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Papa
Eugenio IV

(1431-47)

Concilio Ecumenico
di Basilea-Ferrara-Firenze-Roma
1431-45

1432, Basilea:
I punti fondamentali di attrito tra greci e latini sono due:
- l'espressione Filioque, usata nel Credo dai latini per indicare la processione dello Spirito Santo sia dal Figlio sia dal Padre, e
- la dottrina del primato papale: finora i greci non hanno mai riconosciuto giuridicamente il primato del vescovo di Roma, considerandolo piuttosto un primato d'onore che la tradizione cristiana riserva alla sede di Pietro;
«segue»

ANNO 1432





1432
ducato d'Austria
Alberto V d'Asburgo [l'Illustre]
Albero genealogico
(Vienna 1397 - Neszmély, Ungheria 1439)
figlio di Alberto IV [il Paziente] e di Johanna di Baviera;
1404-39, duca d'Austria;
-1423, sposa Elisabeth di Boemia, erede di Boemia e d’Ungheria, figlia dell’imperatore Sigismondo;
1423-39, margravio di Moravia;




1437-39, re di Boemia (Albrecht);
1437-39, re d'Ungheria (Albert);
1438-39, re di Germania (Albrecht II);


1432
-


1432
REGNO d'UNGHERIA e REGNO di BOEMIA
Sigismondo di Lussemburgo
Albero genealogico

(Norimberga 1368 - Znojmo, Moravia 1437)
figlio dell'imperatore Carlo IV e di Elisabetta di Pomerania;
1387-1437, re d'Ungheria;
1410-33, re di Germania e dei romani;
1419-37, re di Boemia;
ma la nobiltà hussita rifiuta di riconoscere i suoi diritti al trono; egli si fa incoronare a Praga alla testa di una spedizione di crociati;
1420-22, subisce delle sconfitte da parte dei nobili hussiti;
nel 1423 cede il ducato di Sassonia-Wittenberg a Federico I di Wettin;



1433-37, imperatore del Sacro Romano Impero;


1432
a Basilea egli si lega al papa Eugenio IV al quale fornisce sostegno contro le tendenze conciliariste dei padri qui riuniti;

1432
Albero genealogico

(Norimberga 1372 - Kadolzburg, Franconia 1440)
figlio di Friedrich V, burgravio di Norimberga e principe dell'impero, e di Elizabeth von Meissen;
[ha notevoli domini personali ereditati sia dal padre sia dal fratello Giovanni.]
1398-1427, burgravio di Norimberga; (Friedrich VI)
1415-40, elettore di Brandeburgo []; (Friedrich I)
nel 1431 comanda le truppe imperiali nella seconda guerra contro gli hussiti;

1432
Federico II [il Pacifico o il Placido o il Mansueto]
Albero genealogico

(† 1464)
figlio di Federico I e di Caterina di Brunswick-Wolfenbüttel;
1428-64, duca elettore di Sassonia;




1432
ducato di Baviera
Ludwig VII di Wittelsbach [il Barbuto]
Albero genealogico

(1365/1368-69 - Burghausen 1.5.1447)
figlio di Stefan III e di Taddea Visconti;
1413-43, duca di Baviera-Ingolstadt;
1416, conte di Mortain;





1432
IMPERO BIZANTINO
Giovanni VIII Paleologo
Albero genealogico

(n. 1390 - m. 1448)
figlio di Manuele II;
1421-24, coimperatore;
1425-48, imperatore.


1432
Costantinopoli è assediata dai turchi.


1432
IMPERO di TREBISONDA
[impero trapesuntino]
Giovanni IV

(? - ?)
figlio di Alessio IV;
1429 (26 apr)- 1458, imperatore di Trebisonda - autokrátor dei romani;


Bailo veneziano
Francesco Trevisan
(1431-34)
1432
il capitano delle navi veneziane Stefano Contarini riceve l'ordine di attaccare le navi genovesi, comprese quelle che si trovano a Tana e Trebisonda;


1432
IMPERO OTTOMANO
 

(1404 - 1451)
figlio di Mehmet I;
1421-44/1456-51, sultano;
1423-27, sottomissione dell'Anatolia;



1432
assedio di Costantinopoli;





1432
RUSSIA
Basilio II [il Cieco ]
Albero genealogico
(n. 1415 - m. 1462)
figlio di Basilio I;
1425-62, gran principe di Mosca;

 
-
1432
-





1432
REGNO di FRANCIA
Carlo VII [il Vittorioso]
Albero genealogico
(Parigi 1403 - Mehun-sur-Yèvre 1462)
figlio di Carlo VI e di Elisabeth di Baviera-Ingolstadt;
1422-61, re di Francia;
[fino alle vittorie di Giovanna d'Arco il titolo non ha avuto per lui alcun significato]
nel 1429 viene incoronato a Reims;




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
-
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1432
-




1432
ducato d’Angiò
Luigi III d'Angiò
Albero genealogico

(1403 - Cosenza 1434, di malaria)
figlio di Luigi II d'Angiò e di Iolanda di Aragona;
1417-34, conte del Maine e di Provenza;
1417-34, duca d’Angiò;
1417-34, re di Napoli, Sicilia e Gerusalemme
; [titolare]
nel 1419 viene incoronato da papa Martino V;



1432
-

a

1432
ducato di Borgogna
Filippo III [il Buono]
Albero genealogico
(Digione 1396 - Bruges 1467)
figlio di Giovanni [Senza paura] e di Margherita di Baviera;
1419-67, duca di Borgogna e conte di Fiandra;
succeduto al padre, assassinato dagli armagnacchi;
nel 1428 acquista la contea di Namur;
nel 1430 eredita dal cugino Filippo di Saint-Pol il Brabante e il Limburgo;




 
-
1432
-





1432
ducato di Savoia
Amedeo VIII [il Pacifico]
Albero genealogico
(Chambéry 1383 - Ginevra 1451)
figlio di Amedeo VII e di Bona di Berry;
1391-1416, conte di Savoia;
si deve a lui la pace di Bicêtre;
nel 1410 Margherita di Joinville gli cede le ragioni che le competono in quanto vedova del conte di Ginevra Oddo di Thoire e di Villars;
nel 1411 viene investito dall'imperatore Sigismondo dei suoi stati, è nominato anche vicario imperiale per la Lombardia e conte palatino;
si deve a lui il trattato di Bruges;
1416-1434, duca di Savoia;
fonda San Domenico in Bourg e un castello in Torino;
nel 1418, alla morte di Lodovico di Savoia-Acaia, acquisisce i domini del Piemonte accresciuti di Fossano, Savigliano, Chieri, Mondovì e tanti altri luoghi;
nel 1419, con il trattato di Chambéry, acquista definitivamente Nizza;
nel 1422, alla morte di Lodovico di Poitiers, eredita il contado di Valenza e di Die; s'impossessa della contea del Valentinois; per quanto riguarda Ginevra, dove anche la Camera imperiale avrebbe delle pretese, finalmente egli riceve da Sigismondo l'investitura; spedisce soccorsi all'imperatore Sigismondo in guerra contro gli hussiti;
nel 1424 assegna al primogenito Ludovico il titolo di principe di Piemonte, già portato dall'estinta linea dei Savoia-Acaia;
nel 1425 entra nella lega di Venezia e Firenze contro i Visconti; spedisce soccorsi al re di Cipro contro i maomettani; fonda Santa Chiara in Vaud;
nel 1427 compra Vercelli dal duca di Milano a patto di lasciare la lega di Venezia e Firenze;
il 2 dicembre 1427, con un trattato vengono stabilite le nozze tra Maria sua figlia e Filippo Maria Visconti;


 
-
1432
Villars viene fatto contado;

 



1432
REGNO d'INGHILTERRA
Enrico VI
Albero genealogico

(Windsor 1421 - Londra 1471)
figlio unico di Enrico V e di Caterina di Valois;
1422-61, 1470-71, re d'Inghilterra;
ancora in fasce, poco dopo, alla morte del nonno Carlo VI, viene proclamato anche re di Francia;
sotto la reggenza degli zii Giovanni di Bedford (reggente in Francia) e Humphrey di Gloucester assiste impotente ai disastrosi risultati dell'ultima fase della guerra dei cent'anni;





1432
-


a

1432
REGNO di SCOZIA
Giacomo I
Albero genealogico

(Dunfermline 1394 - Perth 1437)
figlio di Roberto III Stuart;
1406-37, re di Scozia;
1406-1424, è in ostaggio dei sovrani inglesi mentre reggente è il duca d'Albany;
nel 1424 viene liberato dietro riscatto potendo così, dopo diciotto anni, salire sul trono;
cerca di imporre riforme tendenti a disciplinare lo strapotere dei grandi nobili, i più ribelli dei quali non esita a giustiziare; riassesta le finanze del regno;

1432
-


a

1432
REGNI di DANIMARCA, di NORVEGIA
e di SVEZIA
Erik III
(n. 1382 - Rügenwalde 1459)
(Erik) figlio di Vratislav VII duca di Pomerania e di Ingeborge discendente dai re danesi;
1389-1439, re di Norvegia;
1396-1439, re di Danimarca (Erik VIII);
1396-1439, re di Svezia (Erik XIII);
[sovrano effettivo solo dal 1412, dopo la morte della zia Margherita.]




1432
-
NORVEGIA
1432
-
ISLANDA
1432
-
SVEZIA
1432
-



1432
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni I [il Grande]
Albero genealogico

(Lisbona 1357 - 1433)
figlio naturale di Pietro I;
1385-1433, re di Portogallo;
nel 1411 fa pace stabile con i castigliani;
nel 1415 è conquistata Ceuta;
nel 1422 introduce nel calendario portoghese l'era di Cristo, al posto di quella di Cesare;



1432
-

1432
REGNO di ARAGONA
Alfonso V [il Magnanimo]
Albero genealogico

(Medina del Campo 1394 – Napoli 27 giu 1458)
figlio di Ferdinando I e di Leonor Urraca di Castiglia-Albuquerque;
1416-58, re di Aragona;
succeduto al padre, tenta il grande disegno di riunificazione di Napoli alla Sicilia;
nel 1421, fattosi adottare dalla regina Giovanna II d'Angiò, si reca a Napoli con la sua corte;
nel 1423, in seguito a contrasti fra Catalogna e Aragona e lotte per la successione al trono di Castiglia, riporta la pace; si trattiene in patria fino al 1432;
1432
ritorna definitivamente in Italia per conquistare prima e costruire poi il nuovo regno;



1435-58, re di Napoli; (Alfonso I)
1442-58. re di Sicilia;




1432
-




1432
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
JUAN II
Albero genealogico

(Toro 6 mar 1405 - Valladolid 20 lug 1454)
figlio di Enrico III [il Malaticcio] e di Catherine di Lancaster;
1406-1454, re di Castiglia e di Léon;
[sotto la reggenza dello zio e della madre.]


1432
-

1432
REGNO di NAVARRA
Giovanni II
Albero genealogico

(Medina del Campo 1397 - Barcellona 1479)
figlio di Ferdinando I e di Eleonora di Castiglia;
1415-16, viceré di Sicilia;
1425-79, re di Navarra;
succeduto alla morte di Carlo III [il Nobile], padre di sua moglie Bianca;




1458-79, re d'Aragona;


1432
-
a




1432
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
[II dedizione alla Signoria Viscontea]
(1421 25 dic - 25 dic 1435)
Governatore
Bartolomeo Capra
arcivescovo di Milano
(1428 3 mar - ago 1432)
Oldrado di Lampugnano
(1432 - ?)

1432
-



1432
ducato di Milano
Filippo Maria Visconti
Albero genealogico
(Milano 1392 - 1447)
figlio secondogenito di Gian Galeazzo e di Caterina Visconti;
1402-47, conte di Pavia;
1412-47, duca di Milano;
Lotario Rusca rinuncia a Como, mentre Lodi viene tolta a Giovanni da Vignate;
nel 1417 si fa cedere Vercelli dal marchese di Monferrato;
nel 1418, sotto l'accusa di adulterio, fa decapitare la sua prima moglie Beatrice di Tenda;
sottrae Piacenza a Filippo Arcelli;
nel 1420 toglie Cremona a Cabrino Fondulo;
nel 1422 toglie Bergamo e Brescia a Pandolfo Malatesta; quando anche Genova si assoggetta ai Visconti, egli può rientrare da protagonista nel gioco politico dei grandi potentati italiani;
1426-27, lega antiviscontea;
nel 1428, con la prima pace di Ferrara, deve cedere a Venezia Brescia e Bergamo;
sposa la sua seconda moglie Maria di Savoia;






 
1432
1431-33, lega antiviscontea;


1432
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Francesco Foscari
Albero genealogico
(Venezia 19 giu 1373 – Venezia 1º nov 1457)
primogenito di Nicolò di Giovanni e di Caterina di Giovanni Michiel.
1423-57, doge di Venezia; [65°]


- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1432
il gen. Francesco di Bussone [il Carmagnola] cerca con segreti maneggi di sorprendere Lodi ma Filippo Maria Visconti, venutone a conocenza, dopo aver munito la fortezza di un forte presidio, ripaga il conte con la stessa moneta ordinando al capitano di Soncino di pattuire la cessione della piazza con esborso di denaro; quando nel momento stabilito le milizie veneziane si avvicinano alla Porta vengono assalite con tale vigore che, oltre alla perdita di un gran numero di cavalieri e di soldati, anche Francesco di Bussone [il Carmagnola] riesce a mala pena a salvarsi.
Anche la cavalleria veneziana che sta depredando il territorio cremonese viene assalita da Lodovico Colonna lungo le rive del Po, sbaragliata e messa in fuga dopo aver lasciato sul terreno trecento uomini.
Il senato decide allora di accrescere le proprie forze predisponendo, accanto alle numerose milizie dirette da Francesco di Bussone [il Carmagnola] con cui deve assediare Cremona, una potente armata sul Po di 10.000 soldati oltre ai rematori.
Essendo l'armata sul Po dei milanesi, diretta dal genovese Giovanni Grimaldi, inferiore a quella veneziana, per pareggiare il conto Niccolò Piccinino e Francesco Sforza decidono di far passare di notte sopra le galee e i galeoni il grosso dell'esercito per sconfiggere l'armata nemica.
Accortosi dell'operazione in atto Niccolò Trevisan invia subito i messi a Francesco di Bussone [il Carmagnola] per fargli conoscere il vicino pericolo e stimolarlo a rinvigorire l'armata con il suo aiuto; questi sdegnato contro la delibera del senato che ha speso molto per costituire l'armata e poco per l'esercito, risponde di non credere a quanto asserito da Niccolò Trevisan; quest'ultimo, rimasto solo, resiste dando prova di valore ma alla fine è costretto a ripiegare con pochi legni lasciando in mano nemica gli altri con 6000 prigionieri.
Nello stesso periodo si allontanano dalla lega i Pallavicino ma, cosa ancor più grave, il gen. Francesco di Bussone [il Carmagnola] si rifiuta di accingersi ad altre imprese dichiarando che le sconfitte subite da Venezia sono dovute alla colpa del senato che intende dirigere le guerre rimanendo in ozio senza affidarsi invece all'esperienza dei generali sul campo di battaglia. Il senato si limita a riaddolcire gli animi offrendo con prontezza denaro, viveri, uomini e mezzi mentre giunge la buona notizia che Pietro Loredan ha sconfitto l'armata genovese conquistando nove galee e facendo prigionieri lo Spinola e molti nobili genovesi.
Orgoglioso per la sua vittoria e incurante della sconfitta genovese, il duca di Milano si agginge a conquistare i possessi veneziani in terraferma.
Con 12.000 cavalieri e altrettanti fanti le truppe veneziane comandate dal gen. Francesco di Bussone [il Carmagnola] che si trovano accampate vicino a Somma, entrano in linea di collisione con i milanesi.
Dopo due giorni di battaglia l'esito è ancora incerto, quando il capitano Cavalcabò tenta un'incursione notturna per impadronirsi della città di Cremona; riuscito ad aprire una porta della città invia messi al gen. Francesco di Bussone [il Carmagnola] perché questi venga a prenderne possesso. Purtroppo, per colpa di malintesi, incomprensioni e ritardi si riesce a tenere la posizione soltanto per otto ore.

Sul mare i veneziani falliscono l'assalto dell'isola di Scio ben difesa dai genovesi che a loro volta non riescono ad impossessarsi di Corfù; accostatisi all'isola infatti con 14 navi e 7 galee al comando di Pietro Spinola devono allontanarsi per la strenua difesa delle 6 galee del gen. Pietro Loredan e delle 4 di Silvestro Morosini.

In terraferma, dove Niccolò Piccinino ha spogliato il marchese del Monferrato del suo stato, sotto gli occhi dell'esercito veneziano i milanesi espugnano nel cremonese Bordelano e le Torrette, senza che il gen. Francesco di Bussone [il Carmagnola] li contrasti.
Il senato a questo punto esamina i fatti riguardanti il gen. Francesco di Bussone [il Carmagnola] il quale:
- ha rilasciato 8000 prigionieri dopo la battaglia di Maclodio;
- non ha dato assistenza a Niccolò Trevisan sul Po per cui si è persa completamente un'armata;
- è arrivato tardi in soccorso del cap. Cavalcabò a Cremona;
- per pigrizia non ha contrastato i milanesi nei loro assalti.
Il Consiglio dei Dieci [con 20 aggiunti il suo numero arriva ora a 37] decreta l'arresto del gen. Francesco di Bussone [il Carmagnola] conte di Castelnuovo.
Viene così spedito un segretario per invitarlo a Venezia a delucidare il senato sullo stato della guerra; dopo l'incontro con i rettori di Brescia, Verona, Vicenza e Padova, otto nobili lo accompagnano al Palazzo Ducale dove recatosi per inchinarsi al doge non può da questi essere ricevuto per un leggero incomodo; incamminatosi verso l'uscita viene invece indirizzato verso le prigioni dove è guardato a vista. Sottoposto ad interrogatorio, nega ogni addebito ma dinanzi alla prova di lettere che confermano le pratiche tenute contro la repubblica, per evitare la tortura confessa ogni suo disegno.

Maggio
5
, alla sera, il gen. Francesco di Bussone [il Carmagnola] conte di Castelnuovo, vestito di velluto cremisi, è decapitato nella pubblica piazza (al boia necessitano però ben tre colpi secchi di mannaia) e gli sono confiscati i beni.
Eseguita la sentenza le cose non cambiano: le milizie continuano nel loro ozio e aumenta la baldanza dei nemici ai quali non sarebbe difficile ottenere nuovi risultati se Niccolò Piccinino, colpito gravemente mentre stava per espugnare un Ponte sul fiume Oglio, non fosse costretto a lasciare il suo posto. Riescono quindi ancora i veneziani a conservare le terre del cremonese.


Nantas Salvalaggio, Signora dell'acqua, Piemme, Casale Monferrato 1997.]

 

1432
Repubblica di Firenze
Cosimo de' Medici [il Vecchio]
Albero genealogico

(Firenze, 27 set 1389 – Careggi, 1º ago 1464)
figlio di Giovanni di Bicci, fondatore del Banco Medici (1397), e di Riccarda [Nannina] de’ Bueri;
1416, sposa Contessina de’ Bardi († 1473), figlia di Alessandro de’ Bardi, conte di Vernio;
1429-64, signore de facto di Firenze;



 

 
1432
-


1432
Ancona
Francesco Sforza
Albero genealogico
(San Miniato, Pisa 1401-Milano 1466)
figlio di Muzio Attendolo [Sforza] e della sua compagna Lucia di Torsciano;
1424-26, viceré della Calabria;
1430, condottiero al servizio di Filippo Maria Visconti, in lotta contro Venezia;
morta la sua prima moglie gli viene offerta in sposa da Filippo Maria Visconti la figlia e unica erede Bianca Maria;




1433-66, marchese di Ancona;
1450-66, duca di Milano;






 
1432
-


1432
REGNO di NAPOLI
Giovanna II d'Angiò-Durazzo
Albero genealogico

(n. 1371 - m. 1435)
figlia di Carlo III di Maiorca e di Margherita di Durazzo;
nata in Ungheria, giunge ancora giovinetta a Napoli;
1402, sposa Guglielmo, figlio di Leopoldo II duca d'Austria;
1406, rimasta vedova e senza figli, torna a Napoli;
1414-35, regina di Napoli;
succeduta al fratello Ladislao;
nel 1415 sposa Giacomo II di Borbone, conte di La Marche;
nel 1419, il suo nuovo favorito diventa Giovanni Caracciolo, detto Sergianni, che esercita insieme a Muzio Attendolo Sforza una larga influenza negli affari di stato;
in seguito alla rivolta promossa da Luigi III d'Angiò, ella chiede aiuto ad Alfonso V d'Aragona;
nel 1421 proclama erede al trono Alfonso V d'Aragona;
(poco dopo, istigata da Sergianni, cambierà parere);
nel 1423, istigata da Sergianni, torna sulle sue decisioni e nomina erede Luigi III d'Angiò;


Luigi III d'Angiò
Albero genealogico

(1403 - Cosenza 1434, di malaria)
figlio di Luigi II d'Angiò e di Iolanda di Aragona;
1417-34, conte del Maine e di Provenza;
1417-34, duca d’Angiò;
1417-34, re di Napoli, Sicilia e Gerusalemme; [titolare]
[incoronato nel 1419 da papa Martino V.]
in seguito alla rivolta da lui promossa, Giovanna II chiede aiuto ad Alfonso V d'Aragona;
nel 1421 viene contrastato dalle regina Giovanna II che designa erede al trono di Napoli Alfonso V d'Aragona;
nel 1423 viene designato erede dalla stessa regina Giovanna II;



1432
con un altro cambiamento di fronte, la regina Giovanna II nomina come erede ancora Alfonso V d'Aragona;
a



Belbello da Pavia (notizie1432-1462) miniatore italiano
Offiziolo (iniziato per Gian Galeazzo e continuato per Filippo Maria Visconti; Firenze, Bibl. Naz.)
Bibbia Estense (1430-40, per Nicolò III d'Este; Roma, Bibl. Vaticana)
Messale (per i Gonzaga).

Da Mosto, Alvise o Alvise da Cà da Mosto (Venezia 1432-1488) navigatore ed esploratore veneziano, al servizio di Enrico [il Navigatore] assieme ai marinai genovesi Antoniotto Usodimare e Antonio da Noli.
Le relazioni dei suoi viaggi sono state stampate a Vicenza nel 1507 e poi inserite da G.B. Ramusio nel vol. I delle Navigationi et viaggi (1550).

Pulci, Luigi (Firenze 1432-Padova 1484) poeta italiano;
[Fratello di Bernardo.]
Sonetti
Vocabolista
Vocabolarietto di lingua furbesca
Lettere (quasi tutte indirizzate a Lorenzo [il Magnifico])
Giostra di Lorenzo
Ciriffo Calvaneo (continuazione del poema iniziato dal fratello Luca)
Novella dello sciocco senese
Beca di Dicomano (parodia della Nencia)
Morgante (1483, capolavoro in ottave, uscito dopo varie avventure compositive ed editoriali)
[Subirà vari interventi da parte degli espurgatori nel '500.].

– P. de Cagny 
Cronaca (1436/38, importante per Giovanna d'Arco).

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