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Papa
Gregorio XIV

(1590-91)

Ottobre
15
, muore.

Papa
Innocenzo IX

(1591)

Ottobre
17
, viene eletto.

Dicembre
30
, muore.

Gesuiti

«segue da 1590»
[col generale C. Acquaviva (1581-1615) si potenzia la compagnia]
1591, C. Acquaviva prepara un'altra stesura della Ratio atque institutio studiorum Societatis Jesu (dopo quella del 1586 e prima di quella del 1599).
Provincia Veneta:
Padova, avvalendosi dei privilegi di Gregorio XIII, hanno spinto la concorrenza con lo Studio patavino fino alla imitazione del suo cerimoniale:
- il suono della campanella per annunciare l'inizio delle lezioni,
- l'uso dei rotuli per indicare materie e nomi dei professori,
- l'intestazione Gymnasium patavinum Societatis Iesu.
L'orazione di Cesare Cremonini, che rappresenta le ragioni dello Studio di Padova davanti al Senato, diventa il punto di riferimento per le repliche dei più autorevoli esponenti della Provincia Veneta:
. Benedetto Palmio,
. Antonio Possevino,
. Ludovico Gagliardi,
. Paolo Comitoli,
. Giovanni Domenico Bonaccorso.
Quasi contemporaneamente inizia la docenza padovana di G. Galilei.
[vedi Domicilia]
«segue 1592»

ANNO 1591



1591
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1591
-

 




1591
Sacro Romano Impero
Rodolfo II
Albero genealogico

(Vienna 1552 - Praga 1612)
primogenito di Massimiliano II e di Maria d'Absburgo figlia di Carlo V;
1572-1608, re d'Ungheria;
1575-1611, re dei romani e di Boemia;
1576-1608, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1576-1612, imperatore del Sacro Romano Impero;



1591
-



1591
ducato di Sassonia
Cristiano I
Albero genealogico

(† 1591)
figlio di Augusto I e di Anna di Danimarca;
1586-91, principe elettore di Sassonia;
si fa calvinista




Cristiano II
Albero genealogico

(† 1611)
figlio di Cristiano I e di Sofia di Brandeburgo;
1591-1611, principe elettore di Sassonia;




1591
ducato di Prussia
Alberto II
Albero genealogico

(† 1618)
figlio di Alberto I e di ?;
1568-1618, duca di Prussia;
caduto in demenza, i suoi stati sono governati dal parente, l’elettore di Brandeburgo


1591
ducato di Württemberg




1591
ducato di Baviera
Guglielmo V
Albero genealogico

(† 1626)
figlio di Albrecht V [il Magnanimo] e di Anna d'Austria;
1579-97, duca di Baviera;


1591
Palatinato
Federico IV [il Giusto]
Albero genealogico
(Amberg 1574 - Heidelberg 1610)
figlio di Ludovico VI e di Elisabetta di Assia-Kassel;
1583-1610, elettore del Palatinato;
alla morte del padre, sotto la tutela dello zio Giovanni Casimiro il quale restaura il calvinismo come religione di stato nel Palatinato;







1591
Mainz [Magonza]








1591
REGNO di POLONIA
Sigismondo III Vasa
Albero genealogico

(Stoccolma 156 6- Varsavia 1632)
figlio di Giovanni III di Svezia e di Caterina Jagellona, sorella di Sigismondo II Augusto;
1587-1632, re di Polonia;
grazie alla vittoria dell'atamano J. Zamoyski e della piccola nobiltà cattolica sugli Zborowski filoasburgici (Bycziyna 1588);
nel 1589 ha stretto un accordo di pace stabile e duratura con Massimiliano d'Absburgo;




1592-1604, re di Svezia;




1591
-


 







1591
IMPERO OTTOMANO
Murad III
Albero genealogico
(1546-1595)
figlio di Selim II e di Afife Nur-Banu (la veneziana Rachel o Cecilia Baffo);
1574-95, sultano;


Gran Visir
Sokollu Mehmet Pascià
(1566 - ?)
1591
-









1591
RUSSIA
Fëdor I [Teodoro I] Ivanovic Rjurik
Albero genealogico

(1557 - 1598)
figlio di Ivan IV [il Terribile] e di Anastasia Romanova;
1580, sposa Irene, sorella del boiaro Boris Godunov;
1584-98, zar di Russia;
debole di mente, affida il governo dapprima allo zio materno Nikita Romanov, poi al boiaro Boris Godunov;
dal 1589 la chiesa ortodossa russa non dipende più da Costantinopoli avendo ottenuto l'elevazione di Mosca a patriarcato;

 
-
1591
-




1591
REGNO di FRANCIA e REGNO di NAVARRA
Enrico di Navarra
Albero genealogico
(Pau 1553 - Parigi 1610)
figlio di Antonio di Borbone re di Navarra e di Giovanna d'Albret regina di Navarra, fu da quest'ultima educato alla fede calvinista;
1572-1610, re di Navarra;
nel 1577, fuggito dalla corte dove era tenuto in condizioni di semiprigionia, torna alla sua fede e alla vita delle armi;
nel 1585, alla morte di Francesco duca d'Alençon, ultimo dei figli di Enrico II, diventa l'erede presuntivo al trono di Francia;
1589-1610, re di Francia (Enrico IV);
è riconosciuto come proprio successore da Enrico III, ma la lega cattolica non disarma;
dal 1590 la Francia sembra sul punto di essere smembrata o di cadere sotto la tutela di Filippo II che avanza la candidatura al trono dell'infante Isabella;




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
François d'O
(1588 - 1594)
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
Louis de Revol
(1589 1° gen - 17 set 1594)
 
1591
[dal 1585 è in atto la "guerra dei tre Enrichi".]




1591
ducato di Lorena e di Bar
Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di François I e di Christine di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;
sotto la tutela della madre e dello zio;
1548-50, il breve scontro con l'Inghilterra si conclude con l'acquisto di Boulogne da parte della Francia;
nel 1557 è entrato nella maggiore età;

1591
-



1591
Repubblica delle Province Unite
[sette province settentrionali]
Maurizio
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1567 - L'Aia 1625)
secondogenito di Guglielmo I [il Taciturno] e di Anna di Sassonia;
1584-1625, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
[presidente del Consiglio di Stato.]




1618-25, conte di Nassau;
1618-25, principe di Orange;


1591
1590-95, riorganizzati gli eserciti delle Province Unite, si impadronisce di Breda, Nimega e Groningen;



1591
Paesi Bassi
[dieci province meridionali]

-

governatore
[inviato da Filippo II]
Alessandro Farnese
duca di Parma
(1578 - ?)

1591
Unione di Arras: le province meridionali (Belgio) sono sottomesse a Filippo II.







1591
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Elisabetta I
Albero genealogico
(Greenwich 1533 - Richmond, Surrey 1603)
figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena;
1558-1603, regina d'Inghilterra;
dal 1559 è in vigore l' Uniformity Act;
nell'estate del 1579 il duca d'Alençon, erede al trono di Francia, si reca di persona in Inghilterra per corteggiarla;
1577-80, Francis Drake rinnova l'impresa compiuta da Magellano circumnavigando il globo (e saccheggiando al suo passaggio le coste occidentali dell'America spagnola);
[Medico personale: dottor Rodrigo López, un portoghese di origine ebrea convertito al cristianesimo, a Londra dal 1558]



1591
-





IRLANDA
-
-
-
-
1591
dal 1560 è in vigore l' Uniformity Act;
a Dublino viene fondato il Trinity College, università protestante;




a

 

1591
REGNO di SCOZIA
Giacomo VI
Albero genealogico

(Edimburgo 1566 - Londra 1625)
figlio di lord Henry Stuart Darnley e di Maria [Stuarda];
1567-1625, re di Scozia;
incoronato a un anno, dopo la deposizione della madre, ha come reggenti vari nobili scozzesi protestanti e come precettore G. Buchanan;
nel 1587 non si è opposto all'esecuzione della madre;





1603-25, re d'Inghilterra (Giacomo I);



1591
-


a


1591
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano IV
Albero genealogico
(Frederiksborg 1577 - Copenaghen 1648)
figlio di Federico II e di Sofia di Mecklenburg;
1588-1648, re di Danimarca e di Norvegia;
[sarà incoronato solo nel 1595 al raggiungimento della maggiore età]

1591
-
NORVEGIA
1591
-
ISLANDA
1591
-

1591
REGNO di SVEZIA
Giovanni III Vasa
Albero genealogico
(Stegeborg 1537 - Stoccolma 1592)
figlio di Gustavo I e di Margherita Lauenhaupt;
1556-92, duca di Finlandia;
dal 1563 è tenuto in prigione dal fratello Erik XIV, re di Svezia;
1563-70, "guerra dei sette anni";
1568-92, re di Svezia;
1572-83, guerra contro la Russia;
nel 1585, dopo la morte della prima moglie e dopo aver troncato le trattative con la Santa Sede, sposa una luterana;.




1591
-








1591
REGNO di SPAGNA e REGNO di PORTOGALLO
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico
(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;
nel 1587 la decapitazione di Maria [Stuarda] gli offre il pretesto per rompere con l'Inghilterra che ha sostenuto i ribelli fiamminghi e le cui navi minacciano con la loro pirateria le rotte atlantiche e le colonie spagnole;
nel 1589, alla morte di Enrico III re di Francia, rivendica il trono francese per la figlia Isabella Clara avuta da Elisabetta di Valois;


SPAGNA
1591
riorganizza la flotta e contrasta gli attacchi inglesi contro il Portogallo;
a Saragozza scoppia una rivolta;

PORTOGALLO
1591
-







1591
ducato di SAVOIA
Carlo Emanuele I
Albero genealogico
(Rivoli 1562 - Savigliano 1630)
figlio di Emanuele Filiberto [Testa di Ferro] e di Margherita di Angoulême;
1580-1630, principe di Piemonte;
conte di Aosta, Maurienne e Nizza
;
duca di Savoia
;
1580-1630, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
1585 sposa Caterina (Catalina Michaella) d'Absburgo-Spagna († 1597), figlia di Filippo II;
1588-1630, marchese di Saluzzo;


 
1591
-



1591
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Battista Negrone
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1589 20 nov - 15 nov 1591, doge di Genova;


Gio. Agostino Campi Giustiniani
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1591 27 nov - 26 nov 1593, doge di Genova;


1591
-


1591
ducato di Milano

dal 1535 il ducato,
come previsto dal congresso di Bologna,
è stato devoluto all'impero [in pratica agli Absburgo].



Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;



– vedi Spagna –

 

1591
-



1591
ducato di Mantova e di Monferrato
Vincenzo I
Albero genealogico
(1562 - 1612)
figlio di Guglielmo I e di Eleonora von Habsburg;
1581, sposa Margherita Farnese († 1643) [annullato 1583];
1584, sposa Eleonora de' Medici († 1611).
1587-1612, duca di Mantova e del Monferrato;



1591
-
a

1591
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Pasquale Cicogna
(Venezia 27 mag 1509 - Venezia 2 apr 1595)
figlio di Gabriele e di Marina Manolesso;
1585-95, doge di Venezia; [88°]

- nunzio pontificio:
. Marcello Acquaviva (1590 8 gen - 22 dic 1591)
. Alessandro Musotti (1591 22 dic - 1593)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1591
Gennaio
il Senato elegge patriarca di Venezia Lorenzo Priuli (1538-1600);
[Pur nominato dal Senato, il patriarca di Venezia è, da un punto di vista economico, alla mercé della Sede Apostolica.
Il cappello cardinalizio che gli sarà annunciato il 5 giugno 1596 prometterà ancor meglio ma in questo periodo della controversia sull'Indice non gli è stata ancora assegnata una chiesa romana o dei benefici.
Sollecitato da opposte pressioni egli preferirà accontentare Roma e correre il rischio calcolato di un affronto alla Repubblica.]

Il rettore veneziano di Sebenico mette in carcere ed espelle l'inquisitore di Dalmazia ed è, a sua volta, scomunicato dal vescovo del luogo. Per appianare la questione si viene ad un accordo per cui il rappresentante della Repubblica chiederà l'assoluzione.

Adducendo le difficoltà dei tribunali del Sant'Uffizio, i cardinali ribadiscono le istruzioni impartite nel 1575 dalla Congregazione del Sant'Uffizio, estendendo la facoltà di interrogare senza la rappresentanza laica i testimoni, per non rischiar di perdere opportunità. Solo in caso di protesta delle autorità dello Stato, le deposizioni saranno ripetute in loro presenza.
I tribunali veneti dell'Inquisizione si uniformano agli ordini di Roma.

Febbraio
su ordine del pontefice Gregorio XIV il cardinal Giulio Antonio Santori, capo della Congregazione del Sant'Uffizio, chiede alcune informazioni all'inquisitore di Verona.
[Giulio Antonio Santori [detto Santa Severina] (1532-1602) creato cardinale nel 1570. Approdato a Roma a seguito dei Caraffa divenne un personaggio di primo piano a Roma.]
A Roma s'è appreso che per la città sono passati, nel dicembre del 1590, tre comandanti di cavalleria, due vicentini e uno di Firenze, diretti alla volta di Ginevra per combattere contro il duca di Savoia ed unirsi all'esercito di Enrico di Navarra. L'inquisitore, fra Alberto da Lugo, si reca ad interrogare due giovani vicentini che, sul momento, confermano questa versione dei fatti, ma, una volta di fronte al tribunale, non vogliono ripetere la testimonianza.
L'inquisitore riesce comunque a trovare un uomo più disponibile, il quale sostiene d'esser stato allettato, lui ed altri, a seguire i tre armati e promette di trovare ulteriori testimoni.
Ma la sera stessa il podestà di Verona s'impadronisce delle carte dell'Inquisizione e arresta fra Alberto da Lugo facendolo quindi portare a Venezia e rinchiudere per alcuni giorni (due o sette) in una «prigione scurissima».
I Capi dei Dieci lo accusano d'aver voluto istruire un processo contro la Repubblica servendosi di prove pretestuose e di testimoni falsi, nonché di esser andato al di là delle stesse istruzioni della Congregazione romana, accettando testimonianze scritte e ponendo domande «illecite» quali, probabilmente, quelle che ci riferisce una fonte pontificia su chi pagava i soldati diretti a Ginevra e sulla provenienza delle loro armi.
A fra Alberto da Lugo viene intimato di lasciare il territorio veneziano e non farvi più ritorno.
[La dura reazione veneziana è ben comprensibile. L'inquisitore di Verona ha toccato quello che è il punto dolente delle relazioni veneto-pontificie: la politica nei confronti di Enrico di Navarra.
Quando scoppia questo affare dell'inquisitore di Verona, la Repubblica ha riconosciuto Enrico re di Francia mentre Gregorio XIV lo osteggia, rinnova le censure contro di lui e s'appresta a fornire armati alla Lega cattolica.
Pur assicurando che non ha intenzione alcuna di sostenere militarmente il re di Navarra, Venezia di fatto ne favorisce la casua e nel 1592 corre voce a Roma che la Repubblica finanzi le truppe del generale ugonotto Lesdiguières. Due dei tre comandanti transitati per Verona sono sudditi veneti e il governo teme forse pericolose rivelazioni.
Gregoro XIV è conciliante. Riconosce che fra Alberto da Lugo ha esorbitato dai suoi limiti e promette una soluzione soddisfacente anche per Venezia.
Nel frattempo però la faccenda ha suscitato impressione tra gli altri inquisitori del Dominio. Quelli di Bergamo e Vicenza abbandonano l'incarico e altrettanto medita di fare quello di Venezia. A questo punto il papa propone un compromesso: l'inquisitore arrestato farà ritorno a Verona, senza però esercitare il suo ufficio, ché sarà subito esentato. La Repubblica acconsente, fra Alberto da Lugo torna a Verona e nel giro di due o tre mesi è richiamato dal pontefice e sostituito.
L''incidente, per volontà delle parti, si conclude senza ulteriori strascichi, ma richiama comunque il governo veneziano ad un maggior controllo…
[Le cinque fonti che narrano l'episodio sono per lo più concordi sui fatti, ma discordano sensibilmente quanto alle motivazioni dei protagonisti e alla valutazione del significato della vicenda.]






Padova, studenti e professori del Bo (bovisti), lo Studio patavino, accusano il ginnasio gesuitico di fare concorrenza alla pubblica università: senza autorizzazione delle autorità veneziane ma sulla base esclusiva delle bolle pontificie; sollevano in pratica una questione giurisdizionale.
Gli risponde il rettore degli studenti artisti (gesuiti), Agostino Domenici, il quale denuncia, davanti ai collegi dottoriali, le numerose violazioni alle norme che regolamentano l'attività dello Studio. Quest'ultimo viene avvicinato da p. Marco Antonio De Dominis (insegna matematica nel collegio dei gesuiti) che prova a persuaderlo a rinunciare a presentarsi al Senato di Venezia nell'azione intrapresa contro il collegio. L'atteggiamento fermo di Agostino Domenici spinge p. Marco Antonio De Dominis a minacciare la sanzione della scomunica (comminata in virtù dei privilegi che i pontefici hanno conferito alla Compagnia), ma il rettore dell'Università degli scolari artisti non si lascia intimidire.
La situazione si fa piuttosto paradossale perché spetterbbe ai Riformatori vigilare su tale materia e ai lettori la denuncia. Tocca invece all'università degli scolari mostrare maggior fermezza nei confronti dei gesuiti, sollecitare i lettori artisti a comparire insieme a loro davanti al Senato di Venezia per reclamare un provvedimento restrittivo nei confronti delle scuole della Compagnia, ecc.;

Quando il patriziato si rivolge alla terra, scopre che la Chiesa vi si è già solidamente insediata.
[Possiede, secondo alcune stime del tempo,, a seconda delle zone, tra un sesto e metà del patrimonio fondiario veneto.]
Accanto agli ordini mendicanti ci sono quelli che possiedono sterminate ricchezze, dalle quali tuttavia il fisco della Dominante trae ben poco. La mancanza di rilevazioni precise, infatti, la necessità di assicurarsi, per ogni imposizione, il consenso del pontefice e dei vescovi e soprattutto, le numerose esenzioni frustrano ogni volta i tentativi del governo di riorganizzare questo settore delle finanze veneziane.
A reclamare esenzioni non sono solo gli ordini mendicanti, ma anche i prelati forestieri commendatari di ricchi benefici del Dominio o i Cavalieri di Malta, che contemporaneamente praticano la pirateria contro le navi veneziane.
Solo gradualmente, comunque, il governo della Repubblica prende la decisione di porre limiti alla proprietà ecclesiastica.
Determinante è l'attuale crisi cerealicola del 1590-91, la più grave del Cinquecento.

Ottobre
È ora che la Serenissima sferra il suo primo attacco contro l'abbazia di San Zeno di Verona.
[Estese e ricchissime, pur in anno di carestia, le terre di San Zeno costituiscono un autentico stato nello stato, con un proprio sistema interno di scambi, propri banchi di prestito e tribunali, su cui l'abate esercita diritti fiscali e giurisdizionali.
Proprio in autunno, una serie di proteste degli affittuali laici dell'abbazia contro l'abate attira l'attenzione del patriziato.
Mentre la carestia imperversa e la Chiesa di Roma è paralizzata da un rapido susseguirsi di conclavi.

Dicembre
13
, il Senato accoglie le richieste del Bo ordinando ai gesuiti di non insegnare che a scolari dell'Ordine;
17, una delegazione di sei professori, guidata da Cesare Cremonini, si presenta in Senato per esporre le proprie ragioni (l'orazione tradotta in francese, circola stampata su alcuni fogli volanti insieme alla traduzione del decreto inviato ai rettori il giorno 13).




[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983.]



1591
ducato di Ferrara, Modena e Reggio
Alfonso II d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1533 - 1597)
figlio di Ercole II e di Renata di Francia;
1552-54, in contrasto col padre, fugge e combatte nelle Fiandre;
1557-58, combatte contro gli spagnoli in Italia;
1559-97, duca di Ferrara, Modena e Reggio;
nel 1560 ha allontanato da corte la madre, per le sue tendenze protestanti, che fa ritorno in Francia ritirandosi nel proprio feudo di Montargis;
nel 1567 è morta la prima moglie Lucrezia de' Medici;


 
1591
-


1591
Granducato di Toscana
Ferdinando I
Albero genealogico

(Firenze 1549 - 1609)
figlio minore di Cosimo I;
1587-1609, granduca di Toscana;
continua l'indirizzo del padre, favorendo in particolare l'ascesa della città di Livorno sviluppandone gli impianti portuali;
nel 1589 sposa Cristina di Lorena;

1591
-


1591
ducato di Urbino
Francesco Maria II della Rovere
Albero genealogico
(n. 1548 - Casteldurante, oggi Urbania, Urbino 1631)
figlio di Guidobaldo II e di Vittoria Farnese ;
1565-68, compie un soggiorno presso la corte spagnola;
1570, sposa Lucrezia d'Este che non gli darà figli;
1571, combatte eroicamente a Lepanto;
1574-1631, duca di Urbino;
scaccia i ministri del padre e sopprime molte tasse;
geloso della sua autonomia, non vuole nel suo ducato né l'inquisizione, né i gesuiti e protegge gli ebrei;
si separa da Lucrezia d'Este;





 
1591
-



1591
REGNO di NAPOLI e di SICILIA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;



– vedi sopra –


NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1591
-


SICILIA
Viceré
-
1591
-




Arnauld, Jacqueline-Marie-Angélique o Marie Angélique de Sainte-Madeleine (Parigi, 8 settembre 1591 – Port-Royal des Champs, 6 agosto 1661) religiosa francese, monaca cistercense, badessa dell'abbazia di Port-Royal e riformatrice del giansenismo;
[Figlia di Antoine (1560-1619), avvocato al Parlamento di Parigi, e di Catherine Marion, una facoltosa e nobile famiglia; la coppia ebbe venti figli, dei quali ne sopravvissero dieci. Poco amata in famiglia, trovò conforto nel nonno materno l'avvocato generale Simon Marion che fu decisivo per la vita successiva della nipote decidendo di far maritare Catherine, sua sorella maggiore, e di destinare lei a vivere in convento. La bambina di appena otto anni accettò a condizione di ricevere la carica di badessa che gli fu promessa dal re Enrico IV con un «brevetto» con diritto di successione alla carica di Badessa di Port-Royal des Champes.]
[Vedi Port Royal]


Desargues, Girard (Lione 1591-1661) matematico e ingegnere militare francese.
[Teorema di Desargues.]

Herrick, Robert (Londra 1591-Dean Prior, Devonshire 1674) poeta inglese, formatosi sul classicismo di Ben Jonson;
Hesperides and Noble Numbers (1648, Esperidi e nobili rime; raccolta di poesie profane e religiose).

Spee von Langenfeld, Friedrich (Kaiserswerth, Düsseldorf 1591-Treviri 1635, di peste) religioso e poeta tedesco, gesuita, 
1622, sacerdote
1625-26, professore di filosofia all'università gesuitica di Paderborn, e in seguito, sempre nel quadro dell'attività controriformistica che in Vestfalia per poco non gli costa la vita per un attentato, esercita il ministero sacerdotale in Franconia; nei deu anni di permanenza a Würzburg ha, tra l'altro, il triste incarico di accompagnare al rogo centinaia di infelici condannate come streghe
Cautio criminalis (1631 I ediz., 1632 II ediz.; vi dimostra come ben difficilmente un'innocente sarebbe riuscito ad uscire indenne dallo spaventoso ingranaggio di simili processi)
Güldenes Tugendbuch (1649, Libro aureo sulle virtù, molto ammirato da G.W. Leibniz)
Trut Znachtigall (1649, L'usignolo provocatore).

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«segue da 1590»
1591
Venezia, Felice Valgrisi (figlio di Vincenzo) ha pubblicato, ventisei titoli nel periodo 1583-91;

«segue 1592»

Accademia della Crusca

«segue da 1583»
1591, da qui nasce il proposito di raccogliere il tesoro trecentesco che si concretizza nel Vocabolario;
«segue 1612»

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