| – Filippo 
          Turati (Canzo, 
          Como 1857 - Parigi 1932)  uomo politico italiano, figlio di un prefetto, già funzionario dell'amministrazione 
          austriaca, educato in ambiente monarchico e conservatore, fece i suoi  
          primi studi a Cremona, dove conobbe L. 
          Bissolati, poi a Pavia e quindi a Bologna; [Una sua amica: Marianna Gagliardi, 
          femminista ante litteram, trasferitasi a Todi (già dal 
          1870) per seguire le sue proprietà di campagna.] 1877si laurea in giurisprudenza a Bologna;
 accolto il marxismo, ha rapporti con R. 
          Ardigò, collabora con il repubblicano A. 
          Ghisleri ed incontra la rivoluzionaria russa Anna 
          Kuliscioff (ex grande amore di A. 
          Costa) poi compagna della sua vita, che gli facilita i contatti 
          col mondo socialista europeo, in particolare con quello tedesco;
  Inno dei lavoratori (versi) 1882appare il suo primo saggio dichiaratamente socialista sulla 
          «Plebe» di Lodi avente come tema il rapporto tra il delitto e la questione 
          sociale;
 
 Milano, lo stesso anno Giuseppe Croce e 
          Costantino Lazzari fondano il Partito 
          Operaio Italiano;
 1883 Il delitto e la questione sociale. Appunti sulla questione penale 
          (Milano 1883, Unione autori)Lo Stato delinquente (1883, presso l'amministrazione della 
          «Plebe»)
 Strofe (Milano 1883, E. Quadrio)
 1884
 Socialismo e scienza. A proposito di un nuovo libro di N. Colajanni 
          (Como 1884, Tip. Fratelli Giorgetti) 1886sostiene apertamente il Partito Operaio Italiano;
 Inno dei Lavoratori (1886, su sollecitazione di Costantino 
          Lazzari; pubblicato su «La Farfalla» (n. 10, 7 marzo 
          1886, Milano) e subito dopo dall'organo del Partito operaio italiano, 
          «Il Fascio operaio» (a. IV, n. 118, 20 e 21 marzo 1886, 
          Milano). [La musica fu composta dal maestro Amintore 
          Claudio Flaminio Galli [Perticara (Rimini), 12 ottobre 1845 – 
          Rimini, 8 dicembre 1919 ] e la prima esecuzione pubblica avvenne a Milano 
          il 27 marzo 1886 nel salone del Consolato operaio in via Campo Lodigiano 
          a opera della Corale Donizetti.]
  1889fonda la Lega Socialista Milanese, ispirata a un marxismo 
          non dogmatico e che rifiuta pubblicamente l'anarchia;
 Il canto dei lavoratori. Inno del Partito operaio italiano. (Milano 
          1889, Poesia di Filippo Turati con musica, Tip. Fantuzzi) 1890rilevata da A. 
          Ghisleri la rivista «Cuore e Critica», ne muta la testata 
          in quella di «Critica sociale»;
 189115 gennaio, iniziate le pubblicazioni, il periodico 
          «Critica sociale» (da 
          lui diretto fino al 1926) diventa, per opera sua e della sua compagna, 
          il centro di raccolta e di organizzazione della nuova cultura socialista 
          rimanendo il più autorevole organo teorico e politico del movimento 
          socialista italiano;
 Le 8 ore di lavoro ( Milano 1891, sunto stenografico della 
          conferenza pronunciata in Milano nel Teatro della Cannobiana il 1º 
          maggio 1891, Tip. degli Operai)[Si tratta del rendiconto, più o meno fedele, 
          di un discorso d'occasione, 1891.]
 189230 luglio, Milano, nasce il periodico «Lotta 
          di classe. Giornale dei lavoratori italiani»;
 [Diretto formalmente da Camillo 
          Prampolini, ma di fatto guidato dalla coppia Turati-Kuliscioff.]
 2-3 agosto, Milano, si tiene il congresso operaio italiano;
  inoltre collabora, non senza contrasti, col periodico e con l'organo 
          dei socialisti toscani «La Martinella», diretto a Colle 
          di Val d'Elsa, da Vittorio Meoni;  Egli pensò inoltre a un organo in cui confluissero tutte le 
          organizzazioni popolari, operaie e contadine: queste sue idee furono 
          accolte nel congresso di Genova (1892), in cui nacque il Partito dei 
          Lavoratori Italiani, divenuto poi Partito Socialista dei Lavoratori 
          Italiani e Partito Socialista Italiano nel 1895, una formazione d'impronta 
          classista e militante che utilizzava anche la lotta parlamentare per 
          soddisfare le aspirazioni sindacali. agosto, a Genova sorge, grazie al suo impegno, il Partito 
          dei Lavoratori Italiani, divenuto poi Partito Socialista dei 
          Lavoratori Italiani; Il dovere della resistenza (Milano 1892, agli operai metallurgici 
          di Milano. Seguito dall'Inno dei meccanici di F. 
          Fontana, Uffici della Critica sociale)
 La moderna lotta di classe (Milano 1892, «Critica 
          sociale»)
 1893  Il canto dei lavoratori. Inno del Partito socialista dei lavoratori 
          italiani (Zurigo 1893, con musica, a cura della Sezione del Partito)
 Rivolta e rivoluzione (Milano 1893, «Critica 
          sociale»)
 1895il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani diventa ora Partito 
          socialista italiano, una formazione d'impronta classista e militante 
          che utilizza anche la lotta parlamentare per soddisfare le aspirazioni 
          sindacali;
 1896giugno, eletto deputato, si fa fautore di un'apertura 
          all'area repubblicana mazziniana e a quella radicale, nel tentativo 
          di dare una svolta democratica al governo;
 1898vittima della repressione causata dai moti milanesi, viene condannato 
          a 12 anni di reclusione;
 18991º marzo, è dichiarato decaduto dal mandato 
          parlamentare e messo agli arresti;
 26 marzo, liberato, in quanto rieletto alle elezioni suppletive 
          (a.f.: liberato per indulto), fa ostruzionismo contro il governo 
          reazionario di Luigi Pelloux;
 tra i socialisti è il maggior promotore della politica mirante 
          a favorire una svolta che restauri le legalità liberali e che trova 
          in G. 
          Giolitti il maggiore interlocutore in campo borghese; 1901in sintonia con le sue istanze "minimaliste" (il cosiddetto 
          programma minimo, che si pone come obiettivi parziali riforme, che i 
          socialisti riformisti intendono concordare con le forze politiche moderate 
          o realizzare direttamente se al governo), appoggia (ministerialismo) 
          il governo liberale moderato presieduto da Giuseppe 
          Zanardelli ;
 1903tra i socialisti è il maggior promotore della politica mirante 
          a favorire una svolta che restauri le legalità liberali e che trova 
          in G. 
          Giolitti il maggiore interlocutore in campo borghese;
 1904appoggia il governo di G. 
          Giolitti, che ora approva importanti provvedimenti di legislazione 
          sociale (leggi sulla tutela del lavoro delle donne e dei bambini, infortuni, 
          invalidità e vecchiaia; comitati consultivi per il lavoro; apertura 
          verso le cooperative).
 
 Bologna, congresso del Partito 
          socialista italiano: a causa della politica messa in atto 
          da G. 
          Giolitti che favorisce solo gli operai meglio organizzati, 
          la sua corrente è messa in minoranza dalla corrente di sinistra 
          del partito, capeggiata dal rivoluzionario Arturo 
          Labriola e dall'intransigente Enrico 
          Ferri;
 1908
 ?, congresso del Partito 
          socialista italiano: la corrente riformista torna a prevalere 
          in alleanza agli integralisti di Oddino Morgari;
 1912il suo socialismo, detto "riformista", entra in 
          crisi con la guerra di Libia; la destra infatti, capeggiata da L. 
          Bissolati e da I. 
          Bonomi e favorevole al conflitto, viene espulsa dal partito 
          e la sinistra conquista una maggioranza destinata a durare a lungo; 
          egli si oppone all'impresa libica, prendendo alla fine posizione accettando 
          la formula "né aderire, né sabotare";
 1917dopo la rotta 
          di Caporetto egli dichiara la solidarietà dei socialisti con la 
          nazione mentre in accordo con le organizzazioni sindacali si pone il 
          problema di un programma del dopoguerra che dia alla ricostruzione dell'Italia 
          devastata un'impronta socialista; si ha così il rilancio dell'ipotesi 
          riformista, che subisce però nuovi colpi:
 - sia dalla rivoluzione sovietica che apre al proletariato la speranza 
          di una liberazione immediata e definitiva,
 - sia dalla politica delle potenze vincitrici che celebrano la vittoria 
          con una pace di vendetta e di sopraffazione,
 - sia dalla borghesia italiana che alle agitazioni proletarie, provocate 
          dai lutti e dalla miseria, e alle ipotesi di palingenesi rivoluzionaria 
          risponde con la controrivoluzione preventiva, scatenando lo squadrismo 
          fascista; nel congresso egli si trova quindi in minoranza, l'espulsione 
          della quale viene considerata dall'Internazionale comunista (nel frattempo 
          costituita da Lenin), 
          condizione indispensabile per accettare nelle sue file il Partito socialista 
          italiano;
 192121 gennaio, in particolare su tale questione avviene 
          la rottura nella sinistra socialista, una frazione della quale nel congresso 
          di Livorno si stacca per dar vita al Partito 
          comunista italiano;
 1922ottobre, nonostante la scissione a sinistra, il conflitto 
          interno non si attenua e al XIX congresso del partito, accusato dalla 
          maggioranza di aver cercato di collaborare con la borghesia per aver 
          partecipato alle consultazioni indette dal re in occasione della caduta 
          del primo governo Facta, viene espulso 
          con la sua corrente;
 con questa e altri gruppi ostili al massimalismo egli dà allora vita, 
          insieme con Giuseppe Modigliani e Claudio 
          Treves, al Partito 
          socialista unitario del quale viene eletto segretario G. 
          Matteotti;
 oppositore intransigente del fascismo, è sostenitore del ritorno alla 
          piena legalità;
 1924giugno, dopo il rapimento e l'assassinio di G. 
          Matteotti, diviene il capo morale delle opposizioni unite 
          nell'Aventino;
 1926dicembre, rimasto un simbolo, anche nell'Italia fascistizzata 
          dalle leggi eccezionali, viene fatto emigrare in Francia clandestinamente 
          da un gruppo di giovani;
 [Dopo aver inutilmente richiesto la concessione del passaporto, 
          decide nottetempo di lasciare la propria abitazione, da tempo ormai 
          sottoposta a sorveglianza. Dopo aver scartato l'ipotesi di espatriare 
          inizialmente in Svizzera, si decide infine (con l'aiuto di Italo 
          Oxilia, Camillo e Adriano 
          Olivetti, F. 
          Parri, S. 
          Pertini e C. 
          Rosselli) a fuggire con un motoscafo in Corsica, per poi 
          da lì raggiungere Parigi.]
  in esilio continua la lotta politica; 1927 
          marzo, è tra i principali promotori della "Concentrazione 
          antifascista";
 1930luglio, al congresso di Parigi favorisce la riunificazione 
          dei due tronconi del socialismo italiano sotto la direzione di P. 
          Nenni;
 1932muore a Parigi.
 [Le sue spoglie verranno riportate in Italia soltanto 
          nel 1948, dove tutt'oggi riposano al Cimitero Monumentale di Milano.]
 
 
 Pubblicazioni successive:
 
 
 - Socialismo e riformismo nella storia d'Italia. Scritti politici 
          1878-1932, Feltrinelli, Milano 1979.
 - Filippo Turati, Scritti e discorsi 1878-1932, Guanda, Milano 
          1982.
 - Lo Stato delinquente. Delitto, questione sociale, corruzione politica, 
          Scritti di sociologia (1882-1884), Manduria, Lacaita, 1999.
 - Bibliografia degli scritti. 1881-1926, Lacaita, Manduria-Bari-Roma 
          2001.
 - Lo stato delinquente, prefazione Giuliano 
          Vassalli, M&B Publishing, Milano 2002.
 - Rifare l'Italia, introduzione e cura di Carlo 
          G. Lacaita, Manduria, Lacaita, 2002.
 - Il socialismo italiano, antologia scritti e discorsi, M&B 
          Publishing, Milano 2006
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