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Papa
Urbano VIII

(1623-44)

Gesuiti

«segue da 1626»
[generale:
. Muzio Vitelleschi (1615-?)]
generale:
1627, nelle isole dell'Egeo, sotto sovranità ottomana, incontrano scarsa opposizione; aprono una casa a Naxos.
A Cipro però ogni tentativo apostolico fallisce; il console veneziano a Nicosia riesce a far arrestare ed imprigionare due gesuiti con l'accusa di essere spie della Spagna. Per loro fortuna il mussalim (il governatore luogotenente) li tratta con incredibile gentilezza ed esprime al console francese il suo dispiacere di essere stato costretto ad imprigionarli ma non ha potuto fare altrimenti viste le accuse contro di loro da parte dei veneziani.
[vedi Domicilia]
«segue 1628»

 

Ugonotti

«segue da 1622»
1627, l'assedio di La Rochelle, voluto da Richelieu, segna la fine del sistema delle places de sûreté e della potenza politica degli ugonotti;
negli anni seguenti il movimento viene lentamente soffocato e si ritrae gradualmente nei centri rurali per effetto delle repressioni e conversioni operate dalla compagnia del Santissimo Sacramento (1627-66)
«segue 1659»

«segue da 1626»
1627, badessa Mère Angélique (1602-30);
dalla giurisdizione degli abati cisterciensi
Port Royal des Champs passa a quella degli arcivescovi di Parigi;
Port Royal de Paris passa alla direzione di mons. S. Zamet, vescovo di Langres;
un Rosario del Santo Sacramento, composto in questo periodo da Mère Agnès (sorella della badessa), viene censurato dalla Sorbona, ma difeso da un'apologia anonima dell'abate J. de Saint-Cyran, già in rapporti con la badessa dal 1623; 
«segue 1630»

 

 

 


 

 

ANNO 1627





1627
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1627
-

 




1627
Sacro Romano Impero
Ferdinando II
Albero genealogico

(Graz 1578 - Vienna 1637)
figlio di Carlo d'Absburgo duca di Stiria e di Maria Anna di Baviera;
1596-1637, duca di Stiria e di Tirolo;
1617-27, re di Boemia;
1618-25, re d'Ungheria;
1619-37, imperatore del Sacro Romano Impero;
la sua elezione, alla morte del cugino, coincide con la rivolta antiasburgica della Boemia calvinista che proclama suo re l'elettore palatino Federico V, e con l'inizio della guerra dei trent'anni;



Ferdinando III
Albero genealogico

(Graz 1608 - Vienna 1657)
figlio primogenito di Ferdinando II e di Maria Anna di Baviera;
1625-46, re d'Ungheria;
1627-46, re di Boemia;




1637-57, duca di Stiria e di Tirolo;
1637-57, imperatore del Sacro Romano Impero;



1627
estate, allorché conte di Tilly, vittorioso sui danesi a Lutter, occupa ora lo Schleswig-Holstein e lo Jutland, tutta la Germania settentrionale appare anch'essa ai piedi del vincitore, ossia di quel potere imperiale che le diete germaniche sono riuscite per così lungo tempo a tenere in scacco.


CROAZIA [dal 1096 fino al sec. XIX fa parte della corona ungherese; dal 1102 al 1918 l'Ungheria segnerà in maniera decisiva la storia croata; nel XIII secolo si stacca la Slavonia che ottiene un bano e una dieta propri.
Dal 1390 al 1409 fa parte, assieme alla Bosnia, del Regno di Croazia e di Dalmazia; dal 1409 ritorna a far parte dell'Ungheria.]
1627
preoccupate della difesa contro i turchi, le autorità asburgiche decidono di creare lungo la frontiera con l'impero ottomano un'ampia fascia militarizzata in cui si insediano i fuggiachi serbi che accettano volentieri di difenderla in armi in cambio di autonomie religiose e sociali.
I territori abitati dai "valacchi" vengono quindi sottratti al controllo del sabor di Zagabria per organizzarli come regione militare autonoma, divisa in due distretti governati direttamente dal Consiglio di guerra viennese.
La Croazia, già così provata dalle conquiste turche, si rimpicciolisce ulteriormente, essendo il territorio della Krajina, con 8.000 kmq, di poco inferiore a quello rimasto sotto il governo del bano.
In seguito alla creazione della Frontiera militare, nelle due metà della Croazia, al di là delle differenze etniche e religiose, l'ordinamento sociale acquista aspetti completamente diversi:
- nella Krajina (o "Croazia militare") non esistono né nobili né servi della gleba, ma solo ufficiali austriaci con le loro truppe e i liberi contadini,
- nella Croazia del bano (o "Croazia civile") l'ordinamento feudale conosce un rigoglioso sviluppo con l'affermarsi di alcune grandi famiglie, tra le quali il primo posto spetta agli Zrinski.
Questa schiatta, rappresentante di quel che è rimato della più antica nobiltà croata, domina il paese in senso non solo politico, ma anche economico, e ne interpreta gli interessi, sempre meno coincidenti con le aspirazioni della corte di Vienna; si erge anzi a difesa del sabor e delle sue prerogative entrando inevitabilmente in rotta di collisione con il re-imperatore e in genere con i "tedeschi" che sembrano essersi impossessati del paese.

[Joze Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni - Storia di tre nazioni, Universale Paperbacks, Il Mulino, Bologna 1995]
BOSNIA [Dal 1390 al 1409 fa parte, assieme alla Croazia, del Regno di Croazia e di Dalmazia; dal 1409 ritorna a far parte dell'Ungheria]
1627
-

1627
Brandeburgo
Albero genealogico

(Berlin 1595 - Königsberg 1640)
figlio di Johann Sigismund Hohenzollern e di Anna di Prussia;
1616, sposa la p.ssa Elisabeth Charlotte von Simmern (1597-1660);
1619-40, elettore di Brandeburgo;
1619-40, duca di Cleves e di Prussia;


1627
Sassonia
Albero genealogico

(Dresda 1585 - 1656)
figlio di Cristiano I e di Sofia di Brandeburgo;
1611-56, principe elettore di Sassonia;
succeduto al fratello Cristiano II;
1623-30, guerra dei trent'anni (periodo danese-sassone): si mantiene neutrale;

1627
Baviera e Alto Palatinato
Albero genealogico

(Monaco di Baviera 1573 - Ingolstadt 1651)
figlio di Guglielmo V e di Renata di Lorena;
1597-1623, duca di Baviera;
nel 1616, con il Codex Maximilianeus ha unificato per la prima volta le norme giuridiche e le leggi in tutta la Baviera;
1619-20, nelle lotte contro l'insurrezione ceca, la "Lega cattolica" fa trionfare gli interessi degli Absburgo sconfiggendo l'esercito ceco nella battaglia della Montagna Bianca, presso Praga;
1623-51, primo principe elettore di Baviera e depositario dell'Alto Palatinato;



1627
REGNO di POLONIA
Sigismondo III Vasa
Albero genealogico

(Stoccolma 156 6- Varsavia 1632)
figlio di Giovanni III di Svezia e di Caterina Jagellona, sorella di Sigismondo II Augusto;
1587-1632, re di Polonia;
1592-1604, re di Svezia;
dal 1598 in Svezia ha abdicato in favore del figlio Ladislao, che ha come reggente lo zio Carlo di Ludermania;
1600-11, prima guerra svedese contro la Polonia;
1605-08, i magnati di Lituania si ribellano contro l'unione della loro chiesa a Roma;
1610-12, il tentativo di intervenire nella crisi russa del "periodo dei torbidi" facendo nominare zar suo figlio Ladislao, fallisce;



1627
-


 

 



1627
IMPERO OTTOMANO
Murad IV [il Prode]
Albero genealogico

(1612 - 1640)
figlio di Ahmet I e di Kösem Mähpeyker (di origini greche),
1623-40, sultano;
sotto la reggenza dei propri tutori, e soprattutto di sua madre, che di fatto governa l'impero;




Gran Visir
-

1627
l'impero è nel più assoluto disordine e la stessa Istanbul vive un periodo di confusione.



 



1627
RUSSIA
Michele III Romanov
Albero genealogico

(n. 1596 - Mosca 1645)
figlio del boiaro Fëdor Nikitic Romanov (futuro patriarca di Mosca col nome di Filarete) e di Maria Ivanovna della stirpe dei Rjurik;
1598-1613, "periodo dei torbidi".
1613-45, zar di Russia;


 
-
1627
1619-33, il vero protagonista della politica nazionale è in realtà il padre (Patriarca Filarete) che ha riunificato nella sua persona potere temporale e potere ecclesiastico;


 




 
1627
Francia e Navarra
Luigi XIII

(Fontainebleau 1601-Saint-Germain-en-Laye 1643)
figlio di Enrico IV e di Maria de' Medici;
1610-43, re di Francia e di Navarra;

 

Primo ministro
A.-J. du Plessis
duca di Richelieu
(1624 - 4 dic 1642)
Guardasigilli
Michel de Marillac
(1626 1° giu - 12 nov 1630)
Sovrintendente delle Finanze
Antoine Coeffier de Ruzé
marchese d'Effiat
(1626-1632)
Segretario di stato agli Affari Esteri
Raymond Phélypeaux
signore di Herbault
(1626 11 mar - 2 mag 1629)
 

1627
Verso la fine del decennio la corona comincia a mostrare maggiore interesse per la sorte dei suoi possedimenti atlantici e a tentare di influenzarne lo sviluppo.
Ciò avviene parallelamente all'ascesa politica di A.-J. du Plessis - duca di Richelieu che ora fonda la Compagnie de la Nouvelle-France, più nota come Compagnie des Cent-Associés;
la fondazione della compagnia è accompagnata da un grande e dettagliato progetto di colonizzazione e di cristianizzazione di tutto il Nord America, dalla Florida all'estremo nord, della quale la compagnia sarà intieramente responsabile.
Le colonie degli altri paesi non sono nemmeno menzionate.
In cambio gli investitori, soprattutto nobili di corte e alti burocrati di Parigi più una trentina di uomini d'affari, avranno notevoli benefici finanziari e sociali. Gli stessi coloni, previsti in 4.000 nell'arco di quindici anni, beneficeranno di condizioni particolarmente favorevoli.

 

Nord America
ACADIA
Governatore regio
-

1627
-

 

CANADA
[Il nome deriva dalla parola huron kanata – villaggio o insediamento – che venne utilizzata in riferimento agli indiani di Stadaconé dal navigatore bretone Jacques Cartier (1491-1557). Essa viene quindi applicata dai francesi anche al territorio di Micmac e Montagnais.]
Governatore regio
Samuel de Champlain
(1620 - 1633)

1627
In questo periodo (1620-29) lo sviluppo della colonia è affidato:
- alla chiesa cattolica,
- agli investimenti di compagnie commerciali a capitale privato.
[I commercianti sono rappresentati soprattutto dalla compagnia del protestante Guillaume de Caën (vive 1619-42). Tali compagnie sono interessate esclusivamente alla tratta e non fanno alcuno sforzo per un'effettiva colonizzazione del Canada. In effetti, nel periodo indicato, la popolazione della colonia non subisce variazioni importanti.]

A.-J. du Plessis duca di Richelieu nega l'applicabilità dell'Editto di Nantes alla Nuova Francia intendendo così eliminare ogni coinvolgimento dei mercanti e degli investitori protestanti, finora particolarmente attivi in Canada, e favorire l'effettivo popolamento della colonia;
[Da questo momento le autorità francesi più volte, negli anni a seguire, ricorderanno ai loro funzionari nella Nuova Francia l'obbligo di "perseguitare" gli Ugonotti. Con ben poche eccezioni, dunque, per tutto il corso seguente della sua storia la Nuova Francia sarà una colonia esclusivamente cattolica nella quale la chiesa (la comunità dei fedeli guidata dal clero attraverso l'amministrazione dei sacramenti) si reggerà sulle stesse regole che vengono osservate nella madrepatria.
Nello stesso tempo l'esercizio della religione cattolica è similmente bandito in tutte le colonie inglesi d'America, eccetto per brevi periodi in Maryland e Pennsylvania.]

Nei primi tempi della colonizzazione tra la Francia e la Nuova Francia c'è una differenza importante. La piccola comunità di origine francese infatti vive a stretto contatto con le nazioni indiane.
[Come dirà nella sua Relation de ce qui s'est passé dans le pays des Hurons (7 giugno 1939) il gesuita Jérôme Lalemant (1593-1673), superiore della missione, rivolgendosi al suo superiore a Québec, Paul Le Jeune (1591-1664), i francesi si trovano «come in mezzo a un mare dove annegano milioni di persone».
Fino al 1650, considerata la pochezza dei residenti europei e le moltitudini degli indiani che li circondano, la chiesa cattolica riterrà dunque che il suo ruolo principale nel Nuovo Mondo sia quello di convertire questi ultimi.
Tra il 1634 e il 1663 saranno solo diciannove i secolari che faranno opera di apostolato presso gli indiani. Infatti, fino agli anni 1650 quest'opera sarà condotta dagli ordini religiosi, maschili e femminili, spesso assistiti da laici.
I gesuiti operano in Acadia tra il 1611 e il 1613 e in Canada e Acadia tra il 1625 e il 1630 e nuovamente tra il 1632 e il 1800.
A Québec essi sono preceduti dai recolletti (1615-1629, 1670-1849) i quali operarono anche in Acadia (1630-c. 1645, 1673-c. 1686).
Nel 1632 i cappuccini, un ramo autonomo dell'Ordine dei Frati Minori fin dal 1528, si uniranno ai recolletti in Acadia. Essi abbandoneranno la colonia nel 1655 e non ritorneranno che alla fine del secolo XVIII (1785-1827). Due cappuccini rientreranno in Acadia nel 1656 ma non si sa quanto vi rimarranno.
L'importanza dell'attività missionaria per la storia del primo mezzo secolo di vita della Nuova Francia non deve però far dimenticare che in realtà l'intera colonia ricevette tra 179 e 182 ecclesiastici tra il 1610 e il 1658, cui si devono aggiungere 25 religiose, di contro alle migliaia di missionari, uomini e donne, appartenenti a decine di ordini che oeeravano soprattutto in Europa.
La lotta contro la diffusione del protestantesimo viene ben prima delle missioni orientali, mentre l'impegno in Nord America è soprattutto consideerato un grosso spreco di risorse umane e finanziarie.
Poco si sa dell'esperienza dei cappuccini presso gli indiani dell'Acadia. Essi operano tra i Micmac e nel 1644 saranno accompagnati a Port-Royal da una devota di Auxerre, Jeanne de Brice (vive 1644-1652) la quale aprirà una scuola per i bambini e le bambine indiane.
L'efficacia della loro presenza è comunque seriamente limitata tanto dalle lotte intestine che in questo periodo scuotono profondamente l'ordine in Francia, quanto dal loro ambiguo ruolo nella guerra civile tra le famiglie Saint-Étienne de la Tour e Menou d'Aulnay che ha luogo nella stessa Acadia.
A un certo punto i cappuccini hanno residenze a Port-Royal, Saint-Jean, Pentagouët, La Hève, Canseau e nell'isola di Miscou, e due di loro predicano per un certo periodo nel futuro stato americano del Maine. Eppure il loro apostolato con gli indiani non incontra alcun successo.
I recolletti non ottengono migliori risultati dei cappuccini.
Essi incoraggiano gli indiani a abbandonare le loro abitudini nomadiche, a vivere nei pressi dei villaggi francesi e a mandare i loro figli alle loro scuole.
In dodici anni (1615-1627) però sono riusciti a battezzare soltanto 54 indiani, 39 dei quali erano in fin di vita, mentre 2 sono poi tornati rapidamente sui loro passi.
Contrariamente ai vani tentativi dei cappuccini e dei recolletti, gli sforzi dei gesuiti godranno di un relativo successo per almeno una quindicina d'anni (1634-1649).]

Da questo momento ai protestanti francesi è proibito l'accesso alla Nuova Francia, privando quest'ultima del suo dinamismo commerciale.
[La discrepanza numerica tra la popolazione della Nuova Francia e quella delle coolonie britanniche, a ciò dovuta secondo lo scrittore francese Louis-Armand de Lom d'Arce, barone di Lahontan (1666-ante 1716), viene poi abbracciata anche dagli storici statunitensi François-Xavier Garneau (1809-1866) è Francis Parkman (1823-1893), il primo studioso del conflitto anglo francese in Nord America.
[In realtà, la lentezza dello sviluppo della colonia non può essere ascritta all'assenza di spirito di iniziativa da parte dei primi coloni cattolici. Le attività anteriori al 1627 di protestanti e cattolici nella Nuova Francia (ma anche in Florida e in Brasile) hanno portato a risultati praticamente identici, come più tardi le attività antillesi di cattolici e protestanti non mostreranno alcuna differenza quanto al loro successo.]

[Vale la pena di ricordare – secondo la stima (1991) della storica statunitense Ida Altman e del suo collega britannico James P.P. Horn – che a trasferirsi nelle Americhe sono:
- 1492-1783, 1.410.000 europei;
- 1492-fine XIX secolo, 10 milioni di africani.
[Di questi ultimi 1.980.000 vengono portati nel territorio dei futuri Stati Uniti.
Alla comprensione della magnitudine della diaspora africana verso le Americhe ha spesso fatto da supporto un'immagine, profondamente errata, di un'Africa sostanzialmente immobile prima dell'arrivo dell'europeo. Come tale immobilità non esisteva nelle Americhe precedenti al 1492, così essa non esisteva in Africa, dove anzi i contatti con l'Europa e l'Asia non erano mai venuti a cessare. Nell'Africa stessa la schiavitù era largamente praticata e le diaspore di popolazioni tutt'altro che sconosciute.]


[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 


1627
Repubblica delle Province Unite
[sette province settentrionali]
Federico Enrico
Albero genealogico

(† 1647)
figlio di Guglielmo I [il Taciturno] e di Luisa di Coligny;
conte di Nassau
principe di Orange

1625-47, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
[presidente del Consiglio di Stato.]




1627
-


1627
Paesi Bassi
[dieci province meridionali]
Leopoldo Guglielmo d'Absburgo
Albero genealogico

(† 1662)
figlio dell'imperatore Ferdinando II e di Maria Anna di Baviera († 1616);
arciduca d'Austria;
1621-62, governatore dei Paesi Bassi;




1627
-



 

1627
Inghilterra e Scozia
Charles I
Albero genealogico

(Dunfermline 1600-Londra 1649)
figlio di James I e di Anna di Danimarca;
1625-49, re d'Inghilterra e Scozia;

 

Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
-
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
-

1627
il vincolo di parentela con la Francia non gli impedisce di prendere le difese degli ugonotti assediati a La Rochelle contro Luigi XIII e Richelieu;

 

 

SCOZIA
-
-
-
-
1627
-
 
IRLANDA
-
-
-
-

1627
-

 
Nord America
-
-
-
-

1627
-


1627
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano IV
Albero genealogico
(Frederiksborg 1577 - Copenaghen 1648)
figlio di Federico II e di Sofia di Mecklenburg;
1588-1648, re di Danimarca e di Norvegia;
1611-13, combatte contro Carlo IX di Svezia per il dominio sul Baltico riuscendo ad impadronirsi dell'isola di Öland;




1627
1618-48, guerra dei trent'anni: a capo della lega dei principi protestanti viene battuto in Slesia da Wallenstein;
NORVEGIA
1627
-
ISLANDA
1627
-

 

1627
REGNO di SVEZIA
Gustavo II Adolfo
Albero genealogico
(Stoccolma 1594 - Lützen, Lipsia 1632)
figlio di Carlo IX e di Cristina di Holstein-Gottorp;
1611-32, re di Svezia;




1627
1618-48, guerra dei trent'anni;
nel 1621 ha conquistato Riga e nel 1624 Dorpart;


segue



1627
REGNI DI SPAGNA, NAPOLI e SICILIA
Filippo IV
Albero genealogico

(Valladolid 1605 - Madrid 1665)
figlio di Filippo III e di Margherita d'Austria;
1615, sposa Isabella di Borbone, figlia di Enrico IV re di Francia;
1621-1665, re di Spagna; [compreso Portogallo]
1621-1665, re di Napoli e Sicilia;
- 1618-48, guerra dei trent'anni: accanto agli Absburgo;
[ciò aggraverà, rendendolo poi irreversibile, il declino della potenza spagnola.]
- 1623-26, guerra di Valtellina;


1627
- 1627-31, guerra per la successione al trono di Mantova;

NAPOLI
Viceré
Antonio Álvarez de Toledo
y Beaumont de Navarra

duca d'Alba
(1622 14 dic - 16 ago 1629)
Nunzio apostolico
-

1627
-


SICILIA
Viceré
-
1627
-
a




1627
SAVOIA
Carlo Emanuele I
Albero genealogico

(Rivoli 1562 - Savigliano 1630)
figlio di Emanuele Filiberto [Testa di Ferro] e di Marguerite de Angoulême;
1580-1630, principe di Piemonte
conte di Aosta, Maurienne e Nizza
duca di Savoia
;
1580-1630, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
1588-1630, marchese di Saluzzo;
1614-17, prima guerra del Monferrato;
1627-30, seconda guerra del Monferrato;

 

 

1627
seconda guerra del Monferrato: a fianco della Spagna quando sostiene il diritto di Ferrante Gonzaga alla successione di Mantova e del Monferrato; non riesce tuttavia ad impedire che i francesi occupino il Piemonte;


1627
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Giacomo Lomellini
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1625 16 giu - 25 giu 1627, doge di Genova;


Giovanni Luca Chiavari
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1627 28 giu - 28 giu 1629, doge di Genova;


1627
-


1627
ducato di Mantova e del Monferrato
Carlo I
Albero genealogico

(1580 - 1637)
figlio di Luigi o Ludovico Gonzaga (3° figlio del 1° duca di Mantova) e di Enrichetta di Cléves [Henriette de La Marck] erede dei ducati di Nevers e di Rethel;
1595-1637, duca di Nevers e di Rethel;
1599, sposa Caterine de Lorraine et Majenne († 1618);
1621, duca di Mayenne;
1627-37, duca di Mantova e del Monferrato;
[ricevuta la città in eredità, se ne impossessa con l'aiuto di Luigi XIII a dispetto dell'imperatore, del re di Spagna e del duca di Savoia]
1627-30, seconda guerra del Monferrato;


1627
-


1627
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Giovanni I Corner
Albero genealogico

(Venezia 11 nov 1551 - Venezia 23 dic 1629)
figlio di Marcantonio e di Cecilia Contarini;
1625-29, doge di Venezia; [96°]
rappresentante della più ricca e potente famiglia dei «vecchi»;



- carestie, epidemie e guerre nella Terraferma veneta -

 

- nunzio pontificio: G.B. Agucchia (1623 - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
- ambasciatore sabaudo: A. Provana (1605- ?)

1627
Settembre
quando Francesco Corner, uno dei figli del doge, riottiene l'elezione al Consiglio dei pregadi, la situazione diventa estremamente tesa;
[Esiste, infatti una legge che proibisce ai figli e ai parenti del doge di accettare cariche o mansioni ufficiali.
Un altro figlio del doge, Federico Corner, già fatto cardinale a Bergamo da papa Urbano VII, ha ora ottenuto una sede ancora più comoda e importante, la diocesi di Vicenza.
Per di più, già altri due figli del doge, grazie a una elezione combinata, si erano fatti eleggere in una "zonta" (o "corpo aggiunto") del Senato, sempre in flagrante violazione della legge.]

Ottobre
22
, Renier Zen, avvalendosi di una legge che assegna al Maggior Consiglio il compito di risolvere ogni dubbio concernente la promissione ducale, chiede agli avogadori di Comun di intromettere le due terminazioni della Signoria, che hanno reso possibile le elezioni di Francesco Corner e del fratello Alvise;
23, per evitare il peggio, il doge assume l'iniziativa, chiedendo egli stesso la revoca dell'elezione dei figli.
È una cocente sconfitta che non mancherà di lasciare il segno.

Dicembre
30
, Giorgio Corner (altro fratello dei due citati), assieme a dei suoi servi, attende Renier Zen fuori da casa sua e tenta di pugnalarlo giusto all'uscita della Porta della Carta, in piazza San Marco; Renier Zen, salvatosi a stento gettandosi in un canale, attacca subito gli avversari iniziando a tenere pubblici discorsi di biasimo ed accusa verso i suoi nemici.
Subito il Consiglio dei Dieci pone una taglia di 10.000 ducati per chiunque fornisca notizie utili alla cattura degli attentatori (per il momento un gruppo di mascherati).
Dopo una settimana, le prove accusano Giorgio Corner che ha già preso il largo con altri due amcici fedeli a Ferara.
Il colpevole Giorgio Corner viene bandito con l'alternativa della pena capitale e il suo nome è cancellato dal Libro d'oro previa privazione di tutti i suoi beni.
La mattina successiva, a una colonna vicina alla Porta della Carta, dove si è verificata l'imboscata, viene appesa una targa di legno con la tradizionale "nota d'infamia".

Nantas Salvalaggio, Signora dell'acqua, Piemme, Casale Monferrato 1997.]


 

 

1627
ducato di Modena
Cesare d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1562 - Modena 1628)
figlio di don Alfonso, un bastardo di Alfonso I, legittimato dall'imperatore ma non riconosciuto dalla corte di Roma;
1597-98, duca di Ferrara;
1597-1628, duca di Modena;
dal gennaio 1598 risiede a Modena dove ha portato con sé l'archivio, il museo e la biblioteca estense;
dal 1615 è vedovo;

 

 

1627
-


 

1627
Granducato di Toscana
Ferdinando II de' Medici
Albero genealogico
(Firenze 1610 - 1670)
figlio del granduca Cosimo II e della granduchessa Maria Maddalena d'Austria;
1621-70, granduca di Toscana;

 
1627
-


1627
ducato di Urbino
Francesco Maria II della Rovere
Albero genealogico
(n. 1548 - Casteldurante, oggi Urbania, Urbino 1631)
figlio di Guidobaldo II e di Vittoria Farnese;
1574-1631, duca di Urbino;
1627
dopo la morte del figlio Federico Ubaldo (1605-1623), a cui nel 1621 aveva ceduto il potere, era tornato al governo dello stato;
nel 1625, sotto le pressioni di papa Urbano VIII, si è ritirato dalla vita pubblica dopo aver posto il ducato in mano ad un governatore ecclesiastico in attesa della sua definitva devoluzione allo Stato della Chiesa che avverrà alla sua morte;

 
1627
-

 

1627
REGNI DI SPAGNA, NAPOLI e SICILIA
Filippo IV
Albero genealogico

(Valladolid 1605 - Madrid 1665)
figlio di Filippo III e di Margherita d'Austria;
1615, sposa Isabella di Borbone, figlia di Enrico IV re di Francia;
1621-1665, re di Spagna; [compreso Portogallo]
1621-1665, re di Napoli e Sicilia;
- 1618-48, guerra dei trent'anni: accanto agli Absburgo;
[ciò aggraverà, rendendolo poi irreversibile, il declino della potenza spagnola.]
- 1623-26, guerra di Valtellina;


1627
- 1627-31, guerra per la successione al trono di Mantova;

NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1627
-


SICILIA
Viceré
-
1627
-
a

 

 



Angelini, Leonardo o Leonardo d'Almenno (1627-?) frate cappuccino, figlio di Paolo Angelini e di Caterina Gavazzeni;
1652, veste l'abito di cappuccino nel convento di Vestone;
1700, 18 dicembre, muore nel convento di Bergamo.

Bossuet, Jacques-Bénigne (Digione 1627-Parigi 1704) ecclesiastico e scrittore francese.



Malpighi, Marcello (Crevalcore, Bologna 1627?-Roma 1694) medico e naturalista italiano, di formazione teorica galileiana (derivatagli anche da una lunga amicizia con G.A. Borelli)
1653, si laurea in medicina a Bologna dove diventa professore nel 1654
De pulmonibus; observationes anatomicae (1660)
1662, insegna a Pisa e a Messina
1669, ritornato a Bologna, vi insegna fino al 1691
De formatione pulli in ovo (1673, pubblicata dalla Royal Society)
1691, diventa archiatra di papa Innocenzo XII.



Orléans, Anne-Marie-Louise d' [La Grande Mademoiselle] – duchessa di Montpensier(Parigi 1627-1693) principessa francese, figlia di Gastone d'Orléans ed erede di un cospicuo patrimonio, fu oggetto di numerose trattative matrimoniali; per colpa di Mazarino fallì un suo progetto di sposare Luigi XIV;
1651, al tempo della "fronda dei principi" si schiera dalla parte dei ribelli e si distingue ad Orléans e a Parigi; 
1652, dalla Bastiglia ordina personalmente di aprire il fuoco sulle truppe regie;
1657, riammessa a corte dopo alcuni anni di esilio, si innamora del conte di Lauzun
1671, il re impedisce il matrimonio e fa arrestare il duca; 
1681, dopo dieci anni ella riesce a farlo liberare soltanto cedendo a Louis I Auguste duca del Maine, figlio di Luigi XIV e della marchesa di Montespan, il principato di Dombes e altre terre;
1684, si separa dal conte di Lauzun
Memorie.



Moxon, Joseph (1627-1700) idrografo inglese, nativo dello Yorkshire, ammiratore del Doctor Fell e di Van Dyck;
1660, è nominato idrografo di corte;
1667-1679, pubblica a puntate mensili trentotto dispense con lo scopo di perfezionare l'istruzione professionale degli artigiani dediti alla lavorazione del legno e dei metalli;
Mechanik Exercises, or the Doctrine of Handy-Works (1683, raccolta di ventiquattro articoli, destinata a tutti coloro il cui lavoro ha attinenza con la produzione dei libri)
[Fonte di informazione indispensabile per la conoscenza di ogni aspetto tecnico del procedimento di stampa quale fu praticato da J. Gutenberg a Koenig.]
? (uno dei suoi libri è dedicato a Christopher Wren).



Ray. John (Black Notley, Essex 1627-1705) naturalista inglese, 
1649, diventa fellow del Trinity College di Cambridge dove ha studiato
1662, abbandona l'insegnamento universitario in seguito al rifiuto di sottoscrivere l'Act of Uniformity (che impone una nuova versione del libro liturgico anglicano) e si dedica alle ricerche di botanica e di zoologia assieme a un suo ricco allievo e protettore, Francis Willoughby
Catalogus plantarum circa Cantabrisium (1660)
Methodus plantarum nova (1682)
Historia plantarum (1686-1704)
La saggezza di Dio rivelata nelle opere della sua creazione (1691).

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Guerra dei Trent'anni
[1618-1648]
1623-30
periodo danese-sassone

1627 
Wallenstein penetra in Sassonia e insieme alle truppe imperiali del gen. conte di Tilly costringe alla ritirata il re di Danimarca Cristiano IV accorso in aiuto ai protestanti; le sue mire si rivolgono poi al Baltico;
la vittoria di Ferdinando II sulla "Confederazione bohemica" trova la sua definitiva sanzione nella verneuerte Landesordnung che:
- sancisce l'ereditarietà degli Absburgo sul trono di Boemia,
- riduce il potere della dieta (cui viene aggregato come quarto ceto il clero cattolico),
- trasferisce a Vienna la cancelleria boema;
«segue»

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«segue da 1626»
1627
Germania
Francoforte
Il Catalogus universalis [Mess Katalog] della Fiera del Libro, è pubblicato sin dal 1608 da Latomus.
[Partecipano, di sicuro, anche librai milanesi e veneziani.]
«segue 1628»

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