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Scisma d'Occidente
(o grande scisma)

(1378-1417)

Papa
Bonifacio IX

(1389-1404)

Antipapa avignonese Benedetto XIII
(1394-1417)
1403, accetta di dimettersi in caso di analoga dimissione o morte del papa romano;

 

ANNO 1403





1403
ducato d'Austria
Alberto IV d'Asburgo [il Paziente o Mirabilia Mundi]
Albero genealogico
(Wien 1377 - Klosterneuburg 1404)
figlio di Alberto III [dalla Treccia, l’Astrologo] e di Beatrix von Nürnberg;
1395-1404, duca d'Austria;



1403
-


1403
REGNO d'UNGHERIA
Sigismondo di Lussemburgo
Albero genealogico

(Norimberga 1368 - Znojmo, Moravia 1437)
figlio dell'imperatore Carlo IV e di Elisabetta di Pomerania;
1387-1437, re d'Ungheria;



1410-33, re di Germania e dei romani;
1419-37, re di Boemia;
1433-37, imperatore del Sacro Romano Impero;


1403
-

1403
Regno di Croazia e di Dalmazia
Tbrtko I
Albero genealogico

(? - ?)
figlio
1390-1409, re di Croazia e di Dalmazia;
assicuratasi la signoria su buona parte delle città dalmate, fa della Bosnia il centro di un dominio che si estende a una parte della Serbia.
[Tale dominio sarà esaltato nel XX secolo come una prefigurazione dello stato jugoslavo.]


BOSNIA
1403
-
CROAZIA [dal 1096 fino al sec. XIX fa parte della corona ungherese; dal 1102 al 1918 l'Ungheria segnerà in maniera decisiva la storia croata; nel XIII secolo si stacca la Slavonia che ottiene un bano e una dieta propri.]
1403
-


1403
REGNO di BOEMIA
Venceslao IV di Lussemburgo
Albero genealogico

(Norimberga 1361 - Praga 1419)
figlio dell'imperatore Carlo IV e di Anna di Schweidnitz-Jauer;
1376-1400, re di Germania;
1378-1419, re di Boemia;
[dal 1402 è prigioniero del fratello Sigismondo.]


1403
-

1403
ducato di Meclemburgo
Albero genealogico

(Kloster, Falun 1340 ca - Bad Doberan, Rostock 1412)
figlio di Alberto II di Meclemburgo e di Eufemia, sorella di Magnus VII;
1363-89, re di Svezia (Alberto);
1388-1412, duca di Meclemburgo (Alberto III);
dal 1395 non ha ancora rinunciato ai suoi diritti al trono di Svezia;

1403



1403
ducato di Baviera
Stefan III di Wittelsbach
Albero genealogico

(1337 ca - Niederschönenfeld bei Donauwörth 25.9.1413)
figlio di Stefano II duca della Bassa Baviera, e di Elisabetta di Sicilia;
1375-1413, duca di Baviera-Ingolstadt;






1403
IMPERO BIZANTINO
Manuele II Paleologo
Albero genealogico

(n. 1350 ca - m. 1425)
figlio di Giovanni V;
1373-1390, coimperatore;
1391-1425, imperatore;
1399-1402, è in Europa in cerca di aiuto;


1403
Maggio
trattato di Gallipoli con i turchi;
seguono anni di pace;

1403
IMPERO di TREBISONDA
[impero trapesuntino]
Manuele III

(? - ?)
figlio di ;
1390 - 1416/17, imperatore di Trebisonda - autokrátor dei romani;


Bailo veneziano
Andrea Foscolo
(1401-1403)
Bernardo Loredan
(1403-1407)
1403
gli attriti a proposito dell'esazione delle imposte sul commercio assumono il carattere di liti personali tra i commerciarii e il balio; quest'ultimo subisce oltraggi da parte dei funzionari del fisco trapesuntino.


1403
IMPERO OTTOMANO
Beyazid I [Yildirim - il lampo, il fulmine]
(1354 - 1403)
figlio di Murad I;
1389-1403, sultano;
1403
prigioniero, durante il viaggio verso Samarcanda (costretto a viaggiare su un cammello in una gabbia di ferro) Beyazid I muore ad Aksehir, nel centro dell'Anatolia.
Tutti i quattro figli riescono a fuggire ma l'Impero ottomano precipita nel caos e nelle lotte fratricide per la successione:
1. Solimano, regna ad Adrianopoli [Edirne], in Europa, dove ottiene il riconoscimento come legittimo sultano dall'imperatore bizantino Manuele II Paleologo, grazie al trattato di Gallipoli.
2. Musa Celebi, a cui è concesso di portare con sé il cadavere del padre e di dargli sepoltura a Bursa;
3. 'Isa,
4. Mehmet Çelebi, ultimo dei quattro figli (ha partecipato alla disastrosa sconfitta dell'esercito ottomano contro i Tartari nella battaglia di Ancyra del 1402) si crea un principato indipendente con capitale Amasya sul Mar Nero;
sostenuto dall'aristocrazia militare e dalle correnti islamiche più integraliste, riuscirà nei prossimi dieci anni a ricostituire l'unità dei domini ottomani.

Gran Visir
-
1403






1403
RUSSIA
Basilio I
Albero genealogico
(n. 1371 - m. 1425)
figlio di Demetrio Donskoj;
1389-1425, gran principe di Mosca;

 
-
1403






1403
REGNO di FRANCIA
Carlo VI [il Folle]
Albero genealogico
(Parigi 1368 - 1422)
figlio di Carlo V [il Saggio] e di Giovanna di Borbone;
1380-1422, re di Francia;


Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
-
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1403
-

1403
ducato d’Angiò
Luigi II d'Angiò
Albero genealogico

(Tolosa 1377 - Angers 1417)
figlio di Luigi I d'Angiò e di Marie de Châtillon-Blois;
1384-1417, conte del Maine e di Provenza;
1384-1417, duca d’Angiò;
re di Napoli, di Sicilia e di Gerusalemme; [titolare]
nel 1400, cacciato da Napoli da Ladislav I [il Vittorioso], è costretto a riparare in Francia;


1403
-
a

1403
ducato di Borgogna
Filippo II [l'Ardito]
Albero genealogico
(Pontoise, Parigi 1342-Hal, Brabante 1404)
quartogenito di Giovanni II il Buono e di Bona di Lussemburgo;
1364-1404, duca di Borgogna;

 
-
1403



1403
contea di Savoia
Amedeo VIII [il Pacifico]
Albero genealogico
(Chambéry 1383 - Ginevra 1451)
figlio di Amedeo VII e di Bona di Berry;
1391-1416, conte di Savoia;



1416-1434, duca di Savoia;

 
-
1403
-

 



1403
REGNO d'INGHILTERRA
Enrico IV
Albero genealogico

(Bolingbroke, Lincolnshire 1367 - Westminster 1413)
figlio di Giovanni di Gaunt e di Bianca di Lancaster;
1399-1413, re d'Inghilterra;

1403
1402-09, fronteggia gli attacchi portati al regno dagli scozzesi e dai Percies, signori di Northumberland uniti ai gallesi e a forze danesi;


a

1403
REGNI di DANIMARCA, di NORVEGIA
e di SVEZIA
Erik III
(n. 1382 - Rügenwalde 1459)
(Erik) figlio di Vratislav VII duca di Pomerania e di Ingeborge discendente dai re danesi;
1389-1439, re di Norvegia;
1396-1439, re di Danimarca (Erik VIII);
1396-1439, re di Svezia (Erik XIII);
[dovrà aspettare la morte della zia Margherita (1412) per diventare sovrano effettivo];



1403
-
NORVEGIA
1403
-
ISLANDA
1403
-
SVEZIA
1403
-



1403
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni I [il Grande]
Albero genealogico

(Lisbona 1357 - 1433)
figlio naturale di Pietro I;
1385-1433, re di Portogallo;



1403
-

a

1403
REGNO di ARAGONA
Martino [il Vecchio, l'Umano]
Albero genealogico

(Gerona 1356 - Barcellona 1410)
figlio cadetto di Pietro IV [il Cerimonioso];
1395-1410, re d'Aragona;



1409-10, re di Sicilia (Martino II);


1403
-
a

1403
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Enrico III [il Malaticcio]
Albero genealogico

(Burgos 1379 - Toledo 1406)
figlio di Giovanni I e di Eleonora d'Aragona;
1390-1406, re di Castiglia e di Léon;


1403
-
a




1403
PIEMONTE
Lodovico di Savoia-Acaia
Albero genealogico
(1364 - 1418)
figlio di Giacomo e di Margherita di Beaujeu;
principe di Acaia (titolare)
1402-1418, signore di Piemonte;
a Torino costruisce la piazza di Castello e una fortezza con quattro torri che chiama di Nostra Signora, in quanto edificata in occasione dell'arrivo in città della sua sposa [il tutto poi Palazzo Madama];
1403
sposa Bona di Savoia († 1432);


 

1403
-


1403
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
[I dedizione a Carlo VI re di Francia]
(1396 27 nov - 21 mar 1413)
Governatore
Jean Le Meingre
(1401 31 ott - 3 set 1409)

1403
-


1403
ducato di Milano
Giovanni Maria I Visconti
Albero genealogico
(1388 - San Gottardo 16.5.1412)
figlio di Gian Galeazzo I e di Caterina Visconti;
1402-12, duca di Milano;
sempre sotto la reggenza della madre, alle lotte civili nel ducato si aggiunge anche la pressione esterna della lega antiviscontea guidata da papa Bonifacio IX, dai fiorentini e da Niccolò III d'Este a cui egli è incapace di opporre una propria linea politica;


 
1403
-


1403
contea di Pavia
Filippo Maria Visconti
Albero genealogico
(Milano 23.9.1392 – ivi 13.8.1447)
secondogenito di Gian Galeazzo I e di Caterina Visconti;
1402-47, conte di Pavia;
sotto la tutela della potente famiglia dei Beccaria e di Facino Cane;


1412-47, duca di Milano;


 
1403
-

 

1403
signorie di Verona e Vicenza

 

 

– nel 1387 la signoria di Verona è passata a Giangaleazzo Visconti [cso il castello di Soave (VR) dove viene insediato il rappresentante visconteo Balzarino da Pusterla] che vi rimarrà sino al maggio del 1404 quando Francesco Novello da Carrara occuperà Verona –




 

1403
-



1403
signoria di Padova
 


– nel 1388 la signoria di Padova è passata a Giangaleazzo Visconti che vi rimarrà sino al maggio del 1404 quando Francesco Novello II da Carrara occuperà Verona –


 
1403
-




1403
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Michele Sten[o]
(Venezia 1331 – Venezia 26 dic 1413)
figlio di ?
1400-13, doge di Venezia; [63°]
- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1403
Venezia decide di non tollerare l'ingiuria subita da Francesco Novello II da Carrara e delibera di formare una lega contro il padovano.
Coinvolge quindi i fiorentini, per mezzo di Giovanni Giorgio e i Gonzaga di Mantova tramite Gabriele Emo, quindi assume per capo dell'esercito Carlo Malatesta signore di Rimini; sono eletti come provveditori in campo Carlo Zen e Pietro Emo ed accresciute le milizie fino a 30.000 fanti oltre a un buon numero di cavalieri. Molti capitani d'Italia sono sollecitati a prendere servizio. Alle forze terrestri, da sole sufficienti a battere il nemico, si aggiungono anche dei legni armati chiamando Giovanni Capello capitano del Golfo con 5 galee.
I primi scontri non sono tuttavia fortunati perché Marco Grimani, destinato con barche armate ad impedire il passaggio dei fiumi, viene vinto, fatto prigioniero e spedito dal carrarese a Piove di Sacco.
Carlo Malatesta, pentito o distratto da particolari interessi, si licenzia dall'esercito ed il suo posto viene dato al romano Paolo Savelli che dà subito una giusta impostazione alla guerra. Divise le milizie in due corpi, attacca contemporaneamente il territorio di Verona e quello di Padova per cui i carraresi, impotenti a resistere sui due fronti, devono accettare la sconfitta.


1403
REGNO di NAPOLI
Ladislao I [il Magnanimo, il Vittorioso]
Albero genealogico

(Napoli 1377 - 1414)
figlio di Carlo III d'Angiò-Durazzo, re di Napoli e d'Ungheria;
1386-1414, re di Napoli;
nel 1400 ha riconquistato Napoli togliendola a Luigi I d'Angiò;
1403
approfittando della deposizione dell'imperatore Venceslao IV, fratello di Sigismondo, si fa incoronare a Zara anche re d'Ungheria ma la notizia delle rivolte fomentate a Napoli dai Ruffo e dai Sanseverino lo consigliano a rinunziare al troppo ambizioso progetto;


1403
-
a

1403
REGNO di SICILIA
Martino [il Giovane]
Albero genealogico

(n. 1376 - Sanluri 1409)
figlio di Martino [il Vecchio], duca di Montblanc e dal 1395 re di Aragona (Martino I);
1390, sposa Maria d'Aragona, regina di Sicilia, figlia di Federico III [il Semplice] re di Trinacria;
1392, la Sicilia viene retta collegialmente da lui, dalla regina Maria sua moglie e il padre Martino [il Vecchio] duca di Montblanc;
1396, dopo la partenza del padre per la Spagna, la Sicilia viene retta da lui e dalla regina Maria sua moglie;
1398-1409, re di Sicilia (Martino I);
dal 1398, regna con la moglie Maria;
dal 1402 sposato in seconde nozze con Bianca di Navarra, figlia di Carlo III [il Nobile];


1403
-
a






Bessarione, Giovanni (Trebisonda 1403- Ravenna 1472), umanista greco,
monaco basiliano e cardinale, continuatore della tradizione classica;
1449, è creato cardinale da Eugenio IV;
propone un superamento dell'antitesi quattrocentesca platonismo-aristotelismo;
1468, lascia alla Repubblica di Venezia una cospicua raccolta di codici greci e latini, che formano il primo nucleo della Biblioteca Marciana;
In calumniatorem Platonis (1469, contro il calunniatore di Platone; (Trapezunzio) ).

Castriota, Giorgio [Scanderbeg] (n. 1403/5-Alessio 1468) condottiero albanese, eroe nazionale in Albania: nella bandiera l'aquila nera in campo rosso viene detta l' "aquila di Scanderbeg"; 
[Figlio di Giovanni Castriota]
fu portato come ostaggio alla corte ottomana di Adrianopoli, quando il padre fu costretto ad accettare la dominazione turca; si convertì all'islamismo assumendo il nome di Iskander (Alessandro) e condusse valorosamente (con il titolo di beg) le forze del sultano contro serbi, ungheresi, veneziani;
1443, dopo la vittoria cristiana di Niš ad opera di G. Hunyadi diserta dalle armate turche, ripara nella sua antica patria e qui, riabbracciata la religione cristiana, proclama la guerra di liberazione contro i turchi; novembre, suo centro diviene la fortezza di Croia (Kruja) dove si riuniscono i vari capitribù albanesi; si lega con serbi, montenegrini, ungheresi;
1448, 4 ottobre, conclude con Venezia una trattato ad Alessio (Albania Superiore); ormai in tutta Europa egli è riconosciuto come "capitano d'Albania" e salutato come il campione della resistenza antiturca;
1449-51, invano gli stessi Murad II e Mehmet II guidano personalmente incursioni in Albania cercando di piegarlo; primo cristiano ad ottenere durevoli successi contro i turchi, riceve manifestazioni di stima, oltre a somme di denaro, da parte dei due sovrani cattolici che più di ogni altro ostentano sollecitudine per una crociata, il duca di Borgogna e il re di Napoli;
1454, gennaio, viene nominato "capitano generale del re d'Aragona" e tale nomina insospettisce subito Venezia che ha interesse che il basso Adriatico non venga egemonizzato da Ferdinando I d'Aragona; in risposta i veneziani non esitano a sollecitare contro di lui l'ostilità degli altri capi albanesi;
1456-57, l'offensiva turca contro di lui, ben vista da Venezia, fallisce; si rivolge a papa Callisto III per ricevere aiuti, ma ottiene soltanto cariche onorifiche e niente di veramente concreto;
1459, sbarcato in Italia contribuisce validamente alla vittoria di Ferdinando I contro Giovanni d'Angiò pretendente al trono napoletano;
1461, dopo una tregua con Mehmet II, riprende la lotta anche fidando nelle rassicurazioni di papa Pio II che spera di organizzare una grande crociata, che poi non si fa;
1466, inutile il suo viaggio in Italia per implorare aiuti;
1467, estate, il sultano si muove ancora contro di lui per conquistare Croia ma anche stavolta niente da fare;
1468, 17 gennaio, braccato ma imbattuto, egli muore di una rapida febbre.

Rais, Gilles de Montmorency-Laval, de o Gilles de Rais o Gilles de Rays (Champtocé, Angiò 1403/4-Nantes 1440) maresciallo di Francia, fu uno dei più ricchi, ammirati e famosi gentiluomini di Francia nell'ultima fase della guerra dei cent'anni; era padrone di vaste signorie e di castelli situati lungo il basso corso della Loira, in posizione strategica ai confini tra i ducati di Bretagna e d'Angiò e la contea di Poitiers; imparentato con Georges de la Trémoille, consigliere del re Carlo VII, fu uno dei protagonisti della fase della guerra che vide le gesta di Giovanna d'Arco, e ad essa fu vicino nell'assedio di Orléans;
1433, dopo la morte di Giovanna d'Arco e la caduta in disgrazia di Georges de la Trémoille, le sue fortune entrano in crisi giacché il re intende disfarsi dei collaboratori più "scomodi" di Giovanna d'Arco e, nello stesso tempo, il duca di Bretagna Giovanni VI mira a liberarsi dei suoi vassalli più potenti;
1440, il duca di Bretagna lo arresta (è stato appurato il rapimento da parte sua di bambini nelle campagne; ben 140 scheletri vengono  ritrovati nei suoi castelli e domini); processato dal tribunale ecclesiastico, presieduto dal vescovo di Nantes, e poi da una corte civile, è convinto di eresia e condannato a morte per assassinio; prima di venire giustiziato egli confessa e fa pubblico atto di pentimento, il che viene esaltato come straordinario esempio di virtù cristiana in limine mortis; ma poiché è stato minacciato di tortura, la sua confessione rimane sospetta; la sua figura entra presto nella tradizione popolare ed è alla base della leggenda di Barbablù, cui Ch. Perrault ha dato forma letteraria;
tra gli storici c'è chi ha cercato di dimostrare come la sua fine sia da collegare alle inimicizie e agli interessi delle corti bretone e francese più che alle infamie da lui commesse.

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