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Papa
Pio IV

(1559-65)

1564, confermati i decreti conciliari, inizia la riforma della curia (commissione per l'attuazione dei decreti; Indice tridentino; Professio fidei per i vescovi e per chi ha cura delle anime) giovandosi pure del consiglio del nipote Carlo Borromeo da lui eletto cardinale assieme agli altri nipoti Gian Antonio Serbelloni e Marco Sittich di Hohenems (Sittico di Altemps??).
Con una bolla, conseguenza di un decreto tridentino, impone a tutti i maestri di effettuare una professione di fede davanti al vescovo. Ciascuno deve dichiarare chi è, dove svolge la propria attività didattica e quali libri utilizza.

luterani e calvinisti organizzano una congiura per ucciderlo;
la cospirazione viene tramata da Benedetto Accolti, [figlio illegittimo del card. B. Accolti [il Giovane], e in essa concorrono:
. conte Antonio Canossa,
. Taddeo Manfredi,
. cavalier  Pelliccioni,
. Prospero Pittorio,
e altri, tutti gente di mala vita e gente fanatica, come dai fatti appare;
la cospirazione è scoperta e i colpevoli arrestati, torturati e uccisi.
Così si lagna con l'ambasciatore di Venezia: «Quelli Signori [i Veneziani] sono sempre stati troppo indulgenti e hanno sempre voluto proceder troppo mitemente in queste cose di heresia…».

Gesuiti

«segue da 1563»
generale: D. Laínez (1558-65);
1564,
- Provincia di Lombardia: sorge il collegio di Parma;
[vedi Domicilia]
«segue 1565»

Anabattisti

«segue da 1561»
1564
per questo prolungarsi nel tempo fra le sue montagne della vita di un gruppo eretico ben definito, la Valtellina rimane come Basilea (con ogni probabilità per la presenza del vecchio C.S. Curione) il centro ideale degli emigrati italiani del gruppo eretico;
la prima generazione degli emigrati italiani (che avevano iniziato la via dell'esilio nel 1542) va scomparendo;
solo nei Grigioni troviamo un gruppo di eretici italiani ancora per un decennio;
al posto del pastore di Chiavenna Agostino Mainardi († 1563) giunge il fervente calvinista Girolamo Zanchi (genero di C.S. Curione) uno dei principali emigrati italiani ortodossi (che lascerà la carica quattro anni dopo per una cattedra a Heidelberg).
In questo periodo, pensando a posti dove sia possibile rimanere senza essere perseguitati, il Camulio pensa ad Anversa, a Lione, alla Moravia, alla Polonia: ma nelle Fiandre e in Francia il calvinismo ortodosso e la disciplina di Ginevra si sono troppo saldamente affermati perché si possano conservare ancora molte speranze di ospitalità e di tolleranza.
La Moravia è destinata a rimanere luogo di passaggio, anche perché le dottrine dei "Fratres Bohemi" non coincidono in tutto con quelle del gruppo eretico italiano.
Anche la "Chiesa degli Stranieri" di Londra, pur prevalentemente fiamminga offre ancora un punto di appoggio agli italiani con il suo ambiente di perseguitati ed esiliati di ogni paese, irrequieto per natura e composizione, e aperto alle discussioni e ad una concezione più larga della disciplina e della dottrina.
E in Polonia e in Transilvania la situazione politica e la cultura della nobiltà sono particolarmente favorevoli agli italiani, umanisti e individualisti.
In Transilvania, pur essendoci un'atmosfera movimentata di discussioni religiose, non c'è l'odio arroventato che l'azione di Jean Cauvin e del Sarnicki ha finito per creare in Polonia.
Il giovane re Giovanni Stefano Sigismondo Szápolyai (o Zápolya, o Zapoli in francese), anche se non manifesta intenzioni definite, dimostra almeno una certa tolleranza per la dottrina antitrinitaria nei suoi paesi.
Nel 1563, per togliere virulenza alle dispute che fervono fra luterani e calvinisti sulla Eucarestia, la dieta di Torda ha stabilito piena tolleranza religiosa e, sotto la sorveglianza dello stato, vi convivono pacificamente tre chiese: la cattolica, la luterana e la riformata.
Alla corte transilvana si trovano vari italiani con mansioni militari o come musici e artisti: non è certo la stessa cosa che in Polonia, dove fra gli italiani inclini se non altro a proteggere gli eretici vi è il potentissimo Provana, ma anche qui G.G. Biandrata può contare su un'atmosfera adatta alla sua attività (preparata da Francesco Stancaro, rimasto qui dal 1553 al 1558).
«segue 1568»

 

ANNO 1564

 
«segue da 1559»

1564
Italia

primavera
l'Indice tridentino, messo a punto da una commissione di vescovi ed ora promulgato [formalmente in vigore fino al 1596], rivede decisamente il precedente non tanto per il tenore delle proibizioni (rimangono sostanzialmente le stesse) ma soprattutto per lo spirito e le norme generali
[rimarranno in vigore fino alla seconda metà del XX secolo].
Ferma restando la ripartizione in tre classi si ha qualche spostamento di rilievo, E. da Rotterdam, in particolare, viene trasferito dalla I alla II classe, significando così che si rinuncia alla messa al bando dell'intera sua opera ma ci si limita ad una lista di titoli;
per gli scrittori eretici viene eliminata la proibizione indiscriminata di quelle opere estranee a questioni di fede;
i volgarizzamenti della Bibbia rimangono soggetti al rilascio di una licenza specifica ma non si fa più menzione delle discriminazioni a carico dei lettori di sesso femminile e di coloro che non sono in grado di leggere il latino.
È introdotta inoltre la possibilità di espurgare quei libri che contengono limitati passaggi criticabili (il primo Indice espurgatorio uscirà soltanto nel 1607).
[Gli "espurgatori" sono dei professionisti, nella maggior parte dei casi rimasti sconosciuti. Tra di essi:
. fra Girolamo Malipiero pubblica il Petrarcha spirituale (otto edizioni tra il 1536 e il 1587).]
L'Indice tridentino, non incontrando gli ostacoli del precedente, viene accettato in tutti gli Stati italiani. Differente è la sorte fuori d'Italia.
La Francia non riconosce i decreti tridentini, i quali vengono invece pubblicati in Portogallo, Baviera e nei Paesi Bassi spagnoli, accompagnati talvolta da appendici locali.
«segue 1565»

Tanto per fare un confronto, con riferimento alle opere di E. da Rotterdam:
– l'Indice del 1554-55 ne ha proibito dieci;
– l'Indice paolino tutte, in blocco,
– l'Indice tridentino bandisce ora:
- Colloquia,
- Moriae encomium
- Lingua,
- Institutio christiani matrimoni,
- Epistola… de interdictio esu carnium,
- Paraphrasis in evangelium Matthaei di Tomitano (traduzione),
per un totale di sei titoli, insistendo tuttavia sulla necessità dell'espurgazione di tutti gli altri scritti religiosi dell'umanista olandese ad opera di una facoltà cattolica di teologia.
L'espurgazione è prevista anche per le prediche del Savonarola che l'Indice paolino ha invece proibito in gran numero.
Lascia inoltre cadere la condanna specifica di circa sessanta edizioni della Bibbia e la proscrizione di altrettatni stampatori.
Ciononostante la quasi totalità delle voci – tra cui l'opera omnia dell'Aretino e del Machiavelli e di molti altri autori – non sono che la riaffermazione delle proibizioni paoline.
In pratica esso tenta alcune distinzioni:
- [regola I] viene ripreso il bando paolino di tutte le opere condannate dal papa o dal concilio fino al 1515;
- [regola II] bandisce l'opera omnia degli «eresiarchi», che peraltro non identifica chiaramente, ma dà facoltà a vescovi ed inquisitori di autorizzare la lettura degli scritti di argomento non religioso degli altri protestanti;
- [regola III] dà facoltà ai vescovi di permettere le edizioni del Vecchio Testamento curate da protestanti, qualora queste non contengano semi d'eresia, ma proibisce assolutamente quelle del Vangelo preparate dalla categoria più pericolosa di eretici, la cui opera omnia è bandita;
- [regola IV] vescovi ed inquisitori sono autorizzati a concedere permessi di detenzione e di lettura di Bibbie volgari e di scritti di controversisa dottrinale…
- [regola V] prevede che si possano leggere, una volta espurgati, i libri che, pur non essendo erronei di per sé, contengono concordanze, indici o in genere rierimenti ad autori eretici;
- [regola VI] vedi regola IV…
- [regola VII] condanna i libri sconci ed invita a tener lontani dai giovani alcuni classici ammirati come modelli di stile;
[La mancanza di qualsiasi altro riferimento alla lascivia degli autori antichi fa pensare che gli adulti possano liberamente leggerli.]
- [regola VIII] prevede che si possano leggere, una volta espurgati, i libri il cui soggetto principale è buono, pur tra qualche errore;
- [regola IX] ribadisce la proibizione, già all'Indice paolino, dei libri di magia e di scienze occulte eccettuati i manuali di astrologia giudiziaria, finché non negano il libero arbitrio.
Queste nove regulae che si ispirano al moderatismo di riformatori quali il cardinal Seripando e tengono conto di alcune delle obiezioni mosse all'Indice di Paolo IV, non danno tuttavia indicazioni concrete per la sua realizzazione.
- [regola X] mira a imporre il controllo ecclesiastico della censura preventiva e della distribuzione dei libri.
- …
- [regola XIX] ordina che i librai giurino di non ammettere all'arte sospetti d'eresia e di riprodurre fedelmente i testi approvati dei libri sacri e liturgici;

[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983]

 

 



1564
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1564
-

 



 
1564
Sacro Romano Impero
Ferdinando I
Albero genealogico
(Alcalá de Henares 1503 - Vienna 1564)
figlio di Filippo d'Absburgo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza], fratello minore di Carlo V, fu educato in Spagna;
1521-64, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1526-64, re di Boemia e d'Ungheria;
1530-64, re dei romani;
1556-64, imperatore del Sacro Romano Impero;
quinta guerra con la Francia (1552-59);
in Austria gli organi da lui creati costituiranno l'ossatura della monarchia asburgica fino alla metà del Settecento
[Geheimrat - il consiglio segreto per la politica estera;
Hofrat - il consiglio aulico per l'amministrazione della giustizia;
Hofkanzlei - la cancelleria aulica come supremo organo amministrativo;
Hofkriegsrat - la camera aulica di guerra.]




Massimiliano II
Albero genealogico

(Vienna 1527 - Ratisbona 1576)
figlio di Ferdinando I e di Anna Jagellone, fu educato in Spagna;
1544, partecipa alla campagna di Carlo V contro la Francia;
1547, partecipa alla campagna di Carlo V contro la Lega di Smalcalda;
1548, sposa Maria, figlia di Carlo V;
1548-50, luogotenente in Spagna;
1562-75, re dei romani e di Boemia;
1563-72, re di Ungheria;
1564-76, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1564-76, imperatore del Sacro Romano Impero;
viene eletto senza difficoltà alcuna essendo ormai diventato un vero tedesco, sia per il prolungato soggiorno in Germania, sia per la sua opposizone dinastica a Filippo II il quale pretende incarnare unicamente la Spagna cattolica;
egli cerca però di assicurare la libertà religiosa ai luterani con un compromesso che scontenta sia i cattolici sia i protestanti;

1564
-

Come con Ferdinando I, anche sotto di lui, personalmente propenso al protestantesimo e avverso ai gesuiti, la condizione dei suoi sudditi evangelici migliora.
Fedele a questo suo motto: "dominari conscientiis est coeli arcem invadere", egli tollera che la nuova credenza si propaghi sempre più in Austria.




1564
principato di Transilvania
Giovanni Stefano Sigismondo

(† ?)
figlio di Giovanni Szápolyai († 1540), voivoda di Transilvania e re d'Ungheria, e di Isabella Jagellona († 1559);
1559-?, sovrano di Transilvania;
1564-?, re d’Ungheria;
1564
alla morte di Ferdinando I si fa incoronare re d’Ungheria scatenando così una guerra con Massimiliano II d’Absburgo;
i Grandi del paese, non osando affidarsi all’imperatore per paura dei turchi, scelgono come loro sovrano István Báthory, ungherese d’origine]



István Bathory
Albero genealogico

(† 1586)
figlio di Janos - Somlyó (si appoggia agli Absburgo);
?-1576, voivoda di Transilvania;



1575-86, re di Polonia; (István I Báthory)



1564
-


1564
ducato di Sassonia
Augusto I
Albero genealogico

(Freiberg, Chemnitz 1526 - Dresda 1586)
figlio secondogenito di Enrico [il Pio] e di Caterina di Meclemburgo;
1548, sposa Anna, figlia di Cristiano III di Danimarca;
1553-86, principe elettore di Sassonia;



1564
ducato di Prussia
Alberto di Brandeburgo
Albero genealogico

(Ansbach, Baviera 1490 - Tapiau, Königsberg 1568)
figlio di Federico margravio di Brandeburgo-Ansbach;
1525-68, duca di Prussia; (il primo)


1564
ducato di Württemberg
Cristoforo (o Cristiano) di Württemberg
Albero genealogico

(† 1568)
figlio di Ulrico e di Sabina di Baviera;
1550-68, duca di Württemberg;


1564
ducato di Baviera
Albrecht V [il Magnanimo]
Albero genealogico

(Munich 1528 - Munich 1579)
figlio di Guglielmo IV [il Costante] e di Marie Jakobäa di Baden-Sponheim ;
1546, sposa l'arcid.ssa Anna d’Austria;
1550-79, duca di Baviera;

1564
Palatinato
Federico III [il Pio]
Albero genealogico

(Simmern 1515 - Heidelberg 1576)
figlio di Giovanni II di Simmern;
1557-76, conte di Simmern;
1559-76, elettore del Palatinato;
nel 1561 si è convertito dal luteranesimo al calvinismo ed è il primo principe dell'impero ad adottare il credo ginevrino, ponendosi così in contrasto con le clausole della pace di Augusta [unica scelta concessa tra luteranesimo e cattolicesimo];
nei suoi domini perseguita luterani e cattolici, favorisce con sovvenzioni economiche gli ugonotti francesi;







1564
Mainz [Magonza]








1564
REGNO di POLONIA
Sigismondo II Augusto
Albero genealogico

(† 1572) (s.f.)
figlio di Sigismondo I Jagellone e di Bona Sforza († 1557);
sposa in prime nozze Elisabetta d’Absburgo († 1545);
sposa in seconde nozze Barbara Radziwillówna (1520-1551)
[forse avvelenata da Bona Sforza]
sposa in terze nozze Caterina d’Absburgo († 1572)
[sorella di Elisabetta]
1548-72, re di Polonia e granduca di Lituania;
sposa in seconde nozze Bona Sforza († 1557), figlia di Gian Galeazzo duca di Milano;
nel 1561 acquista la Livonia;



1564
per decreto, gli eretici stranieri (di fatto gli italiani) vengono espulsi dal paese; tra di loro G.P. Alciati della Motta, Valentino Gentile, B. Ochino (dopo una brevissima permanenza);






1564
IMPERO OTTOMANO
Solimano [il Magnifico]
Albero genealogico

(1494 - 1566)
figlio di Selim I;
1520-66, sultano;
1534-35, prima campagna militare contro i Safawidi di Persia;
1548-49, seconda campagna militare contro i Safawidi di Persia;
nel 1550 ha annesso Buda;
nel 1553, spinto da Rosselana, fa strangolare il figlio primogenito Mustafà (avuto da un'altra concubina);
1555, terza campagna militare contro i Safawidi di Persia;
nel 1561, mentre il favorito alla successione sembrava essere Bayezid (figlio minore del sultano e di Rosselana), in quanto Selim è considerato un dissoluto, intrighi di palazzo hanno portato all'arresto e all'uccisione del primo per cui Selim rimane l'unico erede.





Gran Visir
-
1564
dal 1533 Khayr al-Din [Barbarossa] è diventato ammiraglio in capo (kapudan pasa - grande ammiraglio) della marina ottomana che si batte contro la marina imperiale spagnola.








 



1564
REGNO di FRANCIA
Carlo IX
Albero genealogico
(Saint-Germain en Laye 1550 - Vincennes 1574)
quartogenito di Enrico II e di Caterina de' Medici;
1560-74, re di Francia;
già maggiorenne dal 1563, è ancora dominato dalla regina madre;

Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
Artus de Cossé-Brissac
(1561 - 1567)

Louis d'Ongnies
conte di Chaulnes
(1561 - 1567)
Cancelliere-Guardasigilli
M. de l'Hospital
consigliere al Parlamento di Parigi
(1560 30 giu - feb 1568)
Segretari di stato agli Affari Esteri
Claude de l’Aubespine
signore d’Hauterive
(1547 1° apr - 8 lug 1567)

Jacques Bourdin
signore di Villeines
(1558 - 1567)

Forimond II Robertet
signore di Fresnes
(1558 - 1567)
 
1564
-

 
1564
REGNO di NAVARRA
Giovanna III d'Albret
Albero genealogico

(Pau 1528 - Parigi 1572)
figlia di Enrico II d'Albret e di Margherita di Valois, sorella di Francesco I;
1541, sposa Guglielmo di Cleve (le nozze vengono poi annullate);
1548, sposa Antonio di Borbone;
1553, nasce il suo figlio Enrico (futuro Enrico IV);
1555-72, regina di Navarra;
nel 1556 si è convertita al calvinismo imponendolo nel suo regno e al figlio;

1564
-

 
1564
ducato di Lorena e di Bar
Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di François I e di Christine di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;
sotto la tutela della madre e dello zio;
1548-50, il breve scontro con l'Inghilterra si conclude con l'acquisto di Boulogne da parte della Francia;
nel 1557 è entrato nella maggiore età;

1564
-


1564
Olanda, Zelanda e Utrecht
Guglielmo I [il Taciturno]
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1533 - Delft 1584)
figlio di Guglielmo VIII di Nassau-Dillenburg;
1559-84, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
nominato statolder (governatore) da Filippo II;




1564
allontana il cardinale Granvelle cui era affidata l'organizzazione ecclesiastica dei Paesi Bassi;






1564
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Elisabetta I
Albero genealogico
(Greenwich 1533 - Richmond, Surrey 1603)
figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena;
1558-1603, regina d'Inghilterra;
dal 1559 è in vigore l' Uniformity Act;



1564
-


IRLANDA
-
-
-
-

1564
dal 1560 è in vigore l' Uniformity Act;

a

1564
REGNO di SCOZIA
Maria [Stuarda]
Albero genealogico

(Linlithgow, Edimburgo 1542 - Fotheringhay, Northamptonshire 1587)
figlia di Giacomo V e di Maria di Guisa;
1542-67, regina di Scozia;
sotto la reggenza della madre;
dal 1548 vive in Francia dove viene educata;
nel 1558 ha sposato il delfino Francesco (ora Francesco II);
nel 1560, dicembre, è morto il marito;
dal 1561 si trova in Scozia;



1564
-


a

1564
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico II
Albero genealogico
(Haderslev 1534 - Antvorskov 1588)
figlio di Cristiano III e di Dorotea di Sassonia-Lauenburg;
1559-88, re di Danimarca e di Norvegia;



1564
1563-70, "guerra dei sette anni";
NORVEGIA
1564
-
ISLANDA
1564
-

1564
REGNO di SVEZIA
Erik XIV
Albero genealogico
(Stoccolma 1533 - Örbyhus, Uppsala 1577)
figlio di Gustavo I e di Caterina di Sassonia-Lauenburg;
1560-68, re di Svezia;
nel 1563, per paura di essere spodestato, ha fatto imprigionare il fratello Giovanni III, duca di Finlandia;

1564
1563-70, "guerra dei sette anni";



1564
ducato di Finlandia
Giovanni III Vasa
Albero genealogico
(Stegeborg 1537 - Stoccolma 1592)
figlio di Gustavo I e di Margherita Lauenhaupt;
1556-92, duca di Finlandia;
dal 1563 è tenuto in prigione dal fratello Erik XIV, re di Svezia;



1568-92, re di Svezia;





1564
-






1564
REGNO di PORTOGALLO
Sebastiano
Albero genealogico

(Lisbona 1554 - Alcázarquivir, odierna Ksar el-Kebir, Marocco 1578)
figlio postumo dell'erede al trono Giovanni di Braganza;
1557-78, re di Portogallo;
sotto la reggenza del prozio cardinale Enrico;




1564
-
a

1564
REGNO di SPAGNA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico
(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
dal 1543 è reggente della Castiglia e dell'Aragona, dal 1545 è vedovo e dal 1548 si trova presso il padre a Bruxelles;
nel 1550 ha fatto ritorno in Spagna;
nel 1551 ha ricevuto il giuramento del regno di Navarra;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;
nel 1559 è morta la seconda moglie Maria Tudor;
1559-60, agisce contro il protestantesimo in Spagna e contro ogni supposto eretico assicurato dall'ortodossia tridentina;
nel 1561 Madrid è stata elevata al rango di residenza reale;






1580-98, re di Portogallo;

 
1564
-






1564
ducato di SAVOIA
Emanuele Filiberto [Testa di Ferro]
(Chambéry 1528 - Torino 1580)
figlio di Carlo III [il Buono] e di Beatrice di Portogallo;
1536-80, principe di Piemonte;
1538-80, conte d'Asti;
1553-80, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1553-80, duca di Savoia;
1553-80, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
nel 1553 è stato nominato luogotenente generale e comandante supremo dell'esercito spagnolo in Fiandra;
1556, governatore dei Paesi Bassi;
nel 1560 la pace di Cateau-Cambrésis gli ha restituito i suoi stati (ad eccezione di alcune fortezze, rimaste ancora in mano francese e spagnola, e del territorio ginevrino a cui è riconosciuta l'indipendenza); la pacificazione è stata sancita dal suo matrimonio con Margherita d'Angoulême, duchessa di Berry, figlia di Francesco I, re di Francia. 
nel 1560 ha trasferito la capitale da Chambéry a Torino;
nel 1562 ha recuperato Torino;
il 7 febbraio 1563 è entrato ufficialmente a Torino;

 
1564
-



1564
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Giovanni Battista Lercari
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1563 7 ott - 7 ott 1565, doge di Genova;


1564
-


1564
ducato di Milano

dal 1535 il ducato,
come previsto dal congresso di Bologna,
è stato devoluto all'impero [in pratica agli Absburgo].



Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;



1580-98, re di Portogallo;



– vedi Spagna –

 

1564
-



1564
ducato di Mantova
Guglielmo I
Albero genealogico
(1538 - 1587)
figlio di Federico II e di Margherita Paleologo, e fratello di Francesco III;
1550-87, duca di Mantova e marchese del Monferrato;
[dal 1561 è sposato con Eleonora von Habsburg.]



1574-87, 1° duca del Monferrato;



1564
-
a

1564
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Girolamo Priuli
Albero genealogico

(Venezia 1486 - Venezia 4 nov 1567)
figlio di Alvise e di Chiara Lion; fratello del doge Lorenzo, suo predecessore;
1559-67, doge di Venezia; [83°]


- nunzio pontificio:
. Ippolito Capilupo (1561 mag - giu 1564)
. Guido Luca Ferrero (1564 giu - ott 1565)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1564
Venezia, il gesuita Alfonso Salmerón, di ritorno da Trento dopo la conclusione del concilio, su richiesta del doge di ferma in città e predica la quaresima stigmatizzando la disinvolta moda delle donne, mariti acquiescenti, che incedono con spalle nude e "col petto così scoperto che lo mostrano nudo più che tutto" [p. Lucio Croce]; ecco allora che dieci devote nobildonne s'impegnano a vestire abiti accollati con la speranza di influire sulle altre, ossia di instaurare una moda, che in effetti viene definita "moda Salmerón"… che avrà breve durata;
durante il quaresimale però egli si scaglia anche contro gli eretici e i suoi attacchi hanno delle conseguenze pratiche;

Dopo la ripresa della stampa di testi ebraici, gli Esecutori contro la bestemmia intervengono sui testi con maggior severità: lo mostrano i passi coperti d'inchiostro e gli spazi bianchi che abbondano nelle stampe degli anni tra il 1564 a il 1568.

Aprile
la colpa dell'incendio scoppiato a Costantinopoli e che ha messo in pericolo la vita del bailo (rappresentante stabile della Repubblica a Costantinopoli) viene gettata sugli ebrei.

Il Consiglio dei Dieci decreta il bando da tutto il territorio della Repubblica di tutti gli eretici condannati in contumacia dall'Inquisizione e di tutti gli stranieri condannati per eresia nella propria patria e rifugiati dentro i confini di Venezia;
Alfonso Salmerón non si limita tuttavia alla denuncia e allo smascheramento in pubblico degli eretici, anche se ciò gli procura insulti su manifesti affissi in pubblico e anche distribuiti a domicilio; egli assiste diversi eretici condannati a morte, convertendone anche alcuni (come riferisce il suo confratello Lucio Croce);
Intanto del monastero delle "convertite" alla Giudecca, dove pur avendo avuto la possibilità di andarsene sono rimaste 230 delle circa 300 monache presenti ai tempi dello scandalo, si occupa p. Cesare Elmi per garantire sia un valido governo spirituale, sia un sostegno finanziario meno precario delle elemosine.

Vicenza: in questo periodo è vescovo (1565-79) Matteo Priuli, patrizio veneto. Secondo un testimone dell'epoca in città «…gli eretici sono più di 200 et forse di 500, e vi hanno anche i capi grossi…».
Tra la nobiltà aderiscono alla Riforma o sono in forte sospetto di eresia calvinista:
. Giuseppe e Manfredo da Porto,
. Adriano, Ottaviano e Francesco Thiene,
. Giulio Capra,
. Francesco e Mario Repeta,
nonché esponenti delle famiglie: Pigafetta (con grandi proprietà ad Agugliaro, Lovertino, Mossano e Albettone), Pasini (con beni a Campiglia) e Pagello.
Alcuni altri, una sessantina di persone, seguono le dottrine anabattiste (tra cui Alessandro Pasini, e Angelica Pigafetta, moglie del conte Alessandro Pigafetta) che sono più praticate in ambienti borghesi e popolari dove vi è anche qualche caso di adesione a sette minori come i sociniani.

Ottobre
il Senato vota quasi all'unanimità la pubblicazione dei decreti tridentini.
Tra i primi stati cattolici ad accettarli, la Serenissima non farà poi granché per garantirne l'applicazione.

Tra il 1564 e il 1565, rassicurati dalle disposizioni imposte dall'Indice tridentino, i tipografi Alvise Bragadin, Me'ir ben Jacob Parenzo e quattro nuovi arrivati mettono in moto i torchi per la stampa.

[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983.]


1564
ducato di Ferrara, Modena e Reggio
Alfonso II d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1533 - 1597)
figlio di Ercole II e di Renata di Francia;
1552-54, in contrasto col padre, fugge e combatte nelle Fiandre;
1557-58, combatte contro gli spagnoli in Italia;
1559-97, duca di Ferrara, Modena e Reggio;
nel 1560 ha allontanato da corte la madre, per le sue tendenze protestanti, che fa ritorno in Francia ritirandosi nel proprio feudo di Montargis;


 
1564
-


1564
ducato di Firenze
Cosimo I de' Medici
Albero genealogico

(Firenze 1519 - Villa di Castello, Firenze 1574)
figlio di Giovanni [dalle Bande Nere] (ramo dei "popolani") e di Maria Salviati;
1537-69, duca di Firenze;
nel 1539 ha sposato Eleonora Álvarez de Toledo y Zúñiga († 1562);
nel 1562 ha istituito l'Ordine militare religioso di Santo Stefano;



1569-74, granduca di Toscana;

1564
-


1564
ducato di Urbino
Guidobaldo II
Albero genealogico
(Pesaro 1514 - 1574)
figlio di Francesco Maria I Della Rovere e di Eleonora Gonzaga;
1538-74, duca di Urbino;
1538-39, duca di Camerino;
nel 1548 ha sposato Vittoria Farnese;
dal 1553 è capitano generale della chiesa;
dal 1555 è prefetto di Roma;
dal 1558 è passato al servizio di Filippo II di Spagna;





 
1564
-



1564
REGNO di NAPOLI e di SICILIA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;



1580-98, re di Portogallo;



– vedi sopra –


NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1564
-


SICILIA
Viceré
-
G. Toledo(1564 - 1577)
1564
crea viceré (come ricompensa) G. Toledo, duca di Ferrandina, principe di Montalbano;





Borromeo, Federigo (Milano 1564-1631) ecclesiastico milanese, cardinale;
De actione contemplationis (1621)
I tre libri dei piaceri della mente cristiana (1625)
Ragionamenti spirituali (postumo, 1673).

Buxtorf, Johannes (Kamen, Vestfalia 1564-Basilea 1629) orientalista tedesco, "principe degli ebraisti" nel XVII sec.;
[Padre di Johannes [il Giovane].]
Lexicon hebraicum et chaldaicum cum brevi lexico rabbinico (1607)
Biblia Sacra hebraica (1618-19, in 2 voll.)
Lexicon chaldaicum, talmudicum et rabbinicum (postumo, 1640).

Galilei, Galileo (Pisa 1564-Arcetri 1642), scienziato e filosofo italiano.

Marlowe, Christopher (Canterbury 1564-Deptford, Londra 1593) drammaturgo e poeta inglese;
Tradusse: Amores (Ovidio), Farsalia (I libro, Lucano) Ero and Leander (Ero e Leandro, poemetto incompiuto, ultimato da G. Chapman nel 1593)
Tamburlaine (1587-88 Tamerlano)
The Jew of Malta (1589-90 L'ebreo di Malta)
Edward II (1591-92) Edoardo II
Massacre at Paris (1589-93 Il massacro a Parigi)
Dido (Didone)
Doctor Faustus (Dottor Faust).

Mayer, Christoph [Maurus, Moro, Mori] (Augusburg 1564/5-Vienna 1626) gesuita;
1582/3, entra nella Compagnia di Gesù;
1590, professore di retorica nel collegio di Brescia;
1592/3, professore di filosofia nel collegio di Brescia;
1595, ha un incarico [?] nella casa professa di Venezia;
1596-1600, professore di casi e di teologia nel collegio di Padova;
1600, professore di filosofia a Brescia;
1606, dopo l'espulsione dei gesuiti dalla Serenissima, viene inviato nel collegio di Mantova e in seguito trasferito nella provincia d'Austria, divenendo professore di teologia nel collegio di Vienna e consulente di Ferdinando II per le questioni teologiche.
L'unica sua opera edita tratta di teologia controversistica;
1626, 11 ottobre, muore.

Pesenti, Vincenzo o Eliseo da Bergamo (12 dicembre 1564-1637) frate cappuccino, padre, di nobile famiglia;
conoscitore della lingua ebraica;
Sal Elisei (dizionario ebraico iniziato nel 1613, i 4 voll. i folio)
Favus Mellis (grammatica ebraica, 1 vol. in folio)
Declamationes oratoriae in vitia (manoscritto).

Shakespeare, William (Stratford-upon-Avon, Warwickshire 1564-1616) drammaturgo inglese.

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«segue da 1563»
1564
Francia
ora che Lione è caduta in mano agli ugonotti (1562-65)
l'editto di Chateaubriand risulta vano.
Germania
Augusta, cominciano ad uscire (e seguiranno fino al 1627) gli elenchi semestrali delle novità librarie, in cui sono raccolti tutti i titoli esposti alle fiere di Francoforte (principale punto d'incontro in Europa degli addetti del settore).
Esce il primo [sembra ormai accertato] catalogo di vendita libraria stampato per una fiera ed è quello di Georg Willer di Augusta.
[In-quarto, elenca tutte le novità in latino e in tedesco disponibili per Francoforte (non dà comunque indicazioni di luogo di stampa per ben 202 volumi). Sarà pubblicato e aggiornato ogni anno, ogni primavera e ogni autunno, sino al 1592.]
I volumi stampati sicuramente in Germania sono 26 e quelli editi in altri paesi europei sono 28.
Italia
vengono pubblicati i decreti tridentini, la cui applicazione viene curata con particolare impegno da C. Borromeo, ivi compresa la professione di fede imposta a librai e stampatori.
«segue 1565».

Congregazione cardinalizia dell'inquisizione

«segue da 1563»
1564
Gennaio
-
, Roma,
«segue 1565».

 

 

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