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Il Viandante

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Papa
Innocenzo XII

(1691-1700)

segretario di stato: Fabrizio Spada;
[altri collaboratori]

1700
Settembre
27
, muore.


Papa
Clemente XI

(1700-21)

Giovan Francesco Albani (Urbino 1649-Roma 1721)
1660, si reca a studiare a Roma;
1668, si laurea in diritto a Urbino;
1670, deciso a intraprendere la carriera ecclesiastica, diventa canonico di S. Lorenzo in Damaso (merito del card. Francesco Barberini che, morendo, lo dota pure di una pensione);
1673, accompagna Carlo Barberini nella visita pastorale di Subiaco, stendendo gli statuti sinodali di Farfa e di Subiaco;
nell'ambiente intelletuale romano frequenta i salotti Cartari e Favoriti, partecipa alle riunioni dell'Accademia degli Umoristi, alle giornate declamatorie dell'Accademia reale della regina Cristina di Svezia di cui gode la stima incondizionata;
1677, entra ufficialmente nella prelatura, nominato da Innocenzo XI referendario delle due Segnature e consultore della congregazione concistoriale;
è quindi incaricato dei governatorati di Rieti, della Sabina e di Orvieto;
1683, torna a Roma per essere nominato vicario e giudice di S. Pietro con il privilegio di mantenere il canonicato di S. Lorenzo;
1687, 3 ottobre, con l'appoggio di L. Casoni ottiene dal papa la segreteria ai brevi sostituendo il card. Slusius;
in questa carica viene aiutato da C.A. Fabroni: una solida amicizia protrattasi per tutta la vita;
1688, 29 ottobre, ottiene un canonicato in S. Pietro;
1690, 13 febbraio, viene assunto in seconda promozione come cardinale diacono con il titolo di S. Maria in Aquiro;
sotto il pontificato di Alessandro VIII è incaricato di redigere un testo di contestazione delle decisioni dell'Assemblea del clero francese del 1682 e dell'estensione delle regalie in Francia (prende forma nel breve Inter multiplices);
1691, luglio, viene riconfermato nella carica di segretario dei brevi privati;
1696, patrocina, incautamente, la pubblicazione del Nodus praedestinationis del defunto card. C. Sfondrati provocando una serie di proteste dagli ambienti agostiniani e giansenisti che ne vogliono invece la condanna;
1699, 22 maggio, cardinale diacono con il titolo di S. Adriano;
1700
Marzo
30
, cardinale con il titolo presbiteriale di S. Silvestro in Capite;
baratta i 12.000 scudi provenienti dalle cariche possedute (incompatibili con il cardinalato) con l'Abbazia di S. Maria e dei SS. Martiri Giovanni e Paolo di Casamari;
Settembre
viene ordinato prete;
27, muore Innocenzo XII;
Ottobre
6
, celebra la prima messa in S. Maria degli Angeli;
9, si riunisce il Collegio cardinalizio, dominato dal settore francese, per eleggere il nuovo papa;
- a Vienna ci si preoccupa di contrastare qualunque scelta francese;
- a Madrid si manifesta la preferenza per un cardinale romano lasciando ogni scelta all'ambasciatore duca d'Uzeda;
egli entra nel conclave tra gli "zelanti" e, pur privo delle simpatie francesi (per il suo comportamento moderato nel condannare Fénelon) non risulta comunque nella lista degli esclusi;
10, 1° scrutinio: su 38 votanti ottiene 6 suffragi;
durante tutto il mese gli zelanti fanno il nome del card. G. Marescotti [20 voti sicuri] (odiato dai francesi);
[Scoppiano intanto a Roma un incidente diplomatico con l'ambasciatore francese Grimaldi e un tumulto di trasteverini, subito represso, causato dalla penuria di pane.]
Viene fatto un altro nome tatticamente improponibile: I. Colloredo (odiato dai francesi);
Novembre
1
°, muore Carlo II;
19, arriva la notizia della morte di Carlo II di Spagna e del suo ultimo testamento;
considerato che né la fazione francese né quella ispano-austriaca raggiungono un accordo, il gruppo degli "zelanti" decide di lanciare la sua candidatura; mentre il conclave è d'accordo egli prima vuole consultare un prestigioaso gruppo di quattro teologi;
20, illustratagli la "ratio praecipua" che lo obbliga ad accettare la tiara, acconsente a divenire papa con il nome di Clemente XI;
23, viene pubblicata la sua nomina.
Nomina:
. card. Fabrizio Paolucci de' Calboli († 1726), segretario di stato;


privo di esperienza internazionale, mantiene una posizione ambigua nella guerra di successione spagnola;
anno del XVI giubileo;

 

Ordine dei frati predicatori
(Ordo fratrum praedicatorum)
[Domenicani]

«segue da 1518»
sec. XVIII: come gli altri Ordini, anch'esso viene soppresso in:
- Francia,
- Belgio,
- Renania e
- Italia settentrionale.
«segue 1850»

1700, Bernardino Ramazzini pubblica la De morbis artificium diatriba, il primo trattato dedicato alle malattie del lavoro.

"riti malabarici"

«segue da 1623»
1700, i cappuccini sottopongono nuovamente a Roma la questione formulando 36 quesiti;
«segue 1744»

Setta degli Antoniani

AFRICA
1704-1706, nel regno del Congo, si sviluppa questo movimento nazionalistico e scismatico ad opera di una giovane congolese ["visionaria" Beatrice "Chimpa Vita"] e avente come obiettivi:
- la restaurazione di una nazione africana libera da ogni influenza portoghese,
- l'instaurazione di un cristianesimo congolese non soggetto alle invadenze e al monopolio dei missionairi europei.
Preclusa ogni possibilità d'intervento nel mondo islamico e svanito un progetto di unione con la Chiesa abissina, il papa riconosce come re del Congo Pedro IV d'Agua Rosada in un perfetto esempio di collaborazione con il potere civile che reprime in poco tempo il movimento.
La giovane viene arsa sul rogo.
Nei secoli successivi questa concezione sarà ripresa da tutta una serie di "messia" africani tra i quali spiccheranno i nomi di:
. Mangena Mokone,
. Joswa Kate,
. Epikilipikili,
. Wade Harris,
. Simon Kimbangu († 1951, in prigione),
. A. Matsua;


ANNO 1700

Clima

La "piccola era glaciale" della fine del 1600 interessa l'Europa e l'Asia centrale, mentre circa in questi anni la Cina vede moltiplicarsi calamità e disastri naturali, invasioni di cavallette e siccità.






1700
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1700
I conflitti che agiteranno l'Europa del sec. XVIII – come del resto è successo nel precedente – toccheranno solo marginalmente la confederazione, i cui membri, limitandosi a salvaguardare i propri confini si impongono (pur tra iniziali contrasti) una linea di neutralità che anche in seguito caratterizzerà i rapporti internazionali della Svizzera.

 




1700
SACRO ROMANO IMPERO
Leopoldo I
Albero genealogico

(Vienna 1640-1705)
figlio di Ferdinando III e di Maria Anna d'Absburgo;
1655-1705, arciduca d'Austria;
1655-1705, re d'Ungheria;
1658-1705, re di Boemia;
1658-1705, imperatore del Sacro Romano Impero;
1688-97, guerra della Lega di Augusta;



1700
-


CROAZIA [dal 1096 fino al sec. XIX fa parte della corona ungherese; dal 1102 al 1918 l'Ungheria segnerà in maniera decisiva la storia croata; nel XIII secolo si stacca la Slavonia che ottiene un bano e una dieta propri.
Dal 1390 al 1409 fa parte, assieme alla Bosnia, del Regno di Croazia e di Dalmazia; dal 1409 ritorna a far parte dell'Ungheria.]
1700
-
La frontiera sul Velebit, che separa la Croazia austriaca dalla Dalmazia, amministrata dalla Serenissima come una colonia, è nel '700 anche il limite tra due sfere culturali diverse:
- quella settentrionale, legata al mondo pannonico e danubiano,
- quella marittima, esposta alle influenze italiane, svizzere e francesi.
Nonostante questa bipolarità, la circolazione delle idee nell'ambito dell'habitat croato rimane un fatto costante com'è dimostrato dagli scritti di:
. Pavao Ritter Vitezovic (1652-1713) di Signa, propugnatore dell'unità slava;
. Andrija Kacic Miošic (1704-1760) francescano dalmata, che ha vastissima popolarità dall'una e dall'altra parte del Velebit, con il suo Razgovor ugodni naroda slovinskoga (Dilettevole conversazione del popolo slavo).

[Joze Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni - Storia di tre nazioni, Universale Paperbacks, Il Mulino, Bologna 1995]
BOSNIA [Dal 1390 al 1409 fa parte, assieme alla Croazia, del Regno di Croazia e di Dalmazia; dal 1409 ritorna a far parte dell'Ungheria]
1700
-

1700
SASSONIA - REGNO di POLONIA
Augusto II [il Forte]
Albero genealogico

(Dresda 1670 - 1733)
figlio di Giovanni Giorgio III e di Anna di Danimarca;
1694-1733, principe elettore di Sassonia (Federico Augusto I);
1697-1733, re di Polonia;



1700
BAVIERA
Albero genealogico

(1662 - 1726)
figlio di Ferdinando Maria e di Enrichetta di Savoia († 1675);
1679-1706, elettore di Baviera;



1714-26, elettore di Baviera;

1700
HANNOVER
Giorgio I
Albero genealogico

(Hannover 1660 - Osnabrück 1727)
figlio dell'elettore di Hannover Ernesto Augusto e di Sofia del Palatinato;
1698-1727, elettore di Hannover;




1714-27, re di Gran Bretagna e Irlanda;


1700
BRANDEBURGO
Federico III
Albero genealogico

(Königsberg 1657 - Berlino 1713)
figlio di Federico Guglielmo il Grande Elettore e di Luisa Enrichetta d'Orange;
1688-1713, elettore di Brandeburgo;


1701-13, re di Prussia (Federico I);









1700
IMPERO OTTOMANO

Mustafà II

Albero genealogico

(1664-1703)
figlio di Mehmet IV;
1695-1703, sultano;
1700
vive ritirato ad Adrianopoli (Edirne);

1700
-


Principati
Nel XVIII secolo i due principati di Moldavia e Valacchia vengono devastati continuamente dalle guerre, dalle incursioni degli eserciti turchi, russi e austriaci, e hanno perduto alcune parti dei loro territori.
MOLDAVIA
1700
-
BUCOVINA
BESSARABIA
VALACCHIA
1700
-


1700
RUSSIA
Pietro I [il Grande]
Albero genealogico

(Kolomenskoe, Mosca 1672 - Pietroburgo 1725)
quartogenito dello zar Alessio Michajlovic e di Natalia Kirillovna Naryškina;
1682-1725, zar di Russia;
1700-21, guerre del nord;
1700
ripudia la prima moglie Eudossia Lopuchina;



Ministro degli Esteri
-

1700
1700-21, guerre del nord;
estate, trattato di Costantinopoli: con la conferma di Azov si conclude la guerra con l'impero turco;
una riforma [ukaz] impone a tutti i cittadini il taglio della barba mentre un'altra prescrive l'uso di abiti europei in luogo degli ampi caffettani di foggia asiatica, il tutto per tentare di trasformare la vecchia Russia in un paese moderno e europeo.

COSACCHI
Nel sec. XVIII i "cosacchi del Don" perdono la loro autonomia, e l'ataman del Don viene nominato dal governo russo, che a garanzia delle frontiere divide i cosacchi in undici circoscizioni (vojska) di confine:
- Don,
- Kuban,
- Terek,
- Astrahan,
- Orenburg,
- Ursal,
- Siberia,
- Semirec'e,
- Transbajkalia,
- Amur,
- Ussuri.
I cosacchi acquistano alcuni privilegi in cambio del servizio militare obbligatorio di venti anni per ogni uomo a partire dai 18 anni (le truppe cosacche sono tra le più fedeli allo zar).






1700
Francia e Navarra
Luigi XIV [il Re Sole]
(Saint-Germain-en-Laye-1638-Versailles 1715)
figlio di Luigi XIII e di Anna d'Austria;
1643-1715, re di Francia e di Navarra;
a 5 anni sotto la reggenza della madre;
1653-61, la sua formazione politica è opera di G. Mazarino.

Primo ministro
-
Cancelliere
Louis Phélypeaux
conte di Pontchartrain
(1699 5 set - 1° lug 1714)
Sovrintendente delle Finanze
Michel Chamillart
(1699 5 set - 20 feb 1708)
Segretario di stato agli Affari Esteri
J.-B. Colbert
marchese di Torcy
(1679 26 lug - 23 set 1715)
 
1700
-
Nord America
ACADIA
Governatore    

1700
Port Royal,

 

CANADA
[Il nome deriva dalla parola huron kanata – villaggio o insediamento – che venne utilizzata in riferimento agli indiani di Stadaconé dal navigatore bretone Jacques Cartier (1491-1557). Essa viene quindi applicata dai francesi anche al territorio di Micmac e Montagnais.
Il toponimo Nuova Francia è caduto progressivamente in disuso e nel sec. XVIII è sostituito da Canada o dai nomi delle altre regioni.]
Governatore generale della Nuova Francia
Louis-Hector de Callière
(1699 - 1703)
Intendente
Jean Bochart de Champigny
signore di Noroy e di Verneuil
(1686 - 1702)

1700
Gli Iroquois si rivolgono al governatore Louis-Hector de Callière
(1648-1703) chiedendo che si arrivi a una pace generale.

La popolazione francese della colonia posta sulle rive del San Lorenzo è di 14.100 abitanti; quella dell'Acadia è di 2.000 abitanti.

[Il fatto che il popolamento francese della colonia posta sulle rive del San Lorenzo non abbia portato alla conquista e al conseguente spostamento degli indiani indurrà molti a ritenere che ciò sia una conseguenza dell'innata abiltà francese (il "genio coloniale") a trattare con le popolazioni locali. Altri affermeranno che il successo francese derivi anche dalla maggiore duttilità della loro religione di contro alle rigidezze del protestantesimo di marca anglosassone. Niente di più falso.
Laddove, come nelle Indie Occidentali, inglesi e francesi applicano un identico modello di colonizzazione (forte immigrazione ed economia di piantagione progressivamente legata alla manodopera africana) i rapporti con gli indiani sono identici.
Gli indiani subiscono lo sfruttamento, quindi la conquista, la reclusione in terre meno appetite, e, alla fine, l'estinzione, senza che la presenza dell'una o dell'altra nazione europea faccia la minima differenza.
È dunque la Nuova Francia a rappresentare un caso eccezionale nell'ambito dell'insediamento europeo in Nord America. La sua eccezionalità risiede nello scarso numero degli immigrati e nelle modalità della tratta.]

Il Canada ha 14.100 abitanti. È colpito dall'influenza (1700-1701) vi sono stati raccolti cattivi o inesistenti


[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 

LOUISIANA
Governatore
-
Commissaire-ordonnateur
-

1700
-

 

ILLINOIS
[Regione vagamente definita dai futuri stati americani di Illinois, Kentucky, Missouri e Iowa.]
Governatore
-
Commissaire-ordonnateur
-

1700
Risalendo il Mississippi dalla Nouvelle-Orléans, o discendendo dalla regione del Lago Michigan, si raggiungono gli insediamenti francesi dell'Illinois. Tale regione rappresenta il terzo obiettivo della nuova politica francese.
Venendo dal sud il primo insediamento è Kaskaskia, il più grande, seguito da Prairie-du-Rocher a circa 25 km, e quindi, dopo altri 5 km, Fort-de-Chartres, con i piccoli villaggi di Nouvelle-Chartres e Saint-Philippe.
A ca 80 km ancora più a nord vi è Cakokia (poi East St. Louis, Illinois), il secondo centro della regione.
Tali insediamenti sono stabiliti all'inizio del sec. XVIII e sono sede, tra l'altro, di missioni.
La regione è intieramente controllata dalla confederazione illinois, le cui nazioni principali sono i Cahokia, i Kaskaskia, i Michigamea, i Peoria e i Tamaroa.
I francesi, di provenienza canadese, vivono soprattutto di caccia e di tratta.

 

 

 

1700
Repubblica delle Province Unite
WILLEM III
vedi Inghilterra

1700
-

 




1700
Gran Bretagna e Irlanda
James II

(Londra 1633- Saint-Germain-en Laye 1701)
figlio di Carlo I e di Enrichetta Maria di Borbone;
1685-88, re d'Inghilterra;
1685-88, re di Scozia (James VII);
1688-1701, rifugiato in Francia;



William III

[Willem III Hendrik van Oranje]
(L'Aia 1650-Londra 1702)
figlio di Guglielmo II d'Orange e della p.ssa Mary Stuart, primogenita di Charles I d'Inghilterra;
1672-1702, statolder delle Province Unite e dei Paesi Bassi;
1689-1702, re di Gran Bretagna e Irlanda;



 
Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
-
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
-

1700
-


 
SCOZIA
-
-
-
-
1700
In questo periodo la lingua inglese diventa predominante in Scozia.
 
IRLANDA
-
-
-
-

1700
-

Nord America
-
-
-
-

1700
Gli abitanti di origine europea delle province inglesi sono 237.400, dei quali:
- New England, 90.700 (+ 1.700 di origine africana);
- province centrali, 49.900 (+ 3.700 di o.a.);
- Upper South, 85.200 (+ 12.900 di o.a.);
- Lower South, 13.600 (+ 2.900 di o.a.).
[Un altro dato della stessa fonte conta 239.400 abitanti di origine europea delle province britanniche.]

Nord America (2)
-
-
-
-

1700
Fin verso la fine del XVII secolo gli immigranti sono stati per la maggior parte inglesi poi le colonie hanno cominciato a ricevere un notevole numero di immigrati non inglesi.
Nella madrepatria, infatti, d'ora in poi riesce ad imporsi ufficialmente il concetto mercantilistico che la popolazione costituisca una specie di ricchezza, un'indispensabile risorsa da amministrare con parsimonia anziché disperderla all'estero e di conseguenza l'emigrazione comincia ad essere scoraggiata anche se non è mai proibita, tranne nel caso degli artigiani specializzati.
Le autorità continuano invece a preoccuparsi di favorire la partenza degli indesiderabili, spedendo in colonia carichi di vagabondi, poveri, detenuti politici e di guerra, come quelli imprigionati dopo le rivolte giacobite del 1715 e 1745, oltre che di criminali.
[Questa pratica, già iniziata nel XVII secolo, raggiungerà il suo acme dopo il 1717, quando il parlamento istituirà la nuova pena della deportazione.
Nonostante le proteste delle colonie, almeno trentamila malfattori verranno trasferiti in America nel corso del XVIII secolo, perlopiù in Virginia e nel Maryland.]

Il gruppo più numeroso di immigrati del sec XVIII è quello degli "scozzesi d'Irlanda", discendenti dai presbiteriani scozzesi che si erano sistemati nell'Ulster all'inizio del XVII secolo.
Le principali ragioni del loro abbandono dell'Ulster sono di natura economica (malcontento per il sistema terriero, una serie di cattivi raccolti e il declino del commercio del lino) anche se le limitazioni religiose e politiche forniscono un'ulteriore spinta.
Essi raggiungono prima la NUOVA INGHILTERRA ma, trovando un'accoglienza ostile, si spostano in PENNSYLVANIA dove sono incoraggiati dalle autorità locali a stabilirsi sulla "frontiera" come barriera contro gli attacchi degli indiani: si riversano nella Cumberland Valley e nella regione oltre gli Allegheny al di là degli insediamenti tedeschi e poi si spostano verso sud nel MARYLAND occidentale, nella Valley of Virginia e alle spalle della CAROLINA.
[Nel 1750 ci sarà una catena ininterrotta di insediamenti di "scozzesi d'Irlanda" lungo tutta la "frontiera", dalla PENNSYLVANIA alla GEORGIA.
Intensamente religiosi e ferocemente intolleranti, gli "scozzesi d'Irlanda" hanno il grave vanto d'aver instaturato il presbiterianesimo in America.
Sono tuttavia notoriamente indisciplinati, turbolenti e irrequieti; a differenza dei loro vicini tedeschi, con cui si trovano spesso ai ferri corti, sono contadini trascurati a causa, sembrerebbe, di una ripugnanza psicologica a impegnarsi permanentemente in una determinata località.
Nel 1776 complessivamente 250.000 "scozzesi d'Irlanda" saranno già emigrati nelle colonie.]
Oltre agli immigrati citati ci sono insediamenti sparsi di scozzesi, gallesi, cattolici irlandesi, olandesi ed ebrei sefarditi, ma, tranne che nelle città, ci sono poche mescolanze: ogni gruppo etnico tende a riunirsi in zone distinte e i matrimoni avvengono solo fra membri dello stesso gruppo.

L'importazione di schiavi aumenta ora rapidamente e lo schiavismo mette radici profonde, soprattutto nelle colonie della baia di Chesapeake.
L'esaurimento dei terreni, la concorrenza crescente e la riduzione dei margini di profitto costringono i piantatori di tabacco a cercare una manodopera più stabile, più disciplinata e più economica.
I proprietari non hanno mai trovato di piena soddisfazione la servitù a contratto: è costosa perché il periodo di servitù è relativamente breve (ca quattro anni); i servi spesso fuggono ed è difficile rintracciarli.
I negri invece non presentano questi svantaggi: sono schiavi a vita e sono facilmente identificabili per il colore della pelle. Inoltre, anche se l'investimento iniziale è elevato, essi poi si riproducono e quando vengono impiegati in squadre sono un'efficiente ed economica forza-lavoro.
[La popolazione di colore delle colonie salirà da 20.000 o poco meno nel 1700 a 350.000 circa nel 1763.
Schiavi negri si trovano in ogni colonia, anche se più dei 4/5 sono concentrati nelle piantagioni delle colonie meridionali.]

Tutte le colonie, reali, di proprietà o di compagnia che siano, finiscono per avere una struttura di governo più o meno identica.
Essa è costituita da:
- un governatore,
- un consiglio (che funge da camera alta per il parlamento),
- un'assemblea legislativa.
Il governatore, tranne che RHODE ISLAND e CONNECTICUT, dove viene eletto dall'assemblea, è nominato dalla Corona o dal proprietario e in teoria ha poteri illimitati: come rappresentante ufficiale del re è a capo del governo, della magistratura e delle forze armatte; può indire e sciogliere le assemblee, porre il veto alle loro leggi e nominare i funzionari minori.
Di fatto, però, la sua autorità è piuttosto ristretta: considerato generalmente come un estraneo, è istituzionalmente in contrasto con le assemblee delle colonie, dalle quali dipende per l'assegnazione dei fondi e, dato il rifiuto del parlamento britannico a stanziare somme di denaro in proposito, anche per il proprio onorario.

Pe quanto si attiene alla libertà religiosa il secolo XVIII trova le colonie inglesi dell'America del Nord divise in due gruppi:
- colonie in cui non è mai esistita o ha cessato presto di esistere una chiesa ufficiale o chiesa stabilita, per dirla all'inglese; e in cui quindi le relazioni fra Stato e Chiesa si informano più o meno esattamente ai principi separatistici.
Differiscono peraltro le colonie di questo gruppo, che comprende Rhode Island, Pennsylvania, New York, New Jersey, Georgia, per la diversa misura con cui la libertà di coscienza e di culto è consentita dal loro sepratismo.
Le due colonie di origine religiosa, cioè il Rhode Island, fondato dai battisti, e la Pennsylania, fondata dai quaccheri, dimostrano sempre molta tolleranza verso i cattolici.
La clausola, interpolata negli statuti del primo, con cui essi sarebbero esclusi dall'esercizio dei pubblici uffici, non toglierebbe però loro, anche prima che ne sia cancellata, una larga libertà religiosa. Il governo di questa colonia si oppone ad ogni tentativo per stabilirvi la Chiesa d'Inghilterra, come chiesa ufficiale, ed esenta ogni cittadino dall'obbligo di controbuire al sostegno di qualunque chiesa, altrimenti che con obbligazioni volontarie. Quanto alla Pennsylvania, W. Penn, non ha tralasciato di far prevalere sugli inizi i suoi sensi in tutto favorevoli ai cattolici.
Ma poi ha vinto anche qui il principio che, se non una certa tolleranza, sia però negato loro l'accesso alle cariche pubbliche, poiché da chi vi aspira viene richiesta una dichiarazione scritta di non credere alla transustanziazione, alla adorazione della Vergine, al sacrificio della messa, come a pratiche superstiziose ed idolatre. Tale restrizione viene abolita in seguito per consiglio di B. Franklin.
Assai peggio stanno i cattolici nelle colonie commerciali di New York e di New Jersey che li escludono dalla generale libertà religiosa ivi sancita; ed esclusi ne sono pure nella colonia filantropica della Georgia.

- colonie ove esiste tuttavia una chiesa stabilita, che è:
a) la chesa episcopale nella Virginia, nelle Caroline, nel Maryland;
b) la chiesa congregazionalista nelle colonie della Nuova Inghilterra, ad eccezione del Rhode Island, di cui già si è detto.
I cattolici non sono affatto tollerati nelle colonie di questo secondo gruppo, e nemmeno nello stato del Marylnad, ove pure essi hanno dato nel secolo precedente così bell'esempio di tolleranza.
Gli altri dissidenti in genere, e come tali valgono nelle colonie della Nuova Inghilterra gli stessi episcopalisti, e nelle altre colonie del mezzodì i congregazionalsiti, non vi godono la pienezza dei diritti.
È quindi nelle colonie di questo secondo gruppo, che durante i primi tre quarti del sec. XVIII si combatte la lotta più vivace per la libertà religiosa.
Ma nessun risultato legislativo ben definito e degno di nota riescono a conquistare i dissidenti nella Virginia e nelle Caroline. Qui è solo con la guerra contro i francesi del Canada e gli indiani che il pericolo comune riesce a conciliare di fatto oppressori ed oppressi. Nelle Caroline il dibattito, che è anche più acerbo che non nella Virginia, non serve se non a questo: che maggiore libertà vi sia all'inizio della vita coloniale che non al suo chiudersi. Né qui, come neppure nel Maryland riescono i dissidenti a sottrarsi al più odioso di tutti i gravami, all'obbligo di pagare delle tasse per il sostegno della chiesa stabilita.
Più feconda di risultati è la lotta nella Nuova Inghilterra. Poiché nel Massachusetts verranno dispensati dal pagare contributi alla chiesa stabilita nel 1742 gli episcopalisti e nel 1747 i quaccheri ed i battisti.
Tale esenzione sarà concessa anche prima nel Connecticut (ove già con atto del 1708 si assicurerà la libertà di coscienza per tutti i dissidenti); e cioè nel 1727 agli episcopalisti e nel 1729 ai quaccheri e ai battisti, e poco per volta anche ai separatisti.

Ma più circostanze conferiscono a rendere le colonie inglesi d'America sempre più mature per una piena libertà religiosa. E sono:
a) il numero ognor crescente dei dissidenti di tutte le confessioni e di tutti i paesi, con a capo uomini di grande energia e capacità, a cui viene fatto di impossessarsi, a malgrado di tutto, di importanti uffici; per esempio, della direzione degli istituti d'istruzione superiore negli stessi paesi più intransigenti;
b) quel grande risveglio religioso da cui verso la metà del secolo saranno scossi i paesi anglosassoni. Il Great Revival o Great Awakening, combattendo a fondo il formalismo bigotto e gretto delle chiese stabilite, farà non soltanto che molti individui e molte comunità di queste passino ai dissidenti e specie ai battisti, ma rinfocolando il vero sentimento religioso contribuirà, come il movimento pietista in Germania, a fecondare le idee di benigna reciproca tolleranza;
c) vi si aggiungerà in seguito l'influenza dell'illuminismo europeo, in tutte le sue varie manifestazioni. I libri di J. Locke hanno su queste colonie assai maggior presa che non i suoi progetti legislativi, poiché alle sue idee si riferiranno espressamente i grandi capi della rivoluzione americana. I princìpi del diritto naturale, quali sono stati formulati soprattutto da S. von Pufendorf, vi incontrano immenso favore; cosicché le dottrine del grande giurista saranno poste alla base di un'opera, che concorrerà moltissimo a rendere più democratiche le opinioni nel Massachusetts.
Dal suo canto il razionalismo francese e soprattutto le teorie volterriane della tolleranza, guadagneranno uno degli uomini che dovranno adoprarsi più efficacemente per la libertà religiosa americana, cioè Th. Jefferson, appartenente alla setta degli unitari;
d) da ultimo il progresso commerciale e industriale delle colonie varrà più di ogni altra cosa, forse, a distogliere quei coloni dalle loro assorbenti preoccupazioni e dal loro esclusivismo in fatto di religione. E cominceranno a pensare un po' meno alla Chiesa e alla religione e un po' più allo Stato e al commercio, e quindi a vedere il vantaggio enorme che questi dalla libertà ricaverebbero; e ciò a somiglianza di quanto cent'anni prima era già successo in Olanda.

A rimescolare tutti questi elementi disgregativi e a fonderli e plasmarli in un effetto pratico definitivo interverrà la grande lotta per l'Indipendenza.



VIRGINIA
Governatore
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1700
Jamestown, sul fiume James;

Contrariamente alle altre colonie in cui l'anglicanesimo è la religione di stato, qui gli aderenti riescono abbastanza a trasformare il dettato della legge in realtà concreta ponendo seri ostacoli al dissenso, ma anche qui la libertà di culto non si è potuta negare una volta che gli "scozzesi d'Irlanda" e i "pietisti tedeschi" hanno preso possesso dell'entroterra.
[Tuttavia, almeno formalmente, la libertà di religione non sarà ottenuta né in questa né in altre colonie, fino alla Rivoluzione.]

La mancata nomina di un vescovo anglicano per le colonie significa non solo che le chiese non possono essere consacrate o che i parrocchiani non possono essere cresimati, ma anche che non si può far rispettare una disciplina clericale.
Per di più l'assenza di un'autorità ecclesiastica centrale apre la strada a una specie di congregazionalismo anglicano; gli affari delle parrocchie finiscono per essere controllati da assemblee parrocchiali composte da laici che, fra le altre cose, nominano o destituiscono gli ecclesiastici in un modo che ricorda il puritanesimo della NUOVA INGHILTERRA.
I bassi stipendi non costituiscono certo un'attrattiva per i parroci di un certo valore; molti sacerdoti sono mal preparati e indolenti. Ma la stessa estensione delle parrocchie della Virginia, un riflesso della sua economia di piantagione, si oppone a una conveniente cura delle anime; l'isolamento delle chiese significa anche che i matrimoni e i funerali vengono normalmente celebrati in casa, mentre i morti sono sepolti nei giardini o nei frutteti anziché nei cimiteri.
Già dalla fine del secolo scorso l'ardore religioso dei primi colonizzatori è in declino e questa in parte è la ragione per cui la tolleranza religiosa ha cominciato a prendere piede.
Con l'avanzare degli insediamenti, la crescita della prosperità economica e la diffusione delle idee illuministiche, comincia a prevalere un atteggiamento più mondano e razionalista.

Attorno a questo periodo la diffusione degli insediamenti e l'affievolimento dell'intensità spirituale puritano hanno portato a un certo rilassamento anche nell'osservanza delle leggi scolastiche, tuttavia gli abitanti della NUOVA INGHILTERRA restano una popolazione estremamente alfabetizzata e ben istruita. La situazione delle altre colonie e invece deprimente:
- PENNSYLVANIA e NEW YORK hanno soltanto pochissime scuole, mantenute per lo più da chiese;
- nelle colonie meridionali, dove la dispersione della popolazione aumenta le difficoltà di fondare scuole, l'istruzione viene considerata una faccenda di famiglia anziché una responsabilità comunitaria: i ricchi piantatori di solito fanno ricorso a insegnanti privati oppure inviano i figli a studiare in Inghilterra.



MARYLAND
[Dal nome della regina Enrichetta Maria.
Colonia reale, con nuova patente, dal 1691.]
Governatore
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1700
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MASSACHUSETTS
[Colonia reale, con nuova patente, dal 1691.]
Governatore
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1700
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All'incirca in questo periodo, viene accordato ad anglicani, battisti e quaccheri il diritto di celebrare liberamente i loro servizi religiosi.
[Dopo il 1720 sarà permesso che le somme da loro pagate come tasse ecclesiastiche siano destinate al sostegno delle loro singole chiese.]

 


NEW ENGLAND
[Confederazione dal 1643; Dominion 1686-88; Confederazione dal 1688.]
Governatore
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1700
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Mentre l'immigrazione straniera modifica drasticamente la composizione etnica della maggior parte delle colonie, la NUOVA INGHILTERRA fa eccezione: scoraggiando gli stranieri per timore di mettere a repentaglio il successo dell'esperimento puritano, essa rimane etnicamente omogenea così come suggerisce il suo nome.

Nella NUOVA INGHILTERRA, dove gli insediamenti sono relativamente compatti e strettamete organizzati, l'autorità sugli affari locali spetta a riunioni cittadine in cui tutti i proprietari terrieri hanno diritto al voto; queste riunioni stabiliscono le aliquote delle imposte per la città e scelgono i consiglieri municipali cui affidare l'amministrazione degli affari cittadini.
Nelle colonie meridionali, almeno in quelle poco sparpagliate, l'unità di base del governo locale è la contea.
Non esiste alcuna forma di democrazia diretta secondo il modello amministrativo della NUOVA INGHILTERRA.
Il governatore nomina:
- i giudici di pace che formano la corte di contea, un'istituzione amministrativa oltre che giudiziaria, e il loro incarico è generalmente a vita.
- lo sceriffo che, nella sua qualità di principale funzionario dell'esecutivo della contea, ha il compito (come il suo omologo in Inghilterra) di mantenere l'ordine pubblico, di sorvegliare le elezioni e anche di riscuotere le tasse.

Intanto, soprattutto in questa colonia, il severo rigore puritano è andato – dall'Half-Way Covenant (1662) – progressivamente attenuandosi.

PLYMOUTH
Governatore
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1700
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NEW HAVEN
Governatore
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1700
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CONNECTICUT
Governatore
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1700
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All'incirca in questo periodo, viene accordato ad anglicani, battisti e quaccheri il diritto di celebrare liberamente i loro servizi religiosi.
[Dopo il 1720 sarà permesso che le somme da loro pagate come tasse ecclesiastiche siano destinate al sostegno delle loro singole chiese.]


RHODE ISLAND
Governatore
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1700
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CAROLINA
[Vasto tratto di terre immediatamente a sud della Virginia.
[La concessione è geograficamente distinta in:
- parte settentrionale: attorno allo stretto di Albemarle;
- parte meridionale.]
Governatore
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1700
-

In difesa di questa sua congenita libertà di coscienza e di questo separatismo spontaneo, che la stessa condizione di cose ha finora assicurati, deve ora la colonia scendere in campo contro la costituzione, e poi più specialmente contro le mene e le violenze, che i governatori, d'ordine dei proprietari e sostenuti dalla Società inglese per la propagazione dell'evangelo nelle colonie, iniziano nei primi anni del secolo XVIII, per impiantare nella Carolina la Chiesa anglicana come chiesa ufficiale e ridurre alla sua conformità i dissidenti.
Sono questi:
- presbiteriani di Scozia,
- luterani di Germania,
- ugonotti di Francia,
- cattolici d'Irlanda,
- quaccheri d'America.
Tutti uniti in una concorde opposizione ai proprietari ed agli episcopalisti, formano la maggioranza nella colonia.
Ne nascono torbidi e ribellioni, specie in quella che sarà poi la Carolina del Sud.


NEW YORK
Governatore
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1700
-

 

NEW JERSEY
Governatore
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1700
-

 

PENNSYLVANIA
Governatore
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1700
-

 

a

1700
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico IV
Albero genealogico
(Copenaghen 1671 - Odense 1730)
figlio di Cristiano V e di Carlotta Amalia di Assia-Kassel;
1699-1730, re di Danimarca e di Norvegia;




1700
1700-21, seconda guerra del nord: si schiera con lo zar Pietro [il Grande] e con il re Augusto II di Sassonia contro Carlo XII re di Svezia ma, sconfitto, dopo pochi mesi è costretto ad uscire dal conflitto;
NORVEGIA
1700
-
ISLANDA
1700
-

1700
REGNO di SVEZIA
Carlo XII
Albero genealogico
(Stoccolma 1682 - Fredrikshald 1718)
figlio di Carlo XI e di Ulrica di Danimarca;
1697-1718, re di Svezia;



1700
1700-1706, prima guerra contro Danimarca, Polonia e Russia;

Parallelamente all'evoluzione nel regime di culti stranieri un altro movimento pure in senso liberale si sta producendo fin dagli inizi del sec. XVIII e nell'ambito della stessa chiesa nazionale; in quanto i sudditi svedesi, tenuti fermi nelle sue strettoie dalle pene gravissime comminate contro ogni tentativo di apostasia, non rimangono però insensibili a queste nuove tendenze religiose, le quali appunto si manifestano ora all'interno del Luteranesimo, scuotendone la rigida compagine ortodossa.
Sono dapprima tendenze di importazione straniera, come quelle dei pietisti e dei Fratelli Moravi, ma in seguito la Svezia stessa produce con lo Svedenborg un novatore, le cui idee mettono in fermento il mondo protestante d'ogni paese.
Ma dal pietismo si passa poi al cosiddetto "dippelianismo" che è una sua sottospecie di intonazione, spiccatamente razionalistica dovuta al medico tedesco Dippel, rifugiatosi in Svezia per le persecuzioni del clero luterano in Germania;
E il "dippelianismo" apre a sua volta la porta a tutte le altre correnti di pensiero religioso più spregiudicato o più rivoluzionario: socinianismo e separatismo, oppure anche semplice miscredenza.
Di tutte queste novità la causa della tolleranza si avvantaggia per più versi perché a cominciare dal pietismo le varie tendenze succitate le sono decisamente favorevoli, perché le misure di rigore con cui l'ortodossismo crederà di mettere un argine al loro dilagare, determineranno invece un vivace movimento di reazione presso un parte stessa delle classi dirigenti.






1700
REGNO di PORTOGALLO
Pietro II
Albero genealogico

(Lisbon 26 apr 1648 - Alcantara 9 dic 1706)
1667, reggente;
1668, sposa Maria di Savoia-Nemours († 1683), sua cognata;
1687, sposa Maria Sofia di Baviera-Neuburg († 1699);
1683-1706, re di Portogallo;




1700
-

a


1700
REGNI DI SPAGNA, NAPOLI e SICILIA
Carlo II
Albero genealogico

(Madrid 1661 - 1700)
figlio di Filippo IV e di Marianna d'Austria;
1665-1700, re di Spagna;
1665-1700, re di Napoli (Carlo V);
1665-1700, re di Sicilia (Carlo III);
1700
Ottobre
3
, redige l'ultimo testamento in cui nomina erede universale dei suoi stati Filippo di Borbone, duca d'Angiò e nipote di Luigi XIV, ponendo così le premesse per un nuovo grande conflitto europeo, la "guerra di successione spagnola".
[Innocenzo XII, a cui prima si era rivolto in cerca di approvazione, si era dichiarato d'accordo con la scelta.
Se il duca d'Angiò non accettasse, la corona passerebbe all'arciduca Carlo]


Filippo V

(Versailles 1683 - Madrid 1746)
nipote di Luigi XIV di Francia e di Maria Teresa (figlia del re di Spagna Filippo IV);
duca d'Angiò (Filippo);
1700-06, duca di Brabante (Filippo);
1700-46, re di Spagna;
[suo tutore è il marchese di Louville]
1700-13, re di Napoli e Sicilia;
1700
-



NAPOLI
Viceré
duca di Medinaceli
(? - set 1701)
Nunzio apostolico
Lorenzo Casoni
(1690 - 1701)

1700
-


SICILIA
Viceré
duca di Ascalona
(? - set 1701)
1700
-
a




1700
SAVOIA
Vittorio Amedeo II
Albero genealogico

(Torino 1666-Rivoli, Torino 1732)
figlio di Carlo Emanuele II e di Maria Giovanna Battista di Nemours;
1675-1713, principe di Piemonte
conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti
marchese di Saluzzo
duca di Savoia
;
1675-1713, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
dal 1684 è sposato con Anna Maria d'Orléans, nipote di Louis XIV;

1708-13, marchese del Monferrato;
1713-18, re di Sicilia;
1718-30, re di Sardegna;


 

1700
con la pace di Rijswijk ha recuperato tutti i territori sabaudi;




1700
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Girolamo De Mari
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1699 3 giu - 3 giu 1701, doge di Genova;


1700
-


1700
ducato di Mantova e del Monferrato
Ferdinando Carlo I
Albero genealogico
(1652 - 1708)
figlio di Carlo II e di Isabella Klara d'Habsburg († 1685);
1665-1708, duca di Mantova e del Monferrato [Carlo III];
1665-1708, duca di Nevers e di Rethel [Carlo IV];
[Dal 1670 è sposato con Anna Caterina Gonzaga-Guastalla († 1703).]
1678-92, duca di Guastalla;
1700,
-


1702-04, duca di Guastalla;

1700
-

1700
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Silvestro Valier

(Venezia 28 mar 1630 - Venezia 7 lug 1700)
figlio del doge Bertuccio e di ?;
1694-1700, doge di Venezia; [109°]
durante una violentisima lite con la moglie, si sente improvvisamente mancare e, alzati gli occhi al cielo, muore di un colpo apoplettico.


Alvise II Mocenigo
Albero genealogico

(Venezia 3 gen 1627 - Venezia 6 mag 1709)
figlio di Alvise e di Adriana Grimani;
1700
Luglio
17
, viene eletto doge con 40 voti favorevoli su 41 (forse non sono mancati dei brogli!).
1700-09, doge di Venezia; [110°]

- nunzio pontificio: ? (?-?);
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
- ambasciatore di Francia: ? (?-?)

1700
-





1700
ducato di Modena
Rinaldo III d'Este
Albero genealogico
(1655 - 1737)
figlio di Francesco I e di Lucrezia Barberini;
cardinale, rinuncia alla porpora per succedere al nipote Francesco II,
1694-1737, duca di Modena;

1700
-


1700
ducato di Parma e Piacenza
Francesco Maria Farnese

(Parma 1678 - Piacenza 1727)
figlio di Ranuccio II e di Maria d'Este (1644-84);
1694-1727, duca di Parma e Piacenza;
[dal 1696 è sposato con Dorotea Sofia von Neuburg (1670-1748), vedova di suo fratello Odoardo II]



1700
-



1700
Granducato di Toscana
Cosimo III de' Medici
Albero genealogico
(Firenze 1639 - 1723)
figlio del granduca Ferdinando II e di Vittoria della Rovere;
1670-1723, granduca di Toscana;

 
1700
-





Adami, Anton Filippo (Livorno primo decennio XVIII-Firenze 1770) letterato e pensatore italiano;
Britannico di Racine (1752, traduzione)
Dimostrazione dell'esistenza di Dio provata con la contingenza della materia (1753)
Saggio sull'uomo di Pope (1756, traduzione)
Dissertazioni critiche (1766).

Affò, Ireneo (XVIII) frate francescano, direttore della Biblioteca di Parma;
Apologia del pio esercizio della Via Crucis opposta alle censure del P. D. G. M. Pujati (contro il pensiero al riguardo del giansenista Giovanni Maria Pujati)
[Stimolata dalle autorità superiori, forse dal Papa, la sua opera, lodata dai più illustri letterati del tempo come il Tiraboschi e il Bettinelli, non difende solo la Via Crucis francescana, ma anche il culto del Sacro Cuore (Cristolatria) ostacolato da Scipione de' Ricci. E in verità, nella zoccolantesca battaglia, come definisce G. M. Pujati la polemica della Via Crucis, si attacca e si difende ben più di una privativa francescana: ci sono, oltre di essa, la dottrina delle indulgenze, la Curia Romana, l'autorità del Pontefice.]
Vita di Frate Elia
Vita di Giovanni da Parma

Cantici volgari di S. Francesco d'Assisi (dissertazione).

Angelico da Vicenza (XVIII) frate francescano;
Historia chronologica dei tre Ordini.

Angelo d'Acri (XVIII) frate francescano, cappuccino, predicatore nelle Calabrie.

Annibali, Flaminio da Latera (XVIII) frate francescano;
La pratica del pio esercizio della Via Crucis… vendicata dalle obbiezioni di M. Pujati (contro l'opera del giansenista Giovanni Maria Pujati)
Supplemento al Bullarium franciscanum di Giacinto Sbaraglia (la continuazione dell'opera invece non gli riuscirà).

Anstey, Christopher (?-?) scrittore inglese;
New Bath Guide (1766, fortunatissima satira)
[Compenso ricevuto dall'editore R. Dodsley: £ 200,00, oltre alla restituzione del copyright.]

Azzoguidi (XVIII) frate francescano, curatore dell'edizione di antichi testi.

Basilio da Bergamo († 1801) frate cappuccino, padre, della famiglia Bolgeni, fratello di p. Carlo da Bergamo;
[Alla sua famiglia appartengono l'abate Pier Ottavio, professore di belle lettere nel Seminario; Ottavio, preposto di Carvico, autore di un Capitolo sopra il Probabilismo e il Probabiliorismo.]
dopo gli studi di rettorica e di filosofia entra tra i cappuccini;
1760, passati gli anni di prova e di chiericato viene ammesso allo Studio nel convento di Crema;
1766 superati gli esami ottiene la patente generalizia di Predicatore;
1768, viene innalzato alla cattedra dalla quale legge a Crema fino al 1773, indi a Bergamo fino al 1780; eletto alle prelature di vari conventi si esercita frattanto nell'apostolico Ministero;
1789, deve ritornare all'insegnamento nella cattedra di Bergamo;
eletto più volte Definitore di provncia, non diventa Ministro Generale a causa della podagra che lo affligge; socio dell'Accademia degli Eccitati;
1801, 28 luglio, dopo breve malattia muore nel convento di Bergamo.

Bernardo da Bologna (XVIII) frate francescano, cappuccino, scotista;
Bibliotheca Scriptorum O. Min. S. Francisci Cap. (1747, rifacimento e completamento della Bibliotheca scriptorum di p. Dionisio da Genova).

Bernardo Giacchi di Napoli (XVIII) frate francescano, predicatore di corte, amico di G.B. Vico e del Gravina.

– Bernoulli, Daniel (Groninga 1700-Basilea1782) professore di matematica a Pietroburgo, amico e rivale di Eulero;
Idrodinamica (1738, da cui il "teorema di Bernoulli").
[Appartenente ad una famiglia di ben 8 matematici famosi.]

Besson, Jean-Victor (1781-1837) militare francese;
tenente di vascello;
dopo l'abdicazione di Naponeone I escogita di trasportarlo in America, celato nel nascondiglio di una nave, forzando il bocco inglese;
espulso dalla marina francese, diventa comandante in capo della marina egiziana.

Biscardi, Luigi (XVIII) frate francescano, polemista contro il giansenismo.

Bonaventura Barberini (XVIII) frate francescano, predicatore di penitenza.

Bonaventura da Potenza (XVIII) frate francescano, predicatore.

Bonifacio da Brignano (XVII-XVIII) frate cappuccino, padre, morto e sepolto a Roma.
[Sulla sua tomba è posta soltanto l'iscrizione: Bonifacio da Bergamo MDCCLXXI.].

Broggia, Carlo Antonio (Napoli XVIII) mercante ed economista italiano;
Trattato dei tributi, delle monete e del governo politico della società (1743).

Caleppio, Trussardo o Truzzardo (Bergamo XVIII-XIX) letterato italiano; commissario di polizia al servizio dell'Austria; polemizzò sul «Corriere delle Dame» contro l'articolo di Madame de Staël sulle traduzioni;
1818 novembre-marzo 1819, fonda e dirige [quando il «Conciliatore» viene soppresso dall'Austria per l'effetto controproducente della sua rozza polemica] l' «Accattabrighe, ossia Classicoromanticomachia».

Carlo da Bergamo († ?) frate cappuccino, padre, (forse della famiglia Ghidini o della famiglia Valaperta)
predicatore e rettore del Collegio Mariano della Misericordia in Bergamo;
[1265, i Terziari fondano la Misericordia Maggiore (chiamato anche Collegio Mariano, posto in città alta nel palazzo della Misericordia che si estende sulla casa Maffeis adiacente), Opera che viene amministrata da 14 cittadini dei quali un Canonico che ne è sempre il patrono;
1610, il Collegio viene chiuso;
1632, il Collegio viene riaperto e retto per circa ottant'anni dai padri Barnabiti, poi dai padri della Compagnia di Gesù, ma per poco tempo, quindi da sei sacerdoti secolari i quali sono Rettori del Collegio e Prefetti negli Studi;
1747, secondo le Costituzioni ora pubblicate il Rettore è il vero capo ed unico superiore del Collegio;
1782, la reggenza viene affidata al padre gesuita Pineroli;
1784, 14 aprile, il Collegio chiede e ottiene dal governo di Venezia anche il convento di Longuelo dal quale poco prima sono stati espulsi i Terziari Francescani;
1785, si vorrebbe affidare tutto l'insegnamento ai gesuiti ma sfuma l'accordo;
1795, 8 luglio, il Collegio (con 30 convittori) viene chiuso per riordino; settembre, viene eletto Rettore p. Lorenzo Ghidini a cui viene affidata anche l'amministrazione economica del luogo (oltre al vitto riceve uno stipendio di L. 3.750);
1799, 4 novembre, entra nel suo ufficio di Rettore don Luigi Valaperta.]
1828, 7 settembre, muore.

Casini, Francesco Maria d'Arezzo (XVIII) frate francescano, cardinale di S. Prisca;
Prediche dette nel Palazzo Apostolico (1713, prediche dette alla presenza di Clemente XI; contribuisce alla condanna del giansenismo).

Churchill, Charles (?-?) scrittore inglese;
The Duellist (1763)
[Compenso ricevuto dall'editore R. Dodsley: £ 450,00.].

Crispino da Viterbo (XVIII) frate francescano;
calzolaio da ragazzo, poi ortolano nel noviziato cappuccino di Bagnaia, poi cuoco ad Albano.

De Gregorio, Leopoldo - marchese di Vallesantoro e di Squillace (n. ?-m. Venezia 1785) politico siciliano, trasferitosi a Napoli, fu chiamato da Carlo di Borbone a dirigere la dogana;
1753, direttore della "segreteria di azienda" (finanze) avvia, d'accordo col re, il riscatto delle imposte indirette alienate ai privati;
1755, chiamato anche alle segreterie di guerra, marina e commercio, dopo la nomina di G. Fogliani a viceré di Sicilia, assume di fatto il ruolo di primo ministro; i suoi rapporti con il ministro degli esteri  e di casa reale B. Tanucci sono spesso tesi;
1759, passato Carlo in Spagna, egli lo segue a Madrid prima come segretario delle finanze e poi anche di guerra, grazia e giustizia; 
l'ostilità dichiarata del clero e di larghi settori della nobiltà spagnola, oltre alle crisi economiche in atto (rivolte in Andalusia, Catalogna, Navarra, Guipúzcoa ecc) e ai suoi inopportuni provvedimenti in materia di costumi, provocano il suo allontanamento dal governo (motín de Esquilache, marzo 1766); 
molti anni dopo è nominato ambasciatore a Venezia dove muore.

Deodato Bossi da Bergamo (XVIII) frate cappuccino, padre;
1779, scrive un sonetto per don Matteo Milesi eletto parroco di S. Giovan Bianco.

Didaco da Madrid (XVIII) frate francescano, predicatore di corte.

Diego da Cadice (XVIII) frate francescano, cappellano militare.

Egidio Maria da S. Giuseppe (XVIII) frate francescano, degli Alcantarini di Napoli;
cuoco, lanaiolo, portinaio, questuante, edifica i frati del convento di S. Pasquale a Chiaia.

Faustino da Bergamo († 1803) frate cappuccino, padre, della famiglia Piatti;
1750 ca, veste l'abito cappuccino;
1754, è posto agli studi a Crema, poi a Bergamo sempre però sotto la disciplina di p. Cristoforo da Bergamo;
1759, superata la prova degli esami con patente generalizia viene creato Predicatore;
a lui è affidata anche la custodia della biblioteca del convento di Bergamo;
1788, l'abate Maffio Rocchi, segretario dell'Accademia degli Eccitati, gli affida un bel volume di lettere molto importanti, alcune preziose, conservate poi nell'archivio del convento stesso;
1797, durante le feste di Natale, mentre sta predicando a Vertova, viene arrestato e condotto a Gandino da dove, due giorni dopo, è trasferito a Bergamo dove poco dopo è liberato;
1798, 26 agosto, membri del Comitato repubblicano di Bergamo, impadronitisi dei documenti rinvenuti nella sua cella nel convento di Borgo Palazzo, lo arrestano; rimane in carcere fino al sette settembre quando il commissario Roncalli lo lascia libero per ordine del governo di Milano;
1803, 5 marzo, muore nel convento di Bergamo.

Felice da Ubrique (XVIII) frate francescano, predicatore di corte.

Felice Maria da Brignano († 1832) frate cappuccino, padre, distinto nelle teologiche scienze e nella letteratura;
1832, 17 gennaio, 81enne, muore.

Fonseca da Evora, Giuseppe Maria (XVIII) frate francescano, teologo e diplomatico portoghese; commissario generale di Curia per l'Ordine e plenipotenziario del suo re pressola Santa Sede, vescovo di Oporto;
Annales di Luca Wadding (Roma 1731-36, II edizione, in sedici volumi rispetto agli otto dell'edizione lionese)
[In questa edizione sono omesse le epistole dedicatorie, le epistole al lettore e la prefazione di Luca Wadding; in seguito, ogni anno, vengono pubblicati i Supplementi di p. Antonio da Melissano; al posto delle omissioni egli inserisce le Additiones (aggiunte) postume del frate irlandese stesso ed altre sue e dei suoi collaboratori, riporta alcune bolle inedite dei Pontefici ed altri documenti e, colloca all'inizio del primo volume la vita dell'autore irlandese scritta da Francesco Harold.
Egli ha voluto riprendere i lavori proprio dove li aveva lasciati Luca Wadding. Infatti, dopo un volume d'indice, il XVII, che segna la divisione fra l'opera del grande irlandese e quella dei suoi continuatori, la pubblicazione prosegue con il tomo XVIII edito nel1740 che comprende gli anni 1541-1553.].


Fortunato da Brescia (XVIII) frate francescano dei Riformati lombardi morto alla corte di Spagna;
accorda la Scolastica con le scoperte scientifiche e con il più rigoroso metodo sperimentale, appoggiato all'uso del microscopio.
[Convinto che la conoscenza dell'anatomia microscopica è chiave ai segreti della natura, asserisce l'importanza di due cose:
- la necessità dello studio della costituzione istologica dei vari organi per conoscere le loro funzioni;
- la separazione di questi organi nei loro elementi in rapporto alla loro origine embriologica.
Nonostante molte opposizioni questo suo principio prevarrà un secolo dopo nelle scuole di fisiologia e di patologia.
Egli è riuscito a classificare i tessuti e gli organi mezzo secolo prima di M.-F.-X. Bichat che però godrà tutto il merito della classificazione.].


Francesco Hermosa di S. Bonaventura (XVIII) frate francescano, missionario nelle Filippine, in Siam e nella Cocincina; muore in mare nel viaggio di ritorno.

– Gavin, Antonio (XVII) prete cattolico di Saragozza, passato alla fede anglicana
The frauds of romish monks and priests with observations on a journey to Naples (Londra 1691, Le frodi dei monaci e dei preti romani con osservazioni durante un viaggio a Napoli)
Vidas de Opispos de Roma. Intrigos de curas romanos. Vidas de manjas papistas (scelta di racconti tratti dalla precedente; Vita dei vescovi di Roma. Intrighi di parroci romani. Vita di suore papiste).
A master key of popery in five parts (Londra 1725-26, Una chiave per il papato in cinque parti).

Giambattista da S. Martino (XVIII) frate cappuccino (forse della Val Brembana), padre, socio corrispondente dell'Accademia Economico-Arvale;
1769, nasce questa accademia su pressione della Serenissima ma è sprovvista di mezzi;
1787, comincia a farsi viva ed essere fonte di speranze, soprattutto perché si dedica in particolare all'agricoltura, ma i "venuti d'oltre l'alpi" le danno il colpo finale.

Giammaria da Bergamo († 1776) frate cappuccino, padre, segretario di p. Francesco Quadrio, Predicatore Apostolico.

Giglioli, Serafino della Mirandola (XVIII) frate francescano;
La Via Crucis comprovata e giustificata contro le calunnie dei critici intemperanti (contro il pensiero in proposito dei giansenisti).

Giovanni Francesco da Romano (XVII) frate cappuccino, padre, della famiglia Cerruti, della monastica provincia di Bergamo; autore di vari sonetti.

Giovanni Francesco da Romano († 1771) frate cappuccino, padre;
1722, viene eletto Maestro dei novizi;
[Nativo della stessa contrada del precedente.].

Giovanni Giuseppe della Croce (XVIII) frate francescano, predicatore a Napoli, che riprende la tradizione dei Discalciati.

Giuseppe da Madrid (XVIII) frate francescano, predicatore di corte.

Goerres, Giuseppe (XVII-XVIII) romantico tedesco;
patriota fervente nel periodo napoleonico, membro della massonica Tugenbund;
1820, convertito al cattolicesimo, diventa con F. Schlegel, A.H. Müller, Haller e C.M. Brentano una delle colonne del cattolicesimo germanico;
si entusiasma di Francesco d'Assisi dopo aver letto il Cantico delle creature ed altre laudi a lui erroneamente attribuite, nella versione latina di due gesuiti: Chifel e Lampugnano;
Der heilige Franziskus von Assisi. Ein Troubadour (Strasburgo 1826)
[L'opuscolo segna una pietra miliare nella storia della cultura francescana. La novità si trova nell'espressione Ein Troubadour che significa la scoperta dei lineamenti cavallereschi e trovadorici di Francesco d'Assisi, finora trascurati e subordinati all'interpretazione mistica degli agiografi.].

Gottsched, Johann Christoph (Judittenkirchen, Königsberg 1700-Lipsia 1766) scrittore tedesco, una delle figure dominanti della "Deutschübende poetische Gesellschaft" (Società dei poeti tedeschi) da cui uscì nel 1737;
Saggio di una poetica critica (1730).
Der sterbende Cato (1732, Catone morente; frigida tragedia ricucita su due opere straniere, una francese (di I. Deschamps) e una inglese (di J. Addison).

Greiderer (XVIII) frate francescano;
Germania francescana (?).

Hayer, Hubert (XVIII) frate francescano, teologo e apologeta;
La Religion vengée ou Réfutation des auterurs impies par une société de gens des lettre (1757-62, in collaborazione con l'avvocato Soret ed altri scrittori cattolici; serie di Cahiers, quindici all'anno, in cui gli autori fanno risalire la responsabilità dell'ateismo contemporaneo ad P. Bayle "idolo della nazione incredula").

Hepplewhite, George (m. Londra 1786) mobiliere inglese, seguace dello stile di R. Adam; rese popolari in tutta Europa alcuni tipi di mobili neoclassici, aggraziati e di ridotte dimensioni, in legno chiaro
Cabinet-Maker and Upholsterer's Guide (1788, postumo).

Israel ben Eliezer o Baal Shem Tov (Signore del Nome buono) o Besht (Okop, Podolia 1700 ca-Medziboz, Podolia 1760) mistico ebreo di origine ucraina, fondatore del «chassidismo»; non scrisse nulla ma i discepoli raccolsero una grande quantità di detti, fatti, leggende ecc.;
1736, comincia a diffondere la sua concezione mistica, caratterizzata da un costante invito alla gioia, alla comunione con Dio attraverso la realtà profana; sviluppa i principi della qabbalah soprattutto nella forma datale da J. Luria togliendole però il carattere di dottrina intellettualistica ed esoterica e facendone la base concettuale di una mistica popolare che rappresenta il maggiore movimento religioso entro l'ebraismo moderno.

Lamberto Liarte y Pardo da Saragozza (XVIII) frate francescano, predicatore delle milizie spagnole.

Leopoldo da Gaiche (XVIII) frate francescano, predicatore di penitenza in Umbria e nel Lazio;
quando il suo convento di Monteluco, da lui ridotto a Ritiro modello, viene soppresso egli deve vivere quale sacerdote secolare in una casetta presso Spoleto ed è poi costretto all'esilio perché rifiuta il giuramento di fedeltà al governo francese.

Mac-Carthy Reagh conte di (? -?) bibliofilo ;
1775, si stabilisce a Tolosa e qui vive per quasi quarant'anni;
[La sua biblioteca (secondo Seymour De Ricci) contava 601 titoli (per un totale di 825 volumi): dai libri d'Ore ai testi calligrafici di Jarry.]
acquista in blocco varie biblioteche;
1769, acquista i 60 volumi in-quarto Ad usum Delphini, molti dei quali legati da Padeloup, proveniente dalla biblioteca del bibliofilo Girardot de Préfond, e una serie di 245 volumi in-ottavo di Variorum;
1779, inizia a porre all'incanto i doppi esemplari;
[Si avvale d'un legatore inglese, residente a palazzo, e di un calligrafo adibito unicamente a régler, a incorniciare la gabbia tipografica dei volumi con eleganti tratti di penna.
1815, Parigi, i figli del conte fanno stampare il catalogo (oltre 1000 pagine, in due volumi in-ottavo, a cura dei F.lli De Bure) dei 6000 lotti in vendita della collezione libraria del padre (incunaboli, dai classici dell'antichità agli storici medievali ai romanzi cortesi, perrlopiù in edizioni di elegante rarità. Numerose le aldine, le elzeviriane e, tra i contemporanei, le opere stampate da Didot e da Bodoni.
Nello stesso anno il duca di Devonshire si spinge ad offrire 20.000 £ per l'intera biblioteca, e l'offerta viene rifiutata.
Nel 1817 viene stampata la lista dei pezzi e, in asta, l'intera collezione non raccoglie più di 16.000 sterline (ovviamente una cifra ancora ragguardevole!.]


Marczic, Francesco Ramiro (XVIII) frate francescano;
Ordine dei Frati Minori.

Michelangelo da Bergamo († 1743) frate cappuccino, laico, allievo della monastica provincia di Parma;
1743, 12 ottobre, muore nel convento di Cesena.

Michelangelo da Boccaleone († 1772) frate cappuccino, padre, della monastica provincia di Bologna nella quale fu innalzato alla Prelatura;
1772, 21 giugno, muore nel convento di Ferrara.

Michelangelo Franceschi da Reggio (XVIII) frate francescano, predicatore di penitenza.

Michele da Tugio (XVIII) frate francescano;
Bullarium franciscanum (Roma 1752, termine della stampa dei sette volumi in folio)



Morelly (sec. XVIII) scrittore francese della cui vita nulla si sa; il suo comunismo utopistico influenzò F.-N. Babeuf ed É. Cabet; sotto il suo nome apparvero:
Saggio sullo spirito umano (1743)
Saggio sul cuore umano (1745)
Fisica della bellezza (1748)
Il principe o trattato delle qualità di un grande re e sistema di un saggio governo (1751)
La Basiliade o naufragio delle isole galleggianti (1753)
Codice della natura (1755, celebre, un tempo attribuito a D. Diderot; traccia un ordine naturale della società).

Morosini, Giovanni (XVIII) frate benedettino, vescovo di Verona, giansenista;
si oppone alla devozione del Sacro Cuore (Cardiolatria), come Scipione de' Ricci vescovo di Pistoia e di Prato.

Onorati, Nicola o Onorati Columella (XVIII) frate francescano, pioniere nelle riforme agricole;
[Volle aggiungersi il secondo nome Columella in onore del classico autore del De Rustica.]
dopo aver insegnato giovanissimo filosofia a Bologna, è chiamato dall'Università di Napoli alla cattedra di agricoltura e scienze veterinarie, poi a quella di diritto naturale e di teologia scotista, ma egli si specializza in agraria;
Delle cose rustiche, ovvero dell'agricoltura teorica trattata secondo i principi della chimica moderna (1792, I edizione; 1804, II edizione ampliata)
Coltura e l'uso economico dei pomi di terra, detti volgarmente patate
Coltivamento e industria della bambagia nel regno di Napoli
Dell'agricoltura pratica e pastorizia e di molte altre dottrine che riguardano la medicina veterinaria e l'economia domestica per gli dodici mesi dell'anno (un vademecum del contadino, con raccolta di detti e proverbi popolari, che sarà ristampato nel 1854).

Overbeck († 1869) pittore tedesco, autore del "Perdono", dipinto alla Porziuncola;
1813, amico di Goerres, F. von Schlegel e di C.M. Brentano, si converte al cattolicesimo;
assieme ad altri pittori, tra cui Steine, Vogel, Schnorr, Veit, grandi ammiratori dei primitivi italiani e fiamminghi, viene in Italia e si stabilisce a Roma, nel convento di Sant'Isidoro da cui la soppressione dei conventi nel 1810 ha cacciato i frati irlandesi.

Pacifico da Sanseverino (XVIII) frate francescano, predicatore.

Palou, Francesco (XVIII) frate francescano, missionario;
1749, giunge in California con due compagni, p. Ginepro Serra e p. Giovanni Crespi; nella vasta regione i tre fondano delle Riduzioni (comunità cristiane);
egli rimane presidente della vecchia California;
Noticias de la Nueva California
Vida del P. Serra.

Paolo Fedele da Burgos (XVIII) frate francescano, predicatore di corte.

Papini, Niccolò (XVIII) frate francescano;
Etruria francescana (?)

Pier Maria da Pederobba (XVIII) frate francescano, predicatore di penitenza, ascoltatissio alle corti di Torino, Parma, Firenze e Napoli, nelle maggiori chiese di Roma e delle altre città italiane.

Pietro Antonio da Venezia (XVIII) frate francescano;
Giardino serafico historico.

Poncelet, Policarpo di Verdun (XVIII) frate francescano, acuto investigatore della chimica organica.

Pujati, Giovanni Maria (XVIII) frate somasco passato ai benedettini, giansenista;
Pio Esercizio della Via Crucis (Pistoia 1782, con prefazione dedicata a Scipione de' Ricci)
[Rispetta il numero delle quattordici stazioni, ma altera il contenuto delle sei tradizionali non desunte dal Vangelo; sostituisce:
1 - all'incontro con la Madonna una invocazione all'Addolorata;
2, 3, 4, - alle tre cadute (per i giansenisti una debolezza incompatibile con la santità e la forza del Redentore), tre riflessioni sul dolore di Gesù nel portare la Croce;
5 - all'episodio della Veronica una riflessione sulla necessità di ricopiare in sé Cristo;
6 - alla deposizione di Gesù morto fra le braccia di Maria ancora una preghiera alla Donna forte che regge ai piedi della Croce il martirio della morte del Figlio;
inoltre, insinua dei principi teologici errati e degli spunti polemici; fa recitare il Pater e l'Ave in volgare e sopprime i versetti dello Stabat Mater «contro i quali - si dice - i giansenisti hanno un'antipatia speciale
».]
[A lui risponde in particolare Ireneo Affò In verità, nella zoccolantesca battaglia, come definisce G. M. Pujati la polemica della Via Crucis, si attacca e si difende ben più di una privativa francescana: ci sono, oltre di essa, la dottrina delle indulgenze, la Curia Romana, l'autorità del Pontefice.].

Ralph, James (XVIII) storico e libellista whig di origine americana;
The Case of Authorship by Profession or Trade, stated with regard to Booksellers, the Stage, and the Public (1758).

Sbaraglia, Giacinto (XVIII) frate francescano dei Conventuali;
Bullarium franciscanum (da Onorio III a Bonifacio VIII)
[Sarà continuato dall'Eubel per ordine di p. Bonaventura Soldatic.]
Supplementum et castigatio ad Scriptores trium Ordinum S. Francisci (a completamento dell'opera di Luca Wadding)
Scriptorum trium Ordinum Sancti Francisci (continuazione della precedente, dal 1650 al 1750, ancora inedita nel 1944).

Serafino da Nembro († 1762) frate cappuccino, laico, della famiglia Bonini, affiliatosi in seguito alla monastica provincia di S. Bernardino negli Abruzzi;
eccellente ebanista e intagliatore, degno compagno ed emulo dei frati Michele della Petrella, Stefano da Chieti e Giovanni Palombieri;
1762, 30 giugno, muore nel convento di Teramo, dove stava lavorando ad altari, tabernacoli e reliquiari.

Serra, Ginepro (XVIII) frate francescano, missionario;
1749, giunge in California con due caompagni, p. Francesco Palou e p. Giovanni Crespi; nella vasta regione i tre fondano delle Riduzioni (comunità cristiane);
in seguito si reca nell'Alta California;
1776, fonda la città di San Francisco
.

Smith, Guglielmo (XVIIII) frate francescano, fondatore ad Anversa del Museo filologico sacro per lo studio dell'Ebraico e della Sacra Scrittura.

Suysken, Costantino (XVIII) gesuita, bollandista;
Acta Sanctorum (Anversa 1768, opera in cinquecento fogli)

[Il tomo II racchiude il primo studio modernamente e scientificamente critico della vita di Francesco d'Assisi. L'autore affronta il problema delle fonti biografiche del poverello d'Assisi e divide il suo lavoro in tre parti:
I) Commentariu praevius, in cui espone i suoi studi e le sue conclusioni sulle prime biografie e sui punti più controversi della sua vita;
II) La pubblicazione di tre leggende: quella di Bonaventura da Bagnoregio, e due preziose, inedite: La Vita prima di Tommaso da Celano (la Seconda leggenda sarà pubblicata solo nel 1806) e la Legenda trium sociorum bollandianamente annotate;
III) Appendice ad gloriam postumam, un vivo ritratto del santo dedotto da documenti, tradizioni, ricordi, ed una nuova dissertazione intorno ad altri tre problemi storici:
. le relazioni tra san Francesco e san Domenico;
. l'autenticità dell'indulgenza della Porziuncola;
. la leggenda dell'incorruttibilità del corpo di san Francesco nella tomba murata.].

Teofilo da Corte (XVIII) frate francescano, predicatore di penitenza, discepolo e amico di Tomaso da Cori;
1732, per ordine del Generale lascia la Sabina e va in Corsica dove fonda un Ritiro a Zùani;
1736, sessantenne, si reca in Toscana dove, sostenuto dall'autorità dell'arcivescovo e di Gian Gastone de' Medici, fonda un Ritiro a Fucecchio.

Thomson, James (Ednam, Roxburgshire 1700-Richmond 1748) poeta scozzese, dopo gli studi di teologia, lasciò Edimburgo per tentare a Londra la carriera letteraria dove venne protetto dal mecenate George Lyttelton;
The seasons (1726-30, Le stagioni)
Sophonisba (1730, Sofonisba, tragedia)
Edward and Eleonora (1739, Edoardo ed Eleonora)
The castle of indolence (1748, Il castello dell'indolenza, poemetto)
Alfred (1749 Alfredo il Grande, con D. Mallet, con la famosissima canzone Rule Britannia scritta da Thomson).

Tomaso da Cori (XVIII) frate francescano, predicatore di penitenza, evangelizzatore dei briganti della campagna romana nell'ermo Ritiro di Civitella.

Veronica Giuliani (XVIII) suora nel convento di Città di Castello.

Zaccaria da Spirano († ?) frate cappuccino, padre;
1756, viene avviato agli studi nel convento di Rivolta dove diventa in seguito Predicatore;
1777, Guardiano a S. Giovan Bianco;
1784, Guardiano a Romano di Lombardia;
1795, Guardiano ad Almenno;
1799, Lettore di Teologia nello studio di Bergamo;
1809, 22 gennaio, muore nel convento di Bergamo.

Zaist, Giovan Battista (Cremona 1700-1757) architetto, pittore e scrittore d'arte italiano, allievo di G.B. Natali;
Notizie storiche de' pittori, scultori e architetti cremonesi (1774, postumo, con importanti informazioni su artisti quali B. Bembo, il Boccancino, i Campi ecc.).

Zatta, Antonio (sec. XVIII) tipografo italiano, fu tra i più attivi tipografi operanti a Venezia negli ultimi tre decenni del secolo XVIII.

Zinzendorf, Nikolaus Ludwig von (Dresda 1700-Herrnhut 1760) teologo tedesco, appartenente ad una antica famiglia austriaca che, per aver aderito al protestantesimo, era stata costretta a lasciare le proprie terre e ad emigrare in Sassonia; dopo la morte del padre, ministro presso la corte sassone e amico del pietista Ph.J. Spener, fu inviato al Paedagogium di Halle fondato da A.H. Francke e vi compì gli studi secondari; conseguita la laurea in diritto alla università di Wittenberg, intraprese un viaggio nei Paesi Bassi, dove incontrò i riformati delle Province Unite, e in Francia dove strinse amicizia con il cardinale A. de Noailles arcivescovo di Parigi; rientrato in Sassonia, diventa consigliere del principe elettore;
1727, abbandona l'ufficio per dedicarsi totalmente ad una comunità di Hussiti, fuggiti dalla Moravia per motivi religiosi e di altri dissidenti (già da lui accolti nella sua proprietà di Herrnhut (Pascolo di Dio) nella Sassonia) ; egli abolisce la servitù, proclama la libertà di coscienza e introduce la comunione dei beni; ostile alla teologia considerata "invenzione del diavolo" e fautore di una "religione del cuore", promuove una pietà intima e austera alimentata dalla preghiera, dai canti, dalla lettura della Bibbia e dalla meditazione delle sofferenze di Cristo in croce che redimono il mondo; le chiese ufficiali del protestantesimo lo osteggiano per il suo carattere anticonformista e ne contestano l'autonomia istituzionale e liturgica;
1736, viene esiliato dalla Sassonia (dove rientrerà solo nel 1747);
1737, solo con l'appoggio del re Federico Guglielmo I di Prussia riesce ad ottenere la dignità episcopale che gli consente di reggere Herrnhut in modo autonomo sulla base di fede della Confessione augustana; negli anni seguenti compie vari viaggi in Olanda, nei paesi baltici, in Inghilterra e in America fondandovi comunità di "fratelli" e dando inizio a un'azione missionaria tuttora viva ("herrnhuter")
Autobiografia (1748 ca).

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SCHIAVITU'

guerra di successione spagnola
1701-14

1700
prima ancora della morte di Carlo II di Spagna, infermo e senza eredi,  viene compiuto un tentativo di comporre pacificamente la vertenza della successione con la designazione di un terzo candidato alla successione, Giuseppe Ferdinando di Baviera, ma questi muore improvvisamente nel 1699;
Marzo
cedendo alle pressioni delle potenze marittime, interessate ad uno smembramento dell'impero spagnolo, Luigi XIV firma un "trattato di spartizione" che assegna la corona di Spagna all'arciduca Carlo, secondogenito di Leopoldo I, mentre alla Francia andrebbero i domini spagnoli in Italia;
Novembre
morto Carlo II, e note le sue disposizioni testamentarie che designano come erede universale suo nipote Filippo d'Angiò, con la clausola che le due corone di Francia e di Spagna non possano mai essere unite, il re Sole non solo accetta, ma mostra di voler disporre delle cose spagnole a proprio piacimento, circondando il nuovo re Filippo V di consiglieri francesi inviando proprie truppe a presidiare i Paesi Bassi spagnoli e la Lombardia ottenendo la concessione dell'asiento per una compagnia francese;
«segue 1701»

Seconda guerra del nord

1700-21 Scoppia per un conflitto di interessi fra la Russia che, trasformata ormai da Pietro il Grande da paese asiatico in paese europeo, ha bisogno di uno sbocco sul Baltico e la Svezia che deve garantirsi il dominio dello stesso mare con la conquista dei territori a sud del golfo finnico;
1700, lo zar si allea con la Danimarca (Federico IV di Danimarca) e con la Polonia (Augusto II di Sassonia) contro la Svezia detentrice del predomino sul Baltico; le tre potenze che contano su di una facile vittoria per la giovane età del re svedese Carlo XII e per l'isolamento in cui si trova la Svezia (che non può giovarsi dell'aiuto della Francia occupata nella guerra di successione spagnola) aprono le ostilità;
Carlo XII sconfigge la Danimarca eliminandola dalla lotta e costringendola alla pace separata di Traventhal;
30 novembre, nella "battaglia di Narva" sbaraglia i russi sfondando il centro del loro schieramento, nonostante la netta superiorità di forze in campo (8000 soldati svedesi contro 40.000 russi)
Perdite:
10.000 russi e 1000 svedesi;
1705, dopo essersi volto contro Polonia ed aver cacciato Augusto II, fa eleggere dalla dieta di Varsavia Stanislao Leszczynski;
all'annuncio di una nuova offensiva russa in Polonia Carlo XII inizia la sua grande campagna contro Mosca ma lo zar gli oppone una grande ritirata strategica
1709, gli svedesi, ridotti allo stremo, vengono battuti e massacrati a Poltava; alla notizia di tale sconfitta la Danimarca e la Polonia seguite dall'Hannover e dalla Prussia riprendono le armi, mentre Carlo XII si rifugia in Turchia cercando di far intervenire in guerra il sultano; 
1718, fallito il tentativo di alleanza, il sovrano svedese abbandona il territorio turco e dopo aver attraversato l'Ungheria e la Germania si ricongiunge con il suo esercito a Straslunda;
«segue 1720»

Societas Regia Scientiarum

1700, Berlino, fondata da Federico I, con il personale contributo di G.W. Leibniz.

Stampa

«segue da 1699»
1700
Una particolarietà dell'editoria del Settecento (come lo è stata del Seicento) sarà ancora la frequente costituzione di "società cooperative".
[Thomas Longman fondatore della Longmans, Green & Co. è un esperto nella costituzione di queste società; anche John Rivington e John Murray.]
Inghilterra
università di Cambridge: in questo periodo Richard Bentley induce l'universita a tentare un esperimento editoriale: poiché esso si rivela un costoso fallimento, i Sindaci diventeranno editori nel vero senso della parola non prima del 1872.
Stampatori:
a Cambridge:
. Bruce Rogers,
. Walter Lewis,
. Stanley Morison;
a Oxford:
. Horace Hart,
. John Johnson.
Francia
Quasi tutte le grandi opere della letteratura francese del Settecento saranno stampate all'estero, oppure sotto falsa soscrizione.
«segue 1701»

Uscita dei giornali

«segue da 1697»
1700
La stampa periodica, giornali e riviste, si è ormai affermata definitivamente.
«segue 1701»

La carrozza

«segue da 1662»
XVIII sec., a Filadelfia la fabbrica Clark, che costruisce una carrozza per G. Washington, diventa la più famosa fabbrica di carrozze del Nord America;
«segue 1826»

Nuova Ricerca