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Papa 1420, dopo tre anni dall'elezione, a settembre fa ingresso a Roma; assolda subito un capitano con 70 uomini per vigilare sul Vaticano (forse è questa l'origine della «Guardia Svizzera»);
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ANNO 1420
– Albrecht von Eyb (castello di Sommersdorf,
presso Ansbach 1420-Eichstätt 1475) ecclesiastico e umanista tedesco,
si formò in Italia e fu camerlengo di Pio II;
scrisse poesie in latino e in volgare e tradusse, tra l'altro, da
G.
Boccaccio e da Plauto;
Torna suEhebüchlein (1472, Trattatello del matrimonio). – Gréban, Arnoul (Le Mans 1420 ca-1471 ca) poeta e musico francese Le mystère de la Passion (Il mistero della Passione, 34.000 versi) Le mystère des Actes des apôtres (I misteri degli atti degli Apostoli, oltre 60.000 versi). – Jenson, Nicolas (Sommevoire presso Troyes, Alta Marna 1420 - Roma 1480) tipografo, stampatore ed editore francese (il primo stampatore non tedesco di cui si abbia notizia); maestro di zecca a Tours alla corte di Carlo VII, fu poi a Magonza (forse a Colonia) per apprendere i segreti dell'arte tipografica; 1469/70, si trasferisce a Venezia dove inizia l'attività; [L'espansione dei suoi affari lo costringe ad entrare in società con parecchi finanziatori tedeschi - che egli trova principalmente tra i mercanti del Fondaco dei Tedeschi - tuttavia non dipenderà mai completamente da loro.] Nei dieci anni successivi pubblica 150 opere di padri della Chiesa, classici latini e autori contemporanei. I suoi libri sono considerati fra i più belli del sec. XV. Epistolae ad Brutum di Cicerone (1470) [Incide apposta una serie di caratteri tondi che può essere considerata capostipite di tutti i successivi "romani": è infatti disegnata tipograficamente cioè secondo una costruzione geometrica che prescinde per la prima volta dalle suggestioni calligrafiche dei codici.]. Giustino (1470) Eusebio (1470) 1471, inizia ad usare caratteri greci non meno pregevoli dei tondi; Cesare, Svetonio, Quintiliano, Nepote (1471) Naturalis Historia di Plinio (1472) Agostino (1475) Bucoliche di Virgilio (1475) 1475, papa Sisto IV gli accorda la sua protezione e lo fa conte; Vulgata (1476, in cui usa il più celebre dei minuti caratteri gotici, disegnati e incisi proprio per i libri destinati ai mercati tedeschi). 1480, muore a Roma, non protetto indigente, ma ospite onorato del papa. I materiali della sua officina passano di proprietà ad Andrea Asolano, suo padrino e suocero di Aldo Manuzio. – Juan de Torquemada o Johannes de Turrecremata (? - ?) Meditationes (1467, I ed., con 30 silografie; 1473, II ed., con 33 silografie; libro illustrato, stampato dal tedesco Ulrich Han). – Torquemada, Tomás de (Torquemada o Valladolid 1420-Ávila 1498) religioso spagnolo, domenicano, priore del convento di Santa Cruz di Segovia e confessore di Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia; 1483, ha l'incarico dai Re Cattolici, con l'assenso di papa Sisto IV, di organizzatore capillarmente l' "Inquisizione spagnola", già stabilita dal papa nel 1478 ma ancora poco incisiva, con il preciso scopo di espellere gli ebrei dal paese o di indurli alla conversione; con due bolle papali del 2 agosto e del 17 ottobre, viene sancita la sua nomina di inquisitore generale di Castiglia, León, Aragona, Catalogna, Valencia; Istruzione (1484, programma: la cacciata degli ebrei dovrebbe avvenire gradualmente per ordinanze locali; nel frattempo essi sarebbero tassati pesantemente per far fronte alla conquista di Granada, ultimo baluardo dei Mori in Spagna) 1492, caduta Granada, gli ebrei sono espulsi in blocco e rimangono i moriscos (i convertiti). In pratica fu un "buon" strumento in mano ai Re cattolici e al Papa per poter attuare la loro politica economica. – Vernia, Nicoletto (Chieti 1420-Vicenza 1499) filosofo italiano, aristotelico averroista, discepolo di Paolo della Pergola e di Gaetano da Thiene nell'università di Padova; "monopsichismo"; 1465, insegna all'università di Padova fino alla morte; De intellectu Quaestiones de pluralitate intellectus (1492, ritrattazione delle tesi averroistiche in favore del tomismo). |
Carta «segue
da 1418» |