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Papa
Clemente VII

(1523-34)

- Inquisitore di Bologna: Stefano Foscarari (1526-43);

1526, si avvicina a Francesco I "lega di Cognac";
Maggio
6
, Carlo V gli muove guerra per punirlo di essere passato dalla parte francese e gli lancia contro un esercito di lanzichenecchi comandato dal connestabile di Borbone il quale entra e dà il sacco a Roma, trovandovi però la morte.

Fratelli boemi
[Fratres Bohemi]

«segue da 1467»
1526, con l'avvento degli Absburgo sul trono di Boemia e il diffondersi della riforma protestante, si uniscono ai luterani;
«segue 1548»

moriscos
(musulmani della Spagna cristiana)

«segue 1499»
1526, sotto Carlo V viene emanato un primo decreto di espulsione dei moriscos non convertiti, la cui attuazione sarà tuttavia rinviata a quarant'anni dopo;
«segue 1567»

ANNO 1526



1526
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1526
-



 
1526
Sacro Romano Impero
Carlo V
Albero genealogico
(Gand 1500 - Yuste, Estremadura 1558)
secondogenito di Filippo d'Absburgo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza];
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
1516-56, re di Spagna (Carlo I)
1516-54, re di Napoli (Carlo IV);
1519-56, imperatore del Sacro Romano Impero;
1526
Marzo
10
, a Seville sposa l'infanta 22enne Isabella di Portogallo († 1539);


1526
prima guerra con la Francia (1521-26);
Gennaio
14
, pace o trattato di Madrid;
fra l'imperatore Carlo V e il re di Francia Francesco I, caduto prigioniero dell'imperatore nella battaglia di Pavia (24 febbraio 1525), viene siglato un accordo in base al quale Francesco I rinuncia alla sovranità sulla Borgogna e a ogni mira sui territori italiani;
tornato in Francia, dopo aver lasciato in ostaggio due suoi figli, Francesco I denuncia il trattato sostenendo che gli è stato estorto in condizione di prigionia e riapre le ostilità;
Francesco I propone la lega antimperiale di Cognac a cui aderiscono Clemente VII, Enrico VIII, Venezia e diversi altri principi italiani.
seconda guerra con la Francia (1526-29):

Settembre
Guerra dei contadini: autunno, le truppe di M. Gaismair si ritirano nel territorio della repubblica di Venezia e la guerra dei contadini può considerarsi finita.
Risultato:
- consolidamento dei rapporti di servitù della gleba,
- accentuazione dell'orientamento conservatore in campo politico-sociale della Riforma in Germania.

 

Augusta: nel corso di una generazione dal 1498 al 1526 le massime imposte salgono da 195 a 1200 fiorini. Nello stesso periodo il numero dei contribuenti di prima classe si eleva da 9 a 39. La ricchezza complessiva dei cittadini di Augusta in questo periodo si è circa decuplicata.
Da un censimento (1497) di tutti gli augustani superiori ai 15 anni, agli effetti di un'imposta straordinaria dell'Impero, risultarono 12.518 abitanti, e quindi un totale di 17.000 al massimo; nel 1526 si contano già 21.300 abitanti.
È variato logicamente anche il numero dei nullatenenti: dal 40% della popolazione al 54,5%.
Più di qualunque altra città Augusta sa custodire nei suoi forzieri la pioggia doro che ora le viene dalle miniere e dal commercio dei metalli.
Ben presto si diffonde in tutto il mondo la fama della "ricca Augusta". Persino M. Lutero, il grande avversario delle aziende commerciali, deve confessare non senza compiacenza: «Augusta in tre settimane può mettere insieme 30 botti d'oro. L'imperatore non può fare altrettanto».
Ben presto è battuta la concorrenza delle altre città tedesche ed è oscurata persino la fama delle città italiane.
[Will Winker, Fugger Il Ricco, Giulio Einaudi Editore Torino 1943.]

Carlo V, è impegnato nella guerra contro i turchi del Solimano [il Magnifico];

REGNO di SPAGNA
[vedi sotto]
REGNO di NAPOLI
[vedi sotto]

1526
REGNO di BOEMIA e d'UNGHERIA
Lajos II Jagellone
Albero genealogico

(1506 – Mohacs 1526, ucciso nella battaglia contro i turchi)
figlio di re Ladislao II o VII e di Anna di Foix;
1516-26, re di Boemia e d’Ungheria;
[ultimo re a cui la Transilvania obbedisce come facente parte del regno]
nel 1521 (maggio) sua sorella p.ssa Anna Jagellone († 1547), ha sposato Ferdinando I d'Absburgo;
nel 1522 (13 gennaio) sposa Maria d'Absburgo († 1558), sorella di Carlo V;
1526
Agosto
29
, muore a Mohács, nella battaglia contro i turchi.
La morte del re fa collassare l'autorità centrale magiara e si scatena una lotta per il potere. Alcuni nobili offrono la corona d'Ungheria all'Imperatore del Sacro Romano Impero Ferdinando I d'Asburgo che regna sulla vicina Austria ed è legato con parentela alla famiglia reale ungherese. Altri nobili, però, si volgono a Giovanni Zápolya o Szápolyai che è supportato da Solimano [il Magnifico] ma non è riconosciuto dalle potenze dell'Europa cristiana.
L'Ungheria viene spartita in tre tronconi:
- Solimano [il Magnifico] rivendica la maggior parte dell'Ungheria, conosciuta come Grande Alföld,
- Giovanni Szápolyai diventa voivoda di Transilvania, il nuovo stato appena creato,
- Ferdinando I ottiene l'Ungheria Reale (striscia nordoccidentale) che comprende la Slovacchia [odierna], la Croazia occidentale e i territori adiacenti.
Si fissa così, temporaneamente, il confine fra l'Impero ottomano (nella sua massima estensione) e il Sacro Romano Impero.



Ferdinando I
Albero genealogico

(Alcalá de Henares 1503 - Vienna 1564)
figlio di Filippo d'Absburgo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza], fratello minore di Carlo V, fu educato in Spagna;
1516, il nonno Massimiliano I gli procura la mano di Anna Jagellone;
1521-64, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1525-26, viene soffocata nel sangue la rivolta dei contadini nel Tirolo;
1526
Agosto
9
, muore in battaglia Luigi II Jagellone ed egli ottiene facilmente l'elezione a re della Boemia;
1526-64, re di Boemia e d'Ungheria;
la seconda corona gli viene disputata dal voivoda di Transilvania Giovanni Szápolyai, appoggiato dall'impero ottomano;




1556-64, imperatore del Sacro Romano Impero;

Giovanni Szápolyai

(Szepesvár 1487 - Szászebes 1540)
di nobile famiglia transilvana;
1511-40, voivoda di Transilvania;
1526-40, re d'Ungheria;
dopo che si è estinta la dinastia degli Jagelloni viene eletto dalla nobiltà ungherese e, con l'appoggio del cognato Sigismondo, re di Polonia, cerca di conservare il trono, nonostante l'opposizione di Ferdinando I d'Absburgo che pretende la successione in base ad un accordo precedente con gli Jagelloni;

1526
-
Dopo che Ludwig, resosi ancor più arrendevole poiché nel frattemo si è reso conto che le sue miniere sotto la sua regia non rendono, eludendo i Thurzo offre lo sfruttamento delle sue miniere a condizioni ancor più favorevoli.
Da principio i Fugger esitano. Il pericolo turco si fa sempre più minaccioso; specialmente l'agenzia di Ofen è in estremo pericolo. Ma infine decidono di assumersi di nuovo il commercio ungherese a dispetto di tutte le difficoltà, poiché per il resto le condizioni sono favorevoli.
Questa «seconda epoca» s'inizia sotto felici auspici.

Agosto
29
, re Ludwig muore a Mohács, nella battaglia contro i turchi e il suo successore Ferdinando diventa amico dei Fugger. Egli conferma il contratto del suo predecessre ed è pronto a sborsare il risarcimento per il danno emergente. Ma i Fugger lo attendono invano!
[Nel libro nero allegato al bilancio del 1527 anche il «grande debito ungherese» sarà elencato tra i crediti «per nulla sicuri».]

CROAZIA [dal 1096 fino al sec. XIX fa parte della corona ungherese; dal 1102 al 1918 l'Ungheria segnerà in maniera decisiva la storia croata; nel XIII secolo si stacca la Slavonia che ottiene un bano e una dieta propri.
Dal 1390 al 1409 fa parte, assieme alla Bosnia, del Regno di Croazia e di Dalmazia; dal 1409 ritorna a far parte dell'Ungheria.]
1526
-
Repubblica di Dubrovnik
è l'unico punto tranquillo prospero in tutta quet'area turbolenta. Stretta tra turchi, austriaci, spagnoli e veneziani, ha saputo con le sue arti diplomatiche e la sua abilità commerciale ingrassarsi «come un verme nel lardo». Proprio qui e nelle altre città della costa, nel '500 comincia a manifestarsi quel fervore intellettuale che impronterà così profondamente il successivo sviluppo del popolo croato.
Come reazione all'indifferenza dell'Occidene di fronte alla patria in pericolo, si comincia a favoleggiare del vasto mondo slavo, soprattutto di quello polacco, a cui guardare con speraznza e orgoglio.
. Vinko Pribojevic [Vincentius Proboevius], originario dall'isola di Hvar ,scrive per primo nel 1525, De origine successibusque Slavorum, dando il via al filone di scritti slavofili;
. Mathias Flacius Illyricus, grande seguace di M. Lutero, con il suo lavoro lessicografico;
. Mauro Orbini, monaco benedettino di Ragusa, con il famoso Regno degli slavi (all'inizio del '600).
Per quanto riguarda la lingua popolare:
. Marko Marula [Marulic] (1450-1524), patrizio spalatino, autore della tragedia Judit, la prima opera letteraria croata;
. Marino Drzic (1508-1567), commediografo raguseo,
. Ivan Gundulic, poeta epico raguseo,
e una pleiade di autori minori.
. Bartul Kašic (Bartolomeo Cassio), dalmata, originario dell'isola di Pago, gesuita, scrive e stampa a Roma, sotto gli auspici della congregazione «De Propaganda fide», la prima grammatica croata: Institutiones linguae illyricae.
[Joze Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni - Storia di tre nazioni, Universale Paperbacks, Il Mulino, Bologna 1995]
BOSNIA [Dal 1390 al 1409 fa parte, assieme alla Croazia, del Regno di Croazia e di Dalmazia; dal 1409 ritorna a far parte dell'Ungheria]
1526
-


1526
Sassonia
Giovanni [il Costante]
Albero genealogico

figlio di Federico III [il Saggio] e di ?
1525-32, duca elettore di Sassonia;




1526
ducato di Prussia
Alberto di Brandeburgo
Albero genealogico

(Ansbach, Baviera 1490 - Tapiau, Königsberg 1568)
figlio di Federico margravio di Brandeburgo-Ansbach;
1511, eletto grande maestro dell'ordine teutonico, combatte a lungo contro la Polonia per liberarsi del vassallaggio alla corona polacca; non avendo ottenuto l'aiuto sperato dall'imperatore e dal papa, passa al luteranesimo;
1525-68, duca di Prussia; (il primo)




1526
ducato di Württemberg
Ulrico di Württemberg
Albero genealogico

(Reichenweiler, Alsazoia 1487 - Tubinga 1550)
figlio di Enrico e di Elisabetta di Zweibrücken;
1498-1519, duca di Württemberg;
dal 1520 si trova in esilio a Montbéliard mentre il governo del ducato è stato affidato a Ferdinando I d'Austria;





1534-50, duca di Württemberg;


1526
ducato di Baviera
Guglielmo IV [il Costante]
Albero genealogico

(† 1550)
figlio di Albrecht IV [il Saggio] e di Cunegonda d'Austria;
1508-50, duca di Baviera;



1526
Mainz [Magonza]
Albrecht
Albero genealogico

(n. 1490 - Magonza 1545)
figlio di Giovanni [il Cicerone], elettore di Brandeburgo;
1513, vescovo di Magdeburgo e amministratore del vescovado di Halberstadt;
1514-45, arcivescovo elettore di Mainz [Magonza] ;
dal 1518 è cardinale;






1526
REGNO di POLONIA
Sigismondo I
Albero genealogico

(† 1548)
figlio di Casimiro IV Jagellone e di Elisabetta d’Absburgo;
1506-1548, re di Polonia e granduca di Lituania;
sposa in seconde nozze Bona Sforza († 1557), figlia di Gian Galeazzo duca di Milano;





1526
-

 








 
1526
IMPERO OTTOMANO
Solimano [il Magnifico]
Albero genealogico

(1494 - 1566)
figlio di Selim I;
1520-66, sultano;




Gran Visir
-
1526
nelle sue imprese può sin da ora giovarsi del larvato appoggio di Francesco I, in lotta con gli Absburgo;
Agosto
29
, conduce di persona la spedizione sul Danubio che schiaccia l'esercito ungherese a Mohács, dove lo stesso re Lajos II Jagellone trova la morte.
Nella spartizione del paese egli rivendica la maggior parte dell'Ungheria, conosciuta come Grande Alföld. 
Si fissa così, temporaneamente, il confine fra l'Impero ottomano (nella sua massima estensione) e il Sacro Romano Impero.





1526
REGNO di FRANCIA
Francesco I
Albero genealogico
(Cognac 1494 - Rambouillet 1547)
figlio di Carlo di Orléans conte di Angoulême e di Luisa di Savoia;
1515-47, re di Francia;



Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
Philibert Babou
signore di Givray e della Bourdaisière
(1524 - 1544)
Cancelliere-Guardasigilli
Antoine Duprat
(primo presidente del Parlamento di Parigi)
(1515 - 1535)
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1526
Gennaio
15
, pace di Madrid;

Marzo
ancora prigioniero degli spagnoli, viene liberato in seguito alla gravosa pace di Madrid; può rientrare in Francia solo dopo aver lasciato in ostaggio i due figli e ceduto Lombardia e Borgogna; appena giunto a Parigi, si dichiara però solennemente sciolto da ogni impegno contratto in cattività e riesce subito a costituire la "lega di Cognac" con i principi italiani, con il papa e col larvato ma tangibile appoggio turco;

 
1526
ducato di Lorena e di Bar
Antonio II [il Buono]
Albero genealogico

(1508 - 1544)
figlio di Renato II e di Filippa di Gheldria;
1508-44, duca di Lorena e di Bar;
[ha ereditato il ducato di Lorena, la contea di Vaudémont e i vescovati di Metz e Verdun.]

1526
-


1526
Paesi Bassi
Carlo V
Albero genealogico

[vedi Carlo V]
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
[Olanda, Brabante, Limbourg, Fiandre e Hainaut]


Governatore
-

1526
-





1526
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Enrico VIII
Albero genealogico

(Greenwich 1491 - Westminster 1547)
[erede delle due Rose]
secondogenito di Enrico VII Tudor e di Elisabetta di York;
1509-47, re d'Inghilterra e d'Irlanda;
1509, subito dopo l'incoronazione, sposa la vedova del fratello Arturo, Caterina d'Aragona;
1514 concede la sorella Maria Tudor in matrimonio a Louis XII;
1523-24, deve desistere da una richiesta di nuovi sussidi, per la forte e diffusa resistenza incontrata nel paese;
nel 1524 ha invaso la Francia settentrionale senza però ottenere risultati apprezzabili;
dopo che l'imperatore non ha tenuto fede all'impegno di sposare Maria sua figlia, si schiera dalla parte della lega antimperiale di Cognac, non riuscendo pur tuttavia a svolgere nel conflitto una parte di rilievo;



1526
1515-29, di fatto la politica inglese e il governo sono diretti in suo nome da Th. Wolsey nella sua triplice veste di cardinale arcivescovo di York, lord cancelliere e legato papale a latere, colui che riuscirà a restituire all'Inghilterra un certo prestigio tra le potenze europee;



IRLANDA
-
-
-
-

1526
-

a

1526
REGNO di SCOZIA
Giacomo V
Albero genealogico

(Linlithgow, Scozia 1512 - Falkland 1542)
figlio di Giacomo IV Stuart e di Margherita Tudor;
1513-42, re di Scozia;
sotto la reggenza della madre, mentre il paese è travagliato dalle lotte tra i nobili scozzesi, sostenitori gli uni dell'Inghilterra e gli altri della Francia;



1526
-


a

1526
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico I [il Pacifico]
Albero genealogico
(Copenaghen 1471-Gottorp 1533)
figlio cadetto di Cristiano I e di Dorotea di Brandeburgo;
ottiene con l'appoggio della madre e della nobiltà la regione di Gottorp;
1523-33, re di Danimarca e di Norvegia;


1526
-
NORVEGIA
1526
-
ISLANDA
1526
-

1526
REGNO di SVEZIA
Gustavo I Vasa
Albero genealogico
(Lindholm 1496 ca - Stoccolma 1560)
figlio di Erik Vasa;
1523-60, re di Svezia;




1526
-



.





1526
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni III [il Pio]
Albero genealogico

(Lisbona 1502 - 1557)
primogenito di Emanuele I e di Maria, figlia dei sovrani spagnoli Ferdinando e Isabella;
1521-57, re di Portogallo;
nel 1525 (febbraio), a Salamanca, ha sposato la p.ssa Catarina di Spagna, 18enne, sorella dell'imperatore Carlo V;




1526
-
a




1526
SAVOIA
 


 

1526
-



1526
Monferrato
Bonifacio IV Paleologo
Albero genealogico
(Casale 1512 - 1530)
figlio del marchese Guglielmo IX e di Anna d'Alençon;
1518-30, marchese di Monferrato;
sotto la reggenza della madre e dello zio Giangiorgio;

1526
-

1526
ducato di Milano
Francesco II Sforza
Albero genealogico
(Milano 1495 - 1535)
secondogenito di Ludovico [il Moro] e di Beatrice d'Este;
1499, dopo la cacciata del padre, trascorre molti anni in esilio;
1521-35, duca di Milano;
nel 1524 è stato detronizzato ufficialmente dalla nuova spedizione di Francesco I ma l'anno successivo, dopo la battaglia di Pavia, ha ripreso il ducato;
1526
accusato di connivenza con gli intrighi del suo cancelliere G. Morone, viene nuovamente spodestato dalle truppe imperiali;

 

1526
-



1526
Mantova
Federico II Gonzaga
Albero genealogico
(Mantova 1500 - 1540)
figlio di Francesco II e di Isabella d'Este;
1519-40, marchese di Mantova;




1530-40, duca di Mantova;
1536-40, marchese del Monferrato;

1526
-

1526
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Andrea Gritti [il Bello]
(Bardolino 17 apr 1455 - Venezia 28 dic 1538)
figlio di ?;
1523-38, doge di Venezia; [77°]
- nunzio pontificio: Altobello Averoldi (1526 - 1528)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1526
Aprile
10
, il patriarca Girolamo Querini, durante un duro scontro con i membri del Collegio, rimprovera il governo di essere impedito di investigare sugli eretici, che secondo lui sono numerosi;



1526
ducato di Ferrara
ducato di Modena
ducato di Reggio
Alfonso I d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1476 - 1534)
figlio di Ercole I e di Eleonora d'Aragona;
sposa in prime nozze Anna Sforza († 1497)
1505-34, duca di Ferrara;
1505-10, 1526-34, duca di Modena;
1505-10, 1523-34, duca di Reggio;
dal 1501 è sposato (seconde nozze) con Lucrezia Borgia la quale ha ottenuto dal padre (papa Alessandro VI) il riconoscimento del diritto all'eredità dei beni estensi [feudo pontificio];
nel 1510 è stato scomunicato e dichiarato decaduto nonché privato da Giulio II dei ducati di Modena e Reggio…


 
1526
dopo Reggio (1523) gli viene restituita dal pontefice Clemente VII anche Modena, grazie all'arbitrato di Carlo V;

 

1526
Firenze
Alessandro de' Medici
Albero genealogico

(1512 ca - Firenze 1537)
figlio naturale di Lorenzo [ramo di Cafaggiolo] duca di Urbino [secondo altri, di Giulio (papa Clemente VII)];
1519-27, duca di Urbino;


1531-37, duca di Firenze;


1526
-


1526
ducato di Sora
ducato di Urbino
Francesco Maria I della Rovere
Albero genealogico
(n. 1490 - m. 1538)
figlio del duca di Sora Giovanni della Rovere e di Giovanna di Montefeltro;
1501-38, duca di Sora;
1501-38, signore di Senigallia e Mondavio;
1508-38, duca di Urbino [toltogli da Leone X dal 1516];
1512-38, signore di Pesaro;




 
1526
1526-27, capitano generale di Venezia, combatte con fortuna contro le truppe di Carlo V in Lombardia;




1526
REGNO di NAPOLI
Carlo V
Albero genealogico

(Gand 1500 - Yuste, Estremadura 1558)
secondogenito di Filippo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza];
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
1516-56, re di Spagna (Carlo I)
1516-54, re di Napoli (Carlo IV);
1519-56, imperatore del Sacro Romano Impero;

– vedi sopra –

NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1526
-


SICILIA
Viceré
-
1526
-
a




Baqi, Mahmud Abdul (Istanbul 1526-1600) poeta turco; di umili origini, fu accolto alla corte di Solimano [il Magnifico] che lo insignì del titolo di "sultano dei poeti"; godette dei favori anche di Selim II e del successore Murad III;
Diwan (Canzoniere, include anche versi in persiano e in arabo).

Bazán, don Álvaro de – marchese di Santa Cruz (1526-1588) ammiraglio spagnolo;
si distingue nella conquista delle isole di La Gomera (Canarie) e nel soccorso ai cristiani a Malta;
1571, 7 ottobre, battaglia di Lepanto: cte della retroguardia (30 galee);
si distingue ancora nella battaglia e occupazione di Terceira (Azzorre) dove per la prima volta viene impiegata la fanteria di terra.

Galli, Tolomeo [cardinale di Como] (1526-1607) cardinale;
segretario di Stato.

Muret, Marc-Antoine o Muretus (Muret, Limoges 1526-Roma 1585) umanista francese, professore di latino ad Auch, Agen, Poitiers, Bordeaux (dove ebbe tra i suoi allievi M.E. de Montaigne); fu imprigionato a Parigi sotto l'accusa di eresia e di costumi depravati;
Varie edizioni annotate (Terenzio, Catullo, Cicerone, Orazio, ecc.)
Juvenilia (1553)
Julius Caesar (1553, capostipite in Francia di quel filone che passando per J. Grévin ed E. Jodelle, culminerà nei capolavori di P. Corneille)
Amori di P. de Ronsard (1553, commento in francese alla seconda edizione)
1554, dopo una nuova condanna a Tolosa, fugge in Italia e riprende l'insegnamento prima a Venezia e a Padova, poi a Roma dove ha la protezione di Gregorio XIII;
Chansons spirituelles (1555, Canzoni spirituali)
Orationes (1571) [Marcum Amadorum, Venezia 1571]
1576, abbraccia lo stato ecclesiastico conducendo da questo momento una vita irreprensibile;
Variae lectiones (8 libri nel 1559, 20 nel 1600).

Porzio, Camillo (Napoli 1526 ca-1580) storico italiano
La congiura dei baroni (1561)
Sommario delle più notabili cose che si contengono nel regno di Napoli (1575-79)
Storia d'Italia (a continuazione di quella di P. Giovio, ma scrisse solo due libri: periodo 1547-51).

Ribadeneyra, Pedro de o Pedro de Ribadeneira (Toledo 1526-Madrid 1611) religioso spagnolo, gesuita;
Vita di Ignazio di Loyola (1572, in latino; 1583 in spagnolo)
Trattato della religione e virtù che deve avere il principe cristiano (1595, in polemica con N. Machiavelli).

Scroffa, Camillo (Vicenza 1526 ca-1565) poeta italiano
Amorosa elegia d'un appassionato pedante al suo amatissimo Camillo (1550)
Cantici di Fidenzio Glottocrisio Ludimagistro (1562, da cui deriva la «poesia fidenziana»: genere satirico-giocoso; nell'opera viene messo in ridicolo il dotto padovano Pietro Giunteo Fidenzio da Montagnana.

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«segue da 1525»
I cartai sono spesso i banchieri degli stampatori e dei librai e questi ultimi prendono in affitto i molini da carta.
1526, il molino già appartenuto a Andreas Heilmann, il socio strasburghese di J. Gutenberg, viene dato in affitto allo stampatore Molf Köpfel.
Ghershom (Gerolamo), vagando da una città all'altra delle Marche e della Romagna, stampa tra l'altro:
- I suppositi di L. Ariosto
- La Calandria del Bibbiena (1526)
Venezia, esce una traduzione dell'Iliade di Omero: è il primo libro in greco moderno.
L'avignonese François Lambert scrive che l'arte tipografica è stata ispirata da Dio per favorire la diffusione della Riforma, e M. Lutero dichiara che la «stampa è l'ultimo e il più grande dono di Dio, poiché grazie ad essa il Signore ha voluto far conoscere la causa della vera religione ovunque sino alle ultime estremità del mondo e diffonderla in tutte le lingue».
La reazione sul versante opposto è inevitabile: il libro viene visto come un pericolo, una sorta di peste, la cui diffusione occorre regolare ed eventualmente bloccare con qualsiasi mezzo.
Venezia: esce Dialogi della morale philosophia, di Antonio Brucioli;
[Più che riformatore in senso preciso, egli si dimostra anticlericale in senso moralistico, cioè convinto che le istituzioni ecclesiastiche debbano venir riformate per togliere gli abusi e la corruzione, e che la sorveglianza della vita morale debba venire data alle autorità civili (comunali nella sua mente di repubblicano).
Mentre i protestanti iniziano già nel Cinquecento a leggere la Bibbia tradotta dai testi originali nelle loro lingue nazionali, per i cattolici la traduzione latina della Bibbia detta Vulgata (riasalente al V secolo e opera principalmente di san Girolamo) rimarrà il testo obbligato fino a gran parte del Novecento.
In verità la prima traduzione italiana dai testi originali si ebbe molto presto, persino prima della Bibbia completa da parte di M. Lutero conclusa nel 1534, e fu opera proprio di Antonio Brucioli.
La prima editio typica del Nuovo Testamento, denominata per questo editio princeps è opera di Erasmo da Rotterdam nel 1516 a Basilea.]
Italia
Venezia, esce il Quartus ejusdem Catalogus (in-folio, senza indicazione di data ma 1526 secondo Renouard) di Paolo Manuzio figlio di Aldo [il Vecchio]
[Il 1° è uscito nel 1498, un 2° nel 1503 e un 3° nel 1513].
«segue 1527»


 

 

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