Papa
Pio IV
(1559-65)
1564, confermati i decreti conciliari, inizia la riforma della curia
(commissione per l'attuazione dei decreti; Indice tridentino; Professio
fidei per i vescovi e per chi ha cura delle anime) giovandosi pure
del consiglio del nipote Carlo Borromeo
da lui eletto cardinale assieme agli altri nipoti Gian
Antonio Serbelloni e Marco Sittich di Hohenems
(Sittico di Altemps??).
Con una bolla, conseguenza di un decreto tridentino, impone a tutti
i maestri di effettuare una professione di fede davanti al vescovo.
Ciascuno deve dichiarare chi è, dove svolge la propria attività
didattica e quali libri utilizza.
luterani e calvinisti organizzano una congiura per ucciderlo;
la cospirazione viene tramata da Benedetto Accolti,
[figlio illegittimo del card. B.
Accolti [il Giovane], e in essa
concorrono:
. conte Antonio Canossa,
. Taddeo Manfredi,
. cavalier Pelliccioni,
. Prospero Pittorio,
e altri, tutti gente di mala vita e gente fanatica, come dai fatti appare;
la cospirazione è scoperta e i colpevoli arrestati, torturati e uccisi.
Così si lagna con l'ambasciatore di Venezia: «Quelli
Signori [i Veneziani] sono sempre stati
troppo indulgenti e hanno sempre voluto proceder troppo mitemente in
queste cose di heresia…».
Gesuiti
«segue da 1563»
generale: D. Laínez (1558-65);
1564,
- Provincia di Lombardia: sorge il collegio di Parma;
[vedi Domicilia]
«segue 1565»
Anabattisti
«segue da 1561»
1564
per questo prolungarsi nel tempo fra le sue montagne della vita di un
gruppo eretico ben definito, la Valtellina rimane come Basilea (con
ogni probabilità per la presenza del vecchio C.S. Curione) il centro ideale degli emigrati italiani del gruppo
eretico;
la prima generazione degli emigrati italiani (che avevano iniziato la
via dell'esilio nel 1542) va scomparendo;
solo nei Grigioni troviamo un gruppo di eretici italiani ancora per
un decennio;
al posto del pastore di Chiavenna Agostino
Mainardi († 1563) giunge il fervente calvinista Girolamo
Zanchi (genero di C.S. Curione) uno dei principali emigrati italiani ortodossi (che
lascerà la carica quattro anni dopo per una cattedra a Heidelberg).
In questo periodo, pensando a posti dove sia possibile rimanere senza
essere perseguitati, il Camulio pensa ad
Anversa, a Lione, alla Moravia, alla Polonia: ma nelle Fiandre e in
Francia il calvinismo ortodosso e la disciplina di Ginevra si sono troppo
saldamente affermati perché si possano conservare ancora molte
speranze di ospitalità e di tolleranza.
La Moravia è destinata a rimanere luogo di passaggio, anche perché
le dottrine dei "Fratres Bohemi"
non coincidono in tutto con quelle del gruppo eretico italiano.
Anche la "Chiesa degli Stranieri" di Londra, pur prevalentemente
fiamminga offre ancora un punto di appoggio agli italiani con il suo
ambiente di perseguitati ed esiliati di ogni paese, irrequieto per natura
e composizione, e aperto alle discussioni e ad una concezione più
larga della disciplina e della dottrina.
E in Polonia e in Transilvania la situazione politica e la cultura della
nobiltà sono particolarmente favorevoli agli italiani, umanisti
e individualisti.
In Transilvania, pur essendoci un'atmosfera movimentata di discussioni
religiose, non c'è l'odio arroventato che l'azione di Jean
Cauvin e del Sarnicki ha finito per
creare in Polonia.
Il giovane re Giovanni Stefano Sigismondo Szápolyai
(o Zápolya, o Zapoli in francese), anche se non manifesta
intenzioni definite, dimostra almeno una certa tolleranza per la dottrina
antitrinitaria nei suoi paesi.
Nel 1563, per togliere virulenza alle dispute che fervono fra luterani
e calvinisti sulla Eucarestia, la dieta di Torda ha stabilito piena
tolleranza religiosa e, sotto la sorveglianza dello stato, vi convivono
pacificamente tre chiese: la cattolica, la luterana e la riformata.
Alla corte transilvana si trovano vari italiani con mansioni militari
o come musici e artisti: non è certo la stessa cosa che in Polonia,
dove fra gli italiani inclini se non altro a proteggere gli eretici
vi è il potentissimo Provana, ma
anche qui G.G. Biandrata
può contare su un'atmosfera adatta alla sua attività (preparata
da Francesco Stancaro, rimasto qui dal
1553 al 1558).
«segue 1568»
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ANNO 1564
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1564
Italia
primavera
l'Indice tridentino, messo a punto da una commissione di
vescovi ed ora promulgato [formalmente in vigore fino al 1596],
rivede decisamente il precedente non tanto
per il tenore delle proibizioni (rimangono sostanzialmente le
stesse) ma soprattutto per lo spirito e le norme generali
[rimarranno in vigore fino alla seconda metà del XX secolo].
Ferma restando la ripartizione in tre classi si ha qualche spostamento
di rilievo, E.
da Rotterdam, in particolare, viene trasferito
dalla I alla II classe, significando così che si rinuncia
alla messa al bando dell'intera sua opera ma ci si limita ad una
lista di titoli;
per gli scrittori eretici viene eliminata la proibizione indiscriminata
di quelle opere estranee a questioni di fede;
i volgarizzamenti della Bibbia rimangono soggetti al rilascio
di una licenza specifica ma non si fa più menzione delle
discriminazioni a carico dei lettori di sesso femminile e di coloro
che non sono in grado di leggere il latino.
È introdotta inoltre la possibilità di espurgare
quei libri che contengono limitati passaggi criticabili (il primo
Indice espurgatorio uscirà
soltanto nel 1607).
[Gli "espurgatori" sono dei professionisti, nella maggior
parte dei casi rimasti sconosciuti. Tra di essi:
. fra Girolamo Malipiero pubblica
il Petrarcha spirituale
(otto edizioni tra il 1536 e il 1587).]
L'Indice tridentino, non incontrando gli ostacoli del precedente,
viene accettato in tutti gli Stati italiani. Differente è
la sorte fuori d'Italia.
La Francia non riconosce i decreti tridentini, i quali vengono
invece pubblicati in Portogallo, Baviera e nei Paesi Bassi spagnoli,
accompagnati talvolta da appendici locali.
«segue 1565»
Tanto per fare un confronto, con riferimento alle opere di E. da Rotterdam:
– l'Indice del 1554-55 ne ha proibito dieci;
– l'Indice paolino tutte, in blocco,
– l'Indice tridentino bandisce ora:
- Colloquia,
- Moriae encomium
- Lingua,
- Institutio christiani matrimoni,
- Epistola… de interdictio esu carnium,
- Paraphrasis in evangelium Matthaei di Tomitano
(traduzione),
per un totale di sei titoli, insistendo tuttavia sulla necessità
dell'espurgazione di tutti gli altri scritti religiosi dell'umanista
olandese ad opera di una facoltà cattolica di teologia.
L'espurgazione è prevista anche per le prediche del Savonarola
che l'Indice paolino ha invece proibito in gran numero.
Lascia inoltre cadere la condanna specifica di circa sessanta
edizioni della Bibbia e la proscrizione di altrettatni
stampatori.
Ciononostante la quasi totalità delle voci – tra cui l'opera
omnia dell'Aretino e del Machiavelli
e di molti altri autori – non sono che la riaffermazione delle
proibizioni paoline.
In pratica esso tenta alcune distinzioni:
- [regola I] viene ripreso il bando
paolino di tutte le opere condannate dal papa o dal concilio fino
al 1515;
- [regola II] bandisce l'opera omnia
degli «eresiarchi», che
peraltro non identifica chiaramente, ma dà facoltà
a vescovi ed inquisitori di autorizzare la lettura degli scritti
di argomento non religioso degli altri protestanti;
- [regola III] dà facoltà
ai vescovi di permettere le edizioni del Vecchio Testamento
curate da protestanti, qualora queste non contengano semi d'eresia,
ma proibisce assolutamente quelle del Vangelo preparate
dalla categoria più pericolosa di eretici, la cui opera
omnia è bandita;
- [regola IV] vescovi ed inquisitori
sono autorizzati a concedere permessi di detenzione e di lettura
di Bibbie volgari e di scritti di controversisa dottrinale…
- [regola V] prevede che si possano
leggere, una volta espurgati, i libri che, pur non essendo erronei
di per sé, contengono concordanze, indici o in genere rierimenti
ad autori eretici;
- [regola VI] vedi regola IV…
- [regola VII] condanna i libri sconci
ed invita a tener lontani dai giovani alcuni classici ammirati
come modelli di stile;
[La mancanza di qualsiasi altro riferimento alla lascivia degli
autori antichi fa pensare che gli adulti possano liberamente leggerli.]
- [regola VIII] prevede che si possano
leggere, una volta espurgati, i libri il cui soggetto principale
è buono, pur tra qualche errore;
- [regola IX] ribadisce la proibizione,
già all'Indice paolino, dei libri di magia e di
scienze occulte eccettuati i manuali di astrologia giudiziaria,
finché non negano il libero arbitrio.
Queste nove regulae che si ispirano al moderatismo di
riformatori quali il cardinal Seripando
e tengono conto di alcune delle obiezioni mosse all'Indice
di Paolo IV, non danno tuttavia indicazioni
concrete per la sua realizzazione.
- [regola X] mira a imporre il controllo
ecclesiastico della censura preventiva e della distribuzione dei
libri.
- …
- [regola XIX] ordina che i librai
giurino di non ammettere all'arte sospetti d'eresia e di riprodurre
fedelmente i testi approvati dei libri sacri e liturgici;
[Paul F. Grendler, L'Inquisizione
Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il
Veltro Editrice, Roma 1983] |
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– Borromeo, Federigo (Milano 1564-1631) ecclesiastico milanese,
cardinale;
De actione contemplationis (1621)
I tre libri dei piaceri della mente cristiana (1625)
Ragionamenti spirituali (postumo, 1673).
– Buxtorf, Johannes (Kamen, Vestfalia
1564-Basilea 1629) orientalista tedesco, "principe degli ebraisti"
nel XVII sec.;
[Padre di Johannes
[il Giovane].]
Lexicon hebraicum et chaldaicum cum brevi lexico rabbinico (1607)
Biblia Sacra hebraica (1618-19, in 2 voll.)
Lexicon chaldaicum, talmudicum et rabbinicum (postumo, 1640).
– Galilei,
Galileo (Pisa 1564-Arcetri 1642), scienziato e filosofo
italiano.
– Marlowe, Christopher (Canterbury 1564-Deptford, Londra 1593)
drammaturgo e poeta inglese;
Tradusse: Amores ( Ovidio), Farsalia
(I libro, Lucano) Ero and Leander
(Ero e Leandro, poemetto incompiuto, ultimato da G.
Chapman nel 1593)
Tamburlaine (1587-88 Tamerlano)
The Jew of Malta (1589-90 L'ebreo di Malta)
Edward II (1591-92) Edoardo II
Massacre at Paris (1589-93 Il massacro a Parigi)
Dido (Didone)
Doctor Faustus (Dottor Faust).
– Mayer,
Christoph [ Maurus, Moro,
Mori] (Augusburg 1564/5-Vienna 1626) gesuita;
1582/3, entra nella Compagnia di Gesù;
1590, professore di retorica nel collegio di Brescia;
1592/3, professore di filosofia nel collegio di Brescia;
1595, ha un incarico [?] nella casa professa di Venezia;
1596-1600, professore di casi e di teologia nel collegio di Padova;
1600, professore di filosofia a Brescia;
1606, dopo l'espulsione dei gesuiti dalla Serenissima, viene inviato
nel collegio di Mantova e in seguito trasferito nella provincia d'Austria,
divenendo professore di teologia nel collegio di Vienna e consulente
di Ferdinando II per le questioni teologiche.
L'unica sua opera edita tratta di teologia controversistica;
1626, 11 ottobre, muore.
– Pesenti,
Vincenzo o Eliseo da Bergamo (12 dicembre 1564-1637) frate cappuccino, padre, di nobile famiglia;
conoscitore della lingua ebraica;
Sal Elisei (dizionario ebraico iniziato nel 1613, i 4 voll. i
folio)
Favus Mellis (grammatica ebraica, 1 vol. in folio)
Declamationes oratoriae in vitia (manoscritto).
– Shakespeare,
William (Stratford-upon-Avon, Warwickshire 1564-1616)
drammaturgo inglese.
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«segue da 1563»
1564
Francia
ora che Lione è caduta in mano agli ugonotti (1562-65)
l'editto di Chateaubriand risulta vano.
Germania
Augusta, cominciano ad uscire (e seguiranno fino al 1627) gli elenchi
semestrali delle novità librarie, in cui sono raccolti tutti
i titoli esposti alle fiere di Francoforte (principale punto d'incontro
in Europa degli addetti del settore).
Esce il primo [sembra ormai accertato] catalogo di
vendita libraria stampato per una fiera ed è quello
di Georg Willer di Augusta.
[In-quarto, elenca tutte le novità in latino e in tedesco disponibili
per Francoforte (non dà comunque indicazioni di luogo di stampa
per ben 202 volumi). Sarà pubblicato e aggiornato ogni anno,
ogni primavera e ogni autunno, sino al 1592.]
I volumi stampati sicuramente in Germania sono 26 e quelli editi in
altri paesi europei sono 28.
Italia
vengono pubblicati i decreti tridentini, la cui applicazione viene curata
con particolare impegno da C.
Borromeo, ivi compresa la professione di fede imposta
a librai e stampatori.
«segue 1565».
Congregazione cardinalizia dell'inquisizione
«segue da 1563»
1564
Gennaio
-, Roma,
«segue 1565».
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