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Papa
Paolo V

(1605-1621)

Gesuiti

«segue da 1618»
[generale:
. Muzio Vitelleschi (1615-?)]
1619, i beni della Compagnia su tutto il territorio dello Stato Veneto, finora affidati dal papa in amministrazione al patriarca di Venezia, Francesco Vendramin, vengono ora affidati dallo stesso, disattendendo ogni diverso parere del governo veneto, al patriarca di Aquileia, Antonio Grimani.
Istanbul: il generale, volendo decidere se affidare acnora ai padri francesi la missone di Istanbul o passarel'incarico alal PRovincia Siciliana già operante a Chio,c hiede al provicniale francese unresoconto dei risutai sinora otenuti. Soddisatto del rapporto ordina che cotinuino nella oro opera.
[Viste le ottime relazioni con i greci e l'invito da parte loro, c'è in progetto di fondare una casa della Compagnia sul Monte Athos… ma non se ne fa nulla, sia per la mancanza di personale sia perché considerato inopportuno dalle autorità ecclesiastiche romane.]
«segue 1620»


 

ANNO 1619





1619
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1619
-

 




1619
Sacro Romano Impero
Mátyás
Albero genealogico

(Vienna 1557 - 1619)
figlio terzogenito di Massimiliano II e di Maria d'Absburgo figlia di Carlo V;
1608-18, re d'Ungheria (Mátyás II);
1611-17, re di Boemia;
1612-19, imperatore del Sacro Romano Impero;
1619
Marzo
20
, muore, mentre la rivolta infuria in tutti i suoi domini.
La sua morte interrompe infatti le operazioni ma allarga anche pericolosamente il conflitto.




Ferdinando II
Albero genealogico

(Graz 1578 - Vienna 1637)
figlio di Carlo d'Absburgo duca di Stiria e di Maria Anna di Baviera;
1596-1637, duca di Stiria e di Tirolo;
1617-27, re di Boemia;
1618-25, re d'Ungheria;
1619
Agosto
16
, nemico mortale del protestantesimo, viene eletto imperatore;
1619-37, imperatore del Sacro Romano Impero;
la sua elezione, alla morte del cugino, coincide con la rivolta antiasburgica della Boemia calvinista che proclama suo re l'elettore palatino Federico V, e con l'inizio della guerra dei trent'anni;



1619
Marzo
20
, alla morte di Mátyás, boemi ed ungheresi devono scegliere fra l'ascesa al trono di Ferdinando di Stiria, il nemico mortale del protestantesimo, o una lotta ad oltranza contro gli Absburgo.
Ben presto gli stati della Bassa e Alta Austria, alleati dei ribelli, si dichiarano per questa seconda decisione e rifiutano di rendere omaggio al nuovo sovrano a cui oppongono come loro legittimo signore l'arciduca Albrecht, fratello del defunto imperatore, levando così la bandiera del separatismo. Per aiutarli i boemi mobilitano le proprie truppe.

Giugno
5
, il conte Mattia di Thurn compare davanti a Vienna alla testa di un forte contingente d'alleati;
14, benché nella maggioranza protestante, la borghesia della capitale lascia fuggire l'occasione favorevole e mancando di mezzi per assediare la città, il capo ceko è costretto a ritirarsi;

Agosto
16
, fallito questo tentativo di intimidazione e dopo il rifiuto della corona da parte del duca di Baviera (il quale dimostra così che i Wittelsbach e gli Absburgo rimangono uniti nella difesa degli interessi cattolici), Ferdinando di Stiria viene eletto imperatore.
Per la seocnda volta in un secolo la corona imperiale va quindi ad un principe del tutto estraneo al germanesimo, il quale pone al di sopra di tutto gli interessi della sua Casa che unise strettamante a queli di Roma.
Non per questo, però, i protestanti tedeschi hanno deciso a prendere le armi, se il contrasto scoppiato tra Ferdinando ed i "riformati" austriaci, ceki ed ungheresi, non abbia fatto loro capire la volontà del neo-imperatore di applicare la stessa politica religiosa reazionaria nel loro territorio.
Succede quindi l'inevitabile.
26, le cinque province della Boemia costituiscono una confederazione, destituiscono Ferdinando e proclamano re Federico V, il giovane principe elettore del Palatinato.
La scelta dei boemi è stata calcolata appunto per indurre la Unione evangelica ad intervenire in favore di un principe tedesco e per guadagnare l'appoggio, più importante ancora, dell'Inghilterra. Posta con le spalle al muro, infatti, l'Unione evangelica si è armata e dopo che l'Elettore ha avuto a Praga la corona di Boemia, pone alla Lega santa condizioni che risultano inaccettabili.
Inizia così la lotta contro la Casa d'Absburgo ed i suoi alleati, i cattolici tedeschi.
Col tempo tuttavia tale guerra degenera e da conflitto di idee finisce ben presto per servire esclusivamente interessi politici molto precisi, mentre il suo carattere religioso appare solo nella ferocia dei soldati delle due parti.
Immediatamente appare la solidità dell'unione dei cattolici intorno ai due poteri ormai riconciliati: il trono imperiale e la Santa Sede.

Ottobre
8
, al suo passaggio da Monaco, l'imperatore Ferdinando riceve da Massimiliano I di Wittelsbach l'assicurazione di un aiuto illimitato, a condizione, però, che la direzione della Lega santa sia lasciata alla Baviera e che a lui venga concessa la dignità di Elettore.
Per conto suo la Spagna promette anch'essa soccorsi in denaro e in armati e se la Savoia s'accontenta di offrire solo una neutralità benevole, la Polonia si dispone invece ad invadere l'Ungheria, se essa aiuterà i ribelli boemi ed austriaci.
Infine papa Paolo V invia importanti somme di denaro.

Pierre Lafue, Storia della Germania, Cappelli 1958.]

 

1619
Brandeburgo
Albero genealogico

(Halle an der Saale 1572 - Berlin 1619)
figlio di Joachim Friedrich Hohenzollern e di Katharine von Brandenburg;
1594, sposa Anna di Prussia (1576-1625);
1608-19, elettore di Brandeburgo;
1614, duca di Cleves, Mark e Ravensburg;
1618, duca di Prussia;



Georg Wilhelm
Albero genealogico

(Berlin 1595 - Königsberg 1640)
figlio di Johann Sigismund Hohenzollern e di Anna di Prussia;
1616, sposa la p.ssa Elisabeth Charlotte von Simmern (1597-1660);
1619-40, elettore di Brandeburgo;
1619-40, duca di Cleves e di Prussia;


1619
Sassonia
Albero genealogico

(Dresda 1585 - 1656)
figlio di Cristiano I e di Sofia di Brandeburgo;
1611-56, principe elettore di Sassonia;
succeduto al fratello Cristiano II;
1619
1618-23, guerra dei trent'anni (periodo boemo palatino);

1619
ducato di Baviera
Albero genealogico

(Monaco di Baviera 1573 - Ingolstadt 1651)
figlio di Guglielmo V e di Renata di Lorena;
1597-1623, duca di Baviera;
nel 1616, con il Codex Maximilianeus ha unificato per la prima volta le norme giuridiche e le leggi in tutta la Baviera;
1619
1619-20, la "Lega cattolica" ha successo nelle lotte contro l'insurrezione ceca;


1623-51, primo principe elettore di Baviera e depositario dell'Alto Palatinato;


1619
Palatinato
Federico V
Albero genealogico

(Amberg 1596 - Magonza 1632)
figlio di Federico IV e di Luisa d'Orange;
1610-23, elettore del Palatinato;
dal 1613 è sposato con Elisabetta, figlia di James I d'Inghilterra, ed è riconosciuto capo dell'Unione evangelica in Germania;
1619-20, re di Boemia;
1619
Novembre
4
, dopo essere stato prescelto dagli stati della Boemia insorti contro il dominio asburgico e fiducioso nell'appoggio inglese e olandese, accetta la corona ma viene così coinvolto nella prima fase della guerra dei trent'anni;




1619
REGNO di POLONIA
Sigismondo III Vasa
Albero genealogico

(Stoccolma 156 6- Varsavia 1632)
figlio di Giovanni III di Svezia e di Caterina Jagellona, sorella di Sigismondo II Augusto;
1587-1632, re di Polonia;
1592-1604, re di Svezia;
dal 1598 in Svezia ha abdicato in favore del figlio Ladislao, che ha come reggente lo zio Carlo di Ludermania;
1600-11, prima guerra svedese contro la Polonia;
1605-08, i magnati di Lituania si ribellano contro l'unione della loro chiesa a Roma;
1610-12, il tentativo di intervenire nella crisi russa del "periodo dei torbidi" facendo nominare zar suo figlio Ladislao, fallisce;



1619
-


 

 



1619
IMPERO OTTOMANO
Osman II
Albero genealogico

(1604 - 1622)
figlio di Ahmed I e di sua moglie Mâhfirûze Hatice;
1618-22, sultano;




Gran Visir
-

1619
-



 



1619
RUSSIA
Michele III Romanov
Albero genealogico

(n. 1596 - Mosca 1645)
figlio del boiaro Fëdor Nikitic Romanov (futuro patriarca di Mosca col nome di Filarete) e di Maria Ivanovna della stirpe dei Rjurik;
1598-1613, "periodo dei torbidi".
1613-45, zar di Russia;


 
-
1619
da questo momento il vero protagonista della politica nazionale è in realtà il padre (Patriarca Filarete) che concentra nelle sue mani l'intera amministrazione dello stato: riunifica in pratica nella sua persona potere temporale e potere ecclesiastico;

 

 



1619
Francia e Navarra
Luigi XIII
Albero genealogico
(Fontainebleau 1601 - Saint-Germain-en-Laye 1643)
figlio di Enrico IV e di Maria de' Medici;
1610-43, re di Francia e di Navarra;
a 9 anni sotto la reggenza della madre,


Primo ministro
duca di Luynes
(1617 - 1621)
Sovrintendente delle Finanze
Pierre Jeannin
(1617 - 1619)
Henri de Schomberg
conte di Nanteuil
(1619 - 1623)
Cancelliere
Nicolas Brulart de Sillery
(1616 - 1624)
Guardasigilli
Guillaume Du Vair
(1617 - 1622)
Segretario di stato agli Affari Esteri
Pierre Brûlart
marchese di Sillery 
(1617 24 apr - 11 mar 1626)
 
1619
-
Nord America
ACADIA
Governatore
-
-

1619
Port Royal,

 

CANADA
[Il nome deriva dalla parola huron kanata – villaggio o insediamento – che venne utilizzata in riferimento agli indiani di Stadaconé dal navigatore bretone Jacques Cartier (1491-1557). Essa viene quindi applicata dai francesi anche al territorio di Micmac e Montagnais.]
Governatore della Nuova Francia
Samuel de Champlain
(1608 - 1620)

1619
Samuel de Champlain, che nel 1608 ha fondato Québec – il primo insediamento permanente francese in territorio nordamericano – procede (1608-20) all'esplorazione sistematica della regione.


 
1619
ducato di Lorena e di Bar
Henri II [il Buono]
Albero genealogico

(Nancy 1563 - Nancy 1624)
figlio di Carlo III (o II) [il Grande] e di Claudia di Francia, figlia di Enrico II;
1608-24, duca di Lorena e di Bar;

1619
-


1619
Repubblica delle Province Unite
[sette province settentrionali]
Maurizio
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1567 - L'Aia 1625)
secondogenito di Guglielmo I [il Taciturno] e di Anna di Sassonia;
1584-1625, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
[presidente del Consiglio di Stato.]
1618-25, conte di Nassau;
1618-25, principe di Orange;
[alla morte del fratello maggiore Filippo Guglielmo.]




1619
tregua di Anversa (1609-20): tra Olanda e Spagna;

«sinodo di Dordrecht» (1618 13 nov - 9 mag 1619):

Gennaio
una volta ammessi all'assemblea, gli arminiani vengono espulsi solo in base ai loro scritti;

Febbraio
20
, J. Oldenbarnevelt è accusato davanti a una corte speciale di ventiquattro membri, di cui solo la metà sono olandesi e tutti sono suoi nemici personali. Questa corte non è assolutamente un tribunale legale, né ha giurisdizione alcuna sul prigioniero. La protesta di J. Oldenbarnevelt, che rivendica il diritto di essere giudicato dalla sovrana provincia d'Olanda, rimane inascoltata.
In realtà non si tratta affatto di un processo. e la commissione giudicante pronunciò una sentenza di morte il 12 maggio 1619. Il giorno seguente il vecchio statista, all'età di settantun anni, fu decapitato all'Aia. Questa fu, così lui si espresse, la ricompensa per aver servito il suo Paese per quarantatré anni.

Maggio
9
, Dordrecht, Olanda meridionale, alla chiusura il sinodo elabora 93 canoni di condanna e conferma l'autorità delle precedenti confessioni di fede calviniste come la Confessione belgica e il Catechismo di Heidelberg;
dopo 154 sessioni, condotte sotto la presidenza di J. Bogerman, l'arminianesimo viene condannato; alla rimostranza degli arminiani fa seguito una controrimostranza gomarista (gomarismo) condensata in cinque punti fondamentali:
1) l'elezione divina alla salvezza è incondizionata;
2) il sacrificio di Cristo ha efficacia salvifica solo per gli eletti;
3) l'uomo è totalmente corrotto;
4) la grazia è irresistibile;
5) la finale perseveranza dei santi è dovuta all'assistenza divina.

Il sinodo convocato a Dordrecht segna la vittoria del partito gomarista (gomarismo) e J. Bogerman riesce a far condannare a morte Oldenbarneveldt con la falsa accusa di tradimento;

12, la commissione giudicante pronuncia una sentenza di morte per J. Oldenbarnevelt;
13, il 71enne statista, viene decapitato all'Aia;
[Questa è stata – così lui si è espresso – la ricompensa per aver servito il suo Paese per quarantatré anni.]

[Che le decisioni siano state per la condanna e dispersione degli arminiani non deve fare meraviglia quando semplicemente si consideri che ne tenne la presidenza il predicatore J. Bogerman, zelante calvinista ed entusiastico traduttore del libro di Théodore de Bèze sull'obbligo dei magistrati di punire gli eretici.]


1619
Paesi Bassi
[dieci province meridionali]
Alberto d'Absburgo
Albero genealogico

(† 1621)
figlio dell'imperatore Massimiliano II e di Maria di Spagna († 1603), figlia di Carlo V - 15 figli;
arciduca d'Austria;
1599-1621, governatore dei Paesi Bassi;
[dopo aver sposato Isabella Clara Eugenia figlia di Filippo II ed erede dei Paesi Bassi.]




1619
-

 

 

1619
Inghilterra e Scozia
James VI
Albero genealogico

(Edimburgo 1566-Londra 1625)
figlio di lord Henry Stuart Darnley e di Maria Stuarda;
1567-1625, re di Scozia;
1603-25, re d'Inghilterra (James I);
[XXIV re d'Inghilterra da William [il Conquistatore]]

 

Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
-
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
-

1619
-

 

 

SCOZIA
-
-
-
-
1619
-
 
IRLANDA
-
-
-
-

1619
-

 
Nord America
-
-
-
-

1619
-

VIRGINIA
Governatore
-
sir Thomas Dale
(1611 - ?)

1619
Jamestown, sul fiume James: la Compagnia della Virginia decide di inviare nella colonia navi cariche di donne, «acciocché le menti dei colonizzatori possano essere più solidamente legate alla Virginia dai legami di mogli e figli».
Il consolidamento della colonia diviene ora evidente.

Luglio
30
, nella chiesa di Jamestown si riunisce per la prima volta l'assemblea elettiva della colonia;


Arrivano nella colonia i primi schiavi negri ma il loro numero crescerà molto lentamente.
[Nel 1670 la popolazione negra non supererà i duemila individui.]


1619
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano IV
Albero genealogico
(Frederiksborg 1577 - Copenaghen 1648)
figlio di Federico II e di Sofia di Mecklenburg;
1588-1648, re di Danimarca e di Norvegia;
1611-13, combatte contro Carlo IX di Svezia per il dominio sul Baltico riuscendo ad impadronirsi dell'isola di Öland;




1619
1618-48, guerra dei trent'anni;
NORVEGIA
1619
-
ISLANDA
1619
-

 

1619
REGNO di SVEZIA
Gustavo II Adolfo
Albero genealogico
(Stoccolma 1594 - Lützen, Lipsia 1632)
figlio di Carlo IX e di Cristina di Holstein-Gottorp;
1611-32, re di Svezia;




1619
1618-48, guerra dei trent'anni;




1619
REGNI DI SPAGNA, NAPOLI e SICILIA
Filippo III
Albero genealogico

(Madrid 1578 - 1621)
figlio di Filippo II e della sua quarta moglie Anna d'Austria;
1598-1621, re di Spagna; [compreso Portogallo]
1598-1621, re di Napoli e Sicilia;
- 1612-17, prima guerra del Monferratoè contro Carlo Emanuele I di Savoia;
- 1618-48, guerra dei trent'anni: accanto agli Absburgo;
[ciò aggraverà, rendendolo poi irreversibile, il declino della potenza spagnola.]

1619
-

NAPOLI
Viceré
Pedro Téllez-Girón
y Velasco Guzmán y Tovar

III duca di Osuna
(1616 21 ago - 4 giu 1620)
Nunzio apostolico
-

1619
-


SICILIA
Viceré
Francesco Lemos
conte di Castro
(1616 - 1622)
1619
-
a




1619
SAVOIA
Carlo Emanuele I
Albero genealogico

(Rivoli 1562 - Savigliano 1630)
figlio di Emanuele Filiberto [Testa di Ferro] e di Marguerite de Angoulême;
1580-1630, principe di Piemonte
conte di Aosta, Maurienne e Nizza
duca di Savoia
;
1580-1630, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
1588-1630, marchese di Saluzzo;
1614-17, prima guerra del Monferrato;

 

 

1619
-


1619
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Giovanni Giacomo (Tartaro) Imperiale
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1617 25 apr - 29 apr 1619, doge di Genova;


Pietro Durazzo
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1619 2 mag - 2 mag 1621, doge di Genova;


1619
-


1619
ducato di Mantova e del Monferrato
Ferdinando I
Albero genealogico
(1587 - 1626)
figlio di Vincenzo I e di Eleonora de' Medici († 1611), e fratello di Francesco IV;
1605-15, cardinale [rinuncia];
1612-26, duca di Mantova e del Monferrato;
nel 1616 sposa Camilla (1589-1662), figlia di Bruno Faa; [matrimonio morganatico, segreto; ripudiata 1616]
nel 1617 sposa Caterina de' Medici († 1629).

1619
-

 

1619
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Antonio Priuli

(Venezia 10 mag 1548 - Venezia 12 ago 1623)
figlio di Gerolamo e di Elisabetta Cappello;
1618-23, doge di Venezia; [94°]

 

- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
- ambasciatore sabaudo: A. Provana (1605- ?)

1619
Febbraio
29
, avvertendo che in Dalmazia la «parte» del 18 agosto 1606 non viene applicata e le regioni di rito greco costituiscono zone di penetrazione del reclutamento scolastico della Compagnia di Gesù,
. Zuanne Dandolo,
. Giacomo de Ca' da Pisano,
. Gierolamo Trevisan,
. G. Giustinian,
e i Savi di Terraferma;
. Antonio Foscarini,
. Gierolamo Priuli,
. Zuanne Da Mula,
. Agostin Bembo,
. Vincenzo Grisuni,
e i Savi degli Ordini:
. Alvise Contarini,
. Gierolamo Venier,
. Martin Zane,
inviano ai rettori di Dalmazia di Levante e al reggimento di Candia copia della «parte» del 18 agosto 1606 perché la pubblichino ed eseguano in ogni suo punto.
Le reazioni non si fanno attendere.
Poiché la decisione presa da Clemente VIII circa il collegio della Madonna di Loreto per la nazione dalmata non è piaciuta ai dalmati, tutti i capitoli, di comune consenso, inviano due ambasciatori a Roma, i canonici:
. Ionio da Sebenico,
. Gaudenzio da Spalato,
per ottenere da Paolo V il precedente trattamento (riaffidamento del collegio ai gesuiti).
Ciò lascia capire come che in Dalmazia ci si comporta come se la «parte» 18 agosto 1606 non esistesse.

Luglio
29
, arrivate le lettere da Venezia, il conte Filippo Molin di Trau si vede costretto a scrivere in Pregadi per chiedere consiglio, mentre la nazione dalmata inoltra richiesta di una deroga alla legge in questione;

Agosto
8
, su consiglio di P. Sarpi, il Senato decide di non concedere deroghe quindi ordina:
- all'ambasciatore a Roma di chiamare subito i due canonici e di rimproverarli per aver portato a Roma un'ambasciata contrastante la legge della Repubblica senza informazione del Senato,
- ai rettori di Trau di fare lo stesso con i membri del capitolo.
Si ripropone intanto il problema dell'amministrazione del patrimonio gesuitico, già affidata (vedi 1609) al patriarca Vendramin, …visto anche lo scoppio del "caso Valmarana" che si intreccia con la trattativa per la ricollocazione del patrimonio della Compagnia di Gesù.

Novembre
5
, il gesuita Odorico Valmarana viene espulso dal Senato che interpreta così la legge del 14 agosto 1606 nel senso che essa deve concernere ogni gesuita che, dopo essere rimasto qualche anno nella Compagnia, ne sia stato poi licenziato sotto qualsiasi pretesto.
[A meno che non faccia pervenire al Senato, dopo un mese dal congedo una spiegazione dettagliata dei motivi della dimissione, in base alla quale il Senato potrebbe stabilire una eccezione.]
Il Senato, in Pregadi lo stesso giorno, affronta anche la materia testamentaria, registrando l'abuso introdotto (o forse mai cessato) di lasciare, nei testamenti, legati ai gesuiti, liberi o sotto condizione, per quando cioè fossero ritornati nel Dominio. E vi pone rimedio dichiarando nulli tutti legati lasciati ai gesuiti, passati e futuri, liberi o sotto condizione.
[Anche in questo caso la legislazione veneziana crea un precedente per la giurisprudenza francese, o più precisamente, per il suo orientamento parlamentare -gallicano (un caso molto simile sarà infatti affrontato e risolto in modo analogo nel 1631: gesuita Begat).]
11, giunta intanto la notizia dell'orientamento pontificio a riconfermare (dopo tredici anni) la gestione delegata del patrimonio dei gesuiti veneti, soluzione giuridica che continua a mantenere la titolarità della Compagnia sui suoi beni, Venezia fa istanza per una sistemazione definitiva tantopiù che giunge dalla Boemia l'esempio di un'espulsione seguita dall'incameramento dei beni.
P. Sarpi entra in possesso del registro degli acquisti di beni laici da parte della Compagnia di Gesù nel Vicentino, contrassegnato Acquisti de' beni le entrade de' quali già godevano li gesuiti in Vicenza, che rivela una politica di acquisti assai vasta tra il 1594 e 1604.
15, P. Sarpi, e con lui buona parte del patriziato antiasburgico, ora legato alla figura di Nicolò Contarini, si preoccupa di contrastare la soluzione pontificia cercando invece di cogliere l'occasione per riorganizzare l'assetto di questi beni.
16, il Senato ordina al suo ambasciatore a Roma di insistere presso il pontefice di soprassedere nel rinnovo dell'amministrazione delegata, lasciando intravvedere la propria preferenza per un ripristino della destinazione dei beni precedente alla loro applicazione ai gesuiti, operazione non facile che presuppone una vasta indagine presso la curia e presso i notai per individuare gli antichi beneficiari.
La Repubblica e il suo consultore in iure P. Sarpi intraprendono questa indagine disponendo una inchiesta sulla provenienza dei beni gesuitici, non solo di origine ecclesiastica ma anche di origine laica, cioè derivante da un acquisto di beni laici: acquisto condizionato da Venezia alla propria approvazione con una «parte» che era stata origine dell'interdetto del 1606.


 

 

1619
ducato di Modena
Cesare d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1562 - Modena 1628)
figlio di don Alfonso, un bastardo di Alfonso I, legittimato dall'imperatore ma non riconosciuto dalla corte di Roma;
1597-98, duca di Ferrara;
1597-1628, duca di Modena;
dal gennaio 1598 risiede a Modena dove ha portato con sé l'archivio, il museo e la biblioteca estense;
dal 1615 è vedovo;

 

 

1619
-


 

1619
Granducato di Toscana
Cosimo II de' Medici
Albero genealogico
(Firenze 1590 - 1621)
figlio del duca Ferdinando I e di Cristina di Lorena;
1608, sposa Maria Maddalena d'Austria;
1609-21, granduca di Toscana;
condizionato dalla madre e dal ministro Belisario Vinta;
 
1619
-

 

1619
ducato di Urbino
Francesco Maria II della Rovere
Albero genealogico
(n. 1548 - Casteldurante, oggi Urbania, Urbino 1631)
figlio di Guidobaldo II e di Vittoria Farnese;
1574-1631, duca di Urbino;

 
1619
-

 

 



Borbone-Condé, Anne-Geneviève di – duchessa di Longueville (Vincennes 1619-Parigi 1679) nobildonna francese, nota protagonista femminile del movimento della "fronda";
[Figlia di Enrico II di Borbone, principe di Condé e di Carlotta Margherita di Montmorency, sorella di Luigi (il Gran Condé) da lei trascinato assieme al principe di Conti nella rivolta della prima fronda.] 
1642, sposa Enrico II di Longueville;
1646, amante del duca di La Rochefoucauld;
1649, il trattato di Rueil conclude i negoziati tra i parlamentari e la corte; 
1650, durante la fronda dei principi contribuisce al passaggio del Condé e del Turenne nel campo dei ribelli e dopo il loro arresto alimenta contro Mazarino la rivolta in Normandia ma il fallimento del suo tentativo la costringe a riparare in Olanda; rientrata ben presto in Francia spinge Turenne a trattare con la Spagna e a marciare su Parigi contro la corte; dicembre, dopo la sconfitta di Rethel, Turenne torna al servizio della corte e lei, in contrasto anche con altri rappresentanti della fronda, si ritira dall'attività politica dedicandosi alla letteratura; convertitasi al giansenismo negli ultimi anni di vita, la sua casa si trasforma in rifugio sicuro dei perseguitati.

Colbert, Jean-Baptiste – marchese di Seignelay e Chateauneuf [il Serpente - da colubra] (Reims 1619-Parigi 1683) politico ed economico francese.
[Da cui "colbertismo" termine coniato nel 1797 dall'italiano Mengotti].

Cyrano de Bergerac, Savinien de (Parigi 1619-Sannois, Seine-et-Oise1655) scrittore francese, reso famoso dalla commedia Cyrano de Bergerac (1897) di Edmond Rostand.
Le pédant joué (1654, Il pedante gabbato, imitato da Molière nelle Fourberies de Scapin)
La mort d'Agrippine (1654, La morte di Agrippina)
Trattato di fisica (primi capitoli)
Lettres (1654, Lettere)
L'autre monde ou Les états et empires de la lune (postumo, 1657, Gli stati e imperi della luna)
Les états et empires du soleil (postumo, 1662, Gli stati e imperi del sole).

Dati, Carlo Roberto (Firenze 1619-1676) scienziato e letterato italiano, segretario della Crusca;
Promosse il Vocabolario (III ediz. 1691)
Discorso dell'obbligo di ben parlare la propria lingua (1657)
Dissertazione sull'utilità e il diletto che reca la geometria (1658)
Lettera… sulla famosissima esperienza dell'argento vivo (1663)
Il cedrarancio (postumo, 1813)
Vite de' pittori antichi (1667, dedicate a Luigi XIV).

Félibien des Avaux, André (Chartres 1619-1695) scrittore d'arte francese;
Discorsi sui più eccellenti pittori antichi e moderni (1666-68)
Conferenze dell'Accademia reale (1669)
Dei principi dell'architettura (1676).

Furetière, Antoine (Parigi 1619-1688) scrittore francese;
Poèsies (1666, Poesie)
Roman bourgeois (1666, Romanzo borghese)
Dizionario universale (postumo, 1690, al centro di una vivace polemica con l'Académie, perché includeva termini tecnici, scientifici e popolari).

Lubrano, Giacomo (Napoli 1619-1693) poeta italiano, gesuita, seguace di Marino;
Scintille poetiche o poesie sacre e morali (1674)
Suaviludia musarum ad Sebethi ripam, epigrammatum libri X (1690).

Tallemant des Réaux, Gédéon (La Rochelle 1619-Parigi 1692) memorialista francese, nato da una influente famiglia di banchieri protestanti, educato a Bordeaux e a Parigi, divenne presto un assiduo frequentatore dei salotti letterari-aristocratici, e in particolare dell'Hôtel de Rambouillet; era legato al cardinale di Retz e amico di J. de La Fontaine;
Historiettes (1657-59, "les mémoires des autres", 376 storielle, aneddoti e ritratti di personaggi noti e anonimi dell'ambiente letterario parigino)
[1833-35, esce la prima edizione in 6 volumi; 1853-60, esce la seconda edizione in 9 volumi: ambedue censurate; 1960-61, solo ora esce l'edizione integrale.
Qual è il debito verso di lui di Dumas padre, di Stendhal, di Sainte-Beuve, ecc. nei loro romanzi storici?]

1660-70, in gravi difficoltà economiche, non riesce a pubblicare le sue opere;
1685, è costretto a simulare una conversione al cattolicesimo.

Zesen, Philip von (Priorau, Dessau 1619-Amburgo 1689) scrittore tedesco, figlio di un pastore luterano, frequentò le università di Wittenburg e Lipsia; visse a lungo nei Paesi Bassi, soprattutto ad Amsterdam;
Elicona tedesco (1640-41, in 2 part)
Adriatische Rosemund (1645, Rosmunda adriatica; palese l'influenza di Madeleine de Scudéry, di cui aveva tradotto, nello stesso anno,  Ibrahim o l'illustre Bassa)
1653, ottiene un titolo nobiliare dall'imperatore Ferdinando III;
1664, fonda ad Amburgo un'accademia di puristi, per la difesa e la promozione della lingua nazionale;
Assenat (1670)
Simson (1679, Sansone).

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Compagnia Unita delle Indie Orientali
(Vereenigde Oost-Indische Compagnie)
[Olanda]

1619, il governatore generale, il sadico e crudele ammiraglio Jan Pieterszoon Coen, uno dei fondatori dell'impero coloniale olandese, arrivando nell'isola di Giava dalle Molucche con ingenti aiuti, distrugge Jacarta e vi fonda Batavia, che sarà la sede dell'amministrazione generale della Compagnia e il centro olandese dell'arcipelago, vale a dire la nuova capitale dell'impero coloniale olandese.

Compagnia delle Indie orientali
(East Indian Company)
[Inghilterra]

Inglesi e olandesi si accordano perché le due Compagnie lavorino assieme, partecipando in ugual misura al commercio, eccezion fatta per le spezie che sarebbero andate per i due terzi all'Olanda.

Stampa

«segue da 1618»
1619,
Germania
il piccolo ducato di Weimar è il primo paese a imporre, almeno in linea di principio, la frequenza scolastica obbligatoria;
«segue 1620»

Uscita dei giornali

«segue da 1618»
1619
Amsterdam, esce, una o due volte la settimana, il «Tijdinghen uyt verscheyde Quartieren» rivale del «Courante uyt Italien Duytslandt, etc.» uscito l'anno precedente.
[Gli stampatori olandesi possono valersi dei corrispondenti che forniscono le informazioni alla Compagnia olandese delle Indie orientali e agli Stati Generali delle Province Unite.
«segue 1620»

Guerra dei Trent'anni
[1618-1648]
1618-23
periodo boemo palatino

1619, muore l'imperatore Mátyás e si infrange così l'illusione che lo scontro possa coinvolgere solo il re e i ceti di Boemia: è scontata infatti la successione al trono imperiale di Ferdinando di Stiria (che assume il nome di Ferdinando II); la sua ascesa al trono, che già fa prevedere una stretta assolutistica ed insieme religiosa nei domini austro-boemi degli Absburgo, allarma e spinge alla reazione la nobiltà protestante dei territori asburgici e le potenze protestanti dell'impero (riunite nell'Unione evangelica sotto la guida di Federico V (1596-1632) principe elettore del Palatinato);
Maggio
dalla Boemia la rivolta si estende alla Moravia, all'Alta Austria (dove il nobile calvinista G.E. Tschermbl spinge la dieta a rifiutare l'omaggio all'imperatore), alla stessa Vienna;
Moravia, Slesia, Lusazia formano una "Confederazione bohemica" sul modello della costituzione delle Province Unite: ma a differenza dei Paesi Bassi, in Boemia non esiste un elemento borghese autoctono egemone capace di garantire il successo dell'impresa; 
«segue»

 

 

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