo la morte di Mattia Corvino;
con l'unione di Boemia, Ungheria e Polonia sotto la famiglia degli Jagelloni si crea un saldo organismo capace di contrastare la potenza ottomana ma invece la sua debolezza, schiacciato com'è da gravi difficoltà finanziarie e dall'anarchia politica dei suoi stati, permette all'oligarchia nobiliare di esercitare gran parte del potere politico che si traduce nella oppressione dei contadini con nuovi tributi e nuove corvées;

 



1490
-

Il conte ungherese Hans Thurzo di Bethlehemfalva, cittadino e consigliere di Cracovia, possiede favolosi tesori nelle miniere dei Carpazi. Si dice che per poter lavorare convenientemente i metalli grezzi si sia finto pazzo riuscendo così a spiare in Venezia il segreto del «separare, fondere, raffreddare, estrarre per via di fusione».
Questo leggendario esperto dell'industria mineraria ha inventato una "pompa idraulica" azionata meccanicamente con cui si può senza difficoltà allontanare l'acqua dai pozzi sommersi. La sua fama di grande tecnico ha varcato le frontiere dell'Ungheria.
Egli svolge la sua attività anche nelle miniere tedesche. Così nelle miniere di piombo di Gosla è riuscito con un nuovo procedimento a separare direttamente il rame dai minerali di piombo cupriferi, invece di fonderlo in modo irrazionale insieme col minerale di piombo.
I fastosi Jagelloni, che hanno imparato dagli Absburgo quanto sia importante possedere miniere per servirsene come garanzia per ottenere prestiti, appoggiano il progetto di rimettere in efficienza gli scavi ungheresi che sono rimasti in abbandono.
Le "sette città ungheresi di Neusohl e dintorni che eserciscono miniere" concludono perciò con Hans Thurzo e con la sua maestranza di cittadini di Cracovia un contratto per il prosciugamento delle loro gallerie e pozzi. I cittadini di Cracovia dichiarano di essere disposti ad eseguire il lavoro se si dà loro una paga settimanale fissa, ma pretendono nello stesso tempo il diritto di trattenere per sé un sesto del metallo estratto e di poter eseguire scavi anche nei pozzi prosciugati.
Così Hans Thurzo diviene in breve imprenditore ed ha interessenze nelle miniere. Ma per estrarre con perizia e sfruttare metodicamente la ricchezza mineraria, i suoi mezzi non sono sufficienti. Gli occorre un capitalista che sia pronto ad osare per guadagnare di più.
Ci sarebbe Jacob II Fugger ma fintantoché in Ungheria regna il principe magiaro Mattia Corvino e l'Ungheria è in lotta con l'impero, non si può pensare ad una sua compartecipazione…

1490
REGNO d'UNGHERIA
Mattia Corvino

(Kolozssvár 1440 - Vienna 1490)
figlio di János Hunyadi;
1458-90, re d'Ungheria;
proclamato grazie alle vaste aderenze e alle ricchezze della sua casata;
nel 1464 attacca il regno di Boemia;
nel 1465, grazie al matrimonio con Beatrice d'Aragona figlia di Ferdinando di Napoli, i contatti con la cultura italiana si fanno più assidui; alla sua corte si costitusce una ricca biblioteca umanistica (Corviniana);
nel 1478, con la pace di Olmütz, Ladislao II Jagellone gli conferma il possesso delle terre conquistate a Giorgio Podebrad (Moravia, Slesia e Lusazia);
1485-86, occupa parte dell'Austria e la stessa Vienna;
occupata Vienna, pone la sua candidatura al trono imperiale, ma la dieta dei principi elettori gli preferisce Massimiliano d'Asburgo;
1490
lascia un figlio naturale, Giovanni Corvino Hunyadi, che però viene privato del diritto di successione;
alla sua morte il trono ungherese passa infatti a Ladislao VII Jagellone.
[La sua biblioteca viene dispersa: forse la più preziosa collezione di manoscritti e legature rinascimentali.]

 



1490
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1490
REGNO di POLONIA
Casimiro IV
Albero genealogico

(Cracovia 1424 - Grodno 1492)
figlio di Ladislao II Jagellone e di Edvige d’Angiò;
1440-92, granduca di Lituania (Casimiro II);
eletto dalla nobiltà locale, con la sua nomina rende il paese indipendente di fatto dalla corona polacca;
1445-92, re di Polonia;
1456-66, lunga guerra contro i cavalieri teutonici che, con la pace di Torun, sono costretti a restituire la Pomerania e a rendergli omaggio feudale;
nel 1470 combatte contro Mattia Corvino che contende a suo figlio Ladislao (il futuro Ladislao II) il trono di Boemia;




1490
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1490
Albero genealogico

(Ansbach 1455 - Schloss Arneburg 1499)
figlio di Albrecht III [Achille] e di Margherita di Baden;
1486-99, elettore di Brandeburgo;

1490
Federico III [il Saggio]
Albero genealogico

(Torgau 1463 - castello di Lochau, Annaburg 1525)
figlio di Ernesto duca elettore di Sassonia (linea ernestina) e di Elisabetta di Baviera;
1486-1525, duca elettore di Sassonia;





Alberto IV [il Coraggioso]
Albero genealogico

(Grimma, Lipsia 1443 - Emden, Bassa Sassonia 1500)
figlio di Friedrich II [il Pacifico] e di Margherita d’Austria;
è l'iniziatore del ramo albertino della casa di Wettin;
1464-85, duca di Sassonia;
[regge il ducato con il fratello maggiore Ernesto.]
nel 1474, generale tra i più abili del tempo, appoggia la politica imperiale lottando contro Carlo [il Temerario];
1485-1500, margravio di Meissen (Alberto II)
1485-1500, duca elettore di Sassonia;
dopo la spartizione di Lipsia;
nel 1487, appoggia la politica imperiale lottando contro Mattia Corvino;
1489-94, governatore dei Paesi Bassi;




1490
ducato di Baviera
Georg di Wittelsbach [il Ricco]
Albero genealogico

(Landshut 1455 - Ingolstadt 1503)
figlio di Ludwig IX [il Ricco] e di Amalia di Sassonia;
1479-1503, duca di Baviera in Landshut e Ingolstadt;




Albrecht IV [il Saggio]
Albero genealogico

(Munich 1447 - Munich 1508)
figlio di Albrecht III [il Pio] e di Anna von Braunschweig-Grubenhagen;
1467-1508, duca di Baviera-Monaco;
[con il fratello Sigmund e poi da solo, cercando invano di estendere i confini fino a Ratisbona.]



1504-08, duca di Baviera-Ingolstadt u.Landshut;
1505-08, duca di Baviera;
[dopo aver riunito i domini]








1490
IMPERO OTTOMANO
Bayezid II [il Giusto o il Pio]

(1447-1512)
figlio di Mehmet II;
1481-1512, sultano;
[pur sospettato di parricidio, mediante l'appoggio dei giannizzeri e di una potente fazione di alti funzionari, supera l'opposizione del fratello Cem.]
nel 1482 il fratello Cem, suo oppositore, fugge a Rodi;
nel 1483 riprende, con esito alterno, la politica espansionistica del suo predecessore; perfeziona la conquista dell'Erzegovina; proibisce la riproduzione meccanica di qualsiasi testo arabo e turco cso il Corano;
nel 1484 combatte contro croati, ungheresi e polacchi, alternando vittorie e insuccessi, guerre e tregue;





1490
1488-91, combatte senza successo contro i Mamelucchi di Egitto e Siria per il controllo della Cilicia;




1490
RUSSIA
Ivan III [il Grande]
Albero genealogico
(Mosca 1440 - 1505)
figlio di Basilio II [il Cieco] ;
1449, già co-reggente del padre;
1462-1505, gran principe di Mosca;
continua con esito favorevole la politica di unione delle terre russe già iniziata dai suoi predecessori, superando l'ostilità della Lituania e dell'Orda d'Oro;
nel 1474 conclude con Mengli-Ghiray, khan della Crimea, un'alleanza contro l'Orda d'Oro e si volge contro la repubblica di Novgorod [ormai in stato di debolezza cronica, divisa al suo interno tra il partito dell'oligarchia commerciale e aristocratica che si appoggia allo stato polacco-lituano e il popolo che si appoggia alla Russia];
nel 1478 prende possesso di Novgorod incorporandone i territori nello stato moscovita;
nel 1480 respinge un attacco di Ahmat khan dell'Orda d'Oro [sarà definitivamente liquidata da Mengli-Ghiray nel 1502];
nel 1483 riesce ad annettere Rjazan;
nel 1485 riesce ad annettere Tver;
nel 1487 riesce ad annettere Kazan;

 
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1490
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1490
Moldavia
Stefano III [il Grande]
(n. 1433 ca - m.1504)
figlio del principe Bogdan II della stirpe dei Musat;
1451, dopo la morte del padre, ucciso dal fratello Pietro III Aron, intraprende con quest'ultimo una lunga guerra;
1457-1504, voivoda di Moldavia;
grazie anche all'appoggio di Vlad III di Valacchia;
nel 1467, con la battaglia di Baia, ferma l'attacco degli ungheresi;
nel 1469, con la battaglia di Lipnik, ferma l'attacco dei tatari;
nel 1475, con la battaglia di Racova, ferma l'attacco dei turchi; allarga il proprio dominio a spese dell'Ungheria e della Valacchia;
nel 1484 perde gli importanti centri commerciali di Kilija e Akkerman;
nel 1489 è costretto, anche per la persistente incapacità degli stati cristiani di opporsi congiuntamente all'espansione degli ottomani, a riconoscersi tributario di Costantinopoli;



 
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1490
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1490
REGNO di FRANCIA
Carlo VIII
Albero genealogico
(Amboise 1470 - 1498)
figlio di Luigi XI e di Carlotta di Savoia;
[ultimo sovrano della dinastia dei Valois.]
1483-98, re di Francia;
[1483-91 - reggente la sorella Anna di Borbone-Beaujeu.]




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
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Cancelliere-Guardasigilli
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Segretario di stato agli Affari Esteri
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1490
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1490
ducato d’Angiò
Renato II
Albero genealogico

(n. 1451 - Fains, Barrois 1508)
figlio di Federico (Ferri) di Lorena conte di Vaudémont e di Iolanda d'Angiò (figlia di Renato I [il Buono]);
1473-1508, duca di Lorena;
ereditato il ducato dal cugino Niccolò d'Angiò, con il trattato di Nancy deve cedere a Carlo [il Temerario] duca di Borgogna le più importanti piazzeforti del paese;
nel 1475 è costretto a rifugiarsi a Lione dove prende il comando di truppe svizzere;
nel 1476 sconfigge Carlo [il Temerario] a Grandson e a Morat;
nel 1477 uccide Carlo [il Temerario] nell'assedio di Nancy;
1480-1508, duca di Bar;
succeduto a Renato I [il Buono], è attratto dalle vicende italiane;
nel 1483 combatte a fianco di Venezia durante la guerra di Ferrara, senza nascondere le sue ambizioni sul regno dell'Italia meridionale su cui vanta i diritti della sua famiglia materna;
nel 1485 impone alla Lorena la legge salica, vietando la separazione del ducato di Bar; non avendo avuto figli dalla moglie Giovanna d'Harcourt, la ripudia per Filippa di Gheldria che gli dà un successore, Antonio;
allo scoppio della "congura dei baroni" nell'Italia meridionale contro Ferdinando I d'Aragona, nonostante le insistenze di papa Innocenzo VIII e le precedenti promesse, non interviene dedicandosi invece al miglioramento del proprio stato e del suo assetto politico;





1490
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1490
ducato di Savoia
Carlo I [il Guerriero]
Albero genealogico
(Carignano 1468 - Pinerolo 1490)
figlio di Amedeo IX [il Beato] e di Yolande di Valois;
1482-90, principe di Piemonte;
1482-90, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1482-90, duca di Savoia;
nel 1485 sposa Bianca del Monferrato;
1487-90, marchese di Saluzzo;
re di Cipro e Gerusalemme (titolare)
[erede dei regni in seguito alla donazione della zia Carlotta di Lusignano († 1487)]
1490
Marzo
13
, muore.





Carlo II Giovanni Amedeo
Albero genealogico
(Torino 1490 - Moncalieri 1496)
figlio di Carlo I [il Guerriero] e di Bianca del Monferrato;
[succeduto al padre a 9 mesi]
1490-96, principe di Piemonte;
1490-96, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1490-96, duca di Savoia;
1490-96, marchese di Saluzzo;
1490-96, re di Cipro e Gerusalemme [titolare];








 
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1490
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1490
REGNO d'INGHILTERRA
Enrico VII Tudor
Albero genealogico

(castello di Pembroke 1457 - Richmond, Londra 1509)
1485, vissuto finora in esilio, è legato alla casa dei Lancaster da un doppio vincolo di parentela in quanto figlio di:
- Edmondo Tudor, conte di Richmond, figlio di Owen Tudor (secondo marito di Caterina di Valois, vedova del re Enrico V) e quindi fratellastro di Enrico VI, e di
- Margherita di Beaufort discendente da Giovanni di Gand, duca di Lancaster.
1455-85, guerra delle due rose;
1485-1509, re d'Inghilterra;
[dopo essersi fatto proclamare re sul campo di battaglia di Bosworth, nel Leicestershire.]
nel 1486 sposa Elisabetta di York, figlia di Edward IV, ed imprigiona Edward conte di Warwick (nipote di Edward IV e unico erede maschio degli York);
nei primi anni di regno il suo potere viene insidiato dai complotti organizzati dal partito yorkista, capeggiato da Margherita di Borgogna (sorella di Edward IV di York);
nel 1487 gli viene opposto Lambert Simnel che, spacciandosi per il conte di Warwick (in realtà prigioniero nella Torre), viene proclamato re dai yorkisti irlandesi e sbarca in Inghilterra alla testa di un esercito; sconfitto dalle truppe reali e smascherato, Simnel finisce a corte come sguattero;




1490
-

a

1490
REGNO di SCOZIA
James IV
Albero genealogico

(1473 - Flodden Field, Northumberland 1513)
figlio di James III Stuart e di Margarethe di Danimarca;
1488-1513, re di Scozia;
fattosi proclamare re dai nobili dopo averne capeggiato la rivolta contro il padre, promuove lo sviluppo economico del paese mantenendo buoni rapporti con Enrico VII Tudor;

1490
-


a

1490
REGNO di DANIMARCA, REGNO di NORVEGIA e REGNO di SVEZIA
Johan I
Albero genealogico
(Aalborg 1455 - Aalborg 1513)
figlio di Christian I e di Dorotea di Brandeburgo;
nel 1478 sposa la p.ssa Christine di Sassonia;
1481-1513, re di Danimarca e di Norvegia;
1483-1501, re di Svezia (Johan II);
duca di Schleswig-Holstein

1490
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1490
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni II [il Principe Perfetto]
Albero genealogico
(Lisbona 1455 - Alvôr 1495)
figlio di Alfonso V [l'Africano] e di Isabella di Braganza;
1471, prende parte alla spedizione paterna in Marocco dove è nominato governatore;
1481-95, re di Portogallo;
salito al trono limita i privilegi della nobiltà e dirige mirabilmente le esplorazioni oceaniche dell'Africa, perfezionando un tipo di nave ritenuto da tutti ideale per tali viaggi: la caravella con vela latina;




1490
Pedro de Covilham, inviato dal re, raggiunge il regno cristiano d'Abissinia da dove il negus Eskender non gli permette più di ripartire; i rapporti tra i due regni cristiani saranno ripresi nei primi decenni del 1500 da Emanuele I [il Grande];


1490
REGNO di NAVARRA e REGNO di ARAGONA
Ferdinando II [il Cattolico]
Albero genealogico

(Sos, Aragona 1452 - Madrigalejo, Estremadura 1516)
figlio di Giovanni II d'Aragona e della sua seconda moglie Giovanna Enriquez;
1469, Valladolid 19 ottobre, sposa Isabella, sorellastra di Enrico IV di Castiglia;
1474, alla morte di Enrico IV, la figlia Giovanna [la Beltraneja], sposa Alfonso V re del Portogallo;
ne segue una lunga e dura lotta di successione tra le due pretendenti e i rispettivi mariti;
1479-1516, re d'Aragona e di Sicilia;
dopo la conclusione di una lunga e dura lotta per la successione;
con la morte di Giovanni II d'Aragona inizia il regno congiunto dei due sovrani: ciascuno figura come principe consorte nel regno dell'altro, e sul piano costituzionale la Castiglia e l'Aragona rimangono due stati separati, ma tra Ferdinando e Isabella regna una piena intesa;




1503-16, re di Napoli (Ferdinando III);
1512-16, re di Spagna (Ferdinando V);





1490
dal 1478 opera il Sant'Uffizio (Inquisizione spagnola);
1481-92, lunga guerra rivolta tutta al regno di Granada l'ultimo caposaldo arabo nella penisola iberica;



1490
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Isabella I [la Cattolica]
Albero genealogico

(Madrigal de las Altas Torres, Ávila 1451 - Medina del Campo, Valladolid 1504)
figlia di secondo letto di Giovanni II di Castiglia e di Isabella di Portogallo;
1469, 19 ottobre, liberata dal castello di Madrigal dove Enrico la teneva in una velata prigionia, può sposare Ferdinando d'Aragona, re di Sicilia ed erede della corona aragonese: questo matrimonio, atto di volontà della principessa, non è certo gradito ad Enrico IV né negli ambienti diplomatici portoghesi, inglesi e francesi;
a questo punto molti dei grandi di Castiglia, temendo un rafforzamento che alla corona castigliana sarebbe pervenuto dall'unione con quella aragonese il giorno in cui Ferdinando avesse ereditato l'Aragona, oppongono alle sue ragoni quelle di Giovanna la Beltraneja, figlia presunta di Enrico IV;
1474-1504, regina di Castiglia;
dopo la morte del fratello, anche se la lotta per il riconoscimento dei diritti ereditari continua;
nel 1475 la la battaglia di Toro fra portoghesi e castigliani ha esito incerto;
nel 1476, alla morte del gran maestro dell'ordine cavalleresco di Santiago, pretende che questa carica venga assegnata al marito;
nel 1479 viene sottoscritto il trattato di Alcoçobes (o Alcáçovas) con i portoghesi, in base al quale Giovanna [la Beltraneja] e suo marito Alfonso di Portogallo rinunciano all'eredità castigliana;
nel 1481 si assiste ad importanti sconvolgimenti legislativi;
nel 1487 pretende ancora che la carica di gran maestro dell'Ordine cavalleresco di Calatrava sia assegnato al marito;


1490
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1490
Monferrato
Bonifacio III Paleologo
Albero genealogico
(n. 1424 ca - m. 1494)
figlio del marchese Giangiacomo Paleologo e di Giovanna di Savoia;
1450, premuto dalle mire dei Savoia e da quelle dei duchi di Milano riconsegna Alessandria, ricevuta dal fratello Guglielmo VIII, a Francesco Sforza;
1483-94, marchese di Monferrato;
nel 1485 sposa, in seconde nozze, Maria, figlia di Stefano Brankovic, ex despota di Serbia;










 
1490
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1490
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
[IV dedizione alla Signoria Sforzesca]
(1488 13 set - 26 ott 1499)
Governatore
Agostino Adorno
(1488 13 set - 26 ott 1499)

1490
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1490
ducato di Milano
Gian Galeazzo Sforza
Albero genealogico
(Abbiategrasso 1469 - Pavia 1494)
figlio di Galeazzo Maria e di Bona di Savoia;
1476-94, duca di Milano;
sotto la reggenza della madre, assistita dal segretario ducale Cicco Simonetta e appoggiata dal partito guelfo;
nel 1479 Bona di Savoia cede e chiama a Milano il cognato;
dal 1480 reggenza e governo effettivo passano nella mani dello zio Ludovico [il Moro ]; nei mesi successivi Bona di Savoia viene estromessa definitivamente e confinata ad Abbiategrasso;
nel 1484 pur avendo ormai raggiunto la maggior età e promesso sposo di Isabella d'Aragona, figlia del re di Napoli, reggenza e governo effettivo rimangono nella mani dello zio Ludovico [il Moro ];
nel 1489 sposa Isabella d'Aragona, nipote di Ferdinando I re di Napoli il quale sta disperatamente cercando di scongiurare l'intervento francese in Italia;


Ludovico Sforza [il Moro]
Albero genealogico
(Vigevano 1452 - Loches, Turenna 1508)
figlio quartogenito di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti;
nel 1476 cerca con gli altri fratelli Sforza Maria, Ascanio e Ottaviano di contrastare la successione del nipote Gian Galeazzo Maria;
nel 1477 un suo colpo di mano tentato assieme ai fratelli viene sventato ed i congiurati, banditi dalla città, vengono confinati in diverse città italiane;
da Pisa egli continua la sua azione per scalzare l'autorità di Bona di Savoia e di Cicco Simonetta, contando anche sull'appoggio di Alfonso d'Aragona (figlio del re di Napoli Ferdinando I) e di Roberto di Sanseverino;
nel 1478 verso la fine dell'anno si porta con i fratelli in Liguria, con l'intenzione di puntare su Milano;
nel 1479, nonostante un nuovo bando per ribellione e nonostante la morte di Sforza Maria, assieme agli altri fratelli prende Tortona; Bona di Savoia cede e lo chiama a Milano;
1479-1500, duca di Bari;
dal 1481 è l'incontrastato signore di Milano;
1482-84, combatte contro Venezia la guerra di Ferrara;
1485-86, porta un valido aiuto a Ferdinando I nel corso della "guerra dei baroni";
nel 1487 ristabilisce il dominio milanese su Genova (ribellatasi dal 1477);
nel 1488 interviene nella difesa della nipote Caterina Riario Sforza sostenendo i suoi diritti su Forlì;



1494-1500, duca di Milano;






 
1490
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1490
Mantova
Francesco II Gonzaga
Albero genealogico
(n. 1466 - m. 1519)
figlio di Federico I e di Margherita di Baviera;
1484-1519, marchese di Mantova;
succeduto al padre, si avvicina alla Serenissima pur cercando di mantenere il buon vicinato con Milano;
1490
sposa Isabella d'Este; il matrimonio porta ad un intreccio degli interessi, niente affatto coincidenti, dei Gonzaga e degli Estensi, che sottopone a molte oscillazioni la sua politica;

1490
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1490
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Agostino Barbarigo
Albero genealogico
(Venezia, 1419 – Venezia, 20 set 1501)
figlio di Francesco e di Cassandra Morosini; ha tre fratelli (di cui uno doge, Marco, suo predecessore);
1486-1501, doge di Venezia; [74°]



- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1490
all'inizio della nuova stagione si scoprono subito i tristi effetti dell'inverno appena passato; una mortalità così grande di piante ha provocato tra le Alpi fino all'Adige e il Po una grande scarsezza di uve, di olive e di ogni altro frutto.



1490
Firenze
Lorenzo de' Medici [il Magnifico]
Albero genealogico
(Firenze 1449 - 1492)
figlio del banchiere fiorentino Piero e di Lucrezia Tornabuoni;
1466, inizia l' avventura dell'allume che sarà uno dei motivi principali del crollo di casa Medici;
1469-92, signore di Firenze;
alla morte del padre ha solo 21 anni ed č quindi costretto ad affidarsi all'esperienza di Francesco Sassetti che finisce per diventare l'arbitro assoluto dell'impero economico di famiglia;
nel 1475 viene in urto con Sisto IV e ai Medici viene tolto l'incarico di depositari generali della Santa sede, ora affidato al genovese Melladuce Cigala;
nel 1477 si assicura il commercio del ferro stipulando un contratto con il signore di Piombino proprietario delle miniere dell'isola d'Elba;
nel 1478 prende corpo la "congiura dei Pazzi";
il centinaio di esecuzioni che punisce l'assassinio scatena il papa che scomunica Lorenzo e muove guerra; 
le fortune economiche dei Medici sono ormai tramontate e, a catena, il dissesto si propaga a tutte le proprietŕ dei Medici; ogni intervento, lecito e non, è inutile;
nel 1485, per ripagare i figli del cugino Pierfrancesco, č costretto a cedere loro tra l'altro la villa di Cafaggiolo dalla quale prende nome il suo ramo;
 
1490
Marzo
dopo la morte di Sassetti, sostituito alla direzione da Giovanbattista Bracci, le cose precipitano;


1490
ducato di Urbino
Guidobaldo I
Albero genealogico
(Urbino 1472 - Fossombrone 1508)
figlio di Federico da Montefeltro e di Battista Sforza;
1482-1508, duca di Urbino;
[sotto la tutela del conte Ottaviano Ubaldini e la raffinata educazione dell'umanista Ludovico Odasio;]
1486-89, iniziata giovanissimo, come tradizione di famiglia, la carriera delle armi combatte nella Marca, in Romagna e in Umbria contro feudatari e città ribellatesi a Innocenzo VIII;
nel 1489 sposa Elisabetta Gonzaga che non gli darà dei figli;
 
1490
-


1490
REGNO di NAPOLI e REGNO di SICILIA
Ferdinando I o Ferrante
Albero genealogico

(1431 ca - Napoli 1494)
figlio naturale di Alfonso V [il Magnanimo];
1443-58, duca di Calabria;
[titolo spettante tradizionalmente agli eredi al trono di Napoli.]
nel 1445 sposa Isabella di Chiaramonte;
1454, con la pace di Lodi egli intende mantenere per la penisola lo status quo consacrato;
1458-94, re di Napoli;
succeduto in base alle disposizioni testamentarie del padre, l'ascesa al trono gli viene contestata da più parti:
- da papa Callisto III, signore feudale del regno di Napoli che si rifiuta di riconoscere i diritti di un bastardo;
- da molti baroni favorevoli ad appoggiare le pretese angioine al trono napoletano;
alla morte di Callisto III viene invece riconosciuto dal successore Pio II, cui sta a cuore la pacificazione dei cristiani per poter rilanciare la crociata contro gli ottomani;
il riconoscimento avviene però previa cessione della città di Benevento e corresponsione puntuale del censo che il regno deve alla curia;
non cessa invece l'opposizione dei nobili filoangioini, appoggiati da Genova, che invitano nel napoletano Giovanni d'Angiò perché vi faccia valere i suoi diritti, e al suo fianco si schierano due codottieri illustri, Iacopo Piccinino e Sigismondo Malatesta;
l'intervento di Francesco Sforza al fianco di Ferdinando, l'appoggio di Pio II, l'aiuto apportato dal principe albanese Giorgio Scanderberg salvano il trono aragonese;
nel 1465 cessa ogni resistenza baronale e angioina;
sua figlia Leonora va in sposa a Ercole I d'Este, duca di Ferrara, mentre una sua figlia naturale sposa Leonardo della Rovere, nipote di Sisto IV;
nel 1467 sottoscrive insieme con Milano, Firenze e il papa una lega difensiva che lo assicura contro Venezia;
nel 1478 l'alleanza con Sisto IV e gli interessi espansionistici verso la Toscana meridionale lo fanno coinvolgere nel complotto contro i Medici e nella guerra che ne segue; nello stesso tempo, temendo il prepotere in Milano del ministro Cicco Simonetta, gli fa appoggiare il colpo di stato di Ludovico [il Moro];
nel 1480 la diplomazia tempestiva di Lorenzo [il Magnifico] lo induce a imporre al papa la pace con Firenze;
nuova lega tra Milano, Firenze e Napoli;
nel 1489, per le sue crudeltà e il mancato ossequio a certe clausole economiche dei trattati del 1486, viene dal papa dichiarato decaduto dal trono;





Alfonso II
Albero genealogico

(Napoli 1448 - Mazzara, Messina 1495)
figlio di Ferdinando e di Isabella di Chiaromonte;
1458-94, duca di Calabria;
nel 1465, riprendendo la politica di riavvicinamento ai duchi di Milano, sposa Ippolita Maria figlia di Francesco Sforza;
1478-79, nella guerra che segue alla congiura dei Pazzi, viene inviato come gonfaloniere a combattere contro Firenze;
1480-81, si distingue contro i turchi che hanno occupato Otranto;
1482-84, si distingue nella guerra di Ferrara;
nel 1485 concede in moglie la figlia Isabella al duca Gian Galeazzo Sforza;
nel 1486, in occasione della congiura dei baroni, sostenuta da Innocenzo VIII, riesce a superare vittoriosamente la crisi costringendo il papa alla pace e dominando i nobili;



1494-95, re di Napoli;




1490
-

1490
-

Maggio
5
, Napoli, chi prospetta la prossima liberazione, a condizione che il prigioniero non esca dai confini regnicoli e si presenti a corte a ogni richiesta del re, due giorni dopo può annunciare che Aniello Arcamone è stato «cavato di prigione» e si è recato ai bagni.
L’ambasciatore fiorentino Paolo Antonio Soderini scrive agli Otto di Pratica e a Lorenzo [il Magnifico]: «La commune opinione è che costoro per lo advenire l’habbino ad operare con honore
et assai sua utilità
».
Tale congettura forse non nasce solo dalle qualità umane e professionali che tutti accreditano ad Aniello Arcamone prima della congiura; la cauzione di 20.000 ducati, pagati dalla famiglia
del carcerato, deve essere stata un motivo ben più forte.
[Col passare del tempo i permessi del sovrano al suo vecchio consigliere saranno sempre più ampi.]

Dicembre
alla fine del mese, quando a Napoli è presente il solo oratore sforzesco, i ribelli soono spostati da Castelnuovo in altre sedi, la cui dislocazione è nota a pochissimi. Antonio Stanga scrive a Milano: «Li baroni, li quali fino a questo tempo sono stati
presoni in Castellonovo, pare che novamente sieno mandati secretamente ad altre fortezze, per el che se era quasi incomenciato a sparger fama che la regia maestà li haveva facti morire
».
Quasi sicuramente notar Giacomo dà ascolto alle voci, perché nella sua cronaca registra che il 25 dicembre «in la cità de Napoli fo tale temporale, sì de tempesta de venti, de pogi, de grandene, che tucta la nocte non fe’ may altro, et publicamente se diceva che quella nocte li baruni del regno, quali stavano carcerati in lo Castellonovo, erano stati amazarati in mari». Antonio Stanga ha già riferito il motivo del cambiamento di sede – individuato in un generico «essere iudicato la stancia loro essermancho suspecta in omne altro loco che in Castellonovo» –, ma il duca di Milano chiede di investigare e riferire maggiori dettagli relativi ai motivi e alle nuove sedi. L’oratore si rivolge a
persone di fiducia e autorità, e quel che ne ritrae è sorprendente. La scena prospettata non trova nelle altre fonti coeve né conferme né smentite; se dovesse rivelarsi vera, sarebbe davvero interessante, e in ogni caso è bene tenerne conto, dal momento che spesso le voci di popolo contengono un fondo di verità, anche se magari distorto o esagerato.
La decisione pare sia stata presa dal duca di Calabria, il quale sospetta che la regina abbia qualche «praticha col re de Spagna, per farlo signore de questo regno». Alfonso ha notato come la matrigna Giovanna, sorella di Ferdinando [il Cattolico], trascorra la maggior parte del proprio tempo a Napoli, in Castelnuovo, e ritiene che per riuscire nel disegno di prenderne il controllo potrebbe avvalersi del castellano, Pascasio Diaz Garlón, con l’aiuto del quale liberare i baroni e servirsi anche di loro per sottomettere l’intero regno.
Quanto ai nuovi luoghi detentivi, si stima che Marino Marzano, principe di Rossano, sia stato trasferito a Salerno; Pirro Del Balzo, principe di Altamura, a Olevano (Salerno) e gli altri variamente distributi tra Ischia e Gaeta.
[Solo qualche mese dopo, nel giugno, anche l’oratore fiorentino
da poco arrivato nel regno rassicurerà che molti baroni sono ancora vivi e dislocati, oltre che nelle suddette sedi, in Principato Citra. Per il periodo che trascorsero in Castelnuovo, alcuni accenni ai prigionieri fanno capolino anche dalle cedole della tesoreria aragonese. Dai riferimenti in esse contenuti parrebbe di capire che la spesa media mensile per due o tre carcerati si aggirasse intorno ai 15 ducati.]
Lo stesso mese i presunti figli di Orso Orsini sono in Castelnuovo, dove ricevono 15 ducati per la spesa di questo mese.
[Trasferiti a Gaeta, ne avranno altrettanti nel gennaio del 1492; ricondotti a Napoli già il 16 marzo dello stesso anno, saranno pagati alla madre 45 ducati per le spese dei tre mesi a venire.

[Elisabetta Scarton, La congiura dei baroni del 1485-87 e la sorte dei ribelli. www.academia.edu
Periodo considerato: 1484-1495.]

 

a





Cabeza de Vaca, Alvaro Núńez (1490-1558) cronista spagnolo;
Naufragios (1542).

Castillejo, Cristóbal de (Ciudad Rodrigo, Salamanca 1490 ca-Wiener Neustadt, Vienna 1550) poeta spagnolo, contro lo stile petrarchesco.
Contra los que dejan los metros castellanos y siguen los italianos (Contro coloro che lasciano i metri castigliani e seguono quelli italiani)
Diálogo que habla de las condiciones de las mujeres (1544, Dialogo che tratta delle condizioni delle donne)
Diálogo entre el autor y su pluma (Dialogo tra l'autore e la sua penna).

Colonna, Vittoria (Marino, Roma 1490/2-Roma 25 febbraio 1547) poetessa italiana.

Elyot, Thomas (Wiltshire 1490?-Carleton, Cambridgeshire 1546) studioso e diplomatico inglese;
The Boke named the Gouernour (1531, Il libro detto il governante; Londra 1534, stampata da Thomas Berthelet, stampatore del re)
Dizionario latino-inglese (1538).

Gardiner, Stephen (Bury St. Edmunds 1490 ca-Londra 1555) ecclesiastico inglese, tra i promotori dei Sei articoli del 1539, persecutore dei riformati.
De vera oboedientia.

Ghini, Luca (Croara d'Imola 1490 ca-Bologna 1556) botanico e medico italiano;
Morbi gallici curandi ratio perbrevis
(1589, sulla sifilide e sua terapia).

Grisonio (Grisoni), Annibale (Capodistria, nell'Istria veneziana, 1490 ca - ?) ecclesiatico veneziano.

Müntzer, Thomas (1490-1525) anabattista olandese;
1521, con N. Storch e M. Stubner fonda la setta degli "anabattisti".
1525, dopo i primi fortunati inizi del movimento, egli spinge i contadini tedeschi a sollevarsi contro i loro padroni; catturato dalle truppe inviate contro i dimostranti, viene decapitato.

Padilla, Juan López de (Toledo 1490 ca-Villalar 1521) condottiero castigliano, succeduto al padre nelle cariche di regidór e di capitán de armas di Toledo, fu l'anima dell'opposizione della sua e di altre cittŕ alla crescente pressione fiscale di Carlo V
1520, insieme a J. Bravo e a J. Zapata sconfigge le truppe inviate dal reggente cardinale Adriano di Utrecht per reprimere la sollevazione di Segovia
1521, febbraio, dopo la defezione di Pedro de Girón, nominato comandante in capo delle truppe delle cittŕ ribelli (comuneros), vince l'esercito imperiale a Torrelobatón, ma poi non riesce ad avere durevoli vantaggi da questa vittoria; due mesi dopo le truppe di Carlo V sconfiggono definitivamente i comuneros a Villalar; fatto prigioniero, viene condannato a morte e decapitato.

Pigghe, Albert o Albertus Pighius (Kampen 1490 - Utrecht 1542) teologo e astronomo, autore di scritti astronomici, geografici e teologici;
compiuti gli studî a Lovanio, ove ha maestro A. Florensz, il futuro Adriano VI, è con lui a Roma;
si stabilisce poi a Utrecht;
1520-21, ha una controversia con Marco da Benevento [vedi];
Hierarchiae ecclesiasticae assertio (1538, contraria alle idee conciliari)
1540, interviene alla dieta di Worms;
Controversiarum explicatio (1542, ove sostiene idee affini a quelle protestanti, sulla "doppia giustificazione" e sul peccato).

Salviati, Giovanni (Firenze 24 marzo 1490 – Ravenna 28 ottobre 1553) ecclesiastico italiano;
[Figlio di Jacopo Salviati e di Lucrezia de' Medici.
Per parte di madre è nipote di papa Leone X e suo fratello Bernardo è a sua volta cardinale. Le sue parentele lo portano ad essere anche zio del Granduca di Toscana Cosimo I de' Medici e del cardinale Alessandro de' Medici, futuro papa Leone XI.

]

1517, 1° luglio, dallo zio Leone X è nominato cardinale diacono; 13 novembre, riceve il cappelllo rosso e il titolo di SS. Cosma e Damiano;
1518 8 feb-16 ott 1521, vescovo di Fermo;
1520 12 set-1° mag 1550, vescovo di Ferrara;


1521 24 ago-18 mar 1523, vescovo di Oleron;
1521-22, partecipa al conclave che elegge papa Adriano VI;
1523, partecipa al conclave che elegge papa Clemente VII (il cugino Giulio de' Medici);
entra al suo servizio eseguendo alcune importanti ambascerie;
è inviato presso Carlo V in Spagna per indurlo a richiamare le sue truppe dagli Stati della Chiesa;
1526, si reca in Francia a stringere il trattato della Lega di Cognac (o Lega Santa), contro lo stesso Carlo V su iniziativa del papa per opporsi alla sua eccessiva preponderanza;
1530 20 lug-15 mar 1532, vescovo di Volterra;
1531 21 giu-30 apr 1535, vescovo di Teano;
15 nov-14 giu 1535, vescovo di Santa Severina e abate-commendatario di Nonantola;
1532 10 gen-5 mar 1539, vescovo di Bitetto;
1534, muore papa Clemente VII;
partecipa al conclave che elegge Paolo III;
[Pur tra i papabili , non viene eletto per l'opposizione di Carlo V.]
1538 12 ago-5 giu 1549, vescovo di Saint-Papoul;
[si dimette in favore del fratello Bernardo Salviati.]
1543, 8 gennaio, opta per l'ordine dei cardinali vescovi e la sede suburbicaria di Albano;
1543-53, legato in Umbria;
1544, 17 ottobre, opta per la sede suburbicaria di Sabina;
1546, 8 ottobre, opta per la sede suburbicaria di Porto e Santa Rufina;
è vice-decano del Sacro Collegio dei Cardinali;
1549-50, partecipa al conclave che elegge papa Giulio III; [L'imperatore Carlo V si è opposto alla sua elezione al pontificato a causa dell'affinità del cardinale con il re di Francia.]
1553, 28 ottobre, muore.

Valdés, Juan de (Cuenca 1490 ca-Napoli 1541) riformatore religioso spagnolo;
1524, č a Escalona al servizio del marchese di Villena, Pedro López Pacheco;
Dialogo sulla dottrina cristiana (1529, dedicato a quest'ultimo)
1532, in seguito a difficoltŕ con l'Inquisizione, si trasferisce in Italia, prima a Roma alla corte di Clemente VII e poi a Napoli come archivista e successivamente come sovraintendente ai castelli della cittŕ; 
Dialogo sulla lingua (postumo, 1737)
Alphabeto christiano (Venezia, 1545, in italiano, con il "privilegio della Illustrissima Signoria di Vinegia"; scritto nel 1536 su richiesta di Giulia Gonzaga e finora circolato come manoscritto)
Cento e dieci divine considerazioni (Basilea 1550, postumo, con una lettera introduttiva dell'eretico italiano C.S. Curione).

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«segue da 1489»
1490
Spagna
la regina Isabella dà alla stampa in Siviglia una base permanente ordinando a quattro Compañeros Alemanes un dizionario spagnolo, il primo di una nobile serie di dizionari delle lingue nazionali promossi dall'autorità costituita, di cui quelli:
- dell'Académie Française,
- dell'Accademia della Crusca,
- dell'Accademia spagnola,
- dell'Università di Oxford,
diventeranno i più famosi.
«segue 1491»

Welser

«segue da 1476»
1490, imparentatisi con i Meuting e poi associatisi ai Vöhlin, si dedicano anche al commercio dell'argento, particolarmente fiorente e redditizio nell'Europa centrale prima della scoperta dell'America;
Anton (figlio di Lucas) e K. Vöhlin costituiscono una societŕ commerciale e bancaria che interessa piazze e settori produttivi diversi: lana inglese, panni italiani e fiamminghi, prodotti coloniali africani e indiani, cotone e zucchero delle Azzorre e di Madera; 
sono tra i primi ad ottenere dal Portogallo privilegi nelle Indie e a Lisbona ed operano anche a lungo ad Anversa, cuore finanziario e commerciale dell'Europa atlantica nel sec. XVI;
«segue 1614»

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