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Il Viandante

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Papa
Gregorio XIII

(1572-85)

1575, indice il giubileo con la bolla Dominus ac Redemptor noster, con cui si garantisce l'indulgenza plenaria a chi visita le quattro basiliche maggiori (per i forestieri 15 giorni, per i romani 30);
Roma viene risparmiata dalla peste che colpisce molte città europee;

cardinali:
Paleotti, Gabriele (1522-1597) (dal 1565);
Della Chiesa Gian Paolo (1521-1575) (dal 1566).

Gesuiti

«segue da 1574»
generale: Everardo Mercuriano o Mercurián (1573-81);
1575, proibisce la lettura dei mistici renano-fiamminghi, ma non dei vittorini e di santa Caterina da Siena;
[vedi Domicilia]
«segue 1576»

Fratelli boemi
[Fratres Bohemi]

«segue da 1548»
1575, con i luterani sottoscrivono una comune Confessione boema, fondamento dogmatico della chiesa evangelica boema;
sono ridotti ad uno stato di semiclandestinità sino alla politica ecclesiastica di Giuseppe II (1781); con la nascita della Repubblica Cecoslovacca nel 1918 si costituiranno in "chiesa evangelica dei fratelli boemi".

ANNO 1575



1576
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1576
-

 



 
1575
Sacro Romano Impero
Massimiliano II
Albero genealogico

(Vienna 1527 - Ratisbona 1576)
figlio di Ferdinando I e di Anna Jagellone, fu educato in Spagna;
1544, partecipa alla campagna di Carlo V contro la Francia;
1547, partecipa alla campagna di Carlo V contro la Lega di Smalcalda;
1548, sposa Maria, figlia di Carlo V;
1548-50, luogotenente in Spagna;
1562-75, re dei romani e di Boemia;
1563-72, re di Ungheria;
1564-76, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1564-76, imperatore del Sacro Romano Impero;
cerca di assicurare la libertà religiosa ai luterani con un compromesso che scontenta sia i cattolici sia i protestanti;
nel 1573 gli è stata offerta anche la corona di Polonia, ma vani sono i suoi sforzi per assicurarsela;
1575
dalla dieta di Ratisbona ottiene la designazione del figlio Rodolfo come proprio successore;

Rodolfo II
Albero genealogico

(Vienna 1552 - Praga 1612)
primogenito di Massimiliano II e di Maria d'Absburgo figlia di Carlo V;
1563, inviato in Spagna viene educato in senso rigidamente cattolico dallo zio Filippo II;
1572-1608, re d'Ungheria;
1575-1611, re dei romani e di Boemia;



1576-1608, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola; 
1576-1612, imperatore del Sacro Romano Impero;

1575
-



1575
ducato di Sassonia
Augusto I
Albero genealogico

(Freiberg, Chemnitz 1526 - Dresda 1586)
figlio secondogenito di Enrico [il Pio] e di Caterina di Meclemburgo;
1548, sposa Anna, figlia di Cristiano III di Danimarca;
1553-86, principe elettore di Sassonia;



1575
ducato di Prussia
Alberto II
Albero genealogico

(† 1618)
figlio di Alberto I e di ?;
1568-1618, duca di Prussia;
caduto in demenza, i suoi stati sono governati dal parente, l’elettore di Brandeburgo


1575
ducato di Württemberg




1575
ducato di Baviera
Albrecht V [il Magnanimo]
Albero genealogico

(Munich 1528 - Munich 1579)
figlio di Guglielmo IV [il Costante] e di Marie Jakobäa di Baden-Sponheim ;
1546, sposa l'arcid.ssa Anna d’Austria;
1550-79, duca di Baviera;

1575
Palatinato
Federico III [il Pio]
Albero genealogico

(Simmern 1515 - Heidelberg 1576)
figlio di Giovanni II di Simmern;
1557-76, conte di Simmern;
1559-76, elettore del Palatinato;
nel 1561 si è convertito dal luteranesimo al calvinismo ed è il primo principe dell'impero ad adottare il credo ginevrino, ponendosi così in contrasto con le clausole della pace di Augusta [unica scelta concessa tra luteranesimo e cattolicesimo];
nei suoi domini perseguita luterani e cattolici, favorisce con sovvenzioni economiche gli ugonotti francesi;







1575
Mainz [Magonza]









1575
REGNO di POLONIA
[nel 1569 è avvenuta l'unione di Lublino (unificazione della Polonia e della Lituania)]
István I Bathory
Albero genealogico

(† 1586)
figlio di Janos - Somlyó (si appoggia agli Absburgo);
?-1576, voivoda di Transilvania;
1575-86, re di Polonia; (Stefano I Báthory)



Cancelliere
-
1575
il re giura lealmente la Pax dissidentium decisa nella dieta di Varsavia e la mantiene;
persuaso tuttavia che il protestantesimo sia di ostacolo ai progressi dello Stato, vi chiama i gesuiti ed apre per loro la porta alla Controriforma cattolica;






1575
IMPERO OTTOMANO
Murad III
Albero genealogico
(1546-1595)
figlio di Selim II e di Afife Nur-Banu (la veneziana Rachel o Cecilia Baffo);
1574-95, sultano;


Gran Visir
Sokollu Mehmet Pascià
(1566 - ?)
1575
-











1575
REGNO di FRANCIA
Enrico III
Albero genealogico
(1551 - 1589)
figlio di Enrico II e di Caterina de' Medici;
[ultimo dei Valois-Orléans]
1574-89, re di Francia;




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
Pomponne de Bellièvre 
(1574 - 1588)
Cancelliere-Guardasigilli
card. René de Birague
vescovo di Soissons
(1573 17 mar - set 1578)
Segretari di stato agli Affari Esteri
Claude Pinard
signore di Comblisy e di Cramailles
(1570 13 set - 1588)
[ha lasciato un Trattato della caccia reale.]
Simon Fizes
barone di Sauves
(1567 22 ott - 1579)
Nicolas de Neufville
signore di Villeroy
(1567 28 ott - 1588) 
 
1575
-

 
1575
REGNO di NAVARRA
Enrico di Navarra
Albero genealogico

(Pau 1553 - Parigi 1610)
figlio di Antonio di Borbone re di Navarra e di Giovanna d'Albret regina di Navarra, fu da quest'ultima educato alla fede calvinista;
1572-1610, re di Navarra;



1589-1610, re di Francia (Enrico IV);

1575
-



1575
ducato di Lorena e di Bar
Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di François I e di Christine di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;
sotto la tutela della madre e dello zio;
1548-50, il breve scontro con l'Inghilterra si conclude con l'acquisto di Boulogne da parte della Francia;
nel 1557 è entrato nella maggiore età;

1575
-



1575
Olanda, Zelanda e Utrecht
Guglielmo I [il Taciturno]
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1533 - Delft 1584)
figlio di Guglielmo VIII di Nassau-Dillenburg;
1559-84, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
nominato statolder (governatore) da Filippo II;
nel 1564 ha allontanato il cardinale Granvelle cui era affidata l'organizzazione ecclesiastica dei Paesi Bassi;




governatore
[inviato da Filippo II]

1575
rivolta dei gueux:






1575
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Elisabetta I
Albero genealogico
(Greenwich 1533 - Richmond, Surrey 1603)
figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena;
1558-1603, regina d'Inghilterra;
dal 1559 è in vigore l' Uniformity Act;



1575
-


IRLANDA
-
-
-
-

1575
dal 1560 è in vigore l' Uniformity Act;

a

1575
REGNO di SCOZIA
Maria [Stuarda]
Albero genealogico

(Linlithgow, Edimburgo 1542 - Fotheringhay, Northamptonshire 1587)
figlia di Giacomo V e di Maria di Guisa;
1542-67, regina di Scozia;
sotto la reggenza della madre;
dal 1548 vive in Francia dove viene educata;
nel 1558 ha sposato il delfino Francesco (ora Francesco II);
nel 1560, dicembre, è morto il marito;
dal 1561 si trova in Scozia;
nel 1566 ha sposato il giovane lord Henry Stuart Darnley, cattolico e imparentato con le famiglie reali d'Inghilterra e di Scozia;
dal 1568 è mantenuta sotto vari pretesti in una prigionia appena mascherata in Inghilterra da Elisabetta I;
nel 1571 viene rinchiusa in una lugubre prigione nel castello di Sheffield;
dal 1572 (dopo la notte di san Bartolomeo) è diminuito ancora il numero dei suoi sostenitori;



Giacomo VI
Albero genealogico

(Edimburgo 1566 - Londra 1625)
figlio di lord Henry Stuart Darnley e di Maria [Stuarda];
1567-1625, re di Scozia;
incoronato a un anno, dopo la deposizione della madre;
Reggente (1570-80): J. D. Morton;
Precettore: G. Buchanan;




1603-25, re d'Inghilterra (Giacomo I);



1575
-


a

1575
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico II
Albero genealogico
(Haderslev 1534 - Antvorskov 1588)
figlio di Cristiano III e di Dorotea di Sassonia-Lauenburg;
1559-88, re di Danimarca e di Norvegia;
1563-70, "guerra dei sette anni": la pace di Stettino sancisce lo status quo;




1575
tra i più floridi anni nella storia della Danimarca;.
NORVEGIA
1575
-
ISLANDA
1575
-

1575
REGNO di SVEZIA
Giovanni III Vasa
Albero genealogico
(Stegeborg 1537 - Stoccolma 1592)
figlio di Gustavo I e di Margherita Lauenhaupt;
1556-92, duca di Finlandia;
dal 1563 è tenuto in prigione dal fratello Erik XIV, re di Svezia;
1563-70, "guerra dei sette anni";
1568-92, re di Svezia;



1575
1572-83, guerra contro la Russia;








1575
REGNO di PORTOGALLO
Sebastiano
Albero genealogico

(Lisbona 1554 - Alcázarquivir, odierna Ksar el-Kebir, Marocco 1578)
figlio postumo dell'erede al trono Giovanni di Braganza;
1557-78, re di Portogallo;
[1557-68, sotto la reggenza del prozio cardinale Enrico.]




1575
influenzato dai gesuiti, nutre sogni di crociata contro i musulmani del Maghreb; permette che le Azzorre e Madera siano aperte al commercio inglese in cambio del riconoscimento, da parte dell'Inghilterra, delle future conquiste portoghesi in Africa del nord;
tenta di coinvolgere nella sua politica africana Filippo II di Spagna, ma questi rifiuta recisamente di intervenire;
a

1575
REGNO di SPAGNA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico
(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
dal 1543 è reggente della Castiglia e dell'Aragona, dal 1545 è vedovo e dal 1548 si trova presso il padre a Bruxelles;
nel 1550 ha fatto ritorno in Spagna;
nel 1551 ha ricevuto il giuramento del regno di Navarra;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;
nel 1559 è morta la seconda moglie Maria Tudor;
1559-60, agisce contro il protestantesimo in Spagna e contro ogni supposto eretico assicurato dall'ortodossia tridentina;
nel 1561 Madrid è stata elevata al rango di residenza reale;
nel 1567 ha attuato l'assimilazione religiosa forzata dei mori dell'Andalusia e di Granada;
nel 1568 la morte della terza moglie Elisabetta di Valois ha allentato i rapporti con la corte francese; si è pure aggiunta la tragedia domestica che lo ha costretto ad imprigionare il figlio primogenito don Carlos (Carlo d'Austria);
nel 1570 sposa (quarto matrimonio) la nipote Anna d'Austria che gli darà cinque figli [tra cui l'erede al trono Filippo III];
1568-71, conduce contro i mori insorti dell'Andalusia e di Granada una vera e propria guerra;
1571, battaglia navale di Lepanto;
1573-74, Tunisi viene prima riconquistata ma poi perduta;






1580-98, re di Portogallo;

 
1575
la mancata effettuazione dei pagamenti nella fiera di Medina del Campo, benché riparata dall'afflusso dei metalli americani, segna, col fallimento del commercio laniero castigliano, una vera svolta [sarà definita "l'impermeabilizzazione della Spagna"], perché chiude il paese a tutte le influenze esterne;







1575
ducato di SAVOIA
Emanuele Filiberto [Testa di Ferro]
(Chambéry 1528 - Torino 1580)
figlio di Carlo III [il Buono] e di Beatrice di Portogallo;
1536-80, principe di Piemonte;
1538-80, conte d'Asti;
1553-80, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1553-80, duca di Savoia;
1553-80, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
nel 1553 è stato nominato luogotenente generale e comandante supremo dell'esercito spagnolo in Fiandra;
1556, governatore dei Paesi Bassi;
nel 1560 la pace di Cateau-Cambrésis gli ha restituito i suoi stati (ad eccezione di alcune fortezze, rimaste ancora in mano francese e spagnola, e del territorio ginevrino a cui è riconosciuta l'indipendenza); la pacificazione è stata sancita dal suo matrimonio con Margherita d'Angoulême, duchessa di Berry, figlia di Francesco I, re di Francia. 
nel 1560 ha trasferito la capitale da Chambéry a Torino;
nel 1562 ha recuperato Torino;
il 7 febbraio 1563 è entrato ufficialmente a Torino;

 
1575
-



1575
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Giacomo Durazzo Grimaldi
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1573 16 ott - 17 ott 1575, doge di Genova;


Prospero Centurione Fattinanti
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1575 17 ott - 17 ott 1577, doge di Genova;


1575
-


1575
ducato di Milano

dal 1535 il ducato,
come previsto dal congresso di Bologna,
è stato devoluto all'impero [in pratica agli Absburgo].



Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;



1580-98, re di Portogallo;



– vedi Spagna –

 

1575
-



1575
ducato di Mantova e di Monferrato
Guglielmo I
Albero genealogico
(1538 - 1587)
figlio di Federico II e di Margherita Paleologo, e fratello di Francesco III;
1550-87, duca di Mantova e marchese del Monferrato;
[dal 1561 è sposato con Eleonora von Habsburg.]
1574-87, 1° duca del Monferrato;



1575
-
a

1575
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Alvise I Mocenigo
Albero genealogico

(Venezia 26 ott 1507 - Venezia 4 giu 1577)
figlio di Tommaso e di Lucrezia Marcello;
1570-77, doge di Venezia; [85°]


- nunzio pontificio: Giovanni Battista Castagna (1573 15 giu - giu 1577)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1575
In occasione di una questione sorta a Verona, la Congregazione del Sant'Uffizio autorizza gli inquisitori del Dominio a sentire tra soli chierici gli informatori, violando evidentemente i termini dell'accordo o "concordato" del 1551.

Lo stesso anno il tribunale veneziano custodisce in carcere un relapsus che, alla seconda abiura, pare non aver ancora confessato tutto. I giudici interpellano quindi la Congregazione romana per sapere se a questo punto possono torturarlo.
La Congregazione fornisce istruzioni precise se procedere o no con la tortura:
- se un eretico confessa spontaneamente le sue colpe ed i nomi dei suoi complici principali, non può essere torturato…
«nec pro ulteriori veritate, nec pro complicibus, nec ut afficeret nominatos»;
- se uno, nella prima abiura, ha negato insistentemente «de vehementi» l'evidenza finché gli sono state messe davanti le prove palmari della sua colpevolezza, quali lettere e scritti suoi propri, si può, per legge e consuetudine, torturarlo, leggermente però in modo che vengano fuori tutti i suoi sentimenti, i nomi dei suoi compagni, insomma tutte le prove a suo sfavore…
«pro ulteriori veritate, complicibus et ut dictum suum afficiat complices et nominatos ab eo»
- se l'inquisito è debole o malato e la tortura lo metterebbe in pericolo di vita, basta fargli paura «terreretur» mostrandogli gli strumenti della tortura, accomodandoglieli addosso e facendo finta d'esser pronti a procedere;
- in caso di malattia grave non si può neppue minacciarlo così.
Quanto al luogo e al personale necessario per la tortura, il governo veneziano li ha messi a disposizione in passato – avverte la Congregazione – ed altrettanto continuerà a fare.
In 6 altri casi (cinque di eresia, l'altro di sacrilegio) la Congregazione, interpellata, autorizza i tribunali dell'Inquisizione di Venezia e Vicenza a far uso della tortura. I cinque eretici sono dei relapsi, e, agli occhi dei giudici, tengono nascosti i loro veri sentimenti ed i nomi dei compagni.
[ Mancano i nomi ma ci sono le date:
- 23 luglio 1611, Venezia,
- 9 e 11 aprile 1579, Venezia,
- 20 agosto 1588, Vicenza,
- 26 aprile 1597, Vicenza,
- 10 luglio 1599, Vicenza,
- 14 novembre 1587, Venezia.]
Nel corso di questo secolo, tuttavia, la tortura viene usata in due soli dei 73 processi celebrati contro gli ebrei.
L'unica forma di tortura praticata nel Cinquecento dal Sant'Uffizio veneziano è la corda, in uso nelle corti secolari come in quelle ecclesiastiche.
[Nel 1635 e d nuovo nel 1638, Roma negherà al Sant'Uffizio di Vicenza il permesso di infliggere torture diverse dalla corda.]
Il tribunale veneziano pronuncia molto di rado sentenze capitali. Dei 1560 processi celebrati nel Cinquecento (svoltisi quasi tutti tra il 1541 e il 1592 – Indice 303 Archivio di stato di Venezia) e pervenutici integralmente o incompleti, solo 14 si concludono sicuramente con una sentenza capitale per eresia.
In quest'ultima cifra sono comprese le condanne a morte pronunciate ed eseguite a Venezia, tutte per affogamento, e non quelle dell'Inquisizione del Dominio.
Alle 14 esecuzioni è da aggiungere almeno il decesso in carcere di quattro eretici; qualche altra condanna a morte può non aver lasciato traccia!
Tra le carte del Sant'Uffizio lasceranno traccia esecuzioni per omicidio, negromanzia, sacrilegio, falsificazione di bolle pontifice, pasquinate contro il pontefice e vari altri reati.
Va segnalato inoltre che, nel Cinquecento, il Consiglio dei Dieci e gli altri tribunali di Venezia mettono a morte, per decapitazione ed impiccagione, 168 persone, tra patrizi e popolari, locali e stranieri. Colpiti dalla condanna capitale sono soprattutto, in ordine quantitativo:
- ladri e assassini,
- ribelli e traditori,
- sodomiti (una dozzina, tra i quali dei preti),
- bestemmiatori;
pochi altri sono giustiziati per ragioni diverse.
La punizione lieve e le frequenti riduzioni della pena, non già l'inflessibilità. distinguono l'attività giudicante dell'Inquisizione veneziana.
Comuni sono le penitenze pubbliche, le forzate donazioni ad istituti di carità, qualche anno di carcere od una combinazione dei tre tipi di pena. Solo in casi particolari il tribunale ordina carcerazioni molto lunghe o a vita e mentre le multe comminate dallo Stato ai trasgressori delle leggi sulla stampa sono pesanti e arrivano ai 50-100 ducati, l'Inquisizione s'accontenta in genere di cifre più esigue, come 10 ducati.
Contribuisce a mitigare la severità del tribunale la scarsa sicurezza delle carceri. In un periodo di diciotto mesi tra il 1567 e il 1568 sono fuggiti prigioneiri del Sant'Uffizio dalle carceri ecclesiastiche e civili di Conegliano, di Udine e di Venezia stessa, non diversamente da quanto accade nel resto d'Italia.

autunno, scoppia la peste;


[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983]


1575
ducato di Ferrara, Modena e Reggio
Alfonso II d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1533 - 1597)
figlio di Ercole II e di Renata di Francia;
1552-54, in contrasto col padre, fugge e combatte nelle Fiandre;
1557-58, combatte contro gli spagnoli in Italia;
1559-97, duca di Ferrara, Modena e Reggio;
nel 1560 ha allontanato da corte la madre, per le sue tendenze protestanti, che fa ritorno in Francia ritirandosi nel proprio feudo di Montargis;
nel 1567 è morta la prima moglie Lucrezia de' Medici;


 
1575
-


1575
Granducato di Toscana
Francesco I
Albero genealogico

(Firenze 1541 - 1587)
figlio di Cosimo I e di Eleonora di Toledo;
1564, comincia già ad assumere responsabilità di governo a fianco del padre, ma sarà più la vita fastosa di corte ad attirarlo più che gli impegni politici;
1574-87, granduca di Toscana;
un ruolo determinante hanno i suoi ministri G.B. Concini e Belisario Vinta grazie ai quali viene consolidato l'apparato burocratico del granducato, avviato da Cosimo I, una certa ripresa del commercio grazie specialmente all'ampliamento urbanistico di Livorno affidato all'architetto B. Buontalenti;

1575
-


1575
ducato di Urbino
Francesco Maria II della Rovere
Albero genealogico
(n. 1548 - Casteldurante, oggi Urbania, Urbino 1631)
figlio di Guidobaldo II e di Vittoria Farnese ;
1565-68, compie un soggiorno presso la corte spagnola;
1570, sposa Lucrezia d'Este che non gli darà figli;
1571, combatte eroicamente a Lepanto;
1574-1631, duca di Urbino;
scaccia i ministri del padre e sopprime molte tasse;
geloso della sua autonomia, non vuole nel suo ducato né l'inquisizione, né i gesuiti e protegge gli ebrei;
si separa da Lucrezia d'Este;





 
1575
-



1575
REGNO di NAPOLI e di SICILIA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;



1580-98, re di Portogallo;



– vedi sopra –


NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1575
-


SICILIA
Viceré
G. Toledo
(1564 - 1577)
1575
-






Antonio da Bienno (Val Camune 1575-Brescia 1655 ca) frate cappuccino;
1599, veste l'abito cappuccino nel convento di Crema.

Basile, Giovambattista o Gian Alesio Abbattutis (Napoli 1575-Giugliano, Napoli 1632) poeta e novelliere italiano, autore di opere in lingua e in dialetto; amico di Giulio Cesare Cortese [vedi sotto] ;
1608, dopo un periodo trascorso tra Venezia e Candia, in qualità di soldato mercenario della Serenissima, torna a Napoli; soggiorna in seguito alla corte dei Gonzaga, a Mantova; rientrato di nuovo a Napoli, diventa governatore di vari feudi per conto di alcuni signori meridionali;
Madriali e ode (1609-17)
Egloghe amorose e lugubri (1612)
Osservazioni intorno alle opere del Bembo e del Della Casa (1618)
Idilli (1619, tra cui Aretusa)
Postumi:
Pentamerone o Lo canto de li cunti overo lo trattenemiento de' peccerille (1634-36, 50 favole raccontate in cinque giorni da dieci vecchie; con pseud.)
Le muse napolitane (1635, 9 egloghe dialogate; con pseud.)
Il Teagene (1637, poema romanzesco)
vedi Il Mondo delle Fiabe.

Bérulle, Pierre de (castello di Sérilly, Champagne 1575-Parigi 1629) ecclesiastico e teologo francese;
Discorso sullo stato e sulla grandezza di Gesù (1601)
Elevazione a Gesù.

Böhme, Jakob (Altseidenberg, Slesia 1575-Görlitz 1624) mistico tedesco, di umili origini, esercitò il mestiere di calzolaio a Görlitz; formatosi sulle letture della Bibbia, di Paracelso e dei trattati di astrologia e di alchimia, precorse con le sue opere, scritte in un oscuro linguaggio simbolico, alcuni temi dell'idealismo tedesco; alla sua mistica si ispirò il "pietismo";
Aurora oder die Morgenröte im Aufgang (1612, Aurora o il rosseggiare del mattino in ascesa; viene accusato di eresia)
Beschreibung der drei Prinzipien Göttlichen Wesens (1619, I tre principi dell'essenza divina)
Psychologia vera (1620)
Sex puncta theosophica (1620)
Sex puncta mystica (1620)
De signatura rerum (1622)
Mysterium magnum (1623)
Clavis (1624)
Weg zu Christo (1623, Cristosofia o Via verso Cristo).

Concini, Concino, poi marchese d'Ancre (Firenze 1575 ca-Parigi  1617) avventuriero fiorentino, figlio di un notaio, passò in Francia al seguito di Maria de' Medici, destinata sposa a Enrico IV;
[Figlio e nipote di ministri del granduca di Toscana, era un sostenitore dell'assolutismo. In realtà, chi stabilì relazioni con l'Entità, la rete di spionaggio del Vaticano, non fu lui ma sua moglie.]
1610, primo stalliere, il matrimonio con Leonora Galigai, figlia della nutrice della regina, gli procura a corte un notevole ascendente, molto più forte dopo la morte del re; acquisisce il marchesato di Ancre;
1613, è nominato maresciallo di Francia;
1617, diventa primo ciambellano del re;
24 aprile, a causa della sua ambizione e delle sue origini straniere, viene ucciso per ordine di Louis XIII.
[Messa in giro la voce dagli agenti del cardinale Richelieu di una possibile relazione tra Leonora Galigai e la stregoneria, di cui si sarebbe servita per ammaliare la regina Maria de' Medici, l'italiana viene arrestata; durante la perquisizione i soldati trovano tre libri con caratteri magici, cinque rotoli di velluto rosso che servivano a domare lo spirito dei grandi e alcuni ciondoli. Scambiati per talismani ed amuleti usati per riti satanici, costituiscono parte delle prove dell'accusa di stregoneria per cui è condannata a morte;
25 aprile, viene decapitata e il suo corpo bruciato in un rogo.
Come scrisse il cardinale Bentivoglio a papa Paolo V, il fiorentino commise tre gravi errori: ostentò la sua ricchezza, ottenuta attraverso il re; ostentò una ricchezza non degna per un uomo di umili origini quale era; la ricchezza di cui faceva mostra era stata raggiunta in maniera immorale o, quanto meno, dubbia.
[Eric Frattini, L'Entità, 2008 Fazi Editore.]

Cortese, Giulio Cesare (Napoli 1575 ca-1625 ca) poeta napoletano, amico del Basile [vedi sopra], visse a Napoli, in Spagna e poi a Firenze dove fu membro dell'accademia della Crusca;
La Vaiasseide (1604; per intero 1615, o poema delle serve napoletane)
Micco Passaro 'nnammurato (1621)
Viaggio di Parnaso (1621).

Montchrestien, Antoine de (Falaise, Calvados 1575 ca-Tourailles, presso Domfront Orne 1621, ucciso mentre stava organizzando la rivolta protestante in Normandia) autore drammatico ed economista francese, ultimo rappresentante della tragedia rinascimentale;
Tragédies (1601-04, sei tragedie ispirate allo stoicismo cristiano di G. du Vair) tra cui
- L'écossaise (Lo scozzese, sulla vicenda di Maria Stuarda)
- Sophonisbe (Sofonisba, ispirata a G.G. Trissino)
1605-11, è esule in Inghilterra;
Trattato di economia politica (1615, in cui traccia un quadro della Francia di inizio secolo, ricco di dati e di informazioni preziosi per gli storici dell'economia).

Scheiner, Christoph (Wald, Baden-Württenberg 1575?-Neiss, Slesia 1650) astronomo tedesco, parte di quel gruppo di studiosi (G. Galilei, Th. Harriot e J. Fabricius) che all'incirca nello stesso periodo individuarono la presenza di macchie sul Sole (fu in polemica con G. Galilei per la priorità della scoperta);
1595, entra nella Compagnia di Gesù;
1610, è nominato professore di ebraico e di matematica a Ingolstadt; vive quindi in varie città: Innsbruck, Roma, Vienna;
1611, marzo, scopre queste macchie solari (inizialmente interpretate come piccoli pianeti ruotanti intorno al Sole); 
Tres espistolae de maculis solaribus (1612)
De maculis solaribus… accuratior disquisitio
(1612)
Rosa Ursina sive Sol (1626-30)
Oculus sive fundamentum opticum (1619)
Prodromus pro Sole mobili et Terra stabili contra Galilaeum a Galilaeis (1651, postumo, una confutazione del sistema copernicano).

Tourneur, Cyril (1575 ca-Kinsale, Irlanda 1626) poeta e drammaturgo inglese;
The Transformed Metamorphosis (1600, La metamorfosi trasformata)
1613, inizia la sua carriera pubblica in Inghilterra e in Olanda sotto la protezione di sir E. Cecil;
A Griefe on the Death of Prince Henrie (1613, Lamento per la morte del principe Enrico)
The Revenger's Tragedie (Tragedia del vendicatore (1607, anonima - secondo alcuni è di Th. Middleton)
The Atheist's Tragedie (1611, Tragedia dell'ateo).

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«segue da 1574»
1575
tra il 1575 e il 1587 Eusebius Episcopus, famoso stampatore in Basilea, prende in affitto il molino di Courcelles, nella vicina contea di Montbéliard.
A Roma si giunge ad affermare: «La santa Chiesa havrìa più bisogno che per molti anni non vi fusse stampa»;
la stampa non si ferma, ovviamente, ma vengono chiuse le frontiere all'importazione di libri dai paesi protestanti.
Lo stesso anno il tipografo Giovanni Varisco compra, assieme ai cugini Camillo, Orazio e Scipione Paganini, librai ma non stampatori, 134 campi in Friuli per 5.000 ducati.
«segue 1576»

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