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Papa
Sisto IV

(1471-84)

ANNO 1476





1476
SACRO ROMANO IMPERO
Friedrich III
Albero genealogico
(Innsbruck 1415 - Linz 1493)
figlio di Ernst I [il Ferreo], duca di Stiria, e di Zimburga di Masovia [Piasti];
[appartiene al ramo leopoldino degli Asburgo.]
1424-93, duca di Stiria, Carinzia, Carniola e Tirolo (Federico V);
[succeduto al padre]
1440-93, re di Germania e dei romani (Federico IV);
alla morte del cugino Alberto II riceve dai principi elettori sia la corona sia la tutela di Ladislao [Postumo] erede di tutti i territori posseduti dal ramo albertino degli Asburgo nonché delle corone di Boemia e d'Ungheria;
nel 1438, con il concordato di Vienna, ottiene da papa Niccolò V una serie di concessioni e di rinunzie a favore della corona e dei principi tedeschi che gli valgono una notevole preponderanza sulla chiesa in Germania;
1452-93, imperatore del Sacro Romano Impero (Federico III);
riceve la corona imperiale a Roma dalle mani di Niccolò V;
dal 1453 arciduca d'Austria;
1457-93, duca d’Austria (Friedrich V);
nel 1457, alla morte di Ladislao [Postumo], rivendica a sé il diritto all'eredità di tutti i possessi territoriali della casata asburgica e, ottenutili dopo non poche lotte, unifica i domini acquistati, costituendo così il più esteso tra gli stati tedeschi:
Austria eretta in arciducato (1453), Stiria, Carinzia, Carniola, Tirolo;
nel 1458 non riesce a salvaguardare i suoi diritti sui regni di Boemia e d'Ungheria;

1476
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1476
REGNO di BOEMIA
Ladislao II Jagellone III

(n. 1456 - Buda 1516)
figlio di Casimiro IV re di Polonia e di Elisabetta d’Absburgo;
1471-1516, re di Boemia (Ladislao II);
elezione contrastata da Mattia Corvino, figlio di Giovanni Hunyadi;




1490-1516, re d'Ungheria (Ladislao VII);

 



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1476
REGNO d'UNGHERIA
Mattia Corvino

(Kolozssvár 1440 - Vienna 1490)
figlio di János Hunyadi;
1458-90, re d'Ungheria;
proclamato grazie alle vaste aderenze e alle ricchezze della sua casata;
nel 1464 attacca il regno di Boemia;
nel 1465, grazie al matrimonio con Beatrice d'Aragona figlia di Ferdinando di Napoli, i contatti con la cultura italiana si fanno più assidui; alla sua corte si costitusce una ricca biblioteca umanistica (Corviniana);

 



1476
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1476
REGNO di POLONIA
Casimiro IV
Albero genealogico

(Cracovia 1424 - Grodno 1492)
figlio di Ladislao II Jagellone e di Edvige d’Angiò;
1440-92, granduca di Lituania (Casimiro II);
eletto dalla nobiltà locale, con la sua nomina rende il paese indipendente di fatto dalla corona polacca;
1445-92, re di Polonia;
1456-66, lunga guerra contro i cavalieri teutonici che, con la pace di Torun, sono costretti a restituire la Pomerania e a rendergli omaggio feudale;
nel 1470 combatte contro Mattia Corvino che contende a suo figlio Ladislao (il futuro Ladislao II) il trono di Boemia;




1476
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1476
Albero genealogico

(Tangermünde, Magdeburgo 1414 - Francoforte sul Meno 1486)
terzogenito di Federico I;
1440, eredita il principato di Ansbach;
1464, alla morte del fratello Giovanni [l'Alchimista] eredita il principato di Bayreuth;
1470-86, elettore di Brandeburgo;
in seguito all'abdicazione dell'altro fratello Friedrich II [Dente di Ferro];
riuniti così tutti i possedimenti del casato, inizia una politica di consolidamento e di espansione;
nel 1473, per garantire l'indivisibilità della marca, con la Dispositio Achillea stabilisce un nuovo principio di successione basato sulla primogenitura;
1476
abdica conservando il titolo elettorale;

1476
Albero genealogico

(† 1486)
figlio di Friedrich II [il Pacifico] e di Margherita d’Austria;
è l'iniziatore del ramo ernestino della casa di Wettin;
1464-86, duca elettore di Sassonia;





Alberto IV [il Coraggioso]
Albero genealogico

(Grimma, Lipsia 1443 - Emden, Bassa Sassonia 1500)
figlio di Friedrich II [il Pacifico] e di Margherita d’Austria;
è l'iniziatore del ramo albertino della casa di Wettin;
1464-85, duca di Sassonia;
[regge il ducato con il fratello maggiore Ernesto.]
nel 1474, generale tra i più abili del tempo, appoggia la politica imperiale lottando contro Carlo [il Temerario];




1485-1500, margravio di Meissen (Alberto II)
1485-1500, duca elettore di Sassonia;




1476
ducato di Baviera
Ludwig IX di Wittelsbach [il Ricco]
Albero genealogico

(Burghausen 1417 - Landshut 1479)
figlio di Heinrich XVI [il Ricco], duca di Baviera-Landshut, e di Margarete d’Austria († 1447);
1445-79, duca di Baviera-Ingolstadt;
1450-79, duca di Baviera-Landshut;




Albrecht IV [il Saggio]
Albero genealogico

(Munich 1447 - Munich 1508)
figlio di Albrecht III [il Pio] e di Anna von Braunschweig-Grubenhagen;
1467-1508, duca di Baviera-Monaco;
[con il fratello Sigmund e poi da solo, cercando invano di estendere i confini fino a Ratisbona.]



1504-08, duca di Baviera-Ingolstadt u.Landshut;
1505-08, duca di Baviera;
[dopo aver riunito i domini]







1476
IMPERO OTTOMANO
Mehmet II [Fatih - il conquistatore]
 

(1432 - 1481)
figlio di Murad II;
1444-46/1451-81, sultano;
sale al trono dopo aver fatto uccidere il fratello neonato Ahmet;
[Poiché il trono si eredita senza rispettare la regola dell'anzianità, la legge del fratricidio assume così valore giuridico.]
nel 1454 Costantinopoli [Kostantiniye, Istanbul 500 anni dopo] diventa capitale dell'impero.
nel 1460 liquida il despotato di Morea, uno degli ultimi possessi bizantini;
nel 1461 liquida l'impero di Trebisonda, uno degli ultimi possessi bizantini;
nel 1463 inizia con Venezia una lunga guerra per i predominio del Mediterraneo orientale; attacca diverse volte Scanderbeg in Albania senza tuttavia sconfiggerlo;
nel 1468, alla morte del principe albanese Giorgio Castriota [Scanderbeg], l'Albania viene sostanzialmente sottomessa e i familiari e seguaci del principe devono rifugiarsi in Italia;
nel 1475, nella battaglia di Vaslui, viene sconfitto da Stefano [il Grande] di Moldavia (1457 - 1504).





1476
nella battaglia di Valea Alba, sconfigge i moldavi accrescendo ulteriormente il suo impero.


1476
REGNO di CIPRO e di GERUSALEMME
 

(Venezia 1454 - 1510)
moglie di Giacomo di Lusignano;
1473-89, regina di Cipro e di Gerusalemme;
[sotto la tutela di un ammiraglio veneziano;
nel 1474 muore il figlio James III, nato postumo nel 1473, estinguendosi così così la dinastia dei Lusignano;
si trova subito inserita in un difficile gioco diplomatico, fra le mire degli Aragonesi di Napoli e le pretese di Carlotta erede legittima dei Lusignano;
ben presto, sottraendosi al ruolo di "strumento" che la Repubblica di Venezia gli ha assegnato, intende fare dell'isola un regno indipendente;


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1476
RUSSIA
Ivan III [il Grande]
Albero genealogico
(Mosca 1440 - 1505)
figlio di Basilio II [il Cieco] ;
1449, già co-reggente del padre;
1462-1505, gran principe di Mosca;
continua con esito favorevole la politica di unione delle terre russe già iniziata dai suoi predecessori, superando l'ostilità della Lituania e dell'Orda d'Oro;
nel 1474 conclude con Mengli-Ghiray, khan della Crimea, un'alleanza contro l'Orda d'Oro e si volge contro la repubblica di Novgorod [ormai in stato di debolezza cronica, divisa al suo interno tra il partito dell'oligarchia commerciale e aristocratica che si appoggia allo stato polacco-lituano e il popolo che si appoggia alla Russia];

 
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1476
Moldavia
Stefano III [il Grande]
(n. 1433 ca - m.1504)
figlio del principe Bogdan II della stirpe dei Musat;
1451, dopo la morte del padre, ucciso dal fratello Pietro III Aron, intraprende con quest'ultimo una lunga guerra;
1457-1504, voivoda di Moldavia;
grazie anche all'appoggio di Vlad III di Valacchia;
nel 1467, con la battaglia di Baia, ferma l'attacco degli ungheresi;
nel 1469, con la battaglia di Lipnik, ferma l'attacco dei tatari;
nel 1475, con la battaglia di Racova, ferma l'attacco dei turchi; allarga il proprio dominio a spese dell'Ungheria e della Valacchia;

 
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1476
REGNO di FRANCIA
Luigi XI
Albero genealogico
(Bourges 1423 - Plessis-les-Tours 1483)
figlio di Carlo VII [il Vittorioso] e di Maria d'Angiò;
incaricato del governo del Delfinato, agisce con durezza ed energia; per aver poi partecipato ad una rivolta di nobili contro il padre deve esulare per cinque anni alla corte di Federico III [il Buono];
1461-83, re di Francia;
salito al trono, mette da parte i consiglieri del padre e si circonda soltanto di persone fedeli tratte dalla borghesia o dalla piccola nobiltà (Philippe de Commynes e Jean de Balue) trovandosi ovviamente di fronte l'opposizione dei grandi feudatari;
nel 1465, la "Lega del bene pubblico", che vede coalizzati contro di lui il fratello Carlo, i duchi di Borbone e di Bretagna e Carlo [il Temerario], lo costringe ad alcune cessioni, con i trattati di Conflans e di Saint-Maur;
nel 1468 ha ragione del duca di Bretagna ma non di Carlo [il Temerario] che lo obbliga al duro trattato di Péronne;
nel 1474, alla morte del fratello Carlo, la Guienna rientra nella corona; eliminati alcuni feudatari ribelli, i Nemours, gli Armagnac, gli Alençon, avvia una lotta senza quartiere contro Carlo [il Temerario];




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
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Cancelliere-Guardasigilli
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Segretario di stato agli Affari Esteri
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1476
ducato d’Angiò
Renato I [il Buono]
Albero genealogico

(Angers 1409 - Aix-en-Provence 1480)
secondogenito di Luigi II duca d'Angiò e di Iolanda figlia del re di Aragona;
1417, succeduto al padre, viene affidato allo zio materno Luigi, cardinale e duca di Bar; sposa in seguito Isabella figlia di Carlo II di Lorena;
1430-80, duca di Bar;
1430, eredita il ducato dallo zio cardinale Luigi;
1431-53, duca di Lorena;
1431, muore il suocero; pur dovendo diventare signore della regione, deve affrontare l'opposizione di Antonio di Vaudémont (appoggiato dal duca di Borgogna) che lo sconfigge e lo prende prigioniero a Bugnéville dove rimane in queste condizioni fino al 1432;
1434, l'imperatore Sigismondo suggella il suo diritto sulla Lorena;
1434-80, duca d'Angiò e conte di Provenza;
eredita l'Angiò dal fratello Luigi III;
1434-80, re di Sicilia (titolare);
nel 1437, dopo essere stato prigioniero dal 1435 (già una prima volta nel 1431-32) del duca di Borgogna, ottiene la libertà (e il possesso della Lorena) solo grazie ad un enorme riscatto in danaro e in città;
sbarcato nel 1438 nell'Italia meridionale vi si trattiene cercando di aver ragione di Alfonso V d'Aragona;
nel 1442, non riuscendo ad aver ragione di Alfonso V d'Aragona, dall'Italia meridionale si ritira in Francia mantenendo però il titolo regio;
nel 1453, dopo aver combattuto con Carlo VII nell'ultimo periodo della guerra dei cent'anni fino alla definitiva conquista della Normandia, varca nuovamente le Alpi, in difesa dei suoi vecchi alleati italiani, Firenze e Milano, impegnati contro Alfonso di Napoli nella speranza di occupare il regno;
non potendo far nulla, torna in Francia: cede la Lorena al figlio Giovanni, sposa in seconde nozze Giovanna di Laval e si ritira in Provenza al cui governo si dedicherà negli anni seguenti;
dal 1454 si dedica ormai al solo governo della Provenza;
nel 1454 viene coinvolto nelle iniziative politiche del figlio Giovanni che cospira contro Luigi XI aderendo alla lega del bene pubblico (comporterà la confisca del ducato d'Angiò);

Livre du Coeur d'Amour Epris (1457, opera allegorica; libro fatto illustrare e illustrato da egli stesso con miniature di grande bellezza, come il suo salterio e vari Libri d'Ore)
Mortifiement de Vaine Plaisance (opera morale);





Renato II
Albero genealogico

(n. 1451 - Fains, Barrois 1508)
figlio di Federico (Ferri) di Lorena conte di Vaudémont e di Iolanda d'Angiò (figlia di Renato I [il Buono]);
1473-1508, duca di Lorena;
ereditato il ducato dal cugino Niccolò d'Angiò, con il trattato di Nancy deve cedere a Carlo [il Temerario] duca di Borgogna le più importanti piazzeforti del paese;
nel 1475 è costretto a rifugiarsi a Lione dove prende il comando di truppe svizzere;



1480-1508, duca di Bar;





1476
sconfigge Carlo [il Temerario] a Grandson e a Morat;


1476
ducato di Borgogna
Carlo [il Temerario]
Albero genealogico
(Digione 1433 - Nancy 1477)
figlio di Filippo III [il Buono] e di Isabella di Portogallo;
come erede del ducato porta il titolo di "conte di Charolais" e, come tale, disapprovando l'ultima politica paterna di distensione nei confronti del regno di Francia, fomenta e capeggia la Lega del bene pubblico che sfocia nella guerra conclusasi con la sconfitta francese dopo un assedio di Parigi;
1467-77, duca di Borgogna, conte di Fiandra, conte di Artois;
succeduto al padre, inizia una politica energica ma anche avventata; il suo duplice scopo:
- comprimere la potenza del suo odiato congiunto Luigi XI di Francia;
- creare un grande regno occidentale indipendente;
in effetti egli è per alcune terre (Brabante, Hainaut, Franca Contea) vassallo del Sacro Romano Impero mentre per altre (Borgogna e Fiandra) vassallo del re di Francia;
nel 1468 è obbligato da Carlo [il Temerario] al duro trattato di Péronne;
nel 1469 acquista il langraviato dell'Alta Alsazia vendutogli da Sigismondo del Tirolo;
nel 1473 conquista la Gheldria; concede la mano della figlia ed erede Maria a Massimiliano d'Asburgo costringendo al tempo stesso Renato di Lorena ad accettare una sorta di ambiguo protettorato;
nel 1475 avviene l'accordo di Picquigny;




 
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1476
è sconfitto due volte dalle formidabili fanterie delle comunità svizzere a Granson e a Morat, colpa anche dello scarso appoggio del suo alleato Galeazzo Maria Sforza, ma non cede;



 
1476
ducato di Savoia
Filiberto I [il Cacciatore]
Albero genealogico
(Chambery 1465 - Lyon 1482)
figlio di Amedeo IX [il Beato] e di Yolande di Valois;
1472-82, principe di Piemonte
1472-82, conte di Aosta, Maurienne e Nizza
1472-82, duca di Savoia;
[a 7 anni]
nel 1474 sposa Bianca Maria Sforza;




 
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1476
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1476
REGNO d'INGHILTERRA
Edward IV
Albero genealogico

(Rouen 1442 - Westminster 1483)
figlio di Riccardo di York e di Cicely Neville;
1455-85, guerra delle due rose;
1460, alla morte del padre diviene il pretendente degli York al trono;
1461-83, re d'Inghilterra;
grazie all'aiuto del suo valoroso cugino Richard Neville conte di Warwick;
nel 1464 sposa segretamente Elizabeth Woodville;
nel 1470 la sua politica favorevole alla Borgogna e ostile alla Francia provoca il passaggio del conte di Warwick ai Lancaster, per cui è costretto a fuggire in Olanda mentre il potente cugino, alleato con suo fratello Giorgio duca di Clarence, rimette sul trono Enrico VI;
nel 1471 fa ritorno in Inghilterra a capo di un forte esercito;







Riccardo di Gloucester
Albero genealogico

(Fotheringay, Castle, Northamptonshire 1452 - Bosworth 1485)
undicesimo figlio di Riccardo di York e di Cicely Neville;
1455-85, guerra delle due rose;
1461-83, duca di Gloucester;



1483-85, re d'Inghilterra (Riccardo III);







1476
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«guerra delle due rose»
o
Wars of the Roses
(Guerre delle rose)
1455-1485
Inghilterra:
- Lancaster (rosa rossa)
- York (rosa bianca)

La causa profonda è il dissesto economico e politico dopo la definitiva sconfitta subita nella guerra dei cent'anni.

1476
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a

1476
REGNO di SCOZIA
James III
Albero genealogico

(Stirling 1453 - Milltown 1488)
figlio di Giacomo II Stuart e di Mary di Guelders;
1460-88, re di Scozia;
succeduto ancora fanciullo al padre;
nel 1469 sposa Margherita di Danimarca ottenendo in dote le Shetland e le Orcadi;
nel 1471 deve affrontare ricorrenti sedizioni e congiure, suscitate dalla nobiltà che lo accusa pretestuosamente di circondarsi di consiglieri mediocri e volgari;

1476
1455-85, guerra delle due rose (schierato con i Lancaster.)

a

1476
REGNO di DANIMARCA e REGNO di NORVEGIA
Christian I
Albero genealogico
(Oldenburg 1426 - Copenhagen 1481)
figlio di Dietrich [il Fortunato], conte von Oldenburg, e di Adelheid von Oldenburg-Delmenhorst;
1448-81, conte von Oldenburg;
1448-81, re di Danimarca (Christian I);
eletto su designazione del Rigsraad (gran consiglio), diviene il capostipite della dinastia di Oldenburg;
1450-81, re di Norvegia;
1457-64, re di Svezia;
appena eletto in Svezia, le sue mire accentratrici si scontrano subito con le spinte autonomistiche, rappresentate soprattutto dalla chiesa;
1459-81, conte di Schleswig e Holstein;
nel 1464, dopo le spinte autonomistiche rappresentate soprattutto dalla chiesa, la Svezia si stacca dall'unione;
nel 1471 tenta di recuperare il trono svedese ma viene sconfitto a Brunkeberg;
1474-81, duca di Schleswig e Holstein;
nel 1475, in uno dei suoi molti viaggi all'estero, giunge a Roma per l'anno santo ottenendo da Sisto V le bolle di fondazione dell'università di Uppsala;






1476
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1476
REGNO di PORTOGALLO
Alfonso V [l'Africano]
Albero genealogico
(Sintra, Lisbona 1432 - 1481)
figlio di Edoardo I e di Eleonora di Aragona;
1438-81, re di Portogallo;
1440-48, sotto la reggenza dello zio dom Pedro;
nel 1448 sposa sua cugina Isabella (figlia dello zio dom Pedro) e prende in mano il governo del paese;
Nel 1449, nella battaglia di Alfarrobeira, vince lo zio dom Pedro;
nel 1455 muore la moglie Isabella;
nel 1460 muore lo zio Enrico [il Navigatore] duca di Viseu ma l'opera di esplorazione continua, anche se egli preferisce impegnarsi in una onerosa azione di conquista antimusulmana in Marocco;
nel 1471 prende Tangeri e Arzila in Marocco;
nel 1474, alla morte di Enrico IV di Castiglia, si allea con Luigi XI di Francia ed appoggia con le armi il diritto alla successione di Giovanna [la Beltraneja], unica figlia del defunto re, a lui promessa sposa dai sostenitori di quest'ultimo, contro Isabella [la Cattolica], zia di Giovanna e sposa di Ferdinando d'Aragona;
nel 1475 la la battaglia di Toro fra portoghesi e castigliani ha esito incerto;




1476
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1476
REGNO di NAVARRA e REGNO di ARAGONA
Albero genealogico

(Medina del Campo 1397 - Barcellona 1479)
figlio di Ferdinando I e di Eleonora di Castiglia;
1415-16, viceré di Sicilia;
1425-79, re di Navarra;
succeduto alla morte di Carlo III [il Nobile], padre di sua moglie Bianca;
nel 1435 partecipa alla spedizione del fratello Alfonso V il Magnanimo per la conquista di Napoli ma viene catturato a Ponza e condotto a Milano dove riconquista la libertà grazie a Filippo Maria Visconti;
nel 1441, alla morte della moglie Bianca, nega al figlio Carlo, principe di Viana, il diritto di succedere alla madre sul trono di Navarra come previsto dal testamento della stessa sovrana;
nel 1447 si risposa con Giovanna Enriquez, figlia dell'ammiraglio di Castiglia, ed i rapporti con il figlio Carlo, avuto dalla prima moglie Bianca, peggiorano ulteriormente; dal nuovo matrimonio nasce Ferdinando, futuro sposo di Isabella di Castiglia; lo scontro tra padre e figlio è inevitabile ma Carlo ha la peggio e, diseredato a favore della sorella Eleonora (moglie di Gastone IV di Foix), fugge a Napoli;
1458-79, re d'Aragona;
succeduto al fratello Alfonso V il Magnanimo nel regno con esclusione della Sicilia; richiama il figlio Carlo dall'esilio ma, preoccupato dalle simpatie e preferenze che egli riscuote, lo fa imprigionare; la Catalogna si ribella;
nel 1461 la Catalogna insorge nuovamente;
nel 1462, per sedare la rivolta in Catalogna, si allea con Luigi XI di Francia cui cede il Rossiglione e la Cerdaña; allora i catalani offrono la corona della loro terra a Enrico IV di Castiglia e a Pietro di Portogallo, trovando finalmente un capo che sembra guidare la rivolta alla vittoria in Giovanni di Calabria, figlio di Renato d'Angiò;
nel 1472, caduta Barcellona, la Catalogna viene definitivamente domata;





1476
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1476
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Isabella I [la Cattolica]
Albero genealogico

(Madrigal de las Altas Torres, Ávila 1451 - Medina del Campo, Valladolid 1504)
figlia di secondo letto di Giovanni II di Castiglia e di Isabella di Portogallo;
1469, 19 ottobre, liberata dal castello di Madrigal dove Enrico la teneva in una velata prigionia, può sposare Ferdinando d'Aragona, re di Sicilia ed erede della corona aragonese: questo matrimonio, atto di volontà della principessa, non è certo gradito ad Enrico IV né negli ambienti diplomatici portoghesi, inglesi e francesi;
a questo punto molti dei grandi di Castiglia, temendo un rafforzamento che alla corona castigliana sarebbe pervenuto dall'unione con quella aragonese il giorno in cui Ferdinando avesse ereditato l'Aragona, oppongono alle sue ragoni quelle di Giovanna la Beltraneja, figlia presunta di Enrico IV;
1474-1504, regina di Castiglia;
dopo la morte del fratello, anche se la lotta per il riconoscimento dei diritti ereditari continua;
nel 1475 la la battaglia di Toro fra portoghesi e castigliani ha esito incerto;
1476
alla morte del gran maestro dell'ordine cavalleresco di Santiago, pretende che questa carica venga assegnata al marito;


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1476
Monferrato
Guglielmo VIII Paleologo
Albero genealogico
(† Casale Monferrato 1483)
figlio del marchese Giangiacomo Paleologo e di Giovanna di Savoia;
1448, dopo aver servito Francesco Sforza, riceve in cambio la signoria su Alessandria e su altre città;
1450, il fratello Bonifacio III, premuto dalle mire dei Savoia e da quelle dei duchi di Milano, riconsegna Alessandria a Francesco Sforza;
1452, passato al servizio di Alfonso [il Magnanimo], milita in Lombardia e in Piemonte;
1454, dopo la pace di Lodi si riavvicina allo Sforza, temendone la potenza;
1464-83, marchese di Monferrato;
dopo aver ereditato la marca dal fratello Giovanni IV;
da questo momento pensa solo a garantirsi, mediante l'alleanza con il ducato di Milano, contro l'espansionismo dei Savoia;
nel 1468 è nominato capitano generale delle truppe lombarde da Galeazzo Maria Sforza (che pensa così di ereditare da lui la marca) cerca di garantirsi, mediante l'alleanza con il ducato di Milano, contro l'espansionismo dei Savoia;










 
1476
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1476
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
[I dedizione alla Signoria Sforzesca
(1464 16 apr - 28 apr 1477)
Governatore
Gian Francesco Pallavicino
marchese di Scipione
(1475 ott - 4 feb 1477)

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1476
ducato di Milano
Galeazzo Maria Sforza
Albero genealogico
(Fermo, Ascoli Piceno 1441 - Milano 1476)
primogenito di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti;
1465, ricevuta un'educazione militare, combatte in Francia con Luigi XI contro la Lega del bene pubblico;
1466-76, duca di Milano;
tornato a Milano alla notizia della morte del padre, entra subito in conflitto con la madre;
nel 1468 la madre muore misteriosamente, forse avvelenata, mentre è in viaggio verso Cremona dove il figlio l'ha confinata;
sposa Bona di Savoia, cognata del re di Francia;
pur assistito dal valido consigliere Cicco Simonetta, gode tuttavia di scarsa popolarità a causa della sua politica dissipatrice e dei suoi atteggiamenti contraddittori, spesso violenti;
1476
tornato in patria dopo una sfortunata spedizione contro gli svizzeri, in appoggio al duca di Borgogna Carlo [l Temerario], viene assassinato da tre nobili congiurati (A. Lampugnani, C. Visconti e G. Olgiati) che, ispirati dall'umanista Cola Montano, sperano in un ritorno al governo repubblicano;
il ducato passa invece al figlio Gian Galeazzo, sotto la reggenza della madre Bona di Savoia.
[Protettore di letterati ed artisti, tra i quali il Bramante, ha incoraggiato l'arte della stampa ed ha ingrandito e arricchito il castello di Milano dove ha tenuto una corte sfarzosa.]






Gian Galeazzo Sforza
Albero genealogico
(Abbiategrasso 1469 - Pavia 1494)
figlio di Galeazzo Maria e di Bona di Savoia;
1476-94, duca di Milano;
1476 26 dic - 15 mar 1477, signore di Genova;
succeduto al padre, sotto la reggenza della madre, assistita dal segretario ducale Cicco Simonetta e appoggiata dal partito guelfo;






Ludovico Sforza [il Moro]
Albero genealogico
(Vigevano 1452 -Loches, Turenna 1508)
figlio quartogenito di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti;
1476
cerca con gli altri fratelli Sforza Maria, Ascanio e Ottaviano di contrastare la successione del nipote Gian Galeazzo Maria;



1479-1500, duca di Bari;
1494-1500, duca di Milano;






 
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1476
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Pietro Mocenigo
Albero genealogico
(1406 - Venezia 23 feb 1476)
figlio di
1474-76, doge di Venezia; [70°]
1476
Febbraio
23
, muore per la malaria contratta durante una campagna militare.
[Stremato – secondo le malelingue – dalle focose attenzioni delle sue bellissime schiave turche.]



Andrea Vendramin
(Venezia 1393 - Venezia, 5 mag 1478)
figlio di Bartolomeo e Maria Michiel;
sposa Regina Gradenigo, dalla quale ha otto figli;
1476
Marzo
4
, viene eletto doge anche se ostacolato dalle vecchie famiglie. Ottiene appena 25 voti su 41 (il minimo per farsi eleggere) e lo stesso notaio tenta di brogliare il risultato a favore di Benedetto Venier.
1476-78, doge di Venezia; [71°]



- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1476
guerra veneto-turca (1463 - 1479)

Febbraio
appena eletto, il pontefice gli invia la Roa come segno di affetto verso la Repubblica.
Intanto giunge la notizia che i turchi si stanno impadronendo dell'Albania, ma lasciata da parte Scutari, si accingono ad espugnare Croja che sta sopra un erto monte. La piazza è presieduta da Antonio Vitturi mentre provveditore della provincia è Francesco Contarini che per liberare la piazza sfida i turchi riuscendo a metterli in fuga ma i soldati, volendo cogliere troppo presto i frutti della vittoria, vengono nuovamente assaliti dai turchi così molti perdono la vita.
Oltre all'Albania i turchi disturbano pure i territori veneziani nel Levante ma soprattutto gli stati dei veneziani in Italia.
Nella provincia del Friuli, la più esposta, il senato ha fatto costruire una costosissima e grossa trincea vicino al fiume Isonzo [si estende dal ponte di Gorizia fino alle paludi di Aquileia lungo 12 miglia] ed innalzati molti "cavalieri" [sopraelevazioni di terra o di muro] e due forti nella piana di Gradisca e di Fogliana, destinandovi per la difesa 3000 uomini a cavallo e due grossi corpi di fanteria contro le invasioni dei barbari.





1476
Firenze
Lorenzo de' Medici [il Magnifico]
Albero genealogico
(Firenze 1449 - 1492)
figlio del banchiere fiorentino Piero e di Lucrezia Tornabuoni;
1466, inizia l' avventura dell'allume che sarà uno dei motivi principali del crollo di casa Medici;
1469-92, signore di Firenze;
alla morte del padre ha solo 21 anni ed è quindi costretto ad affidarsi all'esperienza di Francesco Sassetti che finisce per diventare l'arbitro assoluto dell'impero economico di famiglia;
nel 1475 viene in urto con Sisto IV e ai Medici viene tolto l'incarico di depositari generali della Santa sede, ora affidato al genovese Melladuce Cigala;
 
1476
-


1476
REGNO di NAPOLI e REGNO di SICILIA
Ferdinando I o Ferrante
Albero genealogico

(1431 ca - Napoli 1494)
figlio naturale di Alfonso V [il Magnanimo];
1443-58, duca di Calabria;
[titolo spettante tradizionalmente agli eredi al trono di Napoli.]
nel 1445 sposa Isabella di Chiaramonte;
1454, con la pace di Lodi egli intende mantenere per la penisola lo status quo consacrato;
1458-94, re di Napoli;
succeduto in base alle disposizioni testamentarie del padre, l'ascesa al trono gli viene contestata da più parti:
- da papa Callisto III, signore feudale del regno di Napoli che si rifiuta di riconoscere i diritti di un bastardo;
- da molti baroni favorevoli ad appoggiare le pretese angioine al trono napoletano;
alla morte di Callisto III viene invece riconosciuto dal successore Pio II, cui sta a cuore la pacificazione dei cristiani per poter rilanciare la crociata contro gli ottomani;
il riconoscimento avviene però previa cessione della città di Benevento e corresponsione puntuale del censo che il regno deve alla curia;
non cessa invece l'opposizione dei nobili filoangioini, appoggiati da Genova, che invitano nel napoletano Giovanni d'Angiò perché vi faccia valere i suoi diritti, e al suo fianco si schierano due codottieri illustri, Iacopo Piccinino e Sigismondo Malatesta;
l'intervento di Francesco Sforza al fianco di Ferdinando, l'appoggio di Pio II, l'aiuto apportato dal principe albanese Giorgio Scanderberg salvano il trono aragonese;
nel 1465 cessa ogni resistenza baronale e angioina;
sua figlia Leonora va in sposa a Ercole I d'Este, duca di Ferrara, mentre una sua figlia naturale sposa Leonardo della Rovere, nipote di Sisto IV;
nel 1467 sottoscrive insieme con Milano, Firenze e il papa una lega difensiva che lo assicura contro Venezia;






Alfonso II
Albero genealogico

(Napoli 1448 - Mazzara, Messina 1495)
figlio di Ferdinando e di Isabella di Chiaromonte;
1458-94, duca di Calabria;
nel 1465, riprendendo la politica di riavvicinamento ai duchi di Milano, sposa Ippolita Maria figlia di Francesco Sforza;




1494-95, re di Napoli;




Renato I [il Buono]
Albero genealogico

(Angers 1409 - Aix-en-Provence 1480)
secondogenito di Luigi II duca d'Angiò e di Iolanda figlia del re di Aragona;
1430-80, duca di Bar;
1431-53, duca di Lorena;
1434-80, duca d'Angiò e conte di Provenza;
eredita l'Angiò dal fratello Luigi III;
1434-80, re di Sicilia (titolare);
sbarcato nel 1438 nell'Italia meridionale vi si trattiene cercando di aver ragione di Alfonso V d'Aragona;
nel 1442, non riuscendo ad aver ragione di Alfonso V d'Aragona, dall'Italia meridionale si ritira in Francia mantenendo però il titolo regio;




– vedi sopra –




1476
-
a




Elcano, Juan Sebastián de (Guetaria, Guipúzcoa 1476-Malesia 1526) navigatore spagnolo;
1519-22, al seguito di F. Magellano intraprende la circumnavigazione del globo e torna in patria a bordo dell'unica nave superstite;
1525, vicecomandante della spedizione affidata a Garcia Jofre de Loaisa da Carlo V per riaffermare la sovranità spagnola sulle Molucche contestata dai portoghesi; entrambi muoiono nella spedizione senza raggiungere la meta.

Fieramosca, Ettore o Ettore Ferramosca (Capua 1476 ca-Valladolid 1515) militare napoletano;
1492, paggio alla corte di Napoli;
1494, capitano al servizio degli Aragonesi al tempo della prima invasione francese;
1502-03, milita agli ordini dei Colonna sotto Gonzalo de Córdoba nella campagna pugliese, quando è capitano dei tredici cavalieri italiani che sconfiggono i tredici cavalieri francesi nella «disfida di Barletta»; combatte pure a Cerignola;
1505, caduto in disgrazia, viene pure imprigionato per un breve periodo.

Moncada, Hugo de (Valencia 1476 ca-capo d'Orso, Salerno 1528) generale e ammiraglio spagnolo, discendente di una nobile famiglia catalana fu al servizio di Carlo VIII e successivamente di Cesare Borgia in Romagna;
504, partecipa alla conquista del Regno di Napoli al seguito del Gran Capitano Fernández de Córdoba
1509, è nominato viceré di Sicilia da Ferdinando II il Cattolico
1516, un tumulto popolare, causato dalla sua cattiva amministrazione, lo costringe ad abbandonare l'isola
1522, scoppiato il conflitto tra Carlo V e Francesco I, combatte di nuovo contro i francesi a Tournai in Fiandra e poi in Provenza; è catturato da Andrea Doria
1526, liberato dopo il "trattato di Madrid", è ambasciatore di Carlo V a Roma; inseguito al fallito tentativo di scongiurare la formazione della "lega di Cognac", organizzata da Clemente VII contro Carlo V, alla testa di 4000 uomini e con l'appoggio della famiglia Colonna entra in Roma;
1527, il mancato accordo con il papa provoca il sacco di Roma da parte dei lanzichenecchi; nominato viceré di Napoli, nel tentativo di rompere l'assedio posto alla città dalla flotta franco-genovese, muore nel corso della battaglia di capo d'Orso.

Nardi, Iacopo (Firenze 1476-Venezia 1563) storiografo e letterato italiano, seguace di G. Savonarola
1502-12, ricopre pubblici uffici durante il gonfalonierato di Pier Soderini;
Raccolta di canti carnacialeschi 
L'amicizia (1512 ca, commedia tratta dal Boccaccio),  
I due felici rivali
(1513, c.s.)
1527, si schiera decisamente con i repubblicani, prendendo parte alla "seconda cacciata" dei Medici
1530, dopo il ritorno dei Medici, viene confinato a Pitigliolo
1533, viene confinato a Livorno; ribelle a quest'ultima imposizione, si rifugia a Venezia;
Discorso… contro ai calunniatori del popolo fiorentino (1534)
Deche di Livio (1540 versione)
Vita di Antonio Giacomini Tebalducci (1550)
Istorie della città di Firenze (1572, postuma, in 10 libri, dal 1376 al 1494, di scarso valore documentario, anche perché l'autore non ha potuto consultare gli archivi fiorentini; vedi anche Biagio Buonaccorsi).

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Stampa

«segue da 1475»
1476, vengono fondate stamperie a Westminster e Rostock.
Parigi, viene disegnato il carattere gotico corsivo, detto lettre bâtarde, per alcuni anni il carattere più usato per i testi francesi;
. Pasquier Bonhomme pubblica Croniques de France (tre voll.) il primo libro a stampa in lingua francese;
. Jean Dupré;
. Antoine Vérard;
. Philippe Pigouchet;
. Thielmann Kerver;
. Guy Marchant;
Roma, Ulrich Han pubblica
Missale Romanum, in cui per la prima volta si stampa tipograficamente la musica.
Milano:
esce il primo libro stampato interamente in greco, l' SRWTHMATA di Costantino Lascaris, una grammatica greca.
«segue 1477»

Raccolta aragonese

1476-77, Lorenzo de' Medici ordina questa antologia di rime toscane e la invia in dono a Federico d'Aragona, figlio di Ferdinando re di Napoli; l'originale è andato perduto ma la struttura è stata ricostruita da M. Barbi sulla base di tre copie diverse: 
- codice laurenziano 90 e
- codice palatino 204 della Biblioteca Nazionale di Firenze; 
- codice italiano 554 della Biblioteca Nazionale di Parigi;
il primo posto è assegnato a Dante con la Vita nova e un'ampia scelta di rime precedute dalla biografia del poeta scritta da G. Boccaccio; seguono:
- G. Guinizzelli
-
Guittone d'Arezzo
-
G. Cavalcanti
-
Cino da Pistoia 
e alcuni poeti minori dal '200 ai contemporanei di Lorenzo, che chiude la rassegna con alcuni suoi componimenti (9 sonetti, 2 canzoni e 5 ballate); manca il Canzoniere di F. Petrarca, perché troppo diffusa la sua circolazione autonoma.
Dopo il "Certame coronario" del 1441 la raccolta segna un'altra tappa importante nella rivalutazione della poesia volgare contro la supremazia di quella latina: argomento che è stato oggetto di una dotta conversazione tra il Magnifico e l'Aragonese durante un incontro avvenuto a Pisa nel 1476.

Welser

1476, i fratelli Lucas, Bartholomäus, Ulrik e Jacob fondano una società commerciale impegnata nei traffici internazionali (già nel 1475 Lucas è stato ammesso alla corte del duca di Milano);
«segue 1490»

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