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Papa
Martino IV

(1281-1285)

1282, nella "guerra del vespro" sostiene Carlo I d'Angiò contro i siciliani che vogliono darsi agli aragonesi;
rifiuta la sudditanza offertagli dai siciliani e scomunica lo stesso Pietro III d'Aragona, contro il quale fallisce una sua crociata e pure il progetto di asservire l'Aragona al re di Francia Filippo III l'Ardito;
avversato dai romani per tale politica è costretto a vivere a Orvieto (dove è stato consacrato), Montefiascone, Città della Pieve e Perugia.

ANNO 1282





1282
REGNO di GERMANIA
ducato d'Austria e Stiria, ducato di Carinzia
Rudolf IV
Albero genealogico
(Burg Limburg am Rhein, Oberrhein 1218 - Speyer 1291)
figlio di figlio di Alberto IV [il Saggio], conte d'Habsburg;
1239-73, conte d’Habsburg e langravio Alta Alsazia (Rudolf IV)
[… conte di Kyburg, langravio di Thurgau]
nel 1245 sposa Gertrud von Hohenberg († 1281), estendendo così ancor di più i possessi ereditati;
1273-91, re di Germania (Rudolf I)
[eletto (1° ottobre) a Francoforte, grazie all'appoggio dell'arcivescovo di Magonza e del burgravio di Norimberga, Federico di Zollern, nonché delle città renane; incoronato (24 ottobre) a Norimberga.]
1276-82, duca d’Austria e Stiria;
1276-86, duca di Carinzia;
1276-78, guerra contro Ottocaro II di Boemia;
nel 1278, con la pace di Vienna seguita alla guerra dove sconfigge Ottocaro II di Boemia, strappa a quest'ultimo l'Austria, la Stiria, la Carniola e la Carinzia;
1282
infeuda Austria, Stiria e Carniola, strappati a Ottocaro II di Boemia, ai propri figli Alberto e Rodolfo; estende inoltre la sua influenza sulla Carinzia (tolta pure a Ottocaro e ceduta a Mainardo conte del Tirolo) e sulle stesse Moravia e Boemia;
il suo tentativo di ripristinare la sovranità regia in Germania si scontra tuttavia con la diffidenza dei prìncipi, ostili ad ogni programma di rafforzamento dell'autorità imperiale, in particolare diffidenti di una famiglia, gli Habsburg appunto, affermatasi in pochi decenni tra le prime famiglie di Germania;

Alberto I d'Habsburg [Alberto Tedesco]
Albero genealogico
(Basilea 1255 - Brugg, Argovia 1308)
figlio primogenito di Rudolf d'Habsburg e Gertrud von Hohenberg († 1281);
1282-1308, duca d'Austria e Stiria;



1298-1308, re di Germania;

1282
-


1282
Gorizia e Tirolo
Mainardo IV
Albero genealogico

(† 1295)
figlio di Mainardo III, della casa degli Ariboni, conte di Gorizia e conte del Tirolo (Mainardo I);
1258-71, conte di Gorizia;
1258-95, conte del Tirolo (Mainardo II)
succeduto assieme al fratello Alberto II, sposa Elisabetta di Wittelsbach, vedova di Corrado IV di Hoenstaufen che gli porta in dote i beni ereditati dal primo marito nella valle dell'Inn;
nel 1271 divide i beni della famiglia con il fratello:
- Alberto II: Val Pusteria e Gorizia;
- Mainardo IV: Tirolo;
in lotta continua con i vescovi di Trento e di Bressanone ne riesce a limitare drasticamente il potere;
nel 1278 partecipa alla spedizione del re dei romani Rudolf I contro Ottocaro II [il Vittorioso] re di Boemia, ottenendo in amministrazione la Carinzia e la Carniola;



Alberto II
Albero genealogico

(† 1304)
figlio di Mainardo III, della casa degli Ariboni, conte di Gorizia e conte del Tirolo (Mainardo I);
1258-71, conte del Tirolo (Alberto II);
1271-1304, conte di Gorizia (Alberto II)




1282
-



1282
REGNO di BOEMIA
Václav II
Albero genealogico
(n. 1271 - Praga 1305)
figlio di Ottocaro II [il Vittorioso] e di Kunigunde di Halicz († 1285);
1278-1305, re di Boemia;
succede ancora bambino al padre sotto la tutela dello zio Ottone di Brandeburgo che sottopone il paese a un regime di terrore e di rapina;



1300-05, re di Polonia;



1282
-

1282
ducato di Sassonia
Albero genealogico
(† 1286)
figlio di Albrecht I e di Helene von Braunschweig-Lüneburg;
1260-86, duca di Sassonia-Lauenburg;
[o Bassa Sassonia]
nel 1270 sposa la p.ssa Ingeburg di Svezia († 1302);


Albrecht II [Degener]
Albero genealogico
(† 1298)
figlio di Albrecht I e di Helene von Braunschweig-Lüneburg;
1260-98, duca di Sassonia-Wittenberg;
[o Alta Sassonia]
nel 1273 sposa Agnes von Habsburg († 1322);



1282
ducato di Nassau
Adolf di Nassau
Albero genealogico

(n. 1255 - Göllheim, Worms 1298)
figlio di Walram II [Valerano], conte di Nassau, e di Adelheid von Katzenelnbogen († 1288);
1276-98, conte di Nassau;
[estende i suoi domini ottenendo Idstein, Wiesbaden e Weilburg]


1292-98, imperatore del Sacro Romano Impero;





1282
ducato di Baviera
Ludwig II [il Severo]
Albero genealogico

(Heidelberg 1229 – ivi 1294)
figlio di Otto II [l’Illustre] e di Agnes Welfen († 1267), c.ssa del Palatinato;
1253-94, conte del Palatinato [Pfgf bei Rhein];
1253-94, duca di Upper [Alta] Baviera;




Heinrich I (o XIII)
Albero genealogico

(Landshut 1235 - Burghausen 1290)
figlio di Otto II [l’Illustre] e di Agnes Welfen († 1267), c.ssa del Palatinato;
nel 1244/50 sposa Elisabeth di Ungheria († 1271);
1253-90, duca di Lower [Bassa] Baviera;


lega del Reno
[Magonza, Worms, Colonia, Spira, StrHabsburg e Basilea]
1282
dal 1256, morto Guglielmo d'Olanda, l'importanza della lega è diminuita rapidamente; si è mantenuta tuttavia l'influenza politica ed economica delle città, su cui anche in seguito può appoggiarsi Rodolfo d'Habsburg nel suo tentativo di restaurazione dell'impero;


1282
REGNO d'UNGHERIA
László IV
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di Stefano V e di Tommasina Morosini;
1272-90, re d’Ungheria;




1282
-


 


1282
IMPERO ROMANO-ORIENTALE
Michele VIII Paleologo
Albero genealogico

(Nicea 1224 ca - Pacomio 1282)
da giovane ha combattuto in Tracia agli ordini dell'imperatore Giovanni III Ducas Vatatze di cui sposa una nipote, Teodora Ducas;
1257, sotto Teodoro II cade per qualche tempo in disgrazia, perché sospettato di cospirare per impadronirsi del trono, e si rifugia presso il sultanato turco d'Iconio; viene poi perdonato;
1258, alla sua morte diventa tutore dell'erede Giovanni IV;
1259-1261, sovrano romano-orientale a Nicea;
incoronato a fianco di Giovanni IV;
nel 1260 ottiene la prima vittoria contro il francese Guillaume II de Villehardouin principe di Acaia che, fatto prigioniero, gli cede in cambio della libertà la piazza di Malvasia, la più forte tra tutte quelle della Morea;
nel 1261 si sbarazza del fanciullo Giovanni IV accecandolo ed esiliandolo; conclude quindi, con l'aiuto di Genova (trattato di Ninfeo), l'opera di restaurazione dell'impero bizantino a Costantinopoli già iniziato dai suoi predecessori; lo stesso anno (luglio) Melissene, generale niceano, si mette in marcia con un piccolo esercito lungo la costa del Marmara fino ai Dardanelli, per poi passare in Grecia; saputo dalle spie dell'avvicinarsi di truppe di mercenari latini appartenenti all'armata di Baldovino II (1237-1261), ex sovrano di Costantinopoli, le cattura e queste gli servono Costantinopoli in un vassoio; egli infatti dà loro tanto oro e le fa ritornare in città con l'ordine di aprire loro le porte al suo arrivo;
nella notte tra il 26 e il 27 luglio, i niceani attaccano e Costantinopoli ridiventa bizantina;
saputo dell'assalto, Baldovino II fugge con i suoi mentre Michele VIII Paleologo entra in una città piena di rovine: soltanto i quartieri del Corno d'Oro e la costa del Marmara pulsano di vita.
1261-1282, imperatore di Bisanzio;
I latini continuano a dominare sul ducato di Atene e a tener soggetto il principato di Acaia.
Eubea, Creta e la maggior parte delle isole dell'arcipelago sono in mano ai veneziani.
Chio e la grande striscia di terra sulla costa anatolica bagnata dal Mar Nero appartengono ai genovesi.
Continua la rivalità tra Trapezunte e l'Epiro.
nel 1264 riconquista la Bulgaria e l'Epiro, tornando addirittura ad imporre ai serbi e ai bulgari la sovranità temporale e spirituale di Costantinopoli;
nel 1271, minacciato dai piani espansionistici degli angioini di Sicilia cerca gli appoggi di papa Clemente IV;
nel 1272 associa alla corona imperiale Andronico II Paleologo.
nel 1277 (aprile) quando annuncia l'adozione del simbolo latino della fede e del dogma del primato papale, i rapporti all'interno dell'impero s'inaspriscono in sommo grado;
1282
mentre in Sicilia Carlo d'Angiò, al quale Baldovino II ha concesso tutti i "diritti" sull'impero latino di Costantinopoli, si prepara ad attaccare militarmente Bisanzio, egli, facendo ricorso alle vecchie pratiche bizantine, istiga il popolo palermitano a insorgere contro l'odiato francese;
muore nello stesso anno.


Andronico II Paleologo
Albero genealogico

(Nicea, Asia Minore 1258 - Costantinopoli 1332)
figlio di Michele VIII;
1272-82
, coimperatore di Bisanzio;
1282-1328, imperatore di Bisanzio;



1282
dal 1281 Roma ha rotto gli accordi con Bisanzio, progettando la restaurazione dell'impero latino d'oriente;


1282
IMPERO di TREBISONDA
[impero trapesuntino]
Giovanni II
Albero genealogico

(? - ?)
cognato di Andronico II Paleologo;
1280-1297, gran comneno di Trebisonda - autokrátor dei romani;


1282
dopo il fallimento dell'Unione di Lione l'alleanza con Bisanzio, dinastica e politia, diventa possibile;



1282
REGNO di SERBIA
Stefano Dragutin
(† ?)
figlio di Stefano IV Uroš I [il Grande]
1274-82, re di Serbia;
-




Stefano VI Uroš II Milutin
(† 1321)
figlio di Stefano IV Uroš I [il Grande];
1282-1321, re di Serbia;
dopo aver detronizzato il fratello Stefano V Dragutin che ha in appannaggio il banato di Macva; attacca i bizantini in Macedonia, insieme a Giovanni I di Tessaglia, impadronendosi di Skopje e mantenendo anche in seguito una pressione costante sulla regione;




 
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1282
-

 

 

1282
RUSSIA
Demetrio I
Albero genealogico
(† 1294)
primogenito di Alessandro Nevskij;
1263, alla morte del padre è coinvolto nelle lotte e negli intrighi che dividono fratelli e figli del defunto sovrano, tesi ad ottenere dal khan del'Orda d'Oro il titolo di gran principe di Vladimir;
1277-93, gran principe di Suzdal' e Vladimir;
solo ora riesce ad ottenere il titolo;



Daniele Nevskij
Albero genealogico
(† ?)
figlio di Alessandro Nevskij;
1263-1303, gran principe di Mosca;



1282
-




1282
REGNO di FRANCIA
Philippe III [l'Ardito]
Albero genealogico
(Poissy 1245 - Perpignano 1285)
figlio di Louis IX [il Santo] e di Margherita di Provenza;
1270-85, re di Francia;
dopo aver ricevuto il giuramento di fedeltà dai baroni e dai cavalieri francesi, alla morte del padre che egli ha seguito nella crociata di Tunisi;
dopo aver concluso con i mauri una tregua di dieci anni, torna in Francia arricchito dei domini dei parenti morti di peste durante la crociata;
nel 1272, signore della contea di Tolosa, del Poitou, dell'Alvernia, della Turenna, della Rouergue, dell'Albigeois ecc. riesce ad assicurarsi, dopo la repressione di una rivolta dei signori di Foix e d'Armagnac, la pacificazione del sud del regno;

 
1282
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1282
Fiandra e Hainaut
Jean II d'Avesnes
Albero genealogico
1247 - 1304
figlio di Jean I e di Adelaide d’Olanda († 1284) che porta in dote la contea di Frisia;
nel 1270 sposa Philippine de Luxembourg († 1311);
1278-1304, conte di Hainaut;
nel 1280, alla morte di Margheritte II di Fiandra, lo Hainaut passa alla casa d’Avesnes;



1299-1304, conte di Olanda (1299-1304)





Guy de Dampierre
Albero genealogico
(n. 1225 - Pontoise, Val d'Oise 1305)
figlio di Guy, conte di Bourbon-Dampierre, e di Margheritte II di Fiandra († 1280);
sposa la c.ssa Iolanda di Nevers († 1280);
nel 1270, partecipa, come vassallo di re Louis IX [il Santo] di Francia, alla crociata;
1279-1305, conte di Fiandra e di Namur;
nel 1280, alla morte di Margheritte II di Fiandra, lo Hainaut passa alla casa d’Avesnes;







1282
-


1282
SAVOIA
Filippo I
Albero genealogico
(1207 - 1285)
figlio di di Tommaso I, conte di Savoia, ecc. e di Margherita del Genevois († 1257) e fratello di Pietro II [il Piccolo Carlo Magno];
arcivescovo di Lione (non è prete)
1246-67, vescovo di Valenza;
nel 1267 sposa Adelheid von Andechs (Adelaide di Borgogna) († 1279);
1268-85, conte di Savoia, Aosta, Belley e Maurienne;




Filippo
Albero genealogico
(? - 1284)
1282-84, conte di Savoia;
eletto alla morte del fratello Tommaso III, adotta il figlio di quest'ultimo Filippo; 




 
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1282
-

 

 


1282
REGNO d'INGHILTERRA
Edward I
Albero genealogico
(Westminster 1239 - Burghby Sands, presso Carlisle 1307)
figlio di Henry III e di Eleonora di Provenza;
dopo essersi appoggiato al capo dei baroni in lotta contro il re suo padre, Simone di Montfort, si riconcilia con il sovrano che lo mette a capo delle forze reali;
1254, è investito da Louis IX [il Santo] re di Francia del ducato di Guascogna; sposa Eleonora di Castiglia che gli dà il futuro Edward II;
1264-67, "guerra dei baroni";
nel 1264 viene sconfitto dai baroni a Lewes;
nel 1265 si riscatta a Evesham dove i baroni sono sconfitti e lo stesso barone Simone di Montfort ucciso; da questo momento governa di fatto l'Inghilterra mentre suo padre si tira gradualmente in disparte;
nel 1270, a fianco dell'alleato Louis IX [il Santo], partecipa alla crociata rimanendo a lungo in Terrasanta;
nel 1272 fa ritorno in Inghilterra dove, acclamato dopo la morte del padre e dopo il giuramento di fedeltà da parte dei baroni, (novembre) diventa...
1272-1307, re d'Inghilterra;
nel 1276 la nonna Eleonora di Provenza si ritira nel monastero di Amesbury dove morirà in odor di santità quindici anni più tardi; 


arcivescovo di Canterbury
-

1282


a

1282
REGNO di SCOZIA
Alessandro III
Albero genealogico

(† 1286) (s.f.)
figlio di Alessandro II e di Margherita d’Inghilterra († 1275);
sposa Iolanda di Dreux († 1322/1330), contessa di Montfort-l’Amaury;
1249-86, re di Scozia;
nel 1263 sconfigge il re norvegese presso Largs;


John Baliol

(n. 1249 ca - Château-Gaillard, Normandia 1315)
terzogenito di John Baliol è, per via di madre, imparentato con la famiglia reale di Scozia;
1269-1315, signore di Galloway;



1292-96, re di Scozia;


1282
-


a

1282
REGNO di DANIMARCA
Erik V Klipping [il Guercio]
Albero genealogico
(n. 1249 - † 1286)
figlio di Cristoforo I;
1259-86, re di Danimarca;
sale al torno in un momento in cui il processo di centralizzazione monarchica iniziato dal nonno Valdemaro II subisce una battuta d'arresto; è infatti costretto dall'alto clero e dalla nobiltà a sottostare più volte all'assemblea dei grandi feudatari (Danehof);
nel 1266, conclusa la guerra con la Scozia iniziata dal padre, si dedica ad importanti riforme legislative in vari campi dell'amministrazione;
1282
il Danehof (assemblea dei grandi feudatari) gli strappa la concessione di un diploma detto Handfestae [la Magna charta danese, per gli storici moderni] ma ciò non basta a riportare la pace nel regno;


1282
-

1282
REGNO di NORVEGIA
Erik II Magnusson
Albero genealogico
(† 1299)
figlio di Magnus VI Lagaböter [il Legislatore];
1280-99, re di Norvegia;



1282
-

 


1282
REGNO di PORTOGALLO
Diniz I [il Giusto/l’Agricoltore]
Albero genealogico
Padre della Patria
(Lisbona 1261 - Santarem 1325)
figlio di Affonso III e di Brites=Beatrix († 1303), figlia naturale di Alfonso X re di Castiglia.
1279-1325, re di Portogallo;
per rafforzare l’indipendenza del regno nei confronti della Castiglia, razionalizza gli ordini militari (Aviz, Santiago, ordine del Cristo.)







1282
-

a



1282
REGNO di CASTIGLIA e REGNO di LEÓN
Alfonso X [il Saggio]
Albero genealogico

(Toledo 1221 - Siviglia 1284)
primogenito di Ferdinando III e di Beatrice di Svevia;
partecipa come principe ereditario alle imprese contro gli Almohadi conquistando il regno di Murcia; rivendica anche i diritti della casa di Castiglia sull'Aquitania, cedendoli poi alla sorellastra Eleonora andata in sposa a Edward d'Inghilterra;
1252-84, re di Castiglia e León;
- 1256, Tavole Alfonsine;
nel 1257, dopo aver presentato la sua candidatura al trono imperiale, come erede di Filippo di Svevia, assume il titolo di "re dei romani" ma trova subito opposizioni da parte delle cortes, dei nobili e del papa;
nel 1271, anche dopo l'elezione di Richard di Cornovaglia, si ostina a mantenere la sua candidatura al soglio imperiale;
nel 1273 subisce un nuovo attacco dai musulmani;
nel 1274, dopo aver mantenuto per anni la sua candidatura al soglio imperiale, come erede di Filippo di Svevia, al convegno di Beaucaire viene indotto da papa Gregorio X a rinunciare alla successione imperiale, forse spinto da un nuovo attacco dei musulmani;
nel 1275 gli muore il figlio primogenito Ferdinando de la Cerda;
nel 1276 il secondogenito Sancho riesce ad arginare l'offensiva musulmana ma lo stato è ormai in preda all'anarchia perché ai disordini sociali si unisce un contrasto tra gli eredi di Ferdinando de la Cerda e Sancho, il quale, godendo del favore popolare per la vittoria riportata, viene designato dalle cortes come successore;
nel 1280, mentre la guerra contro i musulmani continua con esito incerto, interviene nella lotta di successione Philippe III [l'Ardito] re di Francia in difesa dei nipoti, figli di Ferdinando, per i quali ottiene il regno di Jaén, vassallo della corona di Castiglia; Sancho allora si ribella apertamente a questa divisione del regno e, sostenuto dalle cortes e dal popolo, riesce a far deporre Alfonso X e a farsi nominare reggente;
nel 1281 il vecchio sovrano, dopo essersi alleato con il sultano del Marocco Abu Yusuf Ya'qub, disereda Sancho, nomina eredi i figli del primogenito Ferdinando e, in caso di una loro morte prematura, Philippe III [l'Ardito] re di Francia; lo stesso papa Martino IV interviene a favore di Alfonso X;





1282
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a


1282
REGNO di NAVARRA
[Dal 1234 il regno è diventato un'enclave francese in territorio spagnolo;
nel 1284 la corona di Navarra sarà addirittura congiunta a quella francese in seguito al matrimonio di Giovanna I con Filippo [il Bello];
il regno tornerà indipendente nel 1328]
Juana I
Albero genealogico

(1273 – castello di Vincennes 1305)
figlia di Enrique I [il Grosso] e di Blanche d'Artois († 1302);
1274-1305, regina di Navarra;
contessa di Champagne, di Brie e di Bigorre
[erede di Champagne con i propri feudi Neuf-Château, Châtenoi e Frouart nonché della contea di Bigorre (ancora in feudo del vescovo del Puy) e della signoria di Château Porcien.]







 
1282
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1282
REGNO di ARAGONA
Pedro III [il Grande]
Albero genealogico
(n. 1239 - Villafranca del Panadés, Barcellona 1285)
figlio di Jaime I [il Conquistatore] e di Violante d'Ungheria;
compie a fianco del padre spedizioni contro i mori a sud di Valenza, lottando poi contro le rivolte nobiliari in Aragona e Catalogna; l'opposizione francese vanifica un suo tentativo per ottenere la Navarra, alla morte di Enrico I;
1262, sposa a Montpellier Costanza von Hohenstaufen († 1302), la primogenita di Manfredi di Sicilia;
1276-85, re d'Aragona;
succede al padre ereditando Aragona e Catalogna di cui ottiene ufficialmente la corona a Saragozza;
nel 1279, con l'accordo di Perpignano, il fratello Jaime II re di Maiorca, che ha ereditato le Baleari, il Rossiglione e la Cerdaña, è costretto a dichiararsi suo feudatario;
accoglie gli infanti di Castiglia e la loro madre Bianca dopo che lo zio Sancho ne ha usurpato i diritti ereditari;
fatta sposare la figlia Elisabetta con Dionigi di Portogallo, concerta le nozze tra il primogenito Alfonso ed Eleonora d'Inghilterra;
stringe anche alleanza con Michele Paleologo che come lui teme l'espansionismo di Carlo d'Angiò; in funzione antiangioina mantiene rapporti con Giovanni da Procida e i ghibellini di Sicilia;
1282
poiché i diritti sul Regno di Sicilia gli spettano in quanto genero di Manfredi, la notizia dei "vespri siciliani" lo trova già immerso nei preparativi militari;
salpato da Port Fangós alla guida di una flotta imponente, fa vela in un primo tempo sull'Africa settentrionale con il pretesto di sostenere una ribellione contro il sultano di Tunisi; avuto la notizia del successo dell'insurrezione in Sicilia, si dirige verso l'isola;
1282-85, re di Sicilia (Pedro I);
[vedi Italia]

1282
REGNO di MAIORCA
[isole Baleari, contee di Rossiglione e Cerdaña e la città di Montpellier, con capitale a Perpignano.]
Jaime I
Albero genealogico
(Barcelona 1243 - Palma de Majorca 1311)
figlio di Jaime I [il Conquistatore] e di Violante (Iolanda) d’Ungheria († 1251);
conte di Roussillon e Cerdagne
signore di Montpellier
(Jaime II)
nel 1272 sposa Esclaramunda di Foix († 1299);
1262-1311, re di Maiorca (Jaime I);
[regno costituito con testamento, appositamente per lui, dal padre]
nel 1276, preso possesso del regno alla morte del padre, deve accettare fin da ora la propria subordinazione feudale nei confronti del fratello Pedro III [il Grande] e ad uniformarsi al sistema monetario e al diritto aragonesi;



1282
-

a

 



1282
Saluzzo
Tommaso I
Albero genealogico
(† 1296)
figlio di Manfredo III e di Beatrice di Savoia († 1259);
sposa Luisa di Ceva († 1291 ca).
1244-96, marchese di Saluzzo;
 
1282
-



1282
Monferrato
Guglielmo VIII [il Grande]
Albero genealogico
(† 1292)
figlio di Bonifacio II [il Gigante] e di Margherita di Savoia († 1254);
sposa Elena del Bosco;
sposa Isabel de Clare († 1271), figlia di Richard II conte di Gloucester;
1253-92, marchese di Monferrato;
1262-84, re di Salonicco [titolare]
nel 1265, per motivi politici, abbandona la tradizionale linea ghibellina della casata per avvicinarsi a Carlo d'Angiò al momento della sua venuta in Italia, per staccarsene poi quando si accorge che al re francese interessano anche le città piemontesi;
1266-67, 1278-92, signore di Ivrea;
nel 1271 sposa Beatrice, figlia di Alfonso X di Castiglia del quale asseconda le mire imperiali;
viene per un periodo scomunicato da Gregorio X;
1278-82, signore di Milano;
1278-82, estende a vario titolo la sua signoria su molte città del Piemonte;



1282
-


1282
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Giovanni Dandolo
(Venezia ? - Venezia 2 nov 1289)
figlio di Giberto Dandolo (San Moisè) e di Maria Dandolo (San Polo);
1280-89, doge di Venezia; [48°]
- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
1282
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1282
REGNO di SICILIA e REGNO di NAPOLI
Carlo I d'Angiò
Albero genealogico

(1226 - Foggia 1285)
ultimogenito di Louis VIII [il Leone], re di Francia, e di Blanca di Castiglia († 1252);
1246-85, conte d’Angiò e del Maine [per patrimonio];
dal testamento paterno gli viene assegnata la contea dell'Anjou (Angiò) da cui prende il nome la dinastia da lui fondata;
1246, sposa Béatrice de Provence († 1267), figlia di Raimondo Berengario V e di Beatrice di Savoia, ed erede (1245) delle contee di Provenza e di Forcalquier delle quali egli diventa signore;
nel 1248 partecipa con il fratello Louis IX [il Santo] alla crociata;
al suo ritorno, pur contiuando ad obbedire al fratello, persegue una politica personale di penetrazione nelle terre imperiali prossime alla sua contea di Provenza;
1258-62, occupa i feudi imperiali in Piemonte;
nel 1263 papa Urbano IV gli offre la corona del regno di Sicilia, ora sotto il dominio di Manfredi; con l'aiuto del nuovo papa Clemente IV egli prepara la sua venuta in Italia: nominato senatore di Roma, stringe alleanza con le principali potenze guelfe dell'Italia settentrionale e centrale in modo da non trovare ostacoli durante il suo passaggio;
nel 1265 (maggio), rispondendo agli appelli del papa, dopo essersi imbarcato a Marsiglia, giunge via mare a Ostia e di qui a Roma dove cinge solennemente la corona di Sicilia;
1265-85, re di Sicilia [per dono del papa e per conquista];
dopo aver invaso il regno, grazie ai massicci prestiti dei banchieri guelfi e all'arrivo via terra delle sue truppe;
nel 1266 (febbraio) vince Manfredi nella battaglia di Benevento;
nel 1268 (agosto) con la vittoria di Tagliacozzo si garantisce da ulteriori pretese sveve alla corona; (ottobre) a Napoli, elimina fisicamente Konrad II [Corradino] – Konrad V, l'ultimo Hohenstaufen;
nel 1269 affida i compiti principali di governo a francesi e, soprattutto, a suoi fedeli della contea di Provenza introducendo inoltre un sistema feudale di tipo francese in tutto il regno: il primo responsabile del processo di ruralizzazione e d'impoverimento cui il meridione d'Italia viene sottoposto;
del regno di Sicilia egli fa il centro per un'audace politica egemonica cercando di imporre a vario titolo il suo predomino sull'Italia;
nel 1270, già padrone di parte del Piemonte e senatore di Roma, approfitta della vacanza del trono imperiale e della prerogativa pontificia di nominare i vicari imperiali in tempo di interregno per impadronirsi anche della carica di vicario imperiale per l'Italia centrale, e soprattutto per la Toscana dove si presenta in veste di paciarus generalis (pacificatore generale) e dove copre, in varie città, il ruolo di signore o di podestà, naturalmente favorendo la parte guelfa;
Siena, di tradizione ghibellina, gli si sottomette;
suo progetto primario è tuttavia stabilire un vero e proprio impero mediterraneo: egli fa sue così e porta avanti con maggior vigore le linee fondamentali della politica di Manfredi: interesse nei confronti dell'Africa musulmana, intervento nelle cose balcaniche, protezione dell'ex imperatore d'oriente Baldovino II di Courtenay e politica tesa a persuadere la corte pontificia che l'organizzazione di una crociata generale in Terrasanta ha come prima sua necessaria tappa la riconquista latina di Costantinopoli;
intrattiene intanto rapporti diplomatici con il khan mongolo di Persia, con il re d'Ungheria Béla IV, con il re di Bosnia vassallo di questo, al fine di legarli a un'impresa che sia al tempo stesso antisaracena e antibizantina;
dalla crociata tunisina, dove il fratello trova la morte, ottiene il ristabilimento di un tributo da parte dell'emiro di Tunisi al re di Sicilia, nonche una sorta di egemonia sul Mediterraneo centrale;
nel 1272 anche Pisa, di tradizione ghibellina, gli si sottomette ma per la politica italiana il suo punto di forza è Firenze;
febbraio, si proclama re d'Albania attirando a sé anche le vicine Serbia e Bulgaria nonché quel che resta della feudalità latina di Morea; ma tanta potenza comincia a preoccupare anche il papato;
nel 1273, in seguito all'elezione di Rodolfo d'Habsburg a imperatore e alla conseguente rinascita del ghibellinismo, entra in guerra con Genova ed è costretto ad abbandonare i feudi imperiali occupati in Piemonte;
nel 1277, preoccupato per gli insuccessi, rilancia la politica della crociata e per questo si fa cedere dalla principessa Maria d'Antiochia i diritti che essa vanta sulla corona di Gerusalemme;
forte così dell'appoggio dei templari e dei diritti cedutigli da Maria, assume il titolo di re di Gerusalemme e si mette a propagandare la crociata;
nel 1278 comincia a coniare nella zecca di Napoli il «carlino», moneta d'oro o d'argento detta anche «saluto» per la raffigurazione al rovescio dell'Annunciazione con la leggenda Ave gracia plena dominus tecum.
nel 1280, dopo un triennio difficile a causa dell'ostilità dimostratagli da Niccolo III, diventa nuovamente padrone della scena mediterranea e ben deciso a conquistare Costantinopoli;
nel 1281, dietro sue pressioni, il nuovo pontefice Martino IV rompe le trattative d'unione tra la chiesa latina e quella greca, rendendo così legittima un'eventuale offensiva angioina contro Costantinopoli; (3 luglio) a Orvieto, assieme a suo genero Filippo di Courtenay, pretendente al trono di Costantinopoli, e al papa firma un trattato con gli inviati di Venezia per la restaurazione dell'impero latino di Costantinopoli; ma contro di lui si sta formando ormai una congiura internazionale alimentata da:
- ghibellini italiani,
- fautori siciliani di Manfredi (esuli a Barcellona presso la corte di Pedero III d'Aragona, genero di Manfredi)
- genovesi che lo odiano perché alleato di Venezia,
- Michele VIII Paleologo,
- Rudolf d'Habsburg,
- Alfonso di Castiglia,
- Margherita di Provenza, regina madre di Francia, che odia il cognato per motivi personali;
1282-85, re di Napoli [per dono del papa e per conquista];
1282-85, re di Gerusalemme [titolare];




Charles II d'Angiò [lo Zoppo]
Albero genealogico

(n. 1248 - Napoli 1309)
figlio di Charles I d'Angiò e della sua prima moglie Beatrice di Provenza;
1270, sposa Maria d'Ungheria, figlia del re Stefano V;
1271, diventa erede al trono col titolo di principe di Salerno; luogotenente del padre nella parte continentale del regno, partecipa alla sua politica;
1276, assume il titolo di vicario generale;
1280, abbandona questa carica per governare la Provenza;
1282
Marzo
30
, rientrato in Italia in seguito allo scoppio della guerra del vespro partecipa ad alcune azioni militari;


1285-1309, re di Sicilia (Charles I);





Pedro III [il Grande]
Albero genealogico
(n. 1239 - Villafranca del Panadés, Barcellona 1285)
figlio di Jaime I [il Conquistatore] e di Violante d'Ungheria;
1276-85, re d'Aragona;
[vedi Spagna]
1282
poiché i diritti sul Regno di Sicilia gli spettano in quanto genero di Manfredi, la notizia dei "vespri siciliani" lo trova già immerso nei preparativi militari;
salpato da Port Fangós alla guida di una flotta imponente, fa vela in un primo tempo sull'Africa settentrionale con il pretesto di sostenere una ribellione contro il sultano di Tunisi; avuto la notizia del successo dell'insurrezione in Sicilia, si dirige verso l'isola;
1282-85, re di Sicilia (Pedro I);


SICILIA
1282


Vespri siciliani
[Se si allude anche alla rivoluzione del 1516]

Marzo
30
, Palermo, alla vigilia della partenza della spedizione angioino-veneziana contro Costantinopoli, scoppia la rivolta;
secondo la tradizione 
all'ora del vespro l'ufficiale francese Droetto, con alcuni suoi soldati, mentre sta perquisendo i passanti, in cerca di eventuali armi, importuna una giovane donna siciliana, suscitando l'ira del marito e l'immediata reazione dei palermitani presenti, tra cui un giovane che, toltagli la spada, lo trafigge;
in pochi giorni, al grido di «Morte ai Francesi!», in tutta la Sicilia si propaga un moto di ribellione che causa il massacro dei francesi dei quali, a stento, solo pochi riescono a salvarsi con la fuga;
per alcuni storici
si tratta di una spontanea rivolta dei siciliani contro lo straniero;
la recente storiografia
vede il risultato di un'abile politica ispirata dai nemici di Charles I d'Angiò e volta a preparare l'avvento in Sicilia di Pedro III d'Aragona, marito di Costanza, figlia di Manfredi e ultima erede della dinastia normanno-sveva;
molte le cause che rendono inviso il governo angioino:
- il trasferimento della capitale del regno di Sicilia e della corte di Charles I d'Angiò a Napoli;
- le dure repressioni operate, dopo la sconfitta di Konrad II [Corradino] (1268), contro i sostenitori degli Svevi;
- la pesante pressione fiscale cui il re angioino sottopone i sudditi;
- la prepotenza della nuova feudalità di origine francese; 
del malcontento siciliano si fanno portavoce molti fuorusciti fedeli agli Svevi, tra cui Giovanni da Procida, Ruggero di Lauria, i Lancia che fanno opera di propaganda sia fra le città ghibelline dell'Italia centro-settentrionale sia presso Pedro III d'Aragona, il quale prepara una solida rete di alleanze (con l'imperatore bizantino Michele Paleologo e con Genova) prendendo anche contatto con esponenti della nobiltà siciliana perché lo invitino a prendere la corona di Sicilia;
quando scoppia il moto dei Vespri, Pedro III d'Aragona ha già allestito una squadra navale;

guerra del vespro (1282-1302)
1282
Marzo
30/31
, il Giustiziere Giovanni di Saint-Remy, rifugiatosi nella fortezza dei Vicari per organizzare la resistenza, viene raggiunto e trucidato dai rivoltosi di Caccamo; nella notte il popolo palermitano acclama condottiero del Comune un tal Ruggero Mastrangelo che organizza i rivoltosi in gruppi, mentre viene scelto come simbolo dell'indipendenza siciliana la vecchia bandiera rossa fregiata da un'aquila d'oro e con le chiavi di S. Pietro; in pochi giorni la prima rivoluzione europea per l'indipendenza nazionale [ancora oggi "Fare il Vespro" significa liberarsi dai tiranni e dagli stranieri] si diffonde in tutta l'isola; solo Sperlinga non partecipa alla rivolta mentre tutte le altre città si ordinano a Comune e si pongono sotto l'alta protezione del Pontefice;
Aprile
28
, Messina, informata tardi e male della rivoluzione in atto e minacciata dalla flotta comandata dal vicario del re, insorge e sgomina i francesi: il vicario trova scampo rifugiandosi nella penisola;
intanto Charles I d'Angiò, avuta notizia della rivolta siciliana, raccoglie le forze preparate per la spedizione in Oriente e muove verso Catona dove stabilisce le basi delle operazioni contro Messina; dopo aver chiesto aiuti a Francia, Pisa, Venezia, ai guelfi di Toscana e Lombardia, cerca di costituire una lega per la riconquista dell'isola; fa sbarcare un gruppo di truppe a Milazzo per tagliare i rifornimenti a Messina che tenta invano, con i propri armati, guidati da Baldovino Mussone di frenare le stragi, le ruberie e gli incendi operati dai francesi; Messina, scontenta dell'opera di Mussone, elegge capitano della città Alajmo da Lentini che riesce a coinvolgere nella rivolta tutti i cittadini;
Luglio
alla fine del mese Charles I d'Angiò cinge d'assedio Messina; celebre la resistenza della città del Peloro condotta valorosamente da Alajmo che difende la città anche dalle insidie diplomatiche del cardinale legato Gherardo e respingendo le offerte stesse di Charles I d'Angiò per abbandonare la causa siciliana;
papa Martino IV, francese, lancia la scomunica contro i siciliani, accusati di essersi ribellati al loro legittimo sovrano;
la notizia della rivolta viene accolta invece con gioia da Pedro III d'Aragona, che ha ospitato molti nobili siciliani esuli e che da tempo ha stretto rapporti d'alleanza con Bisanzio, Genova e i ghibellini italiani per bilanciare la potenza francese e angioina nel Mediterraneo; dopo l'accordo tra Palermo (sostiene i diritti di Pedro III d'Aragona) e Messina (intende instaurare un regime repubblicano), il Parlamento siciliano invita l'aragonese a venire in Sicilia e ad accettarne la corona;
Agosto
Pedro III d'Aragona, poco dopo aver avuto in offerta dai siciliani la corona e che non per caso si trova in Africa, sbarca a Trapani;
Settembre
, Pedro III d'Aragona viene incoronato a Palermo;
nonostante Martino IV pronunci la scomunica contro di lui, Charles I d'Angiò è costretto a lasciare l'isola; dopo aver concesso a Charles I d'Angiò l'investitura di Aragona e Catalogna, il pontefice si fa inoltre promotore di una crociata al cui comando si pone il re di Francia Philippe III [l'Ardito];
[Secondo una leggenda (raccolta come vera da P. Colletta) papa Niccolò III (morto già da tre anni) assieme con Giovanni da Procida avrebbe preparato il moto di ribellione dei "vespri siciliani", promettendo la Sicilia a Pedro III d'Aragona. La leggenda viene messa in dubbio nel suo La guerra del Vespro siciliano da Michele Amari che ritiene essere scoppiato il moto esclusivamente per impulso popolare.]
Pedro III d'Aragona muove verso Messina assediata dai francesi; Charles I d'Angiò, vedendo avvicinarsi le rilevanti forze aragonesi. ritiene prudente ritirarsi in Calabria; inizia così la guerra che durerà 20 anni;
subito il conflitto tra angioini e aragonesi si estende a tutta Europa;
- a fianco di Charles I d'Angiò c'è il papa e Philippe III [l'Ardito] di Francia,
- accanto a Pedro III d'Aragona c'è Genova, Bisanzio e poi Venezia;


a

 






CINA

Kubilai [Dinastia Yuan]
1259-79, gran khan dei Mongoli;
1279-95, imperatore della Cina;
1282, sottomessa interamente la Cina, i suoi eserciti non ce la fanno con il Giappone ma ottengono facilmente la sottomissione della Corea e della Cambogia;
i veneziani Niccolò Polo, suo fratello Matteo e suo figlio Marco dal 1275 sono a Cambaluc (Khanbaligh = città del Khan; sorge sul luogo dell'attuale Pechino);

segue

GIAPPONE

 

 



Infante don Juan Manuel (1282-1348) reggente e poi nemico di Alfonso XI, fa redigere una copia ne varietur delle sue opere e le affida al convento di Peñafiel;
Libro del caballero e del escudeero
Libro de los castigos
Libro de los Estados
Lucanor.


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