| – Carlo 
          Azeglio CIAMPI
 (Livorno, 9 dicembre 1920)  economista e uomo politico italiano, 10º Presidente della 
          Repubblica Italiana.[Durata mandato: 18 maggio 1999 – 15 
          maggio 2006.]
   studio Lauree in Lettere e Giurisprudenza[2]Professione Economista, politico
 
   1946vince il concorso per entrare alla Banca 
          d'Italia dove resterà ben 47 anni;
 
 
 
 
 
 
 1960 25 marzo-19 luglio ("governo 
          Tambroni);
 luglio-febbraio 1962 (III "governo 
          Fanfani);
 responsabile (1960-73) del Servizio Studi della Banca 
          d'Italia;
 1962 febbraio-maggio 1963 (IV "governo 
          Fanfani);
 
 196316 maggio, elezioni politiche (IV Legislatura);
 
 1963 dicembre-luglio 1964 (I "governo 
          Moro");
 
 1964 luglio-febbraio 1966 (II "governo 
          Moro");
 
 1966 febbraio-giugno 1968 (III "governo 
          Moro");
 
 19685 giugno, elezioni politiche (V Legislatura – 1968 5 giu-24 mag 
          1972);
 giugno-dicembre 1968 (II "governo 
          Leone");
 dicembre-luglio 1969 (I "governo 
          Rumor");
 
 1969 agosto-febbraio 1970 (II "governo 
          Rumor");
 
 197027 marzo-6 luglio (III "governo 
          Rumor");
 agosto-gennaio 1972 ("governo 
          Colombo");
 
 197217-26 febbraio 1972 (I "governo 
          Andreotti");
 25 maggio, elezioni politiche (VI Legislatura – 1972 25 mag - 4 lug 
          1976);
 giugno-giugno 1973 (II "governo 
          Andreotti");
 
 1973 luglio-marzo 1974 (IV "governo 
          Rumor");
 segretario generale (1973-76) della Banca 
          d'Italia;
 1974 14 marzo-3 ottobre  (V "governo 
          Rumor");
 novembre-gennaio 1976 (IV "governo 
          Moro");
 
 1976 12 febbraio-30 aprile (V "governo 
          Moro");
 5 luglio, elezioni politiche (VII Legislatura – 1976 lug-19 giu 1979);
 luglio-gennaio 1978 (III "governo 
          Andreotti");
 vicedirettore generale (1976-78) della Banca 
          d'Italia;
 1978 marzo-gennaio 1979 (IV "governo 
          Andreotti");
 direttore generale (1978-79) della Banca 
          d'Italia;
 1979 20-31 marzo (V "governo 
          Andreotti");
 20 giugno, elezioni politiche (VIII Legislatura – 1979 20 giu-11 
          lug 1983);
 agosto-marzo 1980 (I "governo 
          Cossiga");
 
 ottobre, governatore (1979 ott - apr 1993) 
          della Banca d'Italia;
 
 1980 4 aprile-27 settembre (II "governo 
          Cossiga");
 ottobre-maggio 1981 ("governo 
          Forlani");
 
 1981 giugno-agosto 1982 (I "governo 
          Spadolini");
 
 1982 23 agosto-13 novembre (II "governo 
          Spadolini");
 dicembre-aprile 1983 (V "governo 
          Fanfani);
 
 198312 luglio, elezioni politiche (IX Legislatura – 1983 12 lug-1 
          lug 1987);
 agosto-giugno 1986 (I "governo 
          Craxi");
 
 1986 agosto-marzo 1987 (II "governo 
          Craxi");
 
 1987 17 aprile-luglio (VI "governo 
          Fanfani);
 2 luglio, elezioni politiche (X Legislatura – 1987 2 lug-22 apr 
          1992);
 luglio-marzo 1988 ("governo 
          Goria");
 
 1988 aprile-luglio 1989 ("governo 
          De Mita");
 
 1989 luglio-marzo 1991 (VI "governo 
          Andreotti");
 
 1991 aprile-aprile 1992 (VII "governo 
          Andreotti");
 È stato governatore della Banca d'Italia dal 1979 al 1993, presidente 
          del Consiglio dei ministri e ministro del turismo e dello spettacolo 
          ad interim (1993-1994) e ministro del tesoro e del bilancio (1996-1999). 
          Con la fine del suo mandato presidenziale è diventato senatore 
          a vita. Primo presidente del Consiglio e primo capo dello Stato non 
          parlamentare nella storia della Repubblica, Ciampi fu anche il secondo 
          presidente eletto dopo essere stato governatore della Banca d'Italia 
          preceduto da Luigi Einaudi nel 1948. Governatore onorario della Banca 
          d'Italia.
 Dopo una militanza giovanile nel Partito d'Azione, Ciampi non ha più 
          aderito ad alcun partito.[1][4] Come Capo dello Stato ha conferito l'incarico 
          a tre Presidenti del Consiglio: Massimo D'Alema (del quale ha respinto 
          le dimissioni di cortesia presentate nel 1999), Giuliano Amato (2000-2001) 
          e Silvio Berlusconi (2001-2006); ha nominato cinque senatori a vita: 
          Rita Levi-Montalcini nel 2001, Emilio Colombo nel 2003, Mario Luzi nel 
          2004, Giorgio Napolitano e Sergio Pininfarina nel 2005; ha infine nominato 
          cinque Giudici della Corte costituzionale: nel 2000 Giovanni Maria Flick, 
          nel 2004 Franco Gallo e nel 2005 Sabino Cassese, Maria Rita Saulle e 
          Giuseppe Tesauro.
 Indice [nascondi]
 1 Biografia
 1.1 Durante la Resistenza
 1.2 Banca d'Italia
 2 Incarichi di governo
 2.1 Governo Prodi e D'Alema
 3 Presidente della Repubblica
 3.1 Nomine Presidenziali
 4 Senatore a vita
 5 Presunta militanza massonica
 6 Opere
 7 Onorificenze
 7.1 Onorificenze italiane
 7.2 Onorificenze straniere
 7.3 Riconoscimenti
 8 Note
 9 Bibliografia
 10 Voci correlate
 11 Altri progetti
 12 Collegamenti esterni
 Biografia
 Figlio di Pietro Ciampi e di Maria Masino, quest'ultima nata a Pisa 
          da famiglia di Cuneo[5], frequentò l'Istituto San Francesco Saverio, 
          retto dai Gesuiti, dalla terza elementare al liceo. Saltò la 
          quinta elementare e la terza liceo per gli ottimi voti conseguiti nelle 
          classi precedenti. Dopo la maturità, concorse alla Scuola normale 
          superiore di Pisa per un posto nel corso di laurea in lettere: nella 
          prova scritta di italiano del concorso trattò di Piccolo mondo 
          antico di Antonio Fogazzaro e nella prova orale è esaminato da 
          Giovanni Gentile; supera il concorso classificandosi undicesimo insieme 
          a Scevola Mariotti.
 Durante il suo percorso di studi, compì diversi soggiorni all'estero, 
          in particolare all'Università di Lipsia. Conseguì la laurea 
          in Lettere nel 1941, discutendo una tesi in filologia classica e letteratura 
          greca intitolata Favorino d'Arelate e la consolazione ?e?? f????[6] 
          (relatore Augusto Mancini) alla Scuola normale superiore di Pisa, dove 
          aveva frequentato, rimanendone affascinato, le lezioni del filosofo 
          Guido Calogero[7] e dove aveva conosciuto anche Franca Pilla, futura 
          moglie. Fu chiamato alle armi nello stesso anno con il grado di sottotenente 
          nel corpo automobilistico e inviato in Albania.
 Durante la Resistenza
 Quando fu siglato l'armistizio dell'8 settembre 1943, Ciampi, che si 
          trovava in Italia con un permesso, rifiutò di aderire alla Repubblica 
          Sociale Italiana e si rifugiò a Scanno, in Abruzzo, dove trovò 
          il suo Maestro Guido Calogero, condannato al confino per le sue idee 
          antifasciste, esponente di primo piano del pensiero liberalsocialista 
          e vicino al Partito d'Azione. Il 24 marzo 1944 Ciampi, con un gruppo 
          di una sessantina di persone, fra cui lo stesso Calogero, altri antifascisti, 
          prigionieri sfuggiti alla Wehrmacht e con l'aiuto della guida locale 
          Alberto Pietrorazio,[8] partendo da Sulmona si mise in marcia per raggiungere 
          gli Alleati, attraversando il massiccio della Majella.
 Si trattava di un viaggio difficile e pericoloso, in mezzo alla neve 
          e a temperature molto basse, lungo un percorso che toccava Campo di 
          Giove ed attraversava le linee tedesche passando per il Guado di Coccia:
 « Si progredisce molto lentamente in alcuni punti, dovendo camminare 
          quasi a quattro gambe perché i soli piedi non fanno presa (specie 
          io che non ho i chiodi)
 (...) Qualcuno comincia a scoppiare, cerco di aiutare insieme ad un 
          altro un prigioniero che non ce la fa più: avvertiamo Alberto, 
          ma questo dice che non può rallentare la marcia in quanto che 
          si deve giungere al Guado di Coccia prima dell'alba, pena la sicurezza 
          della spedizione (...) Alle quattro ormai del 25 marzo siamo al Guado[9] 
          »
 L'itinerario, passando per Taranta Peligna, condusse infine i sopravvissuti 
          a Casoli. Il gruppo, che perde una decina di componenti, stremati dal 
          freddo e dalla fatica, incontra per primo i Patrioti della Brigata Maiella.[10] 
          Ciampi riesce quindi ad arrivare a Bari, dove consegna a Tommaso Fiore 
          il testo manoscritto del «catechismo liberalsocialista del Partito 
          d'azione» datogli da Calogero, si arruola nel rifondato esercito 
          italiano e si iscrive al Partito d'Azione.
 Il diario personale sulla traversata è stato donato da Ciampi 
          stesso al liceo scientifico di Sulmona , in occasione della sua visita 
          a Sulmona per l’inaugurazione de "Il sentiero della libertà".
 Banca d'Italia
 Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Banca d'Italia.
 Nel 1946 sposa Franca Pilla (nata il 19 dicembre 1920), consegue la 
          seconda laurea in giurisprudenza presso l'Università di Pisa 
          e partecipa al concorso che lo fa entrare come impiegato in Banca d'Italia, 
          dove rimarrà per 47 anni (14 da governatore), dopo aver abbandonato 
          l'insegnamento, che era, per sua stessa ammissione, la vera grande passione.[11]
 Dopo la laurea in Lettere aveva infatti ottenuto una cattedra di Lettere 
          Italiane e Latine al Liceo Classico "Niccolini e Guerrazzi" 
          di Livorno, dove sono ancora conservati i documenti che attestano il 
          suo passaggio dalla Scuola alla Banca d'Italia. Nello stesso anno si 
          iscrive anche alla CGIL e ne conserva la tessera fino al 1980. Nel 1960 
          fu chiamato all'amministrazione centrale della Banca. Nel 1973 diventò 
          Segretario generale, Vice direttore generale nel 1976 e Direttore generale 
          nel 1978.
 Nell'ottobre del 1979 fu nominato Governatore della Banca d'Italia e 
          presidente dell'Ufficio italiano dei cambi nel pieno della bufera che 
          aveva travolto l'istituzione dopo il crack di Michele Sindona e gli 
          arresti del Governatore Paolo Baffi e del Vicedirettore Mario Sarcinelli 
          (entrambi poi scagionati da ogni accusa). Ciampi ha dichiarato che «Appena 
          nominato Governatore andai a rendere omaggio al Capo dello Stato e dissi 
          chiaramente che se Mario Sarcinelli avesse dovuto lasciare la Banca 
          d'Italia, mi dovevano considerare dimissionario»[12]. Ricoprì 
          l'incarico fino al 1993. Ha ricevuto, il 11 dicembre 1991, la laurea 
          magistrale honoris causa in Economia e commercio dall'Università 
          degli Studi di Pavia.
 Incarichi di governo
 Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Governo Ciampi.
 Dall'aprile 1993 al maggio 1994 fu il presidente del Consiglio di un 
          governo tecnico di transizione, il primo presidente del Consiglio non 
          parlamentare della storia della Repubblica. Non sono mancate anche in 
          tal senso polemiche, che, sebbene minoritarie, vedono una carenza di 
          rappresentatività popolare negli organi costituzionali, non avendo 
          egli mai ricoperto cariche elettive. Nel giugno 1994 fu chiamato a ricoprire 
          la carica di vicepresidente della Banca dei Regolamenti Internazionali,[13] 
          ruolo che detenne fino al maggio 1996.
 Governo Prodi e D'Alema
 In seguito è stato ministro del tesoro (dall'aprile 1996 al maggio 
          1999) nei governi Prodi I e D'Alema I. In questo periodo, la sua opera 
          è stata caratterizzata dalla riduzione del debito pubblico italiano 
          in vista degli obblighi imposti dal trattato di Maastricht, per garantire 
          l'accesso dell'Italia alla moneta unica europea. Ha avviato il processo 
          di privatizzazione delle Poste italiane. È autore di alcuni libri, 
          tra i quali si ricordano: Considerazioni finali del governatore della 
          Banca d'Italia dal 1979 al 1993, finito di stampare nel 1994; Sfida 
          alla disoccupazione: promuovere la competitività europea e Un 
          metodo per governare, entrambi del 1996.
 Presidente della Repubblica
 Il Presidente Ciampi durante il messaggio per la Festa del Tricolore 
          del 2003.La sua candidatura venne avanzata da un vasto schieramento parlamentare 
          e in particolare dall'allora Presidente del Consiglio D'Alema che ottenne, 
          durante le trattative, il benestare dell'opposizione di centro-destra, 
          anche se Ciampi, che non era iscritto in alcun partito, era molto vicino 
          all'Ulivo. Considerato come figura fondamentale per l'adozione dell'euro 
          e come uno dei ministri più popolari del governo godette anche 
          dell'appoggio del mondo economico e finanziario oltre che della stima 
          dei dirigenti dell'Unione europea.
 Il 13 maggio 1999 venne eletto alla prima votazione, con una larga maggioranza 
          (707 voti su 1010), decimo presidente della Repubblica. In questa veste, 
          egli ha cercato di trasmettere agli italiani quel patriottico sentimento 
          nazionale che deriva dalle imprese del Risorgimento e della Resistenza 
          e che si manifesta nell'Inno di Mameli e nella bandiera tricolore.
 Ciampi è stato un Presidente che, come avvenuto con Sandro Pertini, 
          ebbe sempre un alto indice di gradimento popolare nei sondaggi fatti 
          dai vari Istituti italiani, con una media oscillante tra il 70 e l'80% 
          (il minimo si registrò con il 67% nel nord-est del Paese), rimanendo 
          sempre, perciò, una delle figure nelle quali gli italiani riponevano 
          la loro fiducia e rafforzando con la sua figura istituzionale lo stesso 
          ruolo del Presidente della Repubblica.
 Come Pertini, anche Ciampi ha assistito ad una finale calcistica dell'Italia; 
          infatti il 2 luglio 2000 come Capo dello Stato era presente allo Stadio 
          De Kuip di Rotterdam nella sfortunata Finale di Euro 2000 persa dagli 
          azzurri ai supplementari per 2-1 contro la Francia. Ha ricevuto, nel 
          2005, il premio Carlo Magno dalla città tedesca di Aquisgrana 
          per il suo impegno volto a garantire l'idea di Europa unita e pacifica;[14] 
          sempre nel 2005, ha anche ricevuto honoris causa il David di Donatello 
          per la sua volontà di rilanciare il cinema italiano.
     1992 23 aprile, elezioni politiche (XI Legislatura – 1992 23 apr-14 
          apr 1994);
 giugno-aprile 1993 (I "governo 
          Amato");
 
 1993 28 aprile-10 maggio 1994, presidente del Consiglio dei 
          ministri e ministro del Turismo e dello Spettacolo 
          (ad interim) ("governo 
          Ciampi");
 [È il primo presidente del consiglio non 
          parlamentare, salito a Palazzo Chigi in un'Italia sotto lo shock da 
          Tangentopoli 
          e con un bilancio pubblico disastrato.]
 1998, ottobre, ministro del Bilancio e della programmazione economica 
          nel "governo D'Alema I";
 1998-99, presidente dell'Interim Committee del Fondo monetario internazionale;
 1999-2006, 13 maggio, X presidente della repubblica, eletto al 
          primo scrutinio con 707 voti su 1010.
 2006, 15 maggio, lascia il Quirinale; gli subentra G. 
          Napolitano.
 Senatore a vita.
 
 199415 aprile, eletto deputato (XII Legislatura – 1994 15 aprile-8 
          mag 1996);
 10 maggio-17 gennaio 1995 (I "governo 
          Berlusconi");
 
 1995 gennaio-gennaio 1996 ("governo 
          Dini");
 
 1996presidente (1996-99) dell'Università internazionale di Venezia;
 9 maggio, elezioni politiche (XIII Legislatura – 1996 9 mag-29 
          mag 2001);17 maggio-ottobre 1998, ministro del Tesoro, del Bilancio 
          e della Programmazione Economica (I "governo 
          Prodi");
 
 1998 ottobre-13 maggio, ministro del Tesoro, del Bilancio 
          e della Programmazione Economica (I "governo 
          D'Alema");
 presidente (1998-99) dell'Interim Committee del Fondo 
          monetario internazionale;   199918 maggio, eletto 10° Presidente della Repubblica 
          Italiana;
 [Durata mandato: 18 maggio 1999 – 
          15 maggio 2006.
 Assieme alla moglie, "donna Franca", 
          fissa la residenza presso il palazzo del Quirinale.
 Secondo il giornalista Ferruccio Pinotti, 
          sarebbe stato affiliato sin da giovane alla Loggia massonica 
          Hermes di Livorno, appartenente all'obbedienza massonica del 
          Grande Oriente d'Italia.
 Tuttavia, proprio quest'anno, il diretto interessato e il gran maestro 
          della massoneria italiana Virgilio Gaito 
          smentiscono la sua appartenenza alla massoneria.]
 ______________________ Giudici della Corte costituzionale:Giovanni Maria Flick, 14 febbraio 2000
 Franco Gallo, 14 settembre 2004
 Sabino Cassese, 4 novembre 2005
 Maria Rita Saulle, 4 novembre 2005
 Giuseppe Tesauro, 4 novembre 2005
 Senatori a vita
 Rita Levi-Montalcini, 1º agosto 2001
 Emilio Colombo, 14 gennaio 2003
 Mario Luzi, 14 ottobre 2004
 Giorgio Napolitano, 23 settembre 2005
 Sergio Pininfarina, 23 settembre 2005
 ______________________________________ 22 dicembre-aprile 2000, (II "governo 
          D'Alema");  200025 aprile-giugno 2001 (II "governo 
          Amato");
 
 2001 30 maggio, elezioni politiche (XIV Legislatura – 2001 30 mag-27 
          apr 2006);
 10 giugno-23 aprile 2005 (II "governo 
          Berlusconi");
 200523 aprile–17 maggio 2006 (III "governo 
          Berlusconi");
 
 2006 10 febbraio, apre, come da protocollo, i Giochi olimpici 
          invernali di Torino 2006;
 28 aprile, elezioni politiche (XV Legislatura – 2006 28 apr-28 
          apr 2008);
 maggio-aprile 2008 (II "governo 
          Prodi");
 3 maggio, con una nota ufficiale dal Quirinale egli conferma 
          la sua indisponibilità ad un settennato-bis;
 [I motivi che l'hanno spinto a questa decisione sono 
          l'età avanzata e la convinzione che "il 
          rinnovo di un mandato lungo, quale è quello settennale, mal si 
          confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del 
          nostro Stato".]
 15 maggio, si dimette; lo stesso giorno, il suo successore Giorgio Napolitano 
          (da lui stesso nominato senatore a vita pochi mesi prima) presta giuramento;
 di diritto, egli diventa senatore a vita;
 [Il suo primo atto da senatore a vita è quello 
          di votare la fiducia al II "governo 
          Prodi", esprimendosi favorevolmente riguardo al nuovo esecutivo; 
          ciò provoca l'accesa reazione, manifestata durante la votazione 
          con fischi e grida, di numerosi esponenti della Casa delle Libertà.]
 giugno, annuncia che votera no al referendum confermativo sulle 
          riforme istituzionali, motivando questa scelta in coerenza con il suo 
          costante impegno a difesa della Costituzione;
 [Tale posizione è criticata dal centro destra 
          ed apprezzata dal centro sinistra dalla componente dei costituzionalisti 
          che ad esso si ispira.]
 
 2007pur non avendo mai accettato di aderirvi ufficialmente, 
          è considerato vicino al PD (Partito Democratico) 
          che lo ha nominato componente di diritto del Coordinamento Nazionale, 
          come membro onorario;
 200829 aprile, elezioni politiche (XVI Legislatura – 2008 29 apr-14 
          mar 2013);
 8 maggio-16 novembre 2011 (IV "governo 
          Berlusconi");
 2010aprile, per un peggioramento delle sue condizioni fisiche, dovuto 
          all'età, e per la scarsa collaborazione ottenuta dalle forze 
          politiche, è costretto a dimettersi dall'incarico di presidente 
          del comitato organizzativo delle manifestazioni per il centocinquantenario 
          dell'Unità d'Italia nel 2011;
 [Gli succede nell'incarico Giuliano 
          Amato, ex presidente del Consiglio.]
 201116 novembre-28 aprile 2013 ("governo 
          Monti");
 201231 dicembre, nonostante le precarie condizioni di salute, rende 
          omaggio alla camera ardente di Rita Levi Montalcini, 
          da lui nominata senatrice a vita;
 201325 febbraio, elezioni politiche (XVII Legislatura – 2013 25 feb-…);
 28 aprile-22 febbraio 2014 ("governo 
          Letta");
 201422 febbraio, ("governo 
          Renzi");
 24 giugno, da oggi (morte di Emilio Colombo), 
          è il più anziano senatore in carica;
 22 agosto, è reso noto il suo ricovero in un clinica privata 
          di Bolzano per essere sottoposto a un intervento di artroprotesi all'anca 
          il cui esito sarà positivo;
 11 luglio, viene ricoverato d'urgenza a Bolzano, trasportato 
          con l'elicottero da Siusi dove si trova in vacanza, in seguito ad un'embolia 
          polmonare;
 18 agosto, in seguito al miglioramento delle sue condizioni di 
          salute, viene dimesso dall'ospedale e fa rientro a Roma;
 
 
 ____________________________ Presidente del Consiglio dei ministriCarlo Azeglio Ciampi (Indipendente)
 
 Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministriAntonio Maccanico (PRI)
 
 Ministeri senza portafoglio
 Affari sociali Fernanda Contri (PSI)
 
 Coordinamento delle politiche comunitarie Valdo Spini (PSI) fino al 4 maggio 1993
 Livio Paladin (Indipendente) dal 4 maggio 1993
 
 Funzione pubblica Sabino Cassese (Indipendente)
 
 Rapporti con il Parlamento Augusto Barbera (PDS) fino al 4 maggio 1993
 Paolo Barile (Indipendente) dal 4 maggio 1993
 
 Riforme elettorali e istituzionali Leopoldo Elia (DC)
 
 MINISTERI Affari esteri
 Ministro Beniamino Andreatta (DC) (fino al 19/04/94) e Leopoldo Elia 
          (DC) (dal 19/4/1994)
 Sottosegretari Carmelo Azzarà (DC), Giuseppe Giacovazzo (DC), 
          Laura Fincato (PSI)
 
 InternoMinistro Nicola Mancino (DC)
 Sottosegretari Antonino Murmura (DC), Saverio D'Aquino (PLI), Costantino 
          Dell'Osso (PSI), Vito Riggio (DC, con delega alla protezione civile)
 
 Grazia e GiustiziaMinistro Giovanni Conso (Indipendente)
 Sottosegretari Vincenzo Binetti (DC), Daniela Mazzuconi (DC)
 
 Bilancio e Programmazione EconomicaMinistro Luigi Spaventa (Indipendente)
 Sottosegretari Luigi Grillo (DC), Florindo D'Aimmo (DC)
 
 FinanzeMinistro Vincenzo Visco (PDS) fino al 4 maggio 1993
 Franco Gallo (Indipendente) dal 4 maggio 1993
 Sottosegretari Paolo Bruno (PSDI, dal 14 giugno 1993), Antonio Pappalardo 
          (PSDI, fino al 22 maggio 1993), Stefano De Luca (PLI), Riccardo Triglia 
          (DC)
 
 TesoroIl dicastero accorpa il Ministero delle Partecipazioni Statali in seguito 
          al Referendum abrogativo del 1993.
 Ministro Piero Barucci (DC)
 Sottosegretari Paolo De Paoli (PSDI), Piergiovanni Malvestio (DC), Maurizio 
          Sacconi (PSI), Sergio Coloni (DC)
 
 DifesaMinistro Fabio Fabbri (PSI)
 Sottosegretari Antonio Giagu De Martini (DC), Antonio Patuelli (PLI)
 
 Pubblica IstruzioneMinistro Rosa Iervolino Russo (DC)
 Sottosegretari Giuseppe Matulli (DC), Antonio Mario Innamorato (PSI)
 
 Lavori PubbliciMinistro Francesco Merloni (DC)
 Sottosegretari Achille Cutrera (PSI), Pino Pisicchio (DC)
 
 Risorse Agricole, Alimentari e ForestaliModifica della denominazione del Ministero dell'Agricoltura e Foreste 
          in seguito al Referendum abrogativo del 1993.
 Ministro Alfredo Luigi Diana (DC)
 Sottosegretari Pasquale Diglio (PSI)
 
 TrasportiSoppresso dalla legge 24 dicembre 1993, n. 537, art. 1, comma 8.
 Ministro Raffaele Costa (PLI)
 Sottosegretari Giorgio Carta (PSDI), Michele Sellitti (PSI)
 
 Marina MercantileSoppresso dalla legge 24 dicembre 1993, n. 537, art. 1, comma 8.
 Ministro Raffaele Costa (PLI) Ad interim.
 Sottosegretari Giorgio Carta (PSDI), Michele Sellitti (PSI)
 
 Trasporti e NavigazioneIstituito dalla legge 24 dicembre 1993, n. 537, art. 1, comma 9, per 
          accorpamento del
 Ministero dei Trasporti col Ministero della Marina Mercantile.Ministro Raffaele Costa (PLI) Dal 1994.
 Sottosegretari Giorgio Carta (PSDI), Michele Sellitti (PSI)
 
 Poste e TelecomunicazioniMinistro Maurizio Pagani (PSDI)
 Sottosegretari Ombretta Fumagalli Carulli (DC)
 
 Industria, Commercio e ArtigianatoMinistro Paolo Savona (Indipendente) fino al 19 aprile 1994
 Paolo Baratta ad interim dal 19 aprile 1994
 Sottosegretari Germano De Cinque (DC), Rossella Artioli (PSI)
 
 SanitàMinistro Maria Pia Garavaglia (DC)
 Sottosegretari Nicola Savino (PSI), Publio Fiori (DC)
 
 Commercio con l'EsteroMinistro Paolo Baratta (Indipendente)
 
 Lavoro e Previdenza SocialeMinistro Gino Giugni (PSI)
 Sottosegretari Luciano Azzolini (DC), Sandro Principe (PSI)
 
 Beni Culturali e AmbientaliMinistro Alberto Ronchey (Indipendente)
 
 Turismo e SpettacoloMinistro Carlo Azeglio Ciampi, ad interim
 
 AmbienteMinistro Francesco Rutelli (FdV) fino al 4 maggio 1993
 Valdo Spini (PSI) dal 4 maggio 1993
 Sottosegretari Roberto Formigoni (DC)
 
 Università, Ricerca Scientifica e TecnologicaMinistro Luigi Berlinguer (PDS) fino al 4 maggio 1993
 Umberto Colombo (Indipendente) dal 4 maggio 1993
 Sottosegretari Silvia Costa (DC)
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