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Papa
Giulio II

(1503-1513)

1512
viene deposto dal concilio di Milano, ma si riprende; 
si fa intanto minacciosa la nuova egemonia spagnola; 

Concilio di Pisa
(secondo)
o "conciliabolo pisano"

«segue da 1511»
1512
Giugno
il concilio si trasferisce ad Asti:
poi si trasferisce a Lione e quindi si chiude alla fine dell'anno perché a nulla sono giunte le discussioni che hanno ricalcato le tesi conciliariste di Costanza e Basilea e anche perché lo stesso Louis XII ritiene la cosa priva ormai di ogni interesse; intanto però Giulio II ha indetto il suo concilio Lateranense.

Concilio Ecumenico Lateranense V
(1512-17)

1512
Roma
all'apertura dei lavori, Egidio Canisio da Viterbo, generale degli Agostiniani, dichiara di aver predicato per vent'anni proprio l'avvento dei tempi profetati dall'Apocalisse, invocando il rinnovamento della Chiesa; che la pienezza dei tempi sia imminente, anzi, quasi presente, si vede anche da segni negativi: per esempio, la presente mania di parlare di scrivere, di disputare contro la religione e contro la fede…;
anche il cardinale Baldassarre del Rio parla al concilio di profezie annuncianti per l'anno 1500 (o per gli anni ad esso vicini) grandi apocalittici mutamenti;
si ricorda la profezia corrente fra i maomettani sulla fine della loro religione e sulla loro conversione in massa al cristianesimo.
«segue 1513»

 

ANNO 1512





1512
Unione Elvetica
Dodici cantoni federati:
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zurigo (1351),
- Zug (1353),
- Glarus (1353),
- Berna (1353),
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481),
- Sciaffusa (1501),
- Basilea (1501).

1512
-
All'incirca in questo periodo gli svizzeri occupano i territori del futuro Canton Ticino;
[Sarà eretto in cantone sovrano solo nel 1803.]




1512
Sacro Romano Impero
Massimiliano I d'Absburgo
Albero genealogico

(Wiener Neustadt 1459 - Wels, Alta Austria 1519)
figlio di Federico III;
1486-1519, re dei romani;
1489-1519, arciduca del Tirolo;
1493-1519, arciduca d’Austria;
1493-1519, re di Germania;
1508-19, imperatore del Sacro Romano Impero;


1512
guerra con Venezia (1508-1515)
mantiene solo Verona;

La dieta di Koeln-Trier porta ad energici divieti che divamperanno più tardi (1522-1525) in una grande agitazione popolare.



1512
BOEMIA e UNGHERIA
Ladislao II o VII - Jagellone III
Albero genealogico

(n. 1456 - Buda 1516)
figlio di Casimiro IV re di Polonia;
1471-1516, re di Boemia (Ladislao II);
1490-1516, re d'Ungheria (Ladislao VII);

1512
-

1512
Transilvania
Giovanni Szápolyai

(Szepesvár 1487 - Szászebes 1540)
di nobile famiglia transilvana;
1511-40, voivoda di Transilvania;



1526-40, re d'Ungheria;

1512
-


1512
Sassonia
Federico III [il Saggio]
Albero genealogico

(Torgau 1463 - castello di Lochau, Annaburg 1525)
figlio di Ernesto duca elettore di Sassonia (linea ernestina) e di Elisabetta di Baviera;
1486-1525, duca elettore di Sassonia;



1512
ducato di Württemberg
Ulrico di Württemberg
Albero genealogico

(Reichenweiler, Alsazoia 1487 - Tubinga 1550)
figlio di Enrico e di Elisabetta di Zweibrücken;
1498-1519, duca di Württemberg;


1534-50, duca di Württemberg;


1512
ducato di Baviera
Guglielmo IV [il Costante]
Albero genealogico

(† 1550)
figlio di Albrecht IV [il Saggio] e di Cunegonda d'Austria;
1508-50, duca di Baviera;





1512
REGNO di POLONIA
Sigismondo I
Albero genealogico

(† 1548)
figlio di Casimiro IV Jagellone e di Elisabetta d’Absburgo;
1506-1548, re di Polonia e granduca di Lituania;
sposa in seconde nozze Bona Sforza († 1557), figlia di Gian Galeazzo duca di Milano;





1512
-









1512
IMPERO OTTOMANO
Bayezid II [il Giusto o il Pio]
Albero genealogico

(1447 - 1512)
figlio di Mehmet II;
1481-1512, sultano;
1512
deve affrontare la ribellione del figlio Selim (complicata dalle iniziative di un altro figlio, Ahmet);
Aprile
è costretto ad abdicare in suo favore per l'intervento ostile dei giannizzeri.

Selim I [Yavuz-il Ponderato]
Albero genealogico

(1467 - 1520)
figlio di Beyazid II;
1512-20, sultano;
succede al padre grazie ad una rivolta di giannizzeri che ora sono quasi 35.000;
la sua preoccupazione successiva è quella di eliminare definitivamente la minaccia rappresentata dai suoi fratelli, in quanto possibili pretendenti al trono. Inizialmente la sua politica è conciliante: permette a suo fratello Korkut di fare ritorno a Manisa e offre all'altro fratello Ahmet il governatorato di Konya. Quest'utlimo però, convinto di poter ottenere più potere, si autoproclama sultano dell'Anatolia e invia suo figlio a conquistare la città di Bursa, che dovrebbe diventare la capitale del nuovo stato.
giunto in estate in Anatolia con un vasto esercito, costringe i ribelli alla fuga in Cilicia. Deciso a stroncare definitivamente qualsiasi rivolta da parte dei suoi familiari, ordina l'esecuzione dei suoi fratelli, dei nipoti e persino dei suoi stessi figli, tranne quello che ha designato come suo successore, ovvero Solimano.


Gran Visir
-
1512
-





1512
REGNO di FRANCIA
Louis XII
Albero genealogico
(Blois 1462 - Parigi 1515)
figlio di Carlo duca d'Orléans e Maria di Clèves;
1498-1515, re di Francia;


Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
-
Cancelliere-Guardasigilli
Jean de Ganay
( 1507 gen - giu 1512)
Etienne Poncher
vescovo di Parigi
(1512 giu - 1515)
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1512
Aprile
11
, benché vincitori a Ravenna sulle truppe ispano-pontificie, i francesi devono abbandonare Milano;

 
1512
ducato di Lorena e di Bar
Antonio II [il Buono]
Albero genealogico

(1508 - 1544)
figlio di Renato II e di Filippa di Gheldria;
1508-44, duca di Lorena e di Bar;
[ha ereditato il ducato di Lorena, la contea di Vaudémont e i vescovati di Metz e Verdun.]

1512
-


1512
Paesi Bassi




Governatore
-

1512
-






1512
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Enrico VIII
Albero genealogico

(Greenwich 1491 - Westminster 1547)
[erede delle due Rose]
secondogenito di Enrico VII Tudor e di Elisabetta di York;
1509-47, re d'Inghilterra e d'Irlanda;
1509, subito dopo l'incoronazione, sposa la vedova del fratello Arturo, Caterina d'Aragona;



1512
inseritosi a fianco del suocero Ferdinando II nel conflitto tra Francia e Spagna al fine di rompere il secolare isolamento inglese, partecipa alla lega santa inviando un esercito a riconquistare la Guascogna, perduta nel corso della guerra dei cent'anni, ma l'impresa si risolve in un fallimento militare e politico;


IRLANDA
-
-
-
-

1512
-

a

1512
REGNO di SCOZIA
Giacomo IV
Albero genealogico

(n. 1473 - Flodden, Inghilterra 1513)
figlio di Giacomo III Stuart;
1488-1513, re di Scozia;
1503, sposa Margherita, figlia di Enrico VII Tudor ponendo così le premesse per la successione degli Stuart al trono d'Inghilterra [un secolo dopo];



1512
-


a

1512
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Giovanni I
Albero genealogico
(† 1513)
figlio di Cristiano I e di Dorotea di Brandeburgo;
1481-1513, re di Danimarca e di Norvegia;
1497-1501, re di Svezia (Giovanni II);



1512
-
NORVEGIA
1512
-
ISLANDA
1512
-





1512
REGNO di PORTOGALLO
Emanuele [il Grande]
Albero genealogico

(Alcochete, Lisbona 1469 - Lisbona 1521)
figlio di Ferdinando duca di Viseu e di Beatrice di Portogallo;
1495-1521, re di Portogallo;



1512
-
a

1512
REGNO di ARAGONA e di SICILIA
REGNO di NAPOLI
REGNO di SPAGNA
Ferdinando II [il Cattolico]
Albero genealogico

(Sos, Aragona 1452 - Madrigalejo, Estremadura 1516)
figlio di Giovanni II d'Aragona e della sua seconda moglie Giovanna Enriquez;
1479-1516, re d'Aragona e di Sicilia;
1503-16, re di Napoli (Ferdinando III);
1512-16, re di Spagna (Ferdinando V);


1512
-

NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1512
-


SICILIA
Viceré
-
1512
-
a




1512
SAVOIA
 


 

1512
-



1512
Monferrato
Guglielmo IX Paleologo
Albero genealogico
(? - ?)
figlio del marchese Bonifacio III e di Maria Brankovic;
1494-1518, marchese di Monferrato;

1512
-

1512
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
[II dedizione a Louis XII re di Francia]
(1507 mag - 20 giu 1512)
Governatore
Francesco di Rochechouard
signore di Champdenier
(1508 ott - 20 giu 1512)
 
Giano II di Campofregoso
Albero genealogico
(? - ?)
figlio di
1512 29 giu - 24 mag 1513, doge di Genova;

1512
-



1512
ducato di Milano
Massimiliano Sforza
Albero genealogico
(Milano 1493 - Parigi 1530)
primogenito di Ludovico Sforza [il Moro] e di Beatrice d'Este;
dopo la caduta del padre vive alla corte imperiale presso la cugina Bianca Maria Sforza (moglie di Massimiliano d'Absburgo);
1512-15, duca di Milano;
riprende la città ai francesi con l'appoggio della Lega santa che gli affida la città;


 

1512
-



1512
Mantova
Francesco II Gonzaga
Albero genealogico
(n. 1466 - m. 1519)
figlio di Federico I e di Margherita di Baviera;
1484-1519, marchese di Mantova;

1512
-

1512
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Leonardo Loredan
Albero genealogico
(Venezia 16 nov 1436 - Venezia 21 giu 1521)
figlio di Gerolamo e di Donata Donà;
1501-21, doge di Venezia; [75°]
- nunzio pontificio:
. Michele Claudio (1510 set - gen 1512)
. Massimo Bruno (1512 gen - mar 1513)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1512
I soldati spagnoli, sotto il comando del viceré di Napoli Ramon de Cardona, tentano di riconquistare Bologna ma ne sono dissuasi dopo pochi contrattacchi devastanti da parte dei francesi di Gaston de Foix, duca di Nemours.
Senza dare un attimo di tregua all'avversario, Gaston de Foix sbriciola una divisione veneziana che si apprestava a difedere Brescia i cui cittadini sono insorti a favore della Repubblica.
La città viene conquistata in un unico irresistibile assalto e i brescinai pagano a caro prezzo la loro fedeltà a Venezia, perché la soldataglia del duca di Nemours si scatena in un'orgia di saccheggi, stupri e selvagge violenze.
Nel volgere di due, tre giorni rimangono sul terreno non meno di diecimila cadaveri di cittadini inermi.
La notizia della spaventosa carneficina diffonde un sentimento di panico in tutta la Lombardia; al punto che gli abitanti di Bergamo, che appare come il secondo obiettivo dei francesi, inviano due messaggieri all'accampamento di Gaston de Foix. Al quale vengono offerti su un piatto d'argento ben 60 mila ducati, accompagnati da un'unica preghiera, quella di non subire la sorte già toccata ai bresciani.
Ma Gaston de Foix torna subito a Milano per assoldare truppe fresche, dopo di che punta decisamente su Ravenna dove sa essersi adunato il grosso dell'esercito pontificio.

Aprile
11
, Ravenna, i due eserciti, francese e pontificio, si danno battaglia; prima che il sole tramonti le truppe italo-spagnole di Ramon de Cardona sbandano e fuggono, lasciando alle spalle quasi undicimila morti, senza contare le artiglierie e i carri di viveri e munizioni.
Per i francesi però è una "vittoria di Pirro".
Come scriverà Bayard, il valoro aiutante di Gaston de Foix duca di Nemours, in una lettera allo zio vescovo di Grenoble, le perdite dei francesi sono spaventose: più di cinquemila fanti, e la gran parte della cavalleria.
Ma il fatto più grave e irreparabile per la sorte dei francesi è la more sul campo di Gaston de Foix. Una freccia vagante gli ha trapassato la gola.
[Molto diranno gli storici in proposito. Alcuni riterranno che se Gaston de Foix duca di Nemours, avesse potuto continuare la sua campagna anti-papista, egli avrebbe ridimensionato il potere del Papato e riconsegnato il regno di Napoli al sovrano di Francia.
In questo caso la Storia prenderebbe un'altra strada e ben diverso sarebbe il destino dell'Italia.]

Bologna, onorata la memoria di Gaston de Foix nella basilica di San Petronio, il comando dell'esercito francese passa ad un attempato generale, La Palice.
Ma mentre questi attende ordini dalla corte di Francia, e nuove direttive sulla guerra e una conferma ufficiale del suo ruolo, le truppe a poco a poco si sfaldano per diserzioni e fughe. Alcuni soldati passano addirittura al soldo del papa.

Giugno
Roma, papa Giulio II da un parte teme che il formidabile esercito di Francia gli dia la caccia fino a Roma e lo stani da Castel Sant'Angelo, per cui ordina ai suoi uomini di tenersi pronti per una ritirata al Sud; dall'altro si rianima per la testimonianza del suo ambasciatore, fatto prigioniero a Ravenna, il quale gli scrive che «ormai i francesi sono in ginocchio, senza mezzi e senza morale, e che La Palice sarà presto richiamato in Francia, per far fronte alla minacciaata invasione da parte del re d'Inghilterra».

Ottobre
4
, alla fine papa Giulio II decide di tallonare il nemico al Nord perché con la "Santa Alleanza" ha finamente persuaso l'imperatore Massimiliano I ad allinearsi dalla parte della Chiesa e contro il re di Francia.

Una volta che il gen. La Palice e i suoi soldati hanno lasciato l'Italia è venuto il momento di spartirsi il bottino:
- l'imperatore Massimiliano I si fa consegnare le città Vicenza e di Verona;
- il re di Spagna ottiene il regno di Napoli;
- al papa vanno le ricche campagne di Parma e Piacenza.
E a Venezia?
All'ambasciatore veneziano papa Giulio II risponde: «Se non accettate i nostri patti, passate dalla parte del torto e la pagherete cara. Non ci vuol niente a ricostituire la Lega contro di voi, satanassi di veneziani
L'ambasciatore prende nota di ogni gesto e parola, in gelido silenzio, ma provvede a informare tempestivamente il doge dell'incivile atteggiamento del pontefice.


Nantas Salvalaggio, Signora dell'acqua, Piemme, Casale Monferrato 1997.]

1512
ducato di Ferrara
ducato di Modena
ducato di Reggio
Alfonso I d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1476 - 1534)
figlio di Ercole I e di Eleonora d'Aragona;
sposa in prime nozze Anna Sforza († 1497)
1505-34, duca di Ferrara;
1505-10, 1526-34, duca di Modena;
1505-10, 1523-34, duca di Reggio;
dal 1501 è sposato (seconde nozze) con Lucrezia Borgia la quale ha ottenuto dal padre (papa Alessandro VI) il riconoscimento del diritto all'eredità dei beni estensi [feudo pontificio];
nel 1510 è stato scomunicato e dichiarato decaduto nonché privato da Giulio II dei ducati di Modena e Reggio…


 
1512
-


 

1512
Firenze
Lorenzo II
Albero genealogico

(1492-1519)
figlio di Piero e di Alfonsina Orsini;
1503-15, signore di Firenze;

1516-19, duca di Urbino;

1512
-


1512
ducato di Sora
ducato di Urbino
Francesco Maria I della Rovere
Albero genealogico
(n. 1490 - m. 1538)
figlio del duca di Sora Giovanni della Rovere e di Giovanna di Montefeltro;
1501-38, duca di Sora;
1501-38, signore di Senigallia e Mondavio;
1508-38, duca di Urbino;
1512-38, signore di Pesaro;
è investito della signoria dallo zio papa Giulio II, in seguito all'estinzione degli Sforza;

 
1512
-




1512
REGNO di NAPOLI
Ferdinando II [il Cattolico]
Albero genealogico

(Sos, Aragona 1452 - Madrigalejo, Estremadura 1516)
figlio di Giovanni II d'Aragona e della sua seconda moglie Giovanna Enriquez;
1479-1516, re d'Aragona e di Sicilia;
1503-16, re di Napoli (Ferdinando III);
1512-16, re di Spagna (Ferdinando V);


– vedi sopra –


NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1512
-


SICILIA
Viceré
-
1512
-
a





Betussi, Giuseppe (Bassano 1512 ca-dopo il 1573) letterato italiano;
Il Raverta nel quale si ragiona d'Amore e degli effetti suoi (1544)
Volgarizzamenti del Boccaccio:
- De claris mulieribus (1545)
- De casibus virorum illustrium (1545)
- De genealogis deorum (1547)
La Leonora, ragionamento sopra la vera bellezza (1552)
Ragionamento sopra il Catajo (Padova 1573, composto quando il marchese Pio degli Obizzi gli affida l'incarico di trovare i soggetti per la decorazione pittorica della Villa del Catajo presso Battaglia Terme;
- ed. seconda con l'aggiunta del co. Berni Ferrara (Mantova 1669)
(Colli Euganei) ).

Foscarari, Egidio (Bologna 1512 - Roma 1564), teologo domenicano;
1546, inquisitore a Bologna;
1547, maestro del Sacro Palazzo;
1550, vescovo di Modena;
1551-52, è presente al Concilio di Trento;
1558, 21 gennaio, accusato di eresia rimane sette mesi rinchiuso in castel Sant'Angelo;
1560, viene assolto;
1561, è richiamato al concilio;
1562, è membro della commissione dell'Indice e della revisione del messale e del breviario.

Kremer, Gerhard o Mercator o Mercatore Gerardo (Rupelmonde, Fiandra orientale 1512-Duisburg 1594) matematico e geografo fiammingo;
[Studioso anche di filosofia e di teologia, storico, incisore e artigiano di talento, capace di costruire globi e strumenti scientifici, egli è ricordato soprattutto come cartografo.]
dopo aver fondato a Lovanio una delle maggiori case cartografiche dell'epoca, deve rifugiarsi a Duisburg in Germania in seguito a un'accusa di eresia;
1552, insegna cosmografia all'università di Duisburg;
? (Duisburg 1554, Carta d'Europa)
[Magnifica carta murale in quindici fogli, oggi purtroppo perduta, che molti politici influenti dell'epoca hanno posseduto; carta dedicata al vescovo Anthony Perrenot e forse eseguita proprio con il proposito di voler evidenziare la presenza della chiesa cattolica nel continente diviso dalle dispute religiose.
Essa era sicuramente disponibile a Venezia perché si conserva una richiesta di privilegio presentata alla Repubblica di Venezia nel 1554 e di lì avrebbe potuto facilmente passare ad altre città italiane.
La sua presenza a Firenze nei primi anni sessanta del secolo è testimoniata dalle carte di Egnazio Danti Thile Insula e Norvegia Gotiae che seguono da vicino la carta di Mercatore sia nel profilo delle aree geografiche sia nel contenuto delle didascalie per esprimere il suo punto di vista su vari argomenti.
L'ultimo originale della carta, un tempo conservato nella Biblioteca dell'Università di Breslau, è stato distrutto nel 1945.]

Nova et aucta orbis terrae descriptio ad usum navigantium (Duisburg 1569, Carta del mondo)
[In questa carta, considerata come uno dei maggiori successi della cartografia di tutti i tempi, per la prima volta egli usa la proiezione da lui inventata – e che ancora oggi porta il suo nome – per rappresentare come linee rette i rombi necessari per la navigazione.
All'atto di presentarla ai lettori egli dichiara che il suo scopo non è soltanto la rappresentazione accurata del mondo, ma anche quello «di mostrare quali siano le parti dell'universo che erano note agli antichi e fino a che punto essi le conoscessero, cosicché si possano conoscere i limiti della geografia antica e rendere gli onori dovuti ai secoli passati».
In un'altra didascalia della medesima carta egli discute della localizzazione del Chersoneso, la regione descritta da Tolomeo come piena di oro e la cui posizione era una delle questioni maggiormente dibatture nel Rinascimento, mettendo a fuoco in modo lucido le ragioni di questo dilemma rinascimentale:
«se dunque noi, alla prima occasione che si presenta, trasponiamo, modifichiamo o respingiamo le scoperte degli antichi, non solo non avanzeremo nella conoscenza, ma nel correggere un errore altereremo cento verità e, in conclusione, avremo una confusa massa di terre e nomi nella quale le terre non appariranno sotto il loro vero nome, e i nomi non saranno apposti sulle terre a cui appartengono».]

1594, muore a Duisburg.
Postumo:
Atlas (1595, serie di carte geografiche pubblicate dal figlio Rumold)
[Per la prima volta viene usato il termine "atlante".
1604, le lastre vengono vendute a Joost de Hondt di Amsterdam, incisore e rivenditore di carte geografiche, il quale aveva lavorato alcuni anni a Londra e sposato colà la flglia di Pieter van de Keere, altro incisore olandese di carte geografiche che sarebbe divenuto famoso come stampatore del primo «libro di notizie» inglese.]
.

Laínez, Diego (Almázan, Castiglia (1512-Roma 1565) religioso spagnolo, gesuita, predicatore e primo successore di Ignazio di Loyola.

Lando, Ortensio (Milano ? 1512 ca-Venezia 1553 ca) scrittore italiano;
Utopia di T. Moro (traduzione)
Cicero relegatus et Cicero revocatus (1534)
Forcianae quaestiones (1536)
Commentario delle più notabili e mostruose cose d'Italia (1548; 1550; 1553 e 1554)
[L'edizione pubblicata nel 1569 coi tipi di Giovanni Bariletto sarà identica alle precedenti stampe veneziane e, pur anonima, recherà tracce della paternità del suo autore. Per esempio l'anagramma conclusivo «SUISNETROH SUDNAL ROTUA TSE, che letto al contrario dà «Hortensius Landus autor est».
Giovanni Bariletto tiene bottega all'insegna della Prudenza in calle degli Stagneri – futuro S. Maria della Fava – e stampa 22 libri tra il 1560 ed il 1575 e vende anche libri proibiti.
Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983]

Sermoni funebri dei vari autori nella morte di diversi animali (1548)
Lettere di Lucrezia Gonzaga (1552, immaginarie)
Vari componimenti (1552, novelle e favole)
Paradossi (?)
[Saranno amputati per metà e sistematicamente stravolti nel loro significato politico, sociale e religioso dagli espurgatori.
L'Indice tridentino bandì l'opera omnia, indicandone anche gli pseudonimi.]


Lottini, Giovanni Francesco o Giovanfrancesco (Volterra, 1512 – Roma, agosto 1572) ecclesiastico italiano;
1530, viene accusato e processato per aver gravemente ferito un volterrano;
è segretario di Cosimo I;
1542, viene ufficialmente allontanato dallo stesso Cosimo I per atti di sodomia, ma rimane sempre al suo servizio per i loschi affari;
1548, febbraio, Cosimo I lo manda a Venezia, ma non è lui a preparare la congiura contro Lorenzino de' Medici che stranamente, proprio nello stesso mese, cade colpito da due sicari volterrani;
allontanato ancora una volta da Firenze si trasferisce a Roma dove diviene segretario del card. G.A. Sforza di Santa Fiora;
1550, 31 gennaio, durante il conclave viene avvelenato il card. Niccolò Ridolfi, e in molti addossano la colpa su di lui;


1552, ottiene da papa Marcello II l'abbazia di Colle di Piemonte ed il canonicato;
1555, entra nella corte pontificia, avversando l'elezione di papa Paolo IV che, molto risentito, il 10 agosto lo fa rinchiudere in Castel Sant'Angelo;
1559, è al servizio di Giovanni Angelo de' Medici come segretario; questi diviene papa Pio IV;
1560, dal papa è nominato vescovo di Conversano ma egli rifiuta l'incarico riprendendo la sua vita raminga;
1572, agosto, muore.
[Prima di morire ha consegnato a suo fratello un trattato di considerazioni e appunti personali sui temi più diversi; dalla milizia alla cura della vita fisica, dal modo di fermare l'usura al comportamento che deve tenere un principe.
Il manoscritto dal titolo Avvedimenti Civili, nel 1574 viene consegnato dal fratello Girolamo Lottini al Granduca di Toscana Francesco I de' Medici.

]


Madruzzo, Cristoforo (1512-1578) vescovo principe di Trento;
fondatore e patrocinatore della stamperia ebraica di Riva di Trento, operante dal 1558 al 1562.

Ricchi, Agostino (Lucca 1512-1564) medico e letterato italiano; nominato medico pontificio da Giulio III mantenne la carica fino a Pio IV; traduttore delle opere di Galeno;
I tre tiranni (commedia rappresentata nel 1530 e pubblicata nel 1533 con una prefazione di A. Vellutello)
Vita di Castruccio (archivio lucchese).

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Lega santa

«segue da 1511»
1512
Aprile
11
, benché vittorioso a Ravenna, l'esercito francese lascia sul campo il suo giovanissimo e valoroso comandante Gaston de Foix, e non riesce a far fronte ai successivi attacchi degli spagnoli (guidati da Raimondo di Cardona), dei veneziani e degli svizzeri, chiamati in soccorso da Giulio II;
Milano è dunque perduta dai francesi, e i membri della lega, riuniti a Mantova, decidono di assegnarla a Massimiliano Sforza sotto la protezione degli svizzeri;
viene riconosciuta l'indipendenza di Genova, e il papa ha Parma e Piacenza;
Ottobre
4
, la lega si scioglie di fatto quando Giulio II stipula una nuova "santa alleanza" con Massimiliano I, nell'intento di controbilanciare la potenza spagnola, spingendo però Venezia a riaccostarsi alla Francia sconfitta.

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