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Papa
Giovanni XXII

(Avignone 1316-34)

Giacomo Duèse (Cahors, Lot 1245 ca-Avignone 1334)
esperto giurista, già cancelliere del regno di Sicilia
1316, eletto papa, dopo due anni di vacatio, è il secondo papa della «cattività avignonese»;
pubblica le decretali del predecessore «Clementine» e altre venti proprie «Extravagantes»;
rivendica il diritto di scelta tra i due pretendenti all'Impero: Ludovico [il Bavaro] e Federico d'Austria: pertanto riconferma Roberto d'Angiò vicario imperiale per l'Italia e scomunica il ghibellino Matteo Visconti;

 

ANNO 1316






1316
ducato d'Austria e di Stiria
Friedrich III
Albero genealogico
(1289 - Gutenstein 1330)
secondogenito di Albrecht I d'Asburgo e di Elisabeth di Carinzia;
1308-30, duca d’Austria e Stiria (Friedrich I [il Bello]);
[ereditato il feudo alla morte del padre, con il trattato di Spira del 1309 lo divide con il fratello Leopold.]
1314-22, re di Germania e dei romani (Friedrich III);
alla morte dell'imperatore Heinrich VII la corona gli viene offerta da una fazione dei principi elettori contraria all'altra, favorevole a Ludwig IV [il Bavaro]; seguono anni di guerra civile;



Leopold I d'Asburgo
Albero genealogico
(1290 - Strassburg 1326)
terzogenito di Albrecht I d'Asburgo e di Elisabeth di Carinzia;
1309-26, duca d'Austria e di Stiria;
[con il trattato di Spira del 1309 divide il feudo con il fratello Friedrich I [il Bello].]
nel 1315, dopo aver sostenuto le aspirazioni del fratello, nella battaglia di Morgarten è duramente sconfitto dall'Unione Elvetica;


1316
dal 1314 è in atto una guerra civile;


1316
REGNO d'UNGHERIA
Charles I Robert
Albero genealogico

(Napoli 1288 - Višegrad 1342)
figlio di Charles Martell d'Angiò, re titolare d'Ungheria, e di Clemenza d'Asburgo;
1295, eredita dal padre, unitamente al diritto di successione alla corona di Sicilia, anche quello al trono ungherese;
1301, morto Andrea III Árpád, la corona d'Ungheria passa, dopo vari disordini sociali, a Venceslao III di Boemia (1301-05) poi a Otto III di Baviera (1305-08);
1308-42, re d'Ungheria (Charles I Robert o Caroberto I);
grazie all'appoggio papale, viene riconosciuto dalla dieta imperiale;







1316
-

1316
REGNO di BOEMIA
Jan [il Cieco]
Albero genealogico

(1296 - Crécy 1346)
figlio di Enrico IV conte di Lussemburgo e di Margaret di Brabante;
nel 1310 sposa Elisabeth/Eliska di Boemia, sorella di Venceslao III (ultimo re della dinastia dei Premyslidi) ed erede del regno di Boemia;
1310-46, re di Boemia;
1313-46, conte di Lussemburgo (Jean);
[alla morte del padre]








1316
-

1316
REGNO di GERMANIA
Ludwig IV [il Bavaro]
Albero genealogico
(1282 - Puch bei Fürstenfeldbruck 1347)
figlio secondogenito di Ludwig II, duca della Baviera superiore e conte del Palatinato, e di Matilde, figlia dell'imperatore Rodolfo d'Asburgo;
1294-1347, duca di Baviera [in Upper [Alta] Baviera];
1314-47, re di Germania;




1327-47, re d’Italia (1327-47);
1328-47, imperatore del Sacro Romano Impero;




Heinrich II
Albero genealogico

(Schloß Natternberg 1312 - Landshut 1333)
figlio di Otto III e di Agnes von Glogau;
1312-33, duca di Lower Baviera;








1316
dal 1314 è in atto una guerra civile;





1316
IMPERO BIZANTINO
Andronico II Paleologo
Albero genealogico

(Nicea, Asia Minore 1258 - Costantinopoli 1332)
figlio di Michele VIII;
1272-82, coimperatore;
1282-1328, imperatore;
nel 1305, sposando Violante figlia di Guglielmo VII del Monferrato, ne acquisisce il feudo;


Michele IX Paleologo
Albero genealogico

(n. 1277 - Tessalonica 1320)
nipote di Michele VIII;
1294-1320, coimperatore;
nel 1302, alla testa degli alleati alani, cerca di riconquistare ai turchi l'Asia Minore ma viene sconfitto a Magnesia;
nel 1304, nonostante la vittoria di Filadelfia ottenuta dalla compagnia catalana di Roger de Flor (mercenari chiamati già da Andronico) sui turchi, si consolida il dominio ottomano sull'Anatolia e si impianta in Grecia la signoria della stessa compagnia: gli almogavari;
nel 1305 egli tenta di opporsi agli almogavari, causa ormai di gravi disordini nell'impero, facendo uccidere Roger de Flor e affrontandoli presso la fortezza di Apros ma viene battuto e ferito sul campo non potendo così impedire il saccheggio della Tracia da parte loro;


1316
-

1316
IMPERO di TREBISONDA
[impero trapesuntino]
Alessio II
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di Giovanni II;
1297-1330, gran comneno di Trebisonda - autokrátor dei romani;
sotto il suo dominio ormai si trova soltanto il territorio ad est di Chirisonda (Giresun), città, la seconda dell'impero per importanza, che egli riesce a salvaguardare;

1316
-

[Da una storia narrata da Bartolomeo Senarega († post 1514) in una lettera al famoso umanista G. Pontano.
Il genovese Megollo Lercari, che esercita il commercio a Trebisonda, in quanto persona di fiducia dell'imperatore, suscita l'invidia dei cortigiani locali. Uno di essi, un certo Andronico, lo oltraggia con le parole e con i fatti. L'imperatore, a cui il genovese si rivolge, rifiuta di punire il suo cortigiano favorito come richiede la legge. Allora il mercante parte da Trebisonda e, a Genova, con l'aiuto dei parenti e il consenso del Senato, allestisce due triremi, avendo deciso di vendicarsi dell'imperatore e di difendere l'onore del nome genovese.
Inizia quindi a distruggere e a sacchegiare i porti e i villaggi trapesuntini. Ai prigionieri fa tagliare il naso e le orecchie, conservandoli in salamoia in vasi speciali. Sgominate quattro triremi imperiali inviategli contro, infligge la stessa pena ai marinai prigioneri risparmiando soltanto un vecchio con due figli giovani, ai quali chiede di consegnare all'imperatore i recipienti con le orecchie e i nasi. Egli esige la consegna di Andronico: senz'altra via d'uscita l'imperatore acconsente.
Quando Andronico si presenta davanti al genovese, comincia a supplicarlo con lacrime di dargli la morte più mite, senza torture. A questo punto egli osserva soltanto che «non sogliono i cittadini genovesi insevire contro le femmine», e si contenta dell'umiliazione dell'antagonista, rendendogli lo schiaffo.
Su sua richiesta, l'imperatore ordina persino di dipingere un quadro (o degli affreschi) sulle sue gesta sulle pareti del palazzo costruito per i Genovesi a Trebisonda.
[Bartolomeo Senarega, il Bizzarri, A. Giustiniani e altri storici genovesi più tardi collegheranno la costituzione del consolato e dello stesso fondaco di Trebisonda con i risultati della spedizione di Megollo Lercari e con l'accordo che egli avrebbe concluso con l'imperatore. Gli storici genovesi del XVI-XVII secolo, che descriveranno le "imprese" di Megollo Lercari faranno risalire l'intero episodio al 1380. C. Desimoni data gli avvenimenti 1314-16.
Comunque sia, le falsità e le fantasie del racconto di B. Senarega, scrittore umanista, che non stima molto la severa verità storica, saranno dimostrate dagli studiosi italiani B. Nannei e V. Vitale.
Il Megollo Lercari menzionato nel trattato del 1316 (uno dei molti con questo nome) non è affatto l'eroe principale degli avvenimenti, ma agisce soltanto agli ordini dell'ammiraglio Angelino Grillo.


1316
Osmanli od Ottomani
Osman I
(1288 - 1326)
ha fondato uno stato turco presso Konya;
nel 1308 conquista Efeso, l'ultimo porto egeo dell'impero d'oriente; negli anni successivi s'impossessa anche degli altri porti del Mar Nero appartenenti a Costantinopoli, diventando così uno dei più potenti e temuti gazi o ghazi [uccisori di cristiani] dell'Asia minore; autonominatosi sultano dà ai suoi possedimenti il superbo nome di mémalik i osmaniyé (Osmanli od Ottomani).
1308-26, "capo" degli Ottomani;






1316
-

1316
REGNO di SERBIA
Stefano VI Uroš II Milutin
(† 1321)
primogenito di Stefano IV Uroš I;
1282-1321, re di Serbia;
nel 1308 tratta con Carlo di Valois un'alleanza antibizantina senza però rompere del tutto con l'impero;
1301-12, lunga guerra con il fratello Stefano V Dragutin, bano di Macva;
nel 1311 si riavvicina all'impero bizantino;
1301-12, dopo una lunga guerra con il fratello Stefano V Dragutin, bano di Macva, gli toglie il banato;
nel 1313 offre ad Andronico II il suo appoggio militare contro i turchi;




 
-
1316
-




1316
RUSSIA
Giorgio III
Albero genealogico
(† ?)
figlio di Andrea III Nevskij;
1303-25, principe di Mosca e di Vladimir; 

 
-
1316





1316
REGNO di FRANCIA e REGNO di NAVARRA
Luigi X [il Rissoso]
Albero genealogico
(Parigi 1289 - Vincennes 1316)
figlio di Filippo IV [il Bello] e di Giovanna I, regina di Navarra;
1305-16, re di Navarra;
[dopo la morte della madre.]
1314-16, re di Francia (Louis X);
succeduto al padre, reagisce alla sua politica di rafforzamento del potere monarchico e ciò lo costringe a numerosi cedimenti: il clero e la feudalità chiedono e ottengono non solo la destituzione dei principali funzionari del padre (Eguerrand de Marigny è addirittura messo a morte) ma anche la tradizionale conferma dei diritti feudali;
1315
sposa Margherita di Borgogna, da cui ha una figlia, Giovanna [futura regina di Navarra nel 1328]; accusata la prima moglie di adulterio, la fa strangolare in carcere per poi risposarsi con la cugina Clemenza d'Ungheria; il figlio postumo di quest'ultima (Giovanni I) vive soltanto pochi giorni aprendo così la strada della successione a Philippe V fratello del re.


Philippe V [il Lungo]
Albero genealogico
(n. 1291/4 - Longchamps 1322)
secondogenito di Philippe IV [il Bello] e di Giovanna I, regina di Navarra;;
1307, sposa Giovanna, figlia di Ottone IV conte palatino di Borgogna, da cui riceve in dote la Franca Contea;
1311, conte di Poitiers;
1316, alla morte del fratello Louis X [il Rissoso], che lascia una figlia (Giovanna nata dalla prima moglie Margherita di Borgogna) e la moglie Clemenza d'Ungheria in attesa di un figlio, egli ottiene prima la reggenza, poi (dopo la morte, a pochi giorni dalla nascita, dell'erede al trono Giovanni I [il Postumo]) la corona;
1316-22, re di Francia (Philippe V [il Lungo]);
1316-22, re di Navarra (Philippe II);



 
1316
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1316
VALOIS
Charles II di Valois
Albero genealogico
(1270 - Nogent-le-Roy 1325)
figlio di Philippe III [l’Ardito], re di Francia, e di Isabella di Aragona († 1271);
1270-1325, conte di Valois, di Chartres e di Perche;
1285, conte di Alençon;
[ricevuta in dono dallo zio conte Pietro († s.f.) e donata al figlio più giovane Charles [il Magnanimo]
nel 1290 sposa Marguerite († 1299), contessa d’Angiò e del Maine, figlia di Charles II re di Napoli;
1299-1325, conte d’Angiò e del Maine (Carlo III);
1301-25, imperatore di Costantinopoli;
nel 1302 la mancanza di rifornimenti, la peste che decima le truppe lo convingono, per evitare un disastro, ad avanzare trattative di tregua che si concludono con la pace di Caltabellotta;



 
1316
-

1316
Fiandra
Robert III "di Béthune"
Albero genealogico
(1249 ca - Ypres 1322)
figlio di Guy de Dampierre, margravio di Namur e conte di Fiandra, e di Matilda de Bethune, erede di Bethune, Dendermonde, Richebourg e Warneton;
1305-22, signore di Bethune e di Dendermonde;
1305-22, conte di Fiandra e di Nevers;



 
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1316
-


1316
SAVOIA
Amedeo V [il Grande]
Albero genealogico

(Castello di Bourget 1253 ca - Avignone 1323)
figlio di Tommaso II e di Beatrice Fieschi;
nel 1272 sposa Sibilla di Beaugé († 1294), erede di Bresse;
1285-1323, conte di Savoia, Aosta e Maurienne, Aosta e Maurienne;
[creato dall’imperatore Enrico VII, per aver fatto levare l’assedio di Rodi ai Turchi.]
1291-1323, signore di Berna;
[dopo aver occupato Morat.]
nel 1310, in lotta con i feudatari del Delfinato e con gli Asburgo, si allea a Philippe IV [il Bello] re di Francia;
fa sposare al figlio Edoardo una principessa reale francese e sposa egli stesso Maria di Brabante, cognata di Enrico VII; viene quindi investito dall'imperatore della contea di Asti e nominato principe imperiale e vicario in Lombardia;
1310-23, conte di Asti;
1310-23, principe imperiale e vicario in Lombardia;

1313-23, signore di Ivrea;
[investito dall'imperatore, anche per volere degli abitanti.]
nel 1314 entra nella lega formata in Piemonte contro Roberto d'Angiò re di Napoli ma poco dopo lascia al nipote Filippo gli affari d'Italia e ritorna in Savoia;








[stabilisce la successione per via primogenita maschile]



 
-
1316
partecipa alla liberazione di Rodi assediata dai turchi [qualcuno sostiene di no];





1316
REGNO d'INGHILTERRA
Edward II
Albero genealogico

(Caernarvon Castle 1284 - Berkeley, Gloucestershire 1327)
quarto figlio di Edoardo I e di Eleonora di Castiglia;
1302-07, principe di Galles;
1307-27, re d'Inghilterra;
nel 1308 sposa Isabella di Francia; richiama in patria alcuni suoi compagni esiliati dal padre, tra cui il guascone P. Gaveston che ottiene in breve tempo un grande potere personale;
nel 1311 i baroni guidati da Tommaso di Lancaster costituiscono il Lords Ordainers (comitato baronale) riuscendo ad imporre al re una serie di ordinanze che limitano le prerogative regie per quanto riguarda le finanze, le dichiarazioni di guerra e la nomina dei dignitari;
nel 1312 P. Gaveston viene assassinato;
nel 1314 subisce una dura sconfitta a Bannockburn contro Roberto Bruce che sancisce l'indipendenza della Scozia;
solo grazie ai nuovi appoggi di Hugh le Despenser e suo figlio, riesce ad avere il sopravvento sull'opposizione baronale;



1316
-


a

1316
REGNO di SCOZIA
Roberto I
Albero genealogico
(Turnberry, Ayrshire 1274 - Cardross 1329)
figlio di Roberto VII Bruce e della c.ssa Margaret di Carrick;
1292-1313, conte di Carrick [Roberto VIII Bruce];
1304-29, 9° lord di Annandale;
1306-29, re di Scozia [Robert I];
[incoronato in Scone Abbey 27.3.1306]
dal 1306 è costretto a rimanere sulle difensive nel sud-ovest della Scozia;
nel 1307 la morte di Edward I, mentre era in viaggio verso la Scozia, gli permette di passare all'offensiva;
nel 1314, a Bannockburn, l'esercito scozzese da lui comandato riporta una decisiva vittoria sulle superiori forze inglesi guidate da Edward II;




1316
-


a

1316
REGNO di DANIMARCA
Erik VI Menved [il Cattivo]
Albero genealogico
(n. 1274 - † 1319)
figlio di Erik V e di Agnese di Brandeburgo;
1286-1319, re di Danimarca;
nel 1303 mira a restaurare l'autorità monarchica appoggiandosi dapprima alla chiesa di Roma, di cui riconosce la suprema autorità, quindi destreggiandosi tra le contese della nobiltà che trova appoggi nella vicina Norvegia;



1316
-



1316
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Alfonso XI [il Giusto]
Albero genealogico

(Salamanca 1311 - Gibraltar 1350, peste)
figlio di Ferdinando IV [el Ajurno] e di Costanca di Portogallo († 1312);
1312-50, re di Castiglia e di León;
[regna a 2 anni]





1316
-
a

1316
REGNO di ARAGONA
Jaime II [il Giusto]
Albero genealogico

(Valencia 1267 - Barcelona 1327)
secondogenito di Pietro III d'Aragona e di Costanza, figlia di Manfredi re di Sicilia;
1285-1296, re di Sicilia (Giacomo I)
1291-1327, re d'Aragona;
nel 1312 muore la prima moglie Bianca d'Angiò;


1316
-
a

1316
REGNO di MAIORCA
Sancio I
Albero genealogico
(† 1324)
figlio di Giacomo II e di Esclaramunde de Foix;
1311-24, re di Maiorca;


1316
-
a



1316
PIEMONTE
Filippo I di Savoia-Acaia
Albero genealogico
(1278 - 1334)
figlio di Tommaso III e di Guye de Chalon (o Guia di Borgogna);
1282-1334, signore del Piemonte [dal 1282 unito alla Savoia];
1285, atto di Giaveno;
1295, si sottrae alla tutela dello zio Amedeo V, conte di Savoia, Aosta e Maurienne, riaffermando nel contempo la sua sovranità su Pinerolo e Torino;
nel 1300 ha in feudo Cavorre per l'estinzione dei castellani;
nel 1301 sposa Isabella di Villehardouin, erede del principato di Acaia, tentando invano di opporsi agli irrequieti feudatari locali;
1301-07, principe di Acaia;
nel 1302, confidando nell'esito della lotta che Filippo d'Angiò sta sostenendo contro l'imperatore greco, passa in Grecia;
nel 1304, ritornato in Piemonte, si unisce ad Enrico VII di Lussemburgo, di cui è vicario a Pavia, Novara e Vercelli;
nel 1305 ha in feudo Gassino;
nel 1307 si collega con gli Angioini, prima combattuti;
el 1313 con un trattato ristabilisce buoni rapporti con lo zio Amedeo V che segue contro Roberto re di Napoli;





 
1316
è, per il momento, alleato con i Visconti contro gli Angioini;


1316
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
Podestà
Zambellino di Bernardo
bresciano
(1314-17)

1316
Marzo
24
, Genova, l'inviato di Trebisonda [Affecasendi Doriamica, Grecus Baro forse è Doranites] (che il 19 giugno 1315 ha ricevuto il sindicato per la conduzione delle trattative) conclude un nuovo accordo che è la prosecuzione e lo sviluppo diretto delle condizioni del precedente: il testo è legato ai punti dell'accordo di Arzeron e ne deriva.
Si conferma quindi la pace, già stabilita sulla base dell'accordo del 1314 e il testo non registra alcuna violazione di sorta che comporti la cospicua ammenda (200.000 aspri!).
Vengono fissati il trasferimento della darsena ai genovesi e la cessione, da parte di questi ultimi, di Leontocastron sul Majdan all'imperatore Alessio II per 250.000 aspri.
Genova s'impegna a indennizzare Trebisonda per la somma di 500.000 aspri, i danni arrecati dall'ammiraglio genovese Angelino Grillo, da Megollo Lercari [non quello a cui si riferisce il racconto di B. Senarega (vedi Trebisonda)], e dai genovesi di Soldaia: nel trattato del 1314 non ce n'è menzione.
Secondo lo stesso trattato l'indennizzo per i danni causati all'imperatore trapesuntino è lasciato a Genova: metà come pagamento per Leontocastron, il resto per ammortizzare i danni arrecati ai genovesi in Gazarie; ma nel caso l'altro partecipante al raid contro la Gazarie, il signore di Sinope, acconsenta a versare quest'ultima somma per intero o parzialmente, Genova è pronta a rendere questo denaro all'imperatore di Trebisonda.
Nel trattato si precisa lo status amministrativo della darsena e le parti si scambiano reciproche garanzie, rinunciando a rivendicazioni future circa le questioni esaminate.
Quindi con due accordi si stabilisce di bilanciare i rimborsi.


1316
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Giovanni Soranzo
Albero genealogico
(Burano 1240 - Venezia 31 dic 1328)
figlio di ?;
1312-28, doge di Venezia; [51°]
- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
1316
-
Settembre
12
, Palazzo Ducale, da una coppia di superbi leoni, donata al doge dal re di Sicilia e che vive in una gabbia d'argento, nascono tre cuccioli e tutta la città accorre a salutare il "fausto evento".



1316
REGNO di NAPOLI
Robert I [Il Buono/il Saggio]
Albero genealogico
(1277 - 1343)
figlio di Charles II [lo Zoppo] re di Napoli e di Gerusalemme e di Maria, erede d’Ungheria;
conte di Provenza
1297, sposa Yolanda d’Aragona († 1302 ca);
1304, sposa Sancha di Maiorca († Napoli 1345);
1309-1343, re di Napoli;
1309-1343, re di Gerusalemme [titolare];


1316
-
a

1316
REGNO di SICILIA
Federico II
Albero genealogico

(n. 1272 - presso Paternò, Catania 1337)
figlio di Pietro III d'Aragona e di Costanza, figlia di Manfredi;
1296-1337, re di Sicilia;
1302, re di Trinacria;
[titolo riconosciuto dalla pace di Caltabellotta]
nel 1308 diviene la speranza dei ghibellini italiani e di quelli che dalla discesa dell'imperatore in Italia si attendono la pacificazione;
1311-37, duca di Atene e di Neopatria;
[sovrantà offertagli dai mercenari almogavari della cosiddetta "Compagnia catalana"
[il ducato di Atene resterà sotto la sovranità aragonese fino al 1385.]
1313-14, denuncia con chiarezza i trattati di Caltabellotta, assumendo di nuovo il titolo di re di Sicilia e dichiarandone erede il proprio figlio Pietro; nella guerra che riprende contro gli Angioini egli può contare sull'appoggio dei ghibellini genovesi;



1316
-
a




Alberto di Sassonia detto Albertus Parvus o Albertutius o Albertolus (Rickmersdorf 1316 ca-Halberstadt 1390) filosofo tedesco;
allievo di J. Buridan e seguace dell'occamismo, subì l'influenza di Nicola di Oresme e di Thomas Bradwardine contribuendo alla diffusione e allo sviluppo della "teoria dell'impetus";
1353, rettore della Sorbona;
1365, primo rettore dell'università di Vienna;
1366, vescovo di Halberstadt;
Sophismata
Tractatus proportionum
Quaestiones
Subtilissimae quaestiones in libros de Caelo et Mundo (1368).

Barbour, John (Aberdeen 1316?-† 1396) poeta scozzese;
Historia destructionis Troiae di Guido delle Colonne (traduzione)
Due Romans in francese antico
The Bruce (1375-78 ca, Bruce, il poema nazionale scozzese che canta in una cronaca, in 13.000 versi ottonari, la guerra per l'indipendenza e le gesta del re Robert Bruce e di James Douglas; non eguaglia tuttavia la Chanson de Roland).

Marcel, Étienne (n. 1316 ca-Parigi 1358) uomo politico francese;
1355, prevosto dei mercanti di Parigi, è il principale rappresentante della borghesia negli stati generali convocati da Giovanni II il Buono per ottenere i sussidi necessari alla prosecuzione della guerra contro gli inglesi (guerra dei cent'anni 1337-1453); sotto la sua influenza gli stati nominano una commissione di controllo sull'erario, fino a questo momento lasciato all'arbitrio del sovrano;
1356, il re è fatto prigioniero dagli inglesi a Poitiers;
1358, febbraio-luglio, in Francia scoppia una rivolta latente da anni e che trova giustificazione nei gravi disagi creati dal prolungato stato di guerra, dalle carestie e dalle ripercussioni della grande peste del 1348; in seguito a ciò il delfino Carlo, reggente per il padre, deve cedere a tutte le richieste degli stati generali capeggiati da Marcel:
- promuovere un'inchiesta per stabilire le responsabilità della sconfitta;
- accettare il controllo di una commissione su tutti gli affari del regno;
- impegnarsi a convocare gli stati generali regolarmente e spesso;
- promettere riforme amministrative, tra le quali la costituzione di un nuovo consiglio del re con membri eletti dagli stati (grande ordinanza del 1357);
si creano due partiti ostili al reggente:
- da una parte Marcel che, interprete della borghesia, si è trasformato in un vero e proprio tribuno, risoluto a imporre su Parigi un dominio personale;
- dall'altra quello che fa capo a Carlo II il Malvagio, re di Navarra;
l'alleanza dei due per abbattere il reggente  determina però il formarsi di un terzo polo di devozione monarchica;
1358, febbraio, la folla parigina massacra due importanti consiglieri del re (R. di Clermont e G. di Conflans), il delfino Carlo fugge da Parigi e convoca gli stati generali a Compiègne, dove si recano i rappresentanti lealisti; maggio, scoppia l'insurrezione rurale della jacquerie, con la quale Marcel, in cerca di alleati, prende contatti, abbandonando tuttavia i contadini al loro destino; mentre si rafforza il lealismo attorno al delfino, Marcel in giugno fa proclamare Carlo di Navarra capitano di Parigi; ma l'esplicita contrapposizione di quest'ultimo (legato agli inglesi) a legittimo reggente segna la rovina di Marcel giacché gli stessi parigini che lo hanno eletto loro capo gli si ribellano e lo uccidono.

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guerra dei cent'anni
(1337-1453)

«segue da 1314»
1316, alla morte di Luigi X, escludendo dalla successione la figlia Giovanna, si proclama re il figlio cadetto di Filippo IV [il Bello], Filippo V [il Lungo] (1316-22);
«segue 1322» 

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