©

Il Viandante

in rete dal 1996


Se ti siamo stati utili effettua una

Nuova Ricerca

Papa
Sisto IV

(1471-84)

1478, viene alla luce la congiura de' Pazzi,  che egli e Riario hanno appoggiato (vedi lato);
nella guerra che segue tra Firenze e Napoli egli interviene colpendo i fiorentini di interdetto. 
Istituisce l' "Inquisizione spagnola".

Inquisizione spagnola

«segue da 1376»
1478, nasce l'inquisizione spagnola sul modello di quella medievale.
Fernando e Isabella chiedono al papa Sisto IV il ripristino del tribunale inquisitoriale, con facoltà di nominare essi stessi gli inquisitori; 
viene così costituita un'organizzazione nazionale, prima per il regno di Castiglia e poi per il regno di Aragona, a capo della quale ci sta un inquisitore generale; al suo fianco un organo collegiale, il consiglio della "Suprema";
compito principale è quello di accelerare il processo di unione nazionale con l'eliminazione delle minoranze razziali e religiose ebraiche e arabe;
«segue 1483»

1478, vede la luce a Firenze l'editio princeps del De medicina di Celso. Attraverso quest'opera vengono riproposte le pratiche terapeutiche e chirurgiche della cultura medica classica.

ANNO 1478





1478
SACRO ROMANO IMPERO
Friedrich III
Albero genealogico
(Innsbruck 1415 - Linz 1493)
figlio di Ernst I [il Ferreo], duca di Stiria, e di Zimburga di Masovia [Piasti];
[appartiene al ramo leopoldino degli Asburgo.]
1424-93, duca di Stiria, Carinzia, Carniola e Tirolo (Federico V);
[succeduto al padre]
1440-93, re di Germania e dei romani (Federico IV);
alla morte del cugino Alberto II riceve dai principi elettori sia la corona sia la tutela di Ladislao [Postumo] erede di tutti i territori posseduti dal ramo albertino degli Asburgo nonché delle corone di Boemia e d'Ungheria;
nel 1438, con il concordato di Vienna, ottiene da papa Niccolò V una serie di concessioni e di rinunzie a favore della corona e dei principi tedeschi che gli valgono una notevole preponderanza sulla chiesa in Germania;
1452-93, imperatore del Sacro Romano Impero (Federico III);
riceve la corona imperiale a Roma dalle mani di Niccolò V;
dal 1453 arciduca d'Austria;
1457-93, duca d’Austria (Friedrich V);
nel 1457, alla morte di Ladislao [Postumo], rivendica a sé il diritto all'eredità di tutti i possessi territoriali della casata asburgica e, ottenutili dopo non poche lotte, unifica i domini acquistati, costituendo così il più esteso tra gli stati tedeschi:
Austria eretta in arciducato (1453), Stiria, Carinzia, Carniola, Tirolo;
nel 1458 non riesce a salvaguardare i suoi diritti sui regni di Boemia e d'Ungheria;
nel 1477 combina il matrimonio di suo figlio Massimiliano e Maria di Borgogna, figlia di Carlo [il Temerario], ponendo così le basi della futura potenza asburgica;

1478
l'imperatore decreta che d'ora in poi le tasse saranno pagate in moneta di Vienna e non più in quella locale, stabilendo inoltre un cambio piuttosto sfavorevole per quest'ultima.

Marzo
con un gruppo dirigente di cui fanno parte gli artigiani locali, il movimento di rivolta della "lega dei contadini" ha inizio nella vallata della Drava, estendendosi a tutta la Carinzia meridionale non solo fra i contadini sloveni ma anche fra i loro vicini tedeschi.

Luglio
alla fine del mese un esercito di 30.000 turchi circonda i ribelli, molto meno numerosi, e li stermina.
Ma la rivolta non si spegne, alimetata com'è dalal crisi generale del sistema feudale edlla ocnseguente esosità dei signori, non più in grado di mantenere adeguato ivello di vita.
[Nei decenni successivi, focolai insurrezionali si manifesteranno in molte aree del territorio sloveno.]


1478
REGNO di BOEMIA
Ladislao II Jagellone III

(n. 1456 - Buda 1516)
figlio di Casimiro IV re di Polonia e di Elisabetta d’Absburgo;
1471-1516, re di Boemia (Ladislao II);
elezione contrastata da Mattia Corvino, figlio di Giovanni Hunyadi;
1478
con la pace di Olmütz conferma a Mattia Corvino il possesso delle terre conquistate a Giorgio Podebrad (Moravia, Slesia e Lusazia);



1490-1516, re d'Ungheria (Ladislao VII);

 



1478
-



1478
REGNO d'UNGHERIA
Mattia Corvino

(Kolozssvár 1440 - Vienna 1490)
figlio di János Hunyadi;
1458-90, re d'Ungheria;
proclamato grazie alle vaste aderenze e alle ricchezze della sua casata;
nel 1464 attacca il regno di Boemia;
nel 1465, grazie al matrimonio con Beatrice d'Aragona figlia di Ferdinando di Napoli, i contatti con la cultura italiana si fanno più assidui; alla sua corte si costitusce una ricca biblioteca umanistica (Corviniana);

 



1478
con la pace di Olmütz il nuovo re di Boemia Ladislao II Jagellone gli conferma il possesso delle terre conquistate a Giorgio Podebrad (Moravia, Slesia e Lusazia)



1478
REGNO di POLONIA
Casimiro IV
Albero genealogico

(Cracovia 1424 - Grodno 1492)
figlio di Ladislao II Jagellone e di Edvige d’Angiò;
1440-92, granduca di Lituania (Casimiro II);
eletto dalla nobiltà locale, con la sua nomina rende il paese indipendente di fatto dalla corona polacca;
1445-92, re di Polonia;
1456-66, lunga guerra contro i cavalieri teutonici che, con la pace di Torun, sono costretti a restituire la Pomerania e a rendergli omaggio feudale;
nel 1470 combatte contro Mattia Corvino che contende a suo figlio Ladislao (il futuro Ladislao II) il trono di Boemia;




1478
-

1478
Albero genealogico

(Tangermünde, Magdeburgo 1414 - Francoforte sul Meno 1486)
terzogenito di Federico I;
1440, eredita il principato di Ansbach;
1464, alla morte del fratello Giovanni [l'Alchimista] eredita il principato di Bayreuth;
1470-86, elettore di Brandeburgo;
in seguito all'abdicazione dell'altro fratello Friedrich II [Dente di Ferro];
riuniti così tutti i possedimenti del casato, inizia una politica di consolidamento e di espansione;
nel 1473, per garantire l'indivisibilità della marca, con la Dispositio Achillea stabilisce un nuovo principio di successione basato sulla primogenitura;
nel 1476 abdica conservando il titolo elettorale;

1478
Albero genealogico

(† 1486)
figlio di Friedrich II [il Pacifico] e di Margherita d’Austria;
è l'iniziatore del ramo ernestino della casa di Wettin;
1464-86, duca elettore di Sassonia;





Alberto IV [il Coraggioso]
Albero genealogico

(Grimma, Lipsia 1443 - Emden, Bassa Sassonia 1500)
figlio di Friedrich II [il Pacifico] e di Margherita d’Austria;
è l'iniziatore del ramo albertino della casa di Wettin;
1464-85, duca di Sassonia;
[regge il ducato con il fratello maggiore Ernesto.]
nel 1474, generale tra i più abili del tempo, appoggia la politica imperiale lottando contro Carlo [il Temerario];




1485-1500, margravio di Meissen (Alberto II)
1485-1500, duca elettore di Sassonia;




1478
ducato di Baviera
Ludwig IX di Wittelsbach [il Ricco]
Albero genealogico

(Burghausen 1417 - Landshut 1479)
figlio di Heinrich XVI [il Ricco], duca di Baviera-Landshut, e di Margarete d’Austria († 1447);
1445-79, duca di Baviera-Ingolstadt;
1450-79, duca di Baviera-Landshut;




Albrecht IV [il Saggio]
Albero genealogico

(Munich 1447 - Munich 1508)
figlio di Albrecht III [il Pio] e di Anna von Braunschweig-Grubenhagen;
1467-1508, duca di Baviera-Monaco;
[con il fratello Sigmund e poi da solo, cercando invano di estendere i confini fino a Ratisbona.]



1504-08, duca di Baviera-Ingolstadt u.Landshut;
1505-08, duca di Baviera;
[dopo aver riunito i domini]







1478
IMPERO OTTOMANO
Mehmet II [Fatih - il conquistatore]
 

(1432 - 1481)
figlio di Murad II;
1444-46/1451-81, sultano;
sale al trono dopo aver fatto uccidere il fratello neonato Ahmet;
[Poiché il trono si eredita senza rispettare la regola dell'anzianità, la legge del fratricidio assume così valore giuridico.]
nel 1454 Costantinopoli [Kostantiniye, Istanbul 500 anni dopo] diventa capitale dell'impero.
nel 1460 liquida il despotato di Morea, uno degli ultimi possessi bizantini;
nel 1461 liquida l'impero di Trebisonda, uno degli ultimi possessi bizantini;
nel 1463 inizia con Venezia una lunga guerra per i predominio del Mediterraneo orientale; attacca diverse volte Scanderbeg in Albania senza tuttavia sconfiggerlo;
nel 1468, alla morte del principe albanese Giorgio Castriota [Scanderbeg], l'Albania viene sostanzialmente sottomessa e i familiari e seguaci del principe devono rifugiarsi in Italia;
nel 1475, nella battaglia di Vaslui, viene sconfitto da Stefano [il Grande] di Moldavia (1457 - 1504).
nel 1476, nella battaglia di Valea Alba, sconfigge i moldavi accrescendo ulteriormente il suo impero.





1478
Albania, anche i veneziani sono costretti ad abbandonare Scutari.


1478
REGNO di CIPRO e di GERUSALEMME
 

(Venezia 1454 - 1510)
moglie di Giacomo di Lusignano;
1473-89, regina di Cipro e di Gerusalemme;
[sotto la tutela di un ammiraglio veneziano;
nel 1474 muore il figlio James III, nato postumo nel 1473, estinguendosi così così la dinastia dei Lusignano;
si trova subito inserita in un difficile gioco diplomatico, fra le mire degli Aragonesi di Napoli e le pretese di Carlotta erede legittima dei Lusignano;
ben presto, sottraendosi al ruolo di "strumento" che la Repubblica di Venezia gli ha assegnato, intende fare dell'isola un regno indipendente;


1478
-





1478
RUSSIA
Ivan III [il Grande]
Albero genealogico
(Mosca 1440 - 1505)
figlio di Basilio II [il Cieco] ;
1449, già co-reggente del padre;
1462-1505, gran principe di Mosca;
continua con esito favorevole la politica di unione delle terre russe già iniziata dai suoi predecessori, superando l'ostilità della Lituania e dell'Orda d'Oro;
nel 1474 conclude con Mengli-Ghiray, khan della Crimea, un'alleanza contro l'Orda d'Oro e si volge contro la repubblica di Novgorod [ormai in stato di debolezza cronica, divisa al suo interno tra il partito dell'oligarchia commerciale e aristocratica che si appoggia allo stato polacco-lituano e il popolo che si appoggia alla Russia];

 
-
1478
prende possesso di Novgorod incorporandone i territori nello stato moscovita;


1478
Moldavia
Stefano III [il Grande]
(n. 1433 ca - m.1504)
figlio del principe Bogdan II della stirpe dei Musat;
1451, dopo la morte del padre, ucciso dal fratello Pietro III Aron, intraprende con quest'ultimo una lunga guerra;
1457-1504, voivoda di Moldavia;
grazie anche all'appoggio di Vlad III di Valacchia;
nel 1467, con la battaglia di Baia, ferma l'attacco degli ungheresi;
nel 1469, con la battaglia di Lipnik, ferma l'attacco dei tatari;
nel 1475, con la battaglia di Racova, ferma l'attacco dei turchi; allarga il proprio dominio a spese dell'Ungheria e della Valacchia;

 
-
1478
-




1478
REGNO di FRANCIA
Luigi XI
Albero genealogico
(Bourges 1423 - Plessis-les-Tours 1483)
figlio di Carlo VII [il Vittorioso] e di Maria d'Angiò;
incaricato del governo del Delfinato, agisce con durezza ed energia; per aver poi partecipato ad una rivolta di nobili contro il padre deve esulare per cinque anni alla corte di Federico III [il Buono];
1461-83, re di Francia;
salito al trono, mette da parte i consiglieri del padre e si circonda soltanto di persone fedeli tratte dalla borghesia o dalla piccola nobiltà (Philippe de Commynes e Jean de Balue) trovandosi ovviamente di fronte l'opposizione dei grandi feudatari;
nel 1465, la "Lega del bene pubblico", che vede coalizzati contro di lui il fratello Carlo, i duchi di Borbone e di Bretagna e Carlo [il Temerario], lo costringe ad alcune cessioni, con i trattati di Conflans e di Saint-Maur;
nel 1468 ha ragione del duca di Bretagna ma non di Carlo [il Temerario] che lo obbliga al duro trattato di Péronne;
nel 1474, alla morte del fratello Carlo, la Guienna rientra nella corona; eliminati alcuni feudatari ribelli, i Nemours, gli Armagnac, gli Alençon, avvia una lotta senza quartiere contro Carlo [il Temerario];
nel 1477, grazie agli alleati svizzeri, sconfigge Carlo [il Temerario] a Nancy;




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
-
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1478
-



1478
ducato d’Angiò
Renato I [il Buono]
Albero genealogico

(Angers 1409 - Aix-en-Provence 1480)
secondogenito di Luigi II duca d'Angiò e di Iolanda figlia del re di Aragona;
1417, succeduto al padre, viene affidato allo zio materno Luigi, cardinale e duca di Bar; sposa in seguito Isabella figlia di Carlo II di Lorena;
1430-80, duca di Bar;
1430, eredita il ducato dallo zio cardinale Luigi;
1431-53, duca di Lorena;
1431, muore il suocero; pur dovendo diventare signore della regione, deve affrontare l'opposizione di Antonio di Vaudémont (appoggiato dal duca di Borgogna) che lo sconfigge e lo prende prigioniero a Bugnéville dove rimane in queste condizioni fino al 1432;
1434, l'imperatore Sigismondo suggella il suo diritto sulla Lorena;
1434-80, duca d'Angiò e conte di Provenza;
eredita l'Angiò dal fratello Luigi III;
1434-80, re di Sicilia (titolare);
nel 1437, dopo essere stato prigioniero dal 1435 (già una prima volta nel 1431-32) del duca di Borgogna, ottiene la libertà (e il possesso della Lorena) solo grazie ad un enorme riscatto in danaro e in città;
sbarcato nel 1438 nell'Italia meridionale vi si trattiene cercando di aver ragione di Alfonso V d'Aragona;
nel 1442, non riuscendo ad aver ragione di Alfonso V d'Aragona, dall'Italia meridionale si ritira in Francia mantenendo però il titolo regio;
nel 1453, dopo aver combattuto con Carlo VII nell'ultimo periodo della guerra dei cent'anni fino alla definitiva conquista della Normandia, varca nuovamente le Alpi, in difesa dei suoi vecchi alleati italiani, Firenze e Milano, impegnati contro Alfonso di Napoli nella speranza di occupare il regno;
non potendo far nulla, torna in Francia: cede la Lorena al figlio Giovanni, sposa in seconde nozze Giovanna di Laval e si ritira in Provenza al cui governo si dedicherà negli anni seguenti;
dal 1454 si dedica ormai al solo governo della Provenza;
nel 1454 viene coinvolto nelle iniziative politiche del figlio Giovanni che cospira contro Luigi XI aderendo alla lega del bene pubblico (comporterà la confisca del ducato d'Angiò);

Livre du Coeur d'Amour Epris (1457, opera allegorica; libro fatto illustrare e illustrato da egli stesso con miniature di grande bellezza, come il suo salterio e vari Libri d'Ore)
Mortifiement de Vaine Plaisance (opera morale);





Renato II
Albero genealogico

(n. 1451 - Fains, Barrois 1508)
figlio di Federico (Ferri) di Lorena conte di Vaudémont e di Iolanda d'Angiò (figlia di Renato I [il Buono]);
1473-1508, duca di Lorena;
ereditato il ducato dal cugino Niccolò d'Angiò, con il trattato di Nancy deve cedere a Carlo [il Temerario] duca di Borgogna le più importanti piazzeforti del paese;
nel 1475 è costretto a rifugiarsi a Lione dove prende il comando di truppe svizzere;
nel 1476 sconfigge Carlo [il Temerario] a Grandson e a Morat;
nel 1477 uccide Carlo [il Temerario] nell'assedio di Nancy;



1480-1508, duca di Bar;





1478
-


1478
ducato di Savoia
Filiberto I [il Cacciatore]
Albero genealogico
(Chambery 1465 - Lyon 1482)
figlio di Amedeo IX [il Beato] e di Yolande di Valois;
1472-82, principe di Piemonte
1472-82, conte di Aosta, Maurienne e Nizza
1472-82, duca di Savoia;
[a 7 anni]
nel 1474 sposa Bianca Maria Sforza;




 
-
1478
-

 



1478
REGNO d'INGHILTERRA
Edward IV
Albero genealogico

(Rouen 1442 - Westminster 1483)
figlio di Riccardo di York e di Cicely Neville;
1455-85, guerra delle due rose;
1460, alla morte del padre diviene il pretendente degli York al trono;
1461-83, re d'Inghilterra;
grazie all'aiuto del suo valoroso cugino Richard Neville conte di Warwick;
nel 1464 sposa segretamente Elizabeth Woodville;
nel 1470 la sua politica favorevole alla Borgogna e ostile alla Francia provoca il passaggio del conte di Warwick ai Lancaster, per cui è costretto a fuggire in Olanda mentre il potente cugino, alleato con suo fratello Giorgio duca di Clarence, rimette sul trono Enrico VI;
nel 1471 fa ritorno in Inghilterra a capo di un forte esercito;







Riccardo di Gloucester
Albero genealogico

(Fotheringay, Castle, Northamptonshire 1452 - Bosworth 1485)
undicesimo figlio di Riccardo di York e di Cicely Neville;
1455-85, guerra delle due rose;
1461-83, duca di Gloucester;



1483-85, re d'Inghilterra (Riccardo III);







1478
-

«guerra delle due rose»
o
Wars of the Roses
(Guerre delle rose)
1455-1485
Inghilterra:
- Lancaster (rosa rossa)
- York (rosa bianca)

La causa profonda è il dissesto economico e politico dopo la definitiva sconfitta subita nella guerra dei cent'anni.

1478
annientati i rivali, Edward IV fa decapitare anche il fratello Giorgio di Clarence e regna indisturbato fino alla morte nel 1483;




a

1478
REGNO di SCOZIA
James III
Albero genealogico

(Stirling 1453 - Milltown 1488)
figlio di Giacomo II Stuart e di Mary di Guelders;
1460-88, re di Scozia;
succeduto ancora fanciullo al padre;
nel 1469 sposa Margherita di Danimarca ottenendo in dote le Shetland e le Orcadi;
nel 1471 deve affrontare ricorrenti sedizioni e congiure, suscitate dalla nobiltà che lo accusa pretestuosamente di circondarsi di consiglieri mediocri e volgari;

1478
1455-85, guerra delle due rose (schierato con i Lancaster.)

a

1478
REGNO di DANIMARCA e REGNO di NORVEGIA
Christian I
Albero genealogico
(Oldenburg 1426 - Copenhagen 1481)
figlio di Dietrich [il Fortunato], conte von Oldenburg, e di Adelheid von Oldenburg-Delmenhorst;
1448-81, conte von Oldenburg;
1448-81, re di Danimarca (Christian I);
eletto su designazione del Rigsraad (gran consiglio), diviene il capostipite della dinastia di Oldenburg;
1450-81, re di Norvegia;
1457-64, re di Svezia;
appena eletto in Svezia, le sue mire accentratrici si scontrano subito con le spinte autonomistiche, rappresentate soprattutto dalla chiesa;
1459-81, conte di Schleswig e Holstein;
nel 1464, dopo le spinte autonomistiche rappresentate soprattutto dalla chiesa, la Svezia si stacca dall'unione;
nel 1471 tenta di recuperare il trono svedese ma viene sconfitto a Brunkeberg;
1474-81, duca di Schleswig e Holstein;
nel 1475, in uno dei suoi molti viaggi all'estero, giunge a Roma per l'anno santo ottenendo da Sisto V le bolle di fondazione dell'università di Uppsala;






1478
-



1478
REGNO di PORTOGALLO
Alfonso V [l'Africano]
Albero genealogico
(Sintra, Lisbona 1432 - 1481)
figlio di Edoardo I e di Eleonora di Aragona;
1438-81, re di Portogallo;
1440-48, sotto la reggenza dello zio dom Pedro;
nel 1448 sposa sua cugina Isabella (figlia dello zio dom Pedro) e prende in mano il governo del paese;
Nel 1449, nella battaglia di Alfarrobeira, vince lo zio dom Pedro;
nel 1455 muore la moglie Isabella;
nel 1460 muore lo zio Enrico [il Navigatore] duca di Viseu ma l'opera di esplorazione continua, anche se egli preferisce impegnarsi in una onerosa azione di conquista antimusulmana in Marocco;
nel 1471 prende Tangeri e Arzila in Marocco;
nel 1474, alla morte di Enrico IV di Castiglia, si allea con Luigi XI di Francia ed appoggia con le armi il diritto alla successione di Giovanna [la Beltraneja], unica figlia del defunto re, a lui promessa sposa dai sostenitori di quest'ultimo, contro Isabella [la Cattolica], zia di Giovanna e sposa di Ferdinando d'Aragona;
nel 1475 la la battaglia di Toro fra portoghesi e castigliani ha esito incerto;




1478
-


1478
REGNO di NAVARRA e REGNO di ARAGONA
Albero genealogico

(Medina del Campo 1397 - Barcellona 1479)
figlio di Ferdinando I e di Eleonora di Castiglia;
1415-16, viceré di Sicilia;
1425-79, re di Navarra;
succeduto alla morte di Carlo III [il Nobile], padre di sua moglie Bianca;
nel 1435 partecipa alla spedizione del fratello Alfonso V il Magnanimo per la conquista di Napoli ma viene catturato a Ponza e condotto a Milano dove riconquista la libertà grazie a Filippo Maria Visconti;
nel 1441, alla morte della moglie Bianca, nega al figlio Carlo, principe di Viana, il diritto di succedere alla madre sul trono di Navarra come previsto dal testamento della stessa sovrana;
nel 1447 si risposa con Giovanna Enriquez, figlia dell'ammiraglio di Castiglia, ed i rapporti con il figlio Carlo, avuto dalla prima moglie Bianca, peggiorano ulteriormente; dal nuovo matrimonio nasce Ferdinando, futuro sposo di Isabella di Castiglia; lo scontro tra padre e figlio è inevitabile ma Carlo ha la peggio e, diseredato a favore della sorella Eleonora (moglie di Gastone IV di Foix), fugge a Napoli;
1458-79, re d'Aragona;
succeduto al fratello Alfonso V il Magnanimo nel regno con esclusione della Sicilia; richiama il figlio Carlo dall'esilio ma, preoccupato dalle simpatie e preferenze che egli riscuote, lo fa imprigionare; la Catalogna si ribella;
nel 1461 la Catalogna insorge nuovamente;
nel 1462, per sedare la rivolta in Catalogna, si allea con Luigi XI di Francia cui cede il Rossiglione e la Cerdaña; allora i catalani offrono la corona della loro terra a Enrico IV di Castiglia e a Pietro di Portogallo, trovando finalmente un capo che sembra guidare la rivolta alla vittoria in Giovanni di Calabria, figlio di Renato d'Angiò;
nel 1472, caduta Barcellona, la Catalogna viene definitivamente domata;





1478
creazione del Sant'Uffizio (Inquisizione spagnola);



1478
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Isabella I [la Cattolica]
Albero genealogico

(Madrigal de las Altas Torres, Ávila 1451 - Medina del Campo, Valladolid 1504)
figlia di secondo letto di Giovanni II di Castiglia e di Isabella di Portogallo;
1469, 19 ottobre, liberata dal castello di Madrigal dove Enrico la teneva in una velata prigionia, può sposare Ferdinando d'Aragona, re di Sicilia ed erede della corona aragonese: questo matrimonio, atto di volontà della principessa, non è certo gradito ad Enrico IV né negli ambienti diplomatici portoghesi, inglesi e francesi;
a questo punto molti dei grandi di Castiglia, temendo un rafforzamento che alla corona castigliana sarebbe pervenuto dall'unione con quella aragonese il giorno in cui Ferdinando avesse ereditato l'Aragona, oppongono alle sue ragoni quelle di Giovanna la Beltraneja, figlia presunta di Enrico IV;
1474-1504, regina di Castiglia;
dopo la morte del fratello, anche se la lotta per il riconoscimento dei diritti ereditari continua;
nel 1475 la la battaglia di Toro fra portoghesi e castigliani ha esito incerto;
nel 1476, alla morte del gran maestro dell'ordine cavalleresco di Santiago, pretende che questa carica venga assegnata al marito;


1478
-




1478
Monferrato
Guglielmo VIII Paleologo
Albero genealogico
(† Casale Monferrato 1483)
figlio del marchese Giangiacomo Paleologo e di Giovanna di Savoia;
1448, dopo aver servito Francesco Sforza, riceve in cambio la signoria su Alessandria e su altre città;
1450, il fratello Bonifacio III, premuto dalle mire dei Savoia e da quelle dei duchi di Milano, riconsegna Alessandria a Francesco Sforza;
1452, passato al servizio di Alfonso [il Magnanimo], milita in Lombardia e in Piemonte;
1454, dopo la pace di Lodi si riavvicina allo Sforza, temendone la potenza;
1464-83, marchese di Monferrato;
dopo aver ereditato la marca dal fratello Giovanni IV;
da questo momento pensa solo a garantirsi, mediante l'alleanza con il ducato di Milano, contro l'espansionismo dei Savoia;
nel 1468 è nominato capitano generale delle truppe lombarde da Galeazzo Maria Sforza (che pensa così di ereditare da lui la marca) cerca di garantirsi, mediante l'alleanza con il ducato di Milano, contro l'espansionismo dei Savoia;










 
1478
-


1478
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
[II dedizione alla Signoria Sforzesca
(1477 30 apr - 1478)
Governatore
Prospero Adorno
(1477 30 apr - 1478)
Branda da Castiglione
vescovo di Como
[non ha tempo di governare e si rifugia nel Castelletto]
Prospero Adorno
(1478)
[Governo con otto Pacificatori]
Prospero Adorno
(7 lug-23 ott)
[Governo con otto pacificatori]Prospero Adorno
(1478)
[Governo con dodici Capitani]
Prospero Adorno
e Lodovico di Campofregoso
(23 ott-25 nov)
[Governo con dodici Capitani]
 
Battista II di Campofregoso  
(? - ?)
figlio di
1478 26 nov - 25 nov 1483, doge di Genova;

1478
-


1478
ducato di Milano
Gian Galeazzo Sforza
Albero genealogico
(Abbiategrasso 1469 - Pavia 1494)
figlio di Galeazzo Maria e di Bona di Savoia;
1476-94, duca di Milano;
sotto la reggenza della madre, assistita dal segretario ducale Cicco Simonetta e appoggiata dal partito guelfo;






Ludovico Sforza [il Moro]
Albero genealogico
(Vigevano 1452 -Loches, Turenna 1508)
figlio quartogenito di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti;
nel 1476 cerca con gli altri fratelli Sforza Maria, Ascanio e Ottaviano di contrastare la successione del nipote Gian Galeazzo Maria;
nel 1477 un suo colpo di mano tentato assieme ai fratelli viene sventato ed i congiurati, banditi dalla città, vengono confinati in diverse città italiane;
da Pisa egli continua la sua azione per scalzare l'autorità di Bona di Savoia e di Cicco Simonetta, contando anche sull'appoggio di Alfonso d'Aragona (figlio del re di Napoli Ferdinando I) e di Roberto di Sanseverino;
1478
verso la fine dell'anno si porta con i fratelli in Liguria, con l'intenzione di puntare su Milano;



1479-1500, duca di Bari;
1494-1500, duca di Milano;






 
1478
-


1478
Mantova
Federico I Gonzaga
Albero genealogico
(n. 1442 - m. 1484)
figlio di Ludovico III e di Barbara del Brandeburgo;
1463, dopo una giovinezza avvolta nella leggenda, sposa Margherita, figlia di Alberto II duca di Baviera;
1478-84, marchese di Mantova;
succeduto al padre;

1478
-



1478
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Andrea Vendramin
(Venezia 1393 - Venezia, 5 mag 1478)
figlio di Bartolomeo e Maria Michiel;
1476-78, doge di Venezia; [71°]
1478
Maggio
5
, muore di peste.


Giovanni Mocenigo
Albero genealogico
(Venezia 1409 – Venezia 14 set 1485)
figlio di Leonardo e di Francesca Molin; fratello del doge Pietro;
sposa Taddea Michiel, morta di peste il 23 ottobre 1479.
1478
Maggio
18
, viene eletto doge.
1478-85, doge di Venezia; [72°]



- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1478
guerra veneto-turca (1463 - 1479)

dopo aver occupato la piazza di Croja, presa per fame, Mehmet II intende ora occupare quella di Scutari ed assediatala col suo esercito vi lascia per l'assalto finale il suo capitano Marbergh con 8000 soldati. Prima di partire tuttavia, fatti schiavi 500 soldati in Drevasto e 200 in Lissa, ordina a testimonianza della sua ira che questi infelici siano decapitati dinanzi alla vista degli scutarini.
Invia pure un nuovo corpo di truppe in Friuli ma questa volta i veneziani si fermano a custodire la linea di difesa, per cui i turchi alla fine sono costretti a lasciare l'Italia.
In mezzo a queste gravi turbolenze, si arriva stranamente alla pace, grazie all'azione diplomatica del segretario Giovanni Dario.
Vengono volontariamente lasciate ai turchi le città di Scutari in Albania, di Tenaro nella Morea e l'isola di Lemno nell'arcipelago, obbligandosi inoltre il senato a corrispondere alla porta 8000 ducati all'anno per aver libera la navigazione nel Mar Nero. È data la possibilità agli scutarini di uscire con i loro beni e con la vita dalla città; lo stesso viene accordato al presidio, ridotto a 450 uomini sugli iniziali 1600. Gli scutarini passano quindi nei luoghi soggetti alla Repubblica, molti dei quali nella Morea, dove vengono provvisti di terreni e assegnazioni varie.





1478
Firenze
Lorenzo de' Medici [il Magnifico]
Albero genealogico
(Firenze 1449 - 1492)
figlio del banchiere fiorentino Piero e di Lucrezia Tornabuoni;
1466, inizia l' avventura dell'allume che sarà uno dei motivi principali del crollo di casa Medici;
1469-92, signore di Firenze;
alla morte del padre ha solo 21 anni ed è quindi costretto ad affidarsi all'esperienza di Francesco Sassetti che finisce per diventare l'arbitro assoluto dell'impero economico di famiglia;
nel 1475 viene in urto con Sisto IV e ai Medici viene tolto l'incarico di depositari generali della Santa sede, ora affidato al genovese Melladuce Cigala;
nel 1477 si assicura il commercio del ferro stipulando un contratto con il signore di Piombino proprietario delle miniere dell'isola d'Elba;
 
1478
prende corpo la…

congiura de' Pazzi

Firenze, alcune grandi famiglie (principalmente i Pazzi e i Salviati) con l'appoggio di papa Sisto IV, che ha ritirato ai Medici la sua fiducia bancaria e ambisce forse a instaurare in Firenze la signoria di suo nipote G. Riario, ordiscono una congiura contro i Medici;
è già dal 1471 che Lorenzo [il Magnifico], distaccandosi dalla politica di suo nonno Cosimo [il Vecchio] e di suo padre Piero [il Gottoso], mostra apertamente di voler esercitare la signoria su Firenze; il loro stesso banco poi sta attraversando un periodo di crisi della quale i Pazzi, divenuti banchieri pontifici, intendono approfittare sfruttando il diffuso malcontento della popolazione;
a capo della congiura ci sono Iacopo di Andrea († 1478) e suo nipote Francesco di Antonio (1444-1478) tesoriere di Sisto IV, e l'arcivescovo di Pisa F. Salviati, che funge da tramite fra i Pazzi e il cardinal R. Riario (figlio di G. Riario) che risiede a Pisa per studiare in quella università;
Aprile
26
, durante la Messa celebrata dal cardinal Riario in Santa Maria del Fiore, i congiurati assalgono Lorenzo [il Magnifico] che, ferito, riesce a scampare, e suo fratello Giuliano de' Medici, che viene ucciso, ma i congiurati non riescono a sollevare il popolo e la situazione viene subito ripresa in mano da Lorenzo [il Magnifico] e dai suoi partigiani e molti dei congiurati sono letteralmente linciati; altri si salvano con la fuga, altri vengono poi messi a morte: Iacopo e Francesco sono impiccati subito;
Giugno
20
, l'assassinio dell'arcivescovo F. Salviatida parte dei fautori di Lorenzo [il Magnifico] dà a Sisto IV l'occasione per lanciare su Firenze l'interdetto e di allearsi con il re di Napoli per scatenare contro la città toscana una guerra; 
Lorenzo [il Magnifico], grazie alla sua abilità diplomatica ne uscirà con una pace separata con Napoli (dicembre 1479).
[congiura narrata dal Poliziano: opera di propaganda.]



Il centinaio di esecuzioni che punisce l'assassinio scatena il papa che scomunica Lorenzo [il Magnifico] e muove guerra; 
nel frattempo la strage che i Turchi fanno dei cittadini di Otranto gli consente di prendere tempo: la "Bilancia d'Italia", riesce ad evitare il peggio;
le fortune economiche dei Medici sono ormai tramontate: 
- la caduta continua del valore dell'oro svilisce il fiorino;
- Lionetto de' Rossi con il suo comportamento sconsiderato provoca il fallimento della filiale di Lione;
- Tommaso Portinari, direttore a Bruges e socio principale a Londra, non è da meno perdendo somme favolose nel finanziamento del vano tentativo di Edward IV di York di usurpare il trono inglese;
a catena il dissesto si propaga a tutte le proprietà dei Medici;   Lorenzo [il Magnifico] si appropria di 53.643 fiorini dei nipoti, poi di 74.948 dello Stato, ma tutto è inutile;


1478
REGNO di NAPOLI e REGNO di SICILIA
Ferdinando I o Ferrante
Albero genealogico

(1431 ca - Napoli 1494)
figlio naturale di Alfonso V [il Magnanimo];
1443-58, duca di Calabria;
[titolo spettante tradizionalmente agli eredi al trono di Napoli.]
nel 1445 sposa Isabella di Chiaramonte;
1454, con la pace di Lodi egli intende mantenere per la penisola lo status quo consacrato;
1458-94, re di Napoli;
succeduto in base alle disposizioni testamentarie del padre, l'ascesa al trono gli viene contestata da più parti:
- da papa Callisto III, signore feudale del regno di Napoli che si rifiuta di riconoscere i diritti di un bastardo;
- da molti baroni favorevoli ad appoggiare le pretese angioine al trono napoletano;
alla morte di Callisto III viene invece riconosciuto dal successore Pio II, cui sta a cuore la pacificazione dei cristiani per poter rilanciare la crociata contro gli ottomani;
il riconoscimento avviene però previa cessione della città di Benevento e corresponsione puntuale del censo che il regno deve alla curia;
non cessa invece l'opposizione dei nobili filoangioini, appoggiati da Genova, che invitano nel napoletano Giovanni d'Angiò perché vi faccia valere i suoi diritti, e al suo fianco si schierano due codottieri illustri, Iacopo Piccinino e Sigismondo Malatesta;
l'intervento di Francesco Sforza al fianco di Ferdinando, l'appoggio di Pio II, l'aiuto apportato dal principe albanese Giorgio Scanderberg salvano il trono aragonese;
nel 1465 cessa ogni resistenza baronale e angioina;
sua figlia Leonora va in sposa a Ercole I d'Este, duca di Ferrara, mentre una sua figlia naturale sposa Leonardo della Rovere, nipote di Sisto IV;
nel 1467 sottoscrive insieme con Milano, Firenze e il papa una lega difensiva che lo assicura contro Venezia;
1478
l'alleanza con Sisto IV e gli interessi espansionistici verso la Toscana meridionale lo fanno coinvolgere nel complotto contro i Medici e nella guerra che ne segue; nello stesso tempo, temendo il prepotere in Milano del ministro Cicco Simonetta, gli fa appoggiare il colpo di stato di Ludovico [il Moro];






Alfonso II
Albero genealogico

(Napoli 1448 - Mazzara, Messina 1495)
figlio di Ferdinando e di Isabella di Chiaromonte;
1458-94, duca di Calabria;
nel 1465, riprendendo la politica di riavvicinamento ai duchi di Milano, sposa Ippolita Maria figlia di Francesco Sforza;
1478-79, nella guerra che segue alla congiura dei Pazzi, viene inviato come gonfaloniere a combattere contro Firenze;




1494-95, re di Napoli;




Renato I [il Buono]
Albero genealogico

(Angers 1409 - Aix-en-Provence 1480)
secondogenito di Luigi II duca d'Angiò e di Iolanda figlia del re di Aragona;
1430-80, duca di Bar;
1431-53, duca di Lorena;
1434-80, duca d'Angiò e conte di Provenza;
eredita l'Angiò dal fratello Luigi III;
1434-80, re di Sicilia (titolare);
sbarcato nel 1438 nell'Italia meridionale vi si trattiene cercando di aver ragione di Alfonso V d'Aragona;
nel 1442, non riuscendo ad aver ragione di Alfonso V d'Aragona, dall'Italia meridionale si ritira in Francia mantenendo però il titolo regio;




– vedi sopra –




1478
-
a





Castiglione, Baldassare o Baldesar (Casatico, Mantova 1478-Toledo 1529) politico e letterato;
Tirsi (1506)
Prologo alla Calandria del Bibbiena (1513)
Cortegiano o Libro del Cortegiano (iniziato nel 1513 e pubblicato nel 1528)
[Tradotto da:
- Jean Colin d'Auxerre (francese, 1527)
- Juan Boscán Almogáver
(spagnolo, 1534)
- ecc.
L'opera sarà consentita solo nella versione espurgata del 1584 nella quale verranno ritoccate le allusioni e i riferimenti scabrosi o anticuriali nei riguardi di Roma o di ecclesiastici.].

Fracastoro, Girolamo (Verona 1478?-Incaffi, Verona 1553), letterato, medico e scienziato, precursore delle teorie metodologiche, allievo di P. Pomponazzi e compagno di studi di N. Copernico;
Syphilis sive de morbo gallico (1530, in tre libri di esametri)
Homocentrica sive de stellis (1538)
[In questa stessa opera, dove ripropone la teoria delle sfere omocentriche di Eudosso di Cnido (V sec. a.C.), accenna anche all'uso di due lenti per costruire uno strumento utile per ingrandire oggetti lontani, in particolare per osservare la Luna… forse ha la stessa fonte di Leonardo!.
Poiché la possibilità di costruire strumenti di questo tipo forse era già nota a Roger Bacon [Ruggero Bacone] (sec. XIII), si può pensare che le fonti di Leonardo e di Fracastoro (coincidenti o meno) siano puttosto antiche.
È certo comunque che i due non riuscirono né a descrivere in dettaglio i cannocchiali di cui parlano né, tanto meno, a costruirli.]

De contagione et contagiosis morbis et curatione libri tres (1546)
Naugerius, sive de poetica (1553, postumo 1555).

More, Thomas o Tommaso Moro o William Ross o Gulielmus Rosseus (Londra 1478-1535, decapitato) letterato e filosofo inglese, contro il luteranesimo.

Narváez, Pánfilo (Valladolid 1470 ca-golfo del Messico 1528) conquistatore spagnolo
1513-14, a fianco di D. Velázquez è tra i primi a recarsi in America, dove sottomette le tribù dell'interno di Cuba
1520, inviato con un esercito nel Messico per catturare il ribelle Cortés, è sconfitto e fatto prigioniero nella battaglia di Cempoala; tornato in Spagna ha da Carlo V l'incarico di conquistare la Florida e riceve il titolo di governatore delle eventuali terre scoperte
1528, esplora l'interno del paese, nella vana ricerca di oro; muore in un naufragio nella via del ritorno.

Oviedo y Valdés, Gonzalo Fernández de (Madrid 1478-Santo Domingo 1557) cronista spagnolo;
Sommario della naturale storia delle Indie (1525)
Historia general y natural de las Indias (Toledo, 1526, I parte; II e III nel 1851-55, Storia generale e naturale delle Indie).

Trissino, Gian Giorgio (Vicenza 1478-Roma 1550) letterato italiano, di famiglia patrizia, studiò greco a Milano sotto la guida di D. Calcondila;
esiliato da Vicenza come fautore del partito imperiale, si stabilisce prima a Firenze e poi a Roma;
1513-21, svolge missioni diplomatiche, in Italia e all'estero, per conto del pontefice Leone X;
1523-34, svolge missioni diplomatiche, in Italia e all'estero, per conto del pontefice Clemente VII;
è l'illustre patrono della società di stampatori Ludovico degli Arrighi e Lautizio Perugino
(fondata nel 1524) che raccomanda vivamente a papa Clemente VII;
[Sarà ricordato per aver introdotto i versi sciolti nel teatro e per la sua intelligente opera di riformatore dell'ortografia (una delle sue innovazioni - la differenziazione della u e della v, della i e della j - viene adottata da Ludovico degli Arrighi e così sopravvivrà.]
Sofonisba (1524, composta nel 1514-15, prima tragedia "regolare" del Rinascimento)
Epistola intorno alle lettere nuovamente aggiunte nella lingua italiana (1524)
L'Italia liberata dai Goti (1527-47, poema in 27 libri sulla guerra tra bizantini e ostrogoti del 535-539)
Rime volgari (1529)
De vulgari eloquentia di Dante (1529, traduzione)
Il castellano (1529)
Poetica (1529-62, in 6 parti, con cui, volendo imporsi come arbitro in ogni questione letteraria, propugna un classicismo integrale conforme ai canoni aristotelici)
1534-49, svolge missioni diplomatiche, in Italia e all'estero, per conto del pontefice Paolo III;
I simillimi (1548, quasi una traduzione dei Menaechmi di Plauto).

Torna su

Stampa

«segue da 1477»
1478, vengono fondate stamperie a:
- Ginevra,
- Palermo e
- Messina.
Il tedesco Riessinger, stampa a Napoli il primo [?] libro illustrato, un Boccaccio.
Francia
Lione, il tipografo tedesco Martin Huss] compra dallo stampatore di Basilea Bernhard Richel 259 silografie per il suo Mirouer de la Rédemption de l'humain lignaige, (1478 I ed.; 1479 II ed.; 1482 III ed. di Matthias Husz [Matthias Huss]: xilografie già usate a Colonia nel 1474 e a Basilea nel 1476; 
«segue 1479»

Accademia romana

«segue da 1471»
1478, ufficialmente riconosciuta, viene trasformata in una confraternita religiosa di laici, la Religiosa sodalitas Sancti Victoris et sociorum in Viminali ed ha precise cariche che vengono rinnovate il giorno del natale di Roma (21 aprile);
«segue 1498»

Monete

«segue da 1474»
1478, Nicolao Arnolfini, il nuovo concessionario in carica, rivolge una supplica al Consiglio Generale perché mitighi le condizioni del locatore "ingiustamente severe" rispetto a quelle delle altre città toscane. I membri della Commissione chiamata a decidere sulla petizione non riescono tuttavia a concludere nulla; allo scadere della sua gestione la zecca viene chiusa per sette mesi non trovandosi nessuno disponibile ad assumere il nuovo incarico.
«segue 1500»

Nuova Ricerca