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ANNO 1954

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Papa Pio XII
(1939-58)

1954
Gennaio
, esortazione di Pio XII all'Episcopato Italiano sulla televisione.
La crisi della "Gioventù d'azione cattolica" mette ancora una volta mons. G.B. Montini di fronte agli uomini del "Pentagono": questa volta i suoi antaognisti sono soprattutto:
. card. G. Pizzardo,
. card. A. Ottaviani,
. card. G. Piazza.
Le simpatie di mons. G.B. Montini – che ormai ha perso ogni fiducia nei metodi tecnicistici del dott. L. Gedda – sono per Mario Rossi ma, al solito, egli tenta di temporeggiare, per ottenere un compromesso.
[La lettera di dimissioni di Mario Rossi rimarrà senza risposta per mesi (da gennaio ad aprile) con la scusa della malattia del papa.]
quando mons. G.B. Montini crede di potersi muovere, ha la delusione di sapersi preceduto: il card. G. Piazza ha già ottenuto dal papa l'eliminazione del suo protetto;
poi tutto precipita;
5, Mondragone, presso Roma, iniziano i corsi di addestramento del clero per la campagna «Per un mondo migliore», diretti da p. Lombardi.
Lo stesso giorno l'on. G. Pella si dimette da capo del governo.
25-26, «L'Osservatore Romano»: nota di stroncatura de Il Diavolo di G. Papini;
26, A. Fanfani (Dc) tenta il varo di un governo monocolore;
28, prima udienza del "processo Muto", e avvio del "caso Montesi";
30, A. Fanfani (Dc) rassegna le dimissioni.

Febbraio
2
, Pompei, II assemblea – la I nel 1953 era solo una fase preparatoria – della CEI (Conferenza Episcopale Italiana): una lettera collettiva, di ben 76 paragrafi, è dedicata alla unità dei cattolici e al loro atteggiamento verso i problemi sociali.
Nella precedente assemblea e in questa, i cardinali e gli arcivescovi presidenti delle Conferenze Episcopali Regionali preparano un abbozzo di statuti.
[Questi statuti saranno approvati, ad experimentum, il 1° agosto 954.]
[La prossima assemblea, che dovrebbe essere annuale, si rifarà soltanto il 3 maggio 1958.]
8, L. Einaudi incarica M. Scelba (Dc) di formare il nuovo governo;
11, XXV della Conciliazione; Pio XII dona all'Italia un frammento dell' "Ara Pacis".

Marzo
6
, muore il card. Massimo Massimi;
22, sospeso il procedimento a carico del Muto, viene riaperta l'istruttoria sul "caso Montesi";

Aprile
13
, «l'Unità» reca l'appello di P. Togliatti ai cattolici, fatto in occasione del suo discorso al Comitato Centrale del Pci;
20, «L'Osservatore Romano» annuncia che, in sostituzione del dott. Mario Rossi, dimissionario sin dal gennaio, è stato eletto Presidente Centrale della Gioventù Maschile di Azione Cattolica il dr. Enrico Vinci.
Vivaci polemiche sulla stampa, che accusano il dott. L. Gedda di aver eliminato il dott. Mario Rossi per sinistrismo.

Maggio
1
-2
, Assisi, Assemblea Generale dell'ACI (Azione Cattolica Italiana);
16, lettera autografa del papa a mons. Zammarchi per il 50° della Casa Editrice La Scuola;
29, Piazza San Pietro, canonizzazione del beato Pio X;


Giugno
5
, «L'Osservatore Romano» ricorda il decennio della salvezza di Roma dovuta al papa;
il sindaco Rebecchini è ricevuto in Vaticano;
6, con un messaggio radiofonico il papa inaugura la 1ª trasmissione in Eurovisione;
7, nel XXV anniversario dello scambio delle ratifiche dei Patti Lateranensi, L. Einaudi manda una missione straordinaria dal papa e il dono di un'artistica fibula in oro per il manto papale;
12, Piazza San Pietro, canonizzazione dei beati:
. Gasparo del Bufalo;
. Giuseppe Pignatelli;
. Domenico Savio;
20-26, Firenze, III Convegno per la Pace e la Civiltà Cristiana.
Tema: «Rivelazione e cultura».
26-29, Napoli, V Congresso Nazionale della Dc; prevalenza della corrente di "Iniziativa Democratica" capeggiata da A. Fanfani;
29, al Quirinale L. Einaudi riceve le insegne dell' "Ordine supremo del Cristo" dal nunzio apostolico mons. G. Fietta;

Luglio
10
, il «Quotidiano» pubblica le direttive della Commissione Episcopale di Azione Cattolica;
11, il «Quotidiano» dà notizia della chiusura a Roma della Settimana di Studio per gli Assistenti Diocesani della GIAC, e del discorso del card. Adeodato Piazza;
16, l'on. A. Fanfani viene eletto segretario della Dc;
30, telegramma pontificio a 7 arcivescovi e 16 vescovi italiani riuniti a Mondragone per le «esercitazioni per un mondo migliore»;

Agosto
, la S. Sede approva ad experimentum gli statuti della CEI (Conferenza Episcopale Italiana);
6, Pio XII dichiara san Matteo "patrono dei ragionieri";
19, Valsugana, muore improvvisamente A. De Gasperi;
[per mons. G.B. Montini significa la perdita del più prezioso appoggio nel campo della politica italiana.]
24, il sen. Adone Zoli viene eletto presidente del Consiglio Nazionale della Dc;
30, muore il card. A.I. Schuster, arcivescovo di Milano;
[dà al "Pentagono" la possibilità di strappare al papa l'allontanamento, non solo dalla Segreteria di Stato, ma addiritttura da Roma, del suo massimo antagonista.]

Settembre
Pisa, XXVII Settimana Sociale dei Cattolici Italiani.
Tema: «Famiglie di oggi e mondo sociale in trasformazione».
Bruges, si tiene il congresso delle NEI (Nouvelles Équipes Internationales).
14-18, Bologna, IV Settimana di Aggiornamento pastorale;

Napoli, I Convegno degli scrittori cattolici italiani.

18, rimpasto ministeriale: accolte le dimissioni dell'on. A. Piccioni (Dc) da ministro degli Esteri, gli succede l'on. G. Martino (Pli) che abbandona il ministero della Pubblica Istruzione nelle mani dell'on. Giuseppe Ermini (Dc).

Roma, si apre l'Istituto Romano di Scienze sacre "Regina Mundi" per le religiose.


Ottobre
4
, muore il card. Francesco Borgoncini-Duca, primo nunzio apostolico in Italia (1929 7 giu - 12 gen 1953);
dopo la morte, nell'ottobre del 1941, del cardinale camerlengo Lorenzo Lauri, il posto è ancora vacante;
13, ore 12:00, il papa recita l'Angelus alla radio, in occasione delle manifestazioni mariane dell'Aeronautica Italiana in onore della Vergine lauretana, a Loreto;
21, l'on. Sansone (Psi) propone alla Camera il «piccolo divorzio»;
lo stesso giorno muore il card. Domenico Jorio;


Novembre
, Pio XII istituisce la festa della "Regalità di Maria" e incorona in Piazza S. Pietro l'effigie della "Salus Populi Romani";
4, come previsto, mons. G.B. Montini viene nominato successore del card. A.I. Schuster a Milano;
[Il sacrificio della porpora fatto nel 1952, diventa così del tutto vano.
A continuare la sua politica alla Segreteria di Stato, ha lasciato mons. Angelo dall'Acqua e, più tardi, prenderà l'abitudine di inviare a Roma, di quando in quando, il suo ausiliare mons. Sergio Pignedoli.]
Intanto, con mons. G.B. Montini inziano quasi subito i loro scambi di idee due progressisti moderati, antagonisti quindi del "Pentagono":
. V. Valeri (prefetto della Sacra congregazione dei Religiosi);
. C. Costantini (cancelliere di Santa Romana Chiesa).]
Lo stesso giorno Pio XII dichiara san Cristoforo "patrono degli autieri militari";
7, beatificazione della ven. Maria Assunta Pallotta, francescana missionaria di Maria;
10, muore il card. Giuseppe Bruno;
15, Roma, esce il quindicinale «Riscossa Cristiana»;
16, esplode il "caso Sotgiu";
19, smentita de «L'Osservatore Romano» circa un telegramma pontificio abusivamente letto al Convegno Giovanile del Msi del 17 novembre;

Dicembre
4
, muore don Giovanni Calabria;
5, beatificazione del ven. Placido Riccardi di Trevi;
6-7, Roma, Congresso Internazionale della Carità promosso dalla POA (Pontificia Opera d'Assistenza in Italia);
8, chiusura dell' "Anno Mariano". Il card. Tisserant a S. Maria Maggiore in rappresentanza del papa gravemente ammalato.
Pio XII approva la deliberazione della Sacra Congregazione dei Riti di introdurre la causa di beatificazione e canonizzazione del suo predecessore Pio IX.
L'ex presidente centrale della GIAC, prof. Carlo Carretto, lascia Roma diretto al noviziato dei "Piccoli Fratelli del S. Cuore" fondato da p. Foucauld per la conversione dei maomettani;
16, il papa estende le competenze della "Pontificia Commissione per la Cinematografia" anche ai settori della radio e della televisione.
19, «Il Popolo» di Roma, organo ufficiale della Dc, critica l'approvazione del divorzio in Argentina, nonostante la presenza in Italia del ministro degli Esteri di quel paese, I. Remorino.



«segue da 1953»
- Presidente: dott. L. Gedda (1952 ott - ? 1959).
1954
Gennaio
in seguito alla pubblicazione su un rotocalco d'un articolo che lo presenta come insofferente della direzione geddiana, costringe Mario Rossi a rassegnare le dimissioni da presidente centrale dei giovani d'Azione Cattolica, contro la volontà di mons. Giovanni Battista Montini, Sostituto alla Segreteria di Stato Vaticana; viene sostenuto in questo dai cardinali conservatori G. Piazza, A. Ottaviani e G. Pizzardo; a Mario Rossi vengono imposte le dimissioni;
[Verranno accettate soltanto pochi giorni prima che si riunisca l'assemblea generale dell'Ac.]

Aprile
20
, Assisi, si riunisce l'assemblea generale dell'Ac;
ancora una volta è il card. G. Piazza a fermare l'assalto diretto dagli avversari del dott. L. Gedda;

 

 

Cardinali

Ordine dei vescovi
-

Ordine dei preti
- Alessandro Verde (1865 - dic 1925 - † mar 1958)
- Ernesto (Giuseppe) van Roey (1874 - giu 1927 - † ago 1961)
- Pietro Segura y Saenz (1880 - dic 1927 - † apr 1957)
- Alfredo Ildefonso Schuster (1880 - lug 1929 - † ago 1954) (beatificato mag 1996)
- Emanuele Goncalves Cerejeira (1888 - dic 1929 - † ago 1977)
- Achille Liénart (1884 - giu 1930 - † feb 1973)
- Pietro Fumasoni Biondi (1872 - mar 1933 - † lug 1960)
- Federico Tedeschini (1873 - mar 1933 - † nov 1959)
- Maurilio Fossati (1876 - mar 1933 - † mar 1965)
- Elia Dalla Costa (venerabile) (1872 - mar 1933 - † dic 1961)
- Teodoro Innitzer (1875 - mar 1933 - † ott 1955)
- Ignace Gabriel Tappouni (1879 - dic 1935 - † gen 1968)
- Giacomo Copello (1880 - dic 1935 - † feb 1967)
- Eugenio Tisserant (1884 - giu 1936 - † feb 1972)
- G. Piazza (1884 - dic 1937 - † nov 1957)
- G. Pizzardo (1877 - dic 1937 - † ago 1970)
- Pierre Gerlier (1880 - dic 1937 - † gen 1965)
- Gregorio Pietro XV Agagianian (1895 - feb 1946 - † mag 1971)
- Benedetto Aloisi Masella (1826 - feb 1946 - † set 1970)
- C. Micara (1879 - feb 1946 - † mar 1965)
- Edoardo Mooney (1882 - feb 1946 - † ott 1958)
- Giulio Saliège (1870 - feb 1946 - † nov 1956)
- James Mc Guigan (1894 - feb 1946 - † apr 1974)
- Samuel Stritch (1887 - feb 1946 - † mag 1958)
- Clemente Roques (1880 - feb 1946 - † set 1964)
- Giovanni De Jong (1885 - feb 1946 - † 8 set 1955)
- Carlos De Vasconcellos Motta (1890 - feb 1946 - † set 1982)
- Norman Gilroy (1896 - feb 1946 - † ott 1977)
- Francis Spellman (1889 - feb 1946 - † dic 1967)
- José Rodriguez (? - feb 1946 - † dic 1958)
- Clemente De Gouveia (1889 - feb 1946 - † feb 1962)
- Jaime De Barros Camara (1894 - feb 1946 - † feb 1971)
- Enrique Pla y Deniel (1876 - feb 1946 - † lug 1968)
- Emanuele Arteaga y Betancourt (1879 - feb 1946 - † mar 1963)
- Joseph Frings (1887 - feb 1946 - † dic 1978)
- Gualberto Guevara (1882 - feb 1946 - † nov 1954)
- Bernard Griffin (1899 - feb 1946 - † ago 1956)
- Jozsef Mindszenty (venerabile) (1892 - feb 1946 - † mag 1975)
- Ernesto Ruffini (1888 - feb 1946 - † giu 1967)
- Antonio Caggiano (1889 - feb 1946 - † ott 1978)
- Tomaso Tien Ken Sin (1890 - feb 1946 - † lug 1967)
- Giuseppe Bruno (1875 - feb 1946 - † nov 1954)
- Celso Costantini (1876 - gen 1953 - † ott 1958)
- Augusto Alvaro Da Silva (1876 - gen 1953 - † ago 1968)
- Gaetano Cicognani (1881 - gen 1953 - † feb 1962)
- Angelo Giuseppe Roncalli [Giovanni XXIII] (1881 - gen 1953 - † giu 1963)
- Valerio Valeri (1883 - gen 1953 - † lug 1963)
- Pietro Ciriaci (1885 - gen 1953 - † dic 1966)
- Francesco Borgongini Duca (1884 - gen 1953 - † ott 1954)
- Maurice Feltin (1883 - gen 1953 - † set 1975)
- Marcello Mimmi (1882 - gen 1953 - † mar 1961)
- Carlos De La Torre (1873 - gen 1953 - † lug 1968)
- Alojzije Stepinac (1898 - gen 1953 - † feb 1960) (beatificato ott 1998)
- Giorgio Grente (1872 - gen 1953 - † mag 1959)
- Giuseppe Siri (1906 - gen 1953 - † mag 1989)
- Giovanni D'Alton (1882 - gen 1953 - † feb 1963)
- James McIntyre (1886 - gen 1953 - † lug 1979)
- Giacomo Lercaro (1891 - gen 1953 - † ott 1976)
- Stefan Wyszynski (venerabile) (1901 - gen 1953 - † mag 1981)
- Beniamini de Arriba y Castro (1886 - gen 1953 - † mar 1973)
- Fernando Quiroga y Palacios (1900 - gen 1953 - † dic 1971)
- Emile Léger (1904 - gen 1953 - † nov 1991)
- Crisanto Luque (1889 - gen 1953 - † mag 1959)
- Valerian Gracias (1900 - gen 1953 - † set 1978)
- Giuseppe Wendel (1901 - gen 1953 - † dic 1960)
- A. Ottaviani (1890 - gen 1953 - † ago 1979)

Ordine dei diaconi
- N. Canali (1874 - dic 1935 - † ago 1961)
- Domenico Jorio (1867 - dic 1935 - † ott 1954)
- Massimo Massimi (1877 - dic 1935 - † mar 1954)
- Giovanni Mercati (1866 - giu 1936 - † ago 1957)

 

SEGRETERIA DI STATO VATICANA

"Pentagono Vaticano":
[ex Triumvirato]

. N. Canali,
. C. Micara,
. G. Pizzardo,
. G. Piazza,
. A. Ottaviani.

Il Sacro Collegio conta, tra gli italiani, ed esclusi i membri del "Pentagono":
- 8 cardinali di Curia o residenti a Roma ad nutum del Pontefice (al punto da non potersene allontanare senza il suo permesso):
. Alessandro Verde (93enne, non ha alcun incarico);
[† 29/30 marzo 1958]
alleati del "Pentagono":
. Pietro Fumasoni Biondi (prefetto di Propaganda Fide*);
[il 1° marzo 1958 sarà chiamato al suo fianco, come pro-prefetto, l'americano card. S.A. Stritch.
Egli contesta al card. E. Tisserant intere regioni orientali perché Paesi di missione; il cardinale francese, ovviamente, sostiene l'opposto.***]
. Pietro Ciriaci (prefetto del Concilio**);
. Gaetano Cicognani (prefetto dei Riti);
. Benedetto Aloisi Masella (prefetto dei Sacramenti);
. Federico Tedeschini (prefetto della Fabbrica di San Pietro);
antagonisti del "Pentagono":
. V. Valeri (prefetto dei Religiosi §);
. C. Costantini (cancelliere di Sacra romana Chiesa);
- 6 cardinali vescovi residenziali.

* La congregazione di Propaganda Fide – la più nota e leggendaria congregazione della Chiesa, dopo quella del Santo Uffizio – è diventata, nell'attuale dopoguerra, per volontà del card. Pietro Fumasoni Biondi, il centro strategico della politica anticomunista e filoamericana del "Pentagono". E continuerà ad esserlo sempre più ora che, con inattesa decisione, Pio XII ha chiamato al suo fianco, come pro-prefetto, il cardinale americano Samuele Stritch, fino a ieri arcivescovo di Chicago. Irlandese di origine, il nuovo pro-prefetto non attenuerà certo l'impulso filoamericano del suo superiore.
** La congregazione del Concilio, cosiddetta perché un tempo era incaricata dell'interpretazione dei canoni del Concilio tridentino, è estremamente importante, avendo praticamente nelle mani la disciplina del clero e del popolo di tutti i Paesi non missionari e non sottoposti alla Congregazione orientale; in pratica, cioè, di tutti gli Stati del mondo occidentale.
Clero minore e laicato cattolico in Italia sono, dunque, raggiunti dal "Pentagono" attraverso le direttive del card. Pietro Ciriaci e del suo segretario, – uno degli uomini più autorevoli della Curia e più fedeli ai cinque – mons. Francesco Roberti.
*** Nella congregazione per la Chiesa Orientale il "Pentagono" può contare su due alleati di primo piano nella persona di p. Acacio Coussa, un basiliano aleppino, che ne è l'assessore, e del romano mons. Amerigo Giovannelli, sostituto.
§ Perfino nella congregazione dei Religiosi, l'unico sacro dicastero retto da un cardinale anti-Pentagono, i cinque hanno come alleati:
. Arcadio Larraona, claretiano, segretario
[Di lui R. Peyrefitte, in Cavalieri di Malta, ha scritto che: «brucia di tutti i fuochi del fanatismo e risuscita lo spirito dell'Inquisizione».]
. ?, sottosegretario.
. Carlo Falconi, Il Pentagono vaticano, 1958; Kaos Edizioni 2008.



1954

Sovrano Militare Ordine Gerosolimitano di Malta

«segue da 1953»
sede: Roma, via Condotti;
Gran maestro: vacante.

Come gli altri ordini, neppure l'Ordine di Malta è mai stato approvato, né dal fascismo prima (nonostante i legami del gran maestro con alti personaggi del regime, Mussolini lo aveva invitato a costruire un lebbrosario a Tselaclacla in Abissinia, risparmiandogli di rasentare il ridicolo rivendicando l'isola di Malta come da molti auspicato) né ora dal governo italiano che ha deciso di fondare un ordine al merito della repubblica, proibendo ai cittadini l'uso di tutti gli altri che non abbiano l'approvazione del capo dello Stato.

Altri membri:
. barone Apor de Altorja, gran croce magistrale, ex ministro di Ungheria presso la Santa Sede, il cui fratello vescovo era stato martirizzato dai bolscevichi , cancelliere, capo del governo dell'ordine;

. conte Cattaneo di Sedrano, vice cancelliere;

. balì conte Ferdinando Thun Hohenstein (nipote dell'ex gran maestro Thun Hohenstein), discendente di una delle più grandi famiglie d'Austria, membro del sovrano consiglio; abita nel castello di Povo (Trento)
[per la bega del grano argentino ha inoltrato un ricorso segreto alla congregazione dei religiosi; altri affari: della soda, dei passaporti diplomatici…];

. duca Caffarelli, decano dei balì gran croce d'onore e di devozione;

. marchese Alberto Teodoli, vice decano, senatore della Repubblica;

. marchese Dragonetti de Torres, ministro plenipotenziario;

. conte Antonio Hercolani Fava Simonetti, 70enne, diventato professo una volta vedovo; dopo la morte del gran maestro è luogotenente dell'ordine;

. conte Conestabile della Staffa, 92enne, assessore delegato alle opere di assistenza civile;

. avvocato Gazzoni, legale dell'ordine;
[spedito in Argentina riesce a risolvere l'affare del grano]

. marchese Pallavicini, 45enne, cavaliere di giustizia, maestro di cerimonie, di origine ungherese.

- Gran priorato di Roma:
unica carica di balì del gran priorato di Roma è quella di San Sebastiano del Palatino, costituita e dichiarata ereditaria da Urbano VIII;
. cardinale Nicola Canali (1948-?) pur essendo gran priore dell'Ordine di Malta è anche gran maestro dell'ordine del Santo Sepolcro;
[è rivale di mons. G.B. Montini]
Gennaio

Febbraio
l'antivigilia del ritorno dei delegati, il gran magistero non ha ancora ottenuto il permesso di far eleggere il gran maestro.
Mentre Pecci crede di poter fare effetto su mons. G.B. Montini insistendo che il solo diritto del papa è di approvare l'elezione e non di autorizzarla, si sente rispondere che se il papa non l'approvasse sarebbe come se l'elezione non sia avvenuta. Quando il gran magistero sostiene che il papa non infirmerà il voto di provati cattolici, appartenenti a tredici paesi europei [cita l'elezione di Paolo I; quella del gran maestro Redin nel XVII secolo fatta contro il gradimento della Santa Sede e poi approvata da lei] mons. G.B. Montini dice che il papa gli ha chiesto una rosa di candidati.
Pecci fa una conta dei petali possibili:
- francesi, no;
- inglesi, no;
- 1 ungherese: cancelliere Apor;
- 2 austriaci: Adamovitc e Trapp;
- 1 polacco: Czapski;
- 1 spagnolo: don Luis di Baviera e Borbone (figlio del balì presidente);
- 1 olandese: barone Speyart van Woorden, alto magistrato dell'Aia;
- 8 italiani: Hercolani, del Balzo, de Mojana, Belgioioso, Maresca, Thun, Melzi d'Eril e Paternò;
[Melzi d'Eril è stato messo per dare nell'occhio al cardinale Canali, in quanto suo comandato a rappresentare il gran priorato di Roma, in sostituzione di Hercolani, dopo che si è riusciti a trasferirlo in tempo dal gran priorato di Venezia.]
L'assemblea di febbraio è breve; non deve fare altro che vedere e rivedere questa lista. La incorpora infine in una mozione che un decreto del sovrano consiglio inoltra alla segreteria di Stato.
Quando mons. G.B. Montini si dice desolato di non poter presentare questa rosa di 14 candidati al papa in quanto molto ammalato [in realtà non ha avuto il gradimento del cardinale Canali] i delegati, vedendosi presi in giro, ancora una volta, non si attardano oltre.

Maggio
si viene a sapere che l'intrigo con Maresca è stato sotto sotto riannodato e che il "breve" che lo nominerà luogotenente o gran maestro sarà firmato il 20 giugno; mons. G.B. Montini dice a Pecci che è l'ultima volta che lo riceve per gli affari di Malta: sono essi appannaggio del cardinale Dell'Acqua; privato di questo difensore, che non sempre aveva potuto fermare i colpi, ma almeno era riuscito ad attutitirli. Al gran magistero, mentre si sta aspettando il colpo finale e che inutile richiamare i delegati, si tenta comunque una manovra.
Il gran magistero ha prove delle frequenti visite fatte al card. N. Canali, prima della pubblicazione del "libro di Berna", del protestante tedesco che ne è il principale autore, è quindi sufficiente farle arrivare al papa.
30, dalla processione che porta, da San Pietro a Santa Maria Maggiore, le spoglie di Pio X recentemente canonizzato, i cavalieri di Malta vengono esclusi. Ovviamente il card. N. Canali ha argomentato che il motivo dell'esclusione sta nel fatto che Pio X era gran maestro dell'ordine del Santo Sepolcro e che solo i cavalieri di questo ordine potevano fargli da scorta.
Giugno
17
, viene rimessa a mons. Dell'Acqua una breve nota;
20, non c'è nessun "breve" pontificio.

Poiché per affermare i suoi diritti di sovrano anche nell'ambito religioso, oltre che nell'ambito giuridico e costituzionale, l'ordine desidererebbe veder restaurata la carica di "priore della chiesa" che a Malta aveva un prelato indipendente dal vescovo, il cardinale Canali respinge questo nome di priore della Chiesa per la ragione che ci sono già i gran priori e chiede che il nome sia cambiato in quello di "prelato del gran magistero"; facendo nominare a questo incarico mons. Ferrero di Cavallerleone, arcivescovo titolare di Trebisonda, senza aver consultato l'ordine, spera così di metterli uno contro l'altro sin dal principio.
Ma lo zelo e la lealtà di mons. Ferrero di Cavallerleone nell'adempiere al suo compito non tardono invece ad esasperare proprio il card. N. Canali.
Per esempio, durante l'esercizio pasquale egli, evocando le reliquie che avevano accompagnato l'esodo dei cavalieri di Malta da Rodi, e mischiando la storia alla devozione, finisce col nominare con simpatia Paolo I che, convertito dal gesuita Gruber, aveva permesso la continuità nel tempo della sovranità dell'ordine. Per il cardinale Canali invece lo zar era rimasto scismatico e quindi, non essendo un gran maestro legittimo, che la sovranità dell'ordine aveva avuto fine con Hompesch. Il gesuita padre Castellani, aizzato contro mons. Ferrero di Cavallerleone dal card. N. Canali, nega a sua volta a un altro gesuita l'onore di aver convertito un sovrano, la cui madre aveva accolto sotto la sua protezione la disciolta e perseguitata compagnia di Gesù.
Per aumentare la discordia è sufficiente che mons. Ferrero di Cavallerleone alloggi ora nella villa dell'Aventino, proprio nell'appartamento riservato al gran priore, anche se non ci va mai.
Il prelato del gran magistero, prendendo spunto dall'anno mariano, suggerisce al sovrano consiglio di emanare un decreto che fissi a ottobre un "raduno mariano" a Roma dei cavalieri di Malta e delle loro famiglie. Il decreto viene trasmesso alla segreteria di Stato che risponde con dei complimenti e al cardinale Canali che non risponde niente.
Settembre
mentre l'ordine sta lanciando migliaia di circolari il card. N. Canali che si trova ad aquas torna subito per avvertire che si oppone al raduno mariano, da lui qualificato una manifestazione politica. Mons Dell'Acqua lo scongiura, per rispetto verso il papa ha promosso l'anno mariano, di autorizzare questo raduno. Il cardinale Canali si lascia piegare, ma esige che sia rimandato di due mesi.
Ottobre
nonostante l'opposizione del cardinale, alla data fissata, ha luogo il raduno mariano e il successo è completo; per la prima volta appaiono delegati del Canadà, di Cuba, del Messico, del Nicaragua, del Perù, delle Filippine; vengono anche molti membri della famiglia reale d'Italia e varie altezze dell'Europa centrale.
A Roma non si sono mai visti cinquecento cavalieri di Malta in uniforme.
I delegati sottoscrivono il progetto delle riforme però, chiesta un'udienza al papa, si devono accontentare di essere convocati ad un'udienza generale nella corte di Castelgandolfo, insieme ad altre duemila persone.
31, grazie al cardinal Verde, arcivescovo di Santa Maria Maggiore (non ha molta simpatia per l'attuale gran maestro del Santo Sepolcro), i cavalieri di Malta sono i soli a scortare la madonna Salus populi romani sino a San Pietro, dove il giorno dopo sarà incoronata dal papa.
Novembre
nei primi giorni del mese il marchese Pallavicini viene avvertito che sta per far visita all'ordine master MacDonald che, proveniente dal Cairo, risiede ora al Grand Hotel; molto probabilmente ha da dire la sua;
[Qualche mese prima il gran magistero aveva deciso che l'associazione da lui diretta si sarebbe chiamata "degli Stati Uniti Orientali", o orientale. Grazie infatti all'appoggio del cardinal Mitty era stata fondata a Filadelfia l'associazione occidentale o degli Stati Uniti Occidentali dei cavalieri di Malta; un certo signor Lynch ne aveva accettato la presidenza, quindici cavalieri erano già stati nominati e tre membri dell'Orientale avevano chiesto il trasferimento all'Occidentale. L'arcivescvo di New York aveva scritto al luogotenente delle lettere furibonde e fatto un tal mercuriale all'arcivescovo di San Francisco che i tre secessionisti erano tornati all'ovile e il signor Lynch, temendo di venir linciato, non osò più muoversi.]
ad attenderlo prima di Hercolani, sono il cancelliere, Pallavicini, Sersale, e il principe Pignatelli di Montecalvo, ministro dell'ordine a Panama, che, di passaggio a Roma, ed essendo sposato con un'americana, ha voluto far onore a un americano.
Alla fine, master MacDonald, dopo aver fatto visita alla villa dell'Aventino, e salutato un attimo il luogotenente, se ne va senza alcuno strascico.
Nel frattempo l'Ordine di Malta e la repubblica italiana procedono ad un solenne scambio di decorazioni. Al presidente Einaudi viene consegnato il collare al merito dell'ordine, mentre il luogotenente dei cavalieri di Malta, pur essendo semplicemente "interinale" riceve il collare al merito della repubblica, riservato ai capi di Stato.
In questo modo il governo italiano ha tenuto a consacrare la sovranità dell'ordine, riconosciuta da oltre due anni, e a lavare così le calunnie propalate contro i suoi capi, dai libelli stranieri e dalle veline italiane.
[La decisione di conferire il collare al merito dell'ordine era sta presa dal principe Chigi, poco prima della sua morte, allo scopo di non dare più ai capi di Stato la gran croce di balì d'onore e di devozione, con la quale si aveva l'aria di farli, e di farli credere nobili e cattolici. Esistendo già la croce al merito, con gli stessi gradi della croce propriamente detta, era sufficiente aggiungere un collare, ispirato a quello del gran maestro. Prima del presidente italiano, la prova era già stata fatta sul presidente della repubblia di Costarica e poi su quello della repubblica del Perù.
Alla signora Ida, moglie del presidente Einaudi, viene conferita la gran croce al merito con placca e cordone (per errore, solo di un mm di larghezza!!).]
L'ordine intanto ha riconquistato il suo diritto di presenza alle cappelle papali, e naturalmente anche la sua precedenza.
Il cardinale Léger, arcivescovo di Montreal, in visita ad limina, viene a Roma per ricevere dal gran magistero la croce di balì d'onore e di devozione.
Un po' per volta, Hercolani e i suoi cavalieri hanno avuto gli onori della repubblica italiana e la visita di un principe della Chiesa.

Dicembre
fedele ai suoi impegni il gran magistero non pubblica la sua lettera interpretativa del "concordato" alla segreteria di Stato, la comunica però ai governi con i quali è in relazioni diplomatiche. Si limita tuttavia a fare rivelare l'esistenza del "concordato" per mezzo del senatore Lando Ferretti, sagace membro dell'ordine, e di Silvio Negro, il giornalista italiano maggiormente stimato in tema di questioni vaticane.
In pratica la fermezza del gran magistero e la volontà del papa hanno portato la segreteria di Stato a interpretare la sentenza in modo da salvare i diritti dell'ordine, nonché l'onore dei suoi giudici.
[Per essere più precisi, essendo apparsa nel «Courier de Genève» una dichiarazione "autorizzata", attestante che nessun documento era venuto a mitigare il rigore della sentenza cardinalizia, di cui gli Acta apostolicae sedis avevano pubblicato il testo fin dal dicembre 1953, il gran magistero è stato obbligato a rendere nota la sua lettera interpretativa.]
Il gran magistero comunque, proprio ora che il segretario di Stato mons. G.B. Montini sta per essere allontanato dal Vaticano, tiene ad usare maggior riguardo verso la segreteria di Stato.
[Forse per fargli pagare la sua pur prudente difesa dell'Ordine di Malta, il prosegretario di Stato passa a sostituire il cardinale Shuster († ago 1954), nel suo seggio episcopale.]
Dato che alcuni eminenti giuristi, il professor Consacchi dell'università di Torino e il prof. d'Olivier Ferran dell'università di Liverpool, hanno preso spunto dalla lettera interpretativa per concludere sulla piena sovranità dell'ordine, il gran priore di Roma card. N. Canali ha dato incarico ad un nuovo gesuita di entrare in lizza. È il padre Lener che con una serie di articoli salda ora il conto di quest'anno mariano. Cerca infatti di provare che se l'ordine ha mai avuto una sovranità, non è altro che quella che gli riconosce la sentenza.
E la guerra ricomincia.



- Gran priorato d'Austria: gran priore: barone Ludwigstorft; balì Adamovich de Csepin, cavaliere professo; a volte sostituito dal barone Gudenus, 30enne, cavaliere di giustizia.

- Gran priorato di Boemia: duca Raimondo del Balzo, commendatore professo, cameriere di cappa e spada di Pio XII, alto magistrato della Repubblica Italiana, capo di una delle sette più grandi famiglie del regno di Napoli, e 11° duca di Presenzano (malvisto da Canali);
[discendente dai signori di Baux, in Provenza, che avevano seguito a Napoli Carlo d'Angiò.]

- Gran priorato della Lombardia e Veneto:
rappresentante del gran priorato Angelo de Mojana; giovane giurista e avvocato, già candidato ai voti semplici.

- Gran priorato di Napoli e Sicilia: balì Paternò, successore del vecchio balì marcheseTaccone di Sitizano, deceduto);

- Gran priorato di Podolia: sta prosperando felicemente vendendo croci di Malta (ovviamente, tra le centinaia di falsi ordini cavallereschi, tra cui un ordine sovrano e militare di Santa Rita, si distinguono le decorazioni conferite dalla Santa Sede, dal Santo Sepolcro e dall'Ordine di Malta), le più ricercate, in virtù dell'apparente attributo di nobiltà.

Associazioni dei cavalieri di Malta

- Associazione americana: presidente master MacDonald; "grande protettore" nonché "consigliere spirituale" [gran protector and spiritual advisor] cardinale Francis Spellman (1889-1967);

– Associazione francese: presidente conte di Rohan-Chabot, duca di Ravèse;
[non si vedono più i nomi che avevano illustrato le tre lingue di Provenza, di Francia e di Alvernia, né i Villeneuve (88 cavalieri), i Sabran (43 cavalieri), i Forbin (32 cavalieri in un solo secolo).]

– Associazione ungherese: presidente (ormai solo nominalmente) il venerabile arciduca Giuseppe.

– Associazione polacca: presidente principe Czartoryski.
Il conte Hutten-Czapski, già ambasciatore di Polonia a Roma, e nuovo presidente dell'associazione polacca all'estero, dispersa in quattordici paesi.

– Associazione renano westfaliana:presidente barone Twickel;

– Associazione della Slesia: presidente principe di Hatzfeldt; presidente onorario principe Federico di Hohenzollern-Sigmaringen;
[dopo l'occupazione russa, l'associazione era ripiegata a Monaco.]

[Entrambe le associazioni tedesche vanno orgogliose della loro prova, detta di Germania: di fronte ai sedici quarti per cento anni (adottata dalla maggior parte delle associazioni) impallidiscono gli otto quarti per cento anni della prova di Francia e i quattro quarti per cento anni della prova d'Italia. Inoltre sono ancora più rigorosi in quanto bazzicavano i cavalieri teutonici usciti dall'ordine di S. Giovanni e i cavalieri protestanti di Malta, quelli cioè del baliato di Brandemburgo. Sette commende di questo baliato, distaccatesi al momento della Riforma, erano nominalmente sopravvissute presso alcuni nobili di alto lignaggio, come quelle del gran priorato russo ortodosso di Parigi.
Benché il gran magistero di Roma non sia in relazione né con i primi, né con gli altri, le considera tuttavia legittime (è la sua piccola "Chiesa scismatica"), perché non hanno mai avuto discontinuità, mentre invece il gran priorato protestante d'Inghilterra, dove l'ordine era stato soppresso da Enrico VIII, data dalla regina Vittoria.]

[Roger Peyrefitte, Cavalieri di Malta, 1957]
«segue 1955»



– Bocchi, Gianluca (Milano 1954) filosofo italiano;
1978, si laurea in filosofia della scienza a Milano;
Modi di pensare postdarwiniani (1984, con Mauro Ceruti, Dedalo)
La sfida della complessità (1985, con Mauro Ceruti, Feltrinelli)
Turbare il futuro (1990, con Mauro Ceruti e Edgar Morin, Moretti & Vitali)
L'Europa nell'era planetaria (1991, con Mauro Ceruti e Edgar Morin, Sperling & Kupfer)
Origini di Storie (1993, con Mauro Ceruti, Feltrinelli)
Solidarietà o barbarie. L'Europa delle diversità contro la pulizia etnica (1994, con Mauro Ceruti, Raffaello Cortina)
Educazione e globalizzazione (2004, con Mauro Ceruti, Raffaello Cortina).



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Gesuiti

«segue da 1914»
[preposito generale: p. ? (?-?)]
1954
viene pubblicata una revisione della "ratio studiorum" (piano di studi), limitata agli studi filosofico-teologici dei gesuiti.
«segue 1958»

Ordine dei frati predicatori
(Ordo fratrum praedicatorum)
[Domenicani]

«segue da 1946»
1954
- maestro generale:
. p. Emanuele Suarez (1946-?);
giugno, p. Emanuele Suarez rimane vittima, nella Francia meridionale, di un incidente automobilistico;
trascorreranno nove mesi prima che si possa convocare a Roma il piccolo conclave che dovrà eleggere l'81° successore di s. Domenico;
«segue 1955»


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