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Il Viandante

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Papa
Clemente VIII

(1592-1605).

Assai più dotato del cugino, Pietro Aldobrandini (1571-1621) ha accresciuto le sue responsabilità ed ora i nunzi si rivolgono a lui per le questioni importanti e a Cinzio Aldobrandini (1551-1610) per l'ordinaria amministrazione.
Malgrado il pontefice si sforzi di dar a vedere di tenerli in pari considerazione, la posizione di Cinzio Aldobrandini diviene insostenibile.

Gesuiti

«segue da 1593»
[col generale C. Acquaviva (1581-1615) si potenzia la compagnia]
1594, Francia, i gesuiti parigini giurano fedeltà a Enrico IV dopo la sua entrata a Parigi (22 febbraio) ma prima che venga assolto dal papa attirandosi il biasimo del loro generale;
non a caso appare ora in Francia Theologiae jesuitarum praecipua capita di Martin Chemnitz (stampato a Lipsia già nel 1563), il primo importante scritto antigesuitico;
nella sua arringa per l'espulsione, l'avvocato parlamentare Dollé enumera tra i privilegi gesuitici quello di travestirsi, cioè di abbigliarsi come i laici, in occasione di particolari missioni;
a fine anno, con lo stesso Arrét che condanna J. Chastel al supplizio, vengono banditi dalla Francia … ma l'espulsione non durerà a lungo;
[vedi Domicilia]
«segue 1595»

Cappuccini
[Frati Minori della vita eremitica]

«segue da 1587»
1594, il commissario generale dei cappuccini dei Paesi Bassi spagnoli proibisce la lettura degli scritti di Taulero, Suso e altri autori di teologia mistica;
«segue 1610»

Ugonotti

«segue dal 1593»
1594, Enrico IV annuncia la sua conversione al cattolicesimo, pronunciando la celebre frase «Parigi val bene una messa»;
il regolamento di Sainte-Foy organizza definitivamente la Francia protestante sul piano religioso e politico;
«segue 1595»

1594, a Padova viene costruito il Teatro Anatomico dell'università. È il primo nel suo genere. In precedenza erano esistiti soltanto teatri smontabili e provvisori.

ANNO 1594

 
«segue da 1564»

1594
Italia

Gennaio
il papa ordina alla Congregazione di procedere ad una revisione dell'Indice ultimamente compilato.
Le obiezioni dei cardinali vengono messe a tacere proprio con gli argomenti a suo tempo avanzati dall'ambasciatore veneziano Paolo Paruta.





«segue 1596»



[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983]

 

 



1594
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1594
-

 



 
1594
Sacro Romano Impero
Rodolfo II
Albero genealogico

(Vienna 1552 - Praga 1612)
primogenito di Massimiliano II e di Maria d'Absburgo figlia di Carlo V;
1572-1608, re d'Ungheria;
1575-1611, re dei romani e di Boemia;
1576-1608, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1576-1612, imperatore del Sacro Romano Impero;



1594
-



1594
ducato di Sassonia
Cristiano II
Albero genealogico

(† 1611)
figlio di Cristiano I e di Sofia di Brandeburgo;
1591-1611, principe elettore di Sassonia;





1594
ducato di Prussia
Alberto II
Albero genealogico

(† 1618)
figlio di Alberto I e di ?;
1568-1618, duca di Prussia;
caduto in demenza, i suoi stati sono governati dal parente, l’elettore di Brandeburgo


1594
ducato di Württemberg




1594
ducato di Baviera
Guglielmo V
Albero genealogico

(† 1626)
figlio di Albrecht V [il Magnanimo] e di Anna d'Austria;
1579-97, duca di Baviera;


1594
Palatinato
Federico IV [il Giusto]
Albero genealogico
(Amberg 1574 - Heidelberg 1610)
figlio di Ludovico VI e di Elisabetta di Assia-Kassel;
1583-1610, elettore del Palatinato;
alla morte dello zio Giovanni Casimiro assume personalmente il governo e continua la sua politica di ostilità verso la chiesa cattolica e gli Absburgo (cui rifiuta aiuto nelle guerre turche) e di cooperazione con i protestanti stranieri;
dal 1593 è sposato con Luisa d'Orange, figlia di Guglielmo [il Taciturno];



1594
Mainz [Magonza]








1594
REGNO di POLONIA e REGNO di SVEZIA
Sigismondo III Vasa
Albero genealogico

(Stoccolma 156 6- Varsavia 1632)
figlio di Giovanni III di Svezia e di Caterina Jagellona, sorella di Sigismondo II Augusto;
1587-1632, re di Polonia;
1592-1604, re di Svezia;





POLONIA

1594
-


SVEZIA

1594
-










1594
IMPERO OTTOMANO
Murad III
Albero genealogico
(1546-1595)
figlio di Selim II e di Afife Nur-Banu (la veneziana Rachel o Cecilia Baffo);
1574-95, sultano;


Gran Visir
Sokollu Mehmet Pascià
(1566 - ?)
1594
nella ripresa della guerra con gli Absburgo, la macchina bellica ottomana comincia a mostrarsi inadeguata;











1594
RUSSIA
Fëdor I [Teodoro I] Ivanovic Rjurik
Albero genealogico

(1557 - 1598)
figlio di Ivan IV [il Terribile] e di Anastasia Romanova;
1580, sposa Irene, sorella del boiaro Boris Godunov;
1584-98, zar di Russia;
debole di mente, affida il governo dapprima allo zio materno Nikita Romanov, poi al boiaro Boris Godunov;
dal 1589 la chiesa ortodossa russa non dipende più da Costantinopoli avendo ottenuto l'elevazione di Mosca a patriarcato;

 
-
1594
-


1594
Valacchia
Michele [il Valoroso]

(n. 1557 - m. 1601)
1593-1601, voivoda di Valacchia;

 
-
1594






1594
REGNO di FRANCIA e REGNO di NAVARRA
Enrico di Navarra
Albero genealogico
(Pau 1553 - Parigi 1610)
figlio di Antonio di Borbone re di Navarra e di Giovanna d'Albret regina di Navarra, fu da quest'ultima educato alla fede calvinista;
1572-1610, re di Navarra;
nel 1577, fuggito dalla corte dove era tenuto in condizioni di semiprigionia, torna alla sua fede e alla vita delle armi;
nel 1585, alla morte di Francesco duca d'Alençon, ultimo dei figli di Enrico II, diventa l'erede presuntivo al trono di Francia;
1589-1610, re di Francia (Enrico IV);
è riconosciuto come proprio successore da Enrico III, ma la lega cattolica non disarma;
dal 1590 la Francia sembra sul punto di essere smembrata o di cadere sotto la tutela di Filippo II che avanza la candidatura al trono dell'infante Isabella;




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
François d'O
(1588 - 1594)
Consiglio di 9 membri (1594-97):
1. Pomponne de Bellièvre,
2. Henri I de Montmorency,
3. Albert de Gondi,
4. Gaspard de Schomberg,
5. Jacques de la Grange-le-Roy,
6. Pierre Forget de Fresnes,
7. Philippe Hurault de Cheverny,
8. Nicolas de Harlay, signore di Sancy, e
9. M. de Béthune [futuro duca di Sully] (1597-1611)
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
Louis de Revol
(1589 1° gen - 17 set 1594 †)
Nicolas de Neufville
signore di Villeroy
(1594 30 dic - 9 ago 1616)
 
- ambasciatore di Venezia: Pietro Duodo (1594-97)
1594
[dal 1585 è in atto la "guerra dei tre Enrichi".]
Marzo
22
, entra in trionfo a Parigi, ma la lotta non è conclusa; considerato eretico relapso, sul suo capo pesa sempre la scomunica papale ed inoltre intere regioni sono in rivolta, come il sud-est percorso dalle bande dei croquants o come la Provenza su cui "regna" il duca d'Epernon;
Aprile
18
, la Sorbona si riunisce in corpo ai Mathurins e decide di inviare una supplica al Parlamento di Parigi per l'espulsione dei gesuiti;
Maggio
12
, la supplica è portata in Parlamento da J. D'Amboise che vi tiene un discorso dove accusa i gesuiti di essere sediziosi e filospagnoli; l'avvocato parlamentare Louis Servin chiama quindi i procuratori della Compagnia a comparire davanti al parlamento il 14 del mese data che i gesuiti riescono a procrastinare fino al 12 luglio;
Luglio
12
, nella causa, fissata per questo giorno, si pronuncia per primo il rettore dell'università J. D'Amboise presentando un'arringa, quindi tiene il suo discorso accusatorio Antoine Arnauld dando voce soprattutto al tema nazionale impostando il suo Plaidoyer prevalentemente sul motivo politico antispagnolo, ricalcando ragioni già esposte anni prima nel suo Antiespagnol;
[Antiespagnol, autrement les Philippiques d'un Démosthènes françois touchant les menées de Philippe roi d'Espagne, pour envahir la couronne de France (1590 o 1592).]
un altro discorso d'accusa è il Plaidoyer di Étienne Pasquier il quale, conoscendo bene il decreto del Senato veneziano del 1591, ne recepisce le conclusioni proponendole anche per il collegio di Clermont;
nonostante gli attacchi sempre più gravi alla Compagnia di Gesù, nessuno di essi riesce tuttavia a raggiungere l'obbiettivo della sua espulsione dalla Francia: il partito cattolico è troppo forte e la conciliazione con Clemente VIII troppo necessaria al consolidamento di Enrico perché essa possa trovare le condizioni politiche favorevoli;
Dicembre
27
, Jean Chastel attenta alla vita del re;
saputo dell'attentato i consiglieri del Parlamento MM. Du Vair, Bellangeer e Brusard fanno porre subito una guarnigione al collegio di Clermont e quando il giovinetto afferma di esserne stato un allievo e di aver seguito per due anni e mezzo il corso di filosofia del padre Guéret, cadono le ultime resistenze all'espulsione della compagnia dalla Francia. Con lo stesso Arrét che condanna J. Chastel al supplizio, vengono banditi i gesuiti dalla Francia… ma l'espulsione non durerà a lungo;
30, Nicolas de Neufville, signore di Villeroy, è nominato segretario di stato (1594 30 dic - 9 ago 1616).



1594
ducato di Lorena e di Bar
Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di François I e di Christine di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;
sotto la tutela della madre e dello zio;
1548-50, il breve scontro con l'Inghilterra si conclude con l'acquisto di Boulogne da parte della Francia;
nel 1557 è entrato nella maggiore età;

1594
-



1594
Repubblica delle Province Unite
[sette province settentrionali]
Maurizio
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1567 - L'Aia 1625)
secondogenito di Guglielmo I [il Taciturno] e di Anna di Sassonia;
1584-1625, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
[presidente del Consiglio di Stato.]




1618-25, conte di Nassau;
1618-25, principe di Orange;


1594
1590-95, riorganizzati gli eserciti delle Province Unite, si impadronisce di Breda, Nimega e Groningen;



1594
Paesi Bassi
[dieci province meridionali]

-

governatore
[inviato da Filippo II]
Alessandro Farnese
duca di Parma
(1578 - ?)

1594
Unione di Arras: le province meridionali (Belgio) sono sottomesse a Filippo II.








1594
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Elisabetta I
Albero genealogico
(Greenwich 1533 - Richmond, Surrey 1603)
figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena;
1558-1603, regina d'Inghilterra;
dal 1559 è in vigore l' Uniformity Act;
nell'estate del 1579 il duca d'Alençon, erede al trono di Francia, si reca di persona in Inghilterra per corteggiarla;
1577-80, Francis Drake rinnova l'impresa compiuta da Magellano circumnavigando il globo (e saccheggiando al suo passaggio le coste occidentali dell'America spagnola);
[Medico personale: dottor Rodrigo López, un portoghese di origine ebrea convertito al cristianesimo, a Londra dal 1558, a cui, per i servizi prestati alla regina, è stato concesso il monopolio dell'importazione di semi di anice, grazie al quale è diventato ricco. Perle sue rigini portoghesi, il medico fa parte della cerchia di amici di don Antonio, il pretendente alla corona del Portogallo; in realtà egli lavora come spia per il papa, per il re di Spagna e per lord Burghley, il capo dello spionaggio inglese.]



1594
Gennaio
il conte di Essex invia un rapporto ad Anthony Bacon, uno degli uomini di fiducia della regina, nel quale dichiara di aver scoperto un tradimento: vogliono avvelenare la regina e l'esecutore sarebbe il dottor Rodrigo López; poiché a questi non viene mossa nessuna accusa, il conte di Essex decide di parlare direttamente alla regina che lo accusa a sua volta di voler uccidere per semplice gelosia un uomo fedele;
29, il dottor Rodrigo López viene trasferito in segreto alla Torre di Londra per essere interrogato dal conte di Essex e da R. Cecil: torturato, il medico confessa di appartenere all'Entità di Clemente VIII e di aver ricevuto l'ordine di avvelenare la sovrana d'Inghilterra;
[durante il processo risulterà evidente che il medico aveva tentato di ricevere denaro da entrambe le parti; 50.000 corone è il prezzo che sarebbe stato pagato da Filippo II]

Marzo
14
, termina il processo contro Rodrigo López e Claudio Tinico, la spia dell'Entità che faceva da intermediario tra il medico e Roma; i due sono condannati a morte;
[la regina apporrà il sigillo sul documento di condanna soltanto il 7 giugno successivo]

Giugno
7
, solo ora la regina appone il sigillo sul documento di condanna; i due vengono condotti nel cortile centrale della Torre di Londra e impiccati, dopodiché i loro corpi vengono smembrati;
[nonostante ciò viene disposto che tutti i beni del medico siano consegnati alla vedova, alla quale viene pure concesso un vitalizio.].



IRLANDA
-
-
-
-
1594
dal 1560 è in vigore l' Uniformity Act;
nel nord scoppia una nuova rivolta guidata da due capi leggendari, Hugh O' Neill e Hugh O' Connell;




a

1594
REGNO di SCOZIA
Giacomo VI
Albero genealogico

(Edimburgo 1566 - Londra 1625)
figlio di lord Henry Stuart Darnley e di Maria [Stuarda];
1567-1625, re di Scozia;
incoronato a un anno, dopo la deposizione della madre, ha come reggenti vari nobili scozzesi protestanti e come precettore G. Buchanan;
nel 1587 non si è opposto all'esecuzione della madre;





1603-25, re d'Inghilterra (Giacomo I);



1594
-


a

1594
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano IV
Albero genealogico
(Frederiksborg 1577 - Copenaghen 1648)
figlio di Federico II e di Sofia di Mecklenburg;
1588-1648, re di Danimarca e di Norvegia;
[sarà incoronato solo nel 1595 al raggiungimento della maggiore età]

1594
-
NORVEGIA
1594
-
ISLANDA
1594
-







1594
REGNO di SPAGNA e REGNO di PORTOGALLO
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico
(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;
nel 1587 la decapitazione di Maria [Stuarda] gli offre il pretesto per rompere con l'Inghilterra che ha sostenuto i ribelli fiamminghi e le cui navi minacciano con la loro pirateria le rotte atlantiche e le colonie spagnole;
nel 1589, alla morte di Enrico III re di Francia, rivendica il trono francese per la figlia Isabella Clara avuta da Elisabetta di Valois;
1594
Giugno
alla fine del mese ordina il trasferimento della corte all'Escorial, nonostante le proteste dei suoi medici, Juan Gómez de Sanabria e Cristóbal Pérez de Herrera;
Settembre
, abbandona ufficialmente tutti gli affari di Stato; da questo momento riceve soltanto il frate Diego de la Yepes, suo confessore;


SPAGNA
1594
-

PORTOGALLO
1594
-





1594
ducato di SAVOIA
Carlo Emanuele I
Albero genealogico
(Rivoli 1562 - Savigliano 1630)
figlio di Emanuele Filiberto [Testa di Ferro] e di Margherita di Angoulême;
1580-1630, principe di Piemonte;
conte di Aosta, Maurienne e Nizza
;
duca di Savoia
;
1580-1630, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
1585 sposa Caterina (Catalina Michaella) d'Absburgo-Spagna († 1597), figlia di Filippo II;
1588-1630, marchese di Saluzzo;


 
1594
-



1594
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Antonio Cebà Grimaldi
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1593 27 nov - 26 nov 1595, doge di Genova;


1594
-


1594
ducato di Milano

dal 1535 il ducato,
come previsto dal congresso di Bologna,
è stato devoluto all'impero [in pratica agli Absburgo].



Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;



– vedi Spagna –

 

1594
-



1594
ducato di Mantova e di Monferrato
Vincenzo I
Albero genealogico
(1562 - 1612)
figlio di Guglielmo I e di Eleonora von Habsburg;
1581, sposa Margherita Farnese († 1643) [annullato 1583];
1584, sposa Eleonora de' Medici († 1611).
1587-1612, duca di Mantova e del Monferrato;



1594
-
a

1594
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Pasquale Cicogna
(Venezia 27 mag 1509 - Venezia 2 apr 1595)
figlio di Gabriele e di Marina Manolesso;
1585-95, doge di Venezia; [88°]

- nunzio pontificio: Luigi Taverna (1593 26 feb - 23 feb 1596)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1594
-
Roma apprende che Roberto Meietti, uno stampatore che è sempre riuscito a sfuggire al Sant'Uffizio, ha portato a Venezia dalla Germania, dei volumi messi al bando, ne ha sostituito i frontespizi con altri insospettabili e li ha inviati a Roma.
La Congregazione dell'Indice ordina al Sant'Uffizio di Venezia di procedere contro il tipografo e i suoi complici e il Consiglio dei Dieci assicura che farà svolgere indagini dai Riformatori dello Studio di Padova.
Ma a Roberto Meietti il rischio della pena capitale a suo tempo inflitta a Pietro Longo deve parere remoto.
A Venezia, comunque, i decreti con cui Clemente VIII ha rinnovato ed inasprito il bando del Talmud e degli altri testi religiosi ebraici, fin dall'inzio del suo pontificato, sono per lo più ignorati.
Lo stesso anno il Sant'Uffizio impone allo stampatore Giovanni di Gara di modificare il testo di un libro, ma in genere tanto l'Inquisizione che i tribunali di Stato lasciano in pace la tipografia ebraica (che vive un momento di gloria tra il 1592 e il 1600).
[In questi anni almeno quattro stampatori, con alla testa Giovanni di Gara pubblicano 45 titoli.
Tra gli 11 stampati da Asher ben Jacob Parenzo tra il 1579 e il 1598, ci sono anche un'appendice ad un commento al Talmud palestinese, usciti nel 1590; quasi una violazione dell'assoluto bando del Talmud.]
Entro certi limiti gli Esecutori contro la bestemmia intensificano la sorveglianza sulle stampe.
[Un'unica sentenza è stata da loro pronunciata nel corso degli anni Ottanta per reati di stampa, ma tra il 1594 ed il 1604 imporranno sanzioni fino a 50 ducati in ben sette casi, quasi tutti di omissione della richiesta del privilegio.]

Novembre
papa Clemente VIII concede a Domenico Basa, ancora a capo della Typographia Apostolica Vaticana, un privilegio decennale universale per tutti i testi canonici che vorrà stampare.
I tipografi veneziani comunicano al Senato che a questo punto non resta loro che cambiare attività o trasferirsi a Roma.
I Pregadi inviano immediatamente dure istruzioni a Paolo Paruta facendogli presente il rischio che il papa, assicuratosi il controlo sui testi sacri, pretenda poi di disporre di altri libri e raccomandandogli di adoperarsi per una soluzione soddisfacente per la Repubblica, come per la Vulgata sistina.
Ma tanto la diplomazia pontificia che il rappresentante veneziano affrontano la questione tranquillamente.
Il papa appare conciliante e la Congregazione dell'Indice propensa ad una interpretazione restrittiva del privilegio accordato a Domenico Basa.
L'ambascatore veneziano apprende che Domenico Basa è pieno di debiti in seguito al fallimento di una banca e che la concessione pontificia non è che un espediente per aiutarlo a far fronte ai creditori.
Il privilegio, tra l'altro, danneggerebbe gli stampatori veneziani solo nel caso di nuove edizioni del breviario e del messale, ma non c'è nell'aria alcun progetto del genere.
Il Senato però insiste. Non si tratta solamente di libri ma della giurisdizione dello Stato: il papa detta legge in un campo puramente secolare servendosi dell'arma spirituale della scomunica.
L'ambasciatore veneziano s'abbocca a questo punto con il cardinale che soprintende alla Typographia Apostolica Vaticana, il quale difende i privilegi pontifici, unico mezzo che la Chiesa ha per difendersi dalla negligenza e dall'ignoranza dei tipografi, i quali vanificano i suoi sforzi per riformare i sacri testi.
Del resto, come Paolo Paruta ha illustrato al Senato, parecchi lettori lamentano che i libri stampati a Venezia contengono errori, corruttele e addirittura contraffazioni. Se la produzione non viene curata maggiormente, potrebbero essere proibiti tutti.
La questione, naturalmente, è da passare sotto silenzio, tanto più che c'è il precedente del bando dallo stato pontificio di tutte le edizioni veneziane, pronunciato nel 1559 da Paolo IV, e che un compromesso sulla stampa di breviar e messali semra raggiungibile, malgrado il privilegio dei Domenico Basa.
I Pregadi fanno propria la linea proposta da Paolo Paruta,
Domenico Basa comunque fallisce († 1596).


1594
ducato di Ferrara, Modena e Reggio
Alfonso II d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1533 - 1597)
figlio di Ercole II e di Renata di Francia;
1552-54, in contrasto col padre, fugge e combatte nelle Fiandre;
1557-58, combatte contro gli spagnoli in Italia;
1559-97, duca di Ferrara, Modena e Reggio;
nel 1560 ha allontanato da corte la madre, per le sue tendenze protestanti, che fa ritorno in Francia ritirandosi nel proprio feudo di Montargis;
nel 1567 è morta la prima moglie Lucrezia de' Medici;


 
1594
-


1594
Granducato di Toscana
Ferdinando I
Albero genealogico

(Firenze 1549 - 1609)
figlio minore di Cosimo I;
1587-1609, granduca di Toscana;
continua l'indirizzo del padre, favorendo in particolare l'ascesa della città di Livorno sviluppandone gli impianti portuali;
nel 1589 sposa Cristina di Lorena;

1594
-


1594
ducato di Urbino
Francesco Maria II della Rovere
Albero genealogico
(n. 1548 - Casteldurante, oggi Urbania, Urbino 1631)
figlio di Guidobaldo II e di Vittoria Farnese ;
1565-68, compie un soggiorno presso la corte spagnola;
1570, sposa Lucrezia d'Este che non gli darà figli;
1571, combatte eroicamente a Lepanto;
1574-1631, duca di Urbino;
scaccia i ministri del padre e sopprime molte tasse;
geloso della sua autonomia, non vuole nel suo ducato né l'inquisizione, né i gesuiti e protegge gli ebrei;
si separa da Lucrezia d'Este;





 
1594
-



1594
REGNO di NAPOLI e di SICILIA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;



– vedi sopra –


NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1594
-


SICILIA
Viceré
-
1594
-




Bourbon, César de [César Monsieur] – duca di Vendôme (Coucy-le-Château-Auffrique 1594-Parigi 1665) politico francese; Albero genealogico
[Figlio naturale di Enrico IV e Gabrielle d'Estrées, padre di Louis-Joseph de Bourbon (1654-1712).]
1598, riceve dal padre il ducato di Vendôme e il governatorato di Bretagna e dopo la sua morte ha parte notevole nelle lotte contro gli ugonotti;
1626-30, viene internato a Vincennes, dopo essersi compromesso nella cospirazione di Chalais e caduto in disgrazia di Richelieu; va quindi esule in Olanda e in Inghilterra;
1643, dopo la morte del cardinale, torna n Francia e tenta di mettersi nuovamente contro la corona durante la fronda dei principi; riconciliatosi poi con Mazarino, consente il matrimonio del proprio figlio con la nipote di quest'ultimo;
1651, ottiene in cambio il governatorato di Borgogna;
1653, avuto il comando dell'armata della Guyenne, riconquista Libourne e Bordeaux;
1655, batte gli spagnoli nei pressi di Barcellona.

Doni, Giovanni Battista (Firenze 1594-1647) erudito e teorico musicale, a cui risale probabilmente la sostituzione, nella scala musicale, di ut con do
Compendio del trattato de' generi e de' modi (1635)
De praestantia musicae veteris (1647).

Girard, Marc-Antoine – signore di Saint-Amant (Quevilly, Rouen 1594-Parigi 1661) poeta francese, nato in una famiglia protestante, viaggiò nelle Americhe, nelle Canarie, nel Senegal
1618, a Parigi, frequenta i principali salotti letterari, in particolare l'Hôtel de Rambouillet; diventa amico di Th. de Viau e di F. Le Metel de Boisrobert; è protetto da potenti aristocratici, fra cui il duca di Retz, il conte d'Harcourt e il maresciallo di Créqui
La solitude (1620, La solitudine)
Visions (1620, Visioni)
Le contemplateur (1620, Il contemplatore)
Andromède (Andromeda)
Metamorphose de Lyrian e di Sylvie (Metamorfosi di Lyrian e Sylvie)
Arion (Arione)
Le poète crotté (Il poeta infangato)
Le melon (Il melone)
Les goinfres (I mangioni)
Oeuvres du sieur de Saint-Amant (1627, Opere del signore di Saint-Amant)
1628, al seguito dei suoi protettori, dopo la conversione al cattolicesimo, partecipa all'assedio della Rochelle
1633, si reca a Roma
1637, partecipa alla conquista delle isole di Lérins
1643, si reca a Roma
1643-44, si reca a Londra
Le passage de Gibraltar (1643, Il passaggio di Gibilterra)
Rome ridicule (1643, Roma ridicola)
1645, si reca a Varsavia
1647, combatte in Catalogna e segue in Polonia Maria Luisa Gonzaga-Nevers
Moïse sauvé (1653, Mosè salvato)
Opere complete (1855, in 2 voll.).
[vedi Tallemant des Réaux].

Marini, Giovanni Ambrosio (Genova 1594 ca-Venezia 1662 ca) narratore italiano
Cras et numquam moriemur (1646)
La settimana santa ben aventurosamente sfuggita (1657)
Il Calloandro sconosciuto (1640-41, ristampato nel 1652-53, Il Calloandro fedele)
Le gare de' disperati (1643-44, rifatto nel 1654 Le nuove gare de' disperati)
Scherzi di fortuna a pro dell'innocenza (1662).

Pona, Francesco (Verona 1594-1652) medico e poligrafo italiano
Versione delle Metamorfosi di Ovidio (1618)
Cleopatra (1625)
Il partenio (1627)
Cristo passo (1629)
Gran contagio di Verona (1631, sulla peste del 1630)
Messalina (1625)
Ormondo (1635)
La lucerna (1626, raccolta di novelle "scandalose" tra le quali il suicidio di Cleopatra e l'uccisione di Enrico IV))
L'antilucerna (1648).

Ridolfi, Carlo (Lonigo, Vicenza 1594-Venezia 1658) pittore e scrittore d'arte italiano;
Vite del Tintoretto e del Veronese (1646)
Le meraviglie dell'arte, ovvero le vite degli illustri pittori veneti e dello Stato (1648, vite di 151 artisti).

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«segue da 1593»
1594
Germania
Lipsia, un primo catalogo viene ora realizzato anche per la fiera del libro di Lipsia.
«segue 1595»

"Pasquino"

Enrico era acattolico
e per amor del regno eccolo pronto
a diventar cattolico apostolico.
Se gliene torna il conto,
Clemente, ch'è pontefice romano,
domani si fa turco o luterano.

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