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Papa
Pio IV

(1559-65)

1560
Gennaio
31
, contemporaneamente al nipote del papa, il 22enne C. Borromeo, anche il 17enne Giovanni de' Medici ottiene il cappello cardinalizio;
Marzo
annuncia la sua intenzione di mitigare le prescrizioni dell'Indice e ben presto un'apposita commissione si mette al lavoro;
Giugno
4
, la duchessa Giovanna d'Aragona, vedova di Ascanio Colonna, festeggia il suo ingresso trionfale a Roma;
Novembre
il papa stabilisce di riconvocare a Trento il concilio.

Concilio Ecumenico
di Trento
1545-63

1560, novembre, Pio IV stabilisce di riconvocare a Trento il concilio che è ancora sospeso dal 1552; si apre subito un aspro dibattito per decidere se si tratta di un concilio nuovo o di una continuazione di quello del 1545-52; 
- la frattura della chiesa è ormai un fatto compiuto, 
- il luteranesimo è saldamente impiantato in Germania e nei paesi nordici e 
- il calvinismo è in piena espansione; 
la chiesa romana attraversa una congiuntura drammatica.

Gesuiti

«segue da 1559»
generale: D. Laínez (1558-65);
1560, Venezia, breve missione di Cipro (fino al 1561);
gennaio, il p.gen. chiede alla duchessa Eleonora Álvarez de Toledo y Zúñiga di intercedere per l'Ordine presso il nuovo papa Paolo IV; ella è pronta a rendere possibile, se occorre, la riunione a Firenze della Congregazione generale dei gesuiti che l'ostilità del papa verso la Spagna non permette di tenere a Roma;
18 novembre, Francia, Poissy, i gesuiti devono dichiarare che, con i loro privilegi, non intendono recare pregiudizio alle leggi francesi, ai concordati e alle libertà della Chiesa gallicana. Dichiarano inoltre all'Università di Parigi di sottomettersi alle sue leggi e al suo rettore.
Francesco II invia una lettera dove rende esplicita la condizione (ripetuta in seguito dalla reggente Caterina de' Medici) che i privilegi dei gesuiti non contrastino con le leggi del regno;
[vedi Domicilia]
«segue 1561»

Opera delle "Cittelle"

«segue da 1558»
1560, Venezia, il padre gesuita Benedetto Palmio redige gli statuti, senza che possa avere tra le mani quelli delle "Vergini Miserabili" di Roma, e vengono approvati dal patriarca Trevisan;
vengono accettate ragazze di dodici anni "sane, belle e in pericolo" e restano nell'istituto fino ai diciotto anni compiuti quando, secondo la norma prevalente, possono scegliere o la vita monacale o il matrimonio;
il marito, di cui gli statuti indicano le qualità che deve possedere, è cercato da quatro "protettrici", le quali organizzano anche l'entrata in monastero per le ragazze che scelgono i voti;
la Casa offre a tutte una dote di 100 ducati, metà dei quali in abiti; a tutte le antiche "cittelle" vengono assicurati ulteriori sussidi, se necessari, e una visita da parte delle responsabili ogni quattro mesi; i principi spirituali richiesti da Benedetto Palmio ai membri delle due "congregazioni" riflettono un 'esigente vita cristiana pervasa da pura carità soprannaturale.
«segue 1577»

ANNO 1560



 
1560
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1560
Della complessa situazione venutasi a creare, cercano di approfittarne i duchi di Savoia (Berna ha loro strappato nel 1536 il Vaud), che, accostandosi ora ai cantoni cattolici, riescono a recuperare parte dei territori precedentemente perduti; ma vani riescono i loro reiterati tentativi per impadronirsi di Ginevra.

 



 
1560
Sacro Romano Impero
Ferdinando I
Albero genealogico
(Alcalá de Henares 1503 - Vienna 1564)
figlio di Filippo d'Absburgo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza], fratello minore di Carlo V, fu educato in Spagna;
1521-64, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1526-64, re di Boemia e d'Ungheria;
1530-64, re dei romani;
1556-64, imperatore del Sacro Romano Impero;
quinta guerra con la Francia (1552-59);




1560
-

Settembre
14
, muore Anton Fugger e viene sepolto nel suo feudo di Babenhausen e non entro le mura di Augusta come il padre, lo zio e i fratelli.
Dopo la sua morte si viene certo ad accomodamenti più sicuri con la corona spagnola per il saldo dei debiti.
I suoi nipoti tentano di consolidare la ditta con un versamento suppletivo di 3 milioni di fiorini.
Non si riesce tuttavia a ristabilire durevolmente l'antica floridezza della Compagnia Fugger.




1560
principato di Transilvania
Giovanni Stefano Sigismondo

(† ?)
figlio di Giovanni Szápolyai († 1540), voivoda di Transilvania e re d'Ungheria, e di Isabella Jagellona († 1559);
1559-?, sovrano di Transilvania;



1564-?, re d’Ungheria;




1560
-


1560
ducato di Sassonia
Augusto I
Albero genealogico

(Freiberg, Chemnitz 1526 - Dresda 1586)
figlio secondogenito di Enrico [il Pio] e di Caterina di Meclemburgo;
1548, sposa Anna, figlia di Cristiano III di Danimarca;
1553-86, principe elettore di Sassonia;



1560
ducato di Prussia
Alberto di Brandeburgo
Albero genealogico

(Ansbach, Baviera 1490 - Tapiau, Königsberg 1568)
figlio di Federico margravio di Brandeburgo-Ansbach;
1525-68, duca di Prussia; (il primo)


1560
ducato di Württemberg
Cristoforo (o Cristiano) di Württemberg
Albero genealogico

(† 1568)
figlio di Ulrico e di Sabina di Baviera;
1550-68, duca di Württemberg;


1560
ducato di Baviera
Albrecht V [il Magnanimo]
Albero genealogico

(Munich 1528 - Munich 1579)
figlio di Guglielmo IV [il Costante] e di Marie Jakobäa di Baden-Sponheim ;
1546, sposa l'arcid.ssa Anna d’Austria;
1550-79, duca di Baviera;

1560
Palatinato
Federico III [il Pio]
Albero genealogico

(Simmern 1515 - Heidelberg 1576)
figlio di Giovanni II di Simmern;
1557-76, conte di Simmern;
1559-76, elettore del Palatinato;





1560
Mainz [Magonza]








1560
REGNO di POLONIA
Sigismondo II Augusto
Albero genealogico

(† 1572) (s.f.)
figlio di Sigismondo I Jagellone e di Bona Sforza († 1557);
sposa in prime nozze Elisabetta d’Absburgo († 1545);
sposa in seconde nozze Barbara Radziwillówna (1520-1551)
[forse avvelenata da Bona Sforza]
sposa in terze nozze Caterina d’Absburgo († 1572)
[sorella di Elisabetta]
1548-72, re di Polonia e granduca di Lituania;
sposa in seconde nozze Bona Sforza († 1557), figlia di Gian Galeazzo duca di Milano;

 

1560
-





1560
IMPERO OTTOMANO
Solimano [il Magnifico]
Albero genealogico

(1494 - 1566)
figlio di Selim I;
1520-66, sultano;
1534-35, prima campagna militare contro i Safawidi di Persia;
1548-49, seconda campagna militare contro i Safawidi di Persia;
nel 1550 ha annesso Buda;
nel 1553, spinto da Rosselana, fa strangolare il figlio primogenito Mustafà (avuto da un'altra concubina);
1555, terza campagna militare contro i Safawidi di Persia;




Gran Visir
-
1560
dal 1533 Khayr al-Din [Barbarossa] è diventato ammiraglio in capo (kapudan pasa - grande ammiraglio) della marina ottomana che si batte contro la marina imperiale spagnola.







 






1560
REGNO di FRANCIA
Francesco II
Albero genealogico
(Fontainebleau 1544 - Orléans 1560)
primogenito di Enrico II e di Caterina de' Medici;
1558, aprile, sposa la regina di Scozia Maria [Stuarda], nipote dei duchi di Guisa;
1559-60, re di Francia;
lo strapotere a corte, suo e della consorte, viene coronato dall'allontanamento del connestabile Anne di Montmorency;
1560
Marzo
la congiura di Amboise [calvinista] tenta di scuotere la sua passiva sottomissione alla politica dei cattolicissmi Guisa; ma il fallimento della cospirazione lo lega maggiormente al piano dei Guisa, volto a reprimere l'intero movimento ugonotto;
muore precocemente.

Carlo IX
Albero genealogico
(Saint-Germain en Laye 1550 - Vincennes 1574)
quartogenito di Enrico II e di Caterina de' Medici;
1560-74, re di Francia;
succeduto in minore età, è reggente la regina madre;

Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
Charles de Guise
cardinale di Lorraine
(1559 - 1560)
Cancelliere-Guardasigilli
-
M. de l'Hospital
consigliere al Parlamento di Parigi
(1560 30 giu - feb 1568)
Segretari di stato agli Affari Esteri
Claude de l’Aubespine
signore d’Hauterive
(1547 1° apr - 8 lug 1567)

Jacques Bourdin
signore di Villeines
(1558 - 1567)

Forimond II Robertet
signore di Fresnes
(1558 - 1567)
 

1560
-
Appena eletto cancelliere di Francia, M. de l'Hospital riesce ad impedire con il cosiddetto editto di Romorantin che l'inquisizione di tipo spagnolo si trapianti in Francia, assegnando invece la cognizione in tutti i reati di eresia ai tribunali ecclesiastici odinari, cioè ai vescovi francesi, giudici più conosciuti, più miti, propensi in parte ad idee di tolleranza.
Allo stesso tempo, un altro editto concede una generale amnistia a tutti coloro che sono stati condannnati per causa di religione.
Il cancelliere non si arresta a questo ma usa di tutta la sua autorità perché siano convocati gli Stati generali.

Dicembre
Orléans, si riuniscono gli Stati generali;

 


1560
REGNO di NAVARRA
Giovanna III d'Albret
Albero genealogico

(Pau 1528 - Parigi 1572)
figlia di Enrico II d'Albret e di Margherita di Valois, sorella di Francesco I;
1541, sposa Guglielmo di Cleve (le nozze vengono poi annullate);
1548, sposa Antonio di Borbone;
1553, nasce il suo figlio Enrico (futuro Enrico IV);
1555-72, regina di Navarra;
nel 1556 si è convertita al calvinismo imponendolo nel suo regno e al figlio;

1560
-

 
1560
ducato di Lorena e di Bar
Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di François I e di Christine di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;
sotto la tutela della madre e dello zio;
1548-50, il breve scontro con l'Inghilterra si conclude con l'acquisto di Boulogne da parte della Francia;
nel 1557 è entrato nella maggiore età;

1560
-

 
1560
Olanda, Zelanda e Utrecht
Guglielmo I [il Taciturno]
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1533 - Delft 1584)
figlio di Guglielmo VIII di Nassau-Dillenburg;
1559-84, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
nominato statolder (governatore) da Filippo II;




1560
non condivide la politica accentratrice e controriformista del sovrano spagnolo, volta a ridurre l'autonomia delle province e a reprimere l'eresia calvinista, per cui gli si oppone fermamente insieme al conte di Egmont e al conte di Horn ponendosi pure a capo della resistenza aristocratica;

 



segue



1560
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Elisabetta I
Albero genealogico
(Greenwich 1533 - Richmond, Surrey 1603)
figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena;
la sua educazione è affidata a buoni precettori (tra cui l'umanista R. Ascham);
1536, viene dichiarata illegittima;
1544, un atto del parlamento la proclama terza nell'ordine della successione al trono, dopo il principe Edoardo e dopo Maria;
1554, sospettata di connivenza con gli oppositori della politica religiosa di Maria la Cattolica, viene imprigionata per due mesi nella Torre di Londra e poi relegata a Woodstock sotto stretta sorveglianza;
1558-1603, regina d'Inghilterra;
dal 1559 è in vigore l' Uniformity Act;
1560



1560
Luglio
6
, la regina, dopo aver fomentato e sostenuto abilmente la rivolta protestante in Scozia, col "trattato di Edimburgo" ottiene che il regno scozzese sia posto sotto la tutela di un consiglio di nobili e che i propri diritti siano formalmente riconosciuti dalla Francia;
in campo religioso, tra il "cattolicesimo senza papa" di Enrico VIII e le correnti calviniste affermatesi sotto Edoardo VI, adotta una soluzione di compromesso che deve dimostrarsi la più rispondente alle particolari circostanze d'Inghilterra; mantiene cioè l'episcopato e ribadisce l'indipendenza della chiesa anglicana da Roma e la supremazia religiosa della corona; uniforma il culto e il rituale con i Trentanove articoli del 1563 e impone l'uso del Prayer Book di Th. Cranmer;
intanto il suo favorito R. Dudley (futuro conte di Leicester) rimane vedovo della moglie, vittima di una disgrazia o, come si mormora, di un assassinio;


IRLANDA
-
-
-
-

1560
-

a

1560
REGNO di SCOZIA
Maria [Stuarda]
Albero genealogico

(Linlithgow, Edimburgo 1542 - Fotheringhay, Northamptonshire 1587)
figlia di Giacomo V e di Maria di Guisa;
1542-67, regina di Scozia;
sotto la reggenza della madre;
dal 1548 vive in Francia dove viene educata;
nel 1558 ha sposato il delfino Francesco (ora Francesco II);
1560
Dicembre
muore precocemente il marito Francesco II;



1560
-


a


1560
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico II
Albero genealogico
(Haderslev 1534 - Antvorskov 1588)
figlio di Cristiano III e di Dorotea di Sassonia-Lauenburg;
1559-88, re di Danimarca e di Norvegia;



1560
-
NORVEGIA
1560
-
ISLANDA
1560
-

1560
REGNO di SVEZIA
Gustavo I Vasa
Albero genealogico
(Lindholm 1496 ca - Stoccolma 1560)
figlio di Erik Vasa;
1523-60, re di Svezia; (convertito al luteranesimo)
1560
alla sua morte la Svezia è ormai quasi totalmente un paese protestante con una chiesa episcopale nella struttura e luterana nella dottrina.





Erik XIV
Albero genealogico
(Stoccolma 1533 - Örbyhus, Uppsala 1577)
figlio di Gustavo I e di Caterina di Sassonia-Lauenburg;
1560-68, re di Svezia;





1560
-

tenta di evolvere in senso calvinistico la riforma luterana;

1560
ducato di Finlandia
Giovanni III Vasa
Albero genealogico
(Stegeborg 1537 - Stoccolma 1592)
figlio di Gustavo I e di Margherita Lauenhaupt;
1556-92, duca di Finlandia;



1568-92, re di Svezia;





1560
-






1560
REGNO di PORTOGALLO
Sebastiano
Albero genealogico

(Lisbona 1554 - Alcázarquivir, odierna Ksar el-Kebir, Marocco 1578)
figlio postumo dell'erede al trono Giovanni di Braganza;
1557-78, re di Portogallo;
sotto la reggenza prima della nonna Caterina d'Austria, poi del prozio cardinale Enrico;




1560
-
a

1560
REGNO di SPAGNA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico
(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
dal 1543 è reggente della Castiglia e dell'Aragona, dal 1545 è vedovo e dal 1548 si trova presso il padre a Bruxelles;
nel 1550 ha fatto ritorno in Spagna;
nel 1551 ha ricevuto il giuramento del regno di Navarra;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;
nel 1559 è morta la seconda moglie Maria Tudor;






1580-98, re di Portogallo;

 
1560
1559-60, agisce contro il protestantesimo in Spagna e contro ogni supposto eretico assicurato dall'ortodossia tridentina, ponendo fine nello stesso tempo alla diffusione dell'erasmismo nella cultura spagnola.

A partire da quest'anno, esistono nei rapporti diplomatici notizie sui progetti di matrimonio che Filippo II fa circa sua sorella 24enne Giovanna di Spagna: si parla di Carlo IX re di Francia, del figlio del duca di Firenze (ha il favore del papa), degli arciduchi Ferdinando e Carlo suoi cugini, del giovane nipote Rodolfo di cui ella si è maternamente curata a Madrid e pure del nipote don Carlos (auspicato da lei stessa), il figlio patologicamente anormale di Filippo II.
Di questi progetti, trasmessi a Vienna per mezzo di Adamo di Dietrichstein, ambasciatore imperiale a Madrid, nessuno sarà realizzato e la p.ssa continuerà fino alla sua morte (7 set 1573) a vivere per metà vita religiosa e per metà vita di corte.







1560
ducato di SAVOIA
Emanuele Filiberto [Testa di Ferro]
(Chambéry 1528 - Torino 1580)
figlio di Carlo III [il Buono] e di Beatrice di Portogallo;
1536-80, principe di Piemonte;
1538-80, conte d'Asti;
1553-80, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1553-80, duca di Savoia;
1553-80, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
nel 1553 è stato nominato luogotenente generale e comandante supremo dell'esercito spagnolo in Fiandra;
1556, governatore dei Paesi Bassi;
nel 1560 la pace di Cateau-Cambrésis gli ha restituito i suoi stati (ad eccezione di alcune fortezze, rimaste ancora in mano francese e spagnola, e del territorio ginevrino a cui è riconosciuta l'indipendenza); la pacificazione è stata sancita dal suo matrimonio con Margherita d'Angoulême, duchessa di Berry, figlia di Francesco I, re di Francia. 

 

1560
trasferisce la capitale da Chambéry a Torino;



1560
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Girolamo Vivaldi
Albero genealogico

(? - † 4 gen 1561)
figlio di
1559 4 gen - 4 gen 1561, doge di Genova;


1560
-


1560
ducato di Milano

dal 1535 il ducato,
come previsto dal congresso di Bologna,
è stato devoluto all'impero [in pratica agli Absburgo].



Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;



1580-98, re di Portogallo;



– vedi Spagna –

 

1560
-



1560
ducato di Mantova
Guglielmo I
Albero genealogico
(1538 - 1587)
figlio di Federico II e di Margherita Paleologo, e fratello di Francesco III;
1550-87, duca di Mantova e marchese del Monferrato;



1574-87, 1° duca del Monferrato;



1560
-
a

 
1560
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Girolamo Priuli
Albero genealogico

(Venezia 1486 - Venezia 4 nov 1567)
figlio di Alvise e di Chiara Lion; fratello del doge Lorenzo, suo predecessore;
1559-67, doge di Venezia; [83°]


- nunzio pontificio:
. Sede vacante
. Pier Francesco Ferrero (1560 - mag 1561)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1560
contro l'ultimo inquisitore francescano, fra Felice Peretti (futuro Sisto V), che alterna il lavoro inquisitoriale con la predicazione, il cui zelo per l'estirpazione dell'eresia non è molto gradito ad alcuni patrizi e la cui presenza in convento piace ancor meno, si scontra il padre guardiano dei Frari, Andrea de' Micheli da Bergamo, il quale si mette a capo dell'opposizione per togliergli l'ufficio inquisitoriale e mandarlo via da Venezia.
L'incarico di inquisitore passa ora ai domenicani.
[Dei 12 inquisitori, in carica in media cinque anni, che si avvicenderanno a Venezia, tra il 1560 e il 1622:
- 6 sono originari del Dominio;
[tre di loro passeranno poi direttamente dal tribunale del Sant'Uffizio a vescovati minori del Dominio.
- 6 sono di altre zone d'Italia.]
I funzionari dell'Inquisizione, l'auditore del nunzio e i commissari, hanno un ruolo centrale. Sono infatti i depositari delle procedure del tribunale e costituiscono un elemento di continuità nel rapido avvicendarsi dei giudici ecclesiastici e secolari.
[Durante l'estate sede del tribunale dell'Inquisizione è la cappella di San Teodoro, attigua a San Marco; d'inverno un non meglio identificato presbiterato, probabilmente in una casa francescana fino al 1560 e più tardi in un canonicato domenicano.]

Febbraio
agli inizi del mese la Repubblica si sfoga sull'ex inquisitore fra Felice Peretti da Montalto, ormai partito per Roma, informando il pontefice di non volerlo più come inquisitore perché:
- ha pubblicato l'Indice prematuramente (anche de col permesso del Consiglio dei Dieci),
- è uomo ambizioso,
- ha commesso irregolarità, istruendo le udienze preliminari per l'esame degli indizi, i cosiddetti processi informativi, senza la presenza di un assistente laico,
- è venuto in odio ad alcuni frati del suo convento, dei quali seguiva gli studi, per la sua severità e in quanto forestiero.
22, contro queste mene, Pio IV lo riconferma;
Alla fine si giunge a un compromesso: fra Felice Peretti da Montalto non tornerà più a Venezia a patto che l'ufficio di inquisitore nella città passi ai domenicani, conforme un'istanza avanzata da Roma già nel 1550.

Giugno
quando Pio IV accetta di cambiarlo, toglie ai francescani l'ufficio di inquisitore e lo affida ai domenicani; tenendo conto poi della sensibilità della Signoria, decide di nominare il maestro Tommaso da Vicenza, un suddito di Venezia, ma destituisce l'intrigante guardiano e lo manda sotto processo a Roma, non riuscendo questi a ottenere il processo a Venezia, neppure con l'aiuto della Signoria la quale è tutt'altro che favorevole a lasciare processare i suoi sudditi, compresi i membri del clero e degli Ordini religiosi, fuori del proprio Dominio.
Venezia, durante la carestia il gesuita provinciale Benedetto Palmio non si limita a sollecitare elemosine dal pulpito con insistenza e fervore, ma propone al doge di fare delle 72 parrocchie altrettanti centri di assistenza; il doge mobilita i pievani con patrizi e cittadini delle parrocchie demandando a questi l'assistenza ai poveri della propria parrocchia. L'editto ducale e le prediche insistenti del gesuita stimolano le offerte dei cittadini per una soma totale di 7000 ducati. La grandezza e l'organizzazione dell'assistenza suscita ammirazione verso i gesuiti e la sua imitazione in altre città del Dominio.
Come iniziativa del generale dei gesuiti D. Laínez (dietro le pressanti richieste del patrizio veneto Filippo Mocenigo, divenuto arcivescovo di Nicosia, e poi dei due Contarini, Pietro e Francesco, che occupano la sede vescovile di Paphos), nasce la breve missione di Cipro (fino al 1961); ne sono naturalmente coinvolti i gesuiti veneziani. Il rettore di Venezia Cesare Elmi appoggia l'iniziativa; in seguito viene inviato padre Emanuele Gomes che fallisce, per la sua imprudenza, nell'impresa (ospita segretamente per venti giorni in casa sua un corsaro spagnolo, rimesso in libertà vigilata, dopo un periodo di detenzione).

Dopo quasi un anno il Sant'Uffizio veneziano si rimette all'opera, anche se il patriziato rimane sospettoso e dostile.

Settembre

Il Consiglio dei Dieci definisce il tribunale «non giusto né intelligente»;

[Tra i veneziani fuggiti a Ginevra, ca una trentina, ci sono quattro patrizi:
. Andrea Da Ponte (1560),
. Nicolò Paruta (1560),
. Giulio Barbaro (1559),
. Beniamino Priuli (1638)]

Ora che l'Inquisizione di Venezia ha disperso le sette ereticali Andrea Arrivabene non viene identificato tra i membri.


1560
ducato di Ferrara, Modena e Reggio
Alfonso II d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1533 - 1597)
figlio di Ercole II e di Renata di Francia;
1552-54, in contrasto col padre, fugge e combatte nelle Fiandre;
1557-58, combatte contro gli spagnoli in Italia;
1559-97, duca di Ferrara, Modena e Reggio;
1560
allontana da corte la madre, per le sue tendenze protestanti, che fa ritorno in Francia ritirandosi nel proprio feudo di Montargis;


 
1560
-



1560
ducato di Firenze
Cosimo I de' Medici
Albero genealogico

(Firenze 1519 - Villa di Castello, Firenze 1574)
figlio di Giovanni [dalle Bande Nere] (ramo dei "popolani") e di Maria Salviati;
1537-69, duca di Firenze;
nel 1539 ha sposato Eleonora Álvarez de Toledo y Zúñiga († 1562);



1569-74, granduca di Toscana;

1560
-


1560
ducato di Urbino
Guidobaldo II
Albero genealogico
(Pesaro 1514 - 1574)
figlio di Francesco Maria I Della Rovere e di Eleonora Gonzaga;
1538-74, duca di Urbino;
1538-39, duca di Camerino;
nel 1548 ha sposato Vittoria Farnese;
dal 1553 è capitano generale della chiesa;
dal 1555 è prefetto di Roma;
dal 1558 è passato al servizio di Filippo II di Spagna;





 
1560
-



1560
REGNO di NAPOLI e di SICILIA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;



1580-98, re di Portogallo;



– vedi sopra –


NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1560
-


SICILIA
Viceré
-
1560
-




Albertinus, Ägidius (Deventer, Paesi Bassi 1560 ca-Monaco di Baviera 1620) letterato tedesco, attivo alla corte di Massimiliano I di Baviera;
Guzmán de Alfarache di M. Alemán (rielaborazione, con cui introduce in Germania il romanzo picaresco, reso più tardi popolare da Grimmelshausen).

Anguissola, Alessandro (Piacenza 1560 ca- m. 1631 ca) scrittore politico italiano;
1596-1600, ambasciatore del duca Ranuccio Farnese a Milano e poi consigliere di Carlo Emanuele I di Savoia;
1614, governatore di Mondovì; passato poi al servizio di Venezia, si distingue nell'assedio del forte di Fara, presso Gradisca;
Del buon governo del principe (opera parzialmente inedita che risente l'influenza di Botero).

Barents, Willem (1560-Novaja Zemlja 1597) esploratore olandese noto per la ricerca del passaggio a nord-est, dei cui viaggi ci ha lasciato una relazione il suo compagno Gerrit de Veer.

Chapman, George (Hitchin, Hertford, 1560-Londra 1634) poeta e drammaturgo inglese;
Prima traduzione completa di Omero in lingua inglese (1611, Iliade, 1616, Odissea) 
Ero e Leandro di Marlowe (1598, completato)
Eastward Ho! (A oriente!, scritta con Ben Jonson e J. Marson)
Bussy d'Ambois (1607)
The Conspiracy and Tragedy of Charles, duke of Byron (1608, La congiura e tragedia di Carlo, duca di Byron) vedi Keats.
The Revenge of Bussy d'Ambois (1613, La vendetta di Bussy d'Ambois)
All Fools (1605, Tutti pazzi)
Monsieur d'Olive (1606,Il signor d'Olive).

Della Valle, Federico (Asti 1560 ca-Milano 1628) tragediografo italiano
Abbozzo di poemetto su Amedeo V di Savoia
Sonetti
Ragionamento fatto ne la raunanza degli stati de la Francia per l'elezione di un re (1593, sostiene le pretese dei Savoia alla corona di Francia))
Adelonda di Frigia (postuma, 1629)
Judit (1627)
Ester (1627)
La reina di Scozia (1628, sulle vicende di Maria Stuarda).

Hermandszoon, Jacob o Jakob Harmensz o Jacob Arminio o Jacobus Arminius (Oudewater, 1560 circa – Leida, 1609) pastore protestante e teologo olandese, da cui "Arminianesimo".
Arminiani opposti al gomarismo di F. Gomar.

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«segue da 1559»
1560
Francia

Il centro di Champagne è tre volte più importante che nel 1475; i molini dei Vosgi sono triplicati di numero, inoltre ora vi sono molini in Normandia e in Bretagna. In pieno sviluppo Angoulême che diverrà importante nel Seicento.
Sorgono cartiere nel Beaujolais, vicino a Lione, e soprattutto ai confini con l'Alvernia. La Francia sostituisce l'Italia come fornitrice di carta in Europa. La maggior parte degli incunaboli di Strasburgo sono stampati su carta con filigrane francesi, soprattutto dello Champagne.
1560, due umanisti di Haarlem, Jan van Zuren e Dirk Volkentroon Coornhert rivendicano alla loro città l'onore di essere stata la culla dell'arte tipografica.
Lo Schwabach, il carattere gotico più popolare tra il 1480 e il 1530, viene ora relegato ad una funzione di complemento (una specie di "corsivo" accanto al tondo dominante), dal Fraktur che deve in gran parte la sua affermazione (come principale carattere tedesco) al favore incontrato presso l'editore di Francoforte Sigmund Feyerabend.
La "Bibbia di Ginevra" è la prima Bibbia in inglese per cui si usano i caratteri latini.
Italia
Venezia, escono:
- Somma delle Opere che ha da mandare in luce l'Academia Venetiana e
- Indice de' libri stampati per l'Academia Veneta
(Manuzio 1560, in-folio)
due cataloghi pubblicati da Paolo Manunzio, figlio di Aldo [il Vecchio].
A Venezia si contano 30 librai stampatori, oltre i grandi nomi Giolito, Marcolini e i Manuzio;.
Germania
Esce Index librorum qui ex officina ejusdem Henrici Stephani hactenus prodierunt, excudebat Henrici Stephanus, catalogo in-ottavo di Robert I Estienne.
«segue 1561»

Congregazione cardinalizia dell'inquisizione

«segue da 1559»
1560
Gennaio
12
, Roma, nell'ambito del processo difensivo del card. G.G. Morone,
G. Federici, vescovo di Sagone, rilascia una deposizione difensiva a suo favore da cui risulta quanto avvenuto nel 1552.
Circa la sua nomina a cardinale protettore dell'Ordine (1553), ne parlano favorevolmente anche il genovese V. Giustiniani, maestro dell'Ordine, E. Foscarari (suo successore nella diocesi di Modena) e Giovan Battista Spiritello in passato predicatore a Modena.

Giugno
chiamato a testimoniare nel processo contro Carlo Carafa, fra G. Muzzarelli rievoca con sofferta amarezza «gli stratii et persecutioni» che ha dovuto subire.
[Morirà a Salerno l'anno dopo, ospite nella diocesi di Girolamo Seripando.]
«segue 1561».

 

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