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Papa
Innocenzo VIII

(1484-1492)

ANNO 1488





1488
SACRO ROMANO IMPERO
Friedrich III
Albero genealogico
(Innsbruck 1415 - Linz 1493)
figlio di Ernst I [il Ferreo], duca di Stiria, e di Zimburga di Masovia [Piasti];
[appartiene al ramo leopoldino degli Asburgo.]
1424-93, duca di Stiria, Carinzia, Carniola e Tirolo (Federico V);
[succeduto al padre]
1440-93, re di Germania e dei romani (Federico IV);
alla morte del cugino Alberto II riceve dai principi elettori sia la corona sia la tutela di Ladislao [Postumo] erede di tutti i territori posseduti dal ramo albertino degli Asburgo nonché delle corone di Boemia e d'Ungheria;
nel 1438, con il concordato di Vienna, ottiene da papa Niccolò V una serie di concessioni e di rinunzie a favore della corona e dei principi tedeschi che gli valgono una notevole preponderanza sulla chiesa in Germania;
1452-93, imperatore del Sacro Romano Impero (Federico III);
riceve la corona imperiale a Roma dalle mani di Niccolò V;
dal 1453 arciduca d'Austria;
1457-93, duca d’Austria (Friedrich V);
nel 1457, alla morte di Ladislao [Postumo], rivendica a sé il diritto all'eredità di tutti i possessi territoriali della casata asburgica e, ottenutili dopo non poche lotte, unifica i domini acquistati, costituendo così il più esteso tra gli stati tedeschi:
Austria eretta in arciducato (1453), Stiria, Carinzia, Carniola, Tirolo;
nel 1458 non riesce a salvaguardare i suoi diritti sui regni di Boemia e d'Ungheria;
nel 1477 combina il matrimonio di suo figlio Massimiliano e Maria di Borgogna, figlia di Carlo [il Temerario], ponendo così le basi della futura potenza asburgica;

Massimiliano I d'Absburgo
Albero genealogico
(Wiener Neustadt 1459 - Wels, Alta Austria 1519)
figlio di Friedrich III e di Leonor di Portogallo;
1477, 19 agosto, sposa Maria di Borgogna, figlia ed erede di Carlo [il Temerario] morto in battaglia all'inizio dell'anno; il possesso dei domini borgognoni gli viene però a lungo conteso dalla Francia contro la quale sostiene una lunga guerra;
1479, vittorioso a Guinegate;
1482, dopo la morte della moglie deve rassegnarsi a stipulare con Luigi XI un accordo in base al quale quest'ultimo entra in possesso dell'Artois e della Borgogna, mentre la Franca Contea viene promessa in dote a sua figlia Margarete, che avrebbe dovuto sposare il delfino; dell'eredità borgognona gli rimangono quindi solo i Paesi Bassi che resisteranno a lungo (1489) prima di riconoscere la sua sovranità;
1486-1519, re dei romani;


1489-1519, arciduca del Tirolo;
1493-1519, arciduca d’Austria;
1493-1519, re di Germania;
1508-19, imperatore del Sacro Romano Impero;

1488
-
Jacob II Fugger si mette all'opera per consolidare la sua posizione presso l'arciduca Sigmund.
Ben presto i più importanti fornitori di capitali, come i Baumgartner ed anche il cugino Lukas Fugger, che ha procurato il denaro per i mercenari in Fiandra, vengono liquidati ed egli stesso subentra come unico banchiere dell'imperatore con una posizione di tipo monopolistico divenendo indispensabile al leggero Sigmund.

Giugno
9
, «Poiché l'Arciduca nel corso delle guerre passate ha aumentato i suoi debiti e del resto gli sono accaduti altri fatti notevoli per cui Sua Grazia ebbe bisogno di denaro» viene concluso con Jacob II Fugger il primo grande contratto di prestito che ammonta a 150.000 fiorini.
Come pegno i Fugger ricevono l'intera produzione d'argento del Tirolo «ogni anno » finché non siano saldati tutti i debiti.
Per tutto questo periodo il "citato argento" non può essere dato ad altri. Anche tutte le assegnazioni precedenti di argento dello Schwaz devono essere considerate annullate.
I libri de' conti tirolesi, cioè le annotazioni del tesoriere del re sulle entrate e le uscite, attestano che non è passato neppure un mese che Sigmund deve chiedere un nuovo prestito alla società di Jacob II Fugger.
I pagamenti non si fanno solo in contanti: ora si fanno venire da Venezia maiali, vino, panni o falconi da caccia, ora si danno pagamenti in natura, ora si estinguono obbligazioni.
Ma Sigmund è pieno di elogi per il suo nuovo «banchiere di corte»: lo raccomanda premurosamente anche ai principi stranieri. [Quando nel 1490 Sigmund sarà interdetto, Massimiliano erediterà il suo territorio, 120.000 fiorini di debiti e… l'amicizia dei Fugger.]






1488
REGNO di BOEMIA
Ladislao II Jagellone III

(n. 1456 - Buda 1516)
figlio di Casimiro IV re di Polonia e di Elisabetta d’Absburgo;
1471-1516, re di Boemia (Ladislao II);
nel 1478, con la pace di Olmütz, conferma a Mattia Corvino il possesso delle terre conquistate a Giorgio Podebrad (Moravia, Slesia e Lusazia);
nel 1483, si scontra con l'opposizione hussita che crea tumulti a Praga;






1490-1516, re d'Ungheria (Ladislao VII);

 



1488
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1488
REGNO d'UNGHERIA
Mattia Corvino

(Kolozssvár 1440 - Vienna 1490)
figlio di János Hunyadi;
1458-90, re d'Ungheria;
proclamato grazie alle vaste aderenze e alle ricchezze della sua casata;
nel 1464 attacca il regno di Boemia;
nel 1465, grazie al matrimonio con Beatrice d'Aragona figlia di Ferdinando di Napoli, i contatti con la cultura italiana si fanno più assidui; alla sua corte si costitusce una ricca biblioteca umanistica (Corviniana);
nel 1478, con la pace di Olmütz, Ladislao II Jagellone gli conferma il possesso delle terre conquistate a Giorgio Podebrad (Moravia, Slesia e Lusazia);
1485-86, occupa parte dell'Austria e la stessa Vienna;
occupata Vienna, pone la sua candidatura al trono imperiale, ma la dieta dei principi elettori gli preferisce Massimiliano d'Asburgo;

 



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1488
REGNO di POLONIA
Casimiro IV
Albero genealogico

(Cracovia 1424 - Grodno 1492)
figlio di Ladislao II Jagellone e di Edvige d’Angiò;
1440-92, granduca di Lituania (Casimiro II);
eletto dalla nobiltà locale, con la sua nomina rende il paese indipendente di fatto dalla corona polacca;
1445-92, re di Polonia;
1456-66, lunga guerra contro i cavalieri teutonici che, con la pace di Torun, sono costretti a restituire la Pomerania e a rendergli omaggio feudale;
nel 1470 combatte contro Mattia Corvino che contende a suo figlio Ladislao (il futuro Ladislao II) il trono di Boemia;




1488
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1488
Albero genealogico

(Ansbach 1455 - Schloss Arneburg 1499)
figlio di Albrecht III [Achille] e di Margherita di Baden;
1486-99, elettore di Brandeburgo;

1488
Federico III [il Saggio]
Albero genealogico

(Torgau 1463 - castello di Lochau, Annaburg 1525)
figlio di Ernesto duca elettore di Sassonia (linea ernestina) e di Elisabetta di Baviera;
1486-1525, duca elettore di Sassonia;





Alberto IV [il Coraggioso]
Albero genealogico

(Grimma, Lipsia 1443 - Emden, Bassa Sassonia 1500)
figlio di Friedrich II [il Pacifico] e di Margherita d’Austria;
è l'iniziatore del ramo albertino della casa di Wettin;
1464-85, duca di Sassonia;
[regge il ducato con il fratello maggiore Ernesto.]
nel 1474, generale tra i più abili del tempo, appoggia la politica imperiale lottando contro Carlo [il Temerario];
1485-1500, margravio di Meissen (Alberto II)
1485-1500, duca elettore di Sassonia;
dopo la spartizione di Lipsia;
nel 1487, appoggia la politica imperiale lottando contro Mattia Corvino;




1488
ducato di Baviera
Georg di Wittelsbach [il Ricco]
Albero genealogico

(Landshut 1455 - Ingolstadt 1503)
figlio di Ludwig IX [il Ricco] e di Amalia di Sassonia;
1479-1503, duca di Baviera in Landshut e Ingolstadt;




Albrecht IV [il Saggio]
Albero genealogico

(Munich 1447 - Munich 1508)
figlio di Albrecht III [il Pio] e di Anna von Braunschweig-Grubenhagen;
1467-1508, duca di Baviera-Monaco;
[con il fratello Sigmund e poi da solo, cercando invano di estendere i confini fino a Ratisbona.]



1504-08, duca di Baviera-Ingolstadt u.Landshut;
1505-08, duca di Baviera;
[dopo aver riunito i domini]








1488
IMPERO OTTOMANO
Bayezid II [il Giusto o il Pio]

(1447-1512)
figlio di Mehmet II;
1481-1512, sultano;
[pur sospettato di parricidio, mediante l'appoggio dei giannizzeri e di una potente fazione di alti funzionari, supera l'opposizione del fratello Cem.]
nel 1482 il fratello Cem, suo oppositore, fugge a Rodi;
nel 1483 riprende, con esito alterno, la politica espansionistica del suo predecessore; perfeziona la conquista dell'Erzegovina; proibisce la riproduzione meccanica di qualsiasi testo arabo e turco cso il Corano;
nel 1484 combatte contro croati, ungheresi e polacchi, alternando vittorie e insuccessi, guerre e tregue;





1488
1488-91, combatte senza successo contro i Mamelucchi di Egitto e Siria per il controllo della Cilicia;


1488
REGNO di CIPRO e di GERUSALEMME
 

(Venezia 1454 - 1510)
moglie di Giacomo di Lusignano;
1473-89, regina di Cipro e di Gerusalemme;
[sotto la tutela di un ammiraglio veneziano;
nel 1474 muore il figlio James III, nato postumo nel 1473, estinguendosi così così la dinastia dei Lusignano;
si trova subito inserita in un difficile gioco diplomatico, fra le mire degli Aragonesi di Napoli e le pretese di Carlotta erede legittima dei Lusignano;
ben presto, sottraendosi al ruolo di "strumento" che la Repubblica di Venezia gli ha assegnato, intende fare dell'isola un regno indipendente;


1488
autunno, il governo veneto, in seguito alla scoperta di una trama diretta a preparare le sue nozze con Alfonso d'Aragona la richiama in patria;






1488
RUSSIA
Ivan III [il Grande]
Albero genealogico
(Mosca 1440 - 1505)
figlio di Basilio II [il Cieco] ;
1449, già co-reggente del padre;
1462-1505, gran principe di Mosca;
continua con esito favorevole la politica di unione delle terre russe già iniziata dai suoi predecessori, superando l'ostilità della Lituania e dell'Orda d'Oro;
nel 1474 conclude con Mengli-Ghiray, khan della Crimea, un'alleanza contro l'Orda d'Oro e si volge contro la repubblica di Novgorod [ormai in stato di debolezza cronica, divisa al suo interno tra il partito dell'oligarchia commerciale e aristocratica che si appoggia allo stato polacco-lituano e il popolo che si appoggia alla Russia];
nel 1478 prende possesso di Novgorod incorporandone i territori nello stato moscovita;
nel 1480 respinge un attacco di Ahmat khan dell'Orda d'Oro [sarà definitivamente liquidata da Mengli-Ghiray nel 1502];
nel 1483 riesce ad annettere Rjazan;
nel 1485 riesce ad annettere Tver;
nel 1487 riesce ad annettere Kazan;

 
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1488
Moldavia
Stefano III [il Grande]
(n. 1433 ca - m.1504)
figlio del principe Bogdan II della stirpe dei Musat;
1451, dopo la morte del padre, ucciso dal fratello Pietro III Aron, intraprende con quest'ultimo una lunga guerra;
1457-1504, voivoda di Moldavia;
grazie anche all'appoggio di Vlad III di Valacchia;
nel 1467, con la battaglia di Baia, ferma l'attacco degli ungheresi;
nel 1469, con la battaglia di Lipnik, ferma l'attacco dei tatari;
nel 1475, con la battaglia di Racova, ferma l'attacco dei turchi; allarga il proprio dominio a spese dell'Ungheria e della Valacchia;
nel 1484 perde gli importanti centri commerciali di Kilija e Akkerman;


 
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1488
REGNO di FRANCIA
Carlo VIII
Albero genealogico
(Amboise 1470 - 1498)
figlio di Luigi XI e di Carlotta di Savoia;
[ultimo sovrano della dinastia dei Valois.]
1483-98, re di Francia;
[1483-91 - reggente la sorella Anna di Borbone-Beaujeu.]




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
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Cancelliere-Guardasigilli
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Segretario di stato agli Affari Esteri
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1488
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1488
ducato d’Angiò
Renato II
Albero genealogico

(n. 1451 - Fains, Barrois 1508)
figlio di Federico (Ferri) di Lorena conte di Vaudémont e di Iolanda d'Angiò (figlia di Renato I [il Buono]);
1473-1508, duca di Lorena;
ereditato il ducato dal cugino Niccolò d'Angiò, con il trattato di Nancy deve cedere a Carlo [il Temerario] duca di Borgogna le più importanti piazzeforti del paese;
nel 1475 è costretto a rifugiarsi a Lione dove prende il comando di truppe svizzere;
nel 1476 sconfigge Carlo [il Temerario] a Grandson e a Morat;
nel 1477 uccide Carlo [il Temerario] nell'assedio di Nancy;
1480-1508, duca di Bar;
succeduto a Renato I [il Buono], è attratto dalle vicende italiane;
nel 1483 combatte a fianco di Venezia durante la guerra di Ferrara, senza nascondere le sue ambizioni sul regno dell'Italia meridionale su cui vanta i diritti della sua famiglia materna;
nel 1485 impone alla Lorena la legge salica, vietando la separazione del ducato di Bar; non avendo avuto figli dalla moglie Giovanna d'Harcourt, la ripudia per Filippa di Gheldria che gli dà un successore, Antonio;
allo scoppio della "congura dei baroni" nell'Italia meridionale contro Ferdinando I d'Aragona, nonostante le insistenze di papa Innocenzo VIII e le precedenti promesse, non interviene dedicandosi invece al miglioramento del proprio stato e del suo assetto politico;





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1488
ducato di Savoia
Carlo I [il Guerriero]
Albero genealogico
(Carignano 1468 - Pinerolo 1490)
figlio di Amedeo IX [il Beato] e di Yolande di Valois;
1482-90, principe di Piemonte;
1482-90, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1482-90, duca di Savoia;
nel 1485 sposa Bianca del Monferrato;
1487-90, marchese di Saluzzo;
re di Cipro e Gerusalemme (titolare)
[erede dei regni in seguito alla donazione della zia Carlotta di Lusignano († 1487)]





 
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1488
REGNO d'INGHILTERRA
Enrico VII Tudor
Albero genealogico

(castello di Pembroke 1457 - Richmond, Londra 1509)
1485, vissuto finora in esilio, è legato alla casa dei Lancaster da un doppio vincolo di parentela in quanto figlio di:
- Edmondo Tudor, conte di Richmond, figlio di Owen Tudor (secondo marito di Caterina di Valois, vedova del re Enrico V) e quindi fratellastro di Enrico VI, e di
- Margherita di Beaufort discendente da Giovanni di Gand, duca di Lancaster.
1455-85, guerra delle due rose;
1485-1509, re d'Inghilterra;
[dopo essersi fatto proclamare re sul campo di battaglia di Bosworth, nel Leicestershire.]
nel 1486 sposa Elisabetta di York, figlia di Edward IV, ed imprigiona Edward conte di Warwick (nipote di Edward IV e unico erede maschio degli York);
nei primi anni di regno il suo potere viene insidiato dai complotti organizzati dal partito yorkista, capeggiato da Margherita di Borgogna (sorella di Edward IV di York);
nel 1487 gli viene opposto Lambert Simnel che, spacciandosi per il conte di Warwick (in realtà prigioniero nella Torre), viene proclamato re dai yorkisti irlandesi e sbarca in Inghilterra alla testa di un esercito; sconfitto dalle truppe reali e smascherato, Simnel finisce a corte come sguattero;




1488
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a

1488
REGNO di SCOZIA
James III
Albero genealogico

(Stirling 1453 - Milltown 1488)
figlio di Giacomo II Stuart e di Mary di Guelders;
1460-88, re di Scozia;
succeduto ancora fanciullo al padre;
nel 1469 sposa Margherita di Danimarca ottenendo in dote le Shetland e le Orcadi;
nel 1471 deve affrontare ricorrenti sedizioni e congiure, suscitate dalla nobiltà che lo accusa pretestuosamente di circondarsi di consiglieri mediocri e volgari;
nel 1483, imprigionato dai baroni, viene liberato dal fratello Alessandro duca d'Albany che pure ha in progetto di spodestarlo;
1455-85, guerra delle due rose (schierato con i Lancaster); alla fine della guerra cerca di rafforzare la propria posizione stringendo amichevoli rapporti con Enrico VII d'Inghilterra;
nel 1487 stipula un concordato religioso con Innocenzo VIII;
1488
dopo essere stato sconfitto a Sauchieburn dai nobili insorti, viene assassinato dai sicari.

James IV
Albero genealogico

(1473 - Flodden Field, Northumberland 1513)
figlio di James III Stuart e di Margarethe di Danimarca;
1488-1513, re di Scozia;
fattosi proclamare re dai nobili dopo averne capeggiato la rivolta contro il padre, promuove lo sviluppo economico del paese mantenendo buoni rapporti con Enrico VII Tudor;

1488
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a

1488
REGNO di DANIMARCA, REGNO di NORVEGIA e REGNO di SVEZIA
Johan I
Albero genealogico
(Aalborg 1455 - Aalborg 1513)
figlio di Christian I e di Dorotea di Brandeburgo;
nel 1478 sposa la p.ssa Christine di Sassonia;
1481-1513, re di Danimarca e di Norvegia;
1483-1501, re di Svezia (Johan II);
duca di Schleswig-Holstein

1488
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1488
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni II [il Principe Perfetto]
Albero genealogico
(Lisbona 1455 - Alvôr 1495)
figlio di Alfonso V [l'Africano] e di Isabella di Braganza;
1471, prende parte alla spedizione paterna in Marocco dove è nominato governatore;
1481-95, re di Portogallo;
salito al trono limita i privilegi della nobiltà e dirige mirabilmente le esplorazioni oceaniche dell'Africa, perfezionando un tipo di nave ritenuto da tutti ideale per tali viaggi: la caravella con vela latina;




1488
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1488
REGNO di NAVARRA e REGNO di ARAGONA
Ferdinando II [il Cattolico]
Albero genealogico

(Sos, Aragona 1452 - Madrigalejo, Estremadura 1516)
figlio di Giovanni II d'Aragona e della sua seconda moglie Giovanna Enriquez;
1469, Valladolid 19 ottobre, sposa Isabella, sorellastra di Enrico IV di Castiglia;
1474, alla morte di Enrico IV, la figlia Giovanna [la Beltraneja], sposa Alfonso V re del Portogallo;
ne segue una lunga e dura lotta di successione tra le due pretendenti e i rispettivi mariti;
1479-1516, re d'Aragona e di Sicilia;
dopo la conclusione di una lunga e dura lotta per la successione;
con la morte di Giovanni II d'Aragona inizia il regno congiunto dei due sovrani: ciascuno figura come principe consorte nel regno dell'altro, e sul piano costituzionale la Castiglia e l'Aragona rimangono due stati separati, ma tra Ferdinando e Isabella regna una piena intesa;




1503-16, re di Napoli (Ferdinando III);
1512-16, re di Spagna (Ferdinando V);





1488
dal 1478 opera il Sant'Uffizio (Inquisizione spagnola);
1481-92, lunga guerra rivolta tutta al regno di Granada l'ultimo caposaldo arabo nella penisola iberica;



1488
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Isabella I [la Cattolica]
Albero genealogico

(Madrigal de las Altas Torres, Ávila 1451 - Medina del Campo, Valladolid 1504)
figlia di secondo letto di Giovanni II di Castiglia e di Isabella di Portogallo;
1469, 19 ottobre, liberata dal castello di Madrigal dove Enrico la teneva in una velata prigionia, può sposare Ferdinando d'Aragona, re di Sicilia ed erede della corona aragonese: questo matrimonio, atto di volontà della principessa, non è certo gradito ad Enrico IV né negli ambienti diplomatici portoghesi, inglesi e francesi;
a questo punto molti dei grandi di Castiglia, temendo un rafforzamento che alla corona castigliana sarebbe pervenuto dall'unione con quella aragonese il giorno in cui Ferdinando avesse ereditato l'Aragona, oppongono alle sue ragoni quelle di Giovanna la Beltraneja, figlia presunta di Enrico IV;
1474-1504, regina di Castiglia;
dopo la morte del fratello, anche se la lotta per il riconoscimento dei diritti ereditari continua;
nel 1475 la la battaglia di Toro fra portoghesi e castigliani ha esito incerto;
nel 1476, alla morte del gran maestro dell'ordine cavalleresco di Santiago, pretende che questa carica venga assegnata al marito;
nel 1479 viene sottoscritto il trattato di Alcoçobes (o Alcáçovas) con i portoghesi, in base al quale Giovanna [la Beltraneja] e suo marito Alfonso di Portogallo rinunciano all'eredità castigliana;
nel 1481 si assiste ad importanti sconvolgimenti legislativi;
nel 1487 pretende ancora che la carica di gran maestro dell'Ordine cavalleresco di Calatrava sia assegnato al marito;


1488
-




1488
Monferrato
Bonifacio III Paleologo
Albero genealogico
(n. 1424 ca - m. 1494)
figlio del marchese Giangiacomo Paleologo e di Giovanna di Savoia;
1450, premuto dalle mire dei Savoia e da quelle dei duchi di Milano riconsegna Alessandria, ricevuta dal fratello Guglielmo VIII, a Francesco Sforza;
1483-94, marchese di Monferrato;
nel 1485 sposa, in seconde nozze, Maria, figlia di Stefano Brankovic, ex despota di Serbia;










 
1488
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1488
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
Paolo di Campofregoso
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1462 14-31 maggio, 1463 8 gen - apr 1464,
1483 25 nov - 6 gen 1488, doge di Genova;


[III dedizione alla Signoria Sforzesca
(1488 6 gen - 7 ago)
Governatore
Paolo di Campofregoso
(6 gen - 7 ago)
 
Governo di dodici cittadini
Capitano o Riformatore
(7 ago - 13 set)
[IV dedizione alla Signoria Sforzesca]
(1488 13 set - 26 ott 1499)
Governatore
Agostino Adorno
(1488 13 set - 26 ott 1499)

1488
-



1488
ducato di Milano
Gian Galeazzo Sforza
Albero genealogico
(Abbiategrasso 1469 - Pavia 1494)
figlio di Galeazzo Maria e di Bona di Savoia;
1476-94, duca di Milano;
sotto la reggenza della madre, assistita dal segretario ducale Cicco Simonetta e appoggiata dal partito guelfo;
nel 1479 Bona di Savoia cede e chiama a Milano il cognato;
dal 1480 reggenza e governo effettivo passano nella mani dello zio Ludovico [il Moro ]; nei mesi successivi Bona di Savoia viene estromessa definitivamente e confinata ad Abbiategrasso;
nel 1484 pur avendo ormai raggiunto la maggior età e promesso sposo di Isabella d'Aragona, figlia del re di Napoli, reggenza e governo effettivo rimangono nella mani dello zio Ludovico [il Moro ];


Ludovico Sforza [il Moro]
Albero genealogico
(Vigevano 1452 - Loches, Turenna 1508)
figlio quartogenito di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti;
nel 1476 cerca con gli altri fratelli Sforza Maria, Ascanio e Ottaviano di contrastare la successione del nipote Gian Galeazzo Maria;
nel 1477 un suo colpo di mano tentato assieme ai fratelli viene sventato ed i congiurati, banditi dalla città, vengono confinati in diverse città italiane;
da Pisa egli continua la sua azione per scalzare l'autorità di Bona di Savoia e di Cicco Simonetta, contando anche sull'appoggio di Alfonso d'Aragona (figlio del re di Napoli Ferdinando I) e di Roberto di Sanseverino;
nel 1478 verso la fine dell'anno si porta con i fratelli in Liguria, con l'intenzione di puntare su Milano;
nel 1479, nonostante un nuovo bando per ribellione e nonostante la morte di Sforza Maria, assieme agli altri fratelli prende Tortona; Bona di Savoia cede e lo chiama a Milano;
1479-1500, duca di Bari;
dal 1481 è l'incontrastato signore di Milano;
1482-84, combatte contro Venezia la guerra di Ferrara;
1485-86, porta un valido aiuto a Ferdinando I nel corso della "guerra dei baroni";
nel 1487 ristabilisce il dominio milanese su Genova (ribellatasi dal 1477);
1488
interviene nella difesa della nipote Caterina Riario Sforza sostenendo i suoi diritti su Forlì;



1494-1500, duca di Milano;






 
1488
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1488
Mantova
Francesco II Gonzaga
Albero genealogico
(n. 1466 - m. 1519)
figlio di Federico I e di Margherita di Baviera;
1484-1519, marchese di Mantova;
succeduto al padre, si avvicina alla Serenissima pur cercando di mantenere il buon vicinato con Milano;

1488
-

1488
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Agostino Barbarigo
Albero genealogico
(Venezia, 1419 – Venezia, 20 set 1501)
figlio di Francesco e di Cassandra Morosini; ha tre fratelli (di cui uno doge, Marco, suo predecessore);
1486-1501, doge di Venezia; [74°]



- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1488
sistemate le cose con l'Austria, il senato rinnova le leggi risolute che vietano la prodigalità nei conviti, gli addobbi d'oro, d'argento e di porpora nelle stanze, gli ornamenti alle donne, non potendo questi superare un determinato valore, promettendo premi agli accusatori e la libertà ai servitori.
Viene anche posto un freno al gioco (non può estendersi oltre la quinta parte di un'oncia d'oro e solamente nei luoghi destinati). Non lesina tuttavia il senato nei lavori di abbellimento di Venezia che per la sua potenza sul mare è a ragione nominata lo scudo della libertà d'Italia.
I turchi sono sempre sotto controllo. Quando si pensa che Bajazet miri alla conquista di Cipro passa da quelle parti il comandante generale sul mare Francesco Priuli con 25 galee e molti legni minori per disporre la difesa del regno; i turchi, avvisati della mossa veneziana, rientrano a Costantinopoli.
Ciò nonostante l'intervento non è stato inutile. Da tempo infatti, il re di Napoli tramite il napoletano Rizzio Marino e il cipriota Tristano Cibelletto sta tentando di indurre la regina a sposare il proprio figlio. Scoperto il maneggio, il generale Priuli fa arrestare i due inviandoli poi prigioneri a Venezia.
Le insidie dei turchi, i maneggi dei principi e altro ancora spingono il senato a risoluti consigli. Con decreto ordina quindi a Giorgio Cornaro di passare a Cipro ed esortare la sorella a lasciare il regno in libero potere alla Repubblica con l'incarico di condurla con sé in patria dove potrà trascorrere il tempo che le rimane insieme ai suoi familiari.

Novembre
5
, poiché il clero nativo (Bergamo, Brescia, Padova…) è ridotto alla disperazione (la politica della Signoria è quella di far cadere in mano del patriziato veneziano anche i benefici minori delle diocesi del Dominio) il Senato decide di lasciare a questo clero locale i benefici con un reddito inferiore ai 60 ducati.



1488
Firenze
Lorenzo de' Medici [il Magnifico]
Albero genealogico
(Firenze 1449 - 1492)
figlio del banchiere fiorentino Piero e di Lucrezia Tornabuoni;
1466, inizia l' avventura dell'allume che sarà uno dei motivi principali del crollo di casa Medici;
1469-92, signore di Firenze;
alla morte del padre ha solo 21 anni ed è quindi costretto ad affidarsi all'esperienza di Francesco Sassetti che finisce per diventare l'arbitro assoluto dell'impero economico di famiglia;
nel 1475 viene in urto con Sisto IV e ai Medici viene tolto l'incarico di depositari generali della Santa sede, ora affidato al genovese Melladuce Cigala;
nel 1477 si assicura il commercio del ferro stipulando un contratto con il signore di Piombino proprietario delle miniere dell'isola d'Elba;
nel 1478 prende corpo la "congiura dei Pazzi";
il centinaio di esecuzioni che punisce l'assassinio scatena il papa che scomunica Lorenzo e muove guerra; 
le fortune economiche dei Medici sono ormai tramontate e, a catena, il dissesto si propaga a tutte le proprietà dei Medici; ogni intervento, lecito e non, è inutile;
nel 1485, per ripagare i figli del cugino Pierfrancesco, è costretto a cedere loro tra l'altro la villa di Cafaggiolo dalla quale prende nome il suo ramo;
 
1488
-


1488
ducato di Urbino
Guidobaldo I
Albero genealogico
(Urbino 1472 - Fossombrone 1508)
figlio di Federico da Montefeltro e di Battista Sforza;
1482-1508, duca di Urbino;
[sotto la tutela del conte Ottaviano Ubaldini e la raffinata educazione dell'umanista Ludovico Odasio;]
1486-89, iniziata giovanissimo, come tradizione di famiglia, la carriera delle armi combatte nella Marca, in Romagna e in Umbria contro feudatari e città ribellatesi a Innocenzo VIII;
 
1488
-



1488
REGNO di NAPOLI e REGNO di SICILIA
Ferdinando I o Ferrante
Albero genealogico

(1431 ca - Napoli 1494)
figlio naturale di Alfonso V [il Magnanimo];
1443-58, duca di Calabria;
[titolo spettante tradizionalmente agli eredi al trono di Napoli.]
nel 1445 sposa Isabella di Chiaramonte;
1454, con la pace di Lodi egli intende mantenere per la penisola lo status quo consacrato;
1458-94, re di Napoli;
succeduto in base alle disposizioni testamentarie del padre, l'ascesa al trono gli viene contestata da più parti:
- da papa Callisto III, signore feudale del regno di Napoli che si rifiuta di riconoscere i diritti di un bastardo;
- da molti baroni favorevoli ad appoggiare le pretese angioine al trono napoletano;
alla morte di Callisto III viene invece riconosciuto dal successore Pio II, cui sta a cuore la pacificazione dei cristiani per poter rilanciare la crociata contro gli ottomani;
il riconoscimento avviene però previa cessione della città di Benevento e corresponsione puntuale del censo che il regno deve alla curia;
non cessa invece l'opposizione dei nobili filoangioini, appoggiati da Genova, che invitano nel napoletano Giovanni d'Angiò perché vi faccia valere i suoi diritti, e al suo fianco si schierano due codottieri illustri, Iacopo Piccinino e Sigismondo Malatesta;
l'intervento di Francesco Sforza al fianco di Ferdinando, l'appoggio di Pio II, l'aiuto apportato dal principe albanese Giorgio Scanderberg salvano il trono aragonese;
nel 1465 cessa ogni resistenza baronale e angioina;
sua figlia Leonora va in sposa a Ercole I d'Este, duca di Ferrara, mentre una sua figlia naturale sposa Leonardo della Rovere, nipote di Sisto IV;
nel 1467 sottoscrive insieme con Milano, Firenze e il papa una lega difensiva che lo assicura contro Venezia;
nel 1478 l'alleanza con Sisto IV e gli interessi espansionistici verso la Toscana meridionale lo fanno coinvolgere nel complotto contro i Medici e nella guerra che ne segue; nello stesso tempo, temendo il prepotere in Milano del ministro Cicco Simonetta, gli fa appoggiare il colpo di stato di Ludovico [il Moro];
nel 1480 la diplomazia tempestiva di Lorenzo [il Magnifico] lo induce a imporre al papa la pace con Firenze;
nuova lega tra Milano, Firenze e Napoli;





Alfonso II
Albero genealogico

(Napoli 1448 - Mazzara, Messina 1495)
figlio di Ferdinando e di Isabella di Chiaromonte;
1458-94, duca di Calabria;
nel 1465, riprendendo la politica di riavvicinamento ai duchi di Milano, sposa Ippolita Maria figlia di Francesco Sforza;
1478-79, nella guerra che segue alla congiura dei Pazzi, viene inviato come gonfaloniere a combattere contro Firenze;
1480-81, si distingue contro i turchi che hanno occupato Otranto;
1482-84, si distingue nella guerra di Ferrara;
nel 1485 concede in moglie la figlia Isabella al duca Gian Galeazzo Sforza;
nel 1486, in occasione della congiura dei baroni, sostenuta da Innocenzo VIII, riesce a superare vittoriosamente la crisi costringendo il papa alla pace e dominando i nobili;



1494-95, re di Napoli;




1488
-

1488
Gennaio
Per il mantenimento questo mese di Giovanna Sanseverino, del figlio Barnaba Sanseverino, del figlioletto e della figlia di Antonello Sanseverino, e delle cinque donne che sono al loro servizio, Ferrante dà al castellano di Castelnuovo poco più di 15 ducati.

Novembre
agli inizi del mese, trovandosi in Puglia, Ferrante «suo motu
scripse al conte de Aliffi
[Pascasio Diaz Garlón] che lassasse andare per el CastelloNovo a suo piacer miser Anello Archamonio» [Aniello Arcamone].
La notizia, trasmessa a Ferrara dall’ambasciatore Battista Bendedei, viene accolta come un segnale della buona disposizione del re verso un prigioniero «de tale sorte et qualità che se ne trova pochi».

Dicembre
3
, Ferrante convoca Aniello Arcamone e si intrattiene a parlare con lui a lungo.
[I più informati ipotizzano una scarcerazione imminente, ma dovranno trascorrere altri 17 mesi.]

Il mantenimento di Pirro Del Balzo, di Barnaba Sanseverino e di un domestico costa circa 12 ducati.

[Elisabetta Scarton, La congiura dei baroni del 1485-87 e la sorte dei ribelli. www.academia.edu
Periodo considerato: 1484-1495.]


a





Álvarez de Toledo y Zúñiga, Juan (Toledo 15 luglio 1488 – Roma 15 settembre 1557) ecclesiastico spagnolo;
[Figlio di don Fadrique Álvarez de Toledo y Enríquez, II duca d'Alba, e di Isabel de Zúñiga, contessa di Siviglia.
È fratello minore di don Pedro, viceré di Napoli e padre di Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I de' Medici.]

1507, dopo aver abbracciato la vita religiosa nel convento dei domenicani di San Esteban a Salamanca, prende i voti;
sStudia a Valladolid e a Parigi ed è professore di filosofia e teologia all'università di Salamanca;
1523, è nominato vescovo di Cordova;
1537, viene trasferito alla sede di Burgos;
1538, 20 dicembre, è creato cardinale da Paolo III;
1540, si stabilisce a Roma e ricopre numerosi incarichi presso la curia: è inquisitore, camerlengo del Sacro collegio e vescovo suburbicario di Albano e Frascati;
1550, è promosso arcivescovo metropolita di Santiago de Compostela;
partecipa al conclave in cui viene eletto papa Giulio III;
1555, partecipa ai due conclavi dai quali escono eletti papi Marcello II e Paolo IV;
1557, 15 settembre, muore a Roma.

Calandra, Giovanni Giacomo (Mantova 1488-1543) letterato italiano, castellano di Mantova e poi segretario del marchese Francesco, fu in rapporto con i maggiori artisti e letterati del tempo;
Aura (operetta in volgare sull'amore andata perduta e di cui ci ha lasciato un sunto l'Equicola nel Libro de natura de Amore).

Fortunio, Giovanni Francesco (m. Ancona 1517) letterato italiano;
Regole grammaticali della volgar lingua (1516, accusato da P. Bembo di aver plagiato le sue Prose della volgar lingua).

Heinrich Loris o Gloriti o Glareanus Henricus (Mollis, Glarus 1488-Freiburg im Breisgau 1563) umanista svizzero, polemista nato;
Editore delle opere di Boezio (1546)
Dodekachordon (1547, vasto studio sul canto gregoriano).

Hutten, Ulrich von (Burg, Steckelberg, Fulda 1488-isola di Ufenau, lago di Zurigo 1523) scrittore satirico e umanista tedesco;
entrato nel monastero di Fulda per volontà paterna, l'abbandonò dopo sei anni per dedicarsi all'umanesimo:
Querelae in Lossios
Nemo
Quattro orazioni
Phelarismus
Ad principes Germaniae
Clag und normanung gegen dem uebermassigen unchristliches gewait des Papst zu Rom
Monitor primus
Monitor secundus
Quaerelarum libri duo (1510)
Epistolae obscurorum virorum (1515-17, in opposizione a Epistolae clarorum virorum del 1514, di J. Reuchlin)
[Scritto anonimo, vero colpo di fulmine, con cui vendica il dotto maestro discreditando per sempre l'ordine dei domenicani, svelandone i cattivi costumi.]
Triomphus Capnionis (1517)
[Nuovo brulotto riferito a J. Reuchlin [Kapnion], che il prudente Erasmo da Rotterdam gli ha consigliato di non pubblicare. Si dice che in quest'opuscolo la stessa Germania abbia lanciato il suo primo grido di trionfo e J. Reuchlin, sconfitto solo in apparenza, vi è, infatti, portato alle stelle ed esaltato come colui il quale prima di tutti «ha osato scendere nell'arena per affrontare l'ignoranza e la superstizione»; come l'uomo «che i tedeschi possono opporre con fiducia alle più belle glorie d'Italia». Egli conclude infine con l'esortazione «Germania, apri gli occhi!» ripetuta in seguito così sovente.]
Vadiscus (1520)
Tria Romana (1520)
Gesprächsbüchlein (1521, Libretto di conversazione)
Arminius (1529)
[Prendendo lo spunto da un delitto del duca Ulrico di Wurttenberg, scrisse parole inneggianti al sentimento nazionale tedesco ed incitanti all'odio contro i principi territoriali, mentre confermò tali idee nel discorso alla dieta di Augusta. Intervenuto nella lotta tra M. Lutero e Roma sostenne M. Lutero più per ragioni politiche che religiose. Infatti usò tutti i mezzi per indurre il popolo tedesco a ribellarsi da Roma e per convincere l'imperatore Carlo V a prendere il comando della lotta. Conosciuto che la curia romana stava preparando un processo anche contro di lui, cercò rifugio presso l'amico F. von Sickingen ed iniziò una vera e propria guerra contro i partigiani di Roma. Quando infine F. von Sickingen fu sconfitto presso Treviri abbandonò l'amico e si rifugiò prima a Basilea, poi presso H. Zwingli, a Zurigo dove muore nell'isola di Ufenau.]
[Le sue opere, quasi tutte polemiche, scritte dal castello di Ebenbourg, ospite di Franz von Sikingen, sono state riunite in cinque volumi: Ulrichi ad Hutten equitis germani operare.]


Olid, Cristóbal de (Baeza o Linares 1488-Honduras 1524) conquistatore spagnolo
1519-21, partecipa con Cortés alla conquista del Messico; viene in seguito inviato a conquistare l'odierno Honduras con il compito di scovare metalli preziosi ed un eventuale passaggio marittimo di comunicazione tra l'oceano Atlantico ed il Pacifico; portata a termine la missione, egli si sottrae all'autorità di Cortés; riuscito a sconfiggere e imprigionare F. de Las Casas e Gil Gonzáles Dávila, i due luogotenenti inviati da Cortés per catturarlo, viene da essi ucciso nel corso di un banchetto.

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1488, Joshua Solomon (Giosuè) stampa la prima Bibbia ebraica;
«segue 1489»

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