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Papa
Giulio II

(1503-1513)
1513
Febbraio
21
, muore.

Pasquino:
Viator, non ti achostar, se ami virtù:
che qui son l'ossa de quel papa Julio
ch'avea de' vizii facto el gran peculio.
Pietra un pegior non coprirà mai più.

Papa
Leone X

(1513-1521)

Giovanni de' Medici (Firenze 1475-Roma 1521)
secondogenito di Lorenzo [il Magnifico] e di Clarice Orsini;
chierico, protonotario, abate di Montecassino e Morimondo;
1489, cardinale, in forma segreta;
1492, legato nel patrimonio e nel dominio fiorentino, 
partecipa al conclave dove viene eletto Alessandro VI;
1494-97, in viaggio per l'Italia, la Francia, la Germania e i Paesi Bassi;
apre la sua dimora di Palazzo Madama ad artisti e letterati;
1511, legato pontificio a Bologna;
1512, con la vittoria di Gaston de Foix sulle truppe della lega santa, viene imprigionato a Ravenna dai Francesi;
liberatosi, contribuisce al ripristino della signoria medicea a Firenze;
1513, eletto papa non si "ricorda" di rispettare una capitolazione restrittiva nei confronti dello stato pontificio;
riesce ad affidare il governo fiorentino al fratello Giuliano e poi al nipote Lorenzo con il ducato di Urbino, sottratto a Francesco Maria della Rovere;
si riconcilia col re di Francia Luigi XII, che ha sconfessato il concilio scismatico di Pisa.

Sotto il nuovo pontefice, mediceo e figlio di banchieri, – come con l'imperatore Massimilianoil bisogno di denaro raggiunge il culmine. Tutta la sua corte laica sfoggia un lusso mai conosciuto finora.
La grazia di una serena socievolezza, ogni sfarzo e varie forme d'arte dimorano qui, sotto un papa raffinato, che coltiva un intelligente epicureismo e spende per poeti, artisti e favoriti molto più di quanto non possieda.

Concilio Ecumenico Lateranense V
(1512-17)

1513
il Concilio accoglie la critica al sapere profano e gli argomenti a favore della censura;

Dicembre
19
, Roma, la bolla Apostolica regiminis condanna l'opinione della mortalità dell'anima, unitamente a tre proposizioni dell'aristotelismo eterodosso.

 

ANNO 1513



1513
Unione Elvetica
Dodici cantoni federati:
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zurigo (1351),
- Zug (1353),
- Glarus (1353),
- Berna (1353),
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481),
- Sciaffusa (1501),
- Basilea (1501).

1513
si unisce il cantone di Appenzell;
così ormai rafforzata, la confederazione si impone all'esterno quale forza politica ormai del tutto indipendente dall'Impero germanico;



 
1513
Sacro Romano Impero
Massimiliano I d'Absburgo
Albero genealogico

(Wiener Neustadt 1459 - Wels, Alta Austria 1519)
figlio di Federico III;
1486-1519, re dei romani;
1489-1519, arciduca del Tirolo;
1493-1519, arciduca d’Austria;
1493-1519, re di Germania;
1508-19, imperatore del Sacro Romano Impero;


1513
guerra con Venezia (1508-1515)
mantiene solo Verona;

Quando il governo di Innsbruck fa pervenire a Jacob II Fugger l'ordine di preparare di nuovo 90 soldati a cavallo, egli dichiara che è impossibile fornire un tal numero, perché «i suoi sudditi sono povera gente ed anch'egli può solo con grande fatica ottenere da loro il censo». Tuttavia essi si mostreranno obbedienti e forniranno 50 garzoni e dato a ciascuno di loro due fiorini.
Quando i soldati sono partiti, l'ordine viene revocato.
«Così – si lagna Jacob II Fugger in uno scritto indirizzato al governo – per la loro buona volontà essi hanno speso cento fiorini in viaggio; io prego che si vogliano rimborsare tali fiorini, affinché essi non abbiano doppo danno».
Da notare che egli ci tiene al benessere dei suoi sudditi; si prende cura dei poveri dei suoi territori, dei servi della gleba e dei livellari non liberi e cerca di migliorare la loro sorte come può.
Le corvée che gli competono sono ridotte ad 8 ed a 4 servizi, e in parte persino redente con denaro. Poiché vige ancora l'assioma: «L'aria di città rende liberi!», gli promove la loro emigrazione in città affinché essi possano dedicarsi all'artigianato. Inoltre egli tenta di affrancarli direttamente in tale misura che Massimiliano preoccupato gli risponde: «Il signor Fugger voglia procedere con misura in tali affrancamenti».

Dei castelli inclusi nei suoi peossedimenti terrieri, solo il castello di Biberach è in buone condizioni, perché ci hanno sempre abitato i signori di Pappenheim e hanno provveduto a metterlo in ordine. Invece il castello di Weissenhorn ha molto sofferto per la guerra di successione bavarese. Perciò Jacob II Fugger accondiscende prontamente alle preghiere dell'imperatore di provvedere qui ad una nuova costruzione. Essa viene iniziata propro quest'anno.
Anche per la restaurazione dei castelli di Schmiechen e di Kirchberg dovranno essere impiegate forti somme, perché Massimiliano, precedente possessore, non ha denari per questo. Ovviamente i castelli rimangono un bene inalienabile della famiglia Fugger.
Preso dalla passione di raccogliere manoscritti ed opere di scrittori classici, antichi quadri, monete ed opere plastiche, Jacob II Fugger inizia una biblioteca (che da suo nipote sarà portata a 15.000 volumi) considerata la più grande biblioteca privata che vi sia in Germania.
Lo scrittore francese contemporaneo Aubin scrive: «I Fugger possedevano una biblioteca in cui si trovavano tanti manoscritti quante stelle in cielo. Disgraziatamente essi li prestano come il loro denaro, ad alti interessi: occorre essere un principe della scienza per arrivare nella loro biblioteca e almeno un duca per entrare nel loro scrittorio. Essi tengono sotto chiave il pane dello spirito. Invano si bussa alla loro porta. Essi non danno neppure una briciola».
Un altro contemporaneo, invece, Brukker scrive: «che i tesori non erano custoditi da draghi, ma venivano lasciati ed aperti ai dotti con una certa gioia del padrone di casa».



1513
BOEMIA e UNGHERIA
Ladislao II o VII - Jagellone III
Albero genealogico

(n. 1456 - Buda 1516)
figlio di Casimiro IV re di Polonia;
1471-1516, re di Boemia (Ladislao II);
1490-1516, re d'Ungheria (Ladislao VII);

1513
-

1513
Transilvania
Giovanni Szápolyai

(Szepesvár 1487 - Szászebes 1540)
di nobile famiglia transilvana;
1511-40, voivoda di Transilvania;



1526-40, re d'Ungheria;

1513
-


1513
Sassonia
Federico III [il Saggio]
Albero genealogico

(Torgau 1463 - castello di Lochau, Annaburg 1525)
figlio di Ernesto duca elettore di Sassonia (linea ernestina) e di Elisabetta di Baviera;
1486-1525, duca elettore di Sassonia;



1513
ducato di Württemberg
Ulrico di Württemberg
Albero genealogico

(Reichenweiler, Alsazoia 1487 - Tubinga 1550)
figlio di Enrico e di Elisabetta di Zweibrücken;
1498-1519, duca di Württemberg;


1534-50, duca di Württemberg;


1513
ducato di Baviera
Guglielmo IV [il Costante]
Albero genealogico

(† 1550)
figlio di Albrecht IV [il Saggio] e di Cunegonda d'Austria;
1508-50, duca di Baviera;



1513
Mainz [Magonza]
Albrecht von Brandeburgo
Albero genealogico

principe degli Hohenzollern
(n. 1490 - Magonza 1545)
figlio di Giovanni [il Cicerone], elettore di Brandeburgo;
1513
Agosto
30
, è nominato arcivescovo di Magdeburgo.
Una settimana dopo un suo fratello diventa amministratore del vescovato di Halberstadt, in Sassonia.
Ma le due nomine hanno bisogno dell’approvazione del papa e questo è un bel problema, perché queste nomine comportano l’unione di due vescovati in mano degli Hohenzollern che così aumenterebbero notevolmente il loro potere politico. In più, questi due vescovati sarebbero guidati da un principino che ha appena 23 anni, troppo giovane per una carica così importante. Sono in molti a ritenere impossibile l’approvazione della chiesa di Roma.
Dopo dure e difficili trattative condotte da Johann Blankenfeld, un rappresentante degli Hohenzollern, (imparentato peraltro con la famiglia dei Fugger) interviene Johannes Zink che versa nelle casse del Vaticano la bella cifra di 1.079 ducati d’oro, e l’insolito accumulo di incarichi al giovanissimo principe non rappresenta più un problema.



1514-45, arcivescovo elettore di Mainz [Magonza];






1513
REGNO di POLONIA
Sigismondo I
Albero genealogico

(† 1548)
figlio di Casimiro IV Jagellone e di Elisabetta d’Absburgo;
1506-1548, re di Polonia e granduca di Lituania;
sposa in seconde nozze Bona Sforza († 1557), figlia di Gian Galeazzo duca di Milano;





1513
-









1513
IMPERO OTTOMANO
Selim I [Yavuz-il Ponderato]
Albero genealogico

(1467 - 1520)
figlio di Beyazid II;
1512-20, sultano;
Aprile
15
, dopo aver sconfitto definitivamente l'ultimo suo familiare, il fratello Ahmet, a Yenisehir, fattolo giustiziare rimane sovrano indiscusso del suo regno.


Gran Visir
-
1513
-





1513
REGNO di FRANCIA
Louis XII
Albero genealogico
(Blois 1462 - Parigi 1515)
figlio di Carlo duca d'Orléans e Maria di Clèves;
1498-1515, re di Francia;


Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
-
Cancelliere-Guardasigilli
Etienne Poncher
vescovo di Parigi
(1512 giu - 1515)
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1513
Giugno
2
, una nuova spedizione inviata in Italia, viene sconfitta dagli svizzeri a Novara, mentre la stessa Francia viene invasa da truppe inglesi a nord e svizzere in Borgogna;

 
1513
ducato di Lorena e di Bar
Antonio II [il Buono]
Albero genealogico

(1508 - 1544)
figlio di Renato II e di Filippa di Gheldria;
1508-44, duca di Lorena e di Bar;
[ha ereditato il ducato di Lorena, la contea di Vaudémont e i vescovati di Metz e Verdun.]

1513
-


1513
Paesi Bassi




Governatore
-

1513
-






1513
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Enrico VIII
Albero genealogico

(Greenwich 1491 - Westminster 1547)
[erede delle due Rose]
secondogenito di Enrico VII Tudor e di Elisabetta di York;
1509-47, re d'Inghilterra e d'Irlanda;
1509, subito dopo l'incoronazione, sposa la vedova del fratello Arturo, Caterina d'Aragona;



1513
riprese le ostilità contro Francia e Scozia, batte il cognato Giacomo IV a Flodden Field e Louis XII a Guinegatte;
può quindi abbandonare l'alleanza con la Spagna e siglare una pace onorevole con la Francia, che aumenta l'appannaggio versato agli inglesi dai francesi;


IRLANDA
-
-
-
-

1513
-

a

1513
REGNO di SCOZIA
Giacomo IV
Albero genealogico

(n. 1473 - Flodden, Inghilterra 1513)
figlio di Giacomo III Stuart;
1488-1513, re di Scozia;
1503, sposa Margherita, figlia di Enrico VII Tudor ponendo così le premesse per la successione degli Stuart al trono d'Inghilterra [un secolo dopo];
1513
concluso un trattato d'alleanza con il re di Francia Louis XII, invade l'Inghilterra con un forte esercito;
Settembre
9
, presso Flodden subisce una disastrosa sconfitta dove egli stesso trova la morte.



Giacomo V
Albero genealogico

(Linlithgow, Scozia 1512 - Falkland 1542)
figlio di Giacomo IV Stuart e di Margherita Tudor;
1513-42, re di Scozia;
sotto la reggenza della madre, mentre il paese è travagliato dalle lotte tra i nobili scozzesi, sostenitori gli uni dell'Inghilterra e gli altri della Francia;



1513
-


a


1513
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Giovanni I
Albero genealogico
(† 1513)
figlio di Cristiano I e di Dorotea di Brandeburgo;
1481-1513, re di Danimarca e di Norvegia;
1497-1501, re di Svezia (Giovanni II);



Cristiano II [il Crudele]
Albero genealogico
(Nyborg, Svendborg 1481 - Kalundborg, Holbaek 1559)
figlio di Giovanni I e di Cristina di Sassonia;
1513-23, re di Danimarca e di Norvegia;


1520-21, re di Svezia;

1513
-
NORVEGIA
1513
-
ISLANDA
1513
-






1513
REGNO di PORTOGALLO
Emanuele [il Grande]
Albero genealogico

(Alcochete, Lisbona 1469 - Lisbona 1521)
figlio di Ferdinando duca di Viseu e di Beatrice di Portogallo;
1495-1521, re di Portogallo;



1513
-
a

1513
REGNO di ARAGONA e di SICILIA
REGNO di NAPOLI
REGNO di SPAGNA
Ferdinando II [il Cattolico]
Albero genealogico

(Sos, Aragona 1452 - Madrigalejo, Estremadura 1516)
figlio di Giovanni II d'Aragona e della sua seconda moglie Giovanna Enriquez;
1479-1516, re d'Aragona e di Sicilia;
1503-16, re di Napoli (Ferdinando III);
1512-16, re di Spagna (Ferdinando V);


1513
-

REGNO di NAPOLI
[vedi sotto]
a




1513
SAVOIA
 


 

1513
-



1513
Monferrato
Guglielmo IX Paleologo
Albero genealogico
(? - ?)
figlio del marchese Bonifacio III e di Maria Brankovic;
1494-1518, marchese di Monferrato;

1513
-

1513
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
Giano II di Campofregoso
Albero genealogico
(? - ?)
figlio di
1512 29 giu - 24 mag 1513, doge di Genova;

III dedizione a Louis XII re di Francia
(1513)
Governatore
Antoniotto II Adorno
(1513)
 
Ottaviano di Campofregoso
Albero genealogico
(? - ?)
figlio di
1513 20 giu - 7 set 1515, doge di Genova;

1513
-



1513
ducato di Milano
Massimiliano Sforza
Albero genealogico
(Milano 1493 - Parigi 1530)
primogenito di Ludovico Sforza [il Moro] e di Beatrice d'Este;
1512-15, duca di Milano;
ha ripreso la città ai francesi con l'appoggio della Lega santa che gli ha affidato la città;


 

1513
Giugno
come previsto, l'esercito francese, al comando di Gian Giacomo Trivulzio, attraversa le Alpi;
viene accolto con festosa simpatia dai lombardi e in modo particolare dai milanesi che ne hanno abbastanza dell'insolente e dura condotta dell'imperatore Massimiliano I.
Quasi alla medesima ora giungono alle porte di Milano i soldati di Venezia, comandati da Bartolomeo d'Alviano.
I milanesi invadono le strade per salutare i nuovi conquistatori.
Ma intanto il duca Massimiliano Sforza si è messo in salvo e, protetto da alcuni reggimenti di soldati svizzeri si trincera nella roccaforte di Novara.
A sua volta Gian Giacomo Trivulzio rincalza gli svizzerie con molta determinazione si appresta a dare l'assedio alla città. Ma gli svizzeri sono tosti e ben guidati e con un'azione imprevista, assai spericolata, piombano prima dell'alba nell'accampamento dei francesi e li massacrano senza pietà.
Quel che rimane del contingente francese cerca la salvezza nella fuga e disordinatamente rivalica le Alpi.
Rimasti soli, senza più alleati, i veneziani si ritirano prima sui confini dell'Adige e poi dentro le mura di Padova.
A questo punto il viceré di Napoli, Ramon de Cardona, alla testa delle truppe spagnole e papaline della Lega Santa, si spinge sino ai confini della laguna veneta e brucia le cittadine di Mestre, Marghera e Fusina.
Poiché Ramon de Cardona non è "capitano de mar" e non saprebbe come condurre i suoi soldati per i misteriosi e infidi canali della laguna, sino al molo del palazzo Ducale, preferisce attendere le truppe del doge in campo aperto ben sapendo che sono irregolari, fragili e male armate.
Ancora una volta Bartolomeo d'Alviano sbaglia tattica e accetta lo scontro nei pressi di Schio (Vicenza) ai piedi delle Prealpi.
Le bandiere di San Marco sono trascinate dagli spagnoli nella disfatta e nel fango.


Dopo la vittoria a Novara su francesi e veneziani, la posizione del duca Massimiliano Sforza sembra rinforzarsi ma la precaria situazione finanziaria, la pesante tutela degli svizzeri (con i quali ha stretto un accordo) e le divisioni interne del ducato si rivelano fatali quando viene nuovamente attaccato dai francesi.

Nantas Salvalaggio, Signora dell'acqua, Piemme, Casale Monferrato 1997.]

1513
Mantova
Francesco II Gonzaga
Albero genealogico
(n. 1466 - m. 1519)
figlio di Federico I e di Margherita di Baviera;
1484-1519, marchese di Mantova;

1513
1513-14, alla crisi finanziaria, determinata dal venir meno delle lucrose condotte militari, si aggiungono i rovinosi passaggi di truppe svizzere e imperiali nel mantovano;

1513
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Leonardo Loredan
Albero genealogico
(Venezia 16 nov 1436 - Venezia 21 giu 1521)
figlio di Gerolamo e di Donata Donà;
1501-21, doge di Venezia; [75°]
- nunzio pontificio:
. Massimo Bruno (1512 gen - mar 1513)
. Pietro Bibiena (1513 mar - feb 1514)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1513
Febbraio
21
, muore papa Giulio II e i veneziani non mettono certo il lutto in questo giorno;

Marzo
11
, in un promemoria indirizzato al neoeletto pontefice Leone X, Tommaso Giustiniani e Vincenzo Querini chiedono un controllo preventivo sulle stampe.
Essi denunciano il fallimento della gerarchia ecclesiastica e ventilano vari problemi, come quello della scarsa preparazione culturale del clero. Una quantità di chierici non sa leggere né scrivere, qualcuno conosce un po' di latino, mentre i colti s'occupano solo delle menzogne dei poeti e delle empietà dei filosofi. I due veneziani sollecitano i pastori ad acquisire cognizioni di latino sufficienti per accostarsi alla Scrittura e ai testi sacri evitando la mediazione dei commenti moderni e umanistici. Diffidenti nei confronti della stampa e convinti che con meno libri il raggiungimento dei loro obiettivi di riforma sarebbe più agevole, gli autori del Libellus chiedono al papa di nominare una commissione di dotti con il compito di accordare e all'occorrenza rifiutare i permessi di stampa.
Analogo il pensiero di Gianfrancesco Pico
[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983.]

23, trattato di Blois: nel palazzo imperiale di Blois, il Regno di Francia e la Repubblica di Venezia si impegnano in una alleanza politico-militare. Il loro scopo dichiarato è il ripristino dei confini sanciti nel trattato del 1499, per il quale i possedimenti di Venezia si estendevano fino alle sponde del fiume Adda.

Il doge inviata il ricchissimo nuovo papa Leone X ad aderire al trattato di Blois, appena firmato con la Francia, ma egli preferisce rimanere fedele all'imperatore Massimiliano I.



1513
ducato di Ferrara
ducato di Modena
ducato di Reggio
Alfonso I d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1476 - 1534)
figlio di Ercole I e di Eleonora d'Aragona;
sposa in prime nozze Anna Sforza († 1497)
1505-34, duca di Ferrara;
1505-10, 1526-34, duca di Modena;
1505-10, 1523-34, duca di Reggio;
dal 1501 è sposato (seconde nozze) con Lucrezia Borgia la quale ha ottenuto dal padre (papa Alessandro VI) il riconoscimento del diritto all'eredità dei beni estensi [feudo pontificio];
nel 1510 è stato scomunicato e dichiarato decaduto nonché privato da Giulio II dei ducati di Modena e Reggio…


 
1513
inutili le trattative, condotte anche dal fratello cardinale Ippolito d'Este e da Ludovico Ariosto, per recuperare i ducati;

 

1513
Firenze
Lorenzo II
Albero genealogico

(1492-1519)
figlio di Piero e di Alfonsina Orsini;
1503-15, signore di Firenze;

1516-19, duca di Urbino;

1513
-



1513
ducato di Sora
ducato di Urbino
Francesco Maria I della Rovere
Albero genealogico
(n. 1490 - m. 1538)
figlio del duca di Sora Giovanni della Rovere e di Giovanna di Montefeltro;
1501-38, duca di Sora;
1501-38, signore di Senigallia e Mondavio;
1508-38, duca di Urbino;
1512-38, signore di Pesaro;


 
1513
-




1513
REGNO di NAPOLI
Ferdinando II [il Cattolico]
Albero genealogico

(Sos, Aragona 1452 - Madrigalejo, Estremadura 1516)
figlio di Giovanni II d'Aragona e della sua seconda moglie Giovanna Enriquez;
1479-1516, re d'Aragona e di Sicilia;
1503-16, re di Napoli (Ferdinando III);
1512-16, re di Spagna (Ferdinando V);


– vedi sopra –


NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1513
-


SICILIA
Viceré
-
1513
-
a





Amyot, Jacques (Melun 1513-Auxerre 1593) letterato, prelato e umanista francese, precettore dei figli di Enrico II e vescovo di Auxerre, insegnò lettere antiche all'università di Bourges;
Tradusse:
Histoire éthiopique di Eliodoro (1548, Storia etiopica)
Vies des hommes illustres
di Plutarco (1559, Vite degli uomini illustri o Vite parallele; 17 edizioni nel secolo XVI)
Oeuvres morales di Plutarco (1572, Opere morali)
Les Amours pastorales de Daphnis et de Chloé di Longo Sofista (1559, Dafni e Cloe).

Di Capua, Pietro Antonio (1513-?) ecclesiastico napoletano;
[Discendente di una grande famiglia napoletana, imparentatasi con il plenipotenziario asburgico don Ferrante Gonzaga.]
1536, appena 23enne, viene designato alla cattedra arcivescovile di Otranto;
è tra i primi discepoli napoletani di J. de Valdés;
1541, luglio, assiste alla morte di J. de Valdés;
1542-43, le posizioni da lui assunte al concilio di Trento in occasione della prima fallita convocazione, quando si lega a Cristoforo Madruzzo e a G.G. Morone, anch'essi colonne del partito imperiale, e il favore da lui accordato a un predicatore di fama di eresia quale Andrea Ghetti da Volterra sono alla base dei primi sospetti sul suo conto;
1543, Venezia, in casa di Donato Rullo frequenta frequenta P. Carnesecchi;
1545 ca, considerato ormai «una de las cabezas de su secta», è legatissimo a Giulia Gonzaga, Giovan Francesco Alois, Mario Galeota, P. Carnesecchi;
a Roma stringe rapporti di amicizia con il gruppo raccolto intorno a R. Pole, e apre la sua residenza a personaggi quali Girolamo Borri, Diego de Enzinas, il Sanfelice, il Giannetti;
[Quest'ultimo, su presentazione di Vittore Soranzo, sarà suo segretario fino al marzo del 1546 quando deve fuggire per sottrarsi all'arresto.]
i suoi orientamenti religiosi influenzano il governo pastorale della diocesi salentina dove invia a predicare personaggi come Ludovico Manna, Apollonio Merenda e Bernardo Bartoli;
1546, febbraio, il vescovo Grechetto lo denuncia come esponente di primo piano della «mala semenza del espiscopo de Verona morto»;
pur protetto dal suo rango sociale non tarda ad essere fatto segno di sospetti inquisitoriali;
[Attestati tra l'altro da un perduto fascicolo processuale contro di lui datato 1548.]
1551, autunno, quando Carlo V fa pressione perché venga eletto cardinale, scoppia il suo caso politico non meno che religioso;

Doni, Anton Francesco (Firenze 1513-Monselice 1574) poligrafo italiano;
Lettere (1544 e ss.)
Libraria prima (1550) e Libraria seconda (1551) due cataloghi ragionati di opere a stampa e di manoscritti (a volte inventati)
La zucca (1551-52)
[Subirà vari interventi da parte degli espurgatori.]
Pistolotti amorosi (1552)
I marmi (1552)
I mondi (1552-53)
Dialoghi del disegno (1549)
Dialoghi della musica (1554)
Lo stufaiolo o l'avaro (1559).

Gonzaga, Giulia (Gazzuolo, Mantova 1513-Napoli 16 aprile 1566) nobildonna italiana, ;
[Figlia bellissima di Ludovico, signore di Gazzuolo, Sabbioneta, Viadana e Casalmaggiore – primogenito di Gianfrancesco Gonzaga (1446-1496) – e di Francesca Fieschi.]

Manco Capac II (n. 1513-m. 1544 ca) ultimo imperatore inca; morto il fratello Atahualpa, sollecitò l'alleanza di Pizarro per conquistare il trono;
1533, aiuta gli spagnoli a conquistare Cuzco e poi il Cile  ma viene privato di fatto del potere da Pizarro autoproclamatosi governatore della Nuova Castiglia
1536, capeggia una rivolta contro gli spagnoli ma è costretto  ad abbandonare Cuzco e a rifugiarsi sulle montagne circostanti; 
1544, dopo vani tentativi di conquistare la capitale del suo impero, viene ucciso.

Michel de Bay o Baius o Baio Michele (Melin, Hainaut 1513-Lovanio 1589) teologo vallone, antiscolastico; baianismo
1567, le 79 proposizioni tratte dalle sue opere sono condannate con una bolla da Pio V;
1579, nuovamente condannato da Gregorio XIII per aver messo in dubbio l'autenticità della bolla, ritratta.

Medici, Lorenzino de'  o Lorenzaccio (Firenze 1513-Venezia 1548) scrittore italiano
Aridosia (1536)
Apologia (1539).

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«segue da 1512»
1513
Italia
Venezia, esce il Tertius ejusdem Catalogus (in-folio) di Aldo Manuzio [il Vecchio]
[Il 1° è uscito nel 1498 e un 2° nel 1503; un quarto uscirà nel 1526.].
Inghilterra
esce The trewe encountre, una relazione di dodici pagine sulla battaglia di Flodden Field stampato da Richard Faques, subito dopo il fatto d'arme (9 settembre 1513): trattasi del più antico "libro di notizie" inglese
Germania
vengono pubblicati 90 titoli.
[Secondo le valutazioni di F. Kapp nel 1886.]
«segue 1514»

Medici

«segue da ?»
1513, sospinti dalle armi del viceré spagnolo di Napoli, i Medici rientrano a Firenze;
Giulio è nominato vescovo di Firenze e cardinale, da Leone X;
«segue 1523»

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