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STATO PONTIFICIO
Innocenzo XI
(1676-89)
Segreteria di stato
- direttore:
card. Alderano Cybo-Malaspina
[legato Pontificio ad Avignone (1677 -90), spia francese stipendiata da Louis XIV]
altri incarichi
- vicelegato ad Avignone: B. Cenci;  

- segretario delle Lettere cifrate o della Cifra : Lorenzo Casoni, suo cugino;

 
- segretario dei Memoriali:
. Giovan Battista de Luca
 
- segretario dei Brevi:
. Johan Walter Slusius
 
- sottodatario, datario:
. Francesco Liberati,
 
 

Popolazione romana: ca 126.000 abitanti.

 

1689
Gennaio
vieta il carnevale;

partono: per la Francia il marchese di Lavardin e per l'Italia Ranuzzi;
Aprile
muore Cristina, la regina di Svezia, a cui assicura un sontuoso funerale;
Agosto
12
, dopo una febbre che lo ha colpito in giugno, il papa muore.

[Il processo di canonizzazione che inizierà già nel 1691, ha varie fasi:
- 1691-98, vengono ascoltati come testi i suoi principali collaboratori;
- 1714-33, viene discussa l'introduzione formale della causa: P. Lambertini (futuro Benedetto XIV) prepara le "animadversationes". La nuova fase d'indagine si svolge a Roma e a Como;
- 1736, mentre tali processi apostolici vengono approvati, si tratta ora di confutare le osservazioni negative (simonia, filogiansenismo e ostilità preconcetta verso la Francia e i Francesi) contenute nel Dictionnaire historique et critique di P. Bayle (1695-97) e quindi la procedura viene bloccata.
- 1744, Benedetto XIV ripropone la questione affrontando tutti i dubbi sorti finora nel processo di canonizzazione.
La pubblicazione di documenti ad opera del domenicano Berthier rivitalizza il processo, la cui ripresa viene disposta da Pio XII nel 1944.
Viene proclamato beato nel 1956.]

Nel corso del suo pontificato è pure intervenuto nei confronti di alcuni cardinali dopo aver accertato i loro comportamenti:
. card. Ludovisi: accetta gli avvertimenti papali…,
. card. Maidalchini: gli vengono proibiti gli incontri con donne…

Pasquino:
«Se si parla, la galera; se si scrive, la forca;
se si sta zitti, in Sant'Uffizio.
Cristo, che cosa si deve fare?

«Et inde Liberati sumus!»
[apposto sul portone della Dataria dove abitava mons. Liberati.]


 

Papa
Alessandro VIII

(1689-91)
"ultimo papa nepotista"

Pietro Vito Ottoboni (Venezia 1610-Roma 1691)
compie gli studi giuridici a Padova;
1643, uditore della «Sacra Rota», da Urbano VIII;
1652, cardinale;
1654, vescovo di Brescia;
1664, torna a Roma dove ha grande influenza su Innocenzo XI;
segretario della Congregazione cardinalizia dell'inquisizione (o Sant'Uffizio);
1689
Ottobre
6
, eletto papa, nomina segretario di stato il cardinale Rubini;
tenta di riconciliarsi con la Francia sulla questione dei "diritti di regalia"; di fronte all'intransigenza di Luigi XIV, abroga unilateralmente i sei articoli gallicani ("gallicanesimo").
Novembre
mentre, in segno di disgelo, il re francese acconsente di liberare Avignone e il contado venassino, nella cittadina provenzale si reca il vicelegato apostolico B. Cenci con l'incarico di controllare la restituzione dei territori pontifici, fare la conta dei danni causati dall'occupazione delle truppe francesi e assumere nuovamente la guida dell'amministrazione locale.
Ma se ad Avignone è tornata la pace, nel principato d'Orange c'è fermento e preoccupazione, specie ora che Willem III d'Orange è diventato re d'Inghilterra.
7, B. Cenci riferisce a Roma che un'assemblea di tutti i sudditi del principato d'Orange ha preso la risoluzione di offrire a Louis XIV il dominio del principato;
nel frattempo però il prelato avignonese Paolo de Salvador, auditore di Rota, ha ricevuto una strana lettera con la quale monsieur de Beaucastel (protestante da poco convertito al cattolicesimo e suddito del principato d'Orange) in qualità di rappresentante del principato alla corte di Parigi, esprime la volontà dei suoi cittadini di consegnarsi al papato.
Vista la delicatezza della questione, B. Cenci riferisce subito a Roma consigliando di accettare l'offerta ma il segretario di stato card. Rubini ordina invece al vicelegato di rifiutarla e di consigliare invece monsierur de Beaucastel di rivolgersi pure a Louis XIV che molto meglio della chiesa può proteggere il principato d'Orange.
[Poiché già dai tempi del nonno del cardinale, la famiglia Rubini era tra i debitori di Carlo Odescalchi, onde evitare l'imbarazzante storia di prestiti sollevata ad Avignone da B. Cenci ordina a quest'ultimo di non accettare l'offerta.]
Allora monsierur de Beaucastel si rivolge direttamente a Baldassarre Cenci e, alla presenza di Paolo de Salvador, dice che già in passato la Santa Sede ha fatto un'operazione analoga: essa, infatti, possiede il contado venassino "in vigore di una divisione fatta fra il re di Francia e il papa Innocenzo III dopo la crociata contro gli Albigesi".
Dopo la morte del pontefice, B. Cenci è richiamato a Roma.

 

 

ANNO 1689





1689
Sacro Romano Impero
Leopoldo I
Albero genealogico

(Vienna 1640 - 1705)
figlio di Ferdinando III e di Maria Anna d'Absburgo-Spagna;
1655-1705, arciduca d'Austria;
1655-1705, re d'Ungheria;
1655-1705, re di Boemia;
1658-1705, imperatore del Sacro Romano Impero;
1688-97, guerra della Lega di Augusta;





1689
Dicembre
23
, all'indomani dell'elezione di papa Alessandro VIII (ottobre) confida a p. Marco d'Aviano: «Come potrò resistere a fare così fiere due guerre? […] Come mantenere tanta gente, che ben posso dire: unde ememus panes ut hi manducent? Tanto più che nostro buon papa si è dichiarato ben chiaramente di non potere (opur volere) aiutarmi colla minima asistenza. Confesso che havrei sperato miglior affetto da sua santità, mentre sempre ha esortato il papa defunto abraciare grandi risolutioni».

Slovenia, esce, in tedesco, una Storia del ducato di Carniola, Valvasor Editore.
Lo sloveno viene un'altra volta relegato nelle chiese, nella piccola quotidianità domestica.

AUSTRIA
 
BOEMIA
 
UNGHERIA



1689
Brandeburgo
Albero genealogico

(Königsberg 1657 - Berlino 1713)
figlio di Federico Guglielmo [il Grande Elettore] e di Luisa Enrichetta d'Orange;
1688-1713, elettore di Brandeburgo;





1701-13, re di Prussia (Federico I);




1689
Sassonia
Albero genealogico

(Dresda 1647 - Tubinga 1691)
figlio di Giovanni Giorgio II e di Maddalena di Brandeburgo-Bareith;
1680-91, principe elettore di Sassonia;
nel 1680 ha abbandonato l'alleanza con la Francia per quella con l'imperatore; riorganizza militarmente la Sassonia costituendo un esercito permanente;
nel 1682 ha partecipato alla liberazione di Vienna dai turchi;

1689
ducato di Sassonia-Gotha
Albero genealogico

-

1689
Baviera
Albero genealogico

(1662 - 1726)
figlio di Ferdinando Maria e di Enrichetta di Savoia († 1675);
1679-1706, principe elettore di Baviera;
[dal 1648 la Baviera ha incorporato l'Alto Palatinato]



1714-26, principe elettore di Baviera;


 

1689
REGNO di POLONIA
Jan III Sobieski
Albero genealogico

(Olesko, Leopoli 1624 - Wilanów 1696)

1674-96, re di Polonia;
nel 1681, con la pace di Karlowitz, ha ottenuto l'Ucraina e la Podolia;

 

1689
-

 

 



1689
IMPERO OTTOMANO

Solimano II

(1642 - 1691)
figlio di Ibrahim I e fratello minore di Mehmet IV;
1687-91, sultano;




Gran Visir
Fazil Mustafa Köprülü
(1687 - ago 1691)

1689
nel 1685 i veneziani hanno invaso Bosnia, Albania e Morea;
nel 1686 Carlo di Lorena è entrato in Buda e i polacchi hanno occupano parte della Podolia e dell'Ucraina;
nel 1687, sotto la guida del gran visir Fazil Mustafa Köprülü i Turchi hanno arrestato un'avanzata degli Austriaci in Serbia e represso una rivolta in Bulgaria;


 




1689
RUSSIA
Ivan V [il Semplice]
Albero genealogico

(Mosca 1666 - 1696)
figlio dello zar Alessio;
1682-89, zar di Russia;
assieme al fratellastro Pietro I ma di fatto non ha alcuna parte nel governo retto fino al 1689 dalla sorella Sofia;
1689
un colpo di stato consegna il potere al fratellastro Pietro I.



Pietro I [il Grande]
Albero genealogico

(Kolomenskoe, Mosca 1672 - Pietroburgo 1725)
quartogenito dello zar Alessio Michajlovic e di Natalia Kirillovna Naryškina;
1682-1725, zar di Russia;
assieme al fratellastro Ivan V il Semplice e sotto la reggenza della sorella Sofia;
1689
dopo una nuova congiura ordita dalla sorella, forte dell'appoggio degli strel'cy e delle truppe straniere costringe la reggente a rinchiudersi in un monastero e depone Ivan V;
sposa Eudossia Lopuchina;


 
-
1689
un colpo di stato consegna il potere a Pietro I [il Grande]


 

 




1689
Francia e Navarra
Luigi XIV [il Re Sole]

(Saint-Germain-en-Laye-1638-Versailles 1715)
figlio di Luigi XIII e di Anna d'Austria;
1643-1715, re di Francia e di Navarra;
a 5 anni sotto la reggenza della madre;
1653-61, la sua formazione politica è opera di G. Mazarino.
1672-78, guerra franco-olandese;

 

Primo ministro
-
Cancelliere
Louis Boucherat
conte di Compans
(1685 1° nov - 2 set 1699)
Sovrintendente delle Finanze
Claude Le Peletier
(1683 set - 1689)
Louis Phélypeaux
conte di Pontchartrain
(20 set - 1699)
Segretario di stato agli Affari Esteri
J.-B. Colbert
marchese di Torcy
(1679 26 lug - 23 set 1715)
 

1689
-

 

Nord America
ACADIA
Governatore    

1689
Port Royal,

 

CANADA
[Il nome deriva dalla parola huron kanata – villaggio o insediamento – che venne utilizzata in riferimento agli indiani di Stadaconé dal navigatore bretone Jacques Cartier (1491-1557). Essa viene quindi applicata dai francesi anche al territorio di Micmac e Montagnais.]
Governatore generale della Nuova Francia
Jacques-René de Brisay de Denonville
marchese di Denonville
(1685 - 1689)
Louis de Buade
conte di Frontenac e di Palluau
(1689 - 1698)
II
Intendente
Jean Bochart de Champigny
signore di Noroy e di Verneuil
(1686 - 1702)

1689
il secondo mandato come governatore di Louis de Buade coincide con un rinnovato impegno militare contro gli Iroquois;

Guerra della Lega di Augusta
(1688-97): gli Iroquois riprendono a sperare in un sostanziale aiuto da parte inglese;
gli Abenaki combattono ancora a fianco dei francesi contro gli Iroquois e gli anglo-americani.

Pierre Le Moyne d'Iberville et d'Ardillières con spietata determinazione, impedisce agli impiegati della Hudson's Bay Company di rimettere piede a Fort Albany.

Agosto
5
, 1.500 guerrieri iroquois colpiscono il villaggio di Lachine, considerato la porta della tratta per la sua posizione sull'estremità occidentale dell'isola di Montréal, nel cuore della colonia francese sulle rive del fiume San Lorenzo.
56 delle 77 case vengono date alle fiamme, oltre cento canadesi vengono uccisi o condotti nelle terre della confederazione per essere torturati o adottati.
La distruzione di Lachine e la presenza iroquois nella valle del San Lorenzo porta anche all'interruzione dei collegamenti tra la colonia e i forti dell'ovest, Frontenac e Niagara, le cui guarnigioni vengono richiamate.



Tra le loro imprese più famose degli Abenaki vi è la conquista di Pemaquid, nel Maine, – villaggio circostante Fort William Henry – posto tra i fiumi Kennebec e Penobscot.
[Si tratta soprattutto di una guerra di posizione. Essa impedisce agli Iroquois di portare a termine il loro disegno espansionista nella regione marittima. Tale disegno si arresterà definitivamente con la Pace di Montreal (1701).]

Più o meno in questo periodo viene scritta la Histoire chronologique de la Nouvelle France ou Canada depuis sa découverte (1689?).
[Sarà pubblicata nel 1888 e attribuita al confratello Xiste Le Tac (1650-1718).]

 

 


1689
Repubblica delle Province Unite
WILLEM III
vedi Inghilterra

1689
-

 


 

 

1689
Gran Bretagna e Irlanda
James II

(Londra 1633- Saint-Germain-en Laye 1701)
figlio di Charles I e di Enrichetta Maria di Borbone;
1685-88, re d'Inghilterra;
1685-88, re di Scozia (James VII);
1688-1701, rifugiato in Francia;

 

 

William III

(L'Aia 1650-Londra 1702)
figlio di Willem II d'Orange e della p.ssa Mary Stuart, primogenita di Charles I d'Inghilterra;
1677, sposa Mary Stuart [futura Mary II], figlia di James II e di lady Anne Hyde;
1672-1702, statolder delle Province Unite e dei Paesi Bassi;
1689-1702, re di Gran Bretagna e Irlanda;
[Educato fra i presbiteriani olandesi, le sue opinioni concernenti la metafisica della teologia sono calviniste ma rispetto all'ordinamento e ai modi del culto sono larghe. Ammette che l'episcopato è una forma legittima e convenevole di governo ecclesiastico ma parla con parole acri e sprezzanti di coloro i quali giudicano l'ordinazione dei vescovi essenziale alla società cristiana.
Non ha alcun scrupolo circa i paramenti e i gesti prescritti dal Common Prayer Book ma confessa che i riti della chiesa anglicana sarebbero migliori se si allontanassero dai riti della chiesa di Roma…
Egli dunque segue da molto tempo con occhio vigile il progresso della contesa fra le fazioni ionglesi ma senza sentire una particolare predisposizioneper nessuna delle due… [segue] (Macaulay, Storia d'Inghilterra, vol. II - 1860)]

 

 

Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
-
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
-

1689
1688-97, guerra della Lega di Augusta;

Rivoluzione inglese (monarchia costituzionale):


Gennaio
7, il principe chiama a Whitehall molti scozzesi che si trovano a Londra; al duca di Hamilton e al conte di Arran, suo primogenito, fanno seguito trenta lord e circa ottanta gentiluomini importanti; a loro il principe chiede di deliberare in tutta tranquillità ciò che desiderano per il bene del loro paese; alla fine essi chiedono, come è successo in Inghilterra, sia convocata una Convenzione degli Stati di Scozia e sia fissato il 14 marzo come giorno dell'adunanza; fino a quel giorno spetterà alprincipe l'amminsiteazione civile e militare.
Il principe d'Orange ha quindi in mano il governo di tutta l'isola.
8
, Westminster, arrivano gli ambasciatori olandesi Dykvelt e Nicola Witsen borgomastro di Amsterdam a portare al principe d'Orange le congratulazioni della madrepatria;
9, vengono eletti i primi membri della Convenzione degli Stati del Regno (Convention Parliament).
La città di Londra elegge quattro ricchi mercanti, decisamente whig, e viene imitata da quasi tutte le contee e dei borghi d'Inghilterra.
Lasciando da parte le minute suddivisioni, la maggior parte della nazione e della Convenzione è divisa in quattro corpi: tre tory, il quarto whig. Si tratta ora di eleggere il presidente della Convenzione.
28, i comuni formano un comitato generale ed eleggono loro rappresentante Richard Hampden (figlio dell'illustre condottiero delle Testerotonde e padre dello sventurato gentiluomo);
29, si riunisce la camera dei lord e Richard Hampden comparso alla sbarra depone la decisione della camera dei comuni nelle mani di G.S. Halifax; la camera alta si riunisce in comitato ed elegge il conte di Danby suo presidente;
su cento votanti 49 votano per la reggenza, 51 contro;
con la minoranza sono:
. figli naturali di Charles II,
. cognati di James II,
. duca di Somerset,
. duca d'Ormond,
. arcivescovo di York e 11 vescovi;
nessuno dei prelati, salvo Compton e Trelawney, vota con la maggioranza.
30, la camera bassa ha giudicato vacante il trono mentre la camera alta non si è espressa; la discussione prosegue…

Febbraio
4
, la Convenzione abbraccia la tesi whig di un originario contratto sociale che James II avrebbe violato abdicando così di fatto al trono ;
11
, la principessa d'Orange s'imbarca per l'Inghilterra;
12, … arriva a Greenvich;
13, la corte di Whitehall e tutte le strade circostanti sono accalcate di gente; dinanzi ai due principi olandesi G.S. Halifax dichiara a nome di tutti gli Stati del regno la decisione della Convention Parliament che trasferisce la sovranità congiuntamente a Willem e Mary, i quali prendono i nomi di William III e Mary II;

[Willem III d'Orange è stato chiamato ad intervenire risolutamente in Inghilterra per porre fine alla grave crisi politica e istituzionale nella quale il paese è stato cacciato da James II; dal pervicace accanimento di imporre il suo cattolicesimo a un paese che vuole essere protestante, alla sua anacronistica velleità di riaffermare il diritto divino del re. La dura contrapposizione tra il partito di corte e il "partito del paese", l'uno a sostegno della monarchia di diritto divino, l'altro a difesa delle prerogative parlamentari, sembrano rimettere in scena il dramma della guerra civile, non senza il contorno di vendette, bassezze, fanatismi, forche, scelleratezze varie commesse da un James II che è sempre più solo ed è sempre più prigioniero della sua pretesa di conciliare l'inconciliabile, cioè il diritto divino dei re con l'assolutismo, che è una concezione tutta laica e naturalistica del potere.
Il potere monarchico viene conferito alla regina Mary II, figlia di Charles II, per dare soddisfazione ai tories, e al marito William III, per accontentare i whigs, sostenendo che il fuggiasco James II aveva abdicato.
Per fare accettare la rivoluzione, bisogna mascherarla.]

[Questione religiosa: J. Locke, nella sua prima Epistula de tolerantia pubblicata anonima, cerca di dimostrare che anche le più grossolane forme dell'idolatria non sono da inibirsi con leggi penali e sostiene che la chiesa cattolica, la quale insegna agli uomini di non serbare fede agli eretici, non ha diritto alla tolleranza.]

Come il suo grande avo William [il Taciturno] due secoli prima, ora William III tenta innanzitutto una pacificazione fra le varie fazioni religiose protestanti con il cosiddetto Bill of Comprehension o, più precisamente, A Bill for uniting their Majesties's Protestant subjects.
Tutti i protestanti inglesi dovrebbero, nel concetto di William III, essere uniti in una sola Chiesa ufficiale, così vasta come la nazione. Invano però da una parte di bene intenzionati si tenta di fare accettare il bill dalle varie fazioni, salva conscientia; invano i seguaci della teoria latitudinaria cercano di assidere il compromesso sulla base tradizionale ormai di ogni tolleranza religiosa, cioè sulla distinzione fra principi fondamentali e non fondamentali; il bill cade alla Camera dei comuni, non meno per la ripugnanza della maggior parte degli espiscopalisti a smettere le loro prerogative gerarchiche, che per la persistenza degli indipendenti, battisti e quaccheri a respingere gerarchia, cerimonie e ogni contrassegno di una Chiesa ufficiale o stabilita.

 

Maggio
24
, falliti i tentativi i istituire la tolleranza religiosa, William III provvede tosto ad assicurare almeno la tolleranza civile col famoso Act of Toleration o, più precisamente, An Act for exempling their Majesties' Protestant subjects dissenting from the Church of England from the penalties of certain laws.
E questo viene approvato.
A fondamento di esso sta ancora il principio di una Chiesa ufficiale, principio a cui mettono fatalmente capo tanto le tradizioni nazionali inglesi, quanto le convinzioni personali di William III; che, tollerante alla maniera degli arminiani olandesi, è però come questi lontano assai da ogni idea separatistica.
La Chiesa episcopale o anglicana rimane pertanto in possesso di tutte le sue fondazioni, di tutti i suo diritti e privilegi, ma la sua giurisdizione viene limitata.
Ai dissidenti protestanti si concede, con certe condizioni e restrizioni, il libero esercizio pubblico del loro culto e la facoltà di governarsi da sé, si intende coi propri mezzi. Di tale vantaggio devono approfittare i presbiteriani, gli indipendenti, i battisti e i quaccheri; ma non altri.
Esclusi quindi dalla tolleranza sono espressamente i sociniani od unitari e i papisti.
[Con le future idee di libertà religiosa, questo atto dovrebbe definirsi, piuttosto che un atto di tolleranza, un atto di intolleranza religiosa verso i sociniani e i cattolici.
Eppure tutti gli scrittori inglesi anche più spassionati e spregiudicati quali Hallam, Macaulay, Lecky, concordano nel qualificarlo la Magna Charta della libertà religiosa degli inglesi.
La verità è che, per quanto esso sia, al dire dello stesso Macaulay, un vero caos di contraddizioni e di assurdità, l'atto famoso compendia però in sé tutti i difetti teorici ma anche tutti i pregi pratici, che caratterizzano di solito la legislazione inglese in confronto di quella dei popoli latini.]

 

Ottobre
Bill of Rights: il parlamento inglese emana questa "dichiarazione dei diritti" (estensore lord Somers), uno dei fondamenti del sistema di governo inglese, che fa dell'Inghilterra la prima monarchia costituzionale, con cui dichiara decaduto il re James II e concede la successione al trono alla figlia di lui Mary e al genero Willem d'Orange, e, in mancanza di eredi diretti, ad Anne, sorella di Mary, e ai discendenti purché di religione protestante;
il Bill of Rights:
- limita anche la prerogativa regia (rivendicando al parlamento il controllo delle finanze) e ribadisce il principio secondo il quale il sovrano, in quanto capo dell'esecutivo, è sottoposto alle leggi del paese e può essere privato dei suoi poteri dal parlamento, quando rifiuti di adeguarsi;
- l'esercito è posto sotto il controllo parlamentare,
- una limitata tolleranza viene concessa ai dissidenti protestanti;
- viene resa obbligatoria la convocazione periodica del parlamento;

dopo la deposizione della dinastia Stuart a opera di Willem III d'Orange i legittimisti inglesi (giacobiti), numerosi soprattutto in Scozia e nell'Irlanda cattolica, rimasti fedeli a James II (da dicembre 1688 rifugiatosi in Francia) e ai suoi successori, fondano le loro speranze di restaurazione sull'appoggio del re di Francia Luigi XIV quasi costantemente in guerra con l'Inghilterra dal 1689 al 1715;

La sconfitta del cattolicesimo in Inghilterra è definitiva.

 

 
SCOZIA
-
-
-
-
 
IRLANDA
-
-
-
-

«segue da 1654»
1689
la simpatia verso i cattolici dimostrata da James II fa dell'Irlanda la principale sostenitrice della causa giacobita;
«segue 1690»

 

Nord America
-
-
-
-

1689
-

VIRGINIA
Governatore
-
-

1689
Jamestown, sul fiume James;






MARYLAND [Dal nome della regina Enrichetta Maria]
Governatore
-
-

1689
-
Con il salire al trono di Willelm III gli episcopalisti riescono pienamente nella loro pretesa che la Chiesa d'Inghilterra si stabilisca dappertutto nella colonia come chiesa ufficiale.
Ha fine così, insieme con l'indipendenza, anche la tolleranza cattolica della colonia.






NEW ENGLAND
[Confederazione dal 1643; Dominion 1686-88; Confederazione dal 1688.]
Governatore
-
-

1689
-

MASSACHUSETTS
Governatore
-
-

1689
-


PLYMOUTH
Governatore
-
-

1689
-

NEW HAVEN
Governatore
-
-

1689
-

CONNECTICUT
Governatore
-
-

1689
-

RHODE ISLAND
[Considerato dai vicini vergognosamente liberale, viene lasciato fuori dalla Confederazione del NEW ENGLAND.]
Governatore
-
-

1689
-

CAROLINA
[Vasto tratto di terre immediatamente a sud della Virginia.
[La concessione è geograficamente distinta in:
- parte settentrionale: attorno allo stretto di Albemarle;
- parte meridionale.]
Governatore
-
-

1689
-

NEW YORK
Governatore
-
-

1689
-

 

NEW JERSEY
Governatore
-
-

1689
-

 

PENNSYLVANIA
Governatore
-
-

1689
-

 

a


1689
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano V
Albero genealogico
(Flensburg, Schleswig-Holstein 1646 - Copenaghen 1699)
figlio di Federico III e di Sofia di Brunswick-Lüneburg;
1670-99, re di Danimarca e di Norvegia;
continua la politica assolutistica del padre favorendo l'ascesa di una nuova nobiltà composta in gran parte di stranieri, in particolare tedeschi;
1672-78, guerra franco-olandese;
nel 1679, con la pace, ha dovuto cedere i territori conquistati in Scania;
nel 1685 si è annesso una parte dello Schleswig;




Primo ministro
Peter Griffenfeld
(1670 - ?)
1689
-
NORVEGIA
1689
-
ISLANDA
1689
-

 

1689
REGNO di SVEZIA
Cristina
Albero genealogico

(Stoccolma 1625 - Roma 1689)
figlia di Gustavo II Adolfo e di Maria di Brandeburgo;
1632-54, regina di Svezia;
sotto la reggenza di un consiglio di aristocratici presieduto da Axel Oxenstierna; direttamente al potere dal 1644;
1618-48, guerra dei trent'anni (1635-48, periodo franco-svedese);
dal 1655 si è stabilita a Roma non rinunciando alle sue ambizioni politiche;
1656-57, intrigo con il cardinale Mazarino per ottenere la corona di Napoli;
nel 1660, alla morte del cugino Carlo X Gustavo ha tentato di riacquistare il trono svedese;
nel 1667, ha posto la sua candidatura al trono di Polonia;
1669-71, avventuroso progetto di una spedizione in aiuto dei veneziani assediati dai turchi a Candia;
le sue stravaganze, i suoi amori (tra cui il lungo sodalizio con il cardinale Decio Azzolino) e i suoi rapporti con potenti e artisti fanno di lei una delle figure più note del tardo Seicento;
1689
muore.

[Nel suo palazzo di via della Lungara si è formata l'Accademia Reale, poi Accademia Clementina da cui in seguito nascerà l'Arcadia;
tra le sue opere:
Riflessioni sulla vita e sulle azioni di Alessandro Magno
Memorie della sua vita dedicate a Dio
Opera d'ozio o massime e sentenze.]
[Nomina suo erede il card. Decio Azzolino (la famiglia Azzolino è di Fermo, nelle Marche), per lunghi anni suo consigliere e intimo amico, il quale però muore dopo pochi mesi per cui l'eredità dell'ex regina passa ad un parente di lui, Pompeo Azzolino:
- oltre duecento dipinti importantissimi, arazzi d'oro e d'argento, centinaia di disegni di autori famosi, un'intera galleria di statue, busti, ecc., mobili, gioielli custoditi in Olanda, crediti vantati verso la corona svedese e quella francese, nonché pretese su alcuni domini in Svezia ed infine la straordinaria biblioteca con migliaia di libri a stampa e manoscritti di incomparabile valore.
L'eredità è però gravata da forti debiti e pochissimi sono coloro in grado di acquistare un patrimonio di queste dimensioni. Forse un sovrano, purché non indebitato, ma l'erede è un parvenu e non sa nemmeno da dove iniziare. Alla fine smembra il patrimonio cedendo gli arazzi e altri preziosi arredi (tra cui uno specchio disegnato da Bernini) agli Ottoboni (famiglia del papa) e i libri vanno ad arricchire la Biblioteca Vaticana. Nascono beghe legali per via dei gioielli dell'ex regina impegnati in Olanda, vincolati presso un banchiere e fatti sequestrare dai magistrati di Amsterdam.
Quando nel marzo 1691, dopo essere stato consigliato di evitare un incidente diplomatico con la Svezia, Pompeo Azzolino scrive una supplica a William III d'Orange chiedendogli aiuto e protezione per la questione dei gioielli, riceve come risposta una vera e propria offerta di acquisto dal neo re d'Inghilterra (tramite un intermediario) per tutto ciò che rimane della collezione dell'ex regina.
Mentre Louis XIV ha già rinunciato all'acquisto della collezione (propostogli dal suo ambasciatore a Roma card. d'Estrées), Livio Odescalchi, nipote di Innocenzo XI, soffia per 123.000 fiorini l'affare a William III d'Orange.… che stranamente non se ne ha a male e resterà in ottimi rapporti con Pompeo Azzolino.
In effetti gli Odescalchi avevano prestato a William III d'Orange 153.000 scudi, ora Livio Odescalchi compra ciò che rimane dell'eredità dell'ex regina svedese per 123.000 scudi.
Forse è proprio grazie all'eredità di Cristina di Svezia che William III d'Orange ha potuto restituire il prestito agli Odescalchi.
E la differenza che manca?
Ora, Carlo Odescalchi è morto nel 1673; nel 1680 l'azienda Odescalchi di Venezia viene liquidata e quella di Genova ha già chiuso i battenti da anni. Livio, che non si sposerà mai, è tenuto lontano dagli affari di stato da papa Innocenzo XI, perché ricco, viziato, ipocondriaco, instabile… insomma uno di cui non ci si può fidare. Si serve quindi, per incassare il resto del suo credito, del banchiere Francesco Paravicini.
[Già nel 1640 il banchiere aveva acquistato per Benedetto Odescalchi, il futuro pontefice, due segretariati prelatizi di cancelleria e un presidentato (costo 12.000 scudi) inaugurando con il denaro quindi il suo ingresso nella gerarchia ecclesiastica. Appena salito il soglio pontificio Innocenzo XI ha nominato subito Giovanni Antonio Paravicino e Filippo Paravicino, tesorieri segreti nonché pagatori generali della Camera Apostolica; nello stesso tempo il nuovo pontefice ha abolito la carica di pagatore delle legazioni pontificie di Forlì, Ravenna, Bologna e Avignone (qui, alla morte del papa, la carica verrà restituita a Pietro Del Bianco la cui famiglia ne era stata titolare per decenni).
Forse la restituzione del resto del prestito è transitato proprio per Avignone!]



Carlo XI
Albero genealogico
(Stoccolma 1655 - 1697)
figlio di Carlo X;
1660-97, re di Svezia;
1660-72, regna sotto la tutela di un consiglio di sicurezza che stipula con la Polonia la pace di Oliva;




1689
nelle varie diete (1680-99) si impone il potere assoluto della monarchia;




segue



1689
REGNO di PORTOGALLO
Pietro II
Albero genealogico

(Lisbon 26 apr 1648 - Alcantara 9 dic 1706)
1667, reggente;
1668, sposa Maria di Savoia-Nemours († 1683), sua cognata;
1683-1706, re di Portogallo;
dal 1687 è sposato con Maria Sofia di Baviera-Neuburg († 1699);





1689
-

a

1689
REGNI DI SPAGNA, NAPOLI e SICILIA
Carlo II
Albero genealogico

(Madrid 1661 - 1700)
figlio di Filippo IV e di Marianna d'Austria;
1665-1700, re di Spagna;
1665-1700, re di Napoli (Carlo V);
1665-1700, re di Sicilia (Carlo III);
succede al padre a soli quattro anni sotto la reggenza della madre;
nel 1668, con la pace di Aquisgrana, ha dovuto cedere a Luigi XIV una parte delle Fiandre;
debole di carattere e di salute malferma, dopo la sua emancipazione governa appoggiandosi a favoriti: per primo il fratellastro don Juan;



Primo ministro
conte di Orofese
(1685 - ?)
1689
[si sta compiendo il processo di progressiva decadenza della potenza spagnola]
1688-97, guerra della Lega di Augusta;





NAPOLI
Viceré
duca d'Arcos
(? - ?)
Nunzio apostolico
-

1689
-


SICILIA
Viceré
-
1689
-
a

 



 

1689
SAVOIA
Vittorio Amedeo II
Albero genealogico

(Torino 1666 - Rivoli, Torino 1732)
figlio di Carlo Emanuele II e di Maria Giovanna Battista di Nemours;
1675-1713, principe di Piemonte
conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti
marchese di Saluzzo
duca di Savoia
;
1675-1713, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
dal 1684 è sposato con Anna Maria d'Orléans, nipote di Louis XIV;

1708-13, marchese del Monferrato;
1713-18, re di Sicilia;
1718-30, re di Sardegna;

 

 

1689
in questo momento i francesi occupano Nizza, la Savoia, Pinerolo e anche il Monferrato ed egli intende liberarsene, sfruttando la posizione strategica del Piemonte nel contrasto franco-asburgico;

 


1689
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Luca Spinola
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1687 27 ago - 27 ago 1689, doge di Genova;


Oberto Della Torre
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1689 31 ago - 1° set 1691, doge di Genova;


1689
-

 

1689
ducato di Mantova e del Monferrato
Ferdinando Carlo I
Albero genealogico
(1652 - 1708)
figlio di Carlo II e di Isabella Klara d'Habsburg († 1685);
1665-1708, duca di Mantova e del Monferrato [Carlo III];
1665-1708, duca di Nevers e di Rethel [Carlo IV];
[Dal 1670 è sposato con Anna Caterina Gonzaga-Guastalla († 1703).]
1678-92, duca di Guastalla;



1702-04, duca di Guastalla;

1689
-

 

1689
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Francesco Morosini
Albero genealogico

(Venezia 26 feb 1619 - Nauplia 6 gen 1694)
[anche noto come il Peloponnesiaco]
figlio di Pietro e di Maria Morosini; aveva due fratelli e un fratellastro;
1688-94, doge di Venezia; [108°]

- nunzio pontificio: ? (1666-?);
- ambasciatore di Spagna: marchese de la Fuente (1642 - ?)
- ambasciatore di Francia: Bernard Du Plessis-Besançon (1655-?)

1689
-
Deciso a conquistare almeno la fortezza di Malvasia, a sud-est dell'isola del Peloponneso (unico lembo di terra rimasto in mano ai turchi) il doge si deve ben presto fermare perché molti soldati ed egli stesso sono colpiti da una febbre altissima.

 


1689
ducato di Modena e Reggio
Francesco II d'Este
Albero genealogico
(Modena 1660 - Sassuolo 1694)
figlio di Alfonso IV e di Laura Martinozzi, nipote di Mazarino;
1662-94, duca di Modena e Reggio;
succeduto a soli due anni sotto la reggenza della madre, ma poi dominato dalla personalità del cugino Cesare Ignazio;

1689
-

 

1689
ducato di Parma e Piacenza
Ranuccio II Farnese

(Casalmaggiore 1630 - Parma 1694)
figlio di Odoardo I e di Margherita de' Medici (1612-79);
1646-94, duca di Parma e Piacenza;
1646-2.9.1649, duca di Castro e Ronciglione;
[dal 1684 è vedovo per la terza volta.]




1689
-

 

1689
Granducato di Toscana
Cosimo III de' Medici
Albero genealogico
(Firenze 1639 - 1723)
figlio del granduca Ferdinando II e di Vittoria della Rovere;
1670-1723, granduca di Toscana;

 
1689
-

 

 



Bottari, Giovanni Gaetano (Firenze 1689-Roma 1775) filologo e archeologo italiano, custode della Biblioteca Vaticana, accademico della Crusca, fu uno degli esponenti più attivi del giansenismo toscano e romano;
Vocabolario della Crusca (1729-37, curatore della IV edizione)
Lezioni sul "Decameron" (1725-64, in difesa del Boccaccio; raccolte in volume nel 1818)
Sculture e pitture sacre estratte dai cimiteri di Roma (1734-1754)
Museo Capitolino (1741)
Dialoghi sopra le tre arti del disegno (1754)
Lettere sulla scultura, pittura e architettura scritte dai più celebri professori dal sec. XV al XVIII (1754-73, in 7 voll.).

Didot, François (Parigi 1689-1758) capostipite della famiglia di tipografi ed editori parigini di origine lorenese;
[Padre di François-Ambroise.]
Testi classici ed edizioni di gran pregio.

Piron, Alexis (Digione 1689-Parigi 1773) poeta e commediografo francese;
interrotta la carriera forense, a causa di un'ode ritenuta oscena, vive del mestiere di copista;
1717, a Parigi entra al servizio del cavaliere di Belle-Isle dedicandosi alla scrittura di testi per il teatro della Foire;
Arlequin-Deucalion (1722, Arlecchino Deucalione, musicata da J.-Ph. Rameau)
La métromanie (1738, La metromania).

Richardson, Samuel(Derbyshire 1689, Londra 1761) scrittore inglese, di origine piccolo borghese, raggiunse presto popolarità e prosperità grazie alla professione di stampatore e anche a influenti amicizie;
Pamela, or Virtue Rewarded (1741, Pamela o la virtù ricompensata)
[Best-seller, conquista l'Europa quasi il giorno stesso della sua uscita.]
Clarissa, or the History of a Young Lady (1748, Clarissa, storia di una giovane signora)
Sir Charles Grandison (1753-54, La storia di Charles Grandison)
[Tre edizioni non autorizzate escono a Dublino prima dell'edizione londinese autentica: operai disonesti hanno portato clandestinamente le bozze impaginate del volume al di là del canale di San Giorgio.].

Secondat, Charles de – barone di La Brède e di Montesquieu (La Brède, Bordeaux 1689-Parigi 1755) scrittore e politico francese.

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Quaccheri
[quakers=tremolanti;
shakers=tremanti]

«segue da 1652»
1689, con l'editto di tolleranza il movimento ottiene libertà di azione dopo essere stato per molti anni represso.
Si afferma in Olanda, Germania, Ungheria, Polonia e nelle colonie inglesi d'America, specialmente in Pennsylvania dove il tentativo di W. Penn di creare uno stato quacchero pacifista rivela la carica utopistica del movimento sul piano socio-politico.

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«segue da 1688»
1689,

«segue 1690»

 

 

 

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