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Papa
Martino V

(1417-31)

Niccolò Albergati, cardinale

Clemente VIII
[Antipapa]
(1425-1429)

Egidio Sanchez Munoz

ANNO 1426








1426
ducato d'Austria
Alberto V d'Asburgo [l'Illustre]
Albero genealogico
(Vienna 1397 - Neszmély, Ungheria 1439)
figlio di Alberto IV [il Paziente] e di Johanna di Baviera;
1404-39, duca d'Austria;
-1423, sposa Elisabeth di Boemia, erede di Boemia e d’Ungheria, figlia dell’imperatore Sigismondo;
1423-39, margravio di Moravia;




1437-39, re di Boemia (Albrecht);
1437-39, re d'Ungheria (Albert);
1438-39, re di Germania (Albrecht II);


1426
-


1426
REGNO d'UNGHERIA e REGNO di BOEMIA
Sigismondo di Lussemburgo
Albero genealogico

(Norimberga 1368 - Znojmo, Moravia 1437)
figlio dell'imperatore Carlo IV e di Elisabetta di Pomerania;
1387-1437, re d'Ungheria;
1410-33, re di Germania e dei romani;
1419-37, re di Boemia;
ma la nobiltà hussita rifiuta di riconoscere i suoi diritti al trono; egli si fa incoronare a Praga alla testa di una spedizione di crociati;
1420-22, subisce delle sconfitte da parte dei nobili hussiti;
nel 1423 cede il ducato di Sassonia-Wittenberg a Federico I di Wettin;



1433-37, imperatore del Sacro Romano Impero;


1426
-

1426
Albero genealogico

(Norimberga 1372 - Kadolzburg, Franconia 1440)
figlio di Friedrich V, burgravio di Norimberga e principe dell'impero, e di Elizabeth von Meissen;
[ha notevoli domini personali ereditati sia dal padre sia dal fratello Giovanni.]
1398-1427, burgravio di Norimberga; (Friedrich VI)
1415-40, elettore di Brandeburgo []; (Friedrich I)
1426
inimicatosi Sigismondo per le eccessive mire espansionistiche, ritorna poi al suo servizio;

1426
Federico I [il Guerriero o il Bellicoso o il Litigioso]
Albero genealogico

(† 1428)
figlio di Guglielmo e di ?;
margravio di Meissen (Federico IV)
1423-28, duca elettore di Sassonia;
[ottiene il ducato e l’elettorato di Sassonia dall’imperatore Sigismondo.]



1426
ducato di Baviera
Ludwig VII di Wittelsbach [il Barbuto]
Albero genealogico

(1365/1368-69 - Burghausen 1.5.1447)
figlio di Stefan III e di Taddea Visconti;
1413-43, duca di Baviera-Ingolstadt;
1416, conte di Mortain;






1426
IMPERO BIZANTINO
Giovanni VIII Paleologo
Albero genealogico

(n. 1390 - m. 1448)
figlio di Manuele II;
1421-24, coimperatore;
1425-48, imperatore.


1426
il suo dominio è ormai limitato alla sola Costantinopoli, ora assediata dai turchi, mentre le altre frazioni ancor libere dell'impero sono governate autonomamente dai fratelli;

1426
IMPERO di TREBISONDA
[impero trapesuntino]
Alessio IV
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di ;
1416/17 - (26 apr) 1429, gran comneno di Trebisonda - autokrátor dei romani;


Bailo veneziano
Andrea Donato
(1424-26)
Bartolomeo Vettu[o]ri
(1426) [menzionato]
1426
-


1426
IMPERO OTTOMANO
 

(1404 - 1451)
figlio di Mehmet I;
1421-44/1456-51, sultano;



1426
1423-27, sottomissione dell'Anatolia;





1426
RUSSIA
Basilio II [il Cieco ]
Albero genealogico
(n. 1415 - m. 1462)
figlio di Basilio I;
1425-62, gran principe di Mosca;

 
-
1426
-





1426
REGNO di FRANCIA
Carlo VII [il Vittorioso]
Albero genealogico
(Parigi 1403 - Mehun-sur-Yèvre 1462)
figlio di Carlo VI e di Elisabeth di Baviera-Ingolstadt;
1422-61, re di Francia;
[fino al 1429 il titolo non avrà per lui alcun significato]




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
-
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1426
nel 1407 è scoppiata la guerra civile tra Armagnacchi e Borgognoni;




1426
ducato d’Angiò
Luigi III d'Angiò
Albero genealogico

(1403 - Cosenza 1434, di malaria)
figlio di Luigi II d'Angiò e di Iolanda di Aragona;
1417-34, conte del Maine e di Provenza;
1417-34, duca d’Angiò;
1417-34, re di Napoli, Sicilia e Gerusalemme
; [titolare]
nel 1419 viene incoronato da papa Martino V;



1426
-

a

1426
ducato di Borgogna
Filippo III [il Buono]
Albero genealogico
(Digione 1396 - Bruges 1467)
figlio di Giovanni [Senza paura] e di Margherita di Baviera;
1419-67, duca di Borgogna e conte di Fiandra;
succeduto al padre, assassinato dagli armagnacchi;




 
-
1426
nel 1407 è scoppiata la guerra civile tra Armagnacchi e Borgognoni;





1426
ducato di Savoia
Amedeo VIII [il Pacifico]
Albero genealogico
(Chambéry 1383 - Ginevra 1451)
figlio di Amedeo VII e di Bona di Berry;
1391-1416, conte di Savoia;
si deve a lui la pace di Bicêtre;
nel 1410 Margherita di Joinville gli cede le ragioni che le competono in quanto vedova del conte di Ginevra Oddo di Thoire e di Villars;
nel 1411 viene investito dall'imperatore Sigismondo dei suoi stati, è nominato anche vicario imperiale per la Lombardia e conte palatino;
si deve a lui il trattato di Bruges;
1416-1434, duca di Savoia;
fonda San Domenico in Bourg e un castello in Torino;
nel 1418, alla morte di Lodovico di Savoia-Acaia, acquisisce i domini del Piemonte accresciuti di Fossano, Savigliano, Chieri, Mondovì e tanti altri luoghi;
nel 1419, con il trattato di Chambéry, acquista definitivamente Nizza;
nel 1422, alla morte di Lodovico di Poitiers, eredita il contado di Valenza e di Die; s'impossessa della contea del Valentinois; per quanto riguarda Ginevra, dove anche la Camera imperiale avrebbe delle pretese, finalmente egli riceve da Sigismondo l'investitura; spedisce soccorsi all'imperatore Sigismondo in guerra contro gli hussiti;
nel 1424 assegna al primogenito Ludovico il titolo di principe di Piemonte, già portato dall'estinta linea dei Savoia-Acaia;
nel 1425 entra nella lega di Venezia e Firenze contro i Visconti; spedisce soccorsi al re di Cipro contro i maomettani; fonda Santa Chiara in Vaud;

 
-
1426
-




1426
REGNO d'INGHILTERRA
Enrico VI
Albero genealogico

(Windsor 1421 - Londra 1471)
figlio unico di Enrico V e di Caterina di Valois;
1422-61, 1470-71, re d'Inghilterra;
ancora in fasce, poco dopo, alla morte del nonno Carlo VI, viene proclamato anche re di Francia;
sotto la reggenza degli zii Giovanni di Bedford (reggente in Francia) e Humphrey di Gloucester assiste impotente ai disastrosi risultati dell'ultima fase della guerra dei cent'anni;





1426
-


a

1426
REGNO di SCOZIA
Giacomo I
Albero genealogico

(Dunfermline 1394 - Perth 1437)
figlio di Roberto III Stuart;
1406-37, re di Scozia;
1406-1424, è in ostaggio dei sovrani inglesi mentre reggente è il duca d'Albany;
nel 1424 viene liberato dietro riscatto potendo così, dopo diciotto anni, salire sul trono;
cerca di imporre riforme tendenti a disciplinare lo strapotere dei grandi nobili, i più ribelli dei quali non esita a giustiziare; riassesta le finanze del regno;

1426
-


a

1426
REGNI di DANIMARCA, di NORVEGIA
e di SVEZIA
Erik III
(n. 1382 - Rügenwalde 1459)
(Erik) figlio di Vratislav VII duca di Pomerania e di Ingeborge discendente dai re danesi;
1389-1439, re di Norvegia;
1396-1439, re di Danimarca (Erik VIII);
1396-1439, re di Svezia (Erik XIII);
[sovrano effettivo solo dal 1412, dopo la morte della zia Margherita.]




1426
-
NORVEGIA
1426
-
ISLANDA
1426
-
SVEZIA
1426
-



1426
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni I [il Grande]
Albero genealogico

(Lisbona 1357 - 1433)
figlio naturale di Pietro I;
1385-1433, re di Portogallo;
nel 1411 fa pace stabile con i castigliani;
nel 1415 è conquistata Ceuta;
nel 1422 introduce nel calendario portoghese l'era di Cristo, al posto di quella di Cesare;



1426
-
a

1426
REGNO di ARAGONA
Alfonso V [il Magnanimo]
Albero genealogico

(Medina del Campo 1394 – Napoli 27 giu 1458)
figlio di Ferdinando I e di Leonor Urraca di Castiglia-Albuquerque;
1416-58, re di Aragona;
succeduto al padre, tenta il grande disegno di riunificazione di Napoli alla Sicilia;
nel 1421, fattosi adottare dalla regina Giovanna II d'Angiò, si reca a Napoli con la sua corte;
nel 1423, in seguito a contrasti fra Catalogna e Aragona e lotte per la successione al trono di Castiglia, riporta la pace; si trattiene in patria fino al 1432;



1435-58, re di Napoli; (Alfonso I)
1442-58. re di Sicilia;




1426
-

a



1426
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
JUAN II
Albero genealogico

(Toro 6 mar 1405 - Valladolid 20 lug 1454)
figlio di Enrico III [il Malaticcio] e di Catherine di Lancaster;
1406-1454, re di Castiglia e di Léon;
[sotto la reggenza dello zio e della madre.]


1426
-
a

1426
REGNO di NAVARRA
Giovanni II
Albero genealogico

(Medina del Campo 1397 - Barcellona 1479)
figlio di Ferdinando I e di Eleonora di Castiglia;
1415-16, viceré di Sicilia;
1425-79, re di Navarra;
succeduto alla morte di Carlo III [il Nobile], padre di sua moglie Bianca;




1458-79, re d'Aragona;


1426
-
a




1426
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
[II dedizione alla Signoria Viscontea]
(1421 25 dic - 25 dic 1435)
Governatore
Giacomo degli Isolani
cardinale
(1424 15 nov - ? feb 1428)

1426
Luglio
l'amministrazione di Caffa risarcisce in parte i danni a coloro che li hanno subiti a Trebisonda ad opera dei sudditi dell'imperatore Alessio IV;



1426
ducato di Milano
Filippo Maria Visconti
Albero genealogico
(Milano 1392 - 1447)
figlio secondogenito di Gian Galeazzo e di Caterina Visconti;
1402-47, conte di Pavia;
1412-47, duca di Milano;
Lotario Rusca rinuncia a Como, mentre Lodi viene tolta a Giovanni da Vignate;
nel 1417 si fa cedere Vercelli dal marchese di Monferrato;
nel 1418, sotto l'accusa di adulterio, fa decapitare la sua prima moglie Beatrice di Tenda;
sottrae Piacenza a Filippo Arcelli;
nel 1420 toglie Cremona a Cabrino Fondulo;
nel 1422 toglie Bergamo e Brescia a Pandolfo Malatesta; quando anche Genova si assoggetta ai Visconti, egli può rientrare da protagonista nel gioco politico dei grandi potentati italiani;






 
1426
1426-27, lega antiviscontea;


1426
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Francesco Foscari
Albero genealogico
(Venezia 19 giu 1373 – Venezia 1º nov 1457)
primogenito di Nicolò di Giovanni e di Caterina di Giovanni Michiel.
1423-57, doge di Venezia; [65°]


- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1426
Il senato si persuade ad entrare nella lega con i fiorentini con i quali viene preso l'accordo di costitutire a spese comuni un esercito di 16.000 cavalieri e 8000 fanti:
- i veneziani con un'armata affronteranno i milanesi,
- i fiorentini con un'altra affronteranno i genovesi.
Le conquiste fatte al di fuori della Romagna e che già non siano dei fiorentini, saranno dei veneziani.

Resa nota l'alleanza tra le due repubbliche, molti principi d'Italia desiderano farne parte, il re di Napoli, i marchesi di Ferrara, i marchesi di Mantova, il duca di Savoia e la città di Siena; il senato invia allora il segretario Francesco Serra presso il duca di Milano Filippo Maria Visconti per indurlo a desistere dal molestare i fiorentini. Il duca resta risoluto e la guerra divampa.
Il senato ordina il sollecito ammasso delle milizie al comando di Francesco di Bussone [il Carmagnola] che, per dimostrare la fedeltà alla Repubblica e il suo odio al duca di Milano, pur non riuscendo ad occupare la Rocca di Brescia, riesce di notte ad aprirsi la strada per occupare la città grazie all'aiuto di Pietro ed Achille Avogadro ed altri. Occupa quindi la terra di Salò e tutti i luoghi della riviera.
Il duca di Milano, consegnate le piazze della Romagna in mano ai ministri pontifici, per non farle cadere in mano fiorentina, raduna le sue milizie in un poderoso corpo e superati i disagi dei passi tra l'Appennino e il Po, anche perché contrastato da Niccolò d'Este e da Niccolò Barbaro con 5000 cavalieri veneziani, le fa passare in Lombardia sopra un ponte sperando di sconfiggere l'esercito veneziano occupato ad assediare la Rocca di Brescia.
Previsto il pericolo, i comandanti veneziani fanno innalzare, su consiglio di Niccolò da Tolentino, una forte trincea munita di doppie fosse assegnandone la difesa a Francesco Gonzaga.
Intanto giunge notizia al senato, tramite Santo Venier luogotenente di Udine, che stanno per entrare in Friuli grossi corpi di tedeschi e di ungari e per non lasciare scoperta quella provincia all'attacco del nemico viene assunto Lorenzo Cotignola con 1500 cavalieri e Giorgio Benzon con 600 cavalieri e 2000 fanti ordinando in più luoghi la leva di milizie e chiamando a servizio i "banditi" con promessa della loro liberazione dopo un determinato periodo di impiego.
Per aumentare il coraggio di Francesco di Bussone [il Carmagnola] nell'impresa, gli viene concessa la nobiltà veneziana ed il titolo di conte di Castelnuovo (terra del veronese).
- L'esercito veneziano si compone di 14.000 cavalieri, 10.000 fanti e 5000 arcieri: tutti retti dai migliori capitani d'Italia del momento.
- L'esercito milanese è però di poco inferiore potendo contare su 10.000 cavalieri e 8000 fanti, oltre ai 1400 di presidio alla Rocca di Brescia.
Angelo della Pergola, supremo comandante dei milanesi, si avvicina alla città di Brescia confidando sul fatto che i veneziani non vorranno stare tra l'esercito nemico e la fortezza; vedendoli rimanere immobili nei loro alloggiamenti, passa allora a devastare il territorio di Mantova ma questi non si muovono; ritorna allora a Brescia ma non attacca direttamente i veneziani senza l'universale approvazione dei comandanti; poiché diverse sono tra questi le teorie di un eventuale attacco, per il momento si ritira.
Sul Po i milanesi devo invece subire; il generale veneziano Francesco Bembo occupa un ponte sul cremonese, facendo strage dei preposti alla sua custodia e conquistando i loro legni, specialmente i galeoni, quindi espugna due fortezze sull'Adda detando terrore tra gli abitanti.
Intanto il presidio della Rocca di Brescia, ridotto allo stremo, trascorsi dieci giorni inutilmente dalla richiesta di soccorso, si arrende. Con la fortezza vengono lasciate in mano ai veneziani le armi e le munizioni e lasciati liberi il fratello del marchese di Mantova e altri prigioneri.

Dicembre
Caduto il duca di Milano, il pontefice Martino V invia a Venezia il cardinale di Santa Croce Giordano Orsini per la firma del trattato di pace, dopo che si sono riuniti nell'isola di San Giorgio Maggiore tutti gli ambasciatori della lega.
Si decide che a Venezia rimane il godimento e il possesso della Val Camonica, Brescia e il bresciano con quella parte del cremonese che termina al fiume Oglio, mentre al duca di Savoia le poche terre che ha occupato.
Il duca di Milano è costretto a cedere non soltanto la città di Brescia e la sua ricca provincia ma anche a liberare la moglie e i figli del Francesco di Bussone [il Carmagnola] che erano tenuti in cattività a Milano.
Questa clausola, fortemente voluta dal doge, rassicura i veneziani: pensano che Francesco di Bussone [il Carmagnola], con la famiglia al sicuro, si impegnerà nel conflitto a tempo pieno. Ma si sbagliano.
Il capitano, infatti, invece di spronare i suoi cavalleggeri all'assalto e infliggere alle truppe visconteee il colpo di grazia che i veneziani auspicano, sale su una sontuosa carrozza e raggiunge Abano Termea, per una nuova cura di fanghi: «Lo pretendono» così si giustifica «le mie povere ossa doloranti».


1426
REGNO di NAPOLI
Giovanna II d'Angiò-Durazzo
Albero genealogico

(n. 1371 - m. 1435)
figlia di Carlo III di Maiorca e di Margherita di Durazzo;
nata in Ungheria, giunge ancora giovinetta a Napoli;
1402, sposa Guglielmo, figlio di Leopoldo II duca d'Austria;
1406, rimasta vedova e senza figli, torna a Napoli;
1414-35, regina di Napoli;
succeduta al fratello Ladislao;
nel 1415 sposa Giacomo II di Borbone, conte di La Marche;
nel 1419, il suo nuovo favorito diventa Giovanni Caracciolo, detto Sergianni, che esercita insieme a Muzio Attendolo Sforza una larga influenza negli affari di stato;
in seguito alla rivolta promossa da Luigi III d'Angiò, ella chiede aiuto ad Alfonso V d'Aragona;
nel 1421 proclama erede al trono Alfonso V d'Aragona;
(poco dopo, istigata da Sergianni, cambierà parere);
nel 1423, istigata da Sergianni, torna sulle sue decisioni e nomina erede Luigi III d'Angiò;


Luigi III d'Angiò
Albero genealogico

(1403 - Cosenza 1434, di malaria)
figlio di Luigi II d'Angiò e di Iolanda di Aragona;
1417-34, conte del Maine e di Provenza;
1417-34, duca d’Angiò;
1417-34, re di Napoli, Sicilia e Gerusalemme; [titolare]
[incoronato nel 1419 da papa Martino V.]
in seguito alla rivolta da lui promossa, Giovanna II chiede aiuto ad Alfonso V d'Aragona;
nel 1421 viene contrastato dalle regina Giovanna II che designa erede al trono di Napoli Alfonso V d'Aragona;
nel 1423 viene designato erede dalla stessa regina Giovanna II;



1426
-
a

1426
Calabria
Francesco Sforza
Albero genealogico

(San Miniato, Pisa 1401-Milano 1466)
figlio di Muzio Attendolo detto Sforza e della sua compagna Lucia di Torsciano;
1424-26, viceré della Calabria;
con questa carica rimane al servizio di Giovanna II di Napoli;

 

1433-66, marchese di Ancona;
1450-66, duca di Milano;









Rinuccini, Alamanno (Firenze 1426-1499) letterato italiano;
Tradusse in latino: Plutarco, Isocrate, Filostrato e Apollonio
Ricordi storici (1499, continuazione di quelli del padre Filippo)
Dialogus de libertate (1479, contro l'assolutismo di Lorenzo [il Magnifico])
Oratio in funere M. Palmeri (1791, postuma).
Il corpus delle sue opere, gran parte inedite, è nel codice 332 della Biblioteca Classense di Ravenna.

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